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Come richiedere il visto per il Canada: prezzi e durata

Molti hanno il sogno di organizzare un viaggio in Canada e tra le informazioni utili da conoscere prima di partire c’è senza dubbio la richiesta dei documenti. Oltre a poter visitare bellezze come Toronto, Vancouver e Montréal informandosi online è bene sapere che per poter accedere al Paese non basta il passaporto: serve un visto e l’autorizzazione di viaggio elettronica.

Tipologie e durata del visto per il Canada

Stai pianificando una vacanza alla scoperta del Canada? Ti piacerebbe vedere Toronto o magari Vancouver? Devi sapere che sono disponibili diverse tipologie di visto a seconda dello scopo del viaggio. Prima di capire come ottenerlo, dovrai quindi identificare il motivo per cui ti sposti.

  • Visto per visitatori (Visitor Visa): è destinato a coloro che desiderano entrare in Canada per turismo, affari o per poter visitare parenti e amici. Questo visto è generalmente valido per un periodo di sei mesi;
  • Autorizzazione di viaggio elettronica (eTA): è l’autorizzazione di viaggio elettronica obbligatoria per i cittadini di Paesi esenti da visto che arrivano in Canada per via aerea. Questo documento è più facile e veloce da ottenere rispetto al visto tradizionale, è valido fino a 6 mesi per visita;
  • Visto per studio (study permit): se desiderate studiare in Canada per un periodo superiore ai 6 mesi, vi servirà questo visto, è valido per tutta la durata del corso accademico più ulteriori 90 giorni;
  • Visto per lavoro (work permit): necessario se intendete lavorare in Canada temporaneamente. Il visto può essere legato ad un datore di lavoro specifico o essere aperto, così da poter lavorare per diversi operatori. Il visto è valido da 6 mesi a due anni.

Come fare richiesta del visto per il Canada

Per fare richiesta del visto per il Canada, dovrai occuparti della compilazione di diversi moduli oltre che documenti specifici, di seguito troverete i passaggi necessari per ottenerlo. Inizia seguendo la procedura: parti determinando il tipo di visto tra quelli che ti ho elencato prima, poi specifica il motivo del viaggio, la durata e la cittadinanza.

La maggior parte delle domande del visto per il Canada può essere compilata attraverso il sito web del governo canadese; ti basterà creare un account MyCIC per procedere. A questo punto potrai presentare la documentazione richiesta: serviranno il passaporto valido, due foto formato tessera ma attenzione, dovranno rispettare le specifiche canadesi. Ti basterà quindi compilare la richiesta e pagare la tassa di elaborazione mantenendo le ricevute.

Da cittadino italiano, se desideri accedere per motivi di vacanza in Canada hai bisogno un visto o un’autorizzazione di viaggio oltre al passaporto in corso di validità. Dopo aver ottenuto il permesso ricordati di non restare nel Paese per più di 6 mesi, questo è il tempo massimo di validità del documento ottenuto.

Costi del visto per il Canada

Il costo del visto per il Canada varia a seconda del tipo di visto richiesto. Quello standard è di circa 100 dollari canadesi, mentre l’eTA ha un costo molto più contenuto, circa 7 dollari canadesi. Per il permesso di studio è di 150 dollari canadesi mentre per il lavoro varia dai 155 ai 255 dollari canadesi. Anche la raccolta dei dati biometrici ha un costo ed è di 85 dollari canadesi a persona.

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Viaggio a Montrèal, quando visitare la città canadese

Se stai pensando di visitare il Canada e in particolare la bella Montrèal, città principale del Quèbec (ma non la capitale del Paese, che in realtà è la meno nota Ottawa) dovrai considerare con attenzione la giusta stagione per il tuo viaggio per godere appieno di ogni aspetto e attrazione offerta da questa interessante destinazione. Montréal, nel Canada sud-orientale, vanta un clima continentale, con inverni a dir poco gelidi, quasi gliaciali rispetto a quelli a cui siamo abituatu, ed estati abbastanza calde. Pur trovandosi praticamente a metà strada tra il Polo e l’Equatore, al 45° parallelo, e alla stessa latitudine di Milano, il suo clima è molto più rigido in inverno rispetto al capoluogo lombardo perchè risente delle irruzioni di masse d’aria fredde di origine polare.

Montreal estate

Fonte: iStock

A Montrèal l’estate è ricca di opportunità

Clima e temperature di Montrèal

Cominciamo con il dire che il periodo giusto per visitare Montrèal dipende da cosa ti piace. Se ami il freddo e l’atmosfera davvero invernale, la neve e il ghiaccio, il periodo giusto per scoprire la città è sicuramente quello che va da gennaio a fine marzo. Nonostante le temperature possano scendere di decine di gradi sotto lo zero, a Montrèal la vita non si ferma e la città continua a mostrare tutta la sua attrattività, con ristoranti e locali sempre aperti dove poter assaporare i piatti tipici dell’area. I canadesi d’altronde, anche quelli francofoni del Quèbec, sono abituati alle rigidità dei loro inverni e come amano dire i popoli nordici “non esiste buono o cattivo tempo ma solo cattivo equipaggiamento”. Questo vuol dire che, indossati sciarpa, guanti e giacche pesanti, si continua ad uscire per lavorare e per divertirsi anche in pieno inverno. La città d’altronde è perfettamente attrezzata e con i suoi camminamenti coperti permette di superare anche i giorni peggiori dell’anno dal punto di vista climatico.

