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Direzione Parigi: cosa mettere in valigia

La valigia per un viaggio direzione Parigi, bellissima capitale francese, è un elemento essenziale per vivere nel migliore dei modi la visita di questa affascinante metropoli.

Organizzare al meglio la valigia per la visita della città delle luci è molto importante in quanto si tratta di una città dal clima estremamente variabile, in quanto colpita dalle correnti provenienti dall’Atlantico e dal Mar Mediterraneo, che potrebbero far variare velocemente le condizioni meteorologiche, con frequenti piogge. Proprio per questo, è bene non farsi cogliere di sorpresa!

Cosa mettere in valigia, quindi, per un viaggio a Parigi?

Un aspetto fondamentale per chi vuole scoprire la città passeggiando, fra le sue affascinanti vie e scoprire angoli nascosti, è sicuramente quello di munirsi di scarpe comode. Si possono utilizzare semplici sneakers, magari con una suola alta e più ammortizzata, oppure ci si può affidare a scarpe dedicate alla camminata, acquistabili in diversi negozi sportivi.

La città è un vero paradiso per gli amanti dell’arte e dei monumenti, con centinaia di attrazioni storiche e artistiche imperdibili. In Scarpe con i tacchi o, ad esempio, i mocassini possono essere entrare in valigia ed essere utilizzati per eventuali occasioni più formali, come le serate galanti. Parigi ha veramente tanto da offrire ai suoi visitatori e sarebbe un peccato non approfittarne.

Una volta messe in valigia queste scarpe, è il turno degli indumenti. La posizione geografica di Parigi e le correnti che la colpiscono, la rendono una città piuttosto fresca, quindi è bene non arrivare troppo scoperti. Può capitare, infatti, che da un clima fresco si passi ad una calura improvvisa nel giro di poche ore. Per evitare spiacevoli sorprese, è bene avere in valigia un abbigliamento vario.

Le t-shirt e le magliette vanno benissimo, ma allo stesso tempo è consigliabile avere con sé anche delle felpe, dei maglioni, a seconda anche della stagione in cui si decide di visitare la città, o dei gilet. Questi capi vanno bene soprattutto per la sera, quando per le vie della città si respira un’aria decisamente più fresca. Quindi, vestirsi a cipolla è la soluzione ideale per scoprire Parigi e le sue imperdibili attrazioni.

Per non rimanere sorpresi da eventuali piogge, si consiglia anche di mettere in valigia un piccolo ombrello da borsa e/o una giacca impermeabile, che occupa poco posto e può essere portata sempre con sé anche durante le camminate giornaliere.

Valigia aperta con indumenti e lista delle cosa da inserire al suo interno

Fonte: iStock

Cosa mettere in valigia per un viaggio a Parigi?

Ma non è tutto. Per completare la valigia direzione Parigi, bisogna pensare ad alcuni accessori fondamentali, che non bisogna dare per scontato e che in viaggio potrebbero aiutare moltissimo. Ecco una breve lista di accessori che potrebbe essere d’aiuto:

  • Accessori personali: si tratta, ad esempio, di quegli accessori da toeletta, che in un viaggio non dovrebbero mancare mai. Sono, ad esempio, prodotti personali come lo spazzolino, eventuali prodotti per l’igiene personale e la cura della pelle, come, ad esempio, creme solari per proteggersi dal sole durante le camminate in città, oppure determinati trucchi di base. Da non dimenticare a casa un buon cappello, per proteggersi dal sole o dal freddo, e gli occhiali da sole;
  • Accessori high-tech: gli irrinunciabili, soprattutto per un viaggio a Parigi, durante il quale si scatteranno centinaia di fotografie dei tesori artistici e storici cittadini. Quindi, assolutamente da non dimenticare cavi per la ricarica dello smartphone, della macchina fotografica e/o del computer. Essenziale durante la giornata anche una power bank, quindi una batteria portatile da utilizzare in caso di telefono scarico. Inoltre, in una valigia preparata ad hoc per un tour di Parigi, non possono mancare gli adattatori per le prese francesi per l’elettricità. Come in Germania, infatti, e in diversi altri paesi europei, anche in Francia si utilizzano prese di tipo C.

