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Apre al pubblico l’altra Versailles, una dimora ricca di storia

Alle porte di Parigi c’è un altro castello oltre alla famosa Reggia di Versailles che merita di essere scoperto. Un luogo storico e meraviglioso che ha una ricca storia da raccontare.

È l’ultimo nato dei Monumenti nazionali di Francia e ora è aperto al pubblico. Si tratta del luogo che per decenni ha celato segreti di Stato, che ha ospitato re, regine, imperatori, presidenti e primi ministri in visita nel Paese.

Un luogo che, proprio per mantenere la privacy dei suoi ospiti, è stato scelto perché immerso in un bosco, forse il più bello di Francia, un tempo luogo di caccia, e completamente isolato dal resto del mondo, pur essendo a solo un’ora da Parigi.

Appartamento Napoleone Rambouillet-bains

Fonte: ©Benjamin Gavaudo – Centre des monuments nationaux

L’appartamento di Napoleone nel Castello di Rambouillet

Château de Rambouillet, alle porte di Parigi

Stiamo parlando dello Château de Rambouillet, un bellissimo castello del Trecento con tanto di torri ai quattro lati. Sembra uscito da un libro di fiabe. Talmente bello che già Carlo V, re di Francia, lo volle per sé. Poi passò a Luigi XVI e poi a Napoleone Bonaparte, che lo fece restaurare dopo i disastri della Rivoluzione francese. Da allora, è rimasto nelle mani dello Stato francese fino al 2018, divenendo sede di rappresentanza del Presidente della Repubblica francese, ma anche luogo di villeggiatura della più alta carica politica di Francia.

Fu proprio nel castello di Rambouillet che, nel 1975, l’allora presidente francese Valéry Giscard d’Estaing riunì i Capi di governo dei sei Paesi più industrializzati al mondo, tra cui il presidente degli Stati Uniti Gerald Ford, il primo Ministro inglese Harold Wilson, l’ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt e il nostro ex presidente del Consiglio Aldo Moro dando vita a quello che sarebbe diventato il G8.

Da allora sono state ospiti nel castello tantissime personalità più in vista, dalla regina Elisabetta II a Nelson Mandela, tanto da essere soprannominato “l’altra Versailles“.

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Fonte: ©Benjamin Gavaudo – Centre des monuments nationaux

Il bellissimo Salon Médicis nel Castello di Rambouillet

Oggi si possono visitare quelle stanze che hanno ospitato re, imperatori e presidenti, una vetrina del savoir-faire francese in materia di arti decorative, il cui arredamento era stato commissionato ai più importanti arredatori d’interni del Paese e concepito come fosse un transatlantico di lusso.

Appena restaurato e aperto da poco alle visite, l’appartamento dell’imperatore, situato al primo piano del maniero con affaccio sulla corte d’onore, che comprende tre stanze, tra cui la splendida sala da bagno con gli arredi ottocenteschi e gli affreschi alle pareti e che fu prima del conte di Tolosa e poi della regina Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI.

Ma tra gli splendidi ambienti che si possono visitare c’è la sala dei marmi, anche detta Salon Médicis, luogo d’incontri e della mondanità che frequentava il castello.

Il parco del Castello di Rambouillet

Il castello è immerso in un immenso parco di 150 ettari, con giardino alla francese e un fiume che scorre in mezzo, dove si può passeggiare, ma anche girare in bicicletta, in barca o con le vetture elettriche. Nel parco, all’interno del giardino all’inglese, ci sono due piccoli edifici che meritano una visita: la Laiterie de la Reine e la Chaumière aux coquillages, due piccoli tesori architettonici risalenti al XVIII secolo. La “latteria” fu costruita per la regina Maria Antonietta ed è un tempio del neoclassicismo e incarna la raffinatezza dell’età dei Lumi. Il cottage delle conchiglie, invece, è uno dei luoghi più finemente arredati che esistano in Europa.

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Come visitare Château de Rambouillet

Il castello è aperto tutti i giorni tranne il martedì. Dal 1° ottobre al 31 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 13.30 alle 17. dal 1° aprile al 30 settembre dalle 10 alle 12 e dalle 13.30 alle 18. Il parco è gratuito, mentre per visitare il catello, la latteria e il cottage il biglietto costa 11 euro. Gratis per i ragazzi di età inferiore ai 18 anni e la prima domenica dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre.

