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Carnevale di Rio de Janeiro 2025: le cose da sapere sullo show più bello del mondo

Il Carnevale di Rio de Janeiro è uno degli spettacoli più belli al mondo e chiunque sogna di potervi partecipare almeno una volta nella vita. C’è adrenalina nell’aria, divertimento, aspettativa: il pubblico, composto da un alto numero di spettatori che hanno acquistato il biglietto anche un anno prima, attendono in fermento l’inizio dell’evento dove ogni parte della sfilata è un turbinio di colori, musica e movimenti coinvolgenti.

Dentro il Carnevale di Rio c’è tutto lo spirito del Brasile, le tradizioni di un popolo che hanno trovato una nuova espressione dopo periodi difficili, tra schiavitù e colonialismo, diventando parte integrante dell’identità culturale del Paese. Il Carnevale non è solo un festival, ma anche una vera e propria competizione tra le oltre 200 scuole di samba che si contendono il titolo di campione.

Il tutto durante la parata al Sambodromo, una struttura imponente costruita appositamente per ospitare questo grandioso evento del quale vi racconteremo ogni dettaglio, e tra le strade della città.

Storia del Carnevale a Rio de Janeiro

Per conoscere la storia del Carnevale di Rio dobbiamo tornare indietro alla prima metà del 1700, quando gli immigrati portoghesi provenienti dalle Azzorre, da Madeira e da Capo Verde portarono il festival di Entrudo (che significa Carnevale) sulle strade del Brasile. Se inizialmente i partecipanti si lanciavano l’un sull’altro farina, secchi d’acqua, fango, sabbia e cibo, ben presto si trasformò in una manifestazione più organizzata, soprattutto grazie alla partecipazione degli aristocratici che si unirono ai festeggiamenti introducendo l’uso di maschere, costumi elaborati e musica.

Ben presto si passò dai balli in maschera tipicamente europei alle sfilate in strada con carri trainati da cavalli e bande militari, fino alla partecipazione delle classi lavoratrici che si appropriarono del festival per esprimere il loro desiderio di libertà e il loro disappunto nei confronti del governo. Un dettaglio interessante da sottolineare è che, per tutto questo tempo, la musica principale non era la samba, ma la polka e il valzer.

Per l’introduzione della samba, oggi protagonista principale del Carnevale a Rio, bisognerà aspettare il 1917 quando i popoli africani arrivati sulle coste del Brasile durante la tratta degli schiavi diedero vita a una nuova comunità afro-brasiliana. Dal ritmo contagioso, questo genere musicale entrò a far parte dell’identità stessa del Paese: artisti, compositori e ballerini si unirono per formare associazioni e scuole, le stesse che vedrete esibirsi al Sambodromo, la struttura costruita nel 1984 per ospitare le scuole e i visitatori e che sancì definitivamente il successo del Carnevale come spettacolo più bello del mondo.

Carnevale Rio

Fonte: iStock

Scuola di samba si esibisce al Sambodromo durante il Carnevale

Date del Carnevale a Rio 2025

Il Carnevale di Rio comincia il 28 febbraio e termina l’8 marzo. La scelta delle date coincide con l’origine religiosa dell’evento che prevede di festeggiare fino al Mercoledì delle Ceneri, giorno d’inizio della Quaresima, caratterizzata dall’astinenza dai piaceri mondani e dal digiuno per i cristiani di tutto il mondo.

Al Sambodromo, le esibizioni si suddividono in tre slot: il 28 febbraio e il 1 marzo si esibiscono i primi gruppi, il 2, 3 e 4 marzo i gruppi speciali e l’8 marzo i campioni.

Eventi 2025 del Carnevale di Rio de Janeiro

Il Carnevale in Brasile organizzato a Rio de Janeiro fa sognare a occhi aperti milioni di persone con le sue atmosfere allegre e colorate. Gli eventi organizzati sono tanti, dalla famosa competizione del Sambodromo ai blocos, le feste organizzate nei diversi quartieri della città.

La parata delle scuole di samba al Sambodromo

L’epicentro del Carnevale di Rio è il Sambodromo, lo stadio progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e completato nel 1984, che può ospitare fino a 100.000 persone. Durante le grandi sfilate, è questo il luogo ideale dove ammirare dalla tribuna i carri, gli artisti e farsi trasportare dalle coinvolgenti percussioni suonate dai musicisti che accompagnano le scuole di samba.

