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I luoghi imperdibili della Polonia

Quali sono i luoghi più belli da visitare in Polonia? Dalle montagne innevate dei Monti Tatra, ai laghi della Masuria e ai numerosi castelli sparsi nelle diverse valli, la Polonia offre scenari per tutti i gusti e non si fa mancare nulla. Ecco perché visitarla: il suo territorio è ricco di bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali, e le sue città sono eleganti e piene di storia.

Varsavia, Cracovia e Danzica sono destinazioni tra le più richieste del 2023, proprio perché splendide mete per un weekend lungo o per una breve vacanza. Il periodo più bello per visitarla dal punto di vista metereologico è senz’altro da maggio a ottobre, ma anche d’inverno il paese si veste di neve, luminarie natalizie e mercatini da non perdere. Se stai pensando di visitare la Polonia scopriamo insieme i migliori posti da visitare.

La città di Varsavia

A Varsavia si respira l’aria delle grandi capitali europee, di cui ricalca lo stile elegante e raffinato tanto da essere stata soprannominata “la Parigi del nord”. È la capitale e la città più grande della Polonia, una città dai due volti: il primo, moderno e al passo con i tempi, dove il bike-sharing, l’efficientissima metropolitana e i centri commerciali rendono l’atmosfera dinamica come nelle grandi metropoli di tutto il mondo. Il secondo volto di Varsavia è quello dei palazzi settecenteschi e della parte più bella, la città vecchia, il centro storico interamente ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, dove il tempo sembra essersi fermato.

Qui i caldi colori pastello dei palazzi si alternano con i monumenti storici e le grandi piazze, tra i numerosi caffè e ristoranti accoglienti. Nella città di Chopin con il tipico tour hop-on hop-off sull’autobus a due piani avrai la possibilità di girare per le strade della città osservandola nel suo insieme, per scendere dove preferisci: davanti al Palazzo Reale, nella città vecchia o al Palazzo della Cultura e della Scienza.

La città di Cracovia

Situata ai piedi dei Monti Carpazi a sud del paese, Cracovia ti lascerà senza fiato per le splendide architetture colorate, i musei ad alta tecnologia e i castelli da fiaba, come il castello reale del Wawel, aperto ai visitatori con le sue collezioni di dipinti, stampe e sculture. La mostra e le sale del castello possono essere visitate tramite l’acquisto di un biglietto comprensivo anche delle spiegazioni di una guida esperta. A Cracovia scegli cosa vedere con largo anticipo, in modo da poter esplorare tutto ciò che ha da offrire nonostante le sue piccole dimensioni.

Il cuore della città è la splendida Piazza del Mercato, un’enorme piazza medievale tra le più grandi d’Europa: ben quarantamila metri quadrati dove troverai palazzi sfarzosi, il famoso Mercato dei tessuti, basiliche e chiese tra cui la Basilica di Santa Maria. Anche il quartiere ebraico di Cracovia vale la pena di essere visitato, si tratta di un luogo intriso di storia ebraica polacca e patrimonio dell’Unesco per la sua rilevanza storica e culturale.

La città di Danzica

Tra le città più belle della Polonia non può mancare Danzica, una raffinata città dalle vesti antiche, ricca di fascino e di memoria storica. La città fu il simbolo dello scoppio della Seconda guerra mondiale, dato che proprio sul suo territorio scoppiò la scintilla del conflitto. Oggi è un importante centro amministrativo ed economico della Polonia.

È la perla del Baltico, una città che per la sua posizione ha svolto un ruolo importante nella storia del 1900. I maestosi edifici architettonici si estendono soprattutto nella città vecchia, che si estende da Via Dluga fino al famoso Mercato Lungo. A Danzica assicurati di visitare quest’area, che comprende edifici di rara bellezza, tra cui la Corte di Artus, il municipio, la Fontana del Nettuno e la Casa d’Oro.

La Miniera di sale di Wieliczka

La miniera di sale di Wieliczka è una vera e propria città sotterranea di origine naturale nei pressi di Cracovia. Più di 300 km di camere, sculture, grotte e laghi sotterranei, uno spettacolo senza precedenti. La sua origine risale a milioni di anni fa, e per più di 800 anni è stata utilizzata per produrre sale, dal XIII secolo fino al 1996. È la seconda attrazione più visitata della Polonia con più di un milione di visitatori l’anno provenienti da tutto il mondo, ed è molto amata anche dai bambini.

Se deciderai di visitarla ti troverai a camminare a circa 320 metri di profondità nei percorsi costellati di sculture e oggetti forgiati nel sale, per la lunghezza di 3.5 km, in un posto unico al mondo. Tra i luoghi più belli della miniera troviamo la Cappella di Santa Kinga, a 100 metri di profondità uno dei luoghi di culto costituiti dai lavoratori della miniera per raccogliersi in preghiera. Per goderti la visita al meglio puoi prenotare una visita guidata della durata di 3-4 ore da acquistare online, che ti permetterà di saltare la fila.

Il memoriale di Auschwitz-Birkenau

La Polonia nel corso dei secoli è stata testimone di importanti eventi storici, in particolare durante la Seconda guerra mondiale, di cui riporta ancora numerose testimonianze disseminate su tutto il territorio nazionale. A circa 72 chilometri da Cracovia si trova il più grande campo di concentramento mai esistito, costruito nel 1941, in cui più di un milione di persone persero barbaramente la vita.

Oggi in quello stesso luogo è presente un memoriale, e per visitare il luogo in cui si è consumata una delle tragedie più grandi della storia a Cracovia è possibile partecipare a una visita guidata nel memoriale del principale campo di concentramento, il noto campo di Auschwitz-Birkenau. La visita è ricca di informazioni e può durare anche per l’intera giornata, ma non è per tutti: le persone con un’accentuata sensibilità potrebbero trovarsi a vivere un particolare disagio data la drammaticità dell’argomento, soprattutto per i diversi racconti delle vittime che il memoriale offre ai visitatori.

La città di Zakopane

Zakopane è una cittadina incantata sulle pendici dei monti Tatra, una catena montuosa all’interno dei Carpazi al confine tra Polonia e Slovacchia. Si trova a meno di due ore di auto da Cracovia, e promette paesaggi naturali da favola immersi tra montagne e laghi cristallini. Zakopane è la capitale invernale polacca, molto amata dagli sciatori e da tutti gli amanti degli sport invernali, ma anche dagli esperti di arte per le sue gallerie e le botteghe artigianali.

