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Riapre il segreto meglio custodito di Napoli, un giardino botanico principesco

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte è sicuramente uno dei segreti meglio custoditi di Napoli, un’oasi di tranquillità dove lasciarsi alle spalle il caos cittadino e immergersi nella quiete della natura. Qui, dopo un anno di lavori, riapre finalmente una delle sue aree più preziose: il Giardino dei Principi. Con i suoi 134 ettari di parco storico, viene considerato un vero e proprio ‘monumento vivente’ che, dopo diversi interventi di restauro, potrà essere visitato e goduto in tutta la sua bellezza.

Come ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante l’inaugurazione: “Oggi è una giornata speciale per Napoli. Un giorno di festa perché viene restituito alla cittadinanza questo meraviglioso paesaggio, questi giardini principeschi, questo bosco così ricco di biodiversità fin dal suo concepimento”.

I lavori di restauro al Giardino dei Principi

Progettato nel 1840 da Friedrich Dehnhardt, capo giardiniere del Real Orto Botanico di Napoli, secondo il gusto anglo-cinese, il Giardino dei Principi rappresenta una vera e propria opera d’arte paesaggistica. Fin dalla sua ideazione, divenne subito un luogo di sperimentazione tanto da custodire il 70% delle specie esotiche presenti nel Real Bosco.

Nel corso del 2024 sono stati portati avanti diversi lavori di restauro volti al recupero di componenti architettonici e naturalistici, così da permettere ai visitatori di godere dei suoi due ettari di boschetti, belvederi e viali sinuosi, declinati verso la visione maestosa del Vesuvio. Saranno messi a dimora anche 100.47 alberi, 7616 arbusti, 43.243 erbacee.

L’obiettivo era anche quello di restituire ai cittadini un luogo dove godere gratuitamente della natura ripristinando anche i tracciati ottocenteschi, negli anni cancellati dalla vegetazione. Durante la loro visita, inoltre, potranno scoprire un allestimento museale dove osservare rari esemplari secolari, come il maestoso Canforo, un Taxodium mucronatum e un Eucalyptus camaldulensis. Nei boschetti circostanti si trovano anche magnolie, tassi, cipressi, pini, uno splendido Cedro del Libano e una Melaleuca.

Come visitare il Giardino dei Principi a Capodimonte

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte è un giardino storico, ma anche un grande parco pubblico, considerato il polmone verde di Napoli. L’accesso al parco è gratuito e, grazie ai suoi ampi spazi, potete dedicargli anche un’intera giornata!

Oltre all’area restaurata dedicata al Giardino dei Principi, ci sono anche tanti altri percorsi perfetti per fare una passeggiata come quello che vi porterà alla scoperta della Manifattura di Porcellana, il percorso tra i viali del giardino tardo-barocco fino alla Fontana di Mezzo o il più panoramico, quello che vi condurrà sul Belvedere per ammirare il Golfo di Napoli, dal Vesuvio a Punta della Campanella, da Capri alla Collina del Vomero.

Potete raggiungere il Museo e Real Bosco sia a piedi che con gli autobus. A piedi ci sono diversi percorsi di 30 minuti, come l’itinerario “I Due Musei”, che unisce Capodimonte e il Mann, e l’itinerario “O’ Presepio”, che invece parte da Porta San Gennaro e percorre i Vergini e la Sanità.

Con l’autobus, invece, vi basterà prendere il 3M (fermate Porta Piccola e Porta Miano, via Miano), il 168 -178 e C67 (fermata Porta Piccola, via Miano), il C63 (fermata Porta Grande, via Capodimonte) e il 204 (fermata Viale Colli Aminei).

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Riscoperto un tesoro: riapre al pubblico la Casa dell’Erma di bronzo

Dopo un lungo e attento intervento di restauro, il 2 giugno 2025 segnerà un nuovo capitolo nella storia di Ercolano: la Casa dell’Erma di bronzo, una delle domus più affascinanti dell’antica città vesuviana, torna finalmente accessibile al pubblico.

Non si tratta semplicemente della riapertura di un sito archeologico, ma del ritorno alla vita di uno spazio che porta con sé secoli di memoria e un recente passato di ferite e rinascita.

Dal vandalismo alla rinascita: il recupero di un patrimonio ferito

L’annuncio della riapertura arriva esattamente un anno dopo l’episodio che aveva suscitato indignazione e preoccupazione: un atto vandalico da parte di un turista, sorpreso mentre tracciava una scritta su un muro antico. L’azione tempestiva del personale del Parco aveva impedito danni irreversibili, ma ciò che è seguito ha richiesto competenza, tempo e un impegno congiunto di numerosi professionisti.

L’intervento di recupero, suddiviso in due fasi, ha avuto come primo obiettivo quello di eliminare ogni traccia del gesto vandalico. La rimozione dell’inchiostro indelebile dai dipinti murali è stata resa possibile grazie a uno studio preliminare meticoloso, volto a individuare tecniche sicure che permettessero di salvaguardare l’integrità dell’opera originale.

Una seconda fase, più ampia, è stata poi avviata nell’ambito del programma di manutenzione straordinaria che coinvolge l’intero sito di Ercolano, per garantire una conservazione efficace e duratura delle domus.

Equilibrio tra tutela e valorizzazione

I lavori si sono concentrati in particolare sulle superfici parietali dell’atrio della casa, le cui decorazioni pittoriche, realizzate secondo il raffinato gusto del cosiddetto III stile pompeiano, rischiavano di essere irrimediabilmente compromesse. Gli interventi hanno incluso il consolidamento della pellicola pittorica e degli strati preparatori, nonché il trattamento di vecchi intonaci moderni segnati da incisioni e graffiti, molti dei quali risalenti agli anni Novanta e Duemila.