Seppur non sia il modo più economico per fare esperienza del Carnevale in Brasile, ne vale veramente la pena. Qui vedrete le elaborate performance, con ballerini, musica e giganteschi carri allegorici, preparate dalle scuola di samba durante l’anno precedente. L’obiettivo della sfilata è offrire alle scuole l’opportunità di dimostrare tutto il loro talento.

Per farlo devono scegliere un tema per il Carnevale e comporre una canzone che ne rifletta magnificamente il significato. Il tema verrà poi espresso principalmente attraverso la danza e la musica.

I blocos, party per le strade di Rio

I blocos rappresentano lo spirito della città e possono svolgersi letteralmente dovunque, interpretando qualsiasi ritmo musicale attraverso la samba, dal rock al funk, fino al jazz. Sono vere e proprie feste di strada gratuite, oltre che uno spazio di grande creatività, dove la musica viene suonata sia con strumenti che attraverso gli altoparlanti.

Tenete a mente una cosa: partecipare a tutti i blocos è praticamente impossibile! Ci sono oltre 453 blocos al Carnevale di Rio de Janeiro, elencati per comodità nel sito ufficiale del Carnevale, che potete sfogliare per scegliere i vostri preferiti. Tra i più belli citiamo il Bloco das Carmelitas, il Corda da Bola Preta, il Bloco do Sargento Pimenta, noto anche come Beatles Bloco, dove le persone si vestono e si comportano come in “All You Need Is Love”.

Benché ogni quartiere vanti un proprio bloco, le due località più popolari sono Ipanema e Copacabana, famosa per la sua spiaggia leggendaria. I blocos sono una parte fondamentale del Carnevale a Rio perché rappresentano uno spazio in grado di riunire persone di ogni genere, nazionalità e classe in modo davvero magico.

Blocos Carnevale Rio

Fonte: iStock

Blocos al Carnevale di Rio

Il ballo esclusivo al Copacabana Palace Ball

Se i blocos sono gratuiti e inclusivi, il Copa Ball, al contrario, è il party più esclusivo del Carnevale. Quello organizzato al Copacabana Palace Hotel, oggi Belmond Copacabana, è il ballo più glamour e famoso di Rio, dove la lista degli invitati comprende politici, mondani e musicisti che prima di entrare percorrono il tappeto rosso davanti a una folla di paparazzi e gente del posto.

Ogni anno, l’hotel viene decorato con un tema diverso che rappresenta quello principale del carnevale. Tra abiti e costumi lussuosi e i design dei saloni dell’hotel, l’atmosfera diventa davvero magica e surreale. Quest’anno, il Copa Ball si terrà il 1 marzo e, per parteciparvi, non è necessario un invito formale, ma l’acquisto di un biglietto dove il più economico costa ben 998 dollari.

Chi riesce a parteciparvi, inoltre, deve seguire un dress code ben preciso dove la parola chiave principale è lusso: gli uomini devono indossare esclusivamente abiti formali con cravatta nera, mentre le donne possono indossare un abito da gala.

Biglietti del Carnevale a Rio

Una cosa è certa: i biglietti per il Carnevale di Rio vanno letteralmente a ruba e molti li acquistano con mesi e mesi di anticipo. Tuttavia, sul sito ufficiale, dove è consigliato acquistarli, si possono trovare dei biglietti anche un mese prima, seppur quelli più economici rischiano di essere sold out.

I prezzi dei biglietti variano in base alla tribuna scelta e alle esibizioni. Ci sono cinque opzioni, Grandstands, Allocated Chairs, Front Box, Covered Box e Folia Tropical. Queste sono le differenze principali:

  • Grandstands: questo è il pacchetto di biglietti più economico per il Sambodromo perché prevede posti a sedere sulle tribune non numerati né assegnati, a eccezione del Settore 9, il Settore delle Stelle, che offre maggiore comfort e spazio e costa di più. I prezzi variano tra i 120 e i 500 dollari;
  • Allocated Chairs: questi sono i posti a sedere assegnati, disponibili solo nel Settore 12 dello Sambodromo. Il settore è organizzato come un teatro all’aperto con file di sedie rivolte verso la sfilata. I prezzi variano tra i 130 e i 164 dollari;
  • Front Box: questa è considerata la posizione migliore dalla quale assistere alla parata perché situata a livello del suolo, vicino alla pista, in quattro file di palchi da A a D, con una capacità di sei persone per ogni palco. Offrono un’esperienza meno affollata e il Settore 9 è raccomandato per la sua migliore struttura e la vicinanza agli accessi per il trasferimento. I prezzi variano tra i 604 e i 1194 dollari;
  • Covered Box: queste sono le cabine coperte che offrono una vista privilegiata e garantiscono il massimo comfort, dal divano a U con sedute imbottite alle prese elettriche per ricaricare il cellulare. I prezzi variano tra i 404 ai 1084 dollari;
  • Folia Tropical: Folia è ideale per le persone che amano festeggiare e vogliono godersi la sfilata divertendosi allo stesso tempo. Offre open bar, buffet, DJ, spettacoli e trasferimenti andata e ritorno allo Sambodromo da Leblon e Barra da Tijuca. Con una capacità di 800 persone, i biglietti costano 714 dollari.

