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Maiorca, perla del Mediterraneo: cosa vedere sull’isola più grande delle Baleari

Quando si pensa alle Baleari, si pensa spesso – e a ragione – a notti spettacolari e lunghe in cui ballare fino a che non si può accogliere il sole che spunta all’orizzonte. Questo accade, sicuramente, su di un’isola come Ibiza ma cosa dire della più grande delle Baleari, ovvero Maiorca?

La maggiore delle isole Baleari è un vero e proprio gioiello forgiato dal Mediterraneo, dove paesaggi capaci di cullare qualsiasi viaggiatore si fondono con tante cose da fare e da vedere. Maiorca è un’isola perfetta per una vacanza fatta di mare e spiaggia ma anche con quel pizzico di voglia di cultura che non guasta mai.

La Cattedrale di Palma di Maiorca

Maiorca è il nome geografico dell’isola e il suo capoluogo è Palma, un punto di partenza ideale per scoprire la bellezza dell’isola. La città ha un passato molto antico e, da un po’ di tempo, è il “buen retiro” estivo anche della Famiglia Reale Spagnola, dato che qui c’è una loro dimora.

Palma è dominata dalla Cattedrale di Santa Maria, chiamata La Seu (da Seo, in latino, che denominava il luogo in cui c’era la sedia del vescovo). Questa chiesa è una delle cattedrali gotiche più impressionanti d’Europa. La sua costruzione iniiò nel XIII secolo per sovrastare la moschea musulmana. Quest’ultima, a sua volta, fu edificata su un antico sito romano. Questo già la dice lunga sulla grande storia che fa parte del bagaglio culturale di Maiorca.  A livello artistico, la cattedrale di Palma ha visto l’intervento anche di persone celebri come Antoni Gaudí e Miquel Barceló. Luoghi come questi sono più unici di quel che si pensa e si possono ammirare solo durante una vacanza in Spagna.

Il Palazzo dell’Almudaina: il mudejar made in Maiorca

Di fronte alla cattedrale si trova il Palazzo dell’Almudaina, antica residenza reale di epoca moresca trasformata in palazzo cristiano dopo la conquista aragonese del 1229. È tuttora usato dai Reali di Spagna per cerimonie ufficiali.

Questo palazzo è un perfetto esempio di uno stile che solo la Spagna sa regalare ai propri visitatori: il Mudejar, un insieme di decorazioni e ispirazioni architettoniche arabe al servizio degli edifici cristiani.

Cosa fare a Maiorca: visitare Palma

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La Cattedrale di Palma de Maiorca

I patios: vera essenza della Maiorca più nobile e privata

Maiorca, soprattutto nel territorio di Palma, è stata per molto tempo (e lo è ancora) dimora per famiglie abbienti, pronte a costruirsi delle splendide case per trascorrere la loro estate. Passeggiando per il centro storico di Palma può aiutare a scoprire queste dimore.
Molte di esse sono visitabili e si possono ammirare i patios nascosti nel cuore di queste case. Il patio è un qualcosa che appartiene molto all’architettura tipica della Spagna araba, rimasta poi nel cuore di tutti per secoli.

Il Castello Bellver: uno dei pochi a forma circolare in Spagna

Il Castello di Bellver, situato su una collina boscosa a circa 3 km dal centro di Palma di Maiorca, è uno dei monumenti più iconici dell’isola. Costruito all’inizio del XIV secolo per ordine del re Giacomo II di Maiorca, è una rara fortezza di forma circolare, una caratteristica architettonica unica in tutta la Spagna e molto rara in Europa.

Questa fortezza, in stile gotico catalano, era inizialmente pensata per essere una residenza reale ma vene, quasi subito, adibita a prigione. Nel corso di secoli, ha ospitato diversi dissidenti politici.

Il suo nome, Bellver, significa “bella vista” e il motivo di questo appellativo si comprende molto chiaramente quando si raggiunge la sommità dell’altura dove si trova il castello stesso. Da lì si gode di una vista aperta e panoramica su Palma, il suo porto e tutta la baia circostante.

Il castello, attualmente, ospita il Museo di Storia della Città, luogo che racconta la storia di Palma attraverso reperti archeologici, documenti e opere d’arte.

Cosa fare a Maiorca: visitare Castell Bellver

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Castello Bellver con la sua forma circolare

La Sierra de Tramuntana: patrimonio UNESCO e paesaggi spettacolari

Maiorca non è solo storia e arte da ammirare. Questa isola delle Baleari è anche un luogo dove la Natura è protetta, conservata e disponibile per chi la vuole esplorare con curiosità e rispetto. La Sierra de Tramuntana, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2011, è una catena montuosa che attraversa l’intera parte nord-occidentale di Maiorca. Fa strano pensare a montagne imponenti e granitiche su di un’isola dove sono il Mediterraneo e le sue spiagge a farla da padrona. Le vette della Sierra de Tramuntana superano anche i 1400 metri: qui, infatti, si trova il Puig Major (1445 m), la montagna più alta delle Baleari.

Maiorca diventa, quindi, anche un luogo perfetto per chi ama unire montagna e mare. Ci sono alcuni posti, nel territorio di questa Sierra, che vale la pena di tenere presente:

  • Valldemossa: un villaggio montano immerso nel verde dove si trova la Certosa di Valldemossa, Questo luogo è conosciuto per essere stato un posto di vacanza per il compositore Chopin o anche per la scrittrice inglese George Sand, che trascorse qui l’inverno a cavallo tra il 1838 e il 1839. Da quel soggiorno, nacque un libro molto bello: Un inverno a Maiorca.
  • Deià: quest’altro paese che si affaccia a picco sul mare, dove si sono rifugiati artisti, poeti e scrittori.
  • Sóller: collegato a Palma da uno storico tram in legno del 1912, questo paese è noto per la sua architettura modernista e l’imponente chiesa di Sant Bartomeu. Da Sóller si può proseguire in tram fino Port de Sóller, l’area sul litorale dove l’ambiente da piccolo villaggio di pescatori è accogliente e avvolgente.

I villaggi dell’entroterra: dove trovare la Maiorca più autentica e tradizionale

L’interno di Maiorca racconta il lato rurale di questa isola delle Baleari. Maiorca è stata, fin dall’antichità, un luogo dove si è praticata molta agricoltura e dove la società rurale è cresciuta molto prima di quella legata al mondo della pesca e del mare. Lo sanno bene alcune piccole città e paesi, dove le tradizioni e le feste popolari sono sempre dietro l’angolo.

  • Pollença: città storica nella parte settentrionale di Maiorca. Questo luogo è, famoso per i 365 scalini del Calvari, che portano a una piccola cappella con vista panoramica. Durante la Settimana Santa, qui si tiene una processione emozionante e molto intensa.
  • Alaró: situato ai piedi di una montagna molto apprezzata dagli escursionisti, questo villaggio è il punto di partenza per uno dei percorsi di trekking più belli di Maiorca: la salita che porta a Castell d’Alaró, un’antica fortezza di origine moresca che resistette all’invasione degli Aragonesi.
  • Sineu: questo villaggio possiede uno dei mercati più antichi e autentici di Maiorca, presente ogni mercoledì da secoli.
    Maiorca sotterranea: le grotte capaci di far sognare storie fantastiche.
Cosa fare a Maiorca: visitare l'entroterra

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Il villaggio di Sineu, nell’entroterra di Maiorca

Le bellezze del sottosuolo di Maiorca

Forse non sapevi che anche il sottosuolo di Maiorca è davvero degno di nota e di attenzione. Anche sotto la superficie, quest’isola spagnola è capace di regalare grandi meraviglie a chi la visita. Ci sono, infatti, molte grotte presenti sul territorio, alcune delle quali sono tra le più spettacolari dell’area mediterranea. Le più famose sono:

  • Cuevas del Drach, a Porto Cristo: un complesso di caverne con stalattiti e stalagmiti pronte a essere fotografate. Qui troverai anche il Lago Martel, uno dei più grandi laghi sotterranei al mondo. Questa grotta è così grande e accessibile da diventare, spesso e volentieri, una sala per concerti di musica classica.
  • Cuevas de Artà, vicino a Canyamel: situate in una scogliera affacciata sul mare, queste grotte colpiscono per le loro dimensioni gigantesche e per le leggende antiche che permeano l’ambiente in cui si trovano. Un tempo, infatti, si credeva fossero abitate da draghi. Bellezza naturale e leggende a parte, visitare le grotte è un’ottima attività da fare se si soffre il caldo e se il tuo viaggio a Maiorca si svolge in estate.
In spiaggia a Maiorca: Cala Figuera

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La bellezza di Cala Figuera

Le spiagge più belle da non perdere a Maiorca

Dopo tanto girare in cerca della bellezza storica e della natura dell’isola, è arrivato il momento per un tuffo nel blu del Mediterraneo e per godersi le spiagge più belle di Maiorca. Dove andare al mare?

