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Cosa vedere in Patagonia, la terra del Ghiaccio e del Fuoco ai confini del mondo

Nel corso degli anni tutti i viaggiatori incalliti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di poter prenotare il proprio viaggio in Patagonia. Questo territorio è uno dei più amati per chi desidera osservare dal vivo panorami mozzafiato e paesaggi che sembrano quasi dipinti, senza considerare che parliamo di una vacanza che mette alla prova perché rimane pur sempre una destinazione introspettiva in cui viaggiare, una terra incantata e selvaggia, dove il silenzio regna sovrano e in cui l’attrazione principale è la natura. Approfondiamo dunque cosa vedere in Patagonia, territorio tra il Cile e l’Argentina nell’America del Sud.

Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia

Parco Nazionale Torres del Paine

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Parco Nazionale Torres del Paine

Come anticipato, la Patagonia è un territorio che interessa l’Argentina e il Cile. Se abbiamo prenotato una vacanza in Cile per vedere il famoso Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia, magari alloggiando a Puerto Natales, il parco è stato istituito nel 1959 ed è tra i parchi nazionali più importanti della Patagonia cilena. In virtù della fauna e della flora del posto e del fatto che è un territorio da preservare e proteggere, nel 1978 è stato dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO. Il periodo migliore per fare trekking è l’estate, e questo luogo si trova precisamente nella zona meridionale del Cile, ovvero tra Magallanes e l’Antartide cilena, quindi molto vicino all’Argentina. Fare trekking qui è un’esperienza unica e ci sono, tra l’altro, molti sentieri mozzafiato oltre alla possibilità di arrivare fino alla cima del Mirador Torres del Paine.

Penisola di Valdés

Tra i luoghi da non perdere in Patagonia non possiamo non menzionare la Penisola di Valdés, un vero e proprio paradiso naturalistico che si estende per più di 400.000 ettari. Inoltre, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui vivono in libertà molte specie di animali, tra cui i famosi lama della Patagonia o gli struzzi.

Terra del Fuoco

Non solo la terra del ghiaccio, ma anche la terra del fuoco. Ecco, la Patagonia è un territorio che si lascia scoprire pian piano, un viaggio intimo e profondo ai confini del mondo dove scoprire la cosiddetta Terra del Fuoco. La parte a sud è nota con questo nome: la zona di Ushuaia e il centro cittadino, la capitale, centro culturale dove è possibile scoprire le tradizioni e la cultura del luogo. Segnaliamo inoltre la presenza di un Museo Marittimo e del Presidio di Ushuaia, e consigliamo di prenotare diverse esperienze, tra cui un’escursione sul Canale di Beagle. O magari prenotare un’escursione al Parco Nazionale Terra del Fuoco che includa una visita al Treno della Fine del Mondo. Sarà davvero una giornata memorabile.

I ghiacciai della Patagonia

Perito Moreno

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Perito Moreno

Se invece stiamo pianificando un viaggio in Argentina, allora non possiamo perderci i ghiacciai della Patagonia come il Perito Moreno, che ne è una vera e propria stella, il più famoso al mondo. Un ghiacciaio a dir poco imponente, perché si estende per ben 60 metri in altezza, per 15 km di lunghezza e 5 di larghezza. Praticamente le sue misure corrispondono all’estensione di Buenos Aires. Ci si può anche avvicinare in barca, ma il Perito Moreno non è l’unico ghiacciaio della Patagonia da vedere. Ne troviamo infatti anche altri come nel Parco Nazionale di Los Alerces, ovvero il ghiacciaio Torrecillas, o magari i ghiacciai Upsala, Spegazzini o Onelli.

Il Distretto dei Laghi

Ci troviamo al confine del mondo, in un luogo magnifico dove i ghiacciai sono millenari e le steppe infinite e dove appunto è il silenzio a regnare incontrastato. Ma tra le cose da vedere in Patagonia possiamo forse dimenticare di parlare del Distretto dei Laghi, che si trova precisamente nella zona dell’Argentina? Qui è impossibile non innamorarsi del posto, considerando che è la natura a vincere su tutto. Possiamo trovare diversi laghi come il Lago Nahuel Huapi, ben 500 chilometri quadrati di acqua cristallina, o il Lago Correntoso, che è piccolo ma di una bellezza unica, un vero e proprio paradiso. E per chi non può fare a meno di leggende e misteri, allora segnaliamo il Lago Traful.

Ruta 40

Per visitare la Patagonia al meglio molti scelgono di percorrere parte della famosa Ruta 40, che va da Sarmiento a El Calafate, in modo tale da percorrere la strada e fermarsi lungo i paesaggi spettacolari che naturalmente consentono di vivere un’esperienza più unica che rara. Chiaramente parliamo di una strada lunghissima, composta da 3.000 chilometri, e di solito per questo motivo si sceglie di partire in tour, così da non perdere alcuna attrazione come la Penisola di Valdés o magari la pinguineria di Cabo Dos Bahias.

Cascate di Iguazù

Tra le Sette Meraviglie del Mondo della Natura, le Cascate di Iguazù sono Patrimonio Naturale dell’Umanità e si trovano precisamente nel Parco Nazionale Iguazù, al confine con ben tre Stati, ovvero l’Argentina, il Brasile e il Paraguay. Le cascate raggiungono gli 80 metri di altezza e vengono alimentate dal fiume Iguazú. Una nube di vapore avvolge la cascata, ed è veramente difficile descrivere la perfezione di questo posto a parole, poiché sembra quasi di ritrovarci in un luogo primordiale dove la natura è stata ancora una volta maestra.

Le pinguinerie

Questa terra che a noi appare tanto lontana, ed effettivamente lo è, non è così solitaria o almeno: in alcuni punti possiamo osservare le cosiddette pinguinerie. Dove vedere i pinguini in Patagonia? Consigliamo di andare a Punta Tombo, la località che è famosa in effetti per essere luogo di riproduzione dei pinguini di Magellano nelle Americhe: qui trovano rifugio un milione di pinguini da settembre fino ad aprile.

Ovviamente parliamo di una zona estremamente popolare tra i turisti, quindi aspettiamoci un flusso abbastanza intenso, ma in ogni caso ricordiamo che il turismo deve sempre essere rispettoso dei luoghi che vediamo. Tra le altre località dove vedere i pinguini in Argentina citiamo anche la Isla Martillo, un’escursione che possiamo fare con partenza da Ushuaia. Anche in questo caso troviamo 1.000 nidi di pinguini di Magellano. Completiamo infine i nostri consigli con la Isla Magdalena, nella Patagonia del Cile; sempre nella Terra del Fuoco cilena, è possibile osservare il Pinguino Rei Park, ovvero i Pinguini Reali (circa 50) che vivono proprio qui, protetti. Un piccolo consiglio: prepariamoci per il clima e le temperature della Patagonia prima di partire, così da portare con noi tutto il necessario.

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Sognando la Patagonia: la magia del Distretto dei Laghi

La Patagonia è il confine del mondo, la linea prima del nulla; è l’eco del passato che corre tra maestose montagne, sopra i laghi di un blu disarmante e che viene spinto dal vento che soffia su terre sconfinate. È l’incipit di una storia primordiale fatta di ghiacciai millenari che riposano come giganti dormienti, steppe infinitamente silenziose e colline plasmate come plastilina dalle mani del tempo. Qui, ogni cosa, ogni elemento racconta una storia molto più antica di noi. Dicono che un viaggio in Patagonia ti cambia per sempre e noi non possiamo che essere d’accordo. Per descrivere tutte le meraviglie di questo luogo servirebbe un libro intero, oggi ti portiamo con noi in un viaggio alla scoperta di una delle tantissime gemme preziose che questa zone dell’Argentina ha da offrire: il Distretto dei Laghi.

Cos’è il distretto dei laghi in Patagonia

Uno dei meravigliosi laghi in Argentina

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Giochi di riflessi nel Distretto dei Laghi in Argentina

Di luoghi “da cartolina” o “instagrammabili”, se vogliamo usare un gergo più vicino alle nuove generazioni, ne è pieno il mondo. Ma i luoghi che sembrano appena usciti da un libro di fiabe illustrate sono molto più rari. Il Distretto dei Laghi in Patagonia è esattamente uno di questi: un angolo di mondo dove la natura è maestra di vita e dove il tempo lascia spazio allo stupore. Il distretto è situato al confine tra Cile e Argentina, nella parte meridionale del Sud America e, più precisamente, si estende dalle regioni cilene di Los Rios e Los Lagos, alla provincia di Neuquen in Argentina. Si tratta di una zona di bellezza sconfinata, dove la natura si riflette sulle superfici dei laghi come in antichi specchi d’argento, i boschi secolari sono custodi di storie millenarie e le cime delle montagne si stagliano come schegge su cieli infiniti. Ma i veri protagonisti, come avrai intuito dal nome, sono i laghi; se ne contano tantissimi in tutta la regione ma alcuni sono più celebri di altri e oggi te li vogliamo raccontare.

