Categorie
Basilicata itinerari culturali Notizie Potenza Viaggi viaggiare

Riapre il meraviglioso Castello di Lagopesole

La Basilicata è una regione ricca di antiche tradizioni, storia e che trasuda cultura dai suoi bellissimi paesaggi campagnoli e costieri. In provincia di Potenza, ad esempio, si può fare un tuffo nella storia esplorando le testimonianze storiche e architettoniche del passato che fu.

Dal prossimo 15 agosto, il medievale castello di Lagopesole (Potenza) riaprirà al pubblico a titolo gratuito: una bellissima novità per i visitatori che vogliono esplorare la zona e conoscere una fetta di storia lucana.

La storia del Castello di Lagopesole

Il Castello di Lagopesole è situato su una montagnetta a circa 820 metri di altezza, situata sullo spartiacque tra due fiumi, l’Ofanto e il Bradano. Questo castello di origine medievale, che si erge su una roccaforte normanna, fu residenza federiciana, tanto che lo stesso Imperatore Federico II di Svezia lo amava e lo usava come rifugio durante le sue sessioni di caccia in ambito di arte venatoria.

Nel 1242, infatti, Federico II di Svevia dette inizio ai lavori di ampliamento del Castello: divenne così il maggior punto di riferimento sulla valle di Vitalba. All’esterno, il castello si mostra come un maestoso edificio in pietra arenaria, mentre all’interno presente saloni molto grandi, dove ancora oggi si possono apprezzare antichissime mensole scultoree a reggere gli archi a sesto acuto, decorati di bifore e monofore.

Negli anni e nei secoli, il Castello di Lagopesole ha subito diverse modifiche: oggi, il Comune di Avigliano e l’associazione “Musei e parchi archeologici di Melfi e Venosa” insieme alla Regione Basilicata hanno annunciato la riapertura al pubblico del Castello di Lagopesole.

Gli spazi visitabili in questo primo momento di riapertura del castello, senza alcun pagamento o ticket dovuto, saranno per ora solo il cortile maggiore, la cappella Palatina e il museo dell’Emigrazione lucana, che oggi ospita anche il Centro dei Lucani nel Mondo “Nino Calice”, nonché la sala conferenze che potrà appunto essere usata per convegni e altri tipi di eventi.

La Cappella Palatina del Castello di Lagopesole è un’attrazione di grande suggestione artistica e spirituale: si tratta infatti di vero e proprio gioiello di arte romanica, un luogo sacro capace di incantare i visitatori con i suoi affreschi ben conservati e le decorazioni che narrano antiche storie religiose e cavalleresche. La Cappella Palatina del Castello di Lagopesole è pervasa un’atmosfera mistica e un senso di antica grandezza, che testimonia la ricchezza culturale e artistica di quell’epoca sotto il dominio di Federico II di Svezia.

Dal 15 agosto il Castello di Lagopesole sarà dunque visitabile dal giovedì alla domenica nei seguenti orari: 9:30-13:30 / 15:30-19:30, fino al prossimo 27 ottobre 2024 e cambierà orario nel periodo invernale restando aperto solo il sabato e la domenica nella fascia oraria 9:30-13:30 / 15:00-17:00, per il periodo che va dal 2 novembre 2024 al 30 marzo 2025.

Questa iniziativa si inserisce in un programma di rivalutazione del territorio lucano, tanto che lo stesso Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha dichiarato che la riapertura del Castello di Lagopesole è solo uno dei tanti nuovi progetti volti ad arricchire il viaggio all’interno della cultura e della storia che la regione meridionale ha da offrire ai turisti.

Categorie
Basilicata Borghi Potenza Viaggi

Tolve: una delle mete più spirituali d’Italia

A una trentina di chilometri da Potenza spicca una delle mete più spirituali d’Italia: è il borgo di Tolve, arroccato a 560 metri su di un colle di arenaria abbracciato da alti monti fitti di boschi, dal tipico aspetto di paese-fortezza risalente al XI secolo con cinta muraria, castello e torri.

Qui, infatti, è forte la devozione per San Rocco, venerato in particolare il 16 agosto e il 16 settembre e considerato “protettore dal flagello della peste”: la festa patronale culmina con la solenne processione della cinquecentesca statua del santo portata a spalla dai fedeli, vestita con un abito d’oro realizzato a mano con oro votivo donato dai pellegrini e accompagnata dai canti della tradizione.

La figura di San Rocco di Tolve: il santuario diocesano, la simbologia e i “Percorsi Rocchiani”

Il santo taumaturgo di Monteppelier è il volto della spiritualità del borgo lucano, meta di pellegrinaggi e fede.

L’incontro con Tolve non può, quindi, non passare dalla figura di San Rocco e dai luoghi simbolo, a partire dalla Chiesa Madre di San Nicola, oggi santuario diocesano, custode della statua: in pieno centro, edificata con ogni probabilità nel XII secolo, si presenta in stile gotico e pianta a tre navate.

Di particolare interesse è la navata laterale di sinistra, con tre altari: il centrale dedicato a San Rocco, uno a San Biagio e l’altro al Sacro Cuore, dove è conservato un bellissimo polittico ligneo del Quattrocento, a opera della scuola napoletana fondata da Giotto nel 1330.

E poi, ovviamente, la statua in legno di olivo di San Rocco, dallo sguardo intenso e sorriso rassicurante, ritrovata nel XVI nei pressi del paese.

La fervente venerazione al santo si svela anche negli innumerevoli ex voto della Casa del pellegrino, ai piedi del santuario: sono oggetti, parole, immagini e tavolette dipinte, testimonianza di ringraziamento e di un legame profondo.

Infine, da non perdere il punto più elevato di Tolve, dove una volta sorgeva il castello e oggi una statua in bronzo di San Rocco (il panorama è a dir poco incantevole) e i “Percorsi Rocchiani“, una serie di coinvolgenti itinerari per trekking che convergono al santuario e conducono alla scoperta delle campagne e delle colline attorno al borgo nonché dei paesi e delle regioni limitrofe.
Attraversati dai pellegrini, soprattutto in occasione delle due date della festa patronale, sono l’occasione perfetta per una rigenerante passeggiata immersi nella tranquillità della natura.

Le bellezze del borgo antico

Chi arriva a Tolve per onorare la figura di San Rocco, trova ad attenderlo anche molte altre meraviglie, disseminate lungo il borgo antico che si raggiunge oltrepassando l’Arco delle Torri del XVII-XVIII secolo, parte della cinta muraria medievale: camminando lungo via Marsala, ecco subito un arco in pietra bugnata e poi la Chiesa di San Pietro con, adiacente, l’ex Palazzo Governativo risalente al XVI secolo con portale in pietra lavorata, custode di svariati ex voto dedicati al santo patrono.

Da notare anche Palazzo Ruzzi, a due piani, con facciata impreziosita da lesene, Palazzo D’Erario, con portale d’ingresso in pietra bugnata a punta di diamante e arco a tutto sesto, l’Arco dell’Orologio con torre che svetta sulla piazzetta omonima e l’Arco del Portello, unico superstite del castello longobardo.

Inoltre, sulle pendici del Monte Moltone, si fanno ammirare i resti di una villa ellenistica, con cortile centrale, ambienti residenziali e locali adibiti ai lavori agricoli e al ricovero degli animali.