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Da paradiso a discarica: l’inferno di Calò des Moro dopo il boom social

Una delle baie più suggestive di Maiorca, Calò des Moro, è passata in pochi anni dall’essere un angolo incontaminato di paradiso a diventare l’emblema dell’overtourism.

Il motivo? La viralità sui social, TikTok in primis, ha trasformato questa piccola caletta in una meta ambita e sovraffollata, con gravi conseguenze per l’ambiente e per gli abitanti dell’isola.

Il paradiso social che ha attirato troppo successo

Calò des Moro, situata nella zona sud-orientale di Maiorca, è una cala di sabbia bianca e acqua cristallina incastonata tra alte scogliere e vegetazione mediterranea. Un tempo conosciuta solo da pochi locali e viaggiatori esperti, negli ultimi anni è diventata virale grazie ai contenuti pubblicati da influencer e creator digitali.

La campagna di promozione avviata inizialmente per distribuire meglio i flussi turistici ha avuto un effetto contrario: migliaia di post, storie e video hanno fatto il giro del web, mostrando l’incredibile bellezza del luogo.

Calò des Moro è vittima dell’overtourism causato dai social

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Calò des Moro, Maiorca

I numeri parlano chiaro: oltre 1.300 video su TikTok hanno generato più di 10 milioni di visualizzazioni, mentre Instagram ha visto un’esplosione di hashtag dedicati al sito.

Questo improvviso aumento di visibilità ha attirato fino a 4.000 visitatori in un solo giorno e più di 1.200 auto in contemporanea, superando di gran lunga la capacità ricettiva del piccolo tratto di costa.

Un ecosistema fragile al collasso

Il risultato è stato devastante per l’ecosistema locale. Ogni anno scompaiono tonnellate di sabbia, portate via inconsapevolmente (o con indifferenza) da turisti tramite asciugamani, scarpe e zaini. Si calcola che vengano sottratti fino a 70 kg di sabbia al giorno, e circa sei tonnellate ogni tre mesi.

A questo si aggiunge un accumulo crescente di rifiuti: la lunga scalinata di accesso, composta da 120 gradini, è oggi ridotta a una discarica a cielo aperto. Lì, i visitatori abbandonano bottiglie, imballaggi, plastica e ogni genere di immondizia, deturpando un paesaggio che un tempo veniva protetto con cura.

Nonostante gli appelli delle autorità e degli stessi influencer (alcuni dei quali hanno rimosso i contenuti promozionali), la pressione turistica non accenna a diminuire. Il turismo incontrollato ha avuto anche impatti sulla fauna e sulla flora locali, oltre che sulla qualità della vita degli abitanti della zona.

La protesta degli abitanti: “Il turismo così non è sostenibile”

Il malcontento degli abitanti non si è fatto attendere. Le proteste si sono moltiplicate sia a Maiorca che in altre zone turistiche della Spagna. A Palma, la capitale dell’isola, sono scese in piazza oltre 50.000 persone per denunciare le conseguenze dell’overtourism e chiedere una regolamentazione più severa.

Anche a Barcellona si sono registrate manifestazioni significative, con circa 2.800 persone che hanno marciato sul lungomare esibendo cartelli con scritte come “Barcellona non è in vendita”.

Alcuni cittadini esasperati hanno persino adottato forme di protesta creativa, come spruzzare acqua ai turisti seduti nei ristoranti con pistole ad acqua. Le richieste sono chiare: un modello di sviluppo più equilibrato, che tuteli l’ambiente e i residenti, e metta un freno alla turistificazione selvaggia delle località più popolari.

Il caso di Calò des Moro rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore del turismo. La promozione sui social media può portare visibilità e crescita, ma senza una strategia di gestione sostenibile, anche il luogo più paradisiaco può trasformarsi in un inferno. Per il futuro del turismo, Maiorca e le Baleari dovranno puntare su un equilibrio tra promozione, tutela ambientale e benessere delle comunità locali.

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Maiorca, perla del Mediterraneo: cosa vedere sull’isola più grande delle Baleari

Quando si pensa alle Baleari, si pensa spesso – e a ragione – a notti spettacolari e lunghe in cui ballare fino a che non si può accogliere il sole che spunta all’orizzonte. Questo accade, sicuramente, su di un’isola come Ibiza ma cosa dire della più grande delle Baleari, ovvero Maiorca?

La maggiore delle isole Baleari è un vero e proprio gioiello forgiato dal Mediterraneo, dove paesaggi capaci di cullare qualsiasi viaggiatore si fondono con tante cose da fare e da vedere. Maiorca è un’isola perfetta per una vacanza fatta di mare e spiaggia ma anche con quel pizzico di voglia di cultura che non guasta mai.

La Cattedrale di Palma di Maiorca

Maiorca è il nome geografico dell’isola e il suo capoluogo è Palma, un punto di partenza ideale per scoprire la bellezza dell’isola. La città ha un passato molto antico e, da un po’ di tempo, è il “buen retiro” estivo anche della Famiglia Reale Spagnola, dato che qui c’è una loro dimora.

Palma è dominata dalla Cattedrale di Santa Maria, chiamata La Seu (da Seo, in latino, che denominava il luogo in cui c’era la sedia del vescovo). Questa chiesa è una delle cattedrali gotiche più impressionanti d’Europa. La sua costruzione iniiò nel XIII secolo per sovrastare la moschea musulmana. Quest’ultima, a sua volta, fu edificata su un antico sito romano. Questo già la dice lunga sulla grande storia che fa parte del bagaglio culturale di Maiorca.  A livello artistico, la cattedrale di Palma ha visto l’intervento anche di persone celebri come Antoni Gaudí e Miquel Barceló. Luoghi come questi sono più unici di quel che si pensa e si possono ammirare solo durante una vacanza in Spagna.

Il Palazzo dell’Almudaina: il mudejar made in Maiorca

Di fronte alla cattedrale si trova il Palazzo dell’Almudaina, antica residenza reale di epoca moresca trasformata in palazzo cristiano dopo la conquista aragonese del 1229. È tuttora usato dai Reali di Spagna per cerimonie ufficiali.

Questo palazzo è un perfetto esempio di uno stile che solo la Spagna sa regalare ai propri visitatori: il Mudejar, un insieme di decorazioni e ispirazioni architettoniche arabe al servizio degli edifici cristiani.

Cosa fare a Maiorca: visitare Palma

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La Cattedrale di Palma de Maiorca

I patios: vera essenza della Maiorca più nobile e privata

Maiorca, soprattutto nel territorio di Palma, è stata per molto tempo (e lo è ancora) dimora per famiglie abbienti, pronte a costruirsi delle splendide case per trascorrere la loro estate. Passeggiando per il centro storico di Palma può aiutare a scoprire queste dimore.
Molte di esse sono visitabili e si possono ammirare i patios nascosti nel cuore di queste case. Il patio è un qualcosa che appartiene molto all’architettura tipica della Spagna araba, rimasta poi nel cuore di tutti per secoli.

Il Castello Bellver: uno dei pochi a forma circolare in Spagna

Il Castello di Bellver, situato su una collina boscosa a circa 3 km dal centro di Palma di Maiorca, è uno dei monumenti più iconici dell’isola. Costruito all’inizio del XIV secolo per ordine del re Giacomo II di Maiorca, è una rara fortezza di forma circolare, una caratteristica architettonica unica in tutta la Spagna e molto rara in Europa.

Questa fortezza, in stile gotico catalano, era inizialmente pensata per essere una residenza reale ma vene, quasi subito, adibita a prigione. Nel corso di secoli, ha ospitato diversi dissidenti politici.

Il suo nome, Bellver, significa “bella vista” e il motivo di questo appellativo si comprende molto chiaramente quando si raggiunge la sommità dell’altura dove si trova il castello stesso. Da lì si gode di una vista aperta e panoramica su Palma, il suo porto e tutta la baia circostante.

