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Come pagare a New York: prelevare dal bancomat o usare le carte?

New York City è una delle metropoli più vivaci del mondo e attira milioni di turisti ogni anno. Con i suoi grattacieli imponenti che formano uno skyline inconfondibile, è la tappa perfetta per un viaggio negli USA. State organizzando la prossima vacanza oltreoceano, ma vi state chiedendo quali siano i metodi di pagamento migliori a cui affidarsi?

Quando si viaggia al di fuori dei confini italiani, o europei, una delle questioni più importanti da affrontare riguarda i soldi: come farò a prelevare? E come potrò pagare hotel, auto, ristoranti, prodotti e servizi? Ecco una guida che vi può chiarire le idee, con alcuni importanti consigli pratici. Meglio quindi utilizzare i contanti prelevandoli con il bancomat oppure preferire l’uso di carte di credito e debito?

Carte di credito e debito: la scelta più diffusa

Le carte di credito, credit card, sono il metodo di pagamento in assoluto più diffuso e utilizzato dalla popolazione statunitense, soprattutto a New York. Queste carte vengono accettate in qualsiasi negozio, ristorante, hotel o servizio e per ogni tipo di importo.

Per un viaggio nella Grande Mela, e negli Stati Uniti in generale, è consigliato portare con sé almeno una carta di credito, oltre al bancomat (debit card). Quest’ultimo può essere di due tipologie: VPay e Cirrus Maestro.

Vediamo tutti i motivi per cui sono consigliati questi due metodi di pagamento.

Come usare le carte di credito e di debito a New York

Perché le carte di credito e i bancomat (o altre carte prepagate) sono i metodi più consigliati per pagare a New York? I motivi sono molteplici. Innanzitutto, tutti i pagamenti con carte di credito e di debito sono senza commissioni in America. Inoltre, vengono accettati tutti i principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express e Discover e Diners.

Perché dovremmo sempre avere con noi una carta di credito negli USA? Se si intende noleggiare un’auto, per esempio, nella maggior parte dei casi viene richiesta una caparra che deve essere garantita con una carta di credito. Sarà quindi necessario possederne una.

Per tutti i pagamenti, anche i bancomat sono accettati ovunque, ma capita di incontrare più spesso problemi e le transazioni rischiano di non andare a buon fine nonostante appartengano a circuiti accettati. Per questo è utile avere sempre con sé anche una carta di credito con la quale pagare, in caso di necessità.

Il consiglio è infatti quello di utilizzare la carta di credito per tutte quelle spese certe e importanti, come il noleggio auto e l’hotel. Per tutte le altre spese, invece, tale metodo rimane come alternativa, utilizzabile nel caso in cui il bancomat non venga accettato.

Altri consigli per i pagamenti con carte

Pagando con carta di credito a New York, è bene fare attenzione alla valuta con cui si effettua la transazione. Infatti, si può scegliere di pagare in dollari o nella nostra moneta. La scelta ideale sarebbe quella del pagamento in dollari: la conversione effettuata dalle banche italiane è solitamente più conveniente.

Inoltre, prima di partire per il tuo viaggio nella metropoli newyorkese, chiedi informazioni al tuo istituto bancario sulle condizioni imposte dalle tue carte di pagamento. È necessario chiarire se sono abilitate per gli Stati Uniti e attivare, se necessario, la cosiddetta “Opzione Mondo” per transazioni in Paesi extra euro, che è a pagamento. Oltre a questo, è importante chiedere quali siano le eventuali commissioni applicate sui pagamenti e sui prelievi all’estero.

Un’altra cosa da chiarire con la propria banca prima di mettersi in viaggio, riguarda i massimali di spesa e di prelievo con le proprie carte, in modo da aumentarli all’occorrenza e non avere brutte sorprese durante la vacanza oltreoceano. Sarebbe infatti un bel problema se non si riuscisse più a pagare o prelevare perché si è raggiunto il massimo consentito.

Prendi anche in considerazione di attivare una carta apposita studiata per i viaggi all’estero, che abbia commissioni agevolate e che garantisca la sicurezza delle transazioni. Un’opzione che sembrerebbe vantaggiosa, inoltre, è quella delle carte legate ai conti online.

Pagare in contanti a New York

Nonostante a New York, come nelle altre metropoli americane, i contanti siano sempre meno utilizzati per i pagamenti di qualsiasi bene o servizio, prediligendo le carte di credito, le banconote rimangono una valida opzione per fare acquisti.

Si consiglia però di utilizzare i contanti solo nei casi in cui non vengano accettate o non funzionino le carte di debito e credito che si hanno a disposizione, tenendoli quindi per affrontare eventuali casi di emergenza (ad esempio se sul taxi non si riesce a pagare la corsa con le carte di credito o debito).

Le alternative per avere con sé i contanti negli Stati Uniti sono due: effettuare il cambio valuta in Italia portando i dollari in America, oppure prelevare dagli ATM direttamente una volta arrivati a New York. Ma qual è la scelta migliore?

Prelievo bancomat o cambio contanti in Italia

A New York City gli sportelli bancomat (ATM) sono presenti in maniera molto capillare e questo rende decisamente comodo e semplice il prelievo di contanti (è sconsigliato, invece, prelevare con carta di credito perché ha costi maggiori).

L’aspetto più importante da tenere in considerazione è l’applicazione di due commissioni sui prelievi: una commissione applicata dalla banca italiana e una alla banca americana (solitamente tra i 3 e i 6 dollari).

Anche in caso di prelievo è necessario porre molta attenzione sulla valuta scelta: è meglio prelevare in euro o in dollari? Scegliendo l’opzione senza cambio valuta (quella più consigliata) si pagano i dollari nella nostra valuta. Se si sceglie il cambio valuta, invece, la banca in cui stai prelevando effettuerà il cambio e questa opzione è generalmente più costosa.

Il suggerimento è quello di prelevare direttamente in un ATM di New York, ma meno volte possibile, preferendo una cifra più alta in un’unica transazione per ammortizzare i costi del servizio.

L’altra opzione è quella di cambiare gli euro in dollari in Italia, prima di partire. In tal caso è bene informarsi sui tassi di cambio effettuati e sulle commissioni. Ad ogni modo, essendo molto comodo prelevare negli USA si può anche evitare di cambiare i contanti prima del viaggio.

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Il tuo sogno è l’America? Queste città ti aiutano a realizzarlo

Se si pensa a un cambio di vita, magari inseguendo quel sogno americano che affascina anche noi da tempo immemore, allora è bene sapere che esiste un sito negli Stati Uniti che segnala ai lavoratori quali sono le comunità che possono accoglierli e offrire loro un incentivo (non solo) in denaro.

No, non è uno scherzo ma un’iniziativa vera che ha aiutato tanti americani che hanno deciso di trasferirsi continuando con la propria professione, magari a distanza, e risparmiando denaro.

La cosa importante è non concentrarsi sulle grandi metropoli, come New York o L.A., e puntare a realtà più piccole, ugualmente stimolanti e bellissime dove trasferirsi e cambiare prospettive di vita.

