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Al via la nuova stagione estiva sui treni turistici italiani

È partita la stagione estiva di FS Treni Turistici Italiani, società del Polo Passeggeri del Gruppo FS dedicata alla promozione del turismo di qualità, attento alla valorizzazione delle eccellenze del territorio italiano grazie a treni appositamente allestiti, con interior di qualità, e collegamenti diurni e notturni.

Online il nuovo sito Fstrenituristici.it dove sarà possibile conoscere e acquistare gli itinerari verso Liguria, Toscana e Veneto nonché scoprire qualche curiosità tecnica sui treni “Espresso Cadore”, “Espresso Riviera” ed “Espresso Versilia”, oltre a tutti gli altri servizi offerti dalla compagnia.

Le nuove esperienze di viaggio

L’offerta commerciale avrà collegamenti sia diurni che notturni. I treni che viaggiano di giorno saranno l’Espresso Versilia e l’Espresso Riviera.

Il primo, con partenza da Milano, condurrà verso alcune tra le più belle località delle Cinque Terre, per poi proseguire verso Pisa e le splendide spiagge della Versilia, in un mondo di arte, cultura, attività all’aria aperta quali surfing e biking e la deliziosa enogastronomia toscana.

L’Espresso Riviera, invece, viaggerà da Milano a Ventimiglia e attraverserà le incantevoli spiagge della Riviera dei Fiori, fino a lambire la Costa Azzurra. Si tratta di uno degli itinerari più celebri del Mediterraneo, tra spiagge accarezzate dal sole, pittoreschi borghi, specialità culinarie e innumerevoli opportunità per entusiasmanti escursioni, sia via mare che via terra.

Infine, dopo la stagione invernale torna sui binari anche l’Espresso Cadore che viaggerà durante la notte. L’edizione estiva prevede collegamenti diretti da Roma verso la montagna, con una programmazione delle partenze rimodulata per vivere la bellezza non solo di Cortina d’Ampezzo ma di tutte le montagne del Cadore, sia durante il weekend sia con una formula “vacanza settimanale”.
Sarà un collegamento notturno e diretto da Roma Termini a Calalzo – Pieve di Cadore – Cortina d’Ampezzo per lasciarsi incantare da panorami idilliaci e cogliere l’occasione di praticare trekking, escursioni a piedi e in bicicletta e molte altre attività. Per un riposo sereno e un viaggio di assoluta qualità vi sarà personale disponibile in ogni carrozza, silenzio nelle aree sonno e una marcia di viaggio dolce lungo l’intero percorso. Le carrozze letti sono a compartimenti singoli, doppi o da quattro posti.

Treni turistici italiani: informazioni utili

A bordo di tutti i treni diurni di FS Treni Turistici Italiani è garantita al turista la massima comodità e privacy grazie alle ampie poltrone in compartimenti a salottino di prima e seconda classe che da quattro ospitano fino a sei persone, prenotabili anche a uso esclusivo per chi vuole godere di un ambiente ferroviario tutto per sé.

Su tutti i treni, diurni e notturni, sarà presente l’esclusiva carrozza ristorante con menù e piatti che seguono la stagionalità e la tipicità della cucina made in Italy. Anche per la stagione estiva il bar di bordo sarà sempre a disposizione dei viaggiatori.

I biglietti per viaggiare a bordo dell’Espresso Cadore, Espresso Versilia ed Espresso Riviera saranno presto disponibili su tutti i canali di vendita di Trenitalia e, in occasione del lancio dei servizi estivi, FS Treni Turistici Italiani offrirà ai passeggeri la possibilità di acquistare i biglietti a una tariffa promozionale.

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La magia del Lago Pianozes, a poca distanza da Cortina d’Ampezzo

Cortina d’Ampezzo è una fiabesca località della provincia di Belluno incastonata tra le montagne più belle della Terra: è la Regina delle Dolomiti. Un luogo famosissimo e frequentato da turisti provenienti da ogni parte del mondo ma, nonostante questo, riesce a mantenere ancora degli angoli segreti, poco noti al turismo di massa e che conservano intatta la loro pura bellezza, come il Lago Pianozes.

Lago Pianozes: informazioni utili

Il Lago di Pianozes è un posto magico che sorge a circa 6 chilometri di distanza dalla straordinaria Cortina d’Ampezzo. Situato a 1181 metri sul livello del mare, riesce subito a farsi amare dai suoi visitatori per via delle sue acque color smeraldo, in cui si riflettono le imponenti cime circostanti e la vegetazione rigogliosa che impreziosisce il territorio.

Facilmente raggiungibile in auto, d’estate è ben più frequentato che in inverno, merito dei paesaggi da cartolina che regala e dall’aria pura e fresca di montagna che rimette al mondo.

Da questo prezioso specchio d’acqua, tra le altre cose, si snodano diverse escursioni che portano al cospetto delle Dolomiti, ma nulla vieta di poter fare solo una piccola passeggiata lungo il suo diametro per poter ammirare al massimo la sua bellezza cristallina.

Il giro dei tre laghi di Cortina

Nei pressi di Cortina prendono vita tre dei più bei laghi delle Dolomiti, profonde gole e fragorose cascate. Non a caso, è possibile fare un’escursione dal forte interesse naturalistico intorno a questi tre laghi.

Si tratta di un emozionante giro ad anello di circa 6 ore che inizia proprio dal piccolo tesoro del Lago Pianozes. Qui è impossibile non fermarsi ad ammirare e fotografare questa distesa d’acqua dal colore verde acceso, esaltata dal fitto bosco che la incornicia e che si fa spazio tra le cime dolomitiche.

Da qui si imbocca la strada per risalire per circa 100 metri, per poi ritrovarsi su una stradina sterrata (sentiero 430) in direzione del Lago d’Ajal. Ci vogliono approssimativamente 40 minuti di cammino per arrivare al cospetto del Lago d’Ajal, ma quel che è certo è che ciò che il visitatore si trova davanti è uno spettacolo puro: è immerso in un ambiente naturale di vero pregio e vi si specchia un grazioso rifugio con un’ampia terrazza da cui ammirare tutto il fascino delle Dolomiti.

Subito dopo occorre intraprendere il sentiero 431, che si presenta ben più impegnativo dei tragitti appena effettuati. Ci si inoltra nella foresta e si passa persino nei pressi del Beco d’Ajal, un luogo dai profili magici e caratterizzato da una serie di grandi e curiosi massi incastonati in una folta vegetazione. Non manca la possibilità di fare soste per ammirare scorci incredibili sull’intera conca ampezzana e le sue sontuose montagne.

