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A Parigi ha aperto un museo insolito: è dedicato al formaggio

“Come si può governare un Paese che conta 246 varietà di formaggio?” affermò Charles de Gaulle, primo Presidente della quinta Repubblica francese. Noi viaggiatori diremmo “Come possiamo scoprirli e provarli tutti?”: buone notizie, da oggi è possibile entrando in un museo insolito inaugurato nel cuore di Parigi, sull’Île Saint-Louis, a pochi passi dall’iconica Cattedrale di Notre Dame. Il Musée du Fromage è il primo museo del mondo interamente dedicato al formaggio.

Nato da un’idea di Pierre Brisson, fondatore della società Paroles de Fromagers che, dal 2013, ha come obiettivo quello di tramandare il know-how racchiuso nella preparazione del formaggio, il museo offre un’esperienza deliziosa e interattiva alla scoperta di questo alimento. Le sue sale, che comprendono una galleria espositiva, aree didattiche dove vengono organizzati eventi e workshop e un caseificio celebrano il ricco patrimonio caseario francese e i suoi artigiani. Non preoccupatevi, c’è anche un’area souvenir dove fare scorta di formaggio da portare a casa!

Cosa vedere dentro il Museo del Formaggio

L’esperienza all’interno del Museo del Formaggio, il primo a essere aperto a Parigi, si suddivide in quattro parti. La prima e la seconda parte sono dedicate alla cultura e alla storia del formaggio dove sono esposti antichi manufatti, dalle presse agli stampi in legno, che testimoniano le antiche conoscenze dei primi casari e l’evoluzione delle tecniche di produzione del formaggio. All’interno della collezione sono esposti anche manifesti pubblicitari, foto e filmati d’epoca e, grazie alla sua anima interattiva, il museo offre la possibilità di approfondire questo mondo, dalle varie DOP alle fasi della lavorazione.

La terza parte si concentra sulla produzione del formaggio: all’interno del caseificio vi verranno spiegate tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla cottura fino alla salatura e alla conservazione nelle cantine di stagionatura, grazie alle quali imparerete l’importanza di ogni fase e perché la professione del casaro è preziosa e va preservata.

Infine, la quarta parte sarà la vostra preferita perché dedicata alla degustazione. In una sala appositamente allestita assaggerete diversi formaggi, ognuno con sapori e consistenze uniche e diverse. Nel mentre, un esperto vi spiegherà le particolarità di ogni formaggio: provenienza, produzione e le sue caratteristiche. Essendo gestito dalla società Paroles de Fromagers, una parte del museo è allestita per ospitare anche tante altre attività come corsi, laboratori didattici e altri eventi dedicati interamente al mondo del formaggio.

Il biglietto d’ingresso costa 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini.

Che formaggi comprare a Parigi

Sono diversi i souvenir che potete acquistare durante il vostro viaggio a Parigi, tra questi i migliori formaggi. D’altronde, i francesi sono considerati i più grandi consumatori di formaggio al mondo, mentre la Francia si aggiudica il primato per numero di formaggi DOP e IGP. Ma quali sono quelli che rappresentano al meglio lo spirito di questo paese? Visitando il museo lo scoprirete in prima persona, in alternativa vi lasciamo qualche consiglio: uno dei formaggi francesi più famosi è sicuramente il Comté, dal sapore dolce e genuino, insieme a Brie, Camembert, Saint Nectaire, Coulommiers, Roquefortt e Beaufort, da provare anche nelle tante botteghe tipiche sparse per la città.

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Sofia, i luoghi da non perdere nella capitale bulgara

Sofia, capitale della Bulgaria, è una città dalla storia millenaria, dove antico e moderno si intrecciano in un’atmosfera unica. La città sorprende con un’infinità di luoghi da visitare, ognuno dei quali racconta una storia diversa. Dalle maestose cupole dorate della Cattedrale di Aleksandr Nevskij, simbolo indiscusso di Sofia, alle rovine romane e bizantine che riemergono dal sottosuolo, dal Parco Borisova gradina, polmone verde della città, ai panorami spettacolari dal monte Vitosha.

Ma Sofia non è solo storia e tradizione. La città vanta una vivace scena artistica, con gallerie d’arte, musei moderni e teatri che propongono un ricco calendario di eventi. Pronta a conquistare i cuori dei viaggiatori con i suoi tesori nascosti, la capitale bulgara offre un’esperienza indimenticabile a chi desidera immergersi nella sua cultura vibrante e nella sua bellezza autentica.

Cattedrale di Aleksandr Nevskij

Dedicata al santo guerriero russo, la Cattedrale di Aleksandr Nevskij è un capolavoro dell’architettura neobizantina che domina il panorama cittadino con le sue cupole dorate. Costruita tra il 1882 e il 1912 in memoria della liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano, con i suoi 45 metri di altezza e una superficie di 3.170 metri quadrati è la più grande chiesa ortodossa della Bulgaria e la seconda più grande dell’intera regione balcanica.

All’esterno, colpisce per l’eleganza della sua facciata, impreziosita da mosaici e dettagli in oro, mentre l’interno avvolge i visitatori in un’atmosfera mistica e solenne, accentuata dalle splendide decorazioni in marmo, alabastro e pregiate opere d’arte sacra. L’abside, il cuore della chiesa, è impreziosito da mosaici raffiguranti scene bibliche, mentre l’iconostasi, un’elaborata parete divisoria decorata con icone, separa la navata dal presbiterio. Ma la vera perla della cattedrale è la cripta, dove sono custodite alcune reliquie di San Giovanni Battista e una collezione di icone provenienti da tutta la Bulgaria.

Museo di Storia Nazionale della Bulgaria

Il Museo di Storia Nazionale della Bulgaria è il più grande e completo del paese, custode di un patrimonio storico e culturale inestimabile. Fondato nel 1973, ospita oltre 650.000 reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria ai giorni nostri. L’edificio che ospita il museo, un’ex residenza del periodo comunista, è già di per sé un’attrazione interessante. Al suo interno, le sale espositive si snodano su quattro piani, offrendo un percorso cronologico attraverso le varie epoche che hanno plasmato il paese, dalle prime tracce di insediamenti umani sul territorio bulgaro all’epoca moderna.

Tra i reperti più preziosi del museo si trovano la Maschera d’Oro dei Traci, risalente al V secolo a.C., testimonianze dell’epoca romana, reperti bizantini e ottomani. La sezione dedicata al Medioevo ospita manoscritti miniati, icone religiose e oggetti di uso quotidiano, mentre l’esposizione sulla storia moderna ripercorre le vicende del paese dalla Rinascita nazionale all’epoca comunista. Ampio spazio è riservato alla storia religiosa del paese, con una sezione dedicata al cristianesimo ortodosso, con una ricca collezione di icone religiose, e un’altra alla religione islamica.

Chiesa di Santa Sofia

La chiesa che dà il nome alla città, che fino al XIV secolo era conosciuta come Sredec, è un affascinante connubio di stili architettonici che raccontano la lunga storia di Sofia. Costruita originariamente come basilica durante il regno dell’imperatore romano Costantino II, nel corso dei secoli la Chiesa di Santa Sofia ha subito diverse modifiche e trasformazioni, riflettendo i tumultuosi eventi storici della regione. Durante il VI secolo, sotto l’imperatore Giustiniano I, la chiesa fu ricostruita in stile bizantino, assumendo l’aspetto che conosciamo oggi.

Con la conquista ottomana del 1387, venne convertita in moschea e solo dopo la liberazione della Bulgaria nel 1878, l’edificio riacquistò il suo status di luogo di culto cristiano e riportata al suo antico splendore. Dichiarata monumento nazionale, la chiesa di Santa Sofia presenta all’esterno un aspetto austero, caratterizzato da una facciata mattoni rossi, mentre l’interno rivela tutta la sua grandeur bizantina. Visitandola, si possono ammirare i resti di mosaici bizantini, tracce della sua antica gloria, e i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi, che testimoniano la lunga storia del sito.

Chiesa di Boyana

Patrimonio dell’UNESCO dal 1979, la Chiesa di Boyana è un gioiello dell’arte medievale bulgara. Immersa nella quiete del Monte Vitosha, alla periferia della città, questa piccola chiesa costruita tra il X e il XIII secolo è composta da due edifici principali, la chiesa originaria e un ampliamento successivo, e presenta un’architettura tipica bizantina a croce greca con cupole. Ma è all’interno che si scopre la vera meraviglia: custodisce infatti un tesoro inestimabile di affreschi, realizzati in diverse fasi tra il 1259 e il 1280, che ricoprono letteralmente le pareti e la volta della chiesa, narrando scene bibliche e vite di santi con una straordinaria ricchezza di dettagli e colori.

