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In arrivo una nuova nave per crociere di lusso nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è una delle rotte più rinomate e gettonate per le crociere di lusso sulle grandi navi: questa tipologia di viaggio promette esperienze straordinarie ed è sicuramente una delle vacanze da provare almeno una volta nella vita.

Le destinazioni più frequentemente coperte dalle crociere su navi di lusso sono l’Italia, la Francia, la Spagna, la Grecia, la Turchia, la Croazia e altri paesi della costa mediterranea. Solitamente, infatti, queste crociere includono soste in importanti città come Barcellona, Roma, Atene e Venezia, nonché visite a isole famose come Santorini, Capri e Mykonos.

Per prenotare un viaggio su una crociera con nave di lusso è necessario rivolgersi alle più famose e affidabili compagnie di navigazione che si specializzano nel settore: le navi utilizzate per le crociere nel Mediterraneo sono dotate di ogni comfort, svago e servizi di alta qualità, quali suite, ristoranti gourmet, spa, piscine e molto altro ancora.

La notizia fresca è che lo scorso 12 luglio è stata consegnata da parte dell’azienda produttrice francese Chantiers de l’Atlantique una nuova nave di lusso per Ritz-Carlton Yacht Collection, l’Ilma. Questo incredibile superywatch è destinato a partire ufficialmente in autunno e sicuramente sorprenderà i passeggeri con il suo design di classe e i comfort di standard elevato.

Ilma, la nuova nave per il Mediterraneo

Il nome della nuova nave per crociere di lusso realizzata da Chantiers de l’Atlantique, Ilma, ha origine dalla parola maltese utilizzata per “acqua”: questa nuovissima imbarcazione misura 241 metri ed è in grado di ospitare fino a 448 passeggeri distribuiti in 224 suite con terrazze. Ognuna delle suite di Ilma misura circa 90 metri quadrati (praticamente un vero e proprio appartamento!) e agli ospiti saranno riservati servizi esclusivi, come quelli di consueto attivi e offerti nei superyacht. Tra questi servizi menzioniamo la palestra, una sala massaggi, le piscine, la terrazza per gli aperitivi all’aperto e un raffinato humidor per sigari e bevande.

La nave è contraddistinta da un design elegante, con finiture interne realizzate dallo studio di architettura e design con sede a Londra “Ad Associates e del lighting designer Dpa”. Gli esterni di Ilma, invece, riflettono la visione artistica e funzionale dello studio di design di Helsinki, “Aivan”. Ilma è comunque stata progettata e costruita secondo “i più alti standard di lusso in termini di esperienza degli ospiti, innovazione tecnica e artigianalità” come espresso da Arnaud Le Joncour, vicepresidente senior vendite e marketing di Chantiers de l’Atlantique.

La cerimonia di consegna di Ilma

Alla cerimonia di consegna – avvenuta nei tempi già previsti il 12 luglio 2024 –  hanno partecipato anche Ernesto Fara, presidente e direttore finanziario di The Ritz-Carlton Yacht Collection e il direttore generale di Chantiers de l’Atlantique Laurent Castaing, nonché il capitano Steve MacBeath in compagnia di oltre 350 persone che avranno l’onore di salire a bordo di Ilma prima del consueto viaggio di inaugurazione previsto in partenza da Monte Carlo il prossimo 2 settembre.

Dopo la consegna dell’Ilma, la nuova nave per crociere di lusso destinata al circuito di navigazione del Mediterraneo, Jim Murren, presidente esecutivo e CEO della The Ritz-Carlton Yacht Collection ha dichiarato il suo entusiasmo con queste parole: “questo è il culmine di una visione condivisa e della ricerca incessante dell’eccellenza, una testimonianza della maestria e della dedizione di tutti coloro che vi hanno partecipato. Siamo profondamente grati alle eccezionali squadre qui a Chantiers de l’Atlantique, il cui duro lavoro e passione hanno dato vita a questa visione”.

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Olimpiadi di Parigi 2024, le location più spettacolari delle gare

A cento anni esatti dall’ultima volta in cui la città ha ospitato le Olimpiadi, questa estate – dal 26 luglio all’11 agosto – la Francia ospita le Olimpiadi, ancora una volta, accogliendo partecipanti e visitatori da ogni parte del mondo con il suo fascino di sempre.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 si terranno in diverse sedi in tutta la Francia, in una combinazione unica di luoghi leggendari e impianti eco-responsabili, pensati appositamente per l’occasione. Parigi, come città ospitante, avrà il maggior numero di sedi olimpiche, seguita da altre regioni del paese.

Quali sono le location olimpiche 2024

Con un totale di 39 sedi olimpiche in tutta la Francia, dai luoghi più iconici a quelli più eco-responsabili, le Olimpiadi di Parigi 2024 promettono di essere un’esperienza unica che combina sport, cultura e sostenibilità.

Parigi occuperà il primo posto sul podio con 15 sedi olimpiche per i Giochi del 2024, tra cui lo stadio Parco dei Principi per il calcio, l’Arena Bercy per la pallacanestro e la ginnastica artistica, e lo stadio Roland Garros per il tennis. Inoltre, verranno costruiti nuovi impianti, come l’Arena Porte de la Chapelle, un sito eco-progettato con ampie superfici verdi e materiali biologici, che ospiterà eventi come il badminton e la ginnastica ritmica.

In un’esperienza senza precedenti, i luoghi simbolo di Parigi si trasformeranno in arene per uno spettacolo a 360°, combinando patrimonio culturale e prestazioni sportive. La Place de la Concorde ospiterà contest di breakdance e gare di BMX freestyle, il ponte Alexandre III sarà il traguardo della cronometro ciclistica, il Grand Palais sarà la cornice per la scherma e l’Hôtel de Ville darà il via alla leggendaria maratona.