Come raggiungere il Carnevale di Rio de Janeiro

Si può raggiungere Rio de Janeiro dai principali aeroporti italiani: da Roma, per esempio, è possibile volare con ITA Airways acquistando un biglietto di 700-800 euro andata e ritorno, da Milano, invece, i biglietti costano tra i 700 e i 1300 euro in base al numero degli scali.

Una volta arrivati a Rio, se avete acquistato i biglietti per il Sambodromo, potete raggiungere l’arena in diversi modi: con i taxi autorizzati, che vi accompagneranno al settore di riferimento, con i transfer privati, o con la metropolitana. In alcuni biglietti è inclusa anche la corsa in metropolitana.

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Percorre la foresta amazzonica in bicicletta. Il viaggio impossibile rivive 45 anni dopo

Come tutte le favole anche questa comincia con c’era una volta. Era il 1978, infatti, quando l’infermiera neozelandese Louise Juliet Sutherland, all’età di 52 anni, scelse di avventurarsi nella sua missione impossibile: attraversare la foresta amazzonica da sola in sella alla sua bici.

Una traversata tutt’altro che facile, fatta di ambienti ostili, strade mai percorse e isolamento totale, che ha segnato la storia dei viaggi in bicicletta, e non solo, due volte. La prima, nel 1978, e la seconda, oggi, grazie all’impresa del medico veronese Alberto Vaona che riportando alla luce la storia di Louise Juliet Sutherland, che oggi rivive nel libro Il Viaggio impossibile edito da Ediciclo Editore, ha scelto di calcare le sue orme pedalando per oltre 2.000 km sulla Transamazonica.

Il viaggio impossibile: intervista ad Alberto Vaona

Sono due le storie che si intrecciano in questa fiaba contemporanea dai lineamenti incantati. La prima è quella di Louise Juliet Sutherland, forse dimenticata, sicuramente poco conosciuta, l’infermiera cinquantenne di origine neozelandese che nel 1978 partì da Londra per atterrare in Brasile con un solo e unico obiettivo: compiere un’impresa epica, l’unica che ancora oggi porta la firma di una donna.

In sella alla sua bici Peugeot nuova di zecca, con due borsette attaccate al portapacchi e una scorta di latte condensato, l’infermiera compì il suo viaggio impossibile tracciandone la memoria in un libro. Un testo che, di recente, è stato ritrovato proprio da Alberto Vaona, il secondo protagonista di questa storia.

Louise Juliet Sutherland

Fonte: Ufficio Stampa Ediciclo Editore

Louise Juliet Sutherland e il suo Viaggio Impossibile tradotto da Alberto Vaona

Il medico veronese, classe 1975, durante un viaggio a Lima in Perù, sorvolò la foresta amazzonica e ne rimase incantato. Da lì cominciò la sua personale ricerca per trovare un modo per attraversare la regione in bicicletta. Fu proprio allora che fece la conoscenza di una storia di emancipazione e coraggio, quella di Louise Sutherland.

Nel 2023 Alberto Vaona ha ripercorso in bicicletta quella stessa foresta, ricalcando le orme percorse negli anni ’70 dall’infermiera neozelandese anche grazie agli appunti ricevuti dalla fsuaamiglia. Quest’anno, invece, ha tradotto il testo della Sutherland, pubblicato nel novembre del 2024 da Ediciclo Editore, per raccontare Il viaggio impossibile corredato da fotografie di ieri e di oggi.

