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Colli Euganei e Alpi Giulie (Italia-Slovenia) designate riserve della Biosfera Unesco

Dall’1 al 5 luglio ad Agadir, in Marocco, si è svolta la 36esima sessione del comitato coordinatore del Programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, dove sono state designate di 11 nuove Riserve della Biosfera in 11 Paesi: Colombia, Repubblica Dominicana, Italia, Mongolia, Paesi Bassi, Filippine, Corea del Sud, Slovenia e Spagna. Per il nostro Paese sono stati nominati i Colli Euganei e la Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie, tra Italia e Slovenia, entrambe quindi designate riserve della Biosfera Unesco.

I Colli Euganei hanno conquistato il riconoscimento Unesco

I Colli Euganei, affascinante gruppo di rilievi collinari di origine vulcanica in Veneto, sono appena stati iscritti nella Lista delle Riserve Mondiali della Biodiversità.

L’Unesco ha infatti sottolineato che “Questo pittoresco paesaggio nella regione del Veneto, nell’Italia nord-orientale, è caratterizzato da non meno di 81 colline vulcaniche, tra cui l’imponente Monte Venda che si erge tra centri termali e pianure verdeggianti impreziosite da uliveti e vigneti. Estendendosi su 15 comuni, l’area è ricca di patrimonio naturale e culturale. La storia vulcanica della regione e le sue acque termali contribuiscono al suo fascino, rendendola il più grande bacino termale d’Europa. Con una superficie totale di 341 km², la riserva della biosfera ospita una popolazione di 111.368 abitanti. Dotata di una vasta gamma di flora e fauna endemiche della pianura veneta, la riserva della biosfera ha stabilito partnership con università e un quadro di gestione completo. I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Questa regione sta promuovendo l’agricoltura sostenibile e l’ecoturismo, garantendo al contempo una governance partecipativa, al fine di gettare le basi per una coesistenza armoniosa tra attività economiche umane e tutela ambientale”.

Si tratta di una decisione che è stata presa all’unanimità dai delegati dei 35 Stati membri del Consiglio intergovernativo in rappresentanza degli oltre 180 Stati parte del programma Mab dell’Unesco. Con tale risultato il Veneto arriva ad avere ben 18 riconoscimenti Unesco, quindi il record nazionale.

La Riserva transfrontaliera delle Alpi Giulie

La Riserva della biosfera Alpi Giulie italiane, con sede in Friuli Venezia Giulia, e la Riserva della biosfera delle Alpi Giulie slovene, in Slovenia, sono state riconosciute ufficialmente dall’Unesco “Riserva della biosfera transfrontaliera delle Alpi Giulie“.

Su di esse il comitato coordinatore del Programma MAB ha sottolineato che: “Questa riserva della biosfera transfrontaliera è il risultato della fusione di due riserve della biosfera slovena e italiana, designate rispettivamente nel 2003 e nel 2019. La riserva della biosfera transfrontaliera si estende su 2.671 km2, comprendendo aree centrali di 735 km2, zone cuscinetto di 438 km2 e aree di transizione per un totale di 1.497 km2, che ospitano 109.060 abitanti in 20 comuni. La zona vanta un mosaico di montagne alpine e altipiani carsici punteggiati da cascate e laghi incontaminati. La ricca biodiversità comprende orsi bruni, linci, lontre e gatti selvatici. La candidatura di questo sito transfrontaliero è stata meticolosamente elaborata attraverso un processo di pianificazione partecipativa che ha coinvolto 176 istituzioni e organizzazioni di entrambi i Paesi, nonché studenti, gruppi di ricerca e rappresentanti del settore turistico”.

Le Alpi Giulie erano già state riconosciute come Riserve della Biosfera in Slovenia nel 2003, e in Italia nel 2019. Una divisione che viene perciò superata con il riconoscimento della nuova Riserva della Biosfera Transfrontaliera Alpi Giulie, ovvero per un territorio magnifico e che senza ombra di dubbio vale la pena scoprire.

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Cosa vedere a Lubiana: i tesori della capitale slovena

Incastonata tra le Alpi e il Mar Adriatico, Lubiana, capitale della Slovenia, sorprende con il suo fascino pittoresco e la sua atmosfera vivace. Cuore pulsante della cultura slovena, questa città vanta un centro storico ricco di storia, architetture suggestive e angoli incantevoli. Dai monumenti iconici come il Castello di Lubiana e il Ponte dei Draghi, alle oasi verdi come il Parco Tivoli, scopriamo i tesori che fanno di Lubiana una destinazione perfetta per un weekend romantico, una gita con la famiglia o un viaggio all’insegna della cultura e dell’avventura.

Il Castello di Lubiana

Situato su una collina che domina la capitale slovena, il Castello di Lubiana intreccia da secoli la sua storia millenaria con le vicende della città, offrendo ai visitatori un affascinante viaggio nel tempo tra mura medievali, musei, e panorami spettacolari.

Costruito originariamente come fortezza medievale nell’XI secolo, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, fino ad assumere l’aspetto attuale nel Rinascimento. Un tempo residenza dei signori di Carniola, ha svolto un importante ruolo difensivo per la città, subendo assedi e resistendo all’invasione ottomana. Oggi il Castello di Lubiana è un vivace polo culturale e turistico, facilmente raggiungibile anche con una comoda funicolare.

All’interno delle sue mura si possono ammirare edifici di varie epoche. Tra questi meritano una visita la Torre Bianca, alta 45 metri, che offre una vista panoramica impareggiabile sulla città e sui suoi dintorni; il Museo di Storia della Città, che custodisce reperti archeologici, modelli architettonici e oggetti che raccontano la storia di Lubiana dalle origini ai giorni nostri; la Cappella di San Giorgio, gioiello barocco con affreschi e decorazioni dorate; la Prigione, che attraverso un’esposizione multimediale ripercorre la storia del carcere medievale e le dure condizioni di vita dei prigionieri.
Il Castello di Lubiana è anche un vivace polo culturale, sede di concerti, spettacoli teatrali, festival e altri eventi durante tutto l’anno. Un ristorante e un caffè offrono la possibilità di gustare piatti tipici sloveni ammirando una splendida vista sulla città.

