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L’appartamento della Duchessa di Palazzo Pitti apre alle visite

Palazzo Pitti a Firenze rende accessibile al pubblico l’Appartamento della Duchessa, situato al secondo piano della storica residenza medicea, che prende il nome da Anna di Francia, vedova del duca Amedeo d’Aosta, l’ultima a risiedervi. Di solito visitabili solo in occasioni speciali, i preziosi ambienti diventano ora fruibili in modo regolare.

L’Appartamento, infatti, sarà aperto dal 29 settembre, e poi con visite guidate che si terranno ogni domenica a partire da novembre, un’opportunità unica per scoprire uno dei luoghi più affascinanti di uno dei fiori all’occhiello di Firenze.

Il commento di soddisfazione del Direttore

Simone Verde, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha espresso parole di soddisfazione per l’apertura dell’Appartamento e il conseguente rilancio di Palazzo Pitti: “L’apertura, per la prima volta in via regolare dell’appartamento della duchessa d’Aosta segna un primo importante passo nell’ambito del piano di rilancio di Palazzo Pitti. Le restituzioni dei suggestivi spazi della reggia al pubblico proseguiranno: nei prossimi mesi torneranno visitabili dopo anni, al termine di una ampia operazione di restauro e riallestimento, i bellissimi ambienti del Tesoro dei Granduchi al pian terreno, mentre al primo piano, già a partire dalle prossime settimane, succederà lo stesso con le sale degli appartamenti reali“.

Un nobile viaggio indietro nel tempo

L’Appartamento della Duchessa è composto da numerose stanze arredate con eleganza, alcune delle quali si affacciano sul magnifico Giardino di Boboli. Il sontuoso spazio fu creato nel XVI secolo, quando Cosimo I de’ Medici e sua moglie Eleonora di Toledo acquistarono il palazzo dalla famiglia Pitti per trasformarlo nella residenza dei granduchi di Toscana. La prima a risiedervi fu Maria de’ Medici, nipote di Cosimo e futura regina di Francia. Da quel momento, l’appartamento ha sempre mantenuto la sua funzione come dimora privata di figure di alto rango.

Le sale, ricche di fascino e storia, mostrano il loro aspetto definitivo grazie agli interventi architettonici voluti dai Lorena e dai Savoia tra il XVIII e il XIX secolo. Al loro interno, sono ancora conservati oggetti di grande valore, tra cui una pregevole collezione di manoscritti appartenuti al granduca Ferdinando II e alla sua consorte Vittoria della Rovere, risalenti alla metà del Seicento.

Un patrimonio dal valore indiscutibile: i Musei di Palazzo Pitti

Le visite guidate al nobile Appartamento si inseriscono in un progetto di più ampio respiro di valorizzazione del patrimonio artistico e storico del magnifico complesso di musei e gallerie del Palazzo nel quartiere di Oltrearno, che lasciano davvero senza fiato.

Troviamo, così, la Galleria d’Arte Moderna che accoglie una ricca collezione di dipinti e sculture italiane, che spaziano dal XVIII secolo fino alla Prima Guerra Mondiale, con opere di artisti del XIX e inizio XX secolo, la Galleria Palatina, in origine la galleria privata dei Medici, dove sono esposti capolavori di Raffaello, Tiziano, Rubens, Correggio e altri maestri del Rinascimento e del Barocco europeo, la Galleria del Costume, unica nel suo genere in Italia, con oltre 6.000 articoli, tra cui abiti storici che vanno dal XVIII al XX secolo, nonché costumi e accessori utilizzati nel teatro.

Ancora, il Museo degli Argenti, noto anche come il “Tesoro dei Medici”, che raccoglie porcellane cinesi e giapponesi, avori, pietre preziose, mosaici, cristalli e gioielli appartenuti ai Medici e ad altre famiglie nobili, e il Museo delle Porcellane, una delle collezioni più belle d’Europa che include pezzi provenienti da varie residenze italiane, arricchita da oggetti appartenuti alla famiglia Savoia.

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A Firenze potrebbe aprire al turismo un tunnel sotto l’Arno

Firenze è una delle città italiane più conosciute e visitate al mondo, per il suo fascino romantico ma soprattutto per la sua ricchezza di tesori artistici. Eppure, a rendere Firenze ancora più magica e bella c’è anche un importante elemento naturalistico, il fiume Arno.

Il fiume, che si può ammirare con una passeggiata sul Ponte Vecchio, oggi è protagonista di una possibile iniziativa: infatti, si sta pensando all’apertura di un tunnel sotto l’Arno, un po’ come accade per il Tamigi. Scopriamo insieme i dettagli di questo potenziale progetto.

Il fiume Arno, simbolo di Firenze

L’Arno è il fiume per antonomasia che caratterizza Firenze, attraversando la città con un percorso che ha segnato la sua storia e il suo sviluppo nel corso dei secoli. Il fiume nasce sul Monte Falterona, nell’Appennino Toscano, e dopo un lungo viaggio di circa 240 chilometri sfocia nel Mar Tirreno. A Firenze, l’Arno è particolarmente conosciuto per i suoi ponti storici, tra cui naturalmente il celebre Ponte Vecchio, con le sue caratteristiche botteghe di orafi e gioiellieri.

Il rapporto tra Firenze e l’Arno è sempre stato intenso, segnato da momenti di grande prosperità e anche da gravi disastri. Uno degli eventi più tragici è stato infatti l’alluvione del 1966, quando il fiume straripò devastando la città, distruggendo opere d’arte e danneggiando numerosi edifici storici. Tuttavia, l’Arno è anche una fonte di bellezza e ispirazione per la città, con i suoi panorami suggestivi che riflettono i palazzi rinascimentali lungo le sue rive.

