Categorie
Consigli Viaggi viaggiare

La top 10 dei trucchi per viaggiare bene (spendendo poco)

Viaggiare alla scoperta degli angoli più belli del mondo è meraviglioso, ma spesso risulta anche molto costoso se non si adottano le giuste strategie per limitare i costi.

I viaggiatori più esperti avranno già provato alcuni dei trucchi per riuscire a spendere il meno possibile ottenendo comunque il massimo dei servizi, ma non si finisce mai di imparare. Qui condividiamo 10 suggerimenti e strategie utili a chiunque voglia viaggiare, ma con un occhio al portafogli e senza rinunciare a vivere intensamente l’esperienza. Vediamoli tutti, dalla prenotazione di un volo al soggiorno in un hotel, fino alle dritte sugli acquisti e sulle attività da fare.

Prenota in anticipo (o last minute): quando è conveniente

Partiamo dalla domanda che tutti prima o poi si sono chiesti: quando è meglio prenotare un volo o una stanza d’hotel?

Molti cercano di monitorare il comportamento degli algoritmi utilizzati dai siti web di prenotazione, ma non è mai semplice avere una risposta univoca. In linea generale, il consiglio è quello di prenotare in anticipo, anche se alcuni studi sostengono che prenotando i voli nazionali circa 21 giorni prima della partenza (3 settimane) e i voli internazionali 28 giorni prima, si riescono a spuntare i prezzi migliori.

Una strategia opposta, ma spesso efficace, è quella di prenotare last minute. Aspettare fino all’ultimo minuto, in realtà, è anche un rischio, poiché non è assicurato che i prezzi si abbassino realmente. Ma se siete flessibili con le date di partenza, allora ricorrere a questa strategia potrebbe premiarvi con ribassi dovuti ai posti non venduti in aereo o alle stanza ancora vuote in hotel.

Inoltre, sembra che gennaio sia il mese migliore per prenotare: in questo periodo dell’anno, infatti, i siti e i tour operator aggiornano le offerte e lanciano i pacchetti vacanza più convenienti, dopo il picco delle festività natalizie e prima delle feste di Carnevale, di Pasqua e dei ponti).

Prenota online da una finestra in incognito

Moltissime compagnie aeree e siti web di prenotazione online utilizzano particolari algoritmi che tracciano il comportamento degli utenti per aggiustare i prezzi offerti in riferimento a un determinato prodotto o servizio. Come sappiamo, tante persone collegate nello stesso momento oppure uno stesso utente che utilizza più browser diversi, ottengono spesso tariffe differenti tra loro.

Ecco il consiglio: impostate la modalità ‘incognito’ nel browser di ricerca, oppure cancellate i cookie dei siti, in modo tale da prevenire il possibile aumento dei prezzi dovuto alle attività di ricerca precedenti, che vengono tracciate.

Vola solo con il bagaglio a mano

Ogni volta che andate in viaggio partite con una valigia grande colma di vestiti, ma puntualmente quando tornate a casa vi rendete conto di averne usati la metà. Perché non partire invece soltanto con un bagaglio a mano? Con un po’ di attenzione e selezionando solo le cose essenziali per il viaggio, potrete partire con un piccolo trolley o uno zaino capiente, risparmiando i soldi del trasporto dei bagagli.

Un’alternativa è quella di preparare una valigia per due persone nel caso in cui viaggiate in coppia. Sembra impossibile, ma vi assicuriamo che non lo è affatto grazie ad alcuni trucchi salvaspazio.

Monitora le offerte e utilizza codici sconto

Ogni realtà, ormai, propone ai propri clienti programmi fedeltà e offerte mirate. I clienti più affezionati a un hotel o a una compagnia aerea, spesso, ricevono promozioni e codici sconto da sfruttare per le loro prossime vacanze. Ma esistono anche altri siti web e aziende partner, che attivano offerte e promozioni per l’acquisto di biglietti aerei, valigie, pernottamenti in hotel o in appartamenti, tour guidati nelle città e tanto altro.

Iscriversi alle newsletter di siti di prenotazione online o di compagnie aeree, inoltre, può aiutare a tenere monitorate tutte le offerte in corso.

Contatta direttamente la struttura ricettiva

Siamo abituati a prenotare tutto con un semplice tocco sullo smartphone: voli, treni, hotel, appartamenti, entrate a musei e tanto altro. Se è vero che internet rende tutto più facile e veloce, è anche vero che ci sono alcuni casi particolari nei quali, chiamando direttamente la struttura ricettiva dove si vorrebbe effettuare una prenotazione, si riesce a spuntare un prezzo più vantaggioso rispetto a quello online. A maggior ragione, questo può succedere se si tratta di una struttura nella quale avete già pernottato in passato.

Evita di fare acquisti in aereo o aeroporto

State per tornare a casa da una vacanza memorabile, ma proprio la memoria vi ha fatto un brutto scherzo e vi siete dimenticati di prendere il souvenir a quella persona cara che vorreste far felice. Ecco che allora si pensa di acquistarlo in aeroporto, all’ultimo minuto, prima di pendere il volo di rientro. Attenzione però, perché acquistando in aeroporto, pagherete quell’oggetto a un prezzo più alto del dovuto.

Cercate di segnarvi un promemoria per cercare il regalino perfetto per amici e parenti, da comprare durante la vacanza nelle località dove vengono prodotti e venduti. Questo gesto può farvi risparmiare decine di euro e il vostro regalo sarà ancor più personalizzato e speciale.

Oltre che i souvenir, anche cibo e bevande costano generalmente di più sia in aeroporto che nel velivolo. Cercate di portare con voi qualche snack o un panino da casa per risparmiare almeno sul mangiare.

Fai sapere che è un’occasione speciale

Compleanno, anniversario o viaggio di nozze: con nonchalance e senza essere insistenti, potreste far sapere alla struttura ricettiva oppure agli assistenti di volo in aereo che siete in viaggio per festeggiare un’occasione importante. Spesso sono previste offerte speciali o per lo meno un upgrade o qualche piccolo omaggio.

Cerca le attività gratuite del luogo

Siamo abituati a visitare luoghi turistici e partecipare ad eventi organizzati e molto noti a pagamento, ma non ci soffermiamo mai a pensare a quante altre attività piacevoli, ma gratuite, esistano. Basta cercare un po’ più approfonditamente per scovare concerti, feste, tour guidati e altri eventi culturali organizzati dalle aziende di promozione turistica o dalle Pro Loco italiane. E spesso si tratta di attività gratuite o comunque poco costose, ma ben organizzate e mirate alla valorizzazione delle realtà locali, che si tratti di piccoli paesi, località di mare o città d’arte.

Con un po’ di ricerca, troverete anche i giorni o gli orari nei quali determinati musei hanno l’entrata gratuita o a prezzo ridotto.