Le scelte sarebbero davvero innumerevoli perché Maiorca ha spiagge per tutti i gusti. Ci sono dei luoghi che, però, vanno visti prima o poi nella vita.

  • Cala Deià, incastonata tra le scogliere della Sierra de Tramuntana vicino al borgo di Deià, è una piccola insenatura rocciosa con acque limpide e un paesaggio selvaggio e molto intimo. Questa spiaggia è frequentata da artisti, scrittori e persone che cercano tranquillità. Già in passato, ha ispirato numerosi pittori e poeti, tra cui l’inglese Robert Graves, che visse nei dintorni. La spiaggia è circondata da pini e scogliere ed è dotata di due piccoli ristoranti affacciati sul mare, dove gustare dell’ottimo pesce avvolti da un’atmosfera più unica che rara.
  • Es Trenc, invece, rappresenta la più perfetta delle spiagge mediterranee incontaminate. Situata nella parte meridionale di Maiorca, tra Colònia de Sant Jordi e Ses Covetes, si estende per oltre due chilometri con tanto sabbia bianca, bagnata da un mare trasparente e dalle tonalità turchesi che, molto spesso, sono accomunate a quelle dei Caraibi. Nonostante la crescente popolarità, Es Trenc conserva un’atmosfera naturale grazie alla vicina zona protetta delle Saline di Es Trenc, dove si possono osservare fenicotteri e altre specie di uccelli.
  • Infine, Cala Figuera, sulla costa sud-orientale, non è una spiaggia tradizionale ma un affascinante villaggio sul litorale abbracciato da un’insenatura profonda e frastagliata. Le sue acque calme e i moli con le barche da pesca ormeggiate trasmettono un senso di vita lenta e autentica.
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Maiorca low cost, le località da scoprire questa estate senza spendere una fortuna

Se state pensando a una fuga estiva senza dover necessariamente svuotare il portafoglio, una destinazione che vale la pena prendere in considerazione è Maiorca. Quest’isola delle Baleari offre un mix unico di spiagge mozzafiato, borghi autentici e paesaggi naturali da esplorare a piedi o in bici.

Senza contare che, con un po’ di organizzazione, è possibile godersi tutto ciò a prezzi sorprendentemente accessibili, soprattutto prenotando con anticipo o scegliendo le zone meno turistiche. Se non avete idee di quali siano le località in cui vivere vacanze senza spendere una fortuna, niente paura! Ci pensiamo noi di SiViaggia a raccontarvele.

Alcúdia, gemma autentica

Situata nella parte settentrionale di Maiorca, a circa 60 km da Palma, Alcúdia è una delle gemme più autentiche di questa isola delle Baleari. Si tratta, infatti, di una cittadina che fonde storia, cultura e natura, e che mette anche a disposizione un’ampia varietà di attività per ogni tipo di viaggiatore.

Facilmente raggiungibile in auto o autobus dalla capitale, è famosa per le sue mura medievali ben conservate, che racchiudono un centro storico ricco di storia e fascino. Per soggiornare vi sono soluzioni per tutte le tasche, ma a livello generale possiamo dirvi che una notte in hotel 3 stelle parte da circa 7o -80 euro a persona.

Oltre a poter ammirare il suo affascinante centro storico, nelle sue vicinanze ci sono alcune spiagge particolarmente interessanti. Ne è un esempio Playa de Muro, una delle più belle dell’isola, con sabbia fine e acque cristalline. Alcúdia è anche un ottimo punto di partenza per avventurarsi sull’isola in bicicletta, in quanto ci sono sono numerosi percorsi ciclabili che conducono a luoghi panoramici e poco frequentati.

Se si è in zona a luglio, da non perdere è la Festa di Sant Jaume, una celebrazione con musica, danze e fuochi d’artificio che anima le strade della città.

Alcúdia, Maiorca

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Veduta di Alcúdia

Santanyí, perla autentica

Nel sud-est di Maiorca prende vita Santanyí, località lontana dal turismo di massa ma ricca di fascino, storia e natura. Situata a circa 56 km da Palma, è facilmente raggiungibile in auto in meno di un’ora, attraversando paesaggi rurali punteggiati di mandorli e uliveti. Si distingue per essere un gioiello di pietra dorata che incarna l’essenza più autentica dell’isola, piena di stradine lastricate, case che brillano al sole e un’atmosfera rilassata.

Tra le altre cose, nelle sue vicinanze ci sono alcune delle spiagge più belle di Maiorca, come Cala Santanyí, Cala Llombards, Cala de sa Comuna, Cala Mondragó e Cala S’Amarador. Queste calette sono caratterizzate da acque cristalline, sabbia dorata e scogliere frastagliate, ideali per nuotare, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi al sole .

La cittadina offre anche diverse opzioni di alloggio, con prezzi più accessibili rispetto ad altre località turistiche di questo lembo di terra delle Baleari: le tariffe per una settimana in appartamento o hotel 3 stelle variano tra 600 e 1.200 euro, a seconda della posizione e dei servizi offerti. I ristoranti locali offrono piatti tradizionali a partire da 15-20 euro, mentre i mercati settimanali permettono di acquistare prodotti freschi a prezzi competitivi. Un piccolo consiglio: trovate del tempo per visitare le gallerie d’arte, in modo da scoprire il curioso lato creativo di Santanyí.

Port de Pollença, davvero affascinante

Un’altra località che offre soluzioni che non fanno svuotare del tutto il portafoglio è Port de Pollença, sulla costa settentrionale dell’isola. È una graziosa cittadina portuale che ha saputo mantenere il suo carattere tradizionale, pur offrendo tutte le comodità del caso per una vacanza indimenticabile.

Sorge a circa 60 km a nord di Palma, ma è facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici e mette a disposizione una vasta gamma di sistemazioni, da hotel di lusso a appartamenti più economici (alcuni di questi ultimi partono da 82 euro a notte). Tuttavia, è consigliabile prenotare con anticipo per assicurarsi le migliori tariffe. La cittadina, inoltre, è ricca di ristoranti che vendono piatti tipici maiorchini a base di pesce fresco e ingredienti locali.

La spiaggia principale di Port de Pollença, Platja de Llenaire, si estende per circa 2,4 km ed è caratterizzata da sabbia fine e acque calme, perfette per famiglie con bambini. La zona è ben servita, con numerosi servizi tra cui noleggio lettini e ombrelloni, docce, e una passeggiata lungomare che diventa straordinaria al tramonto. Non a caso, la spiaggia ha ottenuto la Bandiera Blu per la sua qualità ambientale e i servizi.

In alternativa, breve distanza si trovano altre spiagge e calette da esplorare:

  • Platja d’Albercutx: piccola, sabbiosa e meno affollata;
  • Cala Murta e Cala Figuera: più appartate, raggiungibili a piedi o in barca e il top per chi ama la natura incontaminata;
  • Cala Formentor: situata nell’omonima penisola e con acque turchesi e una vista spettacolare.

Llucmajor, affascinante e tranquilla

Llucmajor, situata a poco più di 20 km a sud-est di Palma di Maiorca, è uno di quei luoghi che riesce a sorprendere chi desidera qualcosa di autentico lontano dal turismo di massa. Essa, infatti, è una cittadina che combina in maniera armoniosa storia, tradizioni e natura, regalando un’atmosfera rilassata ma viva.

