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A bordo dei voli Ryanair può scattare la multa, anche salata: 500 euro ai passeggeri molesti

La vacanza inizia con un brindisi… Ma non sempre finisce bene. Soprattutto se si alza un po’ troppo il gomito prima del decollo. Ryanair, la compagnia low cost più famosa (e puntuale) d’Europa, ha deciso di passare alle maniere forti: da oggi, chi si comporta in modo turbolento a bordo rischia una multa di 500 euro.

Una novità che fa discutere, ma che arriva dopo mesi di episodi poco edificanti, spesso accompagnati da fiumi di alcol e, purtroppo, anche qualche sostanza stupefacente. Nel mirino in particolare: i voli da Regno Unito verso le Baleari, con Ibiza regina incontrastata degli eccessi.

Ryanair e la “tassa maleducazione”, anche l’espulsione

Chi pensava che la peggiore punizione fosse essere scortati giù dall’aereo da due membri dell’equipaggio e un applauso ironico degli altri passeggeri, dovrà ricredersi. Da oggi, oltre al disagio, ci sarà anche il conto da pagare: 500 euro tondi tondi. La sanzione è rivolta a tutti i passeggeri che, con comportamenti molesti o aggressivi, costringono l’equipaggio a fermare l’imbarco o addirittura a rimuoverli dal volo.

Una decisione drastica ma, a quanto pare, necessaria. “È inaccettabile che i passeggeri debbano subire disagi a causa del comportamento di una singola persona”, ha dichiarato un portavoce della compagnia. E sebbene si tratti, come sottolineato dalla stessa Ryanair, di episodi isolati, l’intolleranza verso chi rovina il viaggio degli altri sta crescendo. Dopo tutto, nessuno vorrebbe passare tre ore chiuso in volo ad alta quota con chi si crede ancora in discoteca.

Rotte a rischio e casi eclatanti: Ibiza al centro del ciclone

La misura contro la “maleducazione” a bordo arriva dopo che l’amministratore delegato della compagnia aerea, Michael O’Leary, aveva già acceso i riflettori su un trend preoccupante: un “significativo aumento” di passeggeri molesti, legato all’abuso di alcol e droghe.

A preoccupare i membri del comitato di Ryanair, come già detto,  sono stati soprattutto i voli da Regno Unito a destinazioni come Ibiza e le altre Baleari, dove l’aperitivo inizia quasi sempre in aeroporto e il party non si ferma nemmeno tra le nuvole. Alcuni aeroporti britannici, come Liverpool, Manchester, Glasgow ed Edimburgo, sono diventati veri e propri epicentri del problema.

Emblematico, però, è il caso di un volo Ryanair da Dublino a Lanzarote, dirottato a Porto lo scorso aprile a causa del comportamento violento di un passeggero. Risultato? Equipaggio e 160 passeggeri bloccati una notte in Portogallo, a spese della compagnia, con un’azione legale da oltre 15.000 euro contro il colpevole.

Nel frattempo, Ryanair ha già cominciato ad adottare ulteriori misure preventive: vietato salire a bordo con bottiglie (anche d’acqua) sulle tratte più “calde”. Una mossa che farà forse storcere il naso a chi ama il classico gin tonic pre-volo, ma che potrebbe evitare imbarazzanti e spiacevoli episodi a 10.000 metri d’altitudine. Perché il viaggio dovrebbe essere non solo un momento sicuro per tutti, ma anche un momento piacevole e sereno, nel rispetto di qualsiasi passeggero si trovi a bordo dell’aereo.

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Maiorca segreta, le spiagge da sogno dove non si trova (quasi) nessuno

Maiorca è una delle isole delle Baleari più amate dai viaggiatori, e quando si pensa alle sue magnifiche spiagge probabilmente vengono in mente le folle che si riversano a Magaluf o le distese di ombrelloni a Playa de Palma. Tuttavia, questa meraviglia spagnola possiede anche un volto diverso, più intimo e sorprendente, che si svela solo a chi ha voglia di allontanarsi dai circuiti più battuti.

Basta noleggiare un’auto, puntare la bussola verso nord-est o sud-ovest, e lasciarsi guidare tra strade panoramiche e paesaggi che sembrano rubati a una cartolina mediterranea per incontrare paradisi (quasi) senza persone. Ecco a voi le spiagge segrete di Maiorca.

Cala Màrmols, rifugio perfetto

La prima spiaggia senza folla di Maiorca di cui vi vogliamo parlare è Cala Màrmols, incastonata all’estremo sud-est dell’isola tra rocce calcaree scolpite dal vento e macchia mediterranea. Si presenta come una caletta di sassolini bianchi e sabbia chiara, stretta tra alte falesie candide, lambita da un mare di un azzurro surreale, spesso piatto come una tavola. Se c’è vento da nord, l’acqua è limpida come il vetro. E, a parte qualche capra curiosa, si rischia davvero di essere completamente soli.

Non ci sono bar, lettini o musica, solo il rumore del mare, qualche cormorano e il suono dei propri pensieri. Si raggiunge partendo dal faro di Cap de Ses Salines, il punto più meridionale dell’isola, da cui occorre intraprendere una camminata di 5 km a tratta, lungo un sentiero costiero che pare uscito da un documentario.

È un tragitto battuto ma non segnalato ufficialmente, quindi conviene salvare la posizione su Google Maps prima di restare senza campo. Non c’è ombra, solo cielo e mare e sono assolutamente necessarie scarpe comode, acqua e un cappello per il sole bollente. In alternativa, si può arrivare in kayak o in barca, partendo da Cala Figuera o Porto Petro. Un consiglio da non sottovalutare: se il cielo si rannuvola o si alza vento, meglio tornare subito indietro perché il camminamento può diventare scivoloso.

Cala Mitjana, completamente inaspettata

Meno famosa di quella di Minorca (che ha lo stesso nome), Cala Mitjana è una perla (quasi) segreta che si fa spazio nella costa sud-orientale dell’isola, non troppo lontano dalla turistica Cala d’Or. Silenzio, mare limpido e il profumo dei pini dominano il paesaggio che si presenta piccolo, discreto e semplice. È il posto dove portarsi un libro, un asciugamano, una birra ghiacciata nello zaino e lasciare che il tempo scivoli via senza accorgersene nemmeno.

