Categorie
Cammini trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi viaggiare

A Rio di Pusteria nasce un magico percorso tra natura e accessibilità

Nel cuore della verdissima e spettacolare regione del Trentino-Alto Adige, in provincia di Bolzano, è appena nato un nuovo percorso panoramico volto a unire il concetto di natura a quello di accessibilità, dedicato soprattutto ad escursionisti e ciclisti. L’itinerario si trova nell’Area Vacanze Sci e Malghe Rio Pusteria, una zona che abbraccia otto località: Maranza, Rio di Pusteria, la Val di Fundres con Vallarga, Rodengo, Spinga, Terento, Valles e Vandoies.

Dal mese di ottobre, arriva quindi una novità per i turisti e gli appassionati di trekking nella natura che potranno scoprire le bellezze del territorio da un nuovo punto di vista. Scopriamo insieme di che si tratta e quali sono le principali tappe di questo magico percorso montano.

Il nuovo percorso a Rio di Pusteria

La strada forestale che congiunge Rio di Pusteria alla frazione di Valles è ora aperta ai visitatori che vogliono percorrerla a passo di trekking: si tratta di un itinerario emozionante di 7,8 chilometri che regala scorci splendidi, immersi a 360° nella natura più verde e pura, da esplorare anche in sella alla bicicletta.

Il cammino ha inizio dal centro del villaggio e si sviluppa lungo la Via Valles: dopo un primo tratto in cui bisogna confrontarsi con una salita, si giunge a un tradizionale ponte di legno che conduce nel cuore della strada forestale. Da questo tratto il percorso si fa meno complicato, mentre nei pressi della fattoria Untereggerhof la strada si interseca con la linea principale, per poi proseguire su un marciapiede lungo il bacino idrico. Il tratto finisce nei dintorni di Valles, a breve distanza dalla stazione della funivia Jochtal.

Il tempo di percorrenza di questo incantevole nuovo percorso alpino è di circa 2 ore se in bici, mentre con il trekking occorrono circa 2 ore e 45 minuti.

Rio di Pusteria, malghe

Fonte: iStock

Malghe tradizionali lungo il percorso nei pressi di Rio di Pusteria

Rio di Pusteria, un accogliente villaggio alpino

Il Comune di Rio di Pusteria è un incantevole villaggio alpino che avvolge il visitatore in un’atmosfera calda e accogliente. Le strutture ricettive sono tantissime e variano da hotel di lusso a piccoli appartamenti, per cui è certo che ogni visitatore qui può trovare un alloggio adatto alle proprie esigenze. La comunità nel cuore del villaggio è molto attenta all’ospitalità e si impegna a garantire che ogni visitatore si senta a casa.

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria è facilmente accessibile sia in auto sia con i mezzi pubblici, grazie a una rete di trasporti ben sviluppata. In linea con le attuali tendenze di sostenibilità, molte strutture promuovono pratiche ecologiche e incentivano l’uso dei mezzi pubblici per ridurre l’impatto ambientale.

Una delle caratteristiche più affascinanti di quest’area è, però, la tradizione delle malghe. Questi rifugi di montagna, dove in estate si producono formaggi e altri prodotti tipici, offrono un’opportunità unica di assaporare la cucina locale. Durante l’inverno, molte malghe rimangono comunque aperte, permettendo ai visitatori di gustare prodotti tradizionali come speck, canederli e strudel di mele.

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria

L’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria, in Alto Adige, è una meta imperdibile per gli amanti degli sport invernali e della natura. Quest’area offre un mix perfetto di paesaggi spettacolari, attività all’aperto e una cultura locale affascinante, tutti elementi che, insieme, la rendono un luogo ideale per una vacanza indimenticabile all’insegna del relax e degli sport outdoor.

Per gli amanti degli sport sulla neve c’è l’area sciistica di Rio Pusteria, che parte del comprensorio sciistico dell’area sciistica del Plan de Corones, ideale con le sue piste ben curate e le moderne strutture di risalita. Con oltre 90 chilometri di piste, l’area è adatta a tutti i livelli di abilità, dai principianti agli esperti. Gli sciatori possono godere di un’ampia varietà di tracciati, che si snodano attraverso boschi dal fascino fiabesco e panorami mozzafiato sulle montagne circostanti.

Oltre allo sci, si possono fare passeggiate con le racchette da neve, un modo perfetto per esplorare i paesaggi innevati e godere della tranquillità della natura. Ci sono diversi sentieri segnalati che si snodano attraverso la foresta e che permettono di scoprire angoli nascosti e panorami spettacolari.

Paesaggio innevato, Rio di Pusteria

Fonte: Ufficio Stampa

I paesaggi innevati nei dintorni di Rio di Pusteria

Per chi cerca un’avventura diversa, d’altra parte, il tubing e il bob sono opzioni divertenti per tutta la famiglia. Gli amanti del freddo polare possono anche provare l’emozione del pattinaggio su ghiaccio nei pittoreschi laghetti gelati della zona.

Avete sentito parlare dei Big Five? Ci rivolgiamo agli appassionati di scalate in montagna: qui, infatti, coloro che non riescono a fare a meno della sensazione di libertà che si prova in vetta, possono osservare il mondo ai propri piedi da cinque vette imperdibili.

Ecco quali sono i Big Five dell’Area Vacanze Sci & Malghe Rio Pusteria:

  • Il Picco della Croce, la vetta più alta dei monti di Fundres a 3.132 metri, richiede un’escursione di circa sei ore su un percorso di oltre 9 chilometri, con un dislivello di 1.393 metri.
  • La Cima Cadini, a 2.888 metri, è conosciuta come “montagna panoramica” e offre viste spettacolari sui ghiacciai. Questa escursione richiede circa cinque ore, con un dislivello di 1.440 metri su un percorso di nove chilometri.
  • La Cima di Terento, alta 2.740 metri, si trova presso Terento e si raggiunge in circa quattro ore, affrontando un itinerario di 13 chilometri con 1.316 metri di dislivello.
  • Anche la Cima di Campolago, a 2.715 metri, offre splendidi panorami e si può scalare in circa quattro ore, con un dislivello di 1.285 metri.
  • Infine, il Giogo d’Asta, noto come il “Trono del re” dell’Alpe di Rodengo e Luson, si erge a 2.194 metri e richiede circa tre ore per essere scalato, con un dislivello di 463 metri su un percorso di otto chilometri.
Categorie
Cammini Europa Irlanda pellegrinaggi Regno Unito turismo religioso vacanza natura Viaggi

Il Cammino Celtico, tra Irlanda e Galles a caccia di luoghi sacri

Negli ultimi anni, un numero crescente di viaggiatori sta riscoprendo l’antica arte del camminare, rivolgendosi a un turismo lento che valorizza il percorso tanto quanto la destinazione.