In totale sono raffigurate 89 scene tratte dalla Sacre Scritture e 240 figure umane di rilievo nella storiografia cristiana Oltre al loro valore artistico, queste opere offrono una preziosa testimonianza sulla vita, la cultura e la società bulgara del XIII secolo. Scene di vita quotidiana, abiti tipici, oggetti di uso comune ci permettono di immergerci in un’epoca lontana e di conoscere da vicino la vita del tempo. La maestria artistica e l’eccezionale stato di conservazione degli affreschi della Chiesa di Boyana ne fanno uno degli esempi più completi e meglio conservati di pittura murale bizantina nell’Europa orientale.

Teatro Nazionale Ivan Vazov

Il Teatro Nazionale Ivan Vazov è un imponente edificio neoclassico che domina il panorama cittadino e rappresenta uno dei simboli più iconici della Bulgaria. Inaugurato nel 1907, porta il nome di Ivan Vazov, poeta e drammaturgo considerato il padre della letteratura bulgara. Opera degli architetti austriaci Ferdinand Fellner e Hermann Helmer, è un capolavoro di eleganza e raffinatezza. La facciata monumentale, caratterizzata da un colonnato e un timpano decorato con sculture allegoriche, si affaccia su un ampio giardino che invita al passeggio. All’interno, l’atrio e i foyer sono impreziositi da marmi, stucchi dorati e lampadari di cristallo, che conferiscono un’atmosfera sontuosa e raffinata.

Il cuore del teatro è la Sala Grande, che può ospitare fino a 750 spettatori, decorata con dorature, velluti rossi e lampadari a goccia. Vanta un palcoscenico tra i più grandi d’Europa, incorniciato da un sipario dipinto da Arnold Böcklin, che ospita i principali spettacoli di opera, balletto e prosa.  Il Teatro Nazionale Ivan Vazov ospita un ricco cartellone di rappresentazioni teatrali, che spaziano dai classici della drammaturgia bulgara e internazionale alle opere contemporanee, e include anche concerti, opere liriche e balletti.

Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

Fonte: iStock

Teatro Nazionale Ivan Vazov, Sofia

Monte Vitosha

Con la sua sagoma inconfondibile a forma di cupola, il monte Vitosha domina il panorama cittadino dall’alto dei suoi 2.290 metri di altitudine. Situato alle porte di Sofia, il primo parco nazionale bulgaro è attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti i livelli di esperienza, che lo rendono la meta ideale per un’escursione giornaliera nella natura. I diversi percorsi conducono attraverso boschi rigogliosi e prati fioriti, regalando viste spettacolari sulla città e la pianura circostante. La vetta del monte Vitosha, chiamata Černi Vrăh, è raggiungibile anche tramite una funivia che parte da Sofia. Gli amanti della cultura trovano immersi nel verde anche la chiesa di Boyana e il monastero di Dragalevtsi, un complesso monastico risalente al XIV secolo.

Vitosha Boulevard

Vitosha boulevard è il principale viale commerciale di Sofia, il cuore pulsante della città dove si concentrano negozi, ristoranti, bar e locali alla moda. Prende il nome dal Monte Vitosha e attraversa il centro città per circa 1,8 chilometri, da Piazza di Santa Domenica (Sveta Nedelya) al Parco del Sud. La sua storia risale al XIX secolo, quando era una semplice strada sterrata costeggiata da case basse, ma con il passare del tempo si è trasformato in un’elegante arteria cittadina, fiancheggiata da un’architettura eclettica, con una miscela di edifici storici e moderni che riflettono la lunga storia di Sofia. Tra i palazzi ottocenteschi e le boutique di design, si aprono terrazze e caffè all’aperto che invitano a soffermarsi per sorseggiare un drink e ammirare l’atmosfera vivace della via.

Parco Borisova gradina

Situato nel centro di Sofia, il parco Borisova gradina è un’oasi di pace e tranquillità a due passi dal trambusto urbano. Con i suoi oltre 300 ettari di estensione, rappresenta il più grande parco della capitale bulgara e uno dei più amati dai suoi abitanti. La sua fondazione risale al 1884, quando lo zar bulgaro Boris III avviò la trasformazione del parco, commissionando la piantumazione di alberi e la creazione di sentieri e laghi.

Nel corso degli anni, Borisova gradina si è arricchito di numerose attrazioni, tra cui il Teatro dell’Esercito, il Museo Etnografico all’Aria Aperta, lo Stadio Nazionale e il Palazzo dei Congressi. Oggi il parco è una meta ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta. Si può passeggiare lungo i viali alberati, fare jogging o andare in bicicletta sulle numerose piste ciclabili, rilassarsi sulle rive del lago artificiale o sostare in uno dei tanti caffè e ristoranti. Nel corso dell’anno il parco ospita inoltre diverse manifestazioni culturali, tra cui concerti, spettacoli teatrali e festival.

Museo archeologico

Completamente rinnovato e riaperto al pubblico nel 2018, il Museo Archeologico Nazionale ospita una vasta collezione di reperti che raccontano la storia della Bulgaria dalla preistoria al Medioevo. Con oltre 1 milione di oggetti esposti, è uno dei più importanti del suo genere nei Balcani e rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia e dell’archeologia. Il museo è ambientato in un’ex moschea ottomana del XIV secolo, già di per sé un’opera d’arte caratterizzata da cupole e minareti, che si integra perfettamente con il panorama cittadino e conferisce al museo un’atmosfera suggestiva. I reperti sono suddivisi in diverse sezioni tematiche, ognuna dedicata a un periodo storico, che comprendono ceramiche, sculture, monete che offrono una panoramica completa della vita quotidiana, della religione e dell’arte delle antiche civiltà che hanno popolato il territorio bulgaro.

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Quando partire: i mesi migliori per visitare Varsavia

Stai pensando di visitare Varsavia? La bella e vivace capitale polacca, dal clima continentale, ha molto da offrire ai viaggiatori ma per godere al meglio dell’opportunità e scoprirne ogni angolo, attrazione e caratteristica, devi considerare attentamente il periodo e scegliere quello più adatto. Soprannominata la città fenice perchè nel corso della sua storia è stata invasa, distrutta e ricostruita, fu completamente rasa al suolo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, quando rimasero in piedi solo il 15% degli edifici. Oggi, tornata a splendere, è una meta sempre più ambita sia per via della sua ampia offerta culturale e museale che per la sua vitalità.

Quando andare a Varsavia?

La Polonia vanta un clima continentale, con temperature che in inverno scendono con regolarità sotto lo zero, stabilendosi mediamente sui -5°C, e una media di appena 18°C in estate. La stagione fredda è dunque particolarmente lunga e rigida a Varsavia, che si trova nella parte centro-orientale del Paese, e dura per molti mesi, in genere da ottobre ad aprile, con la città che spesso viene coperta di neve. Se dovessi decidere di visitare la capitale polacca in inverno, non potrai assolutamente fare a meno di portare con te abbigliamento molto pesante, guanti, sciarpa, cappello e scarpe adatte ad affrontare ghiaccio e neve. Potrebbe sembrare un azzardo scegliere proprio questo periodo dell’anno ma come tutte le città del Nord Europa, anche Varsavia saprà scaldarti nelle sue giornate più fredde grazie all’atmosfera accogliente (pensa in particolare a quella che si respira nelle settimane di festa per il Natale) e alla sua ottima offerta gastronomica.

Varsavia mercatini Natale

Fonte: iStock

La luce magica dei mercatini di Natale a Varsavia

L’inverno a Varsavia: clima e temperature

Gennaio è il mese più freddo dell’anno, in cui la media si aggira su -1,5°C, mentre le precipitazioni ammontano a 30 mm, non particolarmente insistenti dunque. Le temperature minime medie si aggirano sui -4°C di giorno, -15,5° di notte. Il record è stato quello segnato nel gennaio 2006, con il termometro a -27°C. Quando però arrivano le ondate di freddo dalla Siberia, le temperature durante il giorno possono scendere fino a -20 °C, e di notte si va ancora più giù. Il sole si vede poco in questo mese. Anche febbraio è un mese molto freddo, con una temperatura media di -0,4 °C, una minima di -3,3 °C e una massima di 2,6 °C. Simile a gennaio la quantità media di precipitazioni attese, con 30mm e 8 giorni di pioggia al mese. Marzo, allo stesso modo, non riesce ancora a portare calore agli abitanti di Varsavia e si considera un mese freddo, con una temperatura media di 3,4 °C, una minima di -0,6 °C e una massima di 7,4 °C. Di notte si scende ancora di diversi gradi sotto lo zero, in media fino a -8,5°C. Comincia però a vedersi un pochino di più il sole e aumentano le ore di luce giornaliere.

