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Pietravairano, il borgo dominato da un teatro-tempio

Le più belle scoperte accadono spesso per caso. E questa è avvenuta così tardi nel tempo che quasi non ci si crede. Era, infatti, il 4 febbraio 2000 quando Nicolino Lombardi, studioso e storico, appassionato di ultraleggeri, sorvolando i cieli di Pietravairano scorge i ruderi di quello che si sarebbe presto rivelato uno spettacolare teatro-tempio di epoca romana tardo-repubblicana, tra i gli esempi più belli e rari di impianti del tipo in Sud Italia.

La scoperta del teatro-tempio romano a Pietravairano

“Fu come vedere il tempio col colonnato ancora in piedi e il teatro con le gradinate colme di spettatori”, ha dichiarato Nicolino Lombardi, autore di questa incredibile scoperta tanto sognata, avvenuta dopo un’infinità di ricognizioni e ricerche nella zona. Il teatro-tempio di Pietravairano, accogliente borgo in provincia di Caserta, sorge sulla sommità di Monte San Nicola (una collina, in realtà), nella frazione Sant’Eremo.

Ci troviamo nell’area storico-geografica del Sannio, abitata dall’omonimo popolo italico che a partire dal IV sec. a.c. entrò in contatto con Roma, la cui supremazia si affermò nella zona tra il 343 e il 290 a.c. con la vittoria nelle tre Guerre Sannitiche cui seguì un processo di romanizzazione. Il tragitto panoramico consente di raggiungere in circa 15 minuti di cammino, a tratti impervio, il teatro-tempio situato a 410 metri di altezza, in un’area caratterizzata dalla presenza di una cinta muraria megalitica di età preromana, che offre un panorama unico.

L’impianto del teatro-tempio è, secondo gli archeologi, un progetto unitario, sviluppato su due terrazze a diverse altezze, che sembra rispecchiare la filosofia della Magna Grecia. Su quella superiore, resti visibili e rilievi planimetrici hanno mostrato la presenza di un tempio a pianta rettangolare, di stile tuscanico. Sui lati, in corrispondenza delle colonne frontali, vi erano due vasche di raccolta dell’acqua piovana, di cui resta solo quella orientale.

Sulla terrazza inferiore, a una ventina di metri più in basso, si trova, invece, il teatro del quale si conserva la cavea semicircolare, ricavata sfruttando il pendio naturale della collina sul modello dei teatri greci, con una capienza che si suppone non dovesse essere superiore ai 2.000 posti a sedere.

Come e quando visitare il teatro-tempio di Pietravairano

Il sito archeologico è stato recuperato attraverso un importante intervento di restauro durato diversi anni e giunto quasi a conclusione. Nel 2015 la Regione Campania finanziò anche la costruzione di un impianto di risalita che permettesse di raggiungere il sito in pochi minuti, evitando l’itinerario impervio, ma il progetto non è ancora stata realizzato. In tempi recenti, il teatro è stato restaurato e reso di nuovo agibile e funzionante, benché non siano mancate le polemiche per gli interventi ritenuti molto invasivi.

Se state pensando di organizzare una visita al teatro-tempio di Pietravairano, evitate se possibile i mesi più caldi dell’anno, poiché il percorso è interamente esposto al sole. Ricordatevi anche di portare con voi acqua e qualche spuntino. Il sentiero è accessibile a tutti ma presenta brevi tratti un po’ più impegnativi. La fatica è, tuttavia, ricompensata da uno dei panorami più spettacolari della provincia del medio-Volturno.

Una visita al borgo di Pietravairano

Il delizioso borgo di Pietravairano, in provincia di Caserta, si sviluppa su una serie di terrazze come un gigantesco presepe. Conserva ancora molto del suo impianto medievale, con il castello che domina un reticolo di stradine che invitano a fare una passeggiata rigenerante, costellata di belvedere che regalano straordinarie vedute del paesaggio circostante. Tra le sue attrazioni imperdibili c’è il Santuario di Santa Maria della Vigna, ricostruito nel secolo XVII, che conserva nella sua cripta originaria interessanti affreschi tardogotici.