L’inverno di Montrèal

L’inverno canadese dura molti mesi e Montrèal non fa eccezione. Si va dalla fine di novembre all’inizio di aprile, con precipitazioni quasi esclusivamente di carattere nevoso almeno fino alla seconda metà di marzo.  Di solito sulla città del Quèbec cadono più di due metri di neve all’anno, qualche volta anche in anticipo, già dai primi di ottobre, o addirittura all’inizio di maggio. Nei mesi più freddi dell’inverno, gennaio e febbraio, a Montrèal la temperatura media giornaliera si attesta sui -9°C, come accade ad esempio in città estramente fredde come Mosca o Helsinki. La differenza con queste due capitali del Nord la fanno però le ore di luce: le giornate nella città canadese non sono così brevi, trovandosi Montrèal ad una latitudine come quella di Milano.

Il freddo però è sensibilmente più pungente, a causa delle ondate di gelo accompagnate dal Blizzard, il famigerato vento proveniente da nord. Come se non bastasse, se ti è mai capitato di vedere immagini di canadesi con capelli e barbe congelate beh, sappi che il responsabile è un altro gradevole vento in transito da nord-est, il Barber. Il cambiamento climatico si fa sentire anche a Montrèal e ogni tanto può capitare che le temperature salgano oltre lo zero nei mesi di pieno inverno, facendo sciogliere la neve e trasformando le precipitazioni in pioggia.  Queste giornate ad ogni modo sono rare, mentre sono una certezza le ondate di freddo e le tempeste di neve e ghiaccio, con temperature estreme che arrivano fino a meno 30°C.

Montrèal neve

Fonte: iStock

Il tipico paesaggio dei lunghi mesi invernali di Montrèal

Montrèal in primavera

La primavera di Montrèal è una stagione tutto sommato molto breve, stretta tra il lungo inverno che si protrae almeno fino alla seconda metà di aprile, e l’inizio dell’estate. Si tratta di mesi di settimane dal meteo piuttosto instabile, con numerosi sbalzi di temperature. All’inizio di marzo fa freddo, la neve si fa spesso ancora vedere e non mancano le gelate. Anche il mese di aprile è caratterizzato da instabilità e giorni di freddo che si alternano a quelli dal clima più mite. A maggio il sole comincia a scaldare l’aria un po’ di più, anche se non mancano le piogge, con frequenti temporali pomeridiani. Le giornate però si allungano ed soprattutto verso la fine del mese, è particolarmente piacevole trascorrere le serate all’aperto.

L’estate calda di Montrèal

I cittadini di Montrèal sono soliti dire che la città ha due stagioni, l’inverno e luglio. Questo perchè in effetti, come abbiamo visto come vedremo, la primavera è l’autunno sono praticamente nient’altro che un prolungamento e un anticipo dell’inverno. Luglio invece è il mese estivo per eccellenza, quello dove finalmente fa veramente caldo, con giornate che arrivano ad essere anche afose a causa dell’umidità prodotta dai due fiumi, il San Lorenzo e l’Ottawa, che si allargano formando i laghi sulle cui sponde si specchia la città. Luglio dunque è il mese più caldo dell’anno ma anche ad agosto si vive una bella estate, con il vantaggio che le temperature sono generalmente un po’ più fresche e piacevoli rispetto alle settimane precedenti. Non è raro però che proprio in questi mesi si verifichino improvvisci temporali pomeridiani, anche di forte intensità, prima di veder rispuntare il sole. Le precipitazioni sono una costante di Montrèal a causa del continuo incontro tra masse d’aria fredda e calda, tanto che d’estate si registra la stessa quantità di precipitazioni dell’autunno.

Montrèal in autunno

Le settimane considerate autunnali, quelle che vanno dalla metà di settembre a quella di novembre, godono inizialmente di un clima ancora piacevole, in cui ogni tanto le temperature del giorno superano i 25°C. Questo meteo così gradevole però raramente va oltre alla metà di ottobre, quando invece la temperature cominciano a scendere rapidamente, le giornate si fanno fredde e le perturbazioni iniziano ad essere particolarmente frequenti.