Il castello, attualmente, ospita il Museo di Storia della Città, luogo che racconta la storia di Palma attraverso reperti archeologici, documenti e opere d’arte.

Cosa fare a Maiorca: visitare Castell Bellver

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Castello Bellver con la sua forma circolare

La Sierra de Tramuntana: patrimonio UNESCO e paesaggi spettacolari

Maiorca non è solo storia e arte da ammirare. Questa isola delle Baleari è anche un luogo dove la Natura è protetta, conservata e disponibile per chi la vuole esplorare con curiosità e rispetto. La Sierra de Tramuntana, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2011, è una catena montuosa che attraversa l’intera parte nord-occidentale di Maiorca. Fa strano pensare a montagne imponenti e granitiche su di un’isola dove sono il Mediterraneo e le sue spiagge a farla da padrona. Le vette della Sierra de Tramuntana superano anche i 1400 metri: qui, infatti, si trova il Puig Major (1445 m), la montagna più alta delle Baleari.

Maiorca diventa, quindi, anche un luogo perfetto per chi ama unire montagna e mare. Ci sono alcuni posti, nel territorio di questa Sierra, che vale la pena di tenere presente:

  • Valldemossa: un villaggio montano immerso nel verde dove si trova la Certosa di Valldemossa, Questo luogo è conosciuto per essere stato un posto di vacanza per il compositore Chopin o anche per la scrittrice inglese George Sand, che trascorse qui l’inverno a cavallo tra il 1838 e il 1839. Da quel soggiorno, nacque un libro molto bello: Un inverno a Maiorca.
  • Deià: quest’altro paese che si affaccia a picco sul mare, dove si sono rifugiati artisti, poeti e scrittori.
  • Sóller: collegato a Palma da uno storico tram in legno del 1912, questo paese è noto per la sua architettura modernista e l’imponente chiesa di Sant Bartomeu. Da Sóller si può proseguire in tram fino Port de Sóller, l’area sul litorale dove l’ambiente da piccolo villaggio di pescatori è accogliente e avvolgente.

I villaggi dell’entroterra: dove trovare la Maiorca più autentica e tradizionale

L’interno di Maiorca racconta il lato rurale di questa isola delle Baleari. Maiorca è stata, fin dall’antichità, un luogo dove si è praticata molta agricoltura e dove la società rurale è cresciuta molto prima di quella legata al mondo della pesca e del mare. Lo sanno bene alcune piccole città e paesi, dove le tradizioni e le feste popolari sono sempre dietro l’angolo.

  • Pollença: città storica nella parte settentrionale di Maiorca. Questo luogo è, famoso per i 365 scalini del Calvari, che portano a una piccola cappella con vista panoramica. Durante la Settimana Santa, qui si tiene una processione emozionante e molto intensa.
  • Alaró: situato ai piedi di una montagna molto apprezzata dagli escursionisti, questo villaggio è il punto di partenza per uno dei percorsi di trekking più belli di Maiorca: la salita che porta a Castell d’Alaró, un’antica fortezza di origine moresca che resistette all’invasione degli Aragonesi.
  • Sineu: questo villaggio possiede uno dei mercati più antichi e autentici di Maiorca, presente ogni mercoledì da secoli.
    Maiorca sotterranea: le grotte capaci di far sognare storie fantastiche.
Cosa fare a Maiorca: visitare l'entroterra

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Il villaggio di Sineu, nell’entroterra di Maiorca

Le bellezze del sottosuolo di Maiorca

Forse non sapevi che anche il sottosuolo di Maiorca è davvero degno di nota e di attenzione. Anche sotto la superficie, quest’isola spagnola è capace di regalare grandi meraviglie a chi la visita. Ci sono, infatti, molte grotte presenti sul territorio, alcune delle quali sono tra le più spettacolari dell’area mediterranea. Le più famose sono:

  • Cuevas del Drach, a Porto Cristo: un complesso di caverne con stalattiti e stalagmiti pronte a essere fotografate. Qui troverai anche il Lago Martel, uno dei più grandi laghi sotterranei al mondo. Questa grotta è così grande e accessibile da diventare, spesso e volentieri, una sala per concerti di musica classica.
  • Cuevas de Artà, vicino a Canyamel: situate in una scogliera affacciata sul mare, queste grotte colpiscono per le loro dimensioni gigantesche e per le leggende antiche che permeano l’ambiente in cui si trovano. Un tempo, infatti, si credeva fossero abitate da draghi. Bellezza naturale e leggende a parte, visitare le grotte è un’ottima attività da fare se si soffre il caldo e se il tuo viaggio a Maiorca si svolge in estate.
In spiaggia a Maiorca: Cala Figuera

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La bellezza di Cala Figuera

Le spiagge più belle da non perdere a Maiorca

Dopo tanto girare in cerca della bellezza storica e della natura dell’isola, è arrivato il momento per un tuffo nel blu del Mediterraneo e per godersi le spiagge più belle di Maiorca. Dove andare al mare?

Le scelte sarebbero davvero innumerevoli perché Maiorca ha spiagge per tutti i gusti. Ci sono dei luoghi che, però, vanno visti prima o poi nella vita.

  • Cala Deià, incastonata tra le scogliere della Sierra de Tramuntana vicino al borgo di Deià, è una piccola insenatura rocciosa con acque limpide e un paesaggio selvaggio e molto intimo. Questa spiaggia è frequentata da artisti, scrittori e persone che cercano tranquillità. Già in passato, ha ispirato numerosi pittori e poeti, tra cui l’inglese Robert Graves, che visse nei dintorni. La spiaggia è circondata da pini e scogliere ed è dotata di due piccoli ristoranti affacciati sul mare, dove gustare dell’ottimo pesce avvolti da un’atmosfera più unica che rara.
  • Es Trenc, invece, rappresenta la più perfetta delle spiagge mediterranee incontaminate. Situata nella parte meridionale di Maiorca, tra Colònia de Sant Jordi e Ses Covetes, si estende per oltre due chilometri con tanto sabbia bianca, bagnata da un mare trasparente e dalle tonalità turchesi che, molto spesso, sono accomunate a quelle dei Caraibi. Nonostante la crescente popolarità, Es Trenc conserva un’atmosfera naturale grazie alla vicina zona protetta delle Saline di Es Trenc, dove si possono osservare fenicotteri e altre specie di uccelli.
  • Infine, Cala Figuera, sulla costa sud-orientale, non è una spiaggia tradizionale ma un affascinante villaggio sul litorale abbracciato da un’insenatura profonda e frastagliata. Le sue acque calme e i moli con le barche da pesca ormeggiate trasmettono un senso di vita lenta e autentica.
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Maiorca low cost, le località da scoprire questa estate senza spendere una fortuna

Se state pensando a una fuga estiva senza dover necessariamente svuotare il portafoglio, una destinazione che vale la pena prendere in considerazione è Maiorca. Quest’isola delle Baleari offre un mix unico di spiagge mozzafiato, borghi autentici e paesaggi naturali da esplorare a piedi o in bici.

Senza contare che, con un po’ di organizzazione, è possibile godersi tutto ciò a prezzi sorprendentemente accessibili, soprattutto prenotando con anticipo o scegliendo le zone meno turistiche. Se non avete idee di quali siano le località in cui vivere vacanze senza spendere una fortuna, niente paura! Ci pensiamo noi di SiViaggia a raccontarvele.

Alcúdia, gemma autentica

Situata nella parte settentrionale di Maiorca, a circa 60 km da Palma, Alcúdia è una delle gemme più autentiche di questa isola delle Baleari. Si tratta, infatti, di una cittadina che fonde storia, cultura e natura, e che mette anche a disposizione un’ampia varietà di attività per ogni tipo di viaggiatore.