Inoltre, per portare con sé tutti questi accessori, oltre che una borraccia termica, per tenere al caldo o al freddo acqua e bevande (a seconda della stagione), non bisogna dimenticarsi di mettere in valigia un piccolo zaino, che occupi poco spazio e che si possa indossare durante la visita di Parigi senza particolari problemi.

Con questa lista, ogni visitatore sarà pronto per godersi al massimo una breve vacanza alla scoperta di Parigi, senza farsi cogliere impreparato da eventuali cambiamenti climatici o dalle situazioni che si possono incontrare durante la visita.

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Saburtalo Tbilisi: cosa vedere e cosa fare in questa zona

Siamo a Tbilisi, la Capitale della Georgia, esattamente a Saburtalo, un quartiere che è conosciuto per lo Zoo di Tbilisi e per il Giardino Rosso, oltre che per la presenza del Palazzo Olimpico e del Palazzetto dello Sport. Una zona da conoscere, da vedere almeno una volta nella vita, per scoprire il passato della città mediante l’architettura. Del resto, Tbilisi è una metropoli che rimanda un’immagine di sé ben chiara, con un mix di stili che ne testimoniano la storia, raccontandola visivamente. Vediamo cosa fare e cosa vedere a Saburtalo a Tbilisi, il “quartiere studentesco”.

Saburtalo Tbilisi, storia e informazioni

Visitare Tbilisi, la Capitale della Georgia, è un’occasione per conoscere la storia di un Paese con un passato difficile. Siamo nel cuore del Caucaso, e ogni quartiere della città è pieno di storia e di fascino, tra caffè e locali avant-garde, ma anche edifici dall’architettura sovietica. Raggiungere Saburtalo non è difficile, poiché è servita dalla metropolitana di Tbilisi: le linee sono tre, e la seconda porta a Saburtalo (la seconda, la linea verde).

Prima di tutto, Saburtalo è la più grande della zona centrale, e la sua architettura cambia in base alla zona: per esempio, nei pressi della Metro Medical Centre mostra tutto il suo splendore, ma vicino al Palazzo dello Sport si notano i grandi palazzi. Marjanishvili dista appena 9 minuti in auto e, secondo i viaggiatori, è tra le zone da scoprire a Tbilisi, molto trendy. Da non perdere anche via Agmashenebeli, sempre a 10 minuti di auto. La zona rimane in ogni caso ben servita anche dal trasporto pubblico e non solo: si può alloggiare a Saburtalo, data la presenza di diversi hotel e appartamenti, tra cui alcune strutture luxury e con servizi pensati per offrire il massimo del comfort.

Cosa vedere e cosa fare a Saburtalo Tbilisi

Immergiamoci nell’atmosfera di Saburtalo: come visto, è molto amata dai giovani, anche per la vicinanza ad alcune delle strutture più apprezzate, tra cui il Palazzo Olimpico (qui si disputano tornei sportivi, come calcetto o wrestling), o ancora il Palazzetto dello Sport, dove non mancano partite di basket e concerti da prenotare. Partendo da qui, si può raggiungere lo Zoo di Tbilisi in appena 9 minuti di auto: è il più antico e il più grande della Georgia, fondato nel 1927,

Da non perdere in alcun modo, per tutti coloro che sono interessati all’architettura sovietica, la zona di Nutsubidze, proprio nel quartiere di Saburtalo. Come anticipato, l’architettura cambia a seconda dei luoghi: a Nutsubidze si trovano i cosiddetti Sky Bridges, ovvero i vecchi edifici in stile sovietico, un complesso residenziale con tre blocchi abitativi. A due passi dalla metro Saburtalo, uno spaccato del cosiddetto Brutalismo.