Montrèal autunno

Fonte: iStock

Suggestivo paesaggio autunnali a Monrèal

Quando visitare Montrèal

Con un clima così polarizzato tra i due estremi dell’inverno e dell’estate, la scelta sulla stagione migliore per visitare la città dipende da cosa si desidera conoscere durante il proprio viaggio. Per un’autentica esperienza canadese e per provare a misurarsi con le temperature più rigide, si può scegliere il periodo dalla metà di dicembre alla fine di febbraio, considerando però che probabilmente bisognerà rinunciare a qualche attrazione nei dintorni della città. L’autunno ha il fascino dei colori caldi dovuti alle foglie degli alberi di acero che assumono la caratteristiche sfumature dal giallo al rosso intenso, rendendo i parchi cittadini particolarmente suggestivi. Per vivere al massimo ogni tipo di attività, dentro e fuori la città, dovrai pianificare il tuo viaggio dalla fine di giugno alla prima metà di agosto, per avere maggiori opportunità di poter approfittare delle belle, lunghe e calde giornate di sole. Non dimenticare però che dovrai sempre mettere in conto improvvisi temporali e possibili sbalzi, anche forti, di temperatura.

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Mount Royal: il punto dove ammirare lo skyline di Montreal

New York, Sydney, Shanghai. Sono tante le città famose per gli skyline mozzafiato che, ogni anno, si trovano occhi e fotocamere puntati addosso. Protagonisti indiscussi delle foto-ricordo, nel mondo ce ne sono tantissimi ed è difficile stabilire il più bello di tutti. Anche Montreal, splendida città del Canada ha uno skyline da capogiro e c’è un punto della città in cui si manifesta in tutta la sua bellezza: Mount Royal, il punto migliore dove ammirare lo skyline di Montreal. In questo articolo troverai tutte le informazioni su Mount Royal e sul suo parco.

Storia di Mount Royal

Jacques Cartier, esploratore e navigatore, fece diverse spedizioni in Canada passando per Terranova, la costa del Labrador e lo stretto di Belle Isle fino ad arrivare a quelle che oggi sono Quebec e Montreal. Proprio qui scoprì, nel 1535, il Monte che battezzò come Mount Royal in onore del suo patrono John Royal. A livello geologico, Mount Royal è un antico vulcano ampiamente eroso che pare essere stato in attività circa 125 milioni di anni fa. Oggi, la collina ospita il Mount Royal Park, uno dei polmoni verdi più ampi della città. Aperto al pubblico nel 1876, il Parco di Monte Royal è stato progettato dal paesaggista Frederick Law Olmsted – celebre per aver progettato anche Central Park a New York – ed è il luogo perfetto per immergersi nella natura e godere della sua placida tranquillità.

Mount Royal: attrazioni, attività ed eventi

Mount Royal offre una moltitudine di cose da fare per chi ama stare all’aria aperta e fare attività outdoor. Ecco la nostra top 3 di cose da fare e vedere:

  • Ammirare lo splendido skyline di Montreal: il Belvedere Kondiaronk è il miglior punto dove osservare lo skyline di Montreal, da qui puoi godere di una vista spettacolare sul fiume San Lorenzo e sulla città e collezionare momenti indimenticabili attraverso foto davvero mozzafiato.
  • Avventurarsi in escursioni e passeggiate: i vari sentieri che attraversano la collina sono un paradiso per chi ama passeggiare, fare jogging o una bella pedalata nella natura. I percorsi sono adatti a vari livelli di expertise poiché variano per difficoltà.
  • Raggiungere la croce di Mount Royal: sulla sommità del monte si trova una grande croce alta oltre 31 metri, installata nel 1924 e illuminata di sera con tecnologia LED. Al suo fianco è posizionata una capsula del tempo interrata nel ’92 per celebrare il 350esimo compleanno della città. La capsula verrà riaperta nel 2142.
  • Fare una sosta allo Chalet du Mount Royal: una delle principali attrazioni di Mount Royal è una grande struttura in cima al monte progettata dall’architetto Aristide Beaugrand-Champagne e in stile architettonico Beaux-Arts. Caratterizzato dalla facciata in pietra e da grandi finestroni eleganti, nello chalet puoi godere di una splendida visuale su Montreal e ammirare il passare delle stagioni che cambiano completamente l’aspetto della città.
  • Scoprire la Smith House: nel cuore del parco si trova la Smith House, un edificio costruito nel 1858, in stile rurale neoclassico e che ha fatto da dimora al suo committente, il ricco mercante Hosea Ballou Smith fino a diventare proprietà della città di Montreal. La Smith House ha avuto diversi ruoli ma dal 1999 funge da punto di accoglienza per i visitatori che vogliono scoprire le bellezze di Mount Royal e fa anche da sede a un’organizzazione no-profit che promuove la sostenibilità del Monte. Al suo interno puoi visitare una mostra permanente o gustarti una pausa al caffè al suo interno.

Il paradiso degli sportivi, stagione dopo stagione

La collina e il suo parco offrono tanto in ogni momento dell’anno. Durante la bella stagione è un luogo ideale per fare escursioni, godersi la natura, fare picnic, feste all’aperto e partecipare ad altre attività outdoor. Il parco mette a disposizione anche campi da tennis, basket, calcio, una piscina e chi più ne ha più ne metta. In inverno, invece, Mount Royal diventa paradiso per sciatori di fondo e pattinatori su ghiaccio che si divertono a sfrecciare sul Lago dei Castori e slittinisti che sfruttano la pendenza della collina per divertirsi con gli slittini.

