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Un viaggio nel tempo a bordo del treno con Catullo e Virgilio

Amanti dei treni storici a rapporto! L’Associazione Veneta Treni Storici APS ha organizzato per il mese di settembre un’iniziativa davvero speciale che vede per protagoniste le carrozze degli Anni Trenta note come “Centoporte”: nella data del prossimo 29 settembre, infatti, i viaggiatori desiderosi di vivere un’esperienza emozionante e fuori dall’ordinario per fare un salto indietro nel tempo potranno salire a bordo di una locomotiva a vapore per immergersi nel paesaggio suggestivo che va da Verona a Mantova.

Le corse previste per la giornata di domenica sono quattro: si tratta di un evento che promuove lo slow turismo e la riscoperta delle antiche vetture storiche, che viaggeranno però sui binari attuali.

Il viaggio in treno da Verona a Mantova

AVTS è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) fondata nel 1998 nella città di Verona ad opera di alcuni ferrovieri ancora in servizio e di alcuni pensionati, che avevano la volontà di formare un gruppo per la salvaguardia e la conservazione degli antichi e storici rotabili ferroviari, in convenzione e collaborazione con Fondazione FS Italiane.

Si deve a loro, infatti, questa bellissima iniziativa che verrà attuata il prossimo 29 settembre: l’Associazione si è anche occupata del restauro e del recupero estetico delle vecchie vetture di locomotive a vapore, ma il suo operato riguarda anche la promozione e la divulgazione della cultura e della storia ferroviaria italiana attraverso convegni e incontri organizzati con scuole, associazioni terze ed enti.

Le corse previste il 29 settembre sono appunto quattro, ma le prime due sono già sold out: la prima coppia di vetture storiche di questo viaggio ribattezzato I Treni di Catullo e Virgilio partirà dalla romantica città di Verona (passando per Villafranca), nota per essere il set della storia d’amore shakespeariana di Giulietta e Romeo, arrivando poi fino a Mantova, dove tra le attrazioni principali c’è sicuramente il rinascimentale Palazzo Te.

Gli ultimi posti disponibili e acquistabili online sulla apposita piattaforma RailBook, invece, sono quelli per i treni storici che partono dalla città di Mantova. Per coloro che abbiano intenzione di partecipare, infatti, il punto di ritrovo per questo avvincente viaggio nel tempo è previsto alla stazione di Mantova alle ore 10.30 del 29 settembre. Il treno storico partirà poi per le ore 11.00, diretto a Villafranca (con arrivo alle ore 11.30) e  successivamente a Verona (arrivo previsto per le ore 11.50).

Il costo di partecipazione è di 20 euro a persona con biglietto a tariffa intera, mentre la tariffa ridotta per i passeggeri di età compresa tra 5 e 12 anni è di € 10. I bambini fino a 4 anni, invece, possono viaggiare a bordo dei treni storici senza posto a sedere, gratuitamente.

Cosa vedere durante il viaggio

Salendo a bordo di queste vetture storiche che rievocano il passato delle ferrovie italiane, è possibile visitare due splendide città, Verona e Mantova. Proprio sulla tappa di Verona, infatti, i viaggiatori potranno avere del tempo libero. a loro disposizione per fare un giro all’interno del bellissimo centro storico: vi consigliamo di non perdere una visita all’Arena di Verona, nonché di passeggiare sulle romantiche rive del fiume Adige, prima di dirigervi alla Casa di Giulietta e agli altri luoghi iconici legati alla storia d’amore più famosa al mondo.

Il treno a vapore partirà nuovamente da Verona verso Mantova alle ore 15:00 e arriverà a destinazione alle ore 15.55 del pomeriggio.

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A Fieracavalli scopri il territorio dall’alto di una sella

Fieracavalli, la manifestazione più importante del panorama equestre internazionale, da 126 anni è un’occasione unica per condividere la passione per il cavallo, ma anche per scoprire attraverso di esso – secolare ambasciatore del territorio – la bellezza e la varietà del paesaggio italiano. Dal lancio della prima guida Italia a Cavallo in collaborazione con il Touring Club Italiano nel 2015, infatti, la manifestazione non ha mai smesso di impegnarsi nella diffusione dell’equiturismo: un tipo di turismo equestre, lento, green e che permette di conoscere luoghi incredibili da una prospettiva completamente nuova.

