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On the road in Alaska tra ghiacciai, alci e orsi

L’Alaska non è una meta per chi cerca resort a cinque stelle, animazione da villaggio o spiagge dorate. È invece il luogo ideale per chi sogna paesaggi grandiosi, una natura intatta e incontri ravvicinati con la fauna selvatica.

Un road trip in Alaska come quello che ti proponiamo richiede spirito d’adattamento, pianificazione e una buona dose di curiosità. Ma la ricompensa è immensa: 17 giorni tra montagne, fiordi, ghiacciai, alci, orche e orsi.

Giorno 1: Anchorage, il punto di partenza

Il viaggio comincia ad Anchorage, la città più popolosa dell’Alaska. Anche se non brilla per fascino architettonico, rappresenta un buon punto di partenza: puoi fare rifornimento di viveri, acquistare l’attrezzatura necessaria e magari cenare con un ottimo panino da Humpy’s, un pub locale autentico.

 

Se capiti in città nel fine settimana, fai un salto anche al Farmer Market per assaggiare specialità locali e vivere l’atmosfera cittadina. Anchorage è anche il posto giusto per fare shopping senza tasse e rifornirsi prima di raggiungere le zone più isolate, dove i prezzi sono ben più alti.

Anchorage

Fonte: iStock

Anchorage è un comodo punto di partenza per il tuo viaggio in Alaska

Giorni 2-4: Denali National Park & Preserve

Da Anchorage si parte verso nord per il Denali National Park, uno dei simboli dell’Alaska. Qui non si guida liberamente: dal 15° miglio in poi si accede solo con autobus ufficiali. Il consiglio è di prenotare per tempo il “Green Bus” fino all’Eilson Visitor Center (66 miglia).

Le otto ore di viaggio, tra andata e ritorno, ti porteranno nel cuore di paesaggi grandiosi e ti daranno ottime chance di avvistare orsi, caribù, alci e volpi, animali selvatici tipici del Nord America.

Durante le due giornate di escursioni si possono percorrere trail mozzafiato come l’Alpine Trail, breve ma con forte dislivello e vista sul monte Denali (se si è fortunati e non è coperto dalle nuvole), e il Savage Alpine Trail, più lungo e panoramico, con possibilità concreta di incontrare la fauna selvatica.

Alpine Trail – circa 3 km andata e ritorno. Dislivello 500 metri, si arriva a 1500 mt d’altezza

Si parte proprio alle spalle dell’Eilson Visitor Center. Il percorso è segnalato come difficile ma solo perché tutto in salita; è bello, panoramico e nelle giornate più limpide offre una vista splendida sul monte Denali.

Denali NP

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Il monte Denali è spesso coperto di nuvole ma quando il cielo si apre lo spettacolo è magnifico

Savage Alpine Trail – 6,4 km, dislivello 500 metri circa, impegnativo

Si parte all’altezza del campeggio Savage River, intorno al 12° miglio, e si arriva al 15° miglio. Potresti naturalmente farlo nell’altro verso ma la salita sarebbe molto molto più ripida. Lascia quindi la macchina nel parcheggio davanti al campeggio e per tornare indietro si sale su uno degli autobus gratuiti del parco.

Ne passano diversi ogni ora ma chiedi gli orari ai ranger per organizzare la tua escursione. Questo percorso è estremamente panoramico e potresti davvero incrociare un alce o un orso lungo il tracciato perciò fai sempre attenzione.

Dopo l’escursione, merita una visita anche lo Sled Dog Kennel, dove i ranger mostrano il loro lavoro con i cani da slitta, protagonisti delle spedizioni invernali.

Alloggio consigliato: Backwoods Lodge a Cantwell, a 25 miglia dal parco, dove ha soggiornato anche la troupe del film di Sean Penn del 2007 Into the Wild, candidato a due premi Oscar, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless.

L’autobus dove Chris visse i suoi ultimi giorni è stato per anni meta di pellegrinaggio e di incidenti a diversi escursionisti improvvisati. Per questo è stato rimosso dalle autorità dell’Alaska nel giugno del 2020.

Denali NP

Fonte: iStock

Le alci sono molto più grandi di quanto potresti immaginare!

Giorno 5: Fairbanks e le Chena Hot Springs

Da Denali si prosegue a nord fino a Fairbanks, cittadina vivace (per gli standar dell’Alaska, si intende) con un’importante università e prezzi più bassi del solito: anche qui infatti non ci sono tasse da calcolare in più sul costo dei prodotti acquistati ed è dunque un ottimo punto per fare rifornimento di viveri e non solo.

Il pregio migliore di Fairbanks è la sua posizione, visto che nelle vicinanze si trovano delle terme naturali in cui è davvero piacevole immergersi: le Chena Hot Springs, scoperte dai cercatori d’oro nel 1905.

Queste terme naturali si trovano a 60 miglia (circa 100 km) dal centro di Fairbanks, l’ingresso costa poche decine di dollari e dispongono di due vasche, una interna e una esterna. L’acqua della vasca esterna supera i 40° e ti metterà a dura prova.

D’inverno è un luogo meraviglioso da cui osservare l’aurora boreale ma anche d’estate meritano il viaggio. Sono un’oasi di relax che dopo due giorni di trekking ti regalerà un po’ di meritato relax.

fairbanks chena hot springs

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Rilassati nelle Chena Hot Springs di Fairbanks dopo intense giornate al Denali NP

Lungo la strada che collega Fairbanks alle terme, la Chena River Road, si possono incontrare diverse alci: ricorda di guidare con particolare attenzione perché, purtroppo, gli incidenti con questi animali sono molto frequenti in Alaska e davvero pericolosi per tutti.

Alloggio consigliato: A Suite Alaskan Inn, con cucina attrezzata, lavatrice e proprietari ospitali.

Giorni 6-8: Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

Lasciata Fairbanks, si raggiunge Copper Center. Da qui parte un pulmino che conduce nel cuore del Wrangell-St. Elias, il parco più vasto degli Stati Uniti. Le cittadine di McCarthy e Kennicott, autentici villaggi western, offrono un tuffo nella storia della corsa al rame.

Molti edifici sono stati restaurati e raccontano la vita difficile ma coesa dei minatori e delle loro famiglie.

Imperdibile l’escursione guidata sul ghiacciaio con Kennicott Wilderness Guide: otto ore tra laghi glaciali blu intenso e sentieri sul ghiaccio scricchiolante. Un’esperienza fisica intensa e visivamente indimenticabile.

Alloggio consigliato: Kennicott River Lodge, con vista sul ghiacciaio.

Per muoversi tra McCarthy e Kennicott si utilizza un bus pubblico (5$ a tratta), mentre l’accesso al parco avviene tramite un ponte pedonale.

Wrangell-St. Elias NP

Fonte: iStock

Visita questo incredibile parco per fare un salto indietro nel tempo

Giorno 9: Valdez e la costa

Dopo il rientro a Copper Center, sempre tramite pulmino, riprenderai la tua auto per dirigerti verso Valdez. Il tragitto è panoramico, con ghiacciai e cascate lungo il cammino. A Valdez si possono osservare gli orsi neri, molto più piccoli e tranquilli dei grizzly e di quelli bruni, mentre pescano i salmoni nei pressi della CVEA Hydroelectric Facility.

Fai attenzione anche al cielo per non perdere la possibilità di avvistare le numerose aquile che sorvolano la zona. Questa esperienza è davvero una delle più ricercate in Alaska: potrai infatti vedere gli orsi a pochi metri di distanza mentre si cibano dei salmoni. Naturalmente, resta sempre a distanza di sicurezza e osservali senza disturbare.

Giorni 10-12: Seward e il Kenai Fjords National Park

Rientrati ad Anchorage, si imbocca la mitica Seward Highway verso sud. Considerata una delle strade più belle degli USA, attraversa fiordi, foreste e pascoli. Fermati al Moose Creek per osservare i salmoni risalire la corrente, magari con un’orsa e i suoi cuccioli nei paraggi.

A Seward ti aspettano due esperienze uniche: una crociera di alcune ore con uno dei tanti operatori della zona nel Kenai Fjords National Park, con la possibilità di avvistare orche, balene, lontre, leoni marini e i simpatici puffin, e un trekking impegnativo ma spettacolare sull’Harding Icefield.

Il panorama a perdita d’occhio sul ghiacciaio e la possibilità di incontrare altri orsi durante la salita, valgono tutta la fatica richiesta da questo percorso.

Alloggio consigliato: Murphy’s Alaska Inn.

Kenai Fjords NP

Fonte: iStock

Salpa in barca per osservare le orche da vicino

Giorni 13-16: Homer e il Bear Watching al Katmai National Park

Ultima tappa del tuo viaggio in Alaska è Homer, graziosa cittadina affacciata sulla baia di Kachemak. Da qui partono le escursioni più emozionanti del viaggio: quelle in idrovolante verso il Katmai National Park per osservare gli orsi bruni e i grizzly nel loro habitat.

Il volo, della durata di circa un’ora, regala vedute spettacolari su vulcani e ghiacciai prima di atterrare su una spiaggia remota.

Inizia così un trekking guidato alla scoperta di questi splendidi animali selvatici, liberi e indifferenti alla presenza – rispettosa e discreta – umana. Un’esperienza potente che ricorderai per sempre.

Segui sempre le indicazioni della tua guida per mantenerti al sicuro ed evitare spiacevoli incidenti, ricordando sempre che sei ospite in un territorio dove gli orsi sono i sovrani assoluti.

Alloggio consigliato: Laughing Moon Suites.

katmai np

Fonte: iStock

Un’escursione al Katmai NP sarà il tuo ricordo più intenso dell’Alaska

Giorno 17: ritorno a Anchorage

Dopo aver attraversato valli e boschi, tornerai ad Anchorage per l’ultima notte prima del volo di rientro. Lungo la strada puoi fermarti a Palmer, dove a fine estate si svolge la fiera agricola più importante dell’Alaska: un’autentica festa americana, con animali da fattoria, stand gastronomici e luna park.

Consigli pratici per un roadtrip in Alaska

  • Prenota con anticipo: per alloggi, escursioni e auto a noleggio. I posti sono limitati e l’offerta si esaurisce presto, soprattutto in estate.
  • Fai la spesa ad Anchorage e a Fairbanks: in città i prezzi sono più bassi e troverai maggiore scelta. Supermercato consigliato: Carrs.
  • Porta vestiti tecnici: il meteo cambia velocemente, anche in piena estate. Servono giacche impermeabili, pile e scarpe da trekking.
  • Prepara i pasti da solo: optare per appartamenti con cucina ti permette di risparmiare notevolmente.
  • Rispetta la natura: l’Alaska è selvaggia. Osserva gli animali da lontano, non lasciare rifiuti e segui sempre con attenzione le indicazioni dei ranger. Non improvvisare.
  • Sii prudente alla guida: alci e orsi attraversano spesso la strada, anche di notte. Lungo le principali strade noterai i cartelli che riportano il numero degli incidenti con gli animali selvatici: sono lì a ricordarti di fare sempre molta molta attenzione.

Un road trip in Alaska non è un semplice viaggio, ma un’immersione totale in una terra ancora dominata dalla natura. Ti sfiderà, ti sorprenderà, ti commuoverà.

Se ami il silenzio dei ghiacciai, il fascino dei grandi spazi e l’incontro ravvicinato con la fauna selvaggia, non c’è posto migliore. L’Alaska non si racconta: si vive. E ti resta dentro per sempre.

