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Curiosità Viaggi

Sembra di stare a Venezia, ma in realtà ci troviamo all’interno di un hotel

C’è la laguna e ci sono le gondole, c’è il campanile di San Marco e anche il ponte di Rialto. Ci sono tutti quei dettagli che ci trasportano nella città più bella, romantica e suggestiva del mondo, la nostra Venezia. Ma non lasciatevi ingannare dalle fotografie di questo articolo, perché quella che vedete in copia non è La Serenissima, ma solo una delle sue tante copie replicata, in questo caso, in uno dei più grandi resort del mondo.

Ci troviamo a Las Vegas, tra le luci della città che non dorme mai, in una delle strade più trafficate, frequentate e movimentate dell’intero territorio, la celebre Strip. È qui che sorge il più grande hotel a 5 stelle degli Stati Uniti d’America con oltre 4000 stanze e un casinò che si estende per 11000 metri quadrati. È proprio qui, dove un tempo sorgeva il vecchio hotel Sands, ora si trova un resort ispirato in tutto e per tutto alla città di Venezia.

L’obiettivo è presto detto, quello di permettere ai viaggiatori di tutto il mondo di immergersi nella bellezza straordinaria dell’Italia, a due passi dalla modernità e dal fragore seducente di Las Vegas. Ma sarà in grado l’hotel a equiparare tutto il fascino della laguna italiana? Scopriamolo insieme.

The Venetian

The Venetian

La Laguna americana

Quando si passeggia su Las Vegas Strip, è impossibile non notare questo grande complesso turistico. Nella zona antistante all’ingresso, infatti, campeggiano le riproduzioni fedeli del campanile di San Marco e il Ponte di Rialto. Ma è solo entrando al suo interno che è possibile vivere un’inedita esperienza, quella che trasporta gli ospiti in un’altra città situata dall’altra parte del mondo. Un lago artificiale, che prosegue all’interno della struttura diramandosi in un canale, viene percorso dalla gondole, proprio come quelle che abbiamo visto a Venezia.

Non ci sono dubbi: The Venetian, questo il nome del grande hotel e resort, è riproduzione fedele della nostra laguna e non è l’unica. Basta pensare alla Venezia nascosta di Macao, o alla Venice californiana e ancora a quel campanile di San Marco, o meglio la sua copia, a Maracaibo.

Ma qui, a Las Vegas, non ci vuole poi molto per rendersi conto di essere lontani anni luce dalla città italiana, come dimostrano quelle piscine sempre sospese in aria, quei locali aperti a ogni ora del giorno e della notte e quel grande casinò sempre brulicante di gente.

Eppure, chi ci è stato, giura di aver avuto davvero la sensazione di essere a Venezia, anche se questa è durata per pochi istanti. E questo basta a funzionare dato che The Venetian ospita ogni anno almeno un milione di turisti.

The Venetian

The Venetian

The Venetian: l’esperienza

Un gondoliere americano intona le celebri canzoni italiane davanti alla hall accogliendo così i viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Perché preferiscono una copia, all’originale, questo ci è sconosciuto. Fatto sta che il progetto funziona e nonostante il broncio di chi a Venezia ci ha trascorso una vita intera, The Venetian è un successo.

Del resto l’obiettivo è solo uno, quello di omaggiare Venezia e la bellezza che nei secoli non è sfiorita mai. Un motivo di orgoglio, ma anche un fardello, dato che proprio la laguna è stata considerata una delle città più fragili del mondo.

L’esperienza, dicevamo, forse non sarà paragonabile a quella che si vive nel capoluogo veneto, eppure è unica. Lo è perché le acque dei canali artificiali brillano al sole e incantano, perché le suite e le camere d’hotel sono ricche di dettagli che rimandano allo stile veneziano, alla sua storia, alla sua essenza. E lo è perché bastano due passi all’esterno per ritornare tra quelle esplosioni di suoni, colori e visioni che caratterizzano Las Vegas a ogni ora del giorno e della notte. Insomma, due città in un colpo solo, non male per tutti i viaggiatori del mondo.

The Venetian

The Venetian

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Marche mete storiche Notizie panorami treni storici Viaggi

Nelle Marche dal mare all’entroterra a bordo dei treni storici

Dopo l’enorme successo dei convogli inaugurali lo scorso autunno, nelle Marche tornano i treni storici che condurranno i passeggeri alla scoperta delle bellezze del territorio dal 18 aprile al 18 dicembre con venti appuntamenti in programma.

A bordo di affascinanti carrozze d’epoca, quelli lungo la Ferrovia Subappennina Italica saranno viaggi lenti e romantici, un autentico ritorno al passato in chiave slow mentre dal finestrino scorre un paesaggio plasmato dalla dolci colline e dalla costa sull’itinerario Ancona – Fabriano – Pergola.

marche

Campagna marchigiana vicino Pergola

L’iniziativa per promuovere il territorio grazie ai convogli d’epoca

L’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Marche ha fortemente voluto la riapertura della linea ferroviaria Fabriano – Pergola a scopo turistico in collaborazione con Fondazione FS e Rete Ferroviaria Italiana: l’accordo reciproco prevede un contratto triennale per la realizzazione di corse con convogli d’epoca fino al 2024.