Basta accedere al sito MakeMyMove per trovare la comunità più adatta. Come? Bastano pochi semplici passaggi.

Le città degli Stati Uniti che ti pagano per trasferirti

Sono tantissime e offrono incentivi per trasferirsi. Sono le numerose comunità che arricchiscono il sito MakeMyMove, tra le quali scegliere se si desidera cambiare vita inseguendo quel sogno americano che fa parte un po’ di tutti noi.

La piattaforma mette in contatto persone che possono lavorare da remoto con quelle comunità che cercano nuovi residenti. Il servizio è gratuito per gli utenti e viene supportato al 100% dalle comunità.

In totale sono 218 le realtà e si possono selezionare sulla base della zona degli Stati Uniti, oppure per le loro caratteristiche. Ad esempio, si possono cercare località vicino a un lago, o sulla spiaggia, posti di montagna o con un clima prettamente invernale. Oppure con ottime scuole o dove è possibile fare vita all’aria aperta.

Dopo aver fatto una selezione delle caratteristiche più adatte, sul sito viene segnalato se hanno dei programmi attivi e quanti, inoltre si possono vedere foto e video, compresi quelli delle persone che vi abitano.

Dopo aver sfogliato le vare opzioni si può mettere un cuore per far capire alla comunità che si è interessati, oppure richiedere direttamente incentivi. Se si viene selezionati, poi, si passa alla fase successiva e si può accettare l’offerta.

Le tipologie di offerte

I luoghi sono davvero numerosi e ognuno di loro offre denaro, ma non solo. Se si selezionano, ad esempio, le località adatte alle famiglie si arriva a New Castle e Henry Country, in Indiana, che offre 5mila dollari in contati per trasferirsi, internet gratis per un anno in alcune località, un anno di palestra gratuita, un cesto di benvenuto e molto altro. I requisiti di idoneità? Lavoratori a tempo pieno che possono mantenere il proprio lavoro anche a distanza, ma anche autonomi che possono mantenere il portafoglio clienti, un guadagno di almeno 50mila dollari l’anno e 18 anni di età.

Oppure si possono cercare città universitarie come, ad esempio, West Memphis in Arkansas o Abilene in Texas. Per la selezione grandi scuole, invece, è possibile provare a trasferirsi a Mayfield nella contea di Graves in Kentucky. Gli incentivi: 5mila dollari per il trasloco, sconti, cesti di benvenuto, pranzi, tour, family pass e iscrizione ad associazioni.

Come mai queste città offrono incentivi a chi si trasferisce?

Ma perché lo fanno? A spiegarlo il sito, che sottolinea come la possibilità di lavorare da remoto abbia reso possibili i trasferimenti. Oltre a questo nuovi abitanti per le comunità significano crescita economica e culturale.

Il sogno americano, così, è più vicino che mai. Sul sito c’è scritto che tra le qualifiche richieste ci sono quelle di poter lavorare legalmente negli Stati Uniti e di impegnarsi a vivere in quel luogo per un periodo minimo di tempo.

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El Camino Real de Tierra Adentro, il Cammino di Santiago degli USA

Anche gli Stati Uniti hanno il loro Cammino di Santiago: è l’El Camino Real de Tierra Adentro.  

Considerato una sorta di strada dell’introspezione, il percorso nasce da un passato di fiorenti scambi commerciali e culturali tra il Messico e quelli che oggi sono gli Stati Uniti, in particolare il Texas e il New Mexico.

Fare trekking lungo El Camino Real de Tierra Adentro è come tuffarsi nel passato, tra chiese antiche, edifici storici e paesaggi naturali che lasciano senza fiato.

In questo articolo ci concentriamo sul tragitto americano, quello che va da El Paso (Texas) e giunge a Santa Fe (nel Nuovo Messico). Un viaggio lento alla scoperta di un percorso di fede e storico paragonabile al Cammino di Santiago di Compostela, in Spagna.

Il cammino lungo la storia che unisce Messico e USA

El Camino Real de Tierra Adentro, noto anche come Camino a Santa Fe, nella sua interezza parte da Città del Messico (in Messico) e arriva a Santa Fe (in Nuovo Messico – USA).

Sono 2560 chilometri di un percorso che un tempo fu la più importante via commerciale del mondo, in particolare tra la metà del XVI secolo e il XIX secolo. Era l’argento il prodotto chiave nei trasporti lungo questa lunga via, tanto che veniva chiamata anche Ruta de la Plata (Via dell’Argento). C’erano infatti importanti giacimenti di tale metallo (soprattutto nelle miniere di Zacatecas, Guanajuato e San Luis Potosí) che portarono ricchezza a queste terre spagnole, tanto che nacquero molti punti di appoggio e interesse, tra haciendas, locande, ponti, chiese, cimiteri e cittadine che si ingrandirono man mano.

Dal semplice trasporto di argento, l’El Camino Real de Tierra Adentro è diventato, lungo 300 anni, un percorso cardine per la creazione di legami e influenze sociali, culturali, gastronomiche e religiose tra la popolazione spagnola e quella amerindia. Nel tragitto messicano del cammino, 5 siti sono stati riconosciuti patrimonio UNESCO proprio per il loro inestimabile valore storico e culturale lungo tale via commerciale.

El Camino Real de Tierra Adentro negli USA: dal Texas al New Mexico

L’El Camino Real de Tierra Adentro è considerato una sorta di strada dell’introspezione. È tutta un susseguirsi di antiche chiese, fortezze, centri abitati e natura selvaggia: una straordinaria unione tra la cultura messicana, spagnola e nativa americana che ha forgiato secoli di tradizioni spirituali e storiche lungo il Rio Grande.

Un viaggio nella fede e nella storia, che rimanda ai tempi in cui gli esploratori spagnoli, i commercianti e i missionari viaggiavano dal Messico verso nord.

Noi ci focalizziamo sul percorso presente negli Stati Uniti di questo suggestivo cammino, che parte da El Paso, in Texas. Qui attraversa la città e tocca tre punti storici di estrema importanza, ossia tre chiese antiche. Si oltrepassa poi il confine con il Nuovo Messico, dove la strada prosegue fino a Santa Fe. Ecco cosa è possibile incontrare in questo viaggio lento, alla scoperta della storia antica.

Il cammino in Texas: le tre chiese simboliche

Il tragitto statunitense del Camino Real de Tierra Adentro, come detto, ha inizio in Texas, e nello specifico a El Paso. Qui sono tre i punti di interesse del percorso, da visitare mentre si attraversa la città e ci si allontana infine verso il confine con il New Mexico. Si tratta di tre chiese molto importanti legate alla storia di questo tragitto.

Nel 1680, la Rivolta Pueblo costrinse 2000 spagnoli, insieme a centinaia di indiani, a procedere verso nord proprio utilizzando l’El Camino Real. Durante il loro tragitto vennero costruite tre chiese, che sono tra le più antiche del Texas e che sono note come “le tre Missioni del sentiero“. In ciascuna di esse oggi si può entrare, ed è come fare un viaggio nel passato.

