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Da ferrovia in tempo di guerra a pista ciclopedonale della pace, succede in Veneto

Il Parlamento Europeo definisce l’Economia Circolare come: “Un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”. Ed è proprio partendo da questo presupposto che in Veneto si è deciso di trasformare una ferrovia costruita in tempo di guerra in pista ciclopedonale della pace: la Treviso Ostiglia.

La storia della Treviso Ostiglia

Treviso Ostiglia è un percorso ciclopedonale che segue in gran parte il sedime della ferrovia Ostiglia-Treviso. Un progetto nato qualche anno fa e che è venuto al mondo come il sogno condiviso con un territorio rispettoso dell’ambiente, ricco di bellezze paesaggistiche e naturalistiche.

Un’ormai ex linea ferroviaria degli anni Trenta che venne utilizzata per ragioni militari e commerciali, da Grisignano di Zocco a Casaleone, attraversando le province di Vicenza e Verona. Al tempo era una linea ferrata di circa 116 km, utilizzata sia per motivi commerciali che militari, che fu però danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, fino a diventare impraticabile.

A settembre 2020 il percorso contava 56 dei 118 km totali previsti, nel tratto compreso tra la città di Treviso e il comune di Montegalda, in provincia di Vicenza, mentre ad agosto di quest’anno sono stati inaugurati tre lotti che hanno allungano di ulteriori 29 chilometri il percorso.

In sostanza, siamo quasi di fronte al completamento di una delle maggiori arterie del cicloturismo in Veneto, interconnettendo altre piste tra aree naturalistiche e di pregio culturale. Ad oggi, infatti, sono stati realizzati circa 89 dei 118 km totali previsti nel tratto compreso tra la città di Treviso, Montegalda in provincia di Vicenza e Cologna Veneta, in provincia di Verona. Un tracciato che, come ha detto detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in occasione dell’inaugurazione del 1°, 2°, 3° lotto e parte del 7°: “Ha tutte le caratteristiche per essere considerato come una delle ciclovie più belle d’Italia”.

“Una ciclabile che completa gli oltre 2mila chilometri di percorsi che abbiamo realizzato in questi anni e contribuisce a rafforzare l’intera offerta turistica veneta green e slow – ha proseguito il Governatore -. Il percorso è interamente dotato di segnaletica, e recupera anche i vecchi caselli come punti di ristoro e officine che agevolano i cicloturisti nella scoperta ‘dolce’ del territorio, attrezzato anche con fontane d’acqua, bicigrill, servizio meccanico, noleggio bici e numerose possibilità di alloggio”.

Per quanto riguarda il prossimo tratto mancante, ovvero quello che va da Cologna Veneta a Casaleone, Veneto Strade conta di concluderlo nel 2025.

Cosa aspettarsi dalla pista ciclopedonale Treviso Ostiglia

Lungo i vari chilometri che attualmente conta la Treviso Ostiglia, è possibile usufruire di strutture ricettive, aree di sosta e ristoro, punti di noleggio biciclette, servizi per il cicloturista e un’alternanza di paesaggi e panorami che entrano dritti nel cuore.

La maggior parte di essa si può percorrere su una lunga linea boscosa pianeggiante prevalentemente asfaltata, che accompagna al cospetto di stazioni ferroviarie, caselli o case cantoniere.

Un tragitto da intraprendere assolutamente tutto d’un fiato, ma anche ideale da scoprire a passo lento proprio grazie ai numerosi accessi e diramazioni che dispone, e da cui è possibile fermarsi per la visita alle ville Venete o altri luoghi di interesse della Regione.

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eventi festival musica Notizie Veneto Viaggi

I migliori festival musicali del Veneto per l’estate

L’estate in Veneto si accende a ritmo di musica. Tre festival – Double Flavor Music Festival, AMA Music Festival e Rosadira Festival – promettono di far ballare e divertire migliaia di persone, unendo generazioni e gusti musicali, con concerti di vari generi e le esibizioni di artisti di fama. Ma non è tutto, perchè oltre alla musica, questi eventi propongono anche un’ampia offerta di attività collaterali. Scopriamo i programmi che rendono unici questi festival.

Double Flavor Music Festival

Dal 8 all’11 agosto 2024, la spiaggia della Madonnina di Caorle si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto con il festival “Double Flavor”. Quattro giorni di musica, divertimento e colori completamente gratuiti, con un programma pensato per tutti i gusti.

La serata d’apertura è un tributo a Vasco Rossi con il Vasco Day, in collaborazione con il Vasco Fan Club di Caorle. La spiaggia vibrerà poi con il DJ set di Ell’n’rock di Radio Easy Rock e la performance live della Diapason Band. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del rock italiano.

Venerdì 9 agosto la spiaggia si trasforma in una pista da ballo grazie ai ritmi di Rich e Albert Marzinotto, che faranno ballare il pubblico fino a tarda notte con le loro selezioni musicali pop ed elettroniche. Il sabato è dedicato al colore e alla musica. Nel pomeriggio l’attesissimo Holi on Tour, il primo festival dei colori d’Italia, invaderà la spiaggia con polveri colorate e un’atmosfera festosa. A seguire, le esibizioni di Mistericky e Dargen D’Amico.

Domenica 11 agosto si chiude in bellezza con il “Double Sunset”, un aperitivo in spiaggia con Pelo Selecta & Rich, seguito dal “Febbre a 90 party” sulle note dei grandi successi degli Anni Novanta.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A4, uscite di Santo Stino di Livenza o Portogruaro e seguire indicazioni per Caorle.

In treno
Le stazioni ferroviarie più comode per raggiungere Caorle sono quelle di San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Portogruaro; poi autobus di linea ATVO

Biglietti Double Flavor Music Festival

Ingresso gratuito

AMA Music Festival

Dal 21 al 25 agosto, la splendida Villa Cornaro, gioiello architettonico della provincia di Vicenza, si prepara a ospitare una delle più attese manifestazioni musicali dell’estate: l’AMA Music Festival. Il maestoso parco che circonda la villa si trasformerà in un palcoscenico all’aperto per una lineup di artisti che spazia dal rock al rap, passando per l’indie e l’alternativa. Un mix di generi musicali e di nazionalità diverse per accontentare i palati più esigenti.