Questo settore – che unisce cavallo, natura ed enogastronomia – conta, nel nostro Paese, quasi 3 milioni di cavalieri appassionati che, ogni anno, percorrono gli oltre 7mila chilometri di ippovie registrate: da quella più alta sul Monte Baldo (2.059 metri di altitudine) a quella più lunga d’Europa che attraversa il Gran Sasso e i monti della Laga (560km), fino all’equivia dei Forti, voluta fortemente da Fieracavalli e dal Comune di Verona per riuscire a portare il cavallo all’interno della città che ha dato i natali alla rassegna.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

Gli itinerari unici di Fieracavalli 2024

Composta da tre itinerari differenti, l’equivia dei Forti unisce le mura scaligere delle Torricelle e la dorsale urbana dei bastioni, collegando idealmente tutti i luoghi dove sorgevano i forti di origine asburgica della città, così da proporre percorsi in grado di far conoscere al meglio, e attraverso nuovi punti di osservazione, il territorio e il patrimonio storico-culturale della città di Verona. Nel percorso di pianura, i 4 forti di Parona, Chievo, Lugagnano e Gisella sono uniti da una linea lunga 15,3 km per 3,5 ore di tempo di percorrenza, mentre nel percorso di collina, il viaggio a cavallo unisce i 3 forti di San Mattia, San Leonardo (oggi Santuario della Madonna di Lourdes) e il Forte Santa Sofia per 20 km e circa tre ore di percorrenza. Questi due tracciati si aggiungono all’Equivia Urbana – inaugurata a Fieracavalli nel 2019 – che si estende per circa 14,6 km, dai bastioni di San Zeno, Castel Vecchio e Piazza Bra, seguendo la riva del fiume. Punto di partenza di tutti e tre gli itinerari è Corte Molon – cuore operativo dei progetti di equiturismo e ippoterapia di Fieracavalli – che mette a disposizione, anche per i cavalieri indipendenti, parcheggi per i mezzi degli escursionisti e tutto l’occorrente per la cura dei loro cavalli.

una ripresa di persone a cavallo durante Fieracavalli

Fonte: Fieracavalli

Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024

L’ippovia dei Forti riesce così non solo nell’intento di collegare il parco dell’Adige con il Parco delle mura – rendendo finalmente Verona una città sempre più a misura di cavallo – ma anche ad unire idealmente il ricco palinsesto di eventi e appuntamenti dedicati al territorio che si snodano nei padiglioni di Fieracavalli con la città patrimonio mondiale UNESCO e sede della manifestazione da ben 126 anni.

Proprio all’interno del Padiglione 4 di Fieracavalli, infatti, sarà possibile scoprire il grande spazio dedicato al Salone del Turismo Rurale e dei Prodotti Tipici. Qui non solo si potranno trovare consigli per il prossimo viaggio a cavallo da parte di esperti di turismo, associazioni agricole e pro loco – pronte a suggerire le più belle destinazioni rurali italiane da visitare – ma si potranno anche scoprire le storie più autentiche del territorio italiano attraverso le eccellenze eno-gastronomiche dei migliori produttori del nostro Paese. Una vera e propria vetrina di tipicità regionali che offrirà ai visitatori un viaggio immersivo nelle migliori tradizioni culinarie italiane, così da comprendere e conoscere più a fondo l’incredibile biodiversità che ci contraddistingue.

L’appuntamento per scoprire il territorio italiano dall’alto di una sella è a Fieracavalli, a Verona dal 7 al 10 novembre 2024.

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Riapre uno dei giardini più belli da visitare in Italia

Rose, tulipani, fiori di loto e ninfee, boschi di alberi antichissimi, come la Grande Quercia con oltre quattro secoli d’età, e giurassici risalenti all’era dei dinosauri, come il ginkgo biloba e la metasequoia, prati e giardini, come il Giardino delle piante officinali ma anche un labirinto in cui perdersi, un tempio, un castelletto, una grotta, un eremo, viali fioriti come il Viale delle rose e il Viale dei tronchi smeraldo e tanti scorci romantici tra giardini acquatici e laghetti fioriti e passeggiate panoramiche: è questo uno degli angoli verdi tra i più affascinanti d’Europa.

Ci troviamo nel Giardino di Sigurtà, un’oasi di 600.000 metri quadrati alle porte di Verona in uno dei borghi più belli d’Italia: Valeggio sul Mincio. Un parco storico da visitare nel modo che più aggrada: a piedi, in bicicletta, a bordo di un golf-cart, di uno shuttle o di un trenino panoramico.