Un minuscolo angolo di paradiso situato in zona Santanyí, in un tratto di costa frastagliata ma piena di piccole insenature, nascosto a metà strada tra Cala Sa Nau e Cala Serena. Dal parcheggio di Cala Sa Nau (che già è meno affollata della media), si prende il sentiero costiero a piedi e, dopo circa 20-25 minuti tra alberi bassi, rocce e macchia mediterranea, si arriva di fronte a questa caletta sabbiosa, protetta da scogliere basse. Il mare è trasparente come una piscina e l’ambiente è intimo.

In alta stagione è consigliato evitare le ore centrali della giornata, poiché qui entrano davvero solo 10-15 persone al massimo. Per il sentiero, invece, sono necessarie scarpe chiuse, mentre per la sosta la voglia di mare e basta: qui non c’è nemmeno la copertura telefonica.

Cala Tuent, tra mare e montagne

Chi sceglie Maiorca come sua meta di viaggio ha sicuramente sentito parlare di Sa Calobra, con le sue gole spettacolari e il celebre Torrent de Pareis. Ma pochi sanno che, a pochi minuti di distanza si nasconde Cala Tuent, una spiaggia di ciottoli grigi, stretta tra mare profondo e montagne monumentali.

Dall’elegante forma di una mezzaluna, è fatta di sassi lisci, circondata da pini e dalle pareti rocciose della Tramuntana che scendono a picco sul mare. L’acqua è profonda, trasparente, perfetta per nuotare e fare snorkeling. In più, si trova all’interno della spettacolare Serra de Tramuntana, patrimonio Unesco. Per arrivarci occorre superare una serie di curve a gomito, strapiombi e viste da togliere il fiato (bisogna continuare per qualche chilometro in più dopo aver incontrato Sa Calobra).

Decisamente utili sono scarpe da scoglio o sandali da mare, da indossare anche per gustare un ottimo cibo locale nel ristorantino con una terrazza vista mare spettacolare che si trova nel suoi pressi. La spiaggia è ideale in giornate limpide e senza vento da nord, quando l’acqua è ferma e la luce accende le sfumature verdi del paesaggio.

Cala Tuent, Maiorca

Fonte: iStock

Tutta la bellezza di Cala Tuent

Cala en Basset, la Maiorca vera

Dietro agli hotel all inclusive e ai lidi invasi dai gonfiabili che si susseguono a Maiorca, c’è un volto dell’isola più ruvido e vero. È quello che si può scoprire a Cala en Basset, selvaggia, rocciosa e silenziosa. Questo incantevole angolo delle Baleari, infatti, è pieno di scogli, rocce piatte e acqua profonda. Non c’è una vera “spiaggia”, ma delle zone dove stendersi tra le rocce e tuffarsi direttamente nel blu.

Siamo nell’estremo ovest di Maiorca, sopra il piccolo villaggio di Sant Elm, un paesino sonnolento affacciato sull’isola di Sa Dragonera, parco naturale marino. Da lì parte il sentiero che conduce a questa cala dopo circa 40 minuti di cammino, tra pini bassi, profumo di rosmarino e panorami che sembrano scolpiti nella pietra. Se ci fate caso, lungo la salita si passa anche accanto alla Torre de Cala en Basset, una vecchia torre di guardia con una vista incredibile. Se si ha tempo e modo vale la pena salirci.

Non c’è alcun tipo di servizio, ed è un luogo ideale in quelle giornate senza vento da sud-ovest, che può rendere il mare mosso. Se si pensa di tornare tardi, meglio portare con sé una torcia frontale perché il bosco che ammanta il sentiero si oscura in fretta.

Cala Varques, tra le più selvagge

Ve lo diciamo subito: Cala Varques è una delle spiagge più belle dell’isola, ma contemporaneamente anche una delle più “resistenti” al turismo di massa. Nonostante le foto da sogno abbiano ormai fatto il giro del web, il fatto che ci si debba arrivare a piedi, nel silenzio del bosco, senza ombrelloni né Mojito Bar, continua a tenerla protetta (anche se, va detto, ad agosto può capitare che sia affollata).

Si presenta come un’insenatura perfetta, con sabbia dorata, acqua turchese che digrada lentamente. Le rocce calcaree rosate e i pini tutt’intorno creano un anfiteatro naturale che sembra scolpito a mano. C’è spazio per stendere l’asciugamano, ma anche zone di scogliera per chi cerca privacy. A volte ci si trovano naturisti, yogi, climber e amanti del silenzio, ma l’atmosfera è sempre rilassata. Alle spalle della caletta c’è un arco naturale scavato nella roccia, ma anche diverse grotte marine raggiungibili a nuoto o in kayak. I fondali sono cristallini, ideali per snorkeling. E se si cammina ancora un po’, verso sud, si trovano altre calette minori dove davvero non c’è anima viva.

Cala Varques sorge sulla costa orientale di Maiorca, tra Porto Cristo e Cala Romántica, e non è segnalata sulle mappe stradali turistiche. Non ci sono indicazioni né comodi parcheggi. Bisogna sapere dove cercare, lasciare l’auto piuttosto lontano e camminare 20-30 minuti in mezzo agli alberi, su un sentiero sterrato. Inoltre, occorre portare acqua, cibo e sacchetto per i rifiuti.

S’Arenalet des Verger, spiaggia remota

L’ultima spiaggia senza folla di Maiorca che vi consigliamo è S’Arenalet des Verger, un luogo talmente tanto remoto da trasmettere la sensazione di essere arrivati “alla fine del mondo”. La si raggiunge solo a piedi, dopo una camminata seria, oppure in kayak, remando lungo una costa tagliata dal vento. Del resto, sorge nell’estremo nord-est dell’isola, dentro il Parc Natural de Llevant, una delle aree più incontaminate di Maiorca. Il punto di partenza più comune è l’Ermita de Betlem, antico monastero arroccato sulle colline, da cui camminare per circa 1h30/2 ore.

