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All’aeroporto ora si può andare anche in bicicletta

Per gli amanti dei viaggi sostenibili e che non si muovono se non in bicicletta c’è una grande novità, unica in Italia. Ora si può raggiungere l’aeroporto pedalando, lasciano la propria bici in una zona custodita e prendere un aereo per volare verso la propria meta di viaggio.

Accade all’aeroporto lombardo di Bergamo Orio al Serio, dove la società che gestisce lo scalo, la SACBO, ha appena inaugurato il nuovo tratto di anello ciclopedonale, realizzato nell’area Nord-Est del perimetro aeroportuale.

La nuova ciclopedonale di Orio al Serio

La nuova bretella ciclopedonale che porta all’aeroporto di Orio al Serio per il momento si snoda per una lunghezza di 1,8 chilometri, dalla nuova rotatoria sulla via Paderno di Seriate fino all’altezza del sentiero di avvicinamento della testata 28, in congiunzione con la ciclovia del Parco del Serio.

Naturalmente si sta già lavorando all’estensione ulteriore del tratto ciclopedonale che sarà realizzato dalla rotatoria sulla via Paderno di Seriate fino a via Cavour nel Comune di Orio al Serio, in corrispondenza dell’Aero Club Taramelli, consentendo la connessione con le ciclovie già esistenti nei Comuni di Seriate e Orio al Serio.

I lavori dell’ulteriore tratto ciclopedonale, per una lunghezza di 1,2 km, sono previsti entro il 2024. L’anello ciclopedonale sarà esteso all’asse di penetrazione viaria da Est all’aeroporto, lungo la via Matteotti nel Comune di Grassobbio.

L’anello ciclopedonale aeroportuale si integra con la ciclovia Bergamo-Brescia e la nuova ciclopedonale che è in fase di realizzazione “MUOVIMI” che collegherà addirittura Monaco di Baviera e Milano.

Per chi atterra a Orio provenendo dall’estero, la nuova pista darà anche la possibilità di visitare i dintorni e alcuni luoghi turistici. Questo progetto, chiamato “My Castle Street”, e sviluppato dai Comuni di Bagnatica, Calcinate, Cavernago e Costa di Mezzate, con il supporto della Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo, nasce dall’idea di creare un percorso dolce di collegamento tra i castelli di Malpaga dove visse Bartolomeo Colleoni, Capitano Generale di tutte le milizie della Repubblica di Venezia, con l’antico borgo, il Castello Colleoni Martinengo di Cavernago e il Castello medievale di Costa di Mezzate, tre luoghi meravigliosi e poco noti fuori dalla Lombardia.

La strada ciclopedonale di Orio al Serio è parte dello sviluppo previsto dallo scalo aeroportuale dei prossimi anni, a cui si aggiunge la realizzazione di un tratto ferroviario inizialmente tra la Stazione di Bergamo e il terminal di Orio in soli dieci minuti e che, in futuro, raggiungerà anche Milano.

I futuri treni per Orio al Serio

Il progetto futuro, inserito tra le opere di importanza primaria da realizzare in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, prevede l’attivazione di un servizio ferroviario completo, con un totale di 128 treni diurni e 18 treni notturni. Durante il giorno, saranno previsti treni ogni 30 minuti da Milano, ogni 60 minuti da Lecco e ogni 60 minuti da Ponte San Pietro.

Sono in fase di posa circa 5,3 km di rotaie a doppio binario per i quali sarà scavata anche una galleria che sbucherà proprio davanti all’ingresso dell’aeroporto. La nuova stazione ferroviaria di Orio, invece, sarà già dotata di quattro binari, in modo da prevedere arrivi anche da altre stazioni ferroviarie.

Bergamo, città amica delle due ruote

Del resto, tutta la città di Bergamo è amica delle due ruote e delle buone pratiche di intermodalità. Per un amante del cicloturismo o per chi preferisce questo mezzo per muoversi ora è quindi possibile atterrare in aereo al Milan-Bergamo Airport BGY, scaricare la propria bicicletta e partire in completa sicurezza sulle piste ciclabili che collegano lo scalo al resto della Lombardia e dell’Italia.

Lo scalo bergamasco diventa così l’unico aeroporto bike-friendly d’Italia, dotato anche di una bike room allestita con servizi, mappe e attrezzature per sistemare la propria bicicletta e raggiungere agevolmente i vari nodi strategici della città e non solo.

Sono tantissime le compagnie aeree che fanno scalo a Bergamo Orio al Serio e che volano da e per centinaia di destinazioni, non soltanto europee. Oltra a essere il principale hub di Ryanair che vola in tutta Europa, Nord Africa e nel vicino Medioriente, da questo aeroporto volano altre compagnie low cost come easyJet, Volotea, Eurowings e Wizz Air, ma anche la Air Arabia, che vola in Egitto, Marocco e negli Emirati Arabi, la Cabo Verde Airlines che vola sull’arcipelago di Capoverde, le turche Turkish Airlines e Pegasus, la Flydubai che va a Dubai, l’olandese Transavia, la Georgian Airways e la compagnia Neos che vola sulla Repubblica Dominica e la Giamaica. Da poco, vola anche ITA.

L’aeroporto di Bergamo Orio al Serio è uno dei più trafficati d’Italia, secondo in Lombardia dopo Malpensa, e sia la nuova ciclopedonale sia la ferrovia che arriverà hanno lo scopo di ridurre il traffico e contribuire alla sostenibilità ambientale. Chi ha potuto volare da questo scalo sa che il traffico per arrivarci è sempre piuttosto sostenuto, pertanto il treno sarebbe una grande svolta che potrebbe addirittura metterlo in competizione diretta con l’aeroporto di Milano Malpensa, già da anni raggiungibile con il treno Malpensa Express che parte dalle stazioni Centrale e Cadorna del Capoluogo lombardo. Intanto si può però andare in bicicletta. E questa è una novità assoluta.

