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Weekend di maggio: sono i giardini più belli di Lisbona e questo mese potete visitarli gratis

C’è profumo di primavera nell’aria e le temperature si alzano ogni giorno di più anche nella penisola italiana, ma a Lisbona – in Portogallo – c’è anche qualcosa in più: un intero mese in cui i giardini più belli della città spalancano le porte, gratuitamente, al pubblico.

Si chiama Jardins Abertos ed è molto più di un semplice festival del verde: questa iniziativa è un invito a scoprire angoli nascosti, spazi verdi normalmente chiusi e autentici scrigni botanici nel cuore urbano della capitale portoghese.

Dal titolo poetico “Na esperança do que há de vir”, ovvero “Nella speranza di ciò che verrà”, l’edizione di maggio 2025 si snoda in quattro weekend – 3-4, 10-11, 17-18 e 24-25 maggio con un programma ricco di aperture straordinarie, attività culturali e momenti di pura meraviglia vegetale. La notizia più bella? Tutti gli ingressi sono gratuiti, ma solo durante i giorni del festival.

Jardins Abertos è un itinerario botanico tra i segreti di Lisbona

Il primo weekend di apertura, quello del 3-4 maggio, segna l’inizio di questa immersione nella Lisbona più verde con alcune chicche imperdibili. Si parte dall’Estufa Fria, la spettacolare serra tropicale incastonata nel Parque Eduardo VII: un vero paradiso di palme, felci e cascate che sembra uscito da un film d’avventura. E, per l’occasione, non servirà alcun biglietto d’ingresso.

Sempre nel primo weekend si apre il Jardim da Procuradoria Geral, elegante e rigoroso come solo un giardino istituzionale sa essere, ma solitamente off-limits per il pubblico. Tra le aperture più curiose, c’è anche l’Atelier do Grilo, dove la creatività incontra il verde in un mix che profuma d’arte e sperimentazione.

Ma Jardins Abertos è anche scoperta di micro-spazi e giardini meno noti, come il Jardim do Dragão (solo il 3 maggio), un piccolo gioiello urbano dal nome leggendario, o il Jardim do Bombarda (solo il 4 maggio), immerso nella vibrante zona del Bairro Alto, tra street art e locali alternativi.

Verde, cultura e poesia nei parchi di Lisbona

Tra le location che aprono per un solo giorno, vale la pena segnarsi anche il Jardim do Museu de Lisboa, disponibile sempre nel primo weekend, e il suggestivo Palácio Fronteira, una delle dimore storiche più belle della città, visitabile solo il 3 maggio: qui, le maioliche azzurre e il giardino all’italiana fanno da cornice a un vero viaggio nel tempo.

E per chi ama l’anima più “selvaggia” della capitale, Jardins Abertos riserva anche il Parque Florestal de Monsanto, il polmone verde di Lisbona. Solitamente frequentato da runner e appassionati di trekking, il parco aprirà eccezionalmente alcune delle sue aree più nascoste solo il 3 maggio.

Il festival continua nei fine settimana successivi con nuove aperture, workshop, passeggiate guidate e talk sul futuro sostenibile delle città. Jardins Abertos, infatti, non è solo un invito al relax, ma anche un momento di riflessione collettiva sul verde urbano e sull’importanza di riconnettersi con la natura.

In una Lisbona sempre più attenta all’ambiente, questo evento è la scusa perfetta per vedere la città sotto una nuova luce: se state programmando un viaggio nella soleggiata città del egnate in agenda le date, scarpe comode ai piedi e macchina fotografica a portata di mano: i giardini più belli di Lisbona vi aspettano, a porte aperte.

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Capela dos Ossos: il mistero nascosto dietro migliaia di teschi

Nel cuore di Évora, gioiello dell’Alentejo, sorge una delle testimonianze più intense e inquietanti del Portogallo: la Capela dos Ossos.

Infatti, la regione celebre per la sua autenticità e per la tradizione vinicola che la pervade, custodisce un monumento capace di sorprendere e scuotere anche il visitatore più preparato.

Ad accogliere la cappella è la solenne Igreja de São Francisco, ma dietro le sue mura si cela una storia che intreccia fede, arte e la consapevolezza della fragilità umana.

La genesi della Cappella: tra fede e meditazione

È nel fermento spirituale del XVII secolo che nasce l’idea della Capela dos Ossos. Un frate francescano, seguendo l’impulso controriformista del tempo, concepì questo luogo come uno strumento potente di meditazione sulla caducità della vita. L’intento era chiaro: suscitare nel cuore dei fedeli un turbamento tale da risvegliare la coscienza cristiana, spronandoli a vivere una fede più intensa e consapevole.

Non era un’idea isolata. In quegli anni, modelli simili si diffusero in Europa: simbolismi forti, capaci di parlare direttamente all’anima tramite il linguaggio universale della morte. Ogni scelta architettonica e decorativa nella Cappella delle Ossa nasce con questo scopo: ricordare a chi varca quella soglia che la vita è effimera e che, prima o poi, ogni uomo dovrà affrontare il grande mistero dell’aldilà.

Una scenografia di ossa: l’incredibile lavoro dei frati

Appena si entra, ci si trova avvolti da un’atmosfera sospesa, quasi irreale. Le pareti, le colonne e ogni anfratto sono interamente rivestiti da ossa e teschi umani. Sono circa cinquemila, provenienti dai numerosi cimiteri monastici che, all’epoca, sorgevano a Évora e che, occupando troppo spazio prezioso, spinsero i frati a un gesto pratico e simbolico al tempo stesso: esumare i resti e dare loro una nuova “vita” in questo straordinario ossario.

L’opera è di una precisione quasi maniacale. Le ossa sono allineate alla perfezione, disposte con un ordine rigoroso che dona al luogo una sinistra armonia. Le colonne, otto in totale, sorreggono il soffitto intonacato di bianco e dipinto con motivi allusivi alla morte, in uno stile che intreccia il tardo Rinascimento al primo Barocco. La luce, dosata con maestria, filtra da tre finestrelle poste sulla parete sinistra e ricrea giochi di ombre che sembrano animare le ossa in un lento e silenzioso mormorio.

A testimoniare lo scopo di tanta inquietudine, una frase scolpita all’ingresso avverte senza mezzi termini: “Noi ossa che qui siamo, per le tue aspettiamo.” Non è solo un monito. È una chiamata alla riflessione, uno squarcio aperto sulla verità che tutti, spesso, preferiscono ignorare: i passi all’interno della cappella diventano così un “pellegrinaggio intimo” verso la consapevolezza della propria finitezza.

L’ambiente stesso amplifica il senso di inevitabilità: le tre navate, larghe circa undici metri e lunghe quasi diciannove, si susseguono come un percorso rituale, accompagnato dallo sguardo vuoto delle migliaia di teschi incastonati tra cornici e archi, quasi a formare una cattedrale scolpita nella morte.

E se la presenza ossessiva delle ossa può risultare travolgente, basta sollevare lo sguardo per cogliere la delicatezza degli affreschi che decorano la volta, risalenti al 1810. Qui, i colori e i simboli biblici narrano episodi della Passione di Cristo, in un racconto visivo che alterna dolore e speranza.

All’uscita, il visitatore è accolto da un’altra sorpresa: un pannello in maiolica, opera dell’architetto Siza Vieira, che contrappone la crudezza della morte al miracolo della vita, in un ultimo gesto di riconciliazione. È come se la Cappella volesse chiudere il suo discorso sussurrando che, al di là della caducità, esiste ancora qualcosa di eterno.

Un’esperienza che lascia il segno

Visitare la Capela dos Ossos non è solo un tuffo nella storia o nella religiosità di un’epoca passata. È un viaggio personale, emozionante e perturbante, un invito a spogliarsi per un momento delle illusioni quotidiane e guardare in faccia la verità che ci accomuna tutti.

