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La città più alta del mondo dove si tocca il cielo con un dito

È un tesoro prezioso posto a ben 4.090 metri di altitudine in uno dei luoghi più suggestivi del pianeta: siamo nella città di Potosí, una delle più alte al mondo, ma anche tra le meno conosciute. Una città che simboleggia un volto inedito della Bolivia, quello che racchiude secoli di storia e tradizione, ma anche di ricchezze dal valore inestimabile.

Divenuta Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1949, Potosí è una fiorente città situata nel cuore del Paese, tra imponenti montagne che celano un tesoro preziosissimo. Viaggiare in questa terra significa esplorarne i paesaggi naturali, le ricche miniere e le tradizioni culturali ancora vive tra la popolazione, ma anche perdersi tra le viuzze del centro storico e i monumenti che hanno storie tutte da raccontare.

Cosa vedere a Potosí

Tocca i 4.090 metri di altitudine la cittadina boliviana di Potosí, rientrando tra le città più alte del mondo, con i suoi 175mila abitanti. A farle da cornice, dando vita a un suggestivo panorama, è il Cerro Rico (che significa “Montagna Ricca”), che sorveglia costantemente il centro urbano. Proprio qui, tra le profondità della terra, si trovano enormi giacimenti minerari che hanno fatto la fortuna di questo angolo di mondo, che può definirsi prezioso a tutti gli effetti.

Ma non solo. Potosí ha anche un patrimonio architettonico e culturale di altrettanto valore, con più di duemila edifici che ne testimoniano il passato coloniale. Andiamo alla scoperta di tutte le bellezze da non perdere lungo un viaggio emozionante in questo gioiello del Sud America.

Centro storico di Potosì, in Bolivia

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Centro storico di Potosí, in Bolivia

Le miniere preziose di Potosí

Una leggenda narra che nel 1544 il pastore di lama Diego Huallpa scoprì casualmente la presenza di argento nelle terre di Potosí: accendendo il fuoco per scaldarsi, si racconta che iniziò a fuoriuscire argento fuso da una roccia. Così la notizia della scoperta del metallo prezioso sarebbe giunta ai conquistatori spagnoli che iniziarono a sfruttarne i giacimenti trasformando la cittadina in una delle fonti più ricche di argento in tutto il mondo. Non a caso in queste terre è comune l’espressione “eso vale un Potosí” (tradotto in “questo vale un Potosí”): un modo per descrivere qualcosa dal valore inestimabile. Una ricchezza che, purtroppo, in quel periodo storico ha anche comportato i sacrifici di milioni di lavoratori indigeni forzati e schiavi africani.

Nel corso dei 20 anni successivi, si scavarono profonde miniere sotterranee e fu proprio durante il periodo coloniale che grazie alle ricchezze ricavate si costruirono importanti opere industriali e imponenti architetture coloniali, che tutt’oggi resistono al passare dei secoli: sono ciò che conferisce a Potosí un fascino unico, una testimonianza dell’immenso patrimonio artistico e culturale del cuore pulsante della Bolivia.

Se siete affascinati dall’idea di esplorare le miniere e capirne il funzionamento, qui è possibile svolgere visite guidate nei cunicoli che un tempo trasportavano quantità enormi di metalli preziosi (oltre all’argento, l’elemento principale, si trovano anche depositi di oro e stagno). Oggi, infatti, l’estrazione mineraria continua, ma in maniera molto ridotta rispetto alle origini.

Quella tra i tunnel delle miniere che si snodano sottoterra è un’avventura sicuramente memorabile, anche se un avvertimento va dato: l’esplorazione delle miniere, in certi tratti molto strette e profonde, è sconsigliata a chi soffre di claustrofobia.

Miniere di Potosì, in Bolivia

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Le miniere di Potosí

Le architetture coloniali della città e il centro storico

Bellissime casette a schiera e alti palazzi caratterizzati da tegole rosse, piccoli balconcini in legno e mura colorate arricchiscono il centro storico di Potosí, alternandosi a deliziose chiese e a edifici che raccontano la longeva storia della città. A sorgere qui, infatti, sono circa 2mila edifici coloniali e 25 chiese, tutti da esplorare.

Tra i palazzi da non perdere c’è la Casa Nacional de la Moneda, la zecca reale che coniò la moneta in uso durante il periodo coloniale e che oggi ospita un suggestivo museo, che custodisce splendidi pezzi di arte religiosa dell’epoca, e numerose esposizioni.

Una volta entrati nel cortile principale, si viene accolti da una splendida fontana in pietra e da una grande maschera raffigurante Bacco. Risale al 1865 ed è diventata ben presto un’icona della città, chiamata dagli abitanti “Mascarón“. Si racconta che, ammirata dalla giusta prospettiva, coprendo metà della maschera con la mano e poi l’altra metà, si vedono alternativamente due espressioni diverse di questo viso: da una parte apparirebbe sorridente, dall’altra sembra arrabbiato.