Scegli il trasporto pubblico

Si sa, per comodità spesso si sceglie di noleggiare un’auto che ci porterà alla scoperta della destinazione che vogliamo visitare. Molte città, però, hanno una rete di mezzi pubblici molto efficiente e ci si può spostare tranquillamente anche senza auto o taxi, soprattutto in estate. Certo, la comodità non è la stessa di un’automobile, ma l’opzione del trasporto pubblico può farvi risparmiare centinaia di euro sul budget del viaggio.

Fai attenzione al roaming

Se dovete viaggiare al di fuori del Vecchio Continente, fate molta attenzione all’uso del telefono: se nell’Unione Europea il roaming è ormai gratuito e possiamo telefonare e navigare in internet senza paura, una volta usciti dai confini l’uso del telefono potrebbe trasformarsi in un salasso. Il consiglio è quello di acquistare una SIM locale per non avere brutte sorprese tra gli addebiti della vostra compagnia telefonica. In alternativa, sfruttate le reti wi-fi pubbliche sparse per le città, anche se risulta molto meno comodo e anche più rischioso per la protezione dei dati.

Categorie
Africa Idee di Viaggio Marocco Viaggi viaggiare

Viaggio in Marocco: le regole culturali di cui tenere conto

Il Marocco, con i suoi colori vivi e una cultura millenaria fatta di tradizioni e religione, è un luogo dal fascino unico: una meta sempre più scelta dai turisti provenienti da tutto il mondo. Ci vuole poco per lasciarsi incantare dalle meraviglie del mercato notturno di Marrakech (Djemaa el-Fna) e dalle infinite distese desertiche del Sahara. Ma anche le città sono luoghi vibranti in cui si respira tutta l’autenticità della vita marocchina, come Fès, Tangeri, Marrakech, Rabat o Casablanca.

Prima di partire, però, è opportuno portare con sé anche un piccolo bagaglio di conoscenze della cultura locale: un viaggio non è soltanto una visita ad un museo o a un sito storico, ma è l’immersione nelle usanze e nei costumi di coloro che lo vivono, abbracciandone la cultura per scoprire l’anima più vera e autentica del luogo.

Ecco tutte le regole e le convenzioni sociali da conoscere prima di arrivare in Marocco, in modo da vivere al meglio l’esperienza di viaggio, a contatto con le persone e con i luoghi che ne fanno parte.

Come vestirsi in Marocco

Uno dei principali consigli che vengono dati alle persone che vogliono visitare il Marocco è quello di vestire in maniera modesta e tenere le spalle coperte.

Secondo la tradizione marocchina, gli uomini indossano i tradizionali abiti lunghi e coprenti (chiamati djellaba o dishdasha), spesso sopra i pantaloni, mentre le donne portano il caftano o il “boubou”, i tipici abiti lunghi e colorati. Inoltre, i capelli sono spesso raccolti in lunghe trecce e vengono coperti con un velo.

Date queste tradizioni nel vestiario, i turisti dovrebbero vestirsi in modo coprente, in particolare se ci si addentra in aree rurali o nelle moschee. Le donne dovrebbero indossare gonne e abiti larghi e lunghi, meglio se in lino per rimanere più fresche in estate, in modo da coprire braccia, gambe e testa. È consigliato anche portare un cappello o una sciarpa, che aiutano a ripararsi dal sole. Si possono quindi indossare anche pantaloni lunghi, ma non attillati: quelli in lino o in tuta andranno bene. Anche gli uomini dovrebbero indossare capi che coprano sia braccia che gambe.

Come comportarsi nei mercati

La pratica della contrattazione è molto diffusa in tutti i souq (mercati) marocchini. È una prassi, infatti, contrattare sul prezzo dei prodotti scambiati in tutti i mercati tradizionali del Marocco, tra i quali uno dei più famosi è il Grand Socco di Tangeri. Tra prodotti artigianali, frutta e verdura, tessuti, spezie e abbigliamento, se non si contratta con il venditore può risultare un comportamento offensivo. Ma attenzione: è importante stare attenti anche a non commettere l’errore opposto, ossia contrattare troppo, risultando maleducati.

Come visitate una moschea

Il Marocco è ricco di palazzi storici e moschee contraddistinte da un fascino senza tempo. Molte moschee sono vietate a coloro che non sono musulmani, ma esistono alcune eccezioni aperte al pubblico in generale.

Il comportamento da tenere all’interno di questi luoghi di culto è dettato da regole e tradizioni antiche. Per esempio, gli uomini e le donne hanno aree dedicate separate per la preghiera ed entrambi devono vestirsi in maniera decorosa: gli uomini indossano dei pantaloni che arrivino almeno sotto al ginocchio e una maglia che sia almeno a maniche corte, ma è molto meglio se si coprono interamente le braccia. Le donne devono coprire gambe, braccia e capo (con un fuolard), come nel resto dei luoghi pubblici.

Inoltre, non si può entrare nella moschea mentre si stanno svolgendo preghiere o cerimonie religiose ufficiali, e prima di varcare la soglia è obbligatorio togliere le scarpe.

Regole di comportamento negli spazi pubblici

Come in ogni Paese del mondo, il comportamento che si tiene in pubblico è influenzato dalla cultura, dagli usi e dai costumi di una popolazione. Esistono sempre atteggiamenti che risultano adatti a un contesto sociale e altri che invece è meglio evitare.

In Marocco, se si vuole fotografare una persona in un luogo pubblico, è essenziale chiedere il permesso prima di agire, ed è anche consuetudine offrire del denaro per ottenere il consenso a scattare l’immagine. Inoltre, un altro consiglio importante è quello di non fermarsi mai a fare foto dove lo spazio per camminare è già ridotto: è maleducazione.

Oltre a questo, le donne dovrebbero evitare di trovare posto a sedere vicino agli uomini sconosciuti, indossando sempre un velo o foulard. Anche che le effusioni amorose in pubblico sono sconsigliate.

Quando si cammina per i vicoli di Medina, invece, è bene ricordare sempre di tenere la destra. Motorini e scooter sfrecceranno accanto a voi in stradine molto strette e anguste, ed è importante lasciare libero il passaggio per tutti.

Gesti scortesi da evitare

Spesso i gesti che in Italia hanno un intento innocuo, in altri Paesi del mondo possono significare tutt’altro, dando vita a incomprensioni e fastidi che potrebbero essere facilmente evitati, se ci si informasse sugli usi e costumi di un luogo prima di partire.

In Marocco, per esempio, toccare la testa e i capelli di una persona, oppure l’hijab di una donna, è ritenuto molto scortese. Ma anche indicare con il dito una persona mentre di parla o fare un gesto che allude a qualcuno che non si conosce vicino a noi è considerato irrispettoso: sono gesti da segnare nella lista di atteggiamenti da evitare in questo Paese.

