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Alla scoperta delle Painted Hills, il deserto che si colora di mistero

Nel cuore dell’Oregon orientale, dove la natura sembra essersi divertita a dipingere con pennellate nei secoli, si nasconde uno dei tesori più affascinanti e inaspettati degli Stati Uniti: le Painted Hills, spettacolari colline dalle sfumature intense di rosso, ocra, giallo e verde.

Non è un caso che siano considerate una delle sette meraviglie dello stato dell’Oregon, e chiunque abbia avuto il privilegio di ammirarle dal vivo sa bene quanto questo riconoscimento sia meritato.

Nel cuore del John Day Fossil Beds National Monument

Le Painted Hills sono una delle tre sezioni del John Day Fossil Beds National Monument, un’area protetta che racconta milioni di anni di storia geologica e biologica. Oltre a esse, il monumento include anche le zone di Sheep Rock e Clarno, distanti tra loro ma unite da un filo conduttore invisibile: l’evoluzione della Terra.

Sheep Rock si estende tra le cittadine di Kimberly e Dayville, una terra scolpita da canyon profondi e pareti rocciose che custodiscono fossili di una biodiversità antica. Clarno, invece, si sviluppa lungo la Highway 218, tra le località di Fossil e Antelope, ed è famosa per le torri di roccia vulcanica e i resti vegetali incastonati nelle scogliere.

Ma è alle Painted Hills, a circa 16 chilometri a nord-ovest di Mitchell, che tocca il compito di lasciare i visitatori senza parole.

Un paesaggio alieno modellato dal tempo

Le Painted Hills colpiscono fin dal primo sguardo. I loro profili arrotondati emergono dalla pianura con un’eleganza antica, come se fossero onde pietrificate di un oceano di sabbia e polvere. Ma ciò che le rende davvero uniche sono gli strati di colore che le ricoprono: ogni tonalità è il risultato di ere geologiche differenti, segnate da variazioni climatiche, depositi minerali e trasformazioni ambientali che si sono stratificate come pagine di un libro di storia.

Il rosso intenso proviene da antichi suoli ricchi di ossidi di ferro, formatisi in epoche di clima umido e tropicale. Il giallo e l’oro raccontano momenti di siccità e desertificazione, mentre le sfumature di verde indicano la presenza di minerali come la celadonite. Ogni collina è quindi un “archivio naturale” che narra il passato del pianeta, ma lo fa in modo spettacolare, quasi onirico.

Come raggiungere le Painted Hills: la strada della meraviglia

Le spettacolari Painted Hills

Fonte: iStock

Panorama delle Painted Hills in Oregon

Visitare le Painted Hills è un’esperienza che comincia molto prima di arrivare a destinazione. Il viaggio stesso, infatti, contribuisce a creare l’attesa e l’incanto. Una delle opzioni più comode è partire dalla cittadina di Redmond, a circa un’ora e mezza di auto dalla sezione del parco. La strada panoramica che conduce alle colline, la Bridge Creek Road, segue il corso dell’omonimo fiume e regala scorci già degni di nota.

Una volta giunti al loro cospetto, si viene accolti da un silenzio quasi irreale, rotto soltanto dal fruscio del vento tra le rocce. Non vi sono barriere, biglietti d’ingresso o orari restrittivi: il parco è aperto tutti i giorni dell’anno, dall’alba al tramonto, e l’accesso è gratuito.

Tra le colline dipinte: i trail da non perdere

Esplorare le Painted Hills significa prendersi il tempo per camminare, osservare, respirare. I sentieri disponibili sono cinque, ognuno con caratteristiche e punti di vista diversi, ma due in particolare meritano attenzione anche se il tempo è limitato.

Il Carroll Rim Trail è forse il più spettacolare: lungo circa due chilometri e mezzo tra andata e ritorno, si snoda su un crinale da cui è possibile abbracciare con lo sguardo l’intero anfiteatro colorato delle Painted Hills. Non è un cammino difficile, ma richiede almeno 40 minuti per essere percorso con calma. Le soste per fotografare, contemplare o riposarsi sono parte integrante dell’esperienza. Il punto di partenza è il parcheggio dell’Overlook Trail, un altro sentiero più breve (meno di un chilometro in totale) che offre un’angolazione differente, ma altrettanto suggestiva, sulle colline.

