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Il centro termale più grande d’Europa è un viaggio nel tempo e nella bellezza

Budapest, la “perla del Danubio“, è una delle città più affascinanti e visitate d’Europa, un luogo che abbraccia la sua storia secolare con un’architettura maestosa che richiama l’epoca dell’impero austro-ungarico e la Belle Époque. Questa città è un incantevole scrigno di bellezza, dove gli edifici in stile Art Nouveau richiamano i fasti di un’epoca passata.

Ma c’è un’altra ragione per cui Budapest è ammirata in tutto il mondo. Conosciuta anche come la “Città delle terme“, le sue fondamenta calcaree nascondono un tesoro sotterraneo di ben 118 sorgenti termali naturali, che sgorgano generosamente con una quantità impressionante di 70 milioni di litri di acque terapeutiche ogni giorno. Un luogo unico nel suo genere, che invita le persone a rilassarsi e rigenerarsi immersi nelle sue acque curative, rendendola una delle destinazioni termali più suggestive del pianeta.

Molti dei bagni termali di Budapest racchiudono un passato affascinante ma, al contempo, testimoniano la capacità di questa città di rinnovarsi nel corso dei secoli. Il complesso più popolare è il Széchenyi che, nonostante sia stato inaugurato solo alla fine del XIX secolo, ha rapidamente guadagnato un posto speciale nei cuori dei visitatori. La sua imponente struttura in stile neobarocco e le sue acque calde e terapeutiche attirano ogni anno generazioni di bagnanti in cerca di relax e benessere. È un luogo in cui il fascino del passato si mescola con il presente, creando un’esperienza emozionante e indimenticabile.

Szechenyi: l’oasi termale di Budapest

Bagni Széchenyi

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Bagni Termali Széchenyi, Budapest

Budapest nasconde tesori termali in ogni angolo, ma nessun altro luogo incarna la sua importanza storica come i Bagni Széchenyi. Questo complesso termale, situato in un imponente edificio in stile neogotico, ha aperto le sue porte al pubblico nel 1913 e da allora è diventato una delle attrazioni più iconiche della città.

Le sorgenti prendono il loro nome da István Széchenyi, uno dei più importanti statisti ungheresi del XIX secolo. Progettati dall’architetto Gyozo Czigle verso il 1881, questi bagni hanno visto una continua evoluzione. Nel corso dei decenni, infatti, sono stati oggetto di costanti lavori di espansione e miglioramento, diventando un punto di riferimento per il benessere fisico e mentale. Composti da ben 12 piscine interne e 3 esterne, si ergono come una meraviglia architettonica in mezzo alla splendida cornice della città ungherese.

Ma è l’atmosfera che circonda questo luogo che incanta e affascina al primo sguardo. Lo stile neobarocco che caratterizza le piscine interne è un omaggio all’arte e alla bellezza. Statue, mosaici e volte affrescate decorano con maestria ogni angolo, trasportandoti nella raffinatezza e nel lusso del passato. Un autentico viaggio nel tempo, avvolti dall’arte e dalla storia.

L’apice assoluto di questa esperienza è senza dubbio la piscina esterna, regina indiscussa dei Bagni Széchenyi. Qui, il contrasto tra il calore delle acque termali e la maestosità dell’antico edificio che la circonda è semplicemente magico. È come immergersi in un dipinto vivente, dove la storia si fonde con la contemporaneità in una sinfonia di relax e bellezza. Ma c’è un elemento che la rende diversa dalle altre: i tavoli da scacchi galleggianti. Posizionati al centro della piscina, ti permetteranno di sfidare i tuoi avversari all’insegna del più completo relax. Un’esperienza senza paragoni, una sfida avvincente che si svolge in uno scenario unico al mondo.

Le acque termali di Széchenyi: un elisir di bellezza e benessere

I Bagni Széchenyi a Budapest sono un luogo di incanto e bellezza, ma la loro vera magia risiede nelle acque termali che li alimentano. Queste rappresentano una delle risorse più preziose della città e sgorgano da due sorgenti d’acqua di fonte artesiana situate a una profondità di circa 1000 metri sottoterra.

Una delle caratteristiche più sorprendenti è la loro temperatura alla fonte, che si aggira intorno ai 76 gradi Celsius. Questo calore naturale è parte integrante del loro potere curativo, ma per garantire il massimo beneficio e comfort, le vasche contengono anche acque a temperature molto più miti, che oscillano tra i 20 e i 38 gradi Celsius. Quest’alternanza tra caldo e freddo stimola la circolazione sanguigna, tonifica il corpo e apporta una sensazione rigenerante.

In sintesi, sono un vero tesoro della natura, ricche di minerali e nutrienti essenziali per la nostra salute. La loro composizione comprende calcio, fluoruro, acido metaborico e solfato, elementi che svolgono un ruolo fondamentale nel trattamento di vari disturbi. Infatti, i minerali presenti nelle acque termali di Széchenyi agiscono come antinfiammatori e alleviano il dolore articolare, permettendo ai visitatori di trovare sollievo e una maggiore mobilità. Inoltre, le loro proprietà terapeutiche si sono dimostrate efficaci anche nel trattamento di numerose malattie degenerative.

Bagni Széchenyi

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Bagni Termali Széchenyi, Budapest
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Grotte di Aggtelek: il mondo sotterraneo Patrimonio Unesco

In Ungheria, praticamente al confine con la Slovacchia, c’è un mondo sotterraneo che cela moltissime sorprese: si tratta delle grotte di Aggtelek, una lunga serie di cunicoli che si dipanano per km nelle viscere della terra. Tra di esse c’è anche la grotta di stalattiti più lunga d’Europa, un vero capolavoro della natura dove vivere un’esperienza senza eguali. Andiamo alla scoperta di questo Patrimonio Unesco.

Dove si trovano le grotte di Aggtelek

Il parco nazionale di Aggtelek, che racchiude le famose grotte, è un’area naturale protetta fondata nel 1985 a tutela di questo preziosissimo capolavoro naturale. Si trova nell’Ungheria settentrionale, dove – per quanto riguarda alcuni dei suoi cunicoli – si snoda parzialmente anche in Slovacchia. Siamo nella regione del Carso di Aggtelek, caratterizzata da numerose formazioni scavate in un paesaggio calcareo di raro fascino. Il parco si estende per quasi 200 km quadrati, all’interno dei quali si contano ben 280 grotte di diverse dimensioni.

Le grotte di Aggtelek, un luogo magico

Le grotte di Aggtelek fanno parte di un sistema di caverne sotterranee ancora più ampio, che ricadono sotto il nome di grotte del Carso di Aggtelek e del Carso slovacco, dal 1995 diventate uno dei siti protetti dall’Unesco per il loro prezioso valore paesaggistico e geologico. Complessivamente, tutti i cunicoli finora conosciuti si sommano per un totale di oltre 205 km di lunghezza, ma è pur vero che sottoterra potrebbero celarsi ancora molte sorprese. Migliaia di turisti, attratti dalla bellezza della natura ungherese e dal fascino di queste grotte, arrivano ogni anno per una vera e propria avventura speleologica.