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Il mondo del Drugo: guida ai luoghi simbolo de Il Grande Lebowski

Essere come il Drugo e vagare per la città nella totale noncuranza e pigrizia è diventato un vero stile di vita che ancora oggi viene citato da molti. Tra i tanti grandiosi titoli firmati dai fratelli Coen, Il grande Lebowski del 1998 è probabilmente il più famoso. Caratterizzato dalle loro sempre brillanti scrittura e regia, gira per vari angoli della California raggruppando una manciata di strepitosi talenti. Dal protagonista Jeff Bridges a John Goodman, da Steve Buscemi a Julianne Moore fino a John Turturro, questa pellicola divenuta a pieno diritto un vero e proprio cult della settima arte, diverte e rapisce dal primo all’ultimo minuto.

Jeff Lebowski, detto “Drugo”, è un tipo pigro e sfaticato che vive a Los Angeles e nutre una grande passione per il bowling. La sua vita tranquilla viene però sconvolta quando un giorno due scagnozzi di un magnate del porno, lo scambiano per un milionario con lo stesso nome. Per sua sfortuna dunque, finisce coinvolto in un assurdo intrigo fatto di rapimenti, riscatti e personaggi bizzarri. Con l’aiuto dei suoi eccentrici amici, Drugo cerca di venirne a capo, ovviamente a modo suo.

Dove è stato girato

Le location dove Il Grande Lebowski è stato girato ruotano tutte intorno alla California, ma vediamo più nello specifico quali sono i luoghi chiave che questo grottesco film ha scelto, per rimanere impresso nell’immaginario comune.

Il grande Lebowski

Fonte: Ufficio stampa

Una scena da Il grande Lebowski

Los Angeles, California

La pista da bowling
5227 Santa Monica Boulevard, Los Angeles, CA 90029
La famosa pista da bowling illuminata al neon che appare molte volte nel film è l’Hollywood Star Lanes, ma purtroppo non esiste più. È stata demolita nel 2002 per far posto a una scuola elementare.

La villa del Grande Lebowski (esterno)
10231 Charing Cross Road, Los Angeles, CA 90024
L’esterno della villa apparentemente di proprietà del Grande Lebowski, costretto su una sedia a rotelle, è quello di una moderna dimora vicino alla UCLA (Università della California di Los Angeles). La scena in cui Bunny fa una proposta al Drugo si svolge nel patio del secondo piano, con vista sulla piscina. Un’immagine appropriata, considerando che la Playboy Mansion si trova proprio dall’altra parte della strada.

Il Loft di Maude
630 Broadway, Los Angeles, CA 90013
L’ampio loft abitato dall’artista e aspirante mamma single Maude Lebowski, si trova sopra il Palace Theater nel centro di Los Angeles.

Il Fountain Street Theater di Crane Jackson
630 Broadway, Los Angeles, CA 90013
Nonostante il lungo nome utilizzato nel film, il Fountain Street Theater di Crane Jackson è in realtà il Palace Theater, appena sotto il loft di Maude.

Casa di Larry Seller
1824 Stearns Drive, Los Angeles, CA 90035
Si dice che si trovi “su Camrose, vicino all’In-and-Out Burger”, ma in realtà la casa dell’ostinato Larry Sellers si trova in Stearns Drive. Sì, è qui che Walter si scatena su una scintillante Corvette rossa.

Caffetteria
6101 Wilshire Boulevard, Los Angeles, CA 90048
Gli amici di Walter saranno anche “morti a faccia in giù nel fango” affinché la gente potesse godersi questo ristorante per famiglie, ma ciò non gli ha impedito di chiudere nel 2000. Il Johnie’s Coffee Shop, è stato dichiarato monumento storico nel 2013 ed è stato il centro della campagna elettorale del candidato presidenziale Bernie Sanders nel 2016.

Nihilist Pancake House
6521 South Sepulveda Boulevard, Los Angeles, CA 90045
Il ristorante dove i nichilisti, uno dei quali senza dita dei piedi, si siedono per gustare un paio di porzioni di pancake ai mirtilli rossi, è il Dinah’s Family Restaurant che vanta di aver servito circa 20 milioni di pancake dalla sua apertura nel 1959.

Fillmore

Fonte: iStock

Fillmore, California

Le altre location

Sempre localizzate in California, le altre ambientazioni del film, si spostano però un po’ dalla sede centrale di Los Angeles. Vediamo dove si trovano.

Ralph’s
1745 Garfield Road, Alhambra, CA 91801
Come dimenticare l’iconica scena in cui il Drugo entra da Ralph’s (il supermercato) in vestaglia e ciabatte. Questa sequenza è stata girata in un market che si trova a Pasadena.

Il bungalow del Drugo
609 Venezia Avenue, Venice, CA 90291
L’adorabile protagonista fannullone del film, Jeffrey “Il Drugo” Lebowski, si sistema in uno di questi bungalow di Venice, dove il suo tappeto è stato urinato senza tante cerimonie. L’appartamento con una camera da letto è uno dei sei del complesso, venduto nel 2012 per 1,59 milioni di dollari.

La villa del Grande Lebowski (interni)
905 Loma Vista Drive, Beverly Hills, CA 90210
I maestosi interni della villa del Grande Lebowski sono stati girati nella famosa Greystone Mansion. L’imponente dimora in pietra è di proprietà della città di Beverly Hills e utilizzata per numerose riprese cinematografiche, tra cui la pista da bowling de Il petroliere.

Il ponte di legno
196 Torrey Road, Fillmore, CA 93015
Luogo del fallito scambio di riscatto, “il ponte di legno” attraversa il fiume Santa Clara a nord di Simi Valley. Non è propriamente di legno ma per le riprese sono state aggiunte delle assi dalla produzione.

La festa in giardino di Jackie Treehorn
Westward Beach Road, Santa Monica Mountains National Recreation Area, Malibu, CA 90265
A chilometri di distanza dalla casa in cui sono stati girati gli interni, si trova il luogo della festa in spiaggia di Jackie Treehorn, a Point Dume a Malibu. Questa spiaggia è anche il luogo in cui è stata girata la famosa scena della Statua della Libertà per Il Pianeta delle Scimmie.

La villa di Jackie Treehorn
10104 Angelo View Drive, Beverly Hills, CA 90210
Nel mondo diegetico del film, la villa di Jackie Treehorn si trova sulle spiagge di Malibu, ma le scene sono state girate in realtà a Beverly Hills nella famosa Sheats-Goldstein House, progettata dal maestro modernista della California del Sud John Lautner.

Il funerale di Donny
962 West Paseo Del Mar, San Pedro, CA 90731
Il luogo del ventoso funerale di Donny si trova da qualche parte lungo la costa rocciosa della penisola di Palos Verdes, appena a sud di Los Angeles.

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Perché l’estate 2025 è quella giusta per fare un viaggio a Denver, Colorado

La “Mile High City“, è un mix irresistibile tra spirito western e vibrazioni metropolitane. In estate si trasforma in un vero paradiso: festival musicali open-air, birrifici artigianali a cielo aperto, musei d’avanguardia e un centro urbano vivace che si respira a piedi o in bicicletta. E poi, basta un’ora d’auto per ritrovarsi tra le cime spettacolari delle Rocky Mountains, pronte a offrire escursioni, rafting, wildlife watching e panorami che lasciano senza fiato… ma quali sono i motivi per cui organizzare un viaggio a Denver per l’estate 2025?

Clima perfetto e adatta a tutti

Il primo motivo per cui dovresti fare un viaggio a Denver in estate? La temperatura. Chi ama il caldo da giugno in poi potrà godersi il sole e i 30 gradi mostrando un’anima soleggiata ma non soffocante. La city è perfetta sia per chi cerca adrenalina, sia per chi vuole relax: puoi andare in bici lungo il Cherry Creek Trail, partecipare a una sessione di yoga al tramonto nei parchi urbani o salire su una funivia per vedere Denver dall’alto. Per le famiglie, lo zoo e il museo della natura e della scienza sono tappe obbligate.

Scopri la nightlife dall’anima vintage

Lo skyline di Denver quando il sole tramonta si accende e porta con sé tutta l’anima e la movida della località. Tra i motivi per visitare questa zona del Colorado in estate c’è Larimer Square, un angolo elegante e vivace un tempo rifugio degli artisti della Beat Generation e oggi meta per un aperitivo, una cena o una birretta in uno dei birrifici locali.

Sì, perché Denver non è una città qualunque: è la Napa Valley della birra. Per chi si ferma per qualche settimana è possibile visitare il leggendario Great American Beer Festival: un vero paradiso per chi ama la bevanda a base di luppoli che cambia data ogni anno e viene fatto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

È il periodo migliore per i giardini botanici

Chi cerca natura, zen e bellezza non può perdere i Denver Botanic Garden che in estate sono al loro massimo splendore: un vero e proprio mosaico di fiori e profumi con roseti romantici, serre tropicali e aree che regalano un’esperienza sensoriale unica. Top anche per chi viaggia con i bambini; il calendario appuntamenti propone diverse esperienze interattive.

Visitare Denver e i suoi orti botanici

Fonte: iStock

Gli orti botanici di Denver in estate

Voli comodi da Roma a Denver

L’estate 2025 è il momento top per fare un viaggio a Denver in Colorado e tra i motivi c’è proprio il nuovo collegamento che parte da Roma Fiumicino verso quella che è una delle porte d’accesso all’America più autentica. Ad operare la tratta è la United Airlines che attrae verso uan destinazione sorprendente, perfetta per una fuga estiva. Il volo è giornaliero e manterrà un calendario attuvo per tutta l’estate creando una connessione pratica tra Italia e Stati Uniti.

Ci sono match sportivi

Denver è una mecca per chi ama lo sport. Baseball? Vai al Coors Field per tifare i Colorado Rockies. Football? I Broncos ti aspettano all’Empower Field at Mile High, dove ogni partita è uno spettacolo. Basket? I Denver Nuggets giocano al Ball Arena, che diventa una bolgia durante la stagione NBA.

Il calendario eventi del Red Rocks Amphitheatre

Durante l’estate il Red Rocks Amphitheatre propone un calendario vivace con musica e magia in una cornice naturale senza paragoni. Il punto di interesse si trova tra le formazioni rocciose e si presenta come un anfiteatro all’aperto che regala esperienze da pelle d’oca. In estate il clima è perfetto e l’acustica è una delle migliori al mondo; qui suonano dal vivo leggende del rock e non solo.

Red Rocks Amphitheatre a Denver

Fonte: iStock

Gli eventi al Red Rocks Amphitheatre

L’anima simpatica della località

Denver ama stupire. Non ci credi? Dirigiti verso il Colorado Convention Center e alza lo sguardo: un enorme orso blu, alto dieci metri, spia curiosamente all’interno dell’edificio. Si chiama I See What You Mean e ti strappa un sorriso anche se sei nel pieno di un jet lag.

Pochi passi più in là, su Champa Street, due colossali ballerini bianchi danzano in eterno nel cielo di Denver. L’opera si chiama Dancers ed è una vera dichiarazione d’amore alla creatività urbana. Questa è una città dove l’arte contemporanea esce dai musei e si appropria delle strade, trasformandole in gallerie a cielo aperto.

Si svolge l’Underground Music Showcase

Se sei alla ricerca del battito autentico di Denver, l’Underground Music Showcase fa al caso tuo. Il festival musicale trasforma il quartiere di South Broadway in un vero e proprio playground per amanti della musica indipendente durante il mese di luglio. Dai locali underground ai palchi all’aperto, ogni angolo vibra di energia. L’atmosfera è casual, coinvolgente, giovane perfetta per scoprire nuovi artisti prima che diventino famosi.