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Il viaggio impossibile

. La prima traversata a pedali della foresta amazzonica di un’avventurosa cinquantenne

Ciao Alberto, ci parli un po’ di te?
Sono nato 49 anni fa a Verona dove sono cresciuto e vivo da sempre perché come fa dire Shakespeare a Romeo “Non c’è mondo fuori dalle mura di Verona.” In realtà di mondo ne ho trovato parecchio là fuori e il mio modo di esplorarlo è in bici, la mia grande passione. A Verona esercito la professione di medico e mi occupo in particolare di telemedicina, settore di cui ho cominciato ad occuparmi proprio al fine di poter continuare a viaggiare in bici ma al contempo poter lavorare

A che età hai scoperto la passione per la bicicletta e quando, invece, hai iniziato a viaggiare pedalando?
L’esplorazione in bici è sempre stata una mia fissa: da bambino eludevo la sorveglianza dei miei genitori e fuggivo ad esplorare le vie del quartiere…poi le colline di Verona per sentieri in bici e a 16 anni avevo già fondato la mia “agenzia” con l’amico Federico: l’Alberico viaggi. Il primo grande viaggio intercontinentale a 33 anni, 4 mesi in solitaria sulla Ruta 40 nella Patagonia argentina, il mio primo amore, quello che non si scorda mai.

Parliamo de “Il viaggio impossibile’’. Come sei venuto a conoscenza della storia di Louise Juliet Sutherland? E come è nata l’esigenza di ripercorrere le sue orme?                                                                                          Nel 2010 viaggiavo su un aereo per Lima, dove avrei iniziato la Lima Buenos Aires in bici. L’aereo volava sopra la grande foresta e dall’alto di notte vedevo i fulmini che illuminavano
là sotto le sagome degli alberi a perdita d’occhio nel buio più completo. In quel momento mi chiedevo se attraversare la foresta in bici fosse possibile. Una volta tornato a casa mi misi in testa di farlo e per prima cosa cercai se qualcuno lo aveva già fatto. E mi imbattei in “The impossible ride” della Sutherland che riuscii a recuperare in Amazon UK in una delle ormai introvabili copie autografate da Louise con “Best wishes”… quasi una dedica personalizzata.

Il viaggio nella Foresta Amazzonica di Louise Juliet Sutherland

Fonte: Ufficio Stampa Ediciclo Editore

Appunti e fotografie della traversata nella Foresta Amazzonica di Louise Juliet Sutherland

Com’è stato, invece, il tuo “Viaggio impossibile” e quali difficoltà hai incontrato?
Il libro della Sutherland lo recuperai nel 2011. Nel 2020 ero pronto a partire per rifare lo stesso percorso ma arrivò il Covid e dovetti aspettare il 2023 per riprovare. L’organizzazione è stata meticolosa e questo è stata la chiave per riuscire nell’impresa: non lasciare nulla al caso. Le difficoltà sono state legate soprattutto al clima estremamente caldo e umido mentre tra gli imprevisti – non mi si crederà – il recupero del contante: lungo tutta la Transamazzonica oggi si paga con app, ma le poche volte che non c’è il wi-fi, trovare il contante è un problema.

Qual è stato, se c’è stato, il momento più difficile della tua avventura? E quale, invece, il più bello? 
Come gruppo – viaggiavo con due compagni di viaggio – ci sono stati dei problemi che abbiamo risolto da persone adulte ma va detto anche che ci siamo uniti come gruppo proprio con questo obiettivo; quindi, ci aspettavamo che sotto pressione avremmo scricchiolato. Comunque abbiamo retto. I momenti più belli sono stati durante le notti in tenda nel cuore della foresta nel tratto più conservato. Ascoltare a notte fonda il canto di uccelli sconosciuti, simili a voci umane, alcuni vicini altri lontani, ha significato sentire che eravamo dentro la Natura, una natura misteriosa che ci parlava di noi stessi.

Ci racconti del tuo progetto IoSonoAmazzonia?
Io sono Amazzonia è lo slogan sotto cui abbiamo viaggiato: il nostro viaggio ha voluto essere una testimonianza che chi ci ha seguito ha potuto apprezzare in diretta. Abbiamo cercato di consentire a loro, un migliaio di persone, di vedere con in nostri occhi. Sul grado di deforestazione, sulle terribili violazioni dei diritti umani a cui gli indios sono sottoposti, sulle misere condizioni di vita di chi vive lungo la strada. Lo stesso libro della Sutherland nasce dall’idea di dare un contributo per migliorare il diritto alla salute delle popolazioni dell’Amazzonia (il libro è nato per finanziare il suo progetto delle Cliniche Mobili). Così anche noi abbiamo raccolto fondi per il progetto Nave della Salute di Amazonia Onlus.