Si comincia da Ysleta, a una ventina di minuti da El Paso. Qui, nella cittadina più antica del Texas, si trova la prima chiesa: la prima pietra fu posata il 12 ottobre 1680, ma ciò che si ammira oggi è frutto dell’ultimo restauro seguito all’incendio del 1907. Vi si può vedere la statua di Sant’Antonio da Padova, la cupola a campanile color argento, gli interni semplici con le panche di legno, l’altare coi suoi accenni dorati e il soffitto affrescato.

La chiesa di Ysleta, lungo il tragitto dell'El Camino Real Tierra Adentro

Fonte: iStock

La chiesa di Ysleta, in Texas

La seconda chiesa che si incontra è quella di Socorro. La sua costruzione iniziò solo un giorno prima rispetto a quella di Ysleta. Distrutta da due alluvioni, fu poi ricostruita nel 1843: per 150 anni rimase abbandonata, per poi riaprire nel 2005 grazie un lavoro di restauro durato un decennio.

I suoi interni sono semplicissimi, con banchi e croci di legno: delle tre chiese lungo l’El Camino Real de Tierra Adentro, è quella con la navata meno adornata. Il suo punto focale è l’altare che – al contrario – è ricco e colorato, ma merita una pausa anche il soffitto, con le travi intagliate di legno di pioppo e di cipresso e i disegni realizzati con pigmenti a base vegetale.

La terza e ultima chiesa che lungo il cammino si incontra è la cappella di San Elizario. Costruita nel 1789, ha uno stile europeo coi suoi archi e le sue colonne, mentre il bianco è tipico di molte costruzioni del Texas Occidentale e del New Mexico. Il suo nome deriva da San Elceario, santo patrono francese dei soldati e – ricostruita nel 1882 – è l’unica lungo l’El Camino Real de Tierra Adentro ad avere una piazza.

Il soffitto turchese e oro pressato a stagno copre le trave originali, e le decorazioni inglobano le antiche colonne. Dopo averla visitata, è possibile dedicarsi all’esplorazione dei suoi dintorni: il San Elizario Historic District è il luogo da cui i primi cavalli sono entrati nel Sudovest americano, e si dice che qui fu celebrato il primo Giorno del Ringraziamento d’America.

Ovviamente, lungo il cammino non ci sono solo chiese: ci sono anche le gallerie d’arte, i negozi d’artigianato, e i luoghi in cui assaporare una cucina straordinaria. Per tornare a casa con, nel cuore, un angolo d’America poco noto.

Chiesa di Sant'Elizario, lungo il Camino Real Tierra Adentro, in Texas

Fonte: iStock

Chiesa di Sant’Elizario, in Texas

Il cammino in Nuovo Messico: i principali punti di interesse

Oltrepassato il confine con il Texas, El Camino Real de Tierra Adentro prosegue nel Nuovo Messico e tocca la città di Mesilla, dove spicca la Basilica di San Albino, la piazza centrale e le graziose casette colorate del suo centro storico.

Si prosegue sul lato est di Las Cruces, dove si incontra il distretto storico di Mesquite, con parchi, case e locali dove si respira l’aria di un passato ricco di scambi culturali e commerciali tra il Messico e gli Stati Uniti.

La tappa successiva è il più antico insediamento ispanico permanente nel sud del New Mexico: Doña Ana. Fondato nel 1843, il villaggio custodisce ancora la chiesa, la piazza centrale e il suo caratteristico centro storico.

Las Cruces, Contea di Doña Ana, Nuovo Messico, USA

Fonte: iStock

Paesaggio della Contea di Doña Ana, Nuovo Messico, USA

Proseguendo nel cammino si possono ammirare le rovine di Fort Selden, un’antica postazione dell’esercito degli Stati Uniti, che occupava l’area che oggi è Radium Springs, costruito per proteggere i coloni dai nativi americani.

Dal fiume Rio Grande che costeggia il cammino, il percorso devia verso l’entroterra e attraversa l’area desertica chiamata Jornada del Muerto, passando per Point of Rocks, un affioramento di basalto dal quale si apre una vista mozzafiato sul panorama circostante.

Il sentiero prosegue lungo il deserto e attraversa il Rio Grande fino a raggiungere Fort Craig, i resti di un’antica fortezza americana. Un altro punto di interesse lungo questo spettacolare cammino è El Cerro de Tomé, a circa 150 chilometri da Fort Craig, dopo aver costeggiato il fiume e attraversato campi e piccoli borghi.

Continuando lungo il percorso, si attraversa la splendida Albuquerque, per arrivare al sito archeologico di Kuaua, che custodisce le rovine di uno dei più grandi insediamenti indiani della regione. Da qui si ha una vista meravigliosa sui monti Sandia.

La meta finale di questo lungo ed entusiasmante percorso di trekking è Santa Fe e in particolare la sua piazza centrale. Qui si affacciano gli antichi edifici che raccontano la storia multiculturale di quest’area: il Palazzo dei Governatori, ex sede dei governi spagnolo, messicano e degli Stati Uniti nel Nuovo Messico, la Basilica Cattedrale di San Francesco d’Assisi e il New Mexico Museum of Art.

Vista sui monti Sandia, ad Albuquerque, lungo l'El Camino Real de Tierra Adentro

Fonte: iStock

Vista sui monti Sandia, ad Albuquerque
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Decolla dall’Italia la prima compagnia aerea per animali (e i loro padroni)

Volare con un amico a quattro zampe può essere un’ardua impresa, soprattutto in caso di un viaggio transatlantico. Tuttavia, da oggi anche in Italia si può usufruire del primo servizio al mondo di noleggio di jet privati condivisi pay-per-seat dedicato agli animali domestici, che consente di viaggiare con il proprio pelosetto in cabina.

In questi giorni, infatti, K9 JETS ha annunciato il lancio del suo nuovo volo, che collega New York e Milano, con comode connessioni per Los Angeles. Un’offerta presentata come ‘innovativa’, che mira a fornire un’esperienza di viaggio piacevole, senza compromettere comfort e benessere umano e canino.

K9 JETS: da Milano a New York in cabina con il proprio cane

Il servizio K9 JETS garantisce che i cani possano accompagnare i loro padroni nei viaggi transatlantici. Obiettivo della compagnia è fornire un ambiente sicuro e tranquillo per gli animali domestici durante il viaggio. Gli aeromobili sono, quindi, attrezzati per soddisfare le esigenze specifiche dei passeggeri a quattro zampe. Ogni cabina dispone di ampie zone pet-friendly, progettate per restituire un’atmosfera familiare. Inoltre, un team dedicato di esperti può assistere i passeggeri in tutti gli aspetti del viaggio, inclusa l’organizzazione del trasporto via terra e la garanzia del rispetto di tutte le normative pertinenti per i viaggi degli animali domestici.

In definitiva, zero stress per animali e padroni, con procedure di check-in semplici, nessuna preoccupazione per la salute e la sicurezza dei propri amici a quattro zampe, nessun trauma dovuto al trasporto in stiva, nessuna attesa dovuta alla consegna del trasportino post arrivo e nessuno sbalzo di temperatura. L’obiettivo è di risparmiare ai proprietari il tempo impiegato per spulciare le regole spesso diverse da una compagnia aerea all’altra.

