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Turismo di massa: ecco le destinazioni da evitare perché troppo affollate

Con l’avvicinarsi dell’estate, il tema dell’overtourism si fa sempre più presente nel dibattito generale sul turismo. L’ultima ricerca è stata svolta da Which?, un marchio britannico che, attraverso la verifica dei prodotti, mira a fornire ai consumatori gli strumenti per fare acquisti consapevoli di beni e servizi. Una consapevolezza che riguarda anche la loro scelta in termini di vacanze: lo studio, infatti, ha messo in evidenza sia le destinazioni più colpite dal turismo di massa che le gemme nascoste ancora da scoprire.

Analizzando i dati sul turismo della Commissione Europea (CE), le mete più visitate sono risultate Zante, Maiorca e Parigi, mentre quelle meno battute dal turismo di massa Murcia, Lille o l’Estonia. Tenendo in considerazione tre fattori come il numero di turisti per residente, il numero totale di pernottamenti e il numero di pernottamenti per chilometro quadrato, queste sono le destinazioni da evitare se non volete avere a che fare con il turismo di massa.

Zante, Grecia

Tenendo in considerazione i parametri che abbiamo descritto prima, Zante, conosciuta anche come Zacinto, è considerata a tutti gli effetti la capitale dell’overtourism. Su 40.000 abitanti, ha registrato nel 2023 ben sei milioni di pernottamenti, ossia 150 pernottamenti per ogni residente.

Zacinto non ha il maggior numero di visitatori in termini assoluti, ma rispetto ai residenti il volume di turisti è enorme. Le conseguenze di questa situazione sono diverse, per il turista significa soprattutto luoghi affollati, esperienze culturali poco autentiche e costi maggiori.

Istria, Croazia

L’Istria si è classificata seconda in Europa per sovraffollamento turistico, registrando la sorprendente cifra di 133.467 pernottamenti ogni 1.000 residenti. Un risultato che contrasta con le campagne pubblicitarie che descrivono la penisola istriana come una gemma nascosta, seppur non sia l’unica meta della Croazia a patire l’alto numero di turisti.

Tra i luoghi più visitati, infatti, c’è la città di Dubrovnik, sulla costa della Dalmazia, dove il centro storico si sta rivelando impreparato a ospitare così tanti turisti e i costi di ristoranti e alloggi sono molto più alti rispetto ad altre zone del Paese.

Dubrovnik

Fonte: iStock

La città e le mura storiche di Dubrovnik

Fuerteventura, Isole Canarie

Che le Isole Canarie siano colpite dall’overtourism è risaputo, in particolare Fuerteventura. Secondo lo studio eseguito da Which?, qui si sono registrati 118.720 pernottamenti per residente, mostrando come la crescente attrazione per le fughe sulle isole spagnole continui a persistere nonostante le continue proteste contro il sovraffollamento turistico da parte dei residenti.

Lanzarote, Isole Canarie

Fuerteventura non è l’unica delle Isole Canarie a comparire nella lista: con 117.785 pernottamenti, è seguita da Lanzarote. I suoi aspri paesaggi vulcanici, il clima piacevolmente caldo e le spiagge invitanti dipingono un quadro paradisiaco. Eppure, andando oltre la superficie, l’isola si è trasformata in un luogo dove tre milioni di visitatori ogni anno superano in numero i suoi 150.000 abitanti. Tra i problemi più diffusi tra i residenti evidenziamo la scarsità idrica e la difficoltà nel trovare appartamenti con affitti a prezzi ragionevoli.

Le isole del Dodecaneso, Grecia

Torniamo in Grecia dove, oltre all’isola di Zante, anche quelle del Dodecaneso si stanno ritrovando a dover affrontare il problema dell’overtourism. In particolare, tra le più visitate c’è Rodi, una meta molto apprezzata per la sua architettura medievale e le sue splendide spiagge. Tuttavia, il numero annuale di turisti supera quello dei residenti: 113.790 pernottamenti ogni 1.000 residenti.

Nonostante i benefici economici, il sovraffollamento turistico sta mettendo a dura prova le infrastrutture, complicando anche l’accessibilità economica degli alloggi. Il governo greco ha introdotto diverse misure per contrastare il sovraffollamento, come limiti giornalieri agli arrivi delle navi da crociera e una tassa sulla crisi climatica sui pernottamenti in hotel.

Tiroler Oberland, Pinzgau-Pongau e Außerfern, Austria

L’Austria compare nella lista con tre zone specifiche. La prima è quella del Tiroler Oberland, con 112.716 pernottamenti: si tratta di un’area ricca di bellezze naturali, dove le piccole cittadine alpine si ritrovano in difficoltà per gestire l’alto flusso di visitatori. La seconda è quella di Pinzgau-Pongau, nell’area di Salisburgo, con 109.009 pernottamenti, e la terza quella di Außerfern, con 97.299 pernottamenti.

Tra i casi più famosi di overtourism in Austria, citiamo la piccola cittadina di Hallstatt, dove il numero di turisti è così elevato che, a volte, è quasi impossibile camminare tra le sue stradine e dove i residenti si sono più volte lamentati del comportamento scorretto e irrispettoso dei visitatori.