Nella visita è compresa la mostra “Rambouillet 1950, dans l’intimité du Président” che si tiene fino al 21 aprile 2024, un’immersione nella più gloriosa epoca presidenziale che il castello abbia conosciuto, quella del dopo guerra. Concepita con nuovi arredi – che saranno completati negli anni a venire -, l’esposizione vuole mostrare il ritorno dei mobili creati espressamente per il Castello di Rambouillet sotto il mandato di Vincent Auriol (1947-1954) dai più grandi decoratori dell’epoca, emergenti o già affermati.

Il castello è raggiungibile in 35 minuti di treno da Parigi partendo dalla Gare de Montparnasse con fermata Rambouillet.

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Fonte: 123rf

Il parco del Castello di Rambouillet
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La Versailles di Parma new entry tra le Residenze reali europee: quali sono e come visitarle

Conosciuta anche con il nome di Versailles di Parma, la spettacolare Reggia di Colorno, dimora estiva dei duchi di Parma, Farnese, Borbone e di Maria Luigia d’Austria moglie di Napoleone, è entrata di diritto a part parte delle Residenze reali europee.

Arrivano così a un totale di 7 i palazzi italiani che hanno aderito alla Rete delle Residenze Reali Europee (Arre) che coordina e unisce siti ricchi di fascino e testimonianze storiche del passato, oggi importanti poli di attrazione turistica. Ma quali sono esattamente? E cosa occorre fare per visitarli?

La Reggia di Colorno

La new entry, ovvero la Reggia di Colorno, si trova nell’omonimo comune che è situato a soli 12 km di distanza da Parma. Aperta tutto l’anno, accoglie il visitatore con un poetico giardino alla francese e grandi sale da parata ornate da preziosi arredi, stucchi e affreschi

Vi sono anche un Osservatorio Astronomico e una maestosa cappella di corte che rendono la visita al complesso monumentale ancor più speciale.

Nella Reggia di Colorno visse Barbara Sanseverino, una donna affascinante, intelligente e di grande cultura che fu omaggiata dal poeta Torquato Tasso in un celebre sonetto.

Il Castello di Miramare

Fa parte della Rete delle Residenze Reali Europee anche il meraviglioso Castello di Miramare. Si tratta di un maniero eccezionale che domina il Golfo di Trieste e che si protende a picco sul mare, un immagine che incanta chiunque la veda.

Dallo stile eclettico ed edificato in bianca pietra d’Istria, si può tranquillamente visitare durante tutti i giorni della settimana. Negli anni è stato la residenza dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, poi imperatore del Messico, e di sua moglie Carlotta del Belgio.

Circondato da un parco di oltre 22 ettari ricco di piante rare, sculture e laghetti, conta oltre 20 stanze di cui alcune particolarmente pregiate.

La Reggia di Caserta

Altrettanto splendida è la Reggia di Caserta che con la sua un superficie di 47.ooo m2, cinque piani e quattro cortili interni è come un sogno che si avvera. Inoltre, è circondata da un meraviglioso parco dove sgorga anche una curiosa  cascata.

Nel 1997 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è visitabile sempre in quanto è chiusa esclusivamente il martedì, il 1° gennaio e il 25 dicembre salvo aperture straordinarie.

Storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, è stata fortemente voluta da Carlo di Borbone che diede l’avvio ai lavori di su progetto di Luigi Vanvitelli, a cui seguirono il figlio Carlo e altri architetti.

Il Palazzo Reale di Napoli

Situato in Piazza del Plebiscito, il Palazzo Reale di Napoli è stato per oltre tre secoli il centro del potere del capoluogo campano e di tutta l’Italia meridionale.

Si tratta di un imponente e severo edificio dove si fanno spazio porticati, cortili e giardini che conducono a spazi un tempo occupati dalla corte e dalle tante funzioni di servizio di una reggia.

Aperto tutti i giorni tranne il mercoledì, è stato fondato come palazzo del re di Spagna Filippo III d’Asburgo nell’anno 1600, per iniziativa del viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos e della viceregina Catarina Zuñiga y Sandoval.

La Villa Reale di Monza

Decisamente molto bella è anche la Villa Reale di Monza che si caratterizza per essere un complesso di inestimabile valore paesaggistico, storico, monumentale e architettonico.

Dalle architetture splendide c circondata dal verde, è stata progettata da Giuseppe Piermarini come residenza privata degli Asburgo.