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Pedalando in coppia: le città più romantiche da visitare in bicicletta

Avventure adrenaliniche, passeggiate da sogno tra arte e architettura, alloggi da mille e una notte e spedizioni lontane: queste sono solo alcune delle esperienze più belle da vivere in coppia. Lo sanno bene tutte quelle persone che non rinunciano mai a una fuga in compagnia con la propria dolce metà. E quale occasione migliore, se non quella di San Valentino, per pianificare un nuovo viaggio?

La festa degli innamorati si avvicina, ma chi l’amore lo vive ogni giorno, sa bene che non c’è bisogno di una data prefissata per celebrare questo sentimento. Tuttavia, come abbiamo anticipato, il 14 febbraio può trasformarsi nel momento migliore per pianificare una nuova avventura, meglio ancora se a ritmo slow.

E se vi piace pedalare in coppia, e scoprire e riscoprire il fascino delle città su due ruote, allora abbiamo le destinazioni perfetta per voi. In questo articolo, infatti, troverete la classifica delle città più romantiche da visitare in bicicletta. Una è anche in Italia.

Le città più romantiche per coppie in bicicletta

Il mondo che abitiamo è un posto bellissimo, così come straordinarie sono le città, le metropoli, i borghi e i villaggi che si snodano in tutto il mondo. Alcuni destinazioni, però, hanno un fascino davvero indiscusso quando si parla di romanticismo. E quale modo migliore se non quello di scoprirlo a suon di pedalate insieme al proprio partner?

Buycycle, marketplace europeo di bici usate di alta fascia, ha realizzato una classifica per gli appassionati di ciclismo, una lista di città romantiche e suggestive che sono perfette per le coppie che amano andare in bicicletta. Dopo aver analizzato più di 150 luoghi in tutto il mondo, esaminando le infrastrutture, le piste ciclabili, le attrazioni turistiche e il gradimento social, è emerso che Parigi si riconferma, ancora una volta, la città dell’amore per antonomasia.

Parigi conquista il podio della città più romantica da scoprire in bicicletta

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Parigi conquista il podio della città più romantica da scoprire in bicicletta

Da Parigi a Roma: le destinazioni da scoprire pedalando

La capitale della Francia conquista il podio della classifica delle città più romantiche per coppie in bicicletta e questo non ci stupisce. Parigi è da sempre considerata la città dell’amore, quella che con le sue meraviglie fa da sfondo ai ricordi più belli di un viaggio di coppia. Tra le tante cose da fare e da vedere, imperdibili sono le pedalata lungo la Senna e quelle all’ombra della Tour Eiffel.

Si posiziona sul podio, a pochi punti di distanza da Parigi, Amsterdam: è lei la seconda città più romantica per coppie in bicicletta. Anche la posizione della Venezia del Nord non ci sorprende: con i ponti pittoreschi, le case strette con facciate a capanna, e le strade che corrono lungo i suggestivi fiumi, la capitale dei Paesi Bassi incanta e meraviglia a ogni viaggio. Soprannominata anche la città delle biciclette, Amsterdam ospita più di 10.000 piste ciclabili che attraversano in lungo e in largo tutte le bellezze del territorio.

Barcellona guadagna il terzo posto della lista con le sue oltre 5.000 attrazioni turistiche, an che da visitare in bicicletta. La città, infatti, ospita numerose piste ciclabili con un totale di 8.000 percorsi da scoprire insieme alla propria dolce metà.

Seguono poi Londra e Budapest posizionandosi, rispettivamente, al quarto e al quinto posto. La capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito è un concentrato di meraviglie tutte da scoprire e riscoprire, anche in bicicletta grazie alle numerose infrastrutture ciclistiche. La città, infatti, ospita in totale 49.000 percorsi ciclabili mappati in tutta la città. Il consiglio? Non perdetevi Hyde Park, il grande parco reale di Londra è ancora più bello se visitato pedalando.

Anche Budapest, con le sue meraviglie storiche, artistiche e culturali, è il luogo perfetto da raggiungere a San Valentino, o in qualsiasi periodo dell’anno, per tutte le coppie che amano andare in bicicletta. La città, infatti, ospita oltre 24.000 percorsi ciclabili che conducono al cospetto delle bellezze della capitale ungherese.

Al sesto posto, con 1.600 chilometri di piste ciclabili, troviamo invece la splendida e regale Vienna. Segue poi New York, la città che non dorme mai, che permette ai viaggiatori di realizzare il sogno americano anche pedalando.

All’ottavo e al nono posto troviamo, rispettivamente, Lisbona e Madrid. A chiudere la classifica, invece, è un’italiana: stiamo parlando di Roma. La città eterna, con la sua storia artistica e culturale che risale a 3.000 anni fa e che ha influenzato il mondo intero, ospita ben 8.000 percorsi ciclabili che conducono alle attrazioni principali e ai polmoni verdi che si snodano nella capitale.

Roma chiude la classifica delle città più romantiche per coppie che amano pedalare

Fonte: iStock

Roma chiude la classifica delle città più romantiche per coppie che amano pedalare

 

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Un ponte verde collegherà due laghi italiani

Un nuovo percorso, in fase di realizzazione, collegherà due laghi del Nord Italia: il Lago di Como e il Lago di Ceresio, il versante italiano del Lago di Lugano. Il “Ponte verde tra i due laghi” sarà un nuovo itinerario percorribile facilmente in bicicletta e che collegherà i Comuni di Argegno, sul Lago di Como, e quello di Claino con Osteno sul Ceresio.

Questo nuovo e meraviglioso percorso, immerso nella natura, porterà alla scoperta della storia di una valle ancora poco nota ai turisti, ma in forte crescita: la Valle d’Intelvi, con tappe nei musei, nelle chiese e nei numerosi reperti storici che s’incontrano lungo la strada.

Il “Ponte verde tra i due laghi”

L’ambizioso progetto turistico è stato messo a punto dai Comuni del Centro della Valle d’Intelvi e di Alta Valle Intelvi, con il contributo della Regione Lombardia, al fine di promuovere e di fare scoprire la valle a un vasto pubblico di cicloturisti e di e-biker.

