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Cosa vedere a Messina, la splendida città porta d’ingresso della Sicilia

Chi arriva in Sicilia via aereo lo fa tramite gli scali di Palermo o Catania per lo più, ma chi arriva via mare lo fa da Messina. È proprio la porta dell’isola e il primo assaggio di cibo, folklore, storia, arte e vibrazioni mediterranee. La città che nella storia ha subito diversi attacchi e colpi è ripartita ed è di grande interesse turistico. Tra spiagge e monumenti, ecco cosa vedere a Messina.

Il Duomo

Il primo monumento simbolo non può che essere il duomo di Messina. Non una chiesa ma un vero e proprio punto di riferimento che ha superato bombardamenti, incendi e terremoti ma che, nonostante tutto, continua a svettare maestoso. Alzando lo sguardo è il campanile a rapirti: custodisce l’orologio astronomico più grande e complesso al mondo che ogni giorno a mezzogiorno si anima con tanto di figure meccaniche suggestive.

Vedere il duomo di Messina

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Visitare il duomo di Messina con il celebre orologio astronomico

Forte San Salvatore

Lungo la punta più estrema della Sicilia si trova la Stele della Madonna della Lettera. La patrona della città alta, dorata e visibile da lontano è incastonata proprio sul forte San Salvatore, un edificio di origine cinquecentesca visitabile solo previa prenotazione.

Museo regionale

Se sei un amante dell’arte non puoi perdere il MuMe, ovvero il museo regionale. È nato all’interno di una ex filanda scampata al terremoto del 1908 e rappresenta a tutti gli effetti una chicca da visitare. Al suo interno? Meraviglie prodotte da Caravaggio, Antonello da Messina e Mattia Preti, ma non solo. Il percorso si snoda in ordine cronologico così da capire com’è stata la naturale evoluzione.

Chiesa Santissima Annunziata dei Catalani

Scendi di tre metri sotto il livello stradale (sì, proprio così!) e lasciati incantare dalla chiesa dei Catalani. L’atmosfera è unica, con archi arabeggianti e capitelli decorati con eleganza. Probabilmente costruita nel XII secolo, questa chiesa è un puzzle di culture e religioni, una testimonianza viva della Sicilia più autentica. Fuori ti aspetta la statua in bronzo di Don Giovanni d’Austria, a ricordo della battaglia di Lepanto.

Galleria Vittorio Emanuele II

Se ti piacciono le atmosfere vintage, entra nella Galleria Vittorio Emanuele II che è stata costruita negli anni ’30 in stile Liberty. La costruzione vanta pavimenti a mosaico, cupola vetrata e una luce calda che avvolge tutto. Oggi ospita bar e locali, perfetti per una pausa con stile. Ti sembrerà di essere in una piccola Milano… con vista mare. Non lontano e da non perdere il teatro omonimo realizzato in stile neobarocco e costruito nell’800. La versione che vediamo oggi non è quella originale, è stata ricostruita dopo il sisma. Di sera, illuminato, regala una vista romantica.

Sacrario di Cristo Re

Non c’è dubbio, è sicuramente uno dei posti dove dire davvero “wow”. Il sacrario di Cristo Re a Messina colpisce con la cupola dorata e l’architettura ottagonale che si staglia sulla città quasi come fosse un faro di memoria e bellezza. La sua storia? Un tempo faceva parte del castello di Rocca Guelfonia, rifugio di re, teatro di assedi e ora memoriale per i caduti.

Le fontane di Orione e del Nettuno

In centro storico sono presenti due fontane, una più bella dell’altra. La fontana di Orione lascia a bocca aperta con le decorazioni in marmo firmato da Montorsoli, discepolo di Michelangelo. Raffigura, appunto, Orione con accanto il suo cane Sirio. Non molto lontana la fontana del Nettuno che mostra il dio dei mari che doma le acque di Scilla e Cariddi.

Santuario della Madonna di Montalto

Chi cerca un punto panoramico per vedere Messina dall’alto dovrebbe prendere in considerazione il Santuario della Madonna di Montalto che si trova sulla collina che domina la città. L’edificio è stato ricostruito dopo il terremoto ed è caratterizzato da uno stile romanico-gotico; al suo interno ci sono vari tesori artistici, alcuni del ‘500. Nelle giornate più limpide da qui si gode una vista unica fino alle coste della Calabria che non sono poi molto distanti.

Messina dall'alto, il belvedere del Santuario della Madonna di Montalto

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Vista su Messina dal Santuario della Madonna di Montalto

Capo Peloro

Arriva alla punta più estrema di Messina, dove il Tirreno incontra lo Ionio, e lasciati sorprendere da Capo Peloro. Il faro, le correnti, la vista sulla Calabria… tutto qui sa di epico. Se hai tempo, fai un salto al lago di Ganzirri: puoi salire a bordo delle barche dei pescatori, ascoltare leggende di città sommerse e scoprire l’anima marinaresca della zona.

Palazzo del Monte di Pietà

Non farti sfuggire questa bellezza: il palazzo del Monte di Pietà è stato costruito nel 1616 e ancora oggi lascia tutti col fiato sospeso. Il piano terra è rustico a contrasto con quello superiore costruito successivamente. Cosa fare? passa assolutamente sotto la volta a botte del atrio, qui troverai una fontana monumentale con un putto a cavallo di un delfino e una scalinata scenografica del Settecento.

Le spiagge di Messina

Anche senza uscire dalla città ci si può godere il mare. Ci sono alcune spiagge di Messina che meritano un tuffo, specialmente in estate quando le temperature diventano davvero difficili da sopportare.

Tra le più comode al centro e belle da visitare ci sono:

  • Spiaggia del Ringo. Si trova nella riviera nord ed è il posto perfetto per un bagno dopo una giornata di visite. Sabbia dorata, mare tranquillo, locali vicini, è amatissima dai locali. Ideale se viaggi con bambini o se vuoi goderti il tramonto con una birra in mano;
  • Spiaggia di Nonna Checca. Dal nome già capisci che qui sei in famiglia. La piccola baia libera è un angolo tranquillo, perfetto per chi cerca relax lontano dalla folla. Acqua limpida, atmosfera rilassata e un mood da “estate italiana” autentica;
  • La Spiaggetta. Nascosta e raccolta ma servita, è una delle opzioni top amate dai local che amano discrezione e vogliono godersi il rumore delle onde;
  • Spiaggia di Sant’Agata. C’è da spostarsi un po’ più a nord ma ne vale la pena per il suo mix di bellezza naturale e servizi. Il mare è di un blu intenso e la vista sullo stretto non manca.

Insomma, anche solo con un itinerario di un giorno, Messina ha tanto da offrire ai viaggiatori che organizzano una vacanza in Sicilia.

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Italia da cartolina: i 10 panorami più belli che sembrano dipinti

L’Italia è una terra straordinaria dove arte, storia e natura si fondono per creare paesaggi indimenticabili. Dalle vette alpine alle coste del sud, ogni regione offre scorci mozzafiato che attirano viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Il Bel Paese vanta una varietà di panorami che vanno dai laghi alpini cristallini ai paesaggi rurali della campagna toscana, dalle coste frastagliate del Mediterraneo ai borghi arroccati su colline e scogliere.

Ogni angolo nasconde una vista spettacolare che racconta storia, cultura e anima del territorio. Questi meravigliosi panorami non solo emozionano, ma rappresentano anche una grande attrazione per il turismo lento, fotografico e naturalistico. Ecco perciò una selezione di 10 luoghi italiani con panorami spettacolari, ognuno situato in una regione diversa, meta perfetta per gli amanti della fotografia, del trekking o semplicemente per i viaggiatori che cercano bellezza e meraviglia.

Cinque Terre in Liguria

Le Cinque Terre sono una delle meraviglie paesaggistiche più iconiche d’Italia. I cinque borghi – Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – si affacciano sul Mar Ligure da ripide scogliere, offrendo viste spettacolari. I sentieri panoramici che collegano i paesi tra loco, come la celebre Via dell’Amore, regalano scorci unici su terrazze coltivate e mare cristallino. Il contrasto che si crea tra le case color pastello e l’azzurro intenso del mare è uno spettacolo per gli occhi. Le Cinque Terre sono perfette per escursionisti, romantici e fotografi.

Val d’Orcia in Toscana

Situata nel cuore della Toscana, la Val d’Orcia è il simbolo del paesaggio rurale italiano. Qui le dolci colline che sembrano dipinte si alternano a campi di grano, vigneti e filari di cipressi che disegnano geometrie perfette. I panorami sembrano usciti da un quadro rinascimentale, tanto da essere stati location di tantissimi film e spot pubblicitari. Borghi come Pienza, Montalcino e San Quirico d’Orcia completano questo viaggio italiano dedicato alla bellezza visiva con architetture eleganti e viste senza spazio. Una meta imperdibile per chi cerca armonia e bellezza.

Lago di Braies in Trentino-Alto Adige

cosa fare al lago di braies

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Bellissimo lago delle Alpi italiane, Lago di Braies

Il Lago di Braies è uno dei laghi più affascinanti delle Dolomiti, noto per il suo colore smeraldo e per la quiete che lo abbraccia. Le montagne che si riflettono sulle acque calme creano una cartolina bellissima in ogni stagione. Qui è possibile percorrere un sentiero che gira intorno a tutto il lago. Scorci panoramici ideali per fare fotografie di montagna e godersi momenti di relax. In estate si può noleggiare anche una barchetta in legno per ammirare il paesaggio dal centro del lago. Il Lago di Braies è un luogo magico, incastonato tra le vette alpine.

Civita di Bagnoregio in Lazio

Civita di Bagnoregiola città che muore – è un borgo sospeso nel tempo, arroccato su una collina di tufo e raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale. La vista dalla passerella e dall’interno del borgo spazia sulla suggestiva Valle dei Calanchi, un paesaggio quasi lunare, scolpito dal vento e dall’erosione. Questo scenario unico e sognante fa di Civita una delle mete panoramiche più particolari del Lazio. Il contrasto tra l’antichità delle costruzioni in pietra e l’asprezza del paesaggio naturale circostante è superlativo.

Amalfi in Campania

Amalfi è il cuore della celebre Costiera Amalfitana, un tratto di litorale che regala uno dei panorami più belli del Mediterraneo. Le case colorate che si inerpicano sulla roccia, le terrazze piene di gialli limoni e il mare blu profondo regalano un insieme visivo di rara bellezza. Dal Belvedere di Positano o dalla scalinata del Duomo di Amalfi si possono ammirare scorci romantici e affascinanti. Ideale per chi vuole fare un viaggio al mare senza però tralasciare cultura e paesaggi indimenticabili.

Alberobello in Puglia

il panorama di alberobello

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Alberobello con le sue tradizionali case a trulli

Nel cuore della Puglia si trova Alberobello, famoso per i suoi trulli: costruzioni in pietra a secco con tetti conici che rendono il panorama del borgo unico al mondo. Passeggiare tra le sue viuzze bianche regala l’impressione di essere dentro una favola. Dai punti panoramici più elevati del borgo, si può osservare l’intera distesa di trulli che si perde via via tra gli ulivi. Questo angolo autentico di Puglia rappresenta perfettamente il mix perfetto tra architettura tradizionale e paesaggio rurale.

Erice in Sicilia

Erice, arroccato su un monte a picco sul mare, domina la costa occidentale della Sicilia e regala ai viaggiatori una vista spettacolare sulle Isole Egadi e la città di Trapani. Il borgo medievale, con le sue stradine lastricate e le antiche mura, offre una cornice storica al panorama naturale. Dalla cima del Castello di Venere o dalla funivia si può godere di vedute indimenticabili, soprattutto al tramonto. Un luogo dove storia e natura si abbracciano in una danza meravigliosa.