Un ulteriore tassello importante è stato il riposizionamento di un frammento originale di intonaco crollato nel 2019, che era stato conservato con cura nei depositi del Parco.

Una casa di epoca sannitica che racconta storie antiche

La Casa dell’Erma di bronzo, conosciuta anche come III, 16, è una piccola ma elegante dimora costruita in epoca sannitica e portata alla luce tra il 1927 e il 1929 sotto la direzione di Amedeo Maiuri. Il nome deriva da una statua ritratto maschile, probabilmente il padrone di casa, collocata su un erma marmorea il cui originale è oggi custodito nei depositi del Parco.

L’abitazione si apre sulla strada principale tramite un corridoio stretto (fauces), ai cui lati si trovano una stanza di servizio, forse abitata dal portiere, e una camera da letto decorata con paesaggi dipinti. L’atrio centrale è impreziosito da decorazioni in III stile e da una vasca in tufo destinata a raccogliere l’acqua piovana. A fianco del tablino, l’antico studio o sala per ricevere gli ospiti, è stata collocata una copia della celebre testa in bronzo, simbolo e identità della domus.

Proseguendo verso il retro, si scopre un cortile trasformato in ambiente coperto e una sala da pranzo sobria ma armoniosa. Un corridoio laterale collega gli spazi e conduce a un’altra stanza di servizio, dove un tempo si trovava una scala per il piano superiore. Curiosa è anche la presenza di finestre che danno luce non solo alla casa, ma anche a quella vicina, detta “a Graticcio”, a suggerire un’antica connessione tra le due proprietà.

Il valore della continuità: conservazione e responsabilità condivisa

Dietro il progetto di recupero si cela un lavoro multidisciplinare coordinato dal Parco Archeologico di Ercolano, in collaborazione con il Packard Humanities Institute e restauratori esterni. Un approccio scientifico e integrato ha permesso non solo di restituire decoro e leggibilità agli spazi interni, ma anche di ripensare il senso della conservazione come pratica viva e partecipata. I fondi necessari sono stati reperiti con la bigliettazione, affiancati da risorse statali, grazie alla legge di stabilità del 2015.

Il direttore delegato del Parco, Francesco Sirano, ha sottolineato l’importanza simbolica di questa riapertura: un’occasione per i visitatori e un atto di responsabilità verso il passato e le generazioni future. La Casa dell’Erma di bronzo, ha dichiarato, smette di essere un luogo ferito e torna a parlare di cura, di identità e di riscatto.

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Beautiful torna in Italia: le nuove puntate girate tra Napoli e Capri

Dal 28 al 31 maggio 2025, la celebre soap americana torna nel Belpaese con i suoi protagonisti storici. Un evento speciale per i fan italiani a Napoli. Per i fan di lunga data, per i curiosi e per chi sogna un selfie con Brooke o Ridge sullo sfondo del Golfo di Napoli, l’appuntamento è a fine maggio. Beautiful non è solo una soap: è un appuntamento quotidiano con la passione, il dramma e – ora più che mai – con l’Italia.

Beautiful sceglie ancora l’Italia: questa volta tocca a Napoli e Capri

La soap opera più amata e longeva della televisione, Beautiful, si prepara a far sognare ancora una volta i telespettatori italiani. A fine maggio la produzione sbarcherà in Italia per girare nuove puntate ambientate tra le suggestive cornici di Napoli e Capri, due delle perle del Mediterraneo. La scelta non è casuale: l’Italia è da sempre una delle mete preferite dal team creativo della soap, grazie all’affetto costante e duraturo del pubblico nostrano.

Dopo aver incantato gli spettatori con le ambientazioni sul Lago di Como, a Venezia, Portofino, in Puglia e più recentemente a Roma, Beautiful si prepara a regalare nuovi scenari mozzafiato e trame appassionanti che verranno trasmesse in Italia nel 2026 (e negli Stati Uniti già da luglio 2025). Le prime riprese si svolgeranno nel centro storico di Napoli, tra vicoli pieni di vita, il Maschio Angioino e il lungomare, prima di raggiungere l’isola di Capri, un luogo da sogno. Qui, tra la Piazzetta, Marina Grande e la magica Grotta Azzurra, verranno scritte nuove pagine di passione e conflitti familiari che animano da sempre questa soap opera intramontabile.

Beautiful

Fonte: Ansa

Beautiful in Italia

Tornano i grandi protagonisti, con una sorpresa per i fan

L’occasione è resa ancora più speciale dal ritorno in Italia di quattro volti amatissimi dal pubblico: Katherine Kelly Lang (Brooke Logan), Thorsten Kaye (Ridge Forrester), John McCook (Eric Forrester), Jack Wagner, che interpreta l’indimenticabile Nick Marone, di nuovo sotto i riflettori dopo una lunga assenza. A dirigere le riprese sarà ancora una volta Bradley Bell, produttore esecutivo e capo sceneggiatore della serie, che promette episodi ricchi di emozioni, conflitti e – come sempre – tanto glamour.

E per rendere il tutto ancora più memorabile, il 31 maggio, dalle 14 alle 17, è previsto un evento gratuito e aperto al pubblico a Napoli presso il Castel Nuovo (Maschio Angioino): un’opportunità unica per i fan italiani di incontrare dal vivo i loro beniamini.

