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In Lombardia ci sono delle isole, e sono bellissime

In Lombardia non c’è il mare, quindi è strano sentir parlare di isole. Non è come la Sicilia, con i suoi meravigliosi arcipelaghi, Eolie, Egadi, o come la Toscana con le sue sette isole la più grande delle quali è l’Elba, o come la Puglia con le Tremiti. Eppure, anche in Lombardia ci sono delle isole, e sono bellissime.

Sì, perché la Lombardia è una terra di laghi. Oltre ai più celebri Lago di Como, Lago Maggiore e Lago di Garda, ci sono anche il Lago d’Iseo, il Lago d’Idro e il Lago di Lugano, al confine con la Svizzera. Ma solo in Brianza ce ne sono altri piccolini che sono davvero deliziosi, come il Lago di Pusiano o il Lago di Alserio. Ma, senza dilungarmi troppo sui laghi, che comunque, insieme ai fiumi, creano un paesaggio unico e affascinante, tornando alle isole, immerse nella vegetazione di questi specchi d’acqua evocano sogni di vacanze esotiche.

L’Isola Comacina, sul Lago di Como

Tra le isole più belle della Lombardia c’è l’Isola Comacina, un’oasi verdeggiante e un gioiello che si può raggiungere in barca da Ossuccio, nel Comune di Tremezzina. Abitata fin dall’epoca romana, ospita il complesso della Basilica romanica di S. Eufemia. Particolarmente suggestivo è lo spettacolo pirotecnico sull’acqua durante la Festa di San Giovanni che si celebra il 24 giugno.

L’Isola dei Cipressi, sul Lago di Pusiano

Il Lago di Pusiano è un piccolissimo specchio d’acqua della provincia di Como ed è la meta preferita dai brianzoli durante i fine settimana estivi. Ci sono passeggiate, ristoranti e, soprattutto, è molto pittoresco per via dell’isoletta che spunta dalle acque. Si tratta dell’Isola dei Cipressi ed è un’isola privata. Oltre a una bellissima villa, c’è un grande parco con centinaia di cipressi – da cui il nome – dove girano in libertà pavoni, gru, cicogne, tartarughe, scoiattoli e alcuni wallaby arrivati direttamente dall’Australia. Un piccolo eden che si può visitare su prenotazione sede anche di matrimoni ed eventi privati.

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Fonte: iStock

Il Lago di Pusiano

Montisola, sul Lago d’Iseo

Ormai è diventata molto famosa Montisola (o Monte Isola), dopo che l’artista Christo, qualche anno fa creò, una passerella galleggiante, The Floating Piers, per “camminare sulle acque” tra la terraferma, Sulzano, e le isole del Lago d’Iseo, Montisola e l’isola di San Paolo. Montisola è un’oasi verde dove le auto sono bandite e si può girare solo a piedi o in bicicletta (che si può noleggiare sul posto), perfetta per fare trekking tra boschi e uliveti e raggiungere il Santuario della Ceriola, situato a 600 metri d’altezza, con una vista mozzafiato sul lago. Sul Lago d’Iseo, peraltro, c’è una terza isola, l’Isola di Loreto che però è di proprietà privata e che ha un castello in stile neogotico attorno al quale si estende un giardino ricco di conifere, un porticciolo e due torrette faro.

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Fonte: Ufficio stampa

Montisola sul Lago d’Iseo

L’Isola dei Conigli, sul Lago di Garda

Sul Lago di Garda, l’Isola di San Biagio, meglio conosciuta come Isola dei Conigli, è famosa per i suoi prati verdi e i numerosi conigli che vi scorrazzano in libertà. È la destinazione ideale per un bagno nelle acque che davvero sul Garda sono cristalline come quelle del mare, prendere il sole e godere del panorama della scogliera della Rocca di Manerba. Questa isola può essere raggiunta anche a piedi, quando le condizioni lo permettono, attraverso una striscia di fondale che la collega alla terraferma oppure con un servizio di taxi-boat da Porto Torchio.

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Fonte: Ufficio stampa

L’Isola dei Conigli sul Lago di Garda

L’Isolino Virginia, sul Lago di Varese

Infine, sul Lago di Varese, c’è l’Isolino Virginia, un suggestivo triangolo di terra nel Comune di Biandronno, riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2011 per la sua importanza archeologica e ambientale. Infatti, quella che apparentemente sembrerebbe una formazione naturale emersa da un lago di origine glaciale, in realtà è il risultato della sedimentazione dei detriti accumulatisi nel corso dei millenni, a seguito di un insediamento umano a partire dal V millennio a.C., in pieno Neolitico. Il nome gli fu dato dall’ultimo proprietario dell’isola, in onore della moglie. Prima si chiamava Isola di San Biagio e successivamente Isola di Donna Camilla Litta. Quando è stagione, si riempie di ninfee e si vedono volare aironi e germani reali.

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Fonte: 123RF

L’Isolino Virginia, Patrimonio mondiale dell’Unesco

Insomma, anche in Lombardia ci sono isole, belle e con delle storie meravigliose da raccontare. Magari non le più belle d’Italia dove fare il bagno ma sicuramente sono uniche per storia, natura e cultura e offrono ai visitatori esperienze indimenticabili.

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I migliori festival musicali in Lombardia e Piemonte

L’estate porta con sé il richiamo irresistibile della musica e delle serate sotto le stelle, e non c’è luogo migliore per immergersi in tale magia delle splendide regioni della Lombardia e del Piemonte che, grazie al loro ricco patrimonio culturale e paesaggistico, offrono un palcoscenico ideale per alcuni dei festival musicali più affascinanti e coinvolgenti d’Italia, capaci di soddisfare ogni gusto e preferenza.

Scopriamo insieme quali sono i migliori festival del 2024, dove le note e le emozioni si fondono per creare ricordi che non si dimenticano.

Le 4 stagioni di Villa Erba

Giovedì 25 luglio, nell’incantevole cornice di Cernobbio sul Lago di Como, va in scena il secondo appuntamento annuale del format “Le quattro stagioni di Villa d’Erba“, in collaborazione con il Teatro Sociale di Como AsLiCo, con il contributo del Comune di Cernobbio e il patrocinio della Provincia, del Comune di Como e della Camera di Commercio Como-Lecco.

Si inizia alle ore 11 con “SUNRISE VIBES”, suggestivo viaggio sonoro alle prime luce del mattino con le composizioni originali di B~Piæ, Elisa Simonetto e UNLKD, che sapranno fondere suoni contemporanei con la musica classica, l’elettronica, il jazz, il soul ed elementi tradizionali giapponesi.

Alle ore 17, invece, ecco lo spettacolo itinerante per bambini e famiglie “OVER THE RAINBOW“, che coinvolge gli spettatori nelle avventure della piccola Dorothy, travolta da un ciclone nel grigio Kansas e portata alla scoperta dell’amicizia e del mago di Oz.