La primavera a Varsavia: clima e temperature

Aprile viene considerato un mese dal clima generalmente mite. La temperatura media è di 9,3 °C, con una minima di 4 °C e una massima di 14,6 °C. All’inizio del mese, le notti possono essere ancora fredde e segnare i -3°C. Le precipitazioni ammontano a 35 mm, distribuite in 7 giorni circa. Torna a vedersi di più il sole e si comincia ad assaporare l’arrivo dei mesi più belli. A maggio, le temperature medie si attestano sui 14,3 °C, con minime di 8,8 °C e massime di circa 20°C. Aumentano però le precipitazioni, 55 mm di pioggia distribuiti in 9 giorni. Giugno regala giornate lunghe, anche se non abbastanza per vedere il sole di mezzanotte, e temperature medie di 18°C, con massime di 23°C e minime di 12°C. Nei giorni più caldi, alla fine del mese, la temperatura arriva in genere a circa 31 °C.

L’estate a Varsavia: clima e temperature

L’estate potrebbe sembrare, a prima vista, la stagione migliore per visitare la capitale polacca. Le temperature oscillano tra i 18°C e i 22°C, dunque assolutamente gradevoli per immaginare di passeggiare in città, ma in realtà luglio è un mese che registra mediamente un elevato numero di giorni di pioggia, il più alto di tutto l’anno. Se è vero che si tratta pur sempre di piogge estive, è chiaro che questo sia un fattore da mettere in conto, soprattutto se si desidera stare all’aperto, scoprire il centro storico di Varsavia (Patrimonia dell’UNESCO) e visitare i suoi famosi castelli, parchi e giardini.

Luglio, il mese più caldo dell’anno, come detto è anche quello più piovoso. La temperatura media è di 19,8 °C, con una minima di 14,5 °C e una massima di 25,2 °C mentre le precipitazioni ammontano a 85 mm di pioggia, distribuiti in 10 giorni. Ad agosto le temperature rimangono comunque calde, con una minima di 13,8 °C e una massima di 24,7 °C mentre diminuiscono le precipitazioni, anche se comunque più frequenti che in altri periodi: in questo mese si registrano di media 60 mm di pioggia distribuiti in 8 giorni. Settembre invece è uno dei mesi migliori per visitare Varsavia. La temperatura media è di 14,3 °C, con una minima di 9,5 °C e una massima di 19 °C, mentre i giorni più caldi all’inizio del mese non superano i 26 °C. Le precipitazioni ammontano a 50 mm di pioggia, distribuite in 8 giorni.

Varsavia centro

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Vista panoramica del bel centro di Varsavia in estate

L’autunno a Varsavia: clima e temperature

L’inizio dell’autunno è dunque un buon periodo per visitare Varsavia, ad ottobre infatti le temperature sono ancora miti: la media è di 9,0 °C, con una minima di 5 °C e una massima di 12,9 °C. Le notti alla fine del mese cominciano ad essere più fredde e il termometro arriva a -3°C. Poche le precipitazioni, con 40 mm di pioggia soltanto. Novembre al contrario è decisamente un mese freddo, con una media di 3,9 °C, una minima di 1,3 °C e una massima di 6,5 °C, e lo stesso vale per dicembre, con una temperatura media di -0,1 °C, una minima di -2,5 °C e una massima di 2,3 °C. Di notte si battono parecchio i denti, con temperature di -12°C. Le ore di luce sono meno di 8 e le giornate dunque molto brevi.

Scoprire Varsavia: i mesi migliori per programmare il tuo viaggio

A conti fatti dunque, i mesi migliori per organizzare il tuo viaggio sono quelli di maggio, giugno e settembre, quando le ore di luce a disposizione sono di più, i musei rimangono perti più a lungo e le opportunità di godere di tutto ciò che la capitale polacca ha da offrire è maggiore. Gli spazi verdi di Varsavia coprono addirittura la metà della sua superficie e sono particolarmente suggestivi nel periodo della fioritura mentre l’area della Vistola diventa davvero effervescente e ricca di attività per tutti. Proprio nel mese di maggio a Varsavia comincia la stagione degli eventi all’aria aperta, laboratori, spettacoli  e concerti come quelli dedicati alla musica di Chopin nel Parco reale Łazienki (ogni domenica, da maggio fino alla fine di settembre). Considera inoltre che non ci sono grandi differenze di prezzo nell’offerta di hotel e alloggi rispetto alle altre stagioni.

In caso le tue uniche possibilità di viaggiare e partire per Varsavia si limitassero all’inverno o al piovoso mese di luglio, non devi comunque preoccuparti perchè la città ha tantissime attrazioni al chiuso, dove il tempo non farà fatica a volare via. Per visitare i tanti interessanti musei della capitale il nostro consiglio è quello di munirti della carta turistica WarsawPass, con la quale avrai degli sconti e potrai saltare le eventuali file all’ingresso. E tutto sommato, impara a fare come nordici: per loro non esiste brutto o cattivo tempo, esiste solo un cattivo equipaggiamento! Quindi, se a luglio ti dovesse soprendere un acquazzone improvviso, apri l’ombrello e passeggia sotto la pioggia estiva fino alla storica cioccolateria Wedel, dove sedersi a prendere una bella cioccolata calda in attesa che torni il sole.

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Parigi di notte è magica: gli itinerari imperdibili

Straordinaria di giorno, incantata con le luci infuocate del tramonto e sorprendente la sera, Parigi è semplicemente meravigliosa in ogni momento della giornata. Perché lei è romantica e illuminata, intellettuale e misteriosa, bellissima come solo lei sa essere.

Se Parigi è la città più poetica e spettacolare da visitare durante il giorno, aspettate il tramonto, quando il sole lascia spazio alla luna e le prime luci della sera si accendono: è così che la Ville Lumière si trasforma e mostra il suo vestito migliore, quello delle migliaia di luci che la rendono protagonista di uno spettacolo incantevole in cui lasciarsi trasportare.

Riscopri tutta la magia di Parigi dopo il calar del sole e lasciati meravigliare dalla sua vivace e allo stesso tempo romantica vita notturna, per innamorarti un’altra volta dell’intramontabile città delle luci, vestita con il suo abito più elegante.

Parigi di notte: la magia della città delle luci

Ha ispirato artisti, scrittori e illuminati, filosofi e letterari, poeti e pittori. Eppure anche attingendo a tutta l’eredità che ci hanno lasciato gli altri, non riusciremmo a descrivere l’immensità di una città artistica e sofisticata, ricca di storia, di tesori architettonici, di fascino e di mistero. Anche un caffè o una semplice passeggiata a Parigi sanno trasformarsi in un’esperienza. E poi ci sono le cattedrali e i musei, le vie dello shopping e quelle dell’alta moda.

La Ville Lumière è sorprendente. Lei che è chiamata così perché è stata la patria dell’illuminismo, ma anche una delle prime città europee ad aver portato le luci tra le strade. Ed è proprio quando queste si accendono, di notte, che inizia la magia. Non è un caso che la capitale francese abbia ottenuto il primo posto nella classifica delle città più belle di notte.

Cosa fare a Parigi di notte: itinerari e cosa vedere assolutamente

Quando il sole lascia spazio al crepuscolo si riscoprono i due volti migliori di Parigi, quello romantico ed elegante, ma anche quello vivace e frizzante. Lo spettacolo inizia proprio quando le strade e i quartieri di Parigi si illuminano gradualmente creando un’atmosfera magica.

La capitale della Francia di notte risplende e vale la pena di essere vissuta, proprio come quel film di Woody Allen che ci ricorda che quando l’orologio segna la mezzanotte, qui, nella città delle luci, tutto è possibile.

Scopri cosa fare a Parigi di notte e quali sono i migliori itinerari per non perdersi il migliore spettacolo di luci notturno di questa splendida città dall’anima elegante.

Passeggiare lungo le vie illuminate, tra i palazzi storici e le rive della Senna

Il modo migliore per scoprire la Parigi notturna è camminando accompagnati dalle luci del tramonto che infuocano i monumenti iconici della capitale francese. Iniziando dagli Champs-Elysées con il loro imponente Arc de Triomphe, si percorre la strada che non dorme mai e si attraversano i bellissimi Jardins de Tuileries fino raggiungere il Louvre e ammirare la piramide dorata che illumina il piazzale del museo.

L’itinerario che conduce alla scoperta dell’anima serale di Parigi prosegue attraversando uno dei ponti più romantici della città, il Pont des Arts, con una splendida vista sull’Île de la Cité.