Oltre a Parigi, l’intera regione dell’Ile-de-France si prepara a vivere l’energia degli atleti. Il Castello di Versailles ospiterà le gare di equitazione e pentathlon, mentre lo stadio Yves du Manoir di Colombes sarà il centro delle gare di hockey. Lo Stade de France di Saint-Denis, inaugurato per i Mondiali di calcio del 1998, ospiterà eventi come il rugby a 7, l’atletica e la para-atletica. Il nuovo Centro Acquatico di Saint-Denis sarà una vetrina delle imprese dei campioni nel nuoto artistico, nei tuffi e nella pallanuoto, con il suo design eco-sostenibile e l’uso di materiali riciclati.

Altre sedi includono Lille, che ospiterà le finali di pallamano maschile e femminile nello spettacolare stadio Pierre Mauroy, e la città di Châteauroux nella regione Centre-Val de Loire, dove si svolgeranno le gare di tiro a segno e di para-sport. La zona del Berry, nella stessa regione, ospiterà il Centre National de Tir Sportif, uno dei più grandi impianti di tiro al mondo, che accoglierà numerosi eventi olimpici e paralimpici.

Altre sei città francesi, tra cui Bordeaux, Nantes, Lione, Saint-Etienne, Nizza e Marsiglia, ospiteranno le partite di calcio dei Giochi del 2024. Questo offrirà l’opportunità di rivivere l’atmosfera dei leggendari stadi di calcio, come lo Stadio Geoffroy-Guichard di Saint-Etienne e lo Stadio Beaujoire di Nantes, che festeggerà il suo 40° anniversario nel 2024.

Marsiglia, situata in Provenza, si prepara ad accogliere le competizioni di vela per i Giochi Olimpici del 2024. La città è nota per le sue acque favorevoli alle regate e ospita regolarmente importanti eventi nautici. Circa 330 concorrenti provenienti da 40 nazioni si sfideranno in dieci categorie di vela, tra cui il foil windsurf e il kiteboard.

Le sedi sportive dei Giochi di Parigi 2024 si distinguono anche per le loro innovazioni architettoniche e ambientali. Ad esempio, lo stadio di Bordeaux presenta un design spettacolare con centinaia di pali che richiamano la foresta delle Landes, mentre lo stadio di Nizza è dotato di tetti con pannelli solari. Lo stadio di Lione funziona al 100% con energia rinnovabile, mentre lo stadio Velodrome di Marsiglia recupera il calore e riutilizza l’acqua piovana.

Infine, l’onda di Teahupo’o a Tahiti, una delle più famose e impegnative onde del mondo, ospiterà le competizioni di surf per i Giochi Olimpici del 2024. Questo spettacolo grandioso è stato progettato per rispettare l’ambiente, con la maggior parte delle strutture destinate a essere rimosse dopo la competizione.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

Fonte: iStock

Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

Fonte: iStock

Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Visitare Marsiglia, la città più mediterranea di Francia

Marsiglia, la seconda città più grande della Francia, una delle destinazioni più affascinanti e variegate della costa mediterranea del Paese, in grado di incantare i visitatori con il suo mix unico di storia, cultura e bellezze naturali.

Situata sulla costa meridionale, la città, con il suo porto vivace, le sue strade piene di vita e un’atmosfera che riflette perfettamente l’essenza del Mediterraneo. In questo articolo, vi guideremo attraverso i punti salienti di questa splendida città, offrendovi consigli pratici su cosa vedere, dove mangiare e come godervi al meglio la vostra visita.

Un po’ di storia della città di Marsiglia

Marsiglia, multiculturale e multietnica, è la città più cosmopolita e mediterranea di Francia, primo porto francese e tra i principali del Mediterraneo, venne fondata dai Greci nel 600 a.C. Conosciuta come Massalia in epoca antica, è stata un importante porto commerciale e un crocevia culturale. Durante i secoli, Marsiglia ha visto il passaggio di Romani, Saraceni e Crociati, ognuno dei quali ha lasciato un’impronta indelebile sul tessuto della città. Questa eredità storica è ancora visibile oggi nei suoi monumenti, nei musei e nell’architettura.

Cosa vedere a Marsiglia

Vieux-Port: il Porto Vecchio di Marsiglia

Il cuore della città di Marsiglia è senza ombra di dubbio il Porto Vecchio. Questo porto storico è il punto di partenza ideale per esplorare Marsiglia e le sue vie. Qui è possibile trovare una vivace atmosfera grazie alla presenza di bar, ristoranti e caffè che si affacciano sul mare, oltre che un mercato del pesce giornaliero dove i pescatori locali vendono il pescato fresco. Se si è alla ricerca di relax, passeggiare lungo il porto, ammirando le barche dei pescatori e godendosi il panorama, è sicuramente un’esperienza imperdibile.

Basilica di Notre-Dame de la Garde

La Basilica di Notre-Dame de la Garde è uno dei simboli più riconoscibili di Marsiglia, situata su una collina che domina la città. Questa maestosa chiesa, che venne costruita nel diciannovesimo secolo, offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sul Mar Mediterraneo. All’interno della Basilica è possibile ammirare splendidi mosaici ed affreschi, oltre che una serie di ex-voto lasciati dai marinai in segno di gratitudine per i viaggi sicuri, una donazione in segno di una grazia ricevuta.

Le Panier, storico quartiere di Marsiglia

Le Panier è il quartiere più antico di Marsiglia: un vero e proprio labirinto di stradine pittoresche, piazzette accoglienti e case colorate. Questo quartiere è il luogo ideale per perdersi e scoprire l’autentico spirito marsigliese della città. È possibile trovare numerosi atelier di artisti, botteghe artigiane e caffè caratteristici. Tra i punti di interesse principali del quartiere Le Panier ci sono la Vieille Charité, un antico ospizio che oggi ospita musei e mostre, e la Place des Moulins, una tranquilla piazza con una vista incantevole.