Ma quali sono le caverne più famose di questo complesso? Quella più nota in assoluto è la grotta Baradla, lunga ben 26 km – 8 dei quali si trovano in territorio slovacco, dove viene chiamata grotta Domica. È la più grande grotta di stalattiti d’Europa, ma anche un importante sito archeologico e naturalistico: il suo ingresso naturale si trova nel parco di Aggtelek, ai piedi di un’imponente parete bianca. Il cunicolo principale si dirama poi in diverse caverne laterali, ed è qui che si trova la stalagmite più grande conosciuta al mondo (37,2 metri di altezza).

La grotta Baradla è conosciuta sin dall’antichità e vi sono state trovate tracce di occupazione neolitica: viene dunque considerato un prezioso sito archeologico che custodisce testimonianze dell’antica cultura di Bükk, che provano come le caverne fossero abitate fin dal 5.000 a.C. Inoltre, all’interno del complesso sotterraneo vivono oltre 500 animali, tra cui 21 specie di pipistrello. Visitare questa grotta è un’esperienza meravigliosa, il tour ha una lunghezza di circa 1,7 km e permette di dare uno sguardo unico ad un mondo sotterraneo incredibile.

Molto affascinante è poi la grotta di Gombasek, lunga oltre 1,5 km: arricchita da preziosissime decorazioni, si è così guadagnata il nome di grotta delle favole. È particolarmente frequentata non solo per la sua bellezza, ma anche perché qui si pratica, in via sperimentale, la cosiddetta speleoterapia: grazie a particolari condizioni di temperatura e umidità, il luogo sembra essere adatto per il trattamento delle malattie respiratorie. Merita infine una visita anche la grotta di ghiaccio di Dobšina, dove si trova una splendida sala che rimane congelata tutto l’anno. I turisti possono visitarla, scoprendo che qui la temperatura rimane costante tra i -4° e gli 0,5°C in qualsiasi stagione.

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Questo villaggio da fiaba è il più suggestivo del mondo intero

Nel nostro pianeta, esistono luoghi che sembrano essere stati sottratti direttamente alle pagine di un libro di fiabe o da una scena di un film fantastico. Posti dove l’immaginazione e la realtà si intrecciano così perfettamente da farci domandare se stiamo vivendo un sogno o se abbiamo davvero aperto gli occhi su un mondo incantato.

Tra questi luoghi magici, ce n’è uno nascosto nel cuore verde dell’Ungheria. Benvenuti a Tokaj, un villaggio che sembra essere stato disegnato dalla penna di Tolkien, un insieme di casette accoglienti scavate nelle colline, immerse in un bosco rigoglioso che pare uscito dalle descrizioni pittoresche della Terra di Mezzo.

Qui, è possibile respirare la meraviglia, toccare con mano la bellezza di un mondo che sembra appartenere a un altro universo, vivere un’esperienza unica che trasforma la realtà in qualcosa di straordinario. Il paesino in cui la fantasia prende vita e la realtà diventa un sogno ad occhi aperti.

Tokaj: il villaggio incantato nascosto nel cuore dell’Ungheria

Tokaj cantine vino

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Cantine di vino a Tokaj, Ungheria

Il villaggio di Tokaj è un luogo che ti accoglie con un senso di meraviglia e stupore. E non è solo la sua bellezza naturale a catturare il cuore, ma il ricco patrimonio culturale, unito alla sua lunga storia vinicola, lo rendono un sito unico nel suo genere.

Dal 2002, il villaggio è orgogliosamente riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un titolo che mette in evidenza l’importanza del borgo per l’intero globo. Un incantevole mosaico di cantine dalla caratteristica forma triangolare, che si intagliano nelle pendici delle colline circostanti. Queste appaiono come pittoresche villette, coperte da tetti di erba fresca, che si fondono alla perfezione con il territorio. Ma non lasciarti ingannare dalle apparenze. Nonostante le loro modeste dimensioni, queste cantine celano un segreto sorprendente. In realtà, sono dei veri e propri labirinti sotterranei che si estendono dai 10 ai 40 metri di profondità, creando un sistema a più livelli che si snoda nel sottosuolo. Questi corridoi, freschi e umidi, sono l’habitat ideale per la conservazione del vino, e permettono agli abitanti del villaggio di produrre dei nettari pregiati. Infatti, custodiscono il rinomato vino Tokaji Aszú, frutto dell’arte e della passione dei viticoltori locali. Le uve impiegate nella sua produzione non sono soltanto frutti, ma autentiche perle, lasciate appassire fino a raggiungere una perfezione unica.

Inoltre, Tokaj è popolato da edifici antichi come chiese, castelli e palazzi che raccontano storie di epoche passate. Tra queste, spicca la Rakoczi Pince es Udvarhaz, una cantina che offre molto più di semplici vini prelibati. Oltre a deliziosi assaggi enogastronomici, qui è possibile partecipare a visite guidate che ti trascineranno in un’avventura coinvolgente, immergendoti nelle tradizioni di questa incantevole regione.

Tokaj: una destinazione sostenibile entro il 2030

Secondo l’Ufficio Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), quest’angolo di paradiso ha conquistato un posto d’onore tra i migliori villaggi turistici del mondo.

Un riconoscimento dovuto all’ambizioso piano della municipalità di Tokaj per trasformare questo luogo in una regione vinicola di rilevanza mondiale e in una destinazione sostenibile entro il 2030. Una visione che si estende su diversi ambiti, dall’enfatizzazione del vino e delle tradizioni gastronomiche locali alla valorizzazione delle esperienze culturali, religiose e architettoniche che il villaggio ha da offrire. Inoltre, sono in corso progetti di rinnovamento e sviluppo, come la costruzione di una nuova funivia e il rinnovamento di strade e insediamenti, tutti volti a migliorare l’accessibilità e l’attrattività del villaggio.

Indubbiamente, una destinazione in ascesa, un luogo che ha saputo guardare al futuro senza dimenticare il passato. Grazie al suo impegno per la sostenibilità e alla sua ricchezza culturale e naturale, Tokaj promette di diventare una delle mete turistiche più amate del mondo.

Tokaj

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Tokaj, Ungheria
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Ungheria: il Paese dove gastronomia e vino sono una gustosa scoperta

L’Ungheria per molti di noi è sinonimo di castelli fiabeschi, atmosfere romantiche, centri termali che rimettono al mondo e bellezze naturali che lasciano a bocca aperta. Ma fare un viaggio in questa terra dell’Europa centrale vuol dire anche scoprire qualcosa di probabilmente inaspettato, e che a noi italiani rende particolarmente felici: un’ottima gastronomia e dei vini che non hanno nulla da invidiare a mete ben più famose in questo settore.

Sì, l’Ungheria è stata una grande scoperta per le nostre papille gustative e anche un Paese in cui le tradizioni secolari si mescolano con armonia a varietà uniche, paesaggi mozzafiato e una gioiosa ospitalità.

La tradizione del vino in Ungheria

L’Ungheria vanta ben 6 regioni vinicole che a loro volta si dividono in 22 distretti, tutti caratterizzati dallo status DOP. A questi deliziosi vini si abbina una gastronomia in grado di esaltare il sapore e l’aroma dei vini stessi, che quasi poeticamente sono ottimi da gustare con pietanze di terra e di mare grazie alla loro versatilità.

