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Al mare in Giordania: dove andare e cosa fare

Ricchissima di storia e meta prediletta degli amanti della storia e dell’archeologia, la Giordania è anche la località ideale per prolungare l’estate e per godersi il sole sulle spiagge e i tuffi in acque limpide e tiepide.

Sì perché grazie al clima mite e alle temperature favorevoli, ai suoi favolosi litorali e ai panorami mozzafiato, è una nazione “regina delle vacanze balneari” con mirabili fiori all’occhiello che si suddividono tra il territorio unico al mondo del Mar Morto e la sabbia dorata del Mar Rosso.

Pronti a lasciarvi sorprendere?

L’incanto del Mar Morto

Parlando di Giordania come destinazione balneare non si può non mettere al primo posto il “mare che non ti aspetti”, il Mar Morto, che non esiste da nessun altra parte se non qui.

In realtà, si tratta di un lago salato le cui rive si trovano a circa 400 metri al di sotto del livello del mare, il punto più basso della terraferma.

Le sue acque straordinariamente salate consentono di galleggiare con facilità e i fanghi ricchi di minerali sono rinomati a livello internazionale per le proprietà cosmetiche e terapeutiche.
Trascorrere del tempo di qualità presso una delle SPA che sorgono sulle sue spiagge è un modo indimenticabile di prendersi cura di sé stessi.

Ma dove fare il bagno nel Mar Morto?

Sono presenti una decina di resort con spiagge attrezzate e non mancano alcune spiagge libere per fare il bagno in tutta libertà senza spendere.

Da ricordare, nell’omonima città di Amman, Amman Beach Dead Sea, dove è possibile accedere in giornata alla spiaggia attrezzata con bar, spogliatoi e piscina.
Poco più a sud, altrettanto interessante è O-Beach.

Tra le spiagge libere (ben segnalate) da vedere vi sono, senza dubbio, i punti indicati come “Dead Sea Free Swimming” dove i candidi blocchi di sale cristallizzato disegnano un paesaggio incredibile, e “Salt Beach – Spiaggia Salina” dove fanno bella mostra di sé enormi granelli.

Invidiabile Mar Rosso

A differenza del Mar Morto, il Mar Rosso è un mare a tutti gli effetti, comunicante con il Mediterraneo e con l’Oceano Indiano.

Regala alcune delle spiagge più favolose della Giordania ed è una “destinazione vacanziera” per eccellenza: infatti, come si può non citare il golfo di Aqaba, una delle zone migliori del Paese, autentico paradiso per lo snorkeling e le immersioni?
Si tratta di uno dei siti più importanti del mondo per i sub, che pullula di coralli, di una biodiversità marina di notevole importanza e i cui fondali ospitano anche svariati relitti.

Tra le spiagge da non perdere assolutamente spicca South Beach, incastonata nella caratteristica città costiera di Aqaba, dove la sabbia dorata si alterna a piccole e graziose conchiglie nel bacio di un’acqua cristallina.
Adatta sia a famiglie che a gruppi di amici, è dotata di tutti i servizi.

Sempre ad Aqaba, ecco Berenice Beach, seconda soltanto a South Beach, un vero e proprio “complesso balneare” grazie ai numerosi hotel e alle infrastrutture dedicate ai turisti.

E come non nominare anche City Beach e Aqaba Beach? Infatti, Aqaba è il principale porto turistico della Giordania e da qui partono tour organizzati e sessioni di snorkeling per ammirare tutta la meraviglia che gli incredibili fondali del Mar Rosso hanno da offrire.

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A due passi da Petra c’è un sito che nessuno conosce

Tra i siti archeologici più affascinanti di tutti i tempi c’è senza dubbio Petra, la città di roccia situata nel cuore della Giordania che è stata inserita non solo tra i Patrimoni dell’UNESCO, ma anche tra le sette meraviglie del mondo moderno. Tuttavia, basta allontanarsi di qualche decina di chilometri per incontrare un luogo ancora più magico, che conserva un’atmosfera speciale – anche perché è quasi completamente sconosciuto. Andiamo alla scoperta del sito di Sela, tra le montagne giordane.

L’affascinante storia di Sela

Meta perfetta per chi ama il turismo culturale, la Giordania ha davvero molto da offrire. Oltre a Petra, infatti, c’è di più: per trovare un luogo che conserva intatto il suo fascino particolare, dobbiamo spostarci più a nord e addentrarci tra le montagne rocciose del Governatorato di al-Tafila. È qui che ci imbattiamo nei resti di un’antichissima città conosciuta con il nome di Sela (es-Sela’ in arabo, un termine che significa roccia). Il panorama è spettacolare, e ancora di più la storia che si cela dietro le poche rovine ancora in piedi.

Questa sarebbe infatti – secondo gli archeologi – la celebre Sela più volte citata nella Bibbia ebraica, la quale in passato veniva erroneamente identificata proprio con Petra. D’altra parte, entrambe le città portano nomi con lo stesso significato (uno in arabo e uno in latino), quindi non sorprende che ci sia stata confusione. Solo attorno al 2010 sono stati compiuti degli scavi tra le montagne dell’antico regno di Edom, dove sono emersi i resti che oggi vengono attribuiti a Sela. La città sarebbe stata abitata nel corso del I millennio a.C., ed è a questo periodo che risale la maggior parte dei reperti trovati in questa zona.

Cosa vedere presso il sito archeologico

Sela è un sito archeologico davvero speciale: incastonato tra le rocce di arenaria, si erge fino a 200 metri di altezza a picco su burroni ripidissimi. Era in passato un rifugio usato dagli abitanti dei dintorni per mettersi al riparo in caso di pericolo, ma anche una vera e propria fortezza. L’altopiano che ospita la maggior parte delle rovine era infatti difficilmente raggiungibile, offrendo il luogo ideale per sfuggire dagli assalti dei nemici. Oggi si possono ammirare i resti di antiche torri e strutture difensive, oltre che di edifici residenziali, luoghi di culto e case scavate nella roccia.

