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Carnevali d’Italia, quali raggiungere in treno

Come spesso accade, quando si decide di spostarsi per raggiungere qualche grande evento o manifestazione lo stress di dover trovare un parcheggio per l’auto.

Ecco perché quest’anno, per raggiungere alcune delle feste di Carnevale più famose d’Italia, ci sono dei treni e dei bus speciali organizzati da Trenitalia che portano comodamente nel cuore delle feste.

Dal Carnevale di Venezia a quello di Termini Imerese, da Perugia a Putignano, le principali mete del Carnevale 2024 diventano più comode e facilmente raggiungibili grazie a collegamenti incrementati sia nel numero di mezzi sia nella loro frequenza, soprattutto nei giorni clou dei festeggiamenti. E poi, viaggiare in treno o in bus collettivo è anche molto più sostenibile.

In treno al Carnevale di Venezia

In occasione del Carnevale di Venezia, sono stati creati 26 treni straordinari da e per Venezia Santa Lucia. A questi si aggiungono i Frecciarossa che già arrivano a Venezia e che sono tantissimi: ben 44 collegamenti tra Milano, Brescia, Verona e Venezia, 32 tra Roma, Firenze, Bologna e Venezia, otto tra Torino e Venezia, due tra Genova e Venezia e quattro collegamenti tra le principali città della linea Adriatica e Venezia, con partenze da Lecce, Bari, Foggia, Pescara, Ancona e Rimini.

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Fonte: iStock – Ph: Crisfotolux

Il Carnevale di Venezia

Treni speciali per la battaglia delle arance a Ivrea

In Piemonte, in aggiunta ai collegamenti da Torino e Novara, si può raggiungere lo storico Carnevale di Ivrea con il treno regionale domenica 11 febbraio. Partono infatti quattro treni straordinari tra Torino Porta Nuova e il centro di Ivrea (due per l’andata e due per il ritorno) per poter assistere alla celebre battaglia delle arance.

Treni e bus per il Carnevale di Putignano

Il celebre Carnevale di Putignano è raggiungibile con i treni e gli autobus di Ferrovie del Sud Est (società del Polo Passeggeri del Gruppo FS). Domenica 11 febbraio saranno messi a disposizione 20 treni e 24 bus, con oltre 4.800 posti, per poter assistere alle sfilate dei carri allegorici di cartapesta raggiungendo la città in modo comodo, sicuro e sostenibile.

Nelle giornate del 13 febbraio, in occasione del Martedì Grasso, e di sabato 17, per la festa finale, ci saranno ulteriori tre bus Putignano-Bari (via Casamassima e via Conversano) e Putignano-Martina Franca, per garantire il rientro anche in serata.

Carnevale di Putignano

Fonte: Shutterstock

Il Carnevale di Putignano

Treni speciali per il Carnevale di Termini Imerese

Due treni straordinari raggiungono anche uno dei Carnevali più famosi della Sicilia, il Carnevale di Termini Imerese. I treni circoleranno nella serata fra il 10 e l’11 febbraio, fra l’11 e il 12 febbraio e fra il 13 e il 14 febbraio. Il treno parte da Termini Imerese alle 00.30 e arriva a Cefalù alle 00.53, con fermate intermedie a Campofelice e Lascari, mentre un altro treno parte da Termini Imerese alle 00.35, arriva a Palermo Centrale all’1.20 con fermate intermedie a Trabia, S. Nicola, Altavilla Milicia, Casteldaccia, S. Flavia, Bagheria, Ficarazzi, Roccella e Brancaccio.

Al Carnevale di Spoleto con treno +bus

A Spoleto, in occasione della sfilata del Carnevale di domenica 11 febbraio, sarà disponibile il servizio Spoleto Link (treno + bus) che consente di raggiungere il centro storico della città, dalla stazione, in meno di dieci minuti e che offre 29 corse al giorno – nei giorni festivi – tra la stazione e il parcheggio Posterna.

Al Carnevale di Muggia con treno+motonave

Dall’8 al 14 febbraio, la cittadina di Muggia nel Friuli-Venezia Giulia ospita il tradizionale Carneval de Muja, giunto alla 70esima edizione e che è raggiungibile con il servizio Muggia Link (treno+motonave) che in 30 minuti collega, direttamente e senza fermate intermedie, Trieste a Muggia.

Tanti treni per il Carnevale di Monfalcone

Sono decine i collegamenti quotidiani per raggiungere il Carnevale di Monfalcone, che quest’anno festeggia il suo 140esimo anniversario, da Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone e Venezia.

Carnevale di Perugia in treno

Oltre 50 treni regionali rendono facilmente raggiungibile il Carnevale di Perugia da tutta l’Umbria e da Arezzo, Firenze e Roma. Il Carnevale dura dall’8 al 18 febbraio.

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Questo è il Carnevale più “stretto d’Italia”: la festa è cominciata

Colori, maschere, divertimento, gioia e tanta bellezza, ma con dei carri particolarissimi e in formato “ridotto”. A Melilli va in scena il Carnevale più stretto d’Italia e la festa è cominciata: maestoso, particolarissimo e anche con una storia ricca alle spalle. Quella che si svolge quest’anno è la 64esima edizione e si tratta di un appuntamento davvero peculiare, su cui si sta lavorando con una progettazione che mira a renderlo celebre in tutto il mondo.