Alle ore 19 sarà il momento di “SULUTUMANA IN CONCERTO“, “Canzoni per nuovi orizzonti” mentre alle ore 21.30 “CINEMA ALL’APERTO A CASA VISCONTI: Gruppo di famiglia in un interno” di Luchino Visconti in occasione dei 50 anni dall’uscita del film.

Info utili

Come arrivare a Cernobbio

In auto

Cernobbio, a una cinquantina di chilometri da Milano, si trova lungo l’Autostrada A9 Milano-Como-Chiasso.

Da Milano Malpensa, percorrere l’autostrada A8 direzione Milano e poi l’autostrada A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

Da Milano Linate, seguire la tangenziale est in direzione A4, poi l’A8 in direzione Varese e infine l’A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

Da Bergamo Orio al Serio, prendere l’A4 direzione Torino, l’A8 in direzione Varese e infine l’A9 verso Como-Chiasso e poi Cernobbio.

In treno

Como, a pochi passi da Cernobbio, dispone di due stazioni ferroviarie, la Como-San Giovanni con collegamenti Trenitalia sulla linea Milano-Chiasso e la Como Lago, sulla linea Saronno-Como, gestita dalle Ferrovie LeNord.

Biglietti Le quattro stagioni di Villa d’Erba

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire dalle ore 10 di lunedì 22 luglio sul sito o presso la biglietteria del Teatro Sociale Como, Piazza Verdi 1.

Lake Sound Park – Cernobbio

Il 12, 13, 14 e 15 settembre, Cernobbio torna protagonista con il Lake Sound Park che, nato dall’idea di MyNina, agenzia che produce eventi e spettacoli tra Como e Lugano e supportato da Villa Erba e il Comune di Cernobbio, per il terzo anno consecutivo trasformerà Le Serre di Villa Erba (area galoppatoio) in un Parco della Musica sulle rive del lago.

In particolare, giovedì 12 vi sarà il live show Anni 90 più grande d’Italia, venerdì 13 il concerto di Piero Pelù, sabato 14 “The Dance Moon” con Dargen D’Amico live, Crookers dj-set, Tommy Boy dj-set e WOW SOUNDSYSTEM djset, e domenica 14 TBA.

Info utili

Biglietti Lake Sound Park

Acquistabili online su Ticketone oppure Ticketmaster.

Festival musica sull’acqua

Dal 5 al 28 luglio, sulle rive del Lago di Como, torna il “Festival musica sull’acqua“, giunto alla XX edizione.

L’importante traguardo sarà celebrato con la presenza di prestigiosi artisti celebri a livello internazionale, quali Maria João Pires (pianoforte), Sara Mingardo (contralto), Gilles Apap con Myriam Lafargue (violino e accordeon), Gennaro Cardaropoli (violino), Simone Briatore (viola), Anton Dressler (clarinetto), Thibaut Garcia (chitarra), i violoncellisti Gabriele Geminiani, Sebastian Klinger e Amalie Stalheim e i pianisti Ingrid Fliter e André Gallo.

Non mancheranno, inoltre, giovani musicisti da ogni parte del mondo che prenderanno parte al MACH – Music, Art, Creativity, Hub per un’esperienza immersiva di condivisione e crescita che darà vita a concerti sinfonici diretti da Diego Matheuz, e cameristici.

Il Festival sarà, ancora una volta, un favoloso viaggio tra arte e natura, nella cornice straordinaria dei territori del Lago di Como, tra Colico (centro del Festival), Como, Gravedona, Pianello del Lario e Varenna.

Info utili

Come arrivare a Colico

In auto

Da Nord, si percorre la SS 36 del Lago di Como e del Passo dello Spluga attraversando la Valchiavenna; da Sud si segue la SS 36 del Lago di Como e del Passo dello Spluga che affianca il ramo Lecco oppure la SS 340 – Regina che costeggia il ramo Como; da Est la SS 38 dello Stelvio lungo la Valtellina.

In treno

Da Milano Centrale, in un’ora e mezza si arriva alla stazione di Colico, lungo la tratta Milano Centrale-Lecco-Tirano oppure Milano Centrale-Lecco-Sondrio.

Biglietti Festival musica sull’acqua

I biglietti e gli abbonamenti potranno essere acquistati online su Vivaticket o presso la biglietteria del Festival presente in loco. Attivo il servizio di prenotazione telefonica al numero +39 350 529 5856 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 13).

Biglietto intero dai 31 anni: 20 euro (acquisto diretto alla biglietteria).

Biglietto ridotto: giovani dai 14 ai 30 anni compiuti, accompagnatore persona con disabilità, associati Festival “Musica sull’Acqua”, Coro Musica Viva, Scuola Sperimentale di Musica “R. Goitre”: 15 euro (acquisto diretto alla biglietteria).

Gratuito: 0-13 anni compiuti, persona con disabilità.

Abbonamento “INTERO”: dai 31 anni

4 concerti: €60,00

7 concerti: €104,00

10 concerti: €152,00

Abbonamento “RIDOTTO”: giovani dai 14 ai 30 anni compiuti, accompagnatore persona con disabilità, associati Festival “Musica sull’Acqua”, Coro Musica Viva, Scuola Sperimentale di Musica “R. Goitre”

4 concerti: €44,00

7 concerti: €76,00

10 concerti: €112,00

Varese Summer Festival

Dal 14 al 28 luglio, i Giardini Estensi di Varese sono la cornice perfetta del Varese Summer Festival, festival di musica e teatro con concerti e spettacoli per godersi appieno l’estate in città.

I prossimi appuntamenti sono:

  • sabato 20 luglio CLARA – “Primo” summer tour, dopo il successo di “Diamanti grezzi” al Festival di Sanremo 2024;
  • mercoledì 24 luglio incontro con Roberto Saviano che torna in teatro con un recital che conduce lo spettatore in un viaggio inedito nella vita del potere criminale;
  • venerdì 26 luglio lo show di Mario Biondi e la sua band;
  • sabato 27 luglio a teatro con Max Angioni con il suo nuovo spettacolo “ANCHE MENO”;
  • domenica 28 luglio la conferenza spettacolo di Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista.

Info utili

Come arrivare a Varese

In auto

Percorrendo l’Autostrada A8 – Milano Laghi in direzione Varese; dal Piemonte seguendo l’Autostrada A26 e poi il raccordo Autostrada A8 direzione Varese; dalla Svizzera attraverso i valichi di Gaggiolo, Ponte Tresa, Porto Ceresio, Clivio, Fornasette, Zenna, Indemini, Cremenaga.

In treno

Con Trenitalia da Milano Porta Garibaldi direzione Porto Ceresio con fermata a Varese FS oppure direzione Varese FS con fermata al capolinea.

Con TRENORD da Milano Cadorna direzione Varese Nord e fermata al capolinea oppure direzione Laveno con fermata Varese Nord.