C’è il Cherry Creek Arts Festival

Durante il mese di luglio a Denver va in scena il Cherry Creek Art Festival, un appuntamento che trasforma le strade della città in un luogo di creatività e positive vibes. Dipinti, sculture, fotografie e installazioni trasformano il quartiere in una galleria a cielo aperto, tra performance live, street food e laboratori creativi, l’arte qui non si guarda soltanto… si vive.

Musei cult con eventi estivi

Il Denver Art Museum è un’icona architettonica oltre ad essere uno dei musei più importanti degli Stati Uniti. L’ala dedicata all’arte contemporanea, firmata da Frederic C. Hamilton, sembra un’astronave atterrata nel cuore della città. All’interno, un’esplosione di colori, forme, provocazioni.

Ma il percorso ha un cuore antico: la sezione dedicata ai nativi americani e al Far West ti catapulta indietro nel tempo, in una terra fatta di miti, cowboy, e natura selvaggia. Non dimenticare di cercare Cow Town, l’installazione con due mucche oversize che pascolano tra i grattacieli. Surreale? Decisamente. E affascinante.

Shopping estivo lungo la 16th Street Mall

Un motivo in più per visitare la città? Lo shopping. La 16th Street Mall è una passeggiata pedonale di quasi 2 chilometri con negozi, caffè e tanta street art. murales nascosti, installazioni e pianoforti colorati rendono il momento dell’acquisto molto più spensierato e bello da vivere. E se viene appetito? Esistono numerosi tex-mex dove si preparano deliziosi taco.

16th Street Mall a Denver

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Passeggiare lungo la 16th Street Mall e fare shopping

I dintorni immersi nella natura del Colorado

Denver è il punto di partenza perfetto per esplorare il meglio del Colorado. A meno di un’ora c’è il mitico Red Rocks Park & Amphitheatre, un anfiteatro naturale dove la musica incontra la magia della roccia rossa; molti lo considerano il miglior luogo al mondo dove ascoltare un concerto. Sì, proprio il migliore.

Oppure puoi dirigerti a Golden, per imboccare la Lariat Loop, una strada panoramica mozzafiato che ti porta alla tomba di Buffalo Bill. Se sei un amante dei road trip, puoi persino spingerti fino allo Yellowstone National Park, partendo proprio da qui.

L’anima green della città

Denver è natura e d’estate, esplode in tutto il suo splendore. Inizia dal Cheesman Park, perfetto per un picnic o una sessione di yoga sotto gli alberi. Hai voglia di qualcosa di più vasto? Il City Park ti aspetta con laghetti, fiori, e il meraviglioso Denver Museum of Nature & Science, dove puoi ammirare fossili di dinosauri e una vista spettacolare sullo skyline cittadino con le montagne sullo sfondo. Una cartolina vivente.

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Arte e cultura Florida Idee di Viaggio mare Nord America vacanza natura Viaggi Viaggi Avventura Viaggi Relax

Cosa vedere in Florida: un viaggio tra sole, cultura e meraviglie naturali

Quando sono in Florida, mi sento a casa – il sole, il mare, le infinite possibilità.” scriveva Ernest Hemingway che visse a lungo a Key West. La Florida è molto più di spiagge dorate e parchi divertimento, è lo “Sunshine State” che incarna il contrasto perfetto tra relax e avventura, tra lusso e natura selvaggia, tra modernità sfavillante e storia profonda. Viaggiare attraverso la Florida significa lasciarsi sorprendere da una varietà di paesaggi, atmosfere e storie che sembrano racchiudere in sé un intero continente.

Le 8 cose da vedere in Florida

In Florida ogni tappa è un mondo a sé. Non è uno Stato da visitare, ma uno Stato da vivere che spesso ha fatto da sfondo a storie sul grande e piccolo schermo. Avete presente l’enigmatico e oscuro Dexter Morgan della celebre serie tv Showtime che vive e opera a Miami? Il segreto della Florida sta nella sua capacità di offrire tutto, senza chiedere nulla. Di accogliere chiunque, senza bisogno di spiegazioni. Di sorprendere sempre, anche quando pensi di aver già visto tutto. Vediamo insieme le cose da vedere assolutamente se si visita questa area degli Stati Uniti.

Tutto inizia da Miami

La porta d’ingresso della Florida è senza dubbio Miami, una città dal ritmo vibrante e dall’anima cosmopolita. South Beach è il cuore pulsante di Miami, con le sue spiagge di sabbia bianca e le acque turchesi che sembrano dipinte. Passeggiare lungo l’iconica Ocean Drive significa immergersi in un’atmosfera anni ’30, grazie alle facciate art déco dei numerosi hotel e locali storici. Qui, il giorno si alterna a una vivace vita notturna fatta di musica, cocktail e locali alla moda, frequentati da turisti e celebrità. Se vuoi allontanarti un po’ dal caos di South Beach, Coconut Grove è il quartiere ideale. È il più antico di Miami e mantiene un’atmosfera rilassata e bohémien, con caffè all’aperto, gallerie d’arte e negozietti vintage. Poco lontano, Coral Gables è noto per le sue eleganti architetture in stile mediterraneo e per i bellissimi giardini botanici, perfetti per una passeggiata romantica.

A pochi passi dalla spiaggia, il quartiere di Wynwood è un museo a cielo aperto, famoso per i suoi murales coloratissimi e le opere di street art che animano ogni angolo. Le pareti di Wynwood Walls sono diventate una galleria urbana di fama mondiale, dove artisti da tutto il mondo raccontano storie di vita, protesta e speranza attraverso pennellate vibranti e creative. Per chi desidera immergersi in un’altra dimensione culturale, Little Havana è un vero e proprio tuffo nell’anima cubana di Miami. Camminare per la Calle Ocho significa lasciarsi avvolgere dall’aroma intenso del caffè appena fatto, ascoltare i ritmi coinvolgenti della salsa e osservare gli anziani che giocano a domino nei parchi. Un altro quartiere da non perdere è Little Haiti, una zona ricca di cultura e tradizioni caraibiche, dove si tengono festival di musica, mercatini artigianali e mostre di arte contemporanea.

Il fascino sospeso delle Florida Keys

Proseguendo verso sud lungo la leggendaria Overseas Highway, la strada si trasforma in una lingua sottile di asfalto che sembra fluttuare tra le acque cristalline dell’oceano Atlantico e del Golfo del Messico. Questo viaggio, spesso definito uno dei più spettacolari degli Stati Uniti, è un vero e proprio ponte sospeso sull’acqua, con viste mozzafiato che ti accompagnano per oltre 170 chilometri. Le Florida Keys sono un arcipelago unico, composto da più di 1.700 isole, ma solo una manciata è abitata e accessibile. Ogni isola ha la sua personalità, ma tutte condividono quel fascino rilassato e un po’ bohémien che le rende così speciali.

Florida Keys

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Alba sulla spiaggia dell’oceano alle Florida Keys

Key Largo, la prima delle Keys principali, è la meta ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni: le sue acque ospitano il John Pennekamp Coral Reef State Park, il primo parco subacqueo degli Stati Uniti, dove si possono ammirare coloratissimi coralli e una ricca fauna marina. Più a sud, Marathon e Islamorada offrono spiagge tranquille, fishing charter e ottimi ristoranti di pesce fresco. Ma il vero cuore pulsante delle Florida Keys è Key West, la punta estrema dell’arcipelago e la città più famosa.

Qui il tempo sembra davvero essersi fermato, in un’atmosfera che mescola storia, arte e natura. Key West ha attirato negli anni scrittori, artisti e viaggiatori in cerca di ispirazione e libertà. Ernest Hemingway, come anticipavamo all’inizio dell’articolo, qui trovò casa e scrisse alcune delle sue opere più celebri; oggi è possibile visitare la sua dimora trasformata in museo. Ogni sera, al tramonto, il Mallory Square si trasforma in un palcoscenico all’aperto dove turisti e locali si riuniscono per celebrare la fine del giorno.

Everglades: il cuore selvaggio della Florida

Per chi desidera immergersi nell’anima più autentica e selvaggia della Florida, una visita alle Everglades è semplicemente imprescindibile. Questo immenso e misterioso ecosistema si estende per oltre 6.000 km quadrati, ed è una delle ultime grandi aree di palude subtropicale rimaste al mondo. Le Everglades sono un mosaico di canali, mangrovie, praterie sommerse e foreste di cipressi, che ospitano una biodiversità straordinaria, tanto fragile quanto affascinante. Qui vivono creature emblematiche come gli alligatori americani, veri e propri simboli del parco, che si mimetizzano tra la vegetazione o si crogiolano al sole sulle sponde fangose. Ma non sono soli: le Everglades sono dimora anche dei maestosi lamantini, dolci “vacche marine” che si muovono placidamente nelle acque calme, e di una miriade di uccelli, tra cui aironi, ibis, fenicotteri rosa e aquile calve, che regalano spettacoli indimenticabili agli amanti del birdwatching.

Il modo migliore per esplorare questo regno naturale è a bordo di un airboat, una particolare imbarcazione dotata di una grande elica che permette di scivolare velocemente sulle acque basse, superando ostacoli e canneti. L’esperienza è intensa: il rumore potente del motore, l’aria che sferza il viso, la vista a 360 gradi su un paesaggio che sembra sospeso nel tempo. È come entrare in un documentario naturalistico, dove ogni suono e movimento raccontano la vita di un ecosistema delicato e prezioso. Oltre all’aspetto naturalistico, le Everglades rappresentano un luogo di grande importanza culturale e storica, abitato per secoli dai Miccosukee e dagli Seminole, popoli nativi che ancora oggi preservano le loro tradizioni e vivono in armonia con l’ambiente circostante. Se ami le escursioni, i sentieri naturali all’interno del parco offrono passeggiate immerse nella vegetazione lussureggiante, dove si possono osservare da vicino piante rare, orchidee selvatiche e, con un po’ di fortuna, anche qualche esemplare di fauna locale.

Everglades

Fonte: iStock

Alligatore nelle Everglades

Orlando, il regno della fantasia

Quando si parla di Florida, impossibile non pensare a Orlando, la capitale mondiale del divertimento, dove la fantasia diventa realtà e ogni sogno prende vita. Questa città è un universo a sé, dove l’immaginazione regna sovrana e i confini tra realtà e magia si dissolvono tra castelli incantati e avventure mozzafiato. Il cuore pulsante di Orlando è senza dubbio Walt Disney World, il più grande e famoso parco a tema del mondo. I più piccoli vivono momenti di pura gioia incontrando i loro personaggi preferiti, mentre gli adulti riscoprono il piacere di sognare e lasciarsi sorprendere. A pochi minuti di distanza si trovano gli Universal Studios Orlando, un parco che porta sullo schermo mondi cinematografici e serie televisive, con attrazioni all’avanguardia che uniscono tecnologia e narrazione per creare esperienze immersive. Dalle battaglie epiche di Harry Potter alle corse mozzafiato di Fast & Furious, ogni attrazione è un viaggio che coinvolge tutti i sensi, capace di far battere forte il cuore anche ai più grandi.