Golfo di Napoli

Fonte: iStock

Panoramica di Napoli

Castel Nuovo, un luogo e un simbolo

Conosciuto anche come Maschio Angioino, il Castel Nuovo è uno dei simboli più iconici di Napoli. Situato in Piazza Municipio, a pochi passi dal porto e dal centro storico, questo imponente castello medievale rappresenta non solo un importante sito storico, ma anche un luogo perfetto per eventi culturali e artistici. Costruito nel 1279 per volere di Carlo I d’Angiò, il castello ha attraversato secoli di storia, tra dominazioni aragonesi, spagnole e borboniche, mantenendo intatta la sua imponenza architettonica. Il suo maestoso Arco di Trionfo in marmo, inserito tra due torri, è uno degli esempi più celebri di arte rinascimentale napoletana.

Il Castel Nuovo è oggi sede del Museo Civico di Napoli, che ospita sculture, affreschi e opere d’arte di varie epoche, oltre a sale storiche visitabili come la Sala dei Baroni. La scelta di ambientare qui una parte delle nuove puntate di Beautiful, nonché l’evento speciale con il pubblico previsto per sabato 31 maggio 2025, non è casuale: unire il fascino intramontabile della soap americana con la suggestione storica del Maschio Angioino rende l’iniziativa ancora più affascinante, creando un ponte tra fiction e realtà in uno degli scenari più scenografici del Mediterraneo.

Un successo globale che continua a emozionare

Con oltre 35 anni di messa in onda, Beautiful continua a essere la soap opera più vista al mondo, trasmessa in oltre 100 paesi. Nel corso degli anni, ha fatto tappa in location esotiche come Abu Dhabi, Dubai, Australia, Danimarca, Messico, Principato di Monaco, e tanti altri, ma è proprio l’Italia a occupare un posto speciale nel cuore della produzione. La combinazione tra bellezze paesaggistiche, calore del pubblico e fascino culturale rende il nostro Paese la cornice ideale per nuove storie da raccontare. E questa nuova “avventura italiana” promette di unire il fascino del Sud con l’intramontabile universo Forrester.

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Più blu di così non si può, alla scoperta delle spiagge più belle di Ischia

La magnifica Ischia, nel Golfo di Napoli, è spesso considerata “solo” terme e hotel da pensione completa. Ma la verità è che è un grandissimo errore, perché l’isola ha un affascinante volto fatto di scogli che lasciano i segni, sabbia rovente e acqua che rinfresca le gambe (anche a luglio).

Da queste parti, spiagge e calette non sono solo scenografie da cartolina, ma angoli vivi, crudi e autentici. Per questo motivo, noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi le migliori spiagge dell’Isola di Ischia.

Spiaggia dei Maronti, Barano d’Ischia

Sulla costa sud-orientale dell’isola, nel comune di Barano d’Ischia, sorge la Spiaggia dei Maronti, la più lunga di questo angolo della Campania: quasi 3 km di sabbia di origine vulcanica, mare aperto che cambia colore con il sole, e la possibilità di usufruire di lidi super attrezzati o tratti liberi e selvaggi.

In luglio e agosto rischia di diventare troppo affollata e di celare la sua anima “ischitana”, ma quel che è certo è che rimane ideale per camminare per un po’ senza sentirsi dentro una scatola di sardine. In questa zona il mare è quasi sempre pulito e trasparente, anche quando c’è gente. Vi basti pensare che, persino in alta stagione, solo inoltrarsi un po’ è possibile trovare un po’ di pace e relax.

Alle spalle prendono vita le famose fumarole, con sabbia che scotta nel vero senso della parola: scavando con le mani si può persino trovare il calore geotermico. Qualcuno ci cucina le uova (sì, sul serio), altri ci fanno impacchi naturali. Qualsiasi sia la vostra scelta, quel che conta è stare molto attenti a non scottarsi.

Se non si ha a disposizione un automobile, vi si può arrivare in taxi boat da Sant’Angelo (o in autobus), mentre si ammira una bella vista sulla costa.

Spiaggia dei Maronti, Ischia

Fonte: iStock

La bellissima Spiaggia dei Maronti

Baia di Sorgeto, Forio

La Baia di Sorgeto, nel comune di Forio, è tutto tranne che una spiaggia classica: non c’è sabbia. È un tratto di costa puntellato di scogli scuri, mare trasparente e acqua termale calda che sgorga direttamente dal fondale. Il concetto di “bagno rilassante”, quindi, acquisisce un livello completamente diverso.

Parliamo perciò di una piscina naturale a cielo aperto, dove l’acqua salata si mescola a quella termale, creando zone calde, tiepide e fredde. Non vi sorprenderà sapere che qui, se non si soffre il freddo, si può fare il bagno pure d’inverno. E poi c’è la sua atmosfera, scandita da una doppia anima perché, a seconda dell’orario, può sembrare un angolo segreto o una festa da hippie con accenti tedeschi e bottiglie di vino portate da casa.

Al tramonto diventa uno spettacolo vero, con il sole basso sull’orizzonte, acqua che fuma e il silenzio rotto solo da qualche chiacchiera. Oltre al telo, è necessario indossare un paio di scarpette da scoglio e magari avere in borsa qualcosa da bere e mangiare. Attenzione però, perché in alta stagione può rivelarsi davvero affollata.

Baia di San Pancrazio, Barano

Ischia non è un’isola solo da mordi e fuggi e San Pancrazio, probabilmente, è una delle dimostrazioni più concrete di quanto appena detto. Non ci sono stabilimenti, musica e nemmeno ombrelloni in fila, ma solo una piccola caletta fatta di rocce e acqua limpida, quei luoghi che quando ci si arriva ci si sente fortunati, perché sembra di averli trovati per caso.

Uno dei modi per raggiungerla è un sentiero di trekking abbastanza impegnativo, ma la fatica è ripagata da un mare cristallino, un fondale che sembra disegnato apposta per lo snorkeling e da una pace che a Ischia oggi è merce quasi rara. In alternativa, vi si può arrivare via mare.