Le isole Cicladi, Grecia

Anche le Cicladi sono risultate tra le destinazioni greche più vulnerabili al sovraffollamento turistico con 104.152 pernottamenti ogni 1.000 abitanti. Isole come Santorini e Mykonos sono diventate le mete predilette di sempre più visitatori, a discapito dei greci che spesso si ritrovano impossibilitati a permettersi gli alti prezzi dell’isola. Una situazione resa ancora più complicata dalla presenza di gigantesche navi da crociera, per le quali si sta cercando una soluzione sotto forma di tasse maggiori per i croceristi.

Turisti a Santorini

Fonte: iStock

Turisti aspettano il tramonto a Santorini

Kerkyra, Grecia

Infine, l’ultima destinazione da evitare è Kerkyra a Corfu, dove lo studio ha evidenziato un numero di pernottamenti pari a 100.079 ogni 1.000 residenti. Qui sono diversi i problemi che, da anni, i residenti si sono ritrovati ad affrontare: dall’approvvigionamento idrico alla gestione della spazzatura.

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Un messaggio segreto di Ramses II è stato scoperto sull’obelisco a Parigi

Parigi è la città dell’amore e dell’arte e proprio nel suo centro storico custodisce opere d’arte e monumenti che hanno tanto da raccontare. Tra questi, al centro della Place de la Concorde svetta un obelisco. Secondo quanto emerso, su di esso è custodito un messaggio segreto rimasto nascosto per oltre tremila anni prima che emergesse dalla pietra per raccontare cosa il faraone volesse dirlo. A decifrarlo ci ha pensato l’egittologo francese Jean-Guillaume Olette-Pelletier.

Il messaggio segreto studiato sull’obelisco di Parigi

Nel 2020 Olette-Pelletier, professore alla Sorbona, si trova durante il periodo di lockdown a camminare ai piedi del monumento studiandone ogni frammento. Un luogo per lui importante perché raggiungibile in un chilometro da dove viveva; non si limitava ad osservarlo, lo leggeva. Ogni geroglifico, ogni figura aveva qualcosa da raccontare. Proprio tutto questo tempo a disposizione ha fatto in modo che tra i simboli spiccò ai suoi occhi una direzione nascosta, un’incongruenza. Uno dei simboli celati era quasi impercettibile: due corna di toro, incastonate nella corona del faraone Ramses II. Da sole, potevano sembrare un dettaglio decorativo e invece avevano molto da raccontare.

Nel 2021 in occasione delle Olimpiadi in Francia è stata montata un’impalcatura per il suo restauro e proprio in quell’occasione lo studioso ottenne l’autorizzazione per salire fino in cima, ad un’altezza di circa 30 metri. Da qui non solo si gode una vista effetto wow su Parigi ma è anche stato possibile iniziare a decifrare ciò che fino a quel momento nessuno aveva mai approfondito. Messaggi criptati erano custoditi incastonati nei geroglifici e visibili solo da alcune angolazioni precise. Ai tempi era stato progettato per poter essere letto solo con lo sguardo dei nobili in arrivo via Nilo, durante le celebrazioni del dio Amon.

Sull'obelisco di Place de la Concorde è stato scoperto un messaggio segreto di Ramses II

Fonte: iStock

L’obelisco di Place de la Concorde a Parigi nasconde un messaggio segreto

Le iscrizioni non erano semplici decorazioni: erano codici, enigmi sacri. Alcuni messaggi si svelavano solo combinando simboli da facce opposte dell’obelisco; altri erano leggibili solo inclinando lo sguardo. Uno di questi recita: Placate la forza-ka di Amon. Il faraone, con le corna del toro nascoste nella sua corona, si offriva come tramite tra il mondo terreno e quello divino. La scrittura si faceva tridimensionale, viva, con il corpo stesso del re che diventava geroglifico.

L’importanza della scoperta

Un dettaglio sorprendente emerso tra i geroglifici riguarda un cambio di nome: nel secondo anno del suo regno, Ramses abbandona il suo primo titolo per adottare Setepenra, “scelto da Ra”. Il gesto, inciso nella pietra millenaria, rivela la sua volontà di legittimare il proprio potere attraverso il sole, la divinità suprema. La pietra non mente: racconta due momenti diversi, due anime del faraone.

Grazie allo studio del professore Olette-Pelletier sono stati rivelati sette livelli di criptografia geroglifica nascosti nell’obelisco diventati una testimonianza storica davvero rilevante. Il segreto di Ramses II un tempo sospeso tra Luxor e Parigi ora torna a parlare e finalmente non è più un mistero. La scoperta mostra come una sorta di guerra di comunicazione scolpita oltre tremila anni fa sia simbolo di maestria e astuzia tanto da poter essere colta solo dagli occhi più attenti.

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Quando visitare la Torre Eiffel: l’orario migliore per ammirare il simbolo più romantico di Parigi

La prima immagine che salta in mente a tutti quando pensiamo a Parigi è quella della Torre Eiffel: il monumento che svetta e disegna lo skyline della capitale francese è conosciuto dai local con il soprannome di “dame de fer” e si fa spazio tra tutti i palazzi della Ville Lumière. Nata nel 1889 in occasione dell’Esposizione Universale, negli anni ha raccolto critiche e sbeffeggi ma resta non solo uno dei monumenti più visitati al mondo, ma persino un simbolo di romanticismo, tanto che moltissime coppie si fanno la proposta proprio qui. Ma qual è l’orario migliore per visitare la Torre Eiffel? Ci sono diverse opzioni a seconda delle proprie esigenze e preferenze.