Le norme della Federal Aviation Administration ammettono in cabina con il proprietario i cosiddetti animali da servizio, ossia i cani per non vedenti o di sostegno psicologico. Quelli di piccola taglia possono salire a bordo chiusi in una borsa da posizionare sotto il sedile, ma oltre i 10 chili bisogna ricorrere alla gabbia nella zona cargo. Quest’ultima opzione è particolarmente temuta dai pet parents a causa degli sbalzi delle temperature, della scarsa ventilazione e di potenziali problemi nelle operazione di carico e scarico. Alcune linee aeree non consentono a determinate razze di volare, tra queste bulldog, pitbull e mastini.

Stando alle stime del Department of Transportation del 2023, circa 200 animali, quasi tutti cani, sono morti in volo negli Stati Uniti nell’ultimo decennio. K9 JETS è stata, quindi, fondata in risposta al crescente desiderio dei proprietari di animali domestici di spostarsi con i propri pelosi al seguito in tutta sicurezza e garantendo il massimo comfort.

“La nostra missione è quella di eliminare lo stress spesso associato ai viaggi con animali domestici, consentendo ai proprietari di creare ricordi indimenticabili delle vacanze senza preoccuparsi dei loro amici pelosi”, ha dichiarato Adam Golder, fondatore e client director di K9 JETS.

Volare con i propri animali da Milano: le date

Un volo a bordo del jet privato dedicato ai viaggi degli animali domestici con rispettivi padroni offre una vera e propria esperienza a 5 stelle (o, se vogliamo, a 5 zampe), e in quanto tale per il momento certamente non accessibile a tutte le tasche. I voli K9 JETS saranno disponibili mensilmente da Milano Malpensa a Teterboro, lo scalo per jet privati alle porte di New York, a partire dal 23 maggio.

Ecco le date per la tratta Milano-New York:

  • 23 maggio
  • 30 giugno
  • 25 luglio
  • 29 agosto
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Benvenuti nella migliore destinazione per viaggi on the road: gli Stati Uniti del Sud

Qual è il viaggio on the road per eccellenza? In molti potrebbero rispondere gli Stati Uniti, e noi non potremmo che dire di essere d’accordo. Ma qual è il più originale, quello in grado di sorprendere e di condurre alla scoperta di immense piantagioni di cotone, grandi dimore storiche, luoghi che raccontano le battaglie per i Diritti Civili, luoghi che ospitano le radici di moltissimi generi musicali e molto altro ancora? La risposta è sempre Stati Uniti, ma in particolare la regione del Sud che riesce a far innamorare per i suoi paesaggi e le sue numerose attrazioni.

Guidare negli Stati Uniti del Sud è fare un viaggio nella natura più autentica

Il Sud degli Stati Uniti è una sorta di mondo a parte rispetto al resto del Paese: non c’è il trambusto delle grandi metropoli, la vita scorre a ritmi più lenti, calmi e rilassati e ovunque si avverte un forte legame con un passato recente, ma con uno sguardo rivolto al futuro.

E poi ci sono i profumi, le tradizioni e la musica che regalano un’esperienza di viaggio unica e completamente diversa dalle altre che si possono fare in America.

Per non parlare della lussureggiante natura fatta di pascoli idilliaci, di montagne ricoperte di boschi e di coste lunghissime che si tuffano nell’oceano infinito, di spiagge che sembrano paradisi e molto altro ancora.

Sì, gli Stati Uniti del Sud possono regalare viaggi in automobile davvero spettacolari, di quelli che emozionano e che vorreste che non finissero più.

Per questo motivo, abbiamo deciso di raccontarvi alcuni straordinari itinerari che è possibile prenotare tramite Gattinoni Travel, proposte uniche che vi permetteranno di scoprire anche la calda ospitalità e la deliziosa cucina di questa zona d’America.

La natura selvaggia degli Outer Banks

Gli Outer Banks sono ormai noti anche nel nostro Paese grazie a una recentissima serie televisiva. Un paradiso nel vero senso della parola, caratterizzato infatti da una sottile striscia di sabbia che si estende per 160 km disegnando la costa del North Carolina.

Viaggio negli Outer Banks

Fonte: Visit North Carolina

Guidare nei paradisi degli Outer Banks

A bordo della propria auto si possono scoprire le meraviglie della costa attraverso il Chesapeake Bridge Tunnel, grazie a cui ammirare città pittoresche e tranquille, villaggi di pescatori, placide spiagge sabbiose e tutta la natura che domina incontrastata questa straordinaria regione. Un itinerario in un territorio ricco di erba che si muove al ritmo del vento, di fiori che colorano i campi, di uccelli marini che si librano in volo, cavalli selvaggi e surfisti di tutte le età.

Poi ancora i meravigliosi fari che illuminano le acque turbolente dell’oceano e che dirigono verso isole da sogno come Ocracoke, sede del faro più antico del mondo e più basso di tutta la costa, e Cedar Island, lembo di terra in cui l’atmosfera è assolutamente speciale.

Il viaggio proposto conduce anche oltre gli Outer Banks, fino a raggiungere il South Carolina, con tappe come Myrtle Beach, una vivace e colorata città balneare; Georgetown, una meravigliosa dimora storica di epoca coloniale; Charleston, località ricca di storia e nota per la sua particolare architettura; e il Parco Nazionale Congaree, che ospita la più vasta foresta vergine di latifoglie di pianura rimasta negli Stati Uniti.

La musica prima di tutto: il viaggio on the road più ritmato che c’è

La musica americana, quella che tutti abbiamo ascoltato e sempre ascolteremo, affonda le sue radici proprio in alcune fantastiche zone degli Stati Uniti del Sud. In particolare, qui sono nati e sono diventati il patrimonio di cui godiamo oggi il Jazz, il Blues e il Bluegrass.

Merito soprattutto dei grandi nomi del panorama della musica che da queste parti hanno vissuto, e dei quali è possibile visitare luoghi, musei e molto altro ancora. Ma un viaggio on the road negli Stati Uniti del Sud permette anche di immergersi nel presente della musica, grazie ai mitici studi di registrazione in Alabama, ai vibranti locali di musica dal vivo del French Quarter di New Orleans, in Louisiana, ai Tonk Bar della Lower Broadway di Nashville, in Tennessee e non solo!

French Quarter, New Orleans

Fonte: Louisiana Office of Tourism

Il famosissimo e bellissimo French Quarter

Itinerari al ritmo di musica e attraverso paesaggi iconici, arrivando in località mozzafiato dove poter ascoltare il soul blues del Delta nel Mississippi, oppure danzare con un compagno di ballo in uno zydeco bar a Lafayette, in Louisiana, o magari imbattersi in una banda di ottoni a New Orleans.

Solo qui potrete vivere di persona i luoghi che Elvis Presley frequentava abitualmente, per esempio visitando la famosa Graceland a Memphis, nel Tennessee, o andando a spasso per la sua città natale, Tupelo, nel Mississippi. E se non è abbastanza, sappiate che potrete conoscere anche i posti in cui le superstar registravano i loro brani: il Muscle Shoals Sound Studio e i Fame Recording Studios, in Alabama, mentre i fan del country, e in particolare della leggenda Dolly Parton, potranno fermarsi nel suo parco a tema, Dollywood, a Pigeon Forge, nel Tennessee.

