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Le 10 peggiori città da visitare negli Stati Uniti

Il sogno di un viaggio alla scoperta delle tante anime degli Stati Uniti è un richiamo per tantissimi viaggiatori, un luogo enorme e molto diversificato, in cui gli spazi sono sorprendenti e maestosi, con una varietà naturalistica incredibile e con città che vale la pena visitare.

Complice anche il fatto che il mito dei viaggi che hanno il sapore dell’avventura e della libertà sia nato proprio lungo queste strade, magari grazie a libri come On the road di Kerouak o Il giovane Holden di Salinger. E se pensare di visitare New York, Seattle, Filadelfia, Chicago e San Francisco è nei piani per il futuro di molti viaggiatori, è anche vero che ci sono alcune città degli Stati Uniti in cui è meglio non andare, oppure in cui prestare particolare attenzione nel caso il richiamo sia troppo forte.

Periodicamente vengono stilate classifiche a tal proposito, una di queste è a firma di Safe and Sound Security che ha realizzato un elenco, aggiornato al 2024 – 2025, con alcune delle città maggiormente pericolose. Esistono anche altre classifiche in cui magari cambia l’ordine ma più o meno i luoghi sono gli stessi. Le città peggiori degli Stati Uniti in termini di sicurezza.

Memphis

Nel Tennessee vi è Memphis, tantissimi abitanti (è la seconda città più abitata dello Stato) e una metropoli viva e vivace che si si snoda lungo il fiume Mississippi, ma è anche un luogo pericoloso e con un alto tasso di criminalità. Basti pensare che in anni precedenti era già in classifica, ma in altre posizioni.

Memphis, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti

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Memphis, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Saint Louis

In Missouri, invece, si trova un’altra città molto famosa. Stiamo parlando di Saint Louis, tra le più vaste aree metropolitane di tutti gli Stati Uniti e che rientra anche nell’elenco delle peggiori città perché il tasso di criminalità è molto alto. A parte questo, resta il fatto che ha diversi musei molto interessanti e una ricca tradizione musicale. Per diversi anni è stata al primo posto delle classifiche, basti pensare a quella datata 2023 e pubblicata su Forbes che la vedeva detenere lo scettro di città più pericolosa di tutti gli USA.

Saint Louis: pericolosa e quindi nella lista delle città peggiori degli Stati Uniti

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Saint Louis, a causa del tasso di criminalità nelle città peggiori Stati Uniti

Little Rock

Ci spostiamo in Arkansas a Little Rock, città dalla storia antica e ricca di luoghi di grande interesse, ma comunque nella lista delle peggiori degli Stati Uniti per gli eventi criminali di cui è teatro. In particolare – a quanto pare – aggressione aggravata, come viene spiegato su Safe and Sound Security.

A causa della sua pericolosità Little Rock è tra le città peggiori degli Stati Uniti

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Little Rock è pericolosa e quindi tra le città peggiori degli Stati Uniti

Minneapolis

È una grande città del Minnesota, nella cui area si trovano numerosi laghi, torrenti, cascate e le rive del Mississippi. Minneapolis è un luogo molto interessante, infatti vi sono nati artisti di primissimo piano della scena musicale internazionale come Prince, ma anche celebri gruppi musicali. Resta comunque una città in cui stare attenti e considerata tra le più pericolose.

Tra le città peggiori per la sua pericolosità Minneapolis negli USA

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Tra le città peggiori negli USA c’è Minneapolis

Detroit

Nella classifica delle città peggiori di tutti gli Stati Uniti c’è anche Detroit nel Michigan: famosa per l’industria delle auto, si trova lungo l’omonimo fiume nella regione dei grandi laghi americani. La criminalità qui è un problema, la crescita demografica negli anni è stata in negativo, ma sono state messe in campo iniziative per trovare delle soluzioni.

Città peggiori USA: Detroit è considerata pericolosa

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Città peggiori USA: Detroit viene considerata pericolosa

Kansas City

In Missouri c’è Kansas City, nota anche con il soprannome di “città delle fontane” dal momento che ve ne sono oltre duecento sul territorio cittadino. Anche questo grande agglomerato urbano è segnato dai problemi di sicurezza, motivo per cui è stata spesso segnata tra le peggiori città degli Stati Uniti a causa della sua pericolosità.

Kansas City: pericolosa e quindi nella lista delle città peggiori degli Stati Uniti

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Kansas City, nella lista delle citta peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

New Orleans

Meta amatissima dei viaggiatori di tutto il mondo per l’atmosfera che vi si respira, per la cultura ricca e per le tante cose da vedere e da fare, New Orleans è comunque tra le città più pericolose d’America. Si trova in Louisiana e non è la prima volta che viene inserita nella lista. Resta comunque il fatto che è un posto vivace e vibrante, in cui ascoltare ottima musica (come il jazz) e deliziare le proprie papille gustative con la sua cucina.

New Orleans città peggiori Stati Uniti

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New Orleans è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Cleveland

Andiamo in Ohio e più precisamente a Cleveland, che si affaccia sul lago Erie e ha una storia abbastanza antica. La popolazione nel corso del tempo è diminuita ma il numero dei suoi abitanti è comunque molto elevato (nel 2018 vi risiedevano 383 793 persone). È una città con diversi luoghi da scoprire, come il Cleveland Museum of Art, che è un celebre museo che copre un periodo storico che va dall’antichità all’arte contemporanea, ma è nella lista delle peggiori città degli Stati Uniti per via del tasso di criminalità.

Cleveland tra le città peggiori degli Stati Uniti

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Cleveland è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la criminalità

Birmingham

In Alabama c’è Birmingham: anche questa città è considerata molto pericolosa e anche qui – come in tutte le altre della lista – hanno preso il via operazioni per migliorarne la vivibilità e la sicurezza. Detto questo si tratta di un luogo in cui sono presenti importanti attività economiche e anche diversi siti di interesse culturale, come musei e teatri.

Birmingham è tra le città pericolose e quindi peggiori degli USA

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Birmingham è tra le città peggiori degli Stati Uniti per la pericolosità

Houston

L’elenco delle dieci città peggiori degli Stati Uniti, dal punto di vista della sicurezza, si chiude con Houston in Texas che – dati alla mano – è quarta tra le più grandi negli Stati Uniti. Anche questo luogo ha una storia antica, oltre a essere la Space City per eccellenza, dal momento che qui si trova la sede della NASA. Una città  senza dubbio interessante, ma che deve anche fare i conti con la criminalità e, in particolare l’aggressione aggravata.