L’escursione continua per circa tre ore, uscendo a passo lento dal fitto bosco, fino a quando gli occhi si posano su un panorama commovente: siamo arrivati al Lago Federa. Si tratta di uno dei laghi di montagna più belli e famosi delle Dolomiti, che regala un paesaggio che sembra caduto in terra dal paradiso.

Si riprende quindi il cammino seguendo il segnavia 432 che in circa 40 minuti conduce alla malga Federa, piena di mucche, asini e cavalli al pascolo, per poi seguire le indicazioni per il sentiero Gores de Federa, che passando tra cascate, gole, rivoli d’acqua e ponti sospesi conduce verso la fine di questa straordinaria escursione.

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In Egitto rinasce la Cittadella del Cairo, ed è una meraviglia

L’Egitto ha annunciato di aver ampliato l’accesso alla Cittadella del Cairo, sito Patrimonio dell’Umanità, con una storia leggendaria che risale a quasi 850 anni fa. Parliamo di una delle principali attrazioni turistiche della capitale, nonché suo cuore medievale, che ha aperto al pubblico un’altra ala che ospita le due torri semicircolari dell’imponente fortezza.

Le torri storiche della cittadella aprono ai visitatori

Costruita tra il 1176 e il 1183, la Cittadella del Cairo o di Saladino è stata realizzata da Ṣalāḥ al-Dīn per proteggere la città dagli attacchi dei Crociati. La fortezza è stata così efficace come punto di difesa strategico che la sede del governo egiziano vi rimase fino al XIX secolo, cioè per quasi 700 anni. La sezione appena inaugurata è stata utilizzata fino a poco tempo fa come spazio per eventi privati e per ospitare caserme dell’esercito e della polizia. Comprende le torri Ramla, alta 20,8 metri, e Al-Haddad, una delle più grandi della Cittadella, costruite nei decenni successivi alla morte di Salah al-Din dai suoi successori.

Il ministro delle Antichità e del Turismo dell’Egitto, Ahmed Eissa, ha dichiarato in un comunicato che l’apertura delle torri, in seguito a un accurato restauro, insieme ad altre attrazioni inaugurate di recente, allungherà il tempo di visita alla Cittadella da un’ora a tre, contribuendo ad aumentare anche il numero di notti trascorse dai visitatori al Cairo. Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha sottolineato che le due torri saranno aggiunte all’itinerario della cittadella e che i visitatori potranno accedervi con un unico biglietto d’ingresso. L’opera rappresenterebbe il primo tassello di un grande progetto per rilanciare la capitale come nuovo prodotto culturale, chiamato ‘Cairo City Break’, i cui dettagli saranno svelati nei prossimi mesi.

L’ampliamento dell’accesso alla Cittadella avviene mentre il Paese si prepara all’apertura del Grande Museo Egizio, a lungo rimandata, che dovrebbe essere inaugurato nel corso dell’anno e ospiterà 100.000 manufatti in 12 sale espositive, su un’area di 484.000 metri quadrati. Lo scorso autunno, l’Egitto ha dichiarato di voler raddoppiare il turismo nel Paese nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di raggiungere 30 milioni di visitatori entro il 2028. L’anno scorso ha raggiunto 14,91 milioni di turisti, l’obiettivo annunciato dal governo è di arrivare a 18 milioni per il 2024.

Cosa vedere nella Cittadella di Saladino

Costruita sulla collina di Mokattam, nell’attuale Cairo islamico, la Cittadella di Saladino è oggi una delle fortificazioni medievali più importanti e meglio conservate al mondo, diventata Patrimonio UNESCO dal 1976, anno in cui l’intero centro storico della capitale egiziana ha ottenuto questo riconoscimento.

Tra le attrazioni da vedere, Palazzo Gawhara, conosciuto anche come Palazzo dei Gioielli, edificio in stile ottomano dove è possibile visitare il trono di Muhammad ʿAli, ritenuto il padre fondatore dell’Egitto moderno, i mobili d’epoca e i costumi del sultano, di cui fu la residenza, che prende il nome dalla sua ultima moglie, Gawhara Hanem. Ci si imbatte, poi, nella Moschea di Muhammad Ali o Moschea di Alabastro, progettata sulla base della Nuova Moschea di Istanbul. Fu quindi costruita secondo il modello delle moschee ottomane, con pianta rettangolare coperta da una grande cupola centrale e circondata da diverse semicupole incorniciate da due minareti.

Da non perdere anche la Moschea del Sultano Hassan, con i suoi quasi 8.000 metri quadrati, una delle moschee più grandi del mondo e uno dei migliori esempi di architettura mamelucca del Cairo, e la Moschea di ibn Tulun, la più antica e la più grande della capitale egiziana, che conserva ancora gli elementi decorativi originali, circondata da un enorme cortile esterno che serve a tenere separato il tempio dal rumore della città.

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La “Venezia d’Africa” è una città che sorge sulle palafitte

Una città sull’acqua, in cui le strade si percorrono con le imbarcazioni e abitazioni si ergono su palafitte: è la Venezia d’Africa, un luogo affascinante, in cui il tempo sembra essersi un po’ fermato e la vita è scandita da ritmi più lenti.

Ganvié si trova in Africa occidentale nel Benin meridionale, si tratta di un villaggio lacustre che è stato costruito sul lago Nokoué, un luogo antico, le cui origini sono da ricercare nel XVIII secolo. Questo villaggio, che vive soprattutto di pesca, è anche sempre di più una meta turistica apprezzata, ciò non stupisce dal momento che sembra di ritrovarsi in un luogo senza tempo e dove la mano degli uomini emerge a ogni costruzione.

 Ganvié, benvenuti nella Venezia d’Africa

Le case sono costruite su palafitte, i pali di bambù emergono dalle acque del lago e sorreggono le abitazioni. Le barche si muovono su queste strade liquide. Qui il tempo sembra non esistere, perché gli abitanti di Ganvié – la Venezia d’Africa –  vivono di pesca e si sono adattati ad abitare questo luogo. Dormono in case in legno, con tetti di paglia (ma si vedono anche in lamiera), si spostano con imbarcazioni lungo questi percorsi d’acqua: piroghe con remi e alcune anche con motori. Sono il vero mezzo di trasporto che si utilizza per ogni spostamento tra un edificio e l’altro.