Il Ponte dei Draghi

Il Ponte dei Draghi (Zmajski most in sloveno) è uno dei simboli di Lubiana. Costruito a inizio ‘900 in stile Secessione viennese sul fiume Ljubljanica, collega il centro storico con la zona moderna. La sua realizzazione fu un’impresa ingegneristica innovativa per l’epoca, in quanto fu uno dei primi ponti in cemento armato realizzati in Europa.

Caratterizzato da linee eleganti e da decorazioni floreali e geometriche, il ponte ha come elemento distintivo quattro statue di draghi verdi alte circa 3 metri, considerati i guardiani leggendari della città, opera dello scultore austriaco Franz Xaver Zajec. Simbolo della città fin dal Medioevo, i draghi sono diventati un’immagine riconosciuta a livello internazionale e rappresentano la forza, il coraggio e la vigilanza di Lubiana. Infatti, secondo la leggenda, sputerebbero fuoco ogni volta che la città è in pericolo.

Il ponte è spesso utilizzato come sfondo per eventi e manifestazioni, come la Festa di San Giorgio (patrono di Lubiana) ad aprile, o il Festival del Drago, che si tiene ogni anno a maggio. In queste occasioni, viene illuminato con luci colorate e ospita spettacoli di musica e danza.

Lubiana, il Ponte dei Draghi

Fonte: iStock

Il Ponte dei Draghi, Lubiana

Piazza Prešeren

Cuore pulsante della capitale slovena, Piazza Prešeren è un luogo d’incontro vivace e ricco di storia. Prende il nome da France Prešeren, considerato il più grande poeta sloveno, la cui statua in bronzo campeggia al centro. Realizzata da Ivan Zajec e Max Fabiani, ritrae l’autore in atteggiamento contemplativo, circondato da figure allegoriche tratte dalle sue opere. Passeggiando per la piazza, si è colpiti dall’armonia dei vari stili architettonici che la caratterizzano, che spaziano dal barocco al neoclassico.

Il barocco palazzo Urania ospita la Galleria Nazionale, mentre l’edificio Art Nouveau delle Assicurazioni Generali cattura l’attenzione con la sua facciata riccamente decorata. Tra gli edifici più iconici spicca la chiesa francescana dell’Annunciazione con il suo campanile slanciato. Circondata da numerosi caffè, ristoranti e negozi che invitano a rilassarsi e godersi l’atmosfera, Piazza Prešeren è il fulcro della vita cittadina e un palcoscenico naturale per eventi culturali di ogni tipo. Concerti, mercatini, festival e manifestazioni animano la piazza durante tutto l’anno, creando un’atmosfera vivace e coinvolgente.

La Cattedrale di San Nicola

Situata nel cuore di Lubiana, la Cattedrale di San Nicola è un capolavoro barocco che domina il paesaggio urbano con la sua imponente cupola verde e le due torri campanarie. La sua posizione centrale e la sua bellezza architettonica la rendono una delle attrazioni turistiche più popolari della città. Dedicata al santo patrono dei marinai, è l’unica cattedrale presente nella capitale slovena e rappresenta un importante simbolo religioso e culturale.

La sua storia risale al Medio Evo, ma nel corso dei secoli l’edificio originario subì diverse modifiche e ampliamenti, fino a quando nel 1701 fu demolito per far posto alla splendida cattedrale in stile barocco che possiamo ammirare oggi, progettata dall’architetto italiano Andrea Pozzo. La facciata, riccamente decorata con statue e colonne, è sovrastata da un imponente frontone triangolare. L’interno è altrettanto sontuoso, con navate ampie e luminose, impreziosite da affreschi, stucchi e dorature. Tra le opere d’arte più pregevoli ci sono i magnifici affreschi della cupola, l’altare maggiore in marmo policromo impreziosito da sculture dorate e l’organo settecentesco.

Il Ponte Triplo

Costruito tra il 1931 e il 1932, il Ponte Triplo, noto anche come Tromostovje in sloveno, è opera del celebre architetto Jože Plečnik, considerato un maestro del modernismo sloveno. Attraversando il fiume Ljubljanica, collega il centro storico medievale con la parte moderna della città e rappresenta pertanto un punto di passaggio obbligato per ogni visitatore. Il suo design unico si distingue per la presenza di tre ponti separati: uno centrale in pietra e due laterali in calcestruzzo, uniti da balaustre in pietra massiccia e decorati con lampioni artistici.

Il Ponte Triplo non è solo un’opera d’arte, ma anche un testimone silenzioso della storia di Lubiana. Il ponte centrale, infatti, sorge sui resti di un antico ponte di legno medievale, che per secoli ha rappresentato un importante punto di snodo per i commerci e gli scambi tra l’Europa occidentale e i Balcani. Nel corso dell’anno, il ponte ospita numerosi eventi e manifestazioni, tra cui concerti, mercatini di artigianato e festival: il luogo ideale per immergersi nella cultura locale e vivere l’autentica anima di Lubiana.

La Chiesa dell’Annunciazione

Sulla vivace piazza Prešeren si erge maestosa la Chiesa dell’Annunciazione, un capolavoro barocco che cattura l’attenzione con la sua facciata rossa. Costruita tra il 1646 e il 1660 dai frati agostiniani, la chiesa passò poi sotto la gestione dei francescani, che ne curarono l’abbellimento e ne conferirono l’aspetto odierno. L’esterno è un tripudio di forme barocche. La facciata, caratterizzata da un vivace colore rosso – simbolo dell’ordine francescano – è impreziosita da statue e da un imponente portale d’ingresso, mentre sulla cima svetta la statua bronzea della Vergine Maria, la più grande della città.

All’interno, la chiesa rivela un’atmosfera sontuosa, con una navata centrale e due file di cappelle laterali. Gli affreschi di Matevž Langus e le opere di Matej Sternen decorano le pareti e il soffitto con scene bibliche e motivi floreali, creando un ambiente di grande suggestione. Tra i tesori della chiesa spicca il monumentale altare maggiore, opera barocca dello scultore Francesco Robba, realizzato a metà del XVIII secolo. Un’opera d’arte in marmo che cattura lo sguardo con la sua imponenza e la ricchezza dei dettagli.

Il Parco Tivoli

Situato nel cuore della capitale slovena, il Parco Tivoli è il polmone verde di Lubiana, un’oasi di verdeggiante bellezza che si estende per ben 5 chilometri quadrati. Passeggiando lungo i sentieri ombrosi del parco, ci si immerge in un’atmosfera di pace e tranquillità, circondati da una flora rigogliosa che comprende oltre 100 specie di alberi autoctoni ed essenze esotiche, prati verdi, giardini curati, popolati da diverse specie di animali, tra cui scoiattoli, conigli e uccelli.