Ma in fondo non c’è poi così tanto da stupirsi: a portare i primi vigneti in questo territorio furono i romani, che avevano scoperto che il terreno locale era (ed è anche oggi) ideale per la coltivazione dell’uva perché in gran parte di origine vulcanica. Un enorme contributo arriva anche dai numerosi fiumi e il gigantesco Lago Balaton, elementi in grado di creare microclimi ideali per la produzione dei vini.

La regione del Lago Balaton

La prima regione vinicola che abbiamo avuto il piacere di esplorare (e assaporare) è stata quella del Lago Balaton, un gigantesco specchio d’acqua che per la sua estensione e bellezza è definito il “mare d’Ungheria”.

Si tratta di una zona particolarmente favorevole per i vigneti grazie alla tanta luce solare riflessa, l’umidità adeguata e le estati fresche e piacevoli.

Con le montagne alle spalle che creavano un ambiente a dir poco straordinario, abbiamo avuto il piacere di conoscere ben sei distretti vinicoli che con il loro vini riusciti persino a trasmetterci le peculiari caratteristiche del terreno.

Da queste parti la varietà più comune si chiama Olaszrizling, vino perfetto per un aperitivo grazie ai suoi toni esotici. C’è poi il distretto vinicolo Balatonfüred–Csopak che sorge sulla sponda settentrionale di questo immenso lago, e qui i vini da gustare sono particolarmente eleganti e dall’acidità fine.

Più corpose sono invece le produzioni del distretto vinicolo di Badacsony, dove coni e colline vulcaniche regalano panorami scenografici. Da non perdere è ii Kéknyelű, un antico vitigno ungherese coltivato solo in questo distretto poiché caratterizzato da una maturazione tardiva e da una coltivazione complessa e limitata.

Eccezionali sono anche il distretto vinicolo del Balaton Uplands, che si fa spazio sulle colline settentrionali del Lago regalando un’atmosfera altamente romantica, e il distretto vinicolo di Balatonboglár, terra di produzione di vini bianchi snelli e leggeri, di rossi eleganti, e anche della materia prima per la creazione dello champagne.

La regione del Danubio

La regione del Danubio ci ha regalato tutta un’altra emozione: qui i vini sono leggeri e meno acidi. Da queste parti sorgono i distretti vinicoli di Csongrád e Kunság che offrono vitigni coltivati ​​su terreni alluvionali e sabbiosi da cui emergono ottime bottiglie come il Riesling renano, il Kövidinka, il Kékfrankos e lo Zweigelt.

Il primo ci ha fatto innamorare del suo sapore con note erbacee e di mela, il Kékfrankos per la sua freschezza e acidità, mentre e lo Zweigelt per essere ottimo in abbinamento con la selvaggina e i piatti di carne, tra cui il rinomatissimo Gulash ungherese. Una piccola chicca: non mancate di visitare i villaggi di questa regione, in particolare Hajós che è il più grande villaggio di cantine di tutta l’Ungheria.

Gulash Ungheria

Fonte: Visit Hungary

Un ottimo piatto della tradizione ungherese

La regione vinicola dell’Alta Ungheria

Ve lo sveliamo subito senza girarci troppo intorno: la regione vinicola dell’Alta Ungheria è unica nel suo genere perché qui, a differenza di altre zone, le viti crescono ad un’altitudine di 500 metri sul livello del mare.

Una condizione che, oltre a regalare panorami emozionanti come quelli che si possono ammirare presso il distretto del Mátra dove si erge la catena montuosa più alta dell’Ungheria, permette di produrre anche vini piacevoli, freschi, fruttati e morbidi.

Gli amanti del bianco troveranno pane per i loro denti grazie all’ Olaszrizling, Leányka, Ottonel Muscat, Szürkebarát, Sauvignon Blanc e Chardonnay.

Con circa un’ora di macchina dalla spettacolare Budapest siamo poi arrivati al distretto vinicolo di Eger, dove è impossibile non essere sedotti dal patrimonio edilizio e dalle bellezze naturali. Non è di certo da meno l’esperienza con i vini, in quanto qui la tradizione è davvero secolare: le cantine risalgono a 400 anni fa, tanto che è possibile fare una visita guidata al labirinto della cantina di Eger, che è quasi una città sotto la città.

Il vino iconico è l’Egri Bikavér che è frutto della miscela di almeno tre vitigni, il più dominante dei quali è il Kékfrankos, oltre ai vitigni blu locali e internazionali.

La regione vinicola Pannonia

Si arriva nella regione Pannonia e si viene accolti da sinuose colline quasi costantemente baciate dal sole e da un forte mesoclima mediterraneo.

Qui il distretto vinicolo del Villány dà vita eccezionali vini rossi, molti dei quali di origine francese come Merlot e Cabernet Sauvignon.

distretto vinicolo del Villány

Fonte: Visit Hungary

Il distretto vinicolo del Villány

Passeggiando nel paesino ci si può perdere in un incrocio di strade con cantine ed enoteche a ogni angolo.

Da non perdere è anche la zona vinicola di Pécs dove viene prodotto il Cirfandli da uve che sono uniche in tutto il Paese e che generano vini secchi, dolci, leggeri o corposi.

La regione del Tokaj

La regione del Tokaj è forse la più famosa di tutte, ma finché non ci si mette piede non è umanamente possibile comprenderne bellezza e gusto per via delle sue caratteristiche davvero speciali, tra cui i vigneti situati su formazioni rocciose vulcaniche eccezionalmente colorate.

Assaggiare un un bicchiere di Furmint o di Aszú mentre si è immersi nell’atmosfera delle cantine secolari è come un sogno che si avvera, così lo è anche il Tokaji Aszú, uno dei vini dolci più unici al mondo, tanto che fu definito da Luigi XIV di Francia “Re dei vini e vino dei Re”.

Il merito, oltre che delle mani esperte dei produttori locali, è certamente della storia geologica della regione fatta di numerosi tipi di rocce e terreni, della vicinanza di diverse centinaia di vulcani precedentemente attivi e del benefico microclima locale.

L’Alta Pannonia

Infine l’Alta Pannonia che si distingue per la presenza di molte più uve bianche che nere. Purtroppo gli effetti negativi del riscaldamento globale qui sono piuttosto evidenti, ma nonostante questo i vini prodotti negli ultimi dieci anni sono diventati notevolmente più corposi e alcolici.

Tra i maggiori vitigni coltivati da queste parti troviamo tantissime varietà che rispecchiano la sua importante grandezza, e vanno dal Kékfrankos allo Chardonnay passando per l’Ezerjó.

Insomma, l’Ungheria ha saputo sorprenderci con i suoi sapori indimenticabili mentre tutto, intorno a noi, era di una bellezza avvolgente.

Tokaji Aszú, Ungheria

Fonte: Visit Hungary

Il buonissimo Tokaji Aszú
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Puoi dormire in un palazzo che è Patrimonio dell’Umanità

Raggiungere Budapest, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La capitale dell’Ungheria, infatti, è un concentrato di meraviglie che incantano e sorprendono a ogni passo compiuto. Le cose da fare e da vedere sono tantissime: il Ponte delle Catene che collega le due zone urbane divise dal Danubio, la collina del castello raggiungibile in funivia e poi, ancora, la Piazza della Santa Trinità e gli edifici in stile Art Nouveau che incorniciano passeggiate straordinarie.