20 paesi visitati in bici e la traversata della Foresta Amazzonica: quali sono i tuoi prossimi progetti?
Vorrei tornare in Amazzonia. Da Humaità, dove inizia il cul di sacco della Transamazzonica, parte la BR319, una strada non asfaltata che si dirige a nord verso Manaus e oltre e che attraversa molti parchi nazionali. Se la BR230, la Rodovia Transamazzonica, dimostra la distruzione della foresta causata dall’essere umano, la BR319 dovrebbe dimostrare invece la bellezza della foresta vergine… Il governo brasiliano ha espresso l’intenzione di asfaltarla. Vorrei percorrerla prima che arrivi l’asfalto perché con l’asfalto arriva la distruzione. E vorrei immergermi ancora una volta in quella natura “madre” che di notte ho ascoltato sussurrarmi delicatamente “messaggi misteriosi che parlavano di me”.

Fonte: Ufficio Stampa Ediciclo Editore

Alcune fotografie di Louise Juliet Sutherland contenute nel libro Il viaggio Impossibile
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Cosa vedere a Curitiba, meravigliosa Capitale ecologica del Brasile

Nel Sud del Brasile, nello Stato del Paraná, si trova una città considerata un vero e proprio gioiello ecologico. Stiamo parlando di Curitiba, una meta ancora poco battuta dal turismo di massa, ma che vanta un’alta qualità della vita e paesaggi bellissimi dove i viaggiatori possono godersi il mare e la natura. La sua popolazione, composta da residenti non solo di origine brasiliana, ma anche italiana, polacca, ebraica e giapponese, si impegna per contribuire all’obiettivo comune perseguito dagli anni ’70: rendere Curitiba una città sostenibile.

Quello che troverete visitandola, infatti, sarà uno scenario composto da spazi verdi curati, giardini botanici, un centro storico perfettamente conservato e architetture che strizzano l’occhio alle innovazioni del futuro. Le cose da fare e da vedere sono diverse e soddisfano sia chi è interessato alla storia e alla cultura che a tutti coloro che preferiscono un turismo attivo tra surf ed escursioni nei parchi dell’entroterra, raggiungibili facilmente da Curitiba.

Il Jardim Botânico

Vi basterà visitare il Jardim Botânico per capire il perché Lonely Planet abbia scelto di inserire Curitiba nella lista dei Best in Travel 2025. Quest’oasi naturale situata nel cuore della città è uno dei suoi simboli, oltre che uno dei luoghi più visitati. Si tratta di un giardino botanico di 245.000 metri quadrati custode di un’ampia varietà di piante, dagli alberi e fiori alle piante acquatiche e ai cactus, con le bromeliacee come attrazione principale. Il luogo più emblematico del giardino è l’Estufa, una serra realizzata in metallo e vetro che contiene alcune delle piante tropicali più belle. Dietro la serra, invece, troverete uno spazio coperto con un caffè e una mostra di piante.

Gli edifici storici di Largo da Ordem

Curitiba è un mix di storia e modernità. Prima di scoprire le architetture innovative che le hanno valso la nomea di Capitale ecologica del Brasile, fate una passeggiata nel cuore coloniale della città. Uno dei luoghi più emblematici del centro storico è sicuramente Largo da Ordem: un insieme di strade pedonali che ospitano alcuni degli edifici più antichi della città, dalla barocca Igreja da Ordem Terceira de São Francisco das Chagas al centro culturale Curitiba Memorial.

Alla fine di Largo da Ordem troverete Praça Garibaldi, insieme ad altre antiche dimore, all’ufficio del turismo e alla Chiesa di Nossa Senhora do Rosario dos Homens Pretos. Da qui, due strade parallele salgono al Belvedere, un edificio modernista che corona il parco con le antiche rovine della chiesa di San Francisco. Se capitate in questa zona la domenica, non perdetevi il vivace mercato: la Feirinha do Largo da Ordem è il luogo perfetto per assaggiare la cucina tradizionale di Curitiba come il pão de queijo (pane al formaggio), il pastel de carne (torta di carne) e la chipa (pane di mais).

Memoriale Curitiba

Fonte: iStock

Il Memoriale di Curitiba nel centro della città

I musei, tra passato e presente

Una volta nel centro storico, prima di lasciarlo per scoprire le altre zone della città, entrate nel Museu Paranense a ingresso gratuito. Fondato nel 1876, rappresenta uno dei musei più antichi del Brasile e ospita una collezione di oltre 500.000 oggetti, che rappresentano la storia naturale e culturale dello stato del Paraná. Le collezioni sono distribuite in due edifici, quello più antico è il Palazzo São Francisco, che conserva arredi storici dei suoi primi abitanti.