Mount Royal: tanti eventi per tutti i gusti

Mount Royal, durante l’anno, fa da teatro ad alcuni importanti eventi e manifestazioni che animano il calendario culturale di Montreal. Tra i più famosi troviamo sicuramente il Tam-Tams, un raduno che avviene ogni domenica d’estate che ha come protagonisti artisti, musicisti e ballerini che si muovono a ritmo di percussioni attirando moltissimi visitatori. In inverno c’è il Mount Royal Cross-Country Ski Event, un evento sportivo dedicato agli sciatori di fondo che competono sciando tra i vari sentieri del parco. Oltre a questi eventi, nel parco vengono organizzate anche altre attività a cui tutta la comunità e i visitatori possono prendere parte come lezioni di Yoga, Pilates e gare di corsa. Anche arte e musica diventano spesso protagoniste su questo palco naturale dalla bellezza sconfinata: la prima attraverso la mostra permanente alla Smith House che ripercorre tutte le tappe della storia e dello sviluppo di Mount Royal e la seconda attraverso i concerti di musica live ospitati nello splendido scenario dello Chalet du Mont-Royal.

Come raggiungere Mount Royal

Lo skyline di Montreal illuminato

Fonte: iStock

Lo skyline di Montreal di notte

Mount Royal – e il suo parco – è raggiungibile in modo facile e veloce dal centro della città di Montreal: puoi arrivare tranquillamente a piedi, oppure puoi raggiungerlo con i mezzi come la metro – scendendo proprio alla stazione Mont-Royal – o il bus.

Se stai organizzando un viaggio in Canada e passi per Montreal, una sosta a Mount Royal è davvero d’obbligo. Non solo perché Mount Royal è il posto migliore dove vedere lo skyline della città, ma anche perché puoi trovare una moltitudine di cose da fare, in qualsiasi momento dell’anno e per qualsiasi delle tue esigenze. Che tu stia cercando un momento di relax, una passeggiata immersa nella natura o che tu voglia cimentarti in qualche disciplina sportiva, Mount Royal avrà sempre qualcosa per te. Potrai goderti una sessione di yoga all’aperto, esplorare i numerosi sentieri escursionistici, o magari unirti agli appassionati dei Tam-Tams per una domenica pomeriggio di musica e danza. E se desideri un luogo lontano dal trambusto della città per concentrarti nella lettura di un buon libro, nello studio di un manuale o in un processo di scrittura, Mount Royal saprà come soddisfarti.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.

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In questa remota città puoi ammirare l’aurora boreale per 300 notti l’anno

Uno spettacolo della natura incredibile, di quelli capaci di levare il fiato e di rimanere per sempre tra i ricordi più belli: stiamo parlando dell’aurora boreale, un fenomeno che tantissime persone “rincorrono” osservando i cieli del nord. Ma c’è un luogo, una remota città, in cui si può ammirare l’aurora boreale per circa 300 notti l’anno.

Per raggiungerla bisogna volare in Canada e, più precisamente, nella baia di Hudson dove si trova la cittadina di Churchill. A differenza di altri posti, dove riuscire ad ammirare il fenomeno delle luci nel cielo dipende da diversi fattori, qui la magia è quasi di casa.

Churchill, la remota cittadina che regala l’aurora boreale

Ci troviamo in Canada nella baia di Hudson, nella provincia del Manitoba. Qui c’è una piccola cittadina immersa nel paesaggio tipico di questi luoghi, dove il clima è rigido e la natura regala scenari da sogno. Churchill è un luogo remoto, ma dal grande fascino per diverse ragioni. Una di queste è che si tratta di uno dei luoghi perfetti da raggiungere per ammirare l’aurora boreale che qui è visibile per circa 300 giorni l’anno. Il periodo migliore per assistere allo spettacolo è quello che va da gennaio a marzo, quando le notti durano più a lungo e le temperature sono particolarmente fredde.

Esistono appositi tour guidati per poter godere al meglio della magia del cielo e che offrono anche luoghi perfetti dove attendere che la natura metta in scena lo spettacolo più bello. Che si può osservare, ad esempio dalle Aurora Domas: si tratta di cupole in plexiglass riscaldate dalle quali osservare il cielo lontano dalle luci artificiali. Vi sono anche tour che propongono di ammirare l’aurora boreale mentre si prendono lezioni di fotografia. Per chi cerca la comodità, poi, è bene sapere che esiste l’Aurora Pod: un luogo in cui la vista spazia a 360 gradi, mentre si sta comodamente al caldo ai margini della tundra.

Il clima è molto rigido, basti pensare che durante la stagione invernale si può arrivare anche a -23 gradi e questo fa anche parte del fascino del luogo.

Non solo aurora boreale, poi, perché Churchill è anche la location perfetta per ammirare la natura e gli animali come balene e orsi polari. A patto di visitare la cittadina nel periodo giusto.

