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Vacanze in famiglia: questi alloggi Lego sono il sogno di ogni bambino

Un luogo che può essere apprezzato dai grandi, ma anche dai più piccoli: del resto se ci sono giochi che mettono d’accordo proprio tutti allora quelli sono i Lego. E per trasformare il sogno di ogni bambino (o ex tale) in realtà arrivano nuovi alloggi a tema, per immergersi nella fantasia e tornare a quando, rapiti dai mattoncini colorati, si sognavano case, intere città, mezzi che solo le mani e la mente di un bambino è in grado di creare.

Tutto questo si può toccare con mano a Legoland, il villaggio vacanze di Günzburg, in Baviera: una vacanza in Germania con tutta la famiglia (ma anche da soli) deve prevedere una tappa in questo luogo in cui la magia e la fantasia si possono toccare con mano. Da marzo, poi, ci sarà un ampliamento degli alloggi immersi nel verde e nella bellezza della natura.

I nuovi alloggi di Legoland, immersi nella natura

Appuntamento a marzo 2024 con i vacanzieri che vogliono sperimentare i nuovi alloggi del villaggio vacanze Legoland di Günzburg, in Baviera. Manca poco, dunque, per l’apertura del Forest Adventure Lodge che si trova all’interno dell’oasi verde e che regala ai visitatori una doppia esperienza: quella di vivere in un mondo a tema Lego e di apprezzare la bellezza della natura bavarese. Il luogo perfetto per una vacanza all’insegna del divertimento, ma anche del relax, dove i bimbi possono sentirsi accolti e così anche i genitori.

Legoland: la camera del Forest Adventure Lodge: lo spazio per i genitori

Fonte: LEGOLAND Deutschland

Lo spazio dedicato ai genitori nella camera del Forest Adventure Lodge a Legoland

La nuova struttura è dotata di un ristorante a tema (il Zum Hungrigen Bären) e aree gioco abbinate. Il contesto poi è stato pensato per essere in armonia con la natura: “Dove il comfort di un hotel per famiglie incontra la meravigliosa atmosfera di una riserva naturale per scoprire la foresta all’insegna dell’avventura e del divertimento”, viene spiegato in una nota.

La comodità deriva anche dal fatto che si tratta di stanze dotate di una zona notte per i genitori, separata da quella dei bambini. Il lodge dispone di 80 camere che, se sommate con quelle le altre strutture porta Legoland ad avere ben 589 stanze per accogliere i propri ospiti.

L'area bambini nella camera del Forest Adventure Lodge a Legoland

Fonte: LEGOLAND Deutschland

L’area dedicata ai bambini nella camera del Forest Adventure Lodge a Legoland

Legoland, dove il sogno diventa realtà

Legoland in Germania è un parco in cui la fantasia e il sogno di grandi e piccini diventa realtà. Di grandi dimensioni, vi sono giostre, attrazioni, aree tematiche e viene organizzata una parata colorata e divertente. Il tutto, come viene spiegato sul sito ufficiale, in mezzo a oltre 57 milioni di mattoncini. Lego, ovviamente.

Ora la già ricca offerta si amplia a partire da marzo 2024. “Con il Forest Adventure Lodge creeremo un ambiente unico, all’interno del nostro villaggio, coniugando l’affascinante mondo dei Lego alla ricchezza della natura bavarese – ha detto Manuela Stone, direttore generale di Legoland Deutschland Resort -. Ogni dettaglio del lodge è stato progettato per offrire ai nostri ospiti un’esperienza indimenticabile. Offriamo ai nostri ospiti un’esperienza tematica completamente nuova, mai vissuta prima nel nostro resort.”

Tra l’altro con un’attenzione particolare nei confronti dell’ambiente e delle sostenibilità. Infatti, gli edifici sono alimentati dal sole e un impianto fotovoltaico da 430 kWp permette di riscaldare (o raffreddare) la struttura, l’energia in eccesso – poi- serve per alimentare anche il ristorante.

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Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera

Tutti hanno visto almeno un’immagine del meraviglioso Castello di Neuschwanstein, un maniero da fiaba situato in Germania che ha persino ispirato Walt Disney in persona. Ma in pochi sanno che a due passi da questo prende vita un altro bellissimo maniero che è addirittura più antico dell’altro, e che vale assolutamente la pena visitare. Parliamo del Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera.