Il villaggio ha circa 20mila abitanti e dal 1996 è iscritto alla lista indicativa Unesco, non ancora nei siti Patrimonio dell’Umanità. Il lago su cui sorge è poco profondo, può raggiungere un’altezza di circa due metri e la sua acqua – essendo collegato al mare – è salmastra per questa ragione non è potabile. L’approvvigionamento per bere avviene tramite fontanelle alle quali ci si reca per riempire i contenitori. Viene anche allevato del bestiame su alcune isolette.

Ma gli abitanti vivono soprattutto di pesca e di turismo; infatti, la Venezia d’Africa è una delle mete più raggiunte se si visita questa zona del Benin ed è un luogo particolarissimo.

Per risalire alla sua nascita si deve tornare al XVIII secolo quando la popolazione si è recata in questa zona per sfuggire alla tratta degli schiavi.

Ganvié: la Venezia d'Africa

Fonte: iStock Photo

Ganvié è la Venezia d’Africa

Come raggiungere e quanto fermarsi alla Venezia d’Africa

Si può dedicare alla visita della Venezia d’Africa una giornata, per raggiungerla si deve salire su un’imbarcazione, un breve percorso che permette già da solo di immergersi nell’atmosfera particolarissima di questo luogo.

Nel villaggio, che si sviluppa su un territorio abbastanza esteso, inoltre si trovano un hotel e un negozio dove acquistare dei ricordi della visita. Il lago si estende su circa 16mila ettari ed è il posto ideale per chi apprezza osservare gli uccelli; infatti, ci si può imbattere nell’anastomo africano e nell’airone tigrato crestabianca. Se si decide di inserire la Venezia d’Africa fra le proprie tappe di viaggio è bene sapere che è necessario visitarla con una guida.

Inoltre, non è molto distante dalla capitale economica del paese: Cotonou, che si trova a circa mezzora di distanza e anche questa città è una meta imperdibile con le sue tante attrazioni. Tra queste impossibile non citare il Grand Marché du Dantokpa dove si trovano le merci più disparate: si tratta di un grandissimo mercato a cielo aperto, forse tra i più vasti che si trovano in questa zona del continente africano. Un luogo in cui trattare e lasciarsi affascinare dalla cacofonia di suoni e dai tanti profumi.

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Il treno Roma-Cortina viaggerà anche in estate

I viaggi notturni sono il futuro del turismo su binari: l’esperimento, ad onor del vero iniziato da poco, del treno Espresso Cadore che collega Roma e Cortina d’Ampezzo si è rivelato un vero successo e proseguirà anche nei prossimi mesi, per consolidare quello che è un nuovo segmento del settore ferroviario. Anzi, l’obiettivo è quello di espandere ulteriormente la rete, raggiungendo nuove località in Italia. Scopriamo qualcosa in più.

Il treno notturno Roma-Cortina

Verso la fine del 2023, l’Espresso Cadore ha debuttato sulla rotta Roma-Cortina: si tratta di uno dei primissimi esperimenti rientranti nel progetto FS Treni Turistici Italiani, che mira ad incentivare il viaggio su rotaia nel nostro Paese. È infatti ormai chiaro che sempre più persone scelgono il treno come mezzo di trasporto per le loro vacanze, per i più svariati motivi: è più sostenibile dell’auto (per le brevi percorrenze) e dell’aereo (per le medie percorrenze), rientra appieno nell’idea di turismo slow che è uno dei nuovi trend di viaggio ed è esso stesso parte dell’esperienza – basti pensare alla bellezza dei panorami da ammirare dal finestrino.

Ma torniamo dunque all’Espresso Cadore: il treno notturno collega la capitale alla perla delle Dolomiti, la città di Cortina d’Ampezzo. Il viaggio inizia presso la stazione di Roma Termini e ha come tappe Orte, Orvieto, Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. L’ultima fermata è a Calalzo (Belluno), da cui è previsto un servizio di autobus per raggiungere il centro di Cortina in appena 50 minuti. Si tratta di un itinerario lanciato da poco, ma già di grande successo: permette infatti di essere sulle Dolomiti in poche ore, l’ideale per chi ama la settimana bianca. Inoltre, viaggiando in notturna non si perde neanche un minuto di divertimento.

Attualmente, l’Espresso Cadore viaggia il venerdì/sabato notte da Roma a Cortina, mentre il rientro è previsto nella notte tra domenica e lunedì. La bella novità è che l’esperimento invernale, avendo riscosso il favore dei passeggeri, si protrarrà anche in estate. Dunque sarà possibile partire dalla capitale la sera ed essere, la mattina dopo (ben riposati grazie alle cuccette disponibili a bordo), immersi nel paesaggio incantevole delle Dolomiti, per fare un po’ di trekking o semplicemente per fuggire alla calura estiva della città. I dettagli non sono stati ancora resi noti, quindi dovremo attendere un po’ per scoprire quando il treno viaggerà nel periodo caldo.

I treni notturni per la Sicilia

Ma il prolungamento del servizio dell’Espresso Cadore è solo una delle novità di questo 2024. I treni notturni si stanno infatti rivelando una strategia vincente, tanto da aver registrato un aumento del 25% in termini di passeggeri. L’obiettivo è quindi puntare ancora su questo tipo di viaggi, per andare incontro alle esigenze dei turisti che non vogliono perdere tempo prezioso delle loro vacanze. L’intenzione primaria è, ovviamente, quella di mantenere la tratta Roma-Cortina il più a lungo possibile, nel caso in cui dovesse funzionare anche in estate.

E poi si parla già di introdurre nuove rotte, da operare sempre a bordo di treni notturni. In particolare, secondo quanto affermato da Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, l’azienda starebbe rinnovando 70 carrozze notte (grazie ai fondi del Pnrr) con l’obiettivo di aprire itinerari che conducano in Sicilia. L’isola, una delle mete turistiche estive più apprezzate tra gli italiani – e non solo – ha bisogno di nuovi collegamenti e questa potrebbe essere l’opportunità tanto attesa.