Zecca di Potosì, chiamata la Casa Nacional de la Moneda

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Casa Nacional de la Moneda, la zecca di Potosí

Non meno affascinante è il Convento de Santa Teresa, costruito nel 1685, che accoglie una piccola comunità di suore carmelitane e decine di preziosissime opere d’arte sacra. Passeggiando tra le viuzze del centro storico che si snodano in questa città Unesco, può capitare di imbattersi anche nei folkloristici mercati nei quali si possono acquistare i prodotti tipici locali, dal cibo prodotto in queste terre agli elementi di artigianato.

Tra le numerose chiese della città, spicca la Cattedrale, esempio di architettura neoclassica boliviana costruita fra il 1808 e il 1836. Oltre alla splendida facciata, al suo interno custodisce importanti dipinti e decorazioni in foglie d’oro. Una visita alla Cattedrale di Potosí permette di esplorarne anche gli altri spazi: il mausoleo, il coro e il campanile che offre una vista panoramica sull’intera città.

Un altro punto capace di donare viste suggestive, a 200 metri dalla Cattedrale, è la Torre de la Compañía de Jesus: qui potrete assistere a uno dei più incantevoli tramonti della vostra vita.

Cattedrale di Potosì, in Bolivia

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Vista dalla Cattedrale di Potosí

Trekking nella natura a Potosí

Se siete degli amanti della natura, potrete sicuramente apprezzare i molti sentieri di trekking che si aprono lungo le montagne che circondano Potosí come in un abbraccio. Attenzione, però, a camminare lentamente: a questa altitudine l’attività fisica comporta un’attenzione in più sugli sforzi, poiché l’aria è più pura e rarefatta. Sarà impossibile non apprezzare ancora di più la meraviglia di quel cielo azzurro che sembra davvero di poter toccare con un dito.

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Rurrenabaque, il cuore più selvaggio della Bolivia per una vacanza ecosostenibile

Oggi vi portiamo a scoprire una meta non facile da raggiungere ma che, nonostante le difficoltà, è in grado di regalare al visitatore emozioni uniche ed estremamente legate al contatto con la natura. Il posto in questione si chiama Rurrenabaque, una località della Bolivia che si affaccia sulle rive del fiume Beni. La sua principale fama turistica deriva dal fatto che è un facile punto di accesso per visitare il Parco Nazionale Madidi che prende vita proprio all’interno della foresta pluviale boliviana, così come la pampa circostante. Ma ora scopriamo insieme cosa può regale un viaggio a Rurrenabaque.

Rurrenabaque, informazioni utili

Rurrenabaque si trova nella provincia di José Ballivián nel dipartimento di Beni, in Bolivia. Chiamata affettuosamente anche Rurre, richiede molta pazienza per essere raggiunta, quasi come a fare un viaggio nel viaggio: ci si può arrivare in autobus in 18 ore partendo dalla straordinaria La Paz; in taxi a noleggio con circa 12 ore; o in aereo, il mezzo più veloce grazie ai suoi 45 minuti-1 ora, ma che è bene sapere che in alcune circostanze le nuvole basse che si formano sopra le montagne vicine possono ostacolare la visibilità degli aerei e, di conseguenza, impedirne l’atterraggio.

In alternativa è possibile atterrare presso l’aeroporto di Reyes che si trova a circa 32 chilometri di distanza e poi salire su un autobus per più o meno un’ora.

Cosa vedere

La Bolivia è senza ombra di dubbio una terra meravigliosa, ma viaggiare in direzione Rurrenabaque vuol dire scoprire un altro e inedito volto di questo Paese. Un posto che bisogna meritare anche se spesso accoglie con un caldo umido e soffocante. La stessa città in sé per sé non ha poi chissà quale eccezionale attrazione turistica, ma la forza di questa località è un’altra e davvero imperdibile: è il luogo ideale per dirigersi verso la pampa o nella selva. In loco sono infatti disponibili diverse agenzie che permettono di passare 3 giorni nella pampa e/o 3 giorni nella selva.

Grazie a delle barche in partenza da Rurrenabaque potranno essere raggiunti dei veri e propri lodge che prendono vita nel bel mezzo della foresta. Da qui si potranno fare varie attività giornaliere come andare alla scoperta dei piranha, passeggiare nella natura e avventurarsi in safari per avvistare i delfini rosa o le anaconde.