Cosa aspettarsi

Il Castello di Hohenschwangau domina il grazioso paesino di Schwangau dalla cima di una boscosa collina che regala un pittoresco panorama sul placido Lago Alpsee. L’atmosfera è romantica, come in pochi altri posti al mondo, anche se la struttura si presenta come meno sfarzosa rispetto a Neuschwanstein.

Ciò non toglie che sia ancora pregno di arredi originali e che sia immerso in uno splendido scenario naturale.

Un po’ di storia

Essendo il “fratellino minore” del Castello di Neuschwanstein, verrebbe facile pensare che anche l’Hohenschwangau sia uno dei “castelli di Ludwig”. In realtà non è così. Come vi accennavamo in precedenza, infatti, tra i due è il più vecchio e per questo motivo non è stato fatto costruire del re di Baviera.

Hohenschwangau, Germania

Fonte: iStock

Il Lago Alpsee e il Castello di Hohenschwangau

Tuttavia, la sua particolare atmosfera ha sicuramente avuto un ruolo determinante nella vita del sovrano, che qui trascorse buona parte della giovinezza durante le pause estive.

Questa straordinaria struttura era originariamente una fortezza medievale, già nominata nel XII secolo. Nel corso del tempo cambiò più volte proprietario, fino all’abbandono e alla rovina. Bisogna poi arrivare al Cinquecento, momento in cui, per fortuna, ciò che rimase di questo castello venne acquistato dalla ricca famiglia patrizia dei Paumgartner che si impegnò nel restauralo completamente in stile rinascimentale italiano.

Nel 1829 Massimiliano II, padre di Ludwig II, decise di comprarlo per farlo nuovamente restaurare dalle abili mani e dalle brillanti idee di Domenico Quaglio. Grazie agli interventi voluti da Massimiliano II, il maniero fu trasformato in un palazzo divenendo poi un luogo davvero eccezionale e amato da chiunque lo visiti.

Il Castello di Hohenschwangau oggi

È un posto assai importante per la Germania, perché proprio all’interno delle sue stanze Ludwig ebbe i primi contatti con le saghe nordiche e le leggende teutoniche. Ma non c’è da sorprendersi: il Castello di Hohenschwangau si presenta con un peculiare colore giallo e con guglie e torrette che svettano su un caratteristico e meraviglioso territorio alpino.

Conta ben 6000 metri quadri impreziositi da 200 stanze che si sviluppano su 4 piani. Per entrarvi occorre varcare un monumentale portale d’ingresso che conduce al cortile d’onore, che a sua volta è diviso in due piani.

Le sale del castello

A colpire sono anche le sale del castello come quella più grande, la Sala degli Eroi, che occupa interamente il quarto piano. Il suo ruolo era quello di essere una sala da ballo e, non a caso, è decorata con affreschi che richiamano il Parsifal ed il Lohengrin, ovvero ciò che ha ispirato l’omonima opera di Wagner che in queste mura è passato diverse volte. In più, è presente anche un busto di Ludwig, in marmo di Carrara, opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.

Molto interessante è anche la Hohenstaufenzimmer, la sala dello spogliatoio che è stata poi trasformata nella stanza della musica. Proprio qui, infatti, è protetto il pianoforte verticale con cui suonava Richard Wagner, insieme al telescopio usato da Ludwig per osservare il progredire dei lavori del suo nuovo maniero.

Castello di Hohenschwangau visita

Fonte: iStock

L’ingresso del Castello di Hohenschwangau

Non poteva di certo mancare la Sala del Trono che vanta la particolarità di assomigliare a una chiesa e che è impreziosita con immagini di Gesù, dei Dodici Apostoli e di angeli dipinti nelle vele. Voliamo ora nella meravigliosa Stanza da Letto della regina Maria che è sorprendentemente decorata in stile moresco. È presenta anche la Stanza di Berchta in cui la sovrana si dedicava alla scrittura, un angolo del castello abbellito con episodi relativi alla vita di Carlo Magno e di sua madre.

Il motivo per cui è stata adornata in questo modo è molto semplice: secondo una leggenda locale, Carlo Magno venne al mondo nel mulino Reiss, presso Gauting, nelle vicinanze del Lago di Starnberg. Al centro della stanza, inoltre, svetta una coppa dorata che è un dono dei cavalieri dell’Ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold, in occasione del suo 50° anno di appartenenza all’ordine.

Poi ancora la Camera da letto reale, detta anche Camera del Tasso, che è decorata con scene della storia di Rinaldo e Armida tratta dalla “Gerusalemme liberata”.