I numerosi aeroporti nelle vicinanze la rendono una meta facilmente raggiungibile a costi moderati. Le piscine termali situate in mezzo alle valli incantate, un giro sulla funicolare o una passeggiata tra le tipiche costruzioni in legno o su Via Krupowski, una via ricca di ristoranti e negozi, sono una favolosa occasione per rilassarsi nella natura gustando i prodotti tipici del luogo. Zakopane è raggiungibile da Cracovia in poco tempo, qui sono disponibili degli splendidi tour organizzati nelle piscine termali con prelievo direttamente dall’hotel e rientro a fine giornata.

I laghi della Varmia Masuria

Nella parte nord-orientale della Polonia si estende un territorio con più di duemila bacini idrici, molti dei quali con possibilità di navigazione. Conosciuta proprio come “la regione dei mille laghi”, la regione è quella della Varmia-Masuria, e grazie alla rigogliosa natura offre numerose attività all’aria aperta, acquatiche e non, per la gioia di tutti gli appassionati. Il vasto territorio ricoperto di laghi e fiumi permette infatti di navigare per km in barca a vela, seguire lunghi percorsi in bicicletta perdendosi tra i boschi, con percorsi in canoa e siti per lo snowboard e il pattinaggio sul ghiaccio. Se invece non ami questo tipo di attività puoi rilassarti nelle numerose Spa del luogo.

Per gli amanti degli animali sarà un’esperienza indimenticabile la visita del Parco degli Animali Selvatici che si trova a Kadzidlowo: daini, pony, lupi e alci si muovono liberi nel parco immersi nel proprio habitat. Parliamo ora di prelibatezze culinarie: la regione di Varmia-Masura ha una sua cucina locale, basata principalmente sul pesce e sui prodotti derivanti dai terreni agricoli del luogo, tra cui zuppe, pietanze con gamberi di fiume e altri piatti di influenza russa.

È possibile assaporare i piatti tradizionali locali anche nella città di Olsztyn, capoluogo della regione dei mille laghi, partecipando a tour culinari guidati per degustare gli antipasti, le tipiche zuppe, la birra locale e i dessert. Olsztyn ha uno splendido centro storico che corrisponde alla sua città vecchia, dove si trova il maestoso Castello dei Vescovi di Varmia.

Questa è la Polonia, con alcune delle sue località più belle. È un susseguirsi di città eleganti dall’indubbia importanza storica e di paesaggi naturali di qualsiasi tipo, dalle coste sabbiose sul Mar Baltico alle catene montuose dei Carpazi, dai laghi ai lunghi fiumi navigabili, alle cittadine fiabesche sparse tra le valli. La Polonia comprende circa 16 luoghi che sono entrati a far parte del Patrimonio dell’Unesco a partire dal 1978 per la loro unica bellezza. Passeggiando nei centri storici delle città più belle del paese è possibile trovarsi davanti splendide architetture gotiche e rinascimentali, e sono tutte facilmente raggiungibili con prezzi moderati. Le cose da visitare in Polonia ti sorprenderanno una dopo l’altra!

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Alicante: una meta perfetta da visitare quest’anno

Tra le meraviglie della Costa Blanca, in Spagna, prende vita una città che è una meta perfetta da visitare quest’anno. Il suo nome è Alicante ed è un vero e proprio gioiello perché da queste parti ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere una vacanza indimenticabile: c’è il clima mite, ci sono spiagge stupende, visite culturali, relax, notti folli e, ovviamente, anche la buona cucina.

Cosa c’è di bello ad Alicante

Molto probabilmente Alicante è la città più bella di tutta la Costa Blanca. Questo perché è molto più che una semplice località balneare. Oltre alle spiagge in cui rilassarsi a dovere e fare bagni di sole, in questo territorio pullulano i servizi, non mancano aree giochi e attrezzature sportive e poi c’è gente d’ogni età che l’ha scelta come destinazione per il divertimento o, semplicemente, per rilassarsi.

C’è l’imbarazzo delle scelta, quindi, e il tutto in un contesto che abbonda di bellezza e benessere. In più, può anche essere considerata come punto di partenza per visitare altre meraviglie della zona. Del resto Alicante si trova proprio nel cuore della Costa Blanca, un tratto costiero leggendario e che vanta ben 200 chilometri di spiagge.

Cosa vedere in città

La prima attrazione da vedere in città è senza ombra di dubbio il Castello di Santa Barbara che domina incontrastato tutto il territorio. Praticamente visibile da ogni angolo, è la più grande fortezza medievale di tutta la Spagna. Sorge in cima al monte Benacantil e da lassù offre un panorama che è un sogno a occhi aperti. Ma a colpire non è solo questo: pur essendo di origine araba, conserva ancora intatte le tracce delle varie popolazioni che sono passate da questa città.

Castello di Santa Barbara, Alicante

Fonte: iStock

Il maestoso Castello di Santa Barbara

Tra gli edifici religiosi più imponenti e speciali di Alicante c’è la Chiesa di Santa Maria che vanta una facciata con due torri asimmetriche e un interno molto semplice con una sola navata.

Ancor più affascinante è la Chiesa di San Nicola con la sua cupola azzurra, la Cappella della Comunione e il Chiostro. Quest’ultimo in particolare si distingue per essere una sorta di oasi di pace, mentre la Cappella della Comunione è tra le più suggestive che ci sono in tutta la Spagna.

Chi è in cerca di vita notturna deve invece dirigersi verso l’Explanada de España, un viale pedonale alberato che è stato creato con l’ausilio di ben 6 milioni di tessere di marmo bianco, rosso e nero.

C’è poi il quartiere de la Santa Creu, la città vecchia in cui svettano tantissime case colorate che sono state edificate l’una affianco all’altra. Qui, tra le altre cose, ci sono alcuni gioielli architettonici che risalgono al periodo che va dal 1400 al 1700. Degno di nota è il municipio che si trova all’interno di un edificio barocco del XVIII secolo, dove sono appesi dipinti di artisti locali e mostre permanenti.