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Il paese di Argegno sul Lago di Como

Un invito, insomma, a scoprire alcuni paesaggi mozzafiato e le tradizioni secolari offerti dalla Valle d’Intelvi e dal Lago Ceresio, rendendo possibile, agli appassionati della bicicletta, l’esplorazione del territorio in modo unico e coinvolgente. Lungo tutto il percorso saranno disponibili punti di ricarica per le e-bike.

Un itinerario tra storia e laghi lombardi

Tanti sono i punti di interesse che si potranno incontrare lungo il nuovo “Ponte verde tra i due laghi”. A partire dal borgo di Erbonne, un microscopico borgo alpino a cavallo tra Italia e Svizzera che è una perla rara e dove il tempo sembra essersi fermato.

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Il piccolo borgo di Erbonne in Val d’Intelvi

Questo piccolissimo villaggio isolato, a quasi mille metri di quota, sul versante italiano del Monte Generoso, raggiungibile da una strada tortuosa che, d’inverno, con la neve spesso viene chiusa (quando è innevato sembra un vero presepe), conta solamente una decina di abitanti, un po’ italiani e un po’ svizzeri. Il suo isolamento lo caratterizza da sempre.

La sua storia è antichissima. Il villaggio di Erbonne, infatti, ha origine preromana e risale a ben 3mila anni fa, precedendo di 300 anni persino la fondazione di Roma.

Un altro borgo attraversato dall’itinerario è Sighignola, soprannominata “il balcone d’Italia”, da cui poter ammirare tutto l’arco alpino con il Monte Rosa e il Cervino e i laghi, di Ceresio e di Lugano e, nelle giornate limpide, persino il Lago Maggiore. Sorge sul confine italo-svizzero, tra il Comune italiano di Alta Valle Intelvi e quelli svizzeri di Arogno e Lugano.

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Fonte: 123rf

Il paese di Ceresio, affacciato sull’omonimo lago (anche chiamato Lago di Lugano)

Una delle attrazioni da non perdere lungo il tragitto è il Santuario San Pancrazio del 1186, che si trova in località Ramponio, lungo un percorso che, un tempo, collegava Scaria, Verna e Osteno, dove nell’antichità viveva la comunità medievale Vestobbia.

Dell’edificio originale oggi restano solo il campanile e l’abside romanica trasformata in una cappella intorno al XVI-XVI secolo.

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In Sardegna al lavoro la prima rete di bike hotel

Quando si pensa ad una vacanza in Sardegna, una delle prime immagini che ci vengono in mente è una spiaggia meravigliosa, poco affollata e lambita da acque cristalline: in realtà, l’isola ha molto altro da offrire, e non solo durante la stagione estiva. È, ad esempio, la meta perfetta per fare eco-turismo, concedendosi un’esperienza slow in sella alla propria bici. A questo proposito, nasce la prima rete di bike hotel per accogliere tutti quei visitatori che vogliono andare su due ruote alla scoperta delle località più suggestive della Sardegna.

La rete di bike hotel in Sardegna

Sempre più spesso, i turisti scelgono di viaggiare in modo più responsabile e sostenibile, riducendo le proprie emissioni senza però rinunciare alla bellezza della scoperta. E la bici è il mezzo di trasporto ideale: economico, green e persino divertente, permette di raggiungere distanze anche piuttosto lunghe ammirando nel contempo paesaggi meravigliosi. In Sardegna, nasce adesso la prima rete di bike hotel per soddisfare proprio questa esigenza in crescita. Si tratta di 25 strutture ricettive, sparse tra la costa occidentale e l’entroterra sardo, dedicate proprio all’accoglienza di coloro che viaggiano in bici.

Ma che cosa significa, nello specifico, prenotare un soggiorno presso un bike hotel? È un’esperienza a tutto tondo, realizzata proprio per poter vivere una vacanza all’insegna della scoperta del territorio su due ruote, senza doversi preoccupare di null’altro che pedalare. Le strutture che aderiscono all’iniziativa si fanno carico infatti di tutto quello di cui c’è bisogno: dal trasporto in navetta al ricovero delle bici, dall’organizzazione degli itinerari adatti a ciascun ospite ai suggerimenti sulle esperienze da fare nei dintorni. E se non avete un mezzo di trasporto con cui muovervi, potrete noleggiare una bici in loco e godervi l’avventura.

Le località da visitare

Al momento, la rete di bike hotel include 25 strutture che coprono una buona parte della Sardegna occidentale. Una delle zone senza dubbio più affascinanti è quella che copre la provincia di Sassari, dove si snodano alcuni dei sentieri migliori da affrontare in sella alla propria bici. È il caso del tour tra le mura di Castelsardo, grazioso borgo affacciato sul mare che vanta un centro storico di stampo medievale: dura tre ore e ha un dislivello di 500 metri, perfetto dunque per chi ha un minimo di praticità sulla due ruote.

Per chi ama la natura incontaminata, c’è poi il tour dell’isola dell’Asinara: dopo aver lasciato il traghetto, ci si immerge nel verde del Parco Nazionale dell’Asinara, ammirando la fauna selvatica e i panorami più suggestivi – tra cui una vista mozzafiato sulla famosa spiaggia di Stintino. Un po’ più impegnativo è il tour di 7 giorni tra i borghi del nord-ovest della Sardegna, che attraversa città magnifiche come Alghero, Bosa, Sassari e Castelsardo: si possono scoprire non soltanto paesaggi da sogno, ma anche antiche tradizioni e culture che rendono quest’isola così speciale.

È invece in provincia di Oristano che ci si può concedere il tour della Penisola del Sinis, tra spiagge incantevoli e selvagge. Si tratta di un’intera giornata passata in sella, alla scoperta di un’oasi dall’aspetto paradisiaco, immersa nella macchia mediterranea. Mentre l’itinerario del benessere, che conduce proprio verso la città di Oristano, è un’esperienza di una settimana che offre la possibilità di vivere paesaggi meravigliosi ed esperienze di ogni tipo, dalle degustazioni enogastronomiche al viaggio attraverso le testimonianze dell’antica civiltà nuragica.

