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Dove andare in montagna in inverno? Ecco i posti migliori in Italia e in Europa

L’inverno è la stagione ideale per vivere le montagne in tutto il loro splendore, sia in Italia che in Europa. La neve, il silenzio e l’aria fresca regalano esperienze uniche, dalle rinomate località sciistiche alle zone più tranquille, dove immergersi nella natura incontaminata. Se si cerca l’adrenalina delle piste da sci o la pace di un trekking tra i boschi innevati, le montagne sono una meta perfetta per ogni tipo di viaggiatore.

Dove andare in montagna in inverno in Italia? Le Alpi e le Dolomiti sono sicuramente tra le destinazioni più gettonate, con località sciistiche di fama mondiale, ma anche gli Appennini offrono splendidi paesaggi innevati per escursioni, ciaspolate e tante attività per tutta la famiglia. Per gli amanti dello sport o per chi desidera una vacanza all’insegna del relax e della natura, l’Italia offre tantissime possibilità, dalle vette più alte alle valli più tranquille.

Se invece si desidera scoprire dove andare in montagna in inverno in Europa, ci sono località affascinanti in tutta Europa, dalle Alpi francesi a quelle svizzere, dalle Montagne della Slovacchia ai meravigliosi paesaggi dei Pirenei. Ogni nazione ha la sua offerta invernale, dalle piste perfette per lo sci agli scenari ideali per una passeggiata invernale.

In questo articolo, esploreremo alcune delle migliori destinazioni montane, sia in Italia che in Europa, con informazioni pratiche su cosa fare in inverno, dalle attività sportive come il trekking e lo sci alle opzioni per famiglie e bambini. Scopriremo anche come arrivare in ciascuna di queste splendide località, per aiutarti a pianificare la tua prossima avventura sulla neve.

Dove andare in montagna in inverno in Italia

L’inverno in Italia regala panorami mozzafiato, piste da sci perfette, paesaggi innevati e attività all’aria aperta per tutti i gusti. Dalle Alpi alle Dolomiti, fino agli Appennini, la varietà di paesaggi e di esperienze è vasta. Di seguito alcune delle località più affascinanti dove trascorrere una vacanza sulla neve.

Cortina d’Ampezzo (Veneto)

Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti, è una delle destinazioni più prestigiose in Italia e nel mondo per gli amanti degli sport invernali. Situata nel cuore delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità UNESCO, offre una vasta gamma di attività e impianti che la rendono perfetta sia per chi cerca una vacanza sulla neve dinamica sia per chi desidera rilassarsi immerso nella natura.

Cortina d'Ampezzo

Fonte: iStock

Panorama innevato di Cortina d’Ampezzo

Le piste da sci di Cortina sono conosciute a livello internazionale per la loro bellezza e varietà, come quelle della zona di Faloria-Cristallo o delle Tofane. Ogni anno ospitano eventi di grande rilievo, tra cui gare di Coppa del Mondo. Ma Cortina non è solo sci: le possibilità di escursioni e trekking sono infinite. Anche in inverno, infatti, la montagna è accessibile a chi vuole godersi le Dolomiti lontano dalle piste, con sentieri che offrono panorami spettacolari, come il Sentiero delle Aquile, famoso per i suoi scorci mozzafiato. Per chi ama il nordic walking o la ciaspolata, ci sono diversi percorsi che permettono di esplorare la zona in modo tranquillo, lontano dal caos delle piste da sci.

Cortina è anche una destinazione perfetta per le famiglie con bambini. Le piste facili e sicure di Misurina-Auronzo, ad esempio, sono ideali per i più piccoli, mentre le scuole di sci locali offrono lezioni adatte a tutte le età. Inoltre, ci sono numerosi rifugi dove i bambini possono divertirsi con attività sulla neve, come slittino e giochi sulla neve. Non mancano attività alternative come il pattinaggio su ghiaccio o le escursioni a cavallo nei dintorni.

Per raggiungere Cortina d’Ampezzo, l’accesso è semplice sia in auto che con i mezzi pubblici. Chi viaggia in auto può percorrere l’Autostrada A27 fino a Pian di Vedoia, quindi proseguire sulla Strada Statale 51 Alemagna. La città è ben collegata anche tramite SkiBus gratuiti, che permettono di spostarsi agevolmente tra le varie aree sciistiche. Inoltre, grazie al Cortina Express, la cittadina è facilmente raggiungibile anche da Venezia, Treviso e altre città del Nord Italia. Chi preferisce i mezzi pubblici può arrivare in treno a Calalzo di Cadore o Dobbiaco, da cui proseguire in navetta fino a Cortina.

Madonna di Campiglio (Trentino-Alto Adige)

Madonna di Campiglio è una delle destinazioni sciistiche più rinomate delle Alpi italiane, situata tra le Dolomiti di Brenta e l’Adamello-Presanella. Con oltre 150 chilometri di piste, è un vero paradiso per gli amanti degli sport invernali, offrendo un’ampia scelta di percorsi per sciatori di ogni livello. La Pista Canalone Miramonti, una delle più celebri della località, è famosa per la sua difficoltà e per ospitare eventi internazionali come la Coppa del Mondo di Sci Alpino. Con un dislivello di 180 metri e pendenze fino al 60%, è un percorso impegnativo anche per gli sciatori più esperti. La pista si raggiunge facilmente grazie alla cabinovia Spinale e alla seggiovia Miramonti, entrambe situate nel centro di Madonna di Campiglio.

In alternativa, la Pista Amazzonia offre un’esperienza panoramica immersa nei boschi innevati, ed è perfetta per sciatori di livello intermedio. Lunga 1600 metri, la pista è accessibile tramite la cabinovia Pradalago e offre una discesa che alterna tratti ripidi e più dolci. Questo percorso, che offre un panorama straordinario sulle Dolomiti, è un’ottima scelta per chi cerca una sciata più rilassante ma comunque emozionante. Per gli amanti delle sfide ad alta velocità, la Pista Spinale Direttissima rappresenta una delle discese più spettacolari e tecniche, con pendenze che raggiungono il 70%. Situata nella zona di Spinale, la pista è lunga 2400 metri ed è perfetta per sciatori esperti che desiderano un’esperienza davvero adrenalinica.

Madonna di Campiglio

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Madonna di Campiglio in inverno

Madonna di Campiglio è anche ideale per gli sciatori principianti, grazie a piste come la Pista Graffer. Questa pista blu, lunga 4830 metri, è caratterizzata da una pendenza dolce e da un tracciato ampio che la rende perfetta per chi sta imparando a sciare. La Pista Graffer è anche un luogo perfetto per fare una sosta al rifugio omonimo, dove gli sciatori possono rilassarsi e gustare piatti tipici della tradizione alpina.

Per chi cerca attività alternative allo sci, Madonna di Campiglio offre numerose opportunità per escursioni e trekking. Durante l’inverno, il comprensorio è perfetto per ciaspolate immersi nella neve fresca, con itinerari che permettono di esplorare il paesaggio delle Dolomiti in tranquillità. Ci sono anche percorsi adatti alle famiglie con bambini, con aree dedicate e scuole di sci per i più piccoli. Le piste di sci sono facilmente accessibili grazie a una rete di impianti moderni che collegano le diverse aree, come la cabinovia Spinale e la seggiovia Grosté.

Madonna di Campiglio è anche ben collegata per chi viaggia in auto o con i mezzi pubblici. Per arrivarci in auto, basta percorrere la strada statale che collega Trento a Madonna di Campiglio, mentre per chi preferisce i mezzi pubblici, ci sono comodi collegamenti in treno e autobus da Trento e altre località del Trentino. L’accesso alle piste e alle varie aree sciistiche è reso semplice grazie alla presenza di navette gratuite e impianti di risalita situati nel centro del paese.

Abetone (Toscana)

L’Abetone è la principale stazione sciistica della Toscana, situata nel cuore degli Appennini, in provincia di Pistoia. Con circa 50 chilometri di piste, offre una varietà di tracciati che vanno dai pendii più ampi del Monte Gomito con le piste “Zeno”, ai boschi secolari delle Regine e della Selletta, fino ai ripidi tracciati della Val di Luce e alle sfide tecniche delle piste Coppi al Pulicchio. Il comprensorio è servito da 17 impianti moderni, in grado di trasportare 25.000 persone all’ora, garantendo una buona capacità di accoglienza anche durante i periodi di alta stagione.

La stagione sciistica inizia generalmente a metà dicembre e termina ad aprile, ma le date di apertura e chiusura dipendono dalle condizioni meteorologiche. L’area è ben attrezzata, con un sistema di innevamento programmato che copre l’80% delle piste, assicurando ottime condizioni per gli sciatori anche nei periodi di scarsa neve. Abetone è facilmente raggiungibile dalla Toscana e dall’Emilia Romagna attraverso la Statale 12 dell’Abetone e del Brennero, una strada storica che nel 1700 venne costruita dai Granduchi di Toscana e dai Duchi di Modena per collegare i due stati attraverso questo passo montano.