Infine i musei, come quello di Arte Contemporanea che ospita una collezione donata alla città dallo scultore Eusebio Sempere ma anche diverse opere di Picasso, Dalí, Miró, Braque, Chagall e molti altri ancora. Non meno interessante è il Museo Archeologico Provinciale (MARQ) che è il posto perfetto per gli appassionati di storia romana e greca.

Che mare c’è ad Alicante?

Alicante è lambita dalle cristalline acque del Mar Mediterraneo. Le sue spiagge sono famose per essere pulite e organizzate, come quella che prende vita sotto al Castello di Santa Barbara: la Playa del Postiguet, molto amata dai locals. Un po’ più distante, ma assolutamente ottima, è Playa de San Juan che nei fatti è anche la più conosciuta e apprezzata di tutta la città.

Ma del resto parliamo di una distesa di tre chilometri di sabbia finissima che è accarezzata da acqua cristallina. È ottima anche per il divertimento perché sono presenti  campi di calcetto, tennis, pallavolo e chi più ne ha più ne metta.

Cabo de la Huertas è invece una spiaggia meno urbana e affollata, tanto da essere diventato il posto preferito dei nudisti. Coloro che sono invece in vacanza con il proprio amico a quattro zampe potranno dirigersi verso Playa de Agua Amarga, mentre per godere del tramonto più bello di tutta la città con vista mare bisognerà andare ad Almadraba. Anche in fatto di spiagge, quindi, Alicante riesce ad accontentare tutti i gusti.

Spiagge di Alicante

Fonte: iStock

La costa di Alicante

Cosa vedere nei dintorni

Come vi accennavamo in precedenza, Alicante è anche una perfetta base per correre a scoprire altre meraviglie della zona. Tra le cose da visitare nei dintorni c’è il Monasterio de la Santa Faz che si trova a pochi chilometri dalla città. Vale la pena non solo per gli edifici, ma anche perché conserva il “Velo della Veronica“ che, secondo la tradizione,  è lo stesso con cui Veronica asciugò il sangue e il sudore di Gesù mentre saliva al Golgota.

Molto bella è anche Elce che è la sede del più grande palmeto d’Europa, tanto da essere stato dichiarato dall’Uesco patrimonio dell’umanità. Poi ancora La Vila Joiosa, una località con un centro storico colorato e con un panorama così pittoresco che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Cinque Terre Della Spagna”.

C’è poi il Parque Natural de la Sierra Helada che si affaccia direttamente sul mare. Pieno di natura strabiliante e calette in cui tuffarsi in acque cristalline, offre anche sentieri in cui lasciarsi andare a panoramiche passeggiate adatte a tutti i livelli.

Alle volte sottovalutata (e per errore) dai viaggiatori è l’Isola di Tabarca che è situata a circa un’ora di navigazione dal porto di Alicante. Regala mare cristallino, spiagge tranquille e persino un piccolo museo. Essendo immersa nelle acque di una riserva naturale, si rivela il posto ideale per le persone che amano fare snorkeling.

Infine, a circa un’ora di distanza da Alicante vale la pena fare un salto presso un incantevole lago rosa. Il suo nome preciso è Lago di Torrevieja e al tramonto dà il meglio di sé grazie al batterio che ospita che è in grado di  rilasciare un pigmento rosato e un’alga speciale, chiamata Dunaliella Salina, che è la vera responsabile del colore rosso vivo del lago. Va specificato, tuttavia, che queste tonalità variano in base al periodo, all’intensità della luce e alla situazione atmosferica.

Alicante è davvero una meta ottimale in cui trascorrere le vacanze estive di quest’anno (e non solo).

Lago di Torrevieja, vicino ad Alicante

Fonte: iStock

Il meraviglioso Lago di Torrevieja
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Val Gargassa, un trekking acquatico nel Far West

Appassionati dei film di Sergio Leone? Amate la natura? Curiosi di geomorfologia? E… state anche morendo di caldo?? 😓 Ho un percorso per voi!

In Val Gargassa, ai confini nord-orientali del Parco del Beigua, parte della prestigiosa lista UNESCO dei geoparchi internazionali, c’è un trekking ad anello che fa al caso vostro. L’anello, per Escursionisti Esperti, parte e termina nei pressi del campo sportivo di Rossiglione (GE), in Liguria. 

Prendo il sentiero contrassegnato dalla doppia X gialla che costeggia il campo da calcio per poi infilarsi, pianeggiante, nella boscaglia di castagni, querce e noccioli che lambiscono il torrente. 

Esco dal bosco, il panorama inizia ad aprirsi ed il sapore del percorso a essere quello dell’avventura: in un tratto un po’ esposto, mi aiuto con gli appositi cavi di sicurezza fissati alla roccia. Attraverso una passerella in legno, con un occhio a invitanti spiaggette di sabbia e ghiaia e piscine naturali scavate nella roccia, piccole ma profonde, anche se un po’ impoverite dalla siccità 🥵

Rio Gargassa

Fonte: Stefano Spadacini

Rio Gargassa

Proseguo sul sentiero, quelle che sembravano fragili rocce porose dimostrano tutta la loro solidità: le rocce conglomeratiche si fanno sempre più frequenti e dure, tanto che, in una lotta all’ultimo sangue, il torrente ha vinto, ma non senza fatica: ha bucato la roccia, ma solo quel tanto che basta per poter passare… il risultato? un canyon spettacolare le cui pareti verticali sono degne delle maggiori opere di ingegneria!

Poco più avanti guado il Rio Gargassa su un passaggio fatto di grossi massi arrotondati che necessita di adeguate calzature e di una giornata di sole: dopo le piogge può essere estremamente scivoloso. 

Spunta qui uno dei primi torrioni di roccia, tanto suggestivo da spingere la fantasia locale a denominarlo Muso del Gatto. Dopo un tratto in salita che porta verso la conclusione della prima parte dell’anello (direzione nord-sud), volgendo lo sguardo a ovest si aprono finestre panoramiche sulla seconda parte (direzione sud-nord) ed in particolare sui torrioni della Rocca dra Crava (Rocca dei Corvi) e della Rocca Giana.  

A ben guardare queste fiabesche torri di un paesaggio incantato, si direbbe che un gigante buono si sia divertito a plasmarle, facendo gocciolare la sabbia bagnata dall’alto della sua mano, come ciascuno di noi ha fatto da bambino in spiaggia. 