Queste sono solo alcune delle attrazioni più iconiche che invitano i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo a raggiungere la capitale dell’Ungheria. A queste, poi, si aggiunge un’esperienza davvero incredibile, forse l’unica nel suo genere. A Budapest, e più precisamente nel cuore della città, è possibile dormire all’interno di un palazzo storico che è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Benvenuti al Matild Palace.

C’era una volta un palazzo reale

Imponente, maestoso, opulento: impossibile non notare quel meraviglioso palazzo che si erge al 36 della Vaci Utca proprio nel cuore storico di Budapest. Per scoprire la sua storia dobbiamo fare un passo indietro nel tempo a quando la principessa Maria Clotilde di Sassonia-Coburgo-Gotha, poi Sua Altezza Imperiale e Reale, espresse il desiderio di creare un luogo d’incontro e di ritrovo per l’alta società ungherese.

La storia del Matild Palace, corre in parallelo con quella della città e la racconta ancora oggi. La costruzione iniziò durante il periodo della massima espressione della Belle Époque con l’obiettivo di creare un hotspot dal valore sociale per tutti coloro che accedevano alla parte Pest attraversando il ponte Elisabetta.

Completato nel 1902, l’edificio attirò l’attenzione di tutti in città. La sua cifra stilistica, che abbraccia l’Art Nouveau, divenne in poco tempo inconfondibile. A questa, poi, si aggiungono dettagli magistrali e decorazioni sapienti, rendendolo un vero e proprio palazzo iconico, nonché massima espressione di eleganza urbana.

Matild Palace, dormire all’interno di un Patrimonio Mondiale

Annoverato nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, il palazzo voluto da Sua Altezza Imperiale e Reale, è stato trasformato in tempi recenti in un hotel, consentendo ai viaggiatori di vivere una delle esperienze più esclusive e incredibili di una vita intera.

Dopo un lungo e sapiente restauro, durato cinque anni, il Matild Palace è stato trasformato in una struttura ricettiva di lusso che oggi ospita 130 camere, di cui 19 suite. Pernottare qui è come fare un viaggio nel tempo che consente di riscoprire una parte della storia della città.

Il Matild Palace è posizionato nel cuore della città, a pochi passi dal Danubio. Addentrandosi negli interni è facile comprendere che non si tratta di un semplice hotel, ma di un vero e proprio cimelio, un museo straordinario e inedito che custodisce la storia di Budapest. Le pareti della lobby, infatti, ospitano le foto storiche della Belle Époque. Nello stesso ambiente, inoltre, campeggia un lussuoso lampadario che un tempo era appartenuto alla principessa.

Le stesse stanze sono un omaggio alla bellezza dei tempi che furono. Soffitti, pareti, complementi d’arredo e oggetti decorativi raccontano la storia della Budapest del XX secolo.

Il fiore all’occhiello della struttura ricettiva è, senz’altro, la Crown Tower Suite posizionata al quinto piano e su tre livelli. Si tratta della prima suite d’hotel del Paese dotata di una torre privata che svetta per 48 metri e che offre una vista mozzafiato sulla città.

Quanto costa dormire nel palazzo reale Patrimonio dell’Umanità? Dipende dal periodo e dalle sistemazioni scelte, ma si parte da una media di 400 euro a notte.

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L’Ungheria dei siti Patrimonio dell’Umanità Unesco: un viaggio straordinario

L’Ungheria si presenta agli occhi del visitatore come un Paese incantato, un luogo in cui l’eleganza delle architetture si plasma perfettamente alla maestria di Madre Natura. Ed è per questo che fare un viaggio attraverso i suoi siti Patrimonio dell’Umanità Unesco è un’esperienza entusiasmante, che permette anche di conoscere tradizioni secolari, paesaggi che fanno vibrare il cuore e tante attrazioni che possiedono un eccezionale valore universale per l’intera umanità.

I siti Unesco del Paese sono 8 in totale, alcuni concentrati nelle strade della sua vibrante Capitale, mentre altri sono dislocati nel cuore di questo luogo dell’Europa centrale, angoli così autentici che riescono persino a emozionare.

I siti Unesco di Budapest

Il nostro viaggio in Ungheria non poteva che iniziare dalla sua affascinante Capitale, Budapest, una città dall’atmosfera magica, sofisticata, riservata e pregna di storia e di stili.

È pressoché impossibile non innamorarsi di questa realtà, soprattutto quando si arriva al cospetto dei suoi siti Unesco.

La prima attrazione ad essere stata inclusa in questa prestigiosa lista, nell’ormai lontano 1987, è un qualcosa che riguarda il fiume da cui è lambita, il Danubio, vale a dire le sue incantevoli sponde che offrono un panorama a dir poco eccezionale.

E qui c’è davvero di tutto: i resti della città romana di Aquincum, il gotico castello di Buda, la cittadella, l’eclettico e accattivante parlamento, e molto altro ancora. In sostanza, parliamo di uno dei paesaggi urbani più straordinari del mondo e che è anche in grado di illustrare i grandi periodi della storia della Capitale ungherese.

Una menzione particolare la merita la Collina del Castello, un altopiano calcareo lungo 1 km che ospita i monumenti medievali e i musei più importanti della città.

Più recentemente, ovvero nel 2002, è divenuta patrimonio Unesco anche l’area del monumentale viale Andrássy, dimora di magnifici edifici, come il Teatro dell’Opera, e di monumenti che raccontano la lunga storia della città.

Il bellissimo (e antico) villaggio di Hollókő con i suoi pittoreschi dintorni

La frenesia della Capitale si dimentica velocemente andando verso Hollókő, un antico villaggio che ancora oggi è un esempio vivente di vita rurale prima della rivoluzione agricola del XX secolo.

Hollókő, villaggio Ungheria

Fonte: Visit Hungary

Veduta di Hollókő, Ungheria

È composto di una sola strada che si fa spazio in una vallata tranquilla circondata da maestose vette. Un luogo rimasto fermo nel tempo che ha meritato di essere inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità nel 1987.

Le grotte del Parco nazionale Aggtelek

Andare alla scoperta del Parco nazionale Aggtelek è come fare un viaggio nel ventre dell’Ungheria. Il motivo è molto semplice: in un’area piuttosto ristretta si sviluppano 712 grotte – ma potrebbero essere anche di più – che sono il risultato di un tipico sistema carsico di zona temperata.

Un posto affascinante poiché vi si può studiare la storia geologica di milioni di anni. E proprio qui, ad essere Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1995, sono le grotte dell’Aggtelek e Slovak Karst. In più, da queste parti sorge la più grande grotta di stalattiti d’Europa, la grotta Baradla, che conta ben 26 km di lunghezza di cui 8 sfociano persino in Slovacchia.