Oltre allo sci, l’Abetone offre escursioni e trekking invernali per chi desidera esplorare la natura degli Appennini a piedi, con percorsi adatti anche alle famiglie. I più piccoli possono approfittare di aree speciali per il sci e le scuole di sci, dove insegnanti qualificati accompagnano i bambini in sicurezza sulle piste.

Per quanto riguarda l’accessibilità, la stazione sciistica è ben servita dai mezzi pubblici e facilmente raggiungibile in auto. Durante la stagione, la città di Abetone offre numerose strutture alberghiere, ristoranti e rifugi dove potersi rilassare e assaporare piatti tipici della tradizione appenninica.

Sestriere (Piemonte)

Sestriere in inverno è un vero e proprio paradiso innevato, dove gli amanti degli sport invernali possono vivere esperienze uniche in un ambiente montano spettacolare. Non è un caso che Sestriere sia frequentemente sede di eventi sportivi di grande prestigio internazionale, tra cui numerose tappe della Coppa del Mondo di Sci Alpino. La località è ideale per gli appassionati di sport sulla neve, offrendo oltre 80 km di piste perfette per ogni livello di abilità. Sestriere fa parte del comprensorio sciistico internazionale della Vialattea, uno dei più ampi e divertenti in Italia e in Europa, che si estende su 400 km di piste complessive, coinvolgendo anche altre località come Sauze d’Oulx, Cesana, Sansicario, Pragelato e la stazione francese di Monginevro.

Sestriere, Piemonte

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Il paese di Sestriere sotto un manto di neve

L’offerta di piste è straordinaria: 12 nere, 24 blu e 30 rosse soddisfano ogni tipo di sciatore, dai principianti agli esperti. Inoltre, Sestriere è un vero e proprio paradiso per gli snowboarder, grazie alla presenza di percorsi fuori pista e speciali aree dedicate. Chi cerca un’esperienza più avventurosa può dedicarsi allo sci alpinismo, esplorando vette che superano i 3000 metri di altezza e vivendo l’emozione di scivolare su tracciati selvaggi e panoramici. Non mancano le opportunità per gli amanti dello sci di fondo, con percorsi perfettamente tracciati attraverso boschi e valli incantate.

Per chi cerca l’adrenalina più pura, Sestriere offre anche un servizio di Heliski, che consente di volare tra le vette innevate e atterrare su montagne ancora intatte per escursioni mozzafiato. Inoltre, la località è perfetta per chi desidera esplorare la natura in modo più tranquillo, con ciaspolate e passeggiate lungo una fitta rete di sentieri, immersi in uno scenario montano da cartolina. Gli sportivi possono anche divertirsi con il pattinaggio su ghiaccio, o optare per un’avventura più insolita, salendo a bordo di una slitta trainata dai cani o guidando una motoslitta attraverso percorsi innevati da brivido.

Sestriere sorge su un colle omonimo che separa la Val di Susa dalla Val Chisone, circondato da cime maestose che superano i 3000 metri. Facilmente raggiungibile da Torino in circa un’ora e mezza di auto, Sestriere è anche ben servita dai mezzi pubblici: per chi arriva in treno, la stazione di Oulx è il punto di partenza, da cui un comodo autobus in circa mezz’ora porta direttamente alla località sciistica.

Dove andare in montagna in inverno in Europa

Anche all’estero, l’inverno offre una miriade di destinazioni perfette per chi cerca una vacanza in montagna in Europa, sia per gli sportivi che per chi desidera godersi la natura e rilassarsi.

Chamonix (Francia)

Chamonix-Mont-Blanc, situata in Francia alle pendici del maestoso Monte Bianco, è una delle destinazioni più iconiche per gli amanti della montagna, un luogo che offre panorami spettacolari e esperienze uniche in ogni stagione. Questa località è una vera e propria mecca per gli sportivi e gli appassionati di natura, grazie alla sua offerta di attività all’aria aperta che spazia dallo sci alpino alle escursioni in alta montagna. Le funivie e gli impianti di risalitatrasportano i visitatori sulle vette circostanti, offrendo una vista mozzafiato sul Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa, che con i suoi 4807 metri di altitudine è un simbolo assoluto delle Alpi.

Chamonix è una destinazione perfetta per gli sport invernali: gli amanti dello sci alpino possono godere di una vasta rete di piste, mentre gli snowboarder e i praticanti di freeride trovano qui un terreno ideale per le loro discese. Non solo sci, ma anche il glaciarismo e l’escursionismo attirano numerosi appassionati, che possono esplorare sentieri e ghiacciai per vivere un’esperienza a contatto con la natura selvaggia. 

Ma Chamonix non è solo per gli sportivi estremi. La località è perfetta anche per chi desidera rilassarsi e godersi panorami da cartolina. Le funivie permettono di raggiungere vette come l’Aiguille du Midi, che offre una vista impareggiabile sul massiccio del Monte Bianco e sulle Alpi francesi, e dove si può fare un’esperienza unica camminando su una piastra di vetro sospesa. In inverno, le attività extra-sci sono altrettanto emozionanti: è possibile praticare ciaspolate attraverso i boschi innevati o provare l’adrenalina del parapendio.

Chamonix è facilmente raggiungibile dalla Francia e da molte altre nazioni europee. Si trova a circa 1 ora di auto da Ginevra e a poche ore da altre località alpine, ed è ben servita da autobus e treni. La sua posizione privilegiata alle porte del Parco Nazionale del Monte Bianco rende questa località ideale per una vacanza attiva, ma anche per una fuga romantica o per un weekend di puro relax immersi nella natura.

Zermatt (Svizzera)

Zermatt è la mecca dello sci, è una delle località alpine più famose al mondo, conosciuta per la sua vista spettacolare sul Cervino (Matterhorn), una delle montagne più iconiche e riconoscibili delle Alpi. Situata nel cuore delle Alpi Pennine, Zermatt offre una combinazione unica di bellezza naturale, sport invernali di alta classe e tradizione alpina. Questa località è una meta privilegiata sia per gli appassionati di sci alpino che per chi cerca una vacanza tranquilla immersa nella natura.

Zermatt

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Il paesaggio innevato di Zermatt

Zermatt è un vero paradiso per gli amanti degli sport invernali, con oltre 360 km di piste da sci, che la rendono parte del comprensorio sciistico Matterhorn Glacier Paradise. Le piste si estendono su più livelli, con opzioni adatte sia ai principianti che agli esperti, e offrono panorami mozzafiato grazie alla vicinanza al Cervino, che con i suoi 4.478 metridi altezza domina la scena. Gli appassionati di snowboard e freeride troveranno numerosi percorsi fuori pista, mentre gli amanti dello sci alpinismo possono esplorare le vette circostanti, tra cui il Glacier Paradise, il più alto punto sciabile in Europa a 3.883 metri di altitudine.

Zermatt è anche rinomata per le sue attività non sciistiche. Si può provare l’eliski per un’esperienza davvero adrenalinica, oppure fare un’escursione sul Cervino stesso, una delle montagne più desiderate al mondo dai scalatori. Per chi cerca un’esperienza più rilassante, Zermatt offre anche passeggiate tranquille nel paese senza traffico automobilistico, poiché la località è totalmente pedonale. Inoltre, è possibile fare gite in slitta trainata da cavalli, pattinare sul ghiaccio, e godersi le spa e i ristoranti gourmet che caratterizzano la città.

Una delle esperienze imperdibili a Zermatt è una visita al Gornergrat, una delle vette più alte raggiungibili in treno, che offre una vista spettacolare sul Cervino e su numerosi altri ghiacciai. Dalla cima, gli escursionisti possono percorrere sentieri panoramici che si snodano attraverso i paesaggi alpini e offrono alcune delle migliori viste sulle Alpi svizzere.

Zermatt è facilmente raggiungibile grazie alla stazione ferroviaria internazionale, che la collega a Ginevra e ad altre grandi città svizzere, con il treno che permette di godere dei panorami mozzafiato durante il tragitto. La città è senza auto, quindi l’atmosfera è tranquilla e rilassante, con carrozze trainate da cavalli e elettriche che si occupano del trasporto interno.

St. Anton (Austria)

St. Anton am Arlberg, situata in Austria, è una delle località sciistiche più prestigiose e conosciute al mondo, rinomata per la sua offerta di sport invernali di alta qualità, la vivace vita après-ski e la bellezza mozzafiato delle Alpi. Immersa nella regione dell’Arlberg, un’area leggendaria per lo sci, St. Anton è un vero e proprio paradiso per gli sciatori e gli snowboarder, con un’ampia scelta di piste, una tradizione storica nel mondo degli sport invernali e un’atmosfera unica che attira visitatori da ogni angolo del globo.