Il sole è alto nel cielo, il caldo si fa sentire e, ad un secondo sguardo, il colore a tratti rossastro di queste meraviglie geomorfologiche, mi catapulta in un film di Sergio Leone: sono un cowboy sbarbato e arrostito dal sole in groppa al suo destriero, procedo a passo stanco tra un torrione e l’altro e la gola secca mi ricorda che sono alla disperata ricerca di un abitato, possibilmente dotato di saloon whiskey-munito …

Val Gargassa, il far west ligure

Fonte: Stefano Spadacini

Val Gargassa, il far west ligure

Scendo dal cavallo delle fantasie e torno dal mio viaggio estemporaneo nel far west. Ma la spiaggia c’entra in qualche modo: qui 160 milioni di anni fa c’era il mare ed i torrioni sono rocce ofiolitiche, ossia affioramenti di un bacino oceanico del Giurassico!

Prima di accedere al secondo tratto, proseguo verso sud per un breve sconfinamento dall’anello, e mi imbatto in Cascina Veirera, un antico insediamento oggi abbandonato dove, come ci suggerisce il toponimo, sorgeva una vetreria. Da qui si può proseguire ancora verso sud per andare a vedere una sorgente sulfurea.

Torno sui miei passi e, in breve, una ripida salita inaugura la seconda parte dell’anello, dove seguo il segnavia a tre bolli gialli. Poco più avanti arrivo alla parte più panoramica del percorso, dove il Barcun dra Scignura (Balcone della Signora), una curiosa apertura verticale nei conglomerati di puddinga, offre una finestra sullo spettacolare canyon del Gargassa.

Il panoramico Anello della Val Gargassa

Fonte: Ilaria Mangini

Il panoramico Anello della Val Gargassa

Più avanti il sentiero inizia a ridiscendere, si attraversa il letto roccioso di un rio, dopo il quale si inizia a seguire il segnavia a bollo giallo singolo. Attraverso un bel bosco misto di latifoglie e seguo il sentiero nuovamente in discesa che mi riporta al campo sportivo da dove sono partito. 

Info Pratiche

🚗 Uscita Masone della A26, si prende la SS456 per Campo Ligure e Rossiglione (GE), quindi si svolta a destra per Tiglieto sulla SP41 (Anche se su Google Maps questa strada è denominata SP1 e poi SP64, la cartellonistica locale la individua come SP41). Si procede su questa strada fino a prendere una traversa a sinistra per lo stadio comunale, dove, nei pressi del campo da calcio, c’è ampio spazio per parcheggiare (44.560655, 8.649434).

🥾 L’Anello della val Gargassa è adatto a escursionisti esperti ed è caratterizzato da alcuni tratti esposti, ancorché attrezzati con catene, alcuni guadi del torrente ed un dislivello da percorrere rilevante (dati altimetrici dettagliati, cartografia ufficiale e tracce gpx di questo itinerario sul sito del Parco del Beigua):

  • Difficoltà: EE – Per escursionisti esperti
  • Tempo di percorrenza: 3,5-4 ore
  • Lunghezza: 7 km
  • Dislivello: 180 m
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mete storiche Notizie Pompei Viaggi

Pompei stupisce ancora: cosa è emerso dai nuovi scavi

Pompei continua a stupire, e ogni scavo porta alla luce frammenti di un passato sommerso che ci aiutano a ricostruire e comprendere la vita che scorreva nella città antica oltre due millenni fa. La nuova campagna, ripresa dopo più di un secolo in un’area finora inesplorata, ha restituito le prime sorprese.

Pompei regala una nuova scoperta

Lo scorso febbraio sono state avviate nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei – uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito – in un’area estesa per circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio, dove nel 1888 venne già iniziata una attività di indagine presto interrotta. La nuova campagna di scavo lungo Via Nola, in un’area che finora non era stata ancora esplorata, ha portato alla luce, a distanza di oltre un secolo, due case ad atrio costruite in età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in officine produttive.

Nello specifico, si tratta di una fullonica (lavanderia) impiantata nell’atrio dell’abitazione al civico 2, con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti, e di un panificio con il forno, gli spazi per le macine e gli ambienti per la lavorazione e la creazione dei prodotti alimentari da distribuire in città. In questi ultimi ambienti sono affiorati i resti ossei di tre vittime dell’eruzione, tre pompeiani che si erano rifugiati in cerca di salvezza, trovando purtroppo la morte sotto i crolli dei solai.

Dalle prime indagini antropologiche è emerso che si tratterebbe di due individui adulti, probabilmente donne sulla base delle prime analisi, e di un bambino di età intorno ai 3-4 anni. I resti sono stati ritrovati in un ambiente già scavato in precedenza, dove erano rimasti solamente 40 centimetri di stratigrafia intatta. Gli scheletri erano sul pavimento e, oltre alle evidenze di importanti processi di assestamento postmortem, mostrano una serie di traumi perimortem dovuti al crollo del solaio soprastante, i cui frammenti erano frammisti a lapilli pomicei bianchi, che caratterizzano le prime fasi dell’eruzione Pliniana del 79 d.C. a Pompei.

Nell’atrio dell’abitazione con forno annesso, sono riemersi due cubicoli affrescati con scene del mito: Poseidone e Amimone nel primo, Apollo e Dafne nel secondo. Nel primo dei due ambienti si conservano, invece, le tracce del mobilio carbonizzato a causa di un incendio che si sviluppò durante la catastrofe. Solo pochi giorni prima, nel corso di un’altra campagna di scavi, erano riemersi gli scheletri di due uomini, probabilmente adulti di circa 50 anni, trovati riversi su un lato all’interno di un ambiente di servizio di un’antica domus.

Migliorare la conservazione e acquisire nuovi dati archeologici

L’impostazione del nuovo scavo, ubicato nell’Insula 10 della Regio IX, è la stessa già attuata nello scavo della Regio V durante gli anni 2018-2020 che, sotto la direzione dell’allora direttore, Massimo Osanna, ha visto emergere la casa di Orione, la casa con Giardino e il Thermopolium.

L’obiettivo dei nuovi scavi è migliorare la conservazione, rimodulando il fronte di scavo, e acquisire nuovi dati archeologici, grazie all’impiego di diverse professionalità, tra cui archeologi, archeobotanici, vulcanologi, sismologi, numismatici, oltre ad architetti, ingegneri e geologi. La scoperta di questi giorni è solo l’ultimo di una serie di ritrovamenti incredibili a Pompei.