In quel silenzio ovattato, tra le ombre delle ossa e i riflessi sui marmi antichi, ognuno trova il proprio modo di rispondere a quella silenziosa, eterna domanda che echeggia tra le navate: che senso dare al tempo che ci è concesso?

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Foresta Laurisilva, un mondo antico di nebbie e verde infinito

Gli amanti della natura ne restano estasiati e non c’è che dire: questo è un luogo dove il tempo ha deciso di fermarsi sospeso tra nebbie, verde rigoglioso e il fruscio degli alberi. Stiamo parlando della foresta Laurisilva, uno dei percorsi naturalistici più suggestivi dell’isola di Madeira, in Portogallo.

La storia della foresta Laurisilva

Oltre 20 milioni di anni fa la foresta Laurisilva non era concentrata solamente in Portogallo e sull’isola di Madeira come oggi, poiché cresceva rigogliosa e avvolta da una nebbia fitta un po’ in tutta l’Europa meridionale con allori, felci e una patina di magia. Le cose sono cambiate con l’arrivo delle glaciazioni che fecero sparire l’angolo verde da quasi tutto il Vecchio Continente, eccezion fatta per Madeira. L’isola, abbracciata dall’oceano nell’arcipelago della Macaronesia è riuscita a conservarla e a farla sopravvivere. Oggi, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è una reliquia vivente.

Attualmente la Laurisilva copre il 20% dell’isola: circa 15.000 ettari di pura meraviglia, protetti dal Parco Naturale di Madeira; è importante sapere che si tratta di una delle foreste di alloro meglio conservate al mondo, con circa 149 specie di piante endemiche, tra cui la splendida orchidea di Madeira, che fiorisce come un segreto nel sottobosco. E poi ci sono le felci: ce ne sono circa 70 specie diverse sull’isola, alcune comunissime, altre rarissime.

Perché visitare la foresta Laurisilva a Madeira

Il suo nome? Non è un caso, ha un suono antico che deriva direttamente dal latino. Laurus, cioè alloro, e Silva, ovvero foresta. Dopotutto gli allori hanno trovato qui casa insieme a tantissime altre piante che oggi regalano al luogo un’atmosfera da libro fantasy. La flora? Si compone di Persea indica, mogano di Madeira, mughetti giganti, felci e non solo. L’atmosfera magica non è data esclusivamente dalle piante, ma anche (e soprattutto dalla) nebbia che sembra quasi danzare tra i rami avvolgendo come una carezza ogni cosa. L’ecosistema, incredibilmente umido e fertile, mantiene l’85% di umidità e nutre tutta l’isola generando irrigazione, acqua potabile e persino energia idroelettrica.

Foresta Laurisilva nella nebbia

Fonte: Getty Images

La Foresta Laurisilva avvolta dalla nebbia

Il modo più autentico per esplorare questo paradiso green sono le levadas: antichi canali di irrigazione trasformati in sentieri da sogno; basterà camminare lungo una di esse per attraversare un vero e proprio sipario. La Levada do Caldeirão Verde o la Levada do Rei portano nella parte più suggestiva della foresta, tra cascate segrete, grotte velate e panorami vertiginosi. Ogni passo? Una cartolina vivente da fotografare. Non solo flora però, anche una ricca fauna vive qui, quindi fai attenzione perché non sei solo. Tra i rami canta il piccione Trocaz, un uccello endemico che vive solo in questo territorio, un simbolo volante della resistenza della Laurisilva. Insieme a lui, il minuscolo Fiorrancino di Madeira (il più piccolo uccello dell’isola) e il colorato Fringuello di Madeira ti tengono compagnia mentre esplori.

Dove si trova e come arrivare

La foresta Laurisilva si estende nella zona nord di Madeira ma si insinua poi nella parte sud; un polmone verde all’interno dell’area protetta del parco naturale di Madeira. Per raggiungerla si parte da Funchal, la vivace capitale dell’isola. Da lì con escursioni guidate in bus oppure con la propria auto si sale verso i villaggi montani come São Vicente, Santana, Ribeiro Frio o Queimadas considerate le porte d’ingresso.

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Una piscina d’acqua salata, ecco la vasca naturale di Azenhas do Mar

Se esiste un angolo di mondo in cui la natura e l’uomo hanno trovato un’armonia perfetta, quello è Azenhas do Mar, un gioiello incastonato nella costa portoghese, un tempo semplice e quieto villaggio di pescatori e oggi famosa meta turistica del Paese.

Qui, le case bianche si aggrappano con eleganza alle scogliere, mentre le onde dell’Atlantico si infrangono con forza sulla riva, creando un concerto di suoni che accompagna ogni passo chi passeggia sulla sabbia dorata della costa. Il villaggio, con il suo fascino senza tempo, sembra uscito direttamente da una cartolina, una destinazione che non solo promette meraviglie, ma le offre con generosità: tra queste, la spettacolare piscina naturale.

La piscina naturale, il cuore di Azenhas do Mar

Oltre alle viuzze pittoresche del villaggio del Portogallo e alla costa, il vero cuore pulsante di Azenhas do Mar, come già accennato, è senza dubbio la sua piscina naturale, una delle più spettacolari d’Europa. Scavata nella roccia, questa vasca si riempie ogni giorno con l’acqua salata dell’oceano, grazie alle maree.

Qui non si nuota solo in una piscina, si vive un’esperienza unica: mentre le onde si infrangono sugli scogli, si è circondati da una vista spettacolare sulla scogliera e il mare che si estende all’infinito. È un luogo magico dove la forza della natura e la bellezza del paesaggio si fondono in un abbraccio senza pari.

Un villaggio sospeso nel tempo: cosa vedere ad Azenhas do Mar

Ma, per quanto simbolica e peculiare, Azenhas do Mar non è solo la sua piscina naturale: infatti, il villaggio, con la sua architettura incantevole, è un viaggio nel passato, dove il tempo sembra rallentare e il ritmo frenetico del mondo moderno non ha spazio. Le stradine strette e pittoresche, che si snodano tra le case bianche dai tetti rossi, sono un invito a passeggiare senza fretta, esplorando ogni angolo di questo angolo di paradiso portoghese, ben lontano dal tram tram delle più grandi città quali Lisbona o Porto. Le piccole terrazze affacciate sul mare, inoltre, offrono una vista mozzafiato che si estende all’infinito, regalando momenti di pura serenità, un viaggio indimenticabile per chi ama i soggiorni al mare in totale relax.

Azenhas do Mar è dunque una destinazione che ha tanto da offrire, oltre alla piscina naturale: il belvedere panoramico, che si affaccia sull’intero villaggio e sul mare, è un luogo perfetto per scattare fotografie memorabili e per lasciarsi rapire dalla bellezza del paesaggio. Anche gli amanti della gastronomia non resteranno delusi e, d’altronde, si sa che mangiare male in Portogallo è assolutamente impossibile!

In ogni angolo del villaggio, infatti, i ristoranti accolgono i visitatori con piatti freschissimi di pesce, tra cui il celebre bacalhau à brás e le sardine alla griglia – avrete l’impressione che il pesce vi sia saltato nel piatto direttamente dall’Oceano! Accompagnati da un bicchiere di vino verde, questi piatti vi faranno innamorare ancora di più di questo luogo dove troverete il piacere di una vacanza immersi nella natura e nella cultura di un Paese che ha sempre tanto da mostrare per lasciare chi lo visita letteralmente a bocca aperta.

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Rota Vicentina: lungo lo spettacolare cammino dei pescatori in Portogallo

Definito come il sentiero costiero più bello del mondo, la Rota Vicentina è uno spettacolare itinerario che porta i viaggiatori alla scoperta del sud del Portogallo. Un viaggio appassionante attraverso il Parco Naturale dell’Alentejo e il versante occidentale dell’Algarve.