Tra i nomi più attesi spiccano gli Offspring, che il 21 agosto porteranno in Italia la loro energia esplosiva con un’unica data. Accanto a loro, sul palco saliranno anche i Buzzcocks e i Neck Deep. Il 22 agosto sarà la volta dei Subsonica e di Cosmo, mentre il 23 agosto sarà tutto italiano con Coez, Frah Quintale, Il Tre, Clara, Rhove e Kid Yugi.

Il 24 agosto si balla con Paul Kalkbrenner, Brina Knauss e Deer Jade, mentre il 25 agosto sarà una giornata storica con l’esclusiva performance di Frank Carter and Sex Pistols, leggende del punk mondiale, e degli Editors.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A4/E70 fino a Bassano del Grappa. Prendi Tangenziale Est di Bassano del Grappa/SS47 fino alla tua destinazione a Romano D’ezzelino.

In treno
Stazione FS di Bassano Del Grappa. Treni diretti con Trento, Padova e Venezia.

Biglietti AMA Music Festival

Biglietti disponibili su Ticketone, Ticketmaster, Ticketsms

Rosadira Festival

Cortina d’Ampezzo si prepara ad accogliere una nuova edizione del Rosadira Festival, in programma dal 22 al 25 agosto. Quattro giorni dedicati a musica, natura e lifestyle, con un fitto programma che spazia dalla musica elettronica alle attività sportive, passando per arte, moda e design.

L’appuntamento è nella suggestiva cornice di Rumerlo, a 1560 metri d’altitudine, dove si trova il traguardo della Coppa del Mondo di Sci di Cortina d’Ampezzo, che per l’occasione si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto dove la musica sarà la protagonista indiscussa, offrendo ai partecipanti l’opportunità di vivere un’esperienza unica, immersi nella bellezza delle Dolomiti.

La lineup musicale vanta nomi di spicco della scena elettronica internazionale, come Acidgigi, Barbara Boeing, Bradley Zero, Dandi Olsen, Daniel Monaco, Eternal Love, Giammarco Orsini e molti altri, che si alterneranno sui palchi per quattro giorni di puro divertimento. Ma il Rosadira Festival è molto più di una semplice festa. È un’esperienza immersiva che invita a scoprire le meraviglie del territorio attraverso workshop, attività sportive, lezioni di yoga e degustazioni di prodotti locali.

Info utili

Come arrivare

In auto
Autostrada A27, uscita Pian de Vedoia. Oppure autostrada A22 del Brennero, uscita Bressanone-Val Pusteria

In treno
le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Calalzo di Cadore a sud e Dobbiaco (Toblach) a nord. Da queste stazioni bisogna poi prendere l’autobus per Cortina

Biglietti Rosadira Festival

Biglietti disponibili su Dice

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Friuli Venezia-giulia Idee di Viaggio Veneto Viaggi

Tra Veneto e Friuli, 10 ville da scoprire in tutto il loro splendore

Nelle campagne al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, tra le provincie di Vicenza, Padova, Treviso e Rovigo, quella che un tempo era chiamata Repubblica di Venezia, si trovano numerosi edifici antichi, quasi tutti aperti ai visitatori curiosi. Molte di queste ville sono aperte al pubblico solo in alcuni periodi dell’anno. Altre sono accessibili esclusivamente su prenotazione o con visite guidate, ma la maggior parte delle Ville Venete sono aperte a tutti specialmente durante i weekend.

Queste splendide residenze storiche, disseminate tra il Veneto e il Friuli, rappresentano un patrimonio unico che si fonde armoniosamente con le magnifiche campagne circostanti.

Villa Pisani (Stra, Venezia)

Situata lungo il fiume Brenta, Villa Pisani è un capolavoro architettonico del XVIII secolo. Fu commissionata da Alvise Pisani, il doge di Venezia, e la sua costruzione iniziò nel 1720. Con i suoi sontuosi interni, ampi giardini all’italiana e un labirinto di siepi, questa villa offre una prospettiva affascinante sulla vita di lusso dell’epoca.

Villa Pisani

Fonte: iStock

La Villa Pisani

La Villa Pisani ha avuto anche un ruolo storico significativo. Nel 1934, durante il periodo del regime fascista italiano, la villa fu scelta come sede di incontri tra Benito Mussolini e Adolf Hitler. Questi incontri, noti come gli “Incontri di Villa Pisani”, si tennero il 14 e 15 settembre 1934 e furono un momento chiave nella storia dell’Italia fascista e della Germania nazista.

Gli interni della Villa Pisani sono sontuosi e riccamente decorati. Durante la visita, i visitatori possono ammirare gli affreschi, le opere d’arte, gli arredi originali e gli splendidi soffitti affrescati. La villa ospita una collezione di dipinti, sculture e mobili che testimoniano lo sfarzo e il prestigio dei proprietari dell’epoca.

La Villa Pisani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:00 alle 19:00 (orario estivo) e dalle 9:00 alle 17:00 (orario invernale).

Villa Emo

Progettata da Andrea Palladio nel XVI secolo, Villa Emo è un’opera d’arte architettonica rinascimentale e si trova a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso. Le sue linee eleganti, gli affreschi e il parco circostante offrono una vista mozzafiato.

La Villa Emo è caratterizzata da un design simmetrico e armonioso, tipico dello stile palladiano. La facciata principale presenta una serie di colonne ioniche e un frontone classico. Gli interni della villa sono altrettanto impressionanti, con stanze affrescate, soffitti decorati e arredi eleganti.

Villa Emo

Fonte: Getty

La Villa Emo

Un aspetto unico di Villa Emo è il suo legame con l’agricoltura. La villa è circondata da una vasta tenuta agricola, che faceva parte integrante del progetto originale. La famiglia Emo, che ancora oggi possiede la villa, ha mantenuto questa tradizione agricola e produce olio d’oliva e vino di alta qualità nelle terre circostanti.

La Villa Emo è visitabile su prenotazione. È consigliabile contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Barbaro

Anche questa villa in località Maser (Treviso) è opera di Andrea Palladio, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Gli affreschi di Paolo Veronese all’interno rappresentano un esempio straordinario dell’arte rinascimentale.

Villa Barbaro

Fonte: Getty

La Villa Barbaro

Commissionata dai fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, la villa è caratterizzata da un’architettura elegante e simmetrica. La facciata principale presenta un pronao con colonne corinzie, un’ampia scalinata e un frontone triangolare.