Infine, per approfondire ancora di più la vita, la storia e le vicende della dinastia dei Wittelsbach e di Ludwig II si può fare visita al Museum Bayerischen Könige, che si trova ai piedi del castello e dove è esposto persino il mantello in velluto blu di re Ludovico.

Cos’altro vedere a Schwangau

Hohenschwangau e Neuschwanstein sono sicuramente le due attrazioni principali di Schwangau, ma ciò non toglie che questo grazioso comune della Baviera abbia anche molti altri siti di interesse da scoprire.

Molto bello, per esempio, è il vertiginoso Ponte di Maria, il Marienbrucke, che sorge a centinaia di metri sopra la gola di Pollat. Camminandoci sopra, tra le altre cose, si ha la possibilità di ammirare una delle più emozionanti vedute sul Castello di Neuschwanstein e di tutta l’area circostante.

Alla fine del ponte è possibile intraprendere un sentiero che attraversa una rigogliosa foresta di conifere popolata scoiattoli e cerbiatti. Girovagando per il centro, invece, si ha la possibilità di scovare alcune interessanti e antiche chiese come la Colomanskirche, fondata da un monaco irlandese nel XI secolo e ricostruita in un magnifico stile barocco. Non è di certo meno suggestiva la cappella di Maria und Florian, uno più dei rari esempi di architettura romanica sopravvissuti in Baviera.

Infine, sappiate che da qui si può intraprendere anche l’avventuroso percorso della Romantische Straße, il tracciato delle antiche strade romane che da Schwangau permette di arrivare alla regione di Wurzburg, a circa 360 chilometri a nord.

Insomma, questo angolo della Germania è uno scrigno di meraviglie naturali e architettoniche da scoprire il prima possibile.

Schwangau: cosa vedere

Fonte: iStock

Veduta di Schwangau
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Luoghi da fiaba: le meraviglie del Castello di Sissi

Romantica, ribelle, sfortunata: la Principessa Sissi ha segnato intere generazioni, divenendo una vera icona sin da quando la sua storia si è trasformata in un film (o meglio, in una vera e propria trilogia cinematografica di grande successo). Ma cosa sappiamo su di lei? Visitare i luoghi in cui si sono svolti gli eventi più significativi della sua vita è sempre una sorpresa: scopriamo oggi il Castello di Sissi, un antico maniero situato in Baviera.

I luoghi della Principessa Sissi

Elisabetta di Baviera, divenuta famosa con il nome di Principessa Sissi, è una delle figure femminili più iconiche del suo tempo: nata nel 1837 ereditando il titolo di Duchessa, rubò il cuore dell’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, di cui divenne consorte ancora giovanissima. La sua è una storia costellata di momenti difficili, come la morte di due dei suoi figli e il terribile attentato che le costò la vita, nel 1898. Ma la Principessa è anche il simbolo della passione, quella che mise sempre in ogni suo impegno, dall’equitazione ai viaggi.

Sissi fu, in effetti, una grande viaggiatrice: cresciuta in Baviera, si trasferì a Vienna dopo le nozze con Francesco Giuseppe, e da quel momento toccò numerose località in tutta Europa, dall’Ungheria all’Italia, dalla Grecia alla Svizzera. Chi volesse seguire le sue tracce, può andare alla scoperta della Strada di Sissi e visitare le principali tappe in cui si svolse la sua vita, un’esperienza davvero affascinante. Ma stavolta vogliamo fermarci in un luogo magico, quello in cui la Principessa trascorse parte della sua infanzia felice, ancora del tutto ignara di quello che sarebbe stato il suo futuro.

Il Castello di Sissi, pura magia

La Principessa Sissi, quarta di dieci figli del Duca Massimiliano Giuseppe e di sua moglie Ludovica, nacque a Monaco di Baviera e trascorse la sua infanzia presso il palazzo di famiglia, mentre le sue estati furono scandite dalla vita all’aria aperta nel parco del Castello di Possenhofen. C’è tuttavia un altro luogo da fiaba in cui la giovane ragazzina, ancora spensierata, passò momenti bellissimi: si tratta del Castello di Unterwittelsbach, situato in una piccola frazione del villaggio di Aichach. Appartenuto al papà di Sissi, che qui aveva anche una grande riserva di caccia, fu uno dei primi rifugi felici di una bambina che, una volta cresciuta, cercò spesso qualche angolo di pace dove ritagliarsi del tempo per sé.

