Categorie
ferrovie Notizie Viaggi viaggiare

Su Trenord gli animali viaggiano gratis

Gli animali da compagnia fanno sempre più parte della nostra vita, diventando veri e propri membri della famiglia: in viaggio, portarli con noi può talvolta essere difficile. Per questo motivo, Trenord ha deciso di agevolare il trasporto di cani e gatti, consentendo di farli salire a bordo gratuitamente – a patto, ovviamente, di rispettare particolari requisiti. Un bellissimo gesto di civiltà, che consentirà a tutti noi di spostarci in maniera più agevole su tutto il territorio regionale.

Cani e gatti gratis su Trenord

Se avete mai deciso di viaggiare in compagnia del vostro animale domestico, saprete sicuramente quanto può risultare difficile – e talvolta persino costoso. Una bella novità arriva da Trenord, la compagnia ferroviaria della Lombardia, che ha deciso di eliminare il supplemento per chi porta con sé il proprio cane o il proprio gatto a bordo dei suoi treni regionali. L’iniziativa è entrata in vigore lo scorso 1° aprile 2024 ed è applicabile su tutti i percorsi ferroviari all’interno dei confini di validità della Tariffa Ferroviaria Regionale Lombardia.

“La gratuità dei cani a guinzaglio e degli altri animali domestici è un vero e proprio atto di civiltà e di sensibilità verso i nostri amici a 4 zampe, che sempre più spesso ci accompagnano nei tragitti ferroviari” – ha affermato Franco Lucente, assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile, al momento dell’approvazione della sua delibera da parte della Giunta Regionale. D’ora in avanti, dunque, potremo viaggiare tranquillamente su tutta la rete ferroviaria servita da Trenord senza dover pagare un supplemento per cani, gatti e altri piccoli animali domestici.

I requisiti da rispettare

Naturalmente, ci sono dei requisiti da rispettare per poter far viaggiare gratis i nostri amici a 4 zampe. Il primo è il limite territoriale: se dobbiamo affrontare percorsi sovraregionali o transfrontalieri, avremo bisogno di acquistare il supplemento animali, secondo le modalità indicate dalle compagnie ferroviarie che gestiscono il servizio. Sono inoltre previste delle fasce orarie in cui cani e gatti non possono viaggiare: sono quelle più affollate, quando i convogli si riempiono di pendolari e di studenti che devono spostarsi ogni giorno. Dunque, non è possibile far salire a bordo animali domestici nei giorni feriali (dal lunedì al venerdì) nelle fasce orarie 7:00-9:30 e 17:30-19:30.

Nessun limite negli altri orari e nelle giornate festive, weekend inclusi. Per quanto riguarda le modalità del trasporto, i cani devono essere obbligatoriamente tenuti al guinzaglio e i loro padroni devono essere muniti di museruola, da far indossare su richiesta del personale di bordo. Inoltre bisogna essere in possesso del certificato di iscrizione all’anagrafe canina, di cui può essere richiesta l’esibizione. I gatti e i piccoli animali domestici, invece, devono viaggiare all’interno dell’apposito trasportino, che non può avere dimensioni superiori a 70cm x 30cm x 50cm.

Rimangono ovviamente esclusi i cani guida, che possono viaggiare gratuitamente in ogni caso (anche nelle fasce orarie “vietate”) se accompagnano persone non vedenti. Grazie a questa iniziativa adottata da Trenord, spostarsi con i propri animali domestici diventa finalmente più agevole ed economico. È importante tuttavia controllare sempre con attenzione la tratta da percorrere, per evitare di uscire dai confini di validità ed incappare così in una multa per mancato pagamento del supplemento.

Categorie
ferrovie Notizie Sicilia Viaggi

In Italia sta per (ri)nascere una magnifica ferrovia

È lunga solo una manciata di km, ma attraversa un paesaggio da sogno e, per questo motivo, ben si presta a diventare una linea ferroviaria turistica: si tratta dell’itinerario ferrato Alcantara-Randazzo, che collega il piccolo borgo dell’entroterra catanese con il comune di Giardini-Naxos, dove si trova la stazione di Alcantara. Questo splendido angolo di Sicilia tornerà presto a rivivere, grazie ad un progetto turistico molto interessante. Scopriamo a che punto sono i lavori per la “nuova” ferrovia.