Gli incredibili sapori degli Stati Uniti del Sud

Cos’è un viaggio senza aver sperimentato la cucina locale? Di certo non è completo, perché nell’enogastronomia sono racchiusi segreti e tradizioni di ogni Paese. In più, i sapori della cucina del Sud degli Stati Uniti sono una vera sorpresa, perché racchiudono più anime differenti in quanto figlie del suo affascinante melting pot: da quella Nativa Americana a quella Africana, da quella spagnola a quella francese, e di certo non mancano anche gli influssi italiani.

Tra un incantevole paesaggio e l’altro potrete assaggiare la cucina locale a base di barbecue, pomodori verdi fritti, torte al burro, gamberi, che vengono serviti ovunque dai ristoranti più raffinati ai punti di ristoro delle highways.

Viaggiare nel Sud permette di assaggiare piatti di grande personalità, dal maiale arrosto con salsa agrodolce del North Carolina, ai frutti di mare freschi del Sud Carolina, dal tipico pollo fritto di Alabama e Mississippi, al soul food del Tennessee, senza dimenticare le ricette della cultura creola in Louisiana, con i suoi piatti a base di gamberi, gamberetti, alligatore e Andouille, tutti conditi con la famosa salsa Tabasco®, prodotta proprio ad Avery Island.

Le bevande locali completano un ottimo pasto del Sud: il whisky nativo dell’America, il Bourbon, o il rum delle distillerie a conduzione familiare, nonché tantissimi cocktail e birre artigianali, tutte alla spina.

Gli Stati Uniti del Sud offrono viaggi su strada davvero unici nel loro genere, un mix di montagne, coste, fiumi infiniti come il Mississippi e tutto condito da una cucina interessante e un’ospitalità che ti fa sentire a casa.

Per maggiori informazioni sui tour disponibili, e molto altro ancora, vi invitiamo a visitare il sito di Travel South USA dove troverete anche tutti i tour on the road ideati in collaborazione con Gattinoni Travel.

Cosa mangiare negli Stati Uniti del Sud

Fonte: Travel South USA

Uno dei gustosissimi piatti degli Stati Uniti del Sud
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La città nel deserto che “vive” per soli 8 giorni all’anno. Ecco quando visitarla

Nel cuore del deserto del Nevada, tra le dune di sabbia e sotto un cielo stellato, si svolge ogni anno uno degli eventi più affascinanti e unici al mondo: il Burning Man Festival. Sin dal suo esordio nel 1991, questo festival ha saputo catturare l’immaginazione e il cuore di migliaia di persone, diventando un punto di riferimento per artisti, sognatori e avventurieri provenienti da ogni angolo del globo, Italia inclusa.

Molto di più di un semplice festival. È un simbolo, una celebrazione della creatività umana e della libertà di espressione. Un luogo dove l’arte e la vita si fondono, permettendo ad ogni individuo di scoprire nuove emozioni ed esperienze.

Anche quest’anno, dal 25 agosto al 2 settembre, migliaia di persone si ritroveranno in questo angolo di deserto, in questa metropoli temporanea che sorge e svanisce come un miraggio, lasciando dietro di sé solo tracce di arte e ricordi indimenticabili. Il tema del 2024 è la curiosità, un invito alla scoperta, un richiamo all’avventura. Le domande senza risposta, l’irrazionale, l’assurdo, tutti elementi che sembrano sfidare la logica, ma che in realtà sono il motore di ogni grande viaggio. Perché senza quella scintilla di curiosità, senza quel desiderio di andare oltre, di sperimentare, di mettersi in gioco, nessun movimento è possibile.

Burning Man Festival: arte e libertà nel deserto del Nevada

Burining Man

Fonte: Getty Images

Back Rock City, Nevada

Questo evento eclettico e affascinante nasce da un atto di ribellione compiuto nell’estate del 1986. Larry Harvey, insieme ad un gruppo di amici, ha costruito una maestosa scultura di legno a Baker Beach, a San Francisco, per poi darla alle fiamme.

Questo gesto simbolico, una sfida aperta alle norme sociali convenzionali, segnò l’inizio di quello che sarebbe diventato noto come il Burning Man Festival. L’anno successivo, a causa di problemi con le autorità locali, la celebrazione fu spostata a Black Rock City, nel Nevada. Da allora, questo paesaggio desolato e affascinante è diventato la dimora permanente dell’evento, un luogo dove arte, creatività e libertà trovano ogni anno una nuova, effimera incarnazione.

Imperdibili sono le affascinanti installazioni artistiche, opere di grande impatto che sembrano sorgere come miraggi tra le dune, trasformando il paesaggio inerte in un caleidoscopio di colori e forme. Ma l’arte visiva è solo una delle molte espressioni creative che animano questo evento unico. Ogni angolo della città temporanea pulsa al ritmo di musiche diverse, un’armonia polifonica che risuona nelle notti stellate del deserto. E poi ci sono le esibizioni teatrali, i balletti improvvisati, le performance di danza che infondono vita e movimento nell’aria calda e secca.

L’evento è più di un semplice raduno, è un inno alla cultura del “leave no trace” (non lasciare traccia). Un richiamo potente e appassionato che risuona attraverso le dune, un invito al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente che ci accoglie. I partecipanti sono incoraggiati a portare via con sé ogni cosa che hanno portato, non solo oggetti, ma anche ricordi, emozioni, momenti. Perché ogni impronta, ogni segno, ogni piccolo residuo può alterare l’equilibrio delicato del deserto. E così, quando l’ultimo eco dell’evento si spegne, quando le ultime luci si attenuano, il deserto rimane intatto, indomito e selvaggio come sempre.

Burning Man: consigli indispensabili per vivere un’esperienza straordinaria

Se stai pensando di partecipare all’esperienza unica e irripetibile del Burning Man Festival, ci sono alcuni consigli pratici che potrebbero rivelarsi utili. Infatti, la sua natura avventurosa, combinata con le condizioni estreme del deserto, richiede una resistenza fisica e mentale notevole.

Le giornate nel deserto del Nevada possono essere insopportabilmente calde, con temperature che raggiungono facilmente i 40 gradi Celsius. Ma quando il sole tramonta, la temperatura può precipitare rapidamente, rendendo le notti gelide e pungenti. In questo contesto, è fondamentale essere preparati: occhiali protettivi e bandana sono elementi essenziali da inserire in valigia. Questi strumenti di protezione saranno i tuoi alleati nel caso in cui dovessi affrontare una delle tempeste di sabbia tipiche della zona, salvaguardando occhi e polmoni dalle insidie del territorio.

Inoltre, acqua e cibo sono fondamentali per garantire la propria sicurezza in un ambiente così ostile. Nonostante ci siano diversi punti vendita all’interno del festival dove è possibile acquistare questi beni essenziali, è importante tenere presente che, come spesso accade durante grandi eventi, i prezzi possono essere abbastanza alti. Pertanto, portare con sé le proprie provviste è sicuramente una scelta saggia. Per scoprire tutti i dettagli e le informazioni sull’evento, ti consigliamo di visitare il sito ufficiale.