Il quartiere è un punto di partenza, dunque, per scoprire l’anima di Tbilisi, ed è in una zona strategica, vicina a molte delle attrazioni da inserire nel proprio itinerario per andare alla scoperta della Capitale della Georgia: il Ponte della Pace si trova ad appena 11 minuti di auto da Saburtalo, e i minuti di percorrenza sono uguali per la Basilica Ortodossa di Anchiskhati, la Chiesa più antica della Capitale. Ci si trova, inoltre, a 12 minuti dal Museo della Georgia, per fare un tuffo nel passato del Paese, con reperti che risalgono fino al 3000 a.C.. L’ultimo piano, invece, propone il Museo dell’Occupazione Sovietica: uno spaccato di storia.

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Bangkok, la capitale tra futuro e tradizione

Bangkok è la vibrante e affascinante capitale della Thailandia, una città che incanta e sorprende con il suo straordinario mix di modernità e tradizione.

La città di Bangkok, che si trova lungo il fiume Chao Phraya, è una metropoli in costante evoluzione, dove i grattacieli futuristici si ergono accanto ai templi antichi, e i mercati tradizionali  e piccole case, che sembrano appartenere ad un’altra epoca, convivono con i centri commerciali di lusso. Ecco come andare alla scoperta di Bangkok e scoprire le sue attrazioni principali, la sua cultura unica e fornendo consigli pratici per organizzare al meglio il viaggio in questa grande città simbolo del sud est asiatico.

Le origini: storia e cultura di Bangkok

Fondata nel 1782, Bangkok è diventata la capitale della Thailandia sotto il regno dell’antico Re Rama I. Da allora, la città ha vissuto una crescita esponenziale, passando da essere un piccolo villaggio di pescatori fino a diventare una delle metropoli più dinamiche ed importanti del continente asiatico. La storia di Bangkok, inoltre, è strettamente legata alla dinastia Chakri, che continua a governare il paese ancora oggi.

La cultura di questa metropoli è una fusione unica di influenze thailandesi, cinesi, indiane ed occidentali. La città è molto conosciuta anche per la sua ospitalità ed il sorriso dei suoi abitanti, conosciuti come il “sorriso thailandese”. La religione predominante in città, come del resto nell’interna Thailandia, è il Buddhismo Theravada, i cui ideali caratterizzano la vita quotidiana e le tradizioni dei cittadini locali.

Skyline di Bangkok all'alba, con grattacieli futuristici in primo piano

Fonte: iStock

Skyline di Bangkok all’alba

Cosa vedere a Bangkok: le attrazioni principali

Il Grande Palazzo Reale e Wat Phra Kaew

Il Grande Palazzo Reale è senza dubbio una delle principali attrazioni della città di Bangkok. Il complesso venne costruito nel 1782, quando questi edifici servivano come residenza ufficiale del Re di Thailandia. All’interno del palazzo reale si trova il Wat Phra Kaew, il Tempio del Buddha di Smeraldo, che ospita la statua del Buddha più venerata di tutto il Paese. La visita al Grande Palazzo Reale è in grado di trasportare i visitatori in un viaggio nel tempo, alla scoperta della storia della monarchia thailandese, osservando anche l’affascinante architettura tradizionale thai.

Il tempio di Wat Arun

Conosciuto come il tempio dell’alba, Wat Arun è uno dei templi più iconici della città di Bangkok. Il tempio si trova sulla riva occidentale del fiume Chao Phraya ed è famoso per la sua imponente prang, ovvero la sua torre centrale, decorata con mosaici di porcellana colorata unici nel loro genere. La salita alla cima della torre offre una vista spettacolare sulla città e sul fiume, rendendo Wat Arun un luogo imperdibile per i visitatori e per osservare Bangkok da un’angolatura differente.

Il Buddha sdraiato al tempio di Wat Pho

Il tempio Wat Pho, anche conosciuto come Tempio del Buddha Sdraiato, è un altro tempio assolutamente imperdibile a Bangkok. Il tempio ospita una gigantesca statua dorata del Buddha sdraiato, lunga 46 metri e alta 15 metri, che viene visitata quotidianamente da centinaia di turisti e credenti provenienti non solo dalla Thailandia, ma da tutto il mondo.