Dalla Rive Gauche è possibile osservare la bellezza della Cattedrale di Notre-Dame, silenziosa e magica, e poi via lungo la Senna per ammirare gli edifici, le attrazioni e i tipici negozi parigini. Un itinerario, quello notturno, che passa inevitabilmente anche per i magici ponti della città, tra i quali l’imponente Pont Alexandre III e il più antico, il Pont Neuf.

Un itinerario diverso, che parte sempre dall’Arc de Triomphe, è quello che porta al simbolo di Parigi, la Tour Eiffel. Passeggiando lungo una delle strade che si aprono a raggiera dall’arco monumentale, si raggiunge la place du Trocadero, sulla Rive Droite della Senna, che apre la vista sulla colossale torre in ferro costruita nel 1889.

Il bellissimo Pont Neuf di notte a Parigi

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Pont Neuf

Ammirare la Tour Eiffel di notte

Una volta che le luci della notte dominano la città, fermatevi davanti alla Torre Eiffel e tenete d’occhio l’orologio perché il momento migliore per osservarla in tutto il suo splendore corrisponde proprio alle ore serali. Allo scoccare di ogni ora, per 5 minuti, la struttura regala uno spettacolo di più di 20mila luci che la fanno brillare nel buio. Ma è all’una di notte che le luci scintillanti si accendono un’ultima volta (per circa 10 minuti) per dare a tutti la buonanotte più magica e suggestiva.

Lo spettacolo magico della Tour Eiffel illuminata

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Tour Eiffel

Esplorare Parigi dall’alto: Tour de Montparnasse, Tour Eiffel e Montmartre

Se scoprire Parigi camminando tra le sue vie illuminate è un’esperienza suggestiva, non potete perdervi lo spettacolo mozzafiato della vista della città dall’alto. Panorami splendidi mostrano la Ville Lumière nei suoi colori migliori, quelli che la rendono un quadro variopinto in cui palazzi, monumenti e boulevard spiccano quasi come infuocati dalle calde luci notturne.

Tra i migliori punti panoramici dai quali lasciarsi ammaliare da tanta bellezza, ci sono sicuramente la Tour Montparnasse, con la sua terrazza a 200 metri di altezza aperta fino alle 23.30 durante l’estate, la Tour Eiffel, la cui sommità tocca quasi i 300 metri e regala una vista incredibile a 360° sulla città più romantica del mondo, e infine Montmartre.

È proprio dalla collina che spicca nella parte Nord di Parigi che la città regala una delle viste più suggestive e romantiche: dopo una passeggiata tra le tipiche viuzze del quartiere di Montmartre, tra artisti di strada e atelier, sedetevi sulle scalinate che fronteggiano la basilica del Sacre Coeur illuminate dagli eleganti lampioni parigini, e lasciatevi stupire dalla trasformazione della città, punteggiata da migliaia di luci che si accendono man mano che il chiarore del giorno lascia spazio all’oscurità della notte.

Splendida vista su Parigi da Montmartre

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Vista notturna su Parigi da Montmartre

Fare una crociera notturna sulla Senna

Le calme acque della Senna fanno da sfondo a un’altra esperienza memorabile per scoprire il volto notturno più magico di Parigi. Le numerose crociere messe a disposizione seguono il fiume che attraversa la città e costeggiano alcuni delle più importanti attrazioni storico-artistiche della Ville Lumière.

Coloro che vogliono trascorrere una serata romantica con vista sulla Tour Eiffel illuminata, sul Louvre e su Notre Dame, possono prenotare uno dei “bateau mouche” (il tipico battello parigino) che offrono ai propri ospiti anche una squisita cena a lume di candela.

Notre Dame de Paris illuminata dalle luci della sera a Parigi

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Notre Dame de Paris

Assistere a uno spettacolo del Moulin Rouge

Uno dei simboli indiscussi della vita notturna parigina è senza dubbio il Moulin Rouge, risalente alla Belle Époque del 1889 e reso ancor più celebre dall’omonimo film.

In un viaggio alla scoperta di Parigi durante la notte, una tappa qui è d’obbligo, sia per ammirare la rossa facciata esterna con le suggestive pale illuminate, ma anche per assistere a uno dei suoi iconici spettacoli di cabaret.

Ma il Moulin Rouge, situato nel quartiere di Pigalle ai piedi di Montmartre, non è l’unico teatro parigino in cui seguire questo genere di spettacoli, parte della cultura sociale e urbana della città, tra cabaret, Burlesque, Cancan e tanto divertimento. Tra gli altri locali famosi troviamo anche il Crazy Horse, il Lido e il Paradis Latin, costruito da Gustave Eiffel nel cuore del Quartiere Latino.

L'intramontabile Moulin Rouge di Parigi

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Moulin Rouge

Tour notturno di Parigi in autobus panoramico

Parigi è una grande città e girarla interamente a piedi in una serata può risultare faticoso. Ecco allora un’alternativa alle passeggiate o alla crociera sulla Senna: il tour serale in autobus panoramico. A bordo del mezzo si attraversano le vie principali della Ville Lumière e i suoi monumenti più rappresentativi splendidamente illuminati.

Riscoprire la musica classica all’Opéra Garnier

Non può mancare una tappa al teatro lirico più grande d’Europa: l’Opéra Garnier, nel IX arrondissement. Con lo splendido soffitto dipinto da Chagall, il luogo che ha ispirato “Il fantasma dell’Opera” regala emozioni uniche ascoltando la musica classica.

Ma anche altri teatri parigini sono veri e propri templi della musica, come l’Opéra Bastille nel XII arrondissement, e l’Olympia, poco distante e raggiungibile attraversando il boulevard des Capucines.

Ascoltare musica Jazz nel Quartiere Latino

Parigi ha tante sfaccettature e una delle più spettacolari è la sua anima jazz. Nelle ore serali recatevi nel Quartiere Latino, a sud dell’Ìle de la Cité: qui troverete numerosi locali in cui godere di una piacevole serata immersi nell’atmosfera della musica jazz. Tra i più celebri troviamo Le Caveau de la Huchette, Le Caveau des Oubliettes, Aux Trois Mailletz e Le Petit Journal Saint Michel, a due passi dal bellissimo Jardin du Luxembourg.

Spostandovi invece nel 1° arrondissement, a poca distanza dal Centre Pompidou, troverete il locale Le Duc des Lombards, il più rinomato jazz club che ospita i maggiori artisti del genere.

Passare una notte al museo nel cuore di Parigi

Entrare in un museo la sera è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita. Nella quiete della notte le gallerie, che espongono le più importanti opere d’arte al mondo, acquistano un fascino speciale.

Recatevi allora al Museo d’Orsay il giovedì, fino alle 21.45, per ammirare i capolavori degli impressionisti, oppure al Centre Pompidou, sempre il giovedì fino alle 23, per immergervi nella più grande collezione di arte moderna e contemporanea del Vecchio Continente.

Anche il Mémorial de la Shoah e il Musée du Luxembourg propongono aperture più lunghe fino alle 22.00, rispettivamente il giovedì e il lunedì. Per ammirare invece le opere del Musée d’Art Moderne in notturna e in totale tranquillità, potrete entrare fino alle 22.00 ogni giovedì, mentre il sabato l’orario di apertura si allunga fino alle 20.00. E il Louvre? Anche uno dei musei più famosi e visitati al mondo pratica orari prolungati, il mercoledì e il venerdì fino alle 21.

La suggestiva piramide del museo del Louvre illuminata al tramonto

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Louvre al tramonto

Vivere Parigi di notte tra locali, ristoranti e discoteche

L’aspetto di Parigi più frizzante e vivace si assapora tra i locali e i ristorantini che riempiono di vita le vie del centro storico. Da provare il celebre Ice Kube, primo e unico bar costruito completamente in ghiaccio, oppure uno dei tanti bistrot e cocktail bar che animano le serate parigine, come l’Harry’s Bar, che ha ospitato anche Hemingway e Sartre, lo Sherry Butt dalle luci soffuse oppure La Bellevilloise, luogo che mescola la vita notturna con la cultura e l’arte.

E chi vuole divertirsi a ritmo di musica fino alle prime luci dell’alba può recarsi in una delle discoteche del centro città, come il famoso Rex Club, santuario della musica elettronica, e il T7, tra i locali più apprezzati dai parigini.

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Come arrivare dall’aeroporto di Eindhoven a Rotterdam

Seppur troppo spesso offuscata dalla fama di Amsterdam, Rotterdam rappresenta una meta imperdibile per chiunque organizzi un viaggio nei Paesi Bassi. Giovane ed energica, questa città si è vista distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi rinascere negli anni a venire e assumere sempre più la forma di una meta dalle architetture audaci e accattivanti, come le case cubiche e il Markthal. Queste sono affiancate da un panorama dinamico composto da caffè alla moda, dal porto più grande d’Europa e da musei conosciuti in tutto il mondo.