Il maniero, oggi conosciuto come il Castello di Sissi, ha una lunga storia: la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1126, e per molti secoli continuò a passare di mano in mano. Fin quando, nel 1838, divenne una delle residenze estive del Duca Massimiliano, che vi portava spesso la sua figlioletta. Nell’enorme parco del castello, Sissi trascorreva il tempo giocando e cavalcando il suo pony, proprio come ogni bambina della sua età, ignara delle regole di corte che un giorno le sarebbero piovute addosso. L’edificio rimase di proprietà della famiglia di Sissi fino al 1955, quindi visse nuovamente vicende alterne sino all’acquisto da parte della città di Aichach.

Dopo lunghi lavori di restauro, il castello ha riaperto i battenti al pubblico. Oggi ospita il Museo di Sissi, che custodisce preziosi cimeli appartenuti alla Principessa. Grande amante della bellezza, Sissi possedeva abiti e accessori di moda, gioielli d’oro e d’argento, orologi raffinati: tutto ciò è in mostra tra le stanze che la videro bambina, assieme a tanti altri oggetti che le appartennero. Al primo piano del castello, ad esempio, si può seguire una presentazione multimediale che ne racconta l’intera storia, ma anche visitare la sala dedicata ai suoi viaggi in giro per l’Europa e quella che ripercorre i suoi ultimi giorni di vita, prima dell’assassinio avvenuto tragicamente a Ginevra.

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Dalla Baviera fino al Mar Ionio: la Strada di Sissi

Un lunghissimo cammino che, dall’Europa centrale, arriva a toccare le coste del Mar Ionio: è la splendida Strada di Sissi, dedicata ad una grande donna che ci ha sempre fatto sognare. L’itinerario affronta ben 6 diversi Stati, toccando tutti i luoghi più amati dalla Principessa, alcuni divenuti famosissimi e altri ancora quasi sconosciuti. È l’occasione perfetta per fare un tuffo tra storia e natura, andando alla scoperta di città meravigliose e parchi rigogliosi. Ecco le tappe più belle.

La Strada di Sissi, un cammino unico

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la Strada di Sissi non ha un itinerario ben preciso: è piuttosto un dedalo di percorsi che si intrecciano, facendoci girare per gran parte dell’Europa centrale e spingendosi poi verso sud, toccando le coste ioniche della Grecia. Il fil rouge che accomuna tutti questi sentieri è la figura storica di Elisabetta di Wittelsbach, da tutti conosciuta come Principessa Sissi, che fu Imperatrice d’Austria per via del suo matrimonio con il sovrano Francesco Giuseppe. Ben lontana da quello che all’epoca sarebbe stato il ruolo tradizionale di una donna dell’alta società, Sissi amava viaggiare e non lo ha mai nascosto.

Nel suo peregrinare per il continente, incontrò luoghi meravigliosi e vi lasciò il suo cuore. Ed è proprio questo il patrimonio storico che la Strada di Sissi vuole oggi preservare e valorizzare, regalando agli escursionisti una vera avventura indietro nel tempo: c’è spazio per lunghe camminate nel verde e momenti di quiete tra i giardini più belli che la Principessa ha tanto amato, ma anche per scoprire musei e città d’arte, monumenti preziosissimi e angolini segreti. L’intera rete di itinerari si snoda per oltre 1.400 km, distribuita tra Germania, Austria, Ungheria, Svizzera, Italia e Grecia. Ma quali sono i luoghi imperdibili per chi vuole mettersi in marcia?

Dalla Baviera all’Austria

Nata in Baviera, la Principessa Sissi trascorse un’infanzia serena tra le campagne, imparando ad andare a cavallo nel rigoglioso parco del Castello di Unterwittelsbach, una delle residenze più amate da suo padre. La ragazza se ne allontanò fin troppo presto, perdendo la sua spensieratezza: tuttavia, la Baviera rimase per sempre la sua terra del cuore, dove tornare per rifugiarsi in un’oasi di pace come l’Isola delle Rose, tra le acque scintillanti del lago di Starnberg. Un’altra tappa meravigliosa è la città di Augusta, legata a doppio filo alla Principessa per via di alcune figure importanti nella sua vita che abitarono proprio qui.