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Alla scoperta di Murano, una preziosa perla veneta

Avete mai visto qualcuno trasformare la sabbia, l’aria e il fuoco in un’opera d’arte? Se non lo avete fatto sappiate che c’è un posto in Italia in cui tutto questo è possibile, se invece avete già ammirato questo spettacolo è bene essere a conoscenza che c’è sempre un ottimo motivo per tornare in questa magica destinazione del nostro Paese. Parliamo di Murano, una perla del Veneto tutta da scoprire.

Murano: informazioni utili

Murano è un pittoresco centro abitato che sorge nella magnifica Laguna Veneta, a Nord-Est di Venezia. Si tratta di un borgo davvero speciale, perché si sviluppa su sette graziose isole poste lungo il canale dei Marani. Farci un viaggio vuol dire ritrovarsi al cospetto di un tripudio di canali, rii e ponti che rendono l’atmosfera altamente emozionante.

Una passeggiata da queste parti, infatti, permette di ammirare case basse dalle facciate variopinte che si mescolano armoniosamente con eleganti palazzi. Per non parlare degli scorci che sono davvero suggestivi e in particolare al tramonto, quando la laguna diventa più romantica che mai.

Murano, Veneto

Fonte: iStock

Veduta di Murano

Gli abitanti di Murano si distinguono da quelli di molte altre località del mondo perché sono maestri dell’artigianato, e soprattutto del vetro che, pur essendo un materiale umile, è stato reso dalle loro mani un qualcosa di particolarmente prezioso.

Cosa vedere

Murano è bellissima, in lungo e in largo e in qualsiasi angolo che possiede c’è qualcosa che riesce a colpire i visitatori. Molti la conoscono per la fama di maestria della lavorazione del vetro, ma in realtà questo borgo veneto è un susseguirsi di attrazioni da visitare, e a partire dalla sua splendida Basilica di Santa Maria e San Donato.

Questo edificio da solo vale il viaggio e i motivi sono principalmente due: è una delle chiese più antiche della laguna, ed è anche uno splendido esempio di romanico lagunare.

Dalle origini incerte, offre una facciata apparentemente semplice ma che nasconde una piacevole sorpresa: girando attorno al perimetro della chiesa, vi troverete di fronte un magnifico abside con archi bizantini e colonne di marmo bianco. Non è di certo da meno l’interno, poiché vi sono conservati dei meravigliosi mosaici su fondo d’oro, in stile bizantino, e un mosaico pavimentale in tessere colorate che raffigura personaggi biblici tramite allegorie paleocristiane.

Poi ancora la Chiesa di Santa Maria degli Angeli che, nel corso degli anni, è stata un lazzaretto, un ospedale e una casa per le famiglie povere. Si affaccia sull’omonimo canale, in uno degli estremi lembi dell’isola.

Mentre nella zona più meridionale sorge la ex Chiesa di Santa Chiara le cui origini risalgono al 1231. Un edificio che nel corso del tempo ha vissuto diverse vicissitudini, fino a subire un crollo parziale e ritrovarsi in uno stato di abbandonato. Tuttavia, nel 2012 è stato intrapreso un progetto di ristrutturazione e riconversione con l’intenzione di creare uno spazio per la presentazione della lavorazione del vetro.

Molto bello è anche il signorile Palazzo da Mula che spesso ospita mostre ed esposizioni, come molto interessante è la Chiesa di San Pietro Martire che tra le sue mura cela delle tele di Bellini, Tintoretto e Veronese. Infine, il famosissimo faro di Murano. Come ogni degno paesaggio sull’acqua dai profili romantici, anche questo faro resiste allo scorrere del tempo e alle intemperie, tanto da essere ancora in funzione.

È considerato il guardiano della laguna di Venezia, e la sua forma e imponenza ricordano i fari solitari nel mezzo dell’Oceano. Dall’eleganza puramente veneziana, è circondato da piccole casette colorate che creano una particolare armonia con il blu del cielo e del mare e con il bianco del materiale con cui è stato costruito, ovvero la pietra d’Istria.

Murano e il suo faro

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Veduta di Murano e del suo imponente faro

L’arte del vetro di Murano

Si narra che, nell’ormai lontanissimo 1291, il Doge decise di spostare tutte le vetrerie di Venezia a Murano. Da quel momento in poi, questo semplice materiale divenne il più grande vanto e bene prezioso di quest’isola veneta.

Gli artigiani, da queste parti, sono da sempre estremamente rispettati in quanto creatori di un’arte centenaria gelosamente protetta. Insieme a loro ci sono due aiutanti, chiamati servente e serventino, che risultano fondamentali nel processo della soffiatura.

Il lento ma affascinante processo di lavorazione dà vita a delle vere e proprie opere d’arte, rifinite e curate nei minimi dettagli, e tutte rigorosamente Made in Italy.

Dove ammirare la lavorazione del vetro

È proprio l’ex Chiesa di Santa Chiara uno dei luoghi dove ammirare l’arte del vetro di Murano. Oggi, infatti, è un magnifico spazio per eventi aziendali e feste private con all’interno una fornace attiva per la lavorazione del vetro. Restaurata e riaperta al pubblico nel 2016, il nome ufficiale è ormai The Glass Cathedral – Santa Chiara, e vi è possibile vivere un’esperienza immersiva nell’arte contemporanea del vetro di Murano.

Imperdibile è anche il Museo del Vetro che delizia i visitatori dal 1861. Inizialmente era stato concepito come un archivio di documenti che potessero testimoniare la storia e la vita sull’isola ma, grazie a generose donazioni delle vetrerie locali, oggi è uno splendido museo che possiamo tutti visitare.

Un luogo da non perdere perché permette di fare un viaggio nei settecento anni di storia del vetro di Murano, a partire del Trecento fino ai giorni nostri.

Gli occhi e l’anima saranno molto felici di scoprirlo, perché vi sono contenuti capolavori di arte vetraria di tutti i periodi storici. Non manca la possibilità di approfondire la conoscenza della lavorazione di questo materiale e delle diverse tecniche possibili. Il tutto all’interno di un elegante palazzo in stile gotico veneziano che fu persino la residenza dei vescovi di Torcello.

Infine, un viaggio a Murano non può prescindere da una visita a uno dei tanti laboratori del vetro che si sviluppano dentro il borgo. Qui, infatti, si avrà l’occasione di osservare da vicino come vengono realizzati tutti i manufatti che sono in mostra al museo.

In genere si può assistere a una spiegazione del processo di produzione e della tecnica di soffiatura, poi il percorso prosegue verso la fornace in cui  un maestro artigiano mostra e racconta il modo in cui si creano i preziosi oggetti in vetro soffiato.