Biglietti Varese Summer Festival

I biglietti degli eventi del Varese Summer Festival sono acquistabili presso il botteghino del Teatro di Varese, online su Ticketone, o presso la biglietteria del Festival ai Giardini Estensi (portici ingresso principale di via Sacco 5) solo nei giorni di spettacolo.

Nextones 2024

Nell’ameno territorio della Val D’Ossola, troviamo invece il Nextones 2024, festival internazionale di arti audiovisive, musica e ricerca.

Fino al 21 luglio, con punto cardine il Tones Teatro Natura, include performance site-specific e grandi show audio-video  a cura di alcuni dei ricercatori e artisti di spicco della scena contemporanea.

Info utili

Come arrivare in Val D’Ossola

In auto

Da Milano si segue l’Autostrada A8 in direzione Sesto Calende, al raccordo con la A26 si prosegue in direzione Gravellona Toce, dove l’autostrada diventa SS33 Superstrada dell’Ossola e si esce a Domodossola.

Da Torino si imbocca la tangenziale verso l’Autostrada A55, poi si prende l’Autostrada A4 direzione Milano e al raccordo si prosegue in direzione Gravellona Toce fino a Domodossola.

Da Genova si segue l’A26 in direzione Gravellona Toce fino a Domodossola.

In treno

Domodossola si raggiunge comodamente da Milano lungo la tratta Domodossola-Milano o Domodossola-Novara oppure da Torino con cambio a Milano Centrale.

Biglietti Nextones 2024

Disponibili online su Dice.

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È Livigno la stazione sciistica migliore d’Italia

Livigno è stata incoronata stazione sciistica più amata d’Italia per il miglior servizio clienti. Il Piccolo Tibet d’Italia e d’Europa, ambita destinazione per le vacanze in montagna in Italia, incastonata in una cornice naturalistica di grande valore ambientale e paesaggistico in una splendida vallata dell’Alta Valtellina in Lombardia, ha ottenuto il primo posto nella categoria ‘Stazioni sciistiche’.

Livigno è la stazione sciistica più amata d’Italia

Chi ama le piste innevate, non rischia mai di annoiarsi a Livigno. In fondo parliamo di una delle Ski Aree più estese e rinomate d’Europa, grazie a una superficie sciabile che supera i 115 km di neve battuta e una stagione invernale che dura da novembre a maggio. Dai vari punti del paese in provincia di Sondrio, vicino al confine con la Svizzera, oltre 30 tra moderni skilift, seggiovie e cabinovie portano rapidamente in quota su entrambi i versanti della valle, offrendo la possibilità di sciare su piste di ogni livello di difficoltà. Inoltre, i collegamenti tra gli impianti e il servizio Skilink che trasporta gli sciatori da un versante all’altro consentono di provare tutti i tracciati, rendendo ogni giornata sugli sci a Livigno unica e speciale. Non sorprende, dunque, che sia la stazione sciistica più amata del nostro Paese.

“La nostra Valtellina e la Lombardia ottengono così un altro primato. A vincere sono tanti imprenditori e operatori del turismo che ogni giorno lavorano instancabilmente per accogliere i nostri turisti con servizi di qualità, confermando il valore dell’efficienza e dell’eccellenza lombarda”. Così Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda commenta la classifica dell’ ‘Italy’s Best Customer Service 2024/2025’, realizzata da Statista e Corriere della Sera. La ricerca ha coinvolto oltre 15.000 italiani a cui è stato chiesto di valutare il servizio clienti di numerose aziende in 155 categorie, per un totale di 4.600 concorrenti. Livigno ha ottenuto il primo posto nella categoria ‘Stazioni sciistiche’ con un punteggio di 9,02.

“I risultati della ricerca Statista – sottolinea Mazzali citando le rilevazioni dell’Osservatorio per il Turismo e l’attrattività regionale – collimano con i dati sul cosiddetto ‘web sentiment’ che, in riferimento al 2024, nel comparto ‘attrazioni’, attribuisce alla Città di Livigno un ‘gradimento’  pari a 98,95 su una scala di 100. Un dato molto elevato e superiore in maniera significativa alla media della Provincia di Sondrio (89,3) e di tutta la Regione Lombardia (86,1).  Un record regionale”. L’assessore ha evidenziato inoltre, che “nel 2024 il sentiment per la Provincia di Sondrio rilevato su 78.855 tracce digitali è pari a 89,3 su 100, anch’esso superiore alla media della regione”.

Al vertice delle ricerche/gradimento si posizionano attrazioni paesaggistiche, parchi naturali e punti di interesse culturali. Tra queste ci sono  la  Val Federia (98,33), Crap de La Paré (97,87),  Alpi di Livigno (97,24), il Mus! Museo di Livigno e Trepalle (96,1). Sono inoltre comprese la Cascata della val Nera(95,37),  il Passo Eira (94,82), il Lungolago di Livigno (93,87) e Livigno Ski Area (95,38).

Livigno in estate: cosa fare

Livigno non è solo una meta ambita per gli sciatori. Natura e sport, opportunità di shopping, momenti di relax ed eventi rendono questa perla il luogo ideale anche per chi sogna emozionanti vacanze estive in montagna. Gli sportivi avranno solo l’imbarazzo della scelta: golf, tennis, equitazione, in valle; trekking, hiking, escursioni, arrampicate, parapendio sulle montagne, kayak, stand up paddle, pedalò al Lago di Livigno. Tutto il territorio è inoltre un paradiso per il biking.

Se cercate passeggiate nel bosco, ci sono molte valli da scoprire, tra cui Val Federia, Val delle Mine, Val Alpisella e la Val Nera, con la sua cascata mozzafiato. C’è poi un percorso in valle che si snoda lungo tutto il paese con 17 km di pista ciclo-pedonale, sempre soleggiata e punteggiata di aree pic-nic. Da non perdere, infine, le avventurose escursioni guidate con le Guide Alpine.

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Soggiorno nei rifugi gratis per gli under 16: succede in Lombardia

Durante le vacanze estive, si sa, una delle mete più gettonate da tutti e anche dai più giovani è il mare: le spiagge assolate, il mare cristallino delle coste italiane e internazionali fanno gola a chiunque, anche alle famiglie con bambini e ai teenager. Eppure, la montagna ha tanto da offrire alle famiglie anche nel corso della bella stagione.

Sebbene la montagna sia una delle mete predilette dalle famiglie durante i mesi invernali, per godere dell’atmosfera tradizionale, scoprire i mercatini di Natale dei diversi borghi montani e divertirsi sulle piste da sci, l’estate riserva bellissime sorprese.

In Lombardia, ad esempio, l’estate tinge le montagne di verde e offre tantissime attività all’aria aperta per le famiglie. Ecco perché il Club Alpino Italiano (CAI) ha lanciato l’iniziativa “Famiglie e giovani in montagna – Estate 2024 in rifugio”, offrendo un’opportunità straordinaria per esplorare e godere delle meraviglie delle montagne lombarde. Scopriamo di cosa si tratta.