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SiViaggia ti regala il numero 29 dello sfogliabile GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità.

A pagina 114-115 del numero 29 trovate un articolo di SiViaggia dedicato a un viaggio nel cuore e nella storia degli Stati Uniti d’America, là dove tutto è cominciato: lo Stato della Virginia, alla scoperta di luoghi ancora poco noti ai turisti non americani. Lo chiamano il “triangolo storico” (“Historic Triangle”) e comprende tre cittadine, Jamestown, Williamsburg e Yorktown attraversate da una strada storica. Sono i luoghi di George Washington, Thomas Jefferson e di Pocahontas. Davvero magici.

E poi, qualche nostro consiglio per organizzare gite fuoriporta in Italia, tra borghi rinascimentali, cittadine storiche e attività all’aria aperta.

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L’oro viola sta per tingere di meraviglia questi luoghi: lo show ha inizio

Il mese di giugno è sicuramente uno dei più attesi da tutti, del resto è lui che sancisce ufficialmente l’inizio dell’estate. È questo il momento perfetto per pensare e programmare tutte quelle straordinarie avventure che ci permetteranno di andare alla scoperta dei luoghi più affascinanti del pianeta.

Spiagge bianche bagnate da acque turchesi, paradisi in terra, montagne rigogliose e suggestive e metropoli ricche di storia, di cultura e di tradizioni: queste sono solo alcune delle destinazioni che popolano le travel wish list dei viaggiatori.

Tuttavia, non possiamo dimenticare che l’estate coincide anche con uno degli spettacoli più straordinari, affascinanti e suggestivi portati in scena da Madre Natura. A partire dalla fine di giugno e per tutto il mese di luglio, infatti, l’oro viola tingerà di meraviglia alcuni territori del mondo. La fioritura della lavanda sta per cominciare, non vi resta che preparare i bagagli e mettervi comodi: lo show ha inizio.

La fioritura della lavanda in Provenza

È una scia inebriante e profumata, quella prodotta dalla lavanda, e che ci conduce direttamente tra i campi sterminati della Provenza. La regione francese, infatti, è celebre in tutto il mondo per i suoi paesaggi naturali e variegati, proprio quelli che durante la stagione estiva si tingono di mille sfumature di viola.

Quella che si prospetta, davanti allo sguardo di chi arriva fin qui, è una visione da sogno. La fioritura si trasforma in un mare viola che si estende all’orizzonte e si perde a vista d’occhio regalandoci la sensazione di trovarci all’interno di un paesaggio da fiaba.

Sono tanti i luoghi della regione che si trasformano, a partire da giugno, nel palcoscenico di questo show incantato, ma ce ne sono alcuni che, più di altri, regalano un paesaggio da cartolina. Tra questi troviamo sicuramente l’altipiano di Valensole, non a caso si tratta di una destinazione raggiunta da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Situato tra la valle della Durance e le gole del Verdon, questa area naturale ospita una delle più incredibili fioriture di lavanda. Un vero e proprio paradiso terrestre per gli amanti dei paesaggi incantati.

Un altro luogo di grande fascino, da raggiungere questo giugno, è il borgo di Sault. Arroccato su uno sperone roccioso, questo piccolo villaggio incantato è considerato il balcone della Provenza. Da qui, infatti, è possibile avere una vista privilegiata sui campi di lavanda in fiore che si snodano tutto intorno.

Tra le tappe più imperdibili di un itinerario inebriante e colorato, non può mancare l’abbazia di Senanque, un monastero cistercense completamente immerso in un paesaggio caratterizzato da mille sfumature di viola. Questo è il luogo perfetto per ammirare scorci mozzafiato e per scattare cartoline di viaggio dall’immensa bellezza.

L’oro viola arriva anche in Italia

Se è vero che la fioritura di lavanda è collegata inesorabilmente alla Provenza, è vero anche che esistono altre destinazioni da raggiungere per ammirare questo grandioso spettacolo naturale. Anche l’Italia, infatti, ha la sua strada viola, e anche se meno conosciuta, è comunque straordinaria.

Se avete in mente di trascorrere i mesi di giugno e di luglio nel BelPaese, allora, vi basterà organizzare una gita fuori porta per perdervi e immergervi in uno scenario da sogno. Tra i luoghi assolutamente da raggiungere troviamo la Valle Stura, in Piemonte. Nel comune di Demonte, infatti, la lavanda cresce spontanea e rigogliosa da anni creando un paesaggio magico che vi trasporterà direttamente in Provenza.

Anche in Lombardia l’oro viola dà spettacolo. A partire dalla fine di Giugno, infatti, non perdetevi il grande show dei campi di Godiasco, nell’Olprepo Pavese. Se invece avete in mente di raggiungere la Maremma, il consiglio è quello di recarvi a Fonterutoli. Proprio qui, tra le sinuose colline del territorio, è possibile ammirare campi sterminati dove viene coltivata la lavanda del Chianti.

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A Dubai nasce un altro grattacielo: vi lascerà senza fiato

Organizzare un viaggio a Dubai è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Lo è perché sono tante e infinite le cose da fare e da vedere nella città degli Emirati Arabi Uniti e tutte, questo è certo, sono destinate a sorprendere e meravigliare.

Shopping nei negozi di lusso e nei grandi centri commerciali, passeggiate tra maestosi grattacieli che caratterizzano uno degli skyline più suggestivi del mondo intero, visite alle isole artificiali e allo straordinario Atlantis The Palm e poi, ancora, giornate trascorse tra spiagge bianche puntellate da palme e una scena notturna vivace e frizzante: queste sono solo alcune delle esperienze da vivere e condividere a Dubai.

C’è sempre un buon motivo, dicevamo, per raggiungere la città degli Emirati Arabi Uniti più e più volte, e ne abbiamo trovato un altro. Quello che vi permetterà di ammirare un nuovo e straordinario grattacielo, firmato Bugatti, che ridefinisce il panorama urbano e che, ne siamo certi, vi lascerà senza fiato.

Tutte le novità a Dubai

Dubai ci stupisce sempre. Lo fa con nuove attrazioni, con incredibili e imponenti strutture, con le isole artificiali e con gli eventi. E lo fa con i grattacieli, quelli maestosi e imponenti, futuristici e strabilianti che, oggi come ieri, si trasformano in vere e proprie attrazioni turistiche.