Alpe di Siusi – Alto Adige

L’Alpe di Siusi è il più grande altopiano d’Europa e offre una delle viste più spettacolari sulle Dolomiti. In ogni stagione, il paesaggio cambia volto. Qui si possono ammirare prati fioriti in primavera, pascoli verdi in estate, colori caldi e avvolgenti in autunno e pure distese di neve durante l’inverno. L’aria pura e i panorami infiniti rendono questo luogo un paradiso perfetto per escursionisti, sciatori e amanti della natura. L’Alpe di Siusi è meta ideale per rigenerarsi e ammirare l’incontaminata bellezza alpina.

Gran Sasso – Abruzzo

Il Gran Sasso d’Italia è la vetta più alta dell’Appennino e offre paesaggi spettacolari e multipli. Da Campo Imperatore, chiamato anche il “Piccolo Tibet”, si gode una vista magnifica su altopiani, vallate e cime innevate. Qui la natura è protagonista assoluta, con panorami vasti e incontaminati. Il Gran Sasso è meta ideale per escursioni, trekking e fotografia di paesaggio.

Castelsardo – Sardegna

scopri castelsardo

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Castelsardo in Sardegna

Castelsardo si affaccia sul Golfo dell’Asinara e combina storia, mare e panorami da sogno. Questo borgo medievale arroccato su una roccia vulcanica offre viste incredibili sulla costa e sul mare blu. Dai bastioni del castello si osservano tramonti unici, spesso accompagnati da una piacevole brezza marina. Le viuzze strette, le case colorate e il profilo della rocca creano un colpo d’occhio che rimarrà nel cuore. Un luogo perfetto per scoprire la Sardegna più autentica e affascinante.

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I più bei festival musicali dell’estate, in location favolose

L’estate 2025 si preannuncia come una stagione ricca di appuntamenti imperdibili per gli amanti della musica dal vivo: dalle spiagge del Mediterraneo ai sentieri delle Dolomiti, dai borghi storici italiani ai grandi palcoscenici europei, il panorama dei festival musicali si presenta più variegato che mai.

Un intreccio di generi, culture e linguaggi sonori che non solo animano le città e i paesi, ma raccontano nuove modalità di vivere lo spettacolo dal vivo, tra paesaggio, esperienze condivise e riflessioni sociali.

Ecco, allora, una panoramica dei principali eventi dell’estate da segnare in agenda.

I Suoni delle Dolomiti

Dal 23 agosto al 1° ottobre, le vette del Trentino ospitano la ventottesima edizione de I Suoni delle Dolomiti, festival che da anni unisce l’esperienza escursionistica all’ascolto della musica dal vivo. La formula è consolidata ma sempre sorprendente: il pubblico e gli artisti raggiungono a piedi luoghi incontaminati tra i monti per assistere a concerti che diventano momenti di comunione con la natura.

Con la direzione artistica del violoncellista Mario Brunello, anche l’edizione 2025 propone un programma eclettico che spazia dalla musica classica al jazz, fino alla canzone d’autore e al teatro musicale. Tra gli artisti attesi figurano nomi come Erlend Øye (Kings of Convenience), Frida Bollani Magoni, Dave Douglas, Carmen Consoli, e Paolo Fresu, che si esibirà insieme a Daniele Di Bonaventura e Pierpaolo Vacca in un trio che promette lirismo e contaminazione sonora.

I concerti diventano così occasione per scoprire i colori cangianti del paesaggio alpino che si avvicina all’autunno, regalando al pubblico esperienze rare e coinvolgenti, dove la musica è ascolto e contemplazione.

Transumare Fest

Edizione 2024 del Transumare Fest in Abruzzo

Fonte: Ufficio stampa Transumare Fest

Edizione 2024 del Transumare Fest

Dal 21 al 23 agosto, Roseto degli Abruzzi si anima con la seconda edizione di Transumare Fest, un evento che va ben oltre il concetto di festival musicale. Qui, la musica è pretesto e veicolo per un’idea più ampia di movimento e relazione. Dopo il grande successo della prima edizione, che ha visto più di novemila presenze, l’edizione 2025 si prepara a una nuova esplorazione collettiva tra suoni e paesaggi.

Il cartellone è quanto mai eterogeneo, con nomi capaci di attrarre pubblici diversi: Venerus, 99 Posse, Omar Souleyman, Emma Nolde e il dj techno DVS1: un melting pot di generi e provenienze che rispecchia l’anima fluida del festival.

Ma Transumare è anche un invito a “trans-umare”, cioè ad attraversare con consapevolezza il territorio, partecipando a pratiche che mettono in connessione il corpo, la mente e l’ambiente: dallo yoga in spiaggia ai trekking montani, dai percorsi tra le vigne alla mindfulness.

Il progetto Sintonie Transumare amplia infine l’orizzonte, con percorsi accessibili, laboratori inclusivi e iniziative pensate per abbattere le barriere e trasformare il festival in un vero laboratorio di innovazione sociale e culturale.

Musica sulle Bocche

Il festival Musica sulle Bocche

Fonte: iStock

Edizione 2024 del festival Musica sulle Bocche

Dal 7 al 31 agosto, il Nord della Sardegna si trasforma in una vera e propria mappa musicale. A guidarla è la venticinquesima edizione di Musica sulle Bocche, diretta dal sassofonista e compositore Enzo Favata, una figura centrale nel panorama jazzistico internazionale. Da un quarto di secolo, il festival attraversa territori fisici e sonori, e propone un connubio irripetibile tra paesaggio e sperimentazione.

Nel 2025, Musica sulle Bocche celebra il proprio anniversario con oltre quaranta concerti disseminati in undici comuni (tra cui Castelsardo, Sassari, Alghero, Porto Torres e l’isola dell’Asinara), una geografia artistica che abbraccia chiese romaniche, vigneti e siti archeologici, immergendo il pubblico in un dialogo intimo tra musica e territorio.

L’inaugurazione è affidata a Remo Anzovino, pianista dalla sensibilità cinematografica, che si esibirà all’Argentiera, ex borgo minerario sospeso tra storia e mare: il tramonto farà da sfondo a un concerto pensato per restare impresso nella memoria collettiva.

Tra i momenti clou, la celebrazione decennale del progetto Mesa – The Table of Music con Mulatu Astatke, padre dell’Ethio Jazz, che ritrova Enzo Favata per un’esibizione a Lo Quarter di Alghero. Accanto a loro, un ensemble d’eccezione che mescola tradizione, avanguardia e modernità in un linguaggio sonoro nuovo, eppure profondamente radicato.

Il festival ospita anche il celebre contrabbassista norvegese Arild Andersen, che porterà le sonorità nordiche tra le pietre antiche della chiesa di Santa Maria a Castelsardo, e il duo azero Sultanov & Baba-zada, autori di una musica meditativa dove il sax incontra il pianoforte in un dialogo introspettivo.

Non mancano le performance all’alba e al tramonto, momenti simbolici che diventano riti collettivi. E poi i grandi nomi del jazz italiano (da Paolo Damiani a Gianluigi Trovesi) insieme a progetti inediti come Slow Dances, che fonde tradizione Zulu e sonorità mediterranee in una produzione originale pensata per questo anniversario speciale.

Primavera Sound

Dal 4 all’8 giugno a Barcellona e dal 12 al 15 luglio a Porto, il Primavera Sound torna a riscrivere le regole del festival urbano. Nato nel cuore della capitale catalana, si è trasformato in una manifestazione diffusa che coinvolge l’intera città e attrae migliaia di spettatori da ogni parte del mondo.

Il cartellone 2025 non delude le aspettative, confermandosi tra i più audaci e inclusivi: artisti come Charli XCX e Fontaines D.C. guideranno una lineup che abbraccia indie, elettronica, hip hop e rock alternativo. Un mosaico sonoro pensato per riflettere la complessità della scena musicale contemporanea.

Per chi non riuscisse a partecipare all’edizione spagnola, c’è sempre quella portoghese, ambientata nella pittoresca Porto: stessa qualità, stessa energia, con la possibilità di scoprire un’altra anima del festival.

Glastonbury

Dal 25 al 29 giugno, la campagna del Somerset torna ad accogliere il più celebre dei festival europei: Glastonbury, un evento che è molto più di una rassegna musicale. È rito collettivo, celebrazione della cultura alternativa, simbolo di un modo di vivere la musica in comunione con la natura, l’arte e l’impegno civile.

Nato nel 1970, Glastonbury è oggi un’icona globale: il Pyramid Stage è stato calcato dai nomi più leggendari della storia musicale, da Paul McCartney ai Radiohead, e anche nel 2025 si prepara ad accogliere nuove e vecchie glorie.

Il fango è parte dell’esperienza, quasi un marchio di fabbrica. Eppure, nessuno sembra curarsene: il fascino di Glastonbury risiede nella sua capacità di trasformare ogni ostacolo in un’opportunità di condivisione e libertà.

Rock en Seine

A Parigi, sulle rive della Senna, dal 20 al 24 agosto prende vita una delle rassegne rock più affermate d’Europa: Rock en Seine. Con una programmazione che punta su un mix ben calibrato tra grandi nomi e nuove promesse, il festival francese si conferma appuntamento imprescindibile per gli amanti del genere.

La lineup del 2025 prevede artisti come Chappell Roan, London Grammar e Suki Waterhouse. Cinque giorni intensi in cui il rock, nelle sue infinite declinazioni, dal punk all’alternative, si fa protagonista in una delle città più suggestive del continente.

Sziget Festival

Dal 6 all’11 agosto, Budapest ospita la 31ª edizione del Sziget Festival, evento che ogni estate trasforma l’Isola di Obuda (ribattezzata per l’occasione “Isola della Libertà”) in una città effimera dedicata alla musica, alla creatività e alla convivenza.

Il Sziget è un’esperienza totalizzante: migliaia di giovani da tutto il mondo campeggiano sull’isola e partecipano a sei giorni di concerti, installazioni artistiche, spettacoli e attività multiculturali. La line-up è come sempre eclettica, capace di attrarre fan del pop, dell’elettronica, del rock e della world music, consolidando la reputazione del festival come uno dei più importanti d’Europa.

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Un’avventura tra le gemme nascoste del Mediterraneo: alla scoperta delle isole di Malta

Nel cuore del Mediterraneo sorge un meraviglioso arcipelago che, senza ombra di dubbio, vale la pena conoscere. Parliamo delle affascinanti isole maltesi, composte dalle sue tre gemme principali – Malta, Gozo e Comino – più una serie di isolotti minori che custodiscono angoli di pura magia. Situate a metà strada tra la Sicilia e la costa nordafricana, sono angoli di paradiso che mettono a disposizione un mix unico di mare turchese, scogliere a picco e calette nascoste. Scopriamo insieme quali sono le isole migliori di Malta in cui andare in estate.

Malta, un’isola da sogno

Il viaggio alla scoperta di questo magnifico arcipelago non può che cominciare dall’isola di Malta, luogo dove la storia millenaria si intreccia con la vita quotidiana in un modo tutto suo, autentico e senza filtri. La Valletta, la Capitale, è spesso la prima tappa di chi arriva e non è un caso: questa città fortificata, patrimonio Unesco, è un concentrato di architettura barocca, musei e stradine che raccontano secoli di dominazioni e culture diverse.