Lago Nahuel Huapi

Il cuore pulsante della Patagonia del Sud. Oltre 500 chilometri quadrati di acqua cristallina che varia dal blu profondo al turchese brillante. Ad abbracciare il lago ci sono le Ande con le cime innevate che si riflettono sull’acqua dal cui centro emergono isole iconiche e intrise di storie come Isla Victoria e la Foresta di Arrayanes – proprio qui leggenda narra che Walt Disney trovò ispirazione per la storia di Bambi. Ma questa non è l’unica leggenda di questo lago, anzi. Il Nahuel Huapi è ricco di misteri, come quel del Nahuelito, una creatura mitologica che popola le sue acque e che potrebbe essere considerata cugina del mostro di Lochness.

Lago Correntoso

Piccolo ma di una bellezza incredibile, con acque cristalline sulle quali si riflettono i boschi circostanti creando dei giochi di luce e colore degni un quadro impressionista. Questo lago è un vero e proprio paradiso per i pescatori poiché le sue acque sono popolate da moltissime trote. Fun Fact: il Rio Correntoso che collega questo lago con il Nahuel Huapi è considerato uno dei fiumi più corti al mondo, con una lunghezza di appena 200 metri.

Lago Lácar

Se questo lago potesse parlare, scopriresti un’anima malinconica e poetica. Acque placide e un silenzio sorprendente interrotto solo da qualche suono della natura circostante. Se stai cercando il relax più totale, questo lago fa per te, perfetto per godere appieno della natura incontaminata che lenisce qualsiasi tipo di dolore, stanchezza o malumore. Il luogo ideale per lasciarsi cullare dalla Patagonia più autentica. Inoltre, se sei un amante del kayak qui troverai pane per i tuoi denti.

Lago Espejo

Il nome è già abbastanza esplicativo, questo lago è, a tutti gli effetti, un enorme specchio adagiato sulla terra pronto a riflettere i cieli della Patagonia. Soprattutto nelle giornate senza vento, le montagne e i boschi circostanti si sporgono su di esso cercando il proprio riflesso. Possiamo dire che il Lago Espejo sia uno dei più suggestivi di tutto il distretto. Inoltre, è una sosta obbligata per chiunque voglia intraprendere la Ruta de los siete lagos!

Lago Traful

Se ti piacciono i misteri, le leggende e le storie intriganti, il Lago Traful è ciò che fa per te, esattamente come il Nahuel Huapi di cui ti abbiamo parlato poco fa. La sua anima enigmatica e l’allure che lo circonda sono dovute sia alla sua posizione sia ad alcuni fenomeni che lo caratterizzano. Innanzitutto, per raggiungerlo dovrai avventurarti in strade sterrate e superare foreste fitte e silenziose. Una volta superate, lo scenario che si aprirà ai tuoi occhi ti toglierà il fiato. Ma il vero tratto affascinante è il Bosque Sumergido, una foresta di boschi pietrificati che riposa nelle profondità del lago e che dona a questo luogo un’atmosfera incredibilmente surreale. Se sei una persona che ama uscire dai sentieri battuti e cerca sempre quell’alternativa più di nicchia, questo è il posto giusto per scoprire una Patagonia autentica e perfettamente intatta.

Lago Villarino e Lago Falkner

Questi due laghi vengono spesso citati insieme proprio perché è come se fossero due fratelli separati soltanto da istmo di terra. Il Villarino è il più timido tra i due, con una vegetazione fitta che lo circonda trasformandolo nel rifugio perfetto per gli animali selvatici che popolano l’area. Il Falkner, invece, è il più scenico tra i due, aprendosi con una lunga spiaggia di sabbia chiara, baciata dal sole caldo che invita tutti a godersi una sosta rilassante. Due laghi che, oltre alla loro bellezza con pochi eguali al mondo, sono capaci di ispirare, raccontare storie e aiutare chi li visita a ritrovare il proprio benessere psicofisico.

Cose da sapere sul Distretto dei Laghi in Patagonia

Dopo averti raccontato i protagonisti indiscussi del Distretto dei Laghi in Patagonia, è il momento di fornirti una serie di informazioni utili alla programmazione del tuo viaggio. Dalle esperienze da provare assolutamente a come raggiungere il distretto, qui troverai tutto ciò che ti serve per pianificare l’esperienza nei minimi dettagli

Esperienze da provare

Ragazza con kayak nel Distretto dei Laghi in Argentina

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L’esperienza unica di pagaiare in Kayak nel Distretto dei Laghi in Patagonia

Il Lake District argentino ha davvero tanto da offrire a chiunque voglia immergersi nella sua bellezza ed è capace di soddisfare desideri e attitudini di qualsiasi tipo di viaggiatore passando da un estremo all’altro: da chi cerca una vacanza all’insegna del relax totale a chi invece vuole tenere sempre alto il livello di adrenalina. Questo meraviglioso angolo di mondo riesce davvero a mettere d’accordo tutti. Ecco alcune esperienze che puoi fare nel distretto dei laghi in Patagonia:

  • Affrontare la Rute de los siete lagos: ci sono percorsi che si affrontano con l’obiettivo di raggiungere la meta finale e percorsi che si percorrono per lasciarsi stupire passo dopo passo. La Ruta de los siete lagos fa parte di questa seconda categoria. Un percorso che si snoda per 110 chilometri tra San Martín de los Andes e Villa La Angostura, nel cuore della Patagonia e che attraversa boschi, valli e montagne toccando sette dei laghi più belli del distretto.
  • Fare attività outdoor: questo scenario naturale si presta ovviamente a moltissime attività sportive outdoor come trekking tra foreste e laghi. Sono tanti i sentieri che puoi calcare se sei un amante delle camminate in mezzo alla natura come, ad esempio, il Circuito Cerro Catedral – nella provincia di Bariloche – che ti regala panorami spettacolari e viste mozzafiato sullo spettacolare Nahuel Huapi; il Sendero Bosque de Arrayanes, per un’escursione incredibile tra gli alberi di questa bellissima foresta che ispirò Walt Disney; Cascada Ñivinco, un sentiero facile e breve che porta a una cascata nascosta in mezzo a un bosco; Ascensione al Volcán Lanín, per i più temerari e avventurosi che non vogliono perdere l’occasione di arrivare alla vetta innevata di un vulcano. Se alle camminate preferisci gli sport acquatici, puoi provare l’esperienza del Kayak! Tra le esperienze più suggestive in questo senso ci sono pagaiare sul Lago Espejo all’alba, oppure esplorare le baie nascoste del Lago Nahuel Huapi.
  • Provare la pesca sportiva: i laghi del distretto sono ricchi di trote fario e pesci lacustri, pertanto diventano un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della pesca. Tra i luoghi da non perdere troviamo il Río Correntoso,  che nonostante la sua breve lunghezza è pieno di pesci; il Lago Traful, perfetto per la pesca nelle sue acque trasparenti; il Río Limay, per chi vuole provare il brivido di catturare una trota gigante.
  • Esplorare le cittadine della Patagonia: in quest’area non ci sono solo laghi ma anche piccoli villaggi e cittadine da esplorare per entrare nel vivo della cultura di questo luogo. Da non perdere assolutamente San Martín de los Andes, un piccolo villaggio di montagna che si affaccia sul Lago Lácar, e Villa La Angostura: una piccola cittadina elegante che si distingue per i suoi chalet in legno e le vista mozzafiato sul Nahuel Huapi.

Come raggiungere il Distretto dei Laghi

Decidere di intraprendere un viaggio nel Distretto dei Laghi in Argentina significa regalarsi un’esperienza difficile da dimenticare e che saprà darti tantissime emozioni. Come hai visto, questa regione si trova a metà tra due stati: il Cile e l’Argentina, pertanto sono molti i punti di accesso per raggiungerla. Per chi arriva dall’Europa o dal Nord America, le porte d’ingresso sono Buenos Aires in Argentina o Santiago del Cile. Una volta arrivati in una di queste due località si può proseguire con un volo interno della durata di due o tre ore verso gli aeroporti locali:

  • Aeropuerto de Bariloche (BRC), il punto di arrivo migliore per chi vuole esplorare la Patagonia o intraprendere la Ruta de los siete lagos.
  • Aeropuerto Aviador Carlos Campos (CPC), perfetto per chi vuole iniziare il viaggio partendo da San Martín de los Andes.
  • Aeropuerto El Tepual (PMC), il punto ideale per chi invece vuole visitare l’area cilena del distretto.

Una volta raggiunti gli aeroporti locali, dovrai proseguire il tuo viaggio su strada. Consigliamo di noleggiare un’auto in modo da goderti appieno la regione esplorandola in lungo e in largo e dettando tu i tempi. Volendo ci sono anche bus che collegano le città principali.

Quando andare nel Distretto dei Laghi

Inverno nel Distretto dei Laghi in Argentina

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La magia dell’inverno abbraccia il Distretto dei Laghi in Patagonia

Puoi visitare il Distretto dei Laghi quando vuoi, proprio perché ogni stagione regala qualcosa di diverso e offre esperienze variegate, il paesaggio cambia continuamente proprio come un dipinto cambia colore nel tempo. In generale, l’estate australe (che va da dicembre a febbraio) è il periodo migliore per chi vuole provare esperienze all’aperto come trekking tra foreste e vulcani, kayak sulle acque dei laghi o affrontare la Ruta de los Siete Lagos. In questo periodo, le giornate sono lunghe e soleggiate, il clima è piacevole e la natura è al massimo del suo splendore, verde e rigogliosa. In autunno (che va da marzo a maggio) la regione esplode di colore, i cieli si incendiano di rosso e oro e l’atmosfera è davvero magica. Inoltre è un periodo di bassa stagione, quindi puoi godere di luoghi meno affollati e potrai entrare in contatto con una natura realmente incontaminata. Se ami gli scenari da fiaba, allora la tua stagione ideale per visitare il Distretto dei Laghi argentino è l’inverno (che va da giugno ad agosto) quando tutto si tinge di bianco, Bariloche diventa capitale dello sci sudamericano, e i laghi e le montagne restituiscono uno scenario d’incanto. Infine, la primavera. Il periodo che va da settembre a novembre è il momento ideale per vedere la natura che si risveglia, i fiori che sbocciano e il verde rigoglioso riempire le fronde degli alberi. Anche in questo caso sei in bassa stagione quindi puoi godere di quiete e pace, lontano dai periodi più affollati come l’estate o l’inverno.