MuCEM – Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo

Il MuCEM è un museo moderno ed innovativo dedicato alla storia e alle culture del Mediterraneo. La struttura è situata vicino al Vieux-Port, all’interno di un edificio iconico progettato dal famoso architetto Rudy Ricciotti. Le collezioni del MuCEM variano dall’antichità fino ai giorni nostri ed includono oggetti, fotografie, filmati e opere d’arte che raccontano la storia delle civiltà mediterranee. Oltre alle esposizioni permanenti, il MuCEM ospita regolarmente mostre temporanee di grande interesse.

La fortezza: Château d’If

Questa fortezza venne resa famosa dal romanzo “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, il Château d’If è un’antica fortezza situata su un’isola al largo della costa di Marsiglia. Costruito nel XVI secolo, il castello fu utilizzato come prigione e ospitò molti prigionieri politici nel corso dei secoli. Una visita al Château d’If offre non solo un viaggio nella storia, ma anche una vista mozzafiato sulla città e sul mare circostante. È possibile raggiungere l’isola con una breve corsa in traghetto dal Vieux-Port.

La Canebière, la strada principale di Marsiglia

La Canebière è la strada principale di Marsiglia, una via storica che collega il Porto Vecchio con la città nuova. Un tempo questa strada era il centro commerciale e sociale della città, oggi la Canebière è un luogo animato dove si trovano numerosi negozi, ristoranti e caffè. Passeggiare lungo questa strada permette di cogliere l’essenza della vita quotidiana marsigliese e di apprezzare l’architettura degli edifici storici che la caratterizzano.

Le spiagge più belle di Marsiglia

Marsiglia è famosa anche per le sue splendide spiagge e calette, che offrono il perfetto rifugio per chi vuole scappare dalla confusione della città. Tra le spiagge più famose ci sono la spiaggia dei Catalani, situata vicino al centro, e la plage du Prado, un ampio litorale sabbioso ideale per famiglie e sportivi. Per chi preferisce, invece, luoghi più tranquilli e nascosti, le calette di Marsiglia sono un vero paradiso naturale. Ecco quali non perdere nei dintorni di Marsiglia, luoghi che rientrano sicuramente fra le spiagge più belle della Francia:

Calanco d’En-Vau

Il calanco d’En-Vau è considerata come una delle più spettacolari di questa regione mediterranea. La caletta è situata tra Marsiglia e la città di Cassis, ed è molto famosa per le sue scogliere, alte e calcaree, che si levano sopra le acque smeraldo della costa. La bellezza naturale di questo luogo, così spettacolare, e le acque cristalline sono perfette per attività come nuoto e snorkeling. Anche se l’accesso richiede una camminata impegnativa, si attraversano sentieri panoramici e l’isolamento e la tranquillità che si trova all’arrivo rendono ogni sforzo più che gratificante.

Calanco di Sormiou

Il Calanco di Sormiou è uno dei calanchi più grandi ed accessibili della zona. Questo luogo è in grado di offrire un mix perfetto di bellezza naturale e comodità, con le sue acque turchesi, ideali per il nuoto e la vita marina abbondante che la rende la scelta migliore per gli amanti dello snorkeling. Il calanco di Sormiou è circondato da tradizionali case di pescatori ed una spiaggia di ciottoli, che creano un’atmosfera unica. In estate, è possibile raggiungere Sormiou in auto con un permesso speciale, rendendo questa spiaggia più accessibile rispetto alle altre.

Vista del Calanco di Sormiou, nei pressi di Marsiglia, Francia

Fonte: iStock

Il Calanco di Sormiou, nei pressi di Marsiglia, in Provenza

Spiaggia dei Catalani

Se, invece, si preferisce una spiaggia cittadina, con tutte le comodità a portata di mano, la plages des Catalans, o spiaggia dei Catalani, è la scelta ideale. È una spiaggia situata vicino al centro cittadino di Marsiglia, con sabbia fine e facilmente raggiungibile. È perfetta per chi desidera combinare una giornata al mare con la possibilità di esplorare la città. La spiaggia è ben attrezzata con bar, ristoranti e strutture sportive. Inoltre, la vista sul Porto Vecchio e la possibilità di fare una nuotata rinfrescante ne fanno una destinazione popolare sia per i locali che per i turisti.

Alcuni consigli pratici per visitare Marsiglia

Come arrivare a Marsiglia

Marsiglia è ben collegata con il resto della Francia e con numerose città europee. Qui, infatti, è presente l’Aeroporto di Marsiglia Provenza, situato a circa 25 chilometri dal centro città, che offre voli nazionali e internazionali. Dall’aeroporto, è possibile raggiungere il centro con il servizio navetta o con un treno regionale. La città di Marsiglia è anche ben servita da una rete ferroviaria efficiente, compresi treni ad alta velocità, che collegano la città di Marsiglia con Parigi in poche ore.

La città di Marsiglia è offre qualcosa per tutti, dagli amanti della storia e della cultura agli appassionati di cucina, ma anche mare ed attività all’aperto. Grazie al suo mix di tradizione e modernità, questa affascinante metropoli mediterranea è in grado di sorprendere e conquistare tutti i suoi visitatori, creando ricordi unici ed esperienze indimenticabili.

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Itinerario in Camargue tra borghi, cavalli e saline

Uno scenario fiabesco dove cavalli bianchi, fenicotteri e tori incontrano saline misteriose e borghi senza tempo. Stiamo parlando di Camargue, una regione del sud della Francia considerata tra le più magiche e affascinanti. Il perché è molto semplice: qui la bellezza selvaggia del territorio si sposa alla perfezione con le tradizioni di una cultura millenaria che affianca la soavità della Francia al calore e alla vivacità spagnola. Quest’area è formata dal delta del fiume Rodano ed è costituita soprattutto da saline, estendendosi a sud di Arles per oltre 30 chilometri.