Spiaggia di San Montano, Lacco Ameno

Se si desidera un luogo turistico e perfettamente organizzato, la Spiaggia di San Montano a Lacco Ameno è forse la scelta migliore che si possa fare sull’isola. Si presenta come una piccola baia sabbiosa, con acqua calma e bassa — ideale anche per i bambini – con un fondale dolce e perfetto per nuotare senza dover andare troppo lontano.

A lasciare senza fiato è soprattutto il contesto: è incastonata tra il Monte Vico e il Monte Zaro, con una vegetazione che regala ombra naturale al mattino e un’atmosfera rilassata, nonostante la presenza di stabilimenti. Come è possibile intuire, in alta stagione è decisamente affollata. Il consiglio che vi diamo è quello di arrivare al mattino presto, perché la spiaggia si riempie in fretta, e i posti migliori sono quelli sotto gli alberi.

Se si desidera risparmiare, ci sono tratti di spiaggia libera, ma spesso sono piccoli e pieni di persone. Una chicca da non perdere: alle spalle della spiaggia si diramano alcuni sentieri che conducono al cospetto di panorami bellissimi e zone più selvagge, lontano dal via vai dei turisti.

Cava Grado, Sant’Angelo

Nascosta proprio sotto il pittoresco borgo di Sant’Angelo, Cava di Grado si compone di ciottoli e sabbia fine e può essere considerata come l’emblema della bellezza “vera” dell’isola. Con acqua cristallina che cambia colore dal turchese al blu profondo in pochi metri, l’atmosfera è intima, senza l’assalto degli ombrelloni uno attaccato all’altro.

Un luogo ottimale per nuotare, fare snorkeling e rilassarsi senza stress in un mare caldo e calmo, perché protetto dalla baia. La spiaggia di Cava Grado si raggiunge facilmente a piedi dal centro del borgo in pochi minuti, senza bisogno di percorsi difficili. Nonostante ciò, grazie alla sua dimensione contenuta, non si riempie mai troppo (ad eccezione dei weekend estivi).

La vista sul porticciolo di Sant’Angelo e sulle barchette colorate catapulta il visitatore in un quadro vivente, soprattutto al mattino o nel tardo pomeriggio, quando è davvero difficile trovare la ressa.

Baia della Scarrupata, Barano d’Ischia

Il nome, Scarrupata, fa capire all’istante che questa spiaggia non è per tutti. La baia si fa spazio nel comune di Barano d’Ischia, sulla costa sud-est dell’isola, tra Punta San Pancrazio e Capo Grosso ed è una delle spiagge più selvagge e meno frequentate di Ischia. Un pezzetto di costa autentica, rocciosa e poco battuta, dove non si trova nulla di artificiale come bar, stabilimenti e così via.

L’acqua è trasparente come pochi posti del territorio, il silenzio è totale e l’atmosfera è quella di un angolo nascosto che solo chi ci mette impegno riesce a scoprire. Vi si può arrivare via mare, con una barca o kayak, partendo dai porti vicini o a piedi, ma con molta forza di volontà: il sentiero è impegnativo, scosceso e non adatto a chi ha poca esperienza o non troppa voglia di faticare. È consigliato non andare da soli se non si conosce la strada o il mare.

Spiaggia di Citara, Forio

Servizi, divertimento e bellezza: la Spiaggia di Citara, a Forio, possiede tutto questo e molto di più. Parliamo infatti di uno dei lidi più famosi e frequentati di Ischia. Facilmente raggiungibile, è ampia, con sabbia mista a ciottoli e un mare generalmente limpido. È perfetta se si ha voglia di stare comodi e con tutto a portata di mano.

Ma non è finita qui, perché è anche un punto ottimale per gli amanti del tramonto, che da qui possono ammirare il calar del sole con vista aperta verso il mare e la sagoma di Punta Imperatore sullo sfondo. A poca distanza, inoltre, ci sono i Giardini Poseidon, uno dei parchi termali più famosi e completi dell’isola.

Il consiglio per vivere al meglio questo affascinante lido è quello di evitare le ore centrali della giornata in alta stagione. Meglio andare al mattino presto o al tardo pomeriggio.

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La Napoli di Pino Daniele torna sullo schermo con le riprese di Je so’ pazzo. Tutte le location

Napoli torna a raccontarsi attraverso la musica e la vita di uno dei suoi figli più amati: Pino Daniele. Con l’inizio delle riprese di Je so’ pazzo, film dedicato all’indimenticabile cantautore partenopeo, la città si è trasformata in un set cinematografico a cielo aperto, restituendo al pubblico le atmosfere, i vicoli, e le sonorità che hanno ispirato il genio musicale di Pino. Il film, diretto da Nicola Prosatore intende offrire uno sguardo autentico sulla vita dell’artista, mescolando biografia, musica e poesia urbana. Un omaggio che non si limita al personaggio pubblico, ma scava nell’anima dell’uomo dietro la chitarra, nel ragazzo che da Piazza Santa Maria La Nova sognava di cambiare il mondo con le sue note.

Il film ripercorre la vita e la carriera dell’artista, dagli esordi nei quartieri popolari di Napoli fino al successo internazionale, mettendo in luce sia il suo genio musicale che le sue fragilità personali. Nel ruolo di Pino Daniele troviamo Massimiliano Caiazzo, noto per la serie TV Mare Fuori. Il cast include anche Mariasole Pollio (Dorina), Giovanni Ludeno (Gennaro Daniele), Giuseppe Brunetti (Rosario Jermano), Leonardo Bianconi (Willy David), Giampiero De Concilio (Claudio Poggi), Antonia Truppo (Zia Bianca), Monica Nappo (Zia Lia) e Demi Licata (Rita). Ovviamente la città campana è lo sfondo di questo lungometraggio molto atteso dai fan del cantautore partenopeo, ma vediamo nel dettagli quali sono le location delle riprese.