In sintesi, il Distretto dei Laghi non è una semplice destinazione. È un’esperienza da vivere e che coinvolge tutti i sensi. La vista viene appagata da scenari incredibili, l’olfatto viene solleticato dall’aria frizzante e dal profumo di legno e resina dei boschi, il tatto è coinvolto dalle texture naturali che potrai toccare con mano, l’udito è coccolato dai suoni della natura, come il vento che muove gli alberi e increspa le superfici dei suoi laghi, e il gusto viene avvolto dai sapori forti e decisi della cucina tradizionale. Tutto questo è la Patagonia che si specchia nei suoi laghi e si racconta a coloro che decidono di mettersi comodi e ascoltarla.

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Perito Moreno, il gigante di ghiaccio in movimento dell’Argentina

Nel cuore della Patagonia argentina, incastonato tra le montagne e i laghi del Parco Nazionale Los Glaciares, spicca uno dei fenomeni naturali più affascinanti al mondo: il ghiacciaio Perito Moreno.

A circa 80 chilometri dalla cittadina di El Calafate, l’immensa distesa di ghiaccio affiora di fronte alla penisola di Magallanes, nella parte meridionale del parco. Il suo nome è noto a livello internazionale non solo per l’imponenza che lo contraddistingue, ma anche per la singolarità del suo comportamento dinamico, che lo rende uno dei pochi ghiacciai ancora “vivi” del pianeta.

Dal 1981 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un titolo che ne sottolinea il valore ambientale, glaciologico e faunistico. Tra i suoi tratti più scenografici vi è il continuo distacco di blocchi di ghiaccio che si schiantano nel Lago Argentino e creano fragorose esplosioni e onde che testimoniano il battito vitale di questa gigantesca creatura di ghiaccio.

Dalle Ande al lago: la nascita millenaria del Perito Moreno

La nascita del Perito Moreno affonda le radici nel gigantesco Campo de Hielo Patagónico Sur, una delle più grandi riserve glaciali del mondo nell’area andina condivisa da Argentina e Cile.

Da qui, nel corso dei millenni, il ghiaccio ha modellato lentamente il territorio, scivolando attraverso una valle fino a raggiungere il braccio meridionale del Lago Argentino. Nonostante la sua imponenza, il ghiacciaio rimase sconosciuto all’uomo fino al 1879, quando il capitano cileno Juan Tomas Rogers ne segnalò la presenza durante una missione esplorativa. Solo vent’anni dopo, nel 1899, gli venne attribuito il nome attuale in onore dell’esploratore e scienziato Francisco Pascasio Moreno, soprannominato l’“experto” per le sue ricerche sulla regione patagonica e per il ruolo chiave che svolse nelle controversie sui confini tra Argentina e Cile.

Oltre al fascino visivo, il Perito Moreno è diventato un’icona nazionale anche per la sua accessibilità: è infatti l’unico tra i grandi ghiacciai della Patagonia che si può osservare comodamente dalla terraferma, senza la necessità di lunghi trekking o spostamenti in barca, il che lo rende una meta privilegiata per migliaia di visitatori ogni anno, attratti dall’idea di trovarsi faccia a faccia con una delle ultime meraviglie glaciali del pianeta.

Un colosso di ghiaccio che respira, scricchiola e avanza

Il gigante Perito Moreno

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Le luci del mattino sul Perito Moreno

Esteso su una superficie di circa 250 chilometri quadrati e lungo ben 30 chilometri, il Perito Moreno rappresenta una delle formazioni glaciali più imponenti del Sud America. Alimentato dal Campo de Hielo Sur, di cui costituisce una delle 48 lingue glaciali principali, è anche la terza riserva mondiale di acqua dolce. Il suo fronte si innalza per oltre 60 metri sopra il livello del Lago Argentino, stagliandosi con un’impressionante lingua di ghiaccio che si estende per circa 5 chilometri.

La sua particolarità risiede nel movimento costante. A differenza della maggior parte dei ghiacciai, che sono in costante ritirata, il Perito Moreno mantiene una stabilità: ogni giorno il ghiaccio avanza di circa due metri, grazie a un cuscinetto d’acqua che scorre alla base e lo mantiene distaccato dalla roccia sottostante. L’avanzamento continuo, però, viene compensato da una perdita di massa altrettanto costante, che fa sì che la posizione del fronte sia rimasta pressoché invariata negli ultimi novant’anni.

Quando il ghiacciaio raggiunge la penisola di Magallanes, crea una diga naturale che divide in due il Lago Argentino e separa la sezione chiamata Brazo Rico dal resto del bacino. L’acqua, intrappolata nella parte occidentale del lago, comincia allora a salire e raggiunge un livello anche superiore ai 30 metri rispetto alla media. La pressione esercitata dall’enorme massa d’acqua erode man mano il fronte del ghiacciaio e dà origine a un fenomeno tanto raro quanto spettacolare: la rottura del ponte di ghiaccio.

Il “ponte” si forma quando l’acqua del lago scava un passaggio attraverso la parete ghiacciata e crea un arco naturale che collega il ghiacciaio alla sponda. La tensione interna e l’erosione provocata dall’acqua portano infine al crollo dell’arco in un boato fragoroso. Il grandioso evento, pur non avendo una cadenza regolare, si verifica di solito ogni due o quattro anni ed è talmente scenografico da attirare turisti e fotografi da ogni dove.

Tuttavia, anche il Perito Moreno non è immune ai cambiamenti climatici. Secondo i rilevamenti effettuati nel 2007 dal geologo Jorge Rabasa, negli ultimi due anni precedenti il ghiacciaio aveva perso ben 14 metri di spessore lungo i bordi, segno che l’equilibrio tanto ammirato potrebbe essere in realtà più fragile di quanto si creda.

Escursioni per scoprire il Gigante della Patagonia

Chi decide di visitare il Perito Moreno si ritrova al cospetto di un ambiente di rara bellezza, dove la possibilità di vivere il ghiacciaio da vicino è resa concreta dalle numerose attività organizzate. Il Parco Nazionale Los Glaciares è attrezzato per accogliere i visitatori in ogni periodo dell’anno, con esperienze adatte sia agli amanti dell’avventura sia a chi preferisce un approccio più contemplativo.

Durante i mesi estivi, è possibile cimentarsi in attività all’aria aperta come il rafting lungo i fiumi glaciali, le escursioni tra boschi e laghi oppure le gite in bicicletta tra i sentieri della steppa patagonica. Nei mesi invernali, il paesaggio si trasforma in un regno silenzioso dove si possono praticare lo sci, escursioni con le ciaspole o gite in motoslitta.

Una delle modalità più suggestive per osservare il ghiacciaio è percorrere le passerelle panoramiche posizionate di fronte: articolate su cinque percorsi diversi, permettono di ammirare il ghiacciaio da più angolazioni e altezze, per uno spettacolo sempre mutevole fatto di crolli, rumori e luci che si rifrangono sul ghiaccio. Il colpo d’occhio è impressionante: pareti di ghiaccio scolpite dal tempo che si innalzano come cattedrali e, subito dopo, si sgretolano.

Un’esperienza altrettanto affascinante è la navigazione lungo il Lago Argentino, a bordo di imbarcazioni che permettono di avvicinarsi in sicurezza alle pareti del ghiacciaio. Alcuni tour offrono sia la visita via terra sia un’escursione in catamarano lungo il braccio meridionale del lago, regalando prospettive inedite e memorabili.

La cittadina di El Calafate, principale base turistica della zona, rappresenta il punto di partenza per tutte le escursioni organizzate. Da qui partono autobus giornalieri e tour guidati che accompagnano i visitatori in un favoloso viaggio nel cuore del ghiaccio.

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5 ghiacciai da vedere in Italia, uno spettacolo da proteggere tra Alpi e Appennini

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua e quest’anno per l’occasione il tema scelto è stato quello della conservazione dei ghiacciai, simbolo della nostra fragilità di fronte ai cambiamenti climatici, un argomento dunque quanto mai attuale.

Non occorre andare in luoghi remoti per trovarli, perché anche l’Italia ha i suoi ghiacciai: questi, che una volta erano una parte stabile del paesaggio montano, oggi stanno subendo un rapido ritiro, sciogliendosi man mano a causa dell’innalzamento progressivo e minaccioso delle temperature.