Tra le città pericolose in USA c'è Houston

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Houston, nella lista della città più pericolose
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Il Grand Canyon e la Death Valley negli USA

Gli Stati Uniti, grazie anche alla loro vasta estensione e la grandissima varietà di panorami e caratteristiche geografiche, ospitano alcune delle meraviglie naturali più spettacolari al mondo. Tra queste è possibile visitare i parchi nazionali americani. Luoghi unici, che possono offrire ai viaggiatori un’incredibile varietà di esperienza e paesaggi mozzafiato che portano ad un’immersione totale con la natura.

Questi parchi sono imperdibili, ma due fra tutti, sicuramente, sono degni di nota: il Grand Canyon e la Death Valley. Questi due giganti naturali attraggono, grazie alle loro caratteristiche, milioni di visitatori ogni, provenienti da tutto il mondo, tutti con il desiderio comune di avventurarsi fra i territori incontaminati alla ricerca di panorami spettacolari, escursioni nella natura e scoperte culturali e geologiche. Ecco alcune delle informazioni più importanti che bisogna sapere prima di visitare questi due giganti americani, per partire preparati direzione USA.

Il Grand Canyon: maestosità e geologia senza tempo

Il Grand Canyon si trova in Arizona ed è, senza dubbio, uno dei luoghi più iconici del mondo. Questo canyon, così immenso da sembrare infinito, è stato scavato dal fiume Colorado nel corso di milioni di anni, e si estende per circa 450 chilometri di lunghezza, con una profondità massima che in alcuni punti supera anche i 1800 metri di altezza. Insomma, si tratta di un vero e proprio spettacolo naturale.

Decidere di visitare il Grand Canyon è come entrare in una cattedrale naturali, dove le formazioni rocciose e stratificate sono in grado di raccontare una storia geologica più che millenaria, in una gamma di colori incredibili, che varia dal rosso intenso al giallo ocra e al grigio.

Il South Rim, che è la parte più meridionale del Grand Canyon, è la più accessibile e la più frequentata dai turisti, grazie ad una rete di sentieri ben segnalati, che permette di esplorare il parco anche a piedi e di raggiungere alcuni dei punti panoramici più spettacolari. Per gli amanti della fotografia, alla ricerca di uno scatto memorabile del Grand Canyon, il Mather Point e l’Hopi Point sono i punti più importanti. Infatti, queste sono due delle terrazze naturali più amate dai turisti, in quanto è possibile vedere il sole che tinge le pareti del canyon con tonalità calde, creando, così, uno spettacolo che lascia tutti senza fiato. Questa parte meridionale del Grand Canyon, inoltre, è sede di numerosi centri che offrono informazioni approfondite sulla sua storia e sulla geologia del territorio.

Il North Rim, invece, che è la parte più settentrionale, è meno frequentato. Questa lato del canyon è aperto solo da Maggio ad Ottobre ed è in grado di offrire ai viaggiatori un’esperienza più intima e più selvaggia. Il North Rim si trova a circa 300 metri di altitudine, quindi più alto rispetto al lato meridionale del Grand Canyon, ed è famoso per la sua vegetazione rigogliosa e per i punti panoramici come il Bright Angel Point e il Cape Royal, punti da cui si possono osservare viste mozzafiato del fiume Colorado e dell’immensità del luogo.

Vista dal basso di uno dei Canyon nel Grand Canyon negli USA

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Grand Canyon, Stati Uniti

Attività alla scoperta del Grand Canyon

È possibile vivere il Grand Canyon e scoprire i suoi fantastici paesaggi partecipando a diverse attività. Per gli appassionati di escursionismo, ad esempio, il Bright Angel Trail è uno dei percorsi più celebri, anche se tra i più impegnativi. Seguendo questo sentiero è possibile attraversare i terreni tortuosi del canyon e raggiungere il fiume Colorado, partecipando ad una delle esperienze più uniche al mondo, a contatto con la natura. Per chi, invece, è meno allenato, un’altra suggestiva opzione è quella del South Kaibab Trail, che, nonostante sia più breve, riesce a regalare panorami incredibili lungo tutto il suo percorso.

Per tutti coloro che, invece, vogliono osservare il Grand Canyon da un’angolatura diversa, è possibile scegliere fra diverse opzioni. La prima è sicuramente quella di sorvolare il parco partecipando ad un tour in elicottero, che permette di godere di una vista unica dall’alto. L’altra opzione è data dalla possibilità di scegliere di provare il rafting lungo il Colorado, dove affrontare le rapide tra le imponenti pareti di roccia circostanti. Mentre, la terza opzione, per un’esperienza alquanto vertiginosa, è quella del Grand Canyon Skywalk, ovvero una passerella di vetro sospesa ad oltre 1200 metri di altezza, sulla quale camminare letteralmente sul vuoto ed osservare il canyon che si spalanca sotto i piedi.

Oltre ai classici itinerari, poi, da non perdere nel Grand Canyon c’è una gemma nascosta: le Havasu Falls, un luogo da favola composta da un insieme di cascate turchesi e situate all’interno della riservi degli Havasupai. Per raggiungere queste cascate è necessario, però, camminare lungo un trekking impegnativo: uno sforzo assolutamente ripagato all’arrivo, grazie alla presenza dell’acqua fresca e limpida che scorre tra le rocce rosse e crea delle piscine naturali uniche.

Il fascino unico della Death Valley

Dalla maestosità e l’immensità del Grand Canyon, si passa verso l’affascinante desolazione di uno dei luoghi più estremi ed inospitali non solo degli Stati Uniti, ma dell’intero mondo: la Death Valley.

Questo territorio si trova fra il bellissimo stato della California, dove è presente la meravigliosa città di San Francisco, e lo stato del Nevada ed è il punto più basso e caldo di tutto il Nord America, con le temperature estive che arrivano anche i 56° gradi, rendendolo il luogo più caldo al mondo. Nonostante tutto, ovvero il suo nome così suggestivo e la sua fama di essere un luogo ostile, la Death Valley rimane una delle destinazioni più affascinanti degli Stati Uniti: un luogo caratterizzato da paesaggi quasi surreali e meraviglie naturali che sembrano appartenere ad un altro pianeta.

Cosa non perdere assolutamente nella Death Valley?

Sono diversi i punti che i visitatori di questo parco naturale statunitense non devono assolutamente perdere. Fra questi troviamo, ad esempio, il, che si trova addirittura a ben 86 metri sotto il livello del mare, è una vastissima distesa salata che si estende a perdita d’occhio dal coloro bianco quasi accecante. Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti al mondo, specialmente al tramonto, quando le ombre delle montagne circostanti si allungano su tutto il sale cristallino.