La verità, tuttavia, è che Malta non è solo La Valletta. Anzi, se si vuole scoprire la sua anima più pura è più che necessario uscire dai circuiti turistici classici e addentrarsi nei quartieri meno battuti. Un consiglio che vi diamo di cuore, anche perché in alcuni periodo dell’anno sono davvero tantissimi i viaggiatori che giungono su questa terra. Ne sono degli esempi mercati di Marsaxlokk o Birgu, dove si può assaporare la vita maltese più vera. Si distinguono per una moltitudine di bancarelle di pesce fresco, frutta e verdura, prodotti locali che raccontano la terra e il mare.

Qui, tra chiacchiere e sorrisi, si percepisce ancora l’essenza dell’isola. Se si desidera un momento di relax dopo la frenesia, conviene dirigersi verso il lungomare di St. Julian’s o Sliema, dove poter passeggiare lungo la costa al tramonto, con il vento che porta il profumo salmastro e magari un gelato in mano: è un’esperienza semplice ma indimenticabile.

Bisogna inoltre tenere a mente che Malta è anche un’isola di tradizioni vive. Molto spesso, si anima di feste religiose, sagre di paese e musica popolare. E la notte, soprattutto nei weekend, non mancano locali e bar dove la gente del posto si ritrova a chiacchierare, ridere e ballare senza troppi fronzoli. Da queste parti, infatti, la vita notturna (in alcuni angoli) ha quel sapore genuino che difficilmente si trova nelle mete particolarmente turistiche.

La Valletta, Malta

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La Valletta, Capitale di Malta

Chi ama rilassarsi in spiaggia non deve perdersi:

  • Golden Bay: la più famosa e frequentata dell’isola, con la sua sabbia dorata e le acque limpide. È perfetta se si vuole un posto dove rilassarsi, fare il bagno e avere anche qualche servizio come bar e noleggio lettini. L’atmosfera qui cambia al tramonto, quando il cielo si tinge di arancione e la spiaggia si svuota un po’, regalando attimi di vera magia;
  • Għajn Tuffieħa: è un mix di sabbia e scogli, con una vista che spazia sul mare aperto, ideale per chi brama un contatto più selvaggio con la natura. La discesa verso la baia richiede un po’ di fatica, ma la ricompensa è assicurata;
  • St. Peter’s Pool: una piscina naturale scavata nella roccia vicino a Marsaxlokk, il top per chi ama tuffarsi e fare snorkeling;
  • Armier Bay: posto più riservato, frequentato soprattutto dai locali, con acque calme e poco affollate.

Gozo, dove il tempo sembra scorrere più lento

Gozo è la sorella più tranquilla e autentica di Malta, un’isola dove il tempo sembra scorrere più lento e la natura prende il sopravvento su cemento e traffico. In queste zone la vita passa tra piccoli villaggi di pietra, campi coltivati e coste frastagliate che lasciano senza fiato. È il posto da visitare se ci si vuole dedicare a un viaggio lento, dove ancora resistono tradizioni antiche, come la festa patronale del villaggio di Xagħra o le processioni che animano le sere d’estate.

Per esplorare l’isola, è consigliato noleggiare una bici o uno scooter: le distanze sono contenute, e ogni angolo nasconde panorami mozzafiato. La costa occidentale, con le sue scogliere a picco e le baie nascoste, è consigliata a chi ama camminare o fare snorkeling. Da non perdere è la famosissima Azure Window — o meglio, quello che ne resta — perché, anche se la spettacolare formazione rocciosa è crollata, la zona resta un paradiso naturale da vivere.

Poi ancora i templi di Ġgantija, tra le costruzioni megalitiche più antiche al mondo, addirittura più vecchie delle piramidi d’Egitto. Qui si può camminare tra rovine che fanno percepire una sensazione di mistero e connessione con un passato remoto, qualcosa che poche isole possono vantare.

A colpirvi sarà sicuramente anche la campagna di Gozo che, a differenza di quella di Malta, presenta una natura più verde e rigogliosa, con vigneti, uliveti e campi coltivati che cambiano colore secondo la stagione. Per ultima cosa non perdete la grotta di Calypso a Xlendi dove, secondo la leggenda, Ulisse sarebbe rimasto prigioniero dell’incantatrice Calypso per sette anni.

L’isola di Gozo è anche la culla del Blue Hole, una delle mete subacquee più iconiche del Mediterraneo, situata a Dwejra, sulla costa occidentale dell’isola. È una formazione naturale, modellata nei secoli da vento e onde, che offre un’esperienza unica per subacquei e appassionati di snorkeling. Profondo circa 16 metri, si apre su un arco sottomarino che conduce al mare aperto. Sebbene il sito sia noto principalmente per le immersioni, è anche un luogo ideale per nuotare e fare snorkeling, grazie alle acque cristalline e alla ricca biodiversità marina.

Comino, un vero gioiello

C’è poi Comino, l’isola più piccola e selvaggia dell’arcipelago maltese. Si distingue per essere un vero gioiello per chi cerca un’esperienza fuori dal comune. Con appena 3,5 km² di superficie e pochissimi abitanti stabili, è un’oasi di tranquillità dove la natura domina incontrastata. La sua attrazione principale è senza dubbio la famosa Laguna Blu, un’acqua turchese e cristallina che attira ogni anno migliaia di visitatori. La verità, tuttavia, è che l’isola offre molto di più di un semplice mare da cartolina.

Vi basti pensare che da queste parti non ci sono strade asfaltate o traffico. Ci si muove a piedi tra angoli nascosti, grotte marine e scogliere da cui tuffarsi. Il consiglio principale che vi diamo è arrivare presto la mattina, soprattutto in alta stagione, in modo da godersi la Laguna Blu quando è ancora poco affollata.

Tra l’altro quest’anno c’è anche un piccola (ma importantissima) novità: per l’estate 2025, la Laguna Blu di Comino sarà a numero chiuso. Una strategia messa in atto per limitare l’overtourism e proteggere l’ecosistema. Il governo maltese ha, infatti, deciso di istituire un limite massimo di visitatori giornalieri di 5.000 persone, in modo da preservare la bellezza naturale della zona.

Comino è anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling e del diving: i fondali sono ricchi di vita marina e grotte sottomarine spettacolari, perfette per chi vuole immergersi in un mondo sommerso incontaminato.

Un’altra curiosità interessante è che sull’isola si trovano i resti di una vecchia torre di guardia costruita dai Cavalieri di Malta nel XVII secolo, usata per sorvegliare il mare e avvistare eventuali nemici.

Le isole minori dell’arcipelago di Malta

Come accennato, a Malta ci sono principalmente tre isole abitate, la stessa Malta, Gozo e Comino, ma anche alcune piccole isolette disabitate (o quasi). In totale sono circa una decina, e in alcuni casi possono essere visitate solo in determinate zone e sempre con attenzione alle regole di protezione ambientale.

Cominotto

Accanto alla “sorella maggiore” Comino, prende vita Cominotto (o Cominetto), un isolotto minuscolo ma sorprendentemente affascinante. Con sabbia bianca fina e acque turchesi trasparenti, è il rifugio migliore per chi vuole fuggire dalle folle e vivere un’esperienza più intima e selvaggia. Non c’è molto da fare qui se non rilassarsi, nuotare e godersi il silenzio rotto solo dal rumore del mare.

Il modo migliore per raggiungere Cominotto è in barca da Comino, e molti abitanti del luogo consigliano di andarci nelle prime ore del mattino, quando l’acqua è più calma e l’ambiente ancora deserto. Non ci sono strutture o servizi, quindi è importante portare con sé tutto il necessario.

Vale assolutamente la pena non solo per l’atmosfera rilassata che quasi catapulta in un altro mondo, ma anche perché ospita una delle spiagge di sabbia più belle e rare dell’arcipelago maltese, dove scorgere un vero contrasto con le rocce e le scogliere predominanti nelle altre zone. Il mare, invece, è così limpido che sembra di nuotare in una piscina naturale.

St. Paul’s Islands

Con il nome St. Paul’s Islands si fa riferimento a due isolette che si fanno spazio al largo della costa nord-est di Malta. Da queste parti natura, storia e un pizzico di leggenda si uniscono tra loro. Anche se piccole e quasi disabitate, sono famose perché si pensa che qui San Paolo sia naufragato nel 60 d.C., evento che ha segnato l’arrivo del cristianesimo a Malta.

Visitare le St. Paul’s Islands non è semplicissimo: non ci sono servizi né infrastrutture turistiche, e l’accesso avviene solo tramite escursioni in barca organizzate da Malta o da locali appassionati. Questo fa sì che l’esperienza sia riservata a chi vuole davvero allontanarsi dal turismo di massa e godersi un angolo di Mediterraneo intatto.

Le isole offrono scorci panoramici di grande bellezza, con rocce modellate dal vento e dal mare, piccole baie nascoste e acque limpide perfette per nuotare o fare snorkeling. Anche in questo caso è opportuno portare con sé tutto il necessario e rispettare scrupolosamente l’ambiente, perché queste isole sono un habitat protetto, casa di uccelli marini e di flora rara.

St. Paul’s Islands, Malta

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Veduta dall’alto di St. Paul’s Islands

Manoel Island

Collegato alla vivace città di Gżira (sull’isola di Malta) da un ponte pedonale, Manoel Island offre un mix interessante di storia, natura e relax, perfetto per una pausa lontano dal trambusto urbano senza allontanarsi troppo.

Un tempo base militare, ancora oggi è la sede del maestoso Forte Manoel del XVIII secolo, che domina il paesaggio e racconta storie di difesa e strategia nel Mediterraneo. Passeggiare tra le sue mura significa fare un salto indietro nel tempo, con viste spettacolari sul porto di Marsamxett e la capitale La Valletta.

L’isola è anche un luogo amato dai maltesi per passeggiate tranquille lungo il mare, fare jogging o semplicemente per godersi un picnic nei piccoli spazi verdi. Le acque intorno sono perfette per nuotare o fare kayak, soprattutto nelle calde giornate estive.

Il suggerimento migliore che vi possiamo dare è quello di visitarla durante la settimana, quando è più tranquilla, e approfittare dei sentieri che si snodano tra la natura e i resti storici. Non ci sono spiagge di sabbia o grandi servizi turistici, ma l’atmosfera è certamente rilassata, mentre la bellezza discreta: due caratteristiche che la rendono un piccolo rifugio ideale per chi vuole vivere Malta con calma e autenticità.

Fungus Rock, piccola e imponente formazione rocciosa

In molti potrebbero domandarsi: “ma perché visitare una formazione rocciosa?”. La risposta è molto semplice: non bisogna farsi ingannare dalle sue dimensioni, perché Fungus Rock, al largo della costa di Gozo, è un vero e proprio gigante di pietra che si erge maestoso nel mare turchese, e che nasconde una storia affascinante e un alone di mistero che la rendono unica nell’arcipelago.

Il nome deriva da una pianta rara, un fungo endemico che cresceva esclusivamente su questa roccia e che, secondo i Cavalieri di Malta, possedeva proprietà medicinali straordinarie. Per proteggerlo, l’accesso alla roccia è stato severamente vietato per secoli, alimentando così leggende e racconti affascinanti. Oggi è un simbolo di protezione ambientale e di storia, un pezzo di natura quasi intoccabile.

Non è possibile sbarcare sulla roccia, ma da vicino, magari durante un’escursione in barca o snorkeling lungo la costa di Gozo, si può osservare la sua forma unica e le acque cristalline che la circondano. I fondali intorno sono ricchi di vita marina, ideali per gli appassionati di immersioni e snorkeling in cerca di paesaggi sottomarini spettacolari.