Lo skyline della città, infatti, è uno dei più suggestivi al mondo, senz’altro iconico. Vi basterà salire su una delle tante terrazze panoramiche di Dubai per averne la conferma e per ammirare tutto il suo splendore da ogni prospettiva.

Sono tanti e diversi gli edifici imponenti che si sono stagliati sullo scenario urbano negli ultimi anni: alcuni sembrano sfiorare il cielo, altri danno la possibilità di dormire tra le nuvole, altri ancora ospitano eleganti lounge bar e ristoranti di lusso e tutti garantiscono un panorama che lascia senza fiato.

Ed è proprio qui, in un contesto che di per sé è già straordinario, che si fa spazio un nuovo progetto. Si tratta di un grattacielo residenziale e rivoluzionario che porta la firma della celebre casa automobilistica Bugatti, che ha lavorato ad un nuovo ed entusiasmante edificio, dal design incredibile, insieme all’azienda locale Binghatti.

Vista dall'alto del Grattacielo Bugatti a Dubai

Fonte: Bugatti Residences/INSTARimages/IPA

Vista dall’alto del Grattacielo Bugatti a Dubai

Grattacielo Bugatti a Dubai: una visione mozzafiato

Il nuovo grattacielo Bugatti nascerà a Business Bay, uno dei quartieri più affascinanti e vivaci della città. Qui, infatti, tutta una serie di ristoranti, locali alla moda e hotel a 5 stelle, costeggiano il Dubai Water Canal, regalando a cittadini e viaggiatori la possibilità di perdersi e immergi in un’atmosfera davvero suggestiva.

Proprio qui, dove già si staglia l’iconico The Opus di Zaha Hadid, farà capolino il nuovo complesso residenziale della casa automobilistica.

Le prime foto del progetto sono già state svelate e da quello che abbiamo visto è chiaro che, la presenza del grattacielo, cambierà di nuovo lo skyline urbano in maniera sensazionale. L’edificio si snoderà per 42 piani e ospiterà 182 appartamenti, tra i quali 11 attici che garantiranno, ai futuri inquilini, un accesso privilegiato al panorama di Dubai.

Oltre alla grandiosità del progetto, quello che stupisce e incuriosisce è sicuramente il design della struttura, un vero e proprio sogno a occhi aperti caratterizzato da lusso ed esclusività. Come ha dichiarato la stessa azienda, infatti, l’obiettivo è quello di portare l’eleganza e la bellezza della Riviera Francese a Dubai attraverso questa costruzione.

Come? La forma sinuosa del grattacielo, e i suoi elementi architettonici interni, sono un preludio all’eleganza e alla raffinatezza mentre gli interni rifletteranno il core business dell’azienda stessa. Dentro l’edificio, infatti, sarà installato un ascensore che permetterà ai residenti di trasportare agli ultimi piani le proprie automobili. Sarà inoltre creata una sala VIP all’interno della quale i collezionisti di auto potranno incontrarsi, conoscersi, e prendersi cura delle proprie autovetture. Completeranno la struttura anche alcune piscine private, i servizi di portineria, e una finta spiaggia con sabbia vera.

Grattacielo Bugatti a Dubai

Fonte: Bugatti Residences/INSTARimages/IPA

Grattacielo Bugatti a Dubai
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Alghero e dintorni: cosa vedere assolutamente

Porta del nord-ovest della Sardegna, quinta città della regione per numero di abitanti, Alghero è una delle destinazioni dell’isola più amate dai viaggiatori in cerca di luoghi che riescano a riempire i bagagli di ricordi preziosi e a sgombrare la mente dai pensieri della vita quotidiana, per far spazio solo alle emozioni. Scopriamo le sue attrazioni imperdibili e quali tesori si celano nei dintorni.

A passeggio tra bastioni e torri

Considerata la “capitale” della Riviera del Corallo, Alghero è una delle poche città fortificate italiane ad aver mantenuto circa il 70% delle sue mura difensive, il che la rende già unica nel suo genere. Per iniziare a scoprirla è, quindi, d’obbligo una passeggiata lungo i suoi bastioni che affacciano sul porto. Risalenti all’epoca catalano-aragonese, difendono la città vecchia dal mare, congiungendosi con il Lungomare Dante costruito negli anni cinquanta del XX secolo. I loro nomi sono un omaggio a celebri navigatori del passato: Colombo, Pigafetta, Magellano, Marco Polo.

Mentre si perde in paesaggi e scorci deliziosi, lo sguardo incontra anche le suggestive torri difensive che circondano il centro cittadino. Tra queste spiccano la torre di Porta Terra, un tempo la Porta Rejal, ingresso di Alghero per chi arrivava da Sassari, quella di San Giovanni, denominata Torre di Mezzo, la torre di Sulis, tra le più maestose. Attualmente torri e mura rivivono attraverso la programmazione di eventi culturali e tante altre attività. Il patrimonio culturale della città e del territorio di Alghero si articola, infatti, fra siti archeologici, naturalistici e centro storico, comprendendo torri aragonesi, bastioni, palazzi storici, chiese. Un vero e proprio museo diffuso di grande valore e varietà, tutto da scoprire.

Il centro storico di Alghero, tra vicoli, chiese e palazzi

Nel centro storico, un labirinto di vicoli lascia sbucare i passanti in piazze brulicanti di vita. Le tracce del passato catalano della città sono impresse sulle mura gialle e sulle case antiche che la rendono incredibilmente pittoresca, e vale anche per gli edifici religiosi. Tra questi, la Cattedrale di Santa Maria, simbolo di Alghero con il suo campanile ottagonale, la chiesa del Carmelo, con il grande retablo dorato, la chiesa di San Michele, con la cupola in maiolica colorata, la chiesa di Sant’Anna, gioiello tardo-rinascimentale.

La storia che ha attraversato Alghero nel corso dei secoli ha lasciato dietro di sé edifici di interesse storico dagli stili architettonici più disparati: dal catalano del Palazzo Guillot al barocco di Palazzo Serra, dal neoclassico del Palazzo Civico al Liberty delle ville di fine ‘800.