Cos’è la nuova iniziativa del CAI

Questa nuova iniziativa speciale promossa dal Club Alpino Italiano si rivolge ai giovani di età inferiore ai 16 anni e permette loro di trascorrere due notti gratuitamente in uno dei più di settanta rifugi aderenti.

Dal 6 luglio al 15 settembre, presso i rifugi che partecipano all’iniziativa, è possibile prenotare un soggiorno in mezza pensione gratuito per i giovani under 16 accompagnati da un familiare pagante. Ogni minorenne potrà usufruire di un massimo di due notti gratuite.

Questa proposta innovativa è nata con l’obiettivo di rendere le montagne lombarde più attrattive, soprattutto per le nuove generazioni. L’idea ha potuto prendere forma grazie a un finanziamento dedicato a sette diversi progetti finalizzati a valorizzare le montagne durante l’estate 2024. Il Club Alpino Italiano regionale ha proposto uno di questi progetti, che mira a far conoscere e apprezzare il ricco patrimonio montano ai giovani e alle loro famiglie. L’obiettivo è superare il numero di partecipanti dell’anno scorso, che ha visto coinvolte oltre 440 ragazze e ragazzi.

L’impegno del CAI per i giovani continua con molteplici proposte, tra cui il “Gruppo juniores del CAI di Bergamo” che organizza il programma “Giovani in montagna”. Questo progetto prevede l’organizzazione di sette fine settimana a partire dalla domenica 14 luglio, durante i quali saranno proposte attività escursionistiche, momenti di condivisione della vita in rifugio e discussioni su tematiche come l’ambiente e il volontariato.

Inoltre, l’associazione “ANA Bergamo” si impegna nell’iniziativa “Ragazze e ragazzi in cammini per la pace – Sui sentieri della memoria e le montagne della storia”. Questo progetto propone varie escursioni nelle località legate alla Prima guerra mondiale e alla Resistenza, immergendosi nelle montagne lombarde.

Oltre a promuovere la conoscenza delle montagne e delle tradizioni locali, l’obiettivo di queste iniziative è sensibilizzare le persone alle tematiche della sostenibilità ambientale, sociale, culturale, economica e turistica del territorio montano bergamasco. Si mira anche a formare i futuri amanti della montagna e a garantire un futuro duraturo per le nostre amate vette.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito web del Club Alpino Italiano e contattare direttamente i rifugi aderenti all’iniziativa.

Come aderire al progetto

Chi desidera partecipare all’iniziativa dovrà visitare il sito web del Gruppo Regionale Lombardia e in particolare navigare sulla pagina “Famiglie e Giovani”: qui è possibile consultare la lista dei rifugi che aderiscono al progetto e compilare il form di iscrizione. Dopo aver verificato l’effettiva disponibilità per il soggiorno presso il rifugio più gradito, basterà contattare telefonicamente la sede, chiedendo anche – in fase di prenotazione – gli orari e i giorni di apertura del rifugio e se l’iniziativa è valida anche nei festivi e nei weekend.

La copia del modulo di richiesta e di prenotazione verrà ricevuta tramite email e andrà stampata e consegnata al rifugio il giorno dell’arrivo.

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I luoghi meno noti della Valtellina consigliati dai local

Se finora erano gli stranieri a cercare, durante una vacanza in Italia, esperienze autentiche, da qualche anno anche noi italiani abbiamo capito che, a fare la differenza durante un viaggio, sono proprio quelle “chicche” meno note ai più e che spesso solo i local conoscono. In Valtellina, dove si fatica a discostarsi dalla fama della Bresaola, il salume locale divenuto ormai famoso in tutto il mondo (ma forse fin troppo riduttivo per il territorio che ha molto altro da offrire) hanno deciso di condividere con i turisti alcuni segreti per scoprire che, in questa zona montana della Lombardia, c’è molto di più.

Il risultato è una vera e propria classifica dei luoghi del cuore che i valtellinesi reputano possano raccontare meglio l’autenticità del territorio, e che meritano di essere visitati. Ecco quali sono.

I 9 luoghi poco conosciuti della Valtellina da scoprire

  1. Tra i luoghi meno noti della Valtellina che secondo i local dovrebbero essere scoperti c’è il Sentiero del pane di Tirano, tra Roncaiola e Baruffini. Questo itinerario si sviluppa fra gli antichi terrazzamenti un tempo coltivati a vite, segale e grano saraceno.
  2. Un altro luogo da visitare è senza dubbio Palazzo Besta nel borgo di Teglio, uno splendido esempio di dimora rinascimentale con testimoniane della civiltà preistorica valtellinese tra cui le stele detta “Dea Madre”.
  3. Tra i luoghi all’aperto c’è la palestra naturale di roccia della Val di Mello su cui si erge il Monte Disgrazia, con i suoi 3.678 metri di altezza.
  4. Da esplorare è anche la Via dei Palazzi che si trova a Sondrio e che, attraversando il centro storico, si collega all’antico quartiere contadino di Scarpatetti, una vera chicca storico-culturale della città.
  5. Poco nota è anche la Bagnada, una miniera oggi divenuta museo nella Valmalenco, con le sue suggestive gallerie e i suoi camminamenti che conducono nella profondità della montagna.
  6. Altro luogo da vedere è il tempietto di San Fedelino, una delle più preziose testimonianze dell’arte romanica in Lombardia.
  7. Da scoprire è il piccolo centro di Savogno in Valchiavenna, una vera “chicca” locale, un borgo fantasma raggiungibile solamente a piedi, dopo aver salito una mulattiera di 2.886 gradini.
  8. Merita sicuramente anche il Castello d’Acqua “La Fucina Cavallari”, un opificio nel quale venivano prodotti attrezzi in ferro da utilizzare nell’agricoltura e nella vita quotidiana.
  9. E, infine, la Casa dell’Homo Selvadego in Valgerola, con l’affresco che rappresenta la leggenda di questa figura misteriosa.
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Fonte: iStock

Savogno, il borgo fantasma raggiungibile attraverso una mulattiera

Le esperienze da non perdere in Valtellina

I local consigliano, oltre ai luoghi da vedere, anche alcune esperienze tipiche da fare in Valtellina. Al primo posto di una ipotetica classifica loro consigliano l’immersione nella montagna entrando nella miniera della Bagnada, patrimonio storico e tradizionale che stava scomparendo e oggi ripristinato. Al secondo posto c’è il sentiero delle trincee in un’escursione al Passo dello Stelvio per vivere la storia in alta quota. Al terzo c’è la tradizionale festa della transumanza che celebra il ritorno del bestiame dagli alpeggi seguito dalla sfilata dei Pasquali, con carri allegorici tra sacro e profano che, all’arrivo della Pasqua, invadono Bormio, mentre in quinta posizione c’è la visita di un’antica stüa, quella stanza interamente rivestita di legno e riscaldata da una stufa in maiolica. Tra le esperienze ce n’è una da fare d’inverno con la neve ovvero sciare di notte sulla Superpanoramica del Baradello, la pista illuminata più lunga d’Europa. Infine, da provare è l’esperienza di partecipare da protagonista alla Corsa delle botti, lungo il percorso tracciato tra le vie del centro storico di Chiuro, nel cuore dei terrazzamenti eroici della Valtellina.