St. Anton offre oltre 300 km di piste e più di 200 km di percorsi freeride, che la rendono ideale per ogni tipo di sciatore, dal principiante all’esperto. Il comprensorio sciistico è servito da ben 88 impianti di risalita moderni, che permettono di esplorare la vasta area in tutta comodità. Le piste nere più difficili e le discesa fuoripista sono particolarmente amate dagli esperti, grazie alle condizioni eccellenti della neve e ai tracciati impegnativi. Gli amanti dello snowboard troveranno diverse aree dedicate e park attrezzati, mentre per gli appassionati di sci alpinismo ci sono percorsi spettacolari che si snodano tra le vette più alte. Per chi cerca un’esperienza più tranquilla, invece, St. Anton offre anche escursioni con le ciaspole attraverso sentieri panoramici e passeggiate nella natura. Ci sono inoltre gite in slitta trainata da cavalli e altre attività all’aria aperta, ideali per famiglie e per chi desidera un’esperienza più rilassata tra le montagne.

St. Anton

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La neve a St. Anton

Oltre agli sport invernali, St. Anton offre una vita après-ski vivace e cosmopolita, che include ristoranti tipici, bar alla moda e locali notturni dove è possibile divertirsi dopo una giornata di sport. La località è famosa per l’atmosfera animata e per la sua offerta di eventi après-ski che rendono l’esperienza in questa destinazione davvero unica. Non mancano poi le spa e i centri benessere, ideali per rilassarsi e recuperare le energie dopo una giornata sulle piste.

St. Anton è facilmente raggiungibile grazie a una rete ferroviaria ben collegata: la stazione ferroviaria di St. Anton è situata a pochi passi dal centro e offre collegamenti rapidi con le principali città austriache e con la Svizzera. Inoltre, la località è ben servita da autobus e trasporti pubblici che collegano la stazione sciistica alle altre aree turistiche della regione.

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Jbel Toubkal, la vetta più alta del Marocco: trekking indimenticabile

La “vetta da cui si vede tutto”: Jbel Toubkal è la vetta più alta del Marocco, esattamente 4.167 metri. Ed è uno spettacolo: per chi vuole scoprire la catena montuosa dell’Atlante, è prevista l’attività di trekking, un’esperienza che cambia profondamente la vita. Si trova a 63 km da Marrakech, precisamente nel Parco Nazionale di Toubkal.

Jbel Toubkal, informazioni utili prima del trekking

Jebel Toubkal, la vetta più alta

Fonte: 123RF

Jebel Toubkal, la vetta più alta della salita invernale

La prima ascensione alla vetta Jbel Toubkal è avvenuta esattamente il 12 giugno del 1923: i primi europei ad averla scalata sono stati Vincent Berger, il Marchese di Segonzac e Hubert Dolbeau. Prima della scoperta di Jbel Toubkal, la vetta più alta della montagna dell’Alto Atlante era Jbel Ayachi (3.757 m).

Scalare la cima più alta del Marocco è di certo un’esperienza: prima di arrivare alla catena montuosa dell’Alto Atlante, si visitano villaggi berberi, vallate scoscese, ma anche laghi di modeste dimensioni: tutto in una cornice bucolica, dove rimanere affascinati dalle cime immense.

Siamo in Marocco, del resto, territorio conosciuto per le spiagge, il deserto, le città imperiali: questo trekking è un arricchimento, ma bisogna comunque essere preparati. In ogni caso, il trasporto degli zaini e dell’attrezzatura avviene a dorso di mulo. L’esperienza consiste proprio in questo: nella possibilità di vivere una spedizione proprio come nel passato, con muli e portatori. Grazie alla presenza dei rifugi, il sentiero risulta molto più facile da intraprendere.

Jbel Toubkal, come scalare la vetta più alta del Marocco

C’è una buona notizia: non è così difficile. O almeno: rispetto ad altri trekking, non presenta in alcun modo delle difficoltà tecniche. Da Imlil, che si raggiunge da Asni, la via di salita è piuttosto apprezzata dai turisti e dagli amanti della natura: sulla strada si incontra il Rifugio Toubkal. A Imlil sono inoltre presenti diversi ostelli dove fermarsi a dormire: è un villaggio montano molto caratteristico. Per quanto riguarda il rifugio di Toubkal, nel 2002 è stato ampliato e anche modernizzato. Naturalmente si possono ordinare i piatti tipici del luogo, come cous cous e tajine, oltre che l’immancabile tè alla menta. C’è anche il rifugio Les Mouflons, che è decisamente più moderno rispetto a quello di Toubkal (ma è di stampo più occidentale).

Il percorso di trekking solitamente dura 2 giorni: è organizzato con i vari tour e visite guidate, e la sensazione è di scoprire una cultura profondamente diversa dalla nostra lungo la via, perché il ritmo della vita segue quello della natura, proprio come avveniva un tempo. Ci sono anche dei tour che allungano i tempi e che danno la possibilità di immergersi nella cultura del posto, con un salto a Marrakech. Come anticipato, non è difficile: la salita viene definita di “media” difficoltà, ma non sono presenti ostacoli o difficoltà di stampo alpinistico.

Impegnativa ma decisamente gratificante, è tra le attività migliori da fare vicino Marrakech: nelle giornate limpide, è impossibile non fermarsi a osservare il panorama, che si estende fino al deserto del Sahara. Una ricompensa per chi ha raggiunto la vetta all’alba, il momento migliore della giornata: cime innevate, villaggi remoti e autentici e vallate attendono i turisti curiosi di mettersi alla prova con un trekking indimenticabile.

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Alla scoperta della Val d’Ultimo, tra natura e tradizione

La Val d’Ultimo, in provincia di Bolzano, è una delle perle meno conosciute dell’Alto Adige, dove la natura incontaminata e le antiche tradizioni convivono in perfetta armonia. Questa valle si estende per circa 40 chilometri, dalle sorgenti del torrente Valsura a Fontana Bianca fino al fondovalle a Lana, tra i massicci del Parco Nazionale dello Stelvio, ed è una meta che, lontano dal turismo di massa, si apprezza tutto l’anno, sia in estate che in inverno. I sentieri attraversano prati, boschi e laghi cristallini, fiancheggiati da steccati in legno di larice. Nella valle ci sono tanti piccoli conglomerati e masi. Le località più importanti della vallata sono San Pancrazio (a 10 km da Lana), Santa Valburga (a 18,5 km da Lana), San Nicolò (a 27 km da Lana) e Santa Gertrude (a 31 km da Lana). I paesi prendono il nome dal santo patrono della rispettiva chiesa.

Tra i masi tradizionali e le malghe gestite ancora oggi secondo antiche usanze, la Val d’Ultimo è un’esperienza unica a chi cerca autenticità e contatto con la natura.

I Larici Millenari di Santa Gertrude

Situati nei pressi del paese di Santa Gertrude, i larici millenari sono tra le attrazioni naturali più suggestive della valle. Si trovano a 1.430 metri di quota in un bosco che protegge dalle valanghe, vicino ai masi Außerlahn.

Questi alberi monumentali, con più di 2000 anni di vita, hanno visto passare ai loro piedi venire circa 70 generazioni e appartenere all’Impero romano prima e a quello germanico poi, sono tra i più antichi d’Europa. I tre sopravvissuti maestosi e imponenti, ma evidentemente segnati dal tempo, da tempeste ed intemperie: per esempio la cima del larice più alto, che misura 36,5 m per una circonferenza di 7 m, è disseccata, colpita da un fulmine; e anche l’albero più grosso, di 8,34 m di circonferenza e 34,5 m di altezza, ha perso la cima.

Un sentiero ben segnalato conduce fino ai larici, che sono protetti da uno steccato e ancorati con funi. Invece, a pochi minuti a piedi dai larici millenari, merita una visita la cascata Hartungen, specialmente tra maggio e ottobre, che si trova a S. Nicolò presso il sentiero di maso in maso.

Il Lago di Zoccolo

Il Lago di Zoccolo (Zoggler Stausee) è uno splendido lago artificiale situato a 1.137 metri di altitudine nel cuore della Val d’Ultimo, tra i villaggi di Santa Valburga e Pracupola. Con una superficie di quasi 1,5 chilometri quadrati e una profondità massima di quasi 100 metri, il lago è formato da una diga alta 66 metri, e rappresenta una delle attrazioni naturali più affascinanti della valle. Questo specchio d’acqua non solo offre scorci suggestivi, ma è anche circondato da un ricco contesto naturale che lo rende una meta perfetta per chi ama passeggiate panoramiche in mezzo alla natura incontaminata dell’Alto Adige.

Il modo migliore per esplorare il lago è percorrere il sentiero ad anello Seeweg, un facile itinerario di circa 8 chilometri che circonda le sponde del lago. Questo percorso, caratterizzato da leggeri saliscendi, alterna tratti aperti e zone boscose, offrendo ai visitatori ampie vedute sui Monti delle Maddalene e, nelle giornate più limpide, verso il massiccio dell’Ortles. La passeggiata parte dal parcheggio nei pressi di Santa Valburga e si snoda lungo la sponda destra del lago, con una passerella elicoidale che permette di attraversare agevolmente una parte dell’itinerario. Seguendo il sentiero sterrato, si raggiunge poi la strada asfaltata che conduce fino alla stazione a valle della cabinovia Schwemmalm.