Se si è in zona, vale la pena fare una passeggiata nei dintorni di Dwejra Bay, dove Fungus Rock domina il panorama insieme ad altre meraviglie naturali come la Inland Sea (una laguna salata collegata al mare aperto tramite un tunnel naturale di circa 80 metri). È un posto meraviglioso, soprattutto per chi cerca scenari suggestivi lontani dalla folla e vuole immergersi in un’atmosfera quasi fiabesca.

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Cosa vedere in Albania in tre giorni: gioiello dei Balcani

L’Albania ti guarda da lontano, appena oltre l’Adriatico. É un Paese che non ti seduce con copertine patinate e promesse da cartolina, ma ti conquista lentamente, curva dopo curva, con la sua natura incontaminata e le sue città in rapida trasformazione. É il luogo in cui il Mediterraneo incontra il vicino Oriente e le tracce dell’Impero Ottomano si mescolano a quelle del Comunismo. Una terra sorprendente che ti cattura con la forza di un Paese autentico, fiero della sua identità e ancora poco toccato dal turismo di massa.

In quest’articolo scopriamo insieme cosa vedere in Albania in tre giorni con un itinerario breve, ma intenso, tra città ricche di storia, panorami indimenticabili e un’umanità disarmante, che non ha bisogno di troppe parole. Tre giorni sono sufficienti a coglierne l’essenza e a creare quel filo sottile che vi farà venire voglia di tornare a farle visita.

Per ottimizzare i tempi e godersi i luoghi indicati con la dovuta calma, l’itinerario è pensato per spostarsi con una macchina a noleggio.

Giorno 1: Tirana e Krujë

Il nostro itinerario di tre giorni in Albania parte da Tirana, dove l’energia brulicante della capitale si mescola alle cicatrici di un passato troppo vicino per essere dimenticato, e poi si spinge verso nord, a Krujë, tra le montagne che custodiscono storie di eroi e di orgoglio nazionale.

Tirana, la giovane capitale tra passato e trasformazione

Sebbene la sua fondazione risalga al 1615, Tirana è diventata capitale dell’Albania solo nel 1920. Caotica, sfacciata, imperfetta, ma anche viva, sorprendente e in continuo movimento, la giovane capitale albanese si porta addosso i segni del passato, più o meno recente, che convivono con l’energia inquieta di un presente in costante evoluzione.

Negli ultimi anni Tirana è protagonista di una trasformazione urbana sorprendente basata su progetti di riqualificazione che puntano ad aumentare gli spazi verdi, a sviluppare l’arte pubblica e a incrementare la mobilità sostenibile: il Lago artificiale, situato nel mezzo di un parco cittadino, è uno dei luoghi preferiti dagli abitanti della capitale che vi si recano per rilassarsi, praticare yoga, fare jogging o più semplicemente per bere un caffè circondati dalla natura, a pochi passi dalla confusione cittadina.

Il centro di Tirana, dove si concentrano le attrattive principali, si sviluppa attorno a Piazza Skanderbeg su cui troneggia la statua equestre dell’eroe nazionale che guidò la resistenza contro l’Impero Ottomano: qui è possibile osservare le tracce dei periodi che hanno caratterizzato la storia della capitale, in particolare:

  • la Moschea Et-hem Bey e la Torre dell’Orologio, di epoca ottomana;
  • il Municipio, in stile razionalista, di impronta italiana;
  • il Museo Storico Nazionale e il Palazzo della Cultura, eredità del periodo comunista.
Piazza con Moschea e Torre dell'orologio a Tirana

Fonte: iStock

Piazza Skanderbeg a Tirana

A poche centinaia di metri da Piazza Skanderbeg si trova il Bunk’Art 2, un museo ricavato in uno dei bunker antiatomici realizzati dal dittatore Enver Hoxha: il suo fine è quello di documentare e preservare la memoria delle vittime del regime comunista in Albania. Un’esperienza forte, toccante, che non lascia indifferenti, imprescindibile per capire la storia recente del Paese e il peso che esercita ancora oggi sull’identità collettiva del popolo albanese.

E poi c’è Blloku, un tempo quartiere residenziale degli alti quadri del Partito Comunista e oggi cuore pulsante della Tirana giovane e creativa, con i palazzi del regime che si affacciano su bar affollati e le pareti colorate che si esprimono attraverso la Street Art. É il luogo ideale in cui trascorrere la serata, oltre a essere uno dei quartieri migliori dove dormire a Tirana.

Krujë, roccaforte dell’identità albanese

Il pomeriggio del nostro primo giorno in Albania ci spostiamo a Krujë, 40 km a nord della capitale: complice la strada stretta e sinuosa che si inerpica per la montagna, bisogna preventivare almeno un’ora di macchina per raggiungerla. Da tenere presente che in Albania gli spostamenti richiedono tempo e una certa flessibilità: le strade sono spesso in cattive condizioni e le indicazioni scarseggiano per cui è necessario munirsi anche di una buona dose di pazienza.

Città natale del condottiero Giorgio Castriota, meglio noto come Skanderbeg, Krujë è una cittadina pregna di memoria in cui si percepisce chiaramente quanto il mito dell’eroe nazionale sia ancora presente e radicato nel Paese: lo si ritrova nei monumenti, nei musei, nelle banconote e persino nei nomi dei caffè, simbolo di una resistenza identitaria che ha attraversato i secoli e che continua a unire, al di là delle differenze religiose e culturali.

Da non perdere a Krujë la visita della Cittadella fortificata – di cui oggi restano solo le rovine e alcune tracce delle antiche mura – da cui si gode di una vista dalla bellezza inenarrabile sulle colline circostanti.

L’attuale fortezza interna alla cittadella risale a pochi decenni fa e ospita il Museo Skanderbeg, inaugurato nel 1982, e il Museo Etnografico, che rappresenta uno dei migliori esempi di architettura domestica tradizionale.

Prima di rientrare a Tirana, una passeggiata tra le botteghe dell’antico Bazar – uno dei pochi sopravvissuti alla furia distruttiva di Hoxha che voleva eliminare dal territorio ogni traccia dell’Albania pre-comunista – è un must: tra le stradine lastricate e i negozi colmi di tappeti, oggetti in rame e cappelli tradizionali si respira ancora l’eredità dell’Impero Ottomano che per quasi quattro secoli ha segnato la storia e l’identità del Paese.

Bazar di Kruje con moschea sullo sfondo

Fonte: iStock

Il Bazar di Krujë

Giorno 2: Berat

Tra le cose da vedere in Albania in tre giorni, Berat occupa senza dubbio un posto sul podio: situata 120 km a sud di Tirana, è uno dei 4 siti albanesi dichiarati dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Non appena ci lasciamo alle spalle la capitale il ritmo cambia e con lui il paesaggio che si srotola tra campi coltivati, uliveti secolari, colline ricoperte di vigne e villaggi sonnolenti: stiamo attraversando l’Albania più rurale e autentica, intervallata qua e la dalla presenza di bancarelle improvvisate sul ciglio della strada dove i contadini vendono frutta appena raccolta e formaggi avvolti nella carta di giornale.

Un tragitto che invita a rallentare e a lasciarsi trasportare fino a quando, incastonata tra la roccia e il fiume, si palesa Berat, silenziosa e potente, con le sue case bianche e le finestre scure che ammiccano al viaggiatore distratto.

Berat, la città dalle mille finestre

Situata nel cuore dell’Albania meridionale, Berat è una delle città più antiche del Paese: si distingue per la pluralità e la convivenza di fedi diverse che si manifesta nella moltitudine di chiese, moschee e teqe sufi, una adiacente all’altra.

Berat è conosciuta come la città dalle mille finestre per via della peculiare architettura dei suoi quartieri storici, Mangalem e Gorica, costruiti sulle pendici di due colline separate dal fiume Osum: le case bianche di epoca ottomana, disposte l’una sull’altra lungo i pendii, si caratterizzano per le finestre ampie e numerose, volte a catturare più luce possibile. Una soluzione architettonica che ha trasformato un’esigenza funzionale in un tratto distintivo della città, regalando un colpo d’occhio unico nel suo genere.

Con la sua atmosfera sospesa nel tempo, Berat offre un concentrato di storia, arte e spiritualità. Tra le cose da non perdere:

  • la fortezza risalente al XIII secolo che domina dall’alto la città, regalando una panoramica d’eccezione sulla valle del fiume Osum. All’interno delle mura si trovano abitazioni, resti di moschee ottomane, chiese bizantine affrescate e un interessante museo dedicato al celebre pittore di icone Onufri che delinea l’evoluzione dell’arte religiosa albanese dal XIV al XX secolo;
  • Mangalem e Gorica, i due quartieri storici separati dal fiume Osum e uniti dallo scenografico ponte in pietra del XVIII secolo, raccontano di una convivenza – tra mussulmani e cristiani ortodossi – che ha saputo durare nel tempo;
  • il Museo Etnografico, sito all’interno di una casa ottomana del XVIII secolo, espone una ricca collezione di oggetti che illustrano la vita quotidiana e le tradizioni del dipartimento di Berat.
Berat e le montagne sullo sfondo

Fonte: iStock

Panoramica di Berat

Giorno 3: Apollonia e Durazzo

Il terzo giorno del nostro itinerario in Albania inizia con un tuffo nel suo passato più remoto e si conclude con una passeggiata al mare.

Apollonia, tra ulivi secolari e rovine millenarie

A poco più di un’ora di macchina da Berat, immersa nel silenzio delle campagne di Fier e circondata da morbide colline ricoperte di ulivi secolari, si trova una città dalle antiche origini che ci catapulta sui banchi di scuola: Apollonia.

Nonostante il nome evocativo, il sito archeologico di Apollonia è ancora ben lontano dall’essere preso d’assalto da orde di turisti mordi e fuggi, ma rientra sicuramente tra le cose da vedere in Albania in tre giorni per gli spiriti curiosi, affamati di conoscenza.

Fondata nel 588 a.C dai coloni greci provenienti dall’odierna Corfù, Apollonia conobbe un periodo di grande prosperità che raggiunse l’apice in epoca romana, quando Cicerone la definì “magna urbs et gravis”. Nel periodo del suo massimo splendore, tra il IV secolo a.C. e il III secolo d.C., Apollonia era una città viva e imponente, con una popolazione che sfiorava i 70.000 abitanti e una struttura urbana all’altezza della sua fama: attorno al porto fluviale, tra i più attivi della regione, si svilupparono templi, terme, un teatro, un foro, ville decorate da mosaici e un’acropoli ellenica che sopravvisse alla dominazione romana.

Seguirono secoli bui che portarono al declino della città fino a quando, all’inizio del Novecento, la missione archeologica francese guidata da León Rey iniziò gli scavi del sito portando alla luce il 10% dell’antica Apollonia di cui sono oggi visibili i resti del teatro, dell’agorà, delle mura ciclopiche e del tempio di Artemide, avvolti nel silenzio della natura circostante.

Rovine tempio antico

Fonte: iStock

Sito archeologico di Apollonia

A corredo della visita al sito archeologico, il monastero medievale di Santa Maria ospita un piccolo Museo Archeologico dove sono esposti i reperti ritrovati durante gli scavi tra cui statue, anfore, monete e frammenti architettonici che restituiscono un frammento di quella che fu una delle città più colte e influenti della regione.

Durazzo, dove l’eredità romana si affaccia sul mare

Terminata la visita del sito archeologico di Apollonia ci spostiamo sulla costa diretti a Durazzo che oltre a essere uno dei porti principali del Paese, è una città stratificata ed estremamente dinamica.

