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Jardin Majorelle: uno dei giardini più belli del mondo compie 100 anni

Uno dei giardini più incantevoli e misteriosi del Marocco festeggia 100 anni. Parliamo del Jardin Majorelle, un’oasi di verde e cultura situata a Marrakech, a due passi dalla Medina. La celebrazione di questo importante anniversario comprende mostre, eventi speciali, conferenze, concerti e proiezioni di film, ma è soprattutto un’occasione per mettere in evidenza il ruolo storico e attuale di una destinazione di fama mondiale. Scopriamo perché è diventata un’attrazione iconica.

Alla scoperta del Jardin Majorelle, attrazione simbolo di Marrakech

Questa meraviglia, che si estende su una superficie di novemila metri quadri, deve il suo nome al pittore orientalista francese Jacques Majorelle, il quale, stabilitosi nel 1919 a Marrakech, concepì qui il grande e rigoglioso giardino come un un luogo di pace e tranquillità, in cui potersi dedicare alla pittura, e un “laboratorio” botanico.

Nel 1922, l’artista comprò un palmeto nel nord-ovest della Medina, e iniziò ad arricchirlo con esemplari botanici esotici – in particolare cactus – e specie rare, provenienti dagli angoli più remoti del mondo. Negli anni Trenta, commissionò all’architetto Paul Sinoir la costruzione di una villa in stile moresco, creando il famoso “blu Majorelle”, un blu oltremare/cobalto, intenso e chiaro al tempo stesso, che contraddistingue le pareti della struttura e le architetture circostanti. La sua casa era al primo piano, mentre al piano terra c’era il grande studio in cui dipingeva.

Nel corso di quarant’anni, il Jardin Majorelle è diventato un’opera d’arte vivente in movimento, un sogno impressionista, “una cattedrale di forme e colori”, con un labirinto di vicoli che si incrociano su diversi livelli, edifici dalle tonalità vivaci che mescolano influenze Art Déco e moresche, incantevoli laghetti, fontane e pergolati.

Nel 1947, il complesso è stato finalmente aperto al pubblico. Rimasto abbandonato per molti anni, dopo la morte del suo creatore, avvenuta nel 1962, è stato acquistato da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé nel 1980, i quali hanno strappato questo patrimonio di inestimabile valore dalle mani di chi avrebbe voluto farne un complesso alberghiero.

I due geni della moda sono così diventati i nuovi proprietari della villa di Jacques Majorelle, che hanno ribattezzato Villa Oasis. Le ceneri di Yves Saint Laurent sono state disperse nel roseto dell’edificio e in suo onore è stato eretto un memoriale nel giardino.

Il Museo Berbero, viaggio nella storia e nell’arte

“Dal mio arrivo a Marrakech nel 1966, non ho mai smesso di essere affascinato dalla cultura e dall’arte berbera. Nel corso degli anni, ho raccolto e ammirato quest’arte che abbraccia diversi paesi contemporaneamente. I berberi sono giustamente orgogliosi della loro cultura, che hanno costantemente rivendicato nonostante le vicissitudini che hanno incontrato. A Marrakech, nel Paese dei Berberi, nel Jardin Majorelle creato da un artista che dipinse così tante scene di uomini e donne berberi, l’idea di questo museo ci è venuta naturale”. Sono le parole con cui Pierre Bergé introduce i visitatori al Museo Pierre Bergé delle Arti Berbere, inaugurato nel 2011 nell’ex studio di pittura dell’artista Jacques Majorelle.

Al suo interno si può venire a contatto con la straordinaria creatività dei Berberi (nell’antichità chiamati Imazigenes, che significa “popolo libero”), tra i più antichi abitanti del Nord Africa. Oltre 600 manufatti, raccolti da Pierre Bergé e Yves Saint Laurent tra i monti del Rif e il Sahara, testimoniano la ricchezza e la diversità di questa vibrante cultura, ancora oggi molto viva.

La collezione è esposta in quattro spazi distinti, ciascuno dedicato a un tema particolare. Prima di entrare nelle sale espositive, viene presentata ai visitatori una panoramica della storia di questa popolazione e una mappa che mostra la posizione delle principali tribù berbere in tutto il Marocco. Insieme al Musée Yves Saint Laurent Marrakech, aperto al pubblico nel 2017, questi due magnifici poli culturali aggiungono una dimensione artistica a un’oasi di rara bellezza, offrendo un viaggio immersivo a chi ama sia la natura che il mondo creativo del grande stilista francese.

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I mille volti di Marrakech, regina d’Africa

La città più trendy, più “europea” e capitale della movida del Marocco è la meta perfetta per trascorrere un weekend in ogni periodo dell’anno.

Sono tante le ragioni che attirano costantemente i turisti a Marrakech. C’è chi ama perdersi tra i vicoli stretti della Medina e chi è appassionato di musei, chi di shopping e chi di giardini arabeggianti, c’è chi ama il buon cibo e chi, invece, la vita notturna: qui ci sono tutti gli ingredienti per trascorrere un weekend a poche ore di volo dall’Italia.

La Medina di Marrakech

La Medina è il cuore di Marrakech. Circondata da quasi 20 chilometri di mura medievali e Patrimonio dell’umanità Unesco, racchiude il centro storico della città.

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Fonte: @ONMT

Piazza Jemaa el-Fnaa a Marrakech

Molte delle attrazioni della città ruotano intorno alla celebre piazza Jemaa el-Fnaa che, a seconda dell’ora del giorno, cambia aspetto. Di giorno è soprattutto mercato, tra datteri e spezie il profumo è molto intenso; di pomeriggio si anima di incantatori di serpenti e decoratrici di henné mentre, la sera, diventa un gigantesco street food market.