Con strade tranquille che conducono al cospetto di numerose meraviglie come la Torre de ses Puntes, una torre di avvistamento antica, e il Museo Casa de Cultura che racconta la storia locale, non è troppo distante dalla suggestive Cala Pi, una spiaggia nascosta con acque sempre limpide e pochi turisti.

Per quanto riguarda i prezzi, in estate si può trovare un appartamento intorno agli 80-90 euro a notte, mentre gli hotel di fascia media partono da circa 100 euro. Non mancano ville con piscina perfette per gruppi o famiglie.

Se si desidera vivere come i local, vale la pena provare a fare colazione al Mercat Municipal, dove assaggiare prodotti freschi. Da non perdere, qualora fosse possibile, è la festa patronale di agosto, un’occasione unica per vivere l’anima autentica di Llucmajor con musica, danze e specialità tradizionali.

Campos, località autentica

Molto interessante è anche Campos, nel sud di Maiorca, località che incarna l’autenticità dell’isola, lontano dalle rotte turistiche più battute. Fondata nel 1300, offre un’esperienza ricca di storia, cultura e natura. Ma non è tutto, perché a soli 15 minuti di auto si trova la celebre spiaggia di Es Trenc, con le sue acque cristalline e sabbia bianca, ma anche Cala Pi e Ses Covetes, ideali per chi cerca tranquillità e paesaggi incontaminati.

Il cuore pulsante di Campos è la sua piazza principale, Plaza Mayor, dove ogni giovedì e sabato si tiene il mercato settimanale. I prezzi da queste parti sono competitivi rispetto ad altre località delle Baleari. Si possono trovare appartamenti a partire da 80-100 euro a notte, mentre gli hotel di fascia media si aggirano intorno ai 120-150 euro.

Non perdete l’opportunità di esplorare i sentieri che conducono al Monastero di Monti-Sion, situato su una collina e con panorami spettacolari sulla campagna circostante.

Can Picafort, adatta a tutti i costi

Soluzioni più accessibili si possono trovare anche a Can Picafort, località balneare nel nord-est di Maiorca, che si rivela un’equilibrata combinazione di spiagge sabbiose, acque cristalline e una varietà di attività per tutti i gusti. La spiaggia principale è lunga e ottimale per famiglie e amanti del sole. A breve distanza si trovano però anche altre spiagge come Son Bauló, caratterizzata da dune e pinete, e Son Real, più tranquilla e parte di una riserva naturale.

La città vanta anche un’interessante storia visibile nella necropoli fenicia di Son Real e nella chiesa di Santa Margalida, esempio di architettura del XVII secolo. Durante l’estate ospita diverse manifestazioni culturali, come la festa della Virgen de Agosto, che si tiene intorno al 15 del mese, con processioni, musica e celebrazioni tradizionali. Le tariffe per un monolocale partono da 78 euro a notte, ma bisogna prenotare con anticipo perché i prezzi tendono a salire, soprattutto durante l’alta stagione.

Felanitx, bella e accessibile

Infine Felanitx, nel sud-est di Maiorca, cittadina ancora lontana dalle rotte turistiche più battute. A circa 50 km da Palma, è un tripudio di atmosfera tranquilla e tradizionale.

Il cuore pulsante di questa località è la sua pittoresca piazza principale, Plaza España, dove ogni domenica si tiene un mercato che vende prodotti locali, artigianato e specialità gastronomiche. La città è anche famosa per la produzione di vino e capperi, elementi fondamentali della cucina maiorchina.

Per quanto riguarda l’alloggio, è possibile trovare soluzioni economiche a partire da circa 42 euro a notte . Mentre per mangiare i ristoranti locali offrono piatti tradizionali a prezzi accessibili.

Felanitx è anche un ottimo punto di partenza per esplorare le spiagge circostanti, come Cala Marsal e Cala Mitjana, e per visitare attrazioni storiche come il Monastero di Sant Salvador, situato su una collina con vista panoramica sull’isola . In sintesi, a Felanitx  si può fare una vacanza autentica e accessibile, il top per chi cerca tranquillità, cultura e bellezze naturali senza rinunciare al comfort.

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Isola di Minorca, tra calette segrete e riserve naturali la perla delle Baleari fa battere il cuore

Minorca è l’isola che non ti aspetti: autentica, silenziosa, ricca di natura e storia. Lontana dai riflettori delle più mondane Ibiza e Maiorca, custodisce con orgoglio la sua anima selvaggia e le sue tradizioni. Se stai cercando un’idea per l’estate questa meta fa al caso tuo: scopri cosa vedere sull’isola di Minorca, le spiagge più belle e come raggiungerla.

Isola Minorca, dove si trova

Tra le più belle isole Baleari, Minorca è un gioiello del mar Mediterraneo che si trova a est della Spagna continentale. Meno caotica della vicina Maiorca, è un paradiso naturalistico raggiungibile facilmente con voli dall’Italia o con traghetti da Barcellona o Valencia. L’aeroporto principale si trova vicino a Mahón e da qui ci si muove agilmente con i bus locali, o meglio con un’auto a noleggio.

Cosa vedere sull’isola di Minorca

Se stai organizzando un viaggio alla scoperta delle isole Baleari ecco un itinerario alla scoperta di Minorca, un vero bijoux del Mediterraneo e tra i luoghi turistici più amati della Spagna.

Da non perdere il capoluogo: Mahón sembra una cartolina d’altri tempi. Ha un porto naturale circondato da edifici, tanti bar e un centro storico che è una vera e propria rete di vicoli e piazze nascoste. Da non perdere la Chiesa di Santa Maria, con il suo maestoso organo, e il Museo di Mahón, perfetto per un tuffo nella storia multiculturale dell’isola. Per vivere la città come un locale, allontanati dalle rotte turistiche e perditi tra Plaça Bastió, Reial o Miranda.

Dall’altra parte dell’isola sorge Ciutadella, l’antica capoluogo. Elegante, calda e vibrante, è un gioiello di architettura dove si fondono tracce arabe e medievali. La Cattedrale di Santa Maria, i palazzi nobiliari e i chiostri silenziosi raccontano secoli di storia e spiritualità. La sera, il porto di Ciutadella si accende di vita: ristorantini, mercatini e tramonti indimenticabili fanno da sfondo a serate romantiche e rilassate.

Uno dei borghi da non perdere? Fornells, una tappa obbligata. Il villaggio di pescatori affacciato sulla baia è diventato famoso per la caldereta de langosta, una zuppa d’aragosta che qui ha il sapore della tradizione. Le barche a vela si dondolano nel porto, le case bianche riflettono la luce, e il tempo sembra davvero essersi fermato.

Fornells sull'isola di Minorca

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Fornells, lo splendido borgo di pescatori sull’isola di Minorca

Un buon punto panoramico per osservare l’isola dall’alto è il Monte Toro, la vetta più alta dell’isola con in cima un santuario del XVII secolo da visitare. L’anima più autentica è però quella naturale, dalla riserva mondiale della biosfera al parco naturale di s’Albufera des Grau fino al sentiero Camí de Cavalls: il territorio ha davvero molto da regalarti. Per chi cerca un’autentica pausa dal mare una buona idea è raggiungere Es Pinaret, un bosco dove poter fare una ricarica di energie, camminare tra alberi secolari e riconnettersi con la natura.

Le spiagge sull’isola di Minorca

Non possiamo negarlo, Minorca è una meta di mare e proprio per questo vogliamo raccontarti quelle che sono le spiagge più belle dell’isola. Con quasi 200 spiagge e un’estensione di costa di tutto rispetto, sa incantare.

Tra le spiagge più belle di Minorca c’è cala Turqueta, un gioiello incastonato tra rocce e pini marittimi. Il nome dice tutto: un’acqua di un azzurro caraibico che invita a perdersi. Poco distante si trovano le incantevoli Cala Macarella e Macarelleta, sorelle dal fascino irresistibile. Se la prima è un classico delle cartoline minorchine, la seconda è più piccola, più nascosta, più intima: perfetta per chi cerca la quiete assoluta.