In Italia, eppure, ci sono ancora alcune lingue di ghiaccio che resistono, a fatica, al riscaldamento globale. I ghiacciai italiani, catalogati nel Catasto dei ghiacciai, sono numerosi e spettacolari e sebbene la loro bellezza sia minacciata,  è possibile ammirare ancora alcuni di questi in tutto il loro splendore.

Ecco 5 ghiacciai italiani che si trovano tra le Alpi e gli Appennini, alcuni dei quali potrebbero essere destinati a scomparire nel prossimo futuro. Pronti per un viaggio glaciale?

Ghiacciaio del Rutor, Valle d’Aosta

Situato nel cuore della Valle d’Aosta, il ghiacciaio del Rutor è uno dei più grandi della regione, nota per le sue montagne. Con i suoi 3.846 metri di altitudine, il ghiacciaio dà vita a numerosi laghi alpini che formano una serie di spettacolari cascate visibili lungo il sentiero che parte dal Rifugio Deffeyes: un posto davvero magico, da vedere almeno una volta nella vita quando ci si reca in gita tra le Alpi italiane.

Ghiacciaio del Rutor, Valle d'Aosta

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Il Ghiacciaio del Rutor nel cuore della Valle d’Aosta

A proposito di magia, sapevate che circa il ghiacciaio del Rutor vi è anche una leggenda? Secondo la storia, infatti, un tempo il luogo dove oggi si erge questo ghiacciaio è stato visitato da un ricco pastore che, per non dare un po’ di latte a un mendicante, ha visto il suo pascolo trasformarsi in ghiaccio.

Ghiacciaio del Belvedere, Monte Rosa

Il ghiacciaio del Belvedere si trova ai piedi della parete est del Monte Rosa ed è noto per essere un ghiacciaio “in avanzata”. Cosa significa? Quando si parla di ghiacciai in avanzata ci si riferisce in verità a un fenomeno raro che fa sì che il ghiaccio scivoli verso valle. Le sue nevi perenni, almeno fino ad ora, si trovano tra i 4.400 e i 4.500 metri di altitudine e scendono fino a 1.800 metri. Questo ghiacciaio, visibile da Macugnaga, regala una vista spettacolare sulla parete rocciosa del Monte Rosa ed è raggiungibile con un’escursione – non semplice, però – che porta dritto fino alla lingua di ghiaccio.

Ghiacciaio del Miage, Monte Bianco

Il ghiacciaio del Miage, che scende dal Monte Bianco nella Val Veny, è il più grande ghiacciaio “nero” delle Alpi italiane. Con oltre dieci chilometri di lunghezza, questo ghiacciaio è definito “nero” per i molti detriti e le polveri che lo ricoprono e oggi è un punto di riferimento per gli studiosi del cambiamento climatico.

Ghiacciaio del Miage

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Il Ghiacciaio del Miage in tutto il suo splendore

La sua superficie, ricoperta appunto da detriti e rocce, crea un contrasto incredibile con le nevi circostanti. Il ghiacciaio del Miage è facilmente raggiungibile cimentandosi in un’escursione che passa dal lago Combal e porta alla Cabanne du Combal, da dove si possono osservare – purtroppo – i distacchi di blocchi di ghiaccio.

Ghiacciaio del Fellaria, Lombardia

Situato nella Val Malenco, il ghiacciaio del Fellaria è uno dei più grandi delle Alpi Centrali, con una vista straordinaria sul gruppo del Bernina. A partire da un’altitudine di oltre 3.500 metri, il ghiacciaio si divide in due lingue di ghiaccio e raggiungerlo è possibile esclusivamente tramite sentieri che richiedono una buona preparazione fisica, ma la fatica è in seguito ampiamente ripagata dai panorami mozzafiato. Un consiglio? Godetevi l’ escursione che parte dal Rifugio Zoia.

Ghiacciaio del Calderone, Gran Sasso, Abruzzo

Il ghiacciaio del Calderone, adagiato sul Gran Sasso d’Italia, è l’unico ghiacciaio appenninico sopravvissuto all’ultimo periodo di glaciazione. Nonostante le sue dimensioni ridotte rispetto ai ghiacciai alpini, il Calderone è un simbolo della lotta alla scomparsa dei ghiacciai, per cui più che significativo nella lotta al cambiamento climatico.

Nel corso dei secoli, il ghiacciaio del Calderone ha visto una riduzione drastica del suo volume, ma rimane un sito di grande valore naturalistico e scientifico. Per raggiungerlo, è possibile seguire il sentiero che parte dalla funivia Madonnina, passando per il Rifugio Franchetti.

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Monte Rosa: cosa vedere e cosa fare nel fascino delle Alpi

Cime imponenti che svettano nel cielo, ghiacciai millenari che riflettono i colori dell’alba e tramonti che tingono le vette di sfumature dorate: il Monte Rosa è uno spettacolo della natura che non ha eguali. Non si tratta di una montagna solitaria, bensì di un intero massiccio che abbraccia dieci cime oltre i 4.000 metri, ed è la seconda vetta più alta d’Italia dopo il Monte Bianco.

Il suo nome, spesso associato alle tonalità del tramonto, ha in realtà origini ben diverse: deriva dal termine “Rouése”, che nella lingua franco-provenzale significa “ghiacciaio”. Ma oltre ai panorami che lasciano senza fiato, il Monte Rosa è anche una destinazione straordinaria per chi cerca avventura, cultura e relax, sia in inverno che in estate.

Dove si trova il Monte Rosa

Il Monte Rosa si estende tra Italia e Svizzera (dove vanta il primato di vetta più alta) e domina il paesaggio alpino dai suoi 4.634 metri di altitudine.

La sua parte italiana si sviluppa in Piemonte e Val d’Aosta e abbraccia quattro valli che offrono scenari da fiaba e innumerevoli opportunità per gli amanti della montagna. Sul versante valdostano si trovano la Val d’Ayas, la Valle di Gressoney e la Valle di Champorcher, mentre in Piemonte si estende la suggestiva Valsesia.

Ognuna di esse è custode di tradizioni, borghi pittoreschi e paesaggi che si trasformano con il passare delle stagioni e che sanno donare esperienze indimenticabili a chiunque decida di esplorarle.

Cosa vedere sul Monte Rosa

Il Monte Rosa non è soltanto un paradiso naturale, ma anche un territorio ricco di borghi storici, rifugi accoglienti e paesaggi che non si possono dimenticare.

Tra antiche tradizioni Walser e panorami degni di una cartolina, conoscere il suo territorio significa immergersi in una bellissima realtà dove la montagna è protagonista assoluta.

Macugnaga: il borgo ai piedi del gigante

Il borgo di Macugnaga

Fonte: Ph @AleMasche72 – iStock

Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa

Ai piedi del Monte Rosa sorge Macugnaga, incantevole borgo la cui storia è legata a doppio filo alla cultura Walser, il popolo che colonizzò queste valli secoli fa, lasciando un’eredità culturale e architettonica ancora oggi visibile nelle caratteristiche case in legno e pietra.

Macugnaga è la destinazione ideale per concedersi una rigenerante e attiva vacanza all’aria aperta tra passeggiate nei boschi, magnifiche vedute e una gastronomia che racconta la tradizione locale. In inverno diventa una rinomata stazione sciistica, mentre d’estate è il punto di partenza per escursioni alla scoperta dei paesaggi alpini.

Alagna Valsesia: tra natura e tradizione

Sul versante piemontese del Monte Rosa, Alagna Valsesia è un’altra perla celebre per le case Walser e per il profondo legame con la montagna, porta d’accesso privilegiata per gli escursionisti e gli appassionati di alpinismo.

D’estate, i sentieri conducono verso laghi alpini e rifugi d’alta quota, mentre d’inverno la fiabesca località è un vero e proprio paradiso per lo sci, grazie al collegamento con il comprensorio Monterosa Ski.

Rifugio Regina Margherita: il più alto d’Europa

Per chi ama le sfide in alta quota, una delle mete più iconiche è il Rifugio Regina Margherita, che si staglia a a ben 4.554 metri sulla Punta Gnifetti.

È il rifugio più alto d’Europa e vanta una vista sulle Alpi che non si può descrivere a parole. Oltre a essere un punto d’appoggio per gli alpinisti, ospita un importante centro di ricerca specializzato nello studio delle condizioni estreme.

Bivacco Ravelli: il rifugio per gli escursionisti

Costruito nel 1964 in memoria di Don Luigi Ravelli, il Bivacco Ravelli è un rifugio incustodito lungo il sentiero che conduce al Corno Bianco.

È una tappa perfetta per gli amanti del trekking, che qui possono trovare riparo e godere della bellezza selvaggia dell’alta montagna.

Laghi Tailli: meravigliosa oasi alpina

A quota 2.755 metri, i laghi Tailli sono una meraviglia indiscussa che si raggiunge con una camminata di qualche ora.

Lungo il percorso, il paesaggio cambia in continuazione: boschi di larici lasciano il posto a praterie d’alta quota, fino a rivelare i laghi dalle acque cristalline, che riflettono il cielo e le cime tutt’intorno in un gioco cromatico senza pari.

Cosa fare sul Monte Rosa

Qualunque sia la stagione, il Monte Rosa propone moltissime attività per gli amanti della montagna. Dallo sci e il freeride sulle nevi immacolate durante l’inverno, alle escursioni e ai percorsi panoramici in estate, ogni avventura ha il sapore di un sogno.