S’Arenalet des Verger si caratterizza per essere un lungo arco dorato, con sabbia granulosa e compatta, completamente circondato da natura brulla, dune basse e cielo enorme. Il mare è di un azzurro cupo, spesso leggermente mosso, interessante per nuotatori esperti o contemplare. Non ci sono servizi, strutture e nemmeno campo: si viene qui per rallentare, guardare il paesaggio e ascoltare i suoni della natura come quelli dei grilli e delle onde.

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La svolta delle Baleari: perché le isole dicono addio agli influencer

Gli esperti del settore e i dati parlano chiaro: gli utenti seguono un creator su Instagram e TikTok e la maggior parte (oltre il 60%) si affida ai suoi consigli di viaggio per scegliere la propria destinazione. D’altronde, l’influencer marketing, una strategia che prevede la collaborazione tra un’azienda o un ente del turismo e un influencer per promuovere i territori, non è nato a caso ed esiste già da un bel po’ di anni.

È un metodo che funziona, ma che in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, soprattutto in relazione all’overtourism, va utilizzato con consapevolezza, in particolare nelle aree dove è necessario evitare che arrivi un turismo di massa incontrollato.

Tra queste ci sono le Isole Baleari dove il governo regionale, se per anni si è affidato anche agli influencer per raccontare il territorio, oggi ha deciso di cambiare rotta. Cosa sta succedendo?

I casi di overtourism alle Isole Baleari

L’abbiamo visto a Roccaraso, dove oltre 10.000 persone sono arrivate in un solo weekend nella località sciistica dopo il consiglio di un’influencer. Questo non è un esempio isolato, ma ampiamente diffuso anche in altre località europee. Alle Isole Baleari, per esempio, il caso più eclatante è rappresentato dalla piccola spiaggia di Caló des Moro a Maiorca.

Come ha dichiarato la sindaca di Santanyí, Maria Pons, da quando gli influencer hanno cominciato a condividere immagini e video sui loro profili social, 4.000 persone e 1.200 auto raggiungono la spiaggia ogni giorno. Cosa significa questo? Oltre al rischio che un numero così elevato di persone rovini l’ambiente, il sovraffollamento ha fatto aumentare anche le spese che il comune deve sostenere per sorvegliare e mantenere pulita la caletta, coperte interamente dalle tasse pagate dai residenti.

Un altro caso riguarda il famoso belvedere Es Vedrà di Ibiza: la location, resa celebre dai video virali sui social e dalla presenza di personaggi famosi, è stata temporaneamente chiusa proprio a causa del sovraffollamento che ha creato problemi non solo all’ambiente circostante, ma anche ai residenti della zona.

Perché le Isole Baleari dicono addio agli influencer

Le Isole Baleari, come anche il resto della Spagna, stanno prendendo diversi provvedimenti per provare ad affrontare e prevenire le conseguenze dell’overtourism. L’ultima notizia arriva dall’arcipelago, dove destinazioni come Maiorca, Ibiza, Minorca e Formentera attirano ogni anno milioni di visitatori.

Il dipartimento del turismo, per anni, si è affidato all’influencer marketing per indirizzare i visitatori nelle zone meno gettonate dell’arcipelago, così da provare a diminuire la pressione sulle zone più conosciute. Il risultato, però, non è stato quello sperato perché i turisti hanno cominciato ad affollare aree remote e molto delicate dal punto di vista ambientale. Ecco perché, vista la situazione, ha deciso di abbandonare questa strategia e dire addio agli influencer.

Il problema, però, non si può risolvere così facilmente. Quello che serve a determinate destinazioni è un racconto diverso: servono content creator e influencer che, proprio per la loro capacità di “influenzare” le persone, le portino a visitare le mete con una maggiore consapevolezza, impostando uno storytelling che incontri anche le esigenze del territorio.

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Perché la primavera è la stagione ideale per scoprire le Isole Baleari

Le Isole Baleari sono spesso associate alle classiche estati mediterranee, tra spiagge dove prendere il sole, tramonti mozzafiato e feste con DJ in terrazza. Eppure, la bassa stagione ha il potere di rivelare l’anima più tranquilla di queste mete spagnole, in particolare la primavera: in questo periodo potrete godervi i percorsi di trekking e di cicloturismo, scoprire le zone umide, considerate un vero paradiso per gli amanti del birdwatching, e approfondire il loro patrimonio culturale.

Temperature ideali per fare trekking

D’estate, le temperature alle Isole Baleari possono diventare particolarmente elevate e non proprio adatte per fare trekking, a meno che non decidiate di cominciare alle prime ore del mattino! In primavera, invece, le temperature medie si aggirano intorno ai 18-25 gradi, perfetti per intraprendere i sentieri costieri o quelli che attraversano i paesaggi costellati di uliveti.

Tra questi, vi consigliamo la lunga Ruta de Pedra en Sec a Maiorca, che vi permetterà di immergervi nella selvaggia Serra de Tramuntana, protetta dall’UNESCO, combinando panorami mozzafiato, villaggi artistici e paesaggi montuosi.

Oppure, a Menorca potreste percorrere tutto o una parte del Camí de Cavalls, un sentiero storico che segue la costa dell’isola da cima a fondo per ben 185 chilometri suddivisi in 20 tappe segnalate. Il percorso, fattibile sia a piedi che in bicicletta o a cavallo, offre l’opportunità di scoprire le calette e le spiagge più idilliache, spazi naturali come s’Albufera des Grau o il Cap de Favaritx, torri difensive o zone umide.

Trekking Maiorca

Fonte: iStock

Sentiero panoramico a Maiorca

Visitare le città senza troppa folla

Bassa stagione significa anche meno turismo. Le temperature piacevoli e le strade non ancora troppo affollate, vi permetteranno di assaporare la bellezza delle vie di Palma, Alcúdia o Pollença a Maiorca e di gustare una meravigliosa paella in riva al mare o su una delle terrazze della città.