Se invece amate le architetture moderniste, non perdetevi il Museu Oscar Niemeyer, progettato e intitolato al famoso architetto che progettò molti degli edifici civici di Brasília negli anni Cinquanta. La particolarità di questo museo, il cui parco circostante viene usato dagli abitanti per i loro momenti di svago e relax, è la torre a forma di occhio dipinto con figure danzanti in nero. Le sale interne ospitano collezioni di design create da artisti brasiliani e internazionali dal 1900 in poi.

Museo modernista Curitiba

Fonte: iStock

La particolare struttura del Museu Oscar Niemeyer

L’Opera House di Arame

Un altro luogo emblematico di Curitiba dal punto di vista architettonico è l’Opera House di Arame. La struttura si contraddistingue per la sua struttura tubolare con tetto trasparente, progettata dall’architetto Domingos Bongestabs e inaugurato nel 1992. Seppur situato fuori dal centro, nel Parque Das Pedreiras, è facilmente raggiungibile con il bus turistico e rappresenta il luogo ideale per trovare un po’ di pace e tranquillità dal trambusto cittadino.

Barigui Park e i suoi animali

Il parco più popolare tra gli abitanti di Curitiba è sicuramente Barigui Park: qui le persone vengono per camminare, andare in bicicletta, correre o fare escursioni intorno al lago con vista sui grattacieli, oltre che per vedere dei curiosi animali. Il parco, infatti, ospita una colonia di capibara, il più grande roditore del mondo. Vivono nelle zone più tranquille intorno al lago e su alcune isole del fiume Barigui. Potrete vederli nuotare, mangiare erba o sdraiati al sole a riposare. Seppur abituati alla presenza umana e quindi facili da avvicinare, restano pur sempre animali selvatici: non toccateli e non date loro da mangiare.

Viaggio sul Serra Verde Express

Da Curitiba vi consigliamo di immergervi nelle bellezze naturali dei suoi dintorni salendo sul treno Serra Verde Express, un mezzo dalle carrozze vintage in stile anni ’30. Si tratta di un’esperienza imperdibile perché i binari attraversano le montagne della Serra do Mar, tra Curitiba e il piccolo centro gastronomico di Morretes. Il viaggio è lungo 70 chilometri: sedetevi sui sedili in pelle (al finestrino, ovviamente) e lasciatevi semplicemente trasportare dal suono del treno e dai paesaggi che scorrono davanti a voi.

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Come in una fiaba: benvenuti nel pozzo incantato dall’acqua blu

Ci sono luoghi talmente spettacolari da risultare magici e regalare al visitatore la sensazione di essere immerso in una fiaba. È in questi posti speciali che la natura regala il meglio di sé, restituendo allo sguardo piccoli sprazzi di meraviglia. Succede in Brasile, in un pozzo incantato con l’acqua di un blu intenso, un luogo in cui ogni sfumatura di questo colore viene valorizzata dalla luce.

È un luogo da favola, da visitare in determinati orari e momenti della giornata per poter godere di tutta la sua sfavillante bellezza. Il Poco Encantado, o Pozzo Incantato, si trova nei pressi di uno dei parchi nazionali più interessanti di tutto il Brasile, ovvero la Chapada Diamantina ed è una di quelle tappe imperdibili per chi vuole lasciarsi meravigliare dalla bellezza della natura.

Il pozzo incantato del Brasile, la discesa in un luogo da favola

Viaggiare significa esplorare, scoprire nuovi luoghi e colmare lo sguardo e la mente di bellezza. Ci sono posti in cui tutto questo è facile, perché è lì che la natura regala il suo meglio, in cui mostra tutta la sua commovente bellezza.

In Brasile, e più precisamente a Itaité nei pressi del parco nazionale Chapada Diamantina, si nasconde un luogo da favola, che regala al visitatore la sensazione di essere immerso nella bellezza, quel tipo di bellezza che regala stupore ed emozioni intense. Perché lì si trova un pozzo incantato, per raggiungerlo si deve scendere per una lunga scalinata che porta all’ingresso della grotta. Poi, muniti di casco di sicurezza, si deve procedere lungo un percorso in cui è necessario tenersi a delle apposite corde. La difficoltà, però, è ripagata dalla bellezza del luogo in cui si arriva: una vera e propria grotta con un pozzo profondo circa 65 metri. Lì sono i colori a regalare allo sguardo dei visitatori tante sfumature diverse, grazie alla luce che penetra da un’apertura. L’acqua è talmente cristallina da permettere allo sguardo di vedere i fondali e i giochi di colore sono suggestivi ed emozionanti.