Melilli è un comune siciliano, che si trova nel territorio del Libero consorzio comunale di Siracusa, qui va si tiene questo Carnevale unico nel suo genere che vede l’arte dei maestri carristi creare meraviglia, facendo i conti con le stradine strettissime del centro storico.

Il Carnevale più stretto d’Italia, benvenuti a Melilli

Si trova a soli 22 chilometri da Siracusa ed è un luogo con una storia antica alle spalle, ma anche con tradizioni che oggi lo rendono il posto da raggiungere per vivere un Carnevale davvero unico nel suo genere.

Tanto che l’obiettivo è quello di farlo inserire nel Guinness Word Record, ma non solo perché il progetto generale è ambizioso, importante e mira alla valorizzazione.

Ma perché è il Carnevale più stretto d’Italia? Si tratta di una definizione che rappresenta alla perfezione l’evento dal momento che, chi realizza i carri, deve fare i conti con una sfilata che passa attraverso strade di piccole dimensioni. “La caratteristica dei vicoli stretti del centro storico, che ospitano il passaggio dei carri allegorici “mignon” creati da artigiani carristi – viene spiegato in una nota -, ha conferito a Melilli il titolo di Carnevale più Stretto d’Italia. Carri larghi appena due metri, si aprono in piazza per circa 16/18 metri rivelando la magia al loro interno”.

E se già il Carnevale è una festa intrisa di magia, grazie ai suoi colori, alle maschere e al divertimento, qui lo stupore diventa ancora più grande. Anche perché Melilli è un contenitore di tanti appuntamenti diversi, che vanno in scena regalando tantissimo divertimento. La tradizione carnevalesca è lunga, la città è stata inserita nella Rete dei Carnevali Storici d’Italia, e qui si articola nelle sfilate in maschera di Villasmundo, nei festeggiamenti di Città Giardino e nei particolarissimi carri allegorici melillesi. “Una storicità affermata che si fa fulcro di tradizione e innovazione al contempo”, spiega la nota.

Il progetto di valorizzazione del Carnevale più stretto d’Italia

È in corso un importante progetto di valorizzazione del Carnevale più stretto d’Italia, a curarla è la cooperativa Badia Lost&Found che non guarda solo all’obiettivo di inserire questo evento nel Guinness Word Record, ma ha anche permesso a Melilli di entrare a far parte della Rete dei Carnevali Storici d’Italia dal Ministero della Cultura. Ciò significa che diventa parte integrante della Candidatura UNESCO per tutti i Carnevali Storici aderenti, tra cui Avola, Acireale, Cento, Foiano, San Giovanni in Persiceto, Sciacca, Putignano, Tempio Pausania e Fano.

Tra gli altri obiettivi raggiunti dal progetto di valorizzazione portato avanti dalla cooperativa anche l’iscrizione al Registro delle Eredità Immateriali Siciliane (REIS).

Il Carnevale prende il via l’8 febbraio e prosegue con tanti eventi fino al 13 febbraio. Tra i momenti più significativi è prevista l’inaugurazione de “Il Carnevale più Stretto d’Italia”, con una targa nel punto più “stretto” di via Iblea.

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Il Carnevale più suggestivo d’Europa inizia con un blackout

A notte fonda, quando a illuminare la città sono solo i lampioni e le stelle, tutte le luci si spengono e i quartieri e le piazze sprofondano nel buio più nero. Si tratta di un blackout che si ripete anno dopo anno e che dà inizio al Carnevale più famoso della Svizzera, nonché uno tra i più suggestivi del mondo.

Ci troviamo a Basilea, nella città che si adagia sul fiume Reno e che confina con la Francia e la Germania. Il suo delizioso centro storico, che si avviluppa intorno alla Marktplatz, è una preziosa testimonianza del passato medievale del territorio ed è dominato dall’imponente municipio del XVI secolo caratterizzato da mattoni rossi.

Le cose da fare e da vedere in città sono tante e diverse: la cattedrale gotica del XII secolo, per esempio, o la celebre Università che conserva le opere dell’umanista e filosofo Erasmo. E poi c’è il Carnevale, un appuntamento imprescindibile per cittadini e viaggiatori che non solo porta in scena il folklore, le tradizioni e le usanze della comunità, ma è rappresentativo dell’identità stessa della città. Ed è bellissimo.

Frau Fasnacht: il Carnevale di Basilea

Tre giorni di festa, di meraviglia e di stranezze. Tre giorni in cui l’ordine delle cose viene sovvertito: questo è il Carnevale di Basilea, quello che i cittadini chiamano Frau Fasnacht e che per la sua unicità è stato inserito all’interno della lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2017.

Cos’ha di speciale questa celebrazione, che si è guadagnata un posto d’onore tra le cinquanta feste più famose d’Europa, è presto detto. Frau Fasnacht porta in scena tra le strade, le piazze e i quartieri della città uno spettacolo unico e affascinante, fatto di creatività, arte e folklore, ma anche di ironia dissacrante e sovversiva. Del resto a Carnevale ogni scherzo vale, e gli abitanti di Basilea hanno scelto di prendere sul serio il famoso detto.

Carnevale di Basilea

Fonte: iStock/schulzhattingen

Carnevale di Basilea

Il Carnevale più suggestivo d’Europa: date e appuntamenti

Tutto ha inizio alle 4.00 in punto il lunedì che segue il mercoledì delle Ceneri. La città sprofonda in un totale blackout, ma non c’è nulla da temere: è solo il principio di Frau Fasnacht.