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Itinerari in bicicletta a pelo d’acqua: i più belli in Italia

Siete appassionati di ciclismo e amate pedalare senza fretta alla scoperta di territori che sanno trasmettere, oltre alle bellezze paesaggistiche, storia, natura, cultura ed enogastronomia?

Allora, rimarrete senz’altro estasiati dal progetto “Bici a pelo d’acqua“, l’ambizioso progetto che unisce Italia e Svizzera con itinerari di circa 270 chilometri lungo le reti cicloturistiche riconosciute dalla Regione Piemonte di cui l’acqua è il filo conduttore: un coinvolgente “viaggio senza frontiere” che costeggia fiumi come il Rodano, il Toce, il Ticino e il
Sesia, laghi come quello di Mergozzo e di Orta e una fitta rete di canali irrigui che portano la vita in risaia.

Le azioni progettuali si sviluppano partendo dalle vallate alpine del Vallese, per attraversare il Passo del Sempione o più comodamente usufruire del treno+bici da Briga a Domodossola, fiancheggiando i fiumi e i laghi, fino alle colline vitivinicole novaresi, territori da attraversare con lentezza, in bicicletta o a piedi, per gustare poco alla volta tutta la loro ricchezza vibrante di cultura, paesaggi, profumi e sapori, pedalando dolcemente fino alla pianura risicola e al suo capoluogo Novara.

“Bici a pelo d’acqua”, un viaggio senza frontiere

270 chilometri di ciclovie su 4 tracciati, per bici ed e-bike: la Via del Mare, la Pedemontana, la Via del Ticino e del Lago Maggiore e la Route du Rhône; itinerari uniti dal tema dell’acqua che si ritrova lungo tutto il percorso, tra fiumi, laghi, canali irrigui e risaie, dalla Svizzera col canton Vallese, passando per l’Ossola, il Lago d’Orta, e il Novarese fino alle risaie della Bassa e ancora il Ticino, oppure percorrendo la provincia da ovest a est lungo la Pedemontana.

Si tratta di percorsi adatti a ogni tipo di età e categoria, che si snodano su ciclovie, ovvero percorsi misti, greenway, strade sterrate di campagna, strade a basso traffico (spesso comunali o provinciali) dove il limite di velocità per gli automezzi è di solito posto tra i 30 e i 50 km/h: in questo modo, il ciclista ha l’occasione di pedalare ammirando i piccoli borghi con i loro castelli, il paesaggio che varia dalle montagne alle colline, ai laghi, ai fiumi e a bordo delle risaie della pianura risicola novarese con le antiche cascine ricche di testimonianze che richiamano i tempi passati con la storia delle mondine.

Gli itinerari tra luoghi a dir poco magici

Diamo ora uno sguardo alle principali località toccate da “Bici a pelo d’acqua” e partiamo con Domodossola, che si sviluppa attorno a Piazza del Mercato con portici quattrocenteschi ed edifici del XV e XVI secolo e vanta pregevoli collezioni nei suoi notevoli musei, per arrivare a Omegna, nel punto più settentrionale del Lago d’Orta, lambita dal torrente Nigoglia, che ha la particolarità di scorrere verso Nord: è nota per aver dato i natali a Gianni Rodari cui è dedicato il Parco della Fantasia, parco letterario dove perdersi tra i suoi racconti e le filastrocche per imparare giocando.

Ancora, ecco Pella, delizioso borgo di riviera con l’ animata piazzetta. Più avanti si arriva a Ronco Inferiore, raccolta località medievale che si specchia in acqua. In località Prorio, si trova l’attracco per raggiungere il borgo di Orta e l’Isola di San Giulio (la bici può essere caricata sul battello).

Il percorso si snoda sul lungolago toccando le località di Lagna, Villa Castelnuovo, Pascolo fino a giungere al Lido di Gozzano, tra boschi e canneti, in regione Buccione Vecchio.

In località Buccione si ammira l’antica Casa del Vescovo (luogo di sosta del clero che attendeva di imbarcarsi per l’Isola di San Giulio) mentre in centro a Gozzano da vedere sono la Collegiata di San Giuliano e l’antica Chiesa di San Lorenzo.

Poi, arriviamo a Borgomanero, città attiva e vivace sorta in epoca altomedievale, dove meritano una sosta la Collegiata di San Bartolomeo, l’Oratorio di San Leonardo e Villa Marazza, e a Novara, dove lo sguardo viene subito attirato dall’imponente Cupola della Basilica di San Gaudenzio: il centro storico vanta altrettanti luoghi di interesse come il Duomo antonelliano di Santa Maria, il Complesso Monumentale del Broletto e i Palazzi del Chiostro della Canonica.

Per concludere, ammiriamo Romagnano Sesia, immerso tra i vigneti delle Colline Novaresi, con l’ottocentesca Villa Caccia, sede del Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia, e il Mulino Vecchio di Bellinzago, oggi l’unico funzionante e in buono stato di conservazione tra i numerosi mulini ad acqua della Valle del Ticino.

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Firenze su due ruote, a caccia dei luoghi di “Amici Miei”

Visitare Firenze attraverso i luoghi del film “Amici miei”, con un uno speciale itinerario che si snoda tra 20 location nel centro e nella periferia del capoluogo toscano, per ripercorrere in sella le più divertenti scene di uno dei film più conosciuti ed amati di tutta la storia della commedia italiana. Bici Miei è la novità di quest’anno, all’interno del calendario di Firenze Insolita 2023, l’evento che unisce cineturismo e cicloturismo. Un’occasione unica per tutti coloro che desiderano riscoprire i luoghi set del capolavoro di Mario Monicelli.