Oggi, l’Arno è uno dei punti di ritrovo più amati da fiorentini e turisti, con caffè, ristoranti e luoghi storici che offrono splendide vedute sul fiume dai ponti storici. L’Arno continua a svolgere un ruolo centrale nella vita di Firenze, fungendo da collegamento naturale tra le due sponde della città e offrendo uno scorcio suggestivo di una città che ha saputo fondere storia, arte e natura in modo armonioso e non a caso è una delle città italiane più amate a livello internazionale, in cima alla lista dei desideri dei viaggiatori di tutto il mondo.

Firenze, Ponte Vecchio

Fonte: iStock

Vista serale di Ponte Vecchio a Firenze

Il possibile tunnel sotto l’Arno a Firenze

Ma cosa si sa attualmente dell’iniziativa che prevede l’apertura ai turisti di un tunnel sotto l’Arno? Questo tunnel sarebbe aperto ai turisti in un itinerario speciale come già accade per il Greenwich Foot Tunnel, della lunghezza di ben 390 metri, che venne realizzato nel 1902 sotto al Tamigi londinese.

L’idea da mettere in atto a Firenze parte invece da una struttura rinascimentale, del 1500, che ancora oggi esiste e resiste con una lunghezza di 250 metri, a cinque metri sotto il livello delle acque del fiume Arno. Insomma, una struttura che permetterebbe, per l’appunto, la creazione di un vero e proprio tunnel.

La funzione di questa struttura, in passato, era quella di collegare gli ampi spazi sotterranei della Torre della Zecca, luogo in cui venivano coniate le monete, i fiorini, grazie alla spinta dell’acqua dell’Arno sulla riva opposta del fiume, proprio vicino alla celebre porta-torre di San Niccolò. Questo tunnel, che un tempo dunque esisteva già, venne costruito con una struttura fatta di mattoni e utilizzato anche nel 1800, nonché percorso dai partigiani della Resistenza persino durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1956, però, il tunnel sotto l’Arno venne chiuso per ragioni di sicurezza, nonostante la sua riapertura viene vociferata sin dal 2010, anno in cui era sindaco di Firenze Matteo Renzi. Oggi, invece, la parola è stata data dal governatore della Regione Eugenio Giani insieme alla sindaca Sara Funaro.

Per la riapertura e la messa in sicurezza del tunnel sotto l’Arno a Firenze servirebbero circa 7 milioni di euro, fondi che sembrerebbero esserci. Il lavoro stavolta verrebbe fatto con le migliori e ultime tecnologie, come quelle del robot, ma è necessario un check da parte degli esperti per capire se effettivamente questo spazio sotterraneo potrebbe realmente essere percorribile di nuovo dal pubblico.

La riapertura di questo tunnel, d’altronde, permetterebbe un più agile arrivo e collegamento a zone come il rione di San Niccolò, vicinissimo a Ponte Vecchio. Non è mancata però la preoccupazione dei residenti, disturbati all’idea di un ribaltamento totale del quartiere.

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Estate difficile per Italo e Trenitalia tra ritardi e cambio di orari: le tratte coinvolte ad agosto

Quando tutti aspettano agosto e le ferie tanto desiderate per rilassarsi e andare in vacanza, c’è sempre un imprevisto a rompere l’entusiasmo. Chi viaggerà con l’Alta Velocità per raggiungere le proprie destinazioni sarà costretto ad abbracciare il concetto di ‘vita lenta’ tanto amato di questi tempi perché sia Italo che Trenitalia hanno modificato la programmazione degli orari di diverse corse, con tempi di percorrenza più lunghi.

Le tratte più colpite sono quelle di Torino-Milano-Venezia, la linea Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze. Per la tratta Milano-Bologna, per esempio, sono previsti tempi di viaggio aumentati fino a due ore dal 12 al 18 agosto, ossia quando la linea sarà parzialmente interrotta a causa dei lavori di potenziamento strutturale sulla rete.

Se luglio non è stato il migliore dei mesi per quanto riguarda i viaggi in treno, tra incendi, guasti, fughe di gas e cantieri che hanno provocato ritardi e cancellazioni, anche agosto si prospetta un mese difficile. Inoltre, sono previste anche delle interruzioni sui valichi alpini che si ripercuoteranno soprattutto sull’offerta dei collegamenti transfrontalieri.

Le tratte interessate dai ritardi

Queste sono le tratte coinvolte dai ritardi provocati dai lavori di potenziamento strutturale che hanno costretto Italo e Trenitalia ad apportare delle modifiche sugli orari delle linee.

Torino-Milano-Venezia

Trenitalia ha comunicato che, da oggi al 20 agosto, la circolazione sarà sospesa tra Verona Porta Nuova e Vicenza. Le Frecce, come anche gli Eurocity e gli Euronight saranno deviati tra Verona e Padova via Bologna con un aumento dei tempi di percorrenza fino a 120 minuti. Anche i treni Regionali non saranno esenti dai cambiamenti. Per quanto riguarda Italo, invece, la compagnia aggiunge che, dal 21 al 26 agosto, tutti i treni potranno subire ritardi fino a 25 minuti. Questi cambiamenti sono causati dai lavori relativi alla realizzazione della linea AV/AC Milano-Venezia.

Milano-Bologna

Anche per la linea Milano-Bologna, i viaggiatori devono tenere a mente le date dal 12 al 18 agosto, durante le quali la tratta sarà parzialmente interrotta e i tempi di viaggio aumenteranno fino a 120 minuti. Dal 19 al 25 agosto, invece, sulla linea ci sarà solo una riduzione della velocità. Queste modifiche interessano soprattutto i treni Frecciarossa sulla tratta Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno con allungamenti delle percorrenze e cancellazioni. Tre treni tra Intercity e Intercity Notte delle relazioni Milano/Firenze-Roma/Siracusa e viceversa saranno invece deviati sulla linea convenzionale tra Orvieto e Chiusi.