I cittadini scendono in strada sfilando tra i quartieri con migliaia di lanterne dipinte a mano: Basilea si illumina di meraviglia mentre si diffonde la musica fragorosa dei pifferai e dei suonatori di tamburo. Il Morgenstreich, questo il nome della sfilata notturna che apre il Carnevale di Basilea, attraversa i punti iconici della città: Barfüsserplatz, Marktplatz, Rümelinsplatz, Falknerstrasse e Freie Strasse. Tutti sono invitati a scendere in strada e a prendere parte alla festa.

Il Frau Fasnacht continua durante il giorno. Oltre 10.000 figuranti indossano le maschere della tradizione attraversando l’intera città. La sera, invece, vengono esposte tutte le lanterne dipinte nella Münsterplatz.

Il martedì è il giorno in cui i bambini possono dare sfogo alla creatività e all’immaginazione. Il Carnevale si dirama in ogni angolo della città e invita tutti, indistintamente dall’età, a scendere in strada con costumi fantasiosi e divertirsi tra carri, caramelle e coriandoli.

“I tre giorni più belli dell’anno”, così vengono definiti dai cittadini di Basilea, si concludono il mercoledì sera. La città si anima a suon di musica e allegorie satiriche dove tutti sono invitati a partecipare. Poi, nella notte tra mercoledì e giovedì alle 4.00 in punto, esattamente come è iniziato, il Frau Fasnacht si conclude con un’ultima marcia. A quel punto non resta che salutarsi e attendere il prossimo Carnevale.

Carnevale di Basilea, sfilata del 2023

Fonte: iStock/Helior

Carnevale di Basilea, sfilata del 2023
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Il Carnevale più insolito d’Europa? Una sfilata di mostri. Ecco dove

Il Carnevale, un festival di maschere, colori e risate, è sempre stato un momento di gioia per grandi e piccini. Questa festa, che si svolge in ogni angolo dell’Italia, è una delle più attese dell’anno, capace di far rivivere le antiche tradizioni e di portare un’ondata di allegria in ogni angolo del Paese.

Ma il Carnevale non è solo una ricorrenza italiana. In tutto il mondo, la gente si riunisce per celebrarla secondo le proprie tradizioni, alcune delle quali forse ancora poco note, a cui vale assolutamente la pena partecipare.

Il nostro viaggio di oggi ci porta in Ungheria, nel pittoresco paese di Mohács, lungo le rive del Danubio. Dal 8 al 13 febbraio, questo tranquillo borgo si trasforma in un’esplosione di colori e suoni, un turbinio di allegria che riempie le strade e i cuori dei suoi abitanti, dando vita alla magia del Carnevale, conosciuto localmente come Busójárás.

Il Carnevale di Mohács, un vortice di colori e tradizioni ungheresi

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria

Le radici del Carnevale di Mohács sono profondamente intrecciate con la storia dell’Ungheria e risalgono al lontano 1783. Questa tradizione centenaria ha saputo resistere al passare del tempo, evolvendosi fino a diventare uno dei carnevali più importanti e amati in tutta Europa.

È un autentico rituale, un momento di condivisione e celebrazione che ti permetterà di immergerti completamente nelle tradizioni locali. Al centro di tutto, ci sono i Busó: figure affascinanti e misteriose che, con le loro tipiche maschere di legno e costumi tradizionali, animano la città.

Create dagli abili artigiani locali, non sono semplici oggetti, ma veri e propri simboli e testimonianze di un’arte millenaria, che si tramanda di generazione in generazione. Quando sfilano per le strade, il loro grido di battaglia bao-bao risuona nell’aria, creando un’atmosfera carica di emozione e fascino.

Farsangtemetés: addio all’Inverno

Il Carnevale di Mohács culmina con un rituale tanto affascinante quanto simbolico: la cerimonia del Farsangtemetés, che assume le forme di un funerale simbolico, rappresentando l’addio all’inverno e il benvenuto alla primavera. È un momento di rinnovamento che coinvolge l’intera comunità in un grande abbraccio festoso. Le strade si animano, i volti si illuminano e l’aria si riempie di risate e allegria, segnando l’arrivo di una nuova stagione e la promessa di giorni più luminosi.

La piazza principale prende vita e si illumina, la danza delle fiamme, la melodia avvolgente della musica e i movimenti ritmici dei balli creano un’atmosfera di gioia contagiosa. È un vero e proprio caleidoscopio di emozioni uniche e imperdibili.

E poi c’è l’accensione del falò serale, uno dei momenti più attesi e popolari del Carnevale. Un enorme fuoco brucia al centro della piazza principale, illuminando i volti dei Busó e degli ospiti con una luce calda e accogliente. Il bagliore delle fiamme danza sulle maschere di legno, mentre la musica ad alto volume fa da colonna sonora a questo spettacolo indimenticabile. Di tanto in tanto, il suono dei cannoni interrompe la melodia, aggiungendo un tocco di suspense e di emozione.

Inoltre, ogni angolo della città si trasforma in un banchetto di sapori, con bancarelle che offrono le più autentiche specialità ungheresi. Sotto tende colorate e tra risate e chiacchiere, i visitatori possono assaporare piatti di carne succulenti, preparati secondo antiche ricette e abilmente conditi con spezie locali. L’aroma invitante delle pietanze si diffonde nell’aria, mescolandosi con l’odore del famoso vino della regione. E infine, nessuna festa sarebbe completa senza i dolci caratteristici. Qui, la ciambella regna sovrana, può essere gustata in versione salata o dolce e ogni morso è un’esplosione di gusto che delizia il palato.