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Fonte: 123rf

Il paese di Teglio in Valtellina

Valtellina, non solo Bresaola

A queste “chicche” valtellinesi, si aggiunge un’esperienza assolutamente da fare quando si va in valtellina. Ovvero quella gastronomica. E, anche in questo caso, i valtellinesi hanno dei consigli da dare ai visitatori non soltanto su cosa assaggiare ma anche dove farlo. Ci sono, prima di tutto, i pizzoccheri preparati dall’Accademia vicino al Mulino Menaglio di Teglio, poi i salumi e i formaggi da mangiare in un crotto, un’osteria con una grotta naturale dove spira il “sorel”, la corrente d’aria che mantiene in ogni stagione una temperatura costante tra i 4 e gli 8°C e poi le costine al lavécc. Non manca naturalmente la Bresaola della Valtellina Igp che si trova nelle botteghe locali sparse negli antichi borghi. Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina ha realizzato una web app con le indicazioni per raggiungere 21 “Bresaola experience” point dove degustare la Bresaola della Valtellina IGP e altri sapori del territorio. Da giugno a settembre e ogni secondo e quarto weekend vengono organizzati anche due aperitivi #Destinazionebresaola. E se la Bresaola vi attira, non potete perdervi le escursioni tra natura e tipicità gastronomiche valtellinesi lungo i sentieri della Bresaola. Ma questo è un altro viaggio.

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Fonte: 123RF

I paesaggi della Valtellina
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I più bei treni storici della Lombardia: info, date e itinerari

È ripartita la stagione dei treni storici in Lombardia, che permette di fare un tuffo nel passato e di scoprire in modo inedito le bellezze del territorio accompagnati dolcemente da convogli d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche, con carrozze anni Trenta “centoporte” e anni Cinquanta. Il calendario del 2024 prevede 20 itinerari, tutti con partenza da Milano. Scopriamo i percorsi più belli e le novità di quest’anno.

Lombardia sui treni storici: gli itinerari

L’iniziativa, giunta alla VIII edizione, è promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani. Tra le principali novità di quest’anno, due treni d’epoca sull’itinerario Milano – Brescia – Desenzano, e da Milano a Genova con l’ETR 252 ‘Arlecchino’, l’elettrotreno simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60.

Riproposti gli itinerari più apprezzati degli anni passati, con la possibilità di trasportare gratuitamente la propria bicicletta a bordo utilizzando bagagliai appositamente attrezzati. Ritroviamo, quindi, il Lario Express, il treno a vapore che parte da Milano Centrale puntando verso nord in direzione di Como, e da qui attraversa tutta la Brianza più verde e agricola, su una linea secondaria ricca di fascino, toccando numerose località in cui effettua brevi fermate, giungendo infine alla destinazione di Lecco. Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi.

Il Laveno Express fa tappa, invece, nella cittadina di Laveno-Mombello, in provincia di Varese. che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore. Qui è possibile trascorrere una giornata immersi nel verde e godersi splendide passeggiate sul lungolago. Da Laveno è, inoltre, possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago.

Altrettanto affascinante l’itinerario del Sebino Express, che viaggia verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Tra le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, si vede spuntare il Lago d’Iseo circondato dai monti e punteggiato da splendidi borghi ricchi di arte e tradizioni. Il treno arriva a Palazzolo sull’Oglio per raggiungere, in circa 10 km, Paratico-Sarnico dove un tempo si svolgeva, sull’imbarcadero ancora esistente, il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte, verso le acciaierie di Lovere.

Il treno storico Lomellina Express conduce i passeggeri a Mortara, attraversando i paesaggi della campagna lombarda e del parco della Valle del Ticino. Giunti a destinazione, i viaggiatori avranno a disposizione diversi tour che li porteranno alla scoperta del territorio, tra aree naturali, castelli, abbazie, gastronomia tipica e aziende agricole immerse tra le risaie.

Si dirige verso la Brianza il Besanino Express, fino ad arrivare a Monza, dove prosegue percorrendo la storica e panoramica linea per Molteno, effettuando fermata in numerose località e proseguendo quindi per Lecco, capolinea dell’itinerario, in cui sarà possibile visitare la città e passeggiare sul lungolago. Previsti, infine, due treni storici sull’itinerario Milano – Chiavenna – con la possibilità di arrivare fino alla città della provincia di Sondrio, oppure fermarsi in uno dei borghi affacciati sul lago, Varenna, Bellano e Colico – e tra Milano e Cremona.

Treni storici in Lombardia: tutte le date

  • Lario Express, da Milano e Monza per Como e Lecco, domenica 12 maggio, 13 ottobre.
  • Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore, domenica 2 giugno, 8 settembre.
  • Sebino Express, da Milano al lago d’Iseo, domenica 19 maggio, 16 giugno, 15 settembre, 20 ottobre.
  • Lomellina Express, da Milano a Mortara, domenica 26 maggio e 29 settembre in occasione della Sagra del Salame d’Oca, uno dei principali appuntamenti nel calendario delle manifestazioni della regione.
  • Besanino Express, da Milano per Besana, Molteno e Lecco, domenica 22 settembre e 27 ottobre.
  • Treno storico Milano – Chiavenna, domenica 23 giugno.
  • Treno storico Milano – Cremona, domenica 17 novembre.
  • Milano – Brescia – Desenzano,  9 giugno e 1° settembre,
  • ETR 252 ‘Arlecchino’ Milano – Genova, 14 luglio e  3 novembre
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Tra le vie degli alpeggi della Valtellina, cammini da sogno

Con l’arrivo della primavera, torna un nuovo modo di vivere la montagna: non più sport sulla neve e panorami imbiancati, bensì lunghe camminate all’aria aperta tra prati verdi e natura incontaminata. La Valtellina è la meta perfetta per gli amanti del trekking, dove nasce l’iniziativa “In giro per alpeggi”. Si tratta di alcuni splendidi itinerari che raccontano la vita d’alta quota e ci offrono l’occasione per assaporare alcuni dei prodotti tipici che qui vengono preparati. Scopriamo qualcosa in più.