Ma attenzione, per poter ammirare questo spettacolo incantato nel momento giusto, è bene visitare Poco Encantado da aprile a settembre e dalle 9,30 del mattino sino alle 14. Nei mesi invernali invece la magia è offerta dalla luna, con giochi di luce che si possono ammirare dalle 22,30 e fino alle 2 di notte.

Poco Encantado: la magia del pozzo incantato in Brasile

Fonte: iStockPhoto

La magia del pozzo incantato in Brasile

Poco Encandando, la storia del pozzo

Una grotta e un pozzo già da soli regalano mille suggestioni fantastiche e fanno fare alla mente viaggi di fantasia. È facile immaginarsi storie e leggende, alimentate dalla magia che un posto così regala allo sguardo.  Ma in realtà la scoperta di questo posto incantato in Brasile sembra essere stata fatta per caso. Pare, infatti, che sia avvenuta nel 1940, quando un giovane cacciatore ha trovato una crepa e, pensando che si trattasse di una tana, è tornato con i suoi amici. L’esplorazione ha portato alla luce la grotta con il pozzo, e da quel momento ha regalato ai visitatori di tutto il mondo uno spettacolo indimenticabile.

Raggiungerlo richiede un pochino di sforzo fisico che viene ampiamente ripagato all’arrivo, quando ci si immerge in un luogo magnifico, in cui la natura ha dato il meglio di sé.  Basterà ammirare il gioco di luce e acqua, per pensare di essere in un sogno. Ma è realtà, da conservare negli occhi e nel cuore.

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Florianòpolis, la città del Brasile che tutti dovrebbero conoscere

Cercate una città dove il moderno si plasma ad opera d’arte con l’antico? Dove ci sono spiagge paradisiache, onde da cavalcare a bordo di tavole da surf, per poi trascorrere la serata immersi nel puro divertimento? Allora la vostra prossima meta deve essere Florianòpolis, una località del Brasile che, secondo noi, tutti dovrebbero conoscere.

Florianòpolis, un po’ di informazioni

Florianópolis è la peculiare Capitale dello Stato di Santa Catarina, parte della mesoregione della Grande Florianópolis e della microregione di Florianópolis. Bagnata dalle potenti acque dell’Oceano Atlantico, è anche soprannominata in maniera affettiva dai suoi abitanti Floripa, e vanta il riconoscimento statistico di Capitale brasiliana con la migliore qualità della vita e indice di sviluppo umano.

Sorge su una spettacolare isola che conta circa cento spiagge, aree verdi che tolgono il fiato, feste e eventi da non perdere, musei pregni storia, fortezze che resistono al passare del tempo e ristoranti in cui gustare pietanze gustose. Florianópolis è una di quelle mete che prima o poi bisogna raggiungere, e ora scopriremo insieme tutto quello che c’è da visitare.

Cosa vedere a Florianòpolis

È vero che Florianòpolis è lambita dall’oceano, ma l’isola su cui sorge è anche puntellata di rilievi montuosi che toccano persino i 532 metri di altezza. Poi ci sono alcune splendide lagune, dune a perdita d’occhio e anche tanti siti turistici che da soli valgono il viaggio.

Il mercato pubblico

Abbiamo deciso di iniziare questa avventura a Florianòpolis entrando subito nel vivo della sua storia e della sua cultura. Per questo non può mancare una tappa presso il suo mercato pubblico. In un passato, ormai piuttosto lontano, da queste parti si vendevano prodotti alimentari, pasti appena sfornati e prodotti della terra tra cui spezie, cannella, vaniglia e cacao, tutte prelibatezze che a quei tempi in Europa non sapevamo quasi cosa fossero.

Florianopolis mercato pubblico

Fonte: iStock

Il mercato pubblico

Nel 1851 venne poi aperto il primo mercato pubblico che, oltre al cibo, al giorno d’oggi offre vestiti, stoviglie, artigianato e molto altro ancora.

Il ponte Hercílio Luz

Come vi abbiamo accennato poco sopra, antico e moderno da queste parti si plasmano in maniera del tutto armoniosa, e per questo non può di certo passare inosservato il favoloso ponte Hercílio Luz, vera e propria icona della città.

E in particolare lo è quando scende il buio, momento della giornata in cui viene illuminato diventando l’attrazione principale di Florianòpolis. Attualmente è chiuso al traffico, ma è comunque conservato e tutelato come Patrimonio Historico Artistico della città e anzi, è persino conosciuto come il ponte sospeso più lungo del Brasile e il secondo più grande in tutto il Sudamerica.