Anche Ibiza inizia a risvegliarsi in primavera: le giornate si allungano e si fanno più calde, rendendo possibile un tuffo nelle sue calette paradisiache. Questo è anche il periodo perfetto per visitare i monumenti, come le mura rinascimentali di Dalt Vila, l’insediamento fenicio di Sa Caleta o il Puig des Molins. Inoltre, una visita ai suoi mercatini hippy è d’obbligo.

Prezzi bassi suoi voli: l’offerta easyJet

La primavera è considerata bassa stagione, ciò significa che potrete organizzare il vostro viaggio alle Isole Baleari con un budget ridotto rispetto all’estate, soprattutto in destinazioni molto visitate come Maiorca e Ibiza. Inoltre, potete sfruttare anche le offerte sui voli, come quelle proposte dalla compagnia easyJet: con la promozione appena lanciata, potrete volare verso Maiorca, Minorca e Ibiza con voli a partire da 23,99 euro.

Alcuni dei voli più economici sono diretti a Palma di Maiorca e partono da Milano Linate (da 32,99 euro nel mese di giugno) e da Milano Malpensa (18,99 euro a maggio). Se invece volete volare a Ibiza, le offerte più convenienti partono ad aprile da Napoli, con biglietti da 27,99 euro, e a maggio da Milano Malpensa, con biglietti a partire da 18,99 euro.

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Le 5 spiagge da vedere sull’isola di Minorca

L’arcipelago delle Baleari, in Spagna, regala delle isole che sono un vero sogno a occhi aperti grazie a spiagge e cale da cartolina, borghi tipici, porticcioli pittoreschi e una natura che lascia senza fiato. Le principali sono quattro: Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca ed è proprio di quest’ultima che vi volgiamo parlare, perché è la più tranquilla e probabilmente la più autentica. Essa si rivela, infatti, la meta ideale per chi è alla ricerca di spiagge incontaminate, mare dai colori scintillante, pace e natura. Il merito è certamente dei 200 km di costa che si aprono in numerose insenature, che a loro volta sono in grado di accontentare davvero i gusti di ogni visitatore. Per questo motivo, abbiamo deciso di selezionare per voi le 5 migliori spiagge di Minorca.

Scopri quali sono le migliori attività da fare a Minorca

Cala Macarella e Macarelleta, due spiagge in una

Sì, è vero, vi abbiamo promesso 5 spiagge ma la verità è che non si può visitare Cala Macarella senza fare un salto alla vicina Macarelleta. Cala Macarella riesce a far innamorare tutti in quanto accarezzata da un mare turchese e cristallino e circondata da scogli bianchi che sembrano voler fare tuffi olimpionici nelle acque sottostanti.

Composta principalmente di sabbia dorata, è la spiaggia ideale per chi vuole dedicarsi allo snorkeling o fare delle nuotate in un mare che sembra brillare alla luce del sole.

La forma è quella di una conchiglia, abbracciata da un mare da sogno, macchia mediterranea e pini marittimi. Parte dell’area naturale protetta della costa di Ciutadella, è delimitata da pareti rocciose di media altezza dove si nasconde anche un tratto del Cami des Cavalls, un sentiero escursionistico segnalato che percorre l’intera costa di Minorca. A poca distanza, ecco la piccola Macarelleta, altrettanto suggestiva e spesso anche luogo di ritrovo di naturisti.

Cala Macarella, Minorca

Fonte: iStock

Veduta di Cala Macarella

Cala Turqueta, i Caraibi di Minorca

Il nome dice tutto: i colori del mare di Cala Turqueta sono così azzurri che non hanno assolutamente niente da invidiare a quelli dei Caraibi. Molto frequentata da chi sceglie Minorca come sua meta di viaggio, sorge all’estremità costiera di una bellissima pineta e offre anche strutture balneari che la rendono perfetta persino per i più piccoli.

Si tratta quindi di un posto ottimale per chi desidera sentirsi in armonia con la natura perché, nonostante sia nota al pubblico e anche fornita di servizi essenziali, riesce a mantenere un aspetto selvaggio e incontaminato che fa percepire ai visitatori la tanto ricercata e ambita pace dei sensi.

Spiaggia di Son Bou, la più lunga di tutte

Son Bou è una spiaggia che pare infinita grazie ai suoi  quasi 3 chilometri di estensione, che le conferiscono il titolo di spiaggia più lunga di Minorca. Sorge sulla costa meridionale di questa affascinante isola della Spagna e presenta sabbia soffice impreziosita da tratti selvatici ed altri con strutture e servizi. Alle spalle dell’arenile il visitatore ha la possibilità di scoprire una porzione di territorio puntellato di dune e paludi, che rappresenta un’Area Naturale d’Interesse Speciale dell’isola.

Son Bou, Minorca

Fonte: iStock

Vista della bellissima spiaggia di Son Bou a Minorca

Il mare, manco a dirlo, è straordinario e trasparente e tuffandocisi si ha la possibilità di ammirare l’Escull de sa Galera, un scoglio che come un miraggio emerge dall’acqua turchese. Insignita della Bandiera Blu, è ricca di meravigliosi banchi di posidonia che aiutano l’acqua a mantenersi pulita e trasparente.

Fai un tour in barca lungo la costa meridionale di Minorca

Cala Mitjana, acque limpide e cristalline

Cala Mitjana è uno di quei posti che per i colori e la bellezza pare quasi impossibile credere che sia vera: le acque sono limpide e cristalline e bagnano quello che sembra un anfiteatro naturale costituito di scogli bianchi pieni di preziosa vegetazione. Meno nota ai turisti rispetto alle spiagge precedenti, è facilmente accessibile pur rimanendo una cala vergine permeata da un paesaggio spettacolare.

Un piccolo suggerimento in più: alla sua destra sorge Cala Mitjaneta, una caletta abbastanza piccola ma di certo non meno bella. Entrambe, inoltre, sono circondata da una splendida pineta che permette di trovare ristoro durante i momenti più caldi della giornata.