Se invece si cerca qualcosa di più accessibile ma pur sempre emozionante, il Painted Cove Trail è la scelta ideale: itinerario di circa 500 metri, permette di camminare proprio accanto alle colline, attraversando passerelle in legno e tratti di sentiero sterrato che conducono nel cuore stesso del paesaggio. È consigliato affrontarlo al tramonto, quando la luce radente del sole esalta ogni sfumatura e trasforma le Painted Hills in un capolavoro vivente.

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Cosa vedere a Salem, affascinante capitale dell’Oregon

Immersa tra dolci colline, vigneti rinomati e foreste rigogliose, Salem è una gemma nascosta che sa sorprendere con il suo mix unico di natura, storia e cultura. È la capitale dello Stato dell’Oregon, negli Stati Uniti, ma con l’anima tranquilla e pacifica di una piccola cittadina. Non a caso le popolazioni native la chiamarono Chemeketa, il cui significato è luogo di incontro e riposo.

Salem ha una spiccata vocazione artistica, con numerose istituzioni culturali preposte alla conservazione e alla promozione del patrimonio artistico locale e internazionale. Partendo dalla visita ai principali centri museali, passando per i parchi fioriti, i mercati e le aree collinari dedite alla coltivazione, si possono esplorare le vicine meraviglie naturali, come il Silver Falls State Park, per un viaggio unico e lontano dalle classiche rotte turistiche statunitensi. Ecco cosa fare e vedere a Salem, la destinazione perfetta per chi cerca autenticità, bellezza e un pizzico di avventura.

Dove si trova Salem

La tranquilla e graziosa città di Salem, il cui nome deriva dall’ebraico shalom (che significa pace), si trova nella parte nord-occidentale dello stato dell’Oregon, che confina a nord con Washington, a sud con la California e il Nevada, a ovest con l’oceano Pacifico e a est con l’Idaho.

Più precisamente, Salem è il capoluogo della contea di Marion e sorge nella rinomata Willamette Valley, una verdissima e lussureggiante valle immersa in un contesto naturalistico eccezionale, caratterizzato da ampi campi in fiore, pascoli, frutteti e soprattutto vigneti, che garantiscono a quest’area una delle produzioni ortofrutticole più importanti e redditizie di tutti gli Stati Uniti.

Oggi è spesso considerata la “Oregon Wine Country“, con ben 7.700 ettari di vigneti e più di 500 aziende vinicole, ma è soprannominata anche Cherry City, la città delle ciliegie, per via dell’ingente produzione di questi deliziosi frutti.

Cosa vedere a Salem

Salem ha una storia molto affascinante, che affonda le radici nel rapporto (seppur tragico e conflittuale) tra pionieri europei e tribù native, il cui influsso culturale è oggi tangibile nella toponomastica locale e nella presenza fertile e viva nelle arti, oggi più che mai arricchite dal profondo dialogo tra presente e passato. La cittadina offre infatti diversi musei d’arte e di storia, che ne raccontano le radici più autentiche.

Ma non solo. Qui si trovano anche meravigliosi parchi e giardini pubblici, che conferiscono alla cittadina una notevole vivibilità e spingono a visitarla a passo lento, attraverso lunghe e piacevoli passeggiate.

Ecco cosa non perdere in un viaggio nell’artistica e verdeggiante Salem.

Oregon State Capitol

Partiamo da un must durante una visita a Salem: l’Oregon State Capitol, edificio in stile Art Deco costruito negli anni ’30, oggi sede del governo statale. È possibile visitarne l’interno, in cui è presente anche un museo con un’ampia collezione di manufatti del Paese. Viene definito il Campidoglio dello Stato dell’Oregon, e a vederne l’imponenza non potrebbe essere diversamente: in granito, è il punto architettonicamente più suggestivo della città. Durante la visita, è possibile salire sulla cupola per godere di una vista panoramica memorabile di Salem.