Le origini del parco risalgono al XIX secolo, quando un’area boschiva venne trasformata in un parco pubblico su iniziativa del barone Franz Xaver Freiherr von Thinnfeld. Nel corso degli anni, il parco è stato arricchito con numerosi giardini, sentieri, statue, fontane e anche un laghetto, diventando un luogo amato da cittadini e turisti. Gli sportivi trovano piste ciclabili e pedonali, campi da tennis, basket e calcio, mentre in inverno una pista di pattinaggio su ghiaccio trasforma il parco in un luogo magico per grandi e piccini.

Museo Nazionale della Slovenia

Il Museo Nazionale rappresenta un’immersione affascinante nella ricca storia e cultura della Slovenia. Fondato nel 1821, ospita una vasta collezione di reperti archeologici, manufatti storici e opere d’arte che raccontano la storia della Slovenia dalla preistoria ai giorni nostri. Le esposizioni sono ambientate in un elegante edificio in stile neo-rinascimentale, già di per sé un’opera d’arte, costruito tra il 1883 e il 1885, che vanta un’imponente facciata e un elegante scalone che conduce alle diverse sale espositive.

Tra i reperti di maggior interesse ci sono il Flauto di Neanderthal, il più antico strumento musicale al mondo, risalente a 60.000 anni fa, e la Situla di Vače, un vaso cerimoniale attribuito all’età del ferro, e la collezione di monete slovene, che ripercorre la storia economica del paese. Oltre alla collezione permanente, il museo organizza regolarmente mostre temporanee dedicate a specifici aspetti della storia e della cultura slovena.

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Escursioni e attività al lago di Bled in Slovenia

La Slovenia è un paese piccolo, ma ricco di luoghi magici e fiabeschi dove la natura incontaminata incontra città dal fascino medievale. I posti da vedere sono tanti, ma uno su tutti attira sempre più viaggiatori con il suo paesaggio da cartolina composto da una chiesa su un’isoletta e da un castello aggrappato alla parete rocciosa, circondato da rigogliose foreste, verdi prati e montagne innevate. Avete capito di cosa stiamo parlando?

Il lago di Bled è la perla alpina slovena che fa sognare persone provenienti da tutto il mondo, che arrivano in questa regione nord-occidentale per poterlo vedere con i propri occhi. Gli italiani sono i più fortunati perché questo posto splendido si trova in una zona montuosa a ridosso delle Alpi Giulie, non lontano dal confine italiano, quindi facilmente raggiungibile in auto in circa un’ora e mezza da Trieste. Il lago può essere raggiunto con semplicità anche da Lubiana, diventando la meta perfetta anche per una gita di un giorno. Iniziate a prendere appunti perché in questo articolo vi consigliamo cosa fare e cosa vedere in una giornata o durante un weekend.

Cosa fare al lago di Bled

Le montagne circostanti si specchiano nelle sue acque, il castello veglia silenzioso e l’isolotto al centro completa un paesaggio che sembra uscito da un quadro: inutile girarci intorno, Bled è un vero e proprio luogo d’incanto. La sua atmosfera sognante lo rende la meta perfetta per un weekend di coppia, che potrete trascorrere in un romantico glamping, passeggiando intorno al lago e gustando la cucina locale. In una giornata d’autunno, poi, rimarrete di certo incantati dal panorama del suo isolotto sospeso nella nebbia, circondato dai vivaci colori dei boschi e del foliage. L’autunno, infatti, è il periodo perfetto per scoprirlo non solo per la bellezza particolare del paesaggio in questa stagione, ma soprattutto perché meno affollato rispetto ai mesi estivi.

Sono molte le cose da fare al lago di Bled e nei dintorni: queste sono le nostre preferite.

Escursione in barca all’isolotto

Una delle cose più romantiche da fare al lago di Bled è l’escursione con le classiche barchette in legno. Avete due opzioni per scoprire gli angoli più pittoreschi della costa, tra piccoli moli e canneti popolati da maestosi cigni bianchi. Potete salire a bordo di una pletna guidata da un barcaiolo, la barchetta tradizionale tipica di questi luoghi, dalla forma inconfondibile. In questo modo potrete visitare anche l’isolotto al centro del lago, con la sua chiesetta e il borgo che sembra sospeso nel tempo, un vero scrigno di bellezza che vi regalerà sorprendenti scatti fotografici.

Se invece preferite scoprire il lago in autonomia, potete affittare una barca a remi, facile da navigare e che vi permetterà di arrivare all’isolotto in 10-15 minuti. Qui vi consigliamo di visitare la chiesetta risalente al XVII secolo e di salire sulla torre per suonare la campana per tre volte, un segno di porta fortuna che la fa risuonare tutto il giorno!

Barca lago di Bled

Fonte: iStock

Una barca per escursioni sul lago di Bled

Attività all’aria aperta e relax

La Slovenia è la destinazione perfetta per gli amanti degli sport all’aria aperta e anche il lago di Bled offre tante possibilità per entrare a contatto con la natura circostante in modo sostenibile. Potete soggiornare in uno dei tanti campeggi lungo la costa, base perfetta per salire su una bici e pedalare sulla pista ciclabile che si snoda tutto intorno al lago, ideale anche per chi desidera fare jogging o una semplice camminata. Ogni ora del giorno è quella giusta anche per percorrere il giro ad anello lungo 6 chilometri e che vi permetterà di ammirare il lago da prospettive diverse.

Se restate per più giorni potete regalarvi momenti di puro relax sulle spiagge del lungolago. Alcuni punti sono attrezzati con ombrelloni, sdraio e giochi per i più piccoli, perfetti per nuotare nelle acque cristalline. A quanto pare, queste acque sono ricche di minerali e possiedono poteri curativi, tanto che il lago di Bled divenne una meta importante del turismo termale già all’inizio del XX secolo. I centri termali sono raggruppati sulla sponda occidentale del lago e offrono percorsi rilassanti con una vista splendida. Potrete scegliere tra numerose strutture in cui, oltre al centro termale, sono disponibili eleganti stanze dove alloggiare. Consultate i siti web dei diversi hotel e centri benessere per scegliere i pacchetti e le offerte più adatti al vostro viaggio!