C’è anche il Zabriskie Point, un’altra icona della Death Valley, che offre una vista spettacolare sulle formazioni rocciose, caratterizzate da colori caldi ed ondulati e che formano un luogo perfetto per ammirare l’alba o il tramonto e vivere una delle esperienze più indimenticabili di cui si possa godere. Inoltre, nelle sue vicinanze, sono presenti altri punti panoramici ed attrazioni da non perdere come il Dante’s View, una postazione in grado di regalare un panorama mozzafiato sulla valle e sulle montagne circostanti, ed il Mesquite Flat Sand Dunes, ovvero delle dune dorate e che offrono una delle immagini più iconiche del parco, dove camminare al tramonto e godere di un’esperienza magica.

Infine la Artist’s Palette, un’altra meraviglia della Death Valley, un’area dalle rocce multicolori che riesce a stupire per le sue incredibili tonalità di verde, rosa, viola ed arancione. Si tratta di uno spettacolo cromatico risultato della presenza di diversi minerali nella roccia e che può essere ammirato dalla famosa Artist’s Drive.

Vista del Bradwater Basin al tramonto

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Bradwater Basin al tramonto

Storia e misteri del deserto arido statunitense

Nonostante il suo aspetto così inospitale, la Death Valley ha una lunga storia di insediamenti umani. Qui, infatti, le tribù native americane, come i Timbisha Shoshone, abitarono queste terre per secoli, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio, di vitale importanza per la sopravvivenza. Tutt’oggi una piccola comunità di questa tribù vive  nella valle e mantiene vive le tradizioni della loro cultura.

Cosa dire, invece, delle origini di questo nome così “particolare’? Il nome Death Valley fu dato dai cercatori d’oro nel lontano 1849, quando alcuni pionieri che si misero in viaggio verso la California rimasero intrappolati nella valle, anche se solo una persona perse la vita. L’appellativo rimase per gli anni a venire come monito ed avvertimento della pericolosità del territorio. Successivamente, nonostante questo, la Death Valley divenne un centro di estrazione mineraria molto importante per gli Stati Uniti: qui, infatti, veniva estratto il borace, un minerale utilizzato nella produzione di saponi e detergenti. Oggi di questa attività rimangono solo i resti delle miniere e vecchi vagoni

Il clima estremo e la vita nella Death Valley

La Death Valley, come già affermato in precedenza, è il luogo più caldo del pianeta. Nonostante queste condizioni estreme, la valle è abitata da alcune specie animali. Fra queste si trovano il Kit Fox, la volpe del deserto, ed il coyote, che hanno sviluppano negli anni strategie di adattamento straordinarie a questo ecosistema. Come gli animali, anche la flora della Death Valley è sorprendente, grazie alla presenza di piante come il creosoto ed il mesquite, che riescono a sopravvivere a queste temperature per le loro radici profonde decine di metri.

Vista da un punto panoramico della Death Valley, con persone che camminano lungo il sentiero

Fonte: iStock

Vista dall’alto della Death Valley

In rare occasioni, quando le piogge invernali sono più abbondanti della media e con l’arrivo della stagione primaverile, la Death Valley riesce a trasformarsi in un meraviglio prato fiorito. Si tratta di una fioritura straordinaria, un fenomeno che ha preso il nome di Super Bloom.

Entrambi i parchi nazionali sono gestiti con grande attenzione, soprattutto per preservare l’ambiente così particolare ed allo stesso tempo fragile. Per minimizzare l’impatto che può avere l’affollamento turistico, ad esempio, il Grand Canyon ha introdotto in sistema di navette gratuite che permette di visitare l’intero parco senza dover per forza utilizzare la propria automobile.

Misure come queste sono necessarie per preservare la bellezza di queste due destinazioni naturali così iconiche degli Stati Uniti. La Death Valley ed il Grand Canyon potrebbero essere la destinazione ideale per un’avventura immersi nella natura, è ora di prenotare le prossime vacanze!

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Viaggio in Alabama, su 25 nuovi straordinari itinerari

Nel 1974 il Presidente Nixon si dimetteva in seguito allo scandalo del Watergate e Lynyrd Skynyrd cantava “Sweet home Alabama”, criticando il razzismo degli stati americani del Sud. Il celebre brano country infatti non ha niente a che fare con la nostalgia per i cieli e i paesaggi suggestivi del posto ma, nonostante le sue contraddizioni e ombre del passato, questo angolo nel sud degli Stati Uniti ha il suo fascino e vale la pena visitarlo almeno una volta nella vita.

Il 2025 sarà l’Anno degli Itinerari, un’iniziativa che promuove ben 25 percorsi disponibili da Gennaio del prossimo anno per attraversare gli USA esplorando le varie anime che caratterizzano il continente. Un evento a Milano ha svelato in anteprima i primi tre della lista, invitando gli italiani ad ampliare i propri orizzonti fino a raggiungere luoghi iconici che celebrano la natura e il patrimonio artistico-culturale del profondo sud con le sue varie sfumature.

Alla scoperta dell’Alabama: primi itinerari consigliati

Il 2025 è un anno in cui si celebrano alcuni anniversari importanti oltreoceano come 60 anni della “Bloody Sunday” del 7 Marzo e della marcia da Selmba a Montgomery il 25 Marzo. Inoltre il 1° Dicembre ricorrono i 70 anni del boicottaggio di Rosa Parks. Pertanto un viaggio in Alabama si arricchisce di ricorrenze sicuramente tristi e violente, ma che è bene ricordare nella speranza che non si ripetano mai più.

Infatti, tra i primi itinerari consigliati sono stati promossi l’itinerario dei diritti civili, quello dei ristoranti storici e dei personaggi famosi che interesseranno posti come la Chiesa Battista che sorge sulla 16° strada a Birmingham, il ristorante Wintzell’s Oyster House attivo da 85 anni a Mobile, e il Rosa Parks Museum di Montgomery. L’itinerario dei diritti civili porterà i visitatori anche all’Edmund Pettus Bridge a Selma e il Dexter Avenue King Memorial Baptist Church a Montgomery, luoghi dove è ancora viva la memoria di lotta e resistenza in nome di un cambiamento.