Gli alpeggi della Valtellina

Vivere l’esperienza di fare trekking in montagna: sono sempre più i turisti che si godono quest’avventura, andando alla scoperta di alcuni dei panorami più belli d’Italia. Una delle destinazioni perfette è la Valtellina, che si snoda nella provincia di Sondrio. Nasce così l’iniziativa “In giro per alpeggi”, con bellissimi sentieri che partono dalla bassa valle e raggiungono l’alta montagna, attraversando panorami naturali da sogno. I percorsi incrociano alcuni meravigliosi alpeggi che offrono ai turisti la possibilità di scoprire come si vive in alta quota e di cosa ci si nutre, assaporando i prodotti caseari tipici del luogo.

È stato creato anche un passaporto che permette di individuare tutti gli alpeggi presenti in Valtellina, con una loro breve descrizione e le indicazioni necessarie per raggiungerli a piedi. Per chi preferisce vivere un’esperienza diversa, è possibile scegliere un accompagnatore di media montagna per partecipare ad attività che forniscono una visione più coinvolgente e completa della vita d’alta quota. Sarà un’occasione unica per affiancare gli alpeggiatori, scoprendo così il loro duro lavoro e le antiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Gli itinerari da scoprire

Scopriamo allora alcuni degli itinerari degli alpeggi della Valtellina, avventure meravigliose dove immergersi nella natura incontaminata. Uno dei cammini più suggestivi è quello che conduce a Bormio, nota meta turistica invernale, che durante la stagione calda offre la possibilità di esplorare le malghe dei dintorni. I contadini aprono le loro fattorie per permettere a grandi e piccini di vivere da vicino le tradizioni di montagna: dall’allevamento alla mungitura delle mucche, passando per il rispetto dell’ambiente e degli animali.

Anche Livigno offre opportunità interessanti: la famosa destinazione sciistica, da giugno a settembre, si concentra su tutt’altra attività rispetto agli sport sulla neve. Le sue malghe sono il luogo perfetto per vivere una giornata a contatto con la natura, tra esperienze autentiche. Gli alpeggi di Federia, Alpe Mine e Alpe Vago consentono di fermarsi per riposare un po’ dopo una lunga escursione, assaporando prodotti tipici valtellinesi.

Spostiamoci poi a Madesimo, dove si arriva sino all’Alpe Groppera affrontando un itinerario più impegnativo (incontrando il lago Azzurro) oppure uno più adatto alle famiglie (passando dall’Alpe Motta). L’attività principale? Assistere alla preparazione di alcuni formaggi del luogo, da poter poi degustare per imparare ad apprezzare i sapori della montagna. Molto suggestivo è poi il villaggio di Montespluga, dove gli alpeggiatori portano il loro bestiame a pascolare tra i prati verdi. Infine, nel borgo di Mese si può visitare il Museo del Latte, per ammirare gli strumenti che venivano utilizzati in passato per la produzione dei formaggi.

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Ville Aperte in Brianza: quali visitare e le novità di quest’anno

Torna l’appuntamento primaverile con Ville Aperte in Brianza, la manifestazione culturale nata con l’intento di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio storico, artistico e identitario di questo splendido territorio, offrendo l’opportunità di visitare dimore storiche non sempre accessibili al pubblico. Ecco quali sono le ville che, per l’occasione, spalancheranno le loro porte, e in quali giorni si potranno visitare.

Ville Aperte in Brianza in primavera

Saranno 33 le ville di delizia e ville storiche che spalancheranno le proprie porte, in 29 comuni sparsi in 4 province lombarde: Monza e Brianza, Milano, Lecco e Como. I visitatori potranno scoprire le molteplici “trame di bellezza” – il leitmotiv di quest’anno – in un viaggio nel tempo alla scoperta delle dimore di pregio, costruite a partire dal XVI al XIX secolo dalle famiglie nobiliari milanesi che in Brianza trascorrevano lunghi periodi di vacanza e riposo dedicandosi ad attività di svago come caccia, giochi e feste, fra sale affrescate, passaggi nascosti, giardini e parchi secolari impreziositi da fontane e serre.

Come villa rappresentativa di questa edizione è stata scelta Villa Borromeo d’Adda ad Arcore. Circondata da un parco secolare, venne costruita nella seconda metà del ‘700 per volere dell’abate Ferdinando d’Adda. Subì una prima ristrutturazione nel 1840 e venne nuovamente trasformata dalla famiglia d’Adda a fine ‘800, in stile neo-barocchetto. Il complesso passò in eredità alla famiglia Borromeo agli inizi del XX secolo fino agli anni Ottanta del secolo scorso.

Il progetto “Ville Accessibili” e gli itinerari speciali

Ville Aperte in Brianza è anche “Ville Accessibili”. Anche quest’anno, infatti, si rinnova la collaborazione con l’Azienda Speciale Consortile “Consorzio Desio Brianza”, con la promozione del progetto “Senso Comune”. A fare da guide per alcune giornate saranno alcune persone diversamente abili, che illustreranno le bellezze di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno e di Villa Zari a Bovisio Masciago.

Ad arricchire il programma primaverile saranno gli itinerari speciali, in collaborazione con le associazioni di guide turistiche Art-U e Guidarte, che porteranno i visitatori alla scoperta di luoghi, giardini e paesaggi che circondano le ville e le dimore di delizia. Sabato 27 aprile si comincia con l’itinerario “da Villa Tittoni a Villa Longoni a Desio”, un viaggio fra neoclassicismo, neobarocco e neogotico.

Sabato 4 maggio sarà, invece, la volta di un doppio appuntamento: a Monza si potrà partecipare all’itinerario “dalla Villa Reale alla Cappella Espiatoria”, per visitare gli interni del Teatrino di corte e gli esterni della Villa Reale, partendo dal roseto e dai suoi giardini, proseguendo poi alla Cappella Espiatoria, progettata dall’architetto Sacconi sul luogo in cui Gaetano Bresci uccise a Umberto I di Savoia il 29 luglio del 1900. Nella stessa giornata, si potrà prendere parte all’itinerario “Oreno, il borgo delle ville”, partendo dal Casino di Caccia, con gli straordinari affreschi tardogotici e il giardino di Villa Borromeo, alla scoperta dell piccolo centro e dell’antico Convento di San Francesco.

Quest’anno, inoltre, la Provincia di Monza e della Brianza collabora con l’Associazione Cammino di S. Agostino per portare i visitatori alla scoperta di alcune tratte del Fiore della Rosa, che costituisce parte del cammino disegnato per raggiungere e collegare cinquanta santuari mariani della Lombardia. Il 28 aprile è in programma l’itinerario da Cantù a Mariano Comense, una camminata di 24 km adatta a tutti, che conduce dal Santuario dei Miracoli di Cantù al Santuario della Madonna di San Rocco.

Ville Aperte della Brianza: le date

Anche quest’anno, l’evento, giunto alla 22° edizione, propone un doppio appuntamento, in primavera e in autunno.