I cammini, spesso legati a rotte storiche e spirituali, offrono l’opportunità di esplorare luoghi sacri e immersi nella natura, lontano dai ritmi frenetici della vita moderna. Il pellegrinaggio a piedi, un tempo pratica di fede e introspezione, sta tornando in auge, attirando non solo i credenti, ma anche chi cerca un’esperienza autentica e rigenerante.

Tra l’Irlanda e il Galles, terre misteriose per eccellenza e contraddistinte da un passato millenario, è nato il Cammino Celtico, che unisce il pozzo sacro di Maedoc a Ferns, nel sud-est dell’Irlanda, con quello di St Non, vicino alla città cattedrale del Pembrokeshire di St Davids, per un totale di circa 260 chilometri, più il viaggio in traghetto di tre ore e mezza tra Rosslare e Fishguard.
Si tratta, probabilmente, della via percorsa dallo sciamano irlandese Saint Aidan (alias Maedoc), quando partì per studiare seguendo il mago gallese Saint David.

Come per ogni cammino che si rispetti, è disponibile un libretto da timbrare presso i punti di sosta e il suggerimento è quello di riempire una bottiglia al pozzo di Maedoc e portarla con sé.

Una magica esperienza da “pellegrino solitario” in Irlanda

La partenza è da Our Lady Island, antico luogo di pellegrinaggio nell’angolo sud-orientale dell’Irlanda, nella diocesi di Ferns, per dirigersi, lungo la costa, a Carnsore Point, la punta sud-orientale dell’Irlanda dove si incontrano l’Oceano Atlantico e il Mare d’Irlanda. In questo tratto, è possibile sperimentare la magica esperienza del “pellegrino solitario”, senza incontrare altre persone sulle ampie spiagge di ciottoli.

Gran parte del percorso in Irlanda si svolge su asfalto rurale e offre l’occasione di vivere esperienze autentiche e arricchenti: ad esempio, a Oulart Hill, in una sala del villaggio con il tetto di paglia, House of Stories, vanno in scena regolarmente spettacoli di poesia e canzoni.

Inoltre, in questa zona, risuona ancora l’eco della ribellione del XVIII secolo contro il dominio britannico che aveva portato alla breve repubblica di Wexford e della leggenda secondo cui Sant’Aidan portò con sé delle api quando tornò da St Davids: il miele era vitale a quei tempi.
Le leggi medievali in Irlanda regolamentavano nel dettaglio l’apicoltura fino al risarcimento dovuto se si veniva punti dall’ape di un vicino. Per celebrare i legami del Cammino con le api, verranno presto installate tre gigantesche arnie di legno che amplificheranno il suono delle colonie al loro interno.

L’arrivo in Galles

Whitesands Bay, Galles

Fonte: iStock

La spiaggia di Whitesands Bay in Galles

La seconda parte del pellegrinaggio inizia dal Pembrokeshire e il sentiero gallese segue per lo più la strada costiera, con alcune deviazioni per visitare i luoghi sacri, come salire sulla scogliera di Fishguard e attraversare vari siti neolitici e un’antica croce prima di raggiungere il pozzo sacro di Llanwnda.

Proseguendo, il paesaggio è plasmato da scogliere intervallate da profonde insenature isolate: si cammina attorno a Strumble Head, suggestivo promontorio sul Mare d’Irlanda, per poi arrivare a Trefin, affascinante e storico villaggio con una piccola spiaggia di ciottoli e un antico mulino.

La tappa successiva è la spiaggia di Whitesands Bay, ampia distesa di sabbia bianca verso il remoto promontorio roccioso di St Davids Head, ideale per il surf. Qui spiccano una cappella in rovina del VI secolo e, alle spalle, la collina dove si narra che San Patrizio abbia sentito la “chiamata” a tornare in Irlanda.

Il termine del sentiero è il pozzo di San Non sulla scogliera fuori St Davids (Non era la madre di San David che fu violentata e poi abbandonata a partorire da sola, così narra la leggenda, sulla scogliera durante una tempesta).

Categorie
Cammini Europa Idee di Viaggio pellegrinaggi Spagna trekking turismo religioso vacanze avventura Valencia Viaggi

Camino de Levante: l’alternativa meno conosciuta al Cammino di Santiago

Sono oltre 446.000 mila le persone che, nel 2023, hanno percorso il Cammino di Santiago seguendo le frecce gialle e le conchiglie che segnalano la via ai pellegrini. Questo è considerato come uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo che, visti i numeri, in base al periodo potrebbe risultare anche un po’ troppo affollato. Per fortuna esiste un’alternativa meno conosciuta chiamata il Camino de Levante. Il cammino inizia a Valencia e si snoda attraverso paesaggi diversi fino ad arrivare a Santiago, sull’Oceano Atlantico.

Un passo alla volta, il Camino de Levante vi permetterà di lasciarvi alle spalle la brezza del Mediterraneo, di attraversare la Spagna da est a ovest in 42 tappe lungo 1200 chilometri circa e di raggiungere la Galizia. Scarpe da trekking ai piedi, camminerete tra le bellezze di regioni molto diverse tra loro, ognuna dotata di una personalità e identità propria: Valencia, Castilla La-Mancha, Madrid, Castilla y Leon e infine la Galizia.

Ne avevate mai sentito parlare? Se cercate un pellegrinaggio meno affollato, questo è il percorso perfetto per voi. Inoltre, se siete fan di Cervantes, sappiate che il cammino attraversa anche la campagna di Don Chisciotte.