Stretto il fidanzamento con l’Imperatore Francesco Giuseppe, la Principessa Sissi lasciò la sua amata terra natia per varcare i confini austriaci, dove trascorse gran parte dell’età adulta. Tra le tante tappe da visitare, c’è senza dubbio Bad Ischl, famosa città termale dove avvenne il primo incontro tra una giovanissima Elisabetta e l’Imperatore. Passeggiare tra i luoghi che li ha visti innamorati è davvero una splendida emozione: in particolare, bisogna proprio fare tappa presso l’odierno museo cittadino, che all’epoca era una prestigiosa residenza che ospitò la cerimonia di fidanzamento della Principessa.

Complesso di Hofburg

Fonte: iStock | Ph. Vladislav Zolotov

Il complesso di Hofburg, a Vienna

Non si può dimenticare Vienna, città simbolo di Sissi e della sua vita sfarzosa, trascorsa tra lussi e tormenti interiori. A partire dal complesso di Hofburg, dove venne celebrato il matrimonio – e in seguito anche le nozze d’argento della coppia. Oggi le sue sale accolgono il Museo di Sissi, con una ricca esposizione di oggetti ad essa appartenuti che raccontano la sua personalità in tutte le sfumature. A non molta distanza, il Castello di Schönbrunn è il luogo in cui la Principessa visse le sue estati, godendosi lo splendido parco che lo circonda.

Dall’Ungheria alla Svizzera

Il cammino prosegue verso l’Ungheria, dove Sissi trascorse momenti di pura passione, sia in ambito privato che in quella che divenne la sua vita politica. Fu a Budapest, presso la Chiesa di Mattia, che lei e suo marito vennero incoronati come regnanti del Paese. Mentre fu nella vicina Gödöllő che la coppia soggiornò durante la maggior parte dei suoi viaggi in terra magiara, ospiti in quella meravigliosa residenza barocca conosciuta come Castello Grassalkovich. Tuttavia, l’Ungheria fu anche il luogo in cui la Principessa dovette dire addio alla sua primogenita Sofia, ammalatasi gravemente quando era ancora piccolissima.

Ma continuiamo a seguire le orme di Elisabetta, che ora ci conducono in Italia: la Principessa ha sempre amato molto il clima temperato e le cure termali delle località del nord del nostro Paese, soggiornando spesso a Merano. Alcuni inverni li trascorse presso Castello Trauttmansdorff, nell’Alto Adige, che oggi vantano dei giardini incantevoli – chiamati Giardini di Sissi – dove si possono ammirare centinaia di specie botaniche diverse. In un paio d’occasioni, la Principessa si diresse poi a Venezia, rimanendo affascinata dalla città lagunare e dalle sue incredibili architetture. Talvolta, invece, si spinse fino al Castello di Miramare, alle porte di Trieste.

Achilleion

Fonte: iStock | Ph. Wirestock

L’Achilleion, a Corfù

Da qui, due volte l’anno Sissi si imbarcava per giungere a Corfù, dove riposava sulle spiagge affacciate sul Mar Ionio e si interessava dell’affascinante cultura greca. Rimanendone conquistata, la Principessa fece addirittura costruire qui un palazzo in stile pompeiano, l’Achilleion. Infine, non resta che ritornare verso nord e scoprire i luoghi in cui la Principessa trascorse i suoi ultimi anni, in Svizzera. Da sempre una grande amante dei paesaggi montani e della natura incontaminata, non potè che lasciare il cuore in queste località idilliache.

Fu a Montreux, bellissimo villaggio incastonato tra monti e lago, che la Principessa Sissi decise di ritirarsi dopo la morte del suo terzogenito Rodolfo, che avrebbe dovuto diventare Imperatore d’Austria succedendo a suo padre. Il lutto che le gravò improvvisamente sulle spalle non la lasciò più. Il suo ultimo viaggio la condusse da Montreux a Ginevra, una breve traversata in battello che non avrebbe mai avuto ritorno. Il giorno seguente, infatti, la Principessa rimase vittima di un attentato proprio a due passi dal celebre lago.

Fu in una stanza d’albergo che esalò il suo ultimo respiro, quella stessa stanza (una suite dell’Hotel Beau-Rivage) che ancora oggi espone molti cimeli appartenuti alla Principessa, come ultimo omaggio ad una donna straordinaria. I turisti possono anche ammirare due sculture in memoria di Sissi, ciascuna situata sulla passeggiata lungolago delle due città che accolsero i suoi giorni finali: Montreux e Ginevra.