La visita termina con una piccola tappa nell’outlet aziendale per chiunque volesse acquistare gioielli, sculture, lampadari e murrine con uno sconto. Infine, per chi lo desidera, c’è anche la possibilità di partecipare a corsi e laboratori di modellazione del vetro e creazione gioielli.

Murano e il vetro

Fonte: iStock

L’arte della lavorazione del vetro a Murano
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Venezia: ecco dove si trova il murale di Banksy

Succede all’improvviso, e inaspettatamente, in Italia così come nel resto d’Europa. Gli abitanti delle città scelte, e privilegiate in un certo qual modo, si risvegliano l’indomani con una grandiosa e straordinaria opera d’arte, quella che porta la firma di Banksy. Del resto è questo il modus operandi di uno degli street artist più acclamati e famosi del nostro secolo, quello di agire all’ombra della Luna, la cui identità resta avvolta da un mistero che sembra non avere soluzione.

Ed è successo anche a Venezia nel maggio del 2019, in concomitanza con l’inaugurazione della Biennale d’Arte, dove l’artista ha creato il murale del Bambino Migrante. Da quel momento in poi la Serenissima, insieme a Napoli, si è guadagnata l’onere e l’onore di ospitare e preservare il raro passaggio dello street artist nel Bel Paese.

Il capolavoro, ancora oggi visibile sulla parete esterna di un edificio veneziano anche se a rischio deterioramento, raffigura un naufrago bambino abbigliato con un giubbotto salvagente mentre tiene in mano una torcia. Un’immagine simbolica, e molto intensa, con il quale l’artista ha voluta ancora una volta affrontare un tema sociale molto delicato per sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma dove si trova il murale di Banksy a Venezia? E come si raggiunge?

Venezia, il Bambino Migrante

La storia del Bambino Migrante, oggi al centro del dibattito tra le istituzioni per la sua salvaguardia e per il rischio di deterioramento, risale al 2019. Quando i cittadini di Venezia si sono risvegliati quel giorno di maggio con un nuovo stencil in città, il pensiero è andato subito a Banksy. Del resto i dettagli e la cifra stilistica riconducevano proprio all’opera del misterioso artista. Eppure lui non ha riconosciuto il murale, almeno non subito. Lo ha fatto dopo tre settimane, attraverso il suo profilo Instagram, pubblicando due foto del Bambino Migrante e rivendicando, così, la paternità dell’opera.

Da quel momento in poi, il murale presente sull’edificio veneziano, si è trasformato in un tesoro per la città, nonché in un’attrazione turistica per tutti coloro che giungono in visita a Venezia. Eppure, quel gioiello di inestimabile valore, rischia di scomparire, di deteriorarsi in maniera irreversibile a causa della forte umidità e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

Come raggiungere l’opera di Banksy

Nelle ultime settimane, sono stati in molti a interessarsi al Bambino Migrante e al futuro di quel capolavoro di street art, diventato ormai fragile a causa delle intemperie e dell’umidità. Alla fine, dopo molte discussioni, è stato deciso di restaurare l’opera con fondi privati.

Intanto, i cittadini di Venezia e tutte le persone che hanno in mente di visitare la Laguna, possono ammirare il Bambino Migrante recandosi a Dorsoduro, il quartiere universitario della città. È qui che l’opera è stata creata da Banksy su un palazzetto che affaccia direttamente su Rio de Ca Foscari.

Il consiglio, per ammirare il Bambino Migrante in tutto il suo splendore, è quello di raggiungere Campo San Pantalon, dove domina l’omonima chiesa, e di salire sul ponte in pietra. Da qui è possibile godere di una vista privilegiata sulla parete dove campeggia l’opera di Banksy.

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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.

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Le più belle ville venete da vistare in un weekend

Due giorni dedicati a scoprire beni straordinari come “case vive”. Giunta alla sua seconda edizione, la Giornata delle Ville Venete promuove un approccio decisamente nuovo e originale: apprezzare la Villa vista attraverso “l’esperienza del fare”. Tante le attività proposte, tra visite guidate, degustazioni, soggiorni, laboratori, reading, performance artistiche, convegni e incontri esclusivi, con qualche novità imperdibile. Centinaia di avventure tematiche che i visitatori potranno scegliere a seconda delle proprie passioni o del territorio che vorranno esplorare nel weekend del 21 e 22 ottobre. Ve ne diamo un assaggio.

Giornata delle Ville Venete: le esperienze da fare in un weekend

Collocate tra le regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, sono più di 70 le Ville che aderiscono alla Giornata delle Ville Venete, con una proposta di oltre 120 esperienze, organizzate per nuclei tematici.

  • Heritage, con visita al patrimonio culturale, visita guidata con il proprietario, rievocazione in costume, racconto approfondito con aneddoti della famiglia.
  • Green, con attività outdoor legate al tema della sostenibilità, visita al parco con guida specializzata, pic-nic autunnale, shooting fotografico.
  • Family, all’insegna delle esperienze pensate per la famiglia e i bambini, tra laboratori, cacce al tesoro, attività̀ di artigianato, visite speciali per i più piccoli, fattorie didattiche.
  • Wine and Food, per esplorare da vicino la produzione vitivinicola mantenuta in molte Ville Venete, tra visite alle cantine, degustazioni di prodotti agricoli, visite alle vigne, pranzi, cene, brunch e merende con i prodotti d’eccellenza realizzati a chilometro zero nelle Ville.
  • Dream, soggiorni da sogno per vivere un’esperienza completa e immersiva in un’esclusiva Villa Veneta.

Quest’anno si aggiungono, poi, due novità. GenZ: dedicata alla Generazione Zeta, con attività che consentono un’esperienza di visita esclusiva alle scuole, gruppi classe o gruppi di studenti universitari. Well being, invece, offre l’opportunità per pensare alla Villa Veneta come luogo per fare yoga, o camminate di meditazione, ma anche la possibilità di restare immersi nel nobile silenzio, finalmente scollegati dai tanti dispositivi che ormai tiranneggiano la nostra vita o lontani dal frastuono delle città.

I nuovi Percorsi di Villa in Villa

Tra le importanti novità di quest’anno, per rendere la Giornata delle Ville Venete appetibile al pubblico nazionale e internazionale, sono stati realizzati anche i Percorsi di Villa in Villa, organizzati per aree geografiche di destinazione, in grado di far vivere ai turisti più esperienze in più Ville all’insegna della scoperta di questo splendido territorio.