Monastero benedettino millenario di Pannonhalma e l’ambiente in cui sorge

Se c’è un luogo in Ungheria dall’estrema importanza e dai profili ipnotici, quello è senza ombra di dubbio il monastero benedettino millenario di Pannonhalma, insieme all’ambiente in cui si trova.

Patrimonio Unesco dal 1996, è stato la dimora dei primi monaci benedettini, che si stabilirono qui nel 996, che hanno promosso la cultura in tutta l’Europa centrale.

Monastero benedettino millenario di Pannonhalma

Fonte: Visit Hungary

Il bellissimo monastero benedettino millenario di Pannonhalma

La struttura appare agli occhi del visitatore come un miraggio commovente: è un insieme di stili architettonici che testimoniano la sua distruzione, ricostruzione e anche restaurazione.

Una piccola chicca per gli amanti del vino: è circondata da un vigneto e una cantina con tradizioni che risalgono all’epoca romana. Inoltre, i circa 40 monaci che ci vivono producono anche diversi estratti, essenze di erbe e un’ottima birra trappista.

Il Parco nazionale di Hortobágy

Nel 1999 è stato dichiarato Patrimonio Unesco anche il paesaggio culturale della Puszta di Hortobágy.

Si tratta della più ampia area produttiva ungherese, nonché della più estesa prateria rimasta in Europa centrale. Un’area protetta straordinaria e probabilmente la culla delle meraviglie naturali più belle dell’Ungheria.

Praterie saline, pascoli, steppe, foreste alluvionali e boschetti nascondono paludi e laghi in cui dimorano antiche specie animali in via di estinzione. Inoltre, è anche il luogo perfetto per conoscere l’anima più autentica dell’Ungheria: la vita dei pastori locali.

La necropoli paleocristiana di Pécs

Visitare la necropoli paleocristiana di Pécs è come fare un salto indietro nei secoli, in tempi ormai antichissimi e in cui le tombe venivano riccamente decorate. Il cimitero appartiene alla città provinciale romana di Sopianae, oggi moderna Pécs.

Ma a colpire il visitatore è anche l’arte poiché queste tombe sono impreziosite da pitture murali di eccezionale qualità raffiguranti temi cristiani. Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2000, è composta di due sezioni: la parte sotterranea dove venivano deposti i defunti e una cappella commemorativa fuori terra.

Paesaggio storico-culturale della regione vinicola di Tokaj

Il paesaggio storico-culturale della regione vinicola di Tokaj è un must in Ungheria, soprattutto per gli amanti del vino, della buona cucina e dei paesaggi bucolici. Patrimonio Unesco dal 2002, è la culla di una lunga tradizione della produzione del vino e anche il posto più indicato per ammirare vigneti, fattorie, villaggi e piccole città.

Tokay, Unesco

Fonte: Visit Hungary

Il bucolico paesaggio storico-culturale della regione vinicola di Tokaj

A impreziosire il tutto ci sono labirinti di profonde cantine in cui scoprire qualsiasi aspetto della produzione dei famosi vini Tokaj, un capolavoro dolce per le papille gustative.

Paesaggio culturale del lago di Fertő/Neusiedl

Infine, ma certamente non per importanza e bellezza, il paesaggio culturale del lago di Fertő/Neusiedl che è Patrimonio Unesco dal 2001. Una zona da inserire assolutamente nel proprio itinerario in Ungheria perché qui si respira la storia, in quanto la presenza umana conta ben otto millenni.

Tra zone umide dove svettano canneti, vigneti e villaggi tradizionali, si possono toccare con mano le pratiche agricole tradizionali e conoscere a fondo la vivace cultura locale. Il tutto sulle sponde di un magnifico lago che questo Paese divide anche con la vicina Austria.

Insomma, il viaggio più intimo che si possa fare in Ungheria è quello alla scoperta dei suoi preziosi siti Patrimoni dell’Umanità Unesco.

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A Budapest c’è una chiesa spettacolare scavata nella roccia

Pochi luoghi sono suggestivi come le chiese scavate nella roccia, e a Budapest ce n’è una davvero imperdibile. Questo gioiello rupestre si fonde con la bellezza naturale della collina di Gellért, e nelle sue vicinanze si può ammirare anche un affascinante monastero.

La storia della Chiesa nella Roccia di Budapest

Per risalire alle origini della Chiesa nella Roccia di Budapest (in ungherese: Magyarok Nagyasszonya Sziklatemplom) non bisogna andare troppo indietro nel tempo. La sua storia, infatti, è piuttosto recente. È stata edificata nel 1926 per volere dei frati allora ospitati dal convento dell’ordine di San Paolo primo eremita, i quali affidarono a Kálmán Lux il compito di costruire una piccola cappella privata che ricordasse la Grotta di Lourdes, affinché ospitasse i Monaci Paolini. Si racconta che durante le costruzioni della galleria, la roccia crollava praticamente da sola, in modo “miracoloso”, creando locali a cupola. La navata centrale della chiesa odierna fu terminata nel 1930.

Nel 1934, 150 anni dopo che Giuseppe II forzò la scomparsa dell’ordine in Ungheria, quindici monaci ritornati dall’esilio in Polonia si stabilirono all’interno della chiesa, rimanendovi per circa vent’anni, finché non furono accusati di tradimento dal regime comunista, che ne proibì il culto e murò l’ingresso dell’edificio. La chiesa e il suo monastero rimasero inaccessibili dagli anni Cinquanta fino al 27 agosto 1989, quando, in occasione della riapertura della piccola cappella, Papa Giovanni Paolo II ha benedetto il nuovo altare realizzato interamente in granito, opera di Győző Sikot.

Una chiesa che unisce Polonia e Ungheria

All’interno della chiesa scavata nel ventre della collina si possono ancora scorgere elementi che testimoniano il forte legame con la Polonia. Chi oggi visita questa gemma rupestre nella capitale ungherese non può che rimanere incantato davanti alla copia della nota Vergine Nera di Czestochowa, e alle varie opere pittoriche custodite all’interno della cappella, tra cui un dipinto dell’aquila nera polacca e uno altro raffigurante San Massimiliano Kolbe, francescano polacco che morì per aiutare i compagni di prigionia ad Auschwitz.

Nella chiesa si può inoltre ammirare una targa commemorativa su cui sono incisi i nomi dei campi di concentramento in cui furono recluse centinaia di migliaia di persone nella seconda guerra mondiale, insieme a quelli di città e scuole che diedero asilo ai rifugiati polacchi nel periodo compreso tra il 1939 ed il 1945. L’edificio sacro ospita anche una mostra speciale che comprende esempi molto rari e antichi di icone del cristianesimo orientale, unica in tutta Europa.

Dall’esterno, la chiesa si presenta come una grotta con ingresso ad arco, chiuso da una cancellata di ferro. Davanti all’entrata, una statua di Santo Stefano, realizzata in un particolare stile naïf. Dal lato opposto della roccia, si affaccia invece il monastero, sovrastato da una guglia conica, ben visibile dal Danubio. L’intero complesso è situato sulle pendici della collina  di Gellért e domina il Ponte della Libertà, situato proprio sotto di esso, visibile dal terrazzo che regala un panorama fantastico sulla città di Budapest, con una splendida sul ponte e sul fiume da un’angolazione davvero suggestiva. L’atmosfera mistica che emana questo particolare luogo di culto, unita alla bellissima veduta, offre un’eccezionale e imperdibile esperienza.