Molto diversa dal resto della Provenza, dai campi di lavanda al glamour della Costa Azzurra, Camargue conquista con il suo fascino selvaggio da assaporare in un itinerario di tre giorni alla scoperta dei suoi luoghi più belli. Preparatevi a danzare con i gitani, a lasciarvi ammaliare da animali splendidi e a perdervi tra le strade acciottolate di antichi borghi.

Giorno 1: a spasso tra borghi e saline

Da dove partire per scoprire la regione di Camargue se non dalla sua porta d’accesso? La città di Arles è un luogo ricco di storia che affonda le sue radici nell’epoca del glorioso impero romano testimoniato dai resti di imponenti monumenti come il teatro antico, le terme di Costantino, numerosi templi e obelischi. Patrimonio UNESCO, Arles fu anche la casa di Van Gogh per un anno, dal 1888 al 1889, dove creò oltre 300 opere d’arte tra cui “Terrasse de Cafe La Nuit”. Questo café esiste ancora ed è inutile dirvi che rappresenta uno degli spot più fotografati!

La seconda tappa da non perdere è Aigues Mortes, città fortificata ed ex quartier generale dei cavalieri templari, da dove partì la crociata del XIII secolo. Passeggiare sulle sue mura, alte 10 metri, vi permetterà di godere di una vista mozzafiato sul territorio circostante, mentre il suo centro storico, un labirinto di vicoli acciottolati e casette colorate, brulica di vita. Da qui si raggiungono facilmente le Saline du Midi d’Aigues-Mortesil luogo perfetto dove terminare il vostro primo giorno di viaggio perché le distese sconfinate di vasche di sale si tingono di rosa al tramonto, creando uno spettacolo indimenticabile.

Anfiteatro di Arles

Fonte: iStock

Anfiteatro romano ad Arles

Giorno 2: parchi naturali e cavalli bianchi

Amanti della natura, il secondo giorno è dedicato interamente a voi. Uno dei luoghi più belli da scoprire nella regione di Camargue è sicuramente il Parco Naturale Regionale, protetto dal 1970, dove distese infinite di paludi salate fanno da casa a fenicotteri rosa, tori neri e cavalli bianchi. In questo ecosistema vive anche una straordinaria varietà di flora e fauna, tra cui oltre 250 specie di uccelli, 40 specie di mammiferi e diverse specie di pesci e rettili. Il parco custodisce anche la cultura e tradizione tramandata dai guardiani dei cavalli, noti come “gardians” che, con le loro mandrie di tori selvatici, sono parte integrante del paesaggio.

Un altro parco da segnare sul vostro itinerario è quello ornitologico di Pont de Gau, perfetto per gli appassionati di birdwatching. Questa piccola area lunga 7 chilometri ospita oltre 200 specie diverse di volatili, tra cui i famosi fenicotteri rosa. Qui potrete passeggiare lungo i sentieri e ammirare da vicino questi eleganti animali nel loro ambiente naturale, oltre che aironi, garzette, ibis, gabbiani, avocette e molti altri uccelli, sia migratori che residenti.

Giorno 3: relax sulle spiagge e feste gitane

Non solo parchi naturali, borghi antichi e saline, la regione di Camargue vanta anche chilometri di spiagge dove le dune di sabbia si alternano ad acque cristalline. L’ultimo giorno del vostro itinerario trascorretelo nel relax della costa, tranquilla e dall’atmosfera incontaminata. Tra le spiagge più belle ci sono la Plage de l’Espiguette, a Le Grau-du-Roi, caratterizzata da sette chilometri di sabbia fine e acque turchesi, perfetta per famiglie e amanti degli sport acquatici, la Plage de Beauduc, immersa nella Riserva Naturale Nazionale della Camargue, e la Plage de Piemanson, la più selvaggia e famosa per i suoi venti, ideali per praticare sport quali il kitesurf e windsurf.

Tra un tuffo e l’altro potete fare sosta nella città costiera di Saintes-Maries-de-la-Mer, famosa non solo per le sue spiagge, ma anche per la festa gitana de Le Pèlegrinage des Gitans, organizzata ogni anno nel mese di maggio. In questa occasione, migliaia di Rom, Sinti e Manouches provenienti da tutta Europa si riuniscono per celebrare la loro santa patrona, Sara la Nera, e per onorare le loro tradizioni ancestrali.

Come arrivare in Camargue

Raggiungere Camargue è molto semplice, soprattutto dal Nord Italia. Chi viaggia in automobile deve considerare una distanza di 580 chilometri da Milano, 430 da Torino e 460 da Genova. Consigliamo di accedere attraverso la Liguria, percorrendo l’autostrada A10 Genova-Ventimiglia che, superato il confine, diventa Autoroute du Soleil A8.

Se invece avete poco tempo e preferite viaggiare con l’aereo, sono molte le compagnie che collegano le principali città italiane con gli aeroporti di Marsiglia e Nizza. Da qui vi basterà noleggiare un’auto, la soluzione ideale per scoprire la regione in autonomia, o utilizzare i mezzi pubblici.

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La Francia potrebbe introdurre il biglietto unico per i trasporti

“Un biglietto unico nazionale per i trasporti”: è questo il progetto che la Francia ha intenzione di sperimentare dalla fine del 2024 così da permettere ai viaggiatori di spostarsi su tutto il territorio del Paese con un unico biglietto.

L’obiettivo? Rendere più semplice il viaggio per gli utenti collegando i sistemi di biglietteria regionali e locali.