Cala Mitjana, Minorca

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Tutta la bellezza di Cala Mitjana

Cala Cavalleria, tra le spiagge naturali più belle

Infine Cavalleria, gioiello che si trova nella costa Nord e da molti considerata una delle spiagge naturali più belle dell’isola. Priva di strutture, offre circa 500 metri di litorale che purtroppo tendono a rimpicciolirsi perché minacciati dall’erosione delle onde.

L’acqua qui è calma e trasparente e perfetta per raggiungere delle micro isolette che sorgono al centro della baia. La sabbia, dal canto suo, si presenta soffice e tendente al rosso, creando un contrasto con le rocce marroni che la circondano e i colori del mare molto suggestivo.

È bene sapere, inoltre, che le sue acque sono ricche di ricci di mare, che fa parte dell’Area Naturale d’Interesse Speciale di Cavalleria e che è nota persino per le proprietà benefiche e per i fanghi.

Cala Cavalleria, Minorca

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La suggestiva Cala Cavalleria
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“Non taggare questa spiaggia”, così a Maiorca si combatte l’overtourism

Con l’avvicinarsi dell’estate, molte splendide località di villeggiatura si trovano ad affrontare nuovamente le conseguenze negative dell’overtourism. Tra queste c’è anche l’isola di Maiorca, una delle perle delle Baleari, amata soprattutto dai più giovani: l’amministrazione ha deciso di adottare così una particolare iniziativa che trae spunto da una campagna social diffusa lo scorso anno. Scopriamo di che cosa si tratta.

Maiorca e il problema dell’overtourism

L’overtourism è un problema che affligge tantissime splendide destinazioni in tutto il mondo, con conseguenze spesso nefaste: lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, l’aumento dei rifiuti, l’impossibilità di godersi l’esperienza di viaggio e, per i residenti, un gran numero di disagi nella vita quotidiana. Insomma, non sorprende che ormai da qualche anno si cerchi di combattere il fenomeno, anche a costo di perdere qualche turista. È il caso di Venezia, che nel 2024 ha introdotto il ticket d’ingresso per contingentare il numero dei visitatori.

All’estero, iniziative che hanno suscitato molto scalpore sono quelle adottate da Amsterdam, che ha deciso di non costruire più hotel per limitare gli arrivi, e da Ibiza, che – da capitale della movida – ha vietato in alcune località la vendita di alcolici nelle ore notturne. Anche Maiorca, un’altra delle meravigliose isole delle Baleari, ha introdotto una nuova misura che potrebbe finalmente aiutare a combattere l’overtourism, con gran vantaggio per i visitatori e per gli abitanti. Tutto nasce da una campagna social che, lo scorso anno, ha riscosso parecchio successo online.

L’iniziativa anti-turismo di massa

“Non taggare questa spiaggia”: ecco il nuovo mantra che si sta diffondendo sempre più rapidamente a Maiorca. Nell’estate 2023, questo slogan ideato da un’agenzia di comunicazione locale aveva fatto il giro del web ed era stato condiviso da moltissime persone, con l’obiettivo di spingere i visitatori a non taggare le località più esclusive dell’isola, per evitare che venissero prese di mira dalla folla. Quest’anno, l’amministrazione di Maiorca ha chiesto all’agenzia di fare un passo in avanti. E così lo slogan è stato stampato su centinaia di adesivi distribuiti ai residenti e ai commercianti.

Questi adesivi possono essere attaccati ovunque, invitando i turisti a non condividere online foto e indicazioni precise sul loro viaggio. L’obiettivo è sempre lo stesso: proteggere almeno quelle calette più nascoste e sconosciute ai più, così da preservare la loro bellezza incontaminata, a disposizione dei pochi che riescono a raggiungerle. “L’idea è nata dal successo della campagna online. La gente ci chiedeva qualcosa di tangibile, in modo che potesse raggiungere più persone anche al di là degli schermi” – ha spiegato Virginia Moll, direttrice dell’agenzia, in un’intervista al quotidiano Ultima Hora.

“Il sovraffollamento colpisce innanzitutto noi residenti, rendendo il soggiorno più costoso e peggiorando la nostra qualità della vita, ma a risentirne sono anche i turisti. Per questo motivo la nostra campagna cerca di coinvolgerli nella ricerca di soluzioni per risolvere questo problema” – ha concluso la Moll. Insomma, un’iniziativa decisamente originale, che porta la lotta contro l’overtourism ad un livello superiore: quello dei social network, dove in effetti si gioca in un ambito particolarmente favorevole ai più giovani, i veri destinatari di questa campagna.

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Vacanze alle Baleari: attenzione alla nuova legge anti-alcol

Non è certo un mistero che le destinazioni turistiche più gettonate di tutto il mondo siano ormai arrivate “al limite” e stiano mettendo in campo, sempre più, tutta una serie di misure per contrastare l’overtourism, il turismo di massa, e la mancanza di rispetto per l’ambiente e i residenti.

Arriva, così, una stretta dalle Isole Baleari, un segnale forte con misure eccezionali e ingenti finanziamenti per promuovere, invece, un turismo responsabile e un miglioramento della sua qualità.

La nuova legge anti-alcol

Le Baleari pongono un ulteriore freno al consumo di alcol per strada e limitano ancora di più le feste in barca con l’obiettivo di azzerare le vacanze “con fiumi d’alcol” nelle zone turistiche.

Già quattro anni fa, nel 2020, le località più popolari come Ibiza e Mallorca avevano varato un disegno di legge per porre un freno all’eccessivo consumo di alcol sul territorio e regolarlo: infatti, è vietato “organizzare tour dei pub” (dove, a prezzo modico, è prevista una consumazione per ogni pub visitato) e sono off-limits anche gli open bar, ovvero quelle feste in cui, una volta pagato l’ingresso, è possibile bere senza alcun limite.

Ancora, non è consentita la vendita di alcolici tra le 21.30 e le 8.00.

Ma non basta.

Il governo ha affermato che l’inasprimento della legge del 2020 verrà applicato alle “zone calde” della movida, le più frequentate, quali ad esempio Sant Antoni a Ibiza e Playa de Palma e Magaluf a Maiorca.