Panorama Alabama

Fonte: 123RF

Tramonto su un ponte in Alabama

Provare la cucina locale

Come ogni viaggio che si rispetti, la curiosità di provare la cucina locale c’è e va soddisfatta. L’Alabama vanta alcuni ristoranti con una lunga tradizione come il Chris’ Hotdogs a Montgomery che è attivo da oltre un secolo. Tra i piatti tipici di questo stato del Sud si trovano il crawfish etouffèe ovvero uno stufato di gamberi di fiume servito con riso, il gumbo che è una zuppa a base di carne, frutti di mare o pesce gatto con verdura. Poi si può provare il bread pudding, ovvero un budino di pane dolce con una salsa di vaniglia e whiskey, e la jambalaya, simile alla paella. Se ricordate la passione di Forrest Gump per i gamberi è semplice collegare le cose.

Città e natura

Oltre alla storia, la cucina e la musica che definiscono il cuore e l’anima dell’Alabama, anche il paesaggio e le bellezze naturali non sono da sottovalutare. Lungo gli itinerari proposti si potranno esplorare le spiagge di Golf Stores e Orange Beach, le città di Montgomery e Mobile, Birmingham, Little River Canyon National Preserve, la valle degli alligatori, il Cathedral Caverns State Park. Tanti posti da vedere per conoscere meglio la cultura e l’anima dell’Alabama tra luci e ombre.

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Miami Vice festeggia 40 anni: gli eventi organizzati

Se c’è una serie tv che ha fatto la storia degli anni ’80, questa è stata sicuramente Miami Vice. Interpretata da Don Johnson e Philip Michael Thomas nei panni di James «Sonny» Crockett e Ricardo «Rico» Tubbs, la serie raccontava le indagini e la lotta contro il crimine di due detective sotto copertura sullo sfondo di Miami, in Florida. Prodotta nel 1984 da Michael Mann (sceneggiatore di Starsky e Hutch) per la NBC, nel 2024 festeggia i suoi 40 anni e la città, co-protagonista della serie, ha organizzato tantissimi eventi per omaggiarla e rendere felici i fan più nostalgici.

Il primo episodio andò in onda esattamente il 16 settembre del 1984, diventando ben presto un fenomeno globale che entusiasmò gli spettatori per cinque stagioni, fino al 1989. Considerata la sua importanza culturale e per la stessa riqualificazione della città, Miami la omaggia con tantissimi eventi (rimandati a ottobre a causa del maltempo) che includono tour in autobus e a piedi dei luoghi delle riprese, cene speciali organizzate dai membri del cast e incontri con le star al Royal Palm South Beach, con la partecipazione degli attori Edward James Olmos, Michael Madsen, Saundra Santiago e altri.

L’importanza della serie tv per la città di Miami

Quando nacque l’idea di creare la serie televisiva, Miami non vantava una fama molto positiva: in quegli anni fu la protagonista dell’immigrazione di massa da Cuba e dagli altri paesi caraibici, della speculazione edilizia e del traffico di droga. Derek Hedlund, attore originario di Miami e tra gli organizzatori degli eventi, ha raccontato di quanto la serie abbia contribuito a salvare la città e il suo patrimonio artistico-architettonico.

Basti pensare che le persone coinvolte nello show hanno ridipinto tutti gli edifici art déco di Ocean Drive, mentre le riprese a South Beach hanno reso il posto talmente bello che ben presto divenne uno dei luoghi più frequentati dagli stessi abitanti della città. Dal punto di vista culturale, invece, il successo di molti prodotti – dagli occhiali da sole Carrera alle moto d’acqua in stile matchbox – non sarebbe stato così elevato senza l’influenza della serie.

Gli eventi organizzati per l’anniversario

Gli eventi organizzati in occasione dell’anniversario si svolgeranno in tutta la città. I fan e non solo potranno partecipare a tour guidati a piedi e in autobus che li porteranno nei luoghi delle riprese. Il Wilzig Museum Building, invece, esporrà per la prima volta una collezione di cimeli come distintivi, oggetti di scena, abiti, armi, materiali usati per la produzione della serie e foto storiche scattate dietro le quinte. Saranno esposti anche l’originale Ferrari Testarossa bianca e tre barche usate per le riprese. Infine, i fan potranno fare foto e chiedere autografi alle star dello show e ad altre celebrità.

Alcune iniziative saranno più esclusive di altre, come la cena organizzata nel ristorante stellato “A Fish Called Avalon” all’interno dell’Hotel Avalon, comparso in moltissimi episodi della serie. Chi riuscirà ad acquistare il biglietto d’entrata VIP, potrà cenare con il cast e chiacchierare in un contesto unico e indimenticabile.

Infine, il sindaco della città Francis Suarez omaggerà lo show con una stella che verrà posizionata sulla Miami Walk of Fame, mentre il centro commerciale Bayside Marketplace, come la serie nato negli anni ’80 e pensato per riqualificare un quartiere nella zona sud di Miami, organizzerà diversi eventi sia per gli adulti che per i bambini.

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Come richiedere il visto per il Canada: prezzi e durata

Molti hanno il sogno di organizzare un viaggio in Canada e tra le informazioni utili da conoscere prima di partire c’è senza dubbio la richiesta dei documenti. Oltre a poter visitare bellezze come Toronto, Vancouver e Montréal informandosi online è bene sapere che per poter accedere al Paese non basta il passaporto: serve un visto e l’autorizzazione di viaggio elettronica.

Tipologie e durata del visto per il Canada

Stai pianificando una vacanza alla scoperta del Canada? Ti piacerebbe vedere Toronto o magari Vancouver? Devi sapere che sono disponibili diverse tipologie di visto a seconda dello scopo del viaggio. Prima di capire come ottenerlo, dovrai quindi identificare il motivo per cui ti sposti.

  • Visto per visitatori (Visitor Visa): è destinato a coloro che desiderano entrare in Canada per turismo, affari o per poter visitare parenti e amici. Questo visto è generalmente valido per un periodo di sei mesi;
  • Autorizzazione di viaggio elettronica (eTA): è l’autorizzazione di viaggio elettronica obbligatoria per i cittadini di Paesi esenti da visto che arrivano in Canada per via aerea. Questo documento è più facile e veloce da ottenere rispetto al visto tradizionale, è valido fino a 6 mesi per visita;
  • Visto per studio (study permit): se desiderate studiare in Canada per un periodo superiore ai 6 mesi, vi servirà questo visto, è valido per tutta la durata del corso accademico più ulteriori 90 giorni;
  • Visto per lavoro (work permit): necessario se intendete lavorare in Canada temporaneamente. Il visto può essere legato ad un datore di lavoro specifico o essere aperto, così da poter lavorare per diversi operatori. Il visto è valido da 6 mesi a due anni.