Assaggiare la famosa Bled cake

Se c’è una cosa che dovete assolutamente fare durante il vostro viaggio al lago di Bled è assaggiare l’immancabile torta di Bled (kremna rezina), fatta con una deliziosa pasta sfoglia friabile e strati di crema pasticcera e panna. È considerata il simbolo della cittadina, inventata nel 1953 dal pasticciere ufficiale dell’Hotel Park, Ištvan Lukačević. Ogni fetta verrà servita perfettamente quadrata e sarà composta per due terzi di crema alla vaniglia e un terzo di panna montata, il tutto racchiuso tra due strati di pasta sfoglia. Una dolcezza da non perdere!

Bled Cake

Fonte: iStock

La famosa Bled cake da provare fronte lago

Cosa fare nei dintorni del lago di Bled

Nei dintorni sono numerosi i percorsi naturalistici, come quello che attraverso il bosco vi porterà in cima a una collina da cui potrete godere di un panorama privilegiato sull’intero lago. Non a caso, qui è stata allestita una panchina solitaria, per regalare momenti romantici e indimenticabili con una vista davvero eccezionale.

Anche gli appassionati di escursionismo non rimarranno delusi: potranno infatti scoprire numerosi sentieri che si sviluppano nei boschi intorno al lago, perfetti per fare un po’ di trekking, divertirsi con la mountain bike o visitare una delle gole più belle della Slovenia, quelle di Vintgar.

Le gole di Vintgar e il Parco Nazionale del Triglav

Nelle vicinanze del lago di Bled, un percorso di grande interesse naturalistico vi porterà a esplorare le gole di Vintgar, scoperte nel 1891. Lungo il canyon è stato costruito un sistema di passerelle lungo 2 chilometri, ponti e gallerie che vi permetterà di visitare la profonda gola scavata dal fiume, accompagnati dal rumore delle acque impetuose, tra rapide e cascatelle, in uno scenario naturale davvero suggestivo. Immersa in una fitta foresta, la gola è stata creata nel corso di millenni dal fiume Radovna che, lentamente, ha eroso la roccia. Se non avete l’auto, per raggiungerla potete affittare una bicicletta o utilizzare i mezzi pubblici.

Per gli amanti dell’adrenalina è possibile organizzare un’escursione nel Parco Nazionale del Triglav all’insegna del canyoning, per vivere un’avventura in un vero e proprio parco acquatico naturale, dove cimentarsi con scivoli, salti e discese in corda doppia. Un’esperienza unica adatta anche ai meno esperti perché tutti i gruppi sono accompagnati da guide alpine qualificate.

Come arrivare al Lago di Bled

Il lago di Bled può essere raggiunto con diversi mezzi di trasporto. Se volete arrivare con la vostra auto dovrete prendere l’autostrada E61 in direzione Lubiana e uscire a Lesce/Bled. Attenzione però: per percorrere le autostrade slovene dovete acquistare la “vignetta” da apporre sul parabrezza.

Se volete raggiungere il lago in treno, dovrete prima dirigervi alla stazione di Lubiana. Da qui potete prendere un treno che vi porterà nelle vicinanze di Bled: le due stazioni più vicine al lago sono Lesce e Jezero Bled.

Per arrivare in bus, invece, vi basterà partire da Lubiana dove ogni giorno sono disponibili corse dalle 6 del mattino alle 22, che vi permetteranno di raggiungere il lago in circa un’ora.

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Lago di Cavazzo, dalle acque particolarmente turchesi

È una delle mete perfette per godersi una giornata all’aria aperta in uno scenario idilliaco, nel cuore delle Alpi Carniche: si tratta del Lago di Cavazzo, conosciuto anche come Lago dei 3 comuni poiché con i suoi 174 ettari bagna Cavazzo Carnico, Bordano e Trasaghis, il bacino naturale più grande del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine.

Di origine glaciale, alimentato da sorgenti sotterranee e da una condotta artificiale, incanta a 195 metri s.l.m, vegliato dal Monte San Simeone, dal Monte Festa e dal Naruvint, un dipinto a cielo aperto che dà vita a un ambiente ricco di fauna e flora: le sue rive, adornate da canneti, offrono rifugio a svariate specie di uccelli (quali folaghe, martin pescatori, tarabusi, germani reali e oche granaiole) mentre le acque incredibilmente turchesi sono la casa di 14 specie ittiche tra cui carpe, anguille, trote, lucci, persici e alborelle.

Cosa fare al Lago di Cavazzo

Una gita fuori porta a 40 minuti da Udine (soprattutto in primavera e in estate quando il clima è più mite) conduce alla scoperta di un territorio da favola dove il Lago di Cavazzo è protagonista indiscusso, ideale per momenti di puro relax sulle verdi sponde (magari allestendo un picnic), per piacevoli e facili escursioni e percorsi da trekking, per il birdwatching e per gli amanti degli sport acquatici.

Infatti, lungo i comodi sentieri, offre numerosi itinerari da percorrere a piedi oppure in sella alla mountain bike, ammirando panorami che scaldano il cuore e la fauna locale nel suo habitat prediletto mentre il lago stesso è punto di riferimento per le attività di canoa, windsurf, kayak, SUP (stand-up paddle) e per la pratica della vela: a disposizione, il circolo nautico “Nautilago”, noleggio giornaliero di SUP e kayak presso il camping “Lago 3 Comuni”, rent bike per noleggiare sia MTB che e-bike, nonché aree attrezzate per picnic e parchi giochi per i più piccoli.

Ma non è tutto.

Da non perdere è la passeggiata di 8,20 chilometri che costeggia il lago, un percorso ad anello adatto a tutti che dona scorci invidiabili sulle acque trasparenti e sulle montagne che vi si specchiano, sul fitto canneto e sullo stagno della zona sud dove nidificano o sono di passaggio anatre e altri volatili. Non manca l’Ecomuseo che, grazie ai dettagliati pannelli illustrativi, consente di approfondire la conoscenza con il Lago di Cavazzo, la sua storia e i suoi abitanti.

In più, dall’Ecomuseo, un sentiero in salita (che ripaga di tutta la fatica) conduce a una straordinaria terrazza panoramica da cui la vista sul lago dall’alto è qualcosa da vedere assolutamente con i propri occhi! Qui si trova anche il Monumento al Terremoto, con area informativa sull’isolatore sismico, installata nel 33esimo anniversario del sisma del 1976 con epicentro il Monte San Simeone.