Pino Daniele film

Fonte: Ufficio stampa Rai Cinema

Una scena del film su Pino Daniele

Dove è stato girato

Le riprese di Je so’ pazzo si sono ufficialmente concluse il 17 maggio 2025 a Napoli, dopo sette settimane di lavorazione. Le riprese si sono svolte in diverse location emblematiche di Napoli, tra cui Piazza del Plebiscito, dove è stato ricreato il celebre concerto del 1981 che vide la partecipazione di circa 200.000 persone. Poi via Andrea D’Isernia, Riviera di Chiaia, via Caracciolo e Salita Tasso sono tra le altre location selezionate dalla produzione.

Le riprese toccano i luoghi simbolo della vita di Pino Daniele, che diventano protagonisti silenziosi del racconto. I Quartieri Spagnoli, cuore pulsante della città, teatro di mille contraddizioni, sono il posto da cui il giovane Pino assorbe il ritmo e il respiro della strada, elemento centrale nella sua musica.

Piazza del Plebiscito

Fonte: iStock

Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito è una delle piazze più iconiche di Napoli, che ha ospitato memorabili concerti del cantautore. Le riprese qui saranno anche un omaggio ai live storici che hanno unito intere generazioni.

Spaccanapoli, la lunga arteria che taglia il centro storico, simbolo della stratificazione culturale della città. Le telecamere la percorrono per evocare la Napoli dei sogni e dei contrasti che tanto ha influenzato Pino. Porto di Napoli e Molo Beverello sono luoghi simbolo del legame con il mare, elemento ricorrente nei testi di Daniele, metafora di libertà e malinconia.

Quartieri Spagnoli Napoli

Fonte: iStock

Quartieri Spagnoli Napoli

A Via Medina e nella zona di Piazza Municipio sorgevano i primi locali nei quali si esibiva Daniele, portando al pubblico le sue sperimentazioni tra blues, jazz e napoletanità. Infine Rione Sanità e Rione Traiano, quartieri popolari in cui si respira ancora oggi la Napoli autentica e dolorosa, hanno fatto da sfondo a molte delle sue canzoni più intense.

Un film tra musica e memoria

Je so’ pazzo non sarà solo un film su Pino Daniele, ma una lettera d’amore a Napoli. Le strade, i suoni, i colori e gli odori della città faranno da cornice a un racconto intimo e potente, reso ancora più vibrante dalle musiche originali e dagli arrangiamenti che riproporranno i brani iconici del cantautore. L’uscita del film è prevista per l’inizio del 2026, ma già cresce l’attesa tra fan e cittadini, desiderosi di rivedere sul grande schermo una Napoli che non è solo sfondo, ma vera protagonista. Con Je so’ pazzo, la memoria di Pino Daniele si riaffaccia nei vicoli della sua città, dove ogni angolo riecheggia ancora le sue parole: “Napule è mille culure…”.

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Amerigo Vespucci a Civitavecchia: sold out le visite a bordo dal 28 maggio al 2 giugno

Dopo le affollatissime tappe di Trieste e Venezia e le ultime a Napoli e Cagliari, con l’attesa sosta a Gaeta di questo weekend, la nave scuola Amerigo Vespucci, la “più bella del mondo” secondo la Marina Militare Italiana, si prepara a far tappa anche nel porto di Civitavecchia, dove resterà ormeggiata dal 28 maggio al 2 giugno.

Anche in questa occasione, le visite gratuite a bordo hanno registrato un tutto esaurito in poche ore dalla pubblicazione online delle disponibilità sul sito ufficiale del Tour Mediterraneo 2025.

In ogni porto toccato dalla nave, inoltre, viene allestito il Villaggio IN Italia, uno spazio espositivo e interattivo che accompagna l’esperienza di visita con laboratori, mostre, eventi per bambini e famiglie, incentrati su sostenibilità, tecnologia e tradizione navale.

L’Amerigo Vespucci a Civitavecchia

Dopo un tour mondiale durato 20 mesi, in cui ha solcato oltre 46mila miglia, toccato 35 porti in 5 continenti, e dopo essere stata nominata Chiesa Giubilare per il Giubileo 2025, l’Amerigo Vespucci è tornata in Italia e nel suo tour Mediterraneo sta attraversando l’Italia. Anche Civitavecchia si prepara ad accoglierla a braccia aperte, anche se, purtroppo, solo chi è riuscito a prenotare in tempo potrà salire a bordo.

Proveniente dalla tappa di Cagliari, l’Amerigo Vespucci approderà a Civitavecchia il 28 maggio e potrà essere visitata, su prenotazione gratuita, fino al 2 giugno 2024. La nave sarà ormeggiata nel porto laziale per sei giorni, in occasione della Festa della Repubblica, offrendo un’opportunità unica di salire a bordo di un vero e proprio simbolo del mare italiano.

Le prenotazioni per visitare la nave a Civitavecchia sono state aperte lo scorso 17 maggio e sono andate rapidamente esaurite, come già accaduto nelle tappe precedenti del tour. I posti disponibili erano limitati e la richiesta altissima, complice anche il fascino della nave e la ricorrenza del 2 giugno.

Cosa aspettarsi durante le visite a bordo

Durante la visita, non guidata, ma supportata dalla presenza dell’equipaggio, sarà possibile:

  • esplorare l’interno dell’Amerigo Vespucci, dai ponti in legno pregiato alle cabine degli ufficiali, fino alla scoperta degli strumenti di navigazione;
  • conoscere la storia della nave e le sue missioni, grazie al racconto diretto dei marinai della Marina Militare;
  • ammirare l’incredibile artigianalità della nave, costruita nel 1931 e considerata un capolavoro del patrimonio navale italiano.