Come si saluta in Marocco

Davanti ad uno straniero, i marocchini tendono ad assumere un comportamento molto formale. Per loro, è consuetudine scambiarsi informazioni riguardanti lo stato di salute della famiglia e darsi la mano, quando si incontrano. Il saluto tipico vede l’usanza di stringere la mano, o dei due baci sulla guancia (partendo dalla sinistra) quando si tratta di individui dello stesso sesso. Nel caso di uomo e donna, sarà la donna a tendere la mano per prima se vuole essere salutata. In caso non lo facesse, l’uomo potrà comunque piegare la testa per porgere i suoi omaggi.

Inoltre, può essere utile conoscere le parole arabe usate per salutare: buongiorno e buonasera si dice “salam alekum” (tradotto significa “la pace sia con te”), mentre arrivederci o ciao si dice “ma’asalama”. Ecco allora che nei luoghi in cui si incontrano le persone, come in strada, nelle piazze, o nei luoghi di culto, è buona norma salutare con una stretta di mano e un “salam alekum”.

Come comportarsi da ospiti in una famiglia marocchina

Quando si viene invitati a cena a casa di una famiglia marocchina, si sarà invitati a togliere le scarpe. È buona usanza portare un regalo come pasticcini, fichi, datteri, nocciole o succhi freschi. Evitate l’alcool quando non specificamente richiesto.

Aspettatevi di cenare seduti a terra, su un tappeto, con un tavolo alla vostra altezza. Quasi certamente vi verrà offerto un bis, di cui è buona norma accettarne almeno un po’ come segno di riconoscenza. Qualora foste troppo pieni, toccatevi la pancia e scuotete la testa dicendo “La, shukrran” (No, grazie). La loro insistenza è una forma di rispetto e generosità di cui sentirsi onorati.

È bene tenere a mente che l’istituzione della famiglia, in Marocco è molto importante e generalmente i marocchini sono molto cordiali e ospitali. Per questo se si viene invitati a cena, c’è da aspettarsi una ricca tavola imbandita attorno alla quale socializzare anche per ore, approfondendo le varie sfaccettature della cultura nordafricana e arricchendo così il bagaglio personale di chi ha la fortuna di vivere quest’esperienza.

Categorie
aeroporti Notizie Viaggi

Alla scoperta dell’aeroporto del Kansai, il più affidabile del mondo

In Giappone, e più precisamente nel Kansai, magnifica regione che può essere considerata la Capitale spirituale e culturale del Paese, sorge un aeroporto che, dati alla mano, può essere considerato il più affidabile del mondo. Situato su un’isola artificiale nella Baia di Ōsaka, è stato aperto al pubblico nel 1994 ed è stato progettato da un architetto italiano di fama internazionale: Renzo Piano.

Lo scalo di Kansai progettato da Renzo Piano

Il magnifico aeroporto del Kansai è nato da un complesso lavoro che ha unito in maniera geniale architettura e ingegneria. Vi basti pensare che è il primo scalo galleggiante al mondo e che misura 4,37 km di lunghezza e 1,25 di larghezza, dimensioni che poggiano su oltre 1 milione di pali che, attraversando 20 metri di acqua marina e 20 metri di strato fangoso, trovano sostegno in 40 metri di roccia sottostante.

Numeri davvero impressionanti, tanto che il progetto per l’isola e l’aeroporto detiene il titolo di più costosa opera civile dell’epoca moderna: 20 anni di progettazione, 8 di costruzione e 15 miliardi di dollari di investimenti.

L’isola artificiale su cui è stato costruito è distante 3 km dalla terraferma, e per questo vi si collega tramite un ponte a due livelli: il superiore è dedicato al traffico su gomma, mentre l’inferiore a quello su rotaia. Una struttura straordinaria, ed edificata in modo da riuscire persino a sopperire il progressivo abbassamento cui è soggetta l’isola su cui si trova, mantenendo sempre l’edificio in corretta relazione con il terreno dell’isola e le sue infrastrutture.

Ma non solo, lo scalo ha già dimostrato di essere alquanto sicuro, poiché ha superato indenne il vento a 200 km/h di un tifone nel 1998. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che questa opera progettata Renzo Piano ha già ricevuto alcuni importantissimi riconoscimenti, tra i quali l’essere una delle dieci strutture “Monumento dell’ingegneria civile del Millennio” conferitogli nel 2001 dall’American Society of Civil Engineers. E questo non è di certo tutto, perché questa magnifica aerostazione situata in Giappone detiene oggi un record decisamente invidiabile, tanto da renderlo lo scalo più affidabile del mondo.

Al Kansai non è mai stato perso un bagaglio in ben 30 anni

Proprio nel 2024 l’Aeroporto Internazionale del Kansai compie 30 anni, e lo fa in grande stile: qui non è mai stato perso un bagaglio dalla sua nascita fino ad oggi. No, non è affatto una banalità perché questo bellissimo scalo in tre decenni ha movimentato ben 55 milioni di valigie e più di 500 milioni di passeggeri.

È il Corriere della Sera a riportare questo curioso record, sottolineando che non è stato evidenziato alcun problema di questo tipo nemmeno durante i turbolenti mesi del post Covid, quando gran parte degli aeroporti del mondo era alle prese con la mancanza di personale che inevitabilmente moltiplicava i disagi. È giusto specificare, tuttavia, che questo dato tiene conto esclusivamente delle valige gestite da questo stesso scalo, e non di quelle eventualmente mai arrivati nel Kansai a causa di un problema alla partenza.

Possiamo quindi concludere che quando l’efficienza giapponese incontra il genio italiano, senza ombra di dubbio si ottengono risultati che fanno davvero invidia al mondo intero.

Categorie
Consigli linee aeree turismo enogastronomico Viaggi viaggiare

Cibi in aereo: ecco quali alimenti si possono portare a bordo

Stai per partire ma vuoi sapere qual è il cibo consentito in aereo? Prima di fare acquisti o preparare le valigie è bene sapere che ci sono alimenti che puoi portare con te, mentre altri sono vietati. Molto dipende anche da dove si è diretti, se si intendono trasportare nel bagaglio che viene caricato nella stiva, oppure in quello a mano che viene fatto viaggiare insieme ai passeggeri.

Domande e dubbi che sorgono spontanei non solo quando si ritorna da una vacanza, e magari si desidera acquistare qualche prelibatezza da portare a casa, ma anche quando si parte e si pensa alle lunghe ore di volo, oppure si necessita di una dieta speciale.

Tutte le cose da sapere per capire quale cibo è consentito portare in aereo e quale no.

Bagaglio a mano: i cibi consentiti e le regole da seguire

La prima regola da seguire è quella di informarsi con la propria compagnia di volo; infatti, potrebbero esserci delle differenze tra una e l’altra per quel riguarda i cibi che è consentito (o meno) portare con sé nel bagaglio a mano.