In bicicletta a Firenze, sulle tracce di “Amici miei”

Organizzata dall’Associazione Culturale Conte Mascetti, con il Comune di Firenze in collaborazione con FIAB Firenze Ciclabile, l’iniziativa – in programma per sabato 14 ottobre dalle ore 10.00, per una durata di circa 3 ore – vuole offrire ai fiorentini e ai turisti la possibilità di ripercorre tutti i luoghi di “Amici miei” nell’area metropolitana: dal Giardino dell’Orticoltura, dove il Mascetti ha un malore al termine del secondo atto, fino al Bar Necchi, dalla Villa del Sassaroli fino a raggiungere lo scantinato del Mascetti, guidandoli in un racconto fresco e divertente, ma soprattutto ecologico e salutare. Tutto questo in sella alla bicicletta, permettendo così di conoscere Firenze da una prospettiva diversa.

Quarantotto anni dopo l’uscita nelle sale del capolavoro partorito dalla fantasia di Pietro Germi, e reso immortale da Mario Monicelli e dalle interpretazioni di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Duilio Del Prete, Gastone Moschin e Adolfo Celi – con l’aggiunta di Renzo Montagnani nel secondo e terzo capitolo – la leggenda continua tra le strade della città.

Non sono poche le commedie italiane che rendono omaggio alle due ruote. Tra i film girati in Toscana che celebrano il mondo della bicicletta, oltre alla leggendaria Coppa Cobram di Fantozzi, rievocata proprio a Firenze nel 2017 e 2018, c’è il cult senza tempo “Berlinguer ti  voglio bene”, di Giuseppe Bertolucci, con la scena del passaggio offerto da Bozzone a Mario Cioni. Altro film indimenticabile è “Ricomincio da tre”, in cui Massimo Troisi dice a Lello Arena di “farsi leggero” per essere portato sulla canna della bicicletta in San Niccolò. Non si dimentica nemmeno Leonardo Pieraccioni nel suo film campione di incassi “Il Ciclone”, in cui sembra quasi voler omaggiare la pellicola di Bertolucci di vent’anni prima, riscendendo in paese come Carlo Monni e Roberto Benigni.

Un set cinematografico a cielo aperto: il tour a piedi

Mercoledì 1° novembre si celebra ancora Firenze come set cinematografico a cielo aperto, questa volta visitando la città a piedi attraverso due percorsi di cineturismo. I partecipanti verranno accompagnati tra le vie e le piazze di Firenze, guidati in un racconto fresco e divertente che farà rivivere i film nei luoghi dove sono stati ambientati, con informazioni e curiosità del capoluogo toscano, che renderanno la passeggiata un’esperienza ancora più affascinante e indimenticabile.

Sono previsti due momenti: al mattino, con partenza alle ore 10.00, e al pomeriggio, con partenza alle ore 16.00, con un percorso dedicato all’insieme dei film ambientati in città. Dalle commedie toscane, come i film di Pieraccioni e Francesco Nuti, all’immancabile “Amici Miei”, alle produzioni hollywoodiane come “Inferno” e “Hannibal” fino a un classico fiorentino come “Le Ragazze di San Frediano”. Per entrambi i tour è previsto al termine un brindisi al Supercazzola Store per scoprire i vini firmati La Tognazza, azienda nata dal grande Ugo e portata avanti oggi dal figlio Gianmarco, nella nuova bottiglia e nelle nuove etichette illustrate da Pau dei Negrita, accompagnati dall’immancabile rinforzino del Mascetti e tante altre sorprese.

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Tutte le piste ciclabili portano a Grado

Se c’è una città bike friendly in Italia, questa è Grado. La cittadina del Friuli-Venezia Giulia, affacciata sull’omonima laguna e collegata alla terraferma da una sottile striscia di sabbia, si estende su 90 chilometri di costa e regala spazi naturali molto vasti da godere in bicicletta.

L’Anello di Grado

Grado è crocevia di diversi itinerari da percorrere pedalando per scoprire la città e i suoi magnifici dintorni. Il più famoso – e anche facile – è l’Anello di Grado un percorso pianeggiante lungo undici chilometri, che si snoda tra le piste ciclabili cittadine, perfetto per scoprire Grado e i suoi angoli più nascosti.

La Grado – Punta Sdobba

Dalla città parte un itinerario ciclabile che porta fuori, il Grado – Punta Sdobba. Lungo 17,8 km, è totalmente pianeggiante e, dalla cittadina balneare, porta al villaggio di pescatori di Punta Sdobba, proprio sulla foce del fiume Isonzo. Lungo il percorso è possibile fermarsi al centro visite di Valle Cavanata, che si trova circa a metà strada, e al centro visite del Caneo, vicinissimo a Punta Sdobba ottimi luoghi per l’osservazione degli uccelli acquatici e delle piante palustri.

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Fonte: @Nicola Brollo

Il porto di Grado

Itinerari naturalistici in bicicletta

La Laguna di Grado, con il suo scenario naturale, incontaminato e ricco di biodiversità, è l’habitat ideale da scoprire in bicicletta. Diversi itinerari ciclabili collegano la città alle due riserve naturali di Valle Cavanata e Foce dell’Isonzo – Isola della Cona. Sono le oasi preferite dagli amanti del birdwatching e da chi viene qui per fare escursioni in sella ai cavalli bianchi Camargue che, per le loro caratteristiche fisiche, si sono particolarmente adattati all’ecosistema della riserva.

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Fonte: @Francesco Morongiu

L’Isola della Cona nella Laguna di Grado

In Valle Cavanata si possono avvistare caprioli, germani, canapiglie, folaghe e gallinelle d’acqua), mentre lungo la pista ciclabile che costeggia il tratto meridionale del Canale Averto, percorribile fino al Cancello a Mare, si giunge a un punto panoramico della riserva dal quale ammirare un tratto di spiaggia incontaminato frequentato spesso da aironi, folaghe ed altri uccelli marini.