Firenze-Roma

Per quanto riguarda la Direttissima Firenze-Roma, questa sarà interrotta dal 12 al 23 agosto nella tratta Chiusi-Orvieto per l’impermeabilizzazione del viadotto Paglia. Dal 24 al 25 agosto, invece, sono previste riduzioni di velocità. Nei giorni 24 e 25 agosto, sulla Direttissima ci saranno rallentamenti da 5 fino a 60 minuti a seconda del treno.

Le altre linee coinvolte

Un’altra linea interessata dai lavori sarà quella di Bologna-Prato, per la quale è prevista un’interruzione continuativa di linea fino all’8 settembre nella tratta Pianoro-San Benedetto. Durante questo periodo, i treni saranno cancellati e i passeggeri potranno percorrere la tratta con i bus sostitutivi. Consigliamo di restare aggiornati perché sono previste modifiche di orario in alcune tratte, mentre per alcuni treni Intercity e Intercity Notte è prevista la deviazione via Falconara o via Tirrenica Nord.

Sulle linee Milano-Domodossola e Domodossola-Iselle, invece, saranno cancellati tutti i collegamenti Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa e sostituiti con bus tra Milano e Domodossola. Tra Milano, Losanna e Ginevra dal 9 al 30 agosto, mentre sulla Milano-Domodossola fino all’8 settembre.

Possibilità di rimborso e riprogrammazione del viaggio

I viaggiatori italiani interessati dalle modifiche descritte in questo articolo, afferma Trenitalia, sono stati informati dai cambiamenti tramite mail e sms. Nei casi di ritardi maggiori di 60 minuti o cancellazioni/limitazioni, ai clienti è stata offerta la possibilità di riprogrammare il viaggio o di rinunciarvi ottenendo il rimborso integrale del titolo di viaggio acquistato.

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Camminare in città: è Firenze la migliore del mondo

Camminare fa bene alla salute, protegge il pianeta in cui viviamo e ci permette di scoprire le località che visitiamo in maniera più intima e profonda. Ma vi siete mai chiesti quale sia la migliore città al mondo in cui camminare? Se vi è successo sappiate che in questo articolo troverete la risposta, perché secondo un’indagine del sito finanziario Insider Monkey questa città si trova in Italia ed è una delle più suggestive di tutto il mondo: Firenze.

Come è stata condotta l’indagine

Insider Monkey ha condotto un’indagine da cui è emersa la classifica delle città più percorribili del mondo a piedi. Si tratta di uno studio che è stato effettuato basandosi su fonti come Tourlane e WalkScore, da dove sono stati ricavati dei precisi punteggi, sono state mappate le distanze tra cinque principali attrazioni turistiche di ciascuna destinazione, controllate anche le varie qualità dell’aria utilizzando i dati IQAir e valutati gli indici di criminalità e sicurezza per garantire ulteriormente la pedonabilità.

Il sito ha quindi esaminato tutte le informazioni raccolte fino ad arrivare alla risposta definitiva, ovvero che è la nostra bellissima Firenze ad essere il luogo più percorribile sulla terra, quello in cui è veramente piacevole farsi una passeggiata.

Perché ha vinto Firenze

Firenze, perla della Toscana e capolavoro del mondo intero, è una città dalla storia rinascimentale e dall’architettura senza tempo: entrambe accompagnano il visitatore passo dopo passo verso angoli di pura meraviglia. L’ottima percorribilità a piedi di Firenze si percepisce sin da subito dal suo centro storico, pieno di affascinanti vicoli stretti che piano piano si aprono verso mastodontici e straordinari monumenti senza tempo.

Ma non è tutto, perché le sue principali attrazioni turistiche, come la Galleria degli Uffizi, il Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, sono tutte nel raggio di circa 800 metri l’una dall’altra, rendendo facile raggiungerle a piedi in più o meno 10 minuti.

A risultare piuttosto buona, secondo questa indagine, è anche la qualità dell’aria, che di certo non è un aspetto da sottovalutare per tutti coloro che amano camminare nei luoghi che visitano.

Il fenomeno dell’Italian passeggiata

Andare a fare una passeggiata, per noi italiani, è un’attività normalissima. Per gli stranieri, invece, è un vero e proprio fenomeno, una nostra caratteristica che non vedono l’ora di sperimentare un volta che mettono piede in questo magnifico Paese.

Se per tutti noi è quindi qualcosa di naturale, ben diversa è la situazioni per i turisti stranieri che vedono in quest’attività qualcosa di nuovo, da imparare o addirittura su cui prepararsi già prima del viaggio: non è un caso che venga chiamata proprio “Italian passeggiata”.

Sul web, infatti, è possibile trovare diversi articoli in lingua straniera che spiegano, per filo e per segno, le origini di questo fenomeno insieme a una serie di consigli su come praticarlo nella migliore maniera possibile. Tra le cose più amate dagli stranieri dell’Italian passeggiata c’è l’aspetto visivo – quindi l’essere visti o l’osservare le altre persone che camminano – a tal punto che si sottolinea che per praticarla nella maniera più opportuna è spesso importante indossare qualche vestito carino.

Ma non è tutto, perché l’Italian passeggiata viene anche descritta come l’attività ideale per attuare il famoso “gioco di sguardi”, e quindi magari innamorarsi di qualche bell’uomo o donna italiana.