Cala Macarella tra le spiagge più belle di Minorca

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Spiagge a Minorca: visitare Cala Macarella

A pochi chilometri Cala Mitjana e la sua gemella più piccola, Mitjaneta, sembrano disegnate per chi ama la natura pura. Sabbia chiarissima, mare calmo e una pineta profumata dove rilassarsi nelle ore più calde. E se vuoi comodità, lettini e un’ampia scelta di bar, allora Cala Galdana è la tua meta: una delle spiagge più attrezzate dell’isola, ideale per famiglie.

Non solo sabbia però, se si preferisce la roccia c’è Cala Pregonda dove l’anima rossa e selvaggia emerge in tutta la sua totalità o Cavalleria con gli immancabili contrasti cromatici e il fascino della natura più pura.

Cala Pregonda a Minorca

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Spiagge rocciose sull’isola di Minorca: Cala Pregonda

Se invece preferisci una spiaggia lunga dove passeggiare con i piedi nell’acqua, Son Bou ti regalerà ben 2,5 km di sabbia fine e mare aperto. Perfetta per lunghe giornate al sole, ma anche per i giochi in acqua con tutta la famiglia. Vicino, la piccola Atalis è un angolo discreto spesso scelto dai naturisti per la sua atmosfera rilassata.

A nord, Cala Morell è un paradiso per i subacquei. Le sue acque profonde e le grotte sottomarine offrono un’esperienza unica per chi ama le immersioni e la fotografia subacquea. Non lontano da lì, Cala Mica è spesso quasi deserta: raggiungibile a piedi dal Camí de Cavalls, è perfetta per chi ama l’avventura e la solitudine.

E poi c’è Son Saura, splendida nella sua semplicità. Non ha servizi né chioschi, ma ha tutto ciò che serve: silenzio, mare cristallino, sabbia morbida e una pineta dove fare picnic all’ombra. È il luogo perfetto per chi vuole rallentare e godersi ogni respiro.

Tra le spiagge più “comode” e accessibili troviamo Binibeca, con sabbia bianca come il latte e un mare che sembra una piscina. L’atmosfera è vivace, ma non caotica, e c’è tutto ciò che serve per trascorrere una giornata perfetta al mare: bar, noleggio lettini e anche un mitico chiringuito, “Los Bucaneros”, per un pranzo vista onde.

Punta Prima, sulla costa sud-orientale, è molto amata per la sua accessibilità, i servizi e il panorama sull’isoletta dell’Aire. Se viaggi con bambini o vuoi una spiaggia con tutto a portata di mano, è un’ottima scelta.

Anche Santo Tomás, San Adeodato e Binigaus, sulla costa meridionale, sono spiagge da segnare: spaziose, tranquille e affacciate su un mare calmo. Sono perfette per lunghe passeggiate in riva e tuffi infiniti nella pace più totale. E non dimentichiamo Arenal d’en Castell, una mezzaluna dorata amata dalle famiglie: sabbia soffice, mare tranquillo e un’atmosfera che profuma di vacanza vera. A questo punto non resta che fare la valigia e partire.

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Minorca segreta, le spiagge più belle e incontaminate dove evitare (quasi) del tutto la folla

L’affascinante isola di Minorca è spesso considerata la sorella più tranquilla delle Baleari. Anche qui, tuttavia, in alta stagione alcune spiagge possono affollarsi più del previsto. Ma per fortuna, se si è disposti ad andare un po’ oltre i soliti itinerari turistici, è possibile scoprire angoli di paradiso quasi del tutto deserti, dove la natura regna sovrana e il rumore sembra sparire.

Scopriamo insieme quali sono le spiagge meno battute di Minorca, in cui la calca dei viaggiatori pare essere un ricordo lontano.

Cala Pregonda, non facile da raggiungere

Cala Pregonda, sulla costa settentrionale di Minorca nella zona di Fornells, si raggiunge con circa 20-30 minuti a piedi su un sentiero sterrato e un po’ accidentato, ed è proprio per questo che non sono moltissimi i turisti che la raggiungono. Si presenta come un angolo di natura selvaggia, quasi primordiale, con un’acqua cristallina e colori che vanno dal rosso delle rocce al giallo della sabbia, il tutto incorniciato da una vegetazione bassa e rada.

Chi sceglie di visitarla ha l’opportunità di ascoltare davvero il silenzio, interrotto solo dal rumore del vento e del mare, senza chiasso o confusione. Certo è che, contemporaneamente, da queste parti non ci sono assolutamente comodità e servizi.

Cala Pregonda, Minorca

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Veduta di Cala Pregonda

Platja de Binimel-là, quasi nascosta

Quasi priva di folla è anche Platja de Binimel-là, spiaggia poco distante da Fornells, che si presenta lunga, con sabbia fine e un’acqua limpida. Qui la natura domina senza compromessi, al punto che non c’è musica a tutto volume, e nemmeno chioschi affollati. Ma non solo solo queste le ragioni per cui è presa poco d’assalto.

La spiaggia, infatti, non dispone di un grande parcheggio e servizi turistici a portata di mano. Caratteristiche che la rendono meno appetibile a chi cerca comodità e facilità di accesso. In più, per raggiungerla occorre avventurarsi su un sentiero sterrato, spesso poco segnalato, che scende dolcemente verso una baia ampia e tranquilla.

Platja de Binimel-là è quindi un luogo ottimale per chi desidera staccare, allontanarsi dal turismo di massa e godersi un angolo di Minorca ancora “vero”.

Cala Pilar, come stare in un altro pianeta

Arrivare al cospetto di Cala Pilar vuol dire sentirsi catapultati in un altro pianeta: prende vita in una delle aree più selvagge e meno urbanizzate dell’isola, e si presenta come una distesa di sabbia dorata e rossa, incorniciata da scogliere e macchia mediterranea, con un mare che va dal blu profondo al turchese.

Situata sulla costa nord-occidentale di Minorca all’interno di una zona naturale protetta, si raggiunge con una camminata di almeno 40-45 minuti lungo un sentiero che attraversa boschi, terra rossa e panorami lunari. Non ci sono scorciatoie, né strade comode o mezzi pubblici, ed è proprio per questo che, spesso, Cala Pilar è semi-deserta anche in piena estate.

Il suo è un paesaggio potente, anche perché privo di bar e ombrelloni.

Cala Pilar, Minorca

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Veduta di Cala Pilar

Cala Llucalari, completamente selvaggia

Ciò che colpisce profondamente di Cala Llucalari non è solo la sua bellezza: si trova a poca distanza dall’urbanizzatissima e frequentatissima Son Bou, ma la differenza tra le due è praticamente abissale. Se quest’ultima è una distesa di ombrelloni, ristoranti e famiglie con bambini, Cala Llucalari è invece un angolo super autentico di Minorca, quasi completamente selvaggio, privo di qualsiasi servizio e raramente affollato anche in alta stagione.

Il motivo è anche che per arrivarci occorre camminare circa 20-30 minuti lungo un tratto del Camí de Cavalls, il sentiero che gira tutto il perimetro dell’isola. No, non è una passeggiata difficile, ma è abbastanza per scoraggiare la maggior parte dei turisti che preferiscono qualcosa di più immediato.

Si presenta piccola, con ciottoli e sabbia, spesso modellata dal vento e dalle maree, e circondata da scogliere basse e vegetazione spontanea. Il mare è limpido, ma il fondale può essere roccioso e un po’ irregolare.

Cala en Brut, fuori dagli schemi

Cala en Brut è una spiaggia decisamente fuori dagli schemi rispetto a ciò che molti si aspettano da Minorca. Si trova vicino a Ciutadella, sulla costa occidentale, ed è rocciosa, fatta di piattaforme di pietra a picco su un’acqua trasparente e profonda, color smeraldo. È un posto per chi ama tuffarsi, nuotare e oziare al sole su pietre calde, non di certo per chi desidera comodità da stabilimento balneare.

Nonostante la vicinanza a zone più turistiche, la cala tende a essere meno affollata perché manca tutto ciò che attira la gran parte dei visitatori: niente sabbia per piantare l’ombrellone, assenza totale di bar o servizi, accesso non proprio immediato (si scende con scalette scavate nella roccia), e nessun comfort. In più, l’acqua è subito molto profonda, quindi non l’ideale per famiglie con bambini o per chi cerca la classica nuotata tranquilla a riva.