D’ora in poi, quindi, le persone sorprese a bere in spiaggia o per strada saranno multate per un importo che va da 500 a 1500 euro e il numero delle sanzioni adottate verso gli stranieri verrà presentato alle rispettive ambasciate.

Per far rispettare le nuove misure, sono stati stanziati 4 milioni di euro a stagione per ciascuna delle aree interessate.

In più, entra in vigore il divieto di vendere bevande alcoliche dalle 18.30 fino alle 8.00.

Normative anche contro le “navi da festa”

Sempre nell’ottica di contrastare l’eccessivo consumo di alcol e il degrado e i disordini che spesso ne conseguono, il governo ha introdotto regole più severe anche per le imbarcazioni da festa che non potranno avvicinarsi a meno di un miglio nautico dalle zone designate.

Continuerà il divieto di far salire o sbarcare passeggeri e quello di fare pubblicità.

Posti letto ridotti

La lotta all’overtourism e al turismo che danneggia la vita dei residenti, alle Baleari si concretizza, oltre che con la stretta sulle bevande alcoliche, anche con la riduzione dei posti letto per i turisti, vale a dire meno 18mila posti.

Una decisione che è stata presa dal presidente del Consell de Mallorca, Llorenç Galmés, del Partito popolare, per contribuire a frenare gli arrivi in quanto “è ora di porre dei limiti” poiché l’eccessivo successo turistico della famosa isola spagnola “mette a serio rischio il futuro del turismo e la convivenza tra residenti e turisti”.

In quest’ottica, l’offerta turistica scenderà così dagli attuali 430mila posti letto a 412mila, ovvero il 4,2% in meno. Un segnale, seppur piccolo, di rispetto e attenzione verso i locali che ritengono il flusso di arrivi dall’Europa ormai non più sostenibile.

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Alcúdia, una delle città più belle delle Baleari

Se siete in procinto di programmare la vostra prima vacanza alle Baleari, Alcúdia ha tutte le carte in regola per entrarvi immediatamente nel cuore. Questa affascinante cittadina, situata nel nord-est di Maiorca, oltre a vantare una spiaggia che sembra senza fine e calette sognanti lambita da acque paradisiache, conquista i visitatori per il sorprendente patrimonio storico che custodisce e una vasta gamma di attività all’aria aperta.

Scoprendo Alcúdia, tra storia e attrazioni

Prima di sapere cosa vedere ad Alcúdia, è necessario conoscere un po’ le sue origini, così da godere ancora di più della visita. Abitata fin dall’età del bronzo, ma entrata realmente nella storia solo con l’arrivo dei Romani – i quali utilizzarono le spiagge della baia a scopo militare attorno al 123 a.C. – la più antica città murata delle Isole Baleari, conobbe il suo splendore nel Medioevo dopo essere stata conquistata dal re Giacomo I nel 1229.

Con l’arrivo di Giacomo II si iniziò a costruire la cinta muraria, completata nel 1360, che ancora oggi circonda e protegge la città e che, nel 1974, è stata dichiarata monumento storico e artistico insieme ai resti archeologici di Pollentia. Una visita ad Alcúdia offre l’opportunità di scoprire i segreti di tutto ciò che queste mura hanno conservato per le generazioni future. Oggi, questo luogo ameno è uno dei principali centri turistici di Maiorca, e i tesori che offre non si contano.

Tour della città di Alcúdia: cosa vedere

Le possenti mura che cingono il centro storico di Alcúdia e i casals, eleganti palazzi cinquecenteschi, sono la sua principale attrazione. Dell’antica città medievale si conservano ancora la Puerta de Mallorca o Puerta de San Sebastiano – che collegava la città con la strada reale per Palma di Maiorca – e la Puerta de Moll, nota anche come Puerta de Xara, la più vicina al porto.

Durante la passeggiata lungo le mura, si possono ammirare anche i resti di una cinta muraria rinascimentale, crollata alla fine del XIX secolo, di cui è rimasto intatto solo il bastione di Sant Ferran, oggi occupato dall’arena. Per una visione completa, si consiglia di percorrere il Camí de Ronda e di raggiungere le mura attraverso il Carrer de la Pau.

Tra i luoghi simbolo di Alcúdia c’è la Iglesia de Sant Jaume (chiesa di San Giacomo), in origine appoggiata all’interno delle mura, e totalmente ricostruita in stile neogotico nel 1870. Conserva l’immagine del Sant Crist del XV secolo, alla quale si attribuisce un episodio miracoloso del 1507. Accanto alla chiesa si trova il Museo Monografico di Pollentia, che ospita una collezione di molti degli oggetti rinvenuti nelle rovine della città romana.

Tra gli edifici più interessanti, spicca anche Casa di Can Torró, antica residenza del XVI secolo restaurata per ospitare dal 1990 l’omonima biblioteca. Dopo la visita si può passeggiare lungo alcune delle vie più belle del centro storico, come Carrer de Sant Jaume, Carrer de la Rectoria e Carrer de la Iglesia. Altre costruzioni da non perdere sono l’Oratorio di Santa Ana, la cappella barocca di Sant Crist, “La Sala”, municipio con torre dell’orologio e scala di accesso al portale centrale, costruito in stile neobarocco, il santuario della Mare de Déu de la Victória, a 7 chilometri dalla città.

La Iglesia de Sant Jaume, attrazione di Alcúdia

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La Iglesia de Sant Jaume, nel centro storico di Alcúdia

La città romana di Pollentia

Uscendo dalla cinta muraria attraverso la Puerta de Mallorca, si possono raggiungere a piedi le rovine dell’antica città di Pollentia (l’odierna Alcúdia), considerata il più importante sito archeologico di epoca romana dell’isola.