Facilmente raggiungibile in auto o autobus dalla capitale, è famosa per le sue mura medievali ben conservate, che racchiudono un centro storico ricco di storia e fascino. Per soggiornare vi sono soluzioni per tutte le tasche, ma a livello generale possiamo dirvi che una notte in hotel 3 stelle parte da circa 7o -80 euro a persona.

Oltre a poter ammirare il suo affascinante centro storico, nelle sue vicinanze ci sono alcune spiagge particolarmente interessanti. Ne è un esempio Playa de Muro, una delle più belle dell’isola, con sabbia fine e acque cristalline. Alcúdia è anche un ottimo punto di partenza per avventurarsi sull’isola in bicicletta, in quanto ci sono sono numerosi percorsi ciclabili che conducono a luoghi panoramici e poco frequentati.

Se si è in zona a luglio, da non perdere è la Festa di Sant Jaume, una celebrazione con musica, danze e fuochi d’artificio che anima le strade della città.

Alcúdia, Maiorca

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Veduta di Alcúdia

Santanyí, perla autentica

Nel sud-est di Maiorca prende vita Santanyí, località lontana dal turismo di massa ma ricca di fascino, storia e natura. Situata a circa 56 km da Palma, è facilmente raggiungibile in auto in meno di un’ora, attraversando paesaggi rurali punteggiati di mandorli e uliveti. Si distingue per essere un gioiello di pietra dorata che incarna l’essenza più autentica dell’isola, piena di stradine lastricate, case che brillano al sole e un’atmosfera rilassata.

Tra le altre cose, nelle sue vicinanze ci sono alcune delle spiagge più belle di Maiorca, come Cala Santanyí, Cala Llombards, Cala de sa Comuna, Cala Mondragó e Cala S’Amarador. Queste calette sono caratterizzate da acque cristalline, sabbia dorata e scogliere frastagliate, ideali per nuotare, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi al sole .

La cittadina offre anche diverse opzioni di alloggio, con prezzi più accessibili rispetto ad altre località turistiche di questo lembo di terra delle Baleari: le tariffe per una settimana in appartamento o hotel 3 stelle variano tra 600 e 1.200 euro, a seconda della posizione e dei servizi offerti. I ristoranti locali offrono piatti tradizionali a partire da 15-20 euro, mentre i mercati settimanali permettono di acquistare prodotti freschi a prezzi competitivi. Un piccolo consiglio: trovate del tempo per visitare le gallerie d’arte, in modo da scoprire il curioso lato creativo di Santanyí.

Port de Pollença, davvero affascinante

Un’altra località che offre soluzioni che non fanno svuotare del tutto il portafoglio è Port de Pollença, sulla costa settentrionale dell’isola. È una graziosa cittadina portuale che ha saputo mantenere il suo carattere tradizionale, pur offrendo tutte le comodità del caso per una vacanza indimenticabile.

Sorge a circa 60 km a nord di Palma, ma è facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici e mette a disposizione una vasta gamma di sistemazioni, da hotel di lusso a appartamenti più economici (alcuni di questi ultimi partono da 82 euro a notte). Tuttavia, è consigliabile prenotare con anticipo per assicurarsi le migliori tariffe. La cittadina, inoltre, è ricca di ristoranti che vendono piatti tipici maiorchini a base di pesce fresco e ingredienti locali.

La spiaggia principale di Port de Pollença, Platja de Llenaire, si estende per circa 2,4 km ed è caratterizzata da sabbia fine e acque calme, perfette per famiglie con bambini. La zona è ben servita, con numerosi servizi tra cui noleggio lettini e ombrelloni, docce, e una passeggiata lungomare che diventa straordinaria al tramonto. Non a caso, la spiaggia ha ottenuto la Bandiera Blu per la sua qualità ambientale e i servizi.

In alternativa, breve distanza si trovano altre spiagge e calette da esplorare:

  • Platja d’Albercutx: piccola, sabbiosa e meno affollata;
  • Cala Murta e Cala Figuera: più appartate, raggiungibili a piedi o in barca e il top per chi ama la natura incontaminata;
  • Cala Formentor: situata nell’omonima penisola e con acque turchesi e una vista spettacolare.

Llucmajor, affascinante e tranquilla

Llucmajor, situata a poco più di 20 km a sud-est di Palma di Maiorca, è uno di quei luoghi che riesce a sorprendere chi desidera qualcosa di autentico lontano dal turismo di massa. Essa, infatti, è una cittadina che combina in maniera armoniosa storia, tradizioni e natura, regalando un’atmosfera rilassata ma viva.

Con strade tranquille che conducono al cospetto di numerose meraviglie come la Torre de ses Puntes, una torre di avvistamento antica, e il Museo Casa de Cultura che racconta la storia locale, non è troppo distante dalla suggestive Cala Pi, una spiaggia nascosta con acque sempre limpide e pochi turisti.

Per quanto riguarda i prezzi, in estate si può trovare un appartamento intorno agli 80-90 euro a notte, mentre gli hotel di fascia media partono da circa 100 euro. Non mancano ville con piscina perfette per gruppi o famiglie.

Se si desidera vivere come i local, vale la pena provare a fare colazione al Mercat Municipal, dove assaggiare prodotti freschi. Da non perdere, qualora fosse possibile, è la festa patronale di agosto, un’occasione unica per vivere l’anima autentica di Llucmajor con musica, danze e specialità tradizionali.

Campos, località autentica

Molto interessante è anche Campos, nel sud di Maiorca, località che incarna l’autenticità dell’isola, lontano dalle rotte turistiche più battute. Fondata nel 1300, offre un’esperienza ricca di storia, cultura e natura. Ma non è tutto, perché a soli 15 minuti di auto si trova la celebre spiaggia di Es Trenc, con le sue acque cristalline e sabbia bianca, ma anche Cala Pi e Ses Covetes, ideali per chi cerca tranquillità e paesaggi incontaminati.

Il cuore pulsante di Campos è la sua piazza principale, Plaza Mayor, dove ogni giovedì e sabato si tiene il mercato settimanale. I prezzi da queste parti sono competitivi rispetto ad altre località delle Baleari. Si possono trovare appartamenti a partire da 80-100 euro a notte, mentre gli hotel di fascia media si aggirano intorno ai 120-150 euro.

Non perdete l’opportunità di esplorare i sentieri che conducono al Monastero di Monti-Sion, situato su una collina e con panorami spettacolari sulla campagna circostante.

Can Picafort, adatta a tutti i costi

Soluzioni più accessibili si possono trovare anche a Can Picafort, località balneare nel nord-est di Maiorca, che si rivela un’equilibrata combinazione di spiagge sabbiose, acque cristalline e una varietà di attività per tutti i gusti. La spiaggia principale è lunga e ottimale per famiglie e amanti del sole. A breve distanza si trovano però anche altre spiagge come Son Bauló, caratterizzata da dune e pinete, e Son Real, più tranquilla e parte di una riserva naturale.

La città vanta anche un’interessante storia visibile nella necropoli fenicia di Son Real e nella chiesa di Santa Margalida, esempio di architettura del XVII secolo. Durante l’estate ospita diverse manifestazioni culturali, come la festa della Virgen de Agosto, che si tiene intorno al 15 del mese, con processioni, musica e celebrazioni tradizionali. Le tariffe per un monolocale partono da 78 euro a notte, ma bisogna prenotare con anticipo perché i prezzi tendono a salire, soprattutto durante l’alta stagione.

Felanitx, bella e accessibile

Infine Felanitx, nel sud-est di Maiorca, cittadina ancora lontana dalle rotte turistiche più battute. A circa 50 km da Palma, è un tripudio di atmosfera tranquilla e tradizionale.

Il cuore pulsante di questa località è la sua pittoresca piazza principale, Plaza España, dove ogni domenica si tiene un mercato che vende prodotti locali, artigianato e specialità gastronomiche. La città è anche famosa per la produzione di vino e capperi, elementi fondamentali della cucina maiorchina.