Aperto al pubblico da più di 40 anni, riapre ora i cancelli per la stagione più bello che mai. Il Parco Sigurtà ha una doppia anima: una progettazione all’italiana caratterizzata da disegni geometrici che circoscrivono lo spazio e una all’inglese, che si basa sull’accostamento di elementi naturali e artificiali come grotte, alberi secolari, tempietti dove, chi passeggia, percepisce una natura ordinata anche quando assume un carattere più spontaneo.

parco sigurta

Fonte: Wikipedia/Giulia Balestrieri

Il Viale delle rose a Sigurtà

Tulipani a Sigurtà

Nel 2016 l’evento Tulipanomania che si tiene ogni anno nel parco Sigurtà ha vinto il premio per la “Fioritura più bella d’Italia” e nel 2019 la World Tulip Society ha conferito il premio “World Tulip Destination Worth Travelling For” per l’eccellenza nella promozione e nella celebrazione del tulipano, mentre nel 2022 il premio come “Miglior festival di tulipani 2022 al mondo”.

La fioritura stagionale dei tulipani del parco è la più importante del Sud Europa. Ogni primavera fioriscono oltre un milione di tulipani che, con muscari, giacinti e narcisi, colorano nei mesi di marzo e aprile i manti erbosi e i boschi del parco con spettacoli floreali sempre nuovi.

Fonte: Ufficio Stampa

Tulipanomania a Sigurtà

Non solo fiori e piante

Passeggiando tra i viali e percorrendo i boschi del Parco giardino Sigurtà, ci si può imbattere in diverse specie animali, dagli aironi cenerini che hanno un’apertura alare di quasi 2 metri agli scoiattoli, dalle tartarughe alle carpe koi giapponesi.

E, nella fattoria, ci sono gli animali da cortile come le galline, le anatre, i tacchini, le pecore della Lessinia e gli asini, ma anche le caprette tibetane e i daini.

All’interno del parco, nascosti tra la fitta vegetazione, ci sono anche dei deliziosi edifici. Uno di questi è il Castelletto, uno dei luoghi storici più importanti. Originariamente chiamato Castelletto di Nina, è stato realizzato alla fine del 1700 e utilizzato in passato come Sala d’Armi. Oggi vi sono custodite le memorie letterarie, come la raccolta della rivista “Lo Smeraldo” per cui ha collaborato anche Eugenio Montale, e scientifiche.

Un altro edificio è l’Eremo, in passato chiamato Eremo di Laura. Nascosto in un angolo di pace, questo edificio fu realizzato nel 1792. Ha una facciata ornata da una bifora e all’interno ospita una statua della Madonna. da qui si gode di una meravigliosa vista sul Grande Tappeto Erboso.

Nascosta agli occhi del visitatore è la Grotta di Gianna, circondata da querce e fitti boschi, è stata realizata con pietre e fossili incastonati. Dal 1942 è chiamata Grotta Votiva e Giuseppe Carlo Sigurtà, findatore del parco, dedicò questo angolo di pace alla Madonna di Lourdes.

Infine, nel bel mezzo del Grande Tappeto Erboso si erge il monumento di bronzo dedicato a Sigurtà, alto quasi 4 metri e visibile da differenti punti del parco.

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Fonte: 123rf

Il Parco giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio

La storia del parco

La storia del Parco risale al 1407, quando era un brolo cinto de mura ovvero terre coltivate con foraggi racchiuse all’interno di una muraglia. Nel corso dei secoli ha avuto diverse evoluzioni, come l’ampliamento della superficie e la possibilità di attingere l’acqua dal Mincio, per arrivare al 19 marzo 1978, quando Giuseppe Carlo Sigurtà aprì il Giardino al pubblico. Oggi, gli eredi continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo parco naturalistico, proseguendo il lavoro svolto dai loro antenati.

Dal 2007 è entrato a far parte dei Grandi Giardini Italiani, una rete che racchiude i più bei giardini visitabili d’Italia, mentre dal 2020 è stato inserito nel progetto della Garden Route Italia, volto a valorizzare i giardini italiani, promosso da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia.

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Fonte: @Parco giardino Sigurtà

Il labirinto del Parco giardino di Sigurtà

Info utili per visitare il parco

A partire dal 5 marzo e fino al 12 novembre 2023 il Parco giardino Sigurtà è aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18). Nei mesi di marzo, ottobre e novembre l’ultimo ingresso è alle 17 con chiusura alle 18.