Poiché in quest’area non vi erano pozzi o sorgenti d’acqua, la popolazione vi aveva costruito un centinaio di cisterne e di vasche dove stoccare l’acqua piovana: alcune di esse sono ancora molto ben conservate, regalandoci un piccolo assaggio di quello che Sela doveva essere un tempo. Avvicinandoci alla montagna su cui si inerpica l’antico villaggio, si può notare qualcosa di sorprendente: in alto, sulla parete rocciosa, c’è un rilievo conosciuto come l’iscrizione di Nabonide. Si tratta di una raffigurazione che immortala un uomo con una lunga veste, un bastone e un copricapo, il quale probabilmente non è altri che l’ultimo re dell’impero babilonese.

Per giungere a Sela, occorre arrampicarsi su una lunga scalinata costruita nella roccia. Prima di arrivare in cima, il passaggio si restringe all’interno di una gola che poi si apre sull’altopiano: qui ci sono i resti di antiche mura che un tempo proteggevano l’ingresso al villaggio, il quale poteva essere chiuso con un’alta cancellata in legno. Tutt’intorno, si possono ammirare torri di difesa e pavimentazioni riemerse da sotto terra, dove erano rimaste per tanti secoli, cisterne intonacate, antichi altari e tante altre meraviglie, a riprova di quanto questo luogo sia magico.

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Giordania, il meraviglioso Jordan Bike Trail che passa attraverso il deserto

L’avreste mai detto che la Giordania è una delle migliori destinazioni per trascorrere le vacanze in bicicletta? Eppure è così e lo è soprattutto grazie al Jordan Bike Trail, un itinerario di 730 chilometri con conduce alla scoperta del Paese, da Nord a Sud, in 12 macro tappe, tra rovine archeologiche di immenso valore, riserve naturali e villaggi ospitali.

Cosa aspettarsi dal Jordan Bike Trail

Il Jordan Bike Trail permette di avventurarsi lungo sentieri rocciosi e attraversare deserti di sabbia rossa. Il tutto mentre si è accompagnati dall’ospitalità e la cucina beduina, accampandosi nelle aspre montagne abitate da pastori e dai loro greggi, o utilizzando uno dei tanti alberghi presenti.

Con un dislivello di 20.000 metri e suddiviso in 12 magiche tappe, attraversa da Nord a Sud l’intero territorio giordano mentre corre sul crinale dei monti che hanno visto millenni di storia, con luoghi famosi per il Cristianesimo e per le popolazioni che hanno solcato questo territorio.

In sostanza si passa in mezzo ad aree con magnifici resti romani incorniciati dalla natura, intere città riportate alla luce e antichi castelli medievali edificati durante le Crociate, fino alla più che meravigliosa città nabatea di Petra.

Se vi state chiedendo se si può affrontare in autonomia la risposta è sì: la Giordania, oltre a essere un Paese sicuro, è anche abitato da popolazioni nomadi molto ospitali.

Le tappe sono divise in tre grandi aree, ognuna delle quali prevede alcuni stop essendo lunghe diversi chilometri: la regione settentrionale, quella centrale e quella meridionale, ognuna con quattro diversi possibili itinerari.

 Jordan Bike Trail intinerario

Fonte: iStock

Un angolo del Jordan Bike Trail

L’incredibile itinerario

Se il vostro obiettivo è visitare i più famosi siti turistici della Giordania, la regione meridionale è la più caratteristica e sicuramente la più turistica. È quella che arriva a Petra, la città rosa, che attraversa il deserto del Wadi Rum per terminare sul Mar Rosso giordano ad Aqaba.

Selvaggio e avventuroso è l’itinerario del Nord, quello che va da Um Qais a Madaba, che passa tra deserti di roccia, costeggia corsi d’acqua e attraversa wadi e montagne.

Il percorso del Centro della Giordania parte da Madaba e arriva a Shobak, con tappe nelle antiche cittadelle e tra le rovine di castelli.

Itinerario Nord

L’itinerario che attraversa il Nord inizia dai resti della città di Gadara (oggi Um Qais) per poi regalare una tonificante discesa verso la diga di Al Arab. Cominciano subito dopo una serie di strade asfaltate e sterrate in cui ammirare villaggi più piccoli, prima di un’ulteriore lunga discesa verso la Valle del Giordano che è anche il punto più basso del viaggio. Da lì si risale a Pella con i resti di un’altra città della Decapoli per poi percorrere un lunga e lenta salita verso Kufr Rakeb, uno dei cinque distretti metropolitani che compongono il comune di Barqash.

Lasciando Kufr Rakeb si ha la possibilità di salire e scendere tra le famose foreste di querce del nord della Giordania. Qui si può ammirare il castello di Ajloun, una fortezza musulmana del XII secolo, per poi pedalare su una lunga discesa prima di risalire fino ad Anjara. Dopo Anjara direzione Khirbet as-Souq, su un terreno boscoso e ondulato.

castello di Ajloun jordan bike trail

Fonte: iStock

Il castello di Ajloun

Il percorso continua e arriva sino al Wadi Zarqa, un punto da dove godere di viste impressionanti. Inizia poi una lunga scalata fuori dal canyon: un tratto particolarmente impegnativo durante le giornate calde. Di seguito si scende in un’altra valle per risalire a Rumeimeen, dove sorge una cascata in cui dedicarsi a un po’ di relax, per poi proseguire fino a Fuheis.

A Fuheis prende vita praticamente un altro viaggio: vi lascerete alle spalle le rigogliose foreste del Nord per andare verso una zona più arida, pedalando lungo il bordo della Valle del Giordano. L’arrivo è a Madaba.

Itinerario Centrale

L’itinerario centrale parte da Madaba e permette di attraversare due dei principali wadi della Giordania centrale: Wadi Zarqa-Ma’in e Wadi Hidan. In quest’ultimo vale la pena prendersi un momento per fermarsi e godersi il ​​panorama visibile durante la discesa, ma anche per rilassarsi sotto la piacevole ombra offerta dai diversi alberi presenti. Anche perché, subito dopo, si deve affrontate una lunga salita che conduce a Dhiban.

Il percorso procede, e forse con il tratto più complesso di tutti: bisogna salire ben oltre 1000 metri per raggiungere il bordo opposto del canyon. Il panorama, però, è davvero unico al mondo, così come la serie di piccoli villaggi che caratterizzano la zona. Infine, da Rakin una discesa tecnica, seguita da un’ulteriore salita, scorta nella valle sotto Karak.