Ogni treno potrà ospitare 250 viaggiatori per un totale di 5000 posti a disposizione durante tutto l’anno e tre dei viaggi previsti si fregeranno del suggestivo contributo di locomotive a vapore.

Ma non è tutto.

Nel 2023 sono previsti i lavori per la riqualificazione delle ex Officine di Fabriano con l’obiettivo di rendere fruibili i locali dell’antico Deposito Locomotive ai passeggeri dei treni storici in transito da Ancona a Pergola: verranno così trasformate in Polo Museale con una porzione adibita al rimessaggio delle locomotive a vapore.

La ferrovia Fabriano – Pergola rinasce per i turisti

La Subappennina Italica nacque come parte di un progetto che avrebbe dovuto unire le Marche all’Emilia Romagna con capoluogo Sant’Arcangelo di Romagna: il tratto tra Fabriano e Pergola, di 31,6 chilometri, fu inaugurato il 28 aprile 1895 e, tre anni dopo, la linea venne prolungata fino a Urbino.

Nel 2013, a causa di una frana, il servizio ferroviario venne interrotto e sostituito da bus: il 26 settembre 2021 la riapertura in chiave turistica con il primo treno storico che ne ha percorso di nuovo i binari dopo otto anni di sospensione.

Un “Viaggio romantico nel tempo” tra bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche

I treni storici consacrano una nuova forma di turismo slow, colto, sostenibile che va alla ricerca delle eccellenze meno conosciute ma straordinarie che le Marche custodiscono con cura: aree archeologiche, eremi, monasteri, musei, tradizioni, artigianato, tartufo e vini.

La ferrovia Fabriano – Pergola attraversa la Valle del Cesano, cuore verde d’Italia tra montagna e mare: dopo 16 chilometri, dalla stazione di Fabriano si arriva a Sassoferrato, uno dei Borghi Più Belli d’Italia.

Da qui, la linea si immette nella galleria Fontanaldo per raggiungere il punto più alto del tragitto a circa 430 metri: proseguendo verso Monterosso Marche e Bellisio-Solfare (dove è possibile visitare la Miniera di Cabernardi, parte del Parco museo minerario delle miniere dello zolfo delle Marche) lo sguardo incontra lo splendido Santuario della Madonna del Sasso, risalente all’epoca dei Longobardi.

La Valle del Cesano è perfetta per l’outdoor, ricca di sentieri dove praticare escursioni, trekking e biking, la cornice ideale per una vacanza a contatto con la natura e il relax dei verdi prati: scoprirla affacciati al finestrino a bordo dei treni storici diventa un valore aggiunto e un’esperienza indimenticabile davvero da non perdere.

treno vapore

Treno a vapore

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Castelluccio Di Norcia fiori Notizie Viaggi

Castelluccio di Norcia: tutto pronto per la fioritura più bella del mondo

C’è qualcosa di straordinario che accade nella nostra penisola quando le temperature si fanno sempre più calde e il sole diventa il protagonista assoluto delle nostre giornate. E non si tratta solo dell’entusiasmante countdown per l’arrivo della stagione più attesa di sempre, ma di uno spettacolo senza eguali che da anni attira viaggiatori provenienti da tutto il mondo desiderosi di ammirare quella che probabilmente è la fioritura più bella del mondo.

Ci troviamo a Castelluccio, un piccolo e suggestivo paese situato a circa 30 chilometri da Norcia già meta di vacanzieri e turisti che proprio qui, su quello che è stato ribattezzato il tetto degli Appennini, possono vivere esperienze all’insegna del relax e della natura.

Posto in cima a un colle a un’altitudine di 1450 metri, il centro abitato offre la visione del maestoso Monte Vettore che, con i suoi quasi 2500 metri che lo rendono la cima più alta della catena dei Monti Sibillini, ridefinisce l’intero panorama. Ed è proprio qui, tra la grande bellezza degli Appennini, che si può vivere l’esperienza più magica e straordinaria del Belpaese: la fioritura di Castelluccio di Norcia.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

La fioritura più bella del mondo

Quando la primavera si prepara a dare il suo ultimo saluto, prima di lasciare spazio all’estate, mette in scena un altro grandioso spettacolo che vede assoluta protagonista la natura. È lei a trasformare l’altopiano in caleidoscopio di colori, è lei a incantare la vista e a inebriare i sensi attraverso un tripudio di colori e profumi che lasciano senza fiato, proprio lì sul Tetto degli Appennini.

Tra la fine di maggio e la metà di luglio, infatti, l’altopiano di Castelluccio si trasforma nel palcoscenico naturale dove viene messa in scena lo spettacolo più bello di sempre. Sui prati verdeggianti che si perdono all’orizzonte appare un mosaico di colori: c’è il giallo ocra e il rosso, il viola e il bianco, e tantissime sfumature di verde. Sono le specie che fioriscono e che invadono tutto il piano, sono le genzianelle, le violette e i papaveri, i narcisi e ranuncoli, sono le fioriture spontanee e quelle coltivate che si sviluppano in tempi diversi modificando in queste settimane i colori degli appezzamenti.