Un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti

Un solo biglietto valido per usufruire di treni, autobus e metropolitana in Francia: un’idea di portata epocale promulgata inizialmente dall’ex Ministro dei Trasporti, Clement Beaune, e adesso ripresa dall’attuale responsabile del dicastero, Patrice Vergriete, che a fine maggio ha presieduto il primo comitato direttivo del progetto, frutto dell’intesa firmata tra le Regioni e il Gruppo delle autorità responsabili dei trasporti (GART).

Si tratta, certamente, di un progetto di vasta portata che richiederà impegno e lavoro in particolare per mettere in collegamento tutti i sistemi di biglietteria locali e nazionali ma, come sottolineato da Vergriete, fondamentale per ridurre i viaggi effettuati da soli in auto e, di conseguenza, l’impatto ambientale causato dai gas serra rilasciati nell’atmosfera.

Il “biglietto universale” necessita inoltre di un “periodo di test” per raccogliere feedback essenziali a capire se proseguire su questo cambiamento anche nel 2025: così, sono state selezionate alcune regioni in cui avviare la fase sperimentale, ovvero i Paesi della Loira, la Normandia e il Centro-val-de-Loire (sull’asse Caen – Le Mans – Tours).

Si tratta di località che offrono lo scenario ideale per validare le proposte tecniche, verificare i vari spostamenti degli utenti, e migliorare ed estendere progressivamente il servizio. Inoltre, sarà importante arrivare ad avere linee guida nazionali da replicare e rendere operative per facilitare la distribuzione dei biglietti.

Queste le parole del Ministro delegato ai Trasporti: “Per andare verso una semplificazione sempre maggiore, oggi compiamo un nuovo passo nel nostro progetto del biglietto unico di trasporto testando la nostra soluzione su scala interregionale. Vorrei ringraziare le regioni della Normandia, dei Paesi della Loira e del Centro Val de Loire e gli enti locali che organizzano la mobilità per la loro mobilitazione in questo esperimento, che dovrebbe aprire la strada alla generalizzazione su scala nazionale“.

Hanno, a loro volta, espresso piena soddisfazione anche Christelle Morançais, presidente della Regione Paesi della Loira, per cui “un biglietto unico di trasporto valido su tutte le reti è un obiettivo utile per facilitare l’accesso ai trasporti pubblici“, Jean-Baptiste Gastinne, vicepresidente della Regione Normandia e responsabile dei trasporti, che ha dichiarato che “questa esperienza si inserisce nella continuità degli sforzi intrapresi da lungo tempo dalla Regione Normandia, nell’ambito delle sue competenze, per promuovere le soluzioni più efficienti mobilità più semplice, più economica e più rispettosa dell’ambiente possibile” e Philippe Fournié, vicepresidente della regione Centre-val-de-Loire, secondo il quale “una delle grandi sfide nella promozione dell’uso dei trasporti pubblici risiede nell’integrazione delle reti e delle tariffe in un sistema unificato e trasparente per l’utente“.

L’esempio della Germania

Con l’iniziativa del biglietto unico per viaggiare su tutti i mezzi di trasporto del Paese, la Francia si inserisce nella scia della Germania dove questa è già una realtà da tempo: il ticket integrato, infatti, costa soltanto 49 euro al mese, vale a dire 1,60 euro al giorno.

Il Deutchlandticket ha riscosso un grande successo con oltre tre milioni di tedeschi che lo hanno acquistato potendo, così, viaggiare su treni, autobus e metro con un considerevole risparmio.

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Questo è il ristorante più antico della Francia. Ha ispirato Ratatouille

Parigi, la città dell’amore e della bellezza per eccellenza, è un sogno a occhi aperti che cattura l’anima di chiunque abbia il privilegio di perdersi tra le sue strade lastricate di fascino e storia. Qui, oltre lo splendore iconico della Torre Eiffel e il maestoso profilo di Notre-Dame, nel quinto arrondissement, la Ville Lumière custodisce un locale secolare, amato dai palati raffinati di tutto il mondo: la Tour d’Argent.

Un vero e proprio tempio della gastronomia francese, dove ogni pietanza è una poesia e ogni boccone un viaggio nell’arte dei sapori. Qui, tra le sue mura raffinate, hanno passeggiato Re e Regine, artisti e intellettuali, tutti avvolti dall’irresistibile promessa di un’esperienza culinaria senza eguali.

Dopo una recente ristrutturazione, la Tour d’Argent ha recentemento riaperto le sue porte al mondo con una visione audace e più contemporanea, conservando al contempo la sua storia e il suo spirito più autentico. Un equilibrio delicato tra conservazione e innovazione, dove l’eredità del passato si fonde con la creatività del presente.

La Tour d’Argent: eterna icona della gastronomia francese

Tour d'Argent

Fonte: Getty Images

Tour d’Argent, Parigi

La sua storia risale al lontano 1582, quando sorse come modesta locanda che presto conquistò il cuore dell’aristocrazia parigina. Fin dai suoi primi giorni, la Tour d’Argent ha accolto ospiti illustri, tra cui persino Enrico IV, il Re in persona, il cui amore per la buona cucina era tanto leggendario quanto il suo regno. Da quel momento, il destino del ristorante si intrecciò con quello della Francia stessa, diventando una silenziosa testimone di momenti cruciali della storia del Paese.

Dalle tumultuose giornate della Rivoluzione francese fino agli anni folli degli artisti e dei bohémien di Pigalle, questo monumento gastronomico ha visto passare epoche di cambiamento e trasformazione. Da Marcel Proust a Salvador Dalì, da Ernest Hemingway a Sacha Guitry, generazioni di raffinati intellettuali hanno varcato le sue soglie, lasciando un’impronta indelebile nella sua storia.