La Villa Barbaro è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 18:00.

Villa Contarini

Un incantevole esempio di architettura barocca, Villa Contarini è circondata da un vasto parco e un lago e si trova a Piazzola sul Brenta (Padova). Gli affreschi e gli arredi storici rendono questa villa un luogo di grande fascino.

Villa Contarini, facciata

Fonte: iStock

La Villa Contarini

La Villa Contarini presenta una facciata imponente e simmetrica, con un pronao sorretto da colonne ioniche. Gli interni della villa sono riccamente decorati con affreschi, stucchi e opere d’arte. Una delle attrazioni principali della villa è la “Sala delle Allegorie”, una sala affrescata da Giovanni Battista Zelotti con una serie di allegorie che rappresentano i valori della famiglia Contarini.

La Villa Contarini è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Valmarana ai Nani

Questa villa vicentina del XVII secolo è famosa per gli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo. La sua peculiarità risiede nelle 17 statue di nani che abbelliscono il giardino. È composta da due palazzi: Palazzo dei Nani e Palazzo dei Giganti. Ciò che rende Villa Valmarana ai Nani unica è la presenza degli affreschi che raffigurano scene di vita quotidiana e personaggi rappresentati come nani. Questi affreschi unici conferiscono alla villa un carattere distintivo e affascinante.

Villa Valmarana ai Nani

Fonte: Getty

La Villa Valmarana ai Nani

La Villa Valmarana ai Nani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 17:00.

Villa Foscari, “La Malcontenta”

Altra creazione di Palladio, Villa Foscari (in località Mira, in provincia di Venezia) è un esempio perfetto di architettura palladiana. Situata sulle rive del fiume Brenta, questa villa incanta i visitatori con le sue linee classiche e la posizione suggestiva. La villa presenta una facciata elegante e simmetrica con un pronao sorretto da colonne ioniche.

Una delle teorie sul soprannome “La Malcontenta” è che derivi da un’antica leggenda secondo cui una moglie insoddisfatta, imprigionata nella villa dal marito, avesse trascorso la sua vita in solitudine e infelicità. Tuttavia, questa leggenda non è stata confermata storicamente.

Villa Foscari

Fonte: Getty

La Villa Foscari

La Villa Foscari è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Widmann

Situata anch’essa lungo il fiume Brenta a Mira, Villa Widmann è celebre per i suoi magnifici giardini all’italiana. Gli interni sontuosi e il parco secolare fanno di questa villa un luogo di grande bellezza.

Nel 1765 circa, il salone principale della Villa fu abbellito da due artisti molto noti a Venezia in quel periodo: Giuseppe Angeli (1712-1798), allievo di Giambattista Piazzetta, e Gerolamo Mengozzi Colonna, stretto collaboratore di Tiepolo. Tuttavia, l’attribuzione degli affreschi non è del tutto certa, poiché alcuni studiosi ritengono che siano opera di Francesco Zanchi. Nel 1883, la Villa fu messa all’asta e acquistata da Francesco Somazzi. Dopo vari cambi di proprietà, la Villa tornò alla famiglia Widmann, ma l’ultima discendente, Elisabetta, nel 1946 la donò al figlio Ludovico, che nel 1970 la vendette alla famiglia Costanzo. Attualmente, il complesso è di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, precedentemente nota come Provincia di Venezia.

La Villa Widmann è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Manin

Questa villa sita a Passariano di Codroipo (Udine) rappresenta un importante centro culturale nella regione del Friuli. Oltre alla sua architettura affascinante, ospita anche mostre d’arte ed eventi culturali.

La villa assume la sua forma attuale durante il XVIII secolo, quando l’architetto Domenico Rossi progettò le due suggestive piazze di fronte al corpo centrale: la Piazza Quadra (1707) e la Piazza Tonda (1718), circondate da esedre ispirate al colonnato di San Pietro in Vaticano.

Villa Manin

Fonte: Getty

La Villa Manin

Verso il 1750, Giorgio Massari, uno dei più importanti architetti neoclassici del Veneto, disegnò un “belvedere” che fungeva da coronamento della villa. Questo belvedere aveva cinque finestre sul fronte della villa e altrettante sul retro, rivolte verso il parco. Sormontato da un timpano, il belvedere slanciava la facciata verso l’alto, armonizzando le proporzioni del corpo centrale che, a seguito dell’aggiunta dei vani degli scaloni monumentali, appariva troppo lungo rispetto all’altezza. Nello stesso periodo furono collocate le statue che coronano la villa, le barchesse e il cortile d’onore.

La Villa Manin è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Sandi

Immersa nelle colline del Prosecco a Valdobbiadene (Treviso), Villa Sandi è una villa veneta del XVII secolo. Oltre ai suoi affreschi e agli splendidi interni, offre anche degustazioni di vini pregiati.

L’eleganza delle sue stanze si manifesta attraverso un delicato connubio di colori pastello, stucchi e bassorilievi. La loro bellezza è esaltata da originali lampadari di Murano. Questi ambienti hanno ospitato illustri personaggi come Napoleone Bonaparte, Antonio Canova, il pittore Schiavoni e gli scrittori Caccianiga e Corso, testimoniando le gloriose e aristocratiche memorie di un passato veneziano.

La Villa Sandi è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Badoer

Ultima ma non meno importante, Villa Badoer (Fratta Polesine, Rovigo) è un gioiello del XVI secolo. Questa villa rinascimentale presenta un’elegante facciata e un parco all’italiana che incanta i visitatori.

La Villa Badoer è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Per ogni orario e giorno di visita di ciascuna delle 10 ville venete da vedere descritte nell’articolo si consiglia comunque di consultare i siti web ufficiali in modo da essere informati, prima dell’eventuale visita, di possibili cambiamenti di flusso turistico e accesso alla villa stessa in questione.

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Andalusia Borghi Cittadella Europa Idee di Viaggio Spagna Veneto Viaggi

Alhambra di Granada, la maestosa cittadella araba in Andalusia

Impossibile parlare di Granada senza citare l’Alhambra, il grandioso complesso monumentale islamico simbolo della città andalusa. Un luogo iconico ricco di storia e tradizioni, tra i monumenti più visitati non solo in Spagna, ma nel mondo intero. Dall’alto del colle della Sabika, con sullo sfondo le vette innevate della Sierra Nevada, osserva silenziosa la città sottostante mostrandosi fiera ai milioni di turisti che arrivano e la ammirano con occhi sognanti.