Karak vi regalerà altrettanti panorami impressionanti per poi proseguire per alcuni chilometri di strada sterrata attraverso piccoli villaggi giordani e tende di pastori sulla strada per Wad Hasa, l’ultimo dei principali wadi visibili durante questo tratto di Jordan Bike Trail.

Karak giordania

Fonte: iStock

La vista da Karak

L’Itinerario Centrale giunge poi al suo termine seguendo una pittoresca strada sterrata lungo il bordo del canyon, prima di superare Busayra fino a Dana. A Dana potrete emozionarvi con ampie vedute del Wadi Feynan e poi proseguire su un’altra bellissima valle fino a Shobak e al suo storico castello.

Itinerario Sud

L’itinerario in 12 tappe prosegue verso Sud poiché da Shobak si dovrà pedalare su una strada sterrata lungo la Valle Araba con alcune delle viste più spettacolari dell’intero percorso. Alla fine si salirà sulla King’s Highway e, dopo un’altra breve salita, si raggiungerà il punto più alto del sentiero, poco meno di 1700 metri. In discesa poi verso Little Petra e Petra, con viste meravigliose dei siti.

Da Petra una serie di salite, discese e strade sterrate condurranno in un’ampia area desertica fino ad Abbasiya.

La penultima tappa farà tirare un respiro di sollievo: le impervie salite sono ormai un lontano ricordo. Ma attenzione, rimane da affrontare la sabbia del deserto con i suoi contrafforti di arenaria: il Wadi Rum si comincia a vedere in lontananza, ma bisogna ancora avvicinarsi a Quwayrah e alla Desert Highway. Da lì si arriverà finalmente al deserto monumentale giordano dove organizzare un soggiorno in una tenda beduina.

Wadi Rum giordania

Fonte: iStock

Soggiornare nel Wadi Rum

Per ultimo, dalle infinità del deserto a un tratto complesso che conduce a Titen, un villaggio che un tempo apparteneva all’Arabia Saudita. Da questo momento in poi tutto sarà in discesa fino ad Aqaba, costeggiando le meraviglie del Mar Rosso.

Informazioni utili

Ogni tappa del Jordan Bike Trail fornisce informazioni sulle difficoltà dei percorsi, le distanze e il tempo medio di percorrenza, con mappe, file GPX per l’orientamento, dati altimetrici, luoghi di ristoro e per pernottare, trasporti, dove noleggiare le biciclette, la descrizione dei luoghi di maggior interesse che s’incontrano lungo il percorso e suggerimenti vari.

L’organizzazione del Jordan Bike Trail si propone anche di consigliare itinerari alternativi per quei ciclisti che non hanno molto tempo a disposizione per completare i vari percorsi e di fornire le principali informazioni sulla pianificazione del viaggio prima di partire.

È bene sapere, però, che è altamente sconsigliato andare da Sud verso Nord perché il tragitto è stato appositamente esplorato e progettato per essere percorso al contrario. Questo vuol dire che i tratti in salita sono su strada, mentre quelli in discesa o pianeggianti sono su sterrato/fuoristrada ove possibile. Inoltre, non si può entrare nel Wadi Rum provenendo da Aqaba.

Non resta che percorrere questo affascinante Paese a bordo di una bicicletta per scoprirne le sue sfaccettature più autentiche.

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Fonte: @Jordan Bike Trail

Jordan Bike Trail
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Cos’è e cosa include il Jordan Pass

Se state pensando di visitare la Giordania, un Paese che riesce a fare innamorare chiunque vi ci metta piede, il nostro consiglio è di prendere in considerazione il Jordan Pass. Si tratta di uno strumento turistico proposto dal Ministero del Turismo giordano – quindi assolutamente affidabile – che mette a disposizione diverse agevolazioni. Un pacchetto tutto compreso (sì, acquistandolo avrete anche il visto turistico), e che permette di usufruire di tariffe ridotte per entrare in oltre 40 attrazioni: dalla suggestiva Petra ai castelli del deserto, dai musei alle rovine più celebri del Paese (e molto altro ancora).

Cos’è il Jordan Pass

Il Jordan Pass è una sorta di pacchetto turistico creato appositamente per le persone che vogliono visitare la Giordania. Si tratta di un prodotto ufficiale, messo a disposizione dalle Autorità locali, con il quale le procedure burocratiche e quelle legate al viaggio sono notevolmente semplificate. Lo scopo è incentivare il turismo nel Paese, per questo motivo può essere acquistato soltanto se la vacanza dura almeno 4 giorni (minimo 3 notti).

Come funziona il Jordan Pass

Il funzionamento del Jordan Pass è piuttosto semplice. La prima cosa da sapere è che lo potete acquistare online tramite il sito web ufficiale. In sostanza lo potete fare direttamente dal vostro divano. Ha una validità di 12 mesi complessivi, che scattano a partire dalla data di acquisto, mentre il periodo massimo per utilizzarlo è di 14 giorni. La prima volta che si usa, infatti, viene avviato un conteggio di due settimane al termine del quale scade automaticamente. Per usarlo quando sarete sul posto, è sufficiente mostrarlo prima di entrare nell’attrazione che desiderata visitare: otterrete così lo sconto e anche maggiore facilità d’ingresso nei luoghi turistici.

Cosa include il Jordan Pass

Il Jordan Pass include tutte le principali attrazioni da visitare in Giordania, con oltre 40 luoghi compresi all’interno del pacchetto. Tra i posti più importanti ci sono ben 4 siti UNESCO, tra cui la bellissima area archeologica di Petra, situata nelle vicinanze di Gerusalemme. Qui è possibile ammirare le magnifiche costruzioni scavate nella roccia rossa, tra cui il Siq, il Teatro Romano, il Monastero di Ad-Dair e l’emozionate Palazzo del Sacrificio.