Cosa fare in inverno

Inverno sul Monte Rosa

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Sciare sul Monte Rosa

Il Monte Rosa è il non plus ultra per gli sport invernali, grazie al comprensorio Monterosa Ski, che si estende tra Valle d’Aosta e Piemonte con oltre 180 chilometri di piste, dove gli amanti dello sci possono scegliere tra tracciati adrenalinici e percorsi panoramici immersi nei boschi.

Un’esperienza imperdibile è scendere lungo la pista Leonardo David, considerata una delle più impegnative delle Alpi, con i suoi 2.550 metri di dislivello. Ma il divertimento sulla neve non si limita alle piste battute: il Monte Rosa è una delle destinazioni preferite dai freerider, che qui trovano discese mozzafiato tra canali e pendii.

Dopo una giornata sulle piste, il relax è garantito presso i rifugi e i centri benessere della zona, dove ci si può riscaldare davanti a un camino e gustare i piatti tipici della montagna.

Cosa fare in estate

Monte Rosa in estate

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I verdi boschi con il Monte Rosa in estate

L’estate sul Monte Rosa regala magnifiche vedute e sentieri che attraversano boschi, pascoli e vette imponenti. Il trekking è l’attività principale, con percorsi adatti sia ai principianti che agli escursionisti esperti.

Uno dei sentieri più suggestivi è il Sentiero Walser, che da Alagna Valsesia conduce ai villaggi Walser di Otro, dove il tempo sembra essersi fermato. Lungo il percorso si possono ammirare le tipiche case in legno e scoprire la storia dell’antico popolo alpino.

Per gli appassionati di flora, il cammino da Champoluc a Letey-Bochard è un must: tra prati fioriti e boschi, si possono incontrare specie rare come l’edelweiss e la genziana pavonina, mentre lo sguardo si perde tra le cime innevate.

Un’escursione da provare è poi quella che porta da Macugnaga al Lago delle Fate, un angolo magico incastonato tra i monti, dove la tranquillità delle acque riflette il cielo e le cime.

Infine, per chi cerca qualcosa di più impegnativo, il percorso da Gressoney al Rifugio Alpenzù offre una panoramica completa della bellezza del Monte Rosa. Il rifugio, a 1.770 metri, regala una vista incomparabile sulla Valle del Lys e permette di assaporare la vera essenza della montagna.

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Cosa vedere e fare a La Thuile, tra paesaggi da sogno, storia e ghiacciai

Alte montagne ed estesi ghiacciai dominano La Thuile, affascinante comune della Valle d’Aosta, che per la sua posizione geografica e bellezza è in grado di attirare (e soddisfare) visitatori in ogni stagione dell’anno. Il merito è che è un luogo straordinario dal punto di vista paesaggistico, ma anche storico e di possibili attività da fare a tutte le età.

Cosa vedere a La Thuile in estate

La Thuile in estate è meta soprattutto di alpinisti, escursionisti e amanti della vita all’aria aperta: vi sono davvero tantissime opportunità di svago e divertimento, tutte da svolgere in un contesto naturalistico che pare uscito direttamente da un sogno. La Thuile, infatti, si fa spazio ai piedi dell’imponente Monte Bianco e dei suoi ghiacciai antichissimi.

Le cascate del Rutor

Partendo dalla frazione di La Joux si può intraprendere un’escursione di pochi chilometri che porta al cospetto delle fragorose (e bellissime) cascate del Rutor. Si tratta di un percorso adatto a tutti di circa un’ora e mezza.

Le cascate da ammirare sono 3 e regalano uno spettacolo emozionante: nascono rispettivamente a 2030, 1850 e 1700 metri di altitudine, da uno dei ghiacciai più estesi della Valle d’Aosta.

Tra gole e precipizi, boschi di conifere centenarie, mulattiere rimaste ferme nel tempo tempo e un ponte in ferro costruito nel 2014, si arriva di fronte a questi spettacoli della natura che da soli valgono il viaggio.

Cascate del Rutor, Valle d'Aosta

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Le roboanti cascate del Rutor

Bike Park La Thuile

Ve lo abbiamo già detto ma ve lo ripetiamo: La Thuile è un vero paradiso in Terra per tutti coloro che amano le attività all’aria aperta. A disposizione, infatti, c’è anche un Bike Park che offre ben 220 km di percorsi e che a sua volta è servito da seggiovie.

Gli appassionati di mountain bike, quindi, possono divertirsi tra numerosi sentieri nella natura selvaggia che si estendono dai 2.600 metri di quota e che scendono per oltre 1.200, proprio fino al centro del paese di La Thuile.

Per chi è alle prime armi c’è anche un campo scuola, che propone tour guidati nel comprensorio e lezioni per principianti, bambini ed anche esperti.

Lago Verney

Il suggestivo Lago Verney è il più grande lago naturale di origine glaciale della regione. Situato a 2088 metri di altitudine, è raggiungibile solo nei periodi di apertura del Colle del Piccolo San Bernardo, quindi in estate perché va da giugno ad ottobre.

Si può giungere al suo cospetto anche con un’escursione in mezzo alla natura più autentica, posando gli occhi sulle decine di cime che svettano nei cieli intorno a lui. In più, offre uno straordinario panorama sulla bellissima vallata di La Thuile.

Lago Verney, Valle d'Aosta

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Tutta la bellezza del Lago Verney

Cosa fare a La Thuile in inverno

Se in estate La Thiule è un paradiso, d’inverno è un sogno che si avvera: è dotato di uno dei comprensori sciistici più grandi della Valle d’Aosta, che offre ben 152 km di piste servite da 38 impianti. Ma scivolare sulla neve con un paio di sci non è l’unica cosa che si può fare in questo affascinante borgo della regione del Nord Italia.

Sciare a La Thuile

Il comprensorio sciistico internazionale Espace San Bernardo è senza ombra di dubbio un punto di riferimento per gli amanti dello sci nei grandi spazi. Vi sono piste per tutti i livelli (in totale sono circa 80), ma la più famosa prende il nome di “3 Franco Berthod”: si presenta particolarmente difficile e ripida (vanta 76% di pendenza, la percentuale maggiore in tutto il nostro Paese).

Il periodo di apertura e chiusura per la stagione di quest’anno va dal 30 novembre fino al 21 aprile 2025, e il prezzo dello skipass parte da un minimo di 56 euro (i bambini fino a 8 anni sciano gratis).

Stazione sciistica di La Thuile, Valle d'Aosta

Fonte: iStock@BrasilNut1

La bellissima stazione sciistica di La Thuile

Fare snowkite

Per i viaggiatori alla ricerca di pura adrenalina c’è anche a disposizione un divertentissimo snowkite spot, a ben 2.188 metri di quota. Si tratta di uno sport eccezionale, uno di quelli da provare almeno una volta nella vita: si pratica kite e si usa una vela, come se si fosse al mare ma in realtà si è sulla neve, mentre si è circondati dalle mitiche cime delle Alpi.

Il vento soffia e il kite si gonfia, permettendo allo sciatore di surfare sulla neve e fare persino salti ed evoluzioni.

Freeride

Non mancano le aree dedicate al freeride, tantissimi chilometri lontani dalle piste più battute e con difficoltà differenti, adatte sia a semplici appassionati che a professionisti.

Nonostante questo, è bene sapere che è sempre consigliato praticare il freeride in compagnia di una guida alpina, perché non si tratta di un’attività priva di rischi: c’è il pericolo di valanghe, smarrimento e cadute.

Cosa vedere e fare a La Thuile senza sciare

La Thuile è probabilmente tutto ciò che gli sciatori possono desiderare, ma la verità è che le opzioni che offre non sono solo ed esclusivamente dedicate a loro. Per questo motivo, abbiamo raccolto per voi alcune delle attività e cose da vedere a La Thuile senza sciare (sì, da queste parti potete fare anche lunghe ciaspolate).

Visitare il centro storico

Il centro storico di La Thuile è un gioiellino, anche grazie al fatto che è un territorio che è stato frequentato sin dalla preistoria, poi ancora in epoca romana, nel Medioevo e nell’era moderna. La prima cosa da cui inevitabilmente si viene colpiti è lo scenario fiabesco fatto di case in pietra e legno, tetti in losa e un bosco.

Tra tutto questo si nascondono anche edifici di particolare interesse come la chiesa parrocchiale di San Nicola, con un crocifisso del XV secolo che sovrasta l’altare, un tabernacolo settecentesco e un museo di arte sacra con artefatti che vanno dal XIII al XIX secolo, e la Maison-Musée Berton, in cui sono conservati circa 200 pezzi originali d’artigianato, elementi architettonici, stampe, disegni, oggetti d’arte sacra e più di 4000 libri.

La Thuile, borgo in Valle d'Aosta

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La cittadina di La Thuile vista dall’alto

Zona archeologica e Cromlech

Il Colle del Piccolo San Bernardo è un passo alpino che collega il vallone di La Thuile con la Haute-Tarantaise, in Francia. A poca distanza da questo si estende una zona archeologica in cui sono conservate tantissime testimonianze del passato.

La più nota è senza ombra di dubbio il Cromlech di età pre-celtica, che si ritiene sia un calendario astronomico simile al ben più noto Stonehenge. La sicurezza non la si ha ancora, purtroppo, ma quel che è certo è che il più importante dei cerchi megalitici presenti in Italia.