Generalmente è possibile portare tutti i cibi confezionati come patatine, merendine, snack di vario genere, panini e dolci: vanno conservati in sacchetti trasparenti e chiusi. Per quello che riguarda i cibi liquidi, però, attenzione: come altre cose che si portano nel proprio bagaglio a mano, infatti, non devono superare i 100 ml. In questo ambito rientrano tantissime tipologie di alimenti, oltre alle bevande ci sono infatti i semiliquidi: dai formaggi molli, alle marmellate, fino ai sottaceti e le salse. Ovviamente tutto quello che viene acquistato in aeroporto non viene sottoposto a queste limitazioni.

La stessa quantità vale anche per gli alcolici che si vogliono portare nel bagaglio a mano: se viene superata si devono trasportare nelle valigie in stiva, prestando attenzione alle regole tra i vari paesi in cui si viaggia.

Quando si viaggia in aereo con i bambini: i cibi consentiti

Quando si viaggia in aereo con i bambini si devono portare con sé diverse cose. Sono utili per trascorrere le ore di volo serenamente e senza che possano risultare pesanti per i piccoli viaggiatori, ma neppure per gli altri.

Soprattutto se si viaggia con bimbi piccini è necessario avere con sé gli alimenti di cui necessitano. La buona notizia è che si possono portare sugli aerei i cibi per loro. Sono consentiti: omogenizzati, latte (di ogni tipologia, quindi sia liquido che in polvere), succhi di frutta, ma devono rispettare anche questi le regole di quantità richieste anche per gli altri prodotti. Quindi meno di 100 ml, in confezione trasparente e ben sigillata.

Bagaglio in stiva: cosa possiamo portare

E per quello che riguarda il bagaglio che viene fatto viaggiare in stiva? Quali sono i cibi consentiti? La risposta è quasi tutti e senza quantità limite. Ma attenzione: c’è un però. Infatti, bisogna stare molto attenti alle regole doganali e alle limitazioni che ci possono essere tra i vari Paesi.

Cibo e bevande: come comportarci nei viaggi fuori dall’Unione Europea

Come ci si deve comportare quando si viaggia da un paese al di fuori dell’Unione Europea verso l’Italia? È importante conoscere in anticipo quali sono gli alimenti che non si possono trasportare, neppure nel bagaglio che viene fatto viaggiare in stiva, perché questo evita di fare spese inutili, acquistando prodotti che poi non potranno tornare a casa con noi.

Ad esempio, se si torna in Italia da un viaggio al di fuori del territorio dell’UE non sono consentiti cibi come insaccati, salumi, formaggi di tutti i tipi, carne, latte e tutto ciò che potrebbe avere tra gli ingredienti questi alimenti. Il consiglio è quello di informarsi prima e di dire sempre cosa si ha con sé, per evitare situazioni spiacevoli. Si possono portare, invece, in quantità limitata: frutta e verdura, uova, prodotti a base di uova, miele, pesce o di prodotti a base di pesce.

Se si viaggia all’interno dell’Unione Europea – ricorda il sito Your Europe – si possono trasportare: “Prodotti a base di carne o prodotti lattiero-caseari a condizione che siano destinati al consumo personale. Ciò vale anche per le piante o i prodotti vegetali, come i fiori, la frutta o la verdura, purché siano stati coltivati in un paese dell’UE e siano esenti da parassiti o da malattie”.

Quindi quali sono gli stati che non hanno restrizioni tra loro? Oltre ai 27 paesi che fanno parte dell’Unione, vengono inclusi nell’elenco: Andorra, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, San Marino e Svizzera.

Australia e Usa, i cibi che non sono consentiti

Se si sta programmando una vacanza in Australia o negli Stati Uniti è bene sapere che esistono limitazioni specifiche. Infatti, ci sono diversi cibi che non sono consentiti.

Se si vola verso l’Australia non bisogna portare con sé frutta (fresca e secca), verdura, salumi, semi, spezie ed erbe e non solo nel bagaglio a mano, ma anche per quello che riguarda le valigie che vengono imbarcate in stiva.  La lista è abbastanza corposa e non comprende solamente i generi alimentari; quindi, è sempre bene sapere prima cosa è vietato e dichiarare cosa si è portato con sé. A tal proposito, viene fornita quella che si chiama Incoming Passenger Card, una carta in cui segnare tutte le cose che si stanno importando in Australia, si tratta di un passaggio fondamentale in cui essere molto sinceri per evitare situazioni spiacevoli. Tutto ciò che è vietato verrà fatto gettare via in appositi contenitori.

Regole simili si applicano all’ingresso degli Stati Uniti. Anche in questo caso ci sono dei cibi che non è consentito importare. La lista è abbastanza corposa e comprende: carne, pollame, pesce, tutti i prodotti lattieri freschi, uova, frutta e verdura, piante, semi, prodotti a base di carne. Invece si possono portare con sé creme, salse, sughi pronti, prodotti da forno, lette per bambini e succhi, solo per fare qualche esempio.

Ovviamente sempre tutto nel limite dei viaggi personali, se le quantità non sono limitate infatti si applicano altre regole. Le violazioni – se non dichiarate – possono comportare multe. Per questa ragione è sempre importante informare il personale se si hanno con sé dei cibi, che in questo caso verranno distrutti.

La regola più importante da seguire, quindi, è quella di informarsi prima di partire per evitare spiacevoli situazioni all’arrivo.

Categorie
cascate Idee di Viaggio lago Lago Di Garda Viaggi

A due passi dal Lago di Garda c’è una cascata nascosta

Sapevate che il Lago di Garda nasconde una perla segreta che in pochi conoscono? Si tratta di una spumeggiante cascata ben riparata dagli sguardi indiscreti, che può essere raggiunta solamente via acqua: proprio per la sua inaccessibilità, è rimasta per lungo tempo ignorata dai turisti. Ed è un vero peccato, perché sembra davvero un posto paradisiaco che vale la pena esplorare, a costo di un po’ di fatica. Scopriamo dove si trova e come arrivarci.

La Cascata del Ponale, un angolo segreto

Forse non l’avete mai sentita nominare, eppure la Cascata del Ponale è una delle più belle del Trentino Alto Adige: non ha nulla a che vedere con i panorami alpini e le fresche acque dolomitiche che solitamente ricordano la regione, bensì con il Lago di Garda. Questo piccolo tuffo d’acqua si trova infatti lungo le rive del bacino, in una posizione pressoché nascosta e irraggiungibile via terra. Per questo motivo, i turisti praticamente non la conoscono e sono in pochi ad aver avuto la possibilità di ammirare la sua incredibile bellezza.

Ma scopriamo qualcosa in più: la cascata si trova a poca distanza dal borgo di Riva del Garda, situato lungo la sponda settentrionale del lago. Non è altro che uno scrosciante getto d’acqua che si tuffa tra le rocce, dando vita ad un piccolo laghetto fresco e trasparente. La cascata è incastonata lungo una parete ripida, che la protegge dagli sguardi dei più curiosi. Impossibile arrivarci, se non affrontando un piccolo tratto in acqua: forse è proprio questo a renderla così speciale, dal momento che bisogna meritarsi la vista del suo panorama mozzafiato.