Montreux

Fonte: iStock

Montreux
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I luoghi di Sissi nella serie Tv “L’imperatrice”

La storia inedita di Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta come principessa Sissi, imperatrice d’Austria, è raccontata nella serie Tv Netflix “L’imperatrice“. La serie si concentra soprattutto nei primi anni del regno di Sissi alla corte di Vienna.

Chi ha visitato la Capitale austriaca ha sicuramente avuto l’occasione di scoprire molti luoghi legati alla vita di corte di Sua Altezza che ha ispirato tanti film – i più famosi sono quelli degli Anni ’50 con Romy Schneider – e altre serie televisive prime di questa, tra cui “Sissi“, andata in onda su Canale5.

Il castello di Schönbrunn

A partire dal castello di Schönbrunn, il più famoso tra i palazzi imperiali austriaci nonché uno dei complessi barocchi più belli d’Europa e Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, che fungeva da residenza estiva per la principessa e il marito, Francesco Giuseppe d’Austria detto Franz. La sontuosa residenza dal colore giallo paglierino, voluta da Maria Teresa d’Asburgo nel ‘700, è circondata da un vasto parco di 120 ettari, progettato in stile francese e aperto al pubblico nel 1779.

Palazzo di Schonbrunn

Fonte: iStock Ph. vichie81

Il Castello di Schönbrunn

Il Museo delle carrozze

All’interno ospita gli appartamenti reali, il teatro – quello più antico di Vienna, visitabile solo durante i concerti aperti al pubblico – e il Museo delle carrozze, il Wagenburg. Qui si trovano quasi tutte le carrozze reali: quella usata in occasione del matrimonio, la fastosa carrozza dorata dell’incoronazione della coppia imperiale a Re e Regina d’Ungheria, le carrozze dei figli, quella usata prima dell’assassinio di Sissi avvenuto a Ginevra per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni, e la carrozza funebre imperiale.

Il vagone di lusso di Sissi

Il Technisches Museum Wien ospita, invece, l’“Hofsalonwagen”, la carrozza ferroviaria di corte che Sissi aveva a disposizione per spostarsi in treno, dotata di tutti i comfort e il lusso dell’epoca. Una curiosità: proprio per la sua abitudine a spostarsi velocemente pare che le fosse stato dato il nomignolo “il treno”.

La stazione ferroviaria di Vienna

In suo onore, la linea ferroviaria che andava da Vienna a Monaco di Baviera via Salisburgo, inaugurata nel 1860, fu chiamata Kaiserin-Elisabeth-Bahn. Curiosamente, anche la prima statua dell’imperatrice fu eretta nella stazione viennese di questa linea. La vecchia stazione ora non c’è più, sostituita da un edificio moderno, ma la statua in marmo, dopo essere stata a lungo data per dispersa e poi ritrovata, è ancora oggi sistemata nella Westbahnhof.

Hermesvilla, “il castello dei sogni”

Sissi era una donna inquieta e, appena poteva, si metteva in viaggio, inoltre non amava molto la vita di corte. Per convincerla a trascorrere più tempo a Vienna Francesco Giuseppe le donò la Hermesvilla che lui chiamava “il castello dei sogni”, un elegante palazzo immerso nel vasto parco Lainzer Tiergarten, sulle colline del bosco viennese, usata come residenza di caccia. La villa deve il nome a una statua di Ermes che si trova nel giardino. Oggi ospita il Vienna Museum, ma per anni fu abbandonata. Finché non accadde un fatto curioso: nel 1963, la Disney girò il film “L’ultimo treno da Vienna” che riportò interesse verso questa struttura, così le autorità viennesi decisero di restaurarlo.

Hofburg, la residenza imperiale

Chi volesse conoscere tutto della vita di questa appassionante donna moderna può farlo visitando il museo a lei dedicato all’interno della Hofburg, la residenza imperiale nel centro di Vienna. Ampliata nel corso di almeno sei secoli, questo complesso comprende diversi edifici e giardini che variano dallo stile gotico, al barocco, dal rinascimentale al neoclassico. La sua facciata più nota è la Neue Burg, rivolta verso la Josefsplatz, dove si trova la statua di Giuseppe II, figlio di Maria Teresa. Sede della corte imperiale, oggi ospita diversi musei. Da non perdere sono gli appartamenti imperiali, il Museo delle argenterie di corte e il museo dedicato a Sissi, appunto.