Oggi, la Tour d’Argent continua a brillare nel panorama culinario parigino, mantenendo viva la sua tradizione. Ancora oggi il piatto storico per eccellenza è il canard au sang, una creazione magistrale che incarna l’essenza stessa della cucina francese. Realizzato con anatre provenienti dagli allevamenti della famiglia Burgaud a Challans, questo piatto è un omaggio alla tradizione e all’eccellenza, un’esperienza gustativa che lascia un’impronta indelebile nella memoria di chiunque abbia il privilegio di assaggiarlo. Assolutamente sublime è anche il Foie gras del Trois Empereurs, creato per celebrare uno dei più sontuosi pranzi ospitati al 15 di Quai de Tournelle, questo piatto ha una storia altrettanto illustre. Nel lontano 1867, al tavolo della Tour d’Argent, sedevano nientemeno che Alessandro II, Zar di tutte le Russie, Guglielmo I re di Prussia e il Principe di Bismark. In un momento di straordinaria convivialità e raffinatezza, questi tre imperatori condivisero una prelibatezza culinaria che è diventata leggendaria nel corso dei secoli.

La sua fama ha ispirato anche un capolavoro cinematografico d’animazione del 2007, Ratatouille, che ha incantato il pubblico di tutto il mondo con la sua magia. Nel locale è appesa una piccola illustrazione del celebre topolino firmata dal regista Brad Bird.

Un nuovo splendore per la Tour d’Argent

La ristrutturazione della Tour d’Argent è stata affidata a un genio dell’architettura contemporanea: Franklin Azzi. Ogni dettaglio è stato pensato con cura e passione: dalle linee pulite e moderne che rispecchiano lo spirito dinamico della città di Parigi, ai tocchi di lusso e raffinatezza che omaggiano la lunga storia di questo luogo magico.

La terrazza panoramica, ora situata al settimo piano, è un rifugio perfetto per gli innamorati che promette di regalare momenti di assoluta bellezza e romanticismo. Un nuovo soffitto con effetti cinetici cattura lo sguardo e l’immaginazione, danzando leggero come un’illusione ottica nel cielo notturno di Parigi. E sotto i nostri piedi, un prezioso tappeto ondula come le acque della Senna, portando con sé il movimento fluido e incantevole del fiume che attraversa la città.

Ma non è solo l’ambiente che si rinnova. Anche la cucina, guidata dalla maestria e dalla creatività dello chef Yannick Franques, presenta nuove ricette e reinterpretazioni, portando un tocco di freschezza e innovazione alla tavola. Infine, al piano terra, si trova il nuovo Bar des Maillets d’Argent ispirato agli anni ’30, un’oasi di raffinatezza e stile nel cuore di Parigi.

Tour d'Argent

Fonte: Getty Images

Tour d’Argent, Cantina dei vini, Parigi
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Chartres, un piccolo capolavoro alle porte di Parigi

A una settantina di minuti in treno dalla romantica e cosmopolita Parigi, si apre lo scenario incantevole di Chartres, immersa in una suggestiva atmosfera medievale che riporta indietro nel tempo.

Sulla riva sinistra dell’Eure nel magico territorio della Valle della Loira, importante centro spirituale e intellettuale dell’Anno Mille, merita assolutamente una deviazione poiché ha davvero molto da offrire, a partire da una delle cattedrali più incredibili d’Europa.

Cosa vedere a Chartres, gioiello medievale

Mezza giornata è sufficiente per assaporare appieno la bellezza intramontabile di Chartres e per ammirare con i propri occhi i notevoli punti di interesse che la contraddistinguono.

Una visita può iniziare dal raccolto e pittoresco centro storico che risale al Medioevo, con le caratteristiche e colorate case a graticcio, ripide stradine, ponti di pietra, scalinate, terrazze, negozietti di antiquariato e suggestivi caffè: la città vecchia è un tripudio di scoperte a partire dal Centro Internazionale del Vetro colorato dedicato alle vetrate di oggi e di ieri e alle tecniche di lavorazione per arrivare al Museo delle Belle Arti, all’interno dell’ex Palazzo Episcopale, custode di una cospicua collezione di dipinti, antichi strumenti musicali, sculture medievali in legno policromo e smalti del Cinquecento.

Ma siamo appena all’inizio.

Altri musei da non perdere sono, infatti, il Musée de l’École de Chartres et d’Eure-et-Loir per conoscere la trasformazione della scuola nel corso degli anni, e il Conservatoire de l’Agriculture – Le Compa, museo dedicato all’agricoltura con un’importante collezione di macchinari, strumenti e attrezzi.

E poi la passeggiata nel cuore di Chartres continua con l’incontro di un eccezionale complesso architettonico che include la Maison de la Truie qui file e la Maison du Saumon, splendidi edifici scolpiti nel legno e impreziositi da immagini riguardanti la pesca, del mercato coperto in ferro e vetro che ogni mercoledì e sabato mattina si anima con colori e sapori, e di Place des Épars, conosciuta per i sorprendenti giochi d’acqua, dove si affaccia il Grand Monarque, hotel il cui bar è fulcro della vita notturna della cittadina.

Dopo aver apprezzato la parte alta con le sue meraviglie, è tempo di scendere verso la zona bassa camminando lungo orti, viuzze di ciottoli, piccoli giardini e un susseguirsi di stupende case a graticcio ricche di decorazioni: oltre a rilassarsi lungo le sponde dell’Eure, da vedere sono il Quartiere di Bel Air, riqualificato con un ambizioso progetto di “rigenerazione urbana” da giovani designer e artisti di strada che hanno realizzato ben 400o metri quadri di trompe-l’oeil, e la Maison Picassiette, costruita da Raimond Isydore nel corso di 34 anni servendosi di pezzi di vetri rotti e ceramiche per un totale di 15 tonnellate di detriti.