A tutti i visitatori, inoltre, si raccomanda di indossare scarpe chiuse e comode e si ricorda che non sono ammessi animali, ad eccezione dei cani di piccola taglia trasportati in braccio. L’accesso con passeggini o carrozzine non è consentito per motivi di sicurezza.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci?

Le visite all’Amerigo Vespucci sono completamente gratuite, ma consentite solo tramite prenotazione online, disponibile esclusivamente attraverso il sito ufficiale del Tour Mediterraneo 2025 o i profili social della Marina Militare Italiana.

Ogni tappa prevede un numero limitato di ingressi e la possibilità di prenotare per un massimo di quattro persone per ciascun nucleo familiare. Per chi non è riuscito ad accedere ai biglietti gratuiti per Civitavecchia, si consiglia di monitorare costantemente i canali ufficiali in vista delle prossime soste italiane della nave.

Le prossime tappe, infatti, saranno le ultime due: Livorno (4-8 giugno) e Genova (10 giugno).

“Il Vespucci incontra la cultura” visite speciali ai musei nelle tappe della nave

Altra novità riguardante il Tour Mediterraneo dell’Amerigo Vespucci è che durante le prossime tappe, grazie al progetto “Il Vespucci incontra la cultura”, i visitatori potranno accedere a musei e luoghi culturali delle città ospitanti con biglietti a prezzo ridotto, nei giorni di permanenza della nave scuola Amerigo Vespucci.

L’iniziativa nasce da un accordo tra il Ministero della Cultura, la Marina Militare e altri ministeri, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e culturale italiano. La prenotazione sarà obbligatoria sul sito ufficiale e lo sconto verrà applicato in biglietteria mostrando la ricevuta. Le prossime città coinvolte includono Civitavecchia e Genova, con una selezione di musei e siti archeologici aperti in convenzione, come il Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia.

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Cinque grandi città italiane unite per un nuovo e visionario modello di turismo sostenibile

Cos’hanno in comune Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia? Sono le cinque città turistiche italiane che partecipano a Grandi Destinazioni Italiane per un Turismo Sostenibile. Daniela Santanchè, nelle vesti di Ministro del Turismo, ha spiegato l’obiettivo del progetto partendo dal coinvolgimento delle città che più hanno a che fare con l’overtourism.

Il progetto Grandi Destinazioni Italiane per il turismo sostenibile

Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia si uniscono contro l’overtourism e un turismo più sostenibile nel progetto GDITS presentato dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè. L’iniziativa, con un finanziamento di 6 milioni di euro suddiviso equamente, ha messo il capoluogo toscano come cabina di regia. Le risorse sono destinate allo sviluppo di azioni concrete per alleggerire la pressione nei centri storici e favorire itinerari alternativi.

Le tre direttrici strategiche che guidano l’iniziativa sono:

  • Governance, per una gestione coordinata e condivisa;
  • Digitalizzazione, per innovare i servizi e la fruizione dei luoghi;
  • Competitività, per migliorare l’attrattiva nel rispetto della sostenibilità.

Vediamo città per città quali sono le iniziative.

Milano, Let Mi… Promote and Experience Milan

Con il progetto “Let Mi… Promote and Experience Milan”, il capoluogo lombardo desidera puntare l’attenzione verso la valorizzazione del suo caratteristico dinamismo culturale: arte, design e spettacolo diventano protagonisti di un’offerta turistica più variegata e consapevole. Per riuscirci Milano mette in campo strumenti digitali e innovazioni tech così da promuovere un’esperienza meno invasiva e più rispettosa.

Milano e turismo sostenibile progetto GDITS

Fonte: iStock

Milano tra le cinque città coinvolge nel progetto per il turismo sostenibile

Venezia, EnjoyRespectVenezia

Venezia, da tempo simbolo globale del sovraffollamento turistico, lancia la campagna “#EnjoyRespectVenezia”. Il messaggio è chiaro: educare i visitatori a comportamenti rispettosi e indirizzare i flussi lontano dalle aree più fragili. La comunicazione mirata diventa così uno strumento fondamentale per salvaguardare il delicato equilibrio della città lagunare.

Firenze, Enjoy, Respect & Feel Florence

Oltre al ruolo di coordinatrice, Firenze si inserisce nel progetto con “Enjoy, Respect & Feel Florence”. L’obiettivo del capoluogo della Toscana è gestire al meglio la pressione turistica coinvolgendo la cittadinanza e promuovendo itinerari legati al cinema e allo sport. L’idea è quella di dar vita a buone pratiche per un turismo più equilibrato ed inclusivo spostando l’atetnzione dai luoghi più battuti dall’overtourism e offrendo valide alternative.

Roma: Unexpected Itineraries of Rome

Roma sorprende con “Unexpected Itineraries of Rome”, il programma che desidera dare vita a nuove opportunità turistiche nella capitale spostandosi dai circuiti più tradizionali. Basta posti manistream e via libera a contenuti digitali per un’esperienza più contemporanea. La città eterna mostra così un volto meno noto e attira turisti che desiderano vivere tutte le meraviglie che ha da offrire, valutando anche quartieri meno battuti e luoghi meno congestionati.

Napoli: innovazione al servizio della sostenibilità

Napoli presenta “Napoli TouristTech”, un’iniziativa che combina la tecnologia con la valorizzazione del territorio. Sono previsti info-point sostenibili, la promozione del trekking urbano e una forte spinta sulla comunicazione digitale per incentivare un turismo più consapevole e rispettoso della cultura locale.