Aperta il mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi, attualmente ospita mostre, esposizioni e in un’ala anche il Liceo artistico di Monza.

Il Palazzo Reale di Torino

Parte della Rete delle Residenze Reali Europee è anche il Palazzo Reale di Torino che è la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte. Collocato nel cuore della città, vi hanno soggiornato nobili, politici e rappresentanti di stato stranieri.

Un vero e proprio capolavoro progettato dall’architetto Amedeo di Castellamonte che vanta uno stile architettonico che ricorda Versailles, con la stanza del trono, le sale da pranzo e da ballo, gli arazzi e molto altro ancora.

È possibile visitarlo tutti i giorno della settimana ad eccezione del lunedì.

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude gestisce direttamente il complesso La Venaria Reale Reggia, Giardini e Castello della Mandria.

La Venaria Reale Reggia è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997. Progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte, nel 2019 il suo giardino è stato eletto parco pubblico più bello d’Italia.

Il Castello della Mandria, invece, è una residenza reale, storicamente appartenuta ai Savoia, che oggi costituisce oggi un polo museale delle residenze sabaude, parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997.

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Info e consigli per visitare la Reggia di Versailles

A circa 15 km a ovest di Parigi sorge la Reggia di Versailles, l’antica e sontuosa residenza borbonica desiderata da Luigi XIV: visitare Versailles può essere il perfetto completamento di un viaggio nella capitale francese.

La storia della Reggia di Versailles

Il giovane Re Sole, visto il fermento del popolo e alcuni episodi particolarmente accesi come quello che interessò la fronda parlamentare e di cui fu vittima lo stesso cardinale Mazzarino, nell’ultimo ventennio del XVII secolo decise di trasferire il potere regio fuori dalla città, allontanandosi dal pericolo. La corte, infatti, fino al 1682 era ospitata niente di meno che nel centralissimo Palazzo del Louvre, ma dopo la costruzione di Versailles tutti furono costretti a lasciarlo per trasferirsi fuori dalla città dove la famiglia reale restò per oltre un secolo.

L’immensa Reggia si estende su una superficie di oltre 63 mila metri quadrati contando anche, al giorno d’oggi, su un parco di oltre 800 ettari: figurarsi che prima della Rivoluzione francese gli ettari erano addirittura 8000, con ben 93 giardini!

Visitare Versailles, per via dei suoi numerosi elementi architettonici, le stanze affrescate e famosi giardini è senza ombra di dubbio un’esperienza che lascia a bocca aperta; in particolare con un tour guidato del palazzo e dei giardini.

La Reggia di Versailles: il palazzo e i giardini

Prima che Re Sole la elevasse a Reggia, Versailles era solo un casino di caccia in cui i reali si recavano per dilettarsi nello sport all’epoca di Luigi XIII: ereditata dal successivo Luigi, questo castello di mattoni e pietra venne ingrandito e vi furono annessi altri possedimenti; fu l’architetto Louis Le Vau ad iniziare una primissima ristrutturazione per trasformare il complesso in una vera e propria Reggia.

Così, anno dopo anno, Versailles si ingrandì e soprattutto si impreziosì di nuove ali, eleganti decorazioni interne, fontane, statue e i celebri giardini che la rendono famosa e riconosciuta in tutto il mondo.

Il palazzo – manifestazione estrema dell’opulenza e della ricchezza di un re che soleva dire che sul suo regno non tramontava mai il sole – si componeva di diversi ambienti oggi perfettamente conservati e davvero interessanti da scoprire durante una visita guidata di Versailles.

Il Palazzo: cosa visitare

All’interno del palazzo il percorso di visita è segnalato e obbligato, e si ripercorrono le principali aree del castello. Ma cosa visitare a Versailles? In primis il grande Appartamento del Re: si tratta di una suite composta di 7 ambienti dove si consumavano per lo più pratiche burocratiche come la firma di atti ufficiali e l’incontro con i vari cortigiani; c’era poi anche l’appartamento privato del re – chiamato le Petit Appartement du Roi- che conteneva invece le su stanze intime.