Cala en Brut, Minorca

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Tutta la bellezza di Cala en Brut

Cala Escorxada, tra le più isolate

Il suo nome, Escorxada, sembra quasi preannunciarlo: è una delle spiagge più isolate e selvagge di Minorca. Si trova lungo la costa sud, tra Cala Mitjana e Binigaus, ed è letteralmente fuori rotta rispetto a qualsiasi zona turistica. Per arrivarci ci vogliono almeno 45-60 minuti a piedi, partendo da Santo Tomás o dal parcheggio di Cala Mitjana. Il sentiero non è difficilissimo, ma è lungo, esposto al sole, e richiede un minimo di preparazione.

Ed è proprio questa la forza di Cala Escorxada, la distanza la protegge dalla folla. Eppure, è una meraviglia di sabbia chiara e fine, incorniciata da scogliere basse e una pineta silenziosa. Il mare è trasparente, calmo, spesso completamente piatto.

Non ci sono servizi, ombra o venditori ambulanti. Occorre portarsi tutto, ma quando ci si arriva ci si rende conto che ne è valsa assolutamente la pena.

Cala Trebalúger, ancora intatta

Non è di certo meno sorprendente Cala Trebalúger, sulla costa sud dell’isola, tra Cala Mitjana e Cala Escorxada. Immersa in una natura ancora intatta, vi si può arrivare con una camminata di circa 40 minuti da Cala Mitjana (che a sua volta richiede già un po’ di cammino dal parcheggio), oppure via mare, in kayak o in barca.

Ecco perché non è infrequente che la spiaggia sia semi-deserta, persino in piena stagione. La maggior parte dei turisti si ferma a Mitjana o rinuncia all’idea di andare oltre. Per questo motivo, Trebalúger può essere considerata una sorta di ricompensa per chi cerca un angolo davvero tranquillo. Del resto, possiede sabbia bianca fine, è circondata da pini, rocce ed arricchita da una piccola foce d’acqua dolce che crea un paesaggio quasi tropicale.

Non ci sono servizi, bar, né copertura telefonica stabile, ma l’acqua è limpida e perfetta per nuotare o fare snorkeling.

Cala Macarelleta, piccola ma speciale

Un’altra delle spiagge poco affollate di Minorca è Cala Macarelleta, più piccola e selvaggia della ben più famosa Cala Macarella. Non troppo distante da Ciutadella, si raggiunge tramite un sentiero abbastanza ripido e a tratti esposto al sole, che parte proprio da Cala Macarella. È una camminata breve, ma non banale, ed è proprio grazie a questo che Macarelleta riesce ancora a mantenere una certa tranquillità rispetto ad altre spiagge dell’isola.

Piccola, di sabbia bianca finissima, con acqua limpida che sfuma dal turchese al blu intenso, è priva di bar o servizi, nonostante la vicinanza a una delle spiagge più frequentate di Minorca. Un luogo, quindi, in cui si riesce ad ammirare un vero e proprio equilibrio tra bellezza e isolamento, anche se nei momenti di maggior afflusso qualche gruppo arriva, ma mai una folla ingestibile.

Es Talaier, poco conosciuta

Terminiamo questo viaggio a Minorca a Es Talaier, una piccola cala nascosta sulla costa nord dell’isola. È (ancora) poco conosciuta e per questo rimasta lontana dal turismo di massa, anche perché per arrivarci bisogna percorrere un sentiero sterrato, abbastanza ripido e non sempre segnalato, che parte dalla vicina zona di Fornells.

La cala è piccina, con ciottoli e una sabbia grossolana, mentre l’acqua è limpida, il top per nuotare o fare snorkeling. Ciò che incanta maggiormente è che a Es Talaier si può vivere una la sensazione di isolamento, in quanto ci si sente come ad essere gli unici a conoscere questo luogo. In sostanza, è un segreto ben custodito di Minorca.

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A bordo dei voli Ryanair può scattare la multa, anche salata: 500 euro ai passeggeri molesti

La vacanza inizia con un brindisi… Ma non sempre finisce bene. Soprattutto se si alza un po’ troppo il gomito prima del decollo. Ryanair, la compagnia low cost più famosa (e puntuale) d’Europa, ha deciso di passare alle maniere forti: da oggi, chi si comporta in modo turbolento a bordo rischia una multa di 500 euro.

Una novità che fa discutere, ma che arriva dopo mesi di episodi poco edificanti, spesso accompagnati da fiumi di alcol e, purtroppo, anche qualche sostanza stupefacente. Nel mirino in particolare: i voli da Regno Unito verso le Baleari, con Ibiza regina incontrastata degli eccessi.

Ryanair e la “tassa maleducazione”, anche l’espulsione

Chi pensava che la peggiore punizione fosse essere scortati giù dall’aereo da due membri dell’equipaggio e un applauso ironico degli altri passeggeri, dovrà ricredersi. Da oggi, oltre al disagio, ci sarà anche il conto da pagare: 500 euro tondi tondi. La sanzione è rivolta a tutti i passeggeri che, con comportamenti molesti o aggressivi, costringono l’equipaggio a fermare l’imbarco o addirittura a rimuoverli dal volo.

Una decisione drastica ma, a quanto pare, necessaria. “È inaccettabile che i passeggeri debbano subire disagi a causa del comportamento di una singola persona”, ha dichiarato un portavoce della compagnia. E sebbene si tratti, come sottolineato dalla stessa Ryanair, di episodi isolati, l’intolleranza verso chi rovina il viaggio degli altri sta crescendo. Dopo tutto, nessuno vorrebbe passare tre ore chiuso in volo ad alta quota con chi si crede ancora in discoteca.

Rotte a rischio e casi eclatanti: Ibiza al centro del ciclone

La misura contro la “maleducazione” a bordo arriva dopo che l’amministratore delegato della compagnia aerea, Michael O’Leary, aveva già acceso i riflettori su un trend preoccupante: un “significativo aumento” di passeggeri molesti, legato all’abuso di alcol e droghe.

A preoccupare i membri del comitato di Ryanair, come già detto,  sono stati soprattutto i voli da Regno Unito a destinazioni come Ibiza e le altre Baleari, dove l’aperitivo inizia quasi sempre in aeroporto e il party non si ferma nemmeno tra le nuvole. Alcuni aeroporti britannici, come Liverpool, Manchester, Glasgow ed Edimburgo, sono diventati veri e propri epicentri del problema.

Emblematico, però, è il caso di un volo Ryanair da Dublino a Lanzarote, dirottato a Porto lo scorso aprile a causa del comportamento violento di un passeggero. Risultato? Equipaggio e 160 passeggeri bloccati una notte in Portogallo, a spese della compagnia, con un’azione legale da oltre 15.000 euro contro il colpevole.

Nel frattempo, Ryanair ha già cominciato ad adottare ulteriori misure preventive: vietato salire a bordo con bottiglie (anche d’acqua) sulle tratte più “calde”. Una mossa che farà forse storcere il naso a chi ama il classico gin tonic pre-volo, ma che potrebbe evitare imbarazzanti e spiacevoli episodi a 10.000 metri d’altitudine. Perché il viaggio dovrebbe essere non solo un momento sicuro per tutti, ma anche un momento piacevole e sereno, nel rispetto di qualsiasi passeggero si trovi a bordo dell’aereo.

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Maiorca segreta, le spiagge da sogno dove non si trova (quasi) nessuno

Maiorca è una delle isole delle Baleari più amate dai viaggiatori, e quando si pensa alle sue magnifiche spiagge probabilmente vengono in mente le folle che si riversano a Magaluf o le distese di ombrelloni a Playa de Palma. Tuttavia, questa meraviglia spagnola possiede anche un volto diverso, più intimo e sorprendente, che si svela solo a chi ha voglia di allontanarsi dai circuiti più battuti.

Basta noleggiare un’auto, puntare la bussola verso nord-est o sud-ovest, e lasciarsi guidare tra strade panoramiche e paesaggi che sembrano rubati a una cartolina mediterranea per incontrare paradisi (quasi) senza persone. Ecco a voi le spiagge segrete di Maiorca.