Come fare richiesta del visto per il Canada

Per fare richiesta del visto per il Canada, dovrai occuparti della compilazione di diversi moduli oltre che documenti specifici, di seguito troverete i passaggi necessari per ottenerlo. Inizia seguendo la procedura: parti determinando il tipo di visto tra quelli che ti ho elencato prima, poi specifica il motivo del viaggio, la durata e la cittadinanza.

La maggior parte delle domande del visto per il Canada può essere compilata attraverso il sito web del governo canadese; ti basterà creare un account MyCIC per procedere. A questo punto potrai presentare la documentazione richiesta: serviranno il passaporto valido, due foto formato tessera ma attenzione, dovranno rispettare le specifiche canadesi. Ti basterà quindi compilare la richiesta e pagare la tassa di elaborazione mantenendo le ricevute.

Da cittadino italiano, se desideri accedere per motivi di vacanza in Canada hai bisogno un visto o un’autorizzazione di viaggio oltre al passaporto in corso di validità. Dopo aver ottenuto il permesso ricordati di non restare nel Paese per più di 6 mesi, questo è il tempo massimo di validità del documento ottenuto.

Costi del visto per il Canada

Il costo del visto per il Canada varia a seconda del tipo di visto richiesto. Quello standard è di circa 100 dollari canadesi, mentre l’eTA ha un costo molto più contenuto, circa 7 dollari canadesi. Per il permesso di studio è di 150 dollari canadesi mentre per il lavoro varia dai 155 ai 255 dollari canadesi. Anche la raccolta dei dati biometrici ha un costo ed è di 85 dollari canadesi a persona.

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Centralia, la ghost town più famosa del mondo che brucia dagli anni ’60

Videogiochi e film horror prendono spesso ispirazione da fatti e luoghi reali che, con le loro atmosfere e storie, rappresentano il soggetto perfetto per creare un prodotto ludico o cinematografico di successo. È il caso di Silent Hill, la cui serie di videogiochi prima e il film del 2006 dopo sono stati ispirati dalla città fantasma più famosa del mondo che brucia dagli anni ’60 perché ‘costruita sulla bocca dell’inferno‘.

Stiamo parlando di Centralia, un piccolo centro della Pennsylvania che, a causa di un incendio nel sottosuolo che brucia dal 1962 e mai domato, è oggi disabitata se non per cinque residenti che faticano a lasciarla e i curiosi e appassionati di passaggio.

La città fantasma della Pennsylvania

Centralia, situata nella contea di Columbia, in Pennsylvania, era una città degli Stati Uniti come tutte le altre fino al 27 maggio del 1962, quando un incendio l’ha trasformata a tutti gli effetti in una città fantasma. Non ci sono edifici, negozi o scuole, tutte le strade sono state sbarrate tranne una soprannominata Graffiti Highway per le scritte lasciate dai curiosi e dai turisti.

Che cosa ha causato un incendio capace di distruggere un’intera città? Per raccontare la storia di Centralia dobbiamo partire dal presupposto che si trattava di una città mineraria situata su un grande filone di antracite, un minerale in cui il carbone è presente in alte percentuali. Ed è proprio in una di queste miniere che scoppiò l’incendio del 1962, le cui fiamme si espansero rapidamente per i cunicoli sotterranei rendendo difficile qualsiasi intervento.

Ora, vi starete sicuramente chiedendo come fa il fuoco a continuare a bruciare nel sottosuolo. La risposta è molto semplice: molti cunicoli hanno delle aperture sulla superficie che permettono l’ingresso dell’ossigeno, il quale mantiene vivo il fuoco che produce molto calore e il fumo che si può vedere grazie alle spaccature createsi nell’asfalto. A quanto pare, il fuoco ha abbastanza materiale combustibile da consumare per continuare a sopravvivere per altri 250 anni circa.

Centralia: l’evacuazione e la città oggi

Dopo l’incendio, la città venne evacuata perché continuavano a formarsi doline e sfiati termici che facilitavano il rilascio di gas nocivi come il monossido di carbonio e il biossido di zolfo non solo nelle strade, ma anche direttamente all’interno delle case. Inoltre, a causa del calore del fuoco nel sottosuolo, cominciarono a crearsi delle crepe improvvise sulle strade che causarono la morte di alcuni abitanti. Chiunque abbandonò la città, tranne 5 persone che decisero di restare. Dopo la loro morte bisognerà aspettare 250 anni prima che Centralia possa accogliere nuovi cittadini perché, secondo i calcoli degli esperti, è questo il tempo necessario per far sì che tutti i materiali che continuano ad alimentare il fuoco nel sottosuolo si consumino completamente.

Ora, immaginate una città abbandonata dove l’atmosfera di desolazione è resa ancora più spettrale dalla fuoriuscita di fumi che compaiono dalle crepe stradali. È ovvio che uno scenario del genere stuzzichi l’immaginazione, soprattutto quella di registi e creatori di videogiochi, ma non solo. Anche i turisti sono attratti da Centralia, incuriositi dalla città o semplicemente fan del film/videogioco, tanto che sull’unica strada presente hanno lasciato anche delle scritte o dei graffiti colorati, rendendo Centralia meno paurosa e più accogliente.

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Da Los Angeles a San Francisco, viaggio di lusso in California: le novità del 2024

Quale momento migliore delle vacanze per concedersi qualche lusso? Che si tratti di soggiornare nell’hotel delle star che avete sempre sognato o di cenare nel ristorante stellato che avete ammirato su Instagram, la California, con una varietà di esperienze di alta gamma pronte a soddisfare ogni vostro desiderio, è il posto giusto dove togliersi qualche sfizio. Ecco tutte le novità per vivere un viaggio da Los Angeles a San Francisco all’insegna del lusso nel Golden State.

Boutique e luxury hotels

Se il vostro concetto di lusso è un accogliente boutique hotel immerso nella Sierra Gold Country della California, l’Imperial Hotel ad Amador è ciò che fa per voi. Recentemente rinnovato, risale al 1870 e offre sei camere che uniscono i comfort moderni allo stile affascinante di un edificio in mattoni rossi.

Carmel-by-the-Sea, con le sue numerose gallerie d’arte, l’architettura ispanica e la vicinanza all’oceano, è una destinazione imperdibile per gli amanti del lusso. Tre nuovi boutique hotel arricchiscono l’offerta alberghiera locale. Nel cuore del villaggio hanno da poco aperto i battenti Le Petit Pali, con 58 eleganti camere, e il Carmel Beach Hotel, con 26 camere distribuite in sette edifici storici e un ristorante guidato dallo chef stellato Justin Cogley.