Wat Pho è anche il luogo di nascita del tradizionale massaggio thailandese ed i visitatori possono godere di un autentico massaggio rilassante all’interno del tempio, previa prenotazione, che può avvenire comodamente online e che si consiglia di effettuare a causa del grande afflusso di interessati a questa pratica.

Fotografia interna del tempio di Wat Pho, con la famosa statua del Buddha Sdraiato in oro

Fonte: iStock

Famosa statua del Buddha Sdraiato, nel tempio di Wat Pho

Mercati e vita notturna della capitale

Bangkok è famosa anche per i suoi mercati vivaci e colorati, che sono in grado di offrire un’esperienza di shopping unica per i visitatori della città. Tra i più famosi ci sono il Chatuchak Market, uno dei mercati all’aperto più grandi del mondo, nel quale è possibile trovare assolutamente di tutto ed è diviso in diverse zone, all’interno delle quali è possibile trovare addirittura diverse specie di animali vivi. Inoltre, è famoso Bangkok il mercato notturno di Patpong, noto per la sua atmosfera vivace e le sue bancarelle di artigianato locale e dove è possibile acquistare souvenirs.

Inoltre, la vita notturna di Bangkok è altrettanto vibrante, con una vasta gamma di opzioni che vanno dai bar sui tetti dei grattacieli, i rooftop bar come lo Sky Bar al Lebua State Tower, ai club di musica elettronica e ai locali di cabaret. C’è anche la famosa Khao San Road, strada punto di riferimento per i backpackers, ricca di bar, ristoranti, bancarelle di street, locali notturni e tanto altro.

Consigli pratici per il viaggio

Quando visitare Bangkok
Il clima di Bangkok è tropicale, con tre principali stagioni: la stagione calda (marzo-maggio), la stagione delle piogge (giugno-ottobre) e la stagione fresca (novembre-febbraio). La stagione fresca è il periodo migliore per visitare la città, con temperature più miti e meno umidità.

Come muoversi a Bangkok

Muoversi a Bangkok può rappresentare una vera e propria sfida a causa del traffico intenso, ma ci sono diverse opzioni di trasporto disponibili. È consigliabile, ad esempio, utilizzare diverse app di trasporto, molto utilizzate nel sud est asiatico, come Grab e Bolt, che consentono di evitare eventuali incomprensioni ed ottenere tariffe trasparenti.

La rete di trasporti pubblici di Bangkok, inoltre, è in continua espansione e modernizzazione. Oltre ai classici taxi ed i tradizionali e comuni tuk-tuk, infatti, la città è servita da una metropolitana efficiente, conosciuta con la sigla MRT, e da un sistema di treni sopraelevati, chiamata BTS Skytrain. Questi mezzi collegano le principali aree urbane della città. Inoltre, il recente lancio del treno ad alta velocità e la prevista espansione dell’aeroporto di Suvarnabhumi sono segni del continuo sviluppo infrastrutturale della città.

Dove alloggiare a Bangkok?

Bangkok è una città che offre una vasta gamma di opzioni di alloggio. È possibile trovare che vanno dagli ostelli economici agli hotel di lusso. Le aree più ricercate sono quelle di Sukhumvit, Silom e Sathorn, che sono tra le più popolari per i turisti, grazie alla loro posizione centrale e alla vicinanza ai principali punti di interesse della città.

Bangkok è una città magica, che incanta con il suo mix unico di tradizione e modernità. Dalle antiche meraviglie dei suoi templi ai grattacieli futuristici che dominano la skyline, la capitale thailandese offre un’esperienza di viaggio senza eguali nel sud est asiatico. Con la sua cultura vibrante, la deliziosa cucina tradizionale ed una gamma infinita di attrazioni, Bangkok è una destinazione che promette di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di ogni visitatore. Organizzare un viaggio a Bangkok significa prepararsi a un’avventura ricca di scoperte, emozioni e ricordi indimenticabili.