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria
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9 Carnevali storici per una regione: la festa è iniziata

Un mese di eventi che si concluderà il 13 febbraio: stiamo parlando del Carnevale in Basilicata, regione in cui si svolgono ben nove appuntamenti storici che vengono tutelati dalla Rete dei Carnevali con valenza antropologica e culturale.

Sì, perché si tratta di rituali suggestivi che custodiscono antiche tradizioni. Ogni appuntamento ha le sue tipicità e caratteristiche ma, in generale si tratta di momenti capaci di far rivivere la cultura della transumanza e che sono anche un filo diretto con la simbologia antica, con le raffigurazioni di animali e significati della civiltà rurale.

Non solo eventi, quindi, ma anche la rappresentazione del legame che sussiste tra chi vive in Basilicata e le sue risorse paesaggistiche. Sono ben nove i carnevali storici, una sola la regione che li ospita.

I 9 Carnevali storici della Basilicata: quali sono

Scoprire un territorio anche attraverso gli eventi ci permette di arrivare alla sua anima più vera. Ed è quello che si può fare in Basilicata grazie ai Carnevali storici che vengono valorizzati e tutelati dalla Rete dei Carnevali Lucani con valenza antropologica e culturale: al suo interno si trovano i più rappresentativi, nove, che corrispondono ad altrettanti comuni e maschere tradizionali.

Nello specifico si tratta di: Teana l’Orso, Satriano il Rumita, Tricarico (capofila del progetto) l’màshkr, Cirigliano le Stagioni, Aliano le Maschere cornute, San Mauro Forte i Campanacci, Lavello il Domino, Montescaglioso con due Carnevali e la maschera che lo contraddistingue, il Carnevalone, Stigliano il Pagliaccio.

Ogni comune ha le sue tipicità a tradizioni. Partendo dal comune capofila, ovvero quello di Tricarico dove le maschere del luogo rappresentano toro e mucca. Nel dialetto locale si chiamano “l’Mash-kr” e prevedono per la mucca un cappello a falda larga, con foulard e velo entrambi bianchi, impreziosito da nastri colorati fino alle caviglie, per il toro – invece – nero e con nastri rossi.

Un'immagine del Carnevale di Tricarico con il toro la mucca

Fonte: Ufficio Stampa – ATP Basilicata

Il Carnevale di Tricarico con le due maschere del toro e della mucca

Tra i più conosciuti, poi, quello di Teana con l’Orso e il “processo”, che si tiene l’ultimo sabato di festa. La Foresta che cammina, invece, è a Satriano con il Rumita, spirito del bosco, gli uomini che diventano alberi e viceversa.

Una sfilata con Pulcinella e le maschere delle 4 stagioni e i 12 mesi si può ammirare a Cirigliano, dove il corteo prende il via dal cinquecentesco Castello Baronale e percorre il centro storico.

Ad Aliano, invece, vi sono le maschere cornute che sfilano per il borgo, mentre a San Mauro Forte durante il Carnevale si sente il suono dei campanacci.

I “festini” si tengono a Lavello, si tratta di appuntamenti in cui si balla con il Domino, una maschera che indossa una tunica in raso. A Montescaglioso vanno in scena il Carnevalone Tradizionale e il Carnevale Montese, mentre il Pagliaccio è protagonista a Stigliano.

Il progetto dei Carnevali storici

I Carnevali in Basilicata hanno preso il via dal 13 gennaio e si concluderanno il 13 febbraio 2024, quando prenderà il via il periodo della Quaresima. E così, in questi luoghi, miti e leggende mettono al centro della scena la natura e gli animali, le tradizioni del passato e le tipicità. Le varie manifestazioni hanno preso il via a San Mauro Forte e si concluderanno in occasione del Martedì Grasso (il 13 febbraio).

In quasi ogni comune della Basilicata si farà festa con appuntamenti tradizionali. Un’occasione perfetta per scoprire questa terra, bellissima e affascinante. La Rete dei Carnevali è un progetto che ha come obiettivo quello di valorizzare e promuovere le identità lucane sia all’interno che all’esterno della regione.

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Sotto gli abissi del mare ha preso vita il Carnevale

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per raggiungere, ammirare, contemplare e toccare con mano tutte le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. Opere d’arte, capolavori architettonici, creazioni che portano la firma di Madre Natura sono delle vere e proprie attrazioni turistiche che ogni giorni ci invitano a viaggiare in lungo e largo.

Eppure, all’ombra dell’immenso patrimonio naturalistico, paesaggistico, storico e culturale, esistono delle bellezze incredibili ancora inesplorate che si celano oltre il visibile. Ed è proprio di una queste che vogliamo parlarvi oggi, di un parco sculture che è immerso a 8 metri di profondità sotto il livello del mare.

È qui che grazie al meticoloso e visionario lavoro di Jason deCaires Taylor sotto gli abissi del mare ha preso vita il carnevale. Se volete scoprire questo luogo unico e intriso di fascino, inserito nella lista delle 25 meraviglie del mondo dal National Geographic, preparate i bagagli: si vola a Grenada.