La Galleria degli Specchi – la Galerie des Glaces – è la sala più famosa della Reggia: con i suoi 73 metri di lunghezza e 10 di larghezza, le numerose finestre e le centinaia di specchi che la decoravano, l’ambiente lascia il visitatore senza fiato soprattutto per l’affaccio sui giardini. Si tratta di una galleria in pieno stile barocco collocata proprio nel corpo centrale del palazzo dove si celebravano le funzioni più disparate: è li che venne firmato il trattato di Versailles o venne proclamato l’impero tedesco, o in epoche più recenti fu il luogo di ricevimento in cui Charles de Gaulle accolse John Fitzgerald Kennedy.

Vi erano poi numerose altre stanze, tra cui gli appartamenti della Regina e quelli di altre importanti personaggi di corte – membri della famiglia o ospiti stabili del Re.

Poco lontano dal corpo centrale, poi, sorge la Tenuta di Trianon ad uso personale dei regnanti in pieno stile neoclassico e un angolo dal fascino bucolico e campagnolo ad uso della regina denominato Hameau de la Reine.

Il Giardino di Versailles

Sono 800 gli ettari di Giardino che circondano il meraviglioso palazzo: immensi, meravigliosi, curati e fonte di ispirazione per i palazzi reali di mezzo mondo!

Anch’esso comprende varie sezioni: la romantica Orangerie, l’elegante Grand Canal, i giardini alla francese, i 15 boschetti, le fontane e i giardini musicali sono senza ombra di dubbio un must durante la vista dei giardini di Versailles

Sebbene per visitare il complesso sia necessario essere muniti di biglietto, ci sono alcune parti del giardino che possono essere visitate a titolo gratuito, tranne nei momenti in cui si tengono i famosissimi spettacoli delle fontane e quelli musicali.

Come raggiungere Versailles da Parigi

L’immensa Reggia dista appena 15 km da Parigi e può essere comodamente raggiunta in poco più di mezzora in diversi modi, ecco quindi che pianificare come visitare Versailles non è affatto difficile. Si può, infatti, scegliere di arrivarci in metro: basta prendere la linea C della RER e scendere alla fermata Gare de Versailles Rive Gauche, che è la fermata più vicina alla reggia ad appena 10 minuti a piedi. Se avete acquistato un pass dedicato ai mezzi, il biglietto è compreso solo se l’abbonamento compre le zone 1-5 dal momento che la Reggia si trova in zona 4! Nel caso di biglietto singolo, invece, è raccomandabile acquistare direttamente sia l’andata che il ritorno del biglietto “Origine – Destination”onde evitare spiacevoli code al ritorno.

Altra alternativa è il treno SNCF; in questo caso sono due le stazioni in cui si può scendere, entrambe poste a 20 minuti a piedi dall’ingresso della Reggia: Versailles Chantiers o Versailles Rive Droite.

Altre informazioni pratiche: quanto dura una vista alla Reggia?

Può essere utile sapere che non esiste una durata standard della visita de Versailles: in linea di massima il palazzo può essere girato in circa un’ora e mezza mentre ci vorranno almeno due ore per visitarne i giardini.

Eppure, è bene contemplare l’intera giornata, arrotondando per eccesso la durata della visita di Versailles: si avrà così modo di vedere tutte le sezioni del giardino con calma, senza fretta godendo del profumo di fiori e del suono dell’acqua scrosciante delle fontane passeggiando lentamente nel meraviglioso ambiente che vi circonda.

Visitare Versailles: i prezzi

È possibile vistare la Reggia tutti i giorni dalle ore 9 alle 17.30 tranne il lunedì, il 1° Maggio, il 25 Dicembre e il 1° Gennaio – giorni di chiusura del complesso. Il prezzo del biglietto (aggiornato a giugno 2023) varia in base alla combinazione delle sezioni che si desidera visitare: si va dai 10 ai 25 euro a biglietto.

Può anche essere utile sapere che a partire dalle ore 15.00 sono di solito disponibili biglietti ridotti, per l’approssimarsi dell’orario di chiusura.

È possibile comprare i biglietti su internet o direttamente alla biglietteria in loco. L’opzione di acquisto anticipato permette di recarsi direttamente all’ingresso A – evitando di passare dalle casse – ma dovrete comunque sottoporvi ai controlli di sicurezza.

Alcuni consigli furbi per visitare al meglio Versailles

Versailles è tra le 10 principali attrazioni di Parigi, preparatevi quindi ad affrontare folla e fila con pazienza!