Sulla piazza s’affacciano edifici le cui terrazze sono sempre affollate di gente, specie all’ora del tramonto per il particolare spettacolo della città color ocra che si può ammirare.

Da un lato della piazza si arriva alla Kutubiyya, la moschea più famosa di Marrakech, con a sua iconica torre, mentre dall’altra si raggiunge la Qasba, l’antica fortezza. Tutt’intorno si sviluppa, invece, il suq, un dedalo di vicoli pieni zeppi di botteghe che traboccano di stoffe, gioielli, babbucce, borse di paglia e ogni tipo di artigianato marocchino, ma anche di fake.

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Fonte: 123rf

La torre della Kutubiyya, la moschea più famosa a Marrakech

Merita una bella passeggiata lungo le mura per capire lo sviluppo della città nel corso dei secoli e per ammirare le splendide porte – ce ne sono venti – d’accesso alla Medina.

I palazzi marocchini

Tra i luoghi imperdibili di Marrakech c’è sicuramente il museo Dar El Bacha- Musée des Confluences, uno dei palazzi più rappresentativi dell’architettura marocchina in città. Un tempo dimora privata, poi trasformata in spazio espositivo, si sviluppa intorno a un tipico giardino arabo con piante d’agrumi e fontane e stanze rivestite di legno di cedro intagliato e maioliche decorate.

Altrettanto splendido è il palazzo che ospita la Madrasa di Ben Youssef, la scuola di religione che esiste nell’Islam. Quella di Marrakech è la più grande del Marocco. Commissionata dal sultano Abdallah al-Ghalib, risale al XVI secolo. Le sue 130 stanze riccamente decorate si sviluppano attorno a un grande giardino.

E poi c’è il Palazzo El Bahia, una delle opere architettoniche più importanti di Marrakech, costruito solo alla fine del XIX secolo ma con l’intento di creare l’edificio più impressionante di tutti. Oltre 150 stanze, cortili e giardini e l’harem delle quattro spose e delle 24 concubine di Abu Bou Ahmed.

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Fonte: @ONMT

Il Palazzo El Bahia a Marrakech

Moderno, ma in stile arabeggiante, è infine il museo dedicato a Yves Saint Laurent, un luogo non solo per i fashion addict ma per tutti. Proprio nel 2022 la maison francese ha celebrato i sessant’anni dalla fondazione. Lo stilista si trasferì a Marrakech insieme al compagno Pierre Bergé dove vissero a Villa Oasis (oggi museo), che comprendeva anche i famosi Jardin Majorelle, uno dei luoghi più Instagrammati della città. Nelle sale del museo sono esposti alcuni degli abiti più iconici di YSL che hanno fatto la storia della moda.

I giardini di Marrakech

I giardini del Marocco sono da sempre un esempio perfetto di armonia tra spazi verdi e architettura e tra uomo e natura. E, a Marrakech, ce ne sono alcuni che sono davvero meravigliosi. Piccoli gioielli nascosti tra le mura dei riad, delle case private e dei palazzi storici, sono oasi di pace dove ripararsi dal rumore del traffico intenso di auto e moto, dalle grida dei mercanti e dei venditori ambulanti e dalla folla che anima la città.

Oltre ai giardini che si trovano all’interno di Dar El Bacha, della Madrasa e di El Bahia ci sono quelli più famosi di tutti: i Giardini Majorelle. Tra la fitta vegetazione di questo giardino a due passi dal museo Yves Saint Laurent, dove i cactus crescono insieme al bambù e alle palme, si snodano sentieri che costeggiano laghetti, fontane, grandi vasi colorati ed edifici dalle tonalità fluo che ospitano il museo berbero, il caffè e lo shop. Qui ogni scorcio merita uno scatto, ecco perché è divenuto lo spot preferito degli influencer di tutto il mondo.

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Fonte: @ONMT

I famosi Giardini Majorelle

I riad da non perdere

Quelle che un tempo erano case private nella Medina, oggi sono state trasformate in riad, boutique hotel, locali e ristoranti. Edifici storici con cortili interni intorno ai quali, il più delle volte, si affacciano le stanze degli ospiti, con finestre che danno sul cortile trasformato in salotto, bar o addirittura piscina interna.

Alcuni hanno mantenuto un arredo tradizionale marocchino, fatto di legni intarsiati e lampade di ottone, come il Riad La clé d’or, mentre altri sono più contemporanei e più vicini ai gusti europei, come il Riad Infinity Sea & Spa che ha anche un hammam e un’area wellness.

La maggior parte dei riad ha ricavato sul tetto uno spazio lounge (quello del riad Maison MK ha la terrazza più alta di Marrakech dove cenare o prendere un aperitivo all’ora del tramonto), prendisole o ristorante, da sfruttare a qualunque ora per bere un tè, un cocktail o per prendere il sole nelle giornate non troppo calde e ammirare i tetti della Medina dall’alto.

La nightlife

A Marrakech non mancano di certo i divertimenti. Molti giovani marocchini arrivano da tutto il Paese solo per trascorrere le serate nei locali famosi per gli show e i dj set e ragazzi da tutta Europa si danno appuntamento qui solo per far festa.

Oltre alle migliaia di ristoranti e bar ricavati nei freschi cortili o sulle terrazze dei riad, dove provare la cucina tipica marocchina – come al Riad El Cadi – o contemporanea – come a Les Jardins du Lotus – ci sono innumerevoli locali elegantissimi, contemporanei e veri e propri templi del divertimento. Tra i più belli e frequentati c’è The Lotus Club.