L'aurora boreale a Churchill

Fonte: iStock Photo

L’aurora boreale nel cielo notturno di Churchill

Churchill, non solo aurora boreale: cosa fare

Churchill è il luogo da raggiungere per chi ama la natura, per chi desidera vedere gli animali nel loro habitat e per chi vuole collezionare ricordi che restano indelebili nella mente. Qui, infatti, si possono ammirare gli orsi polari, le balene ed esplorare il paesaggio.

Per vedere quelli che vengono definiti “Signori dell’Artico”, come viene spiegato sul sito della cittadina, è bene affidarsi a una guida esperta e a visite guidate. A quanto pare, il periodo migliore per ammirarli è l’autunno e, nello specifico, i mesi di ottobre e novembre.

Per incontrare le balene beluga, invece, si deve visitare la cittadina in estate: si possono incontrare mentre si è a bordo di navi, oppure mentre si gira con kayak o paddle boarding.

Da non sottovalutare anche la natura intorno a sé: vale la pena esplorare il paesaggio selvaggio e conoscerne le sue peculiarità e caratteristiche. Inoltre, non mancano storia e cultura in cui immergersi per scoprire le radici di questo luogo.

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Anche il Canada rimuove tutte le restrizioni Covid

Con l’inizio dell’autunno e dei primi freddi, arrivano anche delle buone notizie. Anzi, buonissime, soprattutto per quanto riguarda i viaggi e per chiunque voglia recarsi oltreoceano e visitare uno dei Paesi più affascinanti del Nord America, il Canada.

A partire dal prossimo 1° Ottobre, infatti, verranno sospese tutte le restrizioni Covid in vigore fino a questo momento e obbligatorie per poter accedere nel territorio canadese.

Fino a oggi, infatti, per i cittadini stranieri che abbiano completato il ciclo vaccinale, sono ancora valide le condizioni in vigore tra cui: la dimostrazione del completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, l’essere asintomatico, l’invio delle informazioni obbligatorie tramite l’app “ArriveCan”, il sottoporsi al test se richiesto all’arrivo, ecc.

Una procedura, fino a qui utilissima, ma che a brevissimo, non servirà più. E la cui eliminazione permetterà a tutti di poter tornare a una normalità tanto attesa, desiderata e sperata. Oltre alla possibilità di poter riprendere a viaggiare liberamente e in sicurezza in un Paese dalle mille bellezze e opportunità.

Cosa cambia dal 1° Ottobre

Via l’obbligo di mascherina per salire sui mezzi pubblici come treni o per volare in aereo, quindi, ma via anche l’obbligo di quarantena una volta arrivati e quello di sottoporsi al tampone e vaccino per poter visitare il Paese senza incorrere in multe o sanzioni. Oltre poi alla possibilità di non dover più utilizzare l’app “ArriveCan”, per caricare i documenti sanitari all’ingresso in Canada, che diventerà una procedura facoltativa del viaggiatore.

Un ritorno alla normalità, lento e sofferto. Che passo dopo passo ha portato a questo “via libera” tanto sperato. Ma che dopo due anni e mezzo dallo scoppio della pandemia dona nuova speranza e voglia di partire in modo più agevole a tutti coloro che, proprio a causa di tutte le più che lecite e giustificate precauzioni del caso, si sono visti togliere – anche se temporaneamente – la possibilità di entrare e soggiornare in Canada.

Canada, una meta ambita

Un allentamento che è stato apprezzato sia dai turisti, già pronti a partire e prenotare il loro viaggio del cuore sia da chi, per necessità, deve recarsi in questo splendido Paese. Ma anche e soprattutto dagli addetti ai lavori, come per esempio le compagnie di crociera. Il motivo? Tra le mete più gettonate e ambite dai viaggiatori per il 2023 ci sono proprio le crociere in Canada e Alaska, e la possibilità di ritornare a viaggiare liberamente e senza infinite procedure burocratiche o limiti vari, consentirà a chi lo desidera di realizzare questo tour tanto atteso e a lungo immaginato con maggior leggerezza e con un piacere tutto nuovo.

Una vera vittoria a doppio senso, quindi, che soddisfa sia la domanda che l’offerta di un settore che tanto ha patito i risvolti della pandemia ancora in corso ma che, anche a fronte di questa notizia, sembra essere ormai alle spalle. E questo anche grazie agli enormi sforzi per mettere in sicurezza sia chi viaggia che tutti coloro che lavorano.

Non ci resta che attendere poche ore, quindi, guardando fiduciosi al futuro e alla ritrovata possibilità di muoversi da un Paese all’altro con maggior semplicità e libertà. Lasciandosi alle spalle un periodo che, in molti modi, ha segnato il mondo intero.

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Esiste un antico villaggio vichingo in Canada, ed è bellissimo

È un luogo che sembra quasi uscito da un libro fantasy o da uno di quei racconti storici impregnati di mitologia nordica: esiste un antico villaggio vichingo tutto da scoprire, così bello da mozzare il fiato. Si tratta dell’Anse aux Meadows, collocato sull’isola di Terranova, in Canada.