Burining Man

Fonte: Getty Images

Burining Man Festival, Back Rock City, Nevada
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In questa remota città puoi ammirare l’aurora boreale per 300 notti l’anno

Uno spettacolo della natura incredibile, di quelli capaci di levare il fiato e di rimanere per sempre tra i ricordi più belli: stiamo parlando dell’aurora boreale, un fenomeno che tantissime persone “rincorrono” osservando i cieli del nord. Ma c’è un luogo, una remota città, in cui si può ammirare l’aurora boreale per circa 300 notti l’anno.

Per raggiungerla bisogna volare in Canada e, più precisamente, nella baia di Hudson dove si trova la cittadina di Churchill. A differenza di altri posti, dove riuscire ad ammirare il fenomeno delle luci nel cielo dipende da diversi fattori, qui la magia è quasi di casa.

Churchill, la remota cittadina che regala l’aurora boreale

Ci troviamo in Canada nella baia di Hudson, nella provincia del Manitoba. Qui c’è una piccola cittadina immersa nel paesaggio tipico di questi luoghi, dove il clima è rigido e la natura regala scenari da sogno. Churchill è un luogo remoto, ma dal grande fascino per diverse ragioni. Una di queste è che si tratta di uno dei luoghi perfetti da raggiungere per ammirare l’aurora boreale che qui è visibile per circa 300 giorni l’anno. Il periodo migliore per assistere allo spettacolo è quello che va da gennaio a marzo, quando le notti durano più a lungo e le temperature sono particolarmente fredde.

Esistono appositi tour guidati per poter godere al meglio della magia del cielo e che offrono anche luoghi perfetti dove attendere che la natura metta in scena lo spettacolo più bello. Che si può osservare, ad esempio dalle Aurora Domas: si tratta di cupole in plexiglass riscaldate dalle quali osservare il cielo lontano dalle luci artificiali. Vi sono anche tour che propongono di ammirare l’aurora boreale mentre si prendono lezioni di fotografia. Per chi cerca la comodità, poi, è bene sapere che esiste l’Aurora Pod: un luogo in cui la vista spazia a 360 gradi, mentre si sta comodamente al caldo ai margini della tundra.

Il clima è molto rigido, basti pensare che durante la stagione invernale si può arrivare anche a -23 gradi e questo fa anche parte del fascino del luogo.

Non solo aurora boreale, poi, perché Churchill è anche la location perfetta per ammirare la natura e gli animali come balene e orsi polari. A patto di visitare la cittadina nel periodo giusto.

L'aurora boreale a Churchill

Fonte: iStock Photo

L’aurora boreale nel cielo notturno di Churchill

Churchill, non solo aurora boreale: cosa fare

Churchill è il luogo da raggiungere per chi ama la natura, per chi desidera vedere gli animali nel loro habitat e per chi vuole collezionare ricordi che restano indelebili nella mente. Qui, infatti, si possono ammirare gli orsi polari, le balene ed esplorare il paesaggio.

Per vedere quelli che vengono definiti “Signori dell’Artico”, come viene spiegato sul sito della cittadina, è bene affidarsi a una guida esperta e a visite guidate. A quanto pare, il periodo migliore per ammirarli è l’autunno e, nello specifico, i mesi di ottobre e novembre.

Per incontrare le balene beluga, invece, si deve visitare la cittadina in estate: si possono incontrare mentre si è a bordo di navi, oppure mentre si gira con kayak o paddle boarding.

Da non sottovalutare anche la natura intorno a sé: vale la pena esplorare il paesaggio selvaggio e conoscerne le sue peculiarità e caratteristiche. Inoltre, non mancano storia e cultura in cui immergersi per scoprire le radici di questo luogo.

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“True Detective 4”, la “vera” Alaska dove hanno girato la serie Tv

La quarta stagione di “True Detective” creata, scritta e diretta da Issa López, vede nel cast per la prima volta protagonista sul piccolo schermo Jodie Foster, che è anche executive producer della serie. Insieme al premio Oscar, a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine, anche la pugile e attrice americana Kali Reis.

Con un mix di thriller, horror e soprannaturale, “True Detective: Night Country” racconta una storia ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska.

Quelle atmosfere cupe e misteriose, in un ambiente ostile e gelido non sono però davvero l’ultima frontiera dell’Alaska. La serie Tv HBO, trasmessa in Italia su Sky e in streaming su NOW, infatti, è stata girata altrove, in un luogo che molto assomiglia alla fredda e inospitale terra dei ghiacci: l’Islanda.

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Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis), le due detective che investigano nella quarta stagione di “True Detective”

La trama di “True Detective: Night Country”

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, in Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni.

Quando le due detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato.

L’Islanda come l’Alaska

In Alaska, la cittadina di Ennis non esiste. Si tratta di una località immaginaria al centro delle tragiche vicende intorno alle quali indagano le due detective. E la punta più estrema dell’Alaska, North Slope Borough, il punto più a Nord degli Stati Uniti d’America, quindi, con le sue distese ghiacciate, è stata ricreata in un Paese dove il ghiaccio d’inverno non manca di certo. L’Islanda, secondo la regista Issa López che ha visitato l’Alaska alla ricerca delle giuste ambientazioni, è sembrata la migliore location alternativa, dove trovare gli stessi ambienti, la stessa luce e la stessa atmosfera.

Ennis è una città mineraria a 150 miglia dal Circolo polare artico, dove per settimane intere non si vede sorgere il sole. Secondo l’Anchorage Daily News, sarebbe un mix di tre cittadine dell’Alaska: Kotzebue, Utqiagvik e Nome.

Sono tanti i paesaggi in Islanda che si prestano a essere associati allo Stato americano. Qui non mancano di certo i laghi ghiacciati. Il più famoso è Jökulsarlon, un lago glaciale che si incontra quando si percorre la famosa Ring Road, la strada ad anello più turistica d’Islanda. In questa laguna glaciale galleggiano pezzi di ghiaccio che vengono poi portati verso l’oceano. Le dimensioni degli iceberg sono variabili e provengono dal vicino e grande ghiacciaio Vatnajökull. Il lago apparve per la prima volta negli Anni ’30 e negli ultimi 40 anni la superficie è aumentata di oltre 10 chilometri quadrati a causa dello scioglimento dei ghiacci.

Ma c’è un altro lago glaciale a pochi chilometri da questo che è molto meno conosciuto e visitato dai turisti ed è il lago Fjallsarlon, anch’esso all’estremità meridionale del ghiacciaio Vatnajökull, solo che qui gli iceberg che fluttuano sono molti di più.

Devono essere stati luoghi ameni come questi ad aver ispirato la produzione della quarta stagione di “True Detective” convincendola che fosse questo il set più adatto.