Ma Orlando non è solo parchi a tema. La città offre anche una vivace scena culturale, con musei, gallerie d’arte e teatri che propongono spettacoli per tutte le età. Dopo una giornata intensa tra montagne russe e magie, è possibile rilassarsi in uno dei tanti ristoranti e locali, gustando piatti della cucina internazionale o specialità locali, accompagnati da musica dal vivo o atmosfere suggestive.

Universal Studios Orlando

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Universal Studios a Orlando

La costa del Golfo: relax e tramonti da cartolina

Mentre la costa orientale della Florida è sinonimo di vivacità e divertimento, la costa del Golfo del Messico offre un volto più tranquillo e raccolto, perfetto per chi cerca il vero senso del relax e vuole immergersi in paesaggi da sogno. La prima tappa di questo angolo di paradiso è Naples, una località elegante e raffinata, nota per le sue spiagge di sabbia finissima e il mare turchese. Le sue coste, spesso meno affollate rispetto a quelle più famose della Florida orientale, sono l’ideale per passeggiate rigeneranti e per godersi momenti di pace. Naples vanta anche un vivace centro cittadino con boutique di lusso, gallerie d’arte e ristoranti gourmet dove assaporare i frutti di mare più freschi.

A poca distanza si trova Sarasota, una città che unisce natura e cultura con grande equilibrio. Qui si trova la spettacolare Siesta Key Beach, famosa per la sua sabbia bianca e morbida come borotalco, considerata una delle migliori spiagge degli Stati Uniti. Sarasota è anche la casa del rinomato Ringling Museum of Art, dove arte e storia si fondono in un’atmosfera elegante e rilassata. Poco più a nord, Clearwater Beach è un’altra gemma della costa del Golfo, particolarmente amata dalle famiglie e dagli amanti delle attività all’aperto. Le sue acque calme e cristalline sono perfette per nuotare, fare kayak o semplicemente crogiolarsi al sole. Ogni sera, il molo di Clearwater si anima con spettacoli di artisti di strada e musica dal vivo, creando un’atmosfera festosa e accogliente.

Ma la vera magia della costa del Golfo si rivela al calar del sole, quando i cieli si incendiano di sfumature rosse, arancioni e viola. I tramonti qui sono autentici spettacoli della natura, momenti da vivere in silenzio, magari seduti su una spiaggia deserta o a bordo di una barca che scivola lentamente sull’acqua. Ogni sera diventa così un piccolo rito, un invito a rallentare e ad apprezzare la bellezza semplice e autentica di questo angolo di Florida.

St. Augustine, tra storia e fascino coloniale

Nascosta lungo la costa atlantica della Florida, St. Augustine è una vera gemma per gli appassionati di storia e cultura. Fondata nel 1565 dagli spagnoli, è la città più antica degli Stati Uniti ancora abitata in cui ogni vicolo racconta una storia millenaria di esplorazioni, conquiste e convivenze culturali. Passeggiare per le strade acciottolate di St. Augustine è come sfogliare un libro di storia a cielo aperto. Le case colorate in stile coloniale, con balconi in ferro battuto e persiane di legno, ricordano chiaramente l’eredità spagnola e creano un’atmosfera romantica e suggestiva. Qui, il passato si respira ad ogni angolo, tra botteghe artigiane, caffè nascosti e musei affascinanti.

Il simbolo della città è il Castillo de San Marcos, una fortezza in pietra calcarea costruita nel XVII secolo per difendere l’insediamento dagli attacchi nemici. Questo monumento storico, perfettamente conservato, è un vero e proprio viaggio nel tempo, con i suoi bastioni, cannoni e cortili che raccontano storie di guerre e diplomazia in un’epoca di scoperte e scontri tra potenze europee. Non mancano le chiese antiche, come la Basilica di Sant’Agostino, il cui campanile domina il centro storico, e i musei che espongono reperti archeologici e raccontano la vita dei primi coloni e delle popolazioni native che abitavano queste terre.

Il Lightner Museum, ad esempio, ospitato in un ex hotel in stile rinascimentale spagnolo, offre una collezione affascinante di arte, oggetti d’epoca e curiosità. Ogni sera, il centro storico si anima con luci soffuse e musiche dal vivo, rendendo la passeggiata serale un’esperienza magica, quasi fuori dal tempo. I ristoranti propongono piatti che uniscono la tradizione spagnola a influenze caraibiche e americane, per un viaggio anche nel gusto. St. Augustine è quindi una tappa imperdibile per chi vuole scoprire una Florida diversa, fatta di storia, charme e atmosfere coloniali, un luogo dove il passato e il presente si intrecciano in modo armonioso e affascinante.

St. Augustine

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St. Augustine, Florida, USA

Kennedy Space Center

Se nel gruppo di viaggio c’è un aspirante astronauta o siete semplicemente affascinati dall’infinito mistero dello spazio, il Kennedy Space Center in Florida è una tappa imperdibile, un vero e proprio santuario della conquista spaziale. Questo centro della NASA non è solo un museo, ma offre un’immersione totale nel mondo dell’esplorazione spaziale, dove tecnologia, storia e avventura si fondono per regalare un’esperienza unica. Il Kennedy Space Center ospita un’impressionante collezione di veicoli spaziali, modelli di razzi, e strumenti utilizzati nelle missioni più importanti, ma soprattutto offre la possibilità di vivere in prima persona cosa significa prepararsi a un viaggio nello spazio. Attraverso simulazioni realistiche, potrete provare l’emozione del lancio, sentire le vibrazioni del decollo e sperimentare le condizioni di assenza di gravità, il tutto supportato da tecnologie all’avanguardia.

Il museo è organizzato in “zone di missione” tematiche che vi condurranno in un viaggio affascinante nel tempo: dai pionieri dell’era spaziale agli albori della NASA, fino ai programmi più moderni come lo Space Shuttle e le future missioni verso Marte. Ogni area è pensata per raccontare storie di coraggio, innovazione e scoperta, accompagnandovi tra reperti storici, testimonianze video e installazioni interattive. Pianificare la visita in base al calendario dei lanci può trasformare il viaggio in un evento indimenticabile, con la vista del cielo che si infiamma mentre il razzo spicca il volo verso l’ignoto.

Daytona International Speedway

Se sei un appassionato di corse automobilistiche, il Daytona International Speedway è una tappa obbligata durante il tuo viaggio in Florida. Questo iconico circuito non è solo il palcoscenico della celebre Daytona 500, l’evento che ogni anno a febbraio dà il via alla stagione NASCAR, ma un vero e proprio santuario per gli amanti dei motori. La Daytona 500 è molto più di una gara: è una tradizione, un rito che attira appassionati da tutto il mondo, pronti a vivere l’adrenalina di una competizione che ha fatto la storia delle corse americane. Il Daytona International Speedway è aperto tutto l’anno, offrendo esperienze uniche anche fuori dalla gara più famosa. I tour dietro le quinte sono un’occasione imperdibile per scoprire i segreti del circuito, passeggiando per le piste, le pit lane e gli spazi riservati ai piloti. Potrai sentirti un po’ pilota tu stesso, ammirando da vicino la tecnologia e l’organizzazione dietro ogni gara.

Il complesso ospita anche il Motorsports Hall of Fame America, un museo che celebra la storia e i protagonisti del mondo delle corse, con esposizioni di auto leggendarie, memorabilia e racconti delle imprese più emozionanti del motorsport. Durante tutto l’anno, il Speedway ospita diverse competizioni, dalle stock car alle auto sportive, passando per moto e go-kart, offrendo spettacoli per ogni tipo di appassionato. La vicinanza a Orlando — circa 80 km a nord — rende facile abbinare la visita al circuito a una vacanza nei parchi Disney, con un mix perfetto tra adrenalina e divertimento per tutta la famiglia.

Kennedy space center

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Kennedy Space Center in Florida

Visitare la Florida: tutti i consigli utili

Se viaggi dall’Italia o da un paese che fa parte del programma Visa Waiver Program (VWP), non hai bisogno di un visto turistico tradizionale, ma devi richiedere l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) online, un’autorizzazione elettronica obbligatoria che consente di entrare negli Stati Uniti per turismo o affari per un massimo di 90 giorni. Se non rientri nel VWP o prevedi un soggiorno più lungo, dovrai richiedere un visto B-2 presso l’ambasciata o il consolato USA. Ricorda che il passaporto deve essere valido per tutta la durata del soggiorno. Al momento non ci sono restrizioni particolari riguardo all’ingresso in Florida, ma è bene monitorare eventuali cambiamenti.

Il clima della Florida è subtropicale, caldo e umido, con due stagioni principali: Inverno (da dicembre a febbraio) è il periodo migliore per visitare, con temperature miti tra 15° e 25° C, pochi temporali e meno umidità. In primavera e autunno le temperature sono piacevoli, ma con maggior rischio di piogge e temporali pomeridiani, soprattutto in primavera. L’estate (da giugno ad agosto) è molto caldo e umido, con frequenti temporali pomeridiani e rischio di uragani. Se decidi di visitare in estate, porta abbigliamento leggero, protezione solare e tieni d’occhio le previsioni meteorologiche. Per muoversi in Florida si può noleggiare un’auto ed esplorare lo Stato in autonomia, soprattutto per raggiungere le Everglades, le Keys e le zone meno urbanizzate. Occhio alle zanzare, nelle zone umide come le Everglades meglio portare con se un repellente, specie in primavera e estate.

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Cosa vedere in California: il meglio del Golden State

Se esistesse una “it girl” degli Stati Uniti, sarebbe sicuramente la California. Certo, New York City è il luogo “di cui sono fatti i sogni”, secondo Alicia Keys e Jay-Z, ma la California è il Golden State.

Ha un clima splendido tutto l’anno, è il cuore dell’industria cinematografica del mondo occidentale, è geograficamente variegata ed è ricca di cultura.

Potrai lasciarti ispirare e fare shopping nel paradiso degli amanti del design sulla costa della California centrale, tra cui Malibu, Ojai e Santa Barbara, o a Palm Springs.

Puoi visitare i luoghi più esotici della California, con maestose attrazioni naturali come il Redwood National Park, il Joshua Tree National Park o l’isola di Santa Catalina.

Poi ci sono i monumenti cittadini come il Griffith Park di Los Angeles e le affascinanti Painted Ladies di San Francisco, che si contenderanno il primo posto nel tuo itinerario: fidati quando diciamo che sarà difficile visitarli tutti in un solo viaggio.

Così, per aiutarti a pianificarlo, abbiamo stilato una lista dei luoghi più belli della California che non puoi assolutamente perdere. Ora rilassati, metti su un po’ di Red Hot Chili Peppers e preparati a partire!

Luoghi in città: icone urbane tra arte, shopping e storia

San Francisco: eleganza vittoriana e simboli globali

Uno dei panorami più fotografati al mondo è quello che si gode dalla Golden Gate Bridge, l’iconico ponte rosso sospeso sopra la baia di San Francisco.

Il modo migliore per esplorarlo è noleggiare una bicicletta e attraversarlo fino a Sausalito, un pittoresco villaggio sul mare dove gustare un pranzo vista oceano, prima di rientrare in città in traghetto.

Imperdibile anche Postcard Row, meglio conosciuta come le Painted Ladies: una fila di case vittoriane dai colori pastello incorniciate dallo skyline moderno della città. Una passeggiata qui è un viaggio tra presente e passato, reso famoso dalla serie Full House.

painted ladies

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Queste pittoresche abitazioni di San Francisco sono una tappa imperdibile in città

A sud della baia si trovano le San Francisco Salt Ponds, stagni salmastri che cambiano colore a seconda della salinità: uno spettacolo naturale che sembra uscito da un quadro astratto.