Come raggiungere la cascata

Vediamo allora come raggiungere la Cascata del Ponale. Come abbiamo anticipato, occorre per forza arrivare via lago: si parte da Riva del Garda, dove ci sono diversi punti di noleggio per poter trovare tutta l’attrezzatura che vi servirà per questa avventura. Tenendo la sponda sulla vostra destra, dovrete spostarvi verso il centro del borgo e attraversare il suo porticciolo, facendo attenzione alle barche in movimento. Proseguite poi verso sud, ammirando nel frattempo il panorama maestoso che si apre ai vostri occhi: quello del paesino colorato cinto dalle montagne a picco sul Lago di Garda.

Vi servirà circa un’ora per giungere ad un vecchio hotel ormai abbandonato, chiamato Casa della Trota: qui troverete un piccolo ponticello in pietra. Non vi resta che passarvi sotto ed entrare in una piccola insenatura naturale che si apre tra le rocce. Ecco che vi imbatterete improvvisamente nello spettacolo della Cascata del Ponale, dove potervi fermare a riposare un po’, per recuperare le forze per il viaggio di ritorno. Potete infatti scendere a terra e godervi la meraviglia, facendo un tuffetto nelle acque cristalline che si raccolgono ai piedi del tuffo.

La cascata è raggiungibile con svariati mezzi: potete optare per il kayak, la canoa, il surf e addirittura il sup. Dovrete attrezzarvi bene per compiere l’esplorazione, soprattutto se avete intenzione di farla nei mesi più freddi – noleggiando ad esempio una muta. Inoltre, il momento migliore per mettersi in marcia è il mattino, quando il vento è a vostro favore e vi aiuterà spingendovi delicatamente verso l’insenatura in cui si nasconde la cascata. Nel primo pomeriggio, quando le correnti soffieranno in senso contrario, potrete agevolmente tornare verso casa.

Categorie
Consigli Viaggi

Fusi orari, un mondo di sigle (UTC, GMT, PST): ecco cosa significano

Quando si viaggia si deve fare continuamente i conti con i cambi di fuso: paese che vai – infatti – orario che trovi. Più le vacanze vengono fatte vicino a casa, ad esempio all’Italia, meno grande sarà la differenza, ma appena ci si allontana un po’ le ore di scarto possono essere davvero tante e influire anche sulla sensazione di riposo e sul ritmo sonno-veglia.
Nulla di preoccupante e che un po’ di preparazione pre viaggio non possa sistemare, ovviamente, ma comunque s tratta di aspetti a cui fare attenzione per agevolarsi prima della partenza.

Ci sono tante sigle diverse che indicano il fuso orario: da quello usato in Italia (e in tante altre parti di Europa), a quello che è stato adottato in zone lontane nel mondo: la guida per conoscerle e per capirle.

Il tempo coordinato universale: la sigla UTC

È quello da cui partono tutti gli altri fusi orari, stiamo parlando del tempo coordinato universale noto anche con la sigla UTC e corrisponde a quello di Greenwich, dove è stato posto il meridiano 0. Noto anche con la sigla GMT, ovvero tempo medio di Greenwich, l’UTC ha una differenza molto importante con quest’ultima.

Infatti, se il tempo coordinato universale si basa sugli orologi atomici, il GTM sui fenomeni celesti. Il secondo, quindi, ritarda sempre di pochissimo rispetto al primo. Qual è il fuso orario dell’Italia? UTC +1.

Il fuso orario in Italia e non solo: la sigla CET

Abbiamo detto che in Italia il fuso orario, rispetto a quello preso come riferimento per tutto il mondo, è UTC + 1, ma questa zona (come accade per le altre) ha una propria sigla specifica: CET, ovvero Central European Time. Viene usato per Francia, Danimarca, Germania, ma anche per Marocco, Repubblica del Congo e molti altri paesi. Va ricordato che questo scarto di un’ora rispetto a Greenwich avviene solo con l’ora solare: quando scatta quella legale (nei paesi che la osservano) le ore passano a due.

Un dettaglio interessante, che poi fa parte di una delle diverse curiosità sul fuso orario: la Spagna, come il Portogallo, dovrebbe essere sul meridiano 0, ma a causa di una decisione di Franco presa nel 1942, oggi osserva lo stesso fuso orario italiano. Ecco perché i loro pasti avvengono circa un’ora dopo rispetto ai nostri.

Le altre sigle che si usano nel mondo

I fusi orari nel mondo sono 24, le differenze rispetto al tempo coordinato universale sono molto più numerose e segnano che le lancette possono andare avanti non solo di ore ma anche di mezz’ora o 45 minuti. Chiaramente ci sono stati che hanno più orari: maggiore è la loro estensione, infatti, più è facile che da una parte all’altra ci siano differenze (anche) importanti. Era il caso della Russia, che aveva 11 zone diverse, poi ridotte a nove. O gli Stati Uniti che ne hanno – anche loro – nove.

Ma quali sono le sigle? EET (East European Time), si colloca a UTC + 2 e comprende – tra i tanti – Egitto, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Mozambico, Ucraina, e una parte della Russia. MSK, Moscow Time, invece è a UTC+3 e include Mosca e San Pietroburgo, Arabia Saudita, Iraq e Somalia solo per citare qualche paese. L’Iran, invece, si colloca a UTC +3,30. L’India, che è uno Stato molto esteso, adotta un unico fuso orario: la sua sigla è IST, che si traduce in India Standard Time. Viene utilizzata anche dallo Sri Lanka.

A UTC+8, poi, si trova il AWST, l’Australian Western Standard Time che viene utilizzato dall’Australia (zona occidentale), dalla Cina, una zona della Russia e molti altri.  UTC +9,30, invece, è la sigla del ACST – Australian Central Standard Time, UTC + 10 corrisponde a AEST – Australian Eastern Standard Time.

Le altre sigle sono: BEST, Bering Standard Time, che si pone – rispetto al tempo coordinato universale a -11 – ed è adottato da Isola Jarvis, Isole Midway, Samoa Americane e alcune altre zone.

A UTC – 10 vi è il HST, Hawaii-Aleutian Standard Time, adottato da parte della Polinesia Francese e degli Stati Uniti, segue AKST – Alaska Standard Time a UTC-9, PST – Pacific Standard Time a UTC-8 che copre parte del Canada, degli Stati Uniti, del Messico così come lo fa il MST – Mountain Standard Time, che si colloca a -7 rispetto al tempo coordinato universale. A -6, invece, vi è il CST – Central Standard Time che corrisponde a zone del Messico, degli USA e alcuni Stati del centro e sud America. Il EST – Eastern Standard Time, viene utilizzato sulla costa orientale degli Stati Uniti, ma anche in parte del Canada e in alcuni Paesi del centro e su America: si colloca a -5 rispetto al meridiano zero.