Di seguito le date primaverili:

  • 27 e 28 aprile
  • 1° maggio
  • 4 e 5 maggio

L’edizione Autunno, in programma nei weekend dal 14 al 29 settembre, porterà il pubblico a conoscere anche altre “delizie” del territorio, come musei, edifici religiosi, vie d’acqua, architettura industriale, piccoli borghi e numerosi siti culturali ricchi di bellezze nascoste, che fanno da cornice alle dimore artistiche.

Le Ville Aperte in Brianza nell’edizione Primavera

Ecco l’elenco delle ville che spalancheranno le loro porte ai visitatori in questa edizione primaverile.

  1. Monza – Reggia di Monza: la Villa Reale e la Rotonda dell’Appiani
  2. Monza – Reggia di Monza: Giardini Reali
  3. Arcore – Villa Borromeo d’Adda
  4. Bovisio Masciago – Villa Zari
  5. Cesano Maderno – Palazzo Arese Borromeo (visite anche a Palazzo Svelato)
  6. Desio – Villa Tittoni (Parco)
  7. Meda – Villa Antona Traversi
  8. Nova Milanese – Villa Vertua
  9. Triuggio – Villa Taverna
  10. Bosisio-Parini – Villa Bordone “La Rocchetta”
  11. Calco – Villa Moriggia Castelfranchi
  12. Calco – Villa Calchi
  13. Casatenovo – Villa Mapelli Mozzi
  14. Galbiate – Villa Bertarelli
  15. La Valletta Brianza – Villa vercelli
  16. Merate – Villa Bagatti Valsecchi
  17. Missaglia – Villa Sormani Marzorati Uva
  18. Varenna – Villa Monastero
  19. Alserio – Villa Adelaide
  20. Cabiate – Villa Padulli
  21. Canzo – Villa Magni Rizzoli
  22. Canzo – Filanda Atelier Fiume – ex Villa Verza
  23. Cernobbio – Villa Bernasconi
  24. Erba – Villa La Clerici
  25. Lomazzo – Villa Ceriani
  26. Mariano – Villa Sormani
  27. Bollate – Villa Arconati
  28. Cinisello Blasamo – Villa Ghirlanda Silva
  29. Cinisello Blasamo – Villa di Breme Gualdoni Forno
  30. Cinisello Blasamo – Villa Casati Stampa di Soncino (aperto anche 29-30 aprile, 2-3 maggio)
  31. Cuggiono – Villa Annoni
  32. Lainate – Villa Litta
  33. Trezzo sull’Adda – Casa Bassi
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Borghi Dolomiti Lombardia montagna Notizie parchi naturali vacanza natura Viaggi

Sta per nascere il nuovo Parco delle Dolomiti Camune

È stato sottoscritto l’Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e l’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi di Valle Camonica, che consente di avviare l’attuazione della strategia di sviluppo locale “Strategia Parco delle Dolomiti Camune“.

La Strategia proposta, che ha come capofila proprio l’Unione degli Antichi Borghi di Valle Camonica, è stata sottoscritta da un partenariato composto dai Comuni di Angolo Terme, Borno, Cerveno, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo, Piancogno e Ono San Pietro.

A fronte di un costo complessivo di 3.253.085 euro, il finanziamento regionale è pari a 2.669.361 euro.

L’obiettivo della Strategia e i nove interventi

L’obiettivo che la Strategia si pone, come spiegato l’assessore di Regione Lombardia a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, è “la salvaguardia, la valorizzazione e il recupero del patrimonio ambientale e paesistico, ponendo particolare attenzione alle emergenze culturali e naturalistiche nonché alla fruizione sociale del territorio“.

Nove sono gli interventi in cui si articolerà includendo la messa in sicurezza di viabilità stradale comunale e agro-silvo-pastorale, la riqualificazione e l’ammodernamento di edifici pubblici da destinare a uso ricettivo e culturale, il potenziamento del sistema di percorsi turistici e ciclopedonali, l’ampliamento e la riqualificazione di aree attrezzate per la sosta dei turisti.

La Regione Lombardia, tramite le risorse stanziate per gli ambiti prealpini, intende sostenere processi di sviluppo locale sostenibile. “Grazie al contributo regionale” ha aggiunto l’assessore a Enti locali e Montagna “verranno realizzati interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico esistente per potenziare l’offerta di servizi a favore della cittadinanza e dei turisti. La valorizzazione delle risorse locali è imprescindibile per contrastare lo spopolamento dei territori montani, sia per adeguare i servizi ai bisogni delle comunità locali che per aumentare l’attrattività turistica del territorio“.

Gli antichi borghi di Valle Camonica

Conosciamo meglio i borghi di Valle Camonica, protagonisti della strategia di sviluppo locale ‘Strategia Parco delle Dolomiti Camune‘, partendo da Angolo Terme, di origine celtica, che comprende i centri abitati di Angolo, Anfurro, Mazzunno e Terzano. Grazie alla vicinanza del Lago Moro e agli impianti sciistici del Comprensorio Presolana, ha visto lo sviluppo di attività termale e turistica. Dal punto di vista architettonico, si fanno notare il Castello Federici del XVI secolo, Palazzo Morosini, Palazzo Laini, la Parrocchiale di San Lorenzo Martire, la Chiesa di San Silvestro, e la Chiesa degli Alpini.

Borno, in media Valle Camonica, è un tipico borgo montano, immerso nel verde di boschi e prati a 921 metri di altitudine. Oasi di relax e pace, è un “paese senza tempo” dove passeggiare tra le strette vie lastricate ammirando le torri medievali, gli antichi cortili, le fontane e le innumerevoli chiese tra cui spicca la settecentesca Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Martino.

Cerveno, alle pendici dell’imponente montagna di roccia calcarea Concarena, stupisce e affascina con il complesso sacro della Parrocchiale di San Martino e il Santuario della Via Crucis, mentre Losine è tutt’oggi intriso di leggende e reperti romani che raccontano gesta di epoche passate: da vedere la Parrocchiale del Sacro Cuore con facciata barocca e la Parrocchiale Vecchia di San Maurizio, ampliata nel XVIII secolo.

Radici millenarie sono anche quelle del borgo di Malegno, con le suggestive statue stele di località Bagnolo risalenti al XI secolo. Da non perdere il Museo Etnografico del Ferro “Le Fudine”, la Parrocchiale di Sant’Andrea Nuova dei primi del Settecento e la Chiesa di Sant’Andrea Vecchia impostata su un edificio del XIII secolo in stile romanico.

Ossimo è composto da due nuclei, Ossimo Superiore e Ossimo Inferiore, e di notevole importanza è il Museo Etnografico della Valle Camonica inaugurato nel 1995, mentre Piancogno è  formato dalle 3 frazioni di Piamborno, Cogno e l’Annunciata.

Infine, Ono San Pietro (che risale alla fine del XIII secolo) propone da vedere la Calchera, antico forno per la produzione di calce, la Chiesa di San Pietro in Circolo del XV secolo e la Parrocchiale di San Alessandro martire ricostruita alla fine del XVIII secolo.