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L’eccezionale scoperta nel cuore della metropoli

Una nuova straordinaria scoperta archeologica è avvenuta nel cuore di una metropoli europea, al di sotto di un cantiere edile.

Una zona, peraltro, già interessata da un altro eccezionale ritrovamento lo scorso anno quando era tornato alla luce uno spettacolare mosaico romano, tra il più grande rinvenuto in città negli ultimi 50 anni.

Lo scavo archeologico sensazionale a due passi dal London Bridge

Siamo a Londra, a pochi passi dalla stazione di London Bridge, nel grande cantiere “Liberty of Southwark” a Borough, nei pressi della riva sul del Tamigi.

Si tratta di una zona oggetto di un significativo progetto di riqualificazione edilizia e urbana con la costruzione di negozi, abitazioni e uffici per conto della Landsec e Transport for London (TfL) che, ormai, è diventata un caso di studio a livello mondiale.

Infatti, dopo il già citato mosaico, è riaffiorato anche un antico mausoleo romano, risalente a duemila anni fa, con le strutture murarie intatte e mosaici di pregevole fattura e disegno: un monumento funerario che accoglieva gli appartenenti alle famiglie ricche della Londra di epoca romana.

Il mausoleo è stato subito definito dall’équipe del Museum of London Archaeology (MOLA) come “il mausoleo romano più intatto e raro mai scoperto nel Regno Unito“.

Ma questo non è l’unico motivo di stupore. Infatti, stanno riaffiorando dagli interri numerosi reperti che destano meraviglia: sono oltre cento monete, frammenti di ceramica, strumenti di metallo e tegole decorative.

Il Guardian, inoltre, ha riportato che nella zona circostante hanno rivisto la luce più di 80 sepolture romane, prive di resti umani ma custodi di ceramiche, braccialetti di rame, perline in vetro e anche un pettine rosso.

Catherine Rose, consigliere comunale del London Borough of Southwark, ha dichiarato con orgoglio: “La scoperta di questo mausoleo romano e dei suoi mosaici testimonia la ricchezza del nostro passato“.

Il mausoleo, una meraviglia in più a Londra

I resti del mausoleo, che sarà restaurato ed esposto al pubblico andando ad aggiungersi al cospicuo patrimonio monumentale londinese, includono le pareti e la pavimentazione interna al cui centro desta meraviglia un notevole mosaico circondato da una piattaforma rialzata su cui trovavano posto le sepolture.

Intatti rimangono anche i gradini che portavano ai piani inferiori.

I primi dati raccolti dagli studiosi fanno pensare che l’edificio abbia subito importanti modifiche durante la sua esistenza: gli archeologi hanno trovato un secondo mosaico direttamente sotto al primo, anch’esso con un fiore al centro da cui si diramano cerchi concentrici incastonati in un pavimento realizzato con piccole tessere rosse.

Le murature dell’imponente struttura vennero probabilmente smantellate durante il Medioevo per essere impiegate altrove: tuttavia, i segni indicano con chiarezza che si trattava di un edificio a due piani la cui imponenza richiedeva robuste contrafforti agli angoli per sostenerlo.

Antonietta Lerz, archeologa senior presso MOLA, ha spiegato: “Questo sito relativamente piccolo a Southwark è un microcosmo per le mutevoli fortune della Londra romana, dalla prima fase del sito in cui Londra si espande e l’area vanta edifici romani riccamente decorati, fino al tardo periodo romano quando l’insediamento si restringe e diventa uno spazio più tranquillo dove le persone ricordano i loro morti. Fornisce un’affascinante finestra sulle condizioni di vita e lo stile di vita in questa parte della città nel periodo romano”.

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Chaco Canyon, una delle prime metropoli della storia

Il mondo d’oggi è costellato di metropoli che sono una più intrigante dell’altra, ovvero quelle città che nell’accezione moderna hanno notevoli dimensioni, specie se caratterizzata da una dinamica vita sociale, economica, culturale. Ma quale è stata la prima in assoluto?