Museo Archeologico e Museo del Corallo

Se volete scoprire la memoria storica, sociale e culturale di questa splendida città sarda, il Museo Archeologico di Alghero (MŪSA) saprà certamente accontentarvi. Ospitato in un antico palazzo, custodisce una collezione di reperti riconducibili ai primi insediamenti umani nel territorio, dal Neolitico fino al Medioevo, scoperti durante gli scavi urbani e fuori dal centro abitato. Il museo offre, inoltre, una visione inedita e privilegiata di luoghi di cui non si può più fruire fisicamente, ma che sono ancora oggi oggetto di studi e ricerche archeologiche e antropologiche.

Il Museo del Corallo è invece  ospitato nela suggestiva cornice di Villa Costantino, edificio in stile Liberty nel cuore della città. Nasce per raccontare l’identità di Alghero e il forte legame che ha unito da sempre il corallo a questi luoghi, portando i visitatori in un affascinante viaggio alla scoperta dell’oro rosso del Mar Mediterraneo: il Corallium Rubrum.

Villaggio Nuragico di Palmavera

Fonte: iStock

Il Villaggio Nuragico di Palmavera

Le necropoli e il villaggio nuragico

Il territorio di Alghero è costellato di monumenti preistorici di grande rilievo per la storia e per la cultura del Mediterraneo. Tra questi, un esempio di notevole interesse è la Necropoli di Anghelu Ruju, inserita nella Tentative List UNESCO per il suo valore storico, artistico e culturale. Il sito rappresenta, infatti, uno dei pochi casi in Sardegna in cui le sepolture con ingresso a pozzetto si associano a sepolture con ingresso a corridoio.

Imperdibile anche una visita al Villaggio Nuragico di Palmavera, uno tra i più importanti siti archeologici della Sardegna. Qui si trovano testimonianze della civiltà nuragica, fra le più significative culture dell’Europa occidentale. Il sito archeologico è composto dai resti di un nuraghe formato in origine da tre torri, e dal villaggio. Il complesso di Palmavera si può ammirare sul promontorio omonimo, all’interno del parco di Porto Conte, a un chilometro e mezzo dal mare.

In prossimità della strada statale 127 bis che collega Alghero e Ittiri, si incontra, infine, la Necropoli di Santu Pedru, una tappa culturale visitabile esclusivamente su prenotazione con visita guidata per via della difficoltà di accesso e percorso. Le domus de janas presenti nel sito sono state scavate a partire dalle ultime fasi del neolitico. La tradizione popolare definiva domus de janas le rocce forate che caratterizzavano il paesaggio rurale sardo: la domus era la casa dove si narra che le janas – minute figure femminili del folclore sardo – fossero impegnate a tessere fili d’oro e d’argento. La parte più antica della necropoli risale al 4300 a.C. Ciò rende il sito di Santu Pedru più antico delle prime Piramidi egizie e contemporaneo dei megaliti di Carnac, in Francia.

Tra insenature e spiagge della Riviera del Corallo

Il litorale di Alghero è lungo circa 90 chilometri, compresi nella famosa Riviera del Corallo, così chiamata per la grande importanza del corallo rosso che viene pescato nelle sue acque e lavorato per farne gioielli e ornamenti fin dai tempi dell’antica Roma. Si parte da sud, dalla spiaggia di Poglina, chiamata anche La Speranza, fino alla stupenda scogliera a nord del Parco Regionale di Porto Conte, passando per lo splendido Lido di Alghero, una distesa di sabbia bianchissima che si spinge a nord fino a Fertilia.

Calette incantevoli si alternano ad altre spiagge famose, come quella delle Bombarde, meta di famiglie e surfisti, dalla sabbia color ocra che si fonde con le sfumature del mare, che vanno dall’azzurro al verde smeraldo. Ad appena un chilometro di distanza, c’è la spiaggia del Lazzaretto, circondata da insenature lambite da acqua cristallina, e un po’ più distante, all’interno della baia di Porto Conte, sbuca la spiaggia dorata di Mugoni. In piena città si può usufruire del Lido di San Giovanni, mentre, poco fuori dal centro abitato, si incontrano le dune di sabbia coperte di ginepri secolari della spiaggia di Maria Pia.

A proteggere gran parte della costa è l’area marina di Capo Caccia – Isola Piana, custode di tesori preziosi, tra cui la meravigliosa Grotta di Nettuno. Il parco di Porto Conte conquista, invece, con le sue distese di macchia mediterranea, le lussureggianti zone boscose e l’affascinante laguna del Calich, splendida oasi di protezione faunistica a pochi passi da Alghero.

La famosa spiaggia delle Bombarde ad Alghero

Fonte: iStock

L’incantevole spiaggia delle Bombarde
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I viaggi pazzeschi di Victoria Cabello

Anche nei viaggi più comuni si può sempre trovare qualche esperienza insolita – se non addirittura pazzesca – da fare. Oltre ai musei, alle visite guidate e alle classiche attrazioni turistiche ci sono esperienze inusuali che meritano un viaggio. Magari su consiglio di chi ci vive.

È quanto racconta Victoria Cabello nel programma Tv “Viaggi pazzeschi“, di cui è anche co-autrice, che va in onda in prima serata ogni martedì su TV8, dove, insieme al suo fidato compagno di disavventure Paride Vitale (con cui ha condiviso la vittoria dell’edizione di Pechino Express dello scorso anno), mostra le attività più adrenaliniche e da brivido che si possono fare in città come Helsinki, Parigi, Berlino, Madrid, Marrakech e Liverpool.

In ogni tappa, tre italiani trasferiti da tempo nella città protagonista di ogni puntata – ribattezzati “local” – propongono a Victoria e a Paride delle esperienze insolite, lontane dai convenzionali tour turistici.

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Fonte: Ufficio stampa

Victoria Cabello nella fredda Finlandia

Da brivido vero è, per esempio, immergersi tra le acque ghiacciate di un lago in Finlandia, cosa che i due protagonisti del programma hanno provato davvero, ma anche fare sci nautico sulla Senna a Parigi. Sono solo alcune delle attività bizzarre e decisamente inaspettate che Victoria e Paride hanno voluto provare. Esperienze che chiunque viaggi in questi luoghi può fare. Il bagno nel ghiaccio è un’usanza non soltanto finlandese ma di molti Paesi del Nord Europa. È una pratica salutare per il corpo e, solitamente, ci si immerge dopo aver fatto una sauna perché il contrasto tra caldo e freddo è alla base degli effetti benefici di questo tipo di trattamento.