Fonte: Shutterstock

Hofburg, nel centro di Vienna

I castelli di Laxenburg

Da vedere anche i castelli di Laxenburg, alle porte della Capitale, di proprietà della famiglia degli Asburgo dal 1333 e utilizzati come residenza estiva. Ne fanno parte alcune ville oltre ai castelli. Qui, la giovane coppia trascorse la luna di miele e, nel palazzo Blauer Hof, nacquero due dei quattro figli di Sissi.

Il set dell’indimenticabile Romy-Sissi

Un itinerario a Vienna sulle tracce di Sissi non sarebbe completo senza una visita al Möbelmuseum, il Museo del mobile, dove si può ripercorrere la storia “dietro le quinte” dei film di Ernst Marischka con protagonista Romy Schneider, che ha fatto conoscere il personaggio dell’imperatrice a livello mondiale. Il museo conserva molti arredi un tempo appartenuti agli Asburgo. Per le riprese dei film vennero infatti utilizzati molti mobili originali che nel museo sono stati sistemati con le medesime ambientazioni dei film.

 

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Viaggio tra i Castelli della Baviera

Monaco di Baviera è sostanzialmente conosciuta per due cose: per la birra, a cui è dedicato il celebre Oktoberfest, e per i bellissimi castelli che sorgono nei suoi dintorni, che ispirarono anche Walt Disney. Oggi ho deciso di farvi sognare ad occhi aperti e di portarvi con me nel mondo delle fiabe. Forse Monaco durante l’Oktoberfest perde un po’ la sua atmosfera fiabesca, per assumerne una più folkloristica, ma vi assicuro che in altri periodi dell’anno è la città perfetta per un weekend lungo, dove immergersi nella storia, nella cultura, nell’arte e nello sfarzo che hanno contraddistinto il regno di Baviera per molti secoli. Per organizzare il vostro tour dei castelli bavaresi, il mio consiglio è di usare Monaco come punto di partenza e base dove dormire. Monaco infatti è raggiungibile facilmente da tutta Italia con l’aereo. Chi abita nelle regioni del nord  può valutare di utilizzare la propria macchina per raggiungere la città, passando per il valico del Brennero. Un’altra alternativa è il treno ad alta velocità che collega Milano alla capitale bavarese. Una volta arrivati a Monaco sarà facile muoversi utilizzando la rete ferroviaria regionale e il trasporto pubblico.

I Castelli più belli della Baviera:

  1. Castello di Nymphenburg 

A due passi dal centro di Monaco si trova il castello di Nymphenburg, la residenza estiva della famiglia Wittelsbach, la casata reale bavarese. Il palazzo, costruito in stile barocco, fu commissionato dai principi Ferdinando Maria di Baviera ed Enrichetta Adelaide di Savoia, in occasione della nascita del loro erede Massimiliano Emanuele. Fu completato nel 1675, anche se nel corso degli anni successivi subì alcune aggiunte e trasformazioni. Il castello oggi è aperto al pubblico e ospita anche alcuni musei, come il museo delle carrozze e quello della porcellana. Se avete a disposizione almeno una mezza giornata, merita una visita anche il parco adiacente al castello, esteso su circa 200 ettari. Costruito in stile inglese nasconde al suo interno laghetti, ponticelli e piccoli gioielli da visitare, come l’Amalienburg, un casino di caccia in sfarzoso stile rococò. Il parco è diviso in due da un canale centrale, dove in estate si può fare un romantico giro in gondola. In inverno invece si trasforma in un piccolo lago ghiacciato su cui si può pattinare, giocare a hockey e praticare il curling. Una curiosità: è proprio nel castello di Nymphenburg che è nato Ludovico II, uno dei più discussi sovrani di Baviera che nel corso di soli 20 anni fece costruire tre magnifici castelli tra le valli bavaresi a quasi 1000 metri di altezza.