Per quanto riguarda l’alloggio, è possibile trovare soluzioni economiche a partire da circa 42 euro a notte . Mentre per mangiare i ristoranti locali offrono piatti tradizionali a prezzi accessibili.

Felanitx è anche un ottimo punto di partenza per esplorare le spiagge circostanti, come Cala Marsal e Cala Mitjana, e per visitare attrazioni storiche come il Monastero di Sant Salvador, situato su una collina con vista panoramica sull’isola . In sintesi, a Felanitx  si può fare una vacanza autentica e accessibile, il top per chi cerca tranquillità, cultura e bellezze naturali senza rinunciare al comfort.

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Maiorca segreta, le spiagge da sogno dove non si trova (quasi) nessuno

Maiorca è una delle isole delle Baleari più amate dai viaggiatori, e quando si pensa alle sue magnifiche spiagge probabilmente vengono in mente le folle che si riversano a Magaluf o le distese di ombrelloni a Playa de Palma. Tuttavia, questa meraviglia spagnola possiede anche un volto diverso, più intimo e sorprendente, che si svela solo a chi ha voglia di allontanarsi dai circuiti più battuti.

Basta noleggiare un’auto, puntare la bussola verso nord-est o sud-ovest, e lasciarsi guidare tra strade panoramiche e paesaggi che sembrano rubati a una cartolina mediterranea per incontrare paradisi (quasi) senza persone. Ecco a voi le spiagge segrete di Maiorca.

Cala Màrmols, rifugio perfetto

La prima spiaggia senza folla di Maiorca di cui vi vogliamo parlare è Cala Màrmols, incastonata all’estremo sud-est dell’isola tra rocce calcaree scolpite dal vento e macchia mediterranea. Si presenta come una caletta di sassolini bianchi e sabbia chiara, stretta tra alte falesie candide, lambita da un mare di un azzurro surreale, spesso piatto come una tavola. Se c’è vento da nord, l’acqua è limpida come il vetro. E, a parte qualche capra curiosa, si rischia davvero di essere completamente soli.

Non ci sono bar, lettini o musica, solo il rumore del mare, qualche cormorano e il suono dei propri pensieri. Si raggiunge partendo dal faro di Cap de Ses Salines, il punto più meridionale dell’isola, da cui occorre intraprendere una camminata di 5 km a tratta, lungo un sentiero costiero che pare uscito da un documentario.

È un tragitto battuto ma non segnalato ufficialmente, quindi conviene salvare la posizione su Google Maps prima di restare senza campo. Non c’è ombra, solo cielo e mare e sono assolutamente necessarie scarpe comode, acqua e un cappello per il sole bollente. In alternativa, si può arrivare in kayak o in barca, partendo da Cala Figuera o Porto Petro. Un consiglio da non sottovalutare: se il cielo si rannuvola o si alza vento, meglio tornare subito indietro perché il camminamento può diventare scivoloso.

Cala Mitjana, completamente inaspettata

Meno famosa di quella di Minorca (che ha lo stesso nome), Cala Mitjana è una perla (quasi) segreta che si fa spazio nella costa sud-orientale dell’isola, non troppo lontano dalla turistica Cala d’Or. Silenzio, mare limpido e il profumo dei pini dominano il paesaggio che si presenta piccolo, discreto e semplice. È il posto dove portarsi un libro, un asciugamano, una birra ghiacciata nello zaino e lasciare che il tempo scivoli via senza accorgersene nemmeno.

Un minuscolo angolo di paradiso situato in zona Santanyí, in un tratto di costa frastagliata ma piena di piccole insenature, nascosto a metà strada tra Cala Sa Nau e Cala Serena. Dal parcheggio di Cala Sa Nau (che già è meno affollata della media), si prende il sentiero costiero a piedi e, dopo circa 20-25 minuti tra alberi bassi, rocce e macchia mediterranea, si arriva di fronte a questa caletta sabbiosa, protetta da scogliere basse. Il mare è trasparente come una piscina e l’ambiente è intimo.

In alta stagione è consigliato evitare le ore centrali della giornata, poiché qui entrano davvero solo 10-15 persone al massimo. Per il sentiero, invece, sono necessarie scarpe chiuse, mentre per la sosta la voglia di mare e basta: qui non c’è nemmeno la copertura telefonica.

Cala Tuent, tra mare e montagne

Chi sceglie Maiorca come sua meta di viaggio ha sicuramente sentito parlare di Sa Calobra, con le sue gole spettacolari e il celebre Torrent de Pareis. Ma pochi sanno che, a pochi minuti di distanza si nasconde Cala Tuent, una spiaggia di ciottoli grigi, stretta tra mare profondo e montagne monumentali.

Dall’elegante forma di una mezzaluna, è fatta di sassi lisci, circondata da pini e dalle pareti rocciose della Tramuntana che scendono a picco sul mare. L’acqua è profonda, trasparente, perfetta per nuotare e fare snorkeling. In più, si trova all’interno della spettacolare Serra de Tramuntana, patrimonio Unesco. Per arrivarci occorre superare una serie di curve a gomito, strapiombi e viste da togliere il fiato (bisogna continuare per qualche chilometro in più dopo aver incontrato Sa Calobra).

Decisamente utili sono scarpe da scoglio o sandali da mare, da indossare anche per gustare un ottimo cibo locale nel ristorantino con una terrazza vista mare spettacolare che si trova nel suoi pressi. La spiaggia è ideale in giornate limpide e senza vento da nord, quando l’acqua è ferma e la luce accende le sfumature verdi del paesaggio.

Cala Tuent, Maiorca

Fonte: iStock

Tutta la bellezza di Cala Tuent

Cala en Basset, la Maiorca vera

Dietro agli hotel all inclusive e ai lidi invasi dai gonfiabili che si susseguono a Maiorca, c’è un volto dell’isola più ruvido e vero. È quello che si può scoprire a Cala en Basset, selvaggia, rocciosa e silenziosa. Questo incantevole angolo delle Baleari, infatti, è pieno di scogli, rocce piatte e acqua profonda. Non c’è una vera “spiaggia”, ma delle zone dove stendersi tra le rocce e tuffarsi direttamente nel blu.

Siamo nell’estremo ovest di Maiorca, sopra il piccolo villaggio di Sant Elm, un paesino sonnolento affacciato sull’isola di Sa Dragonera, parco naturale marino. Da lì parte il sentiero che conduce a questa cala dopo circa 40 minuti di cammino, tra pini bassi, profumo di rosmarino e panorami che sembrano scolpiti nella pietra. Se ci fate caso, lungo la salita si passa anche accanto alla Torre de Cala en Basset, una vecchia torre di guardia con una vista incredibile. Se si ha tempo e modo vale la pena salirci.

Non c’è alcun tipo di servizio, ed è un luogo ideale in quelle giornate senza vento da sud-ovest, che può rendere il mare mosso. Se si pensa di tornare tardi, meglio portare con sé una torcia frontale perché il bosco che ammanta il sentiero si oscura in fretta.

Cala Varques, tra le più selvagge

Ve lo diciamo subito: Cala Varques è una delle spiagge più belle dell’isola, ma contemporaneamente anche una delle più “resistenti” al turismo di massa. Nonostante le foto da sogno abbiano ormai fatto il giro del web, il fatto che ci si debba arrivare a piedi, nel silenzio del bosco, senza ombrelloni né Mojito Bar, continua a tenerla protetta (anche se, va detto, ad agosto può capitare che sia affollata).

Si presenta come un’insenatura perfetta, con sabbia dorata, acqua turchese che digrada lentamente. Le rocce calcaree rosate e i pini tutt’intorno creano un anfiteatro naturale che sembra scolpito a mano. C’è spazio per stendere l’asciugamano, ma anche zone di scogliera per chi cerca privacy. A volte ci si trovano naturisti, yogi, climber e amanti del silenzio, ma l’atmosfera è sempre rilassata. Alle spalle della caletta c’è un arco naturale scavato nella roccia, ma anche diverse grotte marine raggiungibili a nuoto o in kayak. I fondali sono cristallini, ideali per snorkeling. E se si cammina ancora un po’, verso sud, si trovano altre calette minori dove davvero non c’è anima viva.