Bike & boat

Nella Laguna di Grado ci sono alcune isole che meritano di essere visitate. Si possono raggiungere con il traghetto, anche con la bicicletta al seguito e anche nel periodo autunnale. Da non perdere è sicuramente l’escursione all’Isola di Barbana, un’isoletta intrisa di spiritualità, meta di pellegrinaggio, visto che ospita il Santuario della Beata Vergine Maria, e di gite all’insegna della pace, della meditazione e del relax.

Merita una gita anche l’isola Mota Safon, che incantò Pierpaolo Pasolini al punto da spingerlo a girarvi alcune scene del film “Medea” con Maria Callas. E, infine, la piccola isola di pescatori di Anfora e Porto Buso, e di Francamela, che d’estate sono frequentate dai turisti per via delle spiaggette isolate e del mare è trasparente, dove si possono anche assaporare le specialità di mare circondati dall’ambiente suggestivo della laguna.

La Ciclovia Alpe Adria

Ma Grado è anche luogo di passaggio di numerose ciclovie che la attraversano. Qui arriva la Ciclovia Alpe Adria che, da Salisburgo, in Austria, giunge nell’”isola del Sole” dopo ben 400 km e aver attraversato paesaggi montani, collinari e lagunari. Frutto del progetto di cooperazione transfrontaliera italo-austriaco, da Grado si può quindi percorrere l’ultimo tratto raggiungendo le città di Aquileia, tra le più ricche dell’Impero Romano tanto da essere soprannominata “Seconda Roma”, di Palmanova, la celebre “città stellata” riconosciuta dall’Unesco per la sua affascinante pianta poligonale a stella con nove punte, e infine di Udine, custode delle opere del Tiepolo.

La Ciclovia del Mar Adriatico

Un’altra famosa pista ciclabile che passa per Grado è la Ciclovia del Mar Adriatico (o Ciclovia FVG-2), un itinerario ciclabile che rientra nel progetto “AdriaBike“, la ciclovia dell’Alto Adriatico, lunga oltre mille km e che collega Tarvisio a Ravenna e che è parte integrante dell’itinerario europeo Eurovelo n. 8 che va da Cadice, in Spagna, ad Atene, in Grecia, attraversando mezza Europa. Un tratto tocca Grado e può essere percorsa in direzione di Trieste o di Lignano Sabbiadoro.

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In barca e bicicletta lungo la Litoranea veneta

A volte, per valorizzare un territorio e creare un itinerario turistico è necessario che più attori facciano la loro anche se pur piccola parte. Non sempre le grandi istituzioni hanno la possibilità di realizzare un progetto e di lanciarlo sul mercato.

È il caso di un bellissimo itinerario, sfruttato già dai Romani e messo a sistema dalla Serenissima, che per secoli ne curò il perfetto funzionamento, e oggi rinato grazie all’aggregazione di più imprese per valorizzare le vie d’acqua del Veneto, le cosiddette Veneto Waterways, e il patrimonio naturale, artistico e culturale a loro legato offrendo proposte turistiche esperienziali e slow.

A mettere nero su bianco questo nuovo itinerario è stato Gianni Pasin, imprenditore veneto e autore della guida “Rotta su Venezia. In barca e in bici (bike & boat) lungo la litoranea veneta. Da Chioggia a Trieste” (Ediciclo Editore).

L’itinerario proposto è consigliabile farlo in barca navigando lungo le antiche vie d’acqua, solcando lagune, fiumi e canali, naturali o artificiali, della Litoranea veneta, quel sistema che collega il Po al Golfo di Trieste. Ma lo si può ripercorrere anche in bicicletta, che ora è tanto di moda.

In barca sulla Litoranea del Veneto

Il percorso in barca parte da Chioggia, nella laguna a Sud di Venezia, e si conclude a Muggia, poco oltre Trieste, per un totale di 180 chilometri lungo la Litoranea veneta. Si tratta di un’idrovia che si estende dalla laguna di Venezia, in parallelo alla costa fino alla foce del fiume Isonzo, per una lunghezza di circa 127 km (68,5 nel Veneto e 58,5 nel Friuli-Venezia Giulia).

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Fonte: 123rf

I paesaggi abitati lungo le vie d’acqua venete

Questo sistema di navigazione è formato da canali che si snodano tra le lagune di Venezia, Caorle, Marano e Grado e che attraversano i fiumi Sile, Piave, Livenza, Lemene, Tagliamento, Stella e Isonzo. Le possibili varianti al percorso sono infinite.

I luoghi dell’itinerario

I principali luoghi di interesse attraversati dall’idrovia comprendono Chioggia, Venezia e le isole della laguna veneta, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle, Bibione, Lignano Sabbiadoro, la laguna di Marano, Grado, la foce dell’Isonzo, Trieste e Muggia. A questi si aggiungono poi quei luoghi dell’immediato entroterra come Padova, Treviso, Quarto d’Altino, San Donà di Piave, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Precenicco e Aquileia.

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Fonte: 123rf

Il paesaggio veneto lungo le vie d’acqua

Il territorio

Un territorio, questo, formatosi molti secoli fa e che oggi regala non soltanto bellissimi centri abitati ma anche una biodiversità unica in Italia. Dune, paludi, spiagge, bonifiche, boschi abitate da aironi, fenicotteri, oche selvatiche, cigni e germani reali.

I servizi turistici

L’itinerario non potrebbe essere turistico senza l’intervento dei cosiddetti “guardiani del territorio”, pescatori, agricoltori, vignaioli e artigiani che ancora oggi contribuiscono a conservare questo patrimonio di cultura e di bellezza. E di tutti quegli operatori nati intorno alle vie d’acqua in grado di offrire servizi turistici come visite, escursioni e mille altre esperienze, incluse quelle enogastronomiche e gli alloggi.

Soggiornare sulle vie d’acqua

Poiché i tour in barca e bicicletta possono durare anche alcuni giorni, sono previsti pernottamenti direttamente sulle houseboat con cui si naviga o in bed and breakfast, anche di charme, o ancora appartamenti galleggianti, che s’incontrano lungo il percorso.