Il Camino de Levante da Valencia a Santiago

Nonostante ci sia una grande distanza tra Santiago de Compostela e la città di Valencia, punto di partenza del Camino de Levante, la Capitale del Turia ha preservato nel tempo il suo passato giacobino, esistente fin dal Medioevo. Valencia, infatti, ricoprendo l’importante ruolo di porto levantino, era considerata il luogo di sbarco ideale per i pellegrini provenienti da altre regioni d’Europa che desideravano iniziare qui il loro viaggio spirituale per incontrare a Santiago le spoglie dell’apostolo.

Questo movimento migratorio beneficiò del fatto che diversi ospedali per pellegrini furono istituiti in città nel XIV secolo, utilizzati anche da coloro che si imbarcavano sulla costa per Roma o Gerusalemme. Se deciderete di percorrere questo cammino, vi consigliamo di consultare il sito dell’Asociación “Amigos del Camino de Santiago” de la Comunidad Valenciana dove troverete tutte le informazioni utili e le tappe per organizzare al meglio la vostra esperienza.

Perché scegliere il Camino de Levante

A differenza di altri cammini più famosi, come il citato Cammino di Santiago, quello de Levante offre un’esperienza più intima e meno affollata. Un’avventura carica di fascino che ti permetterà di godere della tranquillità della natura, del silenzio dei sentieri e dell’ospitalità genuina degli abitanti dei paesi che incontrerai lungo il percorso. Più di ogni altro, questo è il cammino perfetto per staccare la spina dalla vita quotidiana, per riflettere e per entrare in contatto con se stessi e con i paesaggi che ci circondano.

La bellezza di questo cammino, oltre che nella calma, è racchiusa anche negli scenari che attraverserete. Dalle spiagge dorate di Valencia alle foreste lussureggianti della Castilla y León, ogni tappa vi sorprenderà con un nuovo scenario. Camminerete anche alla scoperta di luoghi meno noti, come Chinchilla de Monte-Aragón, Albacete e Zamora, città ricche di storia e tradizioni, e proverete le specialità tipiche di questi territori, dai piatti di pesce fresco della costa ai prodotti genuini dell’entroterra.

Categorie
Cammini Viaggi

Dalle Alpi all’Adriatico, lungo il Sentiero della Pace dell’Isonzo

I sentieri custodiscono storie e quello che collega le Alpi all’Adriatico racconta i luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale. Stiamo parlando del Sentiero della Pace dell’Isonzo, un percorso di oltre 500 km che attraversa in parte l’Italia e in parte la Slovenia tra musei all’aperto, monumenti e cimiteri.

La Valle dell’Isonzo, oggi immersa in una natura pacifica, durante il conflitto fu sconvolta da esplosioni e colpi d’arma da fuoco dove persero la vita oltre 100.000 giovani. La storia è sempre magistra vitae e grazie a questo sentiero è possibile ripercorrere gli eventi del passato, approfondendoli e godendo allo stesso tempo dei meravigliosi paesaggi naturali italiani e sloveni.

Il sentiero è iscritto alla lista per la candidatura come patrimonio UNESCO e può essere percorso sia a piedi che in bici. In totale sono 30 tappe ma, come ogni altro cammino, chi non ha il tempo di percorrerlo nella sua interezza può suddividerlo in tratte più corte. Il momento ideale per percorrerlo è sicuramente l’estate, quando le giornate sono più lunghe e questi paesaggi offrono una fresca fuga dalla calura cittadina.

In questo articolo raccontiamo le tappe principali del Sentiero della Pace, un’idea di viaggio perfetta per rallentare i ritmi e aumentare la nostra consapevolezza non solo sul passato, ma anche sul presente.

Il percorso del Sentiero della Pace dell’Isonzo

Il Sentiero della Pace dell’Isonzo dalle Alpi all’Adriatico unisce un ricco patrimonio storico e culturale con la possibilità di riconnettersi con la natura, anche solo per un weekend. L’inizio del percorso è fissato al pozzo minerario Štoln di Bretto, una frazione del comune sloveno di Plezzo, poco più di cento abitanti nel bacino del fiume Isonzo, e si conclude presso il museo all’aperto sul Mengore, nelle vicinanze di Most na Soči.

Perfettamente segnalato, il percorso può essere suddiviso anche in trekking di poche ore o di una giornata e propone sentieri sia per i camminatori più esperti che per tutti coloro che hanno semplicemente voglia di tornare indietro nel tempo immersi nei paesaggi circostanti.

Tappe storiche tra musei, monumenti e cimiteri

Passo dopo passo, in cammino attraverso i luoghi della Prima Guerra Mondiale (circa 300) tra storie e testimonianze per riflettere sulle devastazioni che ogni guerra porta con sé. Di grande importanza lungo il sentiero sono i 6 musei all’aperto: il Museo di Kobarid dedicato interamente al fronte isontino e alla celebre ‘battaglia di Caporetto’ avvenuta nel 1917, quelli di Ravelnik e Čelo presso Bovec (Plezzo), i musei di Kolovrat, che ricordano l’allora linea difensiva italiana con i posti di comando ancora conservati, le postazioni di tiro, la rete di trincee e caverne, e infine quelli di Mrzli vrh e Mengore sopra Tolmin.

Tra i luoghi da non perdere troviamo l’ossario italiano sul Gradić, situato su una piccola altura sovrastante Caporetto, e il museo all’aperto Dolina dei Bersaglieri, detta anche Dolina dei Cinquecento per il ritrovamento di una tomba comune coi corpi di oltre cinquecento soldati caduti in guerra.

Impossibile non citare il Trincerone italiano, grande linea di difesa fortificata che cominciava presso il Monte San Michele e arrivava sino a Cave di Selz, Doberdò del Lago e Monfalcone. Costruita sulla base della trincea che le truppe austro-ungariche scavarono quando controllavano la zona, fu fortificata col cemento dagli italiani tra il 1916 e il 1918. A Monfalcone, inoltre, si può visitare il Parco Tematico della Grande Guerra, la cui torre di origine medievale, La Rocca, è il simbolo della città.