L’Alhambra, una volta scoperta, è difficile da dimenticare: le sue splendide architetture islamiche affiancano palazzi di stampo rinascimentale, patii, cortili e immensi giardini nei quali è un piacere perdersi per ore. Grazie al suo straordinario valore culturale, la cittadella fortificata è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e in questa piccola guida raccontiamo come scoprirla al meglio, da cosa vedere a quando visitarla.

La storia dell’Alhambra a Granada

Visitare la leggendaria Alhambra significa fare un tuffo nella storia, quando la dinastia nasride arrivò a Granada capitanata dal suo fondatore, Muhammad ibn Nașr. Seppur le sue origini siano poco chiare e avvolte nel mistero, il complesso nella sua forma attuale fu progettato dal sovrano nasride nel 1238. I lavori furono proseguiti successivamente dal figlio Muhammad II, che al primo nucleo dell’edificio aggiunse le fortificazioni, e dagli emiri Yusuf e Mohammed V, i quali ampliarono il progetto con lo splendido Palacio Nazaries.

Chiamata in origine al-qala’ al-hamra, ossia castello rosso, l’Alhambra cadde nelle mani dei cristiani che, a partire dal 1492, la trasformarono nella residenza ufficiale dei re salvandola dalla distruzione che interessò la maggior parte degli edifici di natura islamica. La salvarono apportando anche importanti modifiche che, simbolicamente, andavano a imporre il dominio cristiano su quello islamico: la moschea, per esempio, fu sostituita da una chiesa, mentre l’imperatore asburgico Carlo V fece demolire un’ala dei palazzi per costruire l’edificio rinascimentale che ancora oggi porta il suo nome.

Con una storia così ricca e affascinante, non stupisce che l’Alhambra rappresenti uno dei monumenti spagnoli più visitati!

Cosa vedere dentro l’Alhambra: gli edifici da non perdere

Il complesso dell’Alhambra è molto grande e la sua scoperta richiede dalle 3 alle 4 ore, il tempo necessario per esplorare i suoi palazzi, i giardini e gli edifici islamici considerati tra i più belli d’Europa.

Il Palacio Nazaries dell’Alhambra

Tra gli edifici più belli dell’Alhambra c’è sicuramente il Palacio Nazaries, residenza originaria dei regnanti Nasridi. Le stanze e le strutture esterne sono finemente decorate con gli intagli tipici delle architetture arabe e con le piastrelle tipiche, mentre i giardini sono arricchiti da splendide fontane. Qui ogni dettaglio è curato con attenzione e per un momento non sembra di essere in Spagna, ma tra i profumi e colori del Marocco.

Originariamente, il Palacio Nazaries era diviso in tre sezioni: il Mexuar, dove l’emiro incontrava gli ospiti e si occupava dei doveri amministrativi e pubblici; il Palacio de Comares, l’antica residenza privata; il Palacio de los Leones, sede reale dedicata all’harem.

Palacio Nazaries dentro l'Alhambra

Fonte: iStock

Architetture islamiche del Palacio Nazaries all’Alhambra

Il Palazzo di Carlo V

Raggiungendo il Palazzo di Carlo V si fa un salto temporale nel 1500, quando l’Alhambra venne occupata dai regnanti cristiani. Costruito in stile rinascimentale seguendo il progetto dell’architetto Toledo Pedro Machuca, oggi ospita due musei: il Museo de la Alhambra, ricco di manufatti moreschi, e il Museo de Bellas Artes, con una collezione di opere d’arte dal XV al XX secolo.

L’antica zona militare dell’Alcazaba

La parte più antica dell’Alhambra è l’Alcazaba, ossia l’originale cittadella risalente al XIII secolo e zona militare impiegata come centro di difesa e sorveglianza. Da non perdere è la Torre de la Vela (Torre di avvistamento) perché, salendo sulla scala a chiocciola, è possibile godere di un panorama mozzafiato su Granada e sulla valle circostante.

I giardini Generalife

La tenuta estiva dei sultani è un luogo magico dove passeggiare tra sentieri, piscine, alberi, fontane e, durante i mesi primaverili ed estivi, godere della bellezza dei giardini in fiore. Qui ci sono due cortili: il Patio de la Acequia, con romantici giardini e viste sui Palacios Nazaríes, e il Patio de la Sultana. Giochi d’acqua che zampillano nelle vasche, orti rigogliosi e labirinti di siepi completano questo eden domestico dal quale sarà difficile andare via.

Generalife all'Alhambra di Granada

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Le fontane e i giardini del Generalife all’Alhambra

Come visitare l’Alhambra: orari, biglietti e consigli utili

L’Alhambra è una delle attrazioni più famose al mondo e per evitare problemi al suo interno sono state create delle regole che permettono a tutti i turisti di poter godere delle sue bellezze. L’ingresso è limitato a 7 mila persone al giorno, motivo per cui – soprattutto durante la bella stagione – è bene acquistare i biglietti con largo anticipo. Per la visita si hanno a disposizione 4 ore a eccezione del Palacios Nazarìes, per il quale verrà fornito un orario da rispettare, pena l’impossibilità di entrarvi. Questa è una delle parti più belle dell’intero complesso, quindi occhio all’orologio.

Il monumento è aperto dalle 8.30 alle 20.00 dal 1 aprile al 14 ottobre e dalle 8.30 alle 18.00 dal 15 ottobre al 31 di marzo. Per chi è alla ricerca di un’esperienza particolare, l’Alhambra apre le sue porte anche per visite notturne dalle 22.00 alle 23.30 dal 1 aprile al 14 ottobre e dalle 20.00 alle 21.30 dal 15 ottobre al 31 di marzo.

Il giorno della visita è bene non dimenticare la carta d’identità o il passaporto, perché verrà richiesto all’entrata.  Una volta dentro l’Alhambra è necessario tenere con sé il biglietto perché verrà controllato in tutte le aree del complesso. L’estate è il periodo più caldo e affollato e, quando possibile, consigliamo di visitarla durante gli altri mesi dell’anno.