Può essere utile per abbattere i tempi di attesa, quindi, prenotare un ingresso saltacoda o una visita guidata ad orario stabilito. Sempre nell’ottica di ottimizzare i tempi, tenete presente anche che alcune sezioni del giardino sono collegate tra di loro da un trenino che passa ogni 15 minuti: il tempo di percorrenza a piedi altrimenti è di mezzora di passeggiata.

Versailles è un luogo particolarmente suggestivo anche per i più piccoli: la visita degli interni potrebbe però essere particolarmente pesante per loro, privilegiate l’esterno – dove è ammesso l’uso dei passeggini – o prenotate una visita guidata per famiglie. Tenete conto, infatti, che all’interno del Palazzo è vietato introdurre passeggini o i comodi zaini in cui portare sulle spalle i piccoli: potreste optare solo per una fascia, se il vostro bebè è ancora piccino!

Il biglietto, poi, è gratuito per i ragazzi al di sotto di 18 anni e per i cittadini europei al di sotto dei 26.

Infine, la Reggia è aperta a titolo gratuito la prima domenica di ogni mese: si tratta di giornate particolari, presumibilmente molto affollate in cui visitare il complesso potrebbe essere poco agevole.

Per quanto riguarda cibo e bevande, all’interno della Reggia si trovano vari punti ristoro e ristoranti, mentre è possibile fare dei picnic solo nella parte dei giardini fuori dal complesso, di fronte l’Orangerie. È, però, possibile portarvi il proprio amico a quattro zampe, purché sempre a guinzaglio!

Allora si va: scarpe comode, abbigliamento sportivo e uno zainetto per picnic appena fuori dai giardini!

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Riapre Villa Arconati, la piccola Versailles d’Italia

Il 26 marzo riapre le porte Villa Arconati, famosa per essere la “piccola Versailles” italiana. Il meraviglioso giardino della villa si risveglia con nuovi suoni, profumi e colori e le sale spalancano le finestre – 365, come i giorni dell’anno, secondo una leggenda locale – per far entrare la luce di una nuova primavera.

Villa Arconati ha mantenuto miracolosamente intatta la propria identità, senza essere inglobata nel tessuto urbano della vicina Milano, grazie al fatto di essere nel cuore verde del Parco delle Groane. Tra i più illustri esempi di villa di delizia del patriziato milanese, vanta un fascino senza tempo, arricchito da quattro secoli di storia.

La storia di Villa Arconati

Realizzata per volere di Galeazzo Arconati, la villa lombarda è uno degli esempi più belli di villa di delizia a Nord di Milano. L’edificio è circondato da un giardino di 12 ettari con statue, fontane e giochi d’acqua. All’interno del palazzo si trovano 70 sale, la più bella è senza dubbio la sala da ballo ornata con stucchi e dorature.

Troviamo, inoltre, la Sala dei ricevimenti, abbellita dagli affreschi dei Fratelli Galliari e la scultura di Tiberio sotto cui, secondo la leggenda, venne pugnalato Giulio Cesare. Villa Arconati è l’unica residenza del Nord Italia a poter vantare una statua romana originale in marmo di queste dimensioni (la scultura è alta quasi tre metri) all’interno delle proprie mura.

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Fonte: 123rf

Villa Arconati, uno splendido esempio di villa di delizia

Il progetto di ampliamento e ingentilimento della villa e del duo ampio parco, portò il “Castellazzo” a trasformarsi da semplice casamento di campagna in una delle più ricche e imponenti residenze nobiliari del patriziato, tanto da vantare l’appellativo di “regia villa” già nel Seicento, poiché poteva rivaleggiare in splendore con le residenze dei reali.

La villa del Settecento riapre le porte ai turisti e curiosi mostrandosi sempre più bella, grazie soprattutto ai recenti interventi di restauro non solo nelle sale interne del palazzo, ma anche nel giardino monumentale. I lavori hanno permesso di recuperare il parterre settecentesco alla francese e la topiatura delle “ballerine”, ma anche le sale del piano terra, fra cui la Sale degli Ovali, le sale dell’ala museale, la Sala della Caccia, che conserva 12 tele datate 1705 del Maestro Crivellone, firmate e datate, realizzate ad hoc per questa stanza.