Un angolo di natura tropicale a soli dieci minuti dal lago

Per godersi appieno la meraviglia del Lago di Cavazzo, vale la pena visitare, a soli dieci minuti di auto, la Casa delle Farfalle di Bordano, la più ampia esposizione in Italia di farfalle e insetti viventi, un paradiso tropicale che riproduce fedelmente gli habitat originari delle oltre 400 specie di farfalle provenienti da tutto il mondo.

Un’attrazione turistica che sa emozionare, con 1000 metri quadri di serre riscaldate e altrettanti dedicati a laboratori, aule video, esposizioni e attività educative dedicate ai bambini e ai ragazzi.

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L’albergo diffuso che ti farà rivivere la “Belle Époche” tra le Alpi

L’Austria, terra di eterna bellezza, continua ad affascinare con la sua perfetta fusione di cultura e natura, che dà vita a panorami indimenticabili. Durante i mesi invernali, il Paese si trasforma in un paradiso scintillante, quasi surreale. La neve cade delicatamente, avvolgendo ogni angolo del territorio con un manto bianco lucente che sembra tratto direttamente dalle pagine di una favola. Un luogo dove la magia dell’inverno prende forma, incantando visitatori da tutto il mondo.

Oggi, ti invitiamo a esplorare uno dei suoi tesori più nascosti: Bad Gastein. Questa località, situata a 1000 metri di altezza sulle maestose Alpi Austriache e a sud di Salisburgo, è un gioiello incastonato nel cuore dell’Europa. Sin dal ‘700, ha attratto l’élite internazionale, guadagnandosi l’appellativo di “Montecarlo delle nevi”, grazie al suo inconfondibile mix di lusso, relax e attività sportive. Le sue rinomate terme, famose per le loro acque curative, offrono un’oasi di pace e tranquillità, trasformando questa destinazione in un perfetto rifugio dalla frenesia della routine quotidiana.

Recentemente, è stato arricchito da un tocco di eleganza grazie all’intervento dello studio viennese BWM Designers & Architects che, con una visione innovativa e un occhio attento al dettaglio, ha saputo valorizzare l’unicità di questa località austriaca. Il risultato è un complesso alberghiero che rispecchia perfettamente l’essenza di Bad Gastein: un equilibrio armonioso tra storia, lusso e innovazione, il tutto immerso in un contesto naturale di straordinaria bellezza.

Due nuovi alberghi glamour brillano nel cuore di Bad Gastein

Bad Gastein

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Bad Gastein, Austria

Il progetto di BWM Designers & Architects ha seguito un fil rouge che lega insieme l’eredità storica del luogo, l’eleganza contemporanea e l’attenzione per il design narrativo, creando una sinergia unica tra architettura e ambiente.

Dopo vent’anni di chiusura, il Grand Hotel Straubinger è rinato, riaffermandosi come un’icona indiscussa di lusso e tradizione nel cuore delle Alpi austriache. Situato in prossimità dell’imponente cascata che caratterizza la città di Bad Gastein, questo storico albergo offre ai suoi ospiti un’esperienza senza pari. Ogni dettaglio, dall’arte alle piante, dal design all’architettura, è stato curato con estrema attenzione per offrire un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione.

Il Badeschloss, invece, si distingue per l’audace aggiunta di una torre rivestita in cemento, che ospita una lussuosa piscina riscaldata a sfioro al tredicesimo piano. Questa struttura unica è stata costruita quasi sull’alveo di una cascata d’acqua calda, creando un’esperienza sensoriale incomparabile. I visitatori possono immergersi nelle acque tiepide della piscina, godendo di una vista panoramica mozzafiato sul paesaggio circostante.

Un progetto innovativo che cambia il volto di Bad Gastein

I nuovi alberghi di Bad Gastein, il Badeschloss e il Grand Hotel Straubinger, stanno cambiando radicalmente il concetto tradizionale di ospitalità. Non si limitano solamente a essere semplici strutture dove gli ospiti possono trascorrere la notte. Piuttosto, si posizionano come veri e propri punti di riferimento che stanno plasmando in modo significativo l’aspetto urbano della città.

Infatti, grazie al loro innovativo approccio di “albergo diffuso“, superano i limiti fisici di un singolo edificio. Piuttosto che essere confinati in una struttura isolata, questi hotel si espandono e si integrano armoniosamente nel contesto urbano circostante, contribuendo attivamente alla vitalità e alla dinamicità del tessuto cittadino.

Inoltre, le strutture esibiscono una raffinata collezione di opere d’arte, attentamente selezionate da Andrea von Goetz, per rendere ogni soggiorno un vero e proprio viaggio attraverso l’arte contemporanea.

Bad Gastein

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Cascata di Bad Gastein, Austria
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Bad Gastein, la Montecarlo delle Alpi

Nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, eden del Salisburghese, si cela una delle mete sciistiche più rappresentative dell’Austria, un’amena località in stile Belle Epoque che ha accolto illustri personaggi a partire dal Settecento (Freud, la Principessa Sissi, Beethoven, Schopenhauer, solo per citarne alcuni): ecco Bad Gastein, meraviglia termale, perfetta per vivere la magia dell’inverno ma anche piacevoli escursioni in estate, nonché relax e riposo.

Qui gli amanti della natura, di paesaggi da favola, dello sci e del benessere troveranno davvero la loro “valle incantata”.

Cosa vedere a Bad Gastein, paradiso di montagna

È un’atmosfera internazionale e d’altri tempi quella che si respira a Bad Gastein, splendida cittadina imperiale conosciuta come la “Montecarlo delle Alpi”, immersa in un ambiente di rara bellezza tra vette innevate e distese di verdi prati.

Passeggiare lungo il suo centro signorile è un’esperienza ammaliante, tra il suono della fragorosa cascata che suddivide in due il paese, suggestivi balconi fioriti in primavera, hotel alla moda e l’armonia tra natura e storia: tra i punti d’interesse da non perdere spiccano, ad esempio, la quattrocentesca Chiesa di San Nicola dai pregevoli affreschi e la Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora di Bad Gastein, della fine del XV secolo, con un notevole altare barocco.