L’Anse aux Meadows è inserito tra i Patrimoni dell’umanità dell’Unesco non solo perché è un luogo di interesse storico, ma anche perché può ancora rivelare moltissimo della cultura vichinga: moltissimi studiosi ritengono che sia almeno una porzione della area di Vinland, dove il popolo nordico trovò pace e riparo.

La scoperta dell’Anse aux Meadows, antico villaggio vichingo

Ma facciamo un passo indietro e guardiamo alla storia: quando è stato scoperto questo luogo così speciale in Canada? Non troppo tempo fa: correva, infatti, l’anno 1960 quando l’esploratore norvegese Helge Ingstad decise di realizzare una sorta di mappa con relativa cronostoria atta a dimostrare che i vichinghi Norvegesi e Islandesi avessero preceduto Cristoforo Colombo nell’approdo in America Settentrionale, grazie alla loro abilità nella navigazione.

Groenlandia, una delle case dell'Anse Aux Meadows

Insieme alla moglie, Anne Stine, Ingstad giunse in Canada e iniziò a ripercorrere le orme degli antichi vichinghi, partendo dal presupposto che sarebbero approdati in un preciso punto dell’Oceano Atlantico. I fatti gli diedero ragione: nel corso del 1961, dopo numerose ricerche e scavi, i due trovarono lAnse aux Meadows, in uno stato di completo abbandono e per metà sepolto, oltre che completamente colonizzato da erbe e muschi.

Gli scavi e le particolarità dell’antico villaggio vichingo

Sulle prime, dunque, ciò che Helge Ingstad e Anne Stine si trovarono davanti furono una serie di tumuli rocciosi. I due, però, grazie al loro sapere, stimarono che doveva esserci molto, molto di più. Fecero partire gli scavi chiamando a raccolta archeologi dal cuore del Canada, della Norvegia e degli USA. Ciò che ne derivò fu una vera e propria campagna archeologica suddivisa in sette macro scavi, portati avanti dal 1961 al 1968 e condotti dalla stessa Stine.

Gli interni di una delle case del villaggio vichingo Anse Aux Meadows

Nel corso di questi scavi furono portate alla luce non solo le abitazioni, ma anche oggetti e reperti d’uso comune. Proprio questi reperti, datati intorno all’anno 1000, furono la prova decisiva che rende ancora oggi l’Anse aux Meadows l’unico sito comprovato di stampo vichingo in Canada e nel Nord America, lontano dalla Groenlandia, oltre che l’unica traccia di un vero e proprio contatto transoceanico e precolombiano dei vichinghi con le Americhe.

Cosa si trova nell’Anse aux Meadows?

Visitabile in ogni momento dell’anno, l’Anse aux Meadows è davvero bellissimo da vedere. Si tratta di un villaggio completo, costituito da otto case costruite con torba e legno, adibite a diversi usi. Nello specifico, sono state rinvenute tre abitazioni, quindi strutture a uso domestico al cui interno si possono trovare aree per dormire e mangiare, una fucina dove veniva fuso e lavorato il metallo e quattro officine destinate alla vendita di ferro, alla lavorazione del legno e, con buone probabilità, alla vendita di capi e beni di prima necessità.

Groenlandia, una delle case dell'Anse Aux Meadows

Non è escluso che una delle tre abitazioni fosse, in realtà, un punto d’appoggio (una sorta di locanda) dove potevano riposarsi i viaggiatori vichinghi. Di base, l’intero villaggio sembra un punto di passaggio per gli esploratori norreni, una sorta di area intermedia dove ristorarsi prima di riprendere i loro lunghi viaggi. Com’è, come non è, resta un posto imperdibile da vedere e da conoscere, una vera pietra miliare della storia dell’umanità.

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Più alte del Niagara, queste cascate sono spettacolari

In Canada ci sono delle cascate meravigliose, altissime ed immerse in un paesaggio fiabesco. No, non si tratta delle famosissime Cascate del Niagara. Stiamo parlando delle Cascate di MontMorency.

Situate a pochi chilometri dal centro di Ville de Quebec, si stagliano per 85 metri di altezza, arrivando vicino al cielo. E sono una meraviglia.

Meno famose ma più alte di quelle di Niagara di circa 30 metri, offrono uno spettacolo che non ha eguali. Il rumore dell’acqua che fruscia con potenza verso il basso è l’unico suono che questo sprazzo di natura vi offrirà. Niente clacson, né città rumorose sullo sfondo.

cascate montmorency

Un arcobaleno colora le Cascate MontMorency

Visitare le Cascate di MontMorency

Per vedere da vicino le stupende Cascate di MountMorency, in Canada, è necessario percorrere una passerella ed una teleferica. Quest’area si trova vicino alla città di Quebec City, quindi, alloggiando nei dintorni, si possono raggiungere anche con la bicicletta. Ovviamente, non mancano i collegamenti con i mezzi pubblici dalla città.