Grenada: il parco delle sculture nascosto sotto il Mar dei Caraibi

Il nostro viaggio di oggi ci porta dall’altra parte del mondo, e più precisamente al largo della costa occidentale di Grenada, la nazione caraibica composta da un’isola principale e da piccole isolette che si snodano tutto intorno, e che è conosciuta come l’Isola delle Spezie. È proprio qui che tra case colorate in stile coloniale, mare cristallino e lingue colorate, è possibile scoprire uno dei segreti meglio custoditi dal mare.

Stiamo parlando del Molinere Bay Underwater Sculpture Park, un parco sottomarino di sculture situato nel cuore del Mar dei Caraibi al largo della costa di Grenada. Un museo inedito e straordinario che porta la firma dello scultore britannico Jason deCaires Taylor e che si snoda su un’area di 800 metri quadrati. Qui, tra la sabbia e le formazioni rocciose naturali, è possibile avvistare 75 installazioni ecologiche e sostenibili che celebrano il mare, il mondo e la natura.

Ma non è tutto perché il Molinere Bay Underwater Sculpture Park, proprio adesso, si è arricchito di nuove sculture che celebrano una delle tradizioni più affascinanti del Paese.

Molinere Bay Underwater Sculpture Park

Fonte: Jason deCaires Taylor

Molinere Bay Underwater Sculpture Park

Il Carnevale sotto gli abissi

Correva l’anno 2006 quando lo scultore Jason deCaires Taylor poneva la prima pietra di quel progetto straordinario e visionario che oggi conosciamo col nome Molinere Bay Underwater Sculpture Park. Di tempo ne è passato e anno dopo anno il parco sottomarino si è arricchito di nuove sculture. Le ultime sono state installate e inaugurate proprio nel novembre del 2023 per celebrare una delle tradizioni più celebri e affascinanti della nazione caraibica.

Si tratta di Coral Carnival che, come il nome lascia intuire, è una serie di 27 opere che celebrano lo Spicemas, il carnevale annuale di Granada. Lasciandosi ispirare da questo, Jason deCaires Taylor ha creato un corteo scultoreo in collaborazione con un gruppo di artisti locali dando vita a tutta una serie di personaggi simbolici e rappresentativi della cultura e della storia del Paese.

Le sculture, abbigliate con cappelli a punta, scarpe di legno e lunghi mantelli, hanno i volti nascosti da maschere di metallo. Una raffigurazione molto forte, questa, che rappresenta la perdita d’identità delle popolazioni locali durante la schiavitù. Non manca neanche Jab Jab, uno dei personaggi principali delle festività culturali di Grenada che ha l’aspetto di un diavolo.

Le opere sono state decorate con materiali organici e pigmenti sostenibili come il nero di seppia, la cocciniglia e la curcuma per rispettare l’ambiente naturale e sottomarino. Il risultato è davvero sorprendente, unico come nessun altro al mondo.

Il Molinere Bay Underwater Sculpture Park, che si trova a circa 8 metri di profondità, può essere raggiunto tramite immersioni o ammirato dall’alto facendo snorkeling. È anche possibile raggiungerlo con imbarcazioni dal fondo di vetro che partono da St Georges e da Grand Anse.

Coral Carnival

Fonte: Jason deCaires Taylor

Coral Carnival, il Carnevale di Grenada prende vita negli abissi del Mar dei Caraibi
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Esiste un altro “Carnevale” che si festeggia ad agosto. Lo conosci?

Carnevale è una delle feste più amate dai bambini e dagli adulti perché le strade si riempiono di colori e allegria. E se non fossero solo i primi mesi dell’anno ad essere dedicati a questa manifestazione? A Barcellona “Carnevale” si festeggia anche ad agosto con la Fiesta Major, una manifestazione che si svolge nel quartiere Gràcia, per una settimana. Dal 15 al 21 agosto, camminare tra i palazzi e le stradine di una delle zone più affascinanti di Barcellona sarà un vero sogno ad occhi aperti e permetterà di immergersi nella vera tradizione del posto.

Una sfida a colpi di decorazioni

Le feste annuali di quartiere sono comuni a Barcellona, pronte a rendere ancora più vivace la città catalana, ma la Fiesta Major è quella che attira molti visitatori perché il tratto distintivo è quello di essere spettacolare. Il quartiere residenziale di Gràcia è una zona molto particolare, inizialmente era un paesino indipendente della capitale della Catalogna, annesso alla città nel 1897. L’atmosfera rilassata e lo stile giovanile ne hanno fatto un quartiere dinamico in cui la Fiesta Major non poteva che essere il suo completamento.

Il festival affonda le sue radici nel diciannovesimo secolo e vede le vie del quartiere sfidarsi a colpi di decorazioni. Gli abitanti delle differenti strade scelgono un tema a cui ispirarsi (può essere di varia natura, dallo sport, alla storia fino al mondo marino) e, animati dallo spirito di una sana competizione, abbelliscono la strada in modo originale. Gli oggetti sono realizzati interamente a mano spesso con materiali riciclati e si contraddistinguono perché fuori dal comune.

Una decorazione de la Fiesta Major de Gràcia

Fonte: iStock/Gonzalo Vega

Un’opera di cartapesta durante la Fiesta Major de Gràcia

Il festival si apre il 15 agosto con una sfilata tra le strade del quartiere in cui i protagonisti assoluti sono le opere in cartapesta raffiguranti draghi, giganti o personaggi spesso immaginari. Una volta dato il via alla festa, è possibile passeggiare tra le oltre 20 strade e piazze del quartiere e farsi rapire dallo spettacolo delle decorazioni che diventano ancora più suggestive la sera. Al calar del sole le illuminazioni danno alle opere un aspetto ancora più bello e incantevole.