Come arrivare all’Alhambra

Arrivare all’Alhambra è molto semplice. Dal centro di Granada partono frequentemente diversi bus che, in 10 minuti, conducono direttamente al complesso monumentale. Chi preferisce camminare, invece, può arrivare in 30 minuti salendo su una piccola collina. In questo caso, soprattutto durante i mesi estivi, è consigliato portare con sé dell’acqua.

 

 

 

 

 

 

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itinerari culturali Notizie Veneto Venezia Viaggi

Biennale d’arte di Venezia, date, biglietti e info per visitarla

La Biennale d’arte di Venezia è uno degli eventi culturali più prestigiosi al mondo che celebra l’arte contemporanea in tutte le sue forme in una cornice unica e suggestiva.

Quest’anno, torna con la 60ª edizione, curata e diretta da Antonio Pedrosa, dal titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, pronta  a esplorare l’identità, la diversità e il complesso tema dell’essere stranieri, sia di fronte a sé stessi che di fronte agli altri.

Inoltre, per la prima volta, l’esposizione è suddivisa in due aree distinte: il “Nucleo Storico” che propone opere internazionali del XX secolo e il “Nucleo Contemporaneo” che espone le opere di artisti contemporanei.

Saranno 88 i Paesi partecipanti alla Biennale di Venezia 2024, nel cuore storico cittadino, ai Giardini e all’Arsenale, con quattro new entry ovvero l’Etiopia, la Repubblica del Benin, la Repubblica di Democratica Timor Est e la Repubblica Unita della Tanzania. Debuttano, invece, con un padiglione proprio il Senegal, il Nicaragua e la Repubblica di Panama mentre il Padiglione della Santa Sede si colloca presso la Casa di reclusione femminile alla Giudecca.

Infine, non mancheranno una vasta gamma di eventi collaterali ad arricchire il già vivace panorama culturale veneziano, un’occasione unica per immergersi nell’arte contemporanea e scoprire le ultime tendenze del panorama artistico mondiale.

Le date della Biennale di Venezia 2024

L’edizione 2024 della Biennale di Venezia si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre, ai Giardini e all’Arsenale.

Dal 20 aprile al 30 settembre osserverà gli orari estivi, dalle ore 11 alle ore 19 con ultimo ingresso alle 18.45. Solo per la sede dell’Arsenale, fino al 30 settembre il venerdì e il sabato apertura prolungata fino alle ore 20 con ultimo ingresso alle 19.45.

L’orario autunnale, invece, sarà in vigore dal 1 ottobre al 24 novembre dalle ore 10 alle ore 18 con ultimo ingresso alle 17.45.

Giorno di chiusura il lunedì, tranne 22 aprile, 17 giugno, 22 luglio, 2 e 30 settembre, 18 novembre.

I biglietti per la Sessantesima edizione della Biennale

La vendita dei biglietti e delle visite guidate alla Biennale di Venezia 2024 avviene online sul sito ufficiale (presso gli Infopoint ai Giardini in viale Trento e all’ Arsenale in Riva di Ca’ di Dio è attivo un servizio di cortesia per l’assistenza all’acquisto del biglietto di ingresso e delle visite guidate a partenza fissa). La commissione di preventiva è di 0,50 centesimi.

Le tariffe dei biglietti a ingresso singolo sono:

  • Intero 30 euro
  • Ridotto 20 euro (residenti Comune di Venezia, over 65. Verifica del documento d’identità all’ingresso)
  • Ridotto 16 euro (studenti e/o under 26. Verifica del documento d’identità all’ingresso)

Ci sono poi i biglietti multingresso: 40 euro per il biglietto valido per 3 giorni consecutivi (esclusi i giorni di chiusura), 50 euro per 7 giorni consecutivi, 20 euro “Biennale Sessions” per università convenzionate con prenotazione obbligatoria e minimo 50 partecipanti.

Per un minimo di 10 partecipanti, sono disponibili i biglietti gruppo, validi per un singolo ingresso per sede espositiva, Arsenale e Giardini: 20 euro adulti, 15 euro università, 10 euro per gli studenti delle scuole secondarie.

Per quanto riguarda gli accrediti, le tariffe sono:

  • 75 euro Intero
  • 50 euro Ridotto residenti Comune di Venezia
  • 45 euro Ridotto studenti e/o under 26

Tariffe dedicate per persone con disabilità che potranno fruire di un biglietto ingresso singolo ridotto a 20 euro acquistabile presso gli Infopoint (Giardini in Viale Trento e Arsenale in Riva di Ca’ di Dio) e per i soci FAI, ACI, COOP, CRAL DOGANE, OCRAD, TCI, VENEZIA FC a 26 euro (ingresso singolo) presentando la tessera associativa agli Infopoint.

L’ingresso gratuito è riservato ai bambini fino ai 6 anni compiuti, all’accompagnatore di persona con invalidità certificata (se specificato nella documentazione) e agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei Servizi Educational.

Altre informazioni pratiche

Le due sedi della Biennale, i Giardini e l’Arsenale, sono indipendenti ma complementari poiché fanno parte di un’unica mostra: la visita può iniziare sia da una che dall’altra sede e il biglietto dà accesso a entrambe. Ricordiamo che i biglietti sono validi per un ingresso in ciascuna sede, non è consentito uscire e rientrare.

La durata media della visita per ciascuna sede è di circa tre ore e la distanza tra i Giardini e l’Arsenale è di una decina di minuti a piedi.

Per le persone con difficoltà motorie, è attivo un servizio di cortesia con auto elettriche. È altresì possibile (fino a esaurimento scorte) richiedere in loco carrozzelle, passeggini, passeggini a triciclo, sedie a rotelle e deambulatori.

Chi volesse portare con sé il proprio cane, può prenotare (con almeno 24 ore di anticipo) il servizio a pagamento di custodia e accompagnamento dei cani a cura delle operatrici cinofile di Bauadvisor.

Non mancano servizio di guardaroba per piccoli oggetti, bar, ristorante, servizi igienici con fasciatoio, bookshop e infopoint.