Cala Varques sorge sulla costa orientale di Maiorca, tra Porto Cristo e Cala Romántica, e non è segnalata sulle mappe stradali turistiche. Non ci sono indicazioni né comodi parcheggi. Bisogna sapere dove cercare, lasciare l’auto piuttosto lontano e camminare 20-30 minuti in mezzo agli alberi, su un sentiero sterrato. Inoltre, occorre portare acqua, cibo e sacchetto per i rifiuti.

S’Arenalet des Verger, spiaggia remota

L’ultima spiaggia senza folla di Maiorca che vi consigliamo è S’Arenalet des Verger, un luogo talmente tanto remoto da trasmettere la sensazione di essere arrivati “alla fine del mondo”. La si raggiunge solo a piedi, dopo una camminata seria, oppure in kayak, remando lungo una costa tagliata dal vento. Del resto, sorge nell’estremo nord-est dell’isola, dentro il Parc Natural de Llevant, una delle aree più incontaminate di Maiorca. Il punto di partenza più comune è l’Ermita de Betlem, antico monastero arroccato sulle colline, da cui camminare per circa 1h30/2 ore.

S’Arenalet des Verger si caratterizza per essere un lungo arco dorato, con sabbia granulosa e compatta, completamente circondato da natura brulla, dune basse e cielo enorme. Il mare è di un azzurro cupo, spesso leggermente mosso, interessante per nuotatori esperti o contemplare. Non ci sono servizi, strutture e nemmeno campo: si viene qui per rallentare, guardare il paesaggio e ascoltare i suoni della natura come quelli dei grilli e delle onde.

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Acqua caraibica e dune dorate. Ecco perché tutti vogliono andare a Es Trenc

Quando si sceglie Maiorca come propria meta di viaggio c’è un momento preciso, mentre si cammina tra le dune di sabbia bianca e si respira l’odore del sale trasportato dal vento, in cui si capisce perché tutti parlano di Es Trenc. Ed è quell’attimo in cui, davanti ai propri occhi, si apre un mare immobile, trasparente, turchese, che sembra rubato ai tropici. Eppure, la verità è che non siamo dall’altra parte del mondo, ma nel sud di questa straordinaria isola delle Baleari, in uno dei tratti di costa più iconici e fotografati dell’arcipelago.

Qui non ci sono grandi hotel né enormi costruzioni. C’è la natura con il suo abito migliore, ogni tanto puntellata da qualche chiringuito e un parcheggio nascosto dietro la vegetazione mediterranea. Non vi sorprenderà quindi sapere che il suo soprannome è “I Caraibi di Maiorca”.

Dove si trova e come arrivare a Es Trenc

Es Trenc si trova sulla costa sud di Maiorca, nelle Isole Baleari, tra le località di Colònia de Sant Jordi e Ses Covetes, nel comune di Campos. È parte di un’area naturale protetta, che include le Saline d’Es Trenc–Salobrar de Campos, un ecosistema importante per la fauna migratoria, tra cui i fenicotteri rosa.

Vi si può arrivare in diverse maniere:

  • In auto: è il modo più comodo e diretto. Da Palma di Maiorca ci vogliono circa 45-50 minuti prendendo la Ma-19 verso sud-est fino a Campos, poi si seguono le indicazioni per Es Trenc dove ci sono due accessi principali, uno dei quali possiede un parcheggio che costa circa 7–10 euro al giorno nei mesi più caldi;
  • In autobus: d’estate, ci sono autobus diretti da Palma (linea A51 o 515, secondo la stagione) che fermano a Campos, Colònia de Sant Jordi o Ses Covetes, da cui si può proseguire a piedi. Tuttavia, i tempi di percorrenza sono più lunghi e gli orari non sempre comodi;
  • In bici o scooter: un’alternativa molto usata dai viaggiatori indipendenti e dagli escursionisti. La strada da Campos è pianeggiante e ben segnalata.

Un piccolo consiglio da tenere a mente è che Es Trenc è lunga, ma l’accesso più noto e frequentato è quello da Ses Covetes, mentre la parte più tranquilla si raggiunge da Colònia de Sant Jordi, con una camminata di circa 20-30 minuti lungo la riva.

Maiorca, Es Trenc

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L’affascinante Es Trenc a Maiorca

Le caratteristiche di Es Trenc

Questo affascinante angolo della Spagna è di quelli che, appena vi si mette piede, fanno pensare “Ok, ora posso smettere di cercare.” Ma del resto non c’è da sorprendersi: la sua sabbia è chiarissima, morbida sotto i piedi, senza sassi né alghe fastidiose (anche se ogni tanto possono esserci). L’acqua è trasparente come il cristallo, bassa per decine di metri e perfetta per nuotare senza fretta o per stare semplicemente in ammollo a guardare l’orizzonte.

Lunga ben 4 km, è anche piuttosto ampia, e in certi punti – specie verso la fine, lato Ses Covetes – riesce persino a sembrare selvaggia, nonostante tenda ad essere molto frequentata in alta stagione. Camminando verso ovest, si trovano angoli più tranquilli, ideali per chi desidera trascorrere la propria giornata con un po’ di privacy o vuole allontanarsi dai chiringuiti.

Intorno a Es Trenc non ci sono resort né edifici alti. Solo dune, pini bassi, cespugli di ginepro e il cielo che sembra più grande di quanto siamo abituati a vedere. Alle spalle si estende l’area protetta delle saline, dove poter avvistare graziosi ed eleganti fenicotteri (sì, ci vuole un po’ di fortuna). Se possibile, vale la pena farci passeggiate o giri in bici al tramonto, quando la luce riflette sull’acqua salata creando uno spettacolo assurdo.

La zona centrale e ovest di Es Trenc è tradizionalmente frequentata da naturisti. Anche se non si è interessati, è utile saperlo perché è la parte meno affollata e più rispettosa dei silenzi. Nessuno da queste parti obbliga a spogliarsi, ma è proprio qui che si può trovare davvero la tranquillità.

I mesi migliori per andarci sono maggio, giugno e settembre, ma a livello generale (e anche in altra stagione) dopo le 18 questo angolo da sogno di Maiorca cambia completamente volto: molti dei turisti presenti se ne vanno, il sole è ancora caldo ma più dolce, e in certi giorni c’è chi improvvisa aperitivi portati da casa, direttamente a riva. È uno dei momenti più amati dai local, soprattutto durante la settimana. Sì, il calar del sole su questa spiaggia è un evento di pura meraviglia.

Informazioni importanti da sapere

Durante alcune giornate, è possibile trovare cumuli marroni a riva. È posidonia, pianta marina protetta, che non è sporca, non puzza (quasi mai), e serve a tutelare l’ecosistema. Tuttavia può risultare fastidiosa, ma per fortuna basta camminare un po’ per incontrare spazi che ne sono privi.

I servizi igienici sono pochi e non possiamo escludere che siano un po’ sporchi, soprattutto in alta stagione. Il consiglio che vi diamo è quindi quello di mettere nelle vostre borse salviette, disinfettante e un po’ di spirito d’adattamento. Alcuni bar sulla spiaggia accettano solo contanti, per cui è sempre meglio avere qualche euro in tasca.

In alcune zone, inoltre, il cellulare prende malissimo. In particolare verso la parte centrale della spiaggia, dove è possibile con maggior frequenza che la rete sia instabile. Durante i mesi più bollenti, i cani non sono ammessi per via della protezione ambientale, ma a in bassa stagione (primavera o settembre/ottobre), molti abitanti li portano, soprattutto al mattino presto.