Tutto il fascino della Cattedrale di Notre-Dame di Chartres

Indiscusso fiore all’occhiello di Chartres è la sua cattedrale in stile gotico, tra le più belle d’Europa, edificata nel XIII secolo sulle rovine di una cattedrale romanica distrutta da un incendio nel 1911, e dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1979.

Colpisce dapprima la superba facciata con il portone decorato e i due campanili, uno gotico (Clocher Neuf) e l’altro romanico (Clocher Vieux), e poi il maestoso interno con navata centrale, un labirinto intarsiato nel pavimento, percorso in ginocchio dai pellegrini di un tempo, e la reliquia del Voile de la Vierge, la camicia indossata da Maria durante l’Annunciazione.

Ma a lasciare davvero senza fiato sono le spettacolari vetrate istoriate realizzate nel XIII secolo che ammaliano con l’intensa e brillante tonalità del blu e 2600 metri quadri di estensione che raccontano i libri dei santi e la Bibbia con più di 5000 personaggi raffigurati.

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La strada dei limoni a Mentone, un itinerario tra colori e profumi

Mentone è la città dei limoni. Qui c’è una varietà unica che si trova solo nella cittadina del Sud della Francia. I limoni di Mentone hanno una denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) e hanno una forma allungata, hanno un profumo e un sapore aromatico e inoltre sono famosi perché non sono solo gialli, ma cambiano colore a seconda della stagione passando dal giallo chiaro a una tonalità molto più scura quando è pronto per essere raccolto.

A Mentone, tutto gira intorno ai suoi iconici frutti dorati. Il Carnevale qui è la Fête du citron, la festa del limone, dove i carri che sfilano per la città sono decorati con limoni e altri agrumi e i centralissimi giardini Biovès vengono allestiti con sculture di agrumi che vanno dal giallo all’arancio.

Nella città dei limoni, quindi, non poteva mancare un itinerario tematico: la Route du citron, la strada dei limoni, che tocca i luoghi più rappresentativi della città color pastello legati al suo prodotto più tipico, tra angoli che profumano di agrumi, artigiani e produttori locali.

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Fonte: 123rf

Fête du citron, il Carnevale di Mentone

La Route du citron

La strada dei limoni attraversa il centro storico di Mentone, una delle più pittoresche cittadine della Costa Azzurra molto amata dagli italiani, e tocca i luoghi più importanti legati alla storia e alla tradizione di questo agrume così iconico per la città. L’itinerario può essere esplorato a proprio piacimento, a piedi, specie nella prima parte, in bicicletta, in autobus o anche in auto per chi desidera proseguire nelle tappe appena fuori dal centro storico.

Il tour – più che altro gastronomica – parte dall’Ufficio del Turismo che si trova in avenue Boyer che costeggia i giardini Biovès. Le prime sei tappe si fanno a piedi o al massimo in bicicletta perché sono tutte vicine e si addentrano nella zona pedonale.

Le tappe del tour a piedi

La prima tappa è in un pastificio italiano, Pasta Piemonte, che ha inventato i ravioli al limone.

La seconda tappa è anch’essa all’insegna del gusto ed è presso uno dei più antichi produttori di confetture di mentone: Maison Herbin, che produce naturalmente marmellate al limone di Mentone, ma anche al mandarino, alle cipolle e persino al Nero d’Avola.

La terza tappa è anch’essa gastronomica ed è presso la Maison Gannac di proprietà di una famiglia locale di agrumicultori con una proprietà sulle alture della città, nel quartiere di Menton Garavan, che si può andare a visitare su prenotazione. Qui, oltre alle confetture, si trova frutta candita, chips al limone, olio di oliva, aceto, ma anche birre e alcoolici aromatizzati al limone.

La quarta tappa è lungo la rue pietonne, la strada pedonale parallela al lungomare di Mentone, Au pays du citron, dove i proprietari, nel loro negozio-laboratorio, trasformano il limone di Mentone in creazioni golose a partire da ricette ancestrali tenute segrete.

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Fonte: 123rf

La strada pedonale nel centro storico di Mentone

La quarta tappa è nel vicino Menton côté citron, dove trovare liquori, aperitivi, marmellate, olio d’oliva, aceto agli agrumi e limoni e molti altri prodotti.

La quinta tappa è presso un produttore di olio sin dalla fine dell’Ottocento, l’Huilerie Saint-Michel. Tra i suoi clienti c’è il ristorante Mirazur dello chef Mauro Colagreco tre stelle Michelin.

La sesta tappa è in uno dei luoghi più famosi di mentone, il Marché des Halles, il mercato coperto cittadino  che si trova tra il porto dei pescatori e la città barocca, ai piedi del campanile detto ‘Campanin’. Un luogo sempre animato e coloratissimo, centro di aggregazione sociale e della gastronomia di Mentone, da visitare per scoprire l’anima della città costiera. Aperto tutti i giorni fino all’ora di pranzo, si spazia tra una quarantina di produttori.

Le tappe sulle alture di Mentone

La Route du citron prosegue sulle alture intorno a Mentone. Per raggiungere le tappe successive – che sono assolutamente facoltative – bisogna o prendere un autobus o l’auto. Una tappa obbligata è dal produttore di ceramiche Les Faïences Mentonnaises dove si trovano piatti, brocche e quant’altro con decori tipici provenzali e gli immancabili limoni di Mentone.

Con una splendida vista mare, la tappa successiva è a La ferme des citrons, una tenuta di tre ettari sulla collina coltivata a limoni e altri agrumi e delimitata da ulivi secolari e da una foresta di avocado giganti. Si tratta di uno dei più grandi produttori dei limoni di Mentone IGP.