Cala Màrmols, rifugio perfetto

La prima spiaggia senza folla di Maiorca di cui vi vogliamo parlare è Cala Màrmols, incastonata all’estremo sud-est dell’isola tra rocce calcaree scolpite dal vento e macchia mediterranea. Si presenta come una caletta di sassolini bianchi e sabbia chiara, stretta tra alte falesie candide, lambita da un mare di un azzurro surreale, spesso piatto come una tavola. Se c’è vento da nord, l’acqua è limpida come il vetro. E, a parte qualche capra curiosa, si rischia davvero di essere completamente soli.

Non ci sono bar, lettini o musica, solo il rumore del mare, qualche cormorano e il suono dei propri pensieri. Si raggiunge partendo dal faro di Cap de Ses Salines, il punto più meridionale dell’isola, da cui occorre intraprendere una camminata di 5 km a tratta, lungo un sentiero costiero che pare uscito da un documentario.

È un tragitto battuto ma non segnalato ufficialmente, quindi conviene salvare la posizione su Google Maps prima di restare senza campo. Non c’è ombra, solo cielo e mare e sono assolutamente necessarie scarpe comode, acqua e un cappello per il sole bollente. In alternativa, si può arrivare in kayak o in barca, partendo da Cala Figuera o Porto Petro. Un consiglio da non sottovalutare: se il cielo si rannuvola o si alza vento, meglio tornare subito indietro perché il camminamento può diventare scivoloso.

Cala Mitjana, completamente inaspettata

Meno famosa di quella di Minorca (che ha lo stesso nome), Cala Mitjana è una perla (quasi) segreta che si fa spazio nella costa sud-orientale dell’isola, non troppo lontano dalla turistica Cala d’Or. Silenzio, mare limpido e il profumo dei pini dominano il paesaggio che si presenta piccolo, discreto e semplice. È il posto dove portarsi un libro, un asciugamano, una birra ghiacciata nello zaino e lasciare che il tempo scivoli via senza accorgersene nemmeno.

Un minuscolo angolo di paradiso situato in zona Santanyí, in un tratto di costa frastagliata ma piena di piccole insenature, nascosto a metà strada tra Cala Sa Nau e Cala Serena. Dal parcheggio di Cala Sa Nau (che già è meno affollata della media), si prende il sentiero costiero a piedi e, dopo circa 20-25 minuti tra alberi bassi, rocce e macchia mediterranea, si arriva di fronte a questa caletta sabbiosa, protetta da scogliere basse. Il mare è trasparente come una piscina e l’ambiente è intimo.

In alta stagione è consigliato evitare le ore centrali della giornata, poiché qui entrano davvero solo 10-15 persone al massimo. Per il sentiero, invece, sono necessarie scarpe chiuse, mentre per la sosta la voglia di mare e basta: qui non c’è nemmeno la copertura telefonica.

Cala Tuent, tra mare e montagne

Chi sceglie Maiorca come sua meta di viaggio ha sicuramente sentito parlare di Sa Calobra, con le sue gole spettacolari e il celebre Torrent de Pareis. Ma pochi sanno che, a pochi minuti di distanza si nasconde Cala Tuent, una spiaggia di ciottoli grigi, stretta tra mare profondo e montagne monumentali.

Dall’elegante forma di una mezzaluna, è fatta di sassi lisci, circondata da pini e dalle pareti rocciose della Tramuntana che scendono a picco sul mare. L’acqua è profonda, trasparente, perfetta per nuotare e fare snorkeling. In più, si trova all’interno della spettacolare Serra de Tramuntana, patrimonio Unesco. Per arrivarci occorre superare una serie di curve a gomito, strapiombi e viste da togliere il fiato (bisogna continuare per qualche chilometro in più dopo aver incontrato Sa Calobra).

Decisamente utili sono scarpe da scoglio o sandali da mare, da indossare anche per gustare un ottimo cibo locale nel ristorantino con una terrazza vista mare spettacolare che si trova nel suoi pressi. La spiaggia è ideale in giornate limpide e senza vento da nord, quando l’acqua è ferma e la luce accende le sfumature verdi del paesaggio.

Cala Tuent, Maiorca

Fonte: iStock

Tutta la bellezza di Cala Tuent

Cala en Basset, la Maiorca vera

Dietro agli hotel all inclusive e ai lidi invasi dai gonfiabili che si susseguono a Maiorca, c’è un volto dell’isola più ruvido e vero. È quello che si può scoprire a Cala en Basset, selvaggia, rocciosa e silenziosa. Questo incantevole angolo delle Baleari, infatti, è pieno di scogli, rocce piatte e acqua profonda. Non c’è una vera “spiaggia”, ma delle zone dove stendersi tra le rocce e tuffarsi direttamente nel blu.

Siamo nell’estremo ovest di Maiorca, sopra il piccolo villaggio di Sant Elm, un paesino sonnolento affacciato sull’isola di Sa Dragonera, parco naturale marino. Da lì parte il sentiero che conduce a questa cala dopo circa 40 minuti di cammino, tra pini bassi, profumo di rosmarino e panorami che sembrano scolpiti nella pietra. Se ci fate caso, lungo la salita si passa anche accanto alla Torre de Cala en Basset, una vecchia torre di guardia con una vista incredibile. Se si ha tempo e modo vale la pena salirci.

Non c’è alcun tipo di servizio, ed è un luogo ideale in quelle giornate senza vento da sud-ovest, che può rendere il mare mosso. Se si pensa di tornare tardi, meglio portare con sé una torcia frontale perché il bosco che ammanta il sentiero si oscura in fretta.

Cala Varques, tra le più selvagge

Ve lo diciamo subito: Cala Varques è una delle spiagge più belle dell’isola, ma contemporaneamente anche una delle più “resistenti” al turismo di massa. Nonostante le foto da sogno abbiano ormai fatto il giro del web, il fatto che ci si debba arrivare a piedi, nel silenzio del bosco, senza ombrelloni né Mojito Bar, continua a tenerla protetta (anche se, va detto, ad agosto può capitare che sia affollata).

Si presenta come un’insenatura perfetta, con sabbia dorata, acqua turchese che digrada lentamente. Le rocce calcaree rosate e i pini tutt’intorno creano un anfiteatro naturale che sembra scolpito a mano. C’è spazio per stendere l’asciugamano, ma anche zone di scogliera per chi cerca privacy. A volte ci si trovano naturisti, yogi, climber e amanti del silenzio, ma l’atmosfera è sempre rilassata. Alle spalle della caletta c’è un arco naturale scavato nella roccia, ma anche diverse grotte marine raggiungibili a nuoto o in kayak. I fondali sono cristallini, ideali per snorkeling. E se si cammina ancora un po’, verso sud, si trovano altre calette minori dove davvero non c’è anima viva.

Cala Varques sorge sulla costa orientale di Maiorca, tra Porto Cristo e Cala Romántica, e non è segnalata sulle mappe stradali turistiche. Non ci sono indicazioni né comodi parcheggi. Bisogna sapere dove cercare, lasciare l’auto piuttosto lontano e camminare 20-30 minuti in mezzo agli alberi, su un sentiero sterrato. Inoltre, occorre portare acqua, cibo e sacchetto per i rifiuti.

S’Arenalet des Verger, spiaggia remota

L’ultima spiaggia senza folla di Maiorca che vi consigliamo è S’Arenalet des Verger, un luogo talmente tanto remoto da trasmettere la sensazione di essere arrivati “alla fine del mondo”. La si raggiunge solo a piedi, dopo una camminata seria, oppure in kayak, remando lungo una costa tagliata dal vento. Del resto, sorge nell’estremo nord-est dell’isola, dentro il Parc Natural de Llevant, una delle aree più incontaminate di Maiorca. Il punto di partenza più comune è l’Ermita de Betlem, antico monastero arroccato sulle colline, da cui camminare per circa 1h30/2 ore.