Qualche esempio? Partendo dal Friuli-Venezia Giulia, si può iniziare da Passariano di Pordenone dalla regale Villa Manin, con la visita speciale “Segreti di Villa Manin”. A trenta km di distanza, la storia della famiglia Manin prosegue nell’elegante Villa Manin Guerresco, dove ad attendere i visitatori ci sarà una visita guidata dal titolo “Nobiltà, cibo e cultura nella pianura friulana”. Nella vicina provincia di Gorizia, a Romans d’Isonzo, a soli 15 Km di distanza, ci si imbatterà nella Villa del Torre che offrirà un’esperienza all’insegna dei sapori autentici friulani, con “Degustazione in Villa”. Al termine della visita si degusterà infatti un calice di vino prodotto con uve certificate biologiche dell’azienda agricola Borc da Villa.

Se invece siete in Veneto, a Padova, e volete qualcosa di originale da vivere in famiglia, allora la prima tappa è prevista il sabato mattina, e vi condurrà a Villa Pesavento con “Dalla villa alla sua fattoria: passeggiata e attività per i bambini”. Inizierete a passeggiare dal giardino della residenza per poi passare nell’adiacente fattoria, che conserva la tradizione della parte produttiva delle Ville Venete. A conclusione, gli adulti potranno godersi uno spuntino mentre i bambini parteciperanno a un laboratorio che li vedrà sbizzarrirsi con la lana delle pecore allevate in loco.

La domenica pomeriggio si riparte per la vicina Villa Roberti di Brugine, per partecipare a “Musica Maestro” , uno spettacolo in forma teatral-musicale per avvicinare alla musica attraverso un’esperienza di ascolto e di apprendimento con una divertente presentazione dei brani: i musicisti “giocheranno” con il pianoforte coinvolgendo i più piccoli in modo attivo e vivace.

Le Ville nella provincia di Belluno

A Villa di Modolo – una maestosa Villa Veneta nella zona delle Dolomiti – sarà possibile vivere una visita guidata in compagnia dei suoi proprietari storici, mentre Villa San Liberale propone un soggiorno unico all’insegna del benessere, mettendo a disposizione dei suoi ospiti un’esperienza nella spa e le suite dove, nel tempo, hanno soggiornato grandi personalità e letterati.

A Villa Buzzati, la voce di Dino Buzzati riecheggerà nelle sale della dimora, grazie ad alcuni lettori, che, stanza dopo stanza, accompagneranno i visitatori in quella che sarà una visita molto suggestiva, mentre a Villa degli Azzoni Avogadro sarà possibile partecipare a una degustazione all’interno di una cucina storica, al lume di candela e riscaldati dal calore di un tipico larin bellunese. Infine, a Villa Villalta, si potranno vivere diverse esperienze Green, incluso assistere a una pièce teatrale.

Le Ville nella provincia di Padova

Passiamo, ora, alla provincia di Padova, che vedrà 12 Ville impegnate nell’evento. Si parte da Villa Molin, che per l’occasione tornerà al suo splendore cinquecentesco, grazie anche alla presenza del gruppo storico culturale dei “Patrizi Veneti”, che accompagneranno gli ospiti in una visita che si concluderà nel salone nobile, dove saranno accolti da una soprano. A Villa Selvatico, sarà possibile degustare i “rossi dei Colli Euganei” durante l’esperienza “Ottobre rosso”, mentre a Villa Roberti, fra le varie, sarà possibile prendersi cura del proprio benessere psicofisico dedicandosi una seduta di yoga o passeggiando nel verde.

Si avrà l’opportunità di scoprire Castello di San Pelagio  attraverso un gioco interattivo, dove si sarà chiamati a risolvere indovinelli e ad affrontare numerose prove. Proprio in occasione della Giornata delle Ville Venete, Villa Giovanelli Colonna tornerà ad aprire le sue porte al pubblico con una visita guidata che farà di nuovo risplendere uno dei gioielli della Riviera del Brenta. Sarà, inoltre, possibile accedere a Villa Giusti dell’Armistizio, luogo in cui fu siglato l’armistizio che pose fine alla Prima guerra mondiale. Accanto alle Ville nominate, ci saranno anche il Castello del Catajo, Ville dei Vescovi, Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, Casa dalla Francesca, Parco Frassanelle e il Giardino di Valsanzibio.

Le Ville Venete nella provincia di Rovigo

Qui sarà possibile passeggiare nel più suggestivo e vasto giardino eclettico ottocentesco della provincia, recandosi a Villa Ca’ Dolfin Marchiori. Spostandosi a Villa Ca’ Zen, si potrà godere di una visita guidata insieme alla proprietà, con concerto conclusivo, mentre i propri bambini saranno impegnati in un laboratorio tattile, grazie al quale scopriranno lo strumento dell’ocarina. E, ancora, a Villa Morosini si potranno visitare la collezione Zerbinati, il salottino in cui Peggy Guggenheim si intratteneva insieme ai più celebri artisti veneziani e, per l’occasione, un’esclusiva mostra dedicata ad Andy Warhol e Regina Schrecker, modella e stilista ritratta dal maestro della Pop Art. E, per chi non si sarà ancora stancato di andar per Ville, un passaggio a Villa dei Marchesi Villa sarà una tappa obbligata.

Castelbrando

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Castelbrando, immerso nelle Colline del Prosecco

Le 15 Ville nel Trevigiano

Partiamo dall’Abbazia di Santa Bona, a Vidor, che oltre a essere sede del prossimo convegno della Giornata delle Ville Venete, darà l’opportunità di vivere delle visite guidate, anche in compagnia del proprietario, il Conte Giulio da Sacco, con un aperitivo conclusivo sul belvedere del parco. A Villa Sandi, un’esclusiva visita guidata condurrà i visitatori alla scoperta della dimora e dei suoi vini pregiati, in un percorso che partirà dall’antica barricaia settecentesca fino ad arrivare al maestoso edificio in stile palladiano. Anche a Villa Pera, il proprietario farà gli onori di casa, accompagnando gli ospiti alla scoperta del parco, delle barchesse, delle cantine, dei granai e del museo della vita contadina.