Proseguendo lungo il percorso, si attraversa il torrente Valsura su un ponte che porta alla sponda opposta del lago, dove si segue un comodo sentiero forestale che si inoltra tra le ombreggiate zone boscose. Questo tratto regala piacevoli scorci sul lago, con alcuni punti panoramici perfetti per fare una sosta e ammirare il paesaggio circostante. A mano a mano che si avanza, il percorso si apre nuovamente verso panorami più ampi, e lungo l’ultimo tratto si possono incontrare diverse installazioni artistiche e manufatti che raccontano la storia locale della Val d’Ultimo.

Il percorso si conclude attraversando la diga, offrendo una vista ravvicinata dell’imponente costruzione che ha dato origine al lago. Da qui, in circa 2 ore e mezza, si ritorna al punto di partenza, completando un’escursione immersa nella natura che combina la bellezza del paesaggio con elementi di interesse storico e culturale.

panorama Val d'Ultimo

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Vista sulla Val d’Ultimo, tra le più autentiche vallate dell’Alto Adige

Il Museo della Val d’Ultimo a Santa Gertrude

Il Museo della Val d’Ultimo (Ultner Talmuseum), nel villaggio di San Nicolò, non è solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che affascina adulti e bambini. Il museo era ospitato inizialmente in un edificio costruito nel 1827 come scuola elementare, che ha cambiato funzione nel 1963, diventando la sede del museo. Nel 1969 però, per volere del fondatore Gottfried Oberthaler, l’edificio fu spostato e ricostruito su un terreno messo a disposizione dalla chiesa locale, e nel 1973 venne ufficialmente riaperta la sede attuale del museo, accogliendo visitatori interessati a scoprire le tradizioni della valle.

Il museo, suddiviso in sette stanze, offre un affascinante viaggio nella cultura contadina e nell’arte popolare della Val d’Ultimo. Uno degli spazi espositivi è dedicato alla ricca biodiversità della valle, mentre negli altri si possono ammirare mobili antichi, statue di santi e oggetti di uso quotidiano che raccontano la vita di un tempo. Tra i pezzi più curiosi della collezione, spicca lo stivale da passeggio dell’imperatrice Sissi, che durante le estati soggiornava spesso a Merano.

Il museo si trova in posizione centrale a San Nicolò, facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici. Con lo stesso biglietto di ingresso, è possibile visitare anche il Centro di Documentazione Culten a Santa Valburga.

Il Centro Visite Lahnersäge

Il Centro Visite Lahnersäge, situato all’ingresso del paese di Santa Gertrude, è uno dei quattro punti informativi del Parco Nazionale dello Stelvio. La sua esposizione permanente è dedicata al bosco, con un focus sulle sue funzioni protettive e produttive. Ospitato in una segheria storica restaurata, il centro offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino il processo tradizionale di lavorazione del legno, dal tronco alle tavole.

architettura tipica Alto Adige

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Le case tipiche della Val d’Ultimo sono in legno e pietra

Escursione al Lago Verde

Per i più allenati, una delle escursioni più belle della Val d’Ultimo è quella che porta al Lago Verde, uno spettacolare specchio d’acqua alpino situato a circa 2.500 metri di altitudine. Il lago prende il nome dal colore delle sue acque, che riflettono le montagne circostanti e i boschi di conifere.

Si parte dal Lago di Fontana Bianca (Weissbrunnsee, 1.885 m s.l.m.), dove si può parcheggiare comodamente. Il sentiero n. 140 inizia sulla destra del ristorante, e sale con un’inclinazione leggera. Dopo circa 20 minuti, si raggiunge un bivio e si segue la segnaletica per il Lago Verde. Il percorso, lasciandosi il bosco alle spalle, diventa più ripido, ma incredibilmente suggestivo. Dopo circa due ore di cammino, si arriva al Lago Verde; mentre il Rifugio Canziani (Höchsterhütte, 2.560 m s.l.m.), è il luogo ideale per una sosta e per mangiare. Dal rifugio la vista è infinita e si possono ammirare le vette principali della zona: Cima Sternai (3.443 m s.l.m.), Cima Sternai Meridionale (3.385 m s.l.m.), Cima Fontana Bianca (3.253 m s.l.m.) e il Gioveretto (3.439 m s.l.m.). Proprio il Rifugio Canziani è anche il punto di partenza per escursioni verso i ghiacciai e altre mete nei dintorni.

Per il rientro, si può seguire lo stesso percorso, oppure proseguire verso il Lago Lungo (Langsee, 2.340 m s.l.m.) o il Passo Rabbi (Rabbi Joch, 2.449 m s.l.m.). L’escursione, di media difficoltà, attraversa malghe e pascoli d’alta quota, con la possibilità di incontrare animali selvatici come stambecchi e marmotte.

Le Malghe della Val d’Ultimo

Le malghe sono un elemento fondamentale della cultura e dell’economia della Val d’Ultimo. Sparse su tutto il territorio, sono luoghi dove i pastori portano gli animali in estate per il pascolo e dove si producono formaggi e altri prodotti caseari artigianali. Alcune malghe sono accessibili ai turisti, che possono partecipare a degustazioni di prodotti locali e osservare da vicino il processo di produzione del formaggio.

C’è un’escursione ad anello che collega due delle malghe più conosciute della Val d’Ultimo, adatta a grandi e piccoli. Il percorso inizia dal parcheggio presso il maso Simeon, sul Monte Larice. Seguendo la segnaletica del sentiero n. 4, si sale attraverso il bosco fino a raggiungere la malga Riemergl in circa un’ora. Chi preferisce un tracciato più semplice può optare per la strada forestale, che offre una salita più dolce. La malga Riemergl è uno dei rifugi più rustici della valle e regala un panorama mozzafiato sulla Val d’Ultimo. Da qui, il sentiero prosegue senza particolari dislivelli attraverso una foresta, conducendo in circa 45 minuti alla malga Kühberg, la seconda tappa dell’escursione. Anche questa malga è caratterizzata da una costruzione rustica e offre una vista suggestiva sulle montagne circostanti. Il ritorno avviene scendendo dalla malga lungo il sentiero che porta alla vecchia segheria del Monte Larice. Da lì, si prosegue su un’ampia strada forestale fino ai masi “Windegg”, per poi risalire brevemente lungo la strada che riconduce al parcheggio.

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Giornata nazionale del trekking urbano 2024: gli itinerari per scoprire l’Italia a piedi

Il 31 ottobre non è solo Halloween, ma un giorno importante per promuovere il turismo sostenibile: la 21° Giornata Nazionale del Trekking urbano. Organizzata dal Comune di Siena in collaborazione con l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, coinvolge tantissimi comuni italiani da Nord a Sud per invitare le persone a vivere ed esplorare le città a piedi, senza fretta.

In una società che va sempre più veloce ed è vittima di un ritmo di vita frenetico, questo appuntamento celebra il piacere della lentezza, riconoscendo il valore del patrimonio naturale, artistico e culturale del nostro paese.

XXI Giornata Nazionale del Trekking Urbano 2024, info utili e novità

Natura ad arte: memoria, artificio, paesaggio è il sottotitolo della manifestazione di quest’anno, che vuole esplorare il legame tra il paesaggio urbano, la memoria storica e l’ingegno umano. Un turismo lento e sostenibile può incoraggiare un futuro migliore per l’ambiente e gli esseri umani. Prendersi il giusto tempo per apprezzare le bellezze della natura e percorrere km tra ricchezze architettoniche, siti storici e paesaggi affascinanti, fa bene alla salute mentale e fisica.

Il trekking urbano permette di sentirsi immersi in un’atmosfera autentica e apprezzare i monumenti, i segreti e gli angoli meno noti di un posto. Ideata dal Comune di Siena nel 2001, la Giornata Nazionale del Trekking Urbano prevede percorsi di trekking in 91 comuni italiani tra cui Padova, Bologna, Tempio Pausania, Poggibonsi, Comacchio, San Giovanni in Fiore, Tarquinia e tanti altri. Passeggiate lungo i fiumi si alterneranno a sentieri verdi, attraversando parchi, vie d’acqua, giardini, vicoli storici e architetture medievali. Chiese, palazzi antichi, monumenti si troveranno sul cammino per arricchire l’esperienza. Ogni percorso, inoltre, prevede dei momenti di riflessione sulla sostenibilità e il legame tra uomo e natura.

Tarquinia

Fonte: Ufficio stampa

Trekking a Tarquinia

Tra le novità dell’edizione 2024 c’è l’Urban Trek Summit in programma il 30 Ottobre a Siena, un convegno sui temi del turismo green che mira a diventare un appuntamento fisso fino per stilare la Carta dei Valori del Trekking Urbano 2025. Nella settimana prima del 31 ottobre ci sono in programma varie iniziative come la Camminata tra gli Olivi il 27 ottobre e la passeggiata patrimoniale il 28 ottobre.