In più, si può passeggiare sull’Alpis Graia, un tratto rilevante di una delle più strategiche vie di comunicazione di epoca romana, e scoprire due mansiones, due tipiche stazioni di posta sempre degli antichi romani.

Le miniere di La Thuile

A La Thuile sono ancora presenti delle antiche miniere che hanno fatto per un lungo periodo la fortuna di questo comune, ben prima che arrivasse lo sci. Da queste parti, infatti, venivano estratti piombo argentifero e antracite per la produzione di carbone.

Secondo alcuni documenti le attività estrattive sono iniziate nel ‘500, mentre le prime miniere di carbone ad uso locale nacquero nell’800. Dei veri e propri mondi sotterranei da esplorare, fatti di tratti di binari per i carrelli, resti di infrastrutture tecniche, segmenti di gallerie e molto altro ancora.

Uno dei percorsi più affascinanti è quello che conduce alla miniera Granier, in cui è ancora visibile un gigantesco argano.

Cosa fare a La Thuile con i bambini

Lo abbiamo detto sopra ma lo ripetiamo: a La Thuile si divertono tutti, persino i bambini. Per loro, infatti, ci sono moltissimi sentieri da poter raggiungere grazie agli impianti di risalita, ma anche una serie di piste alla loro portata o scuole per principianti. Ma di certo la proposta turistica non si esaurisce qui:

  • Pattinaggio su ghiaccio: la pista è aperta dal 21 dicembre al 6 gennaio compreso;
  • Parco giochi sulla neve: con un castello gonfiabile, un tappetto elastico, mini jeep, tiro con l’arco e ping pong;
  • La Piramide: per il calcio balilla, ping pong, freccette, giochi da tavolo, carte, scacchi, zona console;
  • Piscina all’aperto riscaldata: accessibile con la seggiovia Bosco Express e aperta solo in estate.
La Thuile con i bambini

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Bambina che si diverte a La Thuile
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Les Deux Alpes, le piste da sci del comprensorio

Il comprensorio sciistico di Les 2 Alpes, situato nel cuore del massiccio degli Écrins, è una delle destinazioni sciistiche più rinomate e ambite in Europa. Con un’altitudine che arriva fino a 3600 metri, grazie al ghiacciaio che garantisce un innevamento naturale per tutta la stagione, Les 2 Alpes offre un’esperienza sciistica unica.

La vasta area, che si estende per 410 ettari di piste segnalate, è perfetta per sciatori e snowboarder di tutti i livelli. Ma non è solo la neve a renderla speciale: il comprensorio vanta anche un panorama mozzafiato e una serie di infrastrutture moderne, tra cui la ristrutturazione della funicolare a 3100 metri, che dimostra l’impegno continuo per l’eccellenza e il miglioramento dell’esperienza degli utenti.

Ma il comprensorio sciistico di Les 2 Alpes offre molto di più rispetto alla semplice pratica dello sci. Se gli appassionati di neve possono godere delle straordinarie piste, delle discese mozzafiato e delle aree freestyle, chi cerca una pausa dal ritmo frenetico delle piste troverà una vasta gamma di attività alternative per trascorrere il tempo in montagna in totale relax e benessere.

Oltre agli sport invernali tradizionali, come sci, snowboard e parapendio, la stazione delle 2 Alpes offre una serie di esperienze uniche, pensate per tutti coloro che desiderano immergersi nel paesaggio alpino in modo diverso. Passeggiate sulla neve, degustazioni gastronomiche, voli in elicottero per ammirare le montagne da una prospettiva esclusiva, e sci notturno sono solo alcune delle emozioni che è possibile vivere. La stazione si trasforma così anche in un centro di benessere, dove gli ospiti possono godere di trattamenti di relax e detox a 1650 metri di altitudine. Massaggi, yoga, riflessologia, e fitness sono solo alcune delle proposte per chi desidera rigenerarsi dopo una giornata sulla neve.

Inoltre, per chi ama la montagna anche quando non è in pista, ci sono numerose zone di passeggio, con percorsi ben segnati per escursioni a piedi e con le ciaspole. Le zone condivise permettono di passeggiare tra boschi e panorami mozzafiato, dove pedoni, ciaspolatori e ciclisti possono vivere la montagna in tutta tranquillità, rispettando l’ambiente circostante. E per chi cerca una vista impareggiabile, il Belvedere des Écrins è un’escursione imperdibile: raggiungibile a piedi in 10 minuti dal ghiacciaio, offre una vista spettacolare delle vette circostanti, perfetta per scattare foto indimenticabili.

Ecco le 7 splendide piste di Les Deux Alpes e le loro caratteristiche, per innamorarvi di questa località di montagna e fare subito le valigie! Il prezzo? Lo skipass giornaliero parte da un costo di 63 euro.

Les Deux Alpes, sera

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Les Deux Alpes alla sera

Il Ghiacciaio di Les 2 Alpes (3200-3600 metri)

Il settore del ghiacciaio di Les 2 Alpes è uno dei punti di riferimento per tutti gli appassionati di sport invernali. Con una neve naturale garantita durante tutta la stagione, il ghiacciaio è accessibile anche in estate, rendendo il comprensorio un vero e proprio paradiso per gli sciatori. La stagione sciistica generalmente va da novembre ad aprile, ma la sua altitudine, che arriva fino a 3600 metri, permette di praticare sport sulla neve anche nei mesi più caldi. Il Jandri 3S, una modernissima funivia, consente di raggiungere la cima in soli 17 minuti, permettendo di partire direttamente dalla stazione sciistica e arrivare a un’altitudine che offre panorami spettacolari sulle Alpi.

Questo settore è perfetto per tutti i livelli di difficoltà, con un’ampia varietà di piste che si estendono da 3600 metri a 3200 metri. Qui, sia i principianti che gli sciatori esperti possono trovare il percorso adatto a loro. Le piste blu e rossesono ideali per coloro che vogliono godere di una discesa tranquilla, mentre le piste nere offrono l’opportunità di sfidare la propria tecnica su percorsi più ripidi.

Oltre a sciare, il settore del ghiacciaio offre anche diverse attività extra sciistiche. Un’attrazione particolarmente amata è la grotta di ghiaccio, che offre un’esperienza unica sotto la superficie ghiacciata, e la passerella Belvedere des Écrins, che consente di scattare foto mozzafiato con vista su tutta la valle. Durante la stagione, il ghiacciaio ospita anche eventi di freestyle e snowboard, con gare internazionali che attirano spettatori e atleti da ogni parte del mondo.

La funicolare sotterranea che porta i visitatori a 3400 metri di altitudine è stata recentemente ristrutturata, garantendo un’ulteriore comodità per tutti coloro che desiderano esplorare l’area in modo rapido e sicuro.

Toura / Snowpark (2600 metri)

Il settore Toura è uno dei luoghi d’incontro preferiti da coloro che amano il freestyle. Qui si trova uno degli snowparkpiù apprezzati, dove esperti e principianti possono affinare la loro tecnica. Le strutture del parco, che includono salti, rails e box, sono adatte a tutti i livelli di abilità e sono perfette per chi desidera imparare o migliorare i propri trucchi. Il DVA park, dedicato alla sicurezza, è ideale per chi vuole apprendere le tecniche di ricerca in caso di valanga, aggiungendo un’importante componente educativa all’esperienza di scio.

Questo settore è accessibile sia a sciatori che a pedoni, che possono passeggiare in tutta sicurezza grazie ai percorsi dedicati. Qui si trovano anche punti di ristorazione, come il ristorante La Toura, che offre piatti tipici della cucina locale in un ambiente accogliente, con una vista incredibile sui monti circostanti.

La Fée (2100 metri)

Se si cerca un po’ di tranquillità e serenità, il settore La Fée è il posto ideale. Questo angolo più tranquillo del comprensorio è perfetto per chi desidera sciare lontano dalle folle. La bellezza del paesaggio, circondato da boschi e montagne, crea un’atmosfera unica. Le piste qui sono per lo più verdi e blu, adatte ai principianti e a chi cerca discese più rilassanti. Il ristorante La Fée è un’ottima scelta per chi vuole gustare piatti tipici in un ambiente familiare e accogliente.

La telecabina Pierre Grosse collega questo settore a zone più alte del comprensorio, con un dislivello di 952 metri. Grazie a una capacità di 2400 persone all’ora, questa telecabina è un modo rapido ed efficiente per spostarsi tra i vari settori, mentre il panorama che si gode durante la salita è davvero impagabile.

Le Diable (2400 metri)

Il settore Le Diable è uno dei più apprezzati dagli sciatori più esperti. Con piste più ripide, questo settore è ideale per chi ama le discese veloci, come quelle di “les grandes pentes”, famose per la loro pendenza e difficoltà. La zona è frequentata da sciatori avanzati e esperti, ma offre anche opportunità per i principianti, grazie alla recente introduzione di una pista verde per i neofiti.

Il ristorante Le Diable au Coeur è un luogo accogliente dove rifocillarsi dopo una lunga discesa, mentre il panorama dalla cima offre una vista spettacolare sulla stazione sciistica e sulle montagne circostanti. Questo settore è meno affollato rispetto ad altri, offrendo agli sciatori un’esperienza più tranquilla e rilassante.