I sentieri corrono lungo il mare, regalando paesaggi che lasciano senza fiato, mentre alcune parti del percorso toccano l’entroterra, consentendo di scoprire le tradizioni e la cultura di questi luoghi.

Alla scoperta della Rota Vicentina fra Algarve e Alentejo

La Rota Vicentina si estende lungo due splendide regioni, quella dell’Alentejo in Portogallo e dell’Algarve. L’Alentejo confina con la Spagna ad est, mentre le sue coste ad ovest sono bagnate dalle splendide acque dell’Atlantico. Una regione selvaggia, ricca di tradizioni e di bellezza, in cui scoprire i colori, i sapori e i profumi autentici del Portogallo.

Rota Vicentina

Situata a sud dell’Alentejo, l’Algarve è bagnata completamente dall’Oceano a sud e ad ovest. Custodisce cento chilometri di spiagge dorate, falesie e acque cristalline, ma anche una cultura locale eccezionale e una natura incontaminata che lascia senza fiato.

Come fare la Rota Vicentina in Portogallo: l’itinerario

Magica ed emozionante, la Rota Vicentina è un percorso che non ha eguali al mondo. Qui, dove le scogliere a picco sul mare si alternano a distese di sabbia dorata, la natura è incontaminata e il paesaggio sembra un quadro perfetto da contemplare.

Quando partire? Il clima è mite tutto l’anno in questa zona d’Europa e anche in primavera e autunno è possibile vivere giornate soleggiate. D’estate il vento fresco che arriva dal mare rende piacevole la camminata, mentre d’inverno il sole basso rende i colori ancora più intensi e straordinari.

Rota Vicentina

Come sempre per questa tipologia di viaggio il consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore come SloWays, il tour operator italiano specializzato in viaggi a piedi lungo i grandi cammini sia d’Italia che d’Europa.

I viaggi sono autoguidati, ossia con una modalità senza guida, capaci di regalare grande libertà e la possibilità di scegliere non solo l’itinerario, ma anche con chi viaggiare, a che passo muoversi, come suddividere le tappe o a che ora svegliarsi al mattino. Una modalità di viaggio da tempo apprezzata in Europa ed ora esportata anche in Italia.

Fra gli itinerari proposti c’è anche quello lungo il cammino Rota Vicentina. Una settimana di cammino sulla costa Atlantica, fra dune, scogliere e calette. Un paradiso terrestre in cui l’odore pungente dell’oceano si mescola con quello dolce del timo e quello aromatico dell’eucalipto, regalando un viaggio dei sensi e dello spirito.

Il percorso proposto da SloWays è adatto a tutti e facilmente raggiungibile partendo da Lisbona. Si snoda infatti nella zona meno turistica e conosciuta della costa occidentale, evitando la costa sud, particolarmente turistica.

L’itinerario si addentra nel Parco naturale del Sudoeste Alentejano de Costa Vicentina, fra scogliere rocciose e dune di sabbia, boschi mediterranei e sentieri coperti dall’erica. I villaggi dei pescatori si alternano alla natura incontaminata, con l’occasione di scoprire lo stile di vita portoghese fatto di lunghi bagni, deliziosi piatti a base di pesce fresco e bino bianco locale da sorseggiare ammirando il paesaggio.

Come si organizza un viaggio nella Rota Vicentina

Panorami mozzafiato, colori favolosi e il profumo intenso dell’acqua salata che si mescola a quello della macchia mediterranea: la Rota Vicentina regala un bagaglio di emozioni che non si dimenticano. Un viaggio da organizzare al meglio, rivolgendosi ad esperti del settore.

SloWays è in grado di offrire la comodità di un viaggio su misura e sicuro, perfetto per godersi solo il meglio di quest’angolo di Portogallo. Camminando in questi luoghi straordinari potrai seguire le orme dei pellegrini, percorrendo la costa, fra calette rocciose in cui nidificano le cicogne e fari sul mare.

Potrai fare il bagno e stenderti sulla sabbia di Bordeira Carrapateira, ammirando le onde e i volteggi dei surfisti provenienti da tutto il globo. Ma anche assaporare i piatti tipici come le sarde alla griglia, il riso in zuppa di mare o il choco frito (una seppia con patatine). Senza dimenticare il Porco alla Alentejana (cubetti di maiale cotti con delle vongole in padella) e il Pastel de Nata, il dolce nazionale con pasta sfoglia e uova, il tutto annaffiato da ottima birra locale e da vino bianco. E tutto senza spendere tanto, poiché questa zona d’Europa ha prezzi davvero convenienti.

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Le location di Fast X, l’ultimo capitolo di Fast and Furious

L’ultimo capitolo adrenalinico della Fast Saga, Fast X, ha conquistato il pubblico di tutto il mondo e include molte location mozzafiato. Dalle affascinanti strade di Vila Real e Viseu in Portogallo agli scorci suggestivi e iconici di Roma, Londra e Torino il team di produzione non ha badato a spese per catturare l’essenza delle corse su strada ad alto numero di ottani sullo sfondo di paesaggi pittoreschi. Fast X, diretto da Louis Leterrier con Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Jason Statham, Helen Mirren, Charlize Theron e tanti altri volti noti del franchise ha anche travolto molti luoghi nel mondo con l’energia vibrante della nuova avventura su quattro ruote.

Cosa succede in Fast X

In Fast Five del 2011, Dom e la sua squadra hanno eliminato il boss della droga brasiliano Hernan Reyes e distrutto il suo impero, ma ignorano che il figlio di Reyes, Dante (Jason Momoa), ha assistito a tutto questo e per ben 12 anni ha elaborato un piano di vendetta. Dante spingerà la famiglia di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo figlio di 8 anni è l’obiettivo finale della vendetta di Dante.

Dove è stato girato

Durante i mesi di riprese in Italia c’è stata grande curiosità per il nuovo Fast X con curiosi che provavano a catturare qualche foto o video sui set di Roma, Torino e altre location nostrane. “A Roma ci siamo cimentati in cose che non credo siano mai state fatte a quei livelli. Poi siamo partiti alla volta del Portogallo, e poi ci siamo spostati nel mondo. Ma lo spirito del franchise non riguarda solo la realizzazione del desiderio di guidare queste auto e fare incredibili acrobazie in giro per il mondo, bensì anche sedersi intorno al tavolo del barbecue della famiglia Toretto e sentirsi parte di qualcosa di più grande. Questo è il franchise di Fast and Furious. Prestiamo attenzione al cuore e all’anima di questi personaggi, e alle loro relazioni” ha detto il produttore Jeff Kirschenbaum in un’intervista.

Fast X film

Fonte: Universal Pictures

Helen Mirren e Vin Diesel in Fast X

Roma e Torino mai così vicine

Su richiesta dell’Agenzia, la squadra di Toretto nel film si reca a Roma per rubare un chip per computer. La sequenza inizia con alcune riprese del Colosseo e del convoglio che gira intorno alla monumentale Fontana dell’Acqua Paola a Trastevere, nel centro di Roma. Il convoglio poi va da Trastevere all’Altare della Patria, al Teatro Marcello e al Foro Romano, finché non viene intercettato dalla vistosa Lamborghini sul Ponte Umberto I. Meglio non farsi domande sul senso del percorso perchè il film gira per Roma in modo casuale. Il balcone da cui Tej e Ramsey saltano sul camion si trova in Via Vittorio Amedeo II 16 a Torino, che dista circa 325 miglia (523 km) da Roma. La scena dell’auto telecomandata è stata girata su una strada parallela, Via Papacino. La prima esplosione dell’auto avviene in Piazza IV Marzo a Torino. Poi, c’è una ripresa aerea della famosa Piazza del Popolo con le sue chiese gemelle a Roma. Tuttavia, il punto in cui il camion rilascia la bomba rotante è stato in realtà girato in Piazza San Carlo a Torino, una piazza che ospita anche due chiese quasi identiche.