Visitare la Torre Eiffel al tramonto

Nelle ore crepuscolari e legate al tramonto Parigi ha una magia unica: la capitale della Francia regala dei cieli da sogno e visitare questo monumento proprio in queste ore è puro incanto. Il cielo si colora di rosa, rosso e arancione e la Torre Eiffel si scaglia come una protagonista nelle foto ricordo. Prima consiglio di osservarla da un punto suggestivo e privilegiato, come da piazza del Trocadéro e dalla sua scalinata, o ancora lungo gli Champs de Mars o dal ponte Bir Hakeim, per poi salire con l’ascensore panoramico e godersi la bellissima vista di Parigi dall’alto.

Scopri qual è il momento migliore per visitare la Torre Eiffel

Fonte: iStock

Visitare la torre eiffel all’alba o al tramonto: una delle opzioni migliori

Visitare la Torre Eiffel di notte quando è illuminata

L’opzione più amata? Vedere la Torre Eiffel illuminata e dunque raggiungerla di sera. La dame de fer si trasforma in un’opera d’arte luminosa dalle 17 alle 23:45 circa, con orari prolungati in estate che raggiungono le 00:45. Grazie ad un sofisticato sistema LED che riduce i consumi di energia alterna spettacoli di luce creando un effetto twinkling (ovvero di scintillio) una volta all’ora. La cadenza? Bisogna conoscere l’orario di tramonto del sole, perché l’illuminazione totale arriva entro 10 minuti da quando arriva il buio e a distanza di 5 minuti propone l’amatissimo effetto scintillante che tutti desiderano immortalare.

Oltre a salire sui piani più alti per godersi Parigi illuminata, una buona idea è osservare la Torre Eiffel da alcuni punti strategici come gli Champs de Mars, la Senna e i giardini del Trocadéro. Per quanto riguarda le foto ci vuole un po’ di attenzione: lo spettacolo di luci della Torre Eiffel è un’opera d’arte protetta e dunque è vietato fotografarla se si intende utilizzare le immagini per scopi pubblicitari; i cittadini privati che desiderano semplicemente custodire un ricordo, invece, possono certamente fare clic e immortalare per sempre la meraviglia.

Visitare la Torre Eiffel quando c’è poca gente

Visitare la Torre Eiffel quando c’è poca gente è praticamente una missione impossibile, ma con qualche accorgimento si può evitare la folla e l’overtourism. Per prima cosa attenzione alle date: meglio optare per giorni feriali, evitando invece festivi e weekend. L’orario più adatto è la mattina presto perché, nonostante non ci siano le luci suggestive della notte e i colori del tramonto, le sfumature della mattina rendono le foto luminose, romantiche e in perfetto stile parigino. Per chi non teme il freddo è una buona idea valutare anche una visita in inverno: qui nelle ore mattutine c’è davvero pochissima gente ma attenzione, le temperature sono molto basse.

Se hai in programma una visita a Parigi tra le cose da fare assolutamente c’è salirci o almeno fotografarla da un punto strategico: dopotutto è il simbolo della capitale francese e ha molto da raccontare. Seguendo questi consigli avrai sicuramente in pugno quelli che sono gli orari migliori per visitare la Torre Eiffel.

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Extreme day trips: escapismo lampo, parti la mattina e torni a casa la sera

Chi non vorrebbe fare colazione a Parigi, trascorrere la mattinata al Louvre, pranzare in qualche ristorante tipico, salire il pomeriggio sulla Torre Eiffel e tornare a casa la sera? L’idea non dispiacerebbe a nessuno, ma in un periodo in cui la maggior parte di noi si impegna per diminuire il proprio impatto ambientale, non rappresenta proprio il massimo della sostenibilità.

Un aspetto che, spesso e volentieri, viene trascurato dalle tendenze, soprattutto quelle lanciate su TikTok. Quest’ultimo trend, conosciuto all’estero con l’espressione “extreme day trips”, vede protagonisti diversi travel blogger, e non solo, che partono per gite estreme di una sola giornata in varie città estere, ritornando a casa la sera, giusto in tempo per andare a letto.

Cosa sono gli extreme day trips e come funzionano

Gli extreme day trips, ossia “gite estreme di un giorno”, non sono una novità, ma una modalità di viaggio nata grazie alla presenza delle compagnie aeree low-cost che permettono di acquistare biglietti a basso costo. Tuttavia, in questi giorni si sono ritrovati al centro del dibattito grazie a TikTok, dove i video di diversi travel blogger sono diventati virali proprio perché raccontano questo fenomeno che li vede volare verso città lontane per visitarle in sole 12 ore. Per intenderci, giusto il tempo di scoprire qualche angolo caratteristico, se instagrammabile ancora meglio, e poi tornare a casa.

Come ha dichiarato la travel blogger Monica Stott alla BBC: “Ci sono ricerche che suggeriscono che la maggior parte dei migliori ricordi delle vacanze si creino nei primi uno o due giorni. Quando ci ho pensato, non potevo che essere d’accordo. Molti dei momenti più belli accadono quando arrivi per la prima volta nella tua destinazione. Con gli extreme day trips arrivi in tempo per colazione, cerchi di fare più cose possibili e poi voli a casa la sera. È una giornata intensa, piena e folle“.