Sì, perché se per noi è una cosa abituale per gli stranieri è estremamente affascinante l’aspetto relazionale di una passeggiata, quindi di un particolare tipo di socializzazione che da secoli riesce a coinvolgere tutte le generazioni. Un altro aspetto molto rilevante per gli stranieri è che con una passeggiata si riesce ad apprezzare e dare valore alle cose semplici. Infine, vengono sempre sottolineati anche i benefici fisici e psicologici derivanti dal fare una passeggiata, un’attività che riesce a mantenere più attivi sia a livello fisico che mentale.

Il resto della classifica

Come detto, è Firenze è risultare la migliore città del mondo da esplorare a piedi, ma la lista di certo non finisce qui. Al secondo posto si piazza Riga, Capitale della Lettonia affacciata sul Mar Baltico, dove le principali attrazioni turistiche si trovano tutte nel raggio di 2,5 chilometri.

Medaglia di Bronzo per Amburgo, una delle più importanti città portuali della Germania, mentre il quarto posto è di Porto, straordinario capolavoro del Nord del Portogallo.

Chiude la Top five Madrid, vivace Capitale della Spagna caratterizzata da eleganti viali e parchi ampi e curati.

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Agli Uffizi cambia tutto: ora si entra solo con digital ticket

Il complesso museale degli Uffizi di Firenze “si rinnova” con una serie di novità che puntano a migliorare l’esperienza dei visitatori.

Tra le principali innovazioni troviamo l’addio alla carta e il via libera all’era del biglietto digitale. Scopriamo di più.

Agli Uffizi si entra con il digital ticket

Stop, quindi, al classico biglietto cartaceo: dal 6 maggio i biglietti acquistati online (sul sito ufficiale del Museo oppure tramite call center) per la Galleria delle Statue e delle Pitture, il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti diventeranno QR Code che gli utenti riceveranno via mail e potranno utilizzare come titolo di accesso da esibire sullo smartphone.

Infatti, tramite “pistole digitali”, il personale addetto all’accoglienza andrà a verificare e validare il codice. Si tratta di una nuova procedura che, sebbene non cancelli tutte le prenotazioni finora effettuate con il sistema precedente, consente di eliminare le code per ritirare il biglietto cartaceo in loco, snellisce e rende più semplice l’ingresso in galleria e garantisce inoltre (in ottica ecologica) un significativo risparmio del consumo di carta.

Ma non è tutto: dal voucher del biglietto ricevuto via mail sarà possibile scaricare una mappa completa e dettagliata del percorso dello spazio museale che si è scelto di visitare.

Simone Verde, il direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha così commentato l’introduzione del digital ticket: “Con questo nuovo sistema l’obiettivo è abbattere le code e rendere l’ingresso in museo più facile e fluido, agevolando i visitatori, contribuendo a migliorare la qualità della loro permanenza in museo e riportando ordine e bellezza nel Piazzale degli Uffizi“.

Infine, è da ricordare che il biglietto di ingresso in alta stagione, dal 1 marzo al 30 novembre, ha visto un rincaro da 20 a 25 euro, aumento che riguarda soltanto il biglietto singolo per la Galleria delle statue e delle pitture.

Sempre in alta stagione è stato tuttavia introdotto uno sconto mattutino per la fascia oraria tra le 8.15 e le 8.55 con un costo di 19 euro. Invariati, invece, i prezzi in bassa stagione così come quelli per Palazzo Pitti e Giardino di Boboli.

Le altre novità di uno dei poli museali più apprezzati a livello internazionale

Oltre alla smaterializzazione del biglietto, gli Uffizi, uno dei poli museali più apprezzati e gettonati dai turisti di tutto il mondo, ha messo in campo per il 2024 tutta una serie di ulteriori novità a partire dalle aperture serali straordinarie ogni martedì, dal 26 marzo al 17 dicembre.

La chiusura di solito è alle 18.30 ma al martedì gli Uffizi saranno accessibili fino alle 21.30 con ultimo ingresso alle 20.30, consentendo così, soprattutto ai cittadini, di godere dello splendore delle magnifiche opere d’arte anche oltre il normale orario.

Un’iniziativa che è stata pensata per favorire la partecipazione dei residenti a Firenze e dare loro l’opportunità di riappropriarsi del Museo che più rappresenta la città in orari comodi per venire incontro alle esigenze quotidiane e ammirare le sale sotto una luce e un’atmosfera differente, lontano dalle ore di punta e dalla calca dei turisti.

In più, durante gli eventi speciali e le festività, gli Uffizi e il Giardino di Boboli rimarranno aperti anche nei giorni normalmente previsti per la chiusura (come il lunedì) e nei giorni di festa (tranne Natale).

In particolare, le prossime aperture straordinarie avranno luogo il 24 giugno (Festa di San Giovanni, Patrono di Firenze) e il 30 dicembre, per permettere ai visitatori di scoprire indiscussi capolavori artistici anche nel corso di vacanze o ponti lunghi.

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Riapre il bellissimo Giardino dell’Iris di Firenze

Lo spettacolo più bello della primavera? La rinascita della natura, con i suoi splendidi colori e i profumi inebrianti: non c’è niente di meglio che godersi una giornata all’aria aperta ammirando un’incantevole fioritura. E a Firenze si può vivere l’esperienza perfetta, grazie alla riapertura del Giardino dell’Iris. Il parco, che ospita migliaia di esemplari da cui prende il nome, torna ad accogliere i visitatori per un mese di tour gratuiti. Ecco che cosa sappiamo.