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In Cina c’è un tempio dedicato al cielo: è spettacolare

Esistono alcuni viaggi che sono destinati a cambiarci la vita. Sono quelli che ci portano alla scoperta di territori immensi e variegati, di culture, storie e tradizioni che sono lontanissime da quelle che ci appartengono.

Ed è proprio un viaggio così che vogliamo fare oggi insieme a voi, un’avventura che ci conduce dall’altra parte del mondo in uno dei Paesi più affascinanti dell’intero pianeta. Ci troviamo in Cina, in una delle nazioni più popolose dell’Asia Orientale, proprio lì dove praterie sconfinate si alternano a deserti, montagne e fiumi, dove i grandi e futuristici grattacieli fanno da contrasto ai siti storici e ai luoghi culturali.

La grande capitale, poi, è una vera meraviglia. Una città fatta di architetture moderne e siti dall’immenso valore storico, artistico e culturale, come il complesso monumentale della Città Proibita, o come quel tempio dedicato al cielo in cui vogliamo portarvi oggi, e che vi lascerà senza fiato.

Pechino: l’incontro tra cielo e terra

Ci troviamo nella parte meridionale di Pechino, nel distretto di Xuanwu, lì dove un tempo la dinastia dei Ming volle la costruzione del Tempio del Cielo, uno dei più grandi complessi esistenti di edifici sacrificali in tutto il Paese.

Le sue origini affondano nel 1420, anno in cui iniziò la costruzione di tutta una serie di edifici volti a creare l’Altare del Cielo. Il grande tempio, infatti, serviva proprio all’Imperatore della Cina, chiamato Figlio del cielo, per compiere le sue cerimonie di sacrificio volte a garantire il benessere della popolazione.

Il grande parco, usato ancora oggi per i sacrifici annuali al Cielo previsti dal confucianesimo, è aperto al pubblico, e permette di entrare in contatto con una realtà maestosa, straordinaria e incredibilmente suggestiva. Gli ingressi sono quattro, e sono posti in corrispondenza dei punti cardinali. All’interno del parco, invece, si trovano i tre altari principali che sono la Sala di preghiera per il buon raccolto, la Volta celeste Imperiale e l’Altare circolare.

Tempio del Cielo

Fonte: iStock

Tempio del Cielo

Il Tempio del Cielo

Il parco si estende su un’area che misura quasi tre chilometri e che permette di visitare le tre principali costruzioni. L’Altare circolare, che ha le sembianze di una piattaforma circolare, è il luogo dove un tempo venivano celebrati i sacrifici al Cielo in occasione del solstizio d’inverno. Tutto doveva essere eseguito in maniera impeccabile perché il minimo errore avrebbe potuto avere conseguenze nefaste per l’intera popolazione.

A nord di questa struttura, invece, troviamo la Volta celeste Imperiale, un edificio circolare dal tetto a cono, ricoperto di tegole blu e circondato a sua volta da una cinta muraria rotondeggiante. L’edificio era considerato la Casa degli Dei, e per questo qui venivano risposti gli altari e le tavole sacre dei Dio del Cielo.

Ultima, ma non meno importante, è struttura della Sala della preghiera per i buoni raccolti. Qui l’imperatore si recava per le sue preghiere al cielo, per auspicare un buon raccolto estivo. Si aggiungo al complesso anche il cortile della musica sacra e le stalle degli animali da sacrificare.

L’area del parco del Tempio del Cielo ha una forma semi circolare da una parte, e quadrata dall’altra, questo per rispecchiare l’ideologia cinese secondo la quale il cielo è rotondo e la Terra quadrata.

Se gli esterni sono incredibilmente suggestivi, gli interni sono destinati a levare il fiato. Nella costruzione dell’Altare del Cielo, infatti, sono stati coinvolti numerosi artigiani locali che, con sapiente abilità, hanno dato vita a un capolavoro visivo che racconta la concezione del mondo secondo l’Antica Cina.

Visitare il Tempio del Cielo a Pechino è un’esperienza senza eguali che permette di toccare con mano una storia antichissima e affascinante che affondano nelle origini delle credenze arcaiche del Paese. Dal 1998, inoltre, questo luogo è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.

Tempio del Cielo

Fonte: iStock

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