Oppure il Museo minerario e il Museo di Gastein con pinacoteca, incentrato sulla storia dei bagni termali: non va dimenticato, infatti, che uno dei fiori all’occhiello di Bad Gastein sono proprio le rinomate terme, le Felsentherme, le cui proprietà benefiche e curative sono ormai note in tutto il mondo. L’acqua, che sgorga in pieno centro ai piedi del Graukogel, è ricca di minerali preziosi e di radon così da favorire la circolazione sanguigna, trattare con efficacia le malattie croniche, sciogliere le tensioni muscolari e donare una sferzata di vitalità ed energia.

A vegliare su tutto, etereo sulla cima della collina, il tardogotico Castello di Weitmoser, risalente al 1554.

Una vacanza a Bad Gastein: opportunità per tutti i gusti e tutte le stagioni

Nella cornice mozzafiato delle Alpi Austriache, dove la Valle del Gastein si estende a perdita d’occhio, Bad Gastein offre, in una sola vacanza, innumerevoli possibilità per chi desidera dimenticare almeno per un po’ la frenesia e i rumori della città e ritrovare pace, serenità, equilibrio e benessere in ogni stagione.

Con le vette che superano i 3000 metri e si impongono al di sopra dei ghiacciai degli Alti Tauri, la “Montecarlo delle Alpi” si trasforma, sia durante l’inverno che in estate, nella scelta ottimale per gli appassionati di sport, della mountain bike e delle vacanze attive all’aria aperta: si tratta, infatti, dell’area sciistica più alta del Salisburghese e vanta una fitta rete di sentieri escursionistici dove praticare trekking e fare rigeneranti passeggiate nel silenzio dei boschi e dei pascoli alpini.

Ma non è tutto.

Ogni estate, oltre all’aria fresca, a Bad Gastein si respira anche il fascino dell’arte contemporanea con il “Festival delle Arti“, un entusiasmante programma cui prendono parte artisti di prim’ordine, giovani ed emergenti: la storica centrale elettrica nei pressi della cascata diventa una vera e propria galleria d’arte aperta al pubblico mentre, grazie al Sentiero dell’Arte, gli appassionati possono partire alla scoperta delle varie opere inserite nell’idilliaco paesaggio di montagna.

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Il borgo di Campertogno, tra natura e leggende

È il trionfo della montagna il borgo di Campertogno, una delle più antiche comunità della Valsesia, a 815 metri di altitudine e a 12 chilometri da Alagna, in provincia di Vercelli.

Adagiato ai lati del fiume Sesia, in uno scenario naturalistico di vera bellezza, è quel borgo alpino in cui si fondono in armonia la storia, la tradizione, l’arte e la leggenda.

Cosa vedere a Campertogno

Undici alpeggi e dieci frazioni (Carata, Tetti, Rusa, Otra, Villa, Piana, Piana Ponte, Quare e Pianella) disegnano il territorio di Campertogno che, grazie alla splendida cornice montana e al ricco patrimonio storico e architettonico, attrae e affascina il turista.

A vegliare sul paese è, infatti, il complesso della Chiesa Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, tra gli edifici religiosi più significativi e antichi della Valsesia, costruita laddove sorgeva una precedente chiesa tardo gotica e ampliata nel Settecento su progetto di Filippo Juvarra: di stile gotico, conserva al suo interno pregevoli affreschi risalenti al XVIII e XIX secolo a opera di artisti quali i fratelli Avondo, Pier Celestino Gilardi e Carlo Borsetti.

Il vicino Oratorio di Santa Marta custodisce a sua volta alcune delle sculture in legno più suggestive del territorio, tra cui spicca il maestoso altare piramidale del Seicento, mentre al di sopra della chiesa trova posto il Museo di Arte Sacra dove ammirare ben 500 oggetti tra arredi, oreficerie, suppellettili, sculture e dipinti.

Altro fiore all’occhiello di Campertogno è poi, in pieno centro, il Teatro Polifunzionale, realizzato nel primo Novecento, che accoglie i dipinti delle allegorie della “Famiglia” e della “Patria” a opera del pittore locale Camillo Verno nel 1933.

Sul finire del paese, invece, merita attenzione Villa Gianoli, magnifica residenza storica ottocentesca che svetta su di uno sperone roccioso rivolto al sole di mezzogiorno, oggi lussuoso albergo a quattro stelle tra le baite del borgo.

Una piacevole passeggiata rivela infine le strette vie dell’abitato, caratterizzate dalle case in pietra con tetti in ardesia e balconate in legno, e l’antico ponte in pietra ad arco.

Ma i dintorni non sono da meno: innumerevoli gli oratori (tra cui citare, in frazione Tetti, l’Oratorio di San Marco con affreschi del Settecento di Orgiazzi “il Vecchio”, e, in località Avigi, l’Oratorio della Madonna delle Grazie con un prezioso altare ligneo), le cappelle e le chiese (come, ad esempio, la seicentesca Chiesa di San Carlo a strapiombo sul fiume), a testimonianza di un forte senso di devozione e dell’attitudine alla realizzazione di opere d’arte sacra.

Cosa fare nel grazioso borgo alpino

Oltre a scoprire le bellezze artistiche e architettoniche, a Campertogno sono molte le occasioni per vivere vacanze attive all’aria aperta e praticare svariate attività outdoor, primo su tutti il trekking lungo sentieri di sicuro interesse come il Sentiero dell’Arte che consente di raggiungere l’Alpe Cangello camminando in un ambiente stupendo in ogni stagione: oltre alla tipica flora alpina, si incontrano il cinquecentesco Santuario della Madonna del “Callone” (ovvero “grosso callo” con riferimento allo spuntone roccioso su cui sorge la chiesa) e quindici cappelle raffiguranti i quindici misteri della vita della Madonna dipinti dai fratelli Avondo.

Non mancano poi un tratto di pista ciclabile percorribile in mountain bike, un’area attrezzata con campo da tennis, e le discipline acquatiche più amate dagli sportivi che raggiungono Campertogno: rafting, hidrospeed, canoa e kayak.

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Lago del Sabbione, una perla tra le Alpi italiane

Tra le innumerevoli meraviglie della provincia del Verbano-Cusio-Ossola e dell’Alta Val Formazza va senz’altro nominato il Lago del Sabbione, specchio di magnifiche cime quali il Corno di Ban dai suoi 3028 metri di altitudine, la Punta d’Arbola e il Blinnenhorn.