Los Angeles: tra stelle, cinema e vedute mozzafiato

La città degli angeli è molto più di Hollywood. Inizia l’esplorazione dal vasto Griffith Park, un polmone verde di oltre 1.700 ettari con sentieri panoramici e vedute spettacolari sul centro di Los Angeles e sulla scritta “Hollywood”.

All’interno del parco si trova anche il Griffith Observatory, tappa obbligata per gli amanti dell’astronomia e del film del 2016 La La Land, premiato dall’Academy  Awards con ben 6 Oscar.

Per chi cerca lusso e shopping esclusivo, Two Rodeo Drive a Beverly Hills è una destinazione chic ispirata alle eleganti vie di Parigi, con fontane, archi e boutique di alta moda.

Palm Springs: design, deserti e relax

Situata nel deserto della California del Sud, Palm Springs è famosa per le sue architetture anni ’50, i resort colorati e le palme ondeggianti. Da sempre rifugio per celebrità, oggi è anche meta amata dagli appassionati di design e fotografia.

L’hotel Saguaro è un’icona locale, con la sua facciata arcobaleno perfetta per Instagram.

Santa Barbara

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Trascorri qualche ora a Santa Barbara per ammirarne lo stile unico

Santa Barbara: eleganza mediterranea sulla costa

Questa città raffinata sulla costa centrale unisce architettura in stile spagnolo, boutique di charme e spiagge dorate.

Dopo una giornata di sole o trekking tra i tanti sentieri dei dintorni, concediti una passeggiata su State Street, il cuore vibrante della città, con oltre 300 negozi, caffè e ristoranti all’aperto.

Napa Valley e la magia del vino

Se ami il buon vino devi fare tappa a Napa Valley, patria di oltre 400 cantine immerse in colline pittoresche.

Un’esperienza unica è il giro in mongolfiera all’alba, che regala viste spettacolari sui vigneti. Il centro di Napa offre anche ottimi ristoranti e architetture d’epoca.

Altri borghi imperdibili

Trova il tempo per inserire nel tuo itinerario un tappa in questi piccoli tesori nascosti:

  • Solvang, la “capitale danese d’America”, incanta con i suoi mulini a vento, casette a graticcio e ristoranti nordici.
  • Ferndale, il “villaggio vittoriano”, sembra uscito da un film d’epoca, con edifici ottocenteschi intatti e una vivace scena artistica.
  • Capitola Village, colorato borgo marinaro vicino a Santa Cruz, è perfetto per una giornata di relax e shopping fronte mare.
Solvang

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Un angolo di Danimarca nel cuore della California

Parchi e meraviglie naturali: tra canyon, sequoie e paesaggi da sogno

Yosemite National Park: il regno delle sequoie e delle cascate

Nel cuore della Sierra Nevada si trova uno dei parchi più famosi al mondo: lo Yosemite National Park.

Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, è noto per le sue cascate vertiginose, le pareti di granito come El Capitan e Half Dome, e le enormi sequoie giganti.

Sia come escursionista che come semplice amante della natura, Yosemite ti conquisterà con la sua maestosità.

el capitan

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Uno dei simboli dei parchi californiani è la parete rocciosa di El Capitan

Redwood National and State Parks: una foresta preistorica

Se vuoi camminare tra gli alberi più alti del pianeta, visita i Redwood National and State Parks, dove crescono sequoie millenarie che sfiorano i 100 metri d’altezza.

All’interno del parco si trova anche il meraviglioso Fern Canyon, un canyon di 50 piedi le cui pareti sono interamente coperte di felci: un paesaggio talmente surreale da essere stato scelto come set per Jurassic Park.

Joshua Tree National Park: il fascino del deserto

Situato tra il deserto del Mojave e quello del Colorado, il Joshua Tree National Park è famoso per gli omonimi alberi dalla forma bizzarra e per i suoi paesaggi rocciosi.

Il punto panoramico Keys View offre una vista spettacolare sulla Coachella Valley, mentre se ami l’arrampicata, troverai qui uno dei migliori luoghi al mondo per esercitarti.

Death Valley National Park: il punto più basso del Nord America

Con le sue temperature estreme e i paesaggi lunari, la Death Valley è un’esperienza unica. Si estende per oltre 13.000 km² e ospita il punto più basso del continente, a 86 metri sotto il livello del mare.

La vista più celebre è quella da Zabriskie Point, dove le formazioni rocciose assumono tonalità dorate all’alba e al tramonto.

Zabriskie Point

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Lo scenario lunare della Death Valley e la vista di Zabriskie Point

Muir Woods National Monument: un santuario di pace

A pochi chilometri da San Francisco, Muir Woods è un’oasi di tranquillità dove i sentieri si snodano tra sequoie secolari.

Protetto dal 1908, questo monumento naturale permette di immergersi in un mondo silenzioso e incontaminato, perfetto per una passeggiata rigenerante.

Lake Tahoe e Emerald Bay: alpi americane

Il Lake Tahoe, al confine tra California e Nevada, è uno dei laghi alpini più grandi e limpidi del mondo.

La zona è ideale per sport acquatici in estate e sci in inverno. Da non perdere Emerald Bay, una baia incorniciata da pini verde smeraldo e considerata un monumento naturale nazionale.

June Lake: la Svizzera della California

Soprannominata la “Svizzera della California”, la zona di June Lake offre un meraviglioso scenario di montagne innevate e acque cristalline.

In primavera, i prati si coprono di fiori selvatici, mentre il June Lake Loop, un circuito panoramico in auto, permette di ammirare tutta la bellezza della regione senza faticare.

Burney Falls e Rainbow Falls: cascate da cartolina

Le Burney Falls, alte 39 metri, sono tra le più spettacolari della California. Situate nel McArthur-Burney Falls Memorial State Park, rilasciano circa 100 milioni di galloni d’acqua al giorno.

Più a sud, vicino a Mammoth Lakes, si trova Rainbow Falls, un salto d’acqua di 31 metri famoso per gli arcobaleni che si formano a mezzogiorno.

burney falls

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Le cascate più spettacolari della California sono le Burney Fall

Lava Beds National Monument: grotte di fuoco

Per un’avventura sotterranea, visita il Lava Beds National Monument, dove si possono esplorare grotte formate dalle eruzioni del vulcano Medicine Lake.

Alcuni tunnel sono completamente modellati dalla lava solidificata: un viaggio nelle viscere della terra davvero sorprendente.

Antelope Valley Poppy Reserve: il deserto in fiore

Tra febbraio e maggio, le colline dell’Antelope Valley Poppy Reserve si tingono di arancione con la fioritura del papavero della California, fiore simbolo dello Stato. Un’esperienza sensoriale tra i colori accesi del Mojave Desert.

Wild Willy’s Hot Springs: relax naturale

Se dopo tante escursioni cerchi un momento di relax, fai un salto a Wild Willy’s Hot Springs, vicino a Mammoth Lakes. Questa sorgente termale naturale, incastonata tra le montagne, è perfetta per un bagno caldo all’aperto in ogni stagione, con vista mozzafiato.

Il Morning Glory Spillway: un vortice surreale

Nel Lake Berryessa, nella Napa Valley, si trova il misterioso Morning Glory Spillway, uno scarico idraulico che crea un gigantesco vortice circolare quando l’acqua supera i 134 metri. Uno spettacolo unico e quasi alieno.

The Cypress Tree Tunnel: galleria naturale

A Point Reyes, tra l’oceano e Tomales Bay, si trova il Cypress Tree Tunnel, una strada incorniciata da cipressi i cui rami si intrecciano formando una vera e propria galleria vegetale. Ideale per foto da cartolina in un luogo quasi segreto.

Cypress Tree Tunnel

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Piantati nel 1903, questi cipressi creano un magnifico e scenografico tunnel

Mossbrae Falls: natura incantata

Vicino a Dunsmuir, le Mossbrae Falls scorrono lungo pareti ricoperte di muschio, creando un’atmosfera incantata mentre l’acqua si getta nel fiume Sacramento. Un piccolo angolo di paradiso immerso nel verde.

Spiagge da sogno: tra onde, scogliere e sabbie colorate

Santa Monica Pier: il fascino intramontabile del lungomare

Una delle immagini più celebri della California è il Santa Monica Pier, con la sua ruota panoramica illuminata che si riflette sull’oceano al tramonto.

Oltre alla spiaggia perfetta per prendere il sole o fare surf, il molo offre giochi, spettacoli dal vivo e un’atmosfera da luna park d’altri tempi, ideale per tutta la famiglia.

Venice Beach e i suoi canali: Italia sulla costa pacifica

A pochi chilometri da Santa Monica, Venice Beach è il cuore bohémien di Los Angeles.

Famosa per i suoi artisti di strada, i bodybuilder che si allenano a Muscle Beach e il vivace lungomare, questa zona nasconde anche un lato romantico: i Venice Canals, un quartiere residenziale con canali navigabili ispirati a Venezia. Perfetti per una passeggiata al tramonto.

venice beach

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Cammina per i canali di Venice per respirare un po’ di romanticismo

Big Sur: la costa più scenografica

Il tratto di costa tra Carmel e San Simeon, noto come Big Sur, è una delle strade panoramiche più spettacolari del mondo. Viaggiando lungo la Pacific Coast Highway, potrai attraversare il maestoso Bixby Bridge e ammirare scogliere a picco sull’oceano, boschi di sequoie e spiagge solitarie.

Molti viaggiatori scelgono di pernottare in yurt immersi nella natura, per vivere un’esperienza a stretto contatto con l’ambiente.

Pfeiffer Beach: la spiaggia viola

Una delle spiagge più curiose della California è Pfeiffer Beach, nella zona di Big Sur. Qui la sabbia assume una sfumatura viola, dovuta alla presenza di manganese proveniente dalle colline circostanti.

Il famoso Keyhole Arch, un arco naturale scavato nella roccia, regala fotografie spettacolari, soprattutto al tramonto.

Glass Beach: dai rifiuti alla meraviglia

Vicino a Fort Bragg, Glass Beach è un esempio di come la natura possa trasformare l’errore umano. Un tempo discarica abusiva, oggi la spiaggia è interamente ricoperta da piccoli frammenti di vetro levigati dal mare, che brillano al sole come gioielli colorati.

Non è permesso raccoglierli, ma lo spettacolo è garantito.

glass beach

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L’originale Glass beach, da discarica a luogo da ammirare

Bowling Ball Beach: geometrie naturali

A Schooner Gulch State Beach, nei pressi di Mendocino, si trova la suggestiva Bowling Ball Beach. Durante la bassa marea emergono rocce perfettamente sferiche, modellate da milioni di anni di concrezione ed erosione.

Un fenomeno geologico raro, perfetto per gli amanti della fotografia.

Dana Point Harbor: il paradiso delle balene

Conosciuto come la “Whale Capital of the World”, Dana Point Harbor offre acque trasparenti e la possibilità di avvistare balene, delfini e altri mammiferi marini. È anche il punto di partenza per numerose escursioni in barca.

La zona è ideale per chi cerca una spiaggia tranquilla ma con tutti i comfort.

Morro Rock Beach: il gigante del Pacifico

Dominata dall’imponente Morro Rock, un monolite vulcanico alto oltre 175 metri, questa spiaggia è un luogo suggestivo dove passeggiare, osservare gli uccelli marini o semplicemente rilassarsi.