Le opinioni degli esperti su questo argomento sono un po’ dibattute. C’è chi ritiene che sia stata Roma antica che superò il milione di abitanti. Ci sono altrettanti studiosi che sostengono che la prima metropoli della storia fu Catalhoyuk, in Turchia, che risale a 9500 anni fa. Poi ci sono gli esperti che invece sono convinti che Alessandria d’Egitto fu la prima metropoli cosmopolita al mondo. E poi ancora dei conoscitori che dichiarano che ad esserlo sia stato Chaco Canyon, nel Nord America, ed è proprio di quest’ultimo che vi vogliamo parlare.

Un po’ di storia su Chaco Canyon

Chaco Canyon è forse il più importante mistero archeologico del Nord America ed ed è legato alla storia degli Anasazi, una civiltà nativa che ha lasciato moltissime tracce prima di scomparire completamente. Oggi è un prestigioso sito archeologico che si trova negli Stati Uniti, e precisamente a Four Corners County, l’unico punto dove si incontrano quattro Stati del Nord America: il New Mexico, l’Arizona, il Colorado e lo Utah.

Attualmente è una zona arida e abbandonata, ma fino circa 800 anni fa era fertile e abitata da questa popolazione che visse tra il VII secolo e la fine del XIII secolo. Anche se a dire la verità vi sono tracce dei loro antenati risalenti al 1500 a.C., ma questa vera e propria civiltà si sviluppò propriamente nel X secolo.

Un’area che, nel 1250, venne in gran parte abbandonata, anche se un recente studio ha stabilito che questa tribù nativa, come successe per i Maya, non sopravvisse alla siccità causata dal riscaldamento globale, finendo per estinguersi. Altrettanti studiosi sostengono che la violenza e la guerra hanno spinto questa popolazione al cannibalismo: sono stati ritrovati corpi smembrati. Insomma, quel che è certo è che l’origine e il declino di questa popolazione è ancora in discussione.

Il Chaco Canyon oggi

Il Chaco Canyon oggi è una raccolta di quasi 3.600 siti archeologici e anche un monumento nazionale americano divenuto poi National Historical Park. Classificato persino patrimonio mondiale dell’UNESCO, è il più importante sito archeologico precolombiano del Messico settentrionale .

Molte delle costruzioni presenti sono allineate secondo i cicli solare e lunare, il che indica un certo grado di avanzamento di questa civiltà per le osservazioni astronomiche e l’architettura. Sfortunatamente, però, i siti culturali sono fragili e il rischio di erosione causato dai turisti ha portato, per esempio, alla chiusura al pubblico di Fajada Butte, una collina che, nonostante non ci sia una fonte d’acqua, conserva rovine di piccole abitazioni rupestri.

I luoghi del Cacho Canyon sono considerati sacri da tempo immemore e si trovano tra il Canyon Centrale, che contiene i più grandi complessi di questo sito, e gli Esterni dove sorgono alcune delle più interessanti Grandi Case.

Le Grandi Case sono degli enormi complessi che rappresentavano il fulcro dello stile architetturale e religioso del popolo. Molti complessi del Chaco Canyon possiedono una media di 200 case ognuno, con punte di 700. Dimore ben progettate e che spesso raggiungevano i quattro o cinque livelli. C’erano poi le strutture religiose, note come kiva, che venivano costruite in proporzione al numero delle abitazioni di un pueblo (termine con cui i primi esploratori spagnoli identificavano lo stile di vita degli Anasazi).

Decisamente interessante è il complesso del Pueblo Bonito (“Bel Villaggio”) che copre quasi 8000 m², include 650 case ed è la più spaziosa delle Grandi Case.

In sostanza, il Chaco Canyon con i suoi enormi edifici e la sua dimensione metropolitana ha attirato per decenni le curiosità della comunità scientifica. Per questo in molti si chiedono come hanno fatto le popolazioni a superare i vari ostacoli naturali e a trasportare i materiali necessari alla costruzione della città. Stando alle recenti rivelazioni di alcuni esperti provenienti dalla Colorado University, avrebbero utilizzato delle ingegnose cinghie legate al cranio.