Non solo decorazioni tra le strade di Gràcia

Il quartiere di Gràcia a lungo è stato un paese e proprio per questo ha conservato intatte le sue tradizioni: Fiesta Major è il momento giusto per scoprire i mille volti della zona. Non sono solo le decorazioni ad animare il festival, ma anche una serie di attività, spettacoli e momenti di divertimento per grandi e piccini. Tra gli eventi più suggestivi a cui assistere ci sono i colles castelleres, le “torri umane” tipiche della regione catalana, in pratica una colonna formata da 7-8 persone in equilibrio l’una sull’altra che inizia a muoversi tra le strade del quartiere.

Una strada di Gràcia

Fonte: 123RF

Fiesta Major de Gràcia e una delle sue decorazioni

Un’altra tradizione a cui assistere durante la Fiesta Major de Gràcia è quella de i correfoc che affonda le sue radici nell’abilità dei catalani nel maneggiare il fuoco. Durante le serate, alcune persone travestite da demoni inseguono i passanti brandendo delle torce e dando vita a una danza fuori dal comune. Di sicuro il “carnevale” estivo di Gràcia è un appuntamento imperdibile e un modo per conoscere meglio la storia e le tradizioni catalane.

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In questa città è nato il Carnevale americano. È tutto pronto per la festa

Il mese di febbraio coincide da sempre con uno degli eventi più attesi di sempre da grandi e bambini. Un periodo fatto di festeggiamenti folli, travestimenti irriverenti e celebrazioni ironiche e grottesche. Stiamo parlando del Carnevale, quel momento dell’anno dove tutto, o quasi, è concesso.

Una festa, questa, antichissima e secolare, che affonda le sue origini in tempi lontani e che racconta tradizioni e usanze che si diversificano nel mondo e che anno dopo anno diventano sempre più grandiose.

Ed è proprio un viaggio verso una di queste tradizioni che vogliamo fare oggi con voi, portandovi a toccare con mano la straordinaria atmosfera di festa che si respira nella città dove è nato il Carnevale americano. Preparate le valigie, si vola in Alabama.

1703: nasce il Carnevale negli Stati Uniti

A differenza di quanto in molti pensano, il Carnevale americano non è a nato a New Orleans, anche se le grandiose celebrazioni in questa città ci hanno fatto sempre credere il contrario. Per scoprire le sue origini dobbiamo volare in Alabama e più precisamente a Mobile.

Situata negli Stati Uniti d’America, Mobile è il capoluogo dell’omonima contea nonché una delle principali città di tutta l’area urbana e metropolitana. È in questa città, che un tempo era capitale della Louisiana francese, che le celebrazioni di Carnevale furono importate dagli esploratori francesi.

La storia vuole che nel 1703 fu creata e trasportata per le vie cittadine una grande testa di toro fatta di cartapesta che rappresentava la mucca grassa. Quel giorno, forse senza volerlo, prendeva vita la prima sfilata di Carnevale negli Stati Uniti d’America.

Nel XIX secolo, invece, si diffuse l’usanza di sfilare per la città, durante la notte di Capodanno, indossando maschere e costumi folcloristici. Una tradizione, questa, che influirà successivamente sui festeggiamenti del Carnevale.

Un’altra evoluzione ci fu dopo la guerra civile americana, quando Joen Cain, cittadino di Mobile, si vestì da capo Chickasaw Slackabamarinico e guidò una parata per la città. Nacque così il Joe Cain Day che si celebra la domenica antecedente al Mercoledì delle Ceneri, una festa che viene perpetuata ancora oggi e che dà vita al Carnevale odierno.

Come si celebra il Carnevale a Mobile

Oggi il Carnevale di Mobile è un vero e proprio appuntamento imperdibile che coinvolge i cittadini e i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. In questa città portuale, infatti, si susseguono in due settimane e mezzo oltre 40 sfilate.

Carri allegorici, irriverenti e ironici attraversano le strade della città, mentre chi è a bordo lancia dolci, orpelli, perline e dobloni come regalo ai cittadini. Immancabili, in questo periodo, sono i Moon Pies, i dolcetti fatti di marshmallow e graham cracker ricoperti di cioccolato che sono diventati il simbolo del Carnevale di Mobile e di quello americano.

Se siete affascinati da questa celebrazione, allora, dovete inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una visita al Museo di Carnevale situato in città. All’interno di un palazzo storico si snodano ben 14 gallerie all’interno delle quali è possibile fare un viaggio nel tempo e scoprire le tradizioni, le usanze e la storia della nascita del Carnevale americano.

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Carnevale: le manifestazioni imperdibili nei borghi d’Italia

Il Carnevale è una delle feste più colorate, divertenti e attese da grandi e piccini e sono tantissime le manifestazioni storiche in tutta Italia. Oltre a quelle più antiche e famose anche all’estero, ci sono anche moltissimi appuntamenti, alcuni dei quali ancora poco conosciuti, cui vale assolutamente la pena partecipare. Ecco quelli da non perdere.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Trentino-Alto Adige

El Carneval de Valfloriana in Val di Flemme

Sabato 18 febbraio nel borgo di Valfloriana, in Val di Flemme, si terrà un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti che parte da frazione Sicina fino alla frazione Villaggio. Si tratta di uno dei Carnevali più antichi del Trentino Alto Adige. L’evento è noto per i famosi ‘Matoci’, maschere di legno lavorate a mano che rendono questo appuntamento davvero imperdibile.