La ferrovia Alcantara-Randazzo

Partiamo da qualche cenno storico: la ferrovia Alcantara-Randazzo nasce dall’esigenza di collegare l’entroterra della Sicilia orientale alle grandi città lungo la costa, come Messina e Catania. Il primo progetto risale nientemeno che alla seconda metà dell’800, ma vogliono molti anni prima che inizino i lavori. La sua realizzazione ha luogo dunque tra il 1928 e il 1959, quando finalmente la linea ferroviaria viene inaugurata. Tuttavia, nel 1981 una violenta eruzione dell’Etna dà vita ad una colata lavica che interrompe il percorso ferrato – così come la vicina ferrovia Circumetnea.

I lavori di recupero durano un paio d’anni, e nel 1983 finalmente la circolazione viene ripristinata. Ma le disavventure non finiscono qui: nel 1994 la linea viene nuovamente interrotta, stavolta per lavori di ammodernamento – che effettivamente hanno luogo, come ad esempio l’automatizzazione dei passaggi a livello e la creazione di una nuova fermata, quella di Gole Alcantara. Ma la ferrovia non viene mai più riaperta, ad eccezione di qualche viaggio turistico in treno d’epoca negli anni subito successivi alla chiusura. Nel 2002 ne viene annunciata la dismissione, portata a compimento nel 2011. Eppure, c’è un nuovo destino per l’Alcantara-Randazzo.

Il progetto e lo stato dei lavori

Sebbene la ferrovia non sia mai stata sfruttata adeguatamente, ha un indubbio valore turistico: il tragitto passa infatti accanto alle celebri gole dell’Alcantara, uno dei paesaggi naturali più suggestivi della Sicilia. Perché dunque non valorizzare questa linea ferroviaria? Negli anni scorsi è stato approvato un nuovo progetto per la rimessa in sesto della ferrovia, grazie ai fondi stanziati dal Ministero della Cultura nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR. La prima fase riguarda il recupero del tratto tra le stazioni di Alcantara e Motta Camastra, un percorso di 13 km.

I lavori sono iniziati: i primi 3 km sono già percorribili con mezzi ferroviari, mentre i successivi sono in fase di bonifica. C’è ancora molto da fare, e l’inaugurazione di questo primo tratto è prevista solo per il 2026. In seguito, si procederà con il restante percorso (per un totale di circa 37 km) sino alla stazione di Randazzo, che è ormai da tempo in disuso. L’itinerario è particolarmente suggestivo: si parte dalla stazione di Alcantara, che è ancora oggi uno scambio lungo la ferrovia ionica Messina-Catania. Il tracciato si dirige verso l’entroterra, seguendo la valle del fiume Alcantara, lungo il versante settentrionale dell’Etna.

La ferrovia è piuttosto tortuosa e quasi interamente in salita, lungo la quale si incontrano 13 viadotti e 8 gallerie. Una delle tappe è la stazione di Motta Camastra, da cui è facilissimo raggiungere il vicino centro abitato. Il percorso attraversa poi per ben tre volte il fiume San Paolo, affluente dell’Alcantara, per arrivare alla stazione di Francavilla di Sicilia e, subito dopo, a quella di Castiglione di Sicilia. L’itinerario termina a Randazzo, dove in passato venne realizzata una stazione già pronta a trasformarsi in passante, con l’idea di realizzare un prolungamento della ferrovia verso l’alta valle del Simeto, ovviamente mai andata in porto.

Categorie
Europa ferrovie Germania Idee di Viaggio panorami Viaggi viaggiare

L’incredibile viaggio sulla ferrovia più ripida della Germania

I viaggi in treno possono essere davvero affascinanti: mentre i vagoni si muovono lenti, dai finestrini panoramici si può godere di paesaggi incantevoli e sempre diversi. Insomma, è una vera e propria esperienza da vivere a tutto tondo, magari andando a cercare alcune linee particolari, che possano offrire quell’emozione in più. Come ad esempio la Höllentalbahn, la ferrovia più ripida della Germania. Scopriamola insieme.

La Höllentalbahn, un viaggio mozzafiato

Mentre prende sempre più piede il trend del viaggio slow in treno, ci sono alcuni vecchi tragitti che vengono rispolverati e messi a disposizione dei turisti che sono alla ricerca di emozioni e paesaggi spettacolari. E allora andiamo in Germania, e più precisamente nel cuore della Foresta Nera, per scoprire la Höllentalbahn: si tratta della ferrovia più ripida del Paese, perché supera un dislivello di ben 400 metri in appena 12 km, in un tratto con pendenza di oltre il 57%. In passato, per poter affrontare questa salita così particolare, i treni dovevano adoperare il sistema a cremagliera, che trainava la locomotiva – per poi frenarla durante la discesa.