La BBC ha intervistato anche un’altra persona che ha provato l’esperienza, Luka Chijiutomi-Ghosh, uno studente diciottenne di Cardiff: “Tutto è iniziato la vigilia di Natale quando ho trovato un volo di andata e ritorno per Praga a meno di 15 sterline. L’ho prenotato immediatamente, ma poi ho realizzato che il volo atterrava a Praga alle 21:00 e tornava nel Regno Unito alle 09:00. Così ho pensato di dormire durante il giorno e passeggiare per la città di notte.”

Perché questo trend è negativo per l’ambiente e per le destinazioni

L’entusiasmo dei viaggiatori per questa tipologia di viaggio è molto alto, ma il fenomeno ha attratto anche numerose critiche, soprattutto considerando l’impatto che ha sull’ambiente. Quello aereo, infatti, è uno dei mezzi di trasporto che provoca più emissioni globali di gas serra (il 2,4%) che, riscaldando l’atmosfera, contribuiscono al riscaldamento globale e al cambiamento climatico.

L’impronta climatica di un aereo va oltre la sola CO2. In quota, le emissioni di ossidi di azoto e vapore acqueo acuiscono il problema del cambiamento climatico. Anche un tragitto aereo breve ha un costo ambientale elevato, traducendosi in un forte consumo di combustibili fossili e una significativa emissione di gas serra.

Inoltre, volare per mezza giornata non è solo un salasso per l’ambiente, ma nutre un turismo che svilisce l’essenza dei luoghi. La logica del “tutto e subito” del turismo di massa comprime le culture e le economie locali, riducendo l’esperienza a una sfilata di cartoline. Senza la lentezza della scoperta e l’incontro con l’anima dei posti, il viaggio si trasforma in un mero atto di consumo visivo, sterile e superficiale.

Quali sono le mete ideali per un extreme day trip

Solitamente, le destinazioni ideali per un extreme day trip sono quelle che possono essere raggiunte in un paio d’ore, riducendo così il tempo di arrivo che, invece, potrà essere sfruttato una volta atterrati. Spesso si tratta di grandi centri urbani con collegamenti aerei efficienti, che permettono di immergersi in una cultura diversa, assaporare un’atmosfera unica e magari visitare un’icona o due, per poi rientrare in tempo per la notte.

Tra le mete più diffuse ci sono soprattutto le capitali europee come Parigi, Roma o Lisbona, oltre che Reykjavik, Lussemburgo o Bruxelles.

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Notre-Dame fa la storia, e tu puoi averne un pezzo: come fare

Se avete mai desiderato possedere un pezzo della Cattedrale di Notre-Dame…questa è la vostra occasione. Dopo l’incendio devastante che la colpì nel 2019, molte pietre della chiesa sono risultate troppo danneggiate per essere riutilizzate. Cosa farne, quindi? Stiamo parlando della Cattedrale di Notre-Dame, non si possono certo buttare nella raccolta indifferenziata e dimenticarsene una volta per tutte. No, l’idea è quella di metterne all’asta 50 per sostenere il restauro dei siti religiosi storici francesi in grave pericolo tramite la Fondation du Patrimoine (Fondazione del Patrimonio).

Per vincerle è stato creato un gioco-concorso dove 50 fortunati partecipanti, ai quali viene richiesta una donazione minima di 40 euro da effettuare sul sito della fondazione, potranno aggiudicarsi altrettanti pezzi, intagliati a cubetti tra quelli recuperati, e impossibili da riutilizzare, ritrovati tra le macerie dell’incendio.

Il gioco-concorso per vincere un pezzo di Notre-Dame

Notre-Dame è stata minacciata da un incendio, restaurata e finalmente riaperta, ma non è l’unica ad aver bisogno di un intervento di recupero. Secondo i dati raccolti dalla fondazione Observatoire du Patrimoine Religieux, in tutta la Francia sono a rischio tra i 3 mila e i 5 mila edifici religiosi cattolici, soprattutto nelle zone rurali e nei piccoli Comuni. Si tratta di una problematica difficile da risolvere, soprattutto perché i bilanci delle amministrazioni locali sono sempre più ridotti e il finanziamento per la manutenzione delle chiese rappresenta una sfida economica non indifferente.

Per fortuna, come un personaggio famoso che può sfruttare la propria notorietà per una buona causa, entra in gioco la Cattedrale di Notre-Dame. Dopo l’incendio del 2019, infatti, sono rimaste delle pietre troppo danneggiate per essere riutilizzate e che, secondo un’idea di Fondation du Patrimoine, possono essere impiegate per raccogliere i fondi necessari a salvare le tante altre chiese francesi in pericolo.

Le pietre, che pesano circa 800 grammi ciascuna, sono state incise con la silhouette della facciata principale della struttura, per attestarne l’autenticità, e con il messaggio Rebâtir Notre-Dame (Ricostruire Notre-Dame). Il presidente dell’organizzazione Rebâtir Notre-Dame, Philippe Jost, ha dichiarato: “Sono lieto che, attraverso la donazione di queste pietre, Notre-Dame stia contribuendo al restauro del patrimonio religioso dei nostri villaggi”.