Fiume Beni bolivia

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Il Fiume Beni in Bolivia

Ma Rurrenabaque sorge anche a pochissima distanza dal Parco nazionale Madidi che è stato istituito, nell’ormai lontano 1995, con lo scopo di proteggere una zona ancora vergine che si estende dai bassopiani amazzonici fino ai picchi ricoperti di neve delle Ande. Da queste parti si possono fare dei veri e propri tour nella giungla che permettono di conoscere la popolazione locale e al contempo ammirare la fauna e imparare come usare le piante a scopi medicinali come le foglie di coca, un’erba che se non trattata aiuta il fisico a far fronte ai problemi relativi alle altitudini.

Altrettanto imperdibili esperienze le possono fare coloro che amano il trekking grazie ai numerosissimi sentieri che partono dalla città. Molto popolare tra i camminatori, per esempio, sono il Mirador de la Cruz e il sentiero dei Ponti Sospesi. Tragitti intensi che portano nel nella foresta amazzonica e che permettono anche di vivere un’avventura adrenalinica presso il Wizard’s Mountain Jungle Lodge dove svetta una zipline lunga 40 metri per volare sopra la foresta.

Rurrenabaque è un punto di partenza ideale anche per coloro che vogliono dedicarsi all’ecoturismo poiché nella zona si trovano alcuni eco-lodge attraverso cui correre a scoprire una grande biodiversità, paesaggi lussureggianti, culture indigene e una popolazione amichevole.

Parco nazionale Madidi

Il meraviglioso e importantissimo Parco nazionale Madidi si estende per circa 19.000 chilometri quadrati in cui sono presenti una varietà di ecosistemi che passano dalla prateria, alla savana, alla foresta tropicale fino ad arrivare agli ambienti aridi andini di alta montagna che spaziano dal livello del mare fino a circa 6000 metri di altitudine.

Vi basti pensare che stando a un recente censimento effettuato dal Servicio Nacional de Áreas Protegidas (SERNAP) in collaborazione con la Wildlife Conservation Society (WCS) che ha coperto appena un terzo del territorio, in questo eccezionale parco vivono ben 1.254 diverse specie di uccelli (vale a dire circa 14% del totale delle specie esistenti), 272 specie di mammiferi, 496 specie di pesci e oltre 213 specie di anfibi.

Il modo migliore per vivere questo spettacolo dalla natura è facendo un itinerario di 3-4 e più giorni partendo proprio dalla città di Rurrenabaque, un’avventura che sarà in grado di far sperimentare un viaggio unico, autentico e sicuro nel cuore della foresta.

Parco nazionale Madidi bolivia

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Uno scorcio del Parco nazionale Madidi

Ci si potrà imbattere in bradipi, vigogne, puma, orsi dagli occhiali, delfini di fiume, ma anche conoscere le tantissime piante medicinali dell’Amazzonia e gli usi tradizionali e sostenibili delle sue numerosissime risorse naturali.

A bordo di una crociera lungo ​​il fiume Tuichi, invece, si avrà a che fare con tartarughe, lontre di fiume giganti, capibara, are e persino scimmie. Disponibili sono anche le passeggiate notturne nel bel mezzo della natura per osservare le creature della notte che popolano questo parco.

In sostanza, fare un tour da queste parti vuol dire scoprire la più bella foresta tropicale della Bolivia, un mondo poco conosciuto da noi europei ma da approcciare assolutamente ed esclusivamente con l’ausilio di una guida.

Le destinazioni vicine più popolari

Dopo aver fatto questo vero e proprio bagno di natura vergine e autentica, il consiglio è quello di visitare alcune destinazioni popolari ma che si trovano ad alcuni chilometri di distanza.

È il caso di Coroico, una città situata a circa 90 chilometri da La Paz e in cima a una collina. Una località in grado di far innamorare poiché caratterizzata da una vegetazione subtropicale, cascate, ruscelli, fiumi balneabili e numerose piantagioni di caffè.

Poi ancora La Paz, la Capitale del Paese che è anche la più alta del mondo grazie ai suoi 3640 metri di altitudine. Tante le attrazioni da ammirare, ma più di altre vi consigliamo il mercato delle stregoneria, dove poter acquistare oggetti e sostanze utilizzate come rimedi naturali, e la Chiesa di San Francesco, il posto perfetto per staccare la spina dal notevole caos cittadino.

Infine, vale la pena fare un salto anche all‘Isola del Sole che si trova sul lato boliviano dell’affascinante Lago Titicaca. Un fazzoletto di terra particolarmente roccioso e caratterizzato da terrazzamenti costruiti dagli Inca che la popolavano in passato.

Insomma, fare un viaggio nel cuore selvaggio della Bolivia, ovvero Rurrenabaque, consente di scoprire meraviglie per noi poco note e assolutamente speciali.

Lago Titicaca isola del sole

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L’Isola del Sole sul Lago Titicaca