Le scene in cui l’enorme bomba a palla di metallo di Dante rimbalza ovunque si svolgono in varie location di Roma e Torino. Le strette e tortuose strade di Genzano preparano il terreno per l’inseguimento centrale di Fast X. A Roma, l’inseguimento si svolge attraverso Via Cristoforo Colombo, Via dei Fori Imperiali, Ponte Umberto I, la famosa scalinata di Piazza di Spagna e altre aree di interesse storico. La scena in cui la bomba spacca in due un autobus è stata registrata in Piazza Crimea a Torino. Nella vera Roma, Dante guida la sua motocicletta attraverso Piazza di Santa Maria in Trastevere. La piazza in cui la polizia cattura Letty è il Belvedere Niccolò Scatoli, dove si trova la Fontana dell’Acqua Paola. Questa è la stessa location in cui è iniziata la sequenza di Roma. Il destino finale della bomba vicino al Vaticano è stato girato sul Ponte Vittorio Emanuele I, sempre a Torino.

Sebbene siano state girate in due città diverse, le riprese sono state montate in modo impeccabile per creare un’esperienza visivamente accattivante. La Fast Saga dà priorità alle riprese fantastiche rispetto alla rigorosa aderenza alla realtà, che è ciò che rende il franchise così divertente da guardare. Dante osserva la sua opera distruttiva dal punto di osservazione del Belvedere del Gianicolo, con il Monumento a Giuseppe Garibaldi in primo piano sullo sfondo. Questa location, situata sul Gianicolo lungo via Garibaldi, Salita di Sant’Onofrio, offre una vista mozzafiato sulla città. È il posto perfetto per Dante per nascondersi e allo stesso tempo per controllare il suo attacco al fine di incastrare Dom e la sua squadra per il suo terrorismo Fast X.

Murazzi Torino

Fonte: iStock

I Murazzi sul Po a Torino

Napoli

Lo status di sito storico e patrimonio mondiale dell’UNESCO di Napoli aggiunge fascino alle scene girate in città. La giustapposizione del suo ricco patrimonio culturale e dell’azione ad alto numero di ottani della trama di Fast X crea un mix intrigante che tiene gli spettatori coinvolti e in attesa con ansia del prossimo colpo di scena nella trama. La vivace città è la location di un importante incontro tra Dom e l’inaspettata alleata Tess, la figlia del precedente datore di lavoro dell’Agenzia, Mr. Nobody. Nota per il suo fascino cinematografico, Napoli si rivela uno sfondo perfetto per gli emozionanti eventi che si svolgono nel film.

La casa di Dom in California

Immersa nel vero quartiere residenziale di Echo Park ad Angelino Heights, Los Angeles, sorge l’iconica casa di Dom Toretto. Circondata da case di inizio secolo del valore di milioni di dollari, questa location ha un significato storico in quanto parte di un vivace distretto. L.A. è la casa di molti dei personaggi di Fast & Furious, e Dom risiede lì insieme a Letty e suo figlio con Elena, Brian “Little B” Marcos. Più di una semplice struttura fisica, la casa di Dom rappresenta il cuore della famiglia Toretto, simboleggiando la loro unità e forza. Di conseguenza, qualsiasi attacco o distruzione diretta verso di essa ha un significato enorme all’interno della trama di Fast X. I residenti di Angelino Heights hanno reagito con preoccupazione alla notizia che altre scene della saga sarebbero state girate nella proprietà, poiché in passato i fan si esibivano in pericolose acrobazie nel quartiere secondo quanto riportato dal Los Angeles Times.

Londra

A febbraio 2022 Vin Diesel ha rivelato su Instagram di essere a Londra per girare il finale di Fast & Furious. Durante la produzione di Fast X, il cast e la troupe hanno utilizzato principalmente le strutture dei Warner Bros. Studios Leavesden, situati su Warner Drive a Leavesden nell’Hertfordshire. A differenza di precedenti casi di riprese che hanno causato confusione sulle strade inglesi, questa volta non ci sono stati disordini e le riprese sono state più fluide. Ciò suggerisce che la troupe abbia sfruttato al meglio i 19 studi e i 55 acri di backlot di Leavesden per catturare l’azione di Fast X.

Rio de Janeiro

Il legame tra Fast Five e Fast X è evidente nelle riprese a Rio de Janeiro, in Brasile. Uno dei punti di riferimento più riconoscibili della Fast Saga è la statua del Cristo Redentore, che è in primo piano nelle scene ambientate a Rio de Janeiro. Mentre le sequenze di gara sono state girate principalmente in uno studio, lo spettacolare paesaggio montuoso di Rio è stato abilmente aggiunto tramite CGI. In un’avvincente scena post-credit di Fast X, la storia prende una piega inaspettata quando Luke Hobbs arriva alla vecchia stazione di polizia di Rio de Janeiro, precedentemente utilizzata da Reyes in Fast Five. Il nascondiglio della stazione di polizia di Reyes non si trova in realtà a Rio de Janeiro, ma è una vera struttura nota come Banco Gubernamental de Fomento para Puerto Rico, situata in Avenida De Diego a Puerto Rico.

Antartide

La visita di Tess alla prigione segreta in Antartide dove Letty è tenuta contro la sua volontà diventa un momento cruciale in Fast X. Fuggendo da una prigione attraverso un portello, Letty, accompagnata da Cipher, naviga nel pericoloso paesaggio ghiacciato, dirigendosi verso la costa dove li attende un sottomarino. Il colpo di scena sorprendente arriva quando Gisele (Gal Gadot), torna dai morti in Fast X come pilota del sottomarino. Sebbene sia improbabile che il film sia stato effettivamente girato in Antartide, a causa della natura insidiosa dell’ambiente, le immagini della fuga attraverso il paesaggio ghiacciato sono sbalorditive e contribuiscono al senso generale di urgenza e pericolo.

Portogallo

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Ponte del 25 aprile al tramonto in Portogallo

Arizona

L’incessante inseguimento di Dante raggiunge un momento cruciale quando riesce a rintracciare Little B e Jakob all’aeroporto di North Yuma, in Arizona. Questa scena di Fast X non è solo piena di azione, ma presenta anche una serie di cameo degni di nota che aggiungono pathos. Un cameo particolarmente toccante è quello di Meadow, la figlia del defunto Paul Walker, che interpreta un’assistente di volo che aiuta Little B e Jakob nella loro fuga. La natura stellare della scena, unita ai pericolosi inseguimenti e alle acrobazie coinvolte, suggerisce che le riprese siano state probabilmente effettuate a Los Angeles, un centro nevralgico dell’industria dell’intrattenimento. Le diverse location e risorse della città avrebbero fornito lo sfondo perfetto per questa emozionante sequenza.

Portogallo

Little B e Jakob arrivano in barca a Cais do Ginjal fuori Lisbona e si dirigono verso una casa sicura per incontrare Dom. Tuttavia le circostanze costringono Jakob ad affrontare Dante da solo, e lui rivela un’arma formidabile sotto forma della sua auto. L’autostrada IP5 a Vouzela e l’autostrada A24 fungono da sfondo per il successivo inseguimento in auto. Alla fine Dom e Little B si ritrovano intrappolati in cima alla diga di Aldeadávila in Spagna. In una sequenza mozzafiato, Dom manovra la sua auto lungo il lato della diga. Dom e Little emergono sani e salvi dall’acqua, anche se lui ha dovuto lasciare la sua iconica Dodge nel bacino sottostante. La loro situazione non è finita, perché Dante fa esplodere la diga.

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Le destinazioni perfette dove andare in aprile per vivere al meglio la primavera

L’inverno volge al termine e molti di noi non vedono l’ora di riporre i cappotti pesanti nell’armadio e fare valigie leggere verso destinazioni dove le temperature cominciano ad alzarsi. Basti pensare alle spiagge del Portogallo o a quelle della Grecia. Tuttavia il sole non è per tutti e c’è chi preferisce godersi qualche giorno in più sotto il piumone dopo una giornata di avventure trascorse tra ghiacciai e prime fioriture sulle montagne, magari in Austria, in Norvegia o in Islanda.