AST – Atlantic Standard Time è a UTC -4 e corrisponde all’orario che si trova in Anguilla, Antigua e Barbuda, Bermuda, Bolivia, Brasile e molti altri posti. In Canada, a Terranova, infine vi è UTC -3,30 ovvero il NST – Newfoundland Standard Time.

Fuso orario e ora legale

Esistono, poi, zone con fusi orari diversi, con scarti di mezzora o 45 minuti. In generale tutti i fusi orari possono essere modificati quando viene adottata l’ora legale che, va ricordato, non viene utilizzata in tutti i Paesi del mondo dando vita a un mosaico abbastanza vario di orari.

Per questo, prima di partire, è bene sapere quanto grande sarà la differenza rispetto all’Italia (o l’altro Stato da cui si parte) e – se ci si trova nel periodo dell’ora legale – se questa viene adottata oppure no.

Ma non solo: è importante anche capire in quale momento dell’anno viene applicata. Prendiamo come esempio gli Stati Uniti: qui l’ora legale non viene utilizzata in tutti i paesi e dal 2007 è stato stabilito che prenda il via la seconda domenica di marzo e finisca la prima domenica di novembre, un’estensione che si traduce – rispetto al passato – in quattro settimane in più. In Europa le cose stanno diversamente, infatti viene adottata in maniera abbastanza uniforme lo stesso calendario, che prevede che l’ora legale prenda il via l’ultima domenica di marzo, mentre la fine è prevista l’ultima domenica di ottobre.

Insomma: paese che vai orario (e regole) che trovi: quindi prima di partire è bene fare il punto e capire quale sarà quello o quelli a cui fare riferimento durante il nostro viaggio.

Categorie
Notizie Viaggi

Dubai Mangroves, la più grande rigenerazione costiera del mondo

Il cambiamento climatico è una delle urgenze più importanti che il mondo intero si trova a dover necessariamente affrontare. Per questo motivo, in diverse realtà del nostro pianeta stanno nascendo progetti volti a salvaguardare l’ambiente, proposte visionarie che nel tempo potrebbero davvero cambiare la qualità della vita dell’uomo e di tutti gli esseri viventi. Ne è un esempio Dubai, città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti, che tra i suoi negozi di lusso, gli edifici ultramoderni e la vivace scena notturna trova tantissimo spazio anche per mettere in atto iniziative volte a tutelare l’ambiente, come il nuovo Dubai Mangroves.

In cosa consiste il Dubai Mangroves

Il Dubai Mangroves è un’interessante iniziativa che ha lo scopo di ridefinire il concetto di rigenerazione costiera. Si tratta di  un progetto, in linea con gli obiettivi dell’ambizioso Master Plan Dubai 2040, guidato da URB, già pioniere di programmi particolarmente interessanti messi in atto per contrastare il cambiamento climatico, come Dubai Reefs e The Loop.

Ma questa volta, probabilmente, la loro idea supera qualsiasi possibile aspettativa, in quanto è previsto uno sforzo senza precedenti per integrare la conservazione ecologica con lo sviluppo urbano. Il progetto, che si estende su 72 chilometri di costa, desidera piantare oltre 100 milioni di alberi di mangrovie, diventando così il più grande progetto di rigenerazione costiera del mondo. Entro il 2040, infatti, Dubai sarà una delle città più resilienti sulla faccia della Terra.

Perché proprio le mangrovie

Al centro di questa iniziativa ci sono le mangrovie, piante note per la loro capacità unica di assorbire il carbonio, proteggere le aree costiere dall’erosione e sostenere la vita marina e la sicurezza alimentare. Vi basti sapere che ogni albero ha la possibilità di assorbire circa 12,3 kg di CO2 all’anno, che per l’intero progetto vorrebbe dire sequestrare 1,23 milioni di tonnellate di CO2 ogni 365 giorni, l’equivalente della rimozione di CO2 emessa ogni anno dalle strade da oltre 260.000 veicoli alimentati a benzina.

In poche parole, le mangrovie forniscono una barriera naturale contro gli impatti dei cambiamenti climatici, come l’erosione e l’innalzamento del livello del mare.

Come sarà il Dubai Mangroves

Il Dubai Mangroves, oltre ad essere un progetto innovativo destinato alla rigenerazione costiera, mira anche a stabilire uno standard globale su come le città possono bilanciare i bisogni del pianeta con quelli delle persone. Non a caso, tale iniziativa prevede anche altre risorse, come il Mangrove Visitor Hub, progettato per educare e coinvolgere la comunità e i visitatori sull’importanza delle mangrovie e sulle sfide ambientali che il nostro pianeta deve affrontare, e il Museo Botanico presso il Centro di Conservazione della Riserva Naturale, che fungerà da piattaforma per la ricerca, l’istruzione e il sostegno, promuovendo la gestione ambientale tra residenti e turisti.

Riconoscendo l’urgenza di questi problemi, il progetto Dubai Mangroves mira a contrastare gli effetti dell’innalzamento del livello del mare e della perdita di habitat, intraprendendo il più grande sforzo di rigenerazione costiera del mondo. Ripristinando ed espandendo le foreste di mangrovie lungo la costa di Dubai, si potrebbero ristabilire difese naturali, migliorare la biodiversità e creare un modello sostenibile per la gestione costiera.

Categorie
Idee di Viaggio Viaggi

Benvenuti all’Albergo Ristorante Poli, sulla via degli Dei

Nel cuore dell’incantevole scenario dell’Appennino Tosco-Emiliano, l’Albergo Ristorante Poli rappresenta una tappa obbligata lungo l’antica via degli Dei. In un luogo così suggestivo è possibile vivere un’esperienza autentica, immersa nel verde, in cui poter vivere momenti di puro relax lontani dal trambusto della vita quotidiana.

L’ambiente è accogliente, caratterizzato da un design minimalista e l’atmosfera che si respira è familiare, intima ed è accompagnata da un’accoglienza professionale e attenta. L’Albergo Ristorante Poli è dotato di un rigoglioso giardino e di un ampio parcheggio privato per i clienti, un’area sosta per campeggiatori con doccia e servizi annessi completamente gratuiti. Ogni dettaglio è curato con attenzione per garantire un’esperienza di soggiorno indimenticabile.