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Un viaggio nel tempo nella magica Ungheria

L’Ungheria punta sulla cultura e porta avanti l’ambizioso progetto NÖF (National Heritage Protection and Development Program) per la rivalutazione dei siti storici che impreziosiscono il suo affascinante territorio.

Infatti, vanta una vasta ricchezza culturale e storica con oltre duemila edifici di spicco tra chiese, palazzi e dimore reali e, dal 2020, prosegue la ristrutturazione di 17 castelli e 12 fortezze che rappresentano a loro volta l’immenso patrimonio del Paese  e che attraggono, ogni anno, migliaia di turisti e appassionati d’arte.

Il programma di sviluppo e salvaguardia prevede il restauro di 30 edifici, rinnovati seguendo gli stili delle varie epoche per far rivivere la realtà storica a chi è alla ricerca di un’occasione di crescita culturale grazie a mostre esperienziali, programmi interattivi e visite guidate.

Ma non soltanto.

L’obiettivo è anche quello di raccontare, mediante le esposizioni e le visite guidate personalizzate, la storia delle famiglie che hanno costruito i castelli ungheresi, come i Grassalkovich, gli Esterházy o i Festetics.

Budapest, la tappa da non perdere

Tappa immancabile è senza dubbio la capitale, Budapest, perfetta per conoscere da vicino la storia della nazione, a partire dall’iconico Castello di Buda, Patrimonio UNESCO, ex residenza reale e oggi uno dei centri culturali più grandi della città.

Simbolo indiscusso, la domina dalla cima del colle Várhegy, e ospita la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo di Storia di Budapest e la Biblioteca Nazionale.

In particolare, la Galleria permette di ammirare le opere di artisti ungheresi dal Medioevo ai nostri giorni con un focus sulle collezioni del Trecento e del Quattrocento e sulle pitture del Romanticismo nazionale; il Museo, invece, ripercorre la storia cittadina dalla Preistoria all’epoca moderna, e la Biblioteca custodisce la collezione privata di oltre 15000 libri e manoscritti regalata nell’Ottocento da Ferenc Széchényi.

Ancora, da non perdere è la Sala di Santo Stefano, il primo importante progetto di restauro avviato dal Programma Hauszmann.
Dopo essere stata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, la Sala è stata rivisitata in stile contemporaneo grazie al lavoro degli artigiani del Paese che hanno saputo eseguire l’opera di restauro seguendo le planimetrie iniziali, i disegni e le fotografie sopravvissute, e ricreare,  così, gli interni decorati con l’utilizzo dei materiali originali.

I castelli reali delle nobili famiglie ungheresi

A soli 30 chilometri dalla Capitale, risplende di nuovo uno dei più bei castelli barocchi d’Ungheria: il Castello Reale di Grassalkovich a Gödöllő, famoso per essere stato donato alla Principessa Sissy e Francesco Giuseppe per la loro incoronazione.

Il progetto di ristrutturazione ha permesso di dare una nuova vita all’edificio che oggi fa da sfondo a una mostra permanente e invita i turisti a immergersi nelle opere e nelle sale del castello che testimoniano la sua storia, come le suite e il teatro classico.
I motivi per visitarlo sono tanti, tra cui il parco che abbraccia le mura in una distesa di prati verdi e disegni florali per un’immagine ancora più romantica.

Sulle rive del lago Öreg a Tata, anche il Castello di Esterházy, in stile tardo barocco, ha ritrovato la sua antica bellezza.
Ristrutturato nel 2020, l’interno originale del palazzo rivela l’architettura passata e rievoca i giorni in cui i membri della famiglia Esterházy ne percorrevano i corridoi.
In passato, ha visto importanti eventi diplomatici, tra cui il trattato di pace di Schönbrunn firmato da Napoleone, mentre oggi accoglie la mostra interattiva intitolata “L’isola della pace” che narra la vita quotidiana e l’importanza della nobile famiglia a livello internazionale.

Infine, il palazzo Dég Festetics, a un’ora d’auto da Budapest, è uno dei primi castelli neoclassici ungheresi edificato tra il 1810 e il 1815 su commissione di Antal Festetics, e  presenta il più grande giardino all’inglese del Paese con alberi secolari, piante rare e i corsi d’acqua a serpentina che lo hanno reso popolare per le riprese cinematografiche.

Da vedere, un’esposizione al piano terra che ripercorre la storia della famiglia Festetics, lo stile di vita, le vacanze, con particolare attenzione alla biografia.
Le sale al piano superiore, invece, sono incentrate sui collegamenti della famiglia con il movimento massonico ungherese sulla base di fonti e manufatti autentici.

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Tour alla scoperta dei gioielli più belli della Mitteleuropa: Praga, Budapest, Bratislava e Vienna

Avete mai sentito parlare della Mitteleuropa? Sicuramente sì perché in realtà è solo uno dei vari nomi con cui si identifica l’Europa centrale, una zona del nostro continente che nasconde vere e proprie destinazioni di pregio.

Ne sono un esempio le città di Praga, Budapest, Bratislava e Vienna che si possono tranquillamente scoprire grazie a un tour organizzato da Caldana Europe Travel, un grande e dinamico tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati in Italia e in Europa per famiglie, coppie, single e grandi gruppi.

A tempo di Valzer sul Danubio, il fiume che attraversa la Mitteleuropa

Una delle altre maniere con cui viene chiamata la Mitteleuropa è Europa danubiana. E no, non è un caso. Questo incredibile fiume, con la sua lunghezza di 2.860 km, è il secondo corso d’acqua più lungo del continente, nonché il fiume navigabile più lungo dell’Unione europea.

Passa attraverso numerosi Paesi, tra cui quelli che riguardano le quattro splendide Capitali di questa zona: Praga, Budapest, Bratislava e Vienna. Grazie al tour organizzato da Caldana Europe Travel, è quindi possibile godere dei suoi lussureggianti e imperdibili panorami, così come andare alla scoperta di tutti i preziosi siti che conservano gelosamente queste eleganti città.

Partendo dalla città definita magica, Praga, e seguendo il ritmo di questo enorme fiume, si corre alla scoperta di angoli che sembrano usciti direttamente da una fiaba. Uno di questi è il Castello Hradcany, un maniero pieno di tesori d’arte e simboli della storia praghese. Poi ancora la Cattedrale di San Vito, il Palazzo Reale, la Chiesa romanica di San Giorgio e il Vicolo d’Oro.

Praga - Orologio astronomico medievale

Fonte: Caldana Europe Travel

Praga – Orologio Astronomico medievale

Il viaggio a Praga continua alla volta della Città Vecchia, cuore storico della capitale, dove svettano incredibili tesori come la Torre con il celebre Orologio Astronomico medievale, la Chiesa barocca di San Nicola e la Chiesa di Santa Maria di Tyn.

Praga, oltre a essere conosciuta come la Città Magica, è anche nota come la Città d’Oro e la Città delle 100 Torri. Si tratta perciò di un luogo dal fascino inimitabile, tanto che Caldana Europe Travel ha deciso di dedicarle un tour speciale per scovare tutti i suoi più preziosi segreti.