Qui abbiamo creato la selezione ideale per entrambe le categorie di viaggiatori, da chi sogna mete al caldo a chi preferisce quelle al fresco. Ecco le destinazioni perfette dove andare in aprile per vivere al meglio la primavera in base alle proprie temperature preferite!

Creta, Grecia

Il periodo ideale per visitare Creta, in Grecia, è la primavera. I motivi sono diversi: le temperature sono miti, le tariffe ridotte e il flusso turistico minore rispetto all’estate. Seppur le condizioni climatiche non siano ideali per nuotare (per questo è meglio aspettare la metà di maggio), potrete iniziare a godervi gli infiniti campi di fiori all’inizio della loro fioritura, il verde delle colline e i cieli azzurri.

Aprile, inoltre, è il mese perfetto per per esplorare i siti storici dell’isola prima che la folla si riversi sulle spiagge e nelle città. Le attrazioni principali includono gite di un giorno alla piccola isola di Spinalonga, una fortezza sotto il dominio veneziano che in seguito divenne una colonia di lebbrosi, e Knossos, un importante centro della civiltà minoica e sede del leggendario Minotauro.

Champagne, Francia

Culla delle bollicine, oltre che una delle regioni più belle della Francia, Champagne è la meta ideale da visitare in aprile perché, grazie alle temperature più miti, le viti si risvegliano, pronte per un nuovo ciclo di crescita. La primavera è infatti nota come la stagione del “germogliamento”, quando nuove gemme appaiono nei vigneti di tutta la Champagne e i viticoltori riprendono il processo di coltivazione.

I viaggiatori possono godere del clima perfetto per passeggiate a cavallo e picnic tra i vigneti, oltre che per scoprire alcune bellezze del territorio come i faggi della Foresta di Verzy, una riserva naturale situata vicino a Reims che ospita i famosi faggi contorti noti come “faux”. Questi alberi offrono uno scenario unico, specialmente quando i fiori primaverili sono in piena fioritura.

La stessa cittadina di Reims è piacevolmente visitabile in questo periodo dell’anno, con la sua imperdibile cattedrale gotica di Notre-Dame.

Cattedrale Reims

Fonte: iStock

La cattedrale gotica di Notre-Dame a Reims

Amsterdam, Paesi Bassi

Seppur le temperature non siano particolarmente piacevoli, la città di Amsterdam assume un fascino particolare nel mese di aprile, quando viene festeggiato il King’s Day. Il 26 aprile, l’intera città si tinge di arancione per una delle feste nazionali più attese dell’anno: in questa occasione viene celebrato il compleanno del re Willem Alexander con musica per le strade, mercati vintage e dell’artigianato, feste, balli e luna park. Se partecipate, non dimenticate di indossare qualcosa di arancione, considerato il colore nazionale in riferimento al nome della casata regnante, “House of Orange”.

In più, questo è il periodo di massima fioritura dei tulipani, con vaste distese di fiori vivaci che sbocciano ovunque. Nei dintorni di Amsterdam trovate Keukenhof, uno dei giardini fioriti più grandi del mondo. Qui potrete ammirare le mostre floreali, con le loro esposizioni di fiori create con cura e dal grande impatto visivo, o la mostra “Tulpomania” nel padiglione Juliana, dedicata alla storia e alla cultura dei tulipani olandesi.

Algarve, Portogallo

Aprile è un mese di transizione, a metà tra il clima “invernale”, di per sé particolarmente mite in Algarve, e il caldo estivo. Seppur il meteo possa essere imprevedibile, nella maggior parte dei casi sarà piacevole e soleggiato, con temperature diurne che si aggirano intorno ai 20°. Inoltre, considerando che questa parte del Portogallo sta diventando sempre più popolare, aprile potrebbe essere il mese ideale per godersi i suoi paesaggi senza la folla che, solitamente, frequenta le sue spiagge da giugno in poi.

In questo periodo, oltre alle spiagge, potrete dedicarvi alle escursioni e attività all’aperto come gite in bicicletta, tour in barca, escursioni in jeep, tour in quad, oltre che agli sport acquatici tra cui kayak e, soprattutto, il surf.

Dubai, Emirati Arabi

Per chi vuole visitare Dubai senza soffrire per il caldo eccessivo, aprile potrebbe essere il mese ideale perché le temperature, seppur alte, non sono estreme come nei mesi a seguire. Così sarà più facile visitare le meraviglie di questa città futuristica tra i momenti di relax in piscina e le cene in alcuni dei migliori ristoranti del mondo.

Visitate l’IMG World of Adventures, uno dei parchi a tema indoor più grandi del mondo, ammirate lo skyline della città dal ponte di osservazione al 124° piano del Burj Khalifa o concedetevi una sessione di shopping al Dubai Mall, il secondo centro commerciale più grande del mondo, dove si trova anche una pista di pattinaggio sul ghiaccio, un acquario e diversi ristoranti.

Istanbul, Turchia

Se pensate che l’Olanda sia l’unica destinazione dove ammirare i tulipani…vi sbagliate. Ogni anno, nel mese di aprile, Istanbul organizza l’attesissimo Festival dei Tulipani. Grazie a questo evento, oltre a perdervi tra le bellezze speziate della città, potrete ammirare i suoi parchi in una veste particolarmente suggestiva.

Durante il mese, infatti, i parchi più belli di Istanbul si trasformano in un mare di tulipani colorati: dal parco Emirgan, con le sue viste mozzafiato sul Bosforo e oltre 120 diverse varietà di tulipani, al parco Gülhane, situato nel cuore della Città Vecchia, con i suoi splendidi giardini di tulipani e i suoi monumenti storici. Il festival non si limita ai soli tulipani, ma offre anche una ricca varietà di eventi e attività tra cui mostre di fotografia e pittura, concerti musicali e affascinanti esposizioni di arte e artigianato tradizionale turco.

Tulipani Istanbul

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Tulipani davanti alla Moschea Blu

Lovund, Norvegia

In aprile c’è un luogo particolarmente speciale da visitare in Norvegia: l’isola di Lovund. Situata nella zona settentrionale del Paese, quest’isola è famosa per le pulcinelle di mare che, proprio il 14 aprile, ritornano sulle coste e sono accolte con grandi festeggiamenti che prendono il nome di “Lundkommer’s Day”, traducibile come “Il giorno in cui arrivano le pulcinelle di mare”. Questo è il momento in cui tornano per la stagione degli amori, prima di ripartire di nuovo nei mesi estivi. Assistere al loro arrivo è un’esperienza davvero speciale perché giungono in massa, volando in formazioni spettacolari.

Marrakesh, Marocco

La primavera è la stagione perfetta anche per visitare il Marocco, sia per gli amanti delle città che per chi preferisce fare escursioni nella natura. Le temperature, infatti, sono ideali per vagabondare tra le strade di Marrakesh, ricche di venditori e mercati dove acquistare spezie, sciarpe e pantofole, di architetture eleganti e ville verdeggianti, per non parlare degli incredibili giardini, o per fare trekking sugli altipiani.

I Monti Atlas sono un luogo suggestivo dove le maestose cime del Marocco (tra cui il Jebel Toubkal, alto 4167 metri) sono facilmente raggiungibili e, proprio in questo periodo, si mostrano in tutta la loro bellezza perché ricchi di fiori selvatici. In più, potrete immergervi nella cultura berbera visitando uno dei villaggi situati in questa zona: vi consigliamo di partecipare alle escursioni guidate che permettono di conoscere la storia e la cultura di queste popolazioni, oltre che pernottare in riad tradizionali, gustando piatti tipici come il cous cous.