Il contrasto tra la roccia e il blu dell’oceano crea una cornice naturale spettacolare.

Shell Beach: natura e avvistamenti marini

Situata nella cittadina di Pismo Beach, Shell Beach è un altro luogo ideale, oltre a Dana Point Harbor, per osservare delfini e balene, soprattutto nei periodi di migrazione.

Le sue scogliere frastagliate e le acque limpide la rendono perfetta anche per il kayak e le passeggiate panoramiche.

Santa Catalina Island: un angolo di Mediterraneo

A pochi chilometri dalla costa di Los Angeles si trova Santa Catalina Island, un’isola montuosa con spiagge, sentieri panoramici e un’atmosfera che ricorda le isole greche.

Le case dai tetti colorati e le acque cristalline creano un mix perfetto tra relax e avventura. Ottima per immersioni, snorkeling e hiking.

santa catalina island

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Una destinazione amatissima della California è Santa Catalina, con scorci panoramici incredibili

Carlsbad Ranch: tra spiaggia e fioritura

Nei pressi della costa sud, Carlsbad Ranch è famoso per i suoi campi di ranuncoli: 55 acri di fiori colorati che fioriscono tra marzo e maggio. Un connubio perfetto tra natura, fotografia e romanticismo, a pochi passi dal mare.

Come avrai capito, con i suoi paesaggi mozzafiato, le città iconiche e un mix unico di cultura, natura e stile di vita rilassato, la California è una delle destinazioni più complete e affascinanti degli Stati Uniti.

Dalle strade vivaci di Los Angeles alle maestose sequoie di Yosemite, dalle spiagge soleggiate del sud fino alle scogliere del Big Sur, ogni angolo del Golden State ha qualcosa di speciale da offrire.

Che si tratti di fare shopping a Rodeo Drive, camminare tra sequoie millenarie, rilassarsi in una sorgente termale nascosta o ammirare una spiaggia di vetro, la California ti offre un’incredibile varietà di paesaggi ed esperienze.

In questa guida abbiamo esplorato i luoghi più belli da vedere, divisi tra città affascinanti, parchi spettacolari e spiagge da sogno. Qualunque sia il tuo stile di viaggio—avventuroso, rilassato o culturale—la California saprà conquistarti, lasciandoti con la voglia di tornare ancora.

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Le location di “Parto col folle”: un viaggio cinematografico attraverso gli Stati Uniti

Parto col folle, diretto da Todd Phillips, è una spassosa commedia on the road che racconta il viaggio rocambolesco di due protagonisti agli antipodi: Peter (Robert Downey Jr.), un architetto rigido e impaziente, ed Ethan (Zach Galifianakis), un aspirante attore bizzarro e ingombrante. Insieme intraprendono una traversata dagli esiti imprevedibili attraverso gli Stati Uniti, da Atlanta a Los Angeles — almeno nella finzione. Infatti questo film è uno di quei casi in cui il cinema rivoluziona le mappe, sostituendo un luogo con un altro, per esigenze produttive.

In realtà le location utilizzate per girare il film compongono un mosaico assai variegato: molte scene sono state riprese in luoghi sparsi e, in alcuni casi, distanti chilometri dal tragitto narrativo. Una scelta produttiva dettata da esigenze logistiche e visive, che però non toglie nulla alla coerenza e all’impatto del viaggio raccontato sullo schermo. Anzi, queste “licenze geografiche” contribuiscono al fascino del film, rendendolo un vero e proprio tour cinematografico tra paesaggi americani iconici e sorprendenti.

Dove è stato girato

Le location di Parto col folle offrono un’opportunità unica per gli appassionati di cinema e viaggi di esplorare luoghi iconici degli Stati Uniti. Dal fascino storico della Route 66 alle meraviglie naturali del Grand Canyon, ogni tappa del film rappresenta una destinazione affascinante da scoprire. La Route 66, spesso definita la Mother Road o Main Street of America, è una delle strade più iconiche e leggendarie degli Stati Uniti. Inaugurata l’11 novembre 1926, collegava Chicago (Illinois) a Santa Monica (California), attraversando otto stati e coprendo circa 4.000 km. La Route 66 è diventata, nel tempo, il simbolo del viaggio, della libertà e della ricerca di una vita migliore.

Durante la Grande Depressione degli anni ’30, fu percorsa da migliaia di famiglie in cerca di lavoro e speranza, soprattutto verso la California. Il mito si è poi rafforzato negli anni ’50 e ’60, con l’esplosione del turismo su gomma, i motels, le stazioni di servizio e i diners che punteggiavano il suo percorso. Oggi, anche se ufficialmente disattivata come autostrada federale nel 1985, molte sue sezioni sono ancora percorribili come Historic Route 66, mantenendo viva la sua eredità. Nel cinema è stata usata come metafora di viaggio interiore, cambiamento e scoperta personale. Da Easy Rider (1969) a Thelma & Louise (1991), passando per Cars (2006), le sue distese infinite e i panorami desertici sono diventati lo sfondo perfetto per racconti di fuga, trasformazione e ribellione.

Route 66

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Segnale della Route 66 nello Utah

La storia ha inizio ad Atlanta, in Georgia, dove Peter cerca di prendere un volo per Los Angeles. Sebbene l’aeroporto mostrato sia l’Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport, le riprese di queste scene si sono svolte all’aeroporto di Ontario, in California, scelto per la sua minore affluenza e maggiore disponibilità per le riprese cinematografiche. Una delle città più dinamiche e culturalmente rilevanti del Sud degli Stati Uniti, Atlanta è stata fondata nel 1837 come terminale ferroviario, e oggi è un importante snodo economico, logistico e culturale, sede di multinazionali come Coca-Cola, Delta Air Lines e CNN. Atlanta vanta un vivace panorama culturale, con istituzioni di rilievo come il High Museum of Art, l’Atlanta Symphony Orchestra e il Fox Theatre. È anche un polo universitario, grazie alla presenza di prestigiosi atenei come il Georgia Institute of Technology e la Emory University. Negli ultimi decenni si è affermata come centro di produzione cinematografica e televisiva, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Hollywood of the South“. Grazie a generosi incentivi fiscali, numerose produzioni — tra cui serie TV, film Marvel e commedie americane — sono state girate proprio qui.

Lawrenceville, in Georgia ha accolto alcune scene ospedaliere girate presso il Gwinnett Medical Center di Lawrenceville, situato nella periferia nord-est di Atlanta. La città di Tuscaloosa in Alabama ha fornito alcune ambientazioni per il film, contribuendo a rappresentare le tappe intermedie del viaggio dei protagonisti. Situata lungo il tragitto narrativo da est a ovest degli Stati Uniti, Tuscaloosa è nota soprattutto per essere sede della University of Alabama e per il suo carattere tipicamente “southern”, con paesaggi urbani e suburbani ideali per una commedia on the road. Las Cruces, cittadina del New Mexico circondata da paesaggi aridi e montagne rossastre, è lo sfondo perfetto per una delle sequenze più esilaranti e surreali del film: quella in cui Ethan “libera” Peter da una prigione in Messico — scena che, in realtà, è stata girata lungo la U.S. Route 70 nei pressi proprio di Las Cruces.

Las Cruces Nuovo Messico

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Las Cruces, Nuovo Messico

Il Wigwam Motel di Rialto, in California, con le sue caratteristiche camere a forma di tenda indiana, appare in alcune scene del film. Questo motel è noto per essere stato fonte d’ispirazione per il “Cozy Cone Motel” nel film d’animazione Cars. Ludlow, in California è situata lungo la storica Route 66, e ha fornito lo sfondo per alcune sequenze del viaggio, enfatizzando l’ambientazione desertica e isolata del percorso. Infine il maestoso Grand Canyon, in Arizona è dove si svolge una scena emotivamente significativa, dove Ethan sparge le ceneri del padre. Questa sequenza è stata effettivamente girata sul posto, aggiungendo autenticità al momento.

La scena è stata girata nella riserva indiana Hualapai. Il fiume Colorado che attraversa le montagne che corrono lungo il confine settentrionale della riserva della tribù. Le terre della tribù sono tra le meno visitate tra le principali attrazioni turistiche dell’Arizona. Di recente hanno cercato di risolvere il problema costruendo l’attrazione vertiginosa Skywalk e incoraggiando i visitatori.

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I luoghi di Rambo: Last Blood, il confronto finale con Sylvester Stallone

Quinto e ultimo capitolo dell’iconica saga cinematografica iniziata nel 1982, Rambo Last Blood, racconta di un ritorno inaspettato dopo il ritiro del protagonista, interpretato sempre da Sylvester Stallone. Rambo vive infatti una vita tranquilla e isolata ormai, in Arizona, nel ranch ereditato dal padre. Tuttavia, quando scopre che una ragazza a lui molto vicina è scomparsa dopo aver attraversato il confine con il Messico per partecipare a una festa, decide di mettersi sulle sue tracce per salvarla. Così facendo però, alza la posta in gioco dell’intera saga, affrontando un rischio esponenzialmente più gravoso: finisce per affrontare un intero cartello messicano.

Appartenente a quel filone muscolare che ha visto il suo splendore negli anni 80-90, Rambo Last Blood ha sempre goduto anche di un fascino naturalistico con la sua moltitudine di location, splendide seppur sanguinose. Le scene d’azione dal sapore nostalgico con Stallone nei panni di Rambo, unite a una trama intensa e coinvolgente, tengono lo spettatore incollato allo schermo fino all’ultima scena. Ma l’elemento chiave che contribuisce al fascino di questo film è appunto l’ambientazione, curata con estrema diligenza. La produzione ha lavorato con grande impegno per selezionare i luoghi più suggestivi e coerenti con l’atmosfera della storia. Pertanto se desiderate scoprire dove sono state girate le varie sequenze di questo avvincente film d’azione, ecco di seguito tutti i dettagli sulle location.

Stallone Rambo

Fonte: Ansa

Stallone nei panni di Rambo

Dove è stato girato

Rambo Last Blood è stato girato in gran parte tra le Isole Canarie e la Bulgaria, con scene ambientate nelle città di Santa Cruz de Tenerife, Sofia e Varna. Anche se la narrazione si svolge prevalentemente in Messico, la produzione ha saputo sfruttare sapientemente paesaggi alternativi per ricreare l’atmosfera e l’estetica del Paese nordamericano in modo credibile ed efficace. Le riprese principali del film, con l’iconico Sylvester Stallone ancora una volta protagonista, si sono svolte tra ottobre e dicembre 2018, mentre alcune scene aggiuntive sono state girate nel maggio del 2019. Ora non resta che scoprire nel dettaglio tutte le location che hanno fatto da sfondo a questo capitolo conclusivo, ricco di tensione, adrenalina e colpi di scena.

Santa Cruz de Tenerife, Isole Canarie

La produzione ha scelto come base operativa diverse location nelle Isole Canarie, un arcipelago spagnolo noto per la sua varietà paesaggistica. Le riprese si sono concentrate sull’isola più grande, Tenerife, e in particolare nella sua capitale, Santa Cruz de Tenerife, dove sono state girate alcune delle sequenze ambientate in Messico. Una delle scene più intense (quella in cui Rambo viene aggredito da un gruppo di criminali) è stata filmata in Carretera Cueva Roja. Gran parte del film è stato dunque girato in questo territorio poiché, grazie alla sua somiglianza con i luoghi in cui il film è ambientato, poteva rappresentare sia l’Arizona che il Messico.