Infine, insieme ai musei e ai monumenti, una tappa obbligata sono i cimiteri militari. Tra i più visitati ci sono quelli di Solkan e Črnice e la camera mortuaria del cimitero di Renče, dove si trova anche una mostra dedicata alla vita degli abitanti del luogo durante la Prima Guerra Mondiale.

Monumento storico a Caporetto

Fonte: iStock

Memoriale della guerra a Caporetto in Slovenia

Visite guidate

Il meraviglioso Sentiero della Pace dell’Isonzo è davvero un percorso nella storia e di riflessione profonda che può essere vissuto appieno insieme a delle guide esperte. La fondazione “Le vie della pace nell’Alto Isonzo” propone diversi percorsi tematici adatti anche a famiglie con bambini: da “Nei panni del soldato della Grande Guerra“, con partenza dal Monumento alla Pace di Cerje, alle visite in determinate tappe, come quella dedicata alla fortezza di Kluže.

Queste visite con guida sono ideali per approfondire gli avvenimenti accaduti nelle diverse tappe e per godere dei paesaggi naturali insieme a persone che li conoscono in ogni loro dettaglio.

Una vacanza attiva in paesaggi naturali stupendi

Il percorso escursionistico del Sentiero della Pace dell’Isonzo è non solo un’opportunità per conoscere un avvenimento storico importante, ma anche per trascorrere giornate all’aria aperta alla scoperta di luoghi dalla bellezza unica. Le attività outdoor sono tante soprattutto lungo la valle dell’Isonzo, il paradiso per chi non ama stare fermo!

Il fiume verde smeraldo della Slovenia sorprende con i suoi tesori naturali come le Gole di Tolmin, un canyon mozzafiato che rappresenta il punto più basso e più meridionale di accesso al Parco Nazionale del Triglav. Sullo stesso fiume Isonzo sono presenti delle gole imperdibili come la Grande gola del Soča, lunga 750 metri e profonda 15 metri: un gioiello naturale che termina in meravigliose piscine color smeraldo.

Sopra il fiume Isonzo, invece, si cela la misteriosa cascata Kozjak: custodita in un particolare anfiteatro roccioso, è considerata una delle più belle e pittoresche di tutta la Slovenia.

Fiume Isonzo

Fonte: iStock

Fiume Isonzo in Slovenia
Categorie
Cammini escursioni Lecce vacanze avventura Viaggi

Via Francigena del Sud: slow travel per scoprire il meridione

Zaino in spalla! L’esperienza di viaggio diventa lenta e si fa camminando, un passo dopo l’altro, nel vero spirito dello slow travel. I camminatori aumentano ogni anno, un segno evidente che l’escursionismo in grado di unire benessere fisico e interiore con la voglia di riscoprire il territorio italiano è un bisogno condiviso.

In questo contesto, i percorsi di pellegrinaggio della Via Francigena del Sud, sempre più apprezzati anche da viaggiatori solitari e dai non religiosi, offrono la possibilità di avventurarsi in zone meno conosciute dell’Italia, ma ricche di bellezze culturali, storiche e naturali. Se la Via Francigena del Medioevo univa Canterbury e Roma, proseguendo fino a Gerusalemme attraversando l’Italia da nord a sud, quella specifica del sud collega Roma alla Puglia con tappa finale nel bellissimo borgo di Santa Maria di Leuca.

Attraversando campi di grano, antiche vie consolari, ulivi, borghi medievali, aree archeologiche, naturalistiche e castelli, i 930 km della Via Francigena del Sud offrono un viaggio imperdibile alla scoperta della cultura e delle tradizioni del sud Italia. 45 tappe da percorrere a piedi, come da tradizione, o in bici, tra Lazio, Campania e Puglia.

Lungotevere a Roma

Fonte: 123rf

Lungotevere Vaticano a Roma

La Via Francigena del Sud: la storia e informazioni utili

Il cammino, riconosciuto come «Itinerario culturale del consiglio d’Europa», nasce come estensione della Via Francigena classica. Oltrepassando San Pietro si prosegue verso la Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terra Santa. La Via Francigena del Sud ripercorre un itinerario cristiano, l’Itinerarium Burdigalense, racchiuso in un racconto del 333 d.C. e scritto da un anonimo pellegrino durante il viaggio da Burdigala, l’attuale Bordeaux, fino a Gerusalemme.

Nel racconto è presente il viaggio di ritorno del devoto che, dopo aver raggiunto la Terra Santa attraverso la Via Balcanica, sbarca a Otranto e risale la Penisola percorrendo l’antica Via Appia Traiana.

Quando percorrerla

Il Sud Italia è caratterizzato generalmente da un clima temperato, anche se in estate le temperature possono alzarsi in modo considerevole. Può essere percorsa tutto l’anno, contribuendo a un turismo fuori stagione che valorizza determinate zone solitamente molto affollate nei mesi estivi. I periodi da evitare saranno quindi quelli più caldi, come luglio e agosto, e quelli più freddi, soprattutto sulle tratte che percorrono l’Appennino e il Gargano, dove le temperature sono più rigide e potrebbero esserci eventuali nevicate alle quote più alte.

Le tappe della Via Francigena del Sud

Credenti o laici, sulla Via Francigena del Sud camminano uomini e donne per le ragioni più disparate o semplicemente perché spinti da una irrefrenabile voglia di scoperta e benessere. Ma quali sono le tappe? Di seguito forniamo una panoramica delle tratte per ogni regione, consigliandovi di approfondire nei siti ufficiali per avere maggiori informazioni su mappe, luoghi dove dormire e fare sosta.

Via Francigena del Sud nel Lazio

Come i pellegrini di mille anni fa, la Via Francigena del Sud comincia da Roma e dalla via Appia Antica. Lasciandosi alle spalle San Pietro e le rovine della civiltà imperiale si intraprende un percorso che, attraversando il Parco Regionale dei Castelli Romani, i laghi di Nemi e Albano, conduce a Velletri, al borgo medievale di Sermoneta e all’abbazia di Fossanova.

Dopo aver ritrovato il passato dell’antica Roma a Terracina si raggiunge il golfo di Gaeta e Formia, dove si comincia a percepire lo spirito della Campania. Arrivati a Minturno infatti, antica città-porto che ancora oggi conserva un’atmosfera suggestiva, il percorso si addentra nel Casertano.