Il centro storico

Senza ombra di dubbio vale la pena visitare anche il centro storico di Florianòpolis che si distingue per essere un insieme di edifici pubblici che a loro volta celano splendidi parchi, piazze e musei. Particolarmente interessante è piazza XV de Novembro, dove si possono visitare delle antiche e raffinate ville.

Il Mirante Manoel de Menezes

Assolutamente degno di nota è il Mirante Manoel de Menezes, uno spettacolare belvedere da dove ammirare la città da una prospettiva più che unica. Si trova trova in cima a una collina e quando il cielo è cristallino regala una favolosa cartolina della laguna sottostante che si estende fino al mare e alle paradisiache spiagge Joaquina e Mole.

Spiaggia Joaquina, Florianopolis, Santa Catarina, Brasile

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La Spiaggia Joaquina

Le fortezze di Florianòpolis

Per toccare la storia con mano bisogna dirigersi verso la Fortaleza de Santo Antônio de Ratones che svetta fiera sulla piccola isola di Ratón Grande. Edificata nel XVIII secolo, aveva uno scopo prettamente difensivo. Nel lato nord dell’isola di Florianópolis c’è un’altra struttura che merita una visita, la Fortaleza de São José da Ponta Grossa che si deve però raggiungere attraverso una strada stretta e tortuosa.

Ilha do Campeche

Florianòpolis, nella sua spettacolare Ilha do Campeche, conserva anche un prezioso sito archeologico. Da queste parti, grazie ai lavori e agli studi condotti nel corso del tempo, sono state riscontrate le esistenze di tribù primitive che hanno popolato la zona più di cinquemila anni fa.

Sono numerosissime infatti le iscrizioni rupestri rinvenute. Merita una menziona anche l’isola è il Morro do Norte, una collina in cui fare dei trekking che regalano panorami a dir poco maestosi.

La Cattedrale Metropolitana

La Cattedrale Metropolitana di Florianòpolis è in assoluto la sua prima chiesa che fu fatta edificare nel 1673 da Francisco Dias Velho Monteiro. Inizialmente era una minuta cappella di pietra calcarea e con un unico altare maggiore, mentre oggi è un maestoso e imponente edificio che difficilmente lascia indifferenti.

I musei

La storia di questa città è ricca di importanti eventi e affonda le sue radici in tempi molto lontani. Per questo motivo è costellata di diversi musei che vale la pena scoprire. Un esempio sono il Santa Catarina Art Museum (MASC), l’istituzione ufficiale per le belle arti, e il Museo di storia di Santa Catarina (MHSC).

Poi ancora l’Eco-Museo di Ribeirão da Ilha, che conserva le basi della cultura delle Azzorre che è il tratto culturale dominante poiché è stato importato dagli immigrati delle isole portoghesi nel XVIII, e il Museo degli Uomini Sambaqui.

Parco statale di Serra do Tabuleiro

Chi ama la natura nella parte sud di Florianópolis non deve perdersi il Parco statale di Serra do Tabuleiro, luogo spettacolare in cui scoprire montagne, fiumi e cascate. La zona più indicata per coloro che amano camminare, fare escursioni e godersi la natura a 360°.

Florianòpolis brasile

Fonte: iStock

Veduta di Florianòpolis

Il mare e la vita notturna

Il turismo da queste parti è cresciuto in modo significativo negli ultimi 10 anni e il merito è senza ombra di dubbio anche delle magnifiche spiagge e della vivace vita notturna. La spiagge, alcune balneabili e altre no, sono circa un centinaio e in grado di accontentare qualsiasi esigenza: ci sono quelle super attrezzate, come quelle squisitamente selvagge.

Chi ama il surf, per esempio, non deve perdersi Praia Mole e Praia Brava, mentre chi è a caccia di pura vegetazione deve dirigersi verso Praia Moçambique, situata in una riserva naturale. Ma soddisfazioni si possono avere anche in pieno centro cittadino: qua sorge la spettacolare Lagoa da Conceição, particolarmente gettonata dagli amanti degli sport acquatici come windsurf, vela, kitesurf.

Ed è proprio qui, che la sera, ha inizio la movida: ci sono innumerevoli bar, ristoranti e locali, così come concerti e feste da non perdere. Ma del resto parliamo di una città che, qualche anno fa, è stata dichiarata “Destinazione per feste dell’anno” dal prestigioso The New York Times.

Insomma, che ne dite? Vale la pena o no fare un salto a Florianòpolis?

Florianòpolis brasile cosa fare

Fonte: iStock

Florianòpolis, tra spiagge e montagne