Carnevale e Sciata asburgica a Madonna di Campiglio

Dal 19 al 24 febbraio Madonna di Campiglio, amata per le sue piste, rivive l’atmosfera dei fasti della corte asburgica con la Principessa Sissi e l’Imperatore Francesco Giuseppe. Accanto alle numerose iniziative da osservare come spettatori, ci saranno altrettante occasioni da vivere come protagonisti di una fiaba. Tra queste la “Sciata asburgica” (su prenotazione) in programma giovedì 23 febbraio. Gli ospiti potranno noleggiare il costume d’epoca, da scegliere in una collezione di numerosi modelli, e poi avventurarsi sulle piste della Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta a fianco della coppia imperiale, culminando l’esperienza con un gustoso aperitivo in rifugio alpino.

Il Carnevale ladino in Val di Fassa

Sono numerose le manifestazioni organizzate per Carnevale nelle diverse piazze dei paesi della Val di Fassa, mondo fatato in Trentino, ma l’appuntamento più atteso è senza dubbio quello di Campitello. Come ogni anno, la domenica che precede Martedì Grasso, in Piaz de Ciampedel, sfilano moltissime maschere che indossano le tipiche “facères da bel e da burt” (maschere, “belle” o “brutte”, finemente intagliate nel legno da artisti locali) e si esibiscono in sketch spiritosi e scherzi, coinvolgendo gli spettatori. Come da tradizione, la parata è aperta dal “Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries” (Gruppo delle maschere di Canazei e Gries) che si esibirà con Lachè, Bufon e Marascons, le maschere “guida” uniche in tutto l’arco alpino, nei loro costumi riccamente decorati.

Carnevale sulle Fontane a Vigo di Fassa

Il Carnevale Fassano è il periodo più allegro, spensierato e chiassoso di tutto l’anno. Fino al 21 febbraio, a Vigo, in provincia di Trento, si può seguire un’originale percorso a tappe che accompagna i visitatori alla scoperta delle tradizioni ladine. L’itinerario conduce negli angoli caratteristici del paese, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove ci si imbatte in 11 casette sulle fontane, realizzate artigianalmente da privati, scolaresche ed associazioni di volontariato, ognuna delle quali racconta un aspetto diverso del Carnevale, dalle maschere tipiche, le cosidette “faceres”, ai variopinti costumi, dalle leggende agli antichi riti propiziatori. Il 21 febbraio si terrà anche la grande parata di carnevale con tante maschere lungo Strada Rezia e, a seguire, festa con musica, ballo e delizie gastronomiche tipiche.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Friuli-Venezia Giulia

Una delle tradizioni più caratteristiche di Sappada/Plodn, isola linguistica di matrice tedesca, è il Carnevale (Vosenòcht), momento fondamentale in cui si intrecciano ritualità e folclore. Protagoniste assolute sono le maschere in legno intagliate da artigiani locali e tramandate di generazione in generazione. I festeggiamenti si svolgono come un tempo nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, dedicate ai tre diversi ceti della società: la “Domenica dei poveri” (pèttlar sunntach), in cui si usa vestire abiti dimessi e svolgere i lavori più umili per guadagnarsi da vivere; la “Domenica dei contadini” (paurn sunntach) che rievoca gli antichi lavori agricoli e la “Domenica dei signori” (hearn Sunntach), espressione della classe benestante e occasione di sfoggio dei costumi più raffinati. Durante questo periodo si possono gustare specialità come i mogn kropfen e le orecchiette di coniglio. La manifestazione dura fino al 21 febbraio.

L’antichissimo Carnevale di Muggia

Nel bellissimo borgo di Muggia scopriamo le origini antichissime di un Carnevale imperdibile, citato ufficialmente per la prima volta negli statuti comunali del 1420. El Carneval de Muja era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la caccia al toro, d’origine veneta, e il ballo della verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è Piazza Marconi. Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d’oro di fronde e di arance. La sfilata avrà luogo il 19 febbraio. Tra i dolci troviamo le frittole triestine, “polpettine ” con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato.

Carnevale di Resia, tra dolci e monumenti

Un fitto calendario di eventi, escursioni naturalistiche e stage di danza è in programma dal 17 al 22 febbraio a Resia, in occasione del Carnevale (Püst), oltre alla possibilità di gustare le pietanze tipiche nei ristoranti del borgo e di visitare il Museo dell’Arrotino e il Museo della Gente della Val Resia. Protagonisti della manifestazione diventano due dolci molto particolari: la sope e il bujarnik, quest’ultimo annoverato tra i prodotti agroalimentari tipici del Friuli Venezia Giulia.

Carnevale di Sauris con la “Notte delle Lanterne”

Sauris/Zahre, borgo incastonato nelle Alpi Carniche, ha una tradizione legata al Carnevale tra le più radicate dell’arco alpino: protagonisti della festa sono il Rölar, figura magica e demoniaca con il volto ricoperto dalla fuliggine, e il Kheirar, il re delle maschere. La tradizione prevede la preparazione dei vledlan (frittelle con le erbe), che nella frazione di Lateis assume la forma tronca di ‘vlé’ (nella lingua germanica locale significa anche pulce), a base di farina, zucchero, uova e arricchiti da grappa ed erbe aromatiche, come la menta selvatica e la salvia. Il sabato prima del mercoledì delle Ceneri, il 18 febbraio, avrà luogo la tradizionale “Notte delle Lanterne”, suggestiva passeggiata al chiaro di luna.

