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Sartène, “la più corsa delle città corse”

È la meta ideale per immergersi nell’atmosfera più autentica della Corsica e conoscere il vero spirito dell’isola, custode assoluta delle tradizioni: Sartène, con il suo tipico aspetto di villaggio corso, austero e pittoresco, venne infatti definita dall’archeologo e scrittore francese Prosper Mérimée “la più corsa delle città corse“.

Arroccata sulle montagne a metà strada tra Bonifacio e Ajaccio, vanta un’immagine molto diversa da quella delle gettonate località costiere: la vita scorre seguendo il ritmo lento di un tempo che fu, le case in scuro granito svettano sui pendii collegate da stretti vicoletti e passerelle, il dedalo di stradine lastricate invita a scoprire uno scorcio della Corsica rurale.

Soprattutto in bassa stagione quando il turismo è lontano, Sartène emana un fascino unico, fondata dai Genovesi nel XVI secolo in un territorio abitato fin dalla Preistoria, come indicano i menhir e i dolmen presenti in zona.

Cosa vedere a Sartène, città corsa per eccellenza

Il centro storico di Sartène, la “città vecchia“, è una perla da non lasciarsi sfuggire, plasmato da ripide scalinate, maestose case in pietra, archi, vicoletti (alcuni talmente stretti da consentire il passaggio di una sola persona alla volta) e vedute impagabili sull’azzurro del mare in lontananza.

Una passeggiata di mezz’ora conduce alla scoperta del borgo, con le caratteristiche case di granito che svettano lungo due vie parallele e i punti di interesse da non perdere, a partire dall’antico forno del pane, dall’oratorio di una delle Confraternite, e dalla Rue del Votes, tra gli angoli più suggestivi, punteggiata da passaggi coperti.

A Scaledda” è l’antico ponte porta d’ingresso alla città: da qui, soffermatevi ad ammirare i bastioni, le fortificazioni, la torre d’angolo e l’Echauguette, torre genovese risalente al XVI secolo, edificata sulle fondamenta di una preesistente torre medievale.

Ancora, scoprite la Chiesa Sainte Marie, il cui campanile a tre piani si affaccia su Place de la Libération, punto di ritrovo e convivialità: all’interno dell’edificio religioso, sulla sinistra, ecco la croce e la pesante catena utilizzate durante la processione pasquale del Catenacciu, una delle più significative e spettacolari della Corsica.
Vicino alla Chiesa, cattura lo sguardo il Palais des Gouverneurs, il Municipio dichiarato “monumento nazionale”, che per secoli ebbe il ruolo di casa fortificata poiché custodiva il passaggio a volta da cui si accede al centro storico.

Ma non finisce qui: il Museo della Preistoria racchiude numerose testimonianze del passato di queste zone ed è il secondo museo archeologico più importante dell’isola.

Tutto il fascino dei dintorni

Se Sartène è un borgo unico che incanta, in particolare con l’antico quartiere di Petraghju dove le case sembrano sovrapporsi, unite da archi e separate da vicoli strettissimi, i dintorni non sono da meno.

Oltre alla possibilità di prenotare escursioni a cavallo presso i manieri e le fattorie della campagna tutt’intorno, da non perdere sono i due siti archeologici sull’altopiano di Cauria, che custodiscono i menhir e i dolmen più noti della Corsica, molti intarsiati e raffiguranti volti umani.
Il più celebre è il dolmen di Fontanaccia insieme al Cimitero dei Turchi, l’allineamento più grande del Mediterraneo.

Infine, chi ama le località balneari, dovrebbe fare tappa al borgo di Pianattoli-Cardarello nelle cui vicinanze si svelano alcune spiagge favolose quali Plage de Capineru, Plage de Chevanu e Plage de la Tour (con una torre genovese).

Il tratto di costa selvaggio offre anche la possibilità di una piacevole escursioni lungo il Sentiero dei Bruzzi, percorso circolare di un’ora e mezza circa adatto a tutti, dai panorami difficili da descrivere a parole.