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itinerari Liguria Notizie Toscana treni Veneto Viaggi

Al via la nuova stagione estiva sui treni turistici italiani

È partita la stagione estiva di FS Treni Turistici Italiani, società del Polo Passeggeri del Gruppo FS dedicata alla promozione del turismo di qualità, attento alla valorizzazione delle eccellenze del territorio italiano grazie a treni appositamente allestiti, con interior di qualità, e collegamenti diurni e notturni.

Online il nuovo sito Fstrenituristici.it dove sarà possibile conoscere e acquistare gli itinerari verso Liguria, Toscana e Veneto nonché scoprire qualche curiosità tecnica sui treni “Espresso Cadore”, “Espresso Riviera” ed “Espresso Versilia”, oltre a tutti gli altri servizi offerti dalla compagnia.

Le nuove esperienze di viaggio

L’offerta commerciale avrà collegamenti sia diurni che notturni. I treni che viaggiano di giorno saranno l’Espresso Versilia e l’Espresso Riviera.

Il primo, con partenza da Milano, condurrà verso alcune tra le più belle località delle Cinque Terre, per poi proseguire verso Pisa e le splendide spiagge della Versilia, in un mondo di arte, cultura, attività all’aria aperta quali surfing e biking e la deliziosa enogastronomia toscana.

L’Espresso Riviera, invece, viaggerà da Milano a Ventimiglia e attraverserà le incantevoli spiagge della Riviera dei Fiori, fino a lambire la Costa Azzurra. Si tratta di uno degli itinerari più celebri del Mediterraneo, tra spiagge accarezzate dal sole, pittoreschi borghi, specialità culinarie e innumerevoli opportunità per entusiasmanti escursioni, sia via mare che via terra.

Infine, dopo la stagione invernale torna sui binari anche l’Espresso Cadore che viaggerà durante la notte. L’edizione estiva prevede collegamenti diretti da Roma verso la montagna, con una programmazione delle partenze rimodulata per vivere la bellezza non solo di Cortina d’Ampezzo ma di tutte le montagne del Cadore, sia durante il weekend sia con una formula “vacanza settimanale”.
Sarà un collegamento notturno e diretto da Roma Termini a Calalzo – Pieve di Cadore – Cortina d’Ampezzo per lasciarsi incantare da panorami idilliaci e cogliere l’occasione di praticare trekking, escursioni a piedi e in bicicletta e molte altre attività. Per un riposo sereno e un viaggio di assoluta qualità vi sarà personale disponibile in ogni carrozza, silenzio nelle aree sonno e una marcia di viaggio dolce lungo l’intero percorso. Le carrozze letti sono a compartimenti singoli, doppi o da quattro posti.

Treni turistici italiani: informazioni utili

A bordo di tutti i treni diurni di FS Treni Turistici Italiani è garantita al turista la massima comodità e privacy grazie alle ampie poltrone in compartimenti a salottino di prima e seconda classe che da quattro ospitano fino a sei persone, prenotabili anche a uso esclusivo per chi vuole godere di un ambiente ferroviario tutto per sé.

Su tutti i treni, diurni e notturni, sarà presente l’esclusiva carrozza ristorante con menù e piatti che seguono la stagionalità e la tipicità della cucina made in Italy. Anche per la stagione estiva il bar di bordo sarà sempre a disposizione dei viaggiatori.

I biglietti per viaggiare a bordo dell’Espresso Cadore, Espresso Versilia ed Espresso Riviera saranno presto disponibili su tutti i canali di vendita di Trenitalia e, in occasione del lancio dei servizi estivi, FS Treni Turistici Italiani offrirà ai passeggeri la possibilità di acquistare i biglietti a una tariffa promozionale.

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La magia del Lago Pianozes, a poca distanza da Cortina d’Ampezzo

Cortina d’Ampezzo è una fiabesca località della provincia di Belluno incastonata tra le montagne più belle della Terra: è la Regina delle Dolomiti. Un luogo famosissimo e frequentato da turisti provenienti da ogni parte del mondo ma, nonostante questo, riesce a mantenere ancora degli angoli segreti, poco noti al turismo di massa e che conservano intatta la loro pura bellezza, come il Lago Pianozes.

Lago Pianozes: informazioni utili

Il Lago di Pianozes è un posto magico che sorge a circa 6 chilometri di distanza dalla straordinaria Cortina d’Ampezzo. Situato a 1181 metri sul livello del mare, riesce subito a farsi amare dai suoi visitatori per via delle sue acque color smeraldo, in cui si riflettono le imponenti cime circostanti e la vegetazione rigogliosa che impreziosisce il territorio.

Facilmente raggiungibile in auto, d’estate è ben più frequentato che in inverno, merito dei paesaggi da cartolina che regala e dall’aria pura e fresca di montagna che rimette al mondo.

Da questo prezioso specchio d’acqua, tra le altre cose, si snodano diverse escursioni che portano al cospetto delle Dolomiti, ma nulla vieta di poter fare solo una piccola passeggiata lungo il suo diametro per poter ammirare al massimo la sua bellezza cristallina.

Il giro dei tre laghi di Cortina

Nei pressi di Cortina prendono vita tre dei più bei laghi delle Dolomiti, profonde gole e fragorose cascate. Non a caso, è possibile fare un’escursione dal forte interesse naturalistico intorno a questi tre laghi.

Si tratta di un emozionante giro ad anello di circa 6 ore che inizia proprio dal piccolo tesoro del Lago Pianozes. Qui è impossibile non fermarsi ad ammirare e fotografare questa distesa d’acqua dal colore verde acceso, esaltata dal fitto bosco che la incornicia e che si fa spazio tra le cime dolomitiche.

Da qui si imbocca la strada per risalire per circa 100 metri, per poi ritrovarsi su una stradina sterrata (sentiero 430) in direzione del Lago d’Ajal. Ci vogliono approssimativamente 40 minuti di cammino per arrivare al cospetto del Lago d’Ajal, ma quel che è certo è che ciò che il visitatore si trova davanti è uno spettacolo puro: è immerso in un ambiente naturale di vero pregio e vi si specchia un grazioso rifugio con un’ampia terrazza da cui ammirare tutto il fascino delle Dolomiti.