Gli itinerari più suggestivi di Trekking Urbano 2024

Sono oltre sessanta gli itinerari possibili per praticare trekking urbano in occasione di questo evento speciale. Ancona, con i segreti del Parco del Cardeto, Castellina in Chianti, Mantova, Biella, Tarquinia, Narni, Pavia, Trento, Lucca, Aosta, per citarne alcuni. In ogni regione tante idee per godersi la natura e le bellezze dei luoghi tra storia e arte. Per scoprire tutti gli altri itinerari si può andare sul sito di trekking urbano.

Trekking urbano a Ercolano

Ercolano, in Campania, è un luogo molto amato da turisti italiani e stranieri. Il percorso di trekking proposto parte dal cuore del Mercato degli stracci di Resina, presso il Palazzo Capracotta, e la passeggiata poi continua da via Pugliano per Corso Resina e Via Mare, fino alla Piazza Carlo di Borbone dove si possono ammirare i resti della città antica distrutta nel 79 d.C. dopo l’eruzione del Vesuvio. Proseguendo per Corso Resina fino alle ville del Miglio d’Oro ci si può fermare in Piazza Colonna per ammirare Le Danzatrici del I secolo a.C. per poi passare tra le Ville Vesuviane fino a Villa Campolieto e il terrazzo panoramico che lascia senza parole. Questo itinerario dura circa due ore e mezza per 2,2 km, con partenza da via Pugliano alle 11 di mattina.

Trekking urbano a Lucca

Le Mura di Lucca hanno un fascino incredibile tutto l’anno. Passeggiare sopra e sotto di esse, fino a raggiungere l’Orto Botanico, porta ad esplorare luoghi preziosi. Il viale alberato delle Mura rinascimentali gira intorno alla città e regala scorci suggestivi, ma anche chiese, palazzi storici, monumenti da ammirare. E in autunno i colori e i profumi dei dintorni donano un tocco in più. Per chi vuole avventurarsi nei sotterranei dei baluardi tra galleria e passaggi segreti, il tragitto si fa ancora più interessante. Per circa due ore si possono percorrere 4 km partendo dall’infopoint Mura di Lucca, al Castello di Porta San Donato Nuova, alle ore 11 o alle 15.00. Per informazioni potete visitare il sito Turismo.lucca.it

Trekking urbano a Volterra

Mura e porte etrusche, necropoli, teatro e terme romane, sono alcune delle meraviglie che troverete lungo il percorso di trekking urbano a Volterra. Le Balze di Volterra sono da vedere, come la Badia Camaldolese con un affaccio sull’Alta Val d’Era e la Val di Cecina che offre panorami unici tra mare e montagna. Con due ore e mezza di cammino lungo 6,5 km con difficoltà media, questo itinerario parte dalle Fonti di Docciola, alle 10 o alle 14, con visita guidata per vivere un racconto della città e del territorio tra storia e natura.

Trekking urbano a Monselice

A Monselice puoi provare un percorso suggestivo che si sviluppa tra piazza Mazzini, il castello Cini, il Santuario giubilare delle Sette Chiese fino al punto più alto a Villa Duodo. Il parco Buzzaccarini offre un’ampia varietà di fauna e flora e gli amanti della bicicletta possono avventurarsi sulla pista E2 passando per villa Pisani, raggiungendo il nuovo pontile accanto al Campo della Fiera. Questo itinerario dura circa due ore per 5 km, con 50 metri di dislivello e partenza da Palazzo della Loggetta.

Trekking urbano a Cecina

In circa tre ore si può percorrere un itinerario di trekking urbano a Cecina che parte da Vallescaia e prosegue per via Sanzio e Via Da Boninsegna, attraversando il sottopassaggio sulla ferrovia. Dopo un ponticello sul fosso ci si può dirigere verso la Fattoria Paduletto, poi nei pressi di una casa cantoniera. Da qui, un sentiero porta diretti al mare o verso una casa abbandonata per chi ama il mistero. Camminando si finisce all’interno della Pineta dei Tomboli fino alle Tamerici.

Cos’è il trekking urbano e chi può praticarlo

Nato come movimento e associazione a Siena nel 2003, oggi il trekking urbano è un’attività fisica per tutti che coniuga sport e salute con la cultura personale. Una forma di turismo lento che prevede percorsi a piedi tra arte, paesaggi, botteghe artigiane, mercatini, ristoranti tipici e altro. Non occorre un allenamento specifico per affrontare un percorso, ma ognuno può regolarsi in base al proprio stato di salute, l’età e le condizioni fisiche per pianificare l’itinerario ideale. Basta indossare scarpe comode e lasciarsi andare esplorando i vari lati di una città, prendendosi il proprio tempo e tornando a casa con un bagaglio emotivo e intellettivo importante. Una passeggiata tra le vie e le piazze di centri storici e aree periferiche si può fare in ogni momento e l’Italia ha molti posti bellissimi per farlo.

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A Rio di Pusteria nasce un magico percorso tra natura e accessibilità

Nel cuore della verdissima e spettacolare regione del Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano, è appena nato un nuovo percorso panoramico volto a unire il concetto di natura a quello di accessibilità, dedicato soprattutto ad escursionisti e ciclisti. L’itinerario si trova nell’Area Vacanze Sci e Malghe Rio Pusteria, una zona che abbraccia otto località: Maranza, Rio di Pusteria, la Val di Fundres con Vallarga, Rodengo, Spinga, Terento, Valles e Vandoies.

Dal mese di ottobre, arriva quindi una novità per i turisti e gli appassionati di trekking nella natura che potranno scoprire le bellezze del territorio da un nuovo punto di vista. Scopriamo insieme di che si tratta e quali sono le principali tappe di questo magico percorso montano.

Il nuovo percorso a Rio di Pusteria

La strada forestale che congiunge Rio di Pusteria alla frazione di Valles è ora aperta ai visitatori che vogliono percorrerla a passo di trekking: si tratta di un itinerario emozionante di 7,8 chilometri che regala scorci splendidi, immersi a 360° nella natura più verde e pura, da esplorare anche in sella alla bicicletta.

Il cammino ha inizio dal centro del villaggio e si sviluppa lungo la Via Valles: dopo un primo tratto in cui bisogna confrontarsi con una salita, si giunge a un tradizionale ponte di legno che conduce nel cuore della strada forestale. Da questo tratto il percorso si fa meno complicato, mentre nei pressi della fattoria Untereggerhof la strada si interseca con la linea principale, per poi proseguire su un marciapiede lungo il bacino idrico. Il tratto finisce nei dintorni di Valles, a breve distanza dalla stazione della funivia Jochtal.

Il tempo di percorrenza di questo incantevole nuovo percorso alpino è di circa 2 ore se in bici, mentre con il trekking occorrono circa 2 ore e 45 minuti.

Rio di Pusteria, malghe

Fonte: iStock

Malghe tradizionali lungo il percorso nei pressi di Rio di Pusteria

Rio di Pusteria, un accogliente villaggio alpino

Il Comune di Rio di Pusteria è un incantevole villaggio alpino che avvolge il visitatore in un’atmosfera calda e accogliente. Le strutture ricettive sono tantissime e variano da hotel di lusso a piccoli appartamenti, per cui è certo che ogni visitatore qui può trovare un alloggio adatto alle proprie esigenze. La comunità nel cuore del villaggio è molto attenta all’ospitalità e si impegna a garantire che ogni visitatore si senta a casa.

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria è facilmente accessibile sia in auto sia con i mezzi pubblici, grazie a una rete di trasporti ben sviluppata. In linea con le attuali tendenze di sostenibilità, molte strutture promuovono pratiche ecologiche e incentivano l’uso dei mezzi pubblici per ridurre l’impatto ambientale.

Una delle caratteristiche più affascinanti di quest’area è, però, la tradizione delle malghe. Questi rifugi di montagna, dove in estate si producono formaggi e altri prodotti tipici, offrono un’opportunità unica di assaporare la cucina locale. Durante l’inverno, molte malghe rimangono comunque aperte, permettendo ai visitatori di gustare prodotti tradizionali come speck, canederli e strudel di mele.

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria, in Alto Adige, è una meta imperdibile per gli amanti degli sport invernali e della natura. Quest’area offre un mix perfetto di paesaggi spettacolari, attività all’aperto e una cultura locale affascinante, tutti elementi che, insieme, la rendono un luogo ideale per una vacanza indimenticabile all’insegna del relax e degli sport outdoor.

Per gli amanti degli sport sulla neve c’è l’area sciistica di Rio Pusteria, che parte del comprensorio sciistico dell’area sciistica del Plan de Corones, ideale con le sue piste ben curate e le moderne strutture di risalita. Con oltre 90 chilometri di piste, l’area è adatta a tutti i livelli di abilità, dai principianti agli esperti. Gli sciatori possono godere di un’ampia varietà di tracciati, che si snodano attraverso boschi dal fascino fiabesco e panorami mozzafiato sulle montagne circostanti.

Oltre allo sci, si possono fare passeggiate con le racchette da neve, un modo perfetto per esplorare i paesaggi innevati e godere della tranquillità della natura. Ci sono diversi sentieri segnalati che si snodano attraverso la foresta e che permettono di scoprire angoli nascosti e panorami spettacolari.