Le altre manifestazioni imperdibili

Ritorna la Zinghenesta nella Valle del Biois

Domenica 19 febbraio, la Zinghenesta, tradizionale festa in maschera di Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, celebra la decima edizione dopo due anni di stop. L’iniziativa coinvolgerà tutta la Valle del Biois, per l’intera giornata: la sfilata partirà alle 8 della mattina da Falcade in direzione Caviola e intorno a mezzogiorno giungerà a Canale d’Agordo, nella piazzetta di Tancon, davanti alla Casa delle Regole. Qui ci sarà uno dei momenti più importanti della giornata: la rivelazione della Zinghenesta, cioè della ragazza più bella del paese, cui seguirà la sfilata della protagonista della festa e del suo seguito, fino all’evento clou del pomeriggio: il processo al Carnevale, preceduto dal concorso della maschera più bella.

Carnevale dei Bambini ad Acquasparta

Il 19 febbraio sarà l’ultimo giorno dedicato al Carnevale dei Bambini di Acquasparta, perla umbra in provincia di Terni, inserita nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia. In programma l’esibizione delle Majorettes Pomezia Diamond e del gruppo bandistico Città di Acquasparta. In occasione della manifestazione sarà attiva la taverna, dove poter degustare menù a base di piatti tipici locali.

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Battaglie d’arance, streghe e spade: così il mondo celebra il Carnevale

Paese che vai, usanze che trovi: il celebre proverbio si addice alla perfezione ad alcuni aspetti della cultura e ancora di più al Carnevale. Il periodo più allegro e colorato dell’anno fatto di travestimenti, maschere e dolci, è il momento per divertirsi e fare festa. Le sfilate di carri allegorici segnano la fine dello stesso Carnevale nella maggior parte delle città. In altre invece la tradizione viene soppiantata da streghe, battaglie a suon di arance e tagli di cravatte che hanno una sola cosa in comune: trascorrere una giornata in allegria.

Non solo tradizione: i Carnevali in Italia

Dopo quello di Venezia, uno dei Carnevali più famosi in Italia è quello di Ivrea con la sua battaglia delle arance. Il frutto succoso viene scagliato dai carri alle squadre di terra che rispondono con la stessa arma. Una rievocazione che ricorda la rivolta dei contadini contro un tirannico barone.

La battaglia delle arance a Ivrea

Fonte: iStock/Nico_Campo

Le battaglie delle arance durante il Carnevale di Ivrea

Dal sud passiamo al nord, in Valle d’Aosta: qui il Carnevale fa rima con Napoleone e il suo passaggio durante la campagna d’Italia. I landzettes indossano una maschera di legno e i vestiti, ricoperti di specchietti e paillettes per scacciare gli spiriti maligni, ricordano quelli dell’esercito napoleonico. Anche la Sardegna vanta un Carnevale del tutto particolare e ricco di simbologia. A Mamoiada, nella Barbagia, viene messa in scena la lotta tra il bene e il male. Gli Issohadores vestiti in modo colorato e allegro sfilano al fianco dei Mamuthones, uomini coperti di peli di pecora, campanacci al collo e maschere di legno.

Come si festeggia il Carnevale nel resto del mondo

Non solo in Italia, anche nel resto d’Europa ci sono Carnevali alternativi. A Colonia fa da padrone il romanticismo, perché dai carri vengono lanciate rose e le donne dopo aver tagliato la cravatta agli uomini chiedono in cambio un bacio. Non molto lontano da Colonia, per le vie di Binche (vicino Bruxelles) i Gilles percorrono le strade al suono dei tamburi e degli zoccoli sul selciato.

Carnevale vuol dire anche sovvertire le regole e a Solothurn in Svizzera lo hanno preso alla lettera. La città, convinta di essere agli antipodi delle Hawaii, per una settimana cambia il nome in Honolulu, destituisce il sindaco e la via del municipio prende il nome di “via dell’Asino”. Le streghe invece si impossessano del villaggio basco di Mundaka dove le donne indossano una parrucca bionda e vestono i panni delle megere.

Carnevale di Binche, in Belgio

Fonte: iStock/PepiteVoyage

Le maschere tradizionali del Carnevale di Binche

La fine del Carnevale serve anche a scongiurare lo spettro dell’inverno, questo è quello che succede a Strání, una città della Repubblica Ceca. I protagonisti con sciabole di legno borchiate ingaggiano una lotta-balletto nei boschi contro la stagione più fredda dell’anno e banchettano con piatti a base di maiale. Musica e rumore non sono di casa a Nadur, piccolo villaggio di Gozu, un’isola dell’arcipelago maltese. Qui i carri allegorici e la popolazione con indosso maschere irriverenti sfilano infatti nel silenzio più totale.

Non solo nel vecchio continente, anche in Canada il Carnevale diventa fuori dal comune, in particolare nel Quebec. Qui i protagonisti sono gli sport invernali e gli spettacoli aperti al pubblico, accompagnati da sculture di neve esposte nel palazzo di ghiaccio.

Tradizionale, alternativo, pittoresco: la cosa certa è che il Carnevale è un’occasione unica per divertirsi e festeggiare.