Isleta del Moro

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Isleta del Moro

Isleta del Moro (Almería), un villaggio di pescatori, è stata poi usata per simulare alcune delle scene in cui Rambo cerca la ragazza rapita, oppure Zahara de la Sierra e Ronda (provincia di Cadice) per le strade e gli ambienti urbani del Messico, infatti, le ambientazioni coloniali e la tipica architettura andalusa si adattano perfettamente alle città di confine messicane. Il Desierto de Tabernas (Almería) invece, che è stato spesso usato anche per i film western, in Rambo Last Blood serve per rappresentare l’Arizona e alcune aree desertiche del Messico. In un’intervista rilasciata a The Hollywood Reporter nel settembre 2019, il regista Adrian Grünberg ha spiegato il motivo della scelta di girare in Spagna anziché in Messico. “È stata una decisione puramente economica” ha dichiarato. “Sia io che Sly avremmo preferito girare in Messico, ma il budget disponibile non lo permetteva. Purtroppo, l’industria cinematografica è fortemente condizionata dai costi, e girare in Spagna era semplicemente più conveniente”.

Alla domanda se la Spagna avesse comunque offerto vantaggi creativi, Grünberg ha risposto positivamente: “Sì, assolutamente. So che ad un certo punto si era anche pensato ad Albuquerque. In ogni caso, Tenerife ci ha regalato un’ambientazione unica e inaspettata. Non ero sicuro che avremmo trovato ciò che cercavamo, ma il risultato mi ha davvero sorpreso”. Il regista ha inoltre sottolineato come, nonostante le riprese non si siano svolte in Messico, siano riusciti a integrare elementi della cultura messicana nel film, compresi riferimenti alla Santa Muerte, arricchendo così l’atmosfera e la profondità culturale della narrazione.

Sofia, Bulgaria

Per alcune delle riprese principali, la produzione si è spostata a Sofia, capitale della Bulgaria. Qui, il cast e la troupe hanno lavorato principalmente all’interno dei Nu Boyana Film Studios, situati in via Kumata 84, nella zona del Cinema Center Boyana. Questo complesso cinematografico vanta 10 teatri di posa e numerosi set permanenti che riproducono ambientazioni come una strada mediorientale, New York e Londra. È una struttura ben nota nel panorama internazionale, utilizzata per le riprese di numerosi film e serie TV tra cui Come ti ammazzo il bodyguard e Leatherface.

Oltre agli studi, una parte significativa di Rambo Last Blood è stata girata anche a Pancharevo, una località turistica e quartiere residenziale situato nella periferia di Sofia. Insieme agli ambienti ricreati nei Nu Boyana Studios, Pancharevo ha fornito lo sfondo ideale per rappresentare alcune ambientazioni del Messico, contribuendo a ricreare l’atmosfera desiderata dal regista senza dover lasciare la Bulgaria. Complessivamente comunque, la Bulgaria ha dato ospitalità alla troupe del film soprattutto per le scene di interni, come ad esempio quelle nella fattoria di Rambo.

Varna Bulgaria

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Varna Bulgaria

Varna, Bulgaria

Stando a varie indiscrezioni, per le riprese di Rambo Last Blood, il cast e la troupe si sarebbero spinti anche a est di Sofia, raggiungendo la città portuale di Varna, sul Mar Nero. In particolare, alcune scene chiave del film sarebbero state girate nei pressi del suggestivo Pobiti Kamani, conosciuto anche come il Deserto di Pietra, una delle meraviglie naturali della Bulgaria. Si ipotizza inoltre che Varna sia stata utilizzata per simulare visivamente il Golfo di California, offrendo un’alternativa paesaggistica credibile alle ambientazioni del Messico richieste dalla sceneggiatura. Grazie alla varietà di scenari naturali, la zona ha permesso di ricreare con efficacia luoghi ben lontani dalla sua reale geografia.

Arizona, Stati Uniti

Infine atterriamo in America, scelta solo per location minori. Poche scene, infatti, sono state effettivamente girate negli Stati Uniti, principalmente in Arizona, per catturare elementi autentici del paesaggio e brevi transizioni. Bowie in Arizona è indicata come location ufficiale per alcune riprese della fattoria di Rambo, ma la maggior parte dei frame dedicati ad essa è stata, come dicevamo poca fa, ricostruita altrove.

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Baton Rouge, il fascino irresistibile della capitale della Louisiana

Capitale della Louisiana dal nome poetico, Baton Rouge (“bastone rosso”, in francese) invita a fare un viaggio attraverso secoli di storia e a immergersi nella vivace eredità creola e cajun che anima le sue strade. Dai fasti delle antiche piantagioni alle atmosfere senza tempo delle dimore storiche, questa tranquilla cittadina affacciata sulle rive del maestoso Mississippi, lontano dai circuiti turistici più battuti, è una meta ideale per chi desidera scoprire il cuore autentico e affascinante del Deep South degli Stati Uniti.

Capitol Park Museum, alle origini della Louisiana

Situato nel cuore di Baton Rouge, il Capitol Park Museum racconta attraverso cimeli, testimonianze e installazioni interattive, l’evoluzione culturale, sociale ed economica della Louisiana. Tra i pezzi forti figurano una barca da gamberi lunga 15 metri, un rarissimo sottomarino risalente alla Guerra Civile e numerosi oggetti legati al patrimonio musicale locale: dalla tromba di Louis Armstrong, al clarinetto di Pete Fountain, alla chitarra Stratocaster a pois di Buddy Guy, fino al Grammy di Clifton Chenier, il “re dello zydeco”.
Il museo dedica ampio spazio anche alla storia sociale della Louisiana. Un’intera sezione è riservata alla lotta degli afroamericani per i diritti civili, con mostre che documentano il periodo della schiavitù, le rivolte, le leggi segregazioniste e il boicottaggio degli autobus di Baton Rouge del 1953, evento che anticipò e ispirò analoghe proteste nel Sud degli Stati Uniti.

Louisiana Art & Science Museum, dall’Antico Egitto alle stelle

Fiore all’occhiello del Louisiana Art & Science Museum (LASM), ambientato in un ex deposito ferroviario sul Mississippi, è la sezione dedicata all’Antico Egitto, dove si possono ammirare vari reperti archeologici e una mummia dell’epoca tolemaica, collocata in una fedele ricostruzione di una tomba scavata nella roccia.
Particolarmente coinvolgenti sono le gallerie interattive di arte e scienza, pensate per stimolare la curiosità dei più giovani attraverso esperienze pratiche e laboratori didattici. L’Irene W. Pennington Planetarium, un moderno teatro a cupola di oltre 18 metri di diametro, ospita invece proiezioni astronomiche, film in grande formato, spettacoli musicali visivi e mostre dedicate all’esplorazione dello spazio.

Old State Capitol, il castello sul Mississippi

Adagiato sulla riva del Mississippi, il Louisiana’s Old State Capitol è uno degli edifici storici più singolari e affascinanti dello Stato. Costruito nel 1850 in stile gotico revival, è conosciuto anche come il “castello sul fiume” ed è sede del Museo di Storia Politica della Louisiana.
Dichiarato National Historic Landmark, l’edificio ha attraversato fasi alterne: fu sede del parlamento statale prima della Guerra Civile americana, e poi nuovamente tra il 1882 e il 1932. Nel 1861 ospitò la convenzione di secessione, in seguito fu trasformato in comando militare, prigione e guarnigione, e infine devastato da un incendio. Dopo un lungo restauro, nel 1994 è stato riaperto al pubblico, che oltre alle esposizioni può ammirare la monumentale scalinata in ghisa e l’imponente cupola in vetro colorato in stile cattedrale.

Old State Capitol Louisiana

Fonte: istock

Old State Capitol di Baton Rouge, Louisiana

Louisiana State Capitol, il grattacielo della democrazia

Con i suoi 137 metri di altezza e 34 piani, il Louisiana State Capitol di Baton Rouge è il più alto edificio del suo genere negli Stati Uniti. Voluto dal carismatico governatore Huey P. Long, il grattacielo fu completato nel 1932 ed è oggi un’icona architettonica in stile Art Déco e un punto di riferimento per la storia e la cultura della Louisiana.
Oltre a ripercorrere le vicende politiche dello Stato attraverso alcune mostre permanenti, i visitatori possono salire fino al deck panoramico, situato al 27° piano, da qui si gode una vista eccezionale sulla città e il fiume Mississippi.

Gli incantevoli giardini del LSU Rural Life Museum & Windrush Gardens

A pochi minuti dal centro di Baton Rouge, il complesso del Burden Museum & Gardens presenta un affascinante affresco della vita rurale storica della Louisiana. Situato in Essen Lane, nei pressi dell’Interstate 10, il sito comprende tre distinti spazi di grande valore culturale e paesaggistico.

Il Rural Life Museum ospita la più vasta collezione di architettura vernacolare della Louisiana e una ricchissima raccolta di oggetti, attrezzi e testimonianze della cultura materiale dal XVIII all’ inizio del XX secolo.
Accanto al museo, i Giardini Botanici si estendono su una vasta area che comprende spazi tematici, zone boschive, zone umide, arboreti, mentre il percorso naturalistico Trees and Trails si snoda per oltre 5 chilometri di sentieri tra i boschi.
I romantici Windrush Gardens, sono invece ispirati alle dimore storiche della Louisiana e ai giardini europei, e si estendono su cinque ettari sotto maestose querce secolari.

Magnolia Mound, suggestioni creole

Situata in una tenuta di oltre 6 ettari, Magnolia Mound è una preziosa testimonianza dell’architettura creola francese della fine del XVIII secolo. Costruita nel 1792, questa casa colonica in stile vernacolare è stata meticolosamente restaurata e consente un’immersione nella vita quotidiana della Louisiana rurale d’inizio ‘800. Gli ambienti sono stati ricreati fedelmente sulla base di documenti d’epoca, con arredi e oggetti originali. Il complesso comprende inoltre diverse strutture storiche come la cucina con focolare aperto, la casa del sovrintendente, le abitazioni dei lavoratori, la colombaia, e l’orto agricolo.

USS KIDD Veterans Museum, il cacciatorpediniere della Seconda Guerra Mondiale

Ormeggiata lungo il Mississippi, la USS KIDD (DD-661) è l’unico cacciatorpediniere classe Fletcher restaurato alla sua configurazione originale del 1945. Dichiarata National Historic Landmark, questa storica nave-museo della Seconda Guerra Mondiale, soprannominata “Pirata del Pacifico”, accoglie i visitatori tra ponti, cabine e sale comandi, distribuiti su cinque livelli.
Il vicino Veterans Museum ospita una ricca collezione di reperti militari: dal celebre aereo P-40 Warhawk, a vari modelli navali, fino alla riproduzione di una trincea della Prima Guerra Mondiale, mentre la Louisiana Veterans Hall of Honor rende omaggio ai cittadini dello Stato che si sono distinti sotto le armi.

Bluebonnet Swamp Nature Center, alla scoperta di flora e fauna locali

Situato su una vasta area selvaggia alle porte di Baton Rouge, il Bluebonnet Swamp Nature Center è dedicato alla conservazione, all’educazione ambientale e al turismo sostenibile. L’area espositiva accoglie mostre periodiche a tema ecologico e artistico, dedicate alla flora e alla fauna locali, collezioni di reperti naturali e minerali, oltre a una ricca raccolta di decoy d’epoca, le tradizionali sagome intagliate di uccelli acquatici usate nella caccia.
All’esterno, si possono percorrere sentieri e passerelle sopraelevate che si snodano attraverso una varietà di habitat tipici del sud degli Stati Uniti, tra cui la palude di cipressi e tupelo, la foresta di faggi e magnolie e i boschi di latifoglie, dove è facile avvistare la fauna locale.