Cotswolds, Inghilterra

Le Cotswolds si risvegliano in primavera, quando le verdi colline si punteggiano di agnellini e i villaggi si adornano di ciliegi in fiore. Questi possono essere ammirati in diversi luoghi, anche se uno dei più famosi resta l’Arboreto di Batsford, che ospita un’importante collezione nazionale britannica dedicata ai ciliegi giapponesi, i quali si mostrano in tutta la loro bellezza a partire dalla metà di aprile.

Se amate camminare, in questo periodo potreste percorrere anche una parte del Cotswold Way, il sentiero nazionale che inizia a Chipping Campden e si snoda per 160 chilometri, terminando a Bath. Qui godrete di panorami spettacolari, deliziosi luoghi dove mangiare e cose da fare, immergendovi totalmente nei paesaggi di questo territorio.

In questo periodo, le Cotswolds sono più tranquille rispetto alla frenesia estiva, un aspetto da non sottovalutare se volete visitare i caratteristici villaggi in pietra senza folla.

Tenerife, Isole Canarie

Infine, aprile è il mese ideale anche per andare a Tenerife, la più grande tra le Isole Canarie. In questo periodo potrete godervi con maggior tranquillità le sue spiagge di sabbia dorata, le spettacolari vette del vulcano Teide, la vita notturna di Playa de las Americas e la quiete dei piccoli villaggi.

Grazie alle temperature miti, potrete suddividere il vostro itinerario tra momenti di scoperta e relax. Potete esplorare i numerosi sentieri escursionistici dell’isola, come quelli situati nel Parco Nazionale del Teide, o praticare sport acquatici come surf e kayak, trascorrendo il resto della giornata semplicemente rilassati sulla spiaggia.

E se Tenerife non è abbastanza e avete più tempo a disposizione, potreste valutare di raggiungere un’altra isola delle Canarie avendo la certezza di trovare comunque l’atmosfera ideale dove trascorrere le vostre vacanze ad aprile. D’altronde non è un caso se queste vengono considerate le isole dell’eterna primavera!

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World Travel Awards: le migliori mete per una vacanza al mare

Il 2024 sta per finire e, ammettiamolo, la maggior parte di noi è già alla ricerca delle mete da visitare nel 2025. Le ispirazioni sono dovunque ma, se state cercando le destinazioni perfette dove fare scorta di sole, spiagge bellissime e atmosfere rilassanti, meglio dare un’occhiata agli “Oscar del turismo” assegnati dai World Travel Awards.

Giunti alla loro 31esima edizione, dal 1993 sono considerati tra i riconoscimenti più prestigiosi del settore turistico e abbracciano diverse categorie, dalle migliori città del mondo alle destinazioni ideali per i viaggi culturali. Qui vi raccontiamo i premi assegnati, durante la cerimonia tenutasi a Funchal, sull’isola portoghese di Madeira, alle migliori mete per una vacanza al mare (anche e soprattutto per sfuggire ai nostri inverni freddi) suddivise per categorie tematiche.

Filippine: la migliore destinazione al mondo dove fare immersioni

Per il sesto anno consecutivo, le Filippine vincono il premio come miglior destinazione al mondo dove fare immersioni subacquee, un riconoscimento che sicuramente non stupisce. Le Filippine, infatti, offrono un’esperienza senza eguali grazie alla loro biodiversità marina che incanta gli appassionati provenienti da tutto il mondo. Tra le mete più amate ci sono sicuramente la baia di Coron a Palawan, dove i fondali custodiscono i relitti di numerose navi da guerra giapponesi, ora ricoperti da una rigogliosa vita marina, o Tubbataha Reefs Natural Park.

Questo è un parco marino protetto, accessibile solo con imbarcazioni dedicate, considerato un vero e proprio santuario della natura. Qui potrete ammirare tartarughe, squali e mante mentre danzano tra coralli coloratissimi, creando un paesaggio sottomarino da sogno.

Filippine world travel awards

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Isola di Coron, tra le mete più belle dove fare immersioni nelle Filippine

Maldive: la destinazione più sostenibile

Dopo dieci anni in cui questo premio è stato vinto ad anni alterni solo dal Cile e dall’Ecuador, in questa edizione del 2024 arriva una new entry: le Maldive. Con questo riconoscimento, le Maldive consolidano il loro status di leader globale nella conservazione ambientale e nello sviluppo sostenibile: il governo, infatti, ha fissato un ambizioso obiettivo, ossia quello di produrre il 33% dell’energia esclusivamente da fonti rinnovabili entro il 2028.

Per raggiungere questo traguardo sta implementando una serie di politiche particolarmente apprezzate dalla giuria dei World Travel Awards come la creazione di un pool di professionisti qualificati nel settore delle energie rinnovabili, la riduzione dei costi e degli sprechi energetici attraverso soluzioni efficienti e la promozione di mezzi di trasporto sostenibili, come i veicoli elettrici.

Grazie alla sua straordinaria bellezza naturale e alle politiche ambientali all’avanguardia, le Maldive si sono affermate quest’anno come modello di riferimento nel campo del turismo sostenibile. I viaggiatori, infatti, possono godere di un lusso esclusivo, contribuendo allo stesso tempo alla salvaguardia di uno degli ecosistemi più delicati del pianeta.

Madeira: la migliore meta insulare

Anche in questa edizione, Madeira ha consolidato la sua posizione come leader mondiale nel turismo, aggiudicandosi per il decimo anno consecutivo il prestigioso titolo di Miglior Destinazione Insulare del Mondo. Il costante riconoscimento dell’isola è una testimonianza della sua combinazione unica tra meraviglie naturali, offerte di lusso e impegno per la sostenibilità.

Negli ultimi anni, questa isola splendida del Portogallo ha ricevuto numerosi riconoscimenti anche in diversi ambiti, tra cui cultura, tradizione, sicurezza, offerta alberghiera, esperienze nella pratica del golf e ricchezza dei suoi ecosistemi.

Madeira world travel awards

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Vista aerea di Madeira

Boracay: l’isola leader nel mondo del lusso

Boracay, l’isola paradisiaca delle Filippine, è stata nominata invece la miglior destinazione nella categoria del lusso. Nonostante rappresenti una meta abbastanza famosa, le spiagge bianche, le acque cristalline e i tramonti mozzafiato la rendono una tappa imperdibile per chiunque stia organizzando un viaggio in questo angolo di Asia. A differenza di altre isole più piccole e remote, Boracay offre anche sistemazioni lussuose e di alto livello, dai boutique hotel ai resort più esclusivi.

Tra le spiagge più celebri c’è sicuramente White Beach, seppur possa risultare troppo affollata. Per fortuna non mancano spiagge altrettanto meravigliose e meno visitate come Bolabog Beach, situata su una costa più appartata e particolarmente amata dagli appassionati di kitesurf.

Phu Quoc: la migliore isola naturale

Phu Quoc, la meravigliosa isola conosciuta come “la Venezia del Vietnam“, è stata nominata la Miglior Destinazione Isola Naturale. Il 70% dell’isola, infatti, fa parte del parco nazionale situato all’interno della Riserva della Biosfera di Kien Giang, riconosciuta dall’UNESCO nel 2010. Phu Quoc offre tante possibilità per esplorare la sua natura incontaminata attraverso sentieri escursionistici durante i quali potrete ammirare cascate e avvistare specie animali a rischio di estinzione, come il langur argentato e il loris pigmeo.

Chi visita Phu Quoc resta affascinato anche da Sunset Town, con i suoi vicoli stretti e le case colorate: non a caso viene scelta come base per visitare l’isola, anche grazie alla presenza di numerosi hotel di prestigio e alla vicinanza con attrazioni famose come la funivia Hon Thom, il mercato notturno Vui Fest e lo spettacolo di luci e fuochi d’artificio “Kiss of the Sea” organizzato ogni sera.