Tutto inizia con le lenticchie che colorano i campi di giallo che brillano al sole. Si continua, poi, con il rosso dei papaveri e il blu intenso dei ciclamini. L’ultima fioritura, invece, è quella del fiordaliso che tinge l’altopiano di viola.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia: la Fioritura del 2022

Profumi, colori, luci e suggestive visioni incantano, avvolgono e stravolgono tutti i sensi in balia di questo grande spettacolo. La Fiorita a Castelluccio di Norcia, così ribattezzata, è così bella che non si può raccontare, ma solo vivere. Ecco quindi alcune indicazioni per ammirare questo show di Madre Natura quest’anno.

Come abbiamo anticipato, il periodo di fioritura, va solitamente dal mese di maggio al mese di luglio, raggiungendo l’apice del suo splendore nelle settimane centrali di Giugno. Tuttavia si tratta sempre di previsioni, in quanto l’evolversi naturale delle fioriture dipende dalla situazione climatica. Sul portale web di Castelluccio, però, è possibile seguire in diretta gli aggiornamenti relativi ai campi in fiore. Vengono messe a disposizione anche delle webcam per immortalare lo spettacolo e renderlo accessibile a tutti coloro che non possono raggiungere l’altopiano.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

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itinerari culturali Monumenti Notizie Viaggi

Ritrovata una statua ‘sacra’ di 4500 anni fa

A volte, è proprio dove meno ce lo aspettiamo che accade qualcosa di unico: è ciò che può ben dire il contadino che, mentre era impegnato a lavorare la sua terra, ha trovato nientemeno che una statua sacra risalente a più di 4500 anni fa. La scoperta è incredibile, perché quello che è emerso dal fango è risultato essere un reperto archeologico di grandissimo interesse. Ecco dove è avvenuto il ritrovamento, e perché è così importante.

Gaza, ritrovata una statua sacra

Nelle scorse settimane, il contadino Nidal Abu Eid ha fatto un’eccezionale scoperta: stava tranquillamente lavorando la sua terra, nei pressi di Khan Younis (una città situata nel sud della Striscia di Gaza), quando si è imbattuto in un antico reperto sepolto da millenni. Non poteva immaginare fosse un oggetto preziosissimo, sia per il suo valore archeologico che per quello politico. Si tratta infatti di una piccola statua realizzata in pietra calcarea, alta appena 22 centimetri e rappresentante la testa della divinità cananea Anat, che indossa una corona di serpente.

Gli archeologi palestinesi che hanno avuto modo di studiarla hanno affermato che la scultura sacra risale addirittura ad oltre 4500 anni fa, ovvero alla tarda età del bronzo. Ed è una scoperta straordinaria, perché conferma l’ipotesi degli storici secondo i quali la Striscia di Gaza fosse, all’epoca, un importante insediamento cananeo – oltre che una rotta commerciale fondamentale per l’intera regione. Il Ministro del Turismo e delle Antichità Jamal Abu Rida ha spiegato che questo ritrovamento ha un ruolo significativo dal punto di vista politico: “Dimostra che la Palestina ha una civiltà e uno storia, e nessuno può negarlo o falsificarlo. Questo è il popolo palestinese e questa è la sua antica civiltà cananea”.

La statua di Anat è apparsa dove nessuno avrebbe mai immaginato. Il contadino che l’ha rinvenuta non credeva ai suoi occhi: “Era immersa nel fango. Ho capito subito che si trattava di una cosa preziosa, ma non sapevo che potesse avere un valore archeologico così straordinario. Ringrazio Dio e sono orgoglioso che sia rimasta nella nostra terra, fin dai tempi dei Cananei” – ha dichiarato alla BBC. E sembra quasi beffardo che la dea della bellezza, dell’amore e della guerra ricompaia proprio oggi in un luogo devastato dai conflitti, in particolar modo negli ultimi anni.

Le importanti scoperte archeologiche a Gaza

Il territorio della Striscia di Gaza, d’altronde, è stato luogo di diverse scoperte archeologiche molto importanti. La statua di Anat, che oggi è custodita all’interno del Qasr al-Basha, un museo della città antica di Gaza, è solo l’ultima di una lunga serie di ritrovamenti. Qualche mese fa, ad esempio, una squadra di costruttori al lavoro per creare un nuovo complesso abitativo ha rinvenuto i resti di un antico cimitero romano: è stata, secondo il Ministro Jamal Abu Rida, della scoperta più rilevante degli ultimi 10 anni.

In altre occasioni, tuttavia, i reperti archeologici non hanno avuto la stessa fortuna. È stato il caso delle rovine di una grande città fortificata cananea, che sarebbe stata distrutta per fare spazio a basi militari a sud di Gaza. Mentre non si sono più avute notizie della statua del dio greco Apollo, un bellissimo bronzo di dimensioni reali, che era stata scoperta da un pescatore nel 2013. Scomparsa misteriosamente, sembra essere andata ormai perduta: un accadimento molto grave, pensando al valore di un tale ritrovamento.

Statua di Anat

La Statua di Anat

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C’è una piccola Olanda dall’altra parte del mondo piena di tulipani

In primavera inizia lo spettacolo: la natura si risveglia, e con essa tanti splendidi fiori finalmente sbocciano, emanando nell’aria un profumo incredibile. I loro colori sono una vera meraviglia, lasciandoci a bocca aperta. E se l’Olanda è la patria dei tulipani, c’è un’altra piccola località – esattamente agli antipodi – dove l’atmosfera è quasi la stessa. Immensi campi fioriti arricchiscono un panorama da sogno, alle porte di una ridente cittadina che accoglie ogni anno tantissimi turisti.