Non esistono voli diretti dall’Italia per Rotterdam, la soluzione ideale è atterrare all’aeroporto di Eindhoven e, da qui, scegliere l’opzione più comoda per raggiungere il centro città. Vediamo insieme quali sono le diverse possibilità per iniziare il vostro viaggio in breve tempo e senza problemi.

Dove si trova l’aeroporto di Eindhoven

L’aeroporto di Eindhoven, spesso chiamato anche Welschap, è la seconda base aerea dei Paesi Bassi dopo quella di Amsterdam-Schiphol per traffico passeggeri. Sono oltre 6,8 milioni i viaggiatori che lo frequentano ogni anno e che atterrano qui pronti a esplorare lo splendido paese dei tulipani e dei mulini a vento. Molti aeroporti italiani sono collegati con quello di Eindhoven e vi permetteranno di raggiungerlo in 2-3 ore di volo: il Giovan Battista Pastine di Roma-Ciampino, l’Ugo Niutta di Napoli-Capodichino, il Vincenzo Bellini di Catania-Fontanarossa, il Galileo Galilei di Pisa-San Giusto, per citarne qualcuno.

Grazie alla sua posizione privilegiata, l’aeroporto di Eindhoven permette di raggiungere facilmente le altre grandi città dell’Olanda, prima su tutte la capitale Amsterdam, dalla quale dista 122 chilometri circa, ma anche L’Aia e Rotterdam. Proprio la città che diede i natali a Desiderius Erasmus Roterodamus (meglio conosciuto come Erasmo da Rotterdam) e al calciatore Robin Van Persie è facilmente raggiungibile da Welschap, in quanto è situata approssimativamente a 108 chilometri dall’aerostazione.

Dall’aeroporto di Eindhoven al centro città

L’aeroporto di Eindhoven si trova a soli 8 km dal centro città. Per arrivare alla stazione centrale potete utilizzare un autobus navetta, il numero 401, che in venti minuti vi porterà a destinazione, o il 400, con corse ogni dieci minuti in orario diurno e meno frequenti a partire dalle 18:00. Il costo del biglietto è di circa 4 euro.

Se invece non volete aspettare e desiderate maggiore autonomia, all’uscita dell’aeroporto troverete diversi taxi, mentre all’interno le compagnie di noleggio auto, la soluzione perfetta se avete pianificato di scoprire l’Olanda con un avventuroso on the road.

Dalla stazione di Eindhoven a Rotterdam

Per raggiungere Rotterdam da Eindhoven, ci sono diverse opzioni di trasporto pubblico, tra cui il treno e l’autobus. Il viaggio dura circa 1 ora e 33 minuti in treno, con partenze frequenti dalla stazione centrale di Eindhoven. I treni per Rotterdam Centraal partono ogni mezz’ora: la prima corsa è alle 5:15, mentre l’ultimo treno parte alle 23:44. L’itinerario ha una durata di sessanta-settanta minuti e il costo del biglietto singolo è di 21 euro. Per usufruire di eventuali sconti e agevolazioni è consigliato visitare il sito ufficiale delle ferrovie olandesi.

Un’altra soluzione molto utilizzata è l’autobus. La compagnia di trasporti Flixbus effettua questa tratta, partendo anche dall’aeroporto di Eindhoven. Il viaggio dura quasi 5 ore e il costo del biglietto è di 23 euro. Infine è possibile affidarsi a Bla Bla Car, il servizio di car sharing. Potete prenotare il vostro passaggio dall’aeroporto di Eindhoven a Rotterdam via web: raggiungerete la meta in un’ora e mezza circa pagando intorno ai 12 euro.

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Parigi gratis in 10 indirizzi imperdibili: itinerario a costo zero

Dovessimo stilare una classifica delle città più magiche d’Europa, Parigi occuperebbe sicuramente una delle prime posizioni. “La città delle luci”, “la città dell’amore”, Parigi è conosciuta in tanti modi e non ha bisogno di troppe presentazioni. Milioni di turisti la visitano ogni anno per le sue atmosfere, per le romantiche architetture Belle Époque e per le sue deliziose pasticcerie. La capitale francese è anche una delle città più costose al mondo insieme a Zurigo e Hong Kong. Come trascorrere qualche giorno tra le sue meravigliose strade senza prosciugare completamente il portafoglio?

Noi di SiViaggia abbiamo pensato a un itinerario a costo zero, partendo dal presupposto che per spendere ancora meno è meglio visitarla il primo weekend del mese, quando la maggior parte dei musei è a ingresso libero. Inoltre, i minori di 26 anni possono visitare tutti i musei più importanti gratis.

Parco Champ de Mars

Al Parco Champ de Mars, il detto “guardare non costa niente” non può essere più azzeccato! Da qui si può ammirare gratuitamente la Tour Eiffel rilassandosi sopra il prato fra turisti e parigini. Questo è uno dei giardini pubblici più importanti di Parigi, situato sulla rive gauche e commissionato dal re Luigi XV per scopi militari. Il parco, infatti, prende il nome dal Campo Marzio romano, un omaggio al dio della guerra. Venne utilizzato durante la Rivoluzione Francese come luogo adibito alla celebrazione e alla commemorazione, per poi essere trasformato in giardino tra il 1908 e il 1920.

Cattedrale di Notre Dame

Notre Dame è uno dei monumenti più iconici di Parigi, di rilevanza religiosa, culturale e storica. È in questa cattedrale che venivano incoronati i re di Francia, tra cui Napoleone I, e dove si celebravano i matrimoni reali. Al suo interno sono custodite importanti reliquie religiose come la corona di spine, un pezzo di croce e un chiodo che si crede siano stati usati nella crocifissione di Cristo. Costruita fra il 1163 e il 1245, è una delle cattedrali gotiche più antiche del mondo e può essere visitata gratuitamente. L’ingresso alle torri con i famosi gargoyle e la cripta, invece, sono a pagamento.

Gargoyle a Notre Dame

Fonte: iStock

Vista di Parigi dalla cattedrale di Notre Dame

Centro Pompidou e musei gratis la prima domenica del mese

Il patrimonio artistico e culturale di Parigi è immenso. Il Centro Pompidou, per esempio, custodisce una collezione di circa 70 mila opere: arti visive, design, architettura, fotografia e opere multimediali. Sarete felici di sapere che l’accesso a questo museo e non solo è totalmente gratuito la prima domenica del mese. Il resto dell’anno ci sono tanti altri indirizzi da scoprire gratuitamente come il Museo d’Arte Moderna della città di Parigi (eccetto nei periodi in cui sono allestite delle mostre temporanee), la Maison de Balzac o il Musée de la Vie Romantique.

Casa di Victor Hugo

Tra i musei letterari più belli di Parigi c’è sicuramente la casa dello scrittore Victor Hugo, il cui ingresso è gratuito tutti i giorni dell’anno. Situata nell’elegante palazzo Rohan-Guéménée, è la casa dove visse per 16 anni, dal 1832 a 1848, e dove compose alcuni dei suoi più grandi capolavori letterari come il dramma “Ruy Blas” e la raccolta di poemi “Les Voix intérieures”. Se sono presenti delle esposizioni temporanee, il museo è invece a pagamento. Se siete interessati ai musei letterari in generale, consigliamo anche quelli dedicati a Balzac e il Museo della Vita Romantica, dove sono custodite numerose testimonianze dell’epoca romantica, tra le quali i ricordi di George Sand e i dipinti di Ary Scheffer. Anche questi due musei sono a ingresso gratuito.

Mercatino di Aligre

Gli amanti dei mercatini non possono perdersi quello di Aligre: multietnico e pittoresco, qui è possibile acquistare prodotti economici provenienti anche da Africa, India o Asia. Formaggi, artigianato, frutta, verdura e fiori freschi: una goduria per gli occhi e per il palato. Una passeggiata al Marché d’Aligre consente anche di fare uno spuntino al volo e troverete sia un mercato al chiuso, il Marché couvert Beauvau, costruito nel 1779, e un piccolo mercato delle pulci. Il mercato è aperto tutti i giorni tranne il lunedì.

Cimitero del Père-Lachaise

Il Cimitero del Père-Lachaise è non solo il più grande della città, ma anche il più famoso grazie ai personaggi famosi che vi sono sepolti, tra cui Balzac, Oscar Wilde, Delacroix, Modigliani, Jim Morrison e Chopin. Ovviamente, le tombe più visitate sono quelle di Jim Morrison, situata nel settore 6, quella di Oscar Wilde nel settore 89 e quella di Balzac nel settore 48. L’entrata al cimitero è gratuita e può essere raggiunto con i mezzi pubblici come il bus e la metro.