Andando in direzione del paese di Sospel, s’incontra una brasserie – o brassarìa, in nizzardo – specializzata in prodotti a base di limoni, La Mentounasc, una tappa imperdibile.

Infine, tornando verso il lungomare, tappa irrinunciabile al Giardino degli agrumi di Palazzo Carnolès, un altro quartiere di Mentone raggiungibile con una fermata di treno.

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Le alture di Mentone
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Le meravigliose location della serie Tv “La favorita del re”

La miniserie Tv Sky “La favorita del re” racconta la storia di Diane de Poitiers, che ebbe per vent’anni una scandalosa liaison con Enrico II di Valois, re di Francia.

Per ricreare l’ambiente cinquecentesco, il period drama è stato girato proprio in quei luoghi dove vissero i protagonisti della storia, interpretati nella serie rispettivamente da Isabelle Adjani e da Hugo Becker, con un cameo di Gerard Depardieu nella parte di Nostradamus.

Cosa racconta la storia

Diane de Poitiers, donna dalla straordinaria bellezza, determinata e seducente, conquistò il cuore del re di Francia Enrico II di vent’anni più giovane e ne divenne amante ma anche consigliera. Ma con il re promesso sposo a Caterina de’ Medici (interpretata dall’attrice italiana Gaia Girace, la Lila della serie “L’amica geniale”), Diane dovette combattere per mantenere la sua influenza sul sovrano.

Grazie alla sua intelligenza e scaltrezza riuscì a ritagliarsi un ruolo nelle dinamiche di corte. Ma a Corte si diceva che Diane avesse un segreto ben custodito, quello della giovinezza: la sua bellezza, infatti, rimaneva immutata malgrado il tempo passasse inesorabile.

I luoghi visti in Tv

“La favorita del re” è stata ambientata nei veri luoghi frequentati dalla Corte rinascimentale, quei castelli così magnifici che ancora oggi sono meta di itinerari turistici: i castelli della Loira.

Il Castello di Chambord

Il castello in cui vive il re, che sembra uscito da un libro di fiabe e che sembra creato con Photoshop, esiste davvero ed è il Castello di Chambord, il maggiore tra gli oltre trecento castelli della Loira. Fu il simbolo della potenza di re Francesco I, padre di Enrico II, che fece trasformare quella che era una tenuta di caccia in uno dei più bei castelli del Rinascimento, nonché uno dei più visitati tra i castelli della Loira.

La sua architettura è unica e meravigliosa, con quattro torri e la torre-lanterna. Alcune fonti raccontano che, nel XVI secolo, Francesco I tornò dall’Italia con Leonardo da Vinci e che fu proprio il Genio toscano a influenzarne lo stile. Tuttavia, non fu Leonardo a seguire i lavori, anche se è probabile che sia stata usata una parte dei suoi progetti.

Anche le scene esterne tra i boschi sono state girate nel vasto bosco di Chambord, uno dei più grandi parchi forestali chiusi d’Europa. Il bosco del castello è abitato da cinghiali, lepri, daini e cervi. Solo una parte, circa mille ettari, è accessibile al pubblico che, in alcune aree delimitate, può osservare gli animali nel loro habitat naturale.

Il castello fu completato nel 1547, ma negli anni successivi fu spesso oggetto di nuovi lavori di ampliamento o di adattamento per rispecchiare le esigenze dei nuovi proprietari. Oggi il Castello di Chambord è proprietà dello Stato francese ed è stato oggetto, nel 1947, di un ultimo restauro che lo ha riportato ai fasti di un tempo.

Il Catello di Septmonts

Alcune scene della miniserie sono state girate all’interno di un castello davvero poco conosciuto, il Castello di Septmonts, nell’omonimo villaggio che si trova nel dipartimento dell’Aisne. Risalente al XIV secolo, fu un’antica residenza episcopale estiva e oggi lo si può visitare gratuitamente. Il suo dongione alto 43 metri che viene mostrato anche in Tv è rimasto intatto.

Il Castello di Anet

Il castello che Diane fa costruire nel 1548 all’architetto del re, Philibert Delorme (che aveva contribuito anche alla realizzazione del celeberrimo Castello di Chenonceau), di cui si parla nella serie ma che non si vede mai, esiste davvero ed è il Castello di Anet, nel centro dalla Valle della Loira, che si può visitare. Oggi non è più quel maniero così sontuoso che fece realizzare madame de Poitiers. Lei lo fece ampliare e fece creare degli splendidi giardini alla francese e conobbe nel XVII secolo il suo massimo splendore.

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Il Castello di Anet in Francia voluto da Diane de Poitiers dove c’è la sua tomba

Nel corso del XVIII secolo cadde in disuso, diventando una delle residenze di un ramo della famiglia reale dei Borboni e fu danneggiato durante la Rivoluzione Francese. Passò quindi nelle mani di proprietari privati che lo possiedono e ci vivono tutt’oggi.

Attualmente, dell’antico castello, sono rimaste solo due ali, il muro d’ingresso alla Corte d’onore e la Cappella, dove si trova la tomba di Diane de Poitiers, morta proprio qui nel 1566, sovrastata da una monumentale scultura di marmo che la rappresenta in tutta la sua bellezza ed è la scultura che viene mostrata come prima e ultima cosa nella serie Tv. del vero castello di Diane, quindi, viene mostrata solo la scultura che sovrasta la tomba.

I giardini sono stati trasformati in un giardino all’inglese. Grazie al costante impegno di cinque generazioni di proprietari, oggi il Castello di Anet è uno dei più bei gioielli del Rinascimento francese. Gli interni sono ancora riccamente arredati, con boiserie, tavoli, divani e grandi lampadari. Lo si può visitare tutto l’anno, tranne nei mesi di dicembre e gennaio.

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La tomba di Diane de Poitiers nel Castello di Anet