Mission Mill Museum

Per conoscere le origini dello sviluppo industriale di Salem, con la storia dei pionieri e del loro stile di vita, dovrete recarvi al Mission Mill Museum (nei pressi dell’Oregon State Capitol), un’ampia area museale in cui ammirare gli utensili, l’arredamento, e i macchinari utilizzati nell’Ottocento in Oregon, oltre ai tradizionali giardini e orti di quell’epoca.

Willamette Heritage Center

Per immergervi nelle architetture del XIX secolo e farvi trasportare dai racconti del passato, da non perdere c’è il Willamette Heritage Center, un museo che include il Thomas Kay Woolen Mill e altri edifici storici. L’ingresso al museo dà accesso alle mostre ospitate in nove edifici storici, che esplorano le esperienze dei nativi americani nella Willamette Valley e i primi insediamenti europei in Oregon.

Bush’s Pasture Park

Gli amanti del verde e dei luoghi in cui fare trekking e incantarsi di fronte alla potenza della natura non rimangono di certo delusi a Salem. Tra i re dei parchi della città c’è il Bush’s Pasture Park: un’ampia area con sentieri, giardini, roseti fioriti, campi sportivi, un anfiteatro e il Bush House Museum, una splendida dimora vittoriana del 1878 aperta al pubblico. Vicino alla casa spicca anche una graziosa serra (del 1882) che contiene un tripudio di fiori e piante antiche. Non mancano anche ampie zone verdi in cui fare deliziosi picnic in compagnia.

Bush Barn Art Center

Si trova all’interno del Bush’s Pasture Park, ed è un altro gioiello di Salem: il Bush Barn Art Center è un centro d’arte che ospita gallerie con interessanti opere di artisti locali e internazionali, ma anche una galleria di artigianato.

È curato dalla Salem Art Association, un’associazione culturale che da oltre cento anni si occupa di promuovere le arti figurative e che annualmente, nei mesi estivi, organizza un importante evento culturale, il Salem Art Fair & Festival, che prevede diversi eventi artistici, teatrali e musicali e di intrattenimento per tutti, dagli adulti ai bambini.

Deepwood Museum & Gardens

Una delle testimonianze storiche e paesaggistiche più affascinanti di Salem è il sito Deepwood Museum & Gardens. Un ampio terreno che ospita un’antica villa vittoriana del 1894, esempio di architettura Queen Anne, caratterizzata da forme scultoree, design asimmetrici, dettagli ornamentali e vetrate artistiche, che permette di immergersi nell’eleganza dell’epoca. Tutt’attorno, bellissimi giardini formali, con aiuole fiorite, sentieri e un’atmosfera di tranquillità.

Hallie Ford Museum of Art

Concludiamo i luoghi d’arte e cultura di cui è ricca Salem con l’Hallie Ford Museum of Art, altro centro museale molto importante della città, situato anch’esso nei pressi dell’Oregon State Capitol. Qui si possono esplorare le collezioni che spiegano lo sviluppo storico dell’area occidentale degli States, e quello artistico culturale delle regioni del Pacifico. Alcune sale sono dedicate all’arte antica, sia europea che asiatica, e, tra le diverse mostre permanenti, ve ne segnaliamo una intitolata Ancestral Dialogues: Conversations in Native American Art, dedicata al dialogo, in bilico tra modernità e radici culturali, nel contesto dell’arte dei nativi americani.

Cosa fare a Salem

La città di Salem non offre solo numerose attrazioni da visitare, ma anche vere e proprie esperienze immersive che accontentano tutti i gusti, da chi ama le escursioni nella natura a chi viaggia in famiglia con bambini e cerca luoghi di divertimento e svago, oppure chi vuole esplorare la cultura enogastronomica di quest’area statunitense. Ecco cosa vi consigliamo di fare a Salem.