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Pizzighettone, il borgo con la chiesa più colorata d’Italia

Che in Italia ci siano dei borghi che tolgono il fiato è cosa ormai risaputa, ma forse non tutti sanno che molti di questi possono vantare delle unicità particolarmente curiose e irresistibili. È il caso di Pizzighettone, un borgo della provincia di Cremona che, oltre ad essere veramente suggestivo, possiede tra le sue antiche mura la chiesa più colorata d’Italia (e non solo).

Pizzighettone, informazioni utili

Pizzighettone è un’antichissima città murata della Lombardia che sorge in una magnifica pianura che a sua volta si sviluppa nel bel mezzo della Pianura Padana. Con un centro storico armoniosamente diviso in due dal passaggio del fiume Adda, su di esso sventola fiera la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, certificazione di qualità turistico-ambientale molto prestigiosa.

Tante sono le cose da visitare in questo grazioso borgo di circa 6.000 abitanti, e altrettante sono le caratteristiche che lo rendono davvero speciale agli occhi dei visitatori di tutto il mondo.

Cosa vedere a Pizzighettone

Come accennato in precedenza, a Pizzighettone scorre placido il Fiume Adda che, a sua volta, divide in due parti distinte il centro: l’abitato principale di Pizzighettone si posiziona sulla riva Est, mentre la borgata di Gera su quella Ovest.

Quando il visitatore arriva si innamora all’istante della cinta muraria cinquecentesca che, con i suoi circa 2 chilometri di lunghezza, un’altezza di 12 metri e uno spessore di 3,60, circonda e protegge il prezioso centro storico. Parliamo quindi di una delle più complete e imponenti cinte murarie della Lombardia che nasconde, tra le altre cose, degli ambienti con volta a botte tutti collegati tra loro e assolutamente unici nel panorama europeo: le Casematte.

Sono ben 93 e in epoche passate hanno svolto il ruolo di alloggio per i militari, poi di magazzino per le merci e le scorte alimentari, fino a diventare anche postazioni di tiro dei soldati. In sostanza, costituiscono una struttura architettonica e difensiva molto particolare.

Ma di certo c’è anche altro da visitare a Pizzighettone, come la Parrocchiale di S. Bassiano che è la più antica del borgo. D’impronta romanico-lombarda, svela al suo interno preziosi dipinti di Bernardino Campi e tre formelle marmoree trecentesche.

Parrocchiale di S. Bassiano, Pizzighettone

Fonte: Getty

La bellissima Parrocchiale di S. Bassiano a Pizzighettone

Davvero affascinante è anche il Torrione, ovvero ciò che è arrivato a noi del castello, in cui nel 1525 venne imprigionato Francesco I di Valois re di Francia. C’è poi il maestoso Palazzo Comunale, costituito da un porticato ad archi ogivali sormontato da finestre decorate da cornici in cotto, e il cinquecentesco Palazzo Quartier Fino, che ospita il Museo Civico e la Biblioteca Comunale.

Ma non è finita qui, perché molto belle sono anche la Chiesa parrocchiale di SS. Rocco e Sebastiano, che fa svettare nei cieli la più antica torre campanaria di Pizzighettone, e la Chiesa di San Marcello, fondata nel XV secolo.

Parrocchiale di San Pietro, la chiesa più colorata d’Italia

Dobbiamo essere onesti, la Parrocchiale di San Pietro di Pizzighettone si gioca il titolo di chiesa più colorata d’Italia con la Cappella del Barolo, che sorge nella zona delle Langhe cuneesi. A prescindere da questo, quel che è certo è che sfumature e tonalità non mancano e che una visita non può lasciare indifferenti.

Questo particolare edificio religioso si fa spazio sulla riva ovest, dove si trova Gera, ed è un santuario mariano del XVIII secolo interamente rivestito di marmi e di mosaici colorati che celebrano la figura della Vergine. Sono presenti sia all’interno che all’esterno della struttura, e sono il frutto di un’iniziativa del sacerdote Pietro Mizzi, che è stato il  parroco di Pizzighettone fino al 1999.

Per visitarla occorre prenotare una visita, ma vale certamente la pena in quanto la chiesa è strutturata come mostra interattiva diffusa.

I musei di Pizzighettone

A Pizzighettone sono molto interessanti anche i musei e, pure in questa situazione, il borgo del nord Italia può vantare un’interessante unicità: il suo Museo delle Prigioni è il primo in Lombardia dove sono esposti oggetti, attrezzature e armi utilizzate nel periodo storico del carcere (1785-1954).

Il visitatore ha l’occasione di conoscere le celle, il primo vero ergastolo della Lombardia – anche se all’epoca aveva il significato dell’attuale carcere giudiziario -, dove sono ancora visibili i graffitti e le scritte sulle pareti che oggi fungono da importantissime testimonianze: è considerato uno dei carceri militari più duri d’Italia.

Vi basti pensare che le grandi camerate, che vennero ricavate nelle antiche Casematte della fortezza, erano senza servizi igienici e acqua e vi venivano rinchiuse persino trenta persone. Durante la visita si possono scoprire anche la cappella del carcere, il camminamento di ronda dei secondini, le celle di punizione e 38 stanzini inquietanti in cui venivano allocati i detenuti più irrequieti.

Mura e Casematte di Pizzighettone

Fonte: Getty

Veduta di alcune Casematte del borgo

Vale la pena fare un salto anche al Museo delle Arti e Mestieri che si sviluppa all’interno delle Casematte e che consente di ammirare una raccolta dedicata al mondo quasi perduto dell’agricoltura, della vita del fiume, delle botteghe artigiane, e delle dimensioni più private: ci sono arredi casalinghi, abbigliamenti, giochi dei bambini, materiali fotografici e cartografici e molto altro ancora.

Infine il Museo Civico, il più antico del borgo, suddiviso in sezioni articolate secondo un criterio cronologico e tematico.

L’imperdibile gastronomia di Pizzighettone

A Pizzighettone si viene anche per mangiare di gusto e per scoprire i suoi sapori autentici grazie a una serie di appuntamenti che si svolgono durante tutto l’anno.

Per esempio, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre va in scena un’interessante manifestazione enogastronomica che permette di assaggiare il Fasulìn de l’öc cun le cùdeghe, un piatto tradizionale della commemorazione dei defunti tipico della zona fra Lodi e Cremona.

Si tratta di una pietanza a base di fagioli dall’occhio e cotiche di maiale in umido, servita in scodelle fumanti e da assaporare insieme al pane fresco e a un bicchiere di ottimo vino novello. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della buona cucina, in quanto vengono proposti anche altri prodotti tipici, tra cui i salumi locali e il formaggio Grana Padano della “latteria Pizzighettone”.

Possiamo quindi concludere che Pizzighettone è un bellissimo borgo d’Italia da scoprire il prima possibile.