Phu Quoc

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Una spiaggia a Phu Quoc

Porto: la migliore metropoli sulla costa

Infine, l’ultima delle migliori mete per una vacanza al mare secondo i World Travel Awards è Porto, riconosciuta come una città costiera affascinante e seducente, in grado di attirare visitatori da tutto il mondo con la sua miscela unica di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e una cucina riconosciuta a livello mondiale. Negli ultimi anni, la seconda città più grande del Portogallo ha assistito a un aumento costante di viaggiatori in cerca di luoghi capaci di offrire sia un panorama culturale stimolante che una fiorente scena gastronomica, quest’ultima in grado di unire i sapori tradizionali portoghesi con tocchi contemporanei.

Inoltre, Porto mostra un particolare impegno dal punto di vista della sostenibilità promuovendo soluzioni efficienti quali lo sviluppo di piste ciclabili e l’utilizzo del trasporto pubblico piuttosto che delle auto.

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Braga, città premiata come destinazione emergente a livello mondiale

La prossima vacanza? In Portogallo! Ebbene sì, Lisbona (ma non solo!) vi aspetta, anzi, Braga – e adesso vi spieghiamo il perché. Il Portogallo ha dominato la scena dei World Travel Awards 2024, con un impressionante bottino di 19 premi, ben sette in più rispetto all’edizione precedente del 2023.

Tra le destinazioni emergenti, quest’anno il premio è andato alla portoghese Braga, per la seconda volta: città di straordinaria bellezza e ricchezza storica, a Braga la tradizione si fonde armoniosamente con l’innovazione, la memoria del passato si intreccia con la giovinezza e la creatività convive con il conservatorismo.

Scopriamo insieme perché Braga si è aggiudicata nuovamente il prestigioso premio e quali sono le altre destinazioni premiate in Portogallo.

Perché ha vinto Braga

Braga, per il secondo anno consecutivo, è stata premiata come destinazione emergente, un chiaro segno della crescente popolarità della città nel panorama turistico internazionale. Con oltre 2000 anni di storia, Braga vanta uno dei più antichi Sacri Monti d’Europa e rappresenta l’anima della regione del Minho, grazie al celebre Santuario del Bom Jesus. Qui si trova anche la Cattedrale più antica del Portogallo e il Monastero di Tibães, un importante centro monastico benedettino.

La città di Braga è punteggiata da luoghi che, per la loro devozione intrinseca e la loro bellezza, sono tappe imprescindibili per chi visita la regione. Il Santuario di Sameiro, il Bom Jesus e Falperra, con le loro basi religiose, sono circondati da incantevoli spazi verdi e paesaggi mozzafiato. L’eredità romana è un altro dei grandi tesori di Braga, che viene spesso chiamata la “Roma portoghese”, grazie alle sue origini nell’antica città romana di Bracara Augusta. La città è conosciuta per le sue chiese distintive, le magnifiche case del XVIII secolo, i giardini, i parchi naturali e le aree ricreative. La lunga storia di Braga si riflette nella magnificenza dei suoi monumenti, musei e chiese.

Vista mozzafiato su Braga dal Santuario Bom Jesus do Monte

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Vista panoramica dal Santuario Bom Jesus do Monte

Gli altri premi vinti dal Portogallo

Anche quest’anno, però, oltre a Braga diverse località portoghesi hanno ottenuto riconoscimenti importanti. Altri successi significativi hanno riguardato l’Algarve, che è stata eletta per la terza volta come miglior destinazione balneare al mondo, un premio già ricevuto nel 2020 e nel 2021. Lisbona, la capitale, ha ricevuto il titolo di miglior destinazione per le vacanze urbane e miglior città del patrimonio, una conferma della sua ricca storia e delle attrazioni turistiche che la rendono unica.

Porto, la seconda città portoghese più grande, ha ricevuto il riconoscimento come miglior destinazione metropolitana balneare, un titolo che esalta la bellezza del suo lungomare e la vivacità culturale. Anche le isole portoghesi sono state protagoniste, con Madeira che ha conquistato per il decimo anno consecutivo il titolo di miglior destinazione insulare, mentre le Azzorre sono state premiate come miglior destinazione per il turismo d’avventura, grazie alla loro natura incontaminata e alle opportunità di esplorazione che offrono.

Madeira, Portogallo

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Veduta di una splendida Madeira

In aggiunta ai premi per le singole destinazioni, ci sono stati anche riconoscimenti per alcune delle attrazioni più emblematiche del Paese. I Passadiços do Paiva, con i loro sentieri sospesi tra le montagne e i fiumi, sono stati premiati come la miglior attrazione per il turismo d’avventura, mentre Dark Sky Alqueva ha vinto il premio come miglior progetto di turismo responsabile, grazie ai suoi sforzi nella protezione del cielo notturno. Inoltre, Parques de Sintra – Monte da Lua ha ricevuto il titolo di miglior azienda al mondo per la conservazione, un attestato di qualità per il lavoro svolto nella tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e storico.

Questo successo è il riflesso dell’eccellenza crescente del Paese in ambito turistico e delle sue capacità di attrarre visitatori da tutto il mondo. Le città, le regioni e le strutture alberghiere del Portogallo sono state premiate per le loro caratteristiche uniche, consolidando la posizione del Paese come una delle destinazioni più ambite del mondo.

Che cosa sono i World Travel Awards

I World Travel Awards sono considerati gli “Oscar” del turismo e sono veri e propri premi che celebrano l’eccellenza nei settori dei viaggi, dell’ospitalità e del turismo a livello globale. Fondati nel 1993, questi premi celebrano le migliori realtà del settore, riconoscendo le aziende, le destinazioni e le strutture che si distinguono per qualità, innovazione e servizio. Ogni anno, il Grand Tour dei World Travel Awards attraversa il mondo con cerimonie regionali che premiano le eccellenze di ogni continente, e alla fine dell’anno, i vincitori delle diverse categorie si sfidano nella grande finale mondiale per ottenere il titolo più ambito.

Le cerimonie di premiazione sono eventi di grande prestigio, frequentati dai leader del settore, influencer e media, e sono seguite con entusiasmo da tutto il mondo. Insomma, i World Travel Awards sono il massimo riconoscimento per chi lavora nel turismo, un vero e proprio simbolo di qualità e successo che fa brillare le migliori realtà del settore.

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Elvas, la città del Portogallo racchiusa in una stella

Può, una città, essere racchiusa in una stella? Se questa stella è fatta di possenti mura, la risposta è: sì, può. E il risultato – visto dall’alto – è spettacolare. Stiamo parlando di Elvas, cittadina fortificata a difesa del confine con la Spagna, che sorge nella poetica regione portoghese dell’Antejo. Si tratta di una località talmente spettacolare e significativa dal punto di vista storico che il suo complesso sistema di fortificazioni è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Elvas, informazioni utili

La bellissima Elvas è Patrimonio dell’Umanità perché à la più grande fortificazione bastionata non solo del Portogallo, ma del mondo intero. Le sue affascinanti mura, con fortificazioni dalla forma di una stella, risalgono a varie epoche (possiedono mura islamiche e medievali, ma anche influenzate dallo stile olandese di Cosmander), tanto che per questa sua particolare storia la città presenta diversi limiti di accessibilità.

Per esempio, in molte della sue vie la pavimentazione in pietra è irregolare, al punto da poter rendere in alcuni tratti complessa la circolazione. A poter creare delle possibili problematiche è anche l’inclinazione di alcune strade, così come il fatto che lungo il percorso si incontrano delle vie senza marciapiede, nelle quali occorre spostarsi con particolare attenzione.

Ma del resto la sua è una storia che ha fatto la differenza nel panorama europeo (e non solo): essendo situata vicino alla frontiera, Elvas negli anni ha combattuto per conservare l’indipendenza del Portogallo, al punto da diventare un esempio per l’umanità intera. Il passato della cittadina racconta quindi di battaglie, di coraggio, di momenti di vittoria e altri di dolore, mentre oggi questa è una località che si distingue per essere affascinante, pacifica e assolutamente ospitale.