Immerso tra le Colline del ProseccoCastelbrando propone un soggiorno all’interno di una delle raffinate camere del maniero, arricchito con la possibilità di accedere all’esclusiva spa appena inaugurata. I soggiorni compaiono anche tra le proposte di Villa Tiepolo Passi, dove sarà
possibile trascorrere un fine settimana nell’antica Foresteria della Villa. A Villa Lattes, per l’occasione, saranno rimessi in funzione i carillon appartenuti all’avvocato Lattes, mentre i più piccini potranno cimentarsi in una caccia al tesoro nel parco.

Fra le esperienze che sarà possibile vivere a Villa di Maser, spicca la Colazione in Villa, durante la quale si potrà fare colazione sotto gli affreschi della Sala a Crociera. A Villa Gera, si ripercorreranno le orme diBartolomeo Gera, mentre al Castello di San Salvatore, eccezionalmente visitabile in autonomia, il turista sarà guidato alla scoperta del maniero dalla voce della sua proprietaria, la Principessa Isabella Collalto de Croy. A Villa Rechsteiner, un’intera giornata da trascorrere immersi nella natura dedicandosi a scoprire come si possa trovare il “benessere” in Villa, attraverso passeggiate, show cooking e incontri con professionisti del well being a diversi livelli. Oltre a questo, ci saranno le esperienze proposte da Villa Chiminelli, Villa Marcello Marinelli e Palazzo Zambaldi, Castello di Roncade e Castello Papadopoli Giol.

Giornata delle Ville Venete a Venezia

Il nostro excursus ci porta, quindi, a Venezia, dove, tra le sette Ville partecipanti alla Giornata delle Ville Venete, il wellbeing ha spopolato. Infatti, solo in questa provincia abbiamo ben 3 yoga experience – quelle di Villa Foscarini Rossi, Villa Widman Rezzonico Foscari, che organizzerà anche un Aperitivo con l’arte, e di Villa Venier Contarini.

Palazzo Cappello attiverà un’esperienza tutta dedicata ai bambini, con una visita e un laboratorio speciale,  mentre l’heritage torna in Villa Correr Agazzi, con la possibilità di visionare i documenti antichi contenuti nel suo archivio, in Villa Rizzi Albarea, dove si andrà alla scoperta dei Conventi Gemelli e nella Barchessa di Villa Heinzelmann, dove il visitatore potrà assistere alla mostra “Metafisiche ambientali”, circondato da un contesto in cui l’arte contemporanea dialoga con il parco e gli edifici storici.

Le esperienze in Villa a Verona

A Verona troviamo Villa Buri Tessari, detta “La cappuccina”, dove si potrà passeggiare in un parco secolare, immersi nel verde e nella storia, alla scoperta del proprio respiro e delle origini della Villa tra le foglie dell’autunno, mentre a Villa Rizzardi e Giardino di Pojega i visitatori entreranno a contatto con la natura e con i prodotti che, in questi luoghi vengono realizzati, con la possibilità di degustarli.

Tra le Ville della provincia di Vicenza

È la più popolosa, con ben 18 Ville. Diverse esperienze legate alla tematica Wine&Food permetteranno ai visitatori di vivere degustazioni esclusive o, addirittura, veri e propri pranzi o cene in villa. Questo sarà possibile, ad esempio, a Villa Pisani BonettiVilla CaldognoVilla Stecchini o a Villa da Porto.

Villa La Rotonda affiancherà alle visite classiche alcune esperienze esclusive che mostreranno al visitatore lati inediti e spazi normalmente non accessibili, narrati da guide esperte o dal giardiniere della dimora. A Villa Barbaran Grassi Nanto i visitatori potranno lavorare la pietra di Nanto per trasformarla in un piccolo oggetto domestico da conservare, mentre a Villa Zileri si andrà alla scoperta di Giambattista Tiepolo, attraverso una visita in cui sarà possibile ammirare gli affreschi del salone e del piano nobile, risalenti al suo esordio vicentino.  Sempre sulle tracce del Tiepolo, sarà possibile visitare Villa Valmarana ai Nani. Potrete godervi una passeggiata immersi nel foliage autunnale del parco di Villa Gioiagrande, oppure recarvi al Castello di Thiene per una visita al suo archivio.

A Villa Pojana, una delle sedi dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, sarà possibile partecipare a una lezione di Qi Gong, seguita da una colazione nel parco e da una visita alla residenza storica. E molte altre sono le esperienze che avranno luogo a Villa Ghellini, Villa Fracanzan Piovene, Villa Valle, Villa Ca’ Erizzo Luca, Villa Ca’ Beregane e Villa Fabris.

Nello splendore delle Ville del Friuli-Venezia Giulia

Concludiamo il nostro viaggio tra le Ville Venete con le otto Ville del Friuli-Venezia Giulia. A Villa del Torre, i proprietari condurranno gli ospiti in due visite guidate, una dal taglio classico e una con degustazione dei prodotti dell’Azienda Agricola Borc da Villa. Ma ci sarà anche la possibilità di visitare il Monastero di Aquileia in un’indimenticabile viaggio nel tempo, dalle origini della Tenuta, il monastero medioevale di Santa Maria, all’elegante dimora dei Baroni Ritter de Záhony, la cantina e l’antica barricai.

Diverse esperienze si susseguiranno in Villa Manin Guerresco, in Villa Gallici Deciani, in Villa Fossa Mala, a Villa Brandolini D’Adda e al Borgo dei Conti della Torre. Da non perdere Villa Manin, dove, in occasione della Giornata delle Ville Venete, sarà possibile scoprirne meraviglie e segreti grazie a guide d’eccezione.

Villa Widmann Rezzonico Foscari

Fonte: Ufficio Stampa Giornata delle Ville Venete

Gli interni della Villa Widmann Rezzonico Foscari a Venezia
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Venezia e dintorni: i più bei giri in mongolfiera nel Veneto

Venezia regala sempre emozioni incredibili a chiunque la visiti. Tra le gemme più preziose del panorama turistico italiano, questa città d’arte unica, celebre in tutto il mondo, seduce e conquista con il suo fascino immortale, regalando bellezza e magia senza tempo a ogni scorcio.

Un Patrimonio dell’Umanità non solo per il suo immenso valore storico, culturale e artistico ma anche per il paesaggio naturale che le fa da scenario, accentuandone le suggestioni. Una vacanza nella città lagunare, però, può andare oltre un giro in gondola o un tour a piedi tra chiese, monumenti, piazze, calle e campielli più iconici, includendo anche un fantastico giro in mongolfiera, per ammirarla in tutto il suo splendore da un punto di vista realmente inedito.