Paesaggio innevato, Rio di Pusteria

Fonte: Ufficio Stampa

I paesaggi innevati nei dintorni di Rio di Pusteria

Per chi cerca un’avventura diversa, d’altra parte, il tubing e il bob sono opzioni divertenti per tutta la famiglia. Gli amanti del freddo polare possono anche provare l’emozione del pattinaggio su ghiaccio nei pittoreschi laghetti gelati della zona.

Avete sentito parlare dei Big Five? Ci rivolgiamo agli appassionati di scalate in montagna: qui, infatti, coloro che non riescono a fare a meno della sensazione di libertà che si prova in vetta, possono osservare il mondo ai propri piedi da cinque vette imperdibili.

Ecco quali sono i Big Five dell’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria:

  • Il Picco della Croce, la vetta più alta dei monti di Fundres a 3.132 metri, richiede un’escursione di circa sei ore su un percorso di oltre 9 chilometri, con un dislivello di 1.393 metri.
  • La Cima Cadini, a 2.888 metri, è conosciuta come “montagna panoramica” e offre viste spettacolari sui ghiacciai. Questa escursione richiede circa cinque ore, con un dislivello di 1.440 metri su un percorso di nove chilometri.
  • La Cima di Terento, alta 2.740 metri, si trova presso Terento e si raggiunge in circa quattro ore, affrontando un itinerario di 13 chilometri con 1.316 metri di dislivello.
  • Anche la Cima di Campolago, a 2.715 metri, offre splendidi panorami e si può scalare in circa quattro ore, con un dislivello di 1.285 metri.
  • Infine, il Giogo d’Asta, noto come il “Trono del re” dell’Alpe di Rodengo e Luson, si erge a 2.194 metri e richiede circa tre ore per essere scalato, con un dislivello di 463 metri su un percorso di otto chilometri.
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Viaggio in Val Senales, un gioiello tra le Alpi

Se amate la natura e siete alla ricerca di un posto lontano dalla frenesia della vita moderna, dove il tempo sembra essersi fermato, dovete impostare il navigatore per la Val Senales. Questa valle ancora molto selvaggia che si trova nelle Alpi Retiche meridionali, in Trentino-Alto Adige, dista 10km da Merano e prende il nome dal comune omonimo e il fiume che scorre a fondovalle. Si estende dai vigneti di Castel Juval fino ai ghiacciai e garantisce ai visitatori un soggiorno tranquillo immersi nella natura. Gli amanti dello sci e snowboard possono trovare sicuramente pane per i loro denti con piste attrezzate a 3200 m di quota aperte fino all’estate ogni anno.

La Val Senales raggiunge i confini con l’Austria e regala paesaggi suggestivi con fitti boschi, meleti, larici e una ricca vegetazione che incanta chiunque passi da quelle parti. Quindi anche chi ama il trekking e le escursioni all’aria aperta può metterla nella lista di posti da vedere. Ma vediamo insieme cosa non dovete perdere se decidete di trascorrere alcuni giorni in questa zona del nord Italia.

Monte Santa Caterina: il paese di Messner

Immerso nel verde, Monte Santa Caterina è un piccolo centro a 1245 metri in Val Senales con una chiesa parrocchiale dedicata a Santa Caterina d’Alessandria e tante fattorie dove vivono e lavorano i locali. Molto tempo fa sulle rocce si ergeva una fortezza, il castello Schnalsburg, che poi è stato abbattuto dall’ordine dei Certosini nel 1350 e oggi ne resta solo una torre trasformata in un campanile. Il paese offre una vista suggestiva sulla Val Senales e la Valle dell’Adige, fino a Castel Juval nei pressi di Castelbello, residenza di Reinhold Messner. Molti escursionisti e appassionati del trekking o di Mountain bike possono trovare tanti percorsi molto belli per esplorare i dintorni e godere del paesaggio alpino evocativo.

Il silenzioso borgo di Certosa

Se hai in programma un viaggio in Val Senales devi assolutamente visitare Certosa, un paese affascinante con le rovine delle antiche mura di cinta ben fortificate che circondano ancora oggi il piccolo paesino. Una volta queste proteggevano il monastero di Monte degli Angeli, che venne abbandonato nel 1782. Oggi è possibile visitare il chiostro, la grotta, la casa del priore, le cucine, il portale e la chiesa di Sant’Anna. Un luogo avvolto nel silenzio che è alla base del progetto Silentium, con cui Certosa attira l’attenzione su di se nel settore turistico.

Nel 1325 fu il conte del Tirolo a voler erigere il monastero in un luogo isolato dove poi i monaci imposero la regola del silenzio che viene rispettata ancora oggi. Per 450 anni è stato operativo e poi l’imperatore Giuseppe II ne ha ordinato la chiusura nel 1782, fino a quando alcune famiglie povere del posto ne acquistarono delle parti poichè nessuno si fece avanti con un’offerta. Un incendio nel 1924 distrusse gran parte di Certosa che poi piano piano fu ricostruita e oggi molti visitatori la scelgono come meta in Val Senales per escursioni, cultura e natura.

chiesa Val Senales

Fonte: 123RF

Piccola chiesa alpina nel paese più antico della Val Senales

Madonna di Senales

Madonna di Senales è il paese più grande della Val Senales e da lontano si vede una piccola chiesa arroccata su una roccia che è il Santuario della Madonna di Senales. In questo borgo, noto luogo di pellegrinaggio da oltre 700 anni, da Aprile a Novembre, si consiglia di visitare l’archeoParc, un museo a cielo aperto sull’affascinante scoperta della mummia Otzi.

Il ritrovamento di una statua della Madonna nel XVI secolo ha reso questo paese meta di pellegrini devoti, mentre le montagne intorno sono state esplorate da Otzi 5000 anni prima e nel 1991 il ghiacciaio ha riportato alla luce la mummia sul Giogo di Tisa. Le escursioni che partono da qui raggiungono Malga Lafetz e Similaun, anche grazie all’uso delle ciaspole.

Il mistero del lago artificiale di Vernago

Il lago di Vernago è un lago artificiale nei pressi dell’omonimo paese in Val Senales con una storia che lo avvolge nel mistero. Creato negli anni ’50 da una diga a gravità in terra terminata nel 1963, ricoprendo otto edifici e una chiesa, questa distesa d’acqua custodisce un vissuto da raccontare. Infatti ancora oggi quando il livello d’acqua è basso, si riesce a vedere il vecchio campanile della chiesa del paese circondato dal verde smeraldo. Molti sentieri di montagna amati dagli escursionisti partono da qui, come quello che porta fino al ghiacciaio di Senales dove è stata rinvenuta la mummia di Otzi.

Maso Corto: il paradiso dello sport

A circa 2000 metri di altezza si trova Maso Corto, il paese più antico della Val Selanes  che da Settembre a Maggio attira molti appassionati di vari sport invernali fin dagli anni ’50 per il suo complesso sciistico Ghiacciaio Val Senales. Circondato da montagne alte 3000 metri, questo paese dalle origini antiche è un buon punto di partenza per alcune escursioni molto apprezzate che possono durare fino a 7 ore per raggiungere Vent.

Per chi vuole camminare con moderazione, tuttavia, da Maso Corto è possibile anche passeggiare fino al Lago di Vernago o rilassarsi nella piscina con sauna, bagno turco e whirlpool. Tra gli edifici storici che si possono visitare ancora oggi a Maso Corto c’è la piccola chieda all’entrata del paese e il maso Kurzhof della famiglia di Leo Gurschler. In primavera e autunno si può assistere anche alla transumanza delle pecore che percorrono lunghe distanza tra i prati.

Iceman Otzi Peak

Per chi ama le altezze una meta obbligata è l’Iceman Otzi Peak, la piattaforma panoramica più alta d’Europa da cui si possono scorgere ben 126 vette sopra i 3000 metri. Non serve un’attrezzatura speciale o professionale per godersi questa esperienza, ma basta non soffrire di vertigini e avere voglia di vivere un’emozione tangibile e indimenticabile. Si può raggiungere l’Iceman Otzi Peak con una scala di acciaio sicura e solida, progettata da tecnici e aziende altoatesini per omaggiare la natura del luogo e Otzi, il famoso “uomo venuto dal ghiaccio”. Una volta saliti in cima la vista si apre proprio sul nevaio del Similaun dove nel 1991 venne trovata la mummia di quest’ultimo.

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Tutte le zone d’Italia dove andare a funghi

Quando arriva la stagione autunnale gli amanti dei funghi sono pronti a partire a caccia nelle varie zone consigliate per la raccolta. In Italia ci sono vari posti in ogni regione dove poter mettersi sulle tracce di questi frutti dei boschi per poi gustarli in vari modi. I funghi sono un ottimo condimento per un primo piatto, ma anche per un secondo di carne e come contorno in solitaria. Chi ama il trekking e le passeggiate immerso nella natura, potrebbe unire le due attività e tornare a casa con un prezioso bottino gastronomico. Ma dove andare per raccogliere funghi lungo lo stivale? Ecco alcuni posti che i ricercatori di funghi conoscono bene e dove vale la pena fare un salto.