Picnic e divertimento con tutta la famiglia nel Riverfront Park e al Carosello

Salem è divisa in due dal fiume Willamette, che dona il nome alla valle. Proprio sulle rive del corso d’acqua sorge un altro parco che si presta benissimo per un picnic in famiglia o tra amici: il Riverfront Park. Proprio qui sorge anche una giostra artigianale dalla quale i bambini non vorranno più scendere: il Salem’s Riverfront Carousel.

Riverfront Park di Salem, Oregon

Fonte: iStock

Riverfront Park di Salem, Oregon

Serata culturale all’Elsinore Theatre

Se cercate una serata di intrattenimento con film, concerti e spettacoli teatrali, e conoscete bene la lingua inglese, perché non recarvi all’Elsinore Theatre? È il teatro più storico della città, con la sua suggestiva architettura gotica e quell’atmosfera d’altri tempi.

Tour enogastronomico nella Willamette Valley

Amanti del buon cibo e del vino di qualità, questa è l’esperienza che vi aspetta a Salem: un tour enogastronomico esplorando la valle di Willamette. Qui vengono organizzati moltissimi tour guidati con visite a vigneti locali e degustazioni di vini, in particolare il rinomato Pinot Nero, tra i prodotti di spicco della regione.

Willamette Valley, tra vigneti e cantine in Oregon

Fonte: iStock

Willamette Valley, valle ricca di vigneti in cui si trova Salem

Trekking nei parchi di Salem

Abbiamo già visto alcuni dei parchi più importanti di Salem, ma non finiscono di certo qui. Ecco allora che se siete appassionati di trekking nella natura, dovrete raggiungere il parco più grande di Salem, il Minto-Brown Island Park. Con circa 5 km di verde incontaminato, offre sentieri per escursioni, ciclismo e aree per l’osservazione della fauna selvatica.

Escursione al Silver Falls State Park

A meno di 40 km dal centro di Salem sorge uno dei parchi statali più spettacolari e visitati di questo Stato, non a caso una meta definita come una “perla”: il Silver Falls State Park. Una combinazione unica di cascate mozzafiato, più di 50 km di sentieri immersi nella foresta e attività all’aria aperta, adatti a tutti i livelli di difficoltà.

Vi consigliamo di intraprendere il Trail of Ten Falls, un percorso ad anello di circa 12 km che attraversa una foresta lussureggiante e permette di ammirare dieci cascate spettacolari. La cosa più curiosa? Alcune di queste cascate possono essere ammirate anche da un altro punto di vista, ovvero dietro al velo d’acqua che cade libera verso terra. Tra le più particolari e suggestive troverete la South Falls, alta circa 54 metri.

North Falls nel parco statale dell'Oregon

Fonte: iStock

North Falls all’interno del Silver Falls State Park, in Oregon

Non solo trekking: qui ci si può divertire con mountain bike, passeggiate a cavallo, arrampicate sugli alberi, ma anche nell’osservazione di uccelli e fioriture. Non mancano aree per picnic e campeggi attrezzati. Per conoscere gli orari e le modalità di ingresso (è previsto il pagamento di un biglietto) vi consigliamo di consultare il sito ufficiale del parco Oregon State Parks – Silver Falls (Stateparks.oregon.gov).

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Shaniko, la città fantasma dove il tempo si è fermato

C’era una volta una cittadina da film, di quelle polverose, dove tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 tutti erano a dir poco ossessionati dalla febbre dell’oro. Questa cittadina si chiamava (anzi, si chiama) Shaniko e sembrerebbe quasi il set di un film: invece è una città fantasma (quasi) disabitata, dove tutto sembra essersi fermato e cristallizzato.

Costruita nel 1901, Shaniko si trova nell’Oregon ed è oggi un luogo-culto per coloro che vogliono sentire sulla propria pelle le storie dei cercatori d’oro, dei pionieri e dei possidenti terrieri che hanno deciso mano a mano di abbandonarla, rendendola adesso un suggestivo punto d’approdo per gli amanti delle cittadine storiche.