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La Corsica fuori stagione, più slow e più bella

Chi ha detto che la Corsica è un’isola da godere solo d’estate? Il clima mite regala giornate meravigliose tutto l’anno. Il verde dei boschi e il blu del cielo limpido e del mare mettono in risalto le sue bellezze naturalistiche che sono una vera gioia per gli occhi di chi la visita.

È anche il momento migliore per scoprirla attraverso un viaggio slow, magari in sella a una bicicletta. Pochi sanno che la Corsica è interamente attraversata da un itinerario completamente ciclabile. Ben 1200 chilometri di coste straordinarie e di un cuore verde che è quello del Parco regionale, che consente di vivere quest’isola in modo sostenibile, rispettando l’ambiente facendo un’esperienza green.

La grande traversata della Corsica

Da poco è nato l’itinerario lungo la GT 20, la grande traversata in bicicletta che va da Bastia fino a Bonifacio, dalla punta Nord alla punta Sud, insomma, la versione su due ruote della famosa randonnée GR20 che si fa a piedi. Questo itinerario mostra un altro volto della Corsica, meno noto e meno scontato.

La si percorre in 13 giorni e 12 notti toccando 12 tappe lungo i circa 600 km, che è possibile seguire anche solo per un breve tratto. Si può pedalare su una bici da strada, una mountain bike e su bici elettriche, adatta quindi agli sportivi ma anche semplicemente agli appassionati delle due ruote.

Lungo il percorso, il fascino discreto dei villaggi di montagna, panorami mozzafiato sul mare e deviazioni verso le vette della GR 20, garantiscono un’atmosfera davvero speciale.

Queste le tappe: Bastia, Ersa, Saint-Florent, Belgodere, Algajola, Galeria, Porto, Vergio, Corte, Venaco, Bocognano, Zicavo, Zonza e Bonifacio/ Porto Vecchio.

Balagne villaggi

Fonte: iStock

La Balagne e i suoi villaggi arroccati

I luoghi imperdibili tappa dopo tappa

Il primo tratto che tocca Cap Corse offre una meravigliosa strada costiera che tocca alcuni borghi marinari. In direzione Saint-Florent, la costa a strapiombo domina il mare e s’incontrano corsi d’acqua e mulini a vento finché non si attraversa il deserto roccioso des Agriates per giungere ai primi abitati della Balagne, soprannominata il giardino della Corsica, alcuni tra i Borghi più belli di Francia, da cui si possono ammirare viste mozzafiato su Calvi, l’incantevole cittadina arroccata, a picco sul mare, famosa per la sua cittadella medievale e il vivace porto turistico, e l’Ile Rousse. Percorrendo poi alcune strade secondarie ci si immerge nella ricca vegetazione corsa, un vero e proprio paradiso del silenzio e della tranquillità.

In direzione Porto, si raggiunge il Col de Palmarella (a 408 metri di quota) da dove si gode di uno dei più bei panorami che s’incontrano sulla GT 20: il golfo di Girolata e la riserva naturale di Scandola, inserita nella lista dei patrimoni mondiali dell’Unesco. Il tratto tra Porto e Vergio è quello che attraversa la meravigliosa pineta d’Aitone, un angolo ricco di corsi d’acqua e angoli freschi dove fare una pausa.

È prima di arrivare a Corte che s’incontra uno dei luoghi più incredibili della Corsica: la Scala di Santa Regina, una via sinuosa che conduce alla regione del Niolo e che offre molti punti di osservazione sulle gole.

Fonte: Thinkstock

La cittadella di Corte in Corsica

Corte è una delle città più importanti dell’isola e nota meta turistica. La sua cittadella fortificata, su uno sperone di roccia in posizione dominante rispetto al paese, è uno spettacolo che merita di essere visto. Così come la Chiesa dell’Annunciazione e il museo antropologico regionale che racconta l’evoluzione storico e culturale di tutta la Corsica.

Tra boschi e piccoli borghi – tra i più pittoreschi, Calacuccia e Zonza – si giunge infine a Bonifacio. Già dalle alture della foresta l’Ospedale si intravede uno scorcio di Porto Vecchio e la sua baia.

Bonifacio corsica

Fonte: iStock

Bonifacio e la sua costa