Oggi ovviamente non è più così: le locomotive moderne sono abbastanza potenti da tirare l’intero treno anche su un dislivello importante, e i suoi freni sono più che sufficienti per reggere in discesa. Tuttavia, il fascino di un tempo è rimasto inalterato, soprattutto per via dei meravigliosi panorami che la ferrovia si trova ad attraversare. Costruita a cavallo tra l’800 e il ‘900, la Höllentalbahn è lunga solamente 25,5 km e collega la città di Friburgo a quella di Donaueschingen, affrontando numerosi tunnel e viadotti. Dal 2019, l’intero percorso è elettrificato ed è servito dai treni della Deutsche Bahn. Ma quali sono i suoi paesaggi più suggestivi?

I luoghi più belli lungo la Höllentalbahn

Punto di partenza della ferrovia è la deliziosa città di Friburgo, una delle perle della Foresta Nera, che merita assolutamente una visita. Ma saliamo a bordo del treno e partiamo per un viaggio incredibile: l’itinerario attraversa la valle Höllental, chiamata anche Valle dell’Inferno per via del suo aspetto inquietante. È infatti una lunga gola racchiusa tra ripide pareti rocciose ricoperte di conifere, attraversata da un fiume dalle acque scure che scorrono veloci e spumeggianti, infrangendosi tra i massi. La ferrovia si arrampica in questo stretto pertugio, dividendosi il poco spazio con la normale strada asfaltata.

Nel corso del viaggio, si attraversano 9 gallerie scavate nella montagna, e non meno numerosi sono i ponti e i viadotti da cui si gode di un panorama unico. Il più suggestivo? È senza dubbio il Ravenna Viadukt, un ponte in pietra a 9 arcate alto ben 58 metri, il quale consente di percorrere l’affascinante Gola di Ravenna. Poco più avanti si incontra un altro viadotto bellissimo, il Ponte Gutachtal che sovrasta il ruscello Gutach, una moderna struttura ad 8 campate che viene addirittura considerato un monumento culturale.

E poi, tra gli altri paesaggi incredibili merita menzione quello del Lago Titisee, incastonato tra le rigogliose vallate della Foresta Nera. Situato a circa 850 metri di altitudine, è una nota meta turistica sia estiva che invernale, perché nei mesi caldi consente di trovare refrigerio in mezzo al verde, mentre durante la stagione fredda la superficie del lago gela, permettendo di pattinare sul ghiaccio. Ammirare questo panorama dal finestrino è un’esperienza davvero meravigliosa.

Categorie
ferrovie luoghi misteriosi Notizie panorami treni vacanze romantiche Viaggi viaggiare

Tra i paesaggi innevati sul treno più romantico d’Italia

Per il percorso che effettua e i paesaggi che attraversa, dicono sia il treno più romantico che esista in Italia. Un viaggio, quello a bordo della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, da fare in ogni stagione, ma che d’inverno diventa davvero magico.

Attraversa paesaggi innevati, solitari e silenziosi, tra boschi di piani carichi di neve fresca, borghi che sembrano usciti da un libro di fiabe e cittadine tutte da scoprire.

A bordo del treno più romantico

La Vigezzina-Centovalli è una ferrovia a scartamento ridotto. Il percorso di questo particolare treno si snoda tra la Val Vigezzo conosciuta come la Valle dei Pittori, per la storica presenza di paesaggisti e ritrattisti, e le Centovalli, per concludersi nel Canton Ticino.

Attraversa un territorio di un’assoluta bellezza e di un altissimo valore ambientale e paesaggistico. Fare questo viaggio con il proprio o la propria partner è incredibilmente romantico. E, fino alla fine di febbraio, sulla Ferrovia Vigezzina-Centovalli si viaggia in due pagando un solo biglietto. E proprio nell’anno del suo centenario. Infatti, da cent’anni, questa ferrovia alpina collega ogni giorno l’Italia con la Svizzera. Un viaggio iniziato il 23 novembre del 1923.

La Vigezzina-Centovalli offre una promozione inedita e particolarmente vantaggiosa per tutti coloro che acquistano due biglietti per la tratta Domodossola-Locarno o Locarno-Domodossola, validi uno o due giorni, con la possibilità di effettuare una sosta intermedia.