Subito dopo occorre intraprendere il sentiero 431, che si presenta ben più impegnativo dei tragitti appena effettuati. Ci si inoltra nella foresta e si passa persino nei pressi del Beco d’Ajal, un luogo dai profili magici e caratterizzato da una serie di grandi e curiosi massi incastonati in una folta vegetazione. Non manca la possibilità di fare soste per ammirare scorci incredibili sull’intera conca ampezzana e le sue sontuose montagne.

L’escursione continua per circa tre ore, uscendo a passo lento dal fitto bosco, fino a quando gli occhi si posano su un panorama commovente: siamo arrivati al Lago Federa. Si tratta di uno dei laghi di montagna più belli e famosi delle Dolomiti, che regala un paesaggio che sembra caduto in terra dal paradiso.

Si riprende quindi il cammino seguendo il segnavia 432 che in circa 40 minuti conduce alla malga Federa, piena di mucche, asini e cavalli al pascolo, per poi seguire le indicazioni per il sentiero Gores de Federa, che passando tra cascate, gole, rivoli d’acqua e ponti sospesi conduce verso la fine di questa straordinaria escursione.

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In Egitto rinasce la Cittadella del Cairo, ed è una meraviglia

L’Egitto ha annunciato di aver ampliato l’accesso alla Cittadella del Cairo, sito Patrimonio dell’Umanità, con una storia leggendaria che risale a quasi 850 anni fa. Parliamo di una delle principali attrazioni turistiche della capitale, nonché suo cuore medievale, che ha aperto al pubblico un’altra ala che ospita le due torri semicircolari dell’imponente fortezza.

Le torri storiche della cittadella aprono ai visitatori

Costruita tra il 1176 e il 1183, la Cittadella del Cairo o di Saladino è stata realizzata da Ṣalāḥ al-Dīn per proteggere la città dagli attacchi dei Crociati. La fortezza è stata così efficace come punto di difesa strategico che la sede del governo egiziano vi rimase fino al XIX secolo, cioè per quasi 700 anni. La sezione appena inaugurata è stata utilizzata fino a poco tempo fa come spazio per eventi privati e per ospitare caserme dell’esercito e della polizia. Comprende le torri Ramla, alta 20,8 metri, e Al-Haddad, una delle più grandi della Cittadella, costruite nei decenni successivi alla morte di Salah al-Din dai suoi successori.

Il ministro delle Antichità e del Turismo dell’Egitto, Ahmed Eissa, ha dichiarato in un comunicato che l’apertura delle torri, in seguito a un accurato restauro, insieme ad altre attrazioni inaugurate di recente, allungherà il tempo di visita alla Cittadella da un’ora a tre, contribuendo ad aumentare anche il numero di notti trascorse dai visitatori al Cairo. Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha sottolineato che le due torri saranno aggiunte all’itinerario della cittadella e che i visitatori potranno accedervi con un unico biglietto d’ingresso. L’opera rappresenterebbe il primo tassello di un grande progetto per rilanciare la capitale come nuovo prodotto culturale, chiamato ‘Cairo City Break’, i cui dettagli saranno svelati nei prossimi mesi.

L’ampliamento dell’accesso alla Cittadella avviene mentre il Paese si prepara all’apertura del Grande Museo Egizio, a lungo rimandata, che dovrebbe essere inaugurato nel corso dell’anno e ospiterà 100.000 manufatti in 12 sale espositive, su un’area di 484.000 metri quadrati. Lo scorso autunno, l’Egitto ha dichiarato di voler raddoppiare il turismo nel Paese nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di raggiungere 30 milioni di visitatori entro il 2028. L’anno scorso ha raggiunto 14,91 milioni di turisti, l’obiettivo annunciato dal governo è di arrivare a 18 milioni per il 2024.

Cosa vedere nella Cittadella di Saladino

Costruita sulla collina di Mokattam, nell’attuale Cairo islamico, la Cittadella di Saladino è oggi una delle fortificazioni medievali più importanti e meglio conservate al mondo, diventata Patrimonio UNESCO dal 1976, anno in cui l’intero centro storico della capitale egiziana ha ottenuto questo riconoscimento.

Tra le attrazioni da vedere, Palazzo Gawhara, conosciuto anche come Palazzo dei Gioielli, edificio in stile ottomano dove è possibile visitare il trono di Muhammad ʿAli, ritenuto il padre fondatore dell’Egitto moderno, i mobili d’epoca e i costumi del sultano, di cui fu la residenza, che prende il nome dalla sua ultima moglie, Gawhara Hanem. Ci si imbatte, poi, nella Moschea di Muhammad Ali o Moschea di Alabastro, progettata sulla base della Nuova Moschea di Istanbul. Fu quindi costruita secondo il modello delle moschee ottomane, con pianta rettangolare coperta da una grande cupola centrale e circondata da diverse semicupole incorniciate da due minareti.

Da non perdere anche la Moschea del Sultano Hassan, con i suoi quasi 8.000 metri quadrati, una delle moschee più grandi del mondo e uno dei migliori esempi di architettura mamelucca del Cairo, e la Moschea di ibn Tulun, la più antica e la più grande della capitale egiziana, che conserva ancora gli elementi decorativi originali, circondata da un enorme cortile esterno che serve a tenere separato il tempio dal rumore della città.

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La “Venezia d’Africa” è una città che sorge sulle palafitte

Una città sull’acqua, in cui le strade si percorrono con le imbarcazioni e abitazioni si ergono su palafitte: è la Venezia d’Africa, un luogo affascinante, in cui il tempo sembra essersi un po’ fermato e la vita è scandita da ritmi più lenti.

Ganvié si trova in Africa occidentale nel Benin meridionale, si tratta di un villaggio lacustre che è stato costruito sul lago Nokoué, un luogo antico, le cui origini sono da ricercare nel XVIII secolo. Questo villaggio, che vive soprattutto di pesca, è anche sempre di più una meta turistica apprezzata, ciò non stupisce dal momento che sembra di ritrovarsi in un luogo senza tempo e dove la mano degli uomini emerge a ogni costruzione.

 Ganvié, benvenuti nella Venezia d’Africa

Le case sono costruite su palafitte, i pali di bambù emergono dalle acque del lago e sorreggono le abitazioni. Le barche si muovono su queste strade liquide. Qui il tempo sembra non esistere, perché gli abitanti di Ganvié – la Venezia d’Africa –  vivono di pesca e si sono adattati ad abitare questo luogo. Dormono in case in legno, con tetti di paglia (ma si vedono anche in lamiera), si spostano con imbarcazioni lungo questi percorsi d’acqua: piroghe con remi e alcune anche con motori. Sono il vero mezzo di trasporto che si utilizza per ogni spostamento tra un edificio e l’altro.