Appennino Tosco emiliano - Albergo Ristorante Poli

La cucina emiliana è un vero e proprio viaggio di sapori genuini nella tradizione locale e anche bolognese: tra i numerosi assaggi tipici del territorio è impossibile non menzionare le tagliatelle preparate a mano, i gustosi tortelloni ripieni, la polenta, le crescentine, la carne e i salumi locali; ogni assaggio è indimenticabile e un’occasione unica per deliziare il palato. I piatti sono preparati con cura e raccontano una storia fatta di tradizione e passione autentica.  Gli ingredienti provengono dai produttori locali e ciò a testimonianza dell’assoluta freschezza e genuinità della materia prima utilizzata. L’Albergo Ristorante Poli si impegna a valorizzare e promuovere i prodotti dei produttori locali. Funghi e tartufi di stagione, sono infatti raccolti direttamente nelle immediate vicinanze dei boschi circostanti e la maestria con cui vengono sapientemente cucinati conferisce un tocco di eleganza ai piatti, regalando un’esperienza culinaria unica e inconfondibile.

Appennino Tosco emiliano - Albergo Ristorante Poli

Non solo un rifugio confortevole e intimo, l’Albergo Ristorante Poli è anche un palcoscenico perfetto per eventi speciali come feste di compleanno, matrimoni, anniversari e pranzi aziendali. Per coloro che desiderano esplorare i dintorni è possibile avventurarsi nella natura circostante attraverso passeggiate rigeneranti ed escursioni in mountain bike. Le opzioni sono infinite per chi desidera trascorrere del tempo all’aria aperta e godere della bellezza paesaggistica e suggestiva dei dintorni.

Calore, cucina tradizionale e comfort ineguagliabili: cosa aspetti a vivere un’esperienza memorabile?  Lasciati trasportare in un viaggio di autenticità e benessere nel cuore pulsante dell’Appennino Tosco Emiliano.

Categorie
Consigli crociere linee aeree Viaggi viaggiare

Come fare il check-in per una crociera

State finalmente avverando quel sogno nel cassetto che avevate da tempo, ossia partire per una entusiasmante crociera alla scoperta di molteplici località nel mondo: potrete esplorare città vibranti, paesaggi naturali, culture differenti, storie di vita e tradizioni antiche e moderne, tutte in un unico viaggio itinerante attraverso mari e oceani.

Ovunque scegliate di vivere l’esperienza della vostra prima crociera, prima di partire è necessario preparare tutta la documentazione di viaggio, effettuare il check-in e il controllo bagagli, proprio come serve fare anche prima di viaggiare con un aereo. Ma quali sono le regole da seguire? E come fare il check-in per una crociera? Ecco tutte risposte ai dubbi.

Documentazione necessaria per viaggiare in crociera

Prima di procedere con il check-in, che vi permette di registrare anche i bagagli che porterete a bordo, è importante raccogliere e preparare tutta la documentazione che dovrete presentare per salire sulla nave. Avrete quindi bisogno di:

  • Numero di prenotazione
  • Carta d’identità o passaporto a seconda di quali tappe ai porti effettuerai, oltre a eventuali visti (se necessari)
  • Eventuali biglietti aerei se prevedi il ritorno in aereo
  • Etichette per i bagagli
  • Modulo d’imbarco (se fai il check-in online, altrimenti ti viene consegnato consegnano in fase di imbarco al porto)

Il modulo di imbarco e le etichette per i bagagli si ottengono tramite check-in, che può essere effettuato nel porto di partenza, oppure comodamente online. Vediamo come procedere.

Check-in al porto per la crociera

Tutti i passeggeri che partecipano a una crociera devono provvedere a effettuare il check-in e procedere con il controllo bagagli: questo avviene per una questione di sicurezza, garantendo così un maggiore controllo su chiunque salga sulla nave.

Durante la procedura, ogni passeggero deve confermare i propri dati personali e quelli relativi ai bagagli che si porteranno a bordo. A tal proposito, ogni compagnia navale ha le proprie regole per quanto riguarda il numero di bagagli da imbarcare e il loro rispettivo peso. In linea generale, solitamente ogni passeggero ha diritto a un bagaglio a mano e a un bagaglio più grande di circa 20-30 chili.

Effettuare il check-in per una crociera è piuttosto semplice, ma è importante verificare di avere con sé il proprio documento d’identità e la conferma della prenotazione.

Ogni porto ha un’area apposita dedicata ai check-in. È quindi necessario presentarsi ai desk della compagnia di navigazione con la quale si viaggia, nei quali esibire la propria documentazione. Il personale addetto effettua un controllo dei dati e chiede poi di posizionare i bagagli sul nastro trasportatore, che li pesa. Attenzione a non superare i limiti di peso, poiché potrebbero essere richiesti pagamenti extra o potrebbe addirittura venire negato l’imbarco dei bagagli troppo pesanti.

Una volta controllata la valigia, il personale appone l’etichetta di riconoscimento. Gli stessi bagagli vengono infine recapitati all’interno delle cabine di ciascun passeggero.

Check-in online per la crociera: comodo e veloce

Molte compagnie di navigazione hanno iniziato ad offrire un servizio di check-in online sul proprio sito web, in modo da velocizzare le procedure d’imbarco. Anzi, il web check-in in alcune compagnie è ormai obbligatorio.

Ma come fare il check-in online per una crociera? La procedura è molto semplice e veloce. I passeggeri dovranno accedere al sito della compagnia di navigazione, compilare i moduli di imbarco inserendo il numero di prenotazione e confermando i propri dati personali, insieme a quelli relativi ai bagagli da imbarcare. Potrebbe essere richiesto anche un recapito d’emergenza durante la procedura di check-in. Infine, servirà stampare la conferma dell’avvenuto check-in e il modulo d’imbarco, che verranno inviati al passeggero generalmente entro 48 ore dalla partenza.

In genere, nella fase di check-in si deve stampare anche il tagliandino di riconoscimento da apporre autonomamente sulle valigie, che dovranno comunque passare dalla fase di controllo bagagli nel porto. È molto importante verificare sempre di inserire i dati corretti, poiché la modifica dei moduli o la mancata segnalazione di un bagaglio possono richiedere costi aggiuntivi che possono risultare anche piuttosto dispendiosi.

Partire per una crociera è semplice, ma è importante conoscere a fondo tutte le procedure per non farsi trovare impreparati e per arrivare con il giusto anticipo. Uno degli errori più comuni, infatti, è quello di sottovalutare la durata dell’imbarco e di arrivare all’ultimo minuto: come accade per i voli aerei, bisogna fare attenzione a non rimanere chiusi fuori dal gate. In genere, dovrete tenere a mente che l’imbarco sulla nave inizia 4 ore prima della partenza e si conclude entro massimo 1 ora prima di salpare.

Categorie
Azzorre Europa Idee di Viaggio isole itinerari culturali Portogallo Viaggi

Ponta Delgada, la perla delle Azzorre

Le isole Azzorre, cinte dalle fresche acque dell’oceano Atlantico, sono un vero e proprio paradiso tropicale in Europa: amministrativamente rappresentano una delle regioni autonome del Portogallo, ma sembra quasi di andare dall’altra parte del mondo. Uno dei luoghi più belli da esplorare è sicuramente Ponta Delgada, il capoluogo situato sull’isola di São Miguel. Scopriamo la sua storia e le attrazioni migliori da visitare.