Tra i siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO inclusi del Jordan Pass c’è anche Wadi Rum, uno spettacolare deserto monumentale che è stato anche l’ambientazione del celebre Lawrence d’Arabia, una riserva naturale dove incontrare i famosi Sette Pilastri della Saggezza, colonne naturali di pietra, il canyon di Al Khazali e gli antichi tempi dei Nabatei, una popolazione che abitò queste terre circa 2000 anni fa. Da non perdere sono anche Quseir Amra, uno dei castelli più belli della Giordania e le rovine di Umm Ar-Rasas, entrambi protetti dall’UNESCO.

Tra le attrazioni comprese nel Jordan Pass ci sono anche il castello di Ajloun, il sito archeologico di Umm Qays e la cittadella antica di Amman, affascinate Capitale chiamata anche 2città bianca”. Non mancano i monumenti di Jerash, una delle aree archeologiche più visitate e apprezzate della Giordania, considerata da molti come la Pompei del Medio Oriente, un posto ricco di storia e di fascino, localizzato a soli 40 chilometri da Amman e a circa un centinaio da Gerusalemme.

La lista dei posti proposti dal pass per visitare la Giordania sono diversi, con attrazioni come il Castello di Karak, i musei di Lowest Place on Earth, l’As-Salt Historical, il Karak Museum, l’As-Salt, il Museo delle Tradizioni Popolari di Amman e il Jordan Archaeological Museum, situato nella zona di Ras al-Ayn. L’elenco prevede anche le rovine di Quseir Amra, Al-Hamimah e Qasr Al-Mushatta, il Teatro Romano di Amman, il parco archeologico di Madaba e l’edificio storico del Burnt Palace, ubicato sempre nella suggestiva a Madaba.

Gli itinerari proposti dal Jordan Pass

Il Ministero del Turismo giordano, attraverso il Jordan Pass, propone anche una serie di itinerari studiati appositamente per i possessori del pacchetto. Il primo è il percorso biblico, un tour di 5 giorni che permette di scoprire i luoghi simbolo della tradizione cristiana del luogo, partendo dalla cittadina di Amman e da Jerash, per spostarsi a Pella, Rihab, Madaba, Betania con la grotta di Lot e infine concludere il giro a Petra, dove vedere la monumentale Chiesa di Aqaba.

Il secondo invece è l’itinerario dei siti UNESCO della Giordania, per trascorrere 4 giorni tra i siti archeologici di Umm ar-Rasas, Wadi Rum e Petra, con soste al Castello di Amra e una visita speciale alla spettacolare Petra by Night. Il terzo percorso è dedicato agli appassionati dei musei: include il Museo Archeologico della Giordania, il Royal Automobile Museum, il centro storico di Salt, il Museo del Mar Morto, Petra e il Castello di Aqaba, per una durata complessiva di circa 6/7 giorni.

L’ultima opzione fornita dal Jordan Pass è l’itinerario delle rovine antiche, sicuramente il più impegnativo, ma allo stesso tempo in grado di regalare le emozioni più intense. All’interno del tour si possono trovare luoghi unici come i castelli nel deserto di Qasr Al-Halabat, Qasr Al-Azraq e Quseir Amra, il Palazzo di Iraq al Amir, Amman, Jerash, il Mukawir e le attrazioni localizzate intorno alla zona del Mar Morto. Naturalmente si tratta soltanto di indicazioni, tuttavia si possono trovare ottimi spunti per organizzare un viaggio in Giordania.

Dove acquistare il Jordan Pass e quanto costa

Chi desidera comprare il Jordan Pass deve andare sul sito web ufficiale Jordanpass.jo, disponibile in diverse lingue tra cui anche l’italiano, dopodiché bisogna cliccare sulla voce Acquista ora e scegliere uno dei pacchetti proposti. Si possono trovare in tutto 3 pass, le cui caratteristiche principali non cambiano, tuttavia ognuno include una durata differente per visitare Petra, perciò se volete rimanere più tempo in questa località è necessario selezionare l’opzione giusta.

Le tre opzioni disponibili sono le seguenti:

  1. Jordan Wanderer: costa 70 JOD (circa 90 euro) e prevede un solo giorno da passare a Petra, il libero ingresso a oltre 40 attrazioni in Giordania, la possibilità di scaricare gratuitamente le brochure in formato digitale e l’annullamento del visto d’ingresso se acquistato il Jordan Pass prima dell’arrivo in Giordania con almeno tre pernottamenti consecutivi (4 giorni)
  2. Jordan Explorer: con un prezzo di 75 JOD (meno di 100 euro) è prevista la possibilità di trascorrere due giornata a Petra e tutto ciò che è compreso anche nel Wanderer;
  3. Jordan Expert: con 80 JOD (circa 105 euro) si può rimanere fino a 3 giorni consecutivi nella magnifica Petra e usufruire di tutto ciò che prevedono anche le due altre opzioni.

Una volta indicato il tipo di pass è necessario inserire alcune informazioni, tra cui il proprio nome e cognome, l’indirizzo email, un numero di telefono e specificare la quantità di pacchetti che si vogliono acquistare, ricordando che si tratta di pass personali. Infine basta concludere il pagamento, saldando con una carta di debito o di credito Visa o MasterCard, quindi si riceverà il pass direttamente via email.

Dopo averlo ricevuto bisogna stamparlo prima di partire per la Giordania, assicurandosi che il codice e le informazioni riportate siano ben leggibili, portandolo sempre con sé durante il viaggio. Per entrare nelle attrazioni bisogna soltanto mostrarlo all’entrata, fornendo se richiesto anche il proprio passaporto per comprovare l’identità. Nonostante sia possibile mantenerlo in formato digitale, fornendo il Jordan Pass sul proprio smartphone, è consigliabile stamparlo per evitare qualsiasi contrattempo.

Opinioni sul Jordan Pass: conviene davvero?

Il Jordan Pass non è obbligatorio per viaggiare in Giordania, tuttavia è necessario fare alcune riflessioni. Innanzitutto per visitare il paese bisogna ottenere un visto turistico, il cui costo è di 40 JOD, circa 55 euro. Inoltre, in alcune località il prezzo d’ingresso è abbastanza caro, soprattutto per chi vuole visitare Petra, dove è previsto un costo d’accesso di 50 JOD, circa 66 euro e per un solo accesso. Le altre attrazioni invece hanno dei prezzi più economici, dai 2 ai 12 euro, allo stesso tempo il conto finale potrebbe diventare piuttosto elevato, soprattutto per una famiglia con dei ragazzi.