I resti ancora oggi visibili sono suddivisi in tre aree archeologiche visitabili:

  • La Portella, dove si conservano i resti di tre domus ad atrio, tra cui la meglio conservata è la “Casa dei due tesori”, con facciata porticata sulla strada. La “Casa della testa di bronzo” ha restituito, invece, una piccola testa in bronzo di una fanciulla, mentre presso la “Casa di nord-est” si conserva un tratto delle mura cittadine del III secolo.
  • Foro romano, dove si conservano i resti del Capitolium e di tabernae.
  • Teatro romano, del I secolo d.C., con i resti della cavea, scavata nella roccia, e della scena, a pianta rettangolare. In epoca tardo-antica venne utilizzato come necropoli.

Parco naturale di S’Albufera

Una delle escursioni più popolari, e per questo imperdibile, la offre il Parco Naturale di S’Albufera, una palude costiera mista, formata da lagune e canali naturali e artificiali. È la più grande area umida delle Isole Baleari ed è vero un paradiso per gli amanti del birdwatching. Qui, infatti, si può ammirare una vasta gamma di uccelli, tra cui il falco di palude, il tarabusino, il cavaliere d’Italia, l’airone rosso e il vascón.

Le spiagge di Alcúdia

Sebbene mezza giornata sia sufficiente per visitare i principali punti di interesse di Alcúdia, si consiglia di dedicare un’intera giornata al relax sulle spiagge più vicine, a cominciare da Platja de Muro. Oltre a vantare fantastiche acque cristalline e sabbia bianca, è anche la spiaggia più lunga di Maiorca, con quasi sei chilometri di lunghezza, e dispone di tutti i tipi di servizi che la rendono ideale per tutta la famiglia. Il litorale è famoso anche per i suoi bar e ristoranti, che servono deliziose paellas, fideuás e tutti i tipi di piatti a base di pesce fresco e frutti di mare.

Tra le altre spiagge da non perdere, spicca Sant Pere, situata nel centro residenziale di Mal Pas, l’unica spiaggia di sabbia su questo tratto di costa  insieme a quella di Sant Joan. Se preferite calette più tranquille, potete andare in auto o in moto fino al Cap de Formentor, da cui si può godere di un tramonto sublime.

Platja de Muro, tra le spiagge più belle di Maiorca

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Platja de Muro, un sogno di acque cristalline e spiaggia bianca

Le escursioni nei pressi di Alcúdia

Il comune di Alcúdia ha un territorio molto variegato, che spazia da zone di frutteti a zone umide e montagne, il tutto con il mare come sfondo. Tutte le escursioni possono essere effettuate in qualsiasi periodo dell’anno, ma l’ideale è farle in primavera, la stagione dell’anno in cui la natura è al suo meglio.

Un’escursione alla cala di Coll Baix,  sulla costa settentrionale dell’isola, a circa sette chilometri dal centro storico della città, vi permetterà di scoprire un’altra delle meraviglie naturali di questo luogo. Il percorso può avere due destinazioni diverse: la spiaggia di Coll Baix o la Talaia d’Alcúdia, entrambe raggiungibili solo a piedi. Si passa attraverso un paesaggio di campi terrazzati, fino a raggiungere la splendida Area Naturale.

Se siete dei camminatori incalliti, non perdetevi l’itinerario Le Barcarès, di bassa difficoltà che attraversa principalmente lungo la costa nord di Alcúdia, costeggiando la punta Manresa e snodandosi lungo una costa dolce e di grande bellezza. Altrettanto affascinante è l’interno dell’area di La Victòria, gran parte della quale è inclusa nella rete ‘Natura 2000’. Un eccellente esempio di bosco mediterraneo con meravigliose vedute panoramiche.

Pollentia, i resti dell'antica città romana ad Alcúdia

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Le rovine dell’antica città di Pollentia
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L’isola meno frequentata delle Baleari è il posto perfetto per l’estate

Se ancora non avete scelto la vostra meta di viaggio per l’estate del 2023 niente paura: abbiamo appena trovato una destinazione eccezionale e che durante la bella stagione è un vero sogno a occhi aperti.

Dichiarata Riserva della Biosfera dall’Unesco l’8 ottobre 1993, Minorca è l’isola meno frequentata delle Baleari, in Spagna, un fazzoletto di terra che è stato in grado di mantenere intatta la sua natura, proteggendo i paesaggi sia costieri che interni. Non a caso, è il posto perfetto per l’estate 2023.

Cosa aspettarsi da un viaggio a Minorca

Minorca è un’isola spettacolare che offre spiagge paradisiache e un’ottima gastronomia mediterranea. Il tutto accompagnato da un’atmosfera calda e accogliente. Un posto che, senza ombra di dubbio, incanta chiunque vi arrivi.

Conosciuta come “l’isola della calma”, Minorca ha un legame molto forte con il turismo sostenibile, una caratteristica che si può riscontrare anche in molti degli hotel che svettano sull’isola.

Si tratta infatti di un vero e proprio gioiello del Mediterraneo pregno di cose da vedere, soprattutto grazie al ricco patrimonio naturale che conserva.

Le sue spiagge paradisiache, per esempio, si distinguono per essere remote e selvagge e lambite da un mare limpido e particolarmente azzurro. Assolutamente affascinanti sono i parchi naturali che offrono tantissimi sentieri escursionistici che regalano paesaggi mozzafiato.

Da non sottovalutare, infine, è il pregevole patrimonio storico e culturale dell’isola.

Cosa vedere assolutamente

Minorca è la meta perfetta per le vacanze del 2023 innanzitutto perché è la meno frequentata delle Baleari, ma anche perché ha un numero di attrazioni pressoché infinito e che non riguardano solo il mare.

Mahón, per esempio, è la Capitale dell’isola, un luogo particolarmente vivace, dove fare indimenticabili passeggiate intervallate da visite a una delle locali distillerie di gin. Tutto questo scoprendo un centro storico pregno di edifici rilevanti e testimonianze di un antico passato.

Molto interessante è anche il Parco naturale di s’Albufera des Grau che può essere considerato la perla naturalistica dell’isola. Si tratta di una vasta laguna naturale che è un’incredibile perla da vivere grazie alla diversità dei suoi paesaggi. Si passa infatti da zone paludose, a dune di sabbia, per poi arrivare su isolotti disabitati in cui vedere sorgere laghetti e stagni, uliveti e molto altro ancora.