Il villaggio ha circa 20mila abitanti e dal 1996 è iscritto alla lista indicativa Unesco, non ancora nei siti Patrimonio dell’Umanità. Il lago su cui sorge è poco profondo, può raggiungere un’altezza di circa due metri e la sua acqua – essendo collegato al mare – è salmastra per questa ragione non è potabile. L’approvvigionamento per bere avviene tramite fontanelle alle quali ci si reca per riempire i contenitori. Viene anche allevato del bestiame su alcune isolette.

Ma gli abitanti vivono soprattutto di pesca e di turismo; infatti, la Venezia d’Africa è una delle mete più raggiunte se si visita questa zona del Benin ed è un luogo particolarissimo.

Per risalire alla sua nascita si deve tornare al XVIII secolo quando la popolazione si è recata in questa zona per sfuggire alla tratta degli schiavi.

Ganvié: la Venezia d'Africa

Fonte: iStock Photo

Ganvié è la Venezia d’Africa

Come raggiungere e quanto fermarsi alla Venezia d’Africa

Si può dedicare alla visita della Venezia d’Africa una giornata, per raggiungerla si deve salire su un’imbarcazione, un breve percorso che permette già da solo di immergersi nell’atmosfera particolarissima di questo luogo.

Nel villaggio, che si sviluppa su un territorio abbastanza esteso, inoltre si trovano un hotel e un negozio dove acquistare dei ricordi della visita. Il lago si estende su circa 16mila ettari ed è il posto ideale per chi apprezza osservare gli uccelli; infatti, ci si può imbattere nell’anastomo africano e nell’airone tigrato crestabianca. Se si decide di inserire la Venezia d’Africa fra le proprie tappe di viaggio è bene sapere che è necessario visitarla con una guida.

Inoltre, non è molto distante dalla capitale economica del paese: Cotonou, che si trova a circa mezzora di distanza e anche questa città è una meta imperdibile con le sue tante attrazioni. Tra queste impossibile non citare il Grand Marché du Dantokpa dove si trovano le merci più disparate: si tratta di un grandissimo mercato a cielo aperto, forse tra i più vasti che si trovano in questa zona del continente africano. Un luogo in cui trattare e lasciarsi affascinare dalla cacofonia di suoni e dai tanti profumi.

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Il treno Roma-Cortina viaggerà anche in estate

I viaggi notturni sono il futuro del turismo su binari: l’esperimento, ad onor del vero iniziato da poco, del treno Espresso Cadore che collega Roma e Cortina d’Ampezzo si è rivelato un vero successo e proseguirà anche nei prossimi mesi, per consolidare quello che è un nuovo segmento del settore ferroviario. Anzi, l’obiettivo è quello di espandere ulteriormente la rete, raggiungendo nuove località in Italia. Scopriamo qualcosa in più.

Il treno notturno Roma-Cortina

Verso la fine del 2023, l’Espresso Cadore ha debuttato sulla rotta Roma-Cortina: si tratta di uno dei primissimi esperimenti rientranti nel progetto FS Treni Turistici Italiani, che mira ad incentivare il viaggio su rotaia nel nostro Paese. È infatti ormai chiaro che sempre più persone scelgono il treno come mezzo di trasporto per le loro vacanze, per i più svariati motivi: è più sostenibile dell’auto (per le brevi percorrenze) e dell’aereo (per le medie percorrenze), rientra appieno nell’idea di turismo slow che è uno dei nuovi trend di viaggio ed è esso stesso parte dell’esperienza – basti pensare alla bellezza dei panorami da ammirare dal finestrino.

Ma torniamo dunque all’Espresso Cadore: il treno notturno collega la capitale alla perla delle Dolomiti, la città di Cortina d’Ampezzo. Il viaggio inizia presso la stazione di Roma Termini e ha come tappe Orte, Orvieto, Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. L’ultima fermata è a Calalzo (Belluno), da cui è previsto un servizio di autobus per raggiungere il centro di Cortina in appena 50 minuti. Si tratta di un itinerario lanciato da poco, ma già di grande successo: permette infatti di essere sulle Dolomiti in poche ore, l’ideale per chi ama la settimana bianca. Inoltre, viaggiando in notturna non si perde neanche un minuto di divertimento.

Attualmente, l’Espresso Cadore viaggia il venerdì/sabato notte da Roma a Cortina, mentre il rientro è previsto nella notte tra domenica e lunedì. La bella novità è che l’esperimento invernale, avendo riscosso il favore dei passeggeri, si protrarrà anche in estate. Dunque sarà possibile partire dalla capitale la sera ed essere, la mattina dopo (ben riposati grazie alle cuccette disponibili a bordo), immersi nel paesaggio incantevole delle Dolomiti, per fare un po’ di trekking o semplicemente per fuggire alla calura estiva della città. I dettagli non sono stati ancora resi noti, quindi dovremo attendere un po’ per scoprire quando il treno viaggerà nel periodo caldo.

I treni notturni per la Sicilia

Ma il prolungamento del servizio dell’Espresso Cadore è solo una delle novità di questo 2024. I treni notturni si stanno infatti rivelando una strategia vincente, tanto da aver registrato un aumento del 25% in termini di passeggeri. L’obiettivo è quindi puntare ancora su questo tipo di viaggi, per andare incontro alle esigenze dei turisti che non vogliono perdere tempo prezioso delle loro vacanze. L’intenzione primaria è, ovviamente, quella di mantenere la tratta Roma-Cortina il più a lungo possibile, nel caso in cui dovesse funzionare anche in estate.

E poi si parla già di introdurre nuove rotte, da operare sempre a bordo di treni notturni. In particolare, secondo quanto affermato da Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, l’azienda starebbe rinnovando 70 carrozze notte (grazie ai fondi del Pnrr) con l’obiettivo di aprire itinerari che conducano in Sicilia. L’isola, una delle mete turistiche estive più apprezzate tra gli italiani – e non solo – ha bisogno di nuovi collegamenti e questa potrebbe essere l’opportunità tanto attesa.