Per chi ama la comodità, a disposizione ci sono alcune aree attrezzate per il noleggio di ombrelloni e lettini, senza però perdere quella sensazione di contatto diretto con la natura.

Quali sono le migliori cose da fare vicino a Es Trenc?

La meravigliosa Es Trenc presenta un equilibrio delicato tra bellezza incontaminata e turismo, che però si può ancora vivere pienamente se si arriva con un po’ di pazienza e rispetto per l’ambiente. Anche i suoi dintorni, quindi, vanno visitati con amore anche perché sono davvero tante le meraviglie da scoprire:

  • Passeggiare per la colonia de Sant Jordi: piccolo villaggio di pescatori che ha mantenuto un’atmosfera autentica, lontana dai grandi flussi turistici. Vi si può mangiare pesce freschissimo in uno dei tanti ristorantini locali, passeggiare sul porto o prendere un caffè in piazza. Chi vuole vivere come un local non deve perdersi il mercato del pesce, il vero e proprio cuore pulsante del paese;
  • A Sa Ràpita per un gelato o una birra: località vivace e con un bel lungomare, il top per una pausa dopo la spiaggia per sorseggiare una birra fresca in un bar sulla piazza o gustare un gelato artigianale. Qui gli abitanti del luogo si incontrano per rilassarsi e raccontare storie di Maiorca lontane dai resort;
  • Scoprire il Parc Natural de Ses Salines: per fare camminate immerse nella natura, tra sentieri, dune, pini e lagune salate. È un angolo di Maiorca ancora poco battuto, perfetto per chi vuole scappare dalla folla e immergersi in un paesaggio unico;
  • Visitare le cantine storiche di Campos: alcune aprono le porte ai visitatori per degustazioni di vini locali. Un modo perfetto per conoscere un’altra faccia dell’isola, fatta di tradizioni e sapori autentici;
  • Fare un tuffo nel passato a Santanyi: a meno di 20 minuti da Es Trenc, Santanyí è un borgo di pietra chiara con un mercato settimanale famoso. Qui si respira un’atmosfera tipica, tra artigianato, caffè e piazzette soleggiate, ideale per un giro pomeridiano dopo la spiaggia.
Santanyi, Maiorca

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Tra i vicoli di Santanyi

Durante un viaggio a Maiorca, quindi, è essenziale mettere nel proprio itinerario la spiaggia di Es Trenc perché è uno di quei posti che restano dentro. Non è perfetta, non è nascosta, e d’estate può diventare un vero caos. Ma se la si prende con calma, si sceglie bene quando e come viverla, quel che si riceve indietro è un mare da sogno e un paesaggio che sembra uscito da un film.

In poche parole, è il classico posto dove si torna ogni volta con la voglia di ritrovare un po’ di quella libertà semplice, fatta di sabbia tra le dita, vento sulla pelle e il suono delle onde.

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Turismo di massa: ecco le destinazioni da evitare perché troppo affollate

Con l’avvicinarsi dell’estate, il tema dell’overtourism si fa sempre più presente nel dibattito generale sul turismo. L’ultima ricerca è stata svolta da Which?, un marchio britannico che, attraverso la verifica dei prodotti, mira a fornire ai consumatori gli strumenti per fare acquisti consapevoli di beni e servizi. Una consapevolezza che riguarda anche la loro scelta in termini di vacanze: lo studio, infatti, ha messo in evidenza sia le destinazioni più colpite dal turismo di massa che le gemme nascoste ancora da scoprire.

Analizzando i dati sul turismo della Commissione Europea (CE), le mete più visitate sono risultate Zante, Maiorca e Parigi, mentre quelle meno battute dal turismo di massa Murcia, Lille o l’Estonia. Tenendo in considerazione tre fattori come il numero di turisti per residente, il numero totale di pernottamenti e il numero di pernottamenti per chilometro quadrato, queste sono le destinazioni da evitare se non volete avere a che fare con il turismo di massa.

Zante, Grecia

Tenendo in considerazione i parametri che abbiamo descritto prima, Zante, conosciuta anche come Zacinto, è considerata a tutti gli effetti la capitale dell’overtourism. Su 40.000 abitanti, ha registrato nel 2023 ben sei milioni di pernottamenti, ossia 150 pernottamenti per ogni residente.

Zacinto non ha il maggior numero di visitatori in termini assoluti, ma rispetto ai residenti il volume di turisti è enorme. Le conseguenze di questa situazione sono diverse, per il turista significa soprattutto luoghi affollati, esperienze culturali poco autentiche e costi maggiori.

Istria, Croazia

L’Istria si è classificata seconda in Europa per sovraffollamento turistico, registrando la sorprendente cifra di 133.467 pernottamenti ogni 1.000 residenti. Un risultato che contrasta con le campagne pubblicitarie che descrivono la penisola istriana come una gemma nascosta, seppur non sia l’unica meta della Croazia a patire l’alto numero di turisti.

Tra i luoghi più visitati, infatti, c’è la città di Dubrovnik, sulla costa della Dalmazia, dove il centro storico si sta rivelando impreparato a ospitare così tanti turisti e i costi di ristoranti e alloggi sono molto più alti rispetto ad altre zone del Paese.

Dubrovnik

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La città e le mura storiche di Dubrovnik

Fuerteventura, Isole Canarie

Che le Isole Canarie siano colpite dall’overtourism è risaputo, in particolare Fuerteventura. Secondo lo studio eseguito da Which?, qui si sono registrati 118.720 pernottamenti per residente, mostrando come la crescente attrazione per le fughe sulle isole spagnole continui a persistere nonostante le continue proteste contro il sovraffollamento turistico da parte dei residenti.

Lanzarote, Isole Canarie

Fuerteventura non è l’unica delle Isole Canarie a comparire nella lista: con 117.785 pernottamenti, è seguita da Lanzarote. I suoi aspri paesaggi vulcanici, il clima piacevolmente caldo e le spiagge invitanti dipingono un quadro paradisiaco. Eppure, andando oltre la superficie, l’isola si è trasformata in un luogo dove tre milioni di visitatori ogni anno superano in numero i suoi 150.000 abitanti. Tra i problemi più diffusi tra i residenti evidenziamo la scarsità idrica e la difficoltà nel trovare appartamenti con affitti a prezzi ragionevoli.

Le isole del Dodecaneso, Grecia

Torniamo in Grecia dove, oltre all’isola di Zante, anche quelle del Dodecaneso si stanno ritrovando a dover affrontare il problema dell’overtourism. In particolare, tra le più visitate c’è Rodi, una meta molto apprezzata per la sua architettura medievale e le sue splendide spiagge. Tuttavia, il numero annuale di turisti supera quello dei residenti: 113.790 pernottamenti ogni 1.000 residenti.

Nonostante i benefici economici, il sovraffollamento turistico sta mettendo a dura prova le infrastrutture, complicando anche l’accessibilità economica degli alloggi. Il governo greco ha introdotto diverse misure per contrastare il sovraffollamento, come limiti giornalieri agli arrivi delle navi da crociera e una tassa sulla crisi climatica sui pernottamenti in hotel.

Tiroler Oberland, Pinzgau-Pongau e Außerfern, Austria

L’Austria compare nella lista con tre zone specifiche. La prima è quella del Tiroler Oberland, con 112.716 pernottamenti: si tratta di un’area ricca di bellezze naturali, dove le piccole cittadine alpine si ritrovano in difficoltà per gestire l’alto flusso di visitatori. La seconda è quella di Pinzgau-Pongau, nell’area di Salisburgo, con 109.009 pernottamenti, e la terza quella di Außerfern, con 97.299 pernottamenti.

Tra i casi più famosi di overtourism in Austria, citiamo la piccola cittadina di Hallstatt, dove il numero di turisti è così elevato che, a volte, è quasi impossibile camminare tra le sue stradine e dove i residenti si sono più volte lamentati del comportamento scorretto e irrispettoso dei visitatori.