Tomba Jim Morrison

Fonte: iStock

La tomba di Jim Morrison nel cimitero del Père-Lachaise

Parco des Buttes-Chaumont

Un luogo magico dov’è un piacere perdersi: il Parco des Buttes-Chaumont è un giardino pubblico, il terzo più grande della capitale. Realizzato nel 1867 su commissione di Napoleone III, presenta una grande varietà di piante, tra le quali alcune molto particolari, e di uccelli. All’interno è situato anche il Tempio della Sibilla, centro di un pentagono mistico dal quale è possibile godere di un magnifico panorama di Parigi. Il parco si trova nel 19esimo arrondissement e offre ai visitatori anche una serie di cascate d’acqua ammirevoli.

Canale Saint Martin

L’aggettivo “romantico” può essere utilizzato praticamente dovunque a Parigi, soprattutto quando si parla del Canale Saint Martin. Lungo oltre 4 chilometri, una parte risulta coperta e corre sotto un tunnel in mattoni molto suggestivo, illuminato in alcuni punti sia da luci artificiali che naturali. Seguire lo scorrere dell’acqua da un ponte oppure lungo il canale, come anche stare seduti su una panchina, sono esperienze da veri parigini assolutamente da non perdere, soprattutto perché gratuite.

Montmartre

Chiunque stia visitando Parigi non può perdersi Montmartre, il quartiere degli artisti. È considerato una delle maggiori attrazioni turistiche di Parigi, ricco di ristoranti e negozi di souvenir. Seppur abbia perso molto della sua autenticità, quella in cui hanno vissuto personalità quali Renoir, Picasso o Toulouse-Lautrec, ci sono ancora delle strade che conservano il fascino di un tempo, come Rue Lepic, la lunga strada che sale lungo la collina, o la Rue St. Vincent. Da qui si può passeggiare fino alla Basilica del Sacré Coeur, il tutto da visitare a costo zero. La collina di Montmartre si trova nella zona Nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto.

Museo del Profumo

I profumi di Parigi non hanno bisogno di presentazioni e una tappa nel Museo del Profumo è un must, soprattutto perché l’ingresso è gratuito. Dal 1926, i laboratori Fragonard creano fragranze indimenticabili secondo la grande tradizione francese delle essenze. Il museo ripercorre la storia del profumo ed è situato in un palazzo in stile napoleonico, con soffitti dipinti, parquet, stucchi e lampadari.

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I musei del Lussemburgo da visitare

Il Lussemburgo sorprende per la sua ricca cultura. Piccolo granducato nel cuore dell’Europa che confina con Germania, Francia e Belgio, vanta numerosi musei da visitare assolutamente. Tutti i viaggiatori resteranno piacevolmente colpiti osservando le collezioni di questi musei che vanno dall’arte antica a quella contemporanea, da quella orientata alla storia locale a quella internazionale. Insomma nei musei del Lussemburgo si respira davvero moltissima cultura. Visitarli tutti è molto difficile a meno che non si abbia un tempo infinito a disposizione, ma in base a quelli che sono i nostri interessi e le nostre esigenze è possibile scegliere quelli migliori. Scopriamo di seguito i più interessanti che vanno assolutamente inseriti nell’itinerario di viaggio.

I musei del Lussemburgo da visitare

Nonostante sia un piccolo luogo, il Lussemburgo ha cultura da vendere. Lo dimostrano non soltanto i musei, ma soprattutto i suoi edifici storici che colpiscono per la loro affascinante architettura. Se è l’arte a colpire la nostra attenzione, si potranno selezionare alcuni musei che per le nostre passioni risulteranno più interessanti. Ma quali sono quelli da visitare?

Mudam Luxembourg

Il Mudam, il museo di Arte Moderna di Lussemburgo, ospita collezioni e installazioni di artisti celebri nel mondo. Già la sua struttura potrebbe essere considerata un’opera d’arte, se pensiamo che è stata progettata da Pei, l’architetto che ha realizzato il Louvre. A renderlo unico sono le sue forme:  la piramide e la spirale oltre che le grandi vetrate. Non sono le uniche bellezze di questo luogo, dal suo giardino, infatti, è possibile godere di una vista mozzafiato sulla città.

  • Dove: 3, Park Dräi Eechelen, Lussemburgo-Kirchberg
  • Orari: martedì dalle 10 alle 18; mercoledì dalle 10 alle 21; dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Museo d'Arte Moderna di Lussemburgo

Fonte: iStock

Lussemburgo, il museo d’arte moderna

National Art and History Museum

Il museo nazionale di storia ed arte, MNHA, è il più grande del Paese ed offre numerose opere che spaziano tra quadri, sculture, monete e molto altro altro. Da visitare sicuramente la sezione gallo romana e la pinacoteca. Si può considerare il museo dedicato alle grandi collezioni.

  • Dove: Marché–aux-Poissons, 2345 Lussemburgo.
  • Orari: martedì e mercoledì dalle 10 alle 18; giovedì dalle 10 alle 20; venerdì-domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.   

Luxembourg City History Museum

Si tratta del luogo perfetto per chi desidera scoprire e conoscere mille anni di storia della città. I quattordici edifici che lo costituiscono sono stati realizzati tra il XVII e il XIX secolo e raccontano le varie fasi della trasformazione dello Stato. Tra le numerose opere d’arte e documenti storici, merita una visita l’ascensore di vetro che si muove lungo le mura all’interno del museo.

  • Dove: 14, rue du Saint-Esprit, Lussemburgo.
  • Orari: martedì-mercoledì dalle 10 alle 18; giovedì dalle 10 alle 20; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.

Natur musée

Il Natur musée, come si può intuire dal suo nome, è dedicato alla natura e alla scienza. Ospita la più grande collezione di storia naturale del paese vantando milioni di esemplari attraverso i quali racconta la storia della vita sul nostro pianeta. Non solo piante, ma anche animali, fossili e minerali a rendere ancora più affascinante questo luogo che trova spazio nel quartiere di Grund.

  • Dove:  25 Rue Münster, Grund Lussemburgo.
  • Orari: martedì dalle 10 alle 20; mercoledì-domenica dalle 10 alle 18. Lunedì chiuso.
Natur musée di Lussemburgo

Fonte: iStock

Visitare il Natur musée a Lussemburgo

Museo nazionale delle Miniere di ferro

Il sud del Lussemburgo è da sempre noto per le sue miniere di ferro, che conferiscono al suolo quel colore rosso che tanto lo caratterizza. Durante la prima guerra mondiale, il Lussemburgo è stato uno dei principali produttori di ferro e ghisa; tutta la sua storia è racchiusa nel museo nazionale delle miniere di ferro. Da provare sono la corsa sulla ferrovia dei minatori nelle gallerie di Rumelange e l’arrampicata su un altoforno delle ex ferriere di Belval. Si tratta di un percorso davvero suggestivo per scoprire questo angolo di mondo non sempre noto. È un museo perfetto anche per i bambini che resteranno affascinati da questo luogo senza tempo.

  • Dove: Carreau de la Mine Walert, 3, 3714 Rumelange
  • Orari: (aprile-giugno-settembre) giovedì-domenica dalle 14 alle 18; (luglio-agosto) martedì-domenica dalle 14 alle 18; (ottobre-marzo) apertura ogni 2° domenica del mese su prenotazione.

Casino Luxembourg

Museo dedicato alle mostre di giovani artisti contemporanei che vanta un cospicuo calendario di interessanti eventi. Situato nel centro della città, si tratta di un piccolo forum di arte contemporanea ristrutturato da poco, quindi nel suo pieno splendore, dove anche i più piccoli potranno trovare cose interessanti.

  • Dove: 41 Rue Notre Dame, 2240 Ville-Haute Lussemburgo.
  • Orari: visite guidate su prenotazione (anche per bambini).

Qualche consiglio utile per un viaggio in Lussemburgo

Ogni paese necessita di alcuni accorgimenti prima di essere visitato, in modo che rappresenti un’esperienza ideale per tutti i turisti. Nel caso del Lussemburgo ci sono alcuni consigli utili e preziosi da tenere presenti prima di partire.