La storia di Shaniko, città fantasma con un passato d’oro

Perché Shaniko è così particolare? Di città fantasma, in fondo, ce ne sono davvero tantissime. Ebbene, la verità è che Shaniko si distingue perché non esiste città nell’Oregon che abbia avuto una crescita e un declino più rapidi. Sì, perché la città è nata, è diventata un punto di riferimento e si è poi letteralmente prosciugata nel giro di un solo decennio: dal 1901, anno della sua fondazione, al 1911, anno in cui è divenuto uno dei luoghi meno popolati dello stato americano.

Shaniko è nata per necessità: in sostanza nel 1897, la Columbia Southern Railway Company presentò i documenti per costruire una ferrovia che andasse da Biggs, sul fiume Columbia, a Wasco, Moro e Grass Valley, dove c’era sia chi si cimentava nella corsa all’oro sia chi guadagnava proprio sui cercatori, costruendo imprese che rispondessero ai loro bisogni.

Shaniko in Oregon, città dove il tempo si è fermato

Shaniko divenne fondamentalmente un terminal ferroviario (il suo nome originale era Cross Hollows). La sua posizione era a dir poco privilegiata: si trovava al centro di quasi 52.000 chilometri di terreno che produceva lana e grano. I primi abitanti ci videro lungo e proprio sulla lana costruirono la loro fortuna: ne immagazzinarono talmente tanta da far guadagnare alla cittadina il titolo di “Capitale Mondiale della Lana“, guadagnandosi il primato in Oregon.

Gli affari andavano alla grande: la lana poteva essere venduta sia alle industrie che ai cercatori d’oro, così come il grano che, seppur in misura minore, sembrava riempire i magazzini, generando altissimi introiti. Tutto, insomma, sembrava andare per il verso giusto. Eppure, la fine della cittadina era proprio dietro l’angolo.

Il declino di Shaniko

A guastare la festa sono infatti arrivati i magnati delle ferrovie Edward Harriman e James J. Hill, che hanno letteralmente affossato la Columbia Southern Railway Company creando, una linea ferroviaria in Oregon che non poteva avere rivali: andava dal Deschutes River Canyon fino a Bend. Così la popolazione di Shaniko, che si attestava intorno alle 700 persone, iniziò a diminuire.

Il panorama desolato della città fantasma di Shaniko

A peggiorare la situazione sono stati due incendi (che si ipotizza siano stati dolosi), che distrussero gran parte di quello che era ritenuto il “business district” di Shaniko: si trovavano proprio qui sia i negozi che i magazzini di lana e grano, oltre che tutti i centri burocratici più importanti. Vista la situazione e visto che sempre più pionieri e cacciatori d’oro avevano cambiato punto d’appoggio per i suoi affari, la cittadina si svuotò. Ad oggi, pare che ci vivano solo un paio di famiglie che hanno ereditato le proprietà esistenti, e vi si recano solo ed esclusivamente in piccoli periodi dell’anno.

Shaniko, attraente città fantasma

Una vera e propria storia lampo, dunque, quella di Shaniko, che ancora oggi accattiva i turisti, attratti anche dal fatto che non tutte le strutture sono andate perse. È ancora perfettamente conservato il Columbia Southern Hotel, ora noto come Shaniko Hotel: costruito in stile italiano, è stato un hotel, una banca, un saloon, una sala da ballo e il luogo dove si tenevano le riunioni cittadine e i consigli comunali. Ad oggi è ancora l’edificio più imponente e importante della città, ed è è stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici nel 1979.

Un dettaglio della Shaniko Oregon School

Altrettanto ben conservata è la Shaniko School, realizzata in legno, la cui particolare forma ricorda una chiesa. Ancora, sono integri e visitabili il municipio, la prigione, la cappella nuziale e un magazzino destinato alla conservazione della lana che si trovava fuori dal business district. Attualmente, l’hotel è di proprietà di Robert B. Pamplin Jr., uomo d’affari che ha ristrutturato alcuni edifici e che vorrebbe costruire nuove case. Tuttavia, i lavori sono attualmente fermi perché gli eredi delle proprietà non vogliono vendere. Non resta che attendere per capire, insomma, se prima o poi Shaniko risorgerà.