Quanto alle attività nautiche sulla Senna, non sono poi così folli. Il Comune di Parigi sta facendo un grosso lavoro di depurazione delle acque della Senna in vista delle Olimpiadi del 2024, in quanto, oltre a ospitare la cerimonia di apertura olimpica, alcune gare, come quelle di nuoto, si svolgeranno proprio sul fiume.

SiViaggia ha intervistato Victoria Cabello per scoprire se anche lei è una da “viaggi pazzeschi” e carpirne qualche indicibile segreto.

Cos’è per te un “viaggio pazzesco”? La location, le esperienze adrenaliniche o altro…

“Combinerei tutto, location con esperienza adrenalinica, un mix micidiale. Sogno di andare a vedere “The Lightning Field” di Walter de Maria (nello Stato americano del New Mexico, n.d.r.). È un posto ad altissima concentrazione di temporali e l’artista ha piazzato in una rada dei pali che attirano i fulmini. Durante un temporale lo spettacolo è pazzesco, si può dormire anche li. Ecco è un’esperienza che vivrei magari con Dario Argento”.

Farsi consigliare dai local o dagli expat: è questa la chiave vincente per un viaggio autentico? C’è differenza tra local ed expat secondo te?

“Non c’è in realtà una differenza tra l’uno e l’altro, secondo me è la chiave vincente. È come chiedere ad un amico quali sono le cose belle da vedere, i consigli degli insider sono il meglio perché sono aggiornati sugli ultimi trend e poi sono consigli dati da persone che vivono il Paese veramente tutti i giorni”.

Tra le mete che hai avuto modo di scoprire durante il programma “Viaggi pazzeschi” quale hai preferito?

Helsinki mi è piaciuta molto, la trovo in linea con me, piena di stranezze e di hobby. Ho scoperto che la Finlandia è il mio Paese per le stranezze che offre. Poi direi Liverpool che mi ha colpito positivamente, fuori dagli schemi ed è anche una destinazione facile da raggiungere a cui nessuno pensa”.

C’è stata un’esperienza tra quelle che hai fatto per “Viaggi pazzeschi” che ti ha cambiata?

“Il rapporto con il freddo ad Helsinki mi ha fatto andare oltre i miei limiti e scoprire i benefici di qualcosa che sulla carta pensi possa “ucciderti”: se pensi di buttarti nell’acqua a -27 gradi…. Mi piace l’idea di un popolo che convive con una natura ostile ed è riuscita a trovare dei benefici. Dopo Helsinki affronterò sicuramente il prossimo inverno in maniera differente”.

Qual è il viaggio più bello della tua vita?

“Il Giappone, senz’ombra di dubbio”.

Qual è l’oggetto indispensabile che metti sempre in valigia?

“Il phon per la frangetta, indispensabile davvero per me!”.

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Fonte: Ufficio stampa

Victoria Cabello e Paride Vitale a Berlino
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La meravigliosa grotta che cattura i raggi del sole

Nel Parco Nazionale di Khao Sam Roi Yot, a poco meno di un’ora di auto da Hua Hin, si trova una grotta unica nel suo genere. A scoprirla, secondo la leggenda popolare, è stato un antico sovrano del posto circa 200 anni fa, il quale vi si rifugiò dopo essere stato costretto ad abbandonare la sua nave durante una forte tempesta. Si chiama Phraya Nakhon, ed è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi che potete incontrare in Thailandia. Scopriamo cos’è che la rende così speciale e perché vale la pena arrivarci.

Phraya Nakhon Cave, una delle grotte più belle della Thailandia

La Thailandia è così ricca di attrazioni da scoprire da far girare la testa, ma la grotta di Phraya Nakhon merita senz’altro una visita. Si chiama così dal nome dall’esploratore che l’ha scoperta, Chao Praya Nakhon Sri Thammarat, all’epoca sovrano di Nakhon Si Thammarat. Questa meraviglia naturale è formata da due cavità, che non sono buie come ci si potrebbe aspettare, bensì inondate dalla luce del sole, a tal punto che riescono a crescervi persino gli alberi all’interno, rendendo l’ambiente ancora più magico.

La prima grotta contiene un fenomeno naturale che assomiglia a una cascata “asciutta” e diverse stalattiti e stalagmiti. Ma è la seconda la vera attrazione, famosa per il tempio che cela al suo interno, il Kuha Kuha Kharuehat. Costruito nel 1890 in occasione della visita del re Chulalongkorn il Grande (Rama V), gode di una particolare posizione che gli permette di catturare i raggi solari che filtrano nelle ore mattutine dal foro naturale sul soffitto della grotta. Il silenzio e la solennità che avvolgono la struttura fanno sì che l’atmosfera sia ancora più surreale. Sulle pareti della camera principale si possono anche vedere le firme dei re Rama V e Rama VII.

L’escursione per raggiungere la grotta di Phraya Nakhon

Si può arrivare alla grotta di Phraya Nakhon e al tempio partendo da Bang Pu, un piccolo villaggio di pescatori nel distretto di Sam Roi Yot, in due modi: noleggiando una barca per approdare alla spiaggia di Laem Sala (alla quale non si può accedere in auto) oppure raggiungendola  a piedi, considerando però che sono circa 30 minuti di cammino, per lo più in salita. Una volta arrivati alla spiaggia, si dovrà poi camminare per altri 30 minuti per giungere finalmente a destinazione. Si consiglia, pertanto, di prendere il battello, poiché la sola passeggiata dalla spiaggia è già alquanto impegnativa. Bisogna poi inerpicarsi per un sentiero in salita di 430 metri, per cui è bene indossare scarpe comode.

Prenotata la barca per Laem Sala Beach, si può anche optare per una gita a Monkey Island, per dare da mangiare alle scimmie che vivono lì. Se preferite andare a piedi, potete invece fare una pausa a circa metà strada, dove avrete la possibilità di ammirare un panorama straordinario delle montagne e del paesaggio marino. Infine, pagato l’ingresso al Parco Nazionale Sam Roi Yot, riceverete una guida che vi condurrà alla grotta. Se volete godervi lo spettacolo dei raggi del sole che inondano questa meraviglia naturale, l’orario ideale è intorno alle 10-10.30, a seconda della stagione, ma è vivamente consigliato arrivare nelle prime ore del mattino se preferite evitare la folla.