Come partecipare all’iniziativa

La campagna di raccolta fondi della Fondation du Patrimoine per il patrimonio religioso è stata creata dal presidente Macron nel 2023 con l’obiettivo di sostenere 1.000 edifici in quattro anni. Questa iniziativa è nata dopo che il Ministero della Cultura ha dichiarato che in tutto il Paese, 5.000 edifici religiosi si trovano in uno stato di tale degrado da richiedere interventi urgenti. Solo nel primo anno, la fondazione ha ricevuto 16 milioni di euro in donazioni che saranno utilizzati per restaurare i primi 100 edifici selezionati.

Ed è proprio la Fondation du Patrimoine che ha avuto l’idea di creare un gioco-concorso grazie al quale è possibile vincere un pezzo di Notre-Dame facendo una donazione che servirà proprio a restaurare altri edifici. Tutti possono partecipare all’iniziativa, basterà avere più di 18 anni e aver effettuato una donazione di almeno 40 euro alla campagna nazionale di raccolta fondi per il patrimonio religioso, oltre ad aver compilato un modulo di iscrizione disponibile sul sito ufficiale di Fondation du Patrimoine.

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Una nuova esperienza adrenalinica sulla Torre Eiffel, il ponte sospeso Le Vertige

Parigi non smette mai di stupire i suoi visitatori, siamo d’accordo? Negli anni, la città dell’amore, dell’arte (e quanti più appellativi le si possono dare, più se ne mettano) affascina i viaggiatori di tutto il mondo sapendo rimanere fedele alla sua essenza, a se stessa, ma al tempo stesso innovandosi e questa volta lo fa con un’attrazione mozzafiato che trasforma la Torre Eiffel in un’esperienza ancora più emozionante.

Fino a domenica 9 marzo 2025, i turisti potranno attraversare Le Vertige, un ponte sospeso lungo 40 metri che collega i pilastri nord e sud del monumento, offrendo una prospettiva unica sulla “Dame de Fer” e sulla città sottostante. Ecco i dettagli su questa insolita ed “esotica” attrazione parigina e le info sui costi e gli orari per scoprirla.

Cos’è Le Vertige, la nuova attrazione della Torre Eiffel

Le Vertige – nuova attrazione della Torre Eiffel che a Parigi (e non solo!) è sulla bocca di tutti – non è un ponte tradizionale, ma una passerella realizzata con una rete di sicurezza blu, che garantisce massima protezione ai visitatori. Situato a 60 metri di altezza, permette di vivere un’esperienza simile ai ponti himalayani, con una vista mozzafiato e un’alta dose di adrenalina.

La struttura è stata progettata con 25.000 maglie annodate e rinforzata con cavi laterali per garantire una stabilità impeccabile. Grazie a questa tecnologia, The Vertigo (il nome inglese dell’attrazione) può sopportare un peso di oltre 30.000 kg/m², offrendo un’esperienza sicura e indimenticabile.

Il ponte sospeso è accessibile dal primo piano della Torre Eiffel e rappresenta un’attrazione adatta a tutta la famiglia. Possono attraversarlo tutti i visitatori con biglietto di ingresso alla Torre Eiffel, inclusi i bambini a partire dai 3 anni. I minori di 12 anni devono essere accompagnati da un adulto.

Tuttavia, per motivi di sicurezza, l’installazione non è accessibile alle persone con mobilità ridotta (sedie a rotelle, bastoni o stampelle) ed è sconsigliata a chi soffre di vertigini.

Info, costi e orari per la vostra visita al ponte sospeso

Le Vertige è un’attrazione temporanea visitabile fino al 9 marzo 2025. Per accedere alla passerella è necessario possedere un biglietto d’ingresso alla Torre Eiffel, ma la traversata del ponte è gratuita previa registrazione.

L’accesso a The Vertigo avviene tramite il primo piano della Torre Eiffel, presentandosi davanti al Padiglione Ferrié. Qui, scansionando un QR code, i visitatori possono prenotare una fascia oraria e ricevere il biglietto via e-mail.

Orari di apertura di Le Vertige:

  • Dal lunedì al venerdì: 10:30 – 18:30
  • Sabato e domenica: 10:00 – 20:00

Tariffe d’ingresso alla Torre Eiffel:

  • Biglietto ascensore fino al 2° piano: Adulti 23,10€, Giovani (12-24 anni) 11,60€, Bambini (4-11 anni) 5,90€
  • Biglietto ascensore fino alla cima: Adulti 36,10€, Giovani (12-24 anni) 18,10€, Bambini (4-11 anni) 9,10€
  • Biglietto scale + ascensore fino alla cima: Adulti 27,50€, Giovani (12-24 anni) 13,80€, Bambini (4-11 anni) 6,90€
  • Biglietto scale fino al 2° piano: Adulti 14,50€, Giovani (12-24 anni) 7,30€, Bambini (4-11 anni) 3,70€

I bambini sotto i 4 anni entrano gratuitamente.

Prenotazioni disponibili sul sito ufficiale della Torre Eiffel o presso le biglietterie in loco. Se avete già visitato la Torre Eiffel, Le Vertige è adesso un’ottima occasione per riscoprirla da un punto di vista completamente nuovo. Non perdete l’opportunità di vivere questa esperienza unica prima della sua chiusura, se vi trovate nella splendida capitale francese questo weekend!