I bambini sotto i 12 anni, invece, possono entrare gratuitamente in tutti i musei, i monumenti e i siti archeologici, quindi il pass diventa ancora più conveniente in questo caso, perché basta prenderne due per tutta la famiglia. Acquistando il Jordan Pass non solo non bisogna richiedere il visto, ottenendo già un risparmio iniziale, ma si è esenti da altri costi per gli ingressi, pagando soltanto un prezzo ridotto per accedere ai luoghi da visitare.

Nel complesso conviene senza dubbio comprare il Jordan Pass, poiché richiede una procedura veloce e semplice da effettuare online, ha un costo contenuto e mette a disposizione tante agevolazioni per chi vuole organizzare un viaggio indimenticabile in Giordania. Anche il materiale informatico è di qualità, perciò è possibile prendere spunto dalle brochure per pianificare al meglio l’itinerario e i posti da vedere, specialmente se si viaggia da soli e non ci si avvale del supporto di una guida turistica.

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La Strada dei Re in Giordania, una meraviglia da percorrere

La Giordania da qualche anno a questa parte è una delle mete più gettonate dai viaggiatori italiani. Ma del resto non c’è da sorprendersi: questo è un Paese davvero splendido e la cui ospitalità è particolarmente calorosa e invitante. Nella sua area di 89.342 km², le attrazioni – naturali e non – da fermarsi a visitare sono davvero numerosissime, ma oggi vogliamo farvi percorrere un itinerario eccezionale e, dal nostro punto di vista, imperdibile: la Strada dei Re.

Da Amman a Petra solcando la Strada dei Re

Facciamo una premessa: se la vostra intenzione è quella di fare un viaggio itinerante in Giordania, la miglior soluzione è affittare un’automobile. Mezzi pubblici ce ne sono, ma pochi e non del tutto affidabili.

Tra i percorsi da intraprendere su quattro ruote svetta per pura meraviglia la Strada dei Re che consente persino di fare un viaggio nel viaggio, catapultandovi contemporaneamente indietro nel tempo.

Correndo lungo la spina dorsale dell’altopiano centrale della Giordania, conta oltre 5.000 anni e all’epoca rappresentava la via di commercio principale che collegava l’Africa con la Mesopotamia. Ma non solo. Nel corso dei secoli è stata anche utilizzata come importante via di pellegrinaggio per i cristiani, tanto che la “Bibbia” la ricorda per il divieto di percorrerla imposto dal Re di Edom a Mosè.

tappe strada dei re giordania

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Luogo la Strada dei Re

Cosa vedere lungo la Strada dei Re

La Strada dei Re in Giordania, detta anche King’s Highway, permette di approdare in luoghi biblici in posizione panoramica, districarsi tra raffinati mosaici romani, rimanere affascinati dai ben conservati castelli dei crociati e ammirare alcuni spaccati della vita comune del Paese.

In realtà questo tragitto leggendario passa in mezzo ad altre due strade: la Strada Panoramica del Mar Morto e la Desert Highway, l’autostrada che attraversa il deserto. È fondamentale, quindi, non confondersi e prendere il giusto percorso per fare un viaggio on the road tra curve e scenari lunari. Ma quali sono le tappe da fare lungo la Strada dei Re?

Madaba, la città dei mosaici

Partendo da Amman, la fascinosa Capitale della Giordania, la prima sosta da fare lungo la Strada dei Re è Madaba. Essa si distingue per essere una graziosa cittadina che conserva gelosamente dei preziosi mosaici di epoca bizantina. Il più famoso riveste il pavimento della Chiesa di San Giorgio e rappresenta una carta geografica.

Madaba è anche una delle città più accoglienti di tutta la Giordania, così come un caso esemplare di tolleranza religiosa. Altre  attrazioni da non perdere da queste parti sono il suo mercato zeppo di gente e di bambini che corrono per strada, e il suo Parco Archeologico che possiamo definire un vero e proprio museo a cielo aperto.

Monte Nebo, dove Mosè contemplò la terra promessa

Come vi abbiamo accennato in precedenza, percorrere la Strada dei Re in Giordania vuol dire anche ritrovarsi al cospetto di luoghi biblici. Uno di questi è il Monte Nebo dove, secondo la tradizione, Mosè contemplò per la prima volta la Terra Promessa.

Monte Nebo giordania

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Il panorama dal Monte Nebo

Si narra che Mosè fu sepolto nei pressi del monte, anche se al momento gli studiosi non concordano su dove si trovi esattamente la sua tomba. Non a caso sulla vetta prende vita un Memoriale dedicato a lui che, al contempo, permette di ammirare un paesaggio sublime che riesce persino a raggiungere Israele e i Territori Palestinesi.

Wadi Mujib, un panorama da non perdere

A seguito del Monte Nebo, dopo aver guidato tra una curva e un’altra, arriverete sopra alle gole del Wadi Mujib. Il paesaggio che si aprirà di fronte ai vostri occhi sarà surreale: è orgogliosamente definito “il Grand Canyon della Giordania”. Ma non solo. È importante anche per il significato storico in quanto anticamente segnava il confine tra il regno degli amoriti e quello dei moabiti. Si ritiene, inoltre, che Mosè lo abbia attraversato a piedi.

Continuando a solcare la serie di tornanti che caratterizzano questo tratto di strada, arriverete alla diga di Wadi Mujib, per poi continuare tra scenari desertici di incontaminata bellezza.

La soluzione migliore sarebbe scendere dall’auto e attraversare la gola, ma se il tempo a vostra disposizione sarà poco vale comunque la pena viaggiare lungo il bordo del canyon.

Le imponenti rovine di Ar-Rabba

Un’altra tappa da fare lungo la Strada dei Re sono le imponenti rovine di Ar-Rabba, una città santa dove poter contemplare quel che rimane di un tempio romano risalente alla fine del II secolo d.C. e altri edifici di epoca romana e bizantina.

Il Castello di Karak

Degna di nota è anche una sosta anche presso il Castello di Karak, risalente al 1142, che a suo tempo fu teatro degli scontri tra i crociati e le truppe musulmane di Saladino.