Ecco quali sono:

  1. Migliore periodo dell’anno. Le stagioni perfette per un viaggio lussemburghese sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e risulta piacevole dedicarsi alle molte escursioni e camminate che è possibile fare. Anche l’estate, nonostante abbia temperature più calde, ha i suoi vantaggi come quello di un ampio calendario di festival di vario genere così come l’inverno, stagione in cui i mercatini di Natale rappresentano l’attrazione più interessante e suggestiva.
  2. Affittare una bicicletta può essere la giusta soluzione per visitare la città come le sue affascinanti campagne e i villaggi.
  3. Il Lussemburgo ha anche una gustosissima tradizione culinaria tutta da assaggiare. Tra i piatti tipici che non possono mancare sulla tavola del vero turista ci sono: kniddelen, cioè gustosi gnocchi morbidi che vengono cotti sia in padella che al vapore e serviti con burro e panna; Judd mat Gaardebounen, ovvero carne di maiale affumicata accompagnata da fave. Per ultimo non può mancare la friture de la Moselle, un piatto di frittura di pesce della regione della Mosella, ed è proprio da questo che deriva il suo nome. Pastellati e fritti fino alla massima croccantezza, questi piccoli pesci vengono serviti insieme a limone e un bicchiere di vino locale. Si tratta di un piatto che difficilmente può mancare soprattutto nei ristoranti lungo il fiume.

Visitare i musei del Lussemburgo, quindi, può essere anche un modo interessante per scoprire molti altri aspetti di uno dei gioielli dell’Europa.

 

 

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Musei di Reykjavik, i migliori da visitare

Sapevi che Reykjavík ospita alcuni dei musei più interessanti d’Europa? Oltre a una varietà di attrazioni turistiche, una vibrante scena artistica e spettacolari bellezze paesaggistiche, la capitale dell’Islanda vanta anche inestimabili collezioni d’arte e cultura che permettono di approfondire la conoscenza di questo straordinario paese. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell’arte o semplicemente curioso di conoscere la cultura islandese, troverai sicuramente un museo che fa al caso tuo. Ecco i 10 migliori musei di Reykjavík da non perdere assolutamente durante un soggiorno in città.

1. Il Museo Nazionale d’Islanda

Il Museo Nazionale d’Islanda è un’istituzione chiave per comprendere la storia e la cultura islandese. Fondato nel 1863, ospita una vasta collezione di reperti che spaziano dall’era dei primi insediamenti vichinghi fino ai giorni nostri. Durante la visita, si possono ammirare antichi manufatti vichinghi come armi e gioielli, mentre nella sezione dedicata all’età medievale sono esposti manoscritti miniati e armature che testimoniao l’influenza della cultura europea. Di grande interesse la ricca collezione di opere d’arte islandesi e internazionali che raffigurano scene di vita quotidiana, paesaggi e leggende mitologiche. Frequenti mostre temporanee approfondiscono vari aspetti della cultura islandese.

2. Il Museo della Città di Reykjavík

Il Reykjavík City Museum è un’esperienza imperdibile per gli amanti della storia, della cultura e della vita urbana. Il luogo giusto dove immergersi nel fascino di questa città unica e scoprire le sue origini, il suo sviluppo e la sua identità come capitale dell’Islanda. Attraverso una ricca collezione di reperti archeologici, manufatti storici, mostre interattive e ricostruzioni scenografiche, il percorso di visita guida i visitatori in un viaggio nel tempo per scoprire l’identità, la cultura e le tradizioni della città. La mostra permanente ripercorre le tappe salienti della storia locale illustrando, attraverso reperti provenienti dagli scavi della città vecchia, la trasformazione da villaggio di pescatori a moderna metropoli europea.

3. Il Museo d’Arte di Reykjavík

Il Museo d’Arte di Reykjavík presenta una collezione di oltre 10.000 opere che abbracciano l’intero panorama artistico islandese, dal Medioevo all’età moderna. In esposizione ci sono le opere dei maggiori artisti locali che hanno contribuito a plasmare la storia e l’anima creativa dell’Islanda, dalle suggestive opere di paesaggi ai dipinti che narrano leggende nordiche e scene di vita quotidiana. La visita si snoda attraverso tre sedi disseminate nel centro città, ognuna con un proprio focus e una sua atmosfera particolare. Hafnarhús, situato in un edificio storico sul lungomare, ospita la collezione permanente dedicata all’arte islandese dal XIX secolo a oggi. Kjarvalsstaðir espone opere d’arte islandese dal Medioevo al XIX secolo. Ásmundsson Art Museum è invece dedicato interamente all’opera di Ásmundur Ásmundsson, uno degli scultori islandesi più famosi del XX secolo.

Museo d'Arte di Reykjavik

Fonte: iStock

Museo d’Arte di Reykjavik

4. The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2

Allestita in un sito archeologico sotterraneo, la mostra “The Settlement Exhibition – Reykjavík 871±2” presenta i resti della prima casa permanente costruita in Islanda, risalente all’anno 871. Resti di antiche mura di pietra, un focolare e vari reperti, come utensili, armi e gioielli, offrono uno spaccato della vita quotidiana dei primi abitanti di Reykjavík. Grazie a un’esperienza multimediale coinvolgente, che include proiezioni 3D e ricostruzioni virtuali, è possibile visualizzare la casa vichinga e le attività quotidiane che vi si svolgevano, come la caccia, la pesca e l’artigianato.

5. Il Museo della Saga a Reykjavík

Il Museo della Saga è interamente dedicato al fantastico mondo delle saghe vichinghe, le antiche narrazioni epiche che raccontano le avventure, le battaglie e le vicende di eroi e sovrani scandinavi. Attraverso mostre interattive, ricostruzioni scenografiche e oggetti d’epoca, si è trasportati nell’Islanda del X secolo, con scene di vita quotidiana vichinga accuratamente ricostruite, che si animano grazie a tecnologie multimediali. Per i visitatori è quindi possibile assistere a duelli, navigare virtualmente e partecipare a banchetti tipici dell’epoca, arricchendo l’esperienza con pannelli informativi e audioguide che approfondiscono la storia e la cultura vichinga.

6. Il Museo all’aperto Árbær

Il Museo all’aperto Árbær è un’oasi di storia e cultura islandese che trasporta i visitatori indietro nel tempo, mostrando come vivevano gli islandesi prima dell’industrializzazione. Con oltre 50 edifici storici provenienti da diverse regioni dell’Islanda, accuratamente ricollocati e restaurati, il museo ricrea un villaggio tipico del XIX e XX secolo. Passeggiando tra case in legno e torba, botteghe artigiane, fucine e chiese, i visitatori possono immergersi nella vita quotidiana e nelle tradizioni del passato, assistere a dimostrazioni dal vivo di antichi mestieri, partecipare a laboratori interattivi. Il museo organizza inoltre eventi speciali durante tutto l’anno, come concerti e rappresentazioni teatrali che celebrano le tradizioni islandesi.

7. Perlan – Wonders of Iceland

Situato sulla collina di Öskjuhlíð, il Perlan – Wonders of Iceland offre un’esperienza immersiva che permette di scoprire le meraviglie naturali dell’Islanda in modo unico e indimenticabile. All’interno dell’iconica cupola in vetro a forma di ghiacciaio, diverse mostre interattive esplorano i fenomeni naturali islandesi, come vulcani, ghiacciai, geyser e cascate. Una delle principali attrazioni è la Grotta di Ghiaccio, che ricrea l’atmosfera di un ghiacciaio islandese, con pareti di ghiaccio artificiale scolpite e illuminate da luci soffuse.

8. Il Museo Marittimo di Reykjavík

Il Museo Marittimo di Reykjavík è un’esperienza imperdibile per gli amanti del mare, della storia e della cultura islandese. Il luogo dove immergersi nel fascino della vita marinara e scoprire il ruolo fondamentale che il mare ha svolto nella storia di questo affascinante paese.
Attraverso una vasta collezione di reperti, modelli di navi storiche, strumenti di navigazione, mostre interattive e ricostruzioni storiche, il museo esplora la storia della pesca, della navigazione e del commercio marittimo che hanno plasmato la cultura islandese per secoli.

Museo Marittimo di Reykjavik

Fonte: iStock

Museo Marittimo di Reykjavik

9. Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center

Tutto quello che avete sempre voluto sapere sull’aurora boreale, uno dei fenomeni naturali più spettacolari al mondo, vi verrà svelato all’Aurora Reykjavík – The Northern Lights Center. Attraverso mostre interattive, proiezioni immersive 3D a 360 gradi, simulazioni realistiche e immagini mozzafiato, questa esposizione esplora i principi scientifici dietro l’aurora boreale, che potete ammirare come se vi trovaste sotto il cielo stellato islandese.

10. Whales of Iceland

Visitare questo museo è come fare un tuffo in mare alla scoperta delle diverse specie di balene che popolano le acque islandesi, dai maestosi capodogli alle acrobatiche orche. Potrete ammirare modelli a grandezza naturale di questi giganteschi animali marini, conoscere le loro caratteristiche fisiche, i comportamenti sociali e il ruolo fondamentale che rivestono nell’ecosistema marino.