Firenze, riapre il Giardino dell’Iris

La data tanto attesa si sta rapidamente avvicinando: giovedì 25 aprile 2024 il Giardino dell’Iris di Firenze tornerà a riaprire i battenti per la stagione primaverile. È un appuntamento molto sentito tra i fiorentini (e non solo), che ogni anno attira migliaia di visitatori alla ricerca di bellissime fioriture e di una giornata da trascorrere nella natura. Il parco rimarrà accessibile gratuitamente al pubblico fino a lunedì 20 maggio 2024, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 10:00 alle ore 18:00 – l’ultimo ingresso è previsto per le ore 17:30.

Il Giardino dell’Iris ospiterà, come già accaduto nelle stagioni precedenti, un evento molto interessante: si tratta del workshop di disegno e acquerello botanico organizzato dalla Società Italiana dell’Iris, che ha in gestione il parco. Gli incontri si terranno dal 24 al 28 aprile 2024 e saranno tenuti dall’artista botanica Maria Rita Stirpe, proprio quando gli iris ricominceranno a fiorire in mezzo al verde. Sarà un’ottima occasione per imparare i segreti dell’acquerello e delle magnifiche sfumature di colore dei fiori, ma anche per apprendere curiosità botaniche e fare una visita guidata all’interno del Giardino.

Lo splendido Giardino dell’Iris di Firenze

Il Giardino dell’Iris è una delle bellezze di Firenze: si trova sotto Piazzale Michelangelo, considerato tra i luoghi più noti della città per via della splendida visuale di cui godono i suoi visitatori. Dal parco stesso, d’altra parte, si può ammirare un panorama mozzafiato sul capoluogo toscano. Ampio ben due ettari e mezzo, è facilmente accessibile attraverso una lunga serie di vialetti, selciati e scalinate: ha così origine un percorso molto suggestivo, che attraversa l’intero giardino alla scoperta delle oltre 1.500 varietà di iris che vi crescono.

L’iris è il fiore simbolo di Firenze, impresso anche nello stemma della città. In natura se ne conoscono solamente varietà viola e bianche, e fu proprio quest’ultimo ad essere preso come ispirazione per rappresentare il capoluogo toscano. Il suo colore venne ribaltato, dando vita ad uno stemma con un iris rosso su sfondo bianco: nella speranza di riuscire a ricreare questa sfumatura quasi impossibile, ogni anno il giardino ospita una competizione internazionale che ha come obiettivo la presentazione di nuove varietà di iris.

Incroci e combinazioni di floricoltura hanno già consentito la nascita di esemplari dai colori meravigliosi, i quali sono tutti esposti all’interno del parco. Molti di essi sono stati premiati, ma nessuno ha mai ottenuto un iris scarlatto come quello dello stemma fiorentino. Resta comunque uno spettacolo affascinante, quello che il giardino offre ai suoi visitatori: in primavera si risveglia con la sua fioritura dalle infinite sfumature meravigliose che incantano i più curiosi. È un’esperienza assolutamente da vivere, almeno una volta nella vita.

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Orsanmichele, come visitare il gioiello monumentale di Firenze

È la culla del Rinascimento italiano, uno scrigno prezioso ricco di storia, arti e cultura e dalla bellezza mozzafiato. Stiamo parlando di Firenze, il capoluogo toscano che non smette mai di stupire per la ricchezza del suo patrimonio artistico, culturale e umano.

Ogni angolo della città è una meraviglia da scoprire, dal celebre Duomo con la cupola di Brunelleschi, passando per il Campanile di Giotto, le opere di infinito valore di Michelangelo, Botticelli, Leonardo da Vinci e la Galleria degli Uffizi, fino ai luoghi meno conosciuti, ma altrettanto significativi e ricchi di storia.

Nel cuore del centro storico di Firenze, lungo la via dell’Arte della Lana, a metà strada tra il Palazzo della Signoria e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, spicca un edificio particolare e dal fascino unico, diverso da tutti gli altri. Stiamo parlando di Orsanmichele, la Chiesa-museo finemente restaurata, dalla struttura inconsueta e che mantiene tutt’oggi una funzione sia religiosa che civica, proprio come nel passato. Sì, perché Orsanmichele ora è una chiesa di grande pregio (che ospita anche uno splendido museo), ma in passato era un granaio. La sua storia è unica e curiosa e una tappa qui è d’obbligo in un viaggio alla scoperta delle bellezze di Firenze.

Le origini della chiesa di Orsanmichele

Ciò che rende atipica la chiesa di Orsanmichele è la particolarità della sua architettura. Infatti il suo stile non è quello classico delle strutture ecclesiastiche, a partire dal fatto che si sviluppa su tre piani e le sue pareti sono costruite con semplice pietra che però si alterna ad archi e finestre in stile gotico.

Le prime tracce documentate di questa costruzione risalgono al lontano 895. Inizialmente era un oratorio affiancato ad un orto ed é proprio da qui che deriva il suo nome: inizialmente era San Michele in Orto e con il passare degli anni si è trasformato nell’appellativo attuale, Orsanmichele.

Distrutto e ricostruito per ben due volte tra il 1239 e il 1336, l’edificio è diventato un mercato in cui venivano conservati e venduti i cereali, la paglia e il grano. La testimonianza dell’impiego che ne veniva fatto è visibile ancora oggi: due delle colonne, infatti, sono vuote e presentano delle fessure tramite le quali venivano trasportate le granaglie tra i vari piani dell’immobile.

Era un mercato a tutti gli effetti: all’ultimo piano, il terzo, venivano stivate le varie scorte di prodotti utili in caso di assedio o carestia. Al secondo piano erano ospitati gli uffici, mentre esternamente c’erano ampie arcate a formare la loggia.

La trasformazione: dal mercato alla chiesa

Come è possibile che una struttura dedicata alla conservazione e vendita di granaglie sia diventata una chiesa di pregio? Sembra incredibile, ma fu un dipinto a dare inizio alla trasformazione.