Lazio

Le zone del Terminillo, Filettino, Parco dei Monti Simbruini e la Valgranara sono i luoghi della regione Lazio dove è possibile raccogliere funghi. Ma anche l’Alta Valle del Velino, in provincia di Rieti, merita una menzione speciale.

Campania

I boschi campani custodiscono anche funghi, oltre ai tartufi di Laceno in Irpinia. Non è possibile raccoglierne più di 3kg a persona ogni giorno e si deve pulire il fungo sul posto prima di portare via il bottino.

Basilicata

I sentieri intorno a Potenza e Aliano offrono boschi ideali per andare per funghi.

Funghi

Fonte: 123RF

Funghi in Italia

Molise

Per raccogliere i funghi in Molise basta andare sui Monti della Meta, al Parco del Matese o a Sannio.

Piemonte

In Piemonte se volete raccogliere funghi potete dirigervi al Castello di Masino, un bene del Fai dove si trovano tantissimi porcini. Con l’occasione di fare una bella passeggiata nella natura e godersi paesaggi suggestivi, si possono portare a casa alcuni funghi di qualità. In particolare le zone migliori sono il Canavese e il cuneese con Val Casotto.

Valle d’Aosta

La Valle D’Aosta è un paradiso per i fungaioli, soprattutto grazie ai boschi di La Thuile che sono ricchi di funghi porcini e finferli. Nei dintorni delle cascate del Lutor è possibile imbattersi in qualcosa di interessante, oltre a godersi il paesaggio suggestivo mano a mano che ci si addentra tra le conifere. In questa regione si può raccogliere anche al Parco Nazionale del Gran Paradiso, anche se è meglio controllare le regole che prevedono una quantità giornaliera non superiore a 1kg a persona per la raccolta di funghi.

Trentino Alto Adige

All’interno del Parco Naturale dell’Adamello si possono esplorare l’Altopiano della Paganella e il Lago di Molveno se si è alla ricerca di funghi in Trentino. In questa regione le varietà che si trovano solitamente sono gallinacci, prataioli e porcini, numerosi anche nella Val di Sole, Val Rendena, Val di Fiamme e Val di Non. Inoltre nella provincia di Trento è possibile raccogliere ben 2 kg di funghi al giorno, ma non dalle 19 alle 7 del giorno dopo.

Veneto

Le montagne venete sono ricche di funghi, basta organizzare una passeggiata nei boschi del Cadore, nella Val fiorentina del Cansiglio o sull’Altopiano di Asiago e, oltre a godere di panorami mozzafiato, potrete raccogliere tante specie diverse.

Friuli Venezia Giulia

Tarvisiano e le valli di Tolmezzo sono i posti più famosi per raccogliere funghi in Friuli Venezia Giulia, però serve un’autorizzazione precisa per poterlo fare. Infatti è richiesta una quota a seconda della zona di raccolta per poter prendere i funghi e portarli via con se.

Lombardia

Non molto distante da Milano ci sono diversi posti per raccogliere funghi in Lombardia, come il Parco delle Groane, la Val Brembana, l’Alta Brianza, l’area tra Milano e Pavia e la Bassa Valtellina. Qui il tetto massimo al giorno a persona è di 3kg, ma in diverse zone serve l’autorizzazione rilasciata dai comuni locali.

Liguria

Non distante da Genova, a Bargagli, basta andare a pochi km dal centro per andare a caccia di funghi. In provincia di Savona, anche Sassello è una meta conosciuta dai fungaioli, a testimonianza che anche una regione vicina al mare ha tanto da offrire per i prodotti della terra.

Emilia Romagna

Nelle valli parmensi, la Val Baganza, la Val Trebbia, la Val Nure e la Val Ceno c’è persino una Strada del Fungo Porcino e la Val di Taro offre l’opportunità di trovare un fungo IGP, ovvero il fungo di Borgotaro. Le valli appenniniche dell’Emilia Romagna sono una fonte ricca di funghi e non si può raccogliere più di 3kg di prodotto. Tra le specie della zona sono il Calocybe gambosa, il Prugnolo e l’Amanita caesarea.

Toscana

La Maremma toscana è uno dei posti più ricchi di funghi nei boschi di querce lungo la strada che collega Civitella Marittima con Roccastrada, soprattutto per la varietà dei porcini. Ma anche la strada da Castel del Piano fino al Monte Amiata regala soddisfazione ai fungaioli con boschi di castagno che offrono funghi B. reticolatus, B. aereus e C. Cibarius.

Funghi autunno

Fonte: 123RF

Raccogliere funghi in autunno

Marche

Il Monte Catria, in provincia di Pesaro, è una zona famosa per i funghi, insieme al Monte Nerone e il Parco della Gola della Rossa con i pinaroli. Pensate che una volta è stato raccolto un porcino di circa 1,5 kg. Tuttavia la raccolta dei funghi in questa regione è consentita solo agli over 14 e un massimo di 3kg al giorno.

Abruzzo

In Abruzzo si possono cercare i funghi sui Monti della Laga e la Marsica per una quantità massima giornaliera di 3kg per contrastare la raccolta di funghi immaturi.

Umbria

Nelle zone montuose e collinari di Spoleto, Serano, Subasio e sui Monti Martani si possono raccogliere funghi in Umbria. Ma nei boschi di Montebibico, nella zona della Vallocchia e di Pompagnano anche ci possono essere belle sorprese, come i dintorni di Umbertide, Orvieto, Terni e Perugia. Al confine con la Toscana, nell’area di Preggio e Lisciano Niccone, come a Foligno e Sellano, la raccolta dei funghi viene fatta da diversi appassionati, dall’alba al tramonto per un massimo di 4kg di merce al giorno.

Puglia

Se pure non si tratta di una Regione nota per i funghi, la Murgia e il Salento offrono qualche bella sorpresa. Basti pensare al Cardoncello della Murgia e dei Marieddhri salentini.

Calabria

In Calabria il Parco della Sila è uno tra i più ricchi sia come quantità che come diversità di funghi, a partire dal porcino. Ma anche l’Aspromonte è un vero scrigno di prelibatezze d’autunno, tanto che un gruppo di fungaioli ha dedicato un sito intero ai suoi funghi. La raccolta è consentita entro il limite massimo giornaliero di 3 Kg ed è vietata la raccolta all’interno delle riserve naturali.

Sardegna

In Sardegna la zona target per i fungaioli è la Gallura dove si trovano molti prataioli, ovuli, porcini, gallinacci, finferli e mazze di tamburo. La raccolta consentita è di quantità giornaliera non superiore a 4 kg per i funghi epigei e non superiore a un chilogrammo per i funghi ipogei.

Sicilia

Non viene mai in mente la Sicilia se si parla di raccolta di funghi, ma il Parco dei Nebrodi e il Parco dell’Etna sono Zoe da setacciare per ricredersi. La raccolta massima consentita è di 4kg a persona per ogni giorno, quindi leggermente maggiore alle altre regioni.

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I laghetti di montagna più belli della Svizzera

Nel cuore dell’Europa, appena sopra la nostra Italia, la Svizzera si presenta come un vero gioiello alpino, una terra di meraviglie naturali e paesaggi mozzafiato, bellissima da percorrere in viaggio on the road. Le vacanze in montagna qui non sono soltanto un momento di relax, ma un’esperienza indimenticabile immersa nella bellezza selvaggia delle cime alpine, dove godere di esperienze adrenaliniche come giri in kayak lungo i corsi d’acqua o trekking panoramico. Le Alpi svizzere offrono un rifugio perfetto per chi cerca una fuga dalla frenesia quotidiana e desidera rigenerarsi tra panorami incantevoli e aria fresca di montagna.

Ma tra le verdi montagne della Svizzera, ci sono delle stelle: stiamo parlando dei tanti laghetti che costellano le Alpi, uno più bello dell’altro! Questi angolo di paradiso valgono davvero la pena di essere scoperti: scenari da cartolina e refrigerio a portata di mano. Ecco i laghetti più belli da vedere in Svizzera secondo SiViaggia.it!