Via Francigena del Sud in Campania

Il tratto campano è lungo circa 250 km e attraversa le provincie di Caserta, Benevento e Avellino. Dalla città romana di Sessa Aurunca si arriva a Teano, culla dell’Unità d’Italia perché teatro dello storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e il re Vittorio Emanuele II. Da qui si percorrono le tappe a Statigliano e Alife fino a Telese Terme e giungendo infine all’arco di Traiano di Benevento. Da qui, la strada prosegue verso l’entroterra raggiungendo Buonalbergo, nel cuore della valle del Miscano, e attraversando il confine con la Puglia.

Via Francigena del Sud in Puglia

L’ultimo tratto, il più lungo, è quello che taglia in due questa splendida regione: tra le tappe più affascinanti spicca Canosa di Puglia, da dove parte un sentiero circondato di ulivi che conduce ad Adria. Nei pressi di Bari, la strada torna ad affacciarsi sul mare e prosegue diritta verso Brindisi e Lecce. Una delle ultime tappe è Otranto, da dove troviamo il percorso che finalmente porta a Santa Maria di Leuca.

Percorsi lungo la Via Francigena del Sud per chi ha pochi giorni

Per alcuni sono spirituali o religiosi, altri sono attirati soprattutto dalla storia, dalla cultura e dai paesaggi naturali, in entrambi i casi non è necessario percorrere le tappe tutte assieme per vivere un’esperienza soddisfacente e rigenerante. Per chi ha pochi giorni e vuole trascorrerli alla scoperta della Via Francigena del Sud, è possibile suddividerla in piccole tappe tematiche perfette per un weekend o dai 5 ai 10 giorni di cammino.

Gli amanti del mare fuori stagione possono intraprendere la tratta da Brindisi a Santa Maria di Leuca per godersi la cultura gastronomica e le architetture barocche del Salento, percorribile in una settimana circa. Se invece è la sete di storia a condurre gli escursionisti sulla Via Francigena del Sud, il percorso da Roma a Velletri regala luoghi suggestivi: dal Parco Regionale dell’Appia Antica a Castel Gandolfo, fino ai laghi Albano e Nemi.

Per chi vuole scoprire una Campania inedita, invece, la tratta da Sessa Aurunca a Troia conquisterà i camminatori con un’esperienza di 10 giorni tra borghi, castelli, vallate e vestigia romane.

Santa Maria di Leuca

Fonte: iStock

Vista del porto a Santa Maria di Leuca

 

 

Categorie
Cammini Umbria vacanza natura Viaggi

Cammino della Pietra Bianca, alla scoperta del Sud dell’Umbria

Il turismo slow è un trend di viaggio in continua crescita: sempre più persone decidono di affrontare splendidi itinerari a piedi o in mountain bike, per immergersi nella natura e disconnettersi dalla vita quotidiana. In Italia ci sono davvero tantissime opportunità per scoprire paesaggi meravigliosi e piccoli borghi storici. Nasce così il Cammino della Pietra Bianca, un nuovo itinerario ad anello che ci porta attraverso le bellezze del Sud dell’Umbria, in una terra di confine che custodisce tesori preziosi.

Alla scoperta del Cammino della Pietra Bianca

Nasce un nuovo itinerario all’insegna del turismo lento, uno splendido percorso ad anello che ci consente di scoprire territori magnifici e fin troppo sottovalutati, ricchi invece di architettura, storia e cultura. Si tratta del Cammino della Pietra Bianca, così chiamato perché si snoda quasi completamente su strade sterrate, ricoperte da pietrisco color bianco per compattarne il fondo. Inaugurato lo scorso 12 maggio, è lungo ben 118 km e lo si può percorrere sia a piedi che in mountain bike, offrendo dunque una molteplicità di esperienze ai suoi ospiti.

Il cammino attraversa i territori del Sud dell’Umbria, affrontando i dislivelli dei Monti Amerini e i bellissimi paesaggi della zona fluviale del Tevere. Si compone di 14 tappe, ciascuna delle quali tocca due borghi e ha una lunghezza variabile tra i 4 e i 16 km: è possibile dunque accorparne alcune per rendere il percorso ancor più personalizzato, in base alle esigenze di ciascun partecipante. Non c’è un punto di partenza, dal momento che si può percorrere il cammino sia in senso orario che antiorario, partendo da uno qualunque dei borghi da esso attraversati.

Oltre ad una chiara segnaletica caratterizzata dai colori bianco-arancio, il Cammino della Pietra Bianca offre la possibilità di avere un ricordo indelebile di questa avventura. Si tratta della Credenziale, ovvero il passaporto del viandante che attesta la reale percorrenza di questo itinerario: si possono raccogliere i 14 timbri relativi a ciascuna tappa, così da poter ottenere, alla fine del percorso, l’Attestato Ufficiale del Cammino della Pietra Bianca. La Credenziale ha un costo di 5 euro, i quali finiranno in un fondo volto a contribuire al mantenimento e alla cura dei sentieri dell’itinerario.

Cammino della Pietra Bianca: le tappe

Scopriamo ora quali sono le 14 tappe del Cammino della Pietra Bianca, che ci porta alla scoperta dei territori del Sud dell’Umbria.