Inoltre, Ville de Québec è una deliziosa cittadina in cui alloggiare. Ricca di vicoli acciottolati con cafè e negozietti che sembrano usciti dritti da un libro di fiabe, incarna a pieno lo spirito del Canada francofono.

Il percorso delle cascate

Le limpide acque delle Cascate MontMorency nascono tra il sobborgo di Beauport e la municipalizzata Boischatel. In questo tratto di terra incontrano il fiume MontMorency che va a sfociare nel San Lorenzo. Un confluire di potenze della natura che genera uno spettacolo che vale più di tutto.

La particolarità di queste cascate è l’erosione del fiume San Lorenzo e la conformazione del terreno che creano uno sbalzo naturale di ben 85 metri. Dovete poi immaginare il fronte largo quasi 46 metri, solo così riuscirete ad avere un’idea della maestosità e della forza di questi getti d’acqua.

cascate montmorency

La maestosità di queste cascate, alte 85 metri

La passerella galleggiante

Per l’estate si prevede l’inaugurazione di una nuova attrazione che renderà le cascate ancora più attraenti. Infatti, verrà installata un passerella galleggiante di 180 metri. Costruita in acciaio e cemento, si aprirà alla base della cascata, rendendo l’esperienza nella natura ancora più coinvolgente.

Nonostante la passerella sia semi-sommersa, è progettata per resistere alla pressione del flusso e adattarsi al livello dell’acqua del bacino. Sono disponibili diverse modalità per accedere alla passerella, in modo da studiare al meglio la visita e il percorso. Di certo, si avrà un belvedere mozzafiato e qualche schizzo d’acqua a rendere più divertente l’avventura.

Quando programmare il viaggio?

Il momento dell’anno ideale per ammirare queste cascate sono i mesi estivi, quindi tra maggio e fine agosto. Anche se il clima della zona permette di esplorare serenamente città e natura anche nelle mezze stagioni.

Nelle belle giornate è possibile organizzare un delizioso pic nic con vista sulle cascate, immergendosi a pieno nella natura, magari gustando alcune pietanze locali. Il parco delle Cascate MontMorency è perfetto per passeggiate e momenti di relax all’aria aperta. Inoltre, si tratta di una location suggestiva anche per gli amanti del trekking e delle escursioni, ma anche della fotografia. 

State già controllando i voli per il Canada? Un viaggio tra le bellezze della natura è sempre una buona idea.

cascate montmorency canada

Il panorama mozzafiato delle cascate MontMorency

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L’isola che non c’è esiste davvero ed è unica

L’isola che non c’è forse esiste davvero e bisogna spingersi fino in Canada per raggiungerla. È Sable Island, una lingua di sabbia a forma di mezzaluna lunga 42 km e non più larga di 1,3 km, situata al largo della costa della Nuova Scozia, nell’Oceano Atlantico. Un microcosmo davvero unico, che si è formato da grandi quantità di sabbia e ghiaia depositate sulla piattaforma continentale alla fine dell’ultima era glaciale, e che è stato modellato e rimodellato dai cambiamenti del livello del mare, dagli strati di ghiaccio, dai forti venti e dalle onde per almeno 10.000 anni.

L’isola è ben nota per la sua fiorente popolazione di cavalli selvaggi e per la sua fauna straordinaria. Da tempo, gli scienziati stanno lavorando insieme per capire come le forze straordinarie della natura influenzino i suoi continui cambiamenti.

La forza della natura sull’isola di Sable

Situata a quasi 300 chilometri da Halifax, in Nuova Scozia, Sable Island è avvolta ancora oggi dal mistero. Vi si accede principalmente tramite un aereo di linea regionale di pochi posti, oppure occasionalmente anche in elicottero. I forti venti e le correnti oceaniche continuano a modellarla da est a ovest, dando luogo a strati di sabbia o sedimenti ordinati.

La potenza della natura qui è una costante. Oltre a cercare di capire la spinta e l’attrazione dell’oceano, gli scienziati hanno la possibilità di osservare specie veramente uniche, come le oltre 400.000 foche grigie – la più grande colonia del pianeta – e una specie di ape endemica conosciuta solo sull’isola.

L’isola dei cavalli selvaggi

La storia dell’isola di Sable è a dir poco affascinante. Si crede che i mercanti portarono qui i cavalli nel 1700, tuttavia l’isola era troppo lontana per il commercio, così i mercanti si trasferirono, lasciando qui i loro cavalli. Oggi questi stupendi animali selvaggi, di cui si contano almeno 500 esemplari, beneficiano di misure protettive approvate sotto il mandato del primo ministro John Diefenbaker, che si è impegnato, a nome del governo federale, a non spostarli mai per non mettere in pericolo la razza, diventata dal 2008 l’emblema della Nuova Scozia.

L’isola è quasi interamente composta da sabbia, dune e bassa vegetazione. La forza esercitata dal vento e dalle onde ne cambia costantemente i contorni e, stando agli scienziati, in futuro l’aumento del livello del mare potrebbe contribuire a un più rapido mutamento di forma. Ma questa lingua sabbiosa del Canada, tra le isole più strane al mondo, è anche tristemente nota come il “Cimitero dell’Atlantico”.