S’Arenalet des Verger si caratterizza per essere un lungo arco dorato, con sabbia granulosa e compatta, completamente circondato da natura brulla, dune basse e cielo enorme. Il mare è di un azzurro cupo, spesso leggermente mosso, interessante per nuotatori esperti o contemplare. Non ci sono servizi, strutture e nemmeno campo: si viene qui per rallentare, guardare il paesaggio e ascoltare i suoni della natura come quelli dei grilli e delle onde.

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La svolta delle Baleari: perché le isole dicono addio agli influencer

Gli esperti del settore e i dati parlano chiaro: gli utenti seguono un creator su Instagram e TikTok e la maggior parte (oltre il 60%) si affida ai suoi consigli di viaggio per scegliere la propria destinazione. D’altronde, l’influencer marketing, una strategia che prevede la collaborazione tra un’azienda o un ente del turismo e un influencer per promuovere i territori, non è nato a caso ed esiste già da un bel po’ di anni.

È un metodo che funziona, ma che in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, soprattutto in relazione all’overtourism, va utilizzato con consapevolezza, in particolare nelle aree dove è necessario evitare che arrivi un turismo di massa incontrollato.

Tra queste ci sono le Isole Baleari dove il governo regionale, se per anni si è affidato anche agli influencer per raccontare il territorio, oggi ha deciso di cambiare rotta. Cosa sta succedendo?

I casi di overtourism alle Isole Baleari

L’abbiamo visto a Roccaraso, dove oltre 10.000 persone sono arrivate in un solo weekend nella località sciistica dopo il consiglio di un’influencer. Questo non è un esempio isolato, ma ampiamente diffuso anche in altre località europee. Alle Isole Baleari, per esempio, il caso più eclatante è rappresentato dalla piccola spiaggia di Caló des Moro a Maiorca.

Come ha dichiarato la sindaca di Santanyí, Maria Pons, da quando gli influencer hanno cominciato a condividere immagini e video sui loro profili social, 4.000 persone e 1.200 auto raggiungono la spiaggia ogni giorno. Cosa significa questo? Oltre al rischio che un numero così elevato di persone rovini l’ambiente, il sovraffollamento ha fatto aumentare anche le spese che il comune deve sostenere per sorvegliare e mantenere pulita la caletta, coperte interamente dalle tasse pagate dai residenti.

Un altro caso riguarda il famoso belvedere Es Vedrà di Ibiza: la location, resa celebre dai video virali sui social e dalla presenza di personaggi famosi, è stata temporaneamente chiusa proprio a causa del sovraffollamento che ha creato problemi non solo all’ambiente circostante, ma anche ai residenti della zona.

Perché le Isole Baleari dicono addio agli influencer

Le Isole Baleari, come anche il resto della Spagna, stanno prendendo diversi provvedimenti per provare ad affrontare e prevenire le conseguenze dell’overtourism. L’ultima notizia arriva dall’arcipelago, dove destinazioni come Maiorca, Ibiza, Minorca e Formentera attirano ogni anno milioni di visitatori.

Il dipartimento del turismo, per anni, si è affidato all’influencer marketing per indirizzare i visitatori nelle zone meno gettonate dell’arcipelago, così da provare a diminuire la pressione sulle zone più conosciute. Il risultato, però, non è stato quello sperato perché i turisti hanno cominciato ad affollare aree remote e molto delicate dal punto di vista ambientale. Ecco perché, vista la situazione, ha deciso di abbandonare questa strategia e dire addio agli influencer.

Il problema, però, non si può risolvere così facilmente. Quello che serve a determinate destinazioni è un racconto diverso: servono content creator e influencer che, proprio per la loro capacità di “influenzare” le persone, le portino a visitare le mete con una maggiore consapevolezza, impostando uno storytelling che incontri anche le esigenze del territorio.

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Perché la primavera è la stagione ideale per scoprire le Isole Baleari

Le Isole Baleari sono spesso associate alle classiche estati mediterranee, tra spiagge dove prendere il sole, tramonti mozzafiato e feste con DJ in terrazza. Eppure, la bassa stagione ha il potere di rivelare l’anima più tranquilla di queste mete spagnole, in particolare la primavera: in questo periodo potrete godervi i percorsi di trekking e di cicloturismo, scoprire le zone umide, considerate un vero paradiso per gli amanti del birdwatching, e approfondire il loro patrimonio culturale.

Temperature ideali per fare trekking

D’estate, le temperature alle Isole Baleari possono diventare particolarmente elevate e non proprio adatte per fare trekking, a meno che non decidiate di cominciare alle prime ore del mattino! In primavera, invece, le temperature medie si aggirano intorno ai 18-25 gradi, perfetti per intraprendere i sentieri costieri o quelli che attraversano i paesaggi costellati di uliveti.

Tra questi, vi consigliamo la lunga Ruta de Pedra en Sec a Maiorca, che vi permetterà di immergervi nella selvaggia Serra de Tramuntana, protetta dall’UNESCO, combinando panorami mozzafiato, villaggi artistici e paesaggi montuosi.

Oppure, a Menorca potreste percorrere tutto o una parte del Camí de Cavalls, un sentiero storico che segue la costa dell’isola da cima a fondo per ben 185 chilometri suddivisi in 20 tappe segnalate. Il percorso, fattibile sia a piedi che in bicicletta o a cavallo, offre l’opportunità di scoprire le calette e le spiagge più idilliache, spazi naturali come s’Albufera des Grau o il Cap de Favaritx, torri difensive o zone umide.

Trekking Maiorca

Fonte: iStock

Sentiero panoramico a Maiorca

Visitare le città senza troppa folla

Bassa stagione significa anche meno turismo. Le temperature piacevoli e le strade non ancora troppo affollate, vi permetteranno di assaporare la bellezza delle vie di Palma, Alcúdia o Pollença a Maiorca e di gustare una meravigliosa paella in riva al mare o su una delle terrazze della città.

Anche Ibiza inizia a risvegliarsi in primavera: le giornate si allungano e si fanno più calde, rendendo possibile un tuffo nelle sue calette paradisiache. Questo è anche il periodo perfetto per visitare i monumenti, come le mura rinascimentali di Dalt Vila, l’insediamento fenicio di Sa Caleta o il Puig des Molins. Inoltre, una visita ai suoi mercatini hippy è d’obbligo.

Prezzi bassi suoi voli: l’offerta easyJet

La primavera è considerata bassa stagione, ciò significa che potrete organizzare il vostro viaggio alle Isole Baleari con un budget ridotto rispetto all’estate, soprattutto in destinazioni molto visitate come Maiorca e Ibiza. Inoltre, potete sfruttare anche le offerte sui voli, come quelle proposte dalla compagnia easyJet: con la promozione appena lanciata, potrete volare verso Maiorca, Minorca e Ibiza con voli a partire da 23,99 euro.

Alcuni dei voli più economici sono diretti a Palma di Maiorca e partono da Milano Linate (da 32,99 euro nel mese di giugno) e da Milano Malpensa (18,99 euro a maggio). Se invece volete volare a Ibiza, le offerte più convenienti partono ad aprile da Napoli, con biglietti da 27,99 euro, e a maggio da Milano Malpensa, con biglietti a partire da 18,99 euro.

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Le 5 spiagge da vedere sull’isola di Minorca

L’arcipelago delle Baleari, in Spagna, regala delle isole che sono un vero sogno a occhi aperti grazie a spiagge e cale da cartolina, borghi tipici, porticcioli pittoreschi e una natura che lascia senza fiato. Le principali sono quattro: Ibiza, Formentera, Maiorca e Minorca ed è proprio di quest’ultima che vi volgiamo parlare, perché è la più tranquilla e probabilmente la più autentica. Essa si rivela, infatti, la meta ideale per chi è alla ricerca di spiagge incontaminate, mare dai colori scintillante, pace e natura. Il merito è certamente dei 200 km di costa che si aprono in numerose insenature, che a loro volta sono in grado di accontentare davvero i gusti di ogni visitatore. Per questo motivo, abbiamo deciso di selezionare per voi le 5 migliori spiagge di Minorca.