A marzo è stato inaugurato anche lo Stilwell Hotel, che combina il lusso moderno con il fascino classico, offrendo agli ospiti un soggiorno di prestigio con viste mozzafiato sull’oceano. Le 42 camere e suite sono state progettate per far sentire gli ospiti come a casa propria, mentre il premiato Foray Restaurant offre una cucina americana moderna.

La Kirkwood Collection, rinomata per il suo approccio innovativo al concetto di bed and breakfast, gestisce tre storici hotel con un tocco di lusso nel centro di Palm Springs. Tra questi, La Serena Villas, un’hacienda spagnola con 18 bungalow e un eccellente rooftop bar, il Del Marcos Hotel, riconosciuto per il suo valore architettonico e designato sito storico ufficiale, e il Three Fifty Hotel, con dieci camere dal fascino retrò moderno, tipico di Palm Springs.

A Los Angeles, il Fairmont Miramar offre una nuova suite dedicata al benessere: la Serenity Suite, progettata per favorire il relax con tonalità naturali, la terapia sonora Somnify e il materasso Bryte Balance per un comfort personalizzato.

L’Hollywood Roosevelt, l’iconico boutique hotel nel cuore di Hollywood, ha fatto un restyling all’insegna del lusso contemporaneo delle sue famose Penthouse Suite: The Gable and Lombard Penthouse e The Johnny Grant Apartment. Il nuovo design si ispira all’epoca d’oro di Hollywood e incorpora ricchi marmi italiani, pannelli murali in noce scuro e quercia, murales dipinti a mano sul soffitto e decorazioni accuratamente selezionate in tutto il mondo.

L’iconico Hotel Del Coronado di San Diego ha ulteriormente elevato il suo già altissimo livello di accoglienza con il Beach Village. Una zona esclusiva fronte oceano che offre 78 cottage e ville recentemente ristrutturati, dove gli ospiti hanno a disposizione piscine private, lettini sulla spiaggia, cabanas, oltre al servizio di chef e concierge privati.

L’Estancia La Jolla Hotel & Spa ha recentemente completato una ristrutturazione da 13,9 milioni di dollari, che ha rinnovato le camere e gli spazi esterni. La struttura, già rinomata per la sua lussuosa offerta, ha aggiunto un apiario e un giardino dello chef, oltre a disporre di una spa completa, una vasta area piscina con cabanas e tre ristoranti.

Hollywood, Los Angeles

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Hollywood boulevard, Los Angeles, California

Fine dining

A Napa, dove cibo e vino formano un connubio inscindibile, Charlie’s è il nuovo ristorante di tendenza dell’anno. Lo chef Elliot Bell, ex allievo del rinomato French Laundry, vi sorprenderà con piatti stagionali preparati utilizzando i migliori prodotti locali.

Se siete curiosi di sapere come gli chef creino sapori così straordinari, l’esperienza “Garden Hour” al Silverado Resort di Napa vi rivelerà i loro segreti. Guidati dallo chef Patrick Prager o da un membro della brigata di cucina, potrete partecipare a un tour dei giardini culinari del resort, dove scoprirete il percorso degli ingredienti dalla terra al piatto, accompagnato da cocktail e piccoli assaggi ispirati ai prodotti del giardino.

Beverly Hills sta vivendo un vero e prorio rinascimento gastronomico. Alla fine di quest’anno, lo chef Daniel Boulud aprirà il suo primo ristorante sulla costa occidentale presso il Mandarin Oriental Residences. Questa novità si aggiunge ad altre aperture recenti, come il leggendario ristorante e cocktail bar Dante al Maybourne Beverly Hills, La Dolce Vita amata da Sinatra, Funke, Sushi Note Omakase e l’enoteca Sur Le Vert.

Lo chef Sujan Sarkar, candidato semifinalista alla James Beard Foundation, propone una cucina indiana di alto livello al Baar Baar, aperto di recente nel centro di Los Angeles. Il menu audace e fantasioso esplora i sapori e le consistenze dell’autentica cucina indiana con un approccio contemporaneo, da non perdere il Bollywood Brunch domenicale, con un DJ set dal vivo.

Esperienze esclusive

Anche a SLO CAL, nella San Luis Obispo County, dove la vita scorre tranquilla, non manca un tocco di lusso. La regione vanta eccellenti cantine, e un tour di degustazione in elicottero nella suggestiva area vinicola di Paso Robles è senza dubbio un’esperienza indimenticabile. Per chi preferisce l’acqua, l’alternativa altrettanto esclusiva è un’escursione sull’Oceano Pacifico a bordo di uno yacht di lusso in partenza da Morro Bay.
Per un’esperienza più avventurosa, The Georgian Hotel mette a disposizione il nuovo yacht Riva Virtus di 20 metri, prenotabile per escursioni di mezza giornata o di una giornata intera.

A Newport Beach, il Balboa Bay Resort ha recentemente aggiunto una nuova splendida imbarcazione al suo porto turistico: si tratta di un Sea Ray di 42,5 piedi, elegante e lussuoso, perfetto per tutte le avventure in acqua. Un’imbarcazione all’avanguardia progettata per offrire agli ospiti una serie di esperienze marittime indimenticabili. Dalle tranquille crociere in porto alle romantiche gite al tramonto, dalle emozionanti avventure di snorkeling alle suggestive escursioni per l’avvistamento delle balene, la “Host of the Coast” promette un mix perfetto di comfort ed emozioni.

Gli amanti della natura che non vogliono rinunciare ai comfort troveranno una nuova formula di glamping di lusso all’altCamp di Orange County. Potrete esplorare la costa californiana a bordo di un lussuoso Mercedes-Benz Sprinter, dotato di biancheria di alta qualità, pentole di marca e un Apple iPad Pro con accesso ai vostri servizi di streaming preferiti.

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Viaggio a Montrèal, quando visitare la città canadese

Se stai pensando di visitare il Canada e in particolare la bella Montrèal, città principale del Quèbec (ma non la capitale del Paese, che in realtà è la meno nota Ottawa) dovrai considerare con attenzione la giusta stagione per il tuo viaggio per godere appieno di ogni aspetto e attrazione offerta da questa interessante destinazione. Montréal, nel Canada sud-orientale, vanta un clima continentale, con inverni a dir poco gelidi, quasi gliaciali rispetto a quelli a cui siamo abituatu, ed estati abbastanza calde. Pur trovandosi praticamente a metà strada tra il Polo e l’Equatore, al 45° parallelo, e alla stessa latitudine di Milano, il suo clima è molto più rigido in inverno rispetto al capoluogo lombardo perchè risente delle irruzioni di masse d’aria fredde di origine polare.