Il triste destino di Sable Island

Con la fredda Corrente del Labrador da una parte e la più calda Corrente del Golfo dall’altra, Sable Island è avvolta da fitte nebbie che ne accrescono il fascino misterioso, ma che, unite alla violenza di vento e onde e ai banchi di sabbia che la sommergono, l’hanno trasformata in teatro di numerosi naufragi. Più di 300 se ne sarebbero verificati qui, il più recente dei quali ha visto protagonista un peschereccio che si è incagliato e si è spezzato nel 1999. Per fortuna, grazie ai progressi della tecnologia e della navigazione, i naufragi sono diventati estremamente rari in tutta l’isola.

Isola che non c'è esiste davvero unica

Sable Island, l’isola abitata dai cavalli selvaggi

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Cosa ci fa l’immagine di una testa aborigena nel cuore del Canada?

Nel 2006, durante l’esplorazione delle immagini satellitari messe a disposizione da Google Earth, Lynn Hickox ha fatto una scoperta sensazionale e inaspettata che ha incuriosito il mondo intero. Ha trovato, infatti, nel cuore del Canada, una misteriosa raffigurazione di una testa umana che indossa un copricapo tipico degli aborigeni. Il profilo altamente evocativo e visibile solo dall’alto, ha attirato l’attenzione di tutti in pochissimo tempo.

L’immagine è visibile solamente dall’alto sorvolando l’area in cui questa si trova. Ma può essere riconosciuta facilmente anche attraverso le immagini satellitari di Google Earth, del resto è grazie è quelle che la scoperta è avvenuta. Ma cosa ci fa quella grande e maestosa testa umana? Si tratta forse di un’opera di land art che nessuno ha rivendicato?

Dal momento della scoperta, leggende, credenze e storie affascinanti sono state raccontate per provare a spiegare il mistero di The Badlands Guardian, il Guardiano dei Calanchi che sembra proteggere, in maniera vigile, un appezzamento di terra canadese. L’immagine è visibile anche a bordo di un aereo, sorvolando sopra l’area di Medicine Hat in Alberta. Ma come mai è lì? E chi è l’artefice di quell’immagine?

The Badlands Guardian: tra mito, realtà e leggende

L’immagine del Guardiano dei Calanchi si estende per 255 metri di larghezza e 225 di lunghezza su un terreno nei pressi di Medicine Hat, centro urbano canadese, di proprietà di alcuni allevatori locali. Sono in molti a sostenere che quel profilo umano sia là da secoli e che riconduca direttamente ai Maya. Qualcun altro, invece, crede che nel Badlands Guardian ci sia lo zampino degli alieni.

Ma la verità è che, secondo gli esperti, nessuna di queste teorie è vera. L’immagine, infatti, è stata spiegata come una peculiare caratteristica geologica dovuta all’erosione del terreno, ricco di argilla, a contatto con l’acqua piovano.

Una meraviglia della natura, quindi, creatasi a seguito di una serie di fattori determinanti e casuali che ha dato vita a un vero e proprio profilo umano scolpito sulla terra, con tanto di naso, occhi, bocca e un copricapo indigeno.

Guardando attentamente la fotografia, in molti hanno notato anche degli auricolari attorno al viso dell’uomo che si affaccia a ovest, motivo per il quale il Guardiano dei Calanchi è stato anche soprannominato Indian Head with Earphone. Anche il mistero di quelle cuffie è stato spiegato: sulla terra, quelle due figure, corrispondono rispettivamente a una strada e un pozzo petrolifero.

La risoluzione del mistero del Guardiano dei Calanchi, che restituisce a tutti l’immagine di un profilo umano, è stata spiegata dagli esperti come fenomeno di pareidolia, un’illusione che induce a vedere forme riconoscibili o familiari in quelle amorfe.

La scoperta del guardiano misterioso

The Badlands Guardian: è stato scoperto in via del tutto casuale da Lynn Hickox mentre esplorava la zona attraverso le immagini satellitari messe a disposizione da Google Earth a Medicine Hat, nella contea di Cypress in Alberta, Canada. Il terreno sul quale è stata “scolpita” l’immagine, appartiene ad alcuni allevatori locali.

In molti, dal momento della scoperta, si sono recati nella cittadina canadese per esplorare il terreno che però, lo ricordiamo, è di proprietà privata. Inoltre, visto da vicino, non restituisce la medesima suggestione.

Al contrario, invece, la visione dall’altro ci permette di ammirare tutta la suggestione di quel grande guardiano disegnato sulla terra. Possiamo vederlo nitidamente anche grazie alle immagini satellitari di Google, a queste coordinate: 50° 0’38.20″N, 110° 06′ 48.32″W. Dopo la sua scoperta The Badlands Guardian è stato annoverato tra le meraviglie e inedite scoperte fatte attraverso Google Earth.

The Badlands Guardian

The Badlands Guardian visto dalle immagini satellitari di Google Maps