  • Attigliano – Giove (6,8 km): nel borgo di Giove è possibile ammirare l’imponente Palazzo Ducale, un’antica fortezza medievale.
  • Giove – Penna in Teverina (6,2 km): il borgo di Penna in Teverina è il più piccolo di tutta l’Umbria, ed è particolarmente suggestivo per il suo centro storico d’impianto medievale.
  • Penna in Teverina – Amelia (16,1 km): arrampicato su una delle alture dei Monti Amerini, il borgo di Amelia è cinto da imponenti mura poligonali.
  • Amelia – Sambucetole (8.2 km): il paesino fortificato di Sambucetole ospita la suggestiva Chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista.
  • Sambucetole – Montecastrilli (9,8 km): l’antico borgo di Montecastrilli ha un bellissimo centro storico, dove poter visitare la Chiesa di San Nicolò.
  • Montecastrilli – Dunarobba (4,7 km): nei pressi di Dunarobba si può ammirare un’antica foresta fossile, i cui tronchi risalgono al Cenozoico.
  • Dunarobba – Avigliano Umbro (5,2 km): nel centro storico di Avigliano Umbro, lo sguardo è catturato dal meraviglioso teatro in stile Liberty.
  • Avigliano Umbro – Castel dell’Aquila (4,1 km): il borgo di Castel dell’Aquila racchiude il Museo della Civiltà Contadina, un vero tuffo nelle tradizioni del passato.
  • Castel dell’Aquila – Collicello (3,4 km): grazie alle sue imponenti torri, il borgo medievale di Collicello ha conservato il suo aspetto più autentico.
  • Collicello – Macchie (12,2 km): la piccola frazione di Macchie è cinta da suggestivi boschi in cui perdersi nella natura.
  • Macchie – Porchiano del Monte (10,2 km): gli scorci medievali del borgo di Porchiano del Monte lasciano tutti a bocca aperta.
  • Porchiano del Monte – Lugnano in Teverina (5,8 km): il borgo di Lugnano in Teverina è considerato uno dei più belli d’Italia.
  • Lugnano in Teverina – Alviano (8.7 km): ad Alviano, si può visitare un meraviglioso castello affacciato su un’oasi naturalistica protetta dal WWF.
  • Alviano – Attigliano (16,6 km): il borgo di Attigliano vanta un bellissimo centro storico, dove spiccano la Torre dell’Orologio e la Fontana dei Delfini.
Categorie
Cammini Viaggi

‘Cammino di Beatrice e le indomite’, un itinerario dedicato alle donne

La provincia di Rieti regala a viaggiatrici e viaggiatori un nuovo, affascinante itinerario ispirato alle donne che hanno segnato la storia della Valle del Salto, ribellandosi alle violenze e alle prevaricazioni. Si chiama “Cammino di Beatrice e le Indomite” e parte dallo splendido borgo di Petrella Salto, dove sorgono i resti della Rocca legata alla triste vicenda di Beatrice Cenci.

Le donne indomite a cui è dedicato il nuovo Cammino

Il “Cammino di Beatrice e le Indomite” prende il nome da Beatrice Cenci, nobildonna tenuta segregata nella Rocca a Petrella Salto dal padre violento, che seviziò e stuprò ripetutamente la figlia, fino a che lei non gli tese un agguato mortale, per il quale venne in seguito decapitata dopo interrogatori e torture, di fronte a Castel Sant’Angelo a Roma insieme alla matrigna, alla presenza di una folla di curiosi.

Il percorso si snoda, quindi, svelando la storia di un’altra donna legata al borgo della Sabina Reatina, Santa Filippa Mareri, la quale sfidò la famiglia pur di riuscire a prendere i voti. Le sue spoglie sono conservate nel monastero di Borgo San Pietro, a pochi chilometri da Petrella Salto.

Lungo l’itinerario che collega i sette comuni che circondano il favoloso Lago del Salto, il più grande bacino artificiale del Lazio, creato dallo sbarramento dell’omonimo fiume nel 1940, si scoprono le storie di altre figure femminili, entrate nel patrimonio culturale del territorio, tra cui anche Cleonice Tomassetti, la sola donna del gruppo di 43 partigiani fucilati dai nazifascisti a Fondotoce. E ancora, circondati da splendidi paesaggi, passeggiando per borghi pittoreschi, si ripercorre il racconto di donne comuni, ma ugualmente forti e determinate, come una maestra elementare, una levatrice, una benefattrice, tutte accomunate dal coraggio di non essersi mai arrese davanti a violenze fisiche e morali o alle negazioni di ruoli e diritti.

Il cammino è stato ideato e creato dall’associazione “Jump ASD-APS” insieme a “Movimento Tellurico”, con il sostegno della Comunità Montana Salto Cicolana e della Rete Nazionale Donne In Cammino, con l’ausilio di associazioni e una serie di attività ricettive della zona per l’aspetto logistico. Un cammino di conoscenza e consapevolezza unico nel suo genere, “da percorrere insieme, donne e uomini, a passo lento, a mente libera e cuore aperto, alla scoperta di bellezze poco conosciute sul sentiero e dentro”, spiegano gli organizzatori.

Il ‘Cammino di Beatrice e le Indomite’: le tappe

Il “Cammino di Beatrice e le Indomite” è uno splendido percorso ad anello che si estende per circa 110 km in sette tappe, attraversando le antiche vie della Comunità montana Salto Cicolano. L’itinerario offre la possibilità di attraversare e conoscere i sette comuni del territorio:

  • Petrella Salto
  • Fiamignano
  • Borgorose
  • Pescorocchiano
  • Marcetelli
  • Varco Sabino
  • Concerviano

Il percorso segue in parte la rete sentieristica del CAI e tratti di importanti cammini, come il Sentiero Italia CAI (SICAI), il Sentiero Europeo E1 e il Cammino Naturale dei Parchi. Nuovi tratti di sentiero sono stati individuati recuperando antiche vie di comunicazione tra i borghi, permettendo così  di creare un itinerario ad anello con partenza e arrivo a Petrella Salto, che collega e comprende per intero il territorio della Valle del Salto. Quest’ultima costituisce il cuore del Cicolano e mette in comunicazione la zona del Reatino e la piana di Rieti a nord con la Marsica a sud. Un territorio che regala escursioni memorabili, tra sentieri storici e scorci panoramici di una bellezza incredibile.

Categorie
Cammini itinerari trekking vacanze avventura Viaggi

Il Sentiero Italia è il trekking più lungo del mondo

È lungo 8000 chilometri e comprende 500 tappe sparse tra le regioni italiane.

È il Sentiero Italia, oggi rinominato Sentiero Italia CAI, il percorso trekking più lungo del mondo.

Pochi lo hanno percorso interamente, meno di coloro che ha tentato la scalata all’Everest. Impegnativo a dir poco: per percorrerlo tutto ci vogliono tra gli otto e i nove mesi. Dalla Sicilia alle Alpi, corre lungo tutto lo Stivale.