Montreal estate

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A Montrèal l’estate è ricca di opportunità

Clima e temperature di Montrèal

Cominciamo con il dire che il periodo giusto per visitare Montrèal dipende da cosa ti piace. Se ami il freddo e l’atmosfera davvero invernale, la neve e il ghiaccio, il periodo giusto per scoprire la città è sicuramente quello che va da gennaio a fine marzo. Nonostante le temperature possano scendere di decine di gradi sotto lo zero, a Montrèal la vita non si ferma e la città continua a mostrare tutta la sua attrattività, con ristoranti e locali sempre aperti dove poter assaporare i piatti tipici dell’area. I canadesi d’altronde, anche quelli francofoni del Quèbec, sono abituati alle rigidità dei loro inverni e come amano dire i popoli nordici “non esiste buono o cattivo tempo ma solo cattivo equipaggiamento”. Questo vuol dire che, indossati sciarpa, guanti e giacche pesanti, si continua ad uscire per lavorare e per divertirsi anche in pieno inverno. La città d’altronde è perfettamente attrezzata e con i suoi camminamenti coperti permette di superare anche i giorni peggiori dell’anno dal punto di vista climatico.

L’inverno di Montrèal

L’inverno canadese dura molti mesi e Montrèal non fa eccezione. Si va dalla fine di novembre all’inizio di aprile, con precipitazioni quasi esclusivamente di carattere nevoso almeno fino alla seconda metà di marzo.  Di solito sulla città del Quèbec cadono più di due metri di neve all’anno, qualche volta anche in anticipo, già dai primi di ottobre, o addirittura all’inizio di maggio. Nei mesi più freddi dell’inverno, gennaio e febbraio, a Montrèal la temperatura media giornaliera si attesta sui -9°C, come accade ad esempio in città estramente fredde come Mosca o Helsinki. La differenza con queste due capitali del Nord la fanno però le ore di luce: le giornate nella città canadese non sono così brevi, trovandosi Montrèal ad una latitudine come quella di Milano.

Il freddo però è sensibilmente più pungente, a causa delle ondate di gelo accompagnate dal Blizzard, il famigerato vento proveniente da nord. Come se non bastasse, se ti è mai capitato di vedere immagini di canadesi con capelli e barbe congelate beh, sappi che il responsabile è un altro gradevole vento in transito da nord-est, il Barber. Il cambiamento climatico si fa sentire anche a Montrèal e ogni tanto può capitare che le temperature salgano oltre lo zero nei mesi di pieno inverno, facendo sciogliere la neve e trasformando le precipitazioni in pioggia.  Queste giornate ad ogni modo sono rare, mentre sono una certezza le ondate di freddo e le tempeste di neve e ghiaccio, con temperature estreme che arrivano fino a meno 30°C.

Montrèal neve

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Il tipico paesaggio dei lunghi mesi invernali di Montrèal

Montrèal in primavera

La primavera di Montrèal è una stagione tutto sommato molto breve, stretta tra il lungo inverno che si protrae almeno fino alla seconda metà di aprile, e l’inizio dell’estate. Si tratta di mesi di settimane dal meteo piuttosto instabile, con numerosi sbalzi di temperature. All’inizio di marzo fa freddo, la neve si fa spesso ancora vedere e non mancano le gelate. Anche il mese di aprile è caratterizzato da instabilità e giorni di freddo che si alternano a quelli dal clima più mite. A maggio il sole comincia a scaldare l’aria un po’ di più, anche se non mancano le piogge, con frequenti temporali pomeridiani. Le giornate però si allungano ed soprattutto verso la fine del mese, è particolarmente piacevole trascorrere le serate all’aperto.

L’estate calda di Montrèal

I cittadini di Montrèal sono soliti dire che la città ha due stagioni, l’inverno e luglio. Questo perchè in effetti, come abbiamo visto come vedremo, la primavera è l’autunno sono praticamente nient’altro che un prolungamento e un anticipo dell’inverno. Luglio invece è il mese estivo per eccellenza, quello dove finalmente fa veramente caldo, con giornate che arrivano ad essere anche afose a causa dell’umidità prodotta dai due fiumi, il San Lorenzo e l’Ottawa, che si allargano formando i laghi sulle cui sponde si specchia la città. Luglio dunque è il mese più caldo dell’anno ma anche ad agosto si vive una bella estate, con il vantaggio che le temperature sono generalmente un po’ più fresche e piacevoli rispetto alle settimane precedenti. Non è raro però che proprio in questi mesi si verifichino improvvisci temporali pomeridiani, anche di forte intensità, prima di veder rispuntare il sole. Le precipitazioni sono una costante di Montrèal a causa del continuo incontro tra masse d’aria fredda e calda, tanto che d’estate si registra la stessa quantità di precipitazioni dell’autunno.

Montrèal in autunno

Le settimane considerate autunnali, quelle che vanno dalla metà di settembre a quella di novembre, godono inizialmente di un clima ancora piacevole, in cui ogni tanto le temperature del giorno superano i 25°C. Questo meteo così gradevole però raramente va oltre alla metà di ottobre, quando invece la temperature cominciano a scendere rapidamente, le giornate si fanno fredde e le perturbazioni iniziano ad essere particolarmente frequenti.

Montrèal autunno

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Suggestivo paesaggio autunnali a Monrèal

Quando visitare Montrèal

Con un clima così polarizzato tra i due estremi dell’inverno e dell’estate, la scelta sulla stagione migliore per visitare la città dipende da cosa si desidera conoscere durante il proprio viaggio. Per un’autentica esperienza canadese e per provare a misurarsi con le temperature più rigide, si può scegliere il periodo dalla metà di dicembre alla fine di febbraio, considerando però che probabilmente bisognerà rinunciare a qualche attrazione nei dintorni della città. L’autunno ha il fascino dei colori caldi dovuti alle foglie degli alberi di acero che assumono la caratteristiche sfumature dal giallo al rosso intenso, rendendo i parchi cittadini particolarmente suggestivi. Per vivere al massimo ogni tipo di attività, dentro e fuori la città, dovrai pianificare il tuo viaggio dalla fine di giugno alla prima metà di agosto, per avere maggiori opportunità di poter approfittare delle belle, lunghe e calde giornate di sole. Non dimenticare però che dovrai sempre mettere in conto improvvisi temporali e possibili sbalzi, anche forti, di temperatura.