Non mancano i punti di ristoro, anche molto particolari, come i tipici casoni, quegli edifici rurali con il tetto ricoperto di paglia, trabucchi impiantati direttamente nell’acqua, agriturismi e piccoli chioschi che servono i prodotti del territorio a chilometro zero.

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Fonte: 123rf

Un tipico casone veneto
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Danimarca in bicicletta: tre itinerari per scoprire il Paese più bike-friendly

In Danimarca quasi tutti vanno in bicicletta. Nel Paese, ci sono circa 0,8 biciclette per ciascun abitante. Muoversi in bici non è solo facile, ma fa anche parte della loro cultura. L’amore per le due ruote è nel DNA dei danesi e sortisce persone come il campione Jonas Vingegaard che ha vinto Tour de France 2023.

Merito della conformazione del territorio danese, “piatto come un pancake”, dicono, ma anche del fatto che le distanze tra un’attrazione e l’altra sono brevi, e soprattutto delle magnifiche piste ciclabili che sono state realizzate, separate dalla strada da cordoli. In Danimarca, le città sono progettate per la sicurezza sulle due ruote e il design urbano è un po’ un’ossessione per i danesi.

Ecco perché la Danimarca è il Paese ideale per fare una vacanza in bicicletta. In questo luogo così bike-friendly è facile noleggiare una bicicletta e pedalare su percorsi anche a lunga distanza. Ve ne suggeriamo tre per andare alla scoperta dei luoghi più belli della Danimarca.

Tour di Copenhagen in bicicletta

Dopo il successo del Grand Départ del Tour de France, la cui prima tappa era una corsa a cronometro a Copenhagen, ora gli appassionati di ciclismo possono provare in prima persona la pista della gara. È un tour perfetto per scoprire tutte le anime della Capitale danese in una volta sola.

L’itinerario di 13 chilometri si snoda nel quartiere di Nørrebro, lungo i laghi e fino agli spazi verdi di Østerbro. I laghi sono il luogo ideale per concedersi una pausa e godersi un po’ di relax al tavolo all’aperto di un bar.

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Fonte: ©Kim Wyon

La storica fortezza di Kastellet a Copenhagen

Si prosegue passando davanti alla storica fortezza di Kastellet, alla Statua della Sirenetta e, infine, al Palazzo di Amalienborg, residenza ufficiale della famiglia reale. Lungo il percorso si possono visitare alcune delle principali istituzioni culturali del Paese come il Centro di Architettura Danese, la Galleria Glyptotek e il Museo del Design della Danimarca per poi continuare attraverso il centro città e sul lungomare fino alla linea del traguardo.

Le biciclette a noleggio sono disponibili in molti hotel e negozi di Copenhagen o attraverso il servizio di bike sharing della città.

Lungo la ciclabile dei castelli

Quest’anno l’isola di Fionia, regione natale di Hans Christian Andersen, inaugura un nuovo percorso ciclabile: la Castle Route o pista dei castelli. La Fionia e le sue isole ospitano più castelli e manieri di qualsiasi altro luogo della Danimarca, 123 in totale, e questo percorso di 660 km è studiato per toccarne ben 50, pedalando tra magnifiche coste e terreni coltivati e passando da un’isola all’altra lungo una strada punteggiata di negozi di prodotti tipici e di bed & breakfast caratteristici e glamping dove soggiornare.

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Fonte: ©Daniel Villadsen

Il castello di Sønderborg in Danimarca

Tra i punti di maggiore interesse che s’incontrano lungo la Castle Route ci sono il Museo Vichingo di Ladby, il Museo della Guerra Fredda della fortezza di Langeland, il Museo delle Fiabe di Odense (dove è nato Andersen) e l’originale Museo della Patata. Poi ci sono le isole, come l’incantevole isola di Ærø, con le sue case sul mare, le spiagge e le magnifiche scogliere e l’isola di Langeland, con le sue spiagge e le vedute sull’arcipelago. Il tutto, attraversando splendidi paesaggi fatti di vigneti, un giardino botanico di piante medicinali, pianure abitate da cavalli selvatici, fauna marina e uccelli.

Una particolarità della Fionia sono le sue stazioni di servizio per biciclette. Lungo la strada ce ne sono addirittura 30, con pompe, acqua e attrezzi, tutte a uso gratuito per i ciclisti. Esiste anche una rete di Bike Friends ovvero dei volontari pronti ad aiutare i ciclisti in caso di problemi con la bici o anche solo per riempire la borraccia d’acqua.

Danimarca cost-to-coast

Questo itinerario è dedicato a chi è davvero appassionato di bicicletta, in quanto è più impegnativo degli altri due. È un nuovo percorso ad anello lungo 236 km attraverso lo Jutland meridionale (Sønderjylland in danese), che va dal Mare dei Wadden al Mar Baltico e ritorno. L’itinerario collega le cittadine di Haderslev e Aabenraa – sulla costa orientale – a Tønder e all’isola di Rømø, nel Mare dei Wadden, sulla costa occidentale.

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Fonte: ©Niclas Jessen

In bicicletta per le strade di Tønder, Jutland meridionale

Con i suoi suggestivi panorami scolpiti dall’ultima era glaciale da una parte e le sue distese pianeggianti, ideali per i ciclisti dall’altra, lo Jutland meridionale è già una destinazione nota agli amanti delle due ruote. Questo nuovo percorso, infatti, si aggiunge alle tradizionali piste ciclabili della penisola, tra cui la West Coast Route (sulla costa Ovest), la Baltic Sea Route (lungo il Mar Baltico) e la Flensburg Fjord Route (lungo il Fiordo di Flensburgo).

L’itinerario coast-to-coast si può suddividere in due circuiti più brevi, uno di 142 km a Est e uno di 154 km a Ovest, così da completare il viaggio in una settimana, con tappe lungo la strada.