Vallée Blanche (2100 metri)

Il settore Vallée Blanche è un vero e proprio gioiello di Les 2 Alpes. Con piste che si snodano tra paesaggi incontaminati e panorami mozzafiato, è il posto ideale per godersi la natura senza rinunciare al piacere della discesa. Questo settore è ideale per tutti i livelli di sciatore, grazie alla presenza di piste verdi, blu e rosse, che permettono a chiunque di esplorare questa zona.

Uno dei punti forti di Vallée Blanche è la sua vista panoramica sulla cima di La Muzelle, un’icona del comprensorio. Inoltre, il nuovo Télémix de Vallée Blanche e la telecabina Super Venosc consentono di raggiungere facilmente la zona, mentre il ristorante con terrazza Bergerie Kanata è il posto ideale per pranzare o fare una pausa in un’atmosfera accogliente e panoramica.

Les Crêtes (2100 metri)

Il settore Les Crêtes è perfetto per i principianti. Le piste verdi e blu sono facili da percorrere, ma anche divertenti per i più esperti che desiderano fare delle discese tranquille. La presenza di impianti moderni, tra cui la seggiovia del Village 1800 e il Telemix Belle Etoile, rende l’accesso facile e veloce. Un nuovo magic carpet è stato installato per facilitare ulteriormente gli sciatori principianti, rendendo la risalita ancora più comoda.

I ristoranti di questo settore, come La Patache e Patachon, sono ideali per un pranzo in famiglia o con gli amici. L’atmosfera è accogliente e il panorama dalle terrazze è magnifico, con vista sulle piste e sulle montagne circostanti.

Stazione – 1650 metri

Infine, la zona della stazione, anche conosciuta come Bas des Pistes, è perfetta per i principianti di tutte le età. Con teleski gratuiti e una vasta area dedicata ai parchetti di neve per i più piccoli, questa zona è ideale per chi vuole fare i primi passi sugli sci. Il front de neige è anche un luogo perfetto per passeggiate rilassanti o per fare una pausa in uno dei ristoranti con terrazza che offrono ottimi piatti e un’ottima vista sulle piste.

Questo settore è anche il punto di partenza per le scuole di sci, dove adulti e bambini possono apprendere o perfezionare la loro tecnica con l’aiuto di istruttori qualificati. L’area è completamente accessibile a tutti, compresi i pedoni, che possono approfittare dei sentieri per ciaspole e godersi la montagna in modo diverso.

Come raggiungere Les Deux Alpes

Les 2 Alpes è facilmente raggiungibile grazie alla sua posizione centrale nel cuore delle Alpi francesi, rendendola una destinazione comoda da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici. La località sciistica si trova nel dipartimento dell’Isère, nella regione dell’Oisans, e beneficia di ottimi collegamenti da diverse città europee.

In auto

Se si sceglie di arrivare in auto, la strada più semplice è percorrere l’autostrada A48 fino a Grenoble, che si trova a circa 70 km da Les 2 Alpes. Da Grenoble, basta seguire la D1091, una strada panoramica che porta direttamente al comprensorio sciistico, con un viaggio che dura circa un’ora e mezza. La stazione sciistica è facilmente raggiungibile anche da altre città francesi, come Lyon (circa 150 km) o Parigi (circa 600 km), grazie alla rete autostradale ben sviluppata. Una volta arrivati a Les 2 Alpes, ci sono diversi parcheggi disponibili sia nel centro del paese che vicino agli impianti di risalita.

In treno

Per chi preferisce viaggiare in treno, la stazione ferroviaria di Grenoble è il punto di arrivo più comodo. Grenoble è ben collegata con le principali città francesi, come Parigi, Lyon e Marsiglia, e offre un buon numero di collegamenti anche con altre destinazioni europee. Dalla stazione di Grenoble, si può proseguire con un comodo autobus navetta che raggiunge Les 2 Alpes in circa un’ora e mezza. Durante la stagione invernale, i collegamenti ferroviari e le navette sono frequenti, quindi è facile pianificare il viaggio senza troppi cambi.

In aereo

Per chi arriva dall’estero o preferisce volare, l’aeroporto di Grenoble Alpes-Isère è la scelta ideale. Situato a circa 100 km da Les 2 Alpes, questo aeroporto è ben servito durante la stagione sciistica, con voli diretti da diverse città europee, tra cui Londra, Berlino e Dublino. Dall’aeroporto, è possibile prendere una navetta o un trasferimento privato per raggiungere rapidamente la stazione sciistica. In alternativa, gli aeroporti di Lione e Ginevra sono anche opzioni valide, con un tempo di viaggio di circa 2 ore e 3 ore rispettivamente, e collegamenti diretti con Les 2 Alpes tramite navette.

Insomma, che si decida di arrivare in auto, in treno o in aereo, le opzioni per raggiungere Les 2 Alpes sono molteplici e facilmente accessibili, permettendo di scegliere la modalità di trasporto più adatta alle proprie esigenze e al proprio punto di partenza.

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Cosa vedere nel Canton Vallese, una Svizzera piena di meraviglie

Premiato come Best in Travel 2025, il Canton Vallese è un luogo incantato nel cuore delle Alpi svizzere che si estende dalla cima del Matterhorn (quello che in Italia chiamiano Monte Cervino) fino ai vigneti terrazzati del Rodano. Questa zona, molto amata dagli escursionisti e gli amanti della natura, offre molte attrattive tra montagne, gole vertiginose, ghiacciai e specialità locali, a partire dall’ottimo vino che viene prodotto. Il Vallese è un cantone dove il sole splende per circa 300 giorni l’anno ed è collegato all’Italia con il treno, se non si vuole viaggiare in auto. Per vivere una vera avventura tra i monti non perdete queste attrazioni.

I Castelli di Sion

La città di Sion si trova nel fondo della Valle del Rodano e due dei suoi castelli sono su due collinette scoscese che la rendono una location da fiaba medievale. Qui si può fare una bella passeggiata nella città vecchia Vielle Ville degustando le specialità locali con il vino bianco Fendant, visitare i due castelli del XIII secolo e partire per delle escursioni giornaliere lungo le bisses del Vallese, ovvero dei canali in miniatura costruiti tra il XIII e il XV secolo per irrigare i vigneti terrazzati lì intorno. Il museo d’arte valevano è all’interno del Castello di Vidomnat e di Majorie in particolare, mentre in cima c’è il Castello di Tourbuillon e la chiesa fortezza di Valere che è da visitare.

Martigny

I romani si fermarono a Martigny per attraversare il Col du St. Bernard e raggiungere l’Italia. Martigny è la città più antica del Vallese, che vanta un anfiteatro romano, vigneti terrazzati e un centro storico medievale che vale la pena visitare. C’è anche un museo d’arte ricco di opere come le sculture di Rodin, Henry Moore e altri Maestri moderni, ma non da meno è il castello del XII secolo in cima alla collina che regala anche una vista suggestiva sulla Valle del Rodano. Per gli amanti dei cani, da non perdere è Barryland, un luogo, ma anche una nursery, che celebra il San Bernardo della Svizzera con un museo dedicato che ripercorre la storia del tenero e fedele soccorritore alpino.

Sion Svizzera

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Sion in Svizzera

Zermatt e il Matterhorn

Zermatt è una località montagna ai piedi del Matterhorn completamente car free, che offre la possibilità di godere di un panorama montano mozzafiato nel più totale silenzio. Per questo viene considerata una perla delle Alpi e del Vallese, con sentieri acciottolati e caratteristiche case in legno che creano un paesaggio suggestivo. Questa meta incanta gli escursionisti, gli sciatori, ma anche le famiglie e le coppie che vogliono trascorrere un weekend romantico. Oltre a offrire una vista unica, Zermatt offre possibilità di shopping, vita notturna, strutture per sport invernali facendo divertire grandi e piccoli.

Il Passo della Furka

Gli appassionati di James Bond forse hanno notato questo luogo nel film Goldfinger del 1964, ma il Passo della Furka si trova all’estremo nord-est del Vallese ed è stato aperto nel 1867. Si snoda tra vari tornanti nella Svizzera centrale e, chi ama guidare, può percorrerlo passando per i passi del Susten e del Grimsel o sulla strada verso sud nel Canton Ticino italiano passando per il Passo della Novella, molto selvaggio e isolato. Uno dei luoghi più straordinari da visitare qui è la grotta azzurra, lunga 100 metri e scavata dentro il ghiacciaio del Rodano, all’altezza dell’Hotel Belvedere.

Il lago sotterraneo di St. Leonard

Tra Sion e Sierre c’è il lago sotterraneo navigabile più grande d’Europa, il Lago di St. Leonard che è una delle cose da vedere assolutamente nel Canton Vallese. La visita dura circa mezz’ora a bordo di una barca a remi che naviga sulle acque fresche e limpide del lago. Se si presta attenzione si possono notare alcuni pesci di grandi dimensioni

Il parco labirinto di Evionnaz

A Evionnaz, nel Basso Vallese, è possibile vedere e provare il labirinto di Evionnaz, 3 km di percorsi intricati creati da alte siepi che mettono alla prova grandi e piccoli. Questo parco, che offre uno spettacolo dal punto di vista naturalistico, fa anche divertire i visitatori che accettano la sfida, mentre ammirano installazioni artistiche.