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Nel 2025 ripartirà il treno Milano-Parigi: cosa sapere

Dal 2023, a causa di una frana che ha bloccato il tunnel ferroviario del Frejus, il collegamento tra Francia e Italia era stato interrotto. Dopo diversi mesi di lavori e un impegno concreto per riportare in funzionamento quest’area di trasporti c’è un data: tra il 15 e il 30 marzo 2025 ripartirà il collegamento di alta velocità tra Milano e Parigi.

Da Milano a Parigi in treno: riparte il collegamento

Se i collegamenti low cost in aereo non mancano, è però evidente come l’aeroporto sia leggermente dislocato dal centro. Un’alternativa? Il treno. Dalla primavera del 2025 sarà possibile tornare a viaggiare sulla linea Torino-Lione che è stata bloccata perché inagibile per un anno e mezzo. Tornerà ad occuparsene Trenitalia che ha sperimentato questo collegamento dal 2021 alla chiusura. Si parla di 10 viaggi al giorno, 5 per ciascuna direzione. Durante l’inverno si raggiungerà anche la meta turistica di Chambery, un’autentica chicca da non perdere.

Buone notizie per i viaggiatori: la liberalizzazione del mercato e di conseguenza la concorrenza permetteranno di avere molte più corse a disposizione. Dal 2027 interverrà nel piano il colosso ferroviario francese SNCF che amplierà la sua presenza su territorio italiano. Un accordo della durata di 15 anni è stato di recente sottoscritto e comprovando i piani di espansioni. SNFC già si occupa della tratta Parigi-Milano condividendo alcuni interessi ma i piani di espansione sono più ampi. L’intenzione primaria è potenziare i collegamenti tra le due città arrivando a 5-6 corse al giorno, sfruttando la riapertura del traforo. I vantaggi per i viaggiatori sono evidenti: più corse, una maggiore offerta e probabilmente prezzi più competitivi.

Quanto tempo ci vuole per il collegamento tra Milano e Parigi in treno alta velocità

Il servizio è davvero interessante: prima si partiva alle 6:25 di mattina dal capoluogo lombardo per arrivare nel capoluogo francese alle 13:22 oppure una seconda tratta era coperta alle 15:53 con arrivo 22:39. Al ritorno il collegamento era alle 7:25 da Parigi con arrivo a Milano alle 14:07 oppure alle 15:12 con arrivo alle 22:07. Questi orari saranno sostituiti con altre proposte e un calendario molto più fitto. Le fermate intermedie sono quelle di Torino, Modane e Chambery. Con circa 7 ore di viaggio in alta velocità si riesce a coprire la tratta senza temere il traffico dagli aeroporti e altri eventuali disservizi dovuti alle distanze. Dopotutto la stazione di Parigi è centralissima e ben collegata con la metro parigina: è tutto già pronto per iniziare a esplorare i monumenti più belli da non perdere e i musei di Parigi.

Il viaggio tra le due iconiche città europee torna ad essere facile, veloce e sostenibile con i collegamenti ad alta velocità: che si tratti di turismo, affari, lavoro o altro la tratta tornerà ad essere una delle preferite dai viaggiatori spiccando per comfort, efficienza e impatto ambientale ridotto rispetto ai voli aerei.

La frana in Savoia ha interrotto ad agosto 2023 il collegamento alta velocità che offriva un’alternativa ai voli. Dopo un lavoro intenso di ristrutturazione per ristabilire l’apertura a partire dalla primavera del 2025 sarà possibile riprendere gli spostamenti tra le due città con un numero maggiore di collegamenti.

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Parigi omaggia Christo e Jeanne-Claude con una nuove e incredibile attrazione

A settembre 2025, Parigi celebrerà 40 anni da quando Christo e Jeanne-Claude trasformarono l’iconico Pont Neuf in un’opera d’arte monumentale.

Per celebrare l’importante anniversario, l’artista francese JR (che tramite le sue opere giganti invita i passanti a interrogarsi e a riconsiderare i preconcetti) sogna un progetto grandioso per rendere loro omaggio.

Quarant’anni dopo: il Projet Pont Neuf

Per festeggiare il 40° anniversario di The Pont Neuf Wrapped, l’artista JR in collaborazione con La Fondazione Christo e Jeanne-Claude, prevede di svelare il Projet Pont Neuf, un’installazione immersiva suggerita dall’eredità della coppia di artisti.

Così, proprio a settembre 2025, per due settimane il Pont Neuf verrà trasformato in una “grotta nel cuore di Parigi“: JR immagina che grandi formazioni rocciose (progettate per essere ammirate sia di giorno che di notte) colmino in maniera temporanea le sponde destra e sinistra della Senna.

La visione di JR enfatizza le origini dell’architettura senza pari della Ville Lumière, ispirata alle cave da cui provengono le pietre della città. Mentre la Senna torna a essere balneabile e la natura reclama un posto nel paesaggio urbano, il Projet Pont Neuf unirà i concetti di “crudo e selvaggio” con la raffinata eleganza parigina, ricreando un dialogo tra passato e presente.

Sono molto ispirato dalla visione artistica di Christo e Jeanne-Claude e condivido la loro idea che la missione dell’arte sia far riflettere il pubblico”, ha spiegato JR. “Il dibattito che può provocare un progetto monumentale nello spazio pubblico ha pari valore alla sua realizzazione artistica. L’arte è trasformazione e ha la capacità di rinnovare il modo in cui guardiamo il mondo che ci circonda. Tramite il sogno del Projet Pont Neuf, questo è quello che spero di rendere possibile a Parigi”.