Fondata nel 627 a.C., Durazzo ha attraversato secoli di dominazioni greche, romane, bizantine e ottomane che hanno lasciato tracce visibili ovunque.

Tra i luoghi di interesse da visitare in città:

  • l’Anfiteatro Romano, simbolo di Durazzo nonché uno dei più imponenti dei Balcani, fu edificato nel II secolo d.C. e progettato per ospitare fino a 20.000 spettatori;
  • il Museo Archeologico, il più importante del Paese per ricchezza di reperti, racconta la storia della città e del territorio circostante con una collezione di oltre 3.000 reperti e oggetti risalenti al periodo greco antico, ellenistico e romano. Attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione, ma dovrebbe riaprire al pubblico in tempi brevi;
  • la Torre Veneziana, uno dei luoghi più iconici e fotografati della città, faceva parte del castello bizantino – edificato tra il V e il VI secolo per volontà dell’imperatore Anastasio I – che all’epoca era considerato una delle fortezze più solide e strategiche di tutto il Mar Adriatico. La torre attuale è il frutto di una ricostruzione del XV secolo operata dai veneziani che ne rafforzarono la struttura, lasciando un segno indelebile nella sagoma di Durazzo;
  • la Grande Moschea del XVI secolo, meglio conosciuta con il nome Moschea di Fatih, fu danneggiata durante il regime comunista e restaurata di recente, diventando uno dei luoghi di culto islamici più rappresentativi della città.

Durazzo – nota anche per le sue spiagge e la sua vivacità fatta di caffè affollati, locali vista mare e un’atmosfera rilassata, che invita a prendersi una pausa – rappresenta la chiusura perfetta di quest’itinerario di tre giorni in Albania densi di storia, natura e identità.

Vista panoramica della spiaggia cittadina

Fonte: iStock

Vista panoramica della spiaggia di Durazzo

Una passeggiata sul lungomare, tra famiglie in bicicletta, profumo di fritto misto e vento salmastro sulla pelle, accompagna gli ultimi momenti di questo breve excursus in Albania. In meno di un’ora da Durazzo si raggiunge Tirana dove il viaggio si conclude con lo sguardo rivolto verso il Bel Paese e il cuore colmo di immagini e ricordi indelebili.

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L’Isola di Krk è dove la Croazia svela il suo lato più autentico: cosa vedere e spiagge

Non è di certo una delle località più famose e chiacchierate del mondo, ma l’Isola di Krk, in Croazia, ha tutto quello che serve per sorprendere. Un posto che accoglie con allegria, che conquista con i suoi borghi di pietra, le baie nascoste e una calma che sa di Mediterraneo vero. Tante le cose da fare e vedere, ma soprattutto sono numerose le spiagge che vale la pena scoprire. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi tutto il meglio di questo luogo da sogno.

Dove si trova e come arrivare all’Isola di Krk

L’affascinante Isola di Krk sorge nel nord della Croazia, più precisamente nel Golfo del Quarnero. Si tratta di una delle isole più grandi (e facilmente accessibili) dell’Adriatico, anche perché collegata alla terraferma da un impressionante ponte.

Va da sé che ci si può arrivare anche in auto e, anzi, senza ombra di dubbio è il mezzo più comodo: dall’Italia si può raggiungere attraversando la Slovenia, per poi proseguire verso Rijeka con la rete autostradale croata. Da lì si imbocca il ponte per l’isola di Krk, lungo circa 1.400 metri.

In alternativa si può optare per:

  • Aereo: l’isola ha un proprio scalo, l’Aeroporto di Rijeka (RJK), servito da diversi voli stagionali provenienti da più città europee (soprattutto durante l’estate);
  • Autobus: da Rijeka partono bus regolari per le principali cittadine dell’isola, come Krk città, Baška, Malinska e Punat;
  • Barca o traghetto: esistono collegamenti stagionali in traghetto con altre isole vicine (tra cui Cres o Rab).

Cosa vedere all’Isola di Krk

Krk è un’isola da vivere, non solo da vedere: non è ancora preda del turismo di massa (ad eccezione di agosto) e riesce a mescolare bellezza naturale, autenticità e infrastrutture turistiche senza diventare artefatta. Pur essendo un’isola, infatti, oltre al mare e al relax offre molto di più a chi desidera esplorarla.

Città di Krk

La città di Krk è uno dei centri principali dell’isola e una tappa obbligata per chi visita la zona. Bellissimo è il suo centro storico, un intreccio di vicoli lastricati in pietra, palazzi antichi, portali decorati e piazzette tranquille. Tra le attrazioni non perdere c’è la Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, costruita tra il V e il XII secolo, con un interno semplice ma ricco di reliquie sacre e affiancata da un campanile con una cupola “a cipolla”, tipica delle architetture barocche dell’area.

Decisamente interessante è il Castello dei Frankopan, fortezza medievale ben conservata, con torri visitabili e mura panoramiche da cui si domina il porto e la città vecchia. Un piccolo consiglio: meglio andarci al tramonto, quando si può godere della luce calda sulla città e sul mare.

Vrbnik

Il pittoresco borgo di Vrbnik è arroccato su una scogliera, a circa 50 metri sul livello del mare. Visitandolo si ha quindi l’occasione di poter ammirare una vista emozionante sull’Adriatico e sulla cittadina di Crikvenica (che si trova sulla terraferma). Ma non è tutto, perché questo piccolo paesino è anche un luogo da Guinness: c’è Via Klančić, considerata una delle vie più strette al mondo. Vi basti pensare che in certi punti misura meno di 40 cm di larghezza. Il suggerimento è quello di chiedere agli abitanti del luogo o di stare molto attenti ai cartelli, perché questa stradina è nascosta tra le case in pietra, quindi non sempre facile da individuare

Vale la pena fare un salto anche presso la Chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria, con un campanile barocco e uno splendido panorama; la Libreria Glagolitica (alfabeto usato dai croati medievali) in cui ammirare manoscritti e incisioni; il centro storico, con le sue casette che sembrano tutte parte di un unico corpo urbano.

Vrbnik, Croazia

Fonte: iStock

Veduta di Vrbnik

Baška

Chi ama la storia e la cultura non può di certo perdersi Baška che, oltre a essere una meta molto apprezzata per il mare, può vantare un vero e proprio patrimonio artistico da invidiare. La città, infatti, affonda le sue radici nella storia più antica del Paese.

Impossibile non rimanere incantati dalla Chiesa di San Giovanni Battista, situata su una collina panoramica che domina villaggio, realizzata in pietra viva e con un piccolo campanile a vela. Poi ancora la Via Glagolitica, percorso a tappe tra le strade del borgo e i dintorni, costellata da monoliti in pietra con lettere dell’antico alfabeto glagolitico, usato dai croati dal IX secolo.

Il percorso continua per raggiungere la Bašćanska Ploča (attualmente conservata nel Museo di Baška), pietra epigrafica dell’XI secolo che racconta la donazione di terre da parte del re croato Zvonimir ai monaci benedettini, per poi terminare presso la Chiesa di San Lucio, un altro gioiello romanico che oggi è anche centro d’informazione culturale.

Omišalj

Un’altra delle tappe da fare a Krk è il borgo di Omišalj, il quale si fa spazio su una collina a 85 metri sul livello del mare dominando l’intero golfo di Kvarner. Con un impianto urbano dalle origini romane (ma con sviluppo significativo in epoca medievale), sfoggia una piazza centrale che è una delle più belle dell’isola, anche perché circondata da edifici in pietra, caffè e la chiesa parrocchiale.

Ci sono poi i vicoli silenziosi, balconi fioriti e l’atmosfera d’altri tempi, tra i quali prendono vita meraviglie antiche come la Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, risalente al XII secolo e in stile romanico con elementi gotici e barocchi. Accanto a questo stesso edificio da non perdere è il Lapidarium, un museo a cielo aperto con reperti romani e medievali come iscrizioni, sarcofagi ed elementi architettonici.

5 cose da fare presso l’Isola di Krk

Tra spiagge da sogno e borghi antichi, l’Isola di Krk offre davvero moltissime attività da poter fare per rendere il proprio soggiorno più speciale che mai:

  1. Snorkeling: l’acqua del mare da queste parti è particolarmente trasparente. Lo è soprattutto tra le baie più riparate e lungo le coste rocciose;
  2. Immersioni subacquee: ci sono diversi centri sub ben attrezzati, con istruttori certificati e corsi per tutti i livelli;
  3. Escursioni e trekking: l’isola è piena di percorsi che regalano viste spettacolari sul mare Adriatico, con calette nascoste e scogliere a strapiombo. Si può raggiungere anche il suo punto più alto, il Monte Obzova, a 568 metri sul livello del mare;
  4. Assaggiare cibo e vino: il vino più famoso dell’isola è la Žlahtina, un bianco secco, leggero ma con carattere, mentre l’alimento da non perdere assolutamente è il pesce in tutte le sue forme, in particolare sardine, orate, spigole, calamari, e crostacei freschissimi;
  5. Dedicarsi agli sport acquatici: il kayak è perfetto per esplorare le tante piccole baie nascoste e le coste rocciose di Krk, che non sono raggiungibili in auto. Lo stand-up paddle è invece ideale per chi vuole fare un’attività rilassante ma anche un po’ di esercizio.

Le più belle spiagge dell’Isola di Krk

Gli amanti del mare non devono assolutamente preoccuparsi, perché l’Isola di Krk mette a disposizione spiagge adatte a tutti i gusti: ci sono quelle grandi e attrezzate, le cale di ciottoli, rocciose oppure selvagge e isolate, raggiungibili solo a piedi o in barca.

Vela Plaža

La spiaggia più famosa dell’Isola di Krk si trova a Baška e prende il nome di Vela Plaža. Lunga quasi 2 km, è di ciottoli di dimensioni medio-grandi ed è quindi necessario indossare le scarpette se non si vuole sentire dolore ai piedi. L’acqua è trasparente, di un azzurro intenso, perfetta per nuotare e fare snorkeling.

Certo è che d’estate, specialmente in agosto, è piena fino all’inverosimile, ma per fortuna è ben attrezzata con bar, caffè, noleggio lettini e ombrelloni, servizi igienici e molto altro ancora. Il nostro consiglio è quello di evitare le ore di punta (mattina tardi e primo pomeriggio), in modo da trovare un bellissimo posticino e godersela al massimo.

Le spiagge di Stara Baška

Stara Baška è forse uno dei posti più autentici di Krk. Si trova all’estremo sud-ovest dell’isola ed è collegata da una strada stretta e tortuosa ma panoramica. Arrivarci richiede un po’ di attenzione alla guida, ma ne vale la pena. E infatti, al cospetto di questo piccolo villaggio di pescatori, si estende una suggestiva spiaggia con pochissimi edifici e un’aria sospesa nel tempo. Anzi, ad essere del tutto onesti qui ci sono una serie di calette e baie che si susseguono lungo la costa.

Le più belle sono accessibili solo a piedi o in barca e sono un pullulare di ciottoli bianchi, rocce naturali, mare trasparente, pulitissimo e soprattutto con pochissima gente. L’ambiente è selvaggio, circondato da macchia mediterranea ed è necessario portarsi tutto: acqua, cibo, ombrellone, scarpe da scoglio e sacchetto per i rifiuti.