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Mount Royal: il punto dove ammirare lo skyline di Montreal

New York, Sydney, Shanghai. Sono tante le città famose per gli skyline mozzafiato che, ogni anno, si trovano occhi e fotocamere puntati addosso. Protagonisti indiscussi delle foto-ricordo, nel mondo ce ne sono tantissimi ed è difficile stabilire il più bello di tutti. Anche Montreal, splendida città del Canada ha uno skyline da capogiro e c’è un punto della città in cui si manifesta in tutta la sua bellezza: Mount Royal, il punto migliore dove ammirare lo skyline di Montreal. In questo articolo troverai tutte le informazioni su Mount Royal e sul suo parco.

Storia di Mount Royal

Jacques Cartier, esploratore e navigatore, fece diverse spedizioni in Canada passando per Terranova, la costa del Labrador e lo stretto di Belle Isle fino ad arrivare a quelle che oggi sono Quebec e Montreal. Proprio qui scoprì, nel 1535, il Monte che battezzò come Mount Royal in onore del suo patrono John Royal. A livello geologico, Mount Royal è un antico vulcano ampiamente eroso che pare essere stato in attività circa 125 milioni di anni fa. Oggi, la collina ospita il Mount Royal Park, uno dei polmoni verdi più ampi della città. Aperto al pubblico nel 1876, il Parco di Monte Royal è stato progettato dal paesaggista Frederick Law Olmsted – celebre per aver progettato anche Central Park a New York – ed è il luogo perfetto per immergersi nella natura e godere della sua placida tranquillità.

Mount Royal: attrazioni, attività ed eventi

Mount Royal offre una moltitudine di cose da fare per chi ama stare all’aria aperta e fare attività outdoor. Ecco la nostra top 3 di cose da fare e vedere:

  • Ammirare lo splendido skyline di Montreal: il Belvedere Kondiaronk è il miglior punto dove osservare lo skyline di Montreal, da qui puoi godere di una vista spettacolare sul fiume San Lorenzo e sulla città e collezionare momenti indimenticabili attraverso foto davvero mozzafiato.
  • Avventurarsi in escursioni e passeggiate: i vari sentieri che attraversano la collina sono un paradiso per chi ama passeggiare, fare jogging o una bella pedalata nella natura. I percorsi sono adatti a vari livelli di expertise poiché variano per difficoltà.
  • Raggiungere la croce di Mount Royal: sulla sommità del monte si trova una grande croce alta oltre 31 metri, installata nel 1924 e illuminata di sera con tecnologia LED. Al suo fianco è posizionata una capsula del tempo interrata nel ’92 per celebrare il 350esimo compleanno della città. La capsula verrà riaperta nel 2142.
  • Fare una sosta allo Chalet du Mount Royal: una delle principali attrazioni di Mount Royal è una grande struttura in cima al monte progettata dall’architetto Aristide Beaugrand-Champagne e in stile architettonico Beaux-Arts. Caratterizzato dalla facciata in pietra e da grandi finestroni eleganti, nello chalet puoi godere di una splendida visuale su Montreal e ammirare il passare delle stagioni che cambiano completamente l’aspetto della città.
  • Scoprire la Smith House: nel cuore del parco si trova la Smith House, un edificio costruito nel 1858, in stile rurale neoclassico e che ha fatto da dimora al suo committente, il ricco mercante Hosea Ballou Smith fino a diventare proprietà della città di Montreal. La Smith House ha avuto diversi ruoli ma dal 1999 funge da punto di accoglienza per i visitatori che vogliono scoprire le bellezze di Mount Royal e fa anche da sede a un’organizzazione no-profit che promuove la sostenibilità del Monte. Al suo interno puoi visitare una mostra permanente o gustarti una pausa al caffè al suo interno.

Il paradiso degli sportivi, stagione dopo stagione

La collina e il suo parco offrono tanto in ogni momento dell’anno. Durante la bella stagione è un luogo ideale per fare escursioni, godersi la natura, fare picnic, feste all’aperto e partecipare ad altre attività outdoor. Il parco mette a disposizione anche campi da tennis, basket, calcio, una piscina e chi più ne ha più ne metta. In inverno, invece, Mount Royal diventa paradiso per sciatori di fondo e pattinatori su ghiaccio che si divertono a sfrecciare sul Lago dei Castori e slittinisti che sfruttano la pendenza della collina per divertirsi con gli slittini.

Mount Royal: tanti eventi per tutti i gusti

Mount Royal, durante l’anno, fa da teatro ad alcuni importanti eventi e manifestazioni che animano il calendario culturale di Montreal. Tra i più famosi troviamo sicuramente il Tam-Tams, un raduno che avviene ogni domenica d’estate che ha come protagonisti artisti, musicisti e ballerini che si muovono a ritmo di percussioni attirando moltissimi visitatori. In inverno c’è il Mount Royal Cross-Country Ski Event, un evento sportivo dedicato agli sciatori di fondo che competono sciando tra i vari sentieri del parco. Oltre a questi eventi, nel parco vengono organizzate anche altre attività a cui tutta la comunità e i visitatori possono prendere parte come lezioni di Yoga, Pilates e gare di corsa. Anche arte e musica diventano spesso protagoniste su questo palco naturale dalla bellezza sconfinata: la prima attraverso la mostra permanente alla Smith House che ripercorre tutte le tappe della storia e dello sviluppo di Mount Royal e la seconda attraverso i concerti di musica live ospitati nello splendido scenario dello Chalet du Mont-Royal.

Come raggiungere Mount Royal

Lo skyline di Montreal illuminato

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Lo skyline di Montreal di notte

Mount Royal – e il suo parco – è raggiungibile in modo facile e veloce dal centro della città di Montreal: puoi arrivare tranquillamente a piedi, oppure puoi raggiungerlo con i mezzi come la metro – scendendo proprio alla stazione Mont-Royal – o il bus.

Se stai organizzando un viaggio in Canada e passi per Montreal, una sosta a Mount Royal è davvero d’obbligo. Non solo perché Mount Royal è il posto migliore dove vedere lo skyline della città, ma anche perché puoi trovare una moltitudine di cose da fare, in qualsiasi momento dell’anno e per qualsiasi delle tue esigenze. Che tu stia cercando un momento di relax, una passeggiata immersa nella natura o che tu voglia cimentarti in qualche disciplina sportiva, Mount Royal avrà sempre qualcosa per te. Potrai goderti una sessione di yoga all’aperto, esplorare i numerosi sentieri escursionistici, o magari unirti agli appassionati dei Tam-Tams per una domenica pomeriggio di musica e danza. E se desideri un luogo lontano dal trambusto della città per concentrarti nella lettura di un buon libro, nello studio di un manuale o in un processo di scrittura, Mount Royal saprà come soddisfarti.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.