L’inizio di tutto: il Pont Neuf Wrapped

Dal 22 settembre al 5 ottobre 1985, Christo e Jeanne-Claude avvolsero il ponte più antico della capitale francese in 41.800 metri quadrati di tessuto, fissato con 13 chilometri di corda e 12 tonnellate di cavi d’acciaio, grazie alla competenza di 12 ingegneri e 300 operai specializzati che lavorarono a fianco degli artisti.

Ho voluto trasformarlo, trasformarlo da oggetto architettonico, oggetto di ispirazione per gli artisti, a un oggetto d’arte esso stesso”, disse Christo all’epoca. “Volevo che diventasse una scultura per la prima volta, ma effimera”.

Il progetto, ideato da Christo e Jeanne-Claude nel 1975, richiese un decennio di pianificazione tecnica e di trattative con le autorità prima di prendere vita. Una volta portato a compimento, nell’arco di due settimane, tre milioni di visitatori ebbero l’occasione di sperimentare il Pont Neuf Wrapped, liberi di interpretarne il significato a modo loro: un principio centrale nella visione artistica di Christo e Jeanne-Claude.

Gli altri anniversari per celebrare la coppia di artisti nel 2025

Ma la strabiliante iniziativa di JR non è l’unica.

Infatti, il 2025 segnerà anche il 90° anniversario della nascita di Christo e Jeanne-Claude, entrambi nati il ​​13 giugno 1935, nonché gli anniversari chiave di altri due grandiosi progetti da loro realizzati: il 20° anniversario del The Gates a New York a febbraio e il 30° anniversario del Wrapped Reichstag a Berlino a giugno.

Il prossimo febbraio, il ventesimo anniversario di The Gates verrà celebrato a New York con una serie di eventi speciali. A partire dal 12 febbraio, un’esperienza di realtà aumentata su larga scala consentirà ai visitatori di rivivere una sezione di “The Gates in Central Park” accessibile tramite l’app Bloomberg Connects.

Al contempo, aprirà”Christo e Jeanne-Claude: The Gates and Unrealized Projects for New York City” al The Shed, con la presentazione di The Gates e altri progetti che la coppia di artisti aveva immaginato per l’amata città.

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Roma e Milano nella Top 10 delle città migliori del mondo: perché

L’annuale Top 100 City Destinations Index di Euromonitor International, una delle maggiori società indipendenti di business intelligence globale e analisi di mercato, realizzato in collaborazione con il centro di analisi Lighthouse, ha decretato le migliori destinazioni urbane del 2024, valutando attrattività, sostenibilità e performance economiche.

Per il secondo anno consecutivo, Parigi domina la classifica come capitale indiscussa del turismo globale, seguita da Madrid e Tokyo. Mentre Roma e Milano si posizionano rispettivamente al quarto e al quinto posto, superando mete di calibro internazionale come New York (in sesta posizione) e Londra (al tredicesimo posto). Le città europee mantengono un ruolo di primo piano, ma cresce il numero di metropoli extraeuropee nei primi posti della classifica.

Il rapporto analizza 100 città in base a 55 indicatori, suddivisi in sei pilastri fondamentali: Performance economica e commerciale, Performance turistica, Infrastrutture turistiche, Politiche e attrattività turistiche, Salute e sicurezza, e Sostenibilità. Questo approccio olistico consente di valutare non solo il presente delle destinazioni urbane, ma anche il loro potenziale futuro.

A trainare il successo di Parigi è stata la sua straordinaria offerta infrastrutturale, potenziata in occasione dei Giochi Olimpici estivi. La capitale francese ha primeggiato nel pilastro delle Infrastrutture Turistiche e si è piazzata al terzo posto sia per Performance Turistiche sia per Politiche Turistiche e Attrattività.

Madrid conquista il secondo posto grazie a una strategia di sostenibilità all’avanguardia, mentre Tokyo brilla in terza posizione, complice il deprezzamento dello yen, che ne ha fatto una meta più accessibile e attraente per il turismo MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions).

Il segreto del successo di Roma e Milano

Roma si conferma una delle destinazioni più amate al mondo grazie al suo ineguagliabile patrimonio culturale e artistico. In particolare, la capitale italiana eccelle nell’attrattività turistica, supportata da una vasta offerta di esperienze culturali e dalla sua capacità di attrarre visitatori durante tutto l’anno.

La città si è distinta anche nella categoria delle infrastrutture turistiche, con un’offerta che spazia da hotel di lusso a un aumento del 4% delle locazioni a breve termine. Un dato che riflette una crescente domanda di soggiorni personalizzati e immersivi, sebbene la capitale stia adottando nuove regolamentazioni per contrastare l’overtourism, tutelando la qualità della vita dei residenti e l’integrità del suo patrimonio.

Milano, al quinto posto nella classifica globale, si distingue come un hub di innovazione, moda e business. La città ha ottenuto un ottimo posizionamento nel pilastro della performance economica, grazie al suo vivace tessuto economico e in quanto punto di riferimento per eventi internazionali.

Il capoluogo lombardo ha anche rafforzato la sua immagine di destinazione sostenibile, investendo in infrastrutture green. Inoltre, il suo appeal per il turismo business continua a crescere, posizionandola tra le città europee più richieste per meeting, incentivi, congressi ed eventi (MICE).