Tutto ha origine dall’immagine della Madonna che venne appesa a una delle colonne del mercato. Non ci sarebbe nulla di particolare, se non fosse per il fatto che questa Madonna era considerata miracolosa. Distrutto da un incendio e poi ricreato dall’artista Bernardo Daddi (nel 1347), questo dipinto divenne un punto di riferimento per la popolazione che si recava numerosa sotto la loggia per pregare la “Madonna delle Grazie”.

Quello che era il mercato, visto l’ingente flusso di fedeli che vi si recava per pregare, iniziò ad essere visto come luogo sacro e per questo si prese la decisione di trasformarlo in una chiesa, nella seconda metà del Trecento.

Era il 1339 quando venne stabilito che le Arti (le corporazioni di arti e mestieri fiorentine) avrebbero contribuito alla trasformazione di Orsanmichele fornendo ciascuna una statua del loro santo patrono, che vennero posizionate nelle 14 nicchie esterne, lungo i quattro lati della struttura. Le opere vennero concretamente realizzate e terminate solo moltissimi anni dopo, videro la mano e il genio di alcuni dei massimi esponenti del Rinascimento: Donatello, Luca della Robbia, Brunelleschi, Verrocchio e Ghiberti.

Cosa vedere nella chiesa e nel museo

La chiesa e il museo di Orsanmichele (ospitato nei due piani superiori dell’edificio che un tempo ospitavano le granaglie e gli uffici del mercato) sono uno scrigno ricco di opere realizzate dai massimi esponenti del Rinascimento fiorentino.

Oggi 11 delle statue originali che si trovavano nei tabernacoli esterni sono state trasferite all’interno ed esposte nel museo di Orsanmichele. Queste importanti sculture rinascimentali si trovano esposte nella stessa direzione in cui erano rivolte quando si trovavano nelle nicchie esterne, guardando i passanti e lasciandosi ammirare allo stesso tempo. Visitando la sala delle statue sembrerà un po’ come tornare a passeggiare lungo le stradine attorno alle mura della chiesa, ma con scorci suggestivi e mozzafiato sulla città di Firenze attraverso le ampie finestre ad arco dell’edificio.

All’interno della Chiesa di Orsanmichele, al piano terra, spicca il prezioso tabernacolo dell’Orcagna, la monumentale struttura in marmo dallo stile gotico molto ricercata nei dettagli, realizzata nel 1359 da Andrea di Cione (chiamato anche “l’Orcagna“) al cui interno si trova la pala a fondo oro della Madonna delle Grazie di Bernardo Daddi.

Merita una menzione speciale anche l’altro altare della chiesa in cui si può ammirare la scultura della Vergine con Bambino e Sant’Anna, un’opera cinquecentesca di Francesco da Sangallo.

Come visitare Orsanmichele

Dopo la chiusura prolungata dovuta a importanti lavori di restauro e riallestimento, durata ben 400 giorni, Orsanmichele ha riaperto le porte ai fedeli e ai visitatori dal mese di gennaio 2024. La visita a questo edificio ricco di storia e arte pregiata è una tappa obbligata nell’esplorazione di Firenze, una delle città più belle del mondo.

È possibile visitare l’intero edificio di Orsanmichele in tutto il suo splendore ogni giorno fino al 12 marzo 2024 (mentre dal 13 marzo viene introdotto il giorno di chiusura il martedì), pagando un biglietto dal costo di 8 euro a persona. L’edificio rimane aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 18.30, e la domenica dalle 8.30 alle 13.30.

Ogni prima domenica del mese, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura “Domenica al museo“, l’ingresso è gratuito per tutti coloro che vogliono visitare questo splendido gioiello monumentale. Inoltre, l’8 marzo 2024 l’ingresso nella Chiesa e nel museo di Orsanmichele è gratuito per tutte le donne, in occasione della festa a loro dedicata.

Chiesa di Orsanmichele dall'esterno

Fonte: iStock

Chiesa di Orsanmichele, dettaglio esterno
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Michelangelo, apre la stanza segreta: nascosta sotto una botola per anni

Dal prossimo 15 novembre sarà di nuovo accessibile al pubblico la stanza segreta di Michelangelo. Un piccolo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al celebre pittore e scultore del Rinascimento, custodito all’interno del Museo delle Cappelle Medicee a Firenze, che si potrà finalmente ammirare dopo quasi 50 anni dal suo ritrovamento, avvenuto nel 1975.

La storia della stanza segreta di Michelangelo

La piccola stanza segreta, di 10 metri di lunghezza per 3 di larghezza, alta al culmine della volta 2 metri e 50, venne utilizzata come deposito di carbonella fino al 1955 e poi rimasta inutilizzata, chiusa e dimenticata per decenni, sotto una botola completamente coperta da armadi, mobili e suppellettili accatastati.

Nel novembre 1975, Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo delle Cappelle Medicee, incaricò il restauratore Sabino Giovannoni di fare dei saggi di pulitura in uno stretto corridoio sottostante l’abside della Sagrestia Nuova, in occasione di un sopralluogo preliminare alla ricerca di uno spazio adeguato alla realizzazione di una nuova uscita del museo.

Fu allora che il restauratore si imbatté in una serie di disegni murali, nascosti sotto due strati di intonaco, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che Dal Poggetto ha attribuito per la maggior parte a Michelangelo.

L’ipotesi dell’ex direttore del museo è che l’artista si fosse rifugiato in questo piccolo ambiente nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo nascose dalla vendetta di Papa Clemente VII – appartenente alla famiglia fiorentina dei Medici – infuriato perché il Buonarroti aveva aveva seguito le fortificazioni per conto del governo repubblicano (1527-1530), nel periodo in cui i Medici furono cacciati dalla città.

Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò finalmente libero e riprese nuovamente i suoi incarichi fiorentini, fino a quando nel 1534 abbandonò definitivamente la città alla volta di Roma.

I disegni, ancora oggetto di studio da parte della critica, secondo la tesi di Dal Poggetto furono realizzati durante il periodo di “auto-reclusione” dell’artista che avrebbe utilizzato i muri della piccola stanza per “abbozzare” alcuni suoi progetti, tra cui opere della Sagrestia Nuova, come le gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, disegni ispirati a opere d’arte preesistenti, come la testa del Laocoonte, e progetti riferibili ad altre sculture e dipinti.

Visita alla stanza segreta di Michelangelo: info utili

L’attesa apertura al pubblico della stanza segreta di Michelangelo, al Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, mai stata accessibile in maniera regolamentata fino a oggi, è resa possibile anche grazie al monitoraggio che verrà condotto nei prossimi mesi, d’intesa con l’Opificio delle Pietre Dure. La stanza sarà aperta per le visite dal 15 novembre 2023 al 30 marzo 2024, solo su prenotazione.

Potranno accedervi gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta, in modo da proteggere i disegni e mantenere adeguate condizioni conservative, indispensabili a salvaguardare i preziosi manufatti. La permanenza massima all’interno della stanza sarà di 15 minuti, accompagnati dal personale di vigilanza del Museo. Il numero limitato di presenze per fasce orarie è, infatti, dovuto alla necessità di intervallare il periodo di esposizione alla luce a led a periodi prolungati di buio. Dal momento che per accedere all’ambiente è necessario scendere una stretta e angusta scala, la stanza non è accessibile ai disabili e – per ragioni di sicurezza- ai minori di 10 anni.

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Halloween a Firenze: avvistato il fantasma di Palazzo Vecchio

Mentre le temperature si abbassano e l’aria diventa frizzante, l’atmosfera si riempie di un’energia unica e inconfondibile: è il periodo di Halloween, la festa più elettrizzante dell’autunno.

Non è solo un’avventura, ma un’esperienza emozionante che risveglia l’entusiasmo dell’infanzia e l’euforia del mistero. Dai racconti spaventosi riportati al chiaro di luna alla gioia dei dolcetti, ogni istante è un ricordo indimenticabile che attende di essere vissuto.

Sebbene Halloween sia originariamente una festività tipicamente americana, negli ultimi anni è diventata sempre più popolare anche in Italia. Oggi vi porteremo alla scoperta di una delle gemme del Rinascimento italiano: Firenze. Infatti, questa città toscana, universalmente riconosciuta per il suo patrimonio artistico e culturale inestimabile, durante la notte di Halloween si trasforma. I suoi musei diventano scenari di mistero, fantasmi e oscuri segreti, pronti ad affascinarvi e spaventarvi allo stesso tempo.

Qui, questa tradizione assume un carattere unico, grazie a un tour speciale che conduce i visitatori attraverso luoghi iconici alla scoperta di segreti spettrali. Il ponte di Ognissanti è, quindi, l’occasione perfetta per esplorare il cuore della città alla ricerca dalla presenza lugubre dei fantasmi. I più coraggiosi saranno guidati attraverso l’atmosfera suggestiva e misteriosa di una Firenze da brivido!

Esplorando la Firenze misteriosa, tra fantasmi e tesori artistici

Palazzo Vecchio Firenze

Fonte: iStock

Palazzo Vecchio, Firenze

Siete pronti per vivere una giornata da paura, immersi nell’arte e nella cultura? Il tour inizia con una visita al Palazzo Vecchio, uno dei simboli senza tempo di Firenze. Conosciuto anche come Palazzo dei Priori o Palazzo della Signoria, questo edificio è un simbolo emblematico del potere politico del capoluogo. La sua maestosità è avvolta da una ricca storia, che ha fatto di questa struttura una testimone privilegiata di importanti eventi politici e sociali.

Si racconta che all’interno delle antiche mura del palazzo si nasconda un ospite inquietante: il fantasma di Baldaccio d’Anghiari, un famoso condottiero che venne pugnalato all’interno della Torre di Arnolfo nel 1441. Venne poi trascinato fino alla Piazza della Signoria, dove venne decapitato.

Da quel giorno, si narra che il suo spirito non abbia mai lasciato il Palazzo e che, ancora oggi, si aggiri per i corridoi come testimone silente di un passato turbolento e pieno di intrighi. Qualcuno afferma persino di aver immortalato il fantasma in qualche scatto!

Il tour prosegue con la visita al Museo del Bargello, un luogo che oggi ospita innumerevoli capolavori artistici, ma che nel passato ha avuto una funzione ben diversa. Infatti, era originariamente un carcere cittadino e un luogo di esecuzioni capitali, dove la giustizia era somministrata in modo spietato. Tra gli altri, qui fu impiccato Bernardo Bandini, l’assassino di Giuliano de’ Medici.

Dall’inquietante storia del Bargello, ci spostiamo verso la Basilica di Santa Croce, un luogo avvolto da un’aura completamente diversa. Qui riposano alcuni dei più grandiosi nomi che l’Italia abbia mai conosciuto, personalità che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della scienza, dell’arte e della letteratura. Nelle sue cripte, si trovano le tombe di Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Niccolò Machiavelli, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo e Gioacchino Rossini. Ognuno di loro ha contribuito in modo significativo alla cultura italiana e globale, e Santa Croce rappresenta un monumento perpetuo al loro incredibile retaggio.