Il Ministro Daniela Santanchè è fortemente convinto del progetto che si basa sulla sostenibilità come leva di sviluppo. L’obiettivo a lungo termine è quello di poter trasformare il modello in qualcosa di replicabile e applicabile in altre città del Paese.

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Napoli saluta l’Amerigo Vespucci: storia, emozione e cultura in banchina

Dal 13 al 16 maggio 2025, la città di Napoli accoglierà uno degli eventi più affascinanti e attesi dell’anno: l’arrivo della nave Amerigo Vespucci, considerata la nave più bella del mondo. L’imbarcazione, simbolo della Marina Militare Italiana, sarà ormeggiata presso la Stazione Marittima – Molo Beverello al Porto della città partenopea e potrà essere visitata gratuitamente da cittadini e turisti.

In concomitanza con la tappa napoletana, sarà allestito anche il Villaggio IN Italia, uno spazio espositivo dedicato all’eccellenza del Made in Italy, alla sostenibilità e all’innovazione.

L’Amerigo Vespucci a Napoli: storia, fascino e tradizione

L’Amerigo Vespucci è un veliero varato nel 1931 e ancora oggi è in servizio come nave scuola della Marina Militare. Caratterizzata dai suoi tre alberi imponenti e dalle vele in tela olona, rappresenta un simbolo di bellezza e maestria nautica.

Durante la sua sosta a Napoli, il veliero sarà protagonista di una serie di eventi, cerimonie e visite gratuite aperte al pubblico. Un’occasione imperdibile per ammirare da vicino i dettagli storici della nave, scoprire la vita a bordo e incontrare i membri dell’equipaggio pronti a rispondere a tutte le domande.

Come visitare la nave Amerigo Vespucci a Napoli

L’accesso alla nave sarà gratuito, ma con ingressi su prenotazione per motivi di sicurezza e organizzazione.

Ecco alcune informazioni utili per pianificare la visita:

  • L’Amerigo Vespucci sarà visitabile dal 13 al 16 maggio 2025, con i seguenti orari di apertura:
    • 13 maggio: 21:00 – 22:00
    • 14 maggio: 11:00 – 14:30 e 17:00 – 18:30
    • 15 maggio: 15:00 – 18:00
    • 16 maggio: 11:30 – 14:00
  • La nave sarà ormeggiata presso la Stazione Marittima – Molo Beverello al Porto di Napoli, in una zona facilmente raggiungibile a piedi dal centro città.
  • Per accedere è necessaria la prenotazione online attraverso il sito ufficiale del Tour Vespucci.

Consigli utili per visitare la nave Amerigo Vespucci

Per vivere al meglio la visita a bordo dell’Amerigo Vespucci, ecco alcuni consigli pratici:

  • Arrivare con qualche minuto di anticipo rispetto allo slot prenotato.
  • Indossare scarpe comode: il percorso di visita prevede scale e passerelle tipiche di una nave storica.
  • Portare un documento d’identità: in alcune occasioni, per motivi di sicurezza, potrebbe essere richiesto all’ingresso.
  • Rispettare le regole a bordo: seguire sempre le indicazioni del personale e non toccare strumenti o oggetti esposti.

Il Villaggio IN Italia: un viaggio tra eccellenze e innovazione

Parallelamente alla visita della nave, sarà possibile esplorare il Villaggio itinerante IN Italia, promosso dalla Marina Militare e da partner istituzionali e privati.

Il Villaggio offrirà:

  • Stand espositivi dedicati a innovazione tecnologica, cultura e artigianato italiano.
  • Aree dedicate alla sostenibilità e alla protezione ambientale.
  • Attività educative e interattive per bambini e famiglie.
  • Spettacoli, incontri e momenti di approfondimento sulla tradizione navale italiana.

Situato nei pressi del porto, il Villaggio rappresenta un’opportunità immersiva per vivere l’evento in modo completo, unendo storia, tecnologia e intrattenimento. Da ricordare, è che l’accesso al Villaggio IN Italia è riservato esclusivamente ai visitatori in possesso di un biglietto valido per la visita a bordo di Nave Amerigo Vespucci.

Orari di apertura del Villaggio IN Italia:

  • 13 maggio: 10:30 – 22:30
  • 14 maggio: 10:30 – 21:30
  • 15 maggio: 09:30 – 20:30
  • 16 maggio: 09:30 – 16:30

Eventi paralleli: tra fiction, cultura e musica militare

Durante la permanenza della nave a Napoli, sarà possibile partecipare a diverse iniziative collaterali che arricchiranno l’esperienza. Tra queste, l’esclusiva visita al set della celebre serie Mare Fuori, allestita presso la Base Navale della Marina Militare in via Acton, che offrirà un affascinante dietro le quinte dell’Istituto Penale per Minorenni, cuore narrativo della fiction.

In parallelo, l’iniziativa “Il Vespucci incontra la cultura”, promossa dal Ministero della Cultura, garantirà l’accesso a tariffa ridotta nei principali musei cittadini per tutti coloro in possesso del QR Code rilasciato al momento della registrazione. A completare l’atmosfera, esibizioni della Banda della Marina Militare e delle fanfare dei Carabinieri e dei Bersaglieri faranno da cornice sonora a questo viaggio tra storia, tradizione e innovazione.

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La maestosa Amerigo Vespucci fa tappa a Crotone (ma le prenotazioni sono sold out)

L’Amerigo Vespucci, la “nave più bella del mondo”, fa tappa a Crotone, dove arriverà il 23 e il 24 aprile 2025. C’è grande attesa per il veliero a motore e nave scuola più antica della Marina Militare Italiana attualmente in tour nelle diverse città nostrane: è già approdata a Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Brindisi e Taranto. Dopo Crotone, salperà per i porti di Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia e Livorno, terminando il suo viaggio a Genova.