Dove si trova Ponta Delgada

Avete mai visitato le isole Azzorre? L’arcipelago di origine vulcanica si trova nel cuore dell’oceano Atlantico e costituisce una delle due regioni autonome del Portogallo. È composto da nove isole principali e da alcuni isolotti più piccoli: una delle più conosciute è quella di São Miguel, dove ha sede il capoluogo delle Azzorre. Stiamo parlando della città di Ponta Delgada, che oggi ospita la sezione esecutiva dell’autorità locale (quella legislativa e quella giudiziaria sono rispettivamente ripartite tra Horta e Angra do Heroísmo).

La città, che conta quasi 70mila abitanti, è situata lungo la costa meridionale dell’isola di São Miguel, in un panorama naturale di grande suggestione. Il territorio è prevalentemente vulcanico, caratterizzato da aspre rocce basaltiche originarie delle vicine aree di Monte Picos e del massiccio Sete Cidades – quest’ultimo contenente un vulcano ancora attivo. Ponta Delgada è una cittadina dal clima mite, dovuto alla presenza della corrente del Golfo che le permette di vivere un’eterna primavera, con tuttavia un tempo abbastanza instabile nelle stagioni intermedie. L’estate rimane dunque il periodo ideale per visitarla.

Le Portas de Cidade, Ponta Delgada

Fonte: iStock

Le Portas de Cidade e la Torre do Rélogio

Ponta Delgada, la storia

L’origine della città di Ponta Delgada non è certissima: il centro abitato nacque attorno al 1450, quando Pêro de Teive fondo un piccolo villaggio di pescatori all’interno di un’insenatura protetta dell’isola di São Miguel. All’epoca, quest’ultima era caratterizzata da numerosi insediamenti sparsi che, con il passare del tempo, si unirono e iniziarono ad ingrandirsi. Non sappiamo quindi con precisione quando Ponta Delgada assunse le fattezze di una vera e propria città. Ciò che è certo, tuttavia, è che in quel periodo Vila Franca di Campo – situata lungo la costa centro-meridionale dell’isola – era il centro abitato maggiore.

La città di Vila Franca, la più fiorente dal punto di vista economico, venne quindi scelta come capoluogo dell’arcipelago. Ma nel 1552 un violento terremoto scosse la terra e provocò una frana devastante, che distrusse gran parte del centro abitato e fece circa 5.000 vittime. I portoghesi furono così costretti a spostare il capoluogo nella città di Ponta Delgada, che in quell’epoca stava diventando sempre più grande ed economicamente importante, trasformandosi nel porto principale dell’isola (e dell’intero arcipelago).

Nel corso dei secoli successivi, Ponta Delgada visse un notevole sviluppo su tutti i fronti. Dal punto di vista economico, divenne sempre più importante grazie all’esportazione di agrumi verso il Regno Unito e all’apertura di imprese di mercanti ebrei nel centro storico. L’800 fu il suo periodo più florido, con un’attenzione particolare anche alla vivibilità della città e al “rinverdimento” della comunità. Ponta Delgada divenne così la terza città del Portogallo per numero di residenti e per ricchezza: la sua importanza è ancora oggi rilevante, nonostante l’inevitabile decrescita del settore agricolo e rurale. Merito anche del turismo, visto che la città è una delle più visitate dell’arcipelago delle Azzorre.

Il municipio di Ponta Delgada

Fonte: iStock

La Câmara Municipal de Ponta Delgada

Le attrazioni più belle di Ponta Delgada

La città di Ponta Delgada offre davvero tantissime attrazioni da visitare: è un luogo dove si respira la vera atmosfera portoghese, e che vi lascerà senza dubbio incantati. La prima tappa non può che essere le maestose Portas da Cidade, tre archi realizzati in pietra basaltica che vennero costruiti verso la fine del ‘700, originariamente collocati presso il vecchio porto – e solo in seguito spostati nella posizione attuale. Da qui si arriva alla Chiesa di São Sebastião, la parrocchiale principale della città caratterizzata da pietre basaltiche nere e da una splendida Torre do Relógio, che svetta verso il cielo.

Addentrandosi tra le vie della città, si può ammirare l’autentica atmosfera di Ponta Delgado: qui si susseguono negozi d’artigianato, alcuni ancora ispirati alla tradizione locale, e bar pasticcerie dove assaporare tante prelibatezze tipiche. È l’ideale per chi vuole prendersi una piccola pausa dopo aver esplorato in lungo e in largo la città. A non molta distanza si trova il municipio, la Câmara Municipal de Ponta Delgada, affiancata dall’imponente Torre Sineira. Quest’ultimo ospita una scala a chiocciola di ben 106 gradini, al termine della quale si giunge sulla cima del campanile e si può ammirare un panorama mozzafiato sull’intero centro abitato.

Tra i monumenti più visitati c’è poi il Convento e la Capela de Nossa Senhora da Esperança, complesso monastico risalente al ‘500 e ancora oggi abitato dalle suore dell’Ordine di São Francisco. Al suo interno, ci sono diverse splendide opere d’arte da visitare, tra cui il tesoro di Nostro Signore Cristo dei Miracoli. L’intera cappella è un vero gioiello, costituita da intagli dorati e bellissime piastrelle in stile portoghese risalenti al XVIII secolo. Per chi ama il verde, non si può fare a meno di scoprire la piantagione di ananas Augusto Arruda: l’accesso è libero e ci si può immergere tra le coltivazioni.

Piantagione di ananas a Ponta Delgada

Fonte: iStock

La piantagione di ananas Augusto Arruda

Non meno affascinante è l’orto botanico José do Canto, istituito nel corso dell’800 da colui che per lungo tempo fu l’uomo più ricco dell’isola – e di cui il giardino porta il nome. Dalla sua realizzazione, l’area verde ha ospitato più di 6.000 specie botaniche: oggi purtroppo non è più così ricco come un tempo, ma conserva ancora delle preziose collezioni di piante esotiche e diversi esemplari notevoli provenienti da ogni angolo del mondo, come gli eucalipti dell’Australia, gli alberi della canfora del Giappone e le magnolie dell’America settentrionale.

Infine, per scoprire il volto più autentico di Ponta Delgada bisogna passeggiare sul suo lungomare: tra bar e ristoranti dove fermarsi a riposare, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Molto bella è la piscina Oceânica, dove fare un tuffo ammirando l’oceano. Mentre a poca distanza dal porto si trova il Forte de São Brás, la più grande fortezza situata sull’isola di São Miguel, che ospita il Museo Militare delle Azzorre. Per i più avventurosi, un giro in barca si rivela poi una splendida occasione per fare whale watching e ammirare i giganti del mare.