Holambra, i suoi bellissimi tulipani

La fioritura dei tulipani è uno spettacolo incredibile, ammirato da molte persone: è nelle prime settimane primaverili che questi splendidi fiori regalano la loro inebriante meraviglia, un vero capolavoro della natura. Anche in Italia ci sono molti luoghi dove poter sbirciare la loro bellezza, ma la vera piccola Olanda si trova probabilmente dall’altra parte del mondo. Stiamo parlando di Holambra, una deliziosa cittadina brasiliana nata solamente da pochi decenni, ma già ricca di sorprese tutte da scoprire. Tra cui, naturalmente, gli incantevoli tulipani.

Holambra è un’antica colonia olandese, fondata nel 1948 da un gruppo di immigrati cattolici che hanno trovato riparo presso la Fazenda Ribeirão, all’epoca piuttosto fiorente. Il suo stesso nome è un richiamo alle sue radici: Holambra è infatti l’acronimo – in portoghese – di Holanda, America e Brasil. Ma dei suoi antenati europei non porta solo le iniziali. La cittadina possiede un incredibile patrimonio naturalistico, sotto forma di splendidi fiori che in primavera vivacizzano il panorama e attirano migliaia di turisti da ogni angolo del mondo.

Tulipani, certo. Ma non solo: gerani, crisantemi, rose, margherite, girasoli, gerbere e molto altro. I prati fioriti di Holambra sono diventati ben presto una vera e propria attrazione turistica, rendendo il nome della cittadina famoso a livello internazionale. Qui si svolge infatti Expoflora, la più grande mostra di fiori in America Latina. L’evento si tiene ogni anno a settembre (ovvero all’inizio della primavera, dal momento che le stagioni sono invertite. Siamo dall’altra parte del mondo, lo ricordate?), ed è l’occasione per mettere in mostra le incantevoli piante ornamentali di cui la città è tra le più grandi produttrici di sempre.

Le bellezze di Holambra, la piccola Olanda

La magia dei fiori è senza dubbio ciò che di più bello vanta Holambra, ma ci sono tante altre piccole chicche da esplorare. Per gli amanti delle attività all’aria aperta, non c’è niente di meglio che una bella pedalata: la Ciclovia dei Fiori offre ben tre percorsi, ciascuno rinominato secondo il principale simbolo del luogo (la Via dei Tulipani, la Via dei Girasoli e la Via delle Rose). Imperdibile, poi, è una foto ricordo sotto l’imponente mulino olandese, chiamato Povos Unidos. Alto ben 38 metri e mezzo, è il più grande di tutta l’America Latina – ed è ovviamente una fedele riproduzione di quelli che possiamo trovare in Olanda.

Per fare un tuffo tra le tradizioni di Holambra, si può visitare il Museo Storico e Culturale. Al suo interno raccoglie oltre 2000 foto e altre testimonianze antiche, con cui ripercorrere la storia dei primi coloni che proprio qui fondarono una splendida cittadina. E per non farsi mancare niente, non resta che dedicarsi al tour gastronomico: nel cuore di Holambra c’è un’intera via formata da ristoranti, pub, caffè e pasticcerie, dove vengono proposti menù unici in grado di accontentare anche i palati più raffinati.

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Il ponte romantico nel cuore di una città da fiaba

Ci sono dei luoghi magici e suggestivi, affascinanti e romantici, che sembrano essere stati costruiti proprio per fare da sfondo alle avventure più belle della nostra vita, quelle da condividere con le persone che amiamo. Si parliamo proprio di loro, della magica Tour Eiffel, del maestoso Empire State Building, dell’onirica laguna di Venezia, o di quell’incredibile Tunnel dell’Amore nascosto in Ucraina. Luoghi, questi, dove i viaggiatori si recano per promettersi amore eterno, tra istantanee romantiche e proposte di matrimonio stupefacenti.

Queste destinazioni sono raggiunte dalle coppie di viaggiatori provenienti da ogni dove perché è qui che si possono costruire e incorniciare i ricordi più belli, tra le stradine, i vicoli, gli edifici e i canali di città iconiche che con il tempo si sono guadagnate l’appellativo di luoghi più romantici del mondo, gli stessi che ancora prima hanno incantato musicisti, pittori e artisti per secoli.

Ma se quelle che abbiamo elencato qui sopra sono le travel destination che già tutti conosciamo, e che probabilmente sono già state inserite nella lista dei luoghi assolutamente da vedere almeno una volta nella vita, c’è un altro posto meno conosciuto, ma altrettanto suggestivo e magico, si tratta del Ponte degli Amori di Annecy.

Il Ponte degli Amori di Annecy

Incastonata tra le Alpi francesi, nel dipartimento dell’Alta Savoia della regione Alvernia-Rodano-Alpi, Annecy è una città da fiaba. Lo è per i suoi scorci suggestivi, per le strade acciottolate e per i canali che la attraversano rendendo l’atmosfera magica a ogni ora del giorno e della notte. Ed è proprio nel cuore della città che troviamo un ponte, il Pont des Amours, che sovrasta canale Vassé sul Lago di Annecy e collega i Giardini Pâquier d’Europa.