È una nave maestosa che, in occasione del tour, può essere visitata gratuitamente dai fortunati che riescono a prenotarsi in tempo. La tappa di Crotone, infatti, è andata subito sold out in poche ore.

L’Amerigo Vespucci a Crotone

La Nave Scuola Amerigo Vespucci è il più antico veliero in servizio della Marina Militare Italiana, inaugurata il 22 febbraio 1931. Dopo la tappa di Taranto, arriverà nel porto di Crotone il 23 e il 24 aprile 2025 e, chi è riuscito a prenotarsi, potrà salire a bordo gratuitamente, scattare delle foto e visitarla in autonomia. Le visite al pubblico sono previste in data 23 aprile, dalle 15:00 alle 20:00, per le quali è consigliato indossare scarpe comode, mentre non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco.

Non sono consentiti passeggini o carrozzine, anche gli animali non sono permessi, mentre i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Crotone non è l’unica tappa calabrese, in quanto la nave approderà il 5, 6 e 7 maggio anche a Reggio Calabria, mentre a Scilla sosterà al largo e potrà essere ammirata solamente in mare.

Cosa aspettarsi durante le visite dell’Amerigo Vespucci

Non è la prima volta che l’Amerigo Vespucci arriva a Crotone: in passato, approdò in questo porto nel 1996. Durante le visite del Tour Mediterraneo, avrete l’opportunità unica di scoprire da vicino il veliero che si occupa dell’addestramento e della formazione degli allievi dell’Accademia Navale e altre scuole della Marina, oltre che della salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente marino. Non a caso collabora con l’UNICEF e con il WWF.

Una volta saliti a bordo, esplorerete l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici. Potrete approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci e ammirare l’artigianato navale che rende questo veliero un simbolo di eccellenza italiana nel mondo. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci

Come scritto anche in precedenza, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo e velocemente perché vanno subito sold out. L’unico sito dal quale prenotare il proprio posto, per un massimo di quattro persone, è quello ufficiale della nave. Se siete interessati alle prossime tappe, consigliamo di seguire i canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e le altre novità.

Oltre a poter accedere alla nave, il biglietto vi permetterà di entrare nel Villaggio IN Italia allestito in ogni tappa, che completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

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Terme a Castellammare di Stabia, un tesoro inestimabile appartenente al passato

Perché non unire la bellezza del Golfo di Napoli con un’esperienza di benessere in una delle sue località storiche più belle? È sicuramente quello che hanno pensato i tanti visitatori che son passati da Castellammare di Stabia fino al 2015, anno in cui chiusero definitivamente le Antiche e Nuove Terme.

Costruite nel lontano 1836, le terme di Castellammare di Stabia sono state un fondamentale punto di riferimento culturale per l’intera regione e una meta molto ambita grazie alla loro varietà di acque minerali capaci di trattare un’ampia gamma di patologie e disturbi.

La storia delle terme a Castellammare di Stabia

Considerate tra le terme più belle della Campania fino alla loro chiusura, quelle di Castellammare di Stabia furono scoperte grazie alle analisi scientifiche volute dal re Ferdinando I di Borbone nel 1787. Fino a quel momento, infatti, le acque termali venivano utilizzate liberamente dalla popolazione che le trasportava in recipienti detti mummare, capaci di mantenerne inalterata la temperatura per diverse ore.

I risultati delle analisi eseguite da due dei più famosi medici dell’epoca, Domenico Cotugno e Giuseppe Vairo, furono estremamente positivi: i due scienziati attestarono la superiorità dell’acetosella di Stabia alle famose acque di spa in Belgio. Negli anni successivi furono svolte altre ricerche nel resto delle fonti stabiesi e, nel 1905, furono costruiti i primi stabilimenti che prenderanno il nome di Antiche Terme Stabiane.

Le Antiche e Nuove Terme a Castellammare di Stabia

Le terme di Castellammare di Stabia vantavano ben 28 distinte fonti minerali, divise in Antiche Terme e Nuove Terme, fregiandosi di una varietà idrica senza paragoni. Questa comprendeva numerose tipologie di acque solforose, bicarbonato-calciche e medio minerali, in grado di garantire allo stabilimento una pluralità di risorse utili da reinvestire nei diversi trattamenti clinici ed estetici offerti.

Le acque si distinguevano per proprietà chimico-fisiche e organolettiche uniche e dovevano essere scelte con cura in base alla problematica da affrontare. La loro assunzione costante nel tempo, come cura idropinica, apporterebbe numerosi e significativi benefici terapeutici, trovando applicazione in diverse patologie. Ecco perché, prima della loro chiusura definitiva e in orari e giorni ben precisi, alla popolazione locale era permesso entrare nello stabilimento e rifornirsi delle acque termali.

Lo stabilimento più moderno, quello che al tempo veniva considerato tra i più belli da visitare in Italia, fu costruito e aperto sulla collina del Solaro nel 1964 dove, dieci anni dopo, venne inaugurato anche l’Hotel delle Terme. Chiamata Nuove Terme di Stabia, la struttura si sviluppava su tre piani e comprendeva un centro benessere con vasche idromassaggio e saune termali, un reparto otorino con inalatori aerosol di acqua solfurea, un centro termale e cure idropiniche, aree ginecologiche, pneumologiche e per fanghi e massaggi e un centro di fisiokinesiterapia.

Seppur si sia parlato molto di progetti volti a valorizzarne il patrimonio termale o a ristrutturare l’edificio per poter essere utilizzato come possibile ospedale, attualmente le terme sono ancora in stato di abbandono e non si hanno notizie certe sul loro futuro.