Attraversa paesaggi straordinari, spesso sconosciuti alla maggior parte degli italiani. Il percorso parte ufficialmente dalla località di Grotta Gigante, situata a Sgonico, in provincia di Trieste, e tocca l’intero arco alpino, tutta la catena appenninica, la Sicilia e la Sardegna per arriva a Santa Teresa di Gallura, in provincia di Sassari. Utilizza lunghi tratti di preesistenti itinerari come la Grande Traversata delle Alpi, l’Alta Via dei Monti Liguri e la Grande Escursione Appenninica e il Sentiero del Brigante in Calabria.

La storia del Sentiero più lungo al mondo

La prima scintilla che prelude al Sentiero Italia è l’idea che, nel 1981, viene a Riccardo Carnovalini mentre attraversa gli Appennini: l’Italia avrebbe dovuto vantare un itinerario escursionistico che ne percorresse tutte le montagne per arrivare in Europa.

Il 19 giugno 1983, a Castelnuovo di Garfagnana, Carnovalini ha l’occasione di presentare il progetto alla presenza di alcuni amici esperti di escursionismo e di sentieri a lunga percorrenza: prende forma il pensiero di collegare in un unico sentiero le tratte principali degli itinerari già esistenti.

È poi il 1991, dieci anni dopo, che il Sentiero Italia inizia a vedere una concretizzazione in un fascicolo di 26 pagine a cura del CAI e dell’Associazione Sentiero Italia.

Con la fondamentale collaborazione di centinaia di volontari del CAI in tutta Italia, durante il biennio 1993-1994, vengono tracciati i singoli segmenti dei sentieri, resi percorribili, migliorati e forniti di segnavia orizzontale nonché, laddove possibile, di posti- tappa.

Il 1995 è l’anno del Camminaitalia, oltre 6000 chilometri da Santa Teresa di Gallura a Trieste, con quasi 8 mesi di cammino e due sole tappe di riposo: sono più di 5000 i camminatori, italiani e stranieri, che ne hanno percorso almeno una o varie tappe.

Il 1997 vede la prima “impresa solitaria” di Emilio Pizzocol, escursionista del CAI di Sesto San Giovanni mentre nel 1999, insieme all’ANA, viene proposta una seconda camminata aperta a tutti, oltre 3000 chilometri in 189 tappe con più di 8000 partecipanti.

8000 chilometri di bellezza indiscussa

Il Sentiero Italia è uno dei più ambiziosi progetti nel panorama dell’escursionismo italiano, che tocca l’intera penisola tra montagne e vallate, piccoli borghi e città d’arte, pianure e coste, luoghi spesso inediti e meno noti.

Non si tratta soltanto di un cammino fisico ma di un vero e proprio viaggio emotivo, storico e culturale che racchiude in sé moltissimi Parchi nazionali e regionali e 16 siti Patrimonio UNESCO: dal profondo Sud della Sicilia fino alle cime delle Alpi al Nord, offre l’occasione di conoscere l’Italia da un punto di vista senza eguali, scoprendone le bellezze mozzafiato e immergendosi nelle tradizioni, nella gastronomia e nella storia dei territori incontrati lungo le tappe.

Inoltre, cuore del Sentiero Italia è la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente promuovendo un turismo lento, rispettoso e consapevole e valorizzando la biodiversità.

Informazioni utili

Il tempo totale per percorrere il Sentiero Italia nella sua interezza è di 8 mesi e la sua classificazione è Difficoltà T-EE ovvero suddivisa tra sentieri turistici (adatti anche ai principianti) e sentieri consigliati esclusivamente a escursionisti esperti e in ottima forma fisica.

Per agevolare i camminatori, il CAI ha predisposto una serie di strumenti, a partire dal portale ufficiale Sentieroitalia.cai.it con le indicazioni dettagliate di ogni tappa, mappa interattiva e traccia Gpx da scaricare.

Sono altresì disponibili l’app Mappa digitale del Sentiero Italia CAI, una rete di accoglienza lungo il percorso, e le Guide ufficiali del Sentiero Italia CAI.

Categorie
Cammini Lombardia panorami parchi naturali Sondrio vacanza natura Vacanze natura Viaggi

Tra le vie degli alpeggi della Valtellina, cammini da sogno

Con l’arrivo della primavera, torna un nuovo modo di vivere la montagna: non più sport sulla neve e panorami imbiancati, bensì lunghe camminate all’aria aperta tra prati verdi e natura incontaminata. La Valtellina è la meta perfetta per gli amanti del trekking, dove nasce l’iniziativa “In giro per alpeggi”. Si tratta di alcuni splendidi itinerari che raccontano la vita d’alta quota e ci offrono l’occasione per assaporare alcuni dei prodotti tipici che qui vengono preparati. Scopriamo qualcosa in più.

Gli alpeggi della Valtellina

Vivere l’esperienza di fare trekking in montagna: sono sempre più i turisti che si godono quest’avventura, andando alla scoperta di alcuni dei panorami più belli d’Italia. Una delle destinazioni perfette è la Valtellina, che si snoda nella provincia di Sondrio. Nasce così l’iniziativa “In giro per alpeggi”, con bellissimi sentieri che partono dalla bassa valle e raggiungono l’alta montagna, attraversando panorami naturali da sogno. I percorsi incrociano alcuni meravigliosi alpeggi che offrono ai turisti la possibilità di scoprire come si vive in alta quota e di cosa ci si nutre, assaporando i prodotti caseari tipici del luogo.

È stato creato anche un passaporto che permette di individuare tutti gli alpeggi presenti in Valtellina, con una loro breve descrizione e le indicazioni necessarie per raggiungerli a piedi. Per chi preferisce vivere un’esperienza diversa, è possibile scegliere un accompagnatore di media montagna per partecipare ad attività che forniscono una visione più coinvolgente e completa della vita d’alta quota. Sarà un’occasione unica per affiancare gli alpeggiatori, scoprendo così il loro duro lavoro e le antiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Gli itinerari da scoprire

Scopriamo allora alcuni degli itinerari degli alpeggi della Valtellina, avventure meravigliose dove immergersi nella natura incontaminata. Uno dei cammini più suggestivi è quello che conduce a Bormio, nota meta turistica invernale, che durante la stagione calda offre la possibilità di esplorare le malghe dei dintorni. I contadini aprono le loro fattorie per permettere a grandi e piccini di vivere da vicino le tradizioni di montagna: dall’allevamento alla mungitura delle mucche, passando per il rispetto dell’ambiente e degli animali.