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Fonte: 123rf

Dettagli della facciata di Villa Arconati

Il palazzo, privo degli antichi arredi, è ricchissimo di storia e delle “storie” narrate dalle sontuose decorazioni, frutto del più fine stile barocchetto lombardo. Oltre a una visita per godere degli imponenti affreschi a trompe l’oeil, degli stucchi e delle dorature, delle quadrature e degli sfondati prospettici che aprono su cieli sereni dipinti, è possibile vivere alcuni ambienti proprio come gli antichi ospiti della villa.

Il giardino di Villa Arconati

Punto forte di Villa Arconati è il suo giardino di 12 ettari che, a oggi, è uno dei pochissimi esempi di giardino all’italiana e alla francese conservati in tutta la Lombardia, non avendo subito un ammodernamento “all’inglese” nell’Ottocento, come invece accadde a moltissimi parchi della zona.

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Fonte: 123rf

Il maestoso giardino di Villa Arconati

Il giardino di Villa Arconati è un luogo incantato, con statue classiche, berceaux, fontane i cui giochi d’acqua sono stati realizzati partendo dallo studio diretto del “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci, che era un tempo di proprietà di Galeazzo Arconati, il quale lo donò nel 1637 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove oggi è gelosamente conservato. Notevole è anche il grande parterre, il giardino alla francese sul fronte Sud che, grazie al recente restauro, è tornato all’elegante aspetto originale.

Info utili

Villa Arconati sarà aperta tutte le domeniche dal 26 marzo al 10 dicembre 2023. Vengono organizzate anche delle speciali visite guidate il lunedì mattina e il giovedì pomeriggio alla scoperta delle meraviglie del giardino di Villa Arconati. Sarà percorso di visita più ampio mai proposto dalla villa, che permetterà di visitare quasi tutti i 12 ettari del giardino, alla scoperta degli ambienti più ricchi dal punto di vista storico-artistico e architettonico del giardino all’italiana: i teatri dedicati ai miti classici, le fontane con i giochi d’acqua, i berceaux, ma anche ambienti meno conosciuti ma altrettanto suggestivi, come il laghetto, l’antica voliera e il labirinto, fino ad arrivare al parterre, uno dei pochissimi giardini alla francese della Lombardia.

I visitatori possono scegliere di effettuare una visita libera del complesso, supportati dalla mappa consegnata gratuitamente all’ingresso e dai pannelli esplicativi che si trovano negli ambienti più rappresentativi del palazzo e del giardino.

Gli orari d’apertura sono dalle 11 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 7 per i ragazzi dagli 11 ai 17 anni e per le persone diversamente abili, mentre è gratuito per bambini fino ai 10 anni e per gli accompagnatori di persone diversamente abili. La visita guidata costa 6 euro oltre al costo del biglietto d’ingresso. È consigliata la prenotazione online.

 

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Il villaggio magico e rurale all’ombra della Reggia di Versailles

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono diversi tra loro, tutti sono accomunati dal medesimo desiderio di conoscere ed esplorare il mondo che abitiamo e le sue meraviglie. Ma gli avventurieri più attenti, quelli che hanno fatto del viaggio una missione di vita, sanno bene che la vera bellezza spesso di nasconde all’ombra delle attrazioni più celebri, quelle che ogni giorno sono raggiunte da migliaia di turisti.

Ed è proprio in uno di questi luoghi, celati dalla grande maestosità di una reggia, che oggi vogliamo raggiungere insieme a voi. Un piccolo villaggio rurale con edifici di legno e tetti di paglia, un borgo caratterizzato da un’atmosfera bucolica che vive e sopravvive ancora oggi. Un luogo dove le feste, lo sfarzo e il lusso non potevano entrare, perché tutto era dedicato alla più autentica e genuina semplicità.

Hameau de la Reine, questo è il suo nome, è il villaggio voluto dalla regina Maria Antonietta per sfuggire alla corte e agli impegni reali. Ed è un borgo magico e rurale situato proprio all’ombra della celebre Reggia di Versailles.

C’era una volta un villaggio incantato

Correva l’anno 1782 quando, la Regina Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, commissionò all’architetto Richard Mique, la realizzazione di questo piccolo villaggio. Il suo desiderio era quello di potersi allontanare dalla corte di Versailles, dallo sfarzo e dal lusso, dalle feste e dagli eventi regali, per abbracciare uno stile di vita più autentico e genuino.