Le sue origini, secondo le storie popolari, non sono particolarmente romantiche in realtà. Si dice infatti che il ponte, nei secoli passati, fosse il luogo d’incontro delle prostitute della città. Ma c’è anche chi avvalla una tesi molto più suggestiva che parla di questa struttura di collegamento come un rifugio di tutti gli innamorati. Ed è probabilmente credendo in questa che, al ponte, è stato dato il nome di Pont des Amours.

Attraversato dai cittadini ogni giorno, e raggiunto da turisti e viaggiatori per scattare fotografie sulla città e sul canale, il Ponte degli Amori è diventato una tappa imperdibile per chiunque scelga Annecy come destinazione di viaggio. Merito del suo nome estremamente romantico e anche della sua posizione suggestiva, ma soprattutto della leggenda che lo riguarda. Si dice infatti che chiunque salga sul ponte e si scambi un bacio con la sua dolce metà, sarà destinato a restare con questa per tutta la vita.

Altri angoli romantici della città francese

Il Ponte degli Amori è diventato con il tempo un vero e proprio luogo di culto per tutte le coppie che visitano la cittadina di Annecy, una tappa imprescindibile da raggiungere per scattare selfie romantici e scambiarsi promesse d’amore eterno. Ma la verità è che tutto il territorio promette di far vivere un’esperienza unica, perché quella che è stata definita la Perla delle Alpi, sembra davvero una città uscita da un libro di fiabe.

Con un’atmosfera senza tempo, Annecy si palesa in tutto il suo splendore attraverso stradine acciottolate, romantici vialetti e canali che attraversano la città, gli stessi che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di Venezia Francese. Dopo una foto scattata sul Ponte degli Amori il consiglio è quello di concedersi una passeggiata nel centro storico che rivela gli scorci più romantici e suggestivi che si aprono sulle montagne alpine circostanti e sulle acque dei canali che ospitano i riflessi degli edifici colorati.

Ponte degli Amori, Annecy

Ponte degli Amori, Annecy

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Viaggi in Italia e all’estero, cosa cambia dall’1 maggio

Dall’1 maggio cambiano di nuovo le regole per i viaggi all’estero. Novità positive che snelliscono le procedure di controllo e anche gli arrivi degli stranieri sul territorio, come il rientro in Italia dei nostri concittadini. Buone nuove anche per quanto riguarda l’uso delle mascherine al chiuso e del Green Pass: l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Dall’1 maggio addio al dPLF

Il Digital Passenger Locator Form (dPLF) era stato introdotto nell’estate 2021 e aveva lo scopo di contenere tutte le informazioni necessarie per localizzare il viaggiatore in caso di contagio da Covid durante uno spostamento all’estero. Utilizzato in Italia e in molti altri Paesi d’Europa e del mondo, con la nuova Ordinanza in vigore fino al 31 maggio è stato abolito.

Un’abrogazione che arriva anche a seguito alla richiesta di annullamento da parte del Presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio Franco Gattinoni.

Le regole di viaggio dall’1 maggio

Abolizione del dPLF, ma proroga delle regole di viaggio già previste dall’Ordinanza 22 febbraio 2022 e 29 marzo 2022. In sostanza, chiunque voglia varcare i confini italiani deve essere in possesso di uno dei seguenti documenti:

  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA, effettuata da meno di 9 mesi (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane);
  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA e dose di richiamo (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane;
  • guarigione da Covid-19, da meno di 6 mesi (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane);
  • risultato negativo di un test molecolare condotto con tampone nelle 72 ore prima dell’ingresso in Italia, o test antigenico effettuato per mezzo di tampone nelle 48 ore prima di atterrate nel Belpaese.

In caso di mancata presentazione della certificazione richiesta, l’ingresso in Italia è possibile ma con obbligo di isolamento per un periodo di 5 giorni, al termine del quale è necessario sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone.

Le certificazioni possono essere esibite sia in formato digitale, sia cartaceo. I minori al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico.

Le novità sulle mascherine al chiuso

A partire dall’1 maggio, e per il momento fino al 15 giugno, scattano ulteriori novità anche per quanto riguarda l’uso delle mascherine al chiuso. Nel dettaglio: nell’Ordinanza si legge che rimane “l’obbligo di mascherine FFP2 per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo“.

Ma non solo. L’obbligo di indossare dispositivi di protezione FFP2 rimane anche per accedere a mezzi di trasporto come aerei, navi, treni e autobus, così come nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (RSA), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

In tutti gli altri luoghi al chiuso che non abbiamo menzionato, non sarà quindi più necessario (dall’1 maggio e fino al 15 giugno, per il momento) indossare le mascherine.

Infine, non hanno l’obbligo di indossare la mascherina – come già accaduto in passato – i bambini di età inferiore ai 6 anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di tali dispositivi di protezione, e le persone che devono comunicare con una persona con disabilità che non permette l’uso di mascherine.

È bene sapere, tuttavia, che viene caldamente raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico.