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Per il 2 giugno, Festa della Repubblica, ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici italiani

Il 2 giugno, Festa della Repubblica, quest’anno coincide con l’iniziativa #domenicaalmuseo voluta dal Mic che prevede l’ingresso gratuito nei musei e parchi archeologici italiani ogni prima domenica del mese.

Infatti, come ha sottolineato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “I musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente nella giornata del 2 giugno. Si tratta di una scelta attraverso la quale vogliamo celebrare la Repubblica e i valori di coesione nazionale mettendo al centro il nostro patrimonio culturale, uno dei caratteri distintivi dell’Italia. Ho voluto fortemente aprire gratuitamente i nostri siti museali in giornate dall’alto valore simbolico come il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. Prima non era così. E, stando ai dati di affluenza registrati in queste giornate, l’iniziativa è stata apprezzata“.

Ingresso gratuito nei musei e parchi archeologici il 2 giugno: come funziona

Da quanto riportato nella nota del Ministero della Cultura, le visite ai musei e ai parchi archeologici domenica 2 giugno si svolgeranno con i soliti orari di apertura delle singole strutture, con l’accesso previa prenotazione laddove previsto.

Si tratta, in generale, di un’iniziativa che raccoglie grande consenso da parte del pubblico: soltanto per fare un esempio, la prima domenica di maggio (il 5) è stata registrata un’affluenza di 382.775 persone.

I musei e i parchi a ingresso gratuito

Da Nord a sud, sono davvero moltissimi i musei e i parchi archeologici (dai più celebri a quelli magari meno noti) che aderiscono alla #domenicalmuseo offrendo l’ingresso gratuito, in questo caso, domenica 2 giugno.

L’elenco completo (in costante aggiornamento) è consultabile sul sito ufficiale del Mibact ma di seguito riportiamo alcune suggestioni.

I musei che aderiscono nel Nord Italia

In Piemonte, a Torino, ingresso gratuito ai Musei Reali, a Palazzo Carignano e a Villa della Regina, mentre in Veneto, ad esempio, sarà visitabile gratis il Museo Archeologico nazionale di Verona, il Museo d’Arte Orientale, il Museo di Palazzo Grimani, le Gallerie dell’Accademia, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro a Venezia.

Spostandoci in Lombardia, tra le molte proposte non mancano le Grotte di Catullo e Museo Archeologico di Sirmione, il Museo di Palazzo Ducale e il Museo Archeologico Nazionale a Mantova, la Pinacoteca di Brera e il Cenacolo Vinciano a Milano, il Complesso Monumentale e Museo della Certosa di Pavia.

In Liguria, a Genova aderiscono i Musei nazionali – Museo Palazzo Reale e Palazzo Spinola, mentre in Friuli Venezia Giulia a Trieste sono a ingresso gratuito la Basilica paleocristiana di via Madonna del Mare e il Museo Storico e Parco Castello di Miramare, e in Emilia Romagna i Musei Nazionali – Pinacoteca di Bologna e a Ravenna la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, il Mausoleo di Teodorico, il Museo Nazionale e il Battistero degli Ariani.

I musei che aderiscono nel Centro Italia

In Toscana, tra la vasta scelta, le Gallerie degli Uffizi, il Museo del Bargello, il Museo archeologico nazionale, il Giardino di Villa Il Ventaglio, il Giardino della Villa a Castello e Villa della Petraia a Firenze, in Abruzzo il Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio a Pescara, il Museo nazionale dell’Abruzzo e l’Area Archeologica di Amiternum all’Aquila, invece nelle Marche troviamo, per fare qualche esempio, il Museo archeologico statale di Ascoli Piceno, il Museo Archeologico nazionale della Marche di Ancona, e Palazzo Ducale – Galleria nazionale delle Marche di Urbino.

In Molise, a Campobasso, il Museo sannitico e Palazzo Pistilli.

I musei che aderiscono nel Sud Italia

Una carrellata esemplificativa delle strutture che aderiscono al Sud può iniziare dalla Campania con il Museo Archeologico nazionale, la Certosa Museo di San Martino, il Palazzo Reale, la Crypta Neapolitana, Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento, e il Complesso monumentale e Biblioteca dei Girolamini a Napoli, nonché i celeberrimi Parchi Archeologici di Ercolano, Pompei e i Campi Flegrei, mentre in Puglia, tra gli altri, aderiscono il Castello svevo e Palazzo Simi – Centro Operativo per l’Archeologia di Bari, il Museo archeologico e Castello di Manfredonia, e il Castello Angioino di Copertino.

Invece, in Calabria ecco la Galleria nazionale di Cosenza, la Cattolica di Stilo, il Museo Statale di Mileto, in Basilicata i Musei nazionali di Matera, il Tempio delle Tavole Palatine a Bernalda, il Parco archeologico di Herakleia a Policoro.

Infine, in Sardegna il Museo archeologico nazionale di Cagliari, la Pinacoteca nazionale di Sassari, e il Museo nazionale “Memoriale Giuseppe Garibaldi” a La Maddalena.

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Agli Uffizi cambia tutto: ora si entra solo con digital ticket

Il complesso museale degli Uffizi di Firenze “si rinnova” con una serie di novità che puntano a migliorare l’esperienza dei visitatori.

Tra le principali innovazioni troviamo l’addio alla carta e il via libera all’era del biglietto digitale. Scopriamo di più.

Agli Uffizi si entra con il digital ticket

Stop, quindi, al classico biglietto cartaceo: dal 6 maggio i biglietti acquistati online (sul sito ufficiale del Museo oppure tramite call center) per la Galleria delle Statue e delle Pitture, il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti diventeranno QR Code che gli utenti riceveranno via mail e potranno utilizzare come titolo di accesso da esibire sullo smartphone.

Infatti, tramite “pistole digitali”, il personale addetto all’accoglienza andrà a verificare e validare il codice. Si tratta di una nuova procedura che, sebbene non cancelli tutte le prenotazioni finora effettuate con il sistema precedente, consente di eliminare le code per ritirare il biglietto cartaceo in loco, snellisce e rende più semplice l’ingresso in galleria e garantisce inoltre (in ottica ecologica) un significativo risparmio del consumo di carta.

Ma non è tutto: dal voucher del biglietto ricevuto via mail sarà possibile scaricare una mappa completa e dettagliata del percorso dello spazio museale che si è scelto di visitare.

Simone Verde, il direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha così commentato l’introduzione del digital ticket: “Con questo nuovo sistema l’obiettivo è abbattere le code e rendere l’ingresso in museo più facile e fluido, agevolando i visitatori, contribuendo a migliorare la qualità della loro permanenza in museo e riportando ordine e bellezza nel Piazzale degli Uffizi“.

Infine, è da ricordare che il biglietto di ingresso in alta stagione, dal 1 marzo al 30 novembre, ha visto un rincaro da 20 a 25 euro, aumento che riguarda soltanto il biglietto singolo per la Galleria delle statue e delle pitture.

Sempre in alta stagione è stato tuttavia introdotto uno sconto mattutino per la fascia oraria tra le 8.15 e le 8.55 con un costo di 19 euro. Invariati, invece, i prezzi in bassa stagione così come quelli per Palazzo Pitti e Giardino di Boboli.

Le altre novità di uno dei poli museali più apprezzati a livello internazionale

Oltre alla smaterializzazione del biglietto, gli Uffizi, uno dei poli museali più apprezzati e gettonati dai turisti di tutto il mondo, ha messo in campo per il 2024 tutta una serie di ulteriori novità a partire dalle aperture serali straordinarie ogni martedì, dal 26 marzo al 17 dicembre.

La chiusura di solito è alle 18.30 ma al martedì gli Uffizi saranno accessibili fino alle 21.30 con ultimo ingresso alle 20.30, consentendo così, soprattutto ai cittadini, di godere dello splendore delle magnifiche opere d’arte anche oltre il normale orario.

Un’iniziativa che è stata pensata per favorire la partecipazione dei residenti a Firenze e dare loro l’opportunità di riappropriarsi del Museo che più rappresenta la città in orari comodi per venire incontro alle esigenze quotidiane e ammirare le sale sotto una luce e un’atmosfera differente, lontano dalle ore di punta e dalla calca dei turisti.

In più, durante gli eventi speciali e le festività, gli Uffizi e il Giardino di Boboli rimarranno aperti anche nei giorni normalmente previsti per la chiusura (come il lunedì) e nei giorni di festa (tranne Natale).

In particolare, le prossime aperture straordinarie avranno luogo il 24 giugno (Festa di San Giovanni, Patrono di Firenze) e il 30 dicembre, per permettere ai visitatori di scoprire indiscussi capolavori artistici anche nel corso di vacanze o ponti lunghi.