Castello di Karak giordania

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Il Castello di Karak

Oggi ridotto in rovina, consente di scoprire i suoi sotterranei, un paio di passaggi segreti, qualche stanza e il Museo Archeologico di al-Karak. Senza dimenticare che si trova in un’invidiabile posizione panoramica con scenari completamente diversi rispetto ad altri castelli che sorgono nel deserto.

Dana con la sua Riserva

Arroccato su un profondo precipizio, il grazioso villaggio in pietra di Dana regala una vista straordinaria e anche la possibilità di visitare la sua Riserva della Biosfera: una serie di gole impreziosite da una rigogliosa vegetazione e paesaggi di rocce calcaree e sabbiose.

Questa è la più grande Riserva Naturale della Giordania ed è famosa anche per i molti sentieri escursionistici. Ciò vuol dire che tale tappa si rivela un posto perfetto per trascorrere qualche giorno, soprattutto durante la primavera poiché le sue colline sono tutte in fiore.

L’importante Castello di Shobak

Siamo quasi arrivati al termine della Strada dei Re, ma prima di giungere alla tappa finale è necessario fare una sosta presso il Castello di Shobak che è noto per essere il più importante tra i castelli crociati.

Sfortunatamente oggi resta solo una piccola parte di tutto l’antico complesso, ma passeggiare tra le sue mura è comunque un’esperienza da provare, anche solo per il favoloso panorama che si osserva da lassù.

Piccola Petra e Petra

La Strada dei Re in Giordania termina con due mete a dir poco sublimi: Piccola Petra e Petra. La prima vi consentirà di scoprire edifici scolpiti nelle pareti dei canyon di arenaria che non hanno niente da invidiare a quelli presenti in zona.

La seconda, invece, è forse la destinazione più famosa di tutto il Paese, un luogo spettacolare tanto da essere Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1985. Dal 2007, inoltre, Petra è una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno, un incanto da scoprire almeno una volta nella vita.

Petra strada dei re

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Il Tesoro di Petra
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Giordania, la terra che ha conquistato anche Chiara Ferragni

Terra ospitale fin dai tempi antichissimi, la Giordania racchiude monumenti spettacolari che da sempre attirano viaggiatori da tutto il mondo. Non stupisce, quindi, che il suo fascino abbia stregato anche Chiara Ferragni, che ha approfittato del ponte dei morti per la sua prima vacanza nella perla del Medio Oriente insieme agli amici. Per l’occasione, la nota influencer ha scelto di soggiornare nel cuore di Amman, al Ritz-Carlton, iconico hotel di lusso situato in posizione centrale nel quinto circolo della città, che spicca con eleganza nello skyline occidentale della capitale. L’inizio perfetto di un’esperienza da mille e una notte.

Amman, cosa vedere nella capitale della Giordania

La Giordania è una destinazione appagante anche per un viaggio breve, grazie alle sue dimensioni relativamente ridotte. Il miglior punto di partenza per conoscerne la storia è sicuramente Amman, una città ricca di contrasti di cui ci si innamora al primo sguardo. Situata in una zona collinare tra il deserto e la fertile Valle del Giordano, sorprende con il suo incomparabile mix di antico e moderno.

Nel suo cuore commerciale, lo sguardo si perde tra edifici ultra contemporanei, alberghi e ristoranti eleganti, boutique e gallerie d’arte che si affiancano a piccole botteghe artigiane e caffè tradizionali. Sulla sommità della sua collina più alta (Al Qala’a), invece, svela la sua anima più antica con la Cittadella, uno dei luoghi più seducenti della capitale, non a caso la prima attrazione visitata da Chiara Ferragni.

Il sito archeologico è situato a 850 metri sul livello del mare e custodisce i resti dell’antica Rabbat-Ammon. Le sue origini risalgono all’Età del Bronzo, ed è famoso per l’incredibile concentrazione di reperti risalenti a diverse civiltà e per monumenti straordinari come il Tempio di Ercole, di epoca romana, il complesso del Palazzo Omayyadi e i resti della Basilica Bizantina. Una delle magie imperdibili è il panorama dell’Anfiteatro Romano che sorge ai piedi della collina, dall’alto dell’acropoli: la veduta è ancora più emozionante al tramonto.

La capitale giordana è anche la meta preferita dagli appassionati dei Souk. Dal mercato di frutta, verdura e spezie nel centro storico della città a quello dei vestiti vintage, passando per prodotti di artigianato locale, tappeti, pop-up cafè, cibo di strada e spettacoli dal vivo di bande e musicisti locali. Un tripudio di sapori, profumi, colori, voci che porta alla scoperta di veri tesori.

Le meraviglie imperdibili della Giordania

Se volete sorprendervi ancora di più, c’è il magnifico sito archeologico di Petra, a circa 250 km a sud della capitale Amman, uno dei tesori nazionali della Giordania, Conosciuta come la ‘Città Rosa’ o la ‘Città Perduta’, è l’eredità dei Nabatei, un popolo arabo che si stabilì nel sud dell Paese più di 2.000 anni fa. Ammirata un tempo per l’architettura massiccia e l’ingegnoso complesso di dighe e canali d’acqua, è Patrimonio dell’umanità UNESCO e una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno.

Se amate le escursioni, un altro luogo senza tempo da visitare è il deserto roccioso Wadi Rum, dove il tempo e i venti hanno scolpito gli imponenti e maestosi grattacieli di roccia. Una destinazione perfetta per il benessere della mente e del corpo, con le sorgenti di Lawrence d’Arabia e la montagna dei “Sette Pilastri della Saggezza”. Lo scrittore gallese ed ufficiale Thomas Edward Lawrence, che qui stabilì la sua base operativa per guidare la rivolta araba nel 1917-18, definì questo luogo meraviglioso “immenso, echeggiante, simile ad una divinità”. Un influencer di altri tempi.