Praga - Ponte Carlo

Fonte: Caldana Europe Travel

Praga – Ponte Carlo

Cinque profondi giorni che portano di fronte a tutto il meglio di questa città a partire dai suoi siti più imponenti, come quelli che vi abbiamo descritto sopra ai quali si aggiungono Mala Strana, la “Città Piccola”, cuore del Barocco boemo con tutte le sue meraviglie, la suggestiva Isola di Kampa e un altro grande simbolo di Praga: il Ponte Carlo, che da sette secoli collega la Città Vecchia e la Città Piccola.

Poi ancora l’antico Quartiere Ebraico che, senza ombra di dubbio, è uno dei più interessanti della Capitale e la Città Nuova, zona in cui si innalzano in cielo alcuni tra i più bei palazzi di Praga e importanti piazze, come quella di San Venceslao.

Bratislava

Fonte: Caldana Europe Travel

Bratislava

A seguito del pernottamento, la tappa in cui attraccare è Bratislava, meravigliosa capitale che si specchia sulle rive del Danubio. Imperdibile una visita del centro città dove si innalzano fieri edifici storici di pregevole bellezza come il Duomo di San Martino, il Palazzo del Primate e la Chiesa dei Francescani.

Budapest

Fonte: Caldana Europe Travel

Budapest

Poi ancora Budapest, capitale dalla doppia anima e vera e propria Regina del Danubio. La giornata inizia a Pest, zona moderna della città situata sulla riva sinistra di questo affascinante fiume. Qui a conquistare il visitatore sono la solenne Piazza degli Eroi, il Parco Civico, l’elegante Viale Andrassy, la Basilica di Santo Stefano, la Sinagoga e il Parlamento.

Previste delle visite anche presso la zona della raffinata Via Vaci e del pittoresco Mercato Coperto che sfoggia un tetto in maioliche colorate.

Nel pomeriggio direzione Buda, la parte più antica della città, sulla riva destra del Danubio. Da queste parti si viene completamente immersi da scenografie spettacolari e da atmosfere che ricordano altri tempi. Il tutto inerpicandosi tra case colorate che si fanno spazio nel quartiere del Palazzo Reale, il quale ospita anche l’antica Chiesa gotica di Matyas, la Piazza della Santissima Trinità ed il Bastione dei Pescatori. E per terminare in bellezza la visita di questa città da sogno c’è anche la possibilità di partecipare a una vera e propria crociera sul Danubio, una di quelle esperienze che vale la pena fare almeno una volta nella vita.

Vienna - Monumento a Mozart

Fonte: Caldana Europe Travel

Vienna – Monumento a Mozart

Poi Vienna, con il suo maestoso centro storico dove a lasciare a bocca aperta sono la Chiesa degli Agostiniani e l’imponente Palazzo della Hofburg.

Il tour prosegue alla volta di Piazza degli Eroi per poi arrivare al Viale del Graben, dove ancora è possibile gustare le prelibatezze di Demel, la pasticceria preferita dalla principessa Sissi. Subito dopo arrivo al Duomo gotico di Santo Stefano, che senza ombra di dubbio lascia esterrefatti.

L’itinerario su Vienna non è di certo finito qui: si ha l’opportunità di ritrovarsi al cospetto di luoghi ed edifici con i quali l’Impero asburgico ha voluto rappresentare la sua magnificenza. Ne sono degli esempi l’Opera, il Parlamento, il Municipio, e la Chiesa Votiva.

Non manca la possibilità di tuffarsi nell’anima moderna di questa città presso l’Hundertwasser, e visitare le meraviglie del Palazzo del Belvedere e del Palazzo del Principe Eugenio di Savoia.

La visita della capitale austriaca si chiude in grande stile: si va alla scoperta del Castello di Schönbrunn, grandiosa residenza estiva della famiglia imperiale che conta oltre 1400 stanze. Grazie a questo ci si sentirà parte della vita quotidiana alla corte degli Asburgo: come un sogno che si avvera.

Lubiana

Fonte: Caldana Europe Travel

Lubiana

E per rendere il tour più speciale che mai, sulla via del ritorno sosta a Lubiana, spettacolare capitale della Slovenia che si distingue per essere particolarmente frizzante e piena di eventi culturali.

I luoghi di Sissi nella Mitteleuropa

L’Imperatrice Sissi, il cui nome per intero era Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nella Mitteleuropa ha lasciato moltissime delle sue tracce.

Grazie a questi tour, quindi, è possibile andare a conoscere alcuni dei suoi posti del cuore, come quelli in cui lei ha fatto la storia.

Cresciuta piuttosto libera da vincoli sociali e di comportamento imposti alla nobiltà mitteleuropea del XIX secolo, è ancora oggi un vero e proprio simbolo della monarchia asburgica.

Vienna - Palazzo Hofburg

Fonte: Caldana Europe Travel

Vienna – Palazzo Hofburg

Sissi arrivò in Austria dopo essersi sposata con Francesco Giuseppe all’età di 17 anni e qui, come è possibile immaginare, sono tanti i siti  in cui camminare sulle sue orme. Vienna, per esempio, è uno di questi: ci sono le sue due maestose residenze chiamate la Reggia di Schönbrunn e il Palazzo Hofburg. Ma la verità è che in questa magica capitale tutto parla di lei.

Stando ai documenti, la bella Imperatrice era follemente innamorata dell’Ungheria, di cui divenne anche Regina nel 1867. Il luogo in cui ritrovare Sissi a Budapest è il Castello di Buda, una meraviglia ben visibile praticamente da tutta la città e visitabile ancora oggi.

Inoltre, una delle residenze preferite dell’imperatrice Sissi si trova a pochi chilometri da qui ed è il castello di Gödöllő, costruito nel XVIII secolo e donato dal popolo ungherese all’Imperatore e alla Regina come regalo di nozze.

Le meraviglie storiche più maestose della Mitteleuropa

Come si è potuto percepire dalle righe precedenti, la Mitteleuropa è una zona evocativa, affascinante, a tratti nostalgica, che si identifica nell’ambiente e nella tradizione culturale dell’Impero Asburgico.

Sono perciò tantissimi i palazzi, i castelli e i luoghi storici maestosi che si possono incontrare lungo il cammino.

I protagonisti del Rinascimento praghese, per esempio, furono Ferdinando I d’Asburgo, che fece costruire il Palazzo del Belvedere e i relativi e più che eccezionali giardini all’italiana, e Rodolfo II d’Asburgo, che trasferì la sua corte da Vienna a Praga rendendola una delle più raffinate, ricche e rinomate città nel continente europeo.

Gli Asburgo sono parte integrante anche di Bratislava e del suo sontuoso Castello, un imponente complesso che è stato ricostruito più volte nel corso dei secoli. Una prima e importante ricostruzione diede a questa incredibile architettura un tocco rinascimentale, seguito poi da modifiche barocche ai tempi di Maria Teresa d’Austria che lo resero una fortezza inespugnabile a residenza regale.