Scopri quali sono le migliori attività da fare a Minorca

Cala Macarella e Macarelleta, due spiagge in una

Sì, è vero, vi abbiamo promesso 5 spiagge ma la verità è che non si può visitare Cala Macarella senza fare un salto alla vicina Macarelleta. Cala Macarella riesce a far innamorare tutti in quanto accarezzata da un mare turchese e cristallino e circondata da scogli bianchi che sembrano voler fare tuffi olimpionici nelle acque sottostanti.

Composta principalmente di sabbia dorata, è la spiaggia ideale per chi vuole dedicarsi allo snorkeling o fare delle nuotate in un mare che sembra brillare alla luce del sole.

La forma è quella di una conchiglia, abbracciata da un mare da sogno, macchia mediterranea e pini marittimi. Parte dell’area naturale protetta della costa di Ciutadella, è delimitata da pareti rocciose di media altezza dove si nasconde anche un tratto del Cami des Cavalls, un sentiero escursionistico segnalato che percorre l’intera costa di Minorca. A poca distanza, ecco la piccola Macarelleta, altrettanto suggestiva e spesso anche luogo di ritrovo di naturisti.

Cala Macarella, Minorca

Fonte: iStock

Veduta di Cala Macarella

Cala Turqueta, i Caraibi di Minorca

Il nome dice tutto: i colori del mare di Cala Turqueta sono così azzurri che non hanno assolutamente niente da invidiare a quelli dei Caraibi. Molto frequentata da chi sceglie Minorca come sua meta di viaggio, sorge all’estremità costiera di una bellissima pineta e offre anche strutture balneari che la rendono perfetta persino per i più piccoli.

Si tratta quindi di un posto ottimale per chi desidera sentirsi in armonia con la natura perché, nonostante sia nota al pubblico e anche fornita di servizi essenziali, riesce a mantenere un aspetto selvaggio e incontaminato che fa percepire ai visitatori la tanto ricercata e ambita pace dei sensi.

Spiaggia di Son Bou, la più lunga di tutte

Son Bou è una spiaggia che pare infinita grazie ai suoi  quasi 3 chilometri di estensione, che le conferiscono il titolo di spiaggia più lunga di Minorca. Sorge sulla costa meridionale di questa affascinante isola della Spagna e presenta sabbia soffice impreziosita da tratti selvatici ed altri con strutture e servizi. Alle spalle dell’arenile il visitatore ha la possibilità di scoprire una porzione di territorio puntellato di dune e paludi, che rappresenta un’Area Naturale d’Interesse Speciale dell’isola.

Son Bou, Minorca

Fonte: iStock

Vista della bellissima spiaggia di Son Bou a Minorca

Il mare, manco a dirlo, è straordinario e trasparente e tuffandocisi si ha la possibilità di ammirare l’Escull de sa Galera, un scoglio che come un miraggio emerge dall’acqua turchese. Insignita della Bandiera Blu, è ricca di meravigliosi banchi di posidonia che aiutano l’acqua a mantenersi pulita e trasparente.

Fai un tour in barca lungo la costa meridionale di Minorca

Cala Mitjana, acque limpide e cristalline

Cala Mitjana è uno di quei posti che per i colori e la bellezza pare quasi impossibile credere che sia vera: le acque sono limpide e cristalline e bagnano quello che sembra un anfiteatro naturale costituito di scogli bianchi pieni di preziosa vegetazione. Meno nota ai turisti rispetto alle spiagge precedenti, è facilmente accessibile pur rimanendo una cala vergine permeata da un paesaggio spettacolare.

Un piccolo suggerimento in più: alla sua destra sorge Cala Mitjaneta, una caletta abbastanza piccola ma di certo non meno bella. Entrambe, inoltre, sono circondata da una splendida pineta che permette di trovare ristoro durante i momenti più caldi della giornata.

Cala Mitjana, Minorca

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Tutta la bellezza di Cala Mitjana

Cala Cavalleria, tra le spiagge naturali più belle

Infine Cavalleria, gioiello che si trova nella costa Nord e da molti considerata una delle spiagge naturali più belle dell’isola. Priva di strutture, offre circa 500 metri di litorale che purtroppo tendono a rimpicciolirsi perché minacciati dall’erosione delle onde.

L’acqua qui è calma e trasparente e perfetta per raggiungere delle micro isolette che sorgono al centro della baia. La sabbia, dal canto suo, si presenta soffice e tendente al rosso, creando un contrasto con le rocce marroni che la circondano e i colori del mare molto suggestivo.

È bene sapere, inoltre, che le sue acque sono ricche di ricci di mare, che fa parte dell’Area Naturale d’Interesse Speciale di Cavalleria e che è nota persino per le proprietà benefiche e per i fanghi.

Cala Cavalleria, Minorca

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La suggestiva Cala Cavalleria
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“Non taggare questa spiaggia”, così a Maiorca si combatte l’overtourism

Con l’avvicinarsi dell’estate, molte splendide località di villeggiatura si trovano ad affrontare nuovamente le conseguenze negative dell’overtourism. Tra queste c’è anche l’isola di Maiorca, una delle perle delle Baleari, amata soprattutto dai più giovani: l’amministrazione ha deciso di adottare così una particolare iniziativa che trae spunto da una campagna social diffusa lo scorso anno. Scopriamo di che cosa si tratta.

Maiorca e il problema dell’overtourism

L’overtourism è un problema che affligge tantissime splendide destinazioni in tutto il mondo, con conseguenze spesso nefaste: lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, l’aumento dei rifiuti, l’impossibilità di godersi l’esperienza di viaggio e, per i residenti, un gran numero di disagi nella vita quotidiana. Insomma, non sorprende che ormai da qualche anno si cerchi di combattere il fenomeno, anche a costo di perdere qualche turista. È il caso di Venezia, che nel 2024 ha introdotto il ticket d’ingresso per contingentare il numero dei visitatori.

All’estero, iniziative che hanno suscitato molto scalpore sono quelle adottate da Amsterdam, che ha deciso di non costruire più hotel per limitare gli arrivi, e da Ibiza, che – da capitale della movida – ha vietato in alcune località la vendita di alcolici nelle ore notturne. Anche Maiorca, un’altra delle meravigliose isole delle Baleari, ha introdotto una nuova misura che potrebbe finalmente aiutare a combattere l’overtourism, con gran vantaggio per i visitatori e per gli abitanti. Tutto nasce da una campagna social che, lo scorso anno, ha riscosso parecchio successo online.

L’iniziativa anti-turismo di massa

“Non taggare questa spiaggia”: ecco il nuovo mantra che si sta diffondendo sempre più rapidamente a Maiorca. Nell’estate 2023, questo slogan ideato da un’agenzia di comunicazione locale aveva fatto il giro del web ed era stato condiviso da moltissime persone, con l’obiettivo di spingere i visitatori a non taggare le località più esclusive dell’isola, per evitare che venissero prese di mira dalla folla. Quest’anno, l’amministrazione di Maiorca ha chiesto all’agenzia di fare un passo in avanti. E così lo slogan è stato stampato su centinaia di adesivi distribuiti ai residenti e ai commercianti.

Questi adesivi possono essere attaccati ovunque, invitando i turisti a non condividere online foto e indicazioni precise sul loro viaggio. L’obiettivo è sempre lo stesso: proteggere almeno quelle calette più nascoste e sconosciute ai più, così da preservare la loro bellezza incontaminata, a disposizione dei pochi che riescono a raggiungerle. “L’idea è nata dal successo della campagna online. La gente ci chiedeva qualcosa di tangibile, in modo che potesse raggiungere più persone anche al di là degli schermi” – ha spiegato Virginia Moll, direttrice dell’agenzia, in un’intervista al quotidiano Ultima Hora.

“Il sovraffollamento colpisce innanzitutto noi residenti, rendendo il soggiorno più costoso e peggiorando la nostra qualità della vita, ma a risentirne sono anche i turisti. Per questo motivo la nostra campagna cerca di coinvolgerli nella ricerca di soluzioni per risolvere questo problema” – ha concluso la Moll. Insomma, un’iniziativa decisamente originale, che porta la lotta contro l’overtourism ad un livello superiore: quello dei social network, dove in effetti si gioca in un ambito particolarmente favorevole ai più giovani, i veri destinatari di questa campagna.