 

  • Castello di Linderhof

A circa 1 ora da Monaco sorge uno dei più famosi tra i castelli di Ludovico II, il castello di Linderhof, l’unico che sia riuscito a portare a compimento ed eletto a sua dimora prediletta, dove si rifugiava per dedicarsi alle sue passioni: la lettura, l’arte e la musica. Un castello da sogno che si trova proprio dove non te lo aspetti: nel bel mezzo dell’altopiano bavarese, immerso nel bosco e circondato da montagne e vallate. Il castello di Linderhof fu terminato nel 1879 ed è un vero e proprio omaggio di Ludovico II al Re Sole, Luigi XIV di Francia, che il sovrano bavarese ammirava particolarmente. La bianca facciata è in stile barocco e crea un bellissimo contrasto con i colori della natura circostante. Per segnalare la presenza del re venivano posti due pavoni in ceramica a grandezza naturale ai lati dell’ingresso principale. Gli interni del palazzo sono in stile rococò, riccamente decorati in oro a 22 o 24 carati e illuminati da lampadari di cristallo di Boemia. Nella sala da pranzo si trova ancora il tavolo magico, un tavolo a scomparsa che veniva calato al piano inferiore tramite un sistema di carrucole e tornava nelle stanze reali già imbandito di ogni prelibatezza. La sala più bella di tutto il castello è però lo studio del re, con le pareti ricoperte interamente di specchi che creano un gioco di riflessi e l’effetto di un corridoio infinito. Immaginatela illuminata dalla luce delle candele del lampadario in avorio indiano, che sormonta lo scrittoio, e vi sembrerà di essere entrati davvero nel mondo delle fiabe. Una volta usciti dal palazzo non perdetevi una passeggiata nel  meraviglioso giardino che fa da contorno al castello. Qui si trovano fontane, statue e due padiglioni in stile orientale acquistati dal sovrano all’Esposizione Universale di Parigi e di Vienna. Merita una visita il Chiosco Moresco che ospita un trono sormontato da tre pavoni in ceramica, dove il re si rifugiava per dedicarsi alla lettura e sorseggiare il tè. Tra le meraviglie del parco risalta la grotta di Venere, purtroppo chiusa al pubblico per lavori di restauro. È una grotta artificiale con stalattiti e stalagmiti scavata all’interno della montagna e dotata di un sistema di illuminazione elettrica, all’avanguardia per quel periodo storico, che crea differenti tonalità cromatiche.

  • Castello di Neuschwanstein

Dista un paio di ore da Monaco, ma è sicuramente il castello simbolo della Baviera, che ha ispirato Walt Disney per l’ambientazione de “La bella addormentata nel bosco” ed è stato eletto tra i 21 finalisti durante la selezione delle sette meraviglie del mondo moderno. Il castello di Neuschwanstein sorge nei pressi di Füssen, a sud di Monaco, e, come Linderhof, è immerso nella natura a più di 900 metri di altezza. Ludovico II scelse proprio questo luogo perché durante la sua infanzia trascorse lunghi periodi presso il vicino castello di Hohenschwangau, residenza estiva dei suoi genitori, Massimiliano II di Baviera e Maria di Prussia. Se decidete di visitare Neuschwanstein, potete dedicare un po’ del vostro tempo anche a Hohenschwangau, dato che i due castelli si trovano nella stessa località. Visitando gli interni di quest’ultimo provate a immaginare Ludovico II mentre osservava con il grande cannocchiale i lavori di costruzione del castello di Neuschwanstein! Purtroppo Ludovico morì in circostanze misteriose nel 1886 e non riuscì a vedere completato il castello che tanto aveva desiderato. Il castello di Neuschwanstein è raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa 30 minuti, ma è presente anche un servizio navetta e il trasporto in carrozza trainata dai cavalli (che personalmente sconsiglio perché non lo trovo sostenibile per gli animali). Se gli esterni in stile gotico colpiscono per la loro atmosfera fiabesca, gli interni lasciano davvero a bocca aperta. Le decorazioni presenti sono infatti un omaggio alle opere del famoso compositore Wagner per cui Ludovico II nutriva una grande ammirazione. Tra le stanze più belle spicca sicuramente la sala del trono, ispirata alla Basilica di Santa Sofia di Istanbul. Nell’abside dorata è raffigurata la figura di Cristo con Maria, mentre ai lati si trovano le figure dei dodici apostoli. Nel progetto iniziale era prevista la costruzione di un trono a baldacchino, che però non fu mai realizzato per la precoce morte del re. Passeggiando per i saloni reali la vostra attenzione verrà catturata dai colori intensi delle decorazioni, dalla sfarzosità dell’arredamento e dai ricchi particolari che fanno di Neuschwanstein un castello unico al mondo. Ma per immergervi completamente nell’atmosfera fiabesca del luogo non dimenticatevi di guardare fuori dalle finestre e lasciatevi cullare dai dolci panorami sul lago e sulle montagne circostanti: solo così vi sembrerà di far parte davvero di una fiaba!