Dall’acqua color turchese, si tratta di un laghetto artificiale a 2500 metri sul livello del mare, la diga più alta della valle nonché il bacino idroelettrico più grande del Piemonte.

Un lago alpino da film

La sua costruzione fu ultimata all’allora Edison nel 1953 per sbarrare la conca naturale e raccogliere così le acque del ghiacciaio dell’Arbola: durante i lavori, il regista Ermanno Olmi realizzò “La diga del ghiacciaio“, il suo primo cortometraggio per immortalare le fatiche dei 120 uomini che contribuirono a portare l’energia elettrica nell’Italia del Dopoguerra.

Ancora oggi, l’acqua del Lago del Sabbione, convogliata mediante una condotta, viene sfruttata dalla centrale idroelettrica di Morasco.

Meta prediletta da chi ama la montagna e dagli escursionisti, è attorniato da tre rifugi e punto di partenza privilegiato per emozionanti escursioni al cospetto di un panorama alpino che incanta e fa sognare.

Escursione al Lago del Sabbione da Riale

Una bellissima escursione parte dal piccolo borgo Walser di Riale, frazione di Formazza, e in particolare dalla diga del Lago di Morasco.

Lasciata l’auto, si costeggia tutto il lago fino ad arrivare dinanzi alla stazione di partenza della funivia ENEL: seguendo il sentiero, si attraversa un guado in tubi e, arrivati alla deviazione, si segue l’indicazione per Alpe Bettelmatt – Passo del Gries.

Arrivati alla piana del Bettelmatt a 2090 metri, nei pressi del rinomato alpeggio dove si produce l’omonimo e pregiato formaggio, si imbocca il sentiero ben tracciato che conduce, in circa 45 minuti, al Rifugio Città di Busto e a un campo da calcio a 2600 metri, il più alto d’Italia: da qui, scendendo leggermente, ecco il suggestivo Piano dei Camosci che si costeggia sul lato sinistro.

Arrivati al fondo, sempre a sinistra, occorre seguire la stradina sterrata in discesa e, superato un torrentello, si apre il sentiero sulla destra che, salendo, porta al muro della diga del Lago del Sabbione.

Per il ritorno, raggiunto il Rifugio Città di Busto, occorre prendere il sentiero per escursionisti esperti che, con una buona pendenza, scende al piazzale della funivia ENEL.

È un emozionante itinerario di grado E, con un dislivello di 750 metri, ideale per chi ha già dimestichezza con le escursioni in quota, che sa ripagare della fatica con vedute di rara bellezza.

Una vista mozzafiato e piacevoli rifugi

Una volta raggiunto il Lago del Sabbione, il panorama è strepitoso, con i ghiacciai dell’Arbola e dei Sabbioni che, purtroppo, negli ultimi decenni hanno subito un brusco ritiro, e le magnifiche vette che è davvero difficile smettere di contemplare. I rifugi a disposizione per una sosta ristoratrice in un ambiente rilassato sono tre, il Rifugio Claudio Bruno, il Rifugio CAI Città di Busto e il Rifugio 3A.

Per rendere l’esperienza ancora più magica, è consigliabile pernottare e avere così l’opportunità di ammirare il tramonto e l’alba in uno scenario che sembra provenire da un libro di fiabe.

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Chiavenna, splendido borgo medievale tra le Alpi italiane

Dà il nome all’omonima valle che si dirama dalla Valtellina ed è uno scrigno di bellezza e natura da assaporare senza fretta in tutte le stagioni, certo, ma con un occhio di riguardo all’autunno quando le temperature miti invitano a organizzare piacevoli e distensive gite fuori porta per staccare dalla frenesia e dalla routine e godersi i favolosi paesaggi alpini.

Si tratta di Chiavenna, Bandiera Arancione del Touring Club e Città Slow, un grazioso gioiello a misura d’uomo che, grazie ai molti palazzi storici, ai musei e alle opere d’arte, merita davvero di essere scoperto e vissuto.

Chiavenna, un poetico viaggio nella storia

La visita a Chiavenna non può non avere inizio che dal suo incantevole centro storico intriso di storia e disegnato da antiche strade su cui si affacciano eleganti palazzi che si susseguono, l’uno accanto all’altro, aprendosi talvolta per lasciare spazio a bellissime piazze impreziosite da fontane in pietra ollare.

Tutta la zona, oggi pedonale, è punto di incontro e occasione di shopping, perfetta per concedersi una pausa golosa nei vari bar.

scorcio chiavenna

Fonte: Foto Consorzio Turistico Valchiavenna

Scorcio di Chiavenna

Ma non è certo tutto.

Fiore all’occhiello della cittadina è la Collegiata di San Lorenzo, non distante dalla stazione ferroviaria, le cui prime documentazioni risalgono al V secolo: la chiesa conserva tuttora le antiche pareti romaniche, a esclusione dell’area dell’altare e delle navate laterali.
Inoltre, è rinomata per ospitare al suo interno il Battistero, fonte battesimale del 1156 ricavato da un monolite in pietra ollare arricchito da figure che simboleggiano la cerimonia della benedizione dell’acqua e del battesimo il sabato santo.

Come se non bastasse, la Collegiata vanta anche il Museo del Tesoro dove ammirare oggetti di arte sacra tra cui la Pace di Chiavenna, una preziosa copertura di evangeliario formata da 23 lamine d’oro lavorate a sbalzo e filigrana e impreziosita da gemme, perle e svariate pietre preziose: un autentico capolavoro di oreficeria medievale del XI secolo.

Una cittadina da conoscere anche a tavola

Oltre alla storia e al pittoresco centro storico, Chiavenna merita una sosta per le variegate specialità gastronomiche che l’hanno resa nota tra i buongustai.

Prima tra i prodotti tipici del territorio è la brisaola, che si differenzia dalla bresaola per lavorazioni legate alla tradizione locale, con affumicatura e stagionatura che avvenivano nei crotti, piccole costruzioni rustiche edificate attorno al “sorel”, ovvero lo spiraglio che si creò tra i massi che rotolarono fino a valle e sui quali oggi sorge la cittadina: sono luoghi unici al mondo in grado
di garantire una corrente d’aria a temperatura costante intorno agli 8 gradi sia d’estate che d’inverno, ideali per la maturazione del vino e la conservazione di numerosi prodotti quali salumi e
formaggi.
Oggi i crotti sono riconvertiti in osterie o ristoranti e hanno aperto le porte a tutti coloro che desiderano degustare le prelibatezze locali.