Budapest - Sede del Parlamento Ungherese

Fonte: Caldana Europe Travel

Budapest – Sede del Parlamento Ungherese

Budapest è la perfetta definizione di città imperiale e da non perdere da queste parti, oltre a quello di cui vi abbiamo parlato sopra, è Piazza degli Eroi. Essa possiede il Monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria alla fine del IX secolo ed altre statue in piedi che raccontano la Storia del Paese.

Quando il monumento fu costruito in origine, la spettacolare Ungheria era parte dell’Impero austriaco e le ultime cinque statue sulla sinistra del colonnato erano riservate ai membri regnanti della dinastia Asburgo. Anche se, è bene sapere, esso fu danneggiato nel corso della Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito, ma le statue dei membri della famiglia Asburgo vennero rimpiazzate con le attuali figure.

A Vienna i luoghi imperiali sono pressoché infiniti. Oltre alla Reggia di Schönbrunn. ovvero l’ex residenza estiva degli Asburgo, e il complesso dell’Hofburg che si estende per 240.000 metri quadrati ed è formato da 18 ali, 19 cortili e 2.600 stanze, ci sono anche i sontuosi ed eleganti Palazzi del Ring dove dimorarono l’arciduca Ludwig Viktor, in un palazzo in Schwarzenbergplatz, e l’arciduca Guglielmo con il suo magnifico palazzo sul Parkring.

Poi ancora la magica Chiesa degli Agostiniani dove si sposarono, tra gli altri, l’imperatore Francesco Giuseppe e Sissi, nel 1854, e in cui sono sepolti 54 cuori di membri della famiglia imperiale.

Insomma, i tour targati Caldana Europe Travel consentono di fare una vera e propria immersione nell’anima della Mitteleuropa, scoprendo non solo delle vere e proprie città-gioiello, ma anche i panorami più autentici del Danubio, i luoghi del cuore della Principessa Sissi e alcune delle più incredibili architetture imperiali che impreziosiscono il nostro continente.

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Il fascino romantico del lago Balaton, nel cuore dell’Ungheria

Ogni anno, migliaia di persone si riversano sulle sponde del più grande lago dell’Europa centrale. Grazie alla sua splendida varietà paesaggistica e alla vivace vita culturale che lo circonda, il lago Balaton è un’attrazione imperdibile in ogni stagione. Particolarmente in estate, quando si trasforma in una vera e propria meta balneare, tanto da essere stato soprannominato ‘il mare degli ungheresi’. Circondato da dolci colline punteggiate da vigneti, castelli e monasteri in rovina, villaggi rurali e località rinomate, questo gioiello d’acqua dolce offre, oltre a bagni e relax per famiglie, una miriade di paesaggi, cultura e storia da esplorare, ma anche divertimento sfrenato per chi ama la vita notturna.

Dalle spiagge per famiglie e giovani alle escursioni a piedi o in bici

Si può incontrare il Balaton a circa 100 chilometri a sudovest di Budapest, incastonato proprio al centro della regione del Transdanubio. Ha una superficie di quasi 600 chilometri quadrati, le sue acque raggiungono appena i 3 metri di profondità e in estate si scaldano rapidamente, arrivando a toccare e superare i 25 gradi. Ragion per cui le sue rive vengono prese d’assalto da molti bagnanti durante l’alta stagione turistica, che si estende da giugno fino alla fine di agosto.

La sponda meridionale, con le sue spiagge sabbiose, è ideale per le famiglie con bambini, ma anche per i giovani in cerca di divertimento. In particolare, Siófok è considerata la Rimini del Balaton, rinomata per la vivace vita notturna, che si concentra principalmente lungo la Passeggiata Petőfi, dove si affacciano diverse discoteche, bar e night club.

Chi ama andare in barca a vela o fare escursioni, può invece optare per la riva settentrionale, con l’acqua più profonda, colli vulcanici e i tesori naturali del bacino di Káli e del Parco Nazionale delle Alture del Balaton. Tutta la bellezza del lago più grande d’Europa si può esplorare anche in bicicletta, usufruendo del programma BalatonBike365, con mille chilometri di piste ciclabili segnalate, servizi turistici ad hoc, tour tematici, postazioni self service e punti di assistenza ciclistica ben attrezzati, oltre a un sito web con tutte le informazioni per pianificare il viaggio.

Rilassarsi nel lago termale più grande del mondo

All’estremità occidentale del lago Balaton, fin dall’epoca romana si può godere delle proprietà terapeutiche di un altro luogo dove la natura regala benefici esclusivi: l’Hévíz, il lago termale naturale più grande del mondo. Situato a pochi chilometri dalla città costiera di Keszthely, è alimentato da una sorgente contenente zolfo e sostanze minerali, la cui abbondante portata d’acqua fa sì che nell’arco di 72 ore vi sia un completo ricambio. D’inverno, la temperatura oscilla tra i 23 e i 25°C, mentre d’estate raggiunge anche i 33-36°C. Le sue acque sulfuree curative sono, inoltre, in continuo movimento, da sinistra a destra e dal basso verso l’alto, così che si ha la costante sensazione di essere massaggiati mentre si è a mollo.

Sulla costa nord del Balaton, ci si imbatte invece nella elegante cittadina termale di Balatonfüred, rinomata località turistica ungherese, e famoso luogo di cura e relax già dai tempi dell’impero austro-ungarico. Anche questo luogo è conosciuto per le virtù curative della sua acqua, definita “miracolosa”.

Tra vigneti, festival e monumenti eccezionali

Al culmine del breve tragitto in auto di 70 minuti da Budapest, è impossibile non notare i vigneti ondulati delle pendici settentrionali del Balaton. I vini di questa regione possono essere degustati in diverse cantine, molte delle quali offrono una splendida vista sul lago stesso. I panorami più spettacolari si possono ammirare dalla montagna vulcanica Badacsony, il cui vino è una vera leggenda, grazie al terreno che contiene resti di pietra vulcanica, al clima protetto e ai raggi che si specchiano nell’acqua del lago raddoppiando il potere riscaldante del sole.

A Zamárdi, sulle sponde meridionali del lago Balaton, prende invece vita, dal 2007, il Balaton Sound, diventato uno dei più grandi festival di musica elettronica all’aperto d’Europa, che ogni anno, a fine giugno, attira migliaia di spettatori.

Chi preferisce fare un viaggio indietro nel tempo, può visitare il Castello di Sümeg, arroccato su una collina solitaria di 270 metri nella parte occidentale dei Monti Bakony, che domina il lago dal suo alto punto di osservazione fin dal XIII secolo. Altrettanto imperdibile è una visita al Palazzo Festetics, gioiello barocco sulla sponda occidentale, a Keszthely, che oggi ospita il Museo Helikon.

Una tappa da non perdere è anche la penisola di Tihany, dove il tempo sembra essersi fermato. Sul promontorio più estremo, al termine di una piacevole passeggiata, si viene accolti da uno dei simboli del Balaton: l’affascinante Abbazia benedettina, perla barocca a due campanili. Una delle maggiori attrazioni storico-artistiche che si possono ammirare sulle sponde di questo lago ricco di sorprese.

L'Abbazia di Tihany sul lago Balaton

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L’Abbazia di Tihany, tra le attrazioni sul lago Balaton