Chi ama la storia troverà pane per i suoi denti presso i suoi siti archeologici, probabilmente il volto meno conosciuto di Minorca. L’isola – anche se in molti non lo sanno – abbonda di antichi resti e tesori della sua civiltà antica.

Da non perdere, per esempio, sono le testimonianze della cultura megalitica e della cultura talaiota. Quella in assoluto più rilevante è la Naveta de Tudons, una tomba collettiva che rappresenta il più grande monumento funerario della preistoria dell’isola.

Mentre il più importante sito archeologico di tutta Minorca è Torre d’En Galmes, una cittadella preistorica che ancora si fa spazio a ridosso del mare e dove poter scoprire  luoghi di culto, case, magazzini e stalle, ancora in un perfetto stato di conservazione, che prendono vita in un paesaggio a dir poco incantato.

Infine il mare e tra le tante spiagge vi consigliamo di fare un salto presso Cala Macarella, una delle più famose e fotografate di tutta Minorca. Si caratterizza per la presenza di un mare trasparente e per sorgere proprio all’interno di grandi pareti rocciose coperte di vegetazione mediterranea.

Insomma, Minorca è le meta perfetta per l’estate del 2023.

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Es Vedrà, l’isola disabitata e misteriosa delle Baleari

Appartiene all’arcipelago delle Baleari, ma è un’isola off limits. Proprio per questo s’è mantenuta quel paradiso terrestre che è ancora oggi.

La si scorge quando si arriva a Ibiza, ma nulla ha a che fare con l’isola della movida spagnola. Es Vedrà è una riserva naturale fatta solo di roccia che è parte del Parco Naturale di Es Vedrà, Es Vedranell i els Illots de Ponent. L’unico modo per raggiungerla è in barca e, per approdare, è necessario procurarsi un permesso speciale.

Es Vedrà è considerato uno dei luoghi più misteriosi del mondo. Vi raccontiamo il perché.

Miti e leggende di Es Vedrà

Dicono sia un’isola magica, protetta dalla gemella, Es Vedranell, che ha la forma di un drago addormentato. Sono tante le leggende che girano intorno a quest’isola, nate dalla grande energia che viene sprigionata.

Tanti i fatti inspiegabili che vi sono accaduti nel corso dei secoli. Secondo una leggenda, Es Vedrà sarebbe l’isola delle sirene che cercarono di incantare Ulisse. Secondo un’altra, invece, sarebbe il luogo di nascita della dea Tanit, una divinità introdotta dai Fenici che un tempo dominavano l’isola la cui statua si può vedere un po’ ovunque a Ibiza.

Inoltre, a molti naviganti è capitato spesso di riscontrare un malfunzionamento delle bussole una volta arrivati nei pressi di Es Vedrà e pare che persino i piccioni viaggiatori perdano il senso di orientamento una volta giunti qui.

In epoca più recente, sono risultati diversi avvistamenti di Ufo e c’è stato pure un atterraggio di emergenza nel 1979 durante il quale un pilota, dopo aver visto delle strane luci rosse proprio nei pressi dell’isola, è stato costretto a un atterraggio di emergenza a Manises, nei pressi di Valencia, passato alla storia appunto come il famoso “Caso Manises“.

Sempre gli extraterrestri sfrutterebbero i fondali dell’isola per una loro base aliena. Così sostengono i diver che hanno avvistato delle luci sotto la roccia, oltre a sentire strani rumori che, a volte, hanno alterato anche il percorso dei pesci.

Gli esperti sostengono che abbia un accumulo di energia simile alle piramidi d’Egitto o ai Moai dell’Isola di Pasqua e che faccia parte del cosiddetto “Triángulo del Silencio”, una sorta di Triangolo delle Bermuda del Mediterraneo. E, proprio come il Polo Nord e il Triangolo delle Bermuda sarebbe uno dei tre luoghi più magnetici del nostro pianeta.

Molti pensano che sia proprio da qui che parta quell’energia che tanto attira i turisti a Ibiza e che non smettono mai di esserne attirati anno dopo anno.

La magia dell’isola

In cima all’isola c’è una sola costruzione, la Torre des Savinar, eretta nel 1763 per proteggerla dai pirati. Per raggiungere la torre bisogna fare una camminata in salita di una decina di minuti dalla Cova des Mirados: da lassù la vista è incredibile.



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Così come spettacolari sono anche i tramonti che si possono ammirare in questa porzione di Mediterraneo, in particolare dalla spiaggia di Cala d’Hort, lungo la costa Sud occidentale di Ibiza, con l’isolotto sullo sfondo.

Chiara Ferragni, Fedez e la polemica

L’immagine di Es Vedrà ha fatto il giro dei social quando l’influencer Chiara Ferragni e il marito Fedez, in vacanza a Ibiza, hanno postato una loro foto pericolosamente abbarbicati su uno spuntone di roccia con l’isolotto sullo sfondo durante un tramonto infuocato.

Il post – con immancabili story da parte di entrambi – ha scatenato una forte polemica tra i follower in quanto, tra le raccomandazioni ai turisti che vengono ad ammirare il panorama e il tramonto c’è proprio quella di fare molta attenzione quando ci si avvicina al bordo della scogliera per via dello strapiombo dove si può facilmente cadere (proprio in quei giorni in Italia un ragazzo era caduto in un precipizio per recuperare il cellulare della fidanzata ed è morto).

La coppia ha scattato un selfie su una roccia altissima senza alcuna protezione: sotto di loro, il vuoto. Il precipizio è da brividi e il video estremo, tanto che loro stessi hanno affermato di avere paura. Cosa non si farebbe per qualche cuoricino in più su Instagram… Anche richiscare la vita.

Polemica a parte, molti di coloro che non avevano mai sentito parlare di Es Vedrà ma che delle Baleari conoscevano solo Ibiza e Formentera ora sanno anche dell’esistenza di questo luogo, della sua storia e delle sue incredibili leggende.

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Fonte: 123rf

La spiaggia di Cala d’Hort a Ibiza con Es Vedrà sullo sfondo