Tra le principali attrazioni che ci sono lungo il percorso si trovano il Castello di Gram e il suo tradizionale tavolo delle torte, con 24 tipi diversi di dolci, la Marsk Tower, una torre d’acciaio che s’ispira alla forma di una molecola di DNA, con vista sul Parco Nazionale del Mare dei Wadden, il Castello di Brundlund ad Aabenraa e il Tørning Mølle, un antico mulino ad acqua vicino a Haderslev.

Si passa in bicicletta anche dalla strada più bella della Danimarca, la Møgeltønder, con le sue case dal tetto di paglia, i viali di tigli e il palazzo reale di Schackenborg. Lungo il tragitto si può vedere anche la Linea di difesa settentrionale, costruita dai tedeschi durante la Prima guerra mondiale. Molti degli 800 bunker e degli edifici costruiti al confine con la Danimarca sono ancora intatti.

E poi c’è la natura: il paesaggio che si attraversa comprende paludi, riserve di cervi, isole spettacolari e il Parco Nazionale del Mare dei Wadden, dichiarato patrimonio dell’Unesco.

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Nuove escursioni sulle orme del Perugino

Tra le innumerevoli iniziative che l’Umbria ha messo in campo per celebrare i 500 dalla morte del Perugino (tra cui va segnalata la Mostra monografica allestita presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia) prende vita il progetto turistico “Il Perugino per tutti“, escursioni gratuite tra luglio e settembre in e-bike e navetta.

Si tratta di un nuovo percorso permanente che attraversa il ricco territorio di Foligno, Spello e Assisi e vede come protagonista il magnifico paesaggio umbro, per omaggiare un Maestro, il “Divin Pittore” Pietro Vannucci, che trasse ispirazione da paesaggi veri che idealizzò e poi rese immortali nei suoi capolavori: calanchi, scoscese scarpate, verdeggianti colline, fiumi, torrenti, boschetti, piccoli paesi e specchi d’acqua che sono tuttora riconoscibili nella sua terra natia.

“Il Perugino per tutti”: un’esperienza unica nelle terre umbre

L’obiettivo del progetto “Il Perugino per tutti”, patrocinato e finanziato dalla Regione Umbria con il cofinanziamento dei Comuni promotori di Foligno, Assisi e Spello, è quello di far vivere ai visitatori locali e ai turisti italiani e stranieri un’esperienza immersiva nelle terre umbre raccontate dal Perugino, proponendo un itinerario alla scoperta di quattro grandi opere d’arte del Maestro in ebike e navetta, percorrendo il ricco e affascinante paesaggio tra le città di Foligno, Spello e Assisi.

Le 9 escursioni (sei in navetta e tre in ebike) gratuite e su prenotazione obbligatoria, si svolgeranno dal 22 luglio al 9 settembre, e, traendo spunto dall’attenzione del Perugino per il paesaggio naturalistico e l’esaltazione degli elementi naturali, condurranno lungo un percorso itinerante in 3 tappe per 4 opere che rappresentano l’espressione dell’intera carriera dell’artista dagli esordi alla conclusione della sua attività.

Ad Assisi, l’opera del Perugino è custodita all’interno della Basilica di S. Maria degli Angeli: si tratta de ‘La Crocifissione’ (1485-1486). Il dipinto, frammentario, trova posto sulla parete posteriore esterna della chiesa della Porziuncola che faceva parte del coro nel 1485. Il coro viene abbattuto nel 1569, all’avvio dei lavori per la nuova monumentale Basilica.

Foligno, invece, l’opera del Maestro si trova all’interno dell’Oratorio della Nunziatella ed è ‘Il Battesimo di Cristo’ (1508-1513), un affresco che fa parte della decorazione voluta dal rettore della società dell’Annunziata Giovanni Battista Merganti per la cappella di San Giovanni Battista.

Infine, Spello conserva due opere del Perugino all’interno della Chiesa di Santa Maria Maggiore: la “Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Caterina d’Alessandria” (1521) e il dipinto “Cristo in pietà tra i santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena” il quale, insieme a quello con la Vergine in Trono, viene assegnato sempre al 1521 quando Pietro Vannucci è ormai al termine della propria carriera artistica.

“Il Perugino per tutti”, a partire dall’estate 2023, si candida inoltre a diventare un percorso permanente ad anello da percorrere in e-bike, navetta/auto o a piedi, sviluppato attraverso la strutturazione dell’itinerario che collega le 3 città e le 4 opere del Perugino: promosso e sperimentato durante le 9 uscite estive, sarà un tracciato perenne, accessibile mediante una mappatura online dei punti di interesse, anche grazie alla creazione delle tracce GPX scaricabili gratuitamente.

Le interessanti iniziate collaterali

Per valorizzare ancora di più l’itinerario e la fruizione delle opere, ogni Comune ha previsto una serie di iniziative collaterali.

Nel dettaglio, a Foligno è stato realizzato il progetto di video mapping Omnis Acquae: l’Oratorio della Nunziatella si trasformerà, così, in uno spazio suggestivo in cui il visitatore potrà vivere un’esperienza unica ammirando l’opera del Perugino accompagnato dalla musica, circondato dai colori, immerso nella luce e nell’acqua.

Ad Assisi sono proposti laboratori ludici didattici, tecnologici, artistici e creativi per tutte le età con giochi ispirati all’arte e alla conoscenza delle opere del Vannucci anche con l’ausilio di attività di tecniche di pittura, disegno e affresco.
Durante il periodo estivo, inoltre, sarà disponibile l’itinerario “Assisi, Perugino per tutti”, alla scoperta dei luoghi e delle opere del Perugino e della sua scuola sul territorio del Comune.

Spello è stata redatta per l’occasione una guida tascabile dedicata al Perugino e all’arte rinascimentale nell’area comunale dal titolo “Pietro Perugino e il Rinascimento a Spello” (a cura del prof. Elvio Lunghi e con il contributo di Corrado Fratini, ed. Orfini Numeister) che verrà data in omaggio ai partecipanti ai tour.