Grotta azzurra Canton Vallese

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La grotta azzurra nel Vallese

Aletsch Arena

Il ghiacciaio dell’Aletsch è il più grande delle Alpi e offre molte attività per gli amanti della natura. Gli escursionisti possono percorrere vari sentieri come il Marliweg o Sentiero delle Fiabe per vivere le leggende e il folklore locale o visitare il lago Blausee. Il mare di ghiaccio si snoda per 20 km intorno all’Aletschhorn, la seconda vetta più alta delle Alpi Bernesi e si può raggiungere con la funivia dal borgo fluviale di Fiesch.

Goms e il ponte sospeso

Il Ponte Sospeso Goms, conosciuto anche come Hangebrucke Furgangen-Muhlebach, è un’attrazione emozionante del Canton Vallese, situato nella regione di Goms, tra i villaggi di Furgangen e Muhlebach. Si estende per 280 metri ed è alto 92 metri, realizzato con cavi di acciaio e una pedana in legno che dà la sensazione di camminare nel vuoto. Potete vederlo tutto l’anno e l’accesso è gratuito.

Leukerbad

Un borgo da fiaba a 1400 metri di altezza è Leukerbad, circondato da montagne maestose dell’Alto Vallese con rocce e pinnacoli. Le sorgenti termali di questo piccolo centro abitato sono molto famose e offrono attività per rilassarsi in coppia o in famiglia, per poi passeggiare in mezzo alla natura e godere del paesaggio naturale tra fontane, vecchie costruzioni in legno, piazzette e un viaggio tra tradizione e storia. Dal 1850, Leukerbad è raggiungibile anche con la strada, mentre prima si poteva arrivare solo percorrendo una mulattiera.

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Spostarsi nell’acqua tra i ghiacciai: cos’è il glacier kayaking e dove praticarlo

Acqua che si è addormentata dopo essere rimasta fuori al freddo. Il politico americano John Garland Pollard descriveva in questo modo il ghiaccio ed è inevitabile che una simile meraviglia della natura ispiri pensieri poetici. E l’ispirazione non può che aumentare quando si pratica il glacier kayaking. Di cosa si tratta? Il kayak tra i ghiacciai è una disciplina spettacolare che è diventata sempre più popolare perché permette di praticare uno sport che è già molto amato nella sua versione “tradizionale” e che con i panorami innevati e ghiacciati diventa ancora più emozionante. Il kayak è infatti il mezzo ideale per un viaggio indimenticabile e che di sicuro deve essere provato almeno una volta nella vita.

Come si pratica il giacier kayaking

Per praticare il glacier kayaking non bisogna far altro che indossare un abbigliamento caldo da indossare sotto alla muta, calzini comodi e pesanti, guanti, copricapo e occhiali da sole per le giornate più nitide. I kayak che vengono messi a disposizione per affrontare questi viaggi più unici che rari sono per due persone oppure singoli. L’importante è sapere maneggiare con attenzione il mezzo e la pagaia per la giusta direzione nel percorso, proprio come in qualsiasi corso d’acqua. Ci si può avventurare in questi itinerari sia in inverno, quando il ghiaccio dà il meglio di sé che in estate.

Tour di glacier kayaking

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Un paesaggio da ammirare col glacier kayaking

Nella stagione più calda dell’anno, infatti, i laghi ghiacciati iniziano a sciogliersi lungo la costa, rivelando un corso d’acqua di un colore intenso e irresistibile. Il gelido “tracciato” cristallino non fa altro che seguire i contorni della riva del lago, dando l’impressione che si tratti di un vero e proprio fiume. Il glacier kayaking è quindi il modo migliore per ammirare la magnificenza di parchi nazionali, montagne incontaminate e lagune isolate e intriganti. Per praticarlo al meglio bisogna dunque recarsi in quei luoghi in cui il ghiaccio è una presenza fissa e sempre ben gradita.

I ghiacciai più spettacolari da esplorare in kayak

L’Islanda è una di queste tappe, un paese in cui il kayak tra i ghiacciai ha un gradimento puntualmente altissimo. L’imbarcazione diventa il mezzo perfetto per scoprire le bellezze senza tempo della nazione nordica. Il Parco Nazionale del Vatnajökull è la location ideale per un percorso mozzafiato, con le montagne che si specchiano romanticamente nell’acqua, il tutto a poca distanza dagli iceberg più belli del mondo. Gli appassionati o chi si sta appassionando a questa disciplina, poi, non possono proprio rinunciare al tour delle Cascade Mountains che si trovano nella British Columbia, in Canada.

L'incantevole glacier kayaking

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I ghiacciai che fanno da sfondo al glacier kayaking

In questi luoghi le cascate si alternano a paesaggi incantati in continua evoluzione, impossibili da apprezzare in qualsiasi altra parte del mondo. Il periodo migliore per prendere parte a questi tour in kayak va da giugno a settembre, ma non è raro sperimentare viaggi spensierati e appassionanti quando fa più freddo. E che dire della Norvegia e dell’Alaska? Le acque limpide e purissime del paese scandinavo, soprattutto quelle degli splendidi Fiordi, sono perfette per accogliere i kayak, mentre nello Stato americano è possibile conoscere meglio il Parco Nazionale la incantevole Riserva di Glacier Bay. Viaggiare su questi mezzi tra i ghiacciai è un po’ come sognare e in queste stupende location lo si può fare a occhi aperti.

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Entrare nelle fredde viscere di un ghiacciaio: l’esperienza mozzafiato

Esistono alcuni luoghi nel mondo che sono così belli da non sembrare reali, posti che sono stati plasmati da Madre Natura e che per forme e lineamenti ricordano regni fatati e inaccessibili.

È questo il caso delle fitte foreste, delle cime maestose e dei deserti sterminati, luoghi incredibilmente straordinari che ripagano con la loro grande bellezza lo sguardo e i sensi degli avventurieri e dei viaggiatori temerari che osano spingersi oltre quelli che sembrano i confini del mondo.

Ed è proprio oltre i confini dei sentieri più battuti dal turismo di massa che oggi ci spingiamo, per andare alla scoperta di uno dei ghiacciai più grandi di tutta l’Islanda. Lì dove è stato costruito il tunnel artificiale più lungo del mondo che conduce i visitatori nelle fredde viscere del ghiacciaio di Langjökull.

Tra i ghiacciai dell’Islanda

Organizzare un viaggio in Islanda è sempre un’ottima idea. L’isola nordica, infatti, è caratterizzata da un paesaggio tanto variegato quanto sorprendente fatto di vulcani, geyser e terme naturali, e poi ancora campi di lava e parchi nazionali che proteggono ghiacciai maestosi e imponenti. C’è poi la capitale, Reykjavík, che è un concentrato di scorci suggestivi e storie e leggende locali che sono conservate preziosamente nei musei cittadini.

Un viaggio in Islanda, quindi, si trasforma in una vera esperienza destinata a lasciare senza fiato che consente ai viaggiatori di perdersi e immergersi tra alcune delle bellezze naturali più incredibili di tutto il pianeta. E oggi è proprio in una di queste che vogliamo condurvi, in un regno del ghiaccio dominato dal maestoso Langjökull, uno dei ghiacciai più grandi del Paese, secondo solo a quello di Vatnajökul.

Situato nella parte ovest dell’isola, e raggiungibile facilmente da Haukadalur, il ghiacciaio si snoda per oltre 900 chilometri quadrati ed è posizionato a un’altitudine di 1300 metri sopra il livello del mare. Si tratta di uno dei luoghi più celebri del Paese, nonché attrazione turistica riservata agli amanti delle avventure adrenaliniche. All’interno del Langjökull, inoltre, è stato scavato il tunnel artificiale più lungo del mondo, lo stesso che permette ai viaggiatori di addentrarsi nel ventre del ghiacciaio.

Into the Glacier: nelle gelide viscere del ghiacciaio

Sin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2015, il tunnel scavato nel ghiacciaio si è trasformato in una delle attrazioni più celebri e popolari di tutta l’Islanda. Del resto lo sappiamo che quando l’uomo e la natura s’incontrano possono nascere dei capolavori visivi di incredibile bellezza. Ma quello di Langjökull è molto di più, è un’avventura straordinaria e mozzafiato da fare almeno una volta nella vita.

La grotta all’interno del ghiaccio islandese rappresenta uno dei più spettacolari e lunghi percorsi del mondo che permettono di entrare in un mondo di ghiaccio. La visita al tunnel è possibile grazie ad alcuni tour organizzati in partenza da Langjökull che conducono i visitatori nella gelida grotta a bordo di un monster truck.

Una volta entrati nel tunnel, che si attraversa a piedi, si spalanca davanti agli occhi dei visitatori un vero e proprio regno di ghiaccio, paragonabile solo a quelli visti nelle fiabe. Le pareti bianche, e caratterizzate dalle mille sfumature blu, ospitano diverse formazioni di ghiaccio che suggestionano la mente, All’interno del tunnel, inoltre, ci sono diversi spazi e caverne completamente illuminate che permettono di ammirare le viscere del ghiacciaio da una prospettiva inedita ed emozionante.

Gli interni della grotta di Langjökull hanno ospitato anche un concerto magico e affascinante in occasione del Secret Solstice Festival.

Grotta artificiale nel ghiacciaio di Langjokull

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Grotta artificiale nel ghiacciaio di Langjokull