Ispiratasi agli scritti di Rousseau, la regina fece costruire un borgo rustico e campestre totalmente estraneo agli sfarzi del palazzo. Furono costruiti diversi edifici, tra i quali una fattoria, una torre con un faro, una stalla, un mulino e un boudoir. Realizzati con materiali naturali, come tetto e paglia, tutti erano circondati da orti, giardini e frutteti.

L’Hameau de la Reine, che tradotto letteralmente vuol dire Villaggio della Regina, si sviluppava intorno all’edificio maggiore, la Casa della Regina, ed era diviso da un piccolo fiume artificiale che culminava in un laghetto. Un luogo magico e fiabesco all’interno del quale Maria Antonietta amava trascorrere le giornate.

Il Villaggio della Regina, poi, fu abbandonato dopo la Rivoluzione francese. Ma nessuno lo ha mai dimenticato. Dopo tre tentativi di restauro, l’ultimo risalente agli anni ’90 del secolo scorso, il borgo è tornato ai suoi antichi splendori e resta ancora oggi un luogo straordinario e segreto tutto da scoprire.

Il Villaggio della Regina Maria Antonietta all'ombra di Versailles

Fonte: 123rf

Il Villaggio della Regina Maria Antonietta all’ombra di Versailles

Come raggiungere il Villaggio della Regina

Quello che resta dell’antico Villaggio della Regina, è il simbolo di un passato che non può essere dimenticato. Passeggiando tra le vie del paesino si ha come la sensazione che l’intero luogo sia stato vittima di un incantesimo che ha fermato il tempo.

Gli edifici, restaurati negli anni ’90 da Pierre-André Lablaude, e ancora prima da Napoleone Bonaparte e dall’imprenditore John Rockefeller jr, conservano ancora la loro originale bellezza. Tutto intorno, invece, la natura rigogliosa e lussureggiante fa da cornice a un paesaggio bucolico e silenzioso dove sembrano sopravvivere gli echi del passato.

L’Hameau de la Reine si trova nel Petit Trianon, una zona del Parco della Reggia di Versailles, ed è raggiungibile proprio durante le visite all’antica e grandiosa residenza, anche se è sicuramente una delle parti meno conosciute di tutto il complesso. E per questo, forse, è ancora più bella.

Hameau de la Reine

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Hameau de la Reine
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Anche l’Italia ha la sua Versailles. Piccola, ma straordinaria

Ogni viaggio si trasforma in una scoperta, sempre nuova, inedita e straordinaria. E non importa se le distanze chilometriche sembrano infinite o se queste sono estremamente ridotte perché la verità è che il mondo che abitiamo è traboccante di meraviglie, vicine e lontane, tutte da scoprire.

Ed è proprio in Italia che oggi vogliamo restare, per portarvi in un luogo a pochi passi dal capoluogo lombardo. Un edificio suggestivo, romantico e straordinario, un gioiello architettonico nostrano che per forme e fattezze incanta e stupisce, dandoci la sensazione di essere altrove.

Il suo nome è Villa Arconati, ribattezzata anche la piccola Reggia di Versailles. In questo luogo, incantato e raffinato, cittadini e viaggiatori provenienti da tutto il mondo, possono trascorrere qualche ora di svago all’insegna della bellezza, dell’arte e della cultura. Scopriamo insieme la sua storia.

La petite Versailles italienne

Ci troviamo a Bollate, in provincia di Milano. È qui che possiamo scoprire e riscoprire un tesoro architettonico italiano, una villa storica del Parco delle Groane. Villa Arconati, conosciuta dai cittadini come Castellazzo, è un monumento nazionale e questo non stupisce visto lo stile grandioso che la caratterizza.

L’edificio, nato per volontà di Galeazzo Arconati con l’obiettivo di creare una residenza di campagna che ospitasse anche la sua collezione d’arte, è uno dei più importanti esempi di barocchetto lombardo del 1700. La sua grandiosità, ancora oggi visibile proprio come allora, le ha fatto guadagnare l’appellativo di petite Versailles italienne e in effetti la Reggia di Versailles, seppur in dimensioni più ridotte, la ricorda per davvero.

Ma non lasciatevi ingannare dall’aggettivo “petite” perché in realtà, Villa Arconati è grandiosa. Il palazzo, infatti, si snoda su una superficie di oltre 10mila metri quadrati suddivisi in 70 ambienti. Secondo la cultura popolare l’edificio sarebbe dotato di 365 finestre, come i giorni dell’anno. Riuscirete a contarle tutte?