Non manca poi il violino di capra, presidio Slow Food ricavato dalla spalla o dalla coscia delle capre: il nome deriva proprio dalla tecnica con cui veniva affettato, che ricorda per
l’appunto le movenze di un suonatore di violino.

La meraviglia dei dintorni

Parco botanico-archeologico del Paradiso

Fonte: Ph Emanuele Sinoni – Foto Consorzio Turistico Valchiavenna

Parco botanico-archeologico del Paradiso

Se Chiavenna è una perla tra le Alpi, i suoi dintorni non sono da meno.

Tra le varie tappe per una vacanza a contatto con la natura non possono mancare le Cascate dell’Acquafraggia, uno spettacolo naturale così potente che lascia senza parole: attorno alle cascate spicca un percorso attrezzato che attraversa il parco e offre la possibilità di apprezzare le cascate e l’intera vallata da terrazze panoramiche. Le zone pic-nic, invece, permettono di trascorrere qualche ora di relax con il suono dei fragorosi salti d’acqua a fare da sottofondo.

Il Parco delle Marmitte dei Giganti, poco fuori l’abitato, è una splendida riserva naturale e museo a cielo aperto di grande interesse geomorfologico e ambientale, caratterizzata da paesaggi inconfondibili e manifestazioni geomorfologiche di origine glaciale dalle forme più strane scavate nei sassi dall’azione dell’acqua nel corso degli anni.
Inoltre, nel cuore del parco si trova il Parco botanico-archeologico del Paradiso che, proprio come ricorda il nome, conserva varietà botaniche di fiori e piante con alcune specie rare, un percorso botanico fornito di didascalie esplicative e innumerevoli resti archeologici e storici.

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Viaggio a Cogne, una vera perla tra le Alpi

È un’autentica perla delle Alpi incastonata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, meta perfetta per una rigenerante vacanza invernale in Valle d’Aosta: ecco Cogne, a 1544 metri di altitudine, affacciata su una delle praterie montane più vaste d’Europa, il prato di Sant’Orso.

Meta turistica molto gettonata ma sempre tranquilla e accogliente, ha sviluppato nel tempo un’offerta turistica ampia e variegata, nel pieno rispetto del suo favoloso patrimonio naturalistico e paesaggistico.

Cogne, la vacanza sulla neve che rende tutti felici

In versione ancora invernale, la porta d’accesso al Parco del Gran Paradiso propone molteplici spunti per vivere momenti preziosi ed esperienze indimenticabili all’aria aperta: punti di interesse da visitare, nuovi piatti da assaggiare, l’artigianato locale da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e l’immancabile sci grazie alle svariate decine di chilometri e anelli (a Cogne e nelle frazioni di Valnontey e Lillaz) con differenti livelli di difficoltà apprezzati sia dai principianti che dagli esperti con, in più, la sorprendente opportunità di scorgere gli animali del Parco in libertà, durante la loro discesa a valle in cerca di cibo.

I punti salienti da non perdere

Ma quali sono i punti di maggior interesse da vivere durante una vacanza invernale a Cogne?

Senza dubbio, la Valnontey, tra le zone più apprezzate della Valle, dove respirare appieno l’atmosfera “selvaggia” del Parco: qui radure e boschetti si alternano e consentono di avvistare e fotografare la fauna selvatica, in particolare camosci e volpi nonché uccelli di varie specie.

I più esperti, sempre con gli sci ai piedi, ma dotati di pelli di foca, potranno cimentarsi ad affrontare entusiasmanti escursioni di sci alpinismo seguendo gli itinerari nelle valli e tra i ghiacciai, magari insieme alle guide locali.
Da non perdere, a questo proposito, il ghiacciaio del Grand Sertz a 3552 metri di altezza.

Ancora, un’altra possibilità per scoprire la magnifica Valle di Cogne con le Guide Alpine è fare cramponnage con i ramponi ai piedi e percorrere piccole e suggestive gole incassate tra torrenti, ruscelli ghiacciati e rocce, in completa sicurezza.
La meta top? Le gole di Moline, magnifico spettacolo di colate di ghiaccio.

Chi, invece, desidera camminare e immergersi nel silenzio dei boschi con ramponcini o ciaspole, sono innumerevoli i tracciati ben segnati: davvero imperdibile è il bosco incantato di Sylvenoire, con curve e saliscendi al cospetto di molteplici forme create da piante, cristalli e sassi.

Inoltre, chi preferisce ammirare il paesaggio in tutta comodità, può inoltrarsi a Valnontey nel Parco Nazionale su una suggestiva slitta trainata dai cavalli, lungo un percorso affiancato da alberi o in valle aperta, e che attraversa il torrente su ponticelli di legno, giocando a chi avvista il maggior numero di camosci.

Infine, per i più piccoli, tappa obbligata è lo snow park in centro paese, dotato di tapis-roulant e gommoni colorati e affiancato dalla pista di pattinaggio.

Le attività per vivere Cogne

Non esiste la noia a Cogne grazie all’interessante calendario settimanale di attività outdoor proposte stagionalmente dal Consorzio Operatori Turistici della Valle di Cogne.

Ogni lunedì giornate sugli sci stretti, ogni martedì cramponage e, al venerdì, la possibilità di pedalare sulla neve, per conquistare sentieri innevati in sella a una e-bike, su tracciati semplici, alla portata di tutti.

Non mancano diverse soluzioni per ciaspolate/passeggiate sulla neve e la scoperta del passato minerario di Cogne nel nuovo Museo del Parco Minerario presso il Villaggio Minatori in cui ritrovarsi catapultati nella vita che conducevano i minatori nei vari momenti della loro giornata.

Una vacanza a Cogne è anche una festa per il palato, grazie ai numerosi locali tipici dove assaggiare succulenti piatti tradizionali, come la Seupetta de Cogne a base di pane fritto nel burro, riso cotto nel brodo e fontina, il tutto passato al forno; la Favò, tipica pasta con le fave, o la Crema di Cogne, dessert con cioccolato e panna, in cui intingere le Tegole, deliziosi biscotti fatti a cialde croccanti, sottili e dolci.

Gustoso anche un aperitivo a base di mocetta e formaggi come la Fontina DOP, accompagnati dai migliori vini di produttori locali e cantine vitivinicole della Valle.