Città europee in pole position, ma l’Asia avanza

L’Asia rafforza la sua presenza nella top 20, con città come Bangkok (17° posto) che si distingue per le sue innovative politiche di accoglienza, tra cui spicca l’esenzione del visto di 60 giorni ai turisti di 93 paesi. Un’iniziativa che ha contribuito ad attrarre nel 2024 ben 32 milioni di arrivi internazionali, il numero più alto a livello globale.

Macau guida la classifica per salute e sicurezza, seguita da Helsinki e Dublino. Sul fronte della sostenibilità, Oslo si conferma leader globale, affiancata da altre capitali nordiche come Stoccolma e Helsinki, dimostrando come il Nord Europa continui a dettare standard elevati in tema di responsabilità ambientale.

Tra le città nordamericane, New York eccelle nel pilastro della Performance Turistica, con una strategia mirata ad attrarre soprattutto viaggiatori internazionali e con alta capacità di spesa.

La ripresa del turismo e le nuove tendenze

Nel 2024, gli arrivi internazionali a livello globale sono aumentati del 19%, spinti da una domanda turistica sempre più forte. L’Europa si conferma la regione più visitata, con 793 milioni di viaggi internazionali, mentre la spesa totale del turismo ha raggiunto 1,9 trilioni di dollari.
Per il futuro, si prevede che Stati Uniti, Turchia e Cina guideranno la crescita per volume di arrivi. Mentre New York, Los Angeles e Tokyo si candidano a diventare i maggiori centri di spesa turistica entro il 2040.

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Anche Parigi sfida l’ovetourism: le iniziative

Parigi è una meta sempre molto ambita dai turisti di tutto il mondo in ogni periodo dell’anno, ma ora anche la Francia ha deciso di contrastare l’overtourism per preservare il patrimonio artistico e culturale della capitale. Da sempre milioni di visitatori sono sedotti dal suo fascino intramontabile, ma i recenti avvenimenti nel settore turistico hanno incoraggiato alcuni provvedimenti che dovrebbero aiutare a mettere un freno alla presenza di visitatori provenienti da varie parti del mondo.

La città, infatti, sta introducendo multe salate e un limite al numero di notti all’anno in cui una proprietà può essere affittata. Nel maggio 2024 il governo francese ha approvato una legge che rende più difficile affittare proprietà su alcune piattaforme online per brevi periodi e il sostegno dei partiti è arrivato subito, portando all’applicazione del provvedimento prima di tutto a Parigi.

Il turismo di massa a Parigi: nuove regole

Attualmente sono oltre 95.000 gli annunci su Airbnb a Parigi, per dare un’idea della mole di richieste. La città conta molti appartamenti in affitto per soggiorni brevi, ma non tutti sembrano avere la licenza ufficiale richiesta dalla legge. Su queste strutture le nuove regole contro il turismo di massa potrebbero cambiare qualcosa e permettere un controllo maggiore sui soggiorni e pernottamenti dei turisti in città.

Le varie agenzie di affitto continueranno a fare il loro lavoro, ma a partire dal 2025 per gli host cambieranno alcune cose, come per i viaggiatori. Questo cambiamento è un tentativo di limitare il numero di appartamenti e case utilizzati come affitti per le vacanze, regolamentare il settore degli affitti e aiutare a risolvere i problemi di alloggi a prezzi accessibili in città.

Nel 2023 si sono registrati oltre 47mila turisti, metà dei quali dall’estero. Meno persone potrebbero ridurre la pressione su monumenti e attrazioni iconiche della città come la Tour Eiffel e Notre Dame. Nel frattempo anche chi abita a Parigi ha le sue difficoltà con i rincari della vita quotidiana e molti provano a lasciare la città per il carovita. Quindi l’overtourism non è la riposta a tutto quello che non va a Parigi in questo periodo storico.

Cosa cambia per i viaggiatori

Con il nuovo anno, potrebbe essere più difficile trovare un posto dove stare nella Città dell’Amore. I piccoli boutique hotel di Parigi probabilmente vedranno un aumento delle prenotazioni al posto degli affitti per le vacanze, ma il numero di visitatori potrebbe essere ridistribuito verso altre città della Francia come Lione o Bordeaux.

Sicuramente i parigini saranno contenti di questa novità, ma l’Associazione europea delle case vacanza ha sottolineato che “le regole devono essere basate su prove e devono essere adeguate“, cercando di non prendere di mira un operatore del settore per risolvere problemi locali troppo complessi. Chi vorrà visitare Parigi nei prossimi mesi, quindi, potrà optare per gli alberghi piuttosto che cercare un appartamento in affitto, e questo prevede costi più elevati.

Cosa cambia per le strutture ricettive

Dal 1° gennaio 2025 gli host senza licenza saranno multati fino a 100.000 euro, mentre le proprietà non correttamente registrate come affitti turistici potrebbero essere multate fino a 20.000 euro. Anche le società di concierge, spesso utilizzate per gestire gli affitti, potrebbero essere multate, secondo quanto riportato da Euronews.

Ci saranno anche nuovi limiti al numero di notti prenotabili in un affitto turistico a breve termine: saranno ridotti da 120 a 90 notti all’anno, che è già il limite in città come Londra e San Francisco, e saranno in vigore anche multe salate per chi affitta una proprietà per più di 90 notti.