Addio anche al Green Pass

L’ulteriore novità che arriva con questa Ordinanza è che, per il momento, non sarà più necessario utilizzare il Green Pass. In poche parole, in Italia termina l’era del distanziamento e delle restrizioni. Solo raccomandazioni e poche regole in bar, ristoranti, centri benessere e discoteche.

Il Green Pass non sarà più obbligatorio nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e ristoranti, sui mezzi di trasporto, in mense e catering, cinema e teatri, a concerti, eventi sportivi, convegni e congressi, in centri benessere, centri culturali, sociali e ricreativi, concorsi, sale gioco, feste e discoteche.

Accesso libero ovunque, sia all’aperto che al chiuso, nei bar e ristoranti. Addio al distanziamento sociale ma solo all’aperto, chi preferirà stare al chiuso con l’aria condizionata troverà comunque i tavoli distanziati di un metro. Ritornano anche i buffet liberi in alberghi e ristoranti come nelle cerimonie dove – ma solo all’aperto – i tavoli potranno stare uno di fianco all’altro.

Niente Green Pass nemmeno per le discoteche dove si potrà tornare a consumare drink anche in piedi al banco, e non più esclusivamente seduti al tavolo. Tutti i locali, all’aperto o al chiuso, potranno lavorare a capienza piena e non sarà più obbligatorio, come anche per bar, ristoranti e altre attività, mantenere il registro delle presenze per 14 giorni.

Accesso libero per tutti anche nelle palestre e negli impianti al chiuso dove cade anche l’obbligo di distanziamento mentre si fa attività. Restano invece il metro di distanza o le postazioni alternate negli spogliatoi e nelle docce.

Gli sport saranno tutti consentiti, sia all’aperto, sia al chiuso, anche quelli di squadra e di contatto. Negli stabilimenti balneari si dà il bentornati a racchettoni e tamburelli, acquagym e beach volley.

Dall’1 maggio anche il bagno turco sarà di nuovo fruibile, con il solo obbligo di accesso contingentato secondo l’ampiezza.

Un vero e proprio ritorno alla normalità. Anche se, è bene sapere, il certificato verde non servirà più in Italia, nei fatti questo non cessa di esistere. Nella sua forma “base”, ossia vaccinazione, guarigione o tampone negativo, continuerà a essere fondamentale per i viaggi all’estero, ma non sarà più richiesto in Italia.

Quel che è certo è che, dal primo maggio, diremo addio al Green Pass rafforzato per frequentare palestre e piscine al chiuso, partecipare a feste e cerimonie, convegni e congressi, entrare in discoteche e sale da gioco, andare al cinema e a teatro. Ma non solo.

Dal 1° maggio decade anche l’obbligo di Green Pass base per accedere al luogo di lavoro, consumare in bar e ristoranti al chiuso, salire su aerei (conviene sempre prima consultare le regole di ogni compagnia aerea che sono diverse), treni, traghetti e pullman intra-regionali, partecipare a concorsi pubblici, accedere alle mense, andare allo stadio e assistere a spettacoli teatrali e concerti all’aperto. In tutti questi luoghi l’accesso diventa, finalmente e di nuovo, libero.

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Viaggia a partire da soli 4,99 euro fino a fine giugno

L’estate si avvicina e arrivano anche nuove offerte per viaggiare al prezzo di una colazione. Ryanair, la compagnia aerea low cost irlandese, ha lanciato una promozione alla quale è davvero difficile resistere: voli per tantissime destinazioni a partire da soli 4,99 euro.

Ryanair, la nuova offerta: le regole

Fino alla mezzanotte di domenica 1 maggio avrete la possibilità di acquistare biglietti per tante incredibili destinazioni partendo da soli 4,99 euro. È bene sapere, però, che l’offerta di riferisce esclusivamente ai viaggi che verranno effettuati dall’1 maggio 2022 fino al 30 giugno dello stesso anno.

In tempo in tempo per ammirare gli ultimi scampoli di primavera, e l’inizio della bella stagione, che magari in alcune delle destinazioni scelte è già al suo massimo splendore. Ma dove andare approfittando di questa offerta che vale per tutto il weekend?

Le migliori mete in cui viaggiare

Con voli a partire da soli 4,99 euro potreste raggiungere Agadir, in Marocco. È la capitale della regione di Sous Massa Draa e si trova lungo la costa occidentale del Paese. Arriverete in un luogo l’ambito dalla forza e dalla bellezza dell’Oceano Atlantico e che si distingue per essere moderno, ma anche apprezzato soprattutto per la sua spiaggia lunga oltre 10 chilometri. Una città circondata da quartieri residenziali, ma con un lungomare che possiamo definire da sogno. Il luogo ideale per trascorrere un paio di giorni in completo relax prima di partire alla volta di altre meravigliose destinazioni di questo Paese considerato la Porta dell’Africa. I voli per Agadir partono dall’aeroporto di Milano Bergamo, Roma Fiumicino, Bologna, Napoli, Pisa e Torino.

Oppure, sempre a partire da soli 4, 99 euro, potreste prenotare un viaggio per Zara in Croazia, una città moderna, graziosa e che affascina il visitatore con la sua capacità di coniugare natura e ingegno umano. Senza sottovalutare che è anche una buona base di partenza per conoscere tutte le bellezze di questo spettacolare Paese. Tante le cose da non perdere, ma l’attrazione più particolare è sicuramente l’organo marino che permette al mare di creare sorprendenti melodie: sette gradoni che digradano verso il mare al di sotto dei quali sono collocate 35 canne, ognuna collegata a diverse corde musicali. I voli per Zara partono dall’aeroporto di Pisa e Roma Fiumicino.