I laghetti di montagna da non perdere in Svizzera

  1. Lacs de Fenêtre: situati nella regione del Vallese, i Lacs de Fenêtre sono dei piccoli laghi che incantano i visitatori con le loro acque cristalline, circondati da maestose vette alpine e immersi nella natura straordinaria della Svizzera. Un luogo perfetto per rilassarsi e godersi la quiete della natura lontani dalla giungla urbana.
  2. Bannalpsee: nascosto tra i verdi pascoli di Engelberg, il Bannalpsee è un piccolo tesoro alpino circondato da un paesaggio da favola, tipico delle montagne svizzere. Le sue acque limpide riflettono il cielo e le montagne circostanti, creando uno scenario da cartolina, assolutamente da fotografare.
  3. Lagh de Calvaresc: immerso nella regione del Ticino, il Lagh de Calvaresc offre ai viaggiatori una vista mozzafiato sulle vette circostanti. Un luogo ideale per una passeggiata rilassante o una sosta rigenerante durante un’escursione in montagna, a passo di trekking.
  4. Seealpse: sito nelle vicinanze di Appenzell, il Seealpse offre un’atmosfera serena e un’opportunità unica di immergersi nella natura incontaminata delle Alpi svizzere. Questo laghetto, già abbastanza noto, è il luogo ideale per rigenerarsi e staccare la spina dalla routine quotidiana.
  5. Laghetto dei Salei: posto nelle vicinanze di Zermatt, il Laghetto dei Salei è un’oasi di pace e tranquillità circondata dalle spettacolari cime alpine. Ideale per chi cerca una pausa dalla frenesia della vita moderna.
  6. Schwarzsee: incastonato tra le montagne di Friburgo, lo Schwarzsee è un luogo magico dove la natura si esprime in tutta la sua bellezza. Le sue acque cristalline e il panorama circostante regalano momenti di pura serenità a chi decide di sostare presso questo laghetto.
  7. Lac Retaud: nei pressi delle Alpi bernesi, il Lac Retaud è un luogo incantevole dove la natura si manifesta in tutta la sua grandiosità e l’aria è pura e leggera. Questo angolo di Svizzera è perfetto per una passeggiata rigenerante o per godersi un picnic in riva al lago, anche in estate.
Lacs de Fenêtre, Svizzera

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Sguardo sui Lacs de Fenêtre

Cosa fare al lago in Svizzera

I laghi tra le montagne in Svizzera offrono al viaggiatore una vasta gamma di attività, soprattutto per i visitatori desiderosi di immergersi nella natura e godersi momenti di relax.

Tra le attività più popolari ci sono il nuoto nelle acque fresche e cristalline dei vari laghetti montani, nonché la possibilità di darsi a pic-nic rilassanti sulle sponde del lago, oppure di avventurarsi in escursioni panoramiche lungo sentieri mozzafiato e sfidare le acque alpine alla ricerca di pesci prelibati in sessioni di pesca sul lago. Inoltre, molti laghi offrono la possibilità di praticare sport acquatici come il kayak, il paddle board e la vela, rendendo l’esperienza al lago ancora più entusiasmante e variegata.

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Camino de Levante: l’alternativa meno conosciuta al Cammino di Santiago

Sono oltre 446.000 mila le persone che, nel 2023, hanno percorso il Cammino di Santiago seguendo le frecce gialle e le conchiglie che segnalano la via ai pellegrini. Questo è considerato come uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo che, visti i numeri, in base al periodo potrebbe risultare anche un po’ troppo affollato. Per fortuna esiste un’alternativa meno conosciuta chiamata il Camino de Levante. Il cammino inizia a Valencia e si snoda attraverso paesaggi diversi fino ad arrivare a Santiago, sull’Oceano Atlantico.

Un passo alla volta, il Camino de Levante vi permetterà di lasciarvi alle spalle la brezza del Mediterraneo, di attraversare la Spagna da est a ovest in 42 tappe lungo 1200 chilometri circa e di raggiungere la Galizia. Scarpe da trekking ai piedi, camminerete tra le bellezze di regioni molto diverse tra loro, ognuna dotata di una personalità e identità propria: Valencia, Castilla La-Mancha, Madrid, Castilla y Leon e infine la Galizia.

Ne avevate mai sentito parlare? Se cercate un pellegrinaggio meno affollato, questo è il percorso perfetto per voi. Inoltre, se siete fan di Cervantes, sappiate che il cammino attraversa anche la campagna di Don Chisciotte.

Il Camino de Levante da Valencia a Santiago

Nonostante ci sia una grande distanza tra Santiago de Compostela e la città di Valencia, punto di partenza del Camino de Levante, la Capitale del Turia ha preservato nel tempo il suo passato giacobino, esistente fin dal Medioevo. Valencia, infatti, ricoprendo l’importante ruolo di porto levantino, era considerata il luogo di sbarco ideale per i pellegrini provenienti da altre regioni d’Europa che desideravano iniziare qui il loro viaggio spirituale per incontrare a Santiago le spoglie dell’apostolo.

Questo movimento migratorio beneficiò del fatto che diversi ospedali per pellegrini furono istituiti in città nel XIV secolo, utilizzati anche da coloro che si imbarcavano sulla costa per Roma o Gerusalemme. Se deciderete di percorrere questo cammino, vi consigliamo di consultare il sito dell’Asociación “Amigos del Camino de Santiago” de la Comunidad Valenciana dove troverete tutte le informazioni utili e le tappe per organizzare al meglio la vostra esperienza.

Perché scegliere il Camino de Levante

A differenza di altri cammini più famosi, come il citato Cammino di Santiago, quello de Levante offre un’esperienza più intima e meno affollata. Un’avventura carica di fascino che ti permetterà di godere della tranquillità della natura, del silenzio dei sentieri e dell’ospitalità genuina degli abitanti dei paesi che incontrerai lungo il percorso. Più di ogni altro, questo è il cammino perfetto per staccare la spina dalla vita quotidiana, per riflettere e per entrare in contatto con se stessi e con i paesaggi che ci circondano.

La bellezza di questo cammino, oltre che nella calma, è racchiusa anche negli scenari che attraverserete. Dalle spiagge dorate di Valencia alle foreste lussureggianti della Castilla y León, ogni tappa vi sorprenderà con un nuovo scenario. Camminerete anche alla scoperta di luoghi meno noti, come Chinchilla de Monte-Aragón, Albacete e Zamora, città ricche di storia e tradizioni, e proverete le specialità tipiche di questi territori, dai piatti di pesce fresco della costa ai prodotti genuini dell’entroterra.

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Mount Victoria Lookout di Wellington: sentieri e informazioni da sapere

Il Mount Victoria Lookout, o Monte Vittoria di Wellington in Nuova Zelanda, rappresenta, per tutti gli appassionati di natura e trekking, un’occasione unica, poiché, organizzandosi in anticipo, è possibile ammirare viste mozzafiato e percorrere sentieri escursionistici che ripagano di tutta la fatica. Una vista a 360 gradi di Wellington, il cui panorama è di certo pittoresco ed evocativo. Questo punto di osservazione, soprattutto nelle giornate limpide, ti permette di ammirare Hutt Valley a nord o Remutaka Range a est.

Mount Victoria Lookout di Wellington: come raggiungere il punto panoramico

Il punto panoramico più importante (e impressionante) di Wellington, la Capitale della Nuova Zelanda, è una sorta di “tesoro promesso”. Il tratto urbano della città è minimo, cui spiccano colline verdeggianti e il porto di Wellington: questo belvedere è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Ma quali sono le informazioni da sapere assolutamente prima di mettersi in “cammino”?

Bisogna partire dalla città e attraversare la foresta di pini per arrivare al Mount Victoria Lookout: il tempo di percorrenza è di circa 2 ore, il percorso a piedi è facile, e puoi anche percorrerlo in mountain bike. La passerella, di circa 4,5 km, inizia esattamente da Courtenay Place, così da raggiungere il belvedere per apprezzare pienamente la vista panoramica sulla città. La salita è in alcuni punti ripida, ma ne vale sicuramente la pena.

Una volta giunta al belvedere, sono presenti ulteriori informazioni, oltre al Byrd Memorial, dedicato a Richard Byrd, esploratore e aviatore americano, oltre a un cannone in bronzo attivo ogni giorno tra il 1877 e il 1900: aveva il compito di segnalare mezzogiorno. Il punto panoramico della città, in ogni caso, è servito anche da un bus: il numero 20, per l’esattezza. Si può raggiungere in auto? Sì, in cima trovi un ampio parcheggio, oltre a un’area di sosta con servizi igienici. Non prevede biglietto d’ingresso: secondo i viaggiatori, l’alba e il tramonto da questo punto sono mozzafiato.

Mount Victoria Lookout: informazioni utili sui sentieri

Il meteo è talvolta imprevedibile, anche in base alla stagione in cui hai scelto di visitare la Nuova Zelanda: il consiglio che ti diamo, prima di intraprendere il sentiero a piedi, è di portare con te un cappello e una comoda giacca a vento. Ai piedi, rigorosamente scarponi comodi, da trekking, che ti consentono di vivere pienamente questo momento e di immergerti nella natura incontaminata.

Preferibilmente, è bene optare per una giornata limpida, poiché si possono scattare tantissime foto uniche. In cima, trovi anche un piccolo parco giochi, dove si trova uno degli scivoli più lunghi di Wellington.

Volendo, ci sono due sentieri che portano al punto panoramico: puoi percorrere a piedi l’intero anello di 4,6 km da Courtenay Place fino a Marjoribanks Street fino alla cima (in questo modo passi da Oriental Bay): circa due orette, anche in base al proprio allenamento. E poi c’è l’anello più corto, un giro panoramico di 2,6 km, circa un’ora, all’interno della Town Belt. Il suggerimento che diamo, in ogni caso, è di scaricare una mappa per una maggiore sicurezza durante il cammino: il paesaggio, alla fine, ripagherà di ogni fatica.