Villa Arconati

Fonte: Ufficio Stampa – Fondazione Augusto Rancilio

Villa Arconati

Villa Arconati: cosa vedere e cosa fare

Villa Arconati è situata all’interno dell’area protetta Parco delle Groane, a circa 20 chilometri da Milano. L’intero complesso è circondato da terreni coltivati e boschi che rendono l’atmosfera ancora più suggestiva.

Con gli anni, questa piccola Versailles è diventata un luogo di svago e meraviglia dove i cittadini, ma anche i viaggiatori, trascorrono il tempo in occasione di gite fuori porta e giornate all’insegna della spensieratezza a pochi passi da Milano.

Passeggiando negli spazi esterni della villa è possibile ammirare il giardino monumentale all’italiana e alla francese dove sono conservate le fontane che incantano con i loro giochi d’acqua, le statue classiche e antiche e i teatri. Qui natura e arte convivono da secoli creando un’atmosfera quasi incantata.

All’interno del complesso è possibile scoprire i duemila volumi antichi conservati nella Biblioteca Arconati, ma anche tutte le meraviglie che caratterizzano le stanze dell’edificio, come i dettagli sontuosi che appartengono alla Sala da Ballo. Da non perdere la Sala di Fetonte che ospita uno straordinario affresco settecentesco firmato dai Fratelli Galliari.

Villa Arconati è anche sede della Fondazione Augusto Rancilio, un’organizzazione senza scopo di lucro che, durante l’anno, organizza numerose attività artistiche, culturali e didattiche per far conoscere l’immenso patrimonio dell’intero complesso al mondo intero.

L’edificio è aperto tutte le domeniche fino all’11 dicembre, dalle ore 11.00 alle 19.00. Non mancano aperture straordinarie in occasioni di eventi e manifestazioni.

Villa Arconati

Fonte: Ufficio Stampa – Fondazione Augusto Rancilio

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Gratis nella Versailles d’Italia: come fare

È la nostra Versailles e ora si può visitare gratis. A partire dal 3 aprile, alla Reggia di Caserta si potrà entrare gratuitamente ogni prima domenica del mese.

Questa maestosa residenza reale settecentesca, appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie e realizzata da Luigi (e poi dal figlio Carlo) Vanvitelli, è un patrimonio dell’umanità Unesco.

Si potranno visitare gli appartamenti reali, tra cui la camera da letto di Francesco II, che in origine era quella di Murat, la Sala del Consiglio e la stanza da bagno, in stile neoclassico, con la vasca di granito decorata con figure leonine e la toilette in marmo di Carrara. E naturalmente il parco e il giardino inglese, voluto dalla regina Maria Carolina, uno dei primi giardini all’inglese in Italia, con piante di aloe, agave, acacia, banksia, tassi, cedro del Libano e canfora. Il Teatro di Corte sarà, invece, chiuso.

La Versailles d’Italia

Non è un caso che la Reggia di Caserta sia soprannominata la “Versailles d’Italia”. La nostra Reggia e quella parigina hanno una storia comune. Quando nel 1752 Carlo III di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, decise di volere una nuova Capitale, la scelse lontana dalla costa e più al sicuro dagli attacchi via mare rispetto a Napoli, che allora era la Capitale, proprio come era Versailles per Parigi.

Del parco della Reggia di Caserta diceva Goethe “I giardini del parco sono stupendi, in armonia perfetta con un lembo di terra che è tutta un giardino”.

Le sontuose sale della Reggia di Caserta hanno fatto il giro del mondo, Qui sono state ambientate celebri scene di film internazionali, dalla saga di “Guerre stellari” (“Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma” e “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni”), ma anche “Mission: Impossible III” e “Angeli e demoni”.

Info utili

È possibile accedere alla Reggia di Caserta esclusivamente previa acquisizione online del biglietto. All’accesso principale del Palazzo Reale dovrà essere esibito, in formato cartaceo oppure dal proprio smartphone, il codice a barre del titolo di accesso. Il numero di titoli di accesso è contingentato e distribuito su fasce orarie. Sarà possibile scegliere tra il biglietto “Gratuito Solo Parco” e quello “Gratuito Parco + Appartamenti” con relativa fascia oraria. Si potrà accedere nel rispetto delle norme anti Covid attualmente vigenti.

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La Reggia di Caserta