Le spiagge più note nella zona sono:

  • Spiaggia di Oprna: la più celebre che si può raggiungere scendendo un sentiero ripido e dove in estate è presente un piccolo chiosco;
  • Zala Draga, Mali Raj, Zlatna Plaža: piccole calette, più isolate, accessibili a piedi o in barca.
Oprna Bay, Croazia

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La bellissima Spiaggia di Oprna presso l’Isola di Krk

Spiaggia di Porat

Porat è un piccolo villaggio costiero nella zona di Malinska-Dubašnica, a circa 15–20 minuti in auto da Krk città. Qui c’è una bellissima baia protetta, ben riparata dal vento, con acqua calma e trasparente. Il fondale è sabbioso-misto, più morbido rispetto alle spiagge di ciottoli classiche dell’isola, ideale per bambini e chi non ama le rocce.

Anche in questo caso, non si è di fronte a una spiaggia super attrezzata, ma per esigenze c’è qualche bar e ristorantino a portata di mano, e una konoba proprio sul porticciolo.

Lučice

Lučice è una minuta baia riparata che si trova a sud di Punat, raggiungibile a piedi tramite sentieri costieri oppure in barca o kayak. È una delle classiche mete da raggiungere se si desidera mare pulito e tranquillità fuori dalle rotte più battute. Circondata da rocce e vegetazione bassa, è piccolina e con tratti di ciottoli e di scogliera.

Il mare è molto limpido, con fondali rocciosi e ricchi di vita marina, ma non c’è nessuna ombra naturale e per questo è importante portare con sé un ombrellone o un cappello. Se lo si desidera, da qui si può noleggiare un kayak per andare alla scoperta della costa tra Punat e Stara Baška che è piena di piccole baie.

Spiagge attorno a Njivice

Njivice si trova sulla costa nord-occidentale dell’Isola di Krk, a circa 20 minuti da Krk città. Una location ottimale se si desidera mare pulito e senza troppe persone. Sì, è un paese turistico ma, nonostante questo, il suo è uno sviluppo più discreto rispetto a località come Baška. Da queste parti, le spiagge si affacciano sul lungomare e molte sono facilmente accessibili a piedi o in bici.

Le spiagge sono principalmente di ciottoli levigati e scogli, con ingressi in acqua abbastanza dolci, adatti anche ai bambini. Il mare è cristallino e calmo e tutt’intorno la macchia mediterranea offre in alcuni tratti ombra naturale.

La spiaggia principale, Plaža Njivice, si distingue per essere lunga, ben curata, con bar, docce, lettini a noleggio, ma di particolare interesse è Kijac, raggiungibile in 15–20 minuti a piedi lungo un bel sentiero sul mare, che è più naturale e meno affollata.

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Cosa vedere in Tunisia, l’incanto del Nord Africa

Affacciata sul Mediterraneo e custode di secoli di storia, la Tunisia è una destinazione sorprendente, che fonde l’anima araba con le influenze berbere, ottomane e francesi in un mosaico affascinante di colori, profumi e paesaggi. Dai souk animati di Tunisi alle dune dorate del Sahara, passando per oasi, villaggi trogloditi e antiche rovine romane, questo Paese nordafricano offre un viaggio autentico tra cultura, natura e ospitalità.
Che si scelga una fuga romantica, un’avventura tra le sabbie del deserto o una vacanza culturale tra siti UNESCO e tradizioni locali, la Tunisia sa come stupire il visitatore con la sua varietà di esperienze. In questo articolo, andiamo alla scoperta delle località più conosciute, degli angoli ancora poco battuti, e di tutto ciò che c’è da sapere per organizzare al meglio il proprio viaggio in questo splendido Paese.

Le 10 cose da vedere in Tunisia

1. Tunisi, la capitale tra storia e modernità

Capitale vivace e dinamica, Tunisi rappresenta un perfetto equilibrio tra passato e presente. Il cuore antico della città è la medina, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un labirinto di vicoli affollati, souk animati, moschee storiche e caffè dal fascino retrò. Imperdibile per gli appassionati di storia è il Museo del Bardo, che custodisce una delle più importanti collezioni di mosaici d’epoca romana al mondo. Tunisi, però, non è solo passato: la città sorprende con locali alla moda, una vivace vita notturna e quartieri dallo spirito contemporaneo.

2. Cartagine, un tuffo nella storia

A pochi chilometri dalla capitale, le rovine di Cartagine raccontano la grandezza di una delle più potenti città dell’antichità. Il sito archeologico, affacciato sul Mediterraneo, regala panorami spettacolari e un viaggio emozionante tra le civiltà fenicia e romana. Passeggiare tra le rovine della collina di Byrsa, il cuore dell’antica Cartagine, è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto.
Da non perdere le Terme Antonine, un complesso termale del II secolo con pavimenti a mosaico e pilastri colossali. Da vedere anche le rovine del teatro romano, la Villa des Volieres, l’enorme anfiteatro, mentre al Museo di Cartagine si possono ammirare antichi manufatti come maschere e ornamenti.

3. Sidi Bou Said, l’incantevole villaggio bianco e blu

Abbarbicato su una collina che domina il mare, Sidi Bou Said, con le sue case bianche dalle porte blu, è uno dei luoghi più iconici della Tunisia. A breve distanza da Cartagine, è la meta ideale per una passeggiata romantica, immersi nella quiete di stradine acciottolate e muri imbiancati a calce ravvivati dalle fioriture delle bouganville, che creano un’atmosfera sospesa nel tempo, richiamo irresistibile per schiere di artisti, fotografi e sognatori. Da non perdere una sosta al celebre Café des Nattes per sorseggiare un tè alla menta con vista spettacolare sul Mediterraneo.

4. Djerba, l’isola più esotica del Mediterraneo

Spiagge dorate, mare turchese e un’atmosfera rilassata fanno di Djerba una delle mete balneari più amate della Tunisia. Ma l’isola non è solo mare: a Houmt Souk, il principale centro abitato, si tiene ogni giorno un vivace mercato di ceramiche colorate, gioielli artigianali e tessuti tradizionali. L’isola ospita anche una delle sinagoghe più antiche del mondo, El Ghriba, punto di riferimento della comunità ebraica locale. Particolarmente suggestiva è la visita durante il pellegrinaggio annuale, tra fine aprile e maggio.

5. El Djem, il Colosseo d’Africa

Nel cuore della Tunisia, a un paio di ore d’auto da Tunisi, si erge il maestoso Anfiteatro di El Djem del III secolo, che sembra una copia del Colosseo di Roma. Costruito in stile corinzio, nel suo periodo di massimo splendore poteva ospitare fino a 35.000 spettatori, ed era pertanto il più grande del Nord Africa. Un tempo teatro di combattimenti tra gladiatori e spettacoli pubblici, il monumento è in ottimo stato di conservazione e aperto al pubblico, che può accedere sia agli spalti sia ai passaggi sotterranei dove sembra di sentire risuonare l’eco della storia.

6. Dougga, il gioiello romano nascosto

Immerso nella campagna tunisina, Dougga è uno dei siti romani più importanti del Nord Africa. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, conserva numerosi monumenti in un sorprendente stato di conservazione, tra cui spiccano il Teatro Romano, il Foro e numerosi templi con i pilastri ancora innalzati, oltre ad alcuni complessi termali e resti di ville. Oltre alle rovine di epoca romana, il sito di quella che era un tempo una città fiorente, insediata per la prima volta nel VI secolo a.C., oggi contiene resti di tutte le principali epoche storiche, da quella berbera e punica, a quella bizantina.

7. Hammamet, la città-resort

Una delle più popolari località turistiche tunisine, che pullula di resort di lusso e ampie spiagge di sabbia fine, custodisce una Medina gioiello circondata da mura del XV secolo. Nel labirinto del suggestivo quartiere storico, tra stretti vicoli, tranquilli cortili, boutique e vivaci mercati, sorgono la Grande Moschea e la Moschea di Sidi Abdel Kader, gli edifici religiosi più importanti della città. Sebbene ai non musulmani non sia consentito entrarvi, vale la pena ammirare le loro architetture arabo-islamiche e i magnifici minareti dall’esterno.

8. Kairouan, il centro spirituale della Tunisia

Una delle città più sacre dell’Islam, Kairouan è considerata la capitale religiosa della Tunisia, oltre che una vera meraviglia architettonica. Fondata nel VII secolo, ospita la Grande Moschea, la più antica del Nord Africa e uno dei capolavori del mondo islamico. La medina di Kairouan è un labirinto di vicoli fiancheggiati da edifici di varie epoche, da esplorare senza fretta, sostando in caffè locali e botteghe artigiane di tessitura. La regione è infatti il maggiore centro di produzione di tappeti fatti a mano della Tunisia e vale la pena soffermarsi nei tanti negozi per ammirare le splendide creazioni locali.

9. Tozeur, l’oasi tra i palmeti e il deserto

Situata nella parte sud-occidentale della Tunisia, Tozeur è la porta d’ingresso al Sahara, una città-oasi che incanta con la sua particolare architettura in mattoni e gli scenografici palmeti. L’oasi di Tozeur è infatti un vasto giardino nel deserto con migliaia di palme, dove fare rilassanti giri in carrozze trainate da cavalli. Edifici tradizionali che esibiscono elaborate facciate geometriche in mattoni impreziosiscono la medina, dove si può trascorrere la giornata girovagando per i vicoli e curiosando nei souk che sono un tripudio di datteri, spezie e artigianato.

10. Matmata, il villaggio di Star Wars

Questa cittadina nel deserto, nota soprattutto per le sue grotte sotterranee, deve la sua notorietà al fato di essere stata utilizzata come location per il film Star Wars del 1977. Non c’è da stupirsi che questo luogo surreale abbia affascinato persino Hollywood, così come oggi attira frotte di visitatori con le abitazioni troglodite scavate nella roccia, abitate per secoli dai berberi, che oggi aprono le porte a chi desidera conoscere il loro stile di vita ed esplorare la vasta rete di camere e passaggi sotterranei.

Anfiteatro El Djem, Tunisia

Fonte: iStock

L’imponente anfiteatro romano di El Djem in Tunisia

Le 5 cose da fare in Tunisia

  1. Esplorare il deserto del Sahara
    Una visita in Tunisia non può dirsi completa senza un’esperienza nel deserto del Sahara. Il Grand Erg Orientale, con le sue dune modellate dal vento che si perdono all’orizzonte, è uno dei paesaggi più spettacolari del Paese. Questo mare di sabbia poetico e surreale affascina con le sue onde dorate, che al tramonto si tingono d’oro. Il punto di partenza ideale per esplorare il deserto è Douz, cittadina sahariana da cui si organizzano escursioni in cammello, trekking, tour in fuoristrada e avventure di più giorni, tutte attività soggette a regolamentazione governativa, che impone di avvalersi esclusivamente di tour operator autorizzati.
  2. Un’escursione al Chott el Djerid, il grande lago di sale
    Facilmente raggiungibile da Tozeur con un’escursione in giornata, il Chott el Djerid è uno di quei luoghi che sfidano l’immaginazione. Un paesaggio che sembra uscito da un film di fantascienza: il Chott el Djerid, il più grande lago salato del Sahara, si estende per oltre 7.000 km². A seconda della stagione, questa distesa abbagliante offre scenari mutevoli: d’estate, il sole lo trasforma in una candida tavolozza di miraggi; d’inverno, le piogge lo riempiono, creando un surreale specchio d’acqua nel cuore del deserto.
  3. Un’esperienza multisensoriale nella Medina di Tunisi
    Dominata dalla Moschea Al-Zaytuna, la medina di Tunisi è una città nella città, un groviglio di souk, moschee, vicoli e palazzi nascosti. Qui si può respirare l’anima più autentica della capitale, e vivere una vera esperienza multisensoriale, tra i profumi speziati del souk dei profumieri, i colori dei tappeti berberi e gli artigiani del souk delle chechias all’opera. Tra un acquisto e l’altro, da non perdere la vista dal tetto della Moschea dell’Olivo o una cena suggestiva nel cortile di un antico caravanserraglio.
  4. Dormire in una casa troglodita
    Nel sud della Tunisia, Matmata offre un’esperienza unica: dormire in una casa troglodita scavata nella roccia. Queste abitazioni berbere, create per proteggersi dal caldo torrido del deserto, sono costruite attorno a un cortile scavato nella terra, da cui si diramano le stanze ricavate nelle pareti. Alcune sono ancora abitate, altre sono state trasformate in strutture ricettive dove si può vivere l’esperienza del “cave living” nei luoghi diventati celebri per aver ospitato le riprese di Star Wars.
  5. Fare una lezione di cucina tradizionale
    Per assaporare davvero l’anima della Tunisia, non c’è niente di meglio che mettere le mani in pasta con una lezione di cucina tradizionale. In diverse città, da Tunisi a Djerba fino a Sousse e Kairouan, chef locali e famiglie ospitali aprono le loro cucine ai viaggiatori curiosi. Un’occasione da non farsi sfuggire per imparare a preparare piatti tipici come il couscous, lo shakshuka o il brik croccante ripieno di uovo, tonno e prezzemolo. Tra spezie profumate, pentole fumanti e racconti di vita, si impara non solo a cucinare, ma a comprendere davvero la cultura locale.
Deserto del Sahara in Tunisia

Fonte: istock

Douz, escursione in cammello nel deserto del Sahara

Visitare la Tunisia: tutti i consigli utili

Documenti
Dal 1 gennaio 2025, per entrare in Tunisia è necessario il Passaporto, con validità residua di almeno 3 mesi. Non è richiesto il visto per soggiorni fino a 90 giorni.