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Alla scoperta delle Painted Hills, il deserto che si colora di mistero

Nel cuore dell’Oregon orientale, dove la natura sembra essersi divertita a dipingere con pennellate nei secoli, si nasconde uno dei tesori più affascinanti e inaspettati degli Stati Uniti: le Painted Hills, spettacolari colline dalle sfumature intense di rosso, ocra, giallo e verde.

Non è un caso che siano considerate una delle sette meraviglie dello stato dell’Oregon, e chiunque abbia avuto il privilegio di ammirarle dal vivo sa bene quanto questo riconoscimento sia meritato.

Nel cuore del John Day Fossil Beds National Monument

Le Painted Hills sono una delle tre sezioni del John Day Fossil Beds National Monument, un’area protetta che racconta milioni di anni di storia geologica e biologica. Oltre a esse, il monumento include anche le zone di Sheep Rock e Clarno, distanti tra loro ma unite da un filo conduttore invisibile: l’evoluzione della Terra.

Sheep Rock si estende tra le cittadine di Kimberly e Dayville, una terra scolpita da canyon profondi e pareti rocciose che custodiscono fossili di una biodiversità antica. Clarno, invece, si sviluppa lungo la Highway 218, tra le località di Fossil e Antelope, ed è famosa per le torri di roccia vulcanica e i resti vegetali incastonati nelle scogliere.

Ma è alle Painted Hills, a circa 16 chilometri a nord-ovest di Mitchell, che tocca il compito di lasciare i visitatori senza parole.

Un paesaggio alieno modellato dal tempo

Le Painted Hills colpiscono fin dal primo sguardo. I loro profili arrotondati emergono dalla pianura con un’eleganza antica, come se fossero onde pietrificate di un oceano di sabbia e polvere. Ma ciò che le rende davvero uniche sono gli strati di colore che le ricoprono: ogni tonalità è il risultato di ere geologiche differenti, segnate da variazioni climatiche, depositi minerali e trasformazioni ambientali che si sono stratificate come pagine di un libro di storia.

Il rosso intenso proviene da antichi suoli ricchi di ossidi di ferro, formatisi in epoche di clima umido e tropicale. Il giallo e l’oro raccontano momenti di siccità e desertificazione, mentre le sfumature di verde indicano la presenza di minerali come la celadonite. Ogni collina è quindi un “archivio naturale” che narra il passato del pianeta, ma lo fa in modo spettacolare, quasi onirico.

Come raggiungere le Painted Hills: la strada della meraviglia

Le spettacolari Painted Hills

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Panorama delle Painted Hills in Oregon

Visitare le Painted Hills è un’esperienza che comincia molto prima di arrivare a destinazione. Il viaggio stesso, infatti, contribuisce a creare l’attesa e l’incanto. Una delle opzioni più comode è partire dalla cittadina di Redmond, a circa un’ora e mezza di auto dalla sezione del parco. La strada panoramica che conduce alle colline, la Bridge Creek Road, segue il corso dell’omonimo fiume e regala scorci già degni di nota.

Una volta giunti al loro cospetto, si viene accolti da un silenzio quasi irreale, rotto soltanto dal fruscio del vento tra le rocce. Non vi sono barriere, biglietti d’ingresso o orari restrittivi: il parco è aperto tutti i giorni dell’anno, dall’alba al tramonto, e l’accesso è gratuito.

Tra le colline dipinte: i trail da non perdere

Esplorare le Painted Hills significa prendersi il tempo per camminare, osservare, respirare. I sentieri disponibili sono cinque, ognuno con caratteristiche e punti di vista diversi, ma due in particolare meritano attenzione anche se il tempo è limitato.

Il Carroll Rim Trail è forse il più spettacolare: lungo circa due chilometri e mezzo tra andata e ritorno, si snoda su un crinale da cui è possibile abbracciare con lo sguardo l’intero anfiteatro colorato delle Painted Hills. Non è un cammino difficile, ma richiede almeno 40 minuti per essere percorso con calma. Le soste per fotografare, contemplare o riposarsi sono parte integrante dell’esperienza. Il punto di partenza è il parcheggio dell’Overlook Trail, un altro sentiero più breve (meno di un chilometro in totale) che offre un’angolazione differente, ma altrettanto suggestiva, sulle colline.

Se invece si cerca qualcosa di più accessibile ma pur sempre emozionante, il Painted Cove Trail è la scelta ideale: itinerario di circa 500 metri, permette di camminare proprio accanto alle colline, attraversando passerelle in legno e tratti di sentiero sterrato che conducono nel cuore stesso del paesaggio. È consigliato affrontarlo al tramonto, quando la luce radente del sole esalta ogni sfumatura e trasforma le Painted Hills in un capolavoro vivente.

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CN Tower a Toronto, un capolavoro ingegneristico da scoprire

Ci sono mete da sogno che tutti desideriamo visitare almeno una volta nella vita, un po’ per la storia, o magari per le attrazioni iconiche. Di certo, Toronto, in Canada, è famosa per la CN Tower, ma non solo: l’accoglienza, la calorosità delle persone, il buon cibo e la possibilità di camminare per le sue strade e riconoscere molte delle vie o degli edifici, poiché qui sono state girate numerose pellicole. Vogliamo, però, parlare del suo edificio-simbolo: ecco tutto quello che c’è da sapere.

CN Tower a Toronto: informazioni utili

Difficile non rimanere affascinati di fronte alla CN Tower di Toronto, anche e soprattutto per vedere la città dall’alto e ammirare uno tra gli skyline più celebri al mondo. Siamo in Ontario, e la nostra immaginazione corre fervida una volta saliti sulla torre, immaginando i paesaggi di fronte a noi.

Ma non è solo un’attrazione: non possiamo del resto limitarci a parlarne in questo modo, in quanto rientra tra lemeraviglie del mondo moderno, e ha persino battuto diversi record mondiali. Quello che appare ai nostri occhi come un capolavoro di ingegneria è tra i punti di riferimento per coloro che visitano Toronto.

La prima cosa da sapere è che possiamo ammirare una vista a 360° sulla città e sui suoi dintorni: il caratteristico pavimento in vetro ci attende, ma solo per i più coraggiosi. Anche l’ascensore è in vetro e conduce alle varie aree di osservazione e ai punti panoramici di Toronto. Presenta ben due livelli di osservazione e due pavimenti in vetro.

Il primo punto di osservazione di cui parliamo è il LookOut Level, a 346 metri di altezza: il pavimento in vetro si trova proprio sull’Outdoor Sky Terrace. C’è poi proprio quest’ultima, da cui possiamo ammirare la città a 342 metri di altezza. Ma non è l’unica chicca di viaggio che vogliamo svelarvi: abbiamo la possibilità di camminare sull’originale e tradizionale pavimento in vetro, il primo al mondo, realizzato nel 1994. Di certo è tra i luoghi più affascinanti da visitare al tramonto, quando il panorama di fronte a noi è davvero mozzafiato.

La storia della CN Tower

La CN Tower è un edificio in cemento alto ben 553,33 m, ed è stato completato nel 1976. Ma come è nato questo progetto? In effetti dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo per comprendere la storia della CN Tower, precisamente durante gli anni ’60, quando a Toronto avvenne un vero e proprio boom edilizio. Oggi la conosciamo come una città vivace e cosmopolita, ma è il frutto di un lavoro durato decenni.

La vista della CN Tower

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La vista della CN Tower

La necessità di realizzare una torre tanto alta si rese evidente per via delle torri di trasmissione esistenti che non riuscivano a trasmettere segnali radiofonici e televisivi, in quanto disturbati dai grattacieli. Così, il Canada, per mostrarsi moderno e attento alle esigenze, scelse di avviare un progetto di costruzione: una volta completata, la CN Tower è stata definita come la più alta al mondo, anche se oggi non lo è più. Realizzata dall’ingegnere strutturale R.R. Nicolet e dagli architetti John Andrews e Roger Du Toit, è stata costruita nel 1976: ci sono voluti ben 40 mesi di lavoro con più di 1.500 persone al lavoro, per un costo totale di 52 milioni di dollari.

Oltre alla funzione principale, sono state realizzate delle terrazze panoramiche e il ristorante: i lavori furono avviati nel 1974, solo dopo aver completato una parte dell’edificio, quella principale. La data di inaugurazione della CN Tower è il 26 giugno 1975, giorno in cui è stata effettivamente aperta al pubblico. Un capolavoro ingegneristico di enorme portata, dichiarato una delle meraviglie del mondo moderno dall’American Society of Civil Engineers nel 1995 (nella lista sono presenti altre strutture famose, come l’Empire State Building di New York). Oggi, il titolo di torre più alta del mondo va al Burj Khalifa di Dubai, con un’altezza totale di 829,80 metri.

Dove si trova la CN Tower e come raggiungerla

Abbiamo visto un po’ di storia, cosa vedere nella CN Tower di Toronto e com’è composta, ma ora veniamo alle informazioni utili per raggiungerla. Siamo nel centro della città, ovvero tra il Rogers Centre e il Ripley’s Aquarium, al 290 di Bremner Boulevard. Sottolineiamo che questo è l’unico ingresso che ci permette di entrare nella torre.

Possiamo raggiungere comodamente la zona prendendo la metropolitana. La fermata più vicina all’attrazione è la Union Station. Poi, in pochi minuti a piedi, ha inizio la magia: salire nell’iconico ascensore in vetro per raggiungere il punto panoramico. Un piccolo consiglio: questa attrazione è una delle più famose, quindi fa parte spesso dei pacchetti di viaggio o dei tour. Anche così è un buon modo per raggiungerla, vista la presenza di una guida esperta che ci spiegherà tutto sul posto.

Quando visitare la CN Tower: consigli

Lo skyline mozzafiato durante la sera

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Lo skyline mozzafiato durante la sera

Possiamo salire nella CN Tower a qualsiasi ora del giorno (e tra l’altro è aperta per tutto l’anno). Tuttavia, l’orario migliore per godersi questo spettacolo senza troppa folla è quello delle 11:00; dopo le 12:00, invece, diventa molto affollata, anche per via del ristorante. Se tuttavia non vogliamo rinunciare allo spettacolo del tramonto, meglio salire dopo le 19:00, quando la folla inizia a diradarsi.

“The Top” è, oltretutto, la piattaforma di osservazione più alta dell’emisfero occidentale: nelle giornate più limpide si riesce a vedere fino a 160 km. Ad oggi si può persino percorrere la “EdgeWalk”, quella che viene definita un’esperienza senza eguali, proposta dal 2011: con un’imbracatura, quindi in totale sicurezza, possiamo camminare lungo il bordo del modulo principale della CN Tower. Secondo il Guinness dei Primati, l’EdgeWalk è la camminata esterna più alta al mondo su un edificio.

Ma quanto tempo impieghiamo per raggiungere il punto panoramico principale? Ebbene, gli ascensori sono ad alta velocità e arriveremo in appena 58 secondi (viaggiando a una velocità di 22 km/h). Di certo è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, che permettono di comprendere al meglio il cuore e lo spirito di una città che ha saputo innovarsi al momento giusto, rimanendo al passo con i tempi (e con tantissime cose da vedere, tra cui il Royal Ontario Museum).