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Giordania, alla scoperta di Irbid, Capitale della cultura araba

Nell’estremo Nord della Giordania, a pochi chilometri dal confine con la Siria, c’è un gioiello che merita di essere scoperto. A un’ora e mezza da Amman e a tre quarti d’ora dall’antica città di Jerash, Irbid è uno dei siti storici meno noti del Paese e che nasconde un vero tesoro. E dire che sarebbe la seconda città più grande della Giordania, dopo la Capitale naturalmente.

Il Ministero della cultura e della gioventù giordana ha eletto Irbid Capitale della cultura araba. Con le sue radici culturali, che risalgono a secoli fa, la città di Irbid è stata un centro di poesia, arte, teatro e canto e ha donato al mondo arabo diverse icone.

Questo titolo appena conferitole fornisce l’occasione per andare alla scoperta di Irbid ed esplorare i contributi storici e contemporanei della città alla cultura.

Per tutto l’anno, la città ospiterà eventi culturali e mostre per mettere in luce quelle figure politiche, letterarie e sociali che hanno contribuito a elevare lo status di questa città come modello culturale per tutto il mondo arabo.

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Fonte: Wikimedia Commons – Sana Janakat

Un’antica casa a Irbid

Perché visitare Irbid

Dove oggi sorge la città di Irbid, sono stati ritrovati reperti della prima età del bronzo e tombe dell’età del ferro, a testimonianza del fatto che si tratti di un’area abitata fin dai tempi antichi.

Irbid è anche menzionata nella Bibbia con il nome di “Beth Arbel”, mentre durante l’Impero Romano, quando veniva chiamata con il nome di “Arbela” o “Arabella”, fu una città di secondo piano rispetto alla vicina Abila (Quwayliba), oggi uno dei più importanti siti archeologici della Giordania, risalente, secondo i ritrovamenti rinvenuti, al 3.500 a.C… Entrambe, però, facevano parte della cosiddetta Decapoli, un insieme di dieci città ubicate collocate nei pressi di quella che un tempo era la frontiera orientale dell’Impero Romano, fra le attuali Giordania, Siria e Israele.

Ma l’antico passato di questa città giace ancora nascosto sotto strade e edifici moderni. Ed è un vero tesoro quello che molto probabilmente cela ancora oggi.

A parte il tell (“tumulo”) che sorge nel centro della città, oggi sopravvivono pochissime testimonianze dell’illustre passato di Irbid. Molto di ciò che è stato recuperato negli anni è esposto all’interno del Museo archeologico che racconta la storia non soltanto della città ma di tutta la Giordania, a partire dalle prime suppellettili risalenti a 9.000 anni fa portati alla luce nei pressi dell’odierna Amman.

Anche il Museo Dar as Saraya, ricavato in una splendida villa d’epoca dell’800 costruita dagli Ottomani nel tipico stile dei caravanserragli come prigione, ospita manufatti locali che raccontano la lunga storia di Irbid.

Un luogo inaspettato

Irbid è sede di una delle più importanti università della Giordania, la Yarmouk University, e attira tantissimi giovani da ogni angolo del Paese, e non solo. Non sono moltissimi i turisti che la visitano, ecco perché può essere ancora apprezzata per la sua autenticità: lo stile di vita degli abitanti, i luoghi da loro frequentati non sono ancora stati contaminati dal turismo di massa. I locali dove mangiare, gli stand di street food, i bar dove fumare il narghilè sanno di Giordania.

Punto di partenza per esplorazioni

Irbid è anche il punto di partenza ideale per esplorare una parte di Giordania lontana dalle rotte più turistiche e dalle orde di gente. Basti pensare che dista più di quattro ore d’auto da Petra, il sito più visitato del Paese.

Da qui si possono invece visitare alcuni siti molto belli come Umm Quais, l’antica città Romana di Gadara, sui rilievi che dominano la Valle del Giordano, con le sue magnifiche rovine e i due teatri antichi. Sarebbe anche il luogo dove, secondo la Bibbia, Gesù compì uno dei suoi miracoli più prodigiosi, liberando due uomini posseduti dai demoni. Per questo motivo Gadara è anche una meta di pellegrinaggio.

Da Irbid si raggiunge facilmente anche il sito archeologico di Pella, i cui scavi hanno rivelato la presenza di insediamenti risalenti a 11mila anni prima della nascita di Cristo. La parte visitabile attualmente è molto piccola rispetto a ciò deve ancora essere scoperto e si cela nel sottosuolo.

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Perché è il momento di tornare in Giordania

Dallo scorso 1° marzo, la Giordania ha riaperto definitivamente le porte ai turisti internazionali, senza più restrizioni né richiesta di tamponi. E gli italiani non vedevano l’ora.

La Giordania è infatti uno dei Paesi più affascinanti del mondo, che cela ancora molti segreti, tutti da scoprire. Ci han fatto sognare le immagini dello spettacolare deserto del Wadi Rum e la bellezza mozzafiato del Wadi Araba nel colossal “Dune”, uscito nel 2021, che agli Oscar 2022 si è aggiudicato ben sei statuette, tra cui quella per la miglior fotografia e la miglior scenografia. E ci fanno strabuzzare gli occhi le numerose scoperte archeologiche che continuano a essere fatte.

Il Paese ha così messo subito a disposizione dei viaggiatori diversi voli diretti ad Amman, la Capitale. A partire dalla compagnia aerea di bandiera, la Royal Jordanian, che ha ripristinato cinque voli settimanali in partenza da Roma Fiumicino. Ryanair ha raddoppiato gli operativi settimanali da Bergamo, passando da due a quattro, e ha mantenuto i due voli settimanali da Bologna e Roma Fiumicino. Si è infine aggiunta la low cost Wizzair, con due voli settimanali da Milano Malpensa e da Roma Fiumicino. In sole tre ore si può raggiungere la Giordania da quattro città d’Italia.

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Petra, l’attrazione numero uno della Giordania

Non ci sono più scuse, dunque, per non tornare a visitare la Giordania. E, in occasione della BIT di Milano, la fiera dedicata al turismo, abbiamo incontrato il direttore marketing di VisitJordan, Ahmad al Hmoud, venuto in Italia a promuovere il nuovo volto del “regno del tempo”.

Perché gli italiani dovrebbero scegliere la Giordania per i prossimi viaggi?