Come arrivare in Tunisia

Aereo
La Tunisia è facilmente raggiungibile con voli diretti annuali o stagionali da diverse città italiane. Partendo da Roma o Milano, in un paio d’ore si arriva a destinazione. Il Paese conta otto aeroporti, cinque dei quali internazionali a Tunisi, Monastir, Djerba, Tozeur e Tabarka.

Traghetto
Un’alternativa all’aereo è rappresentata dai traghetti, che effettuano collegamenti dai maggiori porti italiani, offrendo anche la possibilità di portare il proprio veicolo al seguito, dietro rilascio di un permesso di circolazione con validità trimestrale. Questa autorizzazione può essere rinnovata per tre volte consecutive, previo pagamento del bollo di circolazione dopo il primo rinnovo. In caso di ingresso per via marittima tramite il porto de “La Goulette”, si consiglia di essere muniti di passaporto in corso di validità, biglietto a/r, voucher alberghiero e informazioni dettagliate sull’itinerario del viaggio.

Quando andare
Con un clima tipicamente mediterraneo, la Tunisia regala estati torride e inverni miti. Per un viaggio che prevede escursioni, visite culturali e giornate all’aperto, meglio evitare i mesi di luglio e agosto, quando il caldo può diventare opprimente, soprattutto nell’interno e nel sud del paese. I periodi ideali vanno da aprile a giugno e da settembre a novembre, quando le temperature sono piacevoli e il sole accompagna senza sfiancare. Anche dicembre e gennaio possono sorprendere: con temperature attorno ai 15-20°C, sono perfetti per visitare siti storici o fare trekking nel deserto, lontano dal turismo di massa.

Come muoversi in Tunisia
In Tunisia sono disponibili numerose opzioni di trasporto, da scegliere in base alle proprie esigenze e al tempo a disposizione. Per spostarsi rapidamente tra le principali città, si può contare sui comodi voli interni di Tunisair.

Treno
I treni tunisini, disponibili in tre classi (Seconda, Prima e Comfort), rappresentano una soluzione economica, soprattutto per chi viaggia lungo la costa. I treni Express, più moderni, offrono solo la Comfort class. Per orari e tratte, è meglio informarsi direttamente in stazione o tramite i portali ufficiali.

Autobus
Un’alternativa molto utilizzata è l’autobus, che grazie a una fitta rete di collegamenti, con partenze frequenti da Tunisi, consente di raggiungere quasi ogni angolo del paese. Conviene però prenotare il biglietto in anticipo, soprattutto in alta stagione, per non rischiare di non trovare posto.

Taxi
I taxi gialli sono il mezzo più consigliato per spostarsi in città. Prima di salire, è buona norma assicurarsi che abbiano il tassametro attivo o, in alternativa, concordare il prezzo della corsa.

Taxi collettivi
Per spostamenti lungo percorsi più lunghi o al di fuori delle città, si possono provare i louage, ovvero taxi collettivi, che partono solo quando sono pieni, ma in compenso offrono trasferimenti rapidi a tariffe contenute. Per chi preferisce spostarsi in libertà, l’opzione migliore è il noleggio di un’auto, che si può prenotare anche online presso le maggiori compagnie di autonoleggio internazionali.

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Piscina Rei, un paradiso terrestre nel cuore della Sardegna

Esiste una spiaggia, nella parte sud-orientale della Sardegna, dove la sabbia bianca si stende come un velo leggero su chilometri di costa, e l’acqua (così limpida e trasparente da sembrare irreale) si adagia dolcemente sul fondale, rivelando con grazia ogni dettaglio del paesaggio marino: ecco Piscina Rei, uno dei tesori più suggestivi dell’Isola, tanto da meritarsi l’attenzione di Lonely Planet, che lo ha incluso tra le dieci spiagge più belle al mondo.

Qui la natura si mostra davvero in tutta la sua perfezione: soffici dune accarezzate dal vento, piante di ginepro che disegnano l’orizzonte con la loro silhouette contorta, arbusti profumati che raccontano l’anima del Mediterraneo, e i candidi gigli di mare, rari e protetti, che sbocciano tra i granelli chiari della sabbia.

Una piscina naturale da sogno a occhi aperti

Piscina Rei riesce a evocare emozioni profonde, grazie al mare turchese dalle sfumature cangianti, al fondale basso che invita a lunghe nuotate in tutta tranquillità, e a tratti rocciosi levigati, perfetti per chi ama immergersi con maschera e boccaglio e lasciarsi guidare dall’incanto del mondo sommerso. Non a caso, snorkeling, diving e pesca subacquea sono tra le attività più praticate.

A rendere ancor più speciale la zona è la sua posizione privilegiata, nel cuore del litorale di Costa Rei, nel territorio di Muravera: una meraviglia che si inserisce in armonia tra stagni popolati da fenicotteri e tratti di costa che alternano sabbia di quarzo e calette nascoste.

Camminando poco più a nord si incontrano San Giovanni, Torre Salinas, le dune fiorite di Colostrai, Feraxi con le tinte bronzee, fino alle piccole baie segrete quali Portu de s’Illixi, Cala sa Figu e la Baia delle Anfore, dove ancora rimangono le tracce di antichi relitti romani.

Relax e servizi per una vacanza senza pensieri

La meravigliosa spiaggia di Piscina Rei in Sardegna

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L’incanto di Piscina Rei

Nonostante la bellezza selvaggia, Piscina Rei non rinuncia al comfort. Sia che stiate cercando un angolo appartato per rilassarvi con il suono delle onde come sottofondo, sia che vogliate vivere la spiaggia con tutti i servizi a portata di mano, troverete ciò che desiderate: sono presenti stabilimenti attrezzati, chioschi, bar, ristoranti e non manca la possibilità di noleggiare ombrelloni, lettini, kayak e gommoni. E per la sicurezza dei bagnanti, è attivo un servizio di salvataggio vigilato.

Il vicino centro turistico di Costa Rei completa l’offerta con hotel, residence, campeggi, ristoranti e le comodità necessarie per vivere un soggiorno all’insegna della serenità. La spiaggia, estesa e spaziosa, riesce ad accogliere un gran numero di bagnanti anche durante i periodi di maggiore affluenza, senza mai perdere la sua atmosfera pacata e distesa.

Un paesaggio che racconta storia e mistero

Ma Piscina Rei è anche terra di antichi misteri e tracce millenarie. A poca distanza dalla spiaggia spicca il sito archeologico di Cuili Piras, un complesso megalitico che sorprende per la disposizione dei menhir: un allineamento misterioso, forse connesso con le stelle e la volta celeste.

Poco lontano, i menhir del Nuraghe Scalas aggiungono fascino al paesaggio, mentre sulla collina di Monte Nai si cela la fortezza punica di Baccu, da cui si domina la costa in un silenzio sospeso tra cielo e mare.

Piscina Rei, dove l’anima si rigenera

Piscina Rei è il simbolo di ciò che la Sardegna ha da offrire di più autentico: un paesaggio incontaminato, un mare che sembra dipinto, una storia millenaria che affiora tra le onde e la terra, e un’accoglienza pensata per tutti. Famiglie con bambini, coppie, viaggiatori solitari, amanti della natura o del comfort troveranno qui un rifugio prezioso, dove ogni giornata può trasformarsi in un ricordo indelebile.

Lasciatevi cullare dal suono delle onde, dal profumo della macchia mediterranea e dal senso di libertà che solo la Sardegna sa regalare.

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Dove andare a giugno: tra spiagge da sogno poco affollate e vette maestose

Con giugno diamo ufficialmente inizio all’estate, ai viaggi tra le migliori località di mare e di montagna e a quel briciolo di spensieratezza di cui tutti abbiamo sicuramente bisogno. Dove andare? La scelta sarà influenzata da diversi fattori, dal desiderio di visitare i grandi classici, magari sulle coste del Mediterraneo, alla voglia di esplorare luoghi meno conosciuti che permettono di evitare le folle tra le strade, sulle spiagge o lungo i percorsi di trekking.

Abbiamo creato una selezione su dove andare a giugno per ispirarvi, consigliandovi tutta una serie di destinazioni diverse raggiungibili dai principali aeroporti italiani, fornendovi anche una panoramica sui costi dei voli.

Croazia, isole e parchi naturali

Il mese di giugno è perfetto per volare in Croazia perché le temperature non sono ancora troppo elevate, permettendovi di scoprire i centri storici delle città più belle senza soffrire la classica calura estiva. Inoltre, considerando che questo è l’inizio dell’alta stagione, in determinate zone potreste essere fortunati e godervele senza troppa folla, sia che si tratti di trovare il proprio spazio sulla spiaggia dove stendere l’asciugamano che sui traghetti per raggiungere le isole.

La Croazia ha tutto per tutti i gusti: se la raggiungete in auto dall’Italia, potreste scoprire la penisola istriana con le sue città storiche quali Pula/Pola o Rovigno, e con i suoi parchi naturali dove nuotare in calette dalle acque turchesi, come quello di Premantura. Se invece atterrate all’aeroporto di Zara, noleggiate un’auto e regalatevi un road trip per scoprire anche i dintorni, come il parco nazionale di Plitvice con le sue cascate.

Provenza, spiagge e campi di lavanda

Anche in Provenza, tra le regioni più amate della Francia, si respira un’atmosfera particolare durante il mese di giugno. L’estate si comincia ad assaporare con i profumi emanati dai campi di lavanda, ma anche con i primi tuffi nelle acque turchesi della costa. Nel vostro itinerario consigliamo di inserire un mix di cittadine caratteristiche, lavanda e spiagge, da Aix-en-Provence, la città di Cezanne, alla più grande Nizza. Per quanto riguarda le spiagge, seppur la loro abbondanza possa rendere difficile la scelta, consigliamo Plage des Marinieres a Villefranche-sur-Mer, Paloma Beach a Saint-Jean-Cap-Ferrat e Plage de Sylvabelle a La Croix Valmer.