Un’esperienza da brividi: tra mummie egizie e leggende oscure

La nostra penultima tappa ci porta al Museo Archeologico Nazionale, un luogo che custodisce autentici tesori dell’antichità provenienti da ogni angolo del mondo. Tra le sue sale più affascinanti spicca indiscutibilmente quella dedicata alle mummie egizie. Immersi sotto una maestosa volta dipinta di blu, i visitatori possono ammirare sarcofagi e mummie conservate con cura, oltre agli antichi corredi funerari.

Ogni oggetto esposto racconta un passato di rituali legati alla morte nell’antico Egitto, regalando un affascinante sguardo su questa cultura così lontana e misteriosa. Un vero e proprio viaggio nel passato, alla scoperta delle tradizioni e delle credenze di una civiltà perduta nel tempo.

L’itinerario si conclude all’ombra della Villa Medicea di Cerreto Guidi, un luogo segnato da un’antica e tragica leggenda. Si dice, infatti, che la villa sia infestata dallo spirito di Isabella de’ Medici, la sfortunata figlia prediletta di Cosimo I, nota per la sua seducente bellezza. La storia racconta che fu strangolata dal suo stesso marito nella camera nuziale, in un atto di rabbia e gelosia. Da quel giorno, il suo spirito inquieto vaga nei corridoi della villa, un eterno promemoria della sua fine dolorosa e violenta. Questa storia macabra, con le sue ombre e i suoi misteri, offre un perfetto finale da brivido a uno dei tour di Halloween più spaventosi del nostro Paese.

Basilica di Santa Croce Firenze

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Basilica di Santa Croce, Firenze
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Firenze su due ruote, a caccia dei luoghi di “Amici Miei”

Visitare Firenze attraverso i luoghi del film “Amici miei”, con un uno speciale itinerario che si snoda tra 20 location nel centro e nella periferia del capoluogo toscano, per ripercorrere in sella le più divertenti scene di uno dei film più conosciuti ed amati di tutta la storia della commedia italiana. Bici Miei è la novità di quest’anno, all’interno del calendario di Firenze Insolita 2023, l’evento che unisce cineturismo e cicloturismo. Un’occasione unica per tutti coloro che desiderano riscoprire i luoghi set del capolavoro di Mario Monicelli.

In bicicletta a Firenze, sulle tracce di “Amici miei”

Organizzata dall’Associazione Culturale Conte Mascetti, con il Comune di Firenze in collaborazione con FIAB Firenze Ciclabile, l’iniziativa – in programma per sabato 14 ottobre dalle ore 10.00, per una durata di circa 3 ore – vuole offrire ai fiorentini e ai turisti la possibilità di ripercorre tutti i luoghi di “Amici miei” nell’area metropolitana: dal Giardino dell’Orticoltura, dove il Mascetti ha un malore al termine del secondo atto, fino al Bar Necchi, dalla Villa del Sassaroli fino a raggiungere lo scantinato del Mascetti, guidandoli in un racconto fresco e divertente, ma soprattutto ecologico e salutare. Tutto questo in sella alla bicicletta, permettendo così di conoscere Firenze da una prospettiva diversa.

Quarantotto anni dopo l’uscita nelle sale del capolavoro partorito dalla fantasia di Pietro Germi, e reso immortale da Mario Monicelli e dalle interpretazioni di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Duilio Del Prete, Gastone Moschin e Adolfo Celi – con l’aggiunta di Renzo Montagnani nel secondo e terzo capitolo – la leggenda continua tra le strade della città.

Non sono poche le commedie italiane che rendono omaggio alle due ruote. Tra i film girati in Toscana che celebrano il mondo della bicicletta, oltre alla leggendaria Coppa Cobram di Fantozzi, rievocata proprio a Firenze nel 2017 e 2018, c’è il cult senza tempo “Berlinguer ti  voglio bene”, di Giuseppe Bertolucci, con la scena del passaggio offerto da Bozzone a Mario Cioni. Altro film indimenticabile è “Ricomincio da tre”, in cui Massimo Troisi dice a Lello Arena di “farsi leggero” per essere portato sulla canna della bicicletta in San Niccolò. Non si dimentica nemmeno Leonardo Pieraccioni nel suo film campione di incassi “Il Ciclone”, in cui sembra quasi voler omaggiare la pellicola di Bertolucci di vent’anni prima, riscendendo in paese come Carlo Monni e Roberto Benigni.

Un set cinematografico a cielo aperto: il tour a piedi

Mercoledì 1° novembre si celebra ancora Firenze come set cinematografico a cielo aperto, questa volta visitando la città a piedi attraverso due percorsi di cineturismo. I partecipanti verranno accompagnati tra le vie e le piazze di Firenze, guidati in un racconto fresco e divertente che farà rivivere i film nei luoghi dove sono stati ambientati, con informazioni e curiosità del capoluogo toscano, che renderanno la passeggiata un’esperienza ancora più affascinante e indimenticabile.

Sono previsti due momenti: al mattino, con partenza alle ore 10.00, e al pomeriggio, con partenza alle ore 16.00, con un percorso dedicato all’insieme dei film ambientati in città. Dalle commedie toscane, come i film di Pieraccioni e Francesco Nuti, all’immancabile “Amici Miei”, alle produzioni hollywoodiane come “Inferno” e “Hannibal” fino a un classico fiorentino come “Le Ragazze di San Frediano”. Per entrambi i tour è previsto al termine un brindisi al Supercazzola Store per scoprire i vini firmati La Tognazza, azienda nata dal grande Ugo e portata avanti oggi dal figlio Gianmarco, nella nuova bottiglia e nelle nuove etichette illustrate da Pau dei Negrita, accompagnati dall’immancabile rinforzino del Mascetti e tante altre sorprese.