Le isole Cicladi, Grecia

Anche le Cicladi sono risultate tra le destinazioni greche più vulnerabili al sovraffollamento turistico con 104.152 pernottamenti ogni 1.000 abitanti. Isole come Santorini e Mykonos sono diventate le mete predilette di sempre più visitatori, a discapito dei greci che spesso si ritrovano impossibilitati a permettersi gli alti prezzi dell’isola. Una situazione resa ancora più complicata dalla presenza di gigantesche navi da crociera, per le quali si sta cercando una soluzione sotto forma di tasse maggiori per i croceristi.

Turisti a Santorini

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Turisti aspettano il tramonto a Santorini

Kerkyra, Grecia

Infine, l’ultima destinazione da evitare è Kerkyra a Corfu, dove lo studio ha evidenziato un numero di pernottamenti pari a 100.079 ogni 1.000 residenti. Qui sono diversi i problemi che, da anni, i residenti si sono ritrovati ad affrontare: dall’approvvigionamento idrico alla gestione della spazzatura.

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“Non taggare questa spiaggia”, così a Maiorca si combatte l’overtourism

Con l’avvicinarsi dell’estate, molte splendide località di villeggiatura si trovano ad affrontare nuovamente le conseguenze negative dell’overtourism. Tra queste c’è anche l’isola di Maiorca, una delle perle delle Baleari, amata soprattutto dai più giovani: l’amministrazione ha deciso di adottare così una particolare iniziativa che trae spunto da una campagna social diffusa lo scorso anno. Scopriamo di che cosa si tratta.

Maiorca e il problema dell’overtourism

L’overtourism è un problema che affligge tantissime splendide destinazioni in tutto il mondo, con conseguenze spesso nefaste: lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, l’aumento dei rifiuti, l’impossibilità di godersi l’esperienza di viaggio e, per i residenti, un gran numero di disagi nella vita quotidiana. Insomma, non sorprende che ormai da qualche anno si cerchi di combattere il fenomeno, anche a costo di perdere qualche turista. È il caso di Venezia, che nel 2024 ha introdotto il ticket d’ingresso per contingentare il numero dei visitatori.

All’estero, iniziative che hanno suscitato molto scalpore sono quelle adottate da Amsterdam, che ha deciso di non costruire più hotel per limitare gli arrivi, e da Ibiza, che – da capitale della movida – ha vietato in alcune località la vendita di alcolici nelle ore notturne. Anche Maiorca, un’altra delle meravigliose isole delle Baleari, ha introdotto una nuova misura che potrebbe finalmente aiutare a combattere l’overtourism, con gran vantaggio per i visitatori e per gli abitanti. Tutto nasce da una campagna social che, lo scorso anno, ha riscosso parecchio successo online.

L’iniziativa anti-turismo di massa

“Non taggare questa spiaggia”: ecco il nuovo mantra che si sta diffondendo sempre più rapidamente a Maiorca. Nell’estate 2023, questo slogan ideato da un’agenzia di comunicazione locale aveva fatto il giro del web ed era stato condiviso da moltissime persone, con l’obiettivo di spingere i visitatori a non taggare le località più esclusive dell’isola, per evitare che venissero prese di mira dalla folla. Quest’anno, l’amministrazione di Maiorca ha chiesto all’agenzia di fare un passo in avanti. E così lo slogan è stato stampato su centinaia di adesivi distribuiti ai residenti e ai commercianti.

Questi adesivi possono essere attaccati ovunque, invitando i turisti a non condividere online foto e indicazioni precise sul loro viaggio. L’obiettivo è sempre lo stesso: proteggere almeno quelle calette più nascoste e sconosciute ai più, così da preservare la loro bellezza incontaminata, a disposizione dei pochi che riescono a raggiungerle. “L’idea è nata dal successo della campagna online. La gente ci chiedeva qualcosa di tangibile, in modo che potesse raggiungere più persone anche al di là degli schermi” – ha spiegato Virginia Moll, direttrice dell’agenzia, in un’intervista al quotidiano Ultima Hora.

“Il sovraffollamento colpisce innanzitutto noi residenti, rendendo il soggiorno più costoso e peggiorando la nostra qualità della vita, ma a risentirne sono anche i turisti. Per questo motivo la nostra campagna cerca di coinvolgerli nella ricerca di soluzioni per risolvere questo problema” – ha concluso la Moll. Insomma, un’iniziativa decisamente originale, che porta la lotta contro l’overtourism ad un livello superiore: quello dei social network, dove in effetti si gioca in un ambito particolarmente favorevole ai più giovani, i veri destinatari di questa campagna.

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Alcúdia, una delle città più belle delle Baleari

Se siete in procinto di programmare la vostra prima vacanza alle Baleari, Alcúdia ha tutte le carte in regola per entrarvi immediatamente nel cuore. Questa affascinante cittadina, situata nel nord-est di Maiorca, oltre a vantare una spiaggia che sembra senza fine e calette sognanti lambita da acque paradisiache, conquista i visitatori per il sorprendente patrimonio storico che custodisce e una vasta gamma di attività all’aria aperta.

Scoprendo Alcúdia, tra storia e attrazioni

Prima di sapere cosa vedere ad Alcúdia, è necessario conoscere un po’ le sue origini, così da godere ancora di più della visita. Abitata fin dall’età del bronzo, ma entrata realmente nella storia solo con l’arrivo dei Romani – i quali utilizzarono le spiagge della baia a scopo militare attorno al 123 a.C. – la più antica città murata delle Isole Baleari, conobbe il suo splendore nel Medioevo dopo essere stata conquistata dal re Giacomo I nel 1229.

Con l’arrivo di Giacomo II si iniziò a costruire la cinta muraria, completata nel 1360, che ancora oggi circonda e protegge la città e che, nel 1974, è stata dichiarata monumento storico e artistico insieme ai resti archeologici di Pollentia. Una visita ad Alcúdia offre l’opportunità di scoprire i segreti di tutto ciò che queste mura hanno conservato per le generazioni future. Oggi, questo luogo ameno è uno dei principali centri turistici di Maiorca, e i tesori che offre non si contano.

Tour della città di Alcúdia: cosa vedere

Le possenti mura che cingono il centro storico di Alcúdia e i casals, eleganti palazzi cinquecenteschi, sono la sua principale attrazione. Dell’antica città medievale si conservano ancora la Puerta de Mallorca o Puerta de San Sebastiano – che collegava la città con la strada reale per Palma di Maiorca – e la Puerta de Moll, nota anche come Puerta de Xara, la più vicina al porto.

Durante la passeggiata lungo le mura, si possono ammirare anche i resti di una cinta muraria rinascimentale, crollata alla fine del XIX secolo, di cui è rimasto intatto solo il bastione di Sant Ferran, oggi occupato dall’arena. Per una visione completa, si consiglia di percorrere il Camí de Ronda e di raggiungere le mura attraverso il Carrer de la Pau.

Tra i luoghi simbolo di Alcúdia c’è la Iglesia de Sant Jaume (chiesa di San Giacomo), in origine appoggiata all’interno delle mura, e totalmente ricostruita in stile neogotico nel 1870. Conserva l’immagine del Sant Crist del XV secolo, alla quale si attribuisce un episodio miracoloso del 1507. Accanto alla chiesa si trova il Museo Monografico di Pollentia, che ospita una collezione di molti degli oggetti rinvenuti nelle rovine della città romana.

Tra gli edifici più interessanti, spicca anche Casa di Can Torró, antica residenza del XVI secolo restaurata per ospitare dal 1990 l’omonima biblioteca. Dopo la visita si può passeggiare lungo alcune delle vie più belle del centro storico, come Carrer de Sant Jaume, Carrer de la Rectoria e Carrer de la Iglesia. Altre costruzioni da non perdere sono l’Oratorio di Santa Ana, la cappella barocca di Sant Crist, “La Sala”, municipio con torre dell’orologio e scala di accesso al portale centrale, costruito in stile neobarocco, il santuario della Mare de Déu de la Victória, a 7 chilometri dalla città.