E non è finita qui: la Provenza è anche il paradiso del turismo attivo e, se durante i vostri viaggi siete soliti portare anche delle scarpe da trekking, suggeriamo di fare tappa nell’area dei Calanchi o nelle Gole du Verdon.

Grecia, le isole dove atterrare con facilità

Mykonos e Santorini saranno le più amate della Grecia, ma con oltre 200 isole abitate sparse tra il Mar Egeo, il Mar Mediterraneo e il Mar Ionio, ci sono molte altre mete da raggiungere, alcune anche ben collegate con l’Italia grazie alla presenza di un aeroporto. In totale, le isole greche dotate di un aeroporto sono 13 e alcune di queste sono ancora poco turistiche, come Lefkada, con la sua atmosfera tranquilla, le spiagge bellissime e i villaggi senza tempo.

Se invece cercate un’isola famosa, il mese di giugno potrebbe essere il periodo ideale per volare su Zante, nota anche come Zacinto. Qui vi godrete una vacanza all’insegna delle spiagge mozzafiato, come la famosa Spiaggia del Relitto, di un’atmosfera cosmopolita e di villaggi autentici situati nell’entroterra.

Vista aerea della spiaggia di Navagio a Zacinto

Fonte: iStock

La spiaggia di Navagio a Zacinto

Kirghizistan, alla scoperta delle sue montagne

Con i suoi territori montuosi e le avventure ad alta quota, il Kirghizistan è la destinazione estiva perfetta dove andare a giugno per chi è alla ricerca di una vacanza all’insegna del turismo attivo. Il vostro itinerario di viaggio sarà ricco di trekking su grandi passi di montagna, escursioni a cavallo alla scoperta di vasti laghi alpini e soggiorni tra i pascoli ad alta quota dentro iurte tipiche.

Tra le mete più amate ci sono le innevate montagne di Tien Shan, che dominano lo spettacolare paesaggio del Paese. Si estendono per oltre 2.500 chilometri attraverso Cina, Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan e rappresentano un universo di creste, valli e nodi orografici.

Corsica, perfetta per un viaggio on the road

La Corsica, isola incantevole nel cuore del Mediterraneo, racchiude l’essenza delle migliori vacanze estive europee. Un mosaico di paesaggi mozzafiato, dalle vette maestose alle baie di un blu intenso, passando per villaggi pittoreschi e una miriade di delizie culinarie, da scoprire con un indimenticabile viaggio on the road. Tra le tappe più belle da inserire nel vostro itinerario ci sono sicuramente Ajaccio, Bonifacio, arroccata su alte scogliere affacciate sul mare, l’isola di Lavezzi, Porto Vecchio e i Calanques de Piana.

Perù e gli splendori di Machu Picchu

Giugno è il mese ideale per visitare il Perù e Machu Picchu, tra le destinazioni turistiche più amate al mondo. Situata tra le nuvole, in alto tra le montagne peruviane, l’antica città Inca è un luogo maestoso che emoziona chiunque la veda. In questo periodo dell’anno, il clima è secco e la luce è perfetta e, per provare a battere i gruppi turistici, consigliamo di alzarvi all’alba e di godervi il sorgere del sole: un momento che difficilmente dimenticherete.

Il resto del viaggio dedicatelo agli altri luoghi incredibili del Perù, come l’Amazzonia, dove la stagione secca comincia proprio nel mese di giugno, diventando il periodo perfetto per esplorare i paesaggi incredibili della foresta pluviale. Non dimenticate di fare tappa a Lima, la capitale, per respirare il mix di cultura europea e sudamericana, tra antichi edifici coloniali, imponenti grattacieli e una vivace scena gastronomica.

Lama a Machu Picchu

Fonte: iStock

Due lama a Machu Picchu

Sicilia, spiagge, street food e cultura

Per evitare le temperature troppo elevate, giugno rappresenta il mese ideale per scoprire la Sicilia. Crocevia culturale e meta gastronomica d’eccellenza, l’isola si mostra al suo meglio in questo periodo dell’anno, indipendentemente da quale costa scegliate. Chi è interessato al suo passato, non può saltare tappe come gli antichi monumenti ellenici e romani di Agrigento, Siracusa e Taormina, oltre che il palazzo normanno di Palermo e la vicina cattedrale di Monreale.

Un viaggio in Sicilia non è completo senza l’aspetto gastronomico che riflette alla perfezione la sua mescolanza culturale. Assaporate le specialità di pesce e gustate le migliori delizie legate allo street food, come gli arancini, i cazzilli e pane e panelle.

Albania, spiagge idilliache e festival

L’Albania vanta spiagge talmente belle da essere paragonabili alla vicina Grecia e, seppur la sua popolarità stia crescendo (insieme ai prezzi), resta ancora una meta alternativa dove andare a giugno. Una volta atterrati all’aeroporto internazionale situato nella capitale Tirana, noleggiate un’auto e andate alla scoperta della sua costa, senza rinunciare, se interessati, a guidare attraverso le montagne che in questo periodo offrono diversi percorsi da trekking.

Inoltre, se per voi estate è anche sinonimo di festival, in Albania viene organizzato uno dei migliori d’Europa, proprio sulla sua riviera: il Kala Festival. In programma dal 4 all’11 giugno 2025 a Dhërmi, offre una combinazione perfetta tra un festival musicale e una vacanza al mare.

Slovenia, tra laghi e montagne

La Slovenia è uno dei Paesi che, anno dopo anno, attira sempre più visitatori durante i mesi estivi. Ecco perché il mese di giugno è ideale per non farsi largo tra la folla visitando alcuni dei suoi luoghi più belli, come il fiabesco Lago di Bled. Se invece state cercando delle mete meno conosciute per essere a contatto con la natura, vi consigliamo il Parco Nazionale del Triglav, l’unico parco nazionale del Paese: prende il nome dalla vetta più alta, il Triglav, alto 2.864 metri, e copre la maggior parte delle Alpi Giulie.

Oppure, potete raggiungere Velika Planina, il più grande villaggio di pastori d’Europa. L’altipiano, che può essere raggiunto sia con la funivia che a piedi, permette di godere di un paesaggio unico, di soggiornare in alloggi particolari e di provare le specialità locali, una su tutte il formaggio. Qui, infatti, pascolano tante mucche che, da generazioni, rappresentano la risorsa primaria di questa zona.

Velika Planina in Slovenia

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Il villaggio di pastori a Velika Planina

Quali sono i prezzi dei voli per partire a giugno

Per aiutarvi a pianificare il vostro viaggio, oltre a consigliarvi le mete dove andare a giugno, abbiamo fatto anche una ricerca relativa ai prezzi dei voli per raggiungerle. In questa tabella troverete il costo medio dei biglietti per i voli (andata e ritorno) in partenza dai principali aeroporti italiani.

Milano Malpensa Roma Fiumicino Napoli Palermo Bologna Venezia
Croazia (Zara) 40€ 40€ 100€ 100€ 40€ /
Provenza (Nizza) 170€ 50€ 100€ 100€ 90€ (Marsiglia) 100€
Grecia (Zante) 140€ 120€ 160€ 250€ 350€ 350€
Kirghizistan (Biskek) 500€ 500€ 500€ 520€ 530€ 530€
Corsica (Ajaccio) / 300€ / / / /
Perù (Cuzco) 1.200€ 1.200€ 1.200€ 1.400€ 1.400€ 1.800€
Sicilia (Palermo) 160€ 70€ 90€ / 130€ 160€
Albania (Tirana) 80€ 60€ 90€ 130€ 40€ 40€
Slovenia (Lubiana) 170€ 350€ 250€ 250€ 300€ 300€

 

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L’Amerigo Vespucci incanta La Valletta: come vivere (gratis) la magia a bordo della nave più bella del mondo

La Valletta ospiterà una delle icone più amate della Marina Militare Italiana: l’Amerigo Vespucci farà tappa a Malta dal 25 al 29 aprile 2025. L’imponente veliero, detto anche “la nave più bella del mondo”, farà tappa nel cuore del Mediterraneo durante il suo tour, regalando ai visitatori maltesi e internazionali un’esperienza gratuita unica e indimenticabile. Un’occasione imperdibile per esplorare l’icona del mare, della storia e dell’elegante nautica italiana.
Un viaggio lungo circa 20 mesi che porterà il veliero a toccare oltre 30 porti in 5 continenti. Il tour ha preso il via nel 2023 da Genova – dove tornerà per concludere il suo viaggio mondiale.

La magia di un veliero senza tempo

Costruita nel 1931, l’Amerigo Vespucci è diventata non solo una nave scuola, ma anche un ambasciatore di UNESCO, UNICEF e dell’Italia in tutto il mondo. Il suo scafo nero con rifiniture dorate, le tre imponenti alberature e le vele maestose evocano un’epoca di grandi esplorazioni. Ogni approdo si trasforma così in una festa carica di emozioni, un evento che attira tanti curiosi e appassionati di mare.
Durante la tappa a La Valletta, sarà possibile ammirarla nel Grand Harbour – Pinto Wharf 4 & 5 -, con la sua sagoma elegante che si staglia contro la pietra dorata della capitale maltese.

Come prenotare la visita a bordo dell’Amerigo Vespucci a Malta

Per visitare l’Amerigo Vespucci durante la sua sosta a La Valletta, sarà necessario prenotarsi tramite il sito ufficiale del tour. Il portale consente di scegliere il giorno e l’orario della visita, in base alla disponibilità rimasta.
L’accesso è gratuito, ma i posti sono limitati. Si consiglia quindi di prenotare il prima possibile per assicurarsi l’ingresso. I turni di visita sono scaglionati nell’arco della giornata e il personale di bordo è sempre pronto a rispondere alle domande dei visitatori lungo il percorso.

Si ricorda che a bordo è consigliato indossare scarpe comode ed è vietato salire con animali, carrozzine e passeggini.

Cosa aspettarsi dalla visita a bordo

Visitare l’Amerigo Vespucci non significa solo salire a bordo di una nave storica. Si tratta di un viaggio nel tempo e nelle tradizioni della marineria italiana. Durante la visita si potranno:

  • osservare i dettagli delle manovre a vela,
  • esplorare da vicino i ponti,
  • ammirare gli allestimenti originali della nave,
  • conoscere come si svolge la vita quotidiana a bordo.
visita gratis amerigo vespucci a malta

Fonte: Getty Images

La nave più bella del mondo – Amerigo Vespucci

L’esperienza è sicuramente coinvolgente anche per famiglie con bambini.
Nel suo incredibile viaggio l’Amerigo Vespucci abbina al tour, per la prima volta, anche la promozione dell’eccellenza del Made in Italy per portare un messaggio di bellezza, storia e sostenibilità in giro per il mondo.

Le tappe rimanenti del tour

Dopo La Valletta, la Vespucci proseguirà il suo viaggio con le seguenti tappe:

  • Porto Empedocle: 30 aprile
  • Reggio Calabria: 5–7 maggio
  • Palermo: 8–11 maggio
  • Napoli: 13–16 maggio
  • Cagliari: 19–22 maggio
  • Gaeta: 24–27 maggio
  • Civitavecchia: 28 maggio–3 giugno
  • Livorno: 4–8 giugno
  • Genova: 10 giugno

Ogni porto rappresenta un capitolo della storia marittima italiana e la presenza della Vespucci è un grandioso omaggio a questa eredità. I visitatori che riusciranno ad accaparrarsi un posto gratis, avranno l’opportunità di esplorare questa magnifica nave, partecipare a eventi culturali e conoscere da vicino la vita a bordo di un veliero storico.