Infine, per soli 7,99 euro potreste andare a Salonicco, in Grecia. Situata sul Golfo Termaico del Mar Egeo, è una città che sorprende per la sua vivacità e il suo grande fascino storico e culturale. Erroneamente sempre sottovalutata, è la seconda città più grande del Paese e rappresenta un mosaico unico di diverse culture e civiltà. Da queste parti edifici storici, templi bizantini, musei ricchi di storia e mura medievali, rendono l’esperienza di viaggio davvero indimenticabile. Inoltre, è anche un punto di partenza ideale per visitare la splendida Penisola Calcidica, una zona costiera ricca di fascino con spiagge paradisiache e angoli particolarmente pittoreschi, oltre a essere un punto di imbarco per raggiungere le incontaminate Isole Sporadi. I voli per Salonicco partono dagli aeroporti di Milano Bergamo, Roma Ciampino, Bologna, Napoli e Venezia Treviso.

Non resta che approfittare di questa offerta valida per tutto il weekend e partire il prima possibile verso una destinazione da sogno.

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Il porto turistico di Agadir

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Ci sono più di 600 isole in questo paradiso terreste. Quale scegli per la prossima vacanza?

La verità è che tutti ci meritiamo una vita vista mare, e non abbiamo bisogno delle evidenze scientifiche per capire motivazioni e benefici che si nascondono dietro questo desiderio. E quando questo non può essere realizzato allora ecco che sono i viaggi e le vacanze a far sì che questi sogni prendano vita, a patto che si realizzino proprio lì, tra le spiagge bianche che brillano al sole, tra le distese di acque limpide e cristalline che si perdono all’orizzonte e con quello si fondono, in quei paradisi terrestri che da sempre sono in cima alle nostre travel wish list.

E quando parliamo di paradisi terrestri, non possiamo non pensare alle Bahamas, l’arcipelago corallino circondato dalle splendide acque dell’Oceano Atlantico a nord del resto dei Caraibi. È qui, tra le 690 isole coralline, abitate e disabitate, popolate da resort lussuosi e da villaggi di immensa bellezza, che è possibile vivere quella vacanza da sogno che tutti ci meritiamo almeno una volta nella vita.

Eleuthera, l’isola di Cat e Long Island, e poi ancora San Salvador, Exuma, Crooked Island, queste sono solo alcune delle isole e isolette si snodano nell’oceano ospitando spiagge paradisiache, natura lussureggiante e panorami che incantano la vista e conquistano il cuore. Ma siamo sicuri di saper scegliere quella giusta per il prossimo viaggio?

Bahamas

Bahamas

Bahamas: in viaggio verso il paradiso sospeso tra cielo e mare

Un viaggio alle Bahmas può davvero trasformarsi in un’esperienza unica, una di quelle che rimane nel cuore in maniera indelebile. Un’avventura da vivere tra le grandi meraviglie incontaminate del mondo, proprio lì dove è preservata la grande bellezza del pianeta che abitiamo. Ma scegliere la giusta isola da raggiungere per la prossima vacanza può diventare un affare davvero complicato.

690 isole, dicevamo, di cui però solo una trentina sono abitate. La più famosa, nonché una delle più grandi, è sicuramente Grand Bahama che troviamo a settentrione dell’arcipelago. Poi ci sono le Isole Abaco, mentre a sud est troviamo Eleuthera, l’isola di Cat, Long Island, San Salvador, Exuma, Crooked Island, Acklins, Mayaguana. A sud c’è la Great Inagua, mentre la capitale Nassau si trova sull’isola di New Providence. Le più popolate dai turisti sono soprattutto Grand Bahama e Paradise Island, è qui che si trovano le più celebri strutture ricettive che si dividono in resort, villaggi e hotel di lusso per una vacanza davvero regale.

Gli amanti dello snorkeling e delle attività subacque, invece, probabilmente già conoscono Andros e la sua splendida barriera corallina che si estende per oltre 300 chilometri. Rigogliosa, colorata e straordinaria, è una vera e propria attrazione per tutti coloro che sognano di fare immersioni. Un’altra tappa imperdibile per tutti i viaggiatori affascinati dalle meraviglie che si trovano sott’acqua è Bimini, già rifugio preferito di Hemingway, caratterizzato da barriere coralline, grotte, caverne e relitti da scoprire tra un’immersione e una nuotata.

Impossibile, poi, non menzionare le isole Exuma celebri per quelle acque così intense e brillanti, dalle mille sfumature di blu, che sono visibili anche dallo spazio. È proprio qui che si svolge una delle attività più curiose e bizzarre del mondo: l’immersione con i maiali a Pig Beach.

Se è la solitudine che cercate, per una vacanza all’insegna del relax, allora dovete mettervi alla ricerca delle isole più disabitate dell’arcipelago come Mayaguana, una delle più selvagge di tutte le Bahamas, o St. Andrews, la più grande isola privata di questo territorio caratterizzata da 9 chilometri di spiaggia bianca bagnata da uno dei mari più belli del mondo.