Anche Livigno offre opportunità interessanti: la famosa destinazione sciistica, da giugno a settembre, si concentra su tutt’altra attività rispetto agli sport sulla neve. Le sue malghe sono il luogo perfetto per vivere una giornata a contatto con la natura, tra esperienze autentiche. Gli alpeggi di Federia, Alpe Mine e Alpe Vago consentono di fermarsi per riposare un po’ dopo una lunga escursione, assaporando prodotti tipici valtellinesi.

Spostiamoci poi a Madesimo, dove si arriva sino all’Alpe Groppera affrontando un itinerario più impegnativo (incontrando il lago Azzurro) oppure uno più adatto alle famiglie (passando dall’Alpe Motta). L’attività principale? Assistere alla preparazione di alcuni formaggi del luogo, da poter poi degustare per imparare ad apprezzare i sapori della montagna. Molto suggestivo è poi il villaggio di Montespluga, dove gli alpeggiatori portano il loro bestiame a pascolare tra i prati verdi. Infine, nel borgo di Mese si può visitare il Museo del Latte, per ammirare gli strumenti che venivano utilizzati in passato per la produzione dei formaggi.

Categorie
Cammini Dolomiti foreste itinerari montagna trekking Trentino Alto Adige vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa, vera meraviglia del in Trentino

Tra le maestose cime delle Dolomiti del Trentino Nord-Orientale sorge la Val di Fassa, dove durante la bella stagione i prati si riempiono di verde e di fiori colorati che emozionano tutti, e che invitano i visitatori a lasciarsi andare al benessere a 360 gradi. Questo è il momento perfetto per dedicarsi a passeggiate alla scoperta della sua natura più autentica, percorsi semplici da poter fare in famiglia e che trasmettono un forte senso di bellezza e rinascita. È il caso del Sentiero della Foresta in Val di Fassa, un tragitto alla portata di tutti e che vi lascerà senza fiato.

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa: informazioni utili

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa si caratterizza per essere una passeggiata panoramica in quota da poter effettuare da soli ma anche con il passeggino da trekking o con lo zaino porta bimbo.

Si parte dalla funivia di Vigo, una moderna struttura che inizia proprio dal centro del paese e che raggiunge in pochi minuti la conca del Ciampedie, una terrazza naturale – quasi sempre soleggiata – situata a circa a 2.000 metri di altezza: da qui la vista sulle Dolomiti e la Val di Fassa è a dir poco emozionante.

Una volta arrivati a Ciampedie, rifugio situato nel bel mezzo dell’omonimo altipiano e circondato da un magnifico bosco di larici e abeti, occorre scendere una breve rampa e risalire poi verso il Rifugio Negritella, il preciso punto di partenza del Sentiero della Foresta in Val di Fassa.

Sentiero della Foresta in Val di Fassa: itinerario

Il magnifico Sentiero della Foresta è il numero 540 e si fa amare fin da subito perché si presenta ampio e pianeggiante. Per iniziare questa affascinate passeggiata occorre attraversare la pista da sci, per poi immergersi in un magnifico bosco dove svettano fieri numerosi pini cembro.

Proseguendo a passo lento si vive la sensazione di essere in un posto da fiaba, perché il percorso è completamente circondato da guglie frastagliate e dalle fratture rocciose che impreziosiscono le pareti del Larsec. Ad Ovest, invece, ad attirare l’attenzione è l’imponente parete Est del Catinaccio, un massiccio montuoso che non passa di certo inosservato.

Dopo aver attraversato questo tratto costellato di giganti di pietra, occorre uscire dal bosco osservando alcune baite, per poi arrivare in pochi minuti ai rifugi della conca di Gardeccia, dove termina il bellissimo Sentiero della Foresta in Val di Fassa.

Un percorso tematico dedicato alla natura d’alta montagna

Grazie a una passeggiata lungo il Sentiero della Foresta è possibile affrontare un percorso tematico dedicato alla natura d’alta montagna. Per far immergere ancora di più i viandanti in questa incredibile magia, ci sono 24 piccoli totem informativi lungo tutto il tracciato, ognuno dei quali racconta una curiosità sul favoloso ambiente circostante e sugli esseri viventi che dimorano in questa magnifica zona d’Italia.

Le tappe tematiche sono così suddivise:

  1. Il paesaggio della montagna;
  2. L’acqua;
  3. L’albero e l’acqua;
  4. Le montagne e le rocce;
  5. Le radici degli alberi;
  6. Quanta vita sottoterra;
  7. Quanto sono lunghe le radici degli alberi?;
  8. E quanto sono utili!;
  9. Il mondo del bosco;
  10. Quanti anni hanno questi alberi?;
  11. Il lungo viaggio del Pino Cembro;
  12. Il racconto del piccolo Cirmolo;
  13. L’albero sul sasso;
  14. Quanta buona aria!;
  15. I messaggi della ceppaia;
  16. La resina;
  17. Sul sasso il cammino della vita;
  18. Perché i rami bassi delle piante perdono le foglie e si seccano?
  19. La ferita del fulmine;
  20. I licheni sulla corteccia;
  21. Il bosco è la casa degli animali;
  22. Il silenzio ed i suoni del bosco;
  23. L’albero a terra;
  24. L’utilizzo del bosco.

Il Sentiero della Foresta in Val di Fassa è un percorso adatto a tutti e da fare assolutamente almeno una volta nella vita, ma è bene sapere che la Val di Fassa offre altrettanti magnifici itinerari da poter intraprendere in famiglia. Ne sono degli esempi il Percorso Sensoriale di Fango, un tragitto ad anello che permette di camminare a piedi nudi nel bosco, e il Sentiero degli Animali, il percorso all’Alpe Lusia pieno statue di animali nascoste, di giochi e di indovinelli.