La Iglesia de Sant Jaume, attrazione di Alcúdia

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La Iglesia de Sant Jaume, nel centro storico di Alcúdia

La città romana di Pollentia

Uscendo dalla cinta muraria attraverso la Puerta de Mallorca, si possono raggiungere a piedi le rovine dell’antica città di Pollentia (l’odierna Alcúdia), considerata il più importante sito archeologico di epoca romana dell’isola.

I resti ancora oggi visibili sono suddivisi in tre aree archeologiche visitabili:

  • La Portella, dove si conservano i resti di tre domus ad atrio, tra cui la meglio conservata è la “Casa dei due tesori”, con facciata porticata sulla strada. La “Casa della testa di bronzo” ha restituito, invece, una piccola testa in bronzo di una fanciulla, mentre presso la “Casa di nord-est” si conserva un tratto delle mura cittadine del III secolo.
  • Foro romano, dove si conservano i resti del Capitolium e di tabernae.
  • Teatro romano, del I secolo d.C., con i resti della cavea, scavata nella roccia, e della scena, a pianta rettangolare. In epoca tardo-antica venne utilizzato come necropoli.

Parco naturale di S’Albufera

Una delle escursioni più popolari, e per questo imperdibile, la offre il Parco Naturale di S’Albufera, una palude costiera mista, formata da lagune e canali naturali e artificiali. È la più grande area umida delle Isole Baleari ed è vero un paradiso per gli amanti del birdwatching. Qui, infatti, si può ammirare una vasta gamma di uccelli, tra cui il falco di palude, il tarabusino, il cavaliere d’Italia, l’airone rosso e il vascón.

Le spiagge di Alcúdia

Sebbene mezza giornata sia sufficiente per visitare i principali punti di interesse di Alcúdia, si consiglia di dedicare un’intera giornata al relax sulle spiagge più vicine, a cominciare da Platja de Muro. Oltre a vantare fantastiche acque cristalline e sabbia bianca, è anche la spiaggia più lunga di Maiorca, con quasi sei chilometri di lunghezza, e dispone di tutti i tipi di servizi che la rendono ideale per tutta la famiglia. Il litorale è famoso anche per i suoi bar e ristoranti, che servono deliziose paellas, fideuás e tutti i tipi di piatti a base di pesce fresco e frutti di mare.

Tra le altre spiagge da non perdere, spicca Sant Pere, situata nel centro residenziale di Mal Pas, l’unica spiaggia di sabbia su questo tratto di costa  insieme a quella di Sant Joan. Se preferite calette più tranquille, potete andare in auto o in moto fino al Cap de Formentor, da cui si può godere di un tramonto sublime.

Platja de Muro, tra le spiagge più belle di Maiorca

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Platja de Muro, un sogno di acque cristalline e spiaggia bianca

Le escursioni nei pressi di Alcúdia

Il comune di Alcúdia ha un territorio molto variegato, che spazia da zone di frutteti a zone umide e montagne, il tutto con il mare come sfondo. Tutte le escursioni possono essere effettuate in qualsiasi periodo dell’anno, ma l’ideale è farle in primavera, la stagione dell’anno in cui la natura è al suo meglio.

Un’escursione alla cala di Coll Baix,  sulla costa settentrionale dell’isola, a circa sette chilometri dal centro storico della città, vi permetterà di scoprire un’altra delle meraviglie naturali di questo luogo. Il percorso può avere due destinazioni diverse: la spiaggia di Coll Baix o la Talaia d’Alcúdia, entrambe raggiungibili solo a piedi. Si passa attraverso un paesaggio di campi terrazzati, fino a raggiungere la splendida Area Naturale.

Se siete dei camminatori incalliti, non perdetevi l’itinerario Le Barcarès, di bassa difficoltà che attraversa principalmente lungo la costa nord di Alcúdia, costeggiando la punta Manresa e snodandosi lungo una costa dolce e di grande bellezza. Altrettanto affascinante è l’interno dell’area di La Victòria, gran parte della quale è inclusa nella rete ‘Natura 2000’. Un eccellente esempio di bosco mediterraneo con meravigliose vedute panoramiche.

Pollentia, i resti dell'antica città romana ad Alcúdia

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Le rovine dell’antica città di Pollentia
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Maiorca: a bordo di un tram per scoprire la valle d’oro

Cosa c’è di bello a Maiorca? Sole, mare e tante splendide spiagge: la risposta sembra fin troppo scontata. Ma in pochi sanno che quest’isola dedita al turismo balneare cela una delle sue perle più incredibili… tra le montagne. È qui, in un paesaggio brullo che sembra lontano mille miglia dalle assolate calette per cui le Baleari sono famose, che possiamo ammirare la valle d’oro. E lo facciamo a bordo di un tram storico.

Soller, la perla dell’isola di Maiorca

Piccola cittadina situata ad appena 3 km dalla costa, Soller sembra appartenere ad un mondo diverso. Nulla a che vedere con il caos estivo che siamo abituati ad immaginare quando si parla di Maiorca. E sebbene il villaggio disti pochissimo – in linea d’aria – dalla splendida Palma di Maiorca, a separarli sono nientemeno che delle montagne. L’entroterra dell’isola è infatti caratterizzato dai rilievi della Sierra de Tramuntana, che per tanto tempo hanno reso Soller pressoché irraggiungibile. Per fortuna oggi non è più così: sono tante le sue bellezze che possiamo finalmente scoprire, partendo proprio dal capoluogo dell’isola.

Palma è infatti collegata a Soller da una ferrovia storica che ci permette di fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo. Il Ferrocarril attraversa vallate e montagne, inerpicandosi tra paesaggi ricchi di meraviglie. Questa è la valle d’oro, chiamata così per il suo colore intenso: è dovuto alle vaste distese di agrumeti che si succedono in un panorama dove la natura regna incontrastata. A bordo di un antico convoglio del 1912, raggiungiamo così il centro del paese, pronti per un’avventura che è appena iniziata.

Treno di Soller

Il treno che collega Palma di Maiorca a Soller

Il tram di Soller, un’esperienza unica

Dal centro di Soller parte un tram dal fascino antico, che conduce i turisti attraverso la cittadina e poi giù per le colline, in direzione del mare. E nonostante il percorso sia breve, è a dir poco meraviglioso. Dapprima possiamo ammirare alcune delle bellezze del paese, come la sua vivace piazza centrale che accoglie piccoli bar e negozietti di artigianato. Qui si staglia, imponente e suggestiva, la Iglesia de San Bartolomé: la sua facciata neogotica risalta enormemente accanto al Municipio e al capolavoro del modernismo che è il Banco de Soller.

Soller

Il centro storico di Soller, attraversato dal tram

Lasciato il centro storico e le sue meraviglie, il tram inizia la sua discesa. Attraverso bellissimi paesaggi dominati ancora una volta dalle mille sfumature dorate degli agrumeti, possiamo pian piano scorgere il mare. Destinazione finale: Port de Soller. Pittoresco quartiere affacciato su una baia protetta in una piccola insenatura, ospita il porto della cittadina e sprigiona un fascino unico. Possiamo concederci una passeggiata lungomare mangiando un buon gelato e aspettando il tramonto, che qui è davvero magico.

Per chi è invece un po’ più avventuroso, non c’è niente di meglio che un’escursione alla scoperta di Torre Picada, imponente fortificazione eretta nei primi anni del ‘600 per difendere la cittadina dagli attacchi dei pirati. Dall’alto della torre, si gode di un panorama incredibile sul Mediterraneo e, alle sue spalle, sulle montagne della Sierra de Tramuntana. Una visione davvero da sogno, che sembra uscita da una cartolina.

Port de Soller

Port de Soller