La storia della Ferrovia Vigezzina-Centovalli

La Ferrovia Vigezzina-Centovalli nacque dall’esigenza delle popolazioni locali di avere un proprio sistema di collegamento che servisse le valli alpine nel modo migliore possibile e che si inerpicasse facilmente lungo i pendii montani.

La costruzione di questa linea, complementare a quella del Sempione, è stata il simbolo del progresso portato dal nuovo secolo. La Vigezzina (così è conosciuta la parte italiana della Centovalli) parte da Domodossola e si snoda attraverso paesaggi suggestivi dominati da fitti boschi, montagne che si alternano a verdi vallate, profonde forre scavate dai torrenti, corsi d’acqua e cascate di rara bellezza. Tutto ciò viene visionato dal viaggiatore che resta letteralmente a bocca aperta e incantato dal susseguirsi di scenari incantevoli.

Il percorso è lungo poco più di 50 chilometri e prevede 83 ponti e 31 gallerie e s’immerge totalmente nella natura. Il caratteristico trenino blu, non appena supera la Val Vigezzo, si insinua in territorio svizzero, attraversando il Canton Ticino. Si possono ammirare le Cento Valli, caratterizzate da una fitta vegetazione composta da boschi di faggio, corsi d’acqua e montagne dai fianchi frastagliati che donano al viaggiatore la bellezza di paesaggi unici.

Info utili

Il biglietto è acquistabile online sul sito della Ferrovia Vigezzina-Centovalli e include un viaggio di andata e ritorno in Seconda classe, con prenotazione del posto a sedere. Fino a fine febbraio, con la promo “Inverno per due” si viaggia tutti i giorni in due pagando un solo biglietto.

Categorie
Europa ferrovie Notizie Svizzera treni Viaggi

Sta per partire il Treno delle quattro stagioni

Da cent’anni, questa ferrovia alpina collega ogni giorno l’Italia con la Svizzera. Un viaggio, quello della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, iniziato il 23 novembre del 1923.

Per celebrare questo anniversario, per i prossimi due anni partirà un treno speciale, il Treno delle quattro stagioni.

Da sempre, la stagionalità di questa speciale tratta ferroviaria è il suo forte. Sempre più apprezzata è sicuramente la stagione autunnale, grazie al celebre Treno del foliage, ma altrettanto affascinante è d’inverno quando il treno, con i suoi convogli bianchi e blu, attraversano i paesaggi silenziosi di un territorio candido ricoperto di neve.

treno-foliage-vigezzina-centovalli

Fonte: Ufficio stampa

Il Treno del foliage che parte in autunno

 

Il Treno delle quattro stagioni

La Valle Vigezzo è nota per essere la Valle dei pittori, per via dei suoi bellissima paesaggi degni di un dipinto. Sulla scia di questa tematica, è nata l’iniziativa “Vigezzina Art Project“, che ha coinvolto alcuni artisti che hanno proposto di dipingere un convoglio. È nato così un treno panoramico Vigezzo Vision, totalmente personalizzato graficamente e rivestito di una speciale pellicola con le illustrazioni dell’artista Carlo Gloria, scelto tra i dieci che avevano sviluppato le loro idee creative.

La superficie esterna del treno si è trasformata in una tela bianca, come nella migliore tradizione artistica della Valle dei pittori. L’obiettivo è stato quello di produrre un’opera d’arte viaggiante dedicata al viaggio, al territorio e alla valorizzazione del paesaggio.

Il primo è partito il 25 novembre e l’ultimo lo stesso giorno del 2024. Nel corso di questi due anni saranno organizzati anche molti eventi, mostre, convegni, concerti, incontri enogastronomici e letterari tra Italia e Svizzera.

Ferrovia-Vigezzina-Centovalli-Treno-storico-Intragna

Fonte: Ufficio stampa

La Ferrovia Vigezzina-Centovalli nella bella stagione

La ferrovia Vigezzina-Centovalli

È considerata la tratta ferroviaria più panoramica d’Italia. Il percorso di questo particolare treno si snoda tra la Val Vigezzo conosciuta come la Valle dei pittori per la storica presenza di paesaggisti e ritrattisti, e le Centovalli, per concludersi nel Canton Ticino.

Si tratta di un territorio di un’assoluta bellezza e di un altissimo valore ambientale e paesaggistico. Fare questo viaggio con il proprio o la propria partner è incredibilmente romantico.

La costruzione di questa linea, complementare a quella del Sempione, è stata il simbolo del progresso portato dal nuovo secolo. La