Harbour Island

Harbour Island

Bahamas: la tua prossima destinazione

Come abbiamo visto, ogni isola che compone l’arcipelago è un universo a sé, un microcosmo fatto di flora, fauna, mare e spiagge, di esperienze tutte da vivere. Per affinare ancora di più la scelta, ci siamo affidati alle preferenze dei viaggiatori espresse in occasione del World’s Best Awards di Travel + Leisure. Le isole Bahamas, infatti, sono apparse per ben quattro volte nella lista delle destinazioni migliori al mondo.

La preferita, in assoluto, è Harbour Island nota per le sue spiagge di sabbia rosa e gli edifici contraddistinti dall’architettura georgiana. Seguono poi Eleuthera, le Isole Abacos e Exuma.

Exuma

Exuma

 

 

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Il Cammino Celeste, dove s’incrociano i confini di tre Paesi

Escursioni mozzafiato tra terra e cielo, che ti offrono l’opportunità imperdibile di abbracciare con lo sguardo scorci di una bellezza quasi mistica. Il Cammino Celeste è un itinerario religioso internazionale che coinvolge tre diversi Paesi – Italia, Austria e Slovenia – fino a convergere al Monte Lussari, dove sorge il santuario mariano detto, per l’appunto, dei “tre popoli”. Un percorso davvero mozzafiato, caratterizzato da un’estrema varietà paesaggistica e monumenti di grande fascino. Tutto da scoprire.

Cammino Celeste, l’itinerario italiano

Il percorso italiano del Cammino Celeste si contraddistingue per la ricchezza paesaggistica senza eguali e la varietà di esperienze offerte lungo il tragitto a pellegrini e turisti. Ci si può imbattere, ad esempio, in piccole chiese di campagna e santuari famosi, visitare città ricche di storia e arte o perdersi nel silenzio delle foreste e dei parchi naturali. Il tutto per una lunghezza di circa 200 km, suddivisi in 10 tappe da percorrere orientativamente in dieci giorni, passando su strade sterrate, viottoli di campagna e bellissimi sentieri di montagna

Il principale punto di partenza del tragitto italiano è la Basilica patriarcale di Santa Maria Assunta ad Aquileia, importante città dell’Impero romano e principale centro per la diffusione del Cristianesimo nell’Europa del nord e dell’est. C’è però anche la possibilità di iniziare il percorso un po’ prima, dal Santuario di Barbana, immerso in un paesaggio mistico, uno tra i più antichi santuari mariani del mondo, raggiungibile in traghetto, e da qui poi proseguire alla volta di Aquileia, da cui si sviluppa la prima tappa ufficiale del cammino, destinazione Aiello.

La seconda tappa conduce da Cormons a Castelmonte, dopodiché si prosegue per Masarolis passando per Cividale del Friuli, borgo ricco di leggende. Si sale ancora, fino a Montemaggiore, raggiungendo il rifugio A.N.A. e giungendo a Prato di Resia, da dove, scarpinando per altri 13,4 km si arriva a Dogna, per poi spostarsi in Val Saisera fino a Valbruna/Camporosso. L’ultima tappa dell’itineraio italiano è la salita del Monte Lussari, all’estremo nordest dell’Italia, con il suo santuario che può a ragione definirsi europeo, poiché meta di pellegrinaggi di tre Paesi.

Basilica Santa Maria Assunta Aquileia

La Basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia

Cosa vedere assolutamente lungo il tragitto italiano

Tra i luoghi più imperdibili del Cammino Celeste, c’è senza dubbio Aquileia, sito UNESCO dal 1998 per l’importanza della sua area archeologica e la bellezza dei mosaici pavimentali che custodisce, una gemma del Friuli-Venezia Giulia che è uno scrigno di tesori unici.

Dalla sua basilica, sede dell’antico patriarcato, si passa ad altri luoghi di culto affascinanti, come il santuario della Rosa Mistica di Cormons o quello della Beata Vergine a Castelmonte, fino al santuario della Madonna del Monte Lussari, raggiungibile attraverso il suggestivo Sentiero del Pellegrino che si snoda tra i boschi dell’incantevole foresta di Tarvisio.

I percorsi alternativi del Cammino Celeste

Il Cammino Celeste è composto da tre itinerari, ciascuno dei quali ha inizio in località ricche di storia e di fede. Oltre al tragitto italiano, si può quindi scegliere di intraprenderlo anche seguendo il ramo austriaco o quello sloveno. L’itinerario austriaco del Cammino Celeste è lungo 80 chilometri e parte dalla chiesa di Maria Saal, passando per quelle di Sankt Egyden, Sankt Leonhard, Camporosso, fino ad arrivare al Santuario di Monte Lussari.

Di 80 chilometri è anche la lunghezza del percorso sloveno, che parte dalla chiesa di Brezje, elevata al rango di basilica nel 1988 da Giovanni Paolo II, e raggiunge anch’esso il Monte Lussari, punto di incontro e pellegrinaggio di tre popoli, ciascuno con la sua affascinante storia.

Cammino Celeste dove incrociano confini tre Paesi

Il Monte Lussari, punto di arrivo del Cammino Celeste