Cosa vedere ad Elvas, l’itinerario

Elvas accoglie il visitatore con delle robuste mura grigie, perimetro d’un irregolare poligono a forma di stella, governate da torri, fossati, bastioni e porte che si aprono su quello che – oggi – è uno splendido centro storico. Un dedalo di stradine acciottolate, infatti, conducono al cospetto di antiche chiese, piazze affascinanti, musei e molto altro ancora. Come accennato, presenta alcuni limiti di accessibilità e per questo vi suggeriamo di seguire l’itinerario che potete leggere qua sotto.

Castelo de Elvas

La prima tappa da fare è il bellissimo Castelo de Elvas, il cui nucleo originario risale al Settecento. Sorge nel punto più alto della città ed è un’opera di fortificazione islamica che nel corso dei secoli è stata teatro di eventi rilevanti per la storia del Paese, fino a perdere la sua importanza difensiva e qualsiasi altra funzione militare a partire dalla seconda metà del secolo. XIX.

Castelo de Elvas, Portogallo

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Veduta aerea del bellissimo Castello di Elvas in Portogallo

Dopo un periodo di abbandoni e di restauri, nel 1906 fu dichiarato primo Monumento Nazionale portoghese, e oggi permette di fare una passeggiata lungo i suoi bastioni mentre si ammira un panorama superbo sulla straordinaria pianura su ci si affaccia. Nelle sue vicinanze, inoltre, c’è anche la suggestiva Igreja da Ordem Terceira de São Francisco.

Igreja da Ordem Terceira de São Francisco

Si trova a pochissima distanza dl Castelo de Elvas e colpisce per il suo il rivestimento di azulejo che narrano alcuni importanti episodi della vita di San Francesco. All’interno la circolazione è agevole per via della presenza di un ampio spazio e dell’assenza di barriere architettoniche.

Igreja das Domínicas

L’itinerario prosegue per arrivare al cospetto dell‘Igreja das Domínicas, un edificio religioso che colpisce per la presenza di un particolare palo della gogna in stile manuelino. La struttura presenta un pianta ottagonale ed è impreziosita con azulejo e con la ‘talha dourada’, ovvero del legno intagliato e ricoperto di una patina d’oro.

A disposizione del visitatore c’è anche un grazioso belvedere da cui scorgere una zona della città antica.

Igreja de Nossa Senhora da Assunção

L’Igreja de Nossa Senhora da Assunção è stata la cattedrale cittadina fino al 1882 e riesce a sorprendere chiunque la visiti: arrivando al suo cospetto si nota una facciata semplice e sobria, che mai darebbe modo di pensare che nasconda degli interni sontuosamente arredati. Ci sono colonne in marmo dipinte, diverse cappelle con decorazioni in oro e alcuni azulejo risalenti al XVII secolo.

Igreja de Nossa Senhora da Assunção, Elvas

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La facciata sobria dell’Igreja de Nossa Senhora da Assunção

La sua costruzione si deve a Francisco de Arruda, e ancora oggi conserva alcuni elementi dello stile manuelino, tra cui il portale sud.

Largo de Santa Clara

Decisamente pittoresco è il Largo de Santa Clara, piazza che si trova ai piedi dell’ Igreja de Nossa Senhora da Assunção e che ospita la gogna “pelourinho risalente al XVI secolo. Essa presenta quattro bracci di ferro con teste di drago, che molto tempo fa venivano utilizzati per appendere i delinquenti. Ma questa non è l’unica cosa che colpisce di tale spazio: sulla piazza si affacciano delle tipiche ed affascinanti case nobiliari con grate di ferro.

Torre Medieval

Proseguendo l’itinerario lungo la via Rua da Cadeia si arriva al cospetto della Torre Medieval, anche chiamata Torre Nova o Torre Fernandina. Edificata nel XIV secolo per scopi difensivi, nel corso dei secoli assunse anche la funzione di prigione, fino ad essere trasformata in un’attrazione turistica di cui si possono ammirare gli interni fino a raggiungere la cima, che offre un’emozionante vista dall’alto di tutto il territorio circostante.

Una piccola informazione di servizio: la struttura presenta ben tre piani da salire su una ripida scala a chiocciola, condizione che la rende inaccessibile a persone a mobilità ridotta.

Museu de Arte Contemporânea de Elvas

Sorge di fronte alla Torre Medieval ed è la culla di circa trecento opere di artisti portoghesi di vario genere, come per esempio pittura, disegno, scultura e molto altro ancora. L’edificio è settecentesco in stile barocco e inoltre presenta una sala che racchiude la cappella dell’antico ospedale, anch’essa abbellita da raffinati (e tipici) azulejo.

È bene sapere che il Museu de Arte Contemporânea de Elvas offre anche visite guidate e attività specifiche per persone con bisogni speciali.

Museu da Fotografia

Il Museu da Fotografia sorge nell’ex sala cinematografica della città, ed è la casa di una interessante collezione di apparecchi fotografici. A disposizione dei visitatori ci sono anche mostre fotografiche temporanee, e persino una camera oscura, un laboratorio e una biblioteca.

Convento de São Domingos e Museu Militar de Elvas

Il Convento de São Domingos si trova su una delle punte della fortificazione a forma di stella di Elvas e fu fondato nel 1267. Con il passare degli anni ha subito diverse modifiche, al punto che oggi presenta una facciata barocca che, sorprendentemente, nasconde un interno in stile gotico. Attualmente fa parte del Museu Militar de Elvas.

Il Museu Militar de Elvas promuove la valorizzazione, l’arricchimento e l’esposizione del patrimonio storico-militare ad esso attribuito. Il suo scopo, infatti, è quello di illustrare l’importanza strategica di questa città di confine.

Forte de Santa Luzia

Si trova a circa 2 chilometri di distanza dall’area precedentemente esplorata, quindi all’esterno delle mura cittadine, e fa parte della Piazzaforte di Elvas. Il Forte de Santa Luzia, costruito attorno al 1640, ospita oggi un sito museale che racconta gli anni di guerra contro la Spagna e mostra anche una collezione di armi antiche.

Forte de Santa Luzia, Elvas

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Veduta da lontano sul suggestivo Forte de Santa Luzia

Forte de Nossa Senhora da Graça

Molto interessante è pure il Forte de Nossa Senhora da Graça costruito sul Monte da Graça (sempre fuori dalle mura cittadine), che si compone di tre corpi: un nucleo centrale, il corpo principale e una struttura esterna.

Anche oggi viene considerato un autentico capolavoro di architettura militare europea del XVIII secolo ed è persino la sede di un museo, ma anche un punto ottimale per ammirare un panorama straordinario sulla città e sulla zona in cui si sviluppa.

Aqueduto da Amoreira

Infine (ma di certo non per bellezza ed importanza) il mastodontico Aqueduto da Amoreira. La sua nascita si deve al fatto che, nel 1500, Elvas affrontò un grave problema di approvvigionamento idrico, che costrinse gli abitanti dell’epoca ad incanalare l’acqua da Amoreira con l’ausilio di un acquedotto.

Progettato dall’architetto Francisco de Arruda (per terminare l’intera costruzione ci sono voluti ben 100 anni), lo stesso autore che realizzò la Igreja de Nossa Senhora da Assunção e la Torre de Belém a Lisbona, è lungo approssimativamente 7 chilometri e si presenta agli occhi del visitatore con ben 843 archi giganteschi.

Aqueduto da Amoreira, Elvas

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Una parte del mastodontico Aqueduto da Amoreira

Per ammiralo al massimo del suo splendore si consiglia di recarsi presso il tratto della strada per la capitale del Portogallo che va verso ovest del centro cittadino.