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Fonte: IPA

Una scena di “True Detective: Night Country”
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New York avrà la sua piscina: galleggerà tra i grattacieli

New York, la città che non dorme mai, sta per arricchirsi di un nuovo, straordinario punto di riferimento che promette di emozionare residenti e turisti. Il suo cuore pulsante, l’East River, accoglierà una meraviglia architettonica: una piscina pubblica galleggiante da cui ammirare lo skyline mozzafiato della città.

Si chiama + Pool questa piattaforma innovativa a forma di croce. Non solo un capolavoro architettonico, ma anche un esempio di ingegneria avanzata. Infatti, le sue pareti sono dotate di filtri speciali, progettati per consentire un flusso continuo dell’acqua del fiume attraverso la struttura. Ma c’è di più: mentre l’acqua fluisce, questi rimuovono detriti e microbi, garantendo un ambiente balneabile pulito e sicuro. + Pool rappresenta quindi una fusione perfetta tra design innovativo e funzionalità, offrendo un’esperienza di nuoto unica con vista sullo splendido panorama di Manhattan, tutto in totale sicurezza e rispetto per l’ambiente.

E la cosa più emozionante? Non dovremo aspettare molto per vederla. + Pool verrà installata già quest’estate, con l’obiettivo di aprire le porte al pubblico il prossimo anno, pronta a regalarci momenti di puro relax in un paesaggio senza eguali.

Una piscina da sogno nel cuore di Manhattan

Piscina galleggiante New York

Fonte: +Pool

+Pool, New York

New York è un luogo come nessun altro. Tuttavia, a dispetto della sua grandezza e bellezza, la città manca di uno spazio dove i suoi abitanti possano immergersi in acque naturali, pulite e sicure. Questa iniziativa audace e visionaria promette di portare un’oasi di serenità acquatica nel cuore pulsante della metropoli, offrendo ai newyorkesi un luogo unico dove nuotare e rinfrescarsi, pur rimanendo immersi nell’energia dinamica che caratterizza questa città.

Il progetto + POOL ha cercato un’area nel fiume per installare una piscina fluttuante unica nel suo genere, progettata per filtrare l’acqua in modo completamente naturale, senza l’uso di prodotti chimici o cloro. È un passo audace e innovativo, che promette di rivoluzionare non solo la Grande Mela, ma anche il nostro rapporto con l’ambiente fluviale urbano.

Un complesso versatile, composto da quattro diverse zone progettate per soddisfare ogni esigenza. La Kid’s pool, pensata per i più piccoli, la Sports pool per i più sportivi, la Lap pool per gli amanti degli allenamenti mirati e la Lounge pool, l’ideale per rilassarsi e godersi il sole in totale tranquillità. Ogni area può essere utilizzata in modo indipendente, offrendo ai nuotatori la libertà di scegliere l’ambiente più adatto alle loro esigenze. Per chi ama la competizione, è anche disponibile una sezione con le dimensioni standard delle piscine olimpiche.

+ POOL, la piscina eco-sostenibile che cambia il volto di New York

Secondo il progetto, questa piscina non sarà solo un luogo di svago e divertimento, ma assumerà un ruolo cruciale anche nella salvaguardia dell’ambiente. Infatti, avrà un duplice obiettivo: da un lato, offrire ai cittadini un luogo unico dove rilassarsi e divertirsi, dall’altro, contribuire attivamente alla pulizia dell’East River.

Grazie a un sistema all’avanguardia, sarà in grado di filtrare e purificare fino a 2,3 milioni di litri di acqua del fiume ogni giorno, trasformandolo in una risorsa vitale per la comunità. Inoltre, l’associazione ha in programma una serie di eventi gratuiti per sensibilizzare i newyorkesi sull’importanza dell’accesso all’acqua pulita e sulla necessità di proteggere le nostre risorse idriche.

Occasioni preziose per imparare e comprendere meglio come ognuno di noi può fare la propria parte, instillando un senso di responsabilità collettiva per comprendere che l’acqua non è solo una risorsa vitale, ma anche un tesoro da proteggere e conservare per le generazioni future.

Piscina galleggiante NY

Fonte: +Pool

+Pool, NY
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Gli Stati Uniti del Sud, tra leggende, vita rurale, musica e misteri

Quando pensiamo agli Stati Uniti ci vengono subito in mente i grattacieli, il trambusto delle metropoli e la frenesia delle città. Ma c’è una zona degli Stati Uniti che riesce ad essere ancora particolarmente autentica, dai ritmi lenti e rilassati, una regione dove il sole splende dolcemente, la gentilezza è uno stile di vita e l’ospitalità è un marchio di fabbrica.

Parliamo degli Stati Uniti del Sud, che vantano un mix di città affascinanti e dinamiche, architetture imponenti, quartieri storici, musei, siti per i diritti civili e dimore d’epoca, oltre ad alcuni tra i più antichi e visitati National Parks. Abbiamo avuto l’opportunità di scoprirli e ce ne siamo follemente innamorati.

Sei Stati e tante incredibili attrazioni

L’arrivo negli Stati Uniti del Sud è emozionante: è quell’America che non ti aspetti. Merito delle pressoché infinite spiagge di sabbia bianchissima, delle piantagioni di cotone e dell’atmosfera accogliente che si mescolano alla scena culinaria semplicemente eccezionale e alla cultura musicale senza pari.

Il Sud degli Stati Uniti è solitamente e giustamente identificato come la regione più originale e singolare del Paese, ma forse non ci si rende conto di quanto questa affermazione sia vera fino a che non ci si arriva.

Qui si scopre un’America diversa, fatta di luoghi e persone autentici, ricca di storia e cultura da scoprire. E in particolare tutto ciò è perfettamente percepibile in sei magnifici Stati: l’Alabama, dove le bellezze naturali si mescolano alla storia; la Louisiana, caratterizzata dalla cultura creola e Cajun, da suggestive distese paludose e patria del Jazz; il North Carolina, con sconfinate meraviglie naturali; il South Carolina, dalle bianche spiagge e dalle lussureggianti foreste; il Tennessee, dove scoprire la colonna sonora dell’America; il Mississippi, lo Stato in cui la vita scorre al ritmo del Blues e pieno di luoghi storici, fra cui piantagioni e sontuose dimore.

La culla della musica americana: le tappe da non perdere

La vita senza musica sarebbe una noia mortale e in qualche maniera le canzoni americane hanno fatto da colonna sonora ad ognuno di noi, tra generazioni passate, presenti e future

Ed è proprio negli Stati Uniti del Sud che è nata la musica americana: facendo un viaggio da queste parti si può ripercorrere la vita di molti artisti di fama mondiale, così come gioire delle note moderne grazie agli show di live music.

Un’esperienza che permette di portare a casa un bagaglio culturale non indifferente. Si ha persino la possibilità di immergersi nelle radici musicali del Sud visitando i musei dedicati alla musica o partecipando ad una delle centinaia di festival organizzati in tutta la regione.

L’arrivo in Mississippi, per esempio, fa capire sin da subito che proprio qui è nato e si è sviluppato il Blues, grazie anche al genio di B.B. King del quale si può visitare la tomba presso Indianola, una graziosissima città dove riposa questo straordinario artista all’interno del B.B. King Museum & Delta Interpretative Center.