“Agli italiani piacciono i viaggi culturali e dove c’è ricchezza di storia, una cosa che hanno in comune con la Giordania, siamo entrambi Mediterranei e veniamo da antiche civiltà. La Giordania è il luogo ideale dove c’è la storia nabatea e quella romana (alle porte di Amman c’è la seconda città romana meglio conservata al mondo dopo Roma, Jerash). Ma agli italiani piacciono anche il deserto del Wadi Rum, il Mar Rosso di Aqaba, il Mar Morto, Nel 2019 gli italiani rappresentavano il primo mercato d’Europa per la Giordania, e ci aspettiamo che anche per il 2022 torneremo ai numeri pre-pandemia”.

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Il deserto del Wadi Rum in Giordania

Mentre la Giordania era chiusa per i turisti italiani, cosa è successo di nuovo?

“Innanzitutto, nel 2021 abbiamo lanciato il nuovo brand “Kingdom of Time” (“regno del tempo”) per spiegare che è giunto il momento di scoprire una nuova Giordania con tante nuove attività e dare una nuova identità al Paese. Durante la pandemia abbiamo cercato di supportare l’industria del turismo e aperto nuovi hotel e altri ne stanno per aprire”.

Ci sono luoghi meno turistici rispetto a Petra che gli italiani dovrebbero visitare?

“Ora che i turisti dei Paesi vicini e da tutto il mondo stanno tornando, Petra sta tornando a riempirsi come un tempo. Naturalmente è il nostro sito principale, ma non c’è solo Petra. Ora abbiamo una nuova città sulla mappa della Giordania che si chiama Al-Salt che dall’anno scorso è Patrimonio Unesco, il sesto del Paese, un luogo unico dove scoprire la convivenza tra musulmani e cristiani dove fare esperienze autentiche (era un importante snodo commerciale tra il deserto orientale e l’Occidente durante il periodo ottomano, ndr). Ci sono ancora pochi hotel, sono soprattutto appartamenti ma non appena inizieranno ad arrivare molti turisti la situazione cambierà, anche se è molto vicina ad Amman quindi ci si può andare anche in giornata.

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Al-Salt, Patrimonio Unesco della Giordania

La Giordania fa parte anche della Terra Santa, il luogo del battesimo di Cristo si trova sul lato giordano. Abbiamo grandi piani per sviluppare questo luogo ed entro un anno e mezzo apriremo chiese e luoghi sacri per accogliere il turismo religioso.

Poi naturalmente ci sono tutte le altre attrazioni della Giordania, come il Wadi Rum. C’è chi viene in Giordania solo per stare nel deserto. C’è il Mar Morto che è una meraviglia della natura, il punto più basso della Terra dove si può galleggiare nell’acqua e rilassarsi. Qui ci sono tantissimi hotel di lusso e altri stanno per aprire. Il Mar Rosso, dove i turisti vanno per fare immersioni. E poi c’è la Capitale Amman che ha molto da offrire sia nella parte moderna sia in quella antica, è una città dove c’è molto da fare, dai ristoranti ai divertimenti ma c’è anche storia e cultura”.

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L’antica Jerash, alle porte di Amman

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Scoperta sensazionale in Giordania: rinvenuto un sito antichissimo

Potrebbe essere una delle strutture create dall’uomo più antiche del mondo quella che è stata appena rinvenuta nel deserto della Giordania. Un ritrovamento che risale a 9mila anni fa. Si tratta di un luogo di caccia rituale dell’età della pietra, risalente al 7000 a.C.

Le strutture scoperte dagli archeologi che stavano scavando in quella zona mostrano che gli umani stavano radunando e cacciando gazzelle molto prima di quanto si pensasse. La scoperta è ritenuta così eccezionale in quanto non si pensava che gli uomini conoscessero tecniche di caccia tanto evolute in quel periodo dell’età della pietra.

Cosa è stato scoperto

Il team formato da esperti francesi e giordani ha anche trovato nel sito oltre 250 reperti, comprese alcune figurine di animali, che ritiene siano state utilizzate nei rituali per invocare forze soprannaturali per battute di caccia di successo.

Gli oggetti, che includono due stele con sagome umane, di cui una alta 1,12 metri, sono alcuni dei più antichi pezzi artistici mai trovati in Medioriente. “Questo è un sito unico”, ha commentato Wael Abu Azizeh, il co-direttore della squadra archeologica francese “in cui grandi quantità di gazzelle sono state cacciate in complessi rituali. Non ha rivali al mondo dall’età della pietra”.

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Le stele dalle sembianze umane rinvenute in Giordania

Gli esperti hanno trovato mura di pietra convergenti, lunghi diversi chilometri, che servivano per intrappolare le gazzelle in un’area ristretta dove potevano essere cacciate più facilmente.

Una scoperta eccezionale

Sebbene tali trappole, dette ‘aquiloni del deserto‘, possano essere trovate anche altrove nei paesaggi aridi del Medioriente e del Sud-Ovest asiatico, dall’Arabia Saudita alla Siria, Turchia e Kazakhstan, si ritiene che quelle giordane siano le più antiche, meglio conservate e più grandi, hanno affermato gli esperti.

“Attestano l’ascesa di strategie di caccia di massa estremamente sofisticate, inaspettate in un lasso di tempo così precoce”, afferma una dichiarazione del Progetto archeologico della Badia sudorientale (SEBAP) che lavora sul sito dal 2013.

Le abitazioni circolari dell’insediamento a forma di capanna e le grandi quantità di resti di gazzelle mostrano che gli abitanti non stavano solo cacciando per i loro bisogni, ma anche per effettuare scambi con gli insediamenti vicini.

La valenza storica (e turistica)

Il ministro del Turismo giordano, Nayef al Fayez, ha dichiarato che le scoperte sono un’aggiunta spettacolare alle gemme archeologiche della Giordania, tra cui spiccano già la città di Petra, scavata nella roccia del deserto, la città romana di Jerash e i castelli del deserto. “I siti archeologici in Giordania”, ha commetato “hanno un grande valore sociale, culturale ed economico a livello nazionale e internazionale, in quanto sono parte integrante della storia, della civiltà e dell’identità oltre ad essere attrazioni turistiche”.

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Il sito scoperto in Giordania