Se volete arricchire di momenti indimenticabili la vostra esperienza in Veneto, si possono esplorare dalla cesta dell’aerostato altre perle della regione altrettanto affascinanti, in cui ci si imbatte a solo una quarantina di minuti o poco più dal capoluogo. Ecco alcuni viaggi in mongolfiera che vi porteranno a esplorare paesaggi, ville e luoghi incredibili a pochi passi da Venezia.

I primi voli in mongolfiera sopra Venezia

Il Veneto ha avuto un ruolo importante nella conquista del cielo, riconosciuto anche dalla mitologia. Il 15 aprile 1784, i fratelli Zanchi che avevano costruito un “globo aerostatico ad aria infiammabile”, per conto del cavaliere e procuratore di San Marco Francesco Pesaro, lanciarono sul bacino di San Marco il pallone senza persone a bordo, che si innalzò felicemente, rimanendo in aria due ore e mezzo circa, atterrando in maniera rovinosa al Cavallino. L’ascensione, compiuta forse con la supervisione di Francesco Zambeccari, fu immortalata dal pittore Francesco Guardi in un dipinto oggi custodito allo Gemäldegalerie Staatlichen Museen di Berlino. In primo piano è rappresentata una loggia con signori e dame che osservano lo spettacolo della mongolfiera che si leva sulla laguna, mentre sul fondo si scorgono le sagome della chiesa delle  Zitelle e di quella del Redentore. L’evento divenne anche un motivo ornamentale nella produzione di una linea di porcellane della manifattura veneziana di Geminiano Cozzi, con un’ambientazione campestre che si rifà alle vedute di paesaggi veneti.

Una felice ascensione in pallone libero venne compiuta a Venezia il 12 febbraio 1826 da Élisa Garnerin, figlia del professore di fisica aerostatica Jean-Baptiste-Olivier. Mentre la mongolfiera sorvolava il bacino di San Marco, l’aeronauta tagliò la corda scendendo col paracadute in Piazzetta, regalando uno spettacolo unico a chi era accorso ad ammirarlo.

In mongolfiera da Cittadella, la città murata

Tra i punti di decollo consigliati per un giro in mongolfiera nel cielo del Veneto, spicca Cittadella, a 45 minuti circa da Venezia. Prima di spiccare il volo, vale la pena regalarsi una visita in quella che è l’unica città murata di tutta Europa ad avere un Camminamento di Ronda medievale, di forma ellittica e completamente percorribile, grazie a un importante restauro durato 20 anni e terminato nel 2013.

Si possono visitare le mura con una passeggiata panoramica a 15 metri d’altezza, vivendo l’incredibile esperienza di “camminare nella storia” e sentendosi più vicini alle origini del luogo. A ciò si aggiunge la magia del panorama, dal momento che questa posizione privilegiata consente di ammirare numerosi dettagli della città da un punto di vista del tutto inedito.

Vale anche la pena fare un giro nel centro storico, dove vi aspettano le quattro porte della città, una diversa dall’altra: Porta Bassano, il punto più fortificato e importante dell’intera cinta muraria, Porta Vicenza, l’ingresso occidentale alla città, Porta Treviso, l’ingresso orientale e Porta Padova, l’ingresso principale, con pareti esterne adorate da affreschi con il carro dei Carraresi e lo stemma di Padova. Tanti i luoghi d’interesse, dal Duomo al Palazzo della Loggia, al Teatro Sociale.

Se, dopo un tour a piedi, volete provare l’ebbrezza di sorvolare Cittadella e la pianura veneta con un volo esclusivo per coppie e famiglie, “Volare in Mongolfiera” offre l’esperienza di un brindisi in volo affacciati dal cesto in vimini della mongolfiera, ammirando in tutta tranquillità, avvolti dal silenzio, le meraviglie, l’arte e la natura che vi circonda. All’atterraggio è prevista una colazione a base di prodotti tipici, e il battesimo dell’aria, con consegna dell’attestato di primo volo, firmato dal pilota.

In volo sulla splendida Villa Contarini

I giardini e il suggestivo scenario di Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta,  a circa 40 minuti da Venezia, rappresentano una unicità nel Veneto. L’unione della prima forma di volo per l’essere umano e la storia dei fasti e della nobiltà veneta vengono offerti al grande pubblico amante del bello e dell’esclusività.

Questa speciale esperienza di volo in mongolfiera viene proposta da “LOOGO SRLS”, una delle poche aziende autorizzate da ENAC operanti sul territorio italiano, che utilizza mongolfiere certificate ed assicurate tra le quali anche quella della Regione Veneto.

Ancorata a terra tramite robuste funi, il magnifico pallone aerostatico effettua ascensioni spettacolari – in occasione di eventi specifici – per chi vuole provare per qualche momento l’ebbrezza del volo che i fratelli Montgolfier hanno vissuto nel lontano 1783, ammirando al contempo l’architettura e la natura della Villa da un punto di vista privilegiato.

Giro in mongolfiera sul Lago di Garda

Tra i giri in mongolfiera da non perdere in Veneto, c’è quello dal Lago di Garda, un’esperienza unica e straordinaria che bisogna provare almeno una volta nella vita, perché regala l’opportunità di godere di una vista mozzafiato e provare una sensazione di libertà assolutamente unica.

Si sorvola la zona a sud del lago, costeggiando il fiume Mincio, tra fantastici borghi e paesaggi incredibili. In base alle condizioni meteo della giornata verrà scelto il punto migliore di decollo, nei pressi di Peschiera del Garda. I voli, prenotabili sulla piattaforma “Liveinup” vengono effettuati solo per gruppi privati fino a un massimo di 8 persone. L’esperienza dura circa 3 ore ed è divisa in vari step, che prevedono la fase di montaggio della mongolfiera, un volo di circa 60 minuti, impacchettamento del pallone e brindisi finale.

I voli in mongolfiera sul Garda si svolgono tutto l’anno, quasi sempre la mattina presto poco dopo l’alba, quando l’aria è più stabile e vi è meno turbolenza. L’orario esatto del volo varia in base alla stagione e viene comunicato in fase di prenotazione. Un’esperienza spettacolare da provare almeno una volta nella vita.