Tante emozioni si vivono anche in Tennessee perché è qui che sorge Graceland, Mansion and Museum, la casa di Elvis Presley. E poi Nashville, la “Capitale della Country Music”, la “Music City” che coltiva anche pop, indie, gospel, bluegrass e altre forme di espressione musicale. New Orleans, in Louisiana, vanta origini armoniosamente mescolate nelle stesse radici della musica Jazz. Sì, negli Stati Uniti del Sud si può fare un vero viaggio al ritmo di musica, mentre straordinari paesaggi naturali riempiono l’anima e il cuore di stupore.

Stati Uniti del Sud, Louisiana

Fonte: Chris Granger

The Spotted Cat Music Club in New Orleans

Accoglienza e ospitalità: negli Stati Uniti del Sud ci si sente a casa

Ve lo abbiamo accennato all’inizio: negli Stati Uniti del Sud ci si sente a casa, ogni angolo è baciato da una calorosa accoglienza e ospitalità. E per noi italiani questo è un aspetto importantissimo. Anche per questo motivo, un viaggio da queste parti non può che lasciarci pienamente soddisfatti.

Qui percepiamo un’America incredibilmente simile a noi, quell’anima vera e autentica che tanto ci piace perché fatta di radici e tradizioni che trasportano indietro nel tempo. Poi ci sono le incredibili meraviglie dei paesaggi, le cittadine storiche perfettamente conservate e le miriadi di attività da scoprire che soddisfano ogni esigenza e aspettativa.

Qui l’ospitalità, calda e generosa, è un vero e proprio stile di vita, un’accoglienza allegra e autentica che si avverte ovunque: negli Stati Uniti del Sud si è davvero i benvenuti, e questa vibrante sensazione accompagna tappa dopo tappa.

Un viaggio di gusto tra due anime: raffinata e rustica

Gli Stati Uniti del Sud sono una grandissima sorpresa anche per le papille gustative: abbiamo capito che è qui che c’è la cucina più buona di tutto il Paese. Una gastronomia che ha una marcia in più e, anzi, ne ha due rispetto al resto degli Usa perché la cucina sa essere sia raffinata che rustica.

Il motivo? Questa zona gode di influenze provenienti da un’ampia varietà di culture – nativi americani, africani, spagnoli e francesi, solo per citarne alcune – e per questo i piatti sono pieni di personalità.

In Louisiana, per esempio, ci siamo goduti i piatti cajun e creoli, mentre nel North Carolina, e più precisamente a Lexington, un gustoso maiale arrosto con salsa piccante di aceto e pepe.

Ancor più sorprendente è stato il cibo del South Carolina con i suoi incredibili gamberetti accompagnati da una preparazione che ricorda la nostra polenta, un piatto imperdibile e che prende il nome di Shrimp and grits. L’Alabama, invece, è riuscita a deliziare le papille gustative con un pasto a chilometro zero nei ristoranti di Birmingham. E poi le interpretazioni creative dei frutti di mare più freschi grazie alle incredibili influenze provenienti dal Golfo del Messico e dall’Oceano Atlantico.

Un viaggio negli Stati Uniti del Sud, quindi, permette di assaggiare un ottimo mix delle cucine delle varie popolazioni passate da qui. Ricette in grado di soddisfare anche i più grandi appetiti, poiché la varietà riflette la storia del Paese, le tradizioni della cucina nativo-americana e le contaminazioni creative derivanti dai flussi migratori.

Mangiare Stati Uniti del Sud

Fonte: Travel South USA

Il cibo degli Stati Uniti del Sud

Toccare con mano la storia: i luoghi dei Diritti Civili

Gli Stati Uniti del Sud, oltre a quello che vi abbiamo raccontato, rappresentano anche l’America delle grandi piantagioni di cotone, delle dimore storiche e delle battaglie per i Diritti Civili.

Ciò vuol dire che qui si fa un viaggio che permette di toccare con mano la storia, quella che racconta la guerra civile americana da un lato e le intense testimonianze dei Diritti Civili dall’altro.

I luoghi, che inevitabilmente fanno riflettere e che abbiamo sempre studiato sui libri di storia, sono tantissimi. A Memphis, per esempio, sorgono il Lorraine Motel in Mulberry Street, noto per essere il luogo dove Martin Luther King Jr. venne ucciso il 4 Aprile del 1968, e il National Civil Rights Museum, con mostre che ripercorrono la storia del movimento per i Diritti Civili negli Stati Uniti dal XVII secolo ad oggi.

E poi ci sono le tradizioni assai particolari, come quelle da scoprire presso il New Orleans Historic Voodoo Museum con mostre che si concentrano su misteri, storia e folklore legati alla religione della diaspora africana del Louisiana Voodoo.

Ad affascinare sono anche le storiche piantagioni di cotone, il Museo del Carnevale situato a Mobile e gli Indian Mounds of Mississippi, dei tumuli di terra che contano circa 2.100 anni ma di cui ancora non si sa il motivo per cui vennero costruiti.

A disposizione dei viaggiatori che vogliono saperne di più su questa straordinaria destinazione degli Usa ci sono diverse e interessanti possibilità. Travel South USA e Gattinoni Travel hanno ideato una serie di itinerari interessanti per scoprire le mille (e autentiche) sfaccettature degli Stati Uniti del Sud.

Uno di questi è un imperdibile viaggio di gruppo di 12 notti e 10 giorni che conduce alla scoperta di 4 Stati differenti di questa regione americana. Le partenze sono previste da Milano per questa estate, 24 giugno, 16 luglio e 16 agosto, e porteranno al cospetto di tante meraviglie di cui vi abbiamo parlato, tra cui la possibilità di vivere a 360 gradi il fascino di New Orleans, la natura e la storia dell’Alabama, la vita e i luoghi delle star della musica statunitense e molto altro ancora.

Per chi invece è in cerca di qualcosa di più avventuroso ci sono diversi itinerari self drive tra cui scegliere. C’è The Civil Rights History Trail, per esempio, un viaggio su strada che tocca alcune delle città più importanti della storia del movimento americano per i Diritti Civili. Poi ancora il Rhythms of the South (American Rhythms), che permette di conoscere la storia e la natura di questa zona d’America al ritmo della sua inconfondibile musica.

Poi ancora l’itinerario che fa attraversare svettanti montagne per arrivare alle infinite coste di questa zona del Paese, il tutto passando per alcune delle spiagge e delle città più suggestive della regione. Se siete amanti del Jazz, invece, non dovete perdervi il Jazzy Jambalaya Adventure in self drive per scoprire tutte le meraviglie della Louisiana e delle rive del Mississippi, un itinerario che serve a conoscere un’altra America, lontana dai luoghi comuni.

Ma non è finita qui, perché c’è anche un tour che segue il corso del Mississippi per arrivare fino alla costa, un altro che porta nel cuore del North e South Carolina fino a toccare un paradiso chiamato Outer Banks e un ultimo che si svolge a ritmo di Rock ‘N Roll, mentre si guida attraverso il cuore e l’anima di Alabama e Tennessee.

Viaggio in Mississippi

Fonte: Visit Mississippi

Veduta del fiume Mississippi