Il biglietto d’ingresso per gli adulti costa 16 euro, per i ragazzi tra i 5 e i 14 anni costa 9 euro mentre è gratuito fino ai 4 anni di età

Nei giorni 10 aprile (Pasquetta), 25 aprile e 1° maggio l’entrata al parco sarà limitata e possibile solo con l’acquisto dei biglietti online. In occasione della Festa della Donna, l’8 marzo l’entrata al giardino sarà gratuita per tutte le visitatrici.

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Fonte: 123rf

Il monumento di bronzo dedicato a Giuseppe Carlo Sigurtà
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La città simbolo della lirica in Italia (candidata Unesco)

Se la musica lirica è appena stata candidata a entrare nella lista dei Patrimoni culturali immateriali dell’Unesco, Verona ne è la città simbolo. “L’arte del canto lirico italiano”, questa la definizione presentata a Parigi dove ha sede l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura che deciderà se inserirla o meno, è l’espressione culturale più autentica che rappresenti l’Italia nel mondo e, nella città veneta, sede della celebre Arena, culla della lirica riconosciuta a livello internazionale, lo sanno molto bene.

E Verona, proprio con il progetto “67 colonne per l’Arena”, è una delle dieci città italiane i cui progetti sono arrivati in finale nel contest social per l’assegnazione dell’Art Bonus dell’anno, che consiste in una consistente somma di denaro che servirà per la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese. Ogni anno vengono estratti dal portale Artbonus i progetti candidati che chiunque può votare con un “mi piace” su Facebook o un “cuore” su Instagram. Al momento Verona è al primo posto, c’è tempo fino al 1° aprile per votare.

Verona e la musica lirica sono un binomio indissolubile. Proprio l’anno prossimo cadrà il centenario del festival lirico, l’Arena Opera Festival, che si tiene tutte le estati tra giugno e settembre all’Arena. Il festival lirico, tra i più importanti al mondo, ha visto l’inizio della sua storia nel lontano 1913, quando, in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi, è stata messa in scena l’Aida che ancora oggi viene rappresentata.

Ma il legame della città con la grande musica è di ben più ampio respiro e di lunga data.

I luoghi della musica a Verona

Nel ‘700, ha ospitato nientemeno che Wolfgang Amadeus Mozart. Il genio della musica giunse a Verona nel 1769, non ancora quattordicenne, durante il suo primo viaggio in Italia, e si esibì nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico – l’unica rimasta intatta dell’originario edificio settecentesco – a due passi dall’Arena e nella Chiesa di San Tomaso Cantuariense, sull’altra sponda dell’Adige, dove ancora oggi si può ammirare l’organo che ha avuto l’onore di essere accarezzato dalle geniali dita del più grande musicista di tutti i tempi.

Il Teatro Filarmonico è il principale teatro dell’opera di Verona e ospita le opere e gli spettacoli della stagione lirica invernale. Vale la pena anche solo visitarlo se non assistere a uno spettacolo.

Con i grandi concerti, negli anni tutti, Maestri, soprano, tenori sono passati di qui. Placido Domingo, Luciano Pavarotti (che esordì proprio all’Arena di Verona nel 1972 con “Un ballo in maschera” di Verdi), Josè Carreras: i tre tenori erano di casa, così come il grande Maestro Franco Zeffirelli, spesso e volentieri regista e scenografo di molte rappresentazioni operistiche. E che dire del soprano più celebre della storia, la grande Maria Callas? La “divina” agli inizi della carriera sposò proprio un veronese, l’industriale Giovanni Battista Meneghini, nella sagrestia della Chiesa dei Padri Filippini, nel centro storico sulle sponde del fiume, riconoscibile per la facciata palladiana.

Più recentemente, tra gli Anni ‘70 e ‘80, la scena musicale veronese ha visto nascere anche I gatti di Vicolo Miracoli, il gruppo musicale e cabarettistico formato da Gianandrea Gazzola, Spray Mallaby, Umberto Smaila, Nini Salerno, Franco Oppini e, successivamente, Jerry Calà. Nato tra le aule del liceo classico statale Scipione Maffei di Verona, è diventato un pezzo di storia della televisione italiana. E proprio alla città hanno dedicato la canzone “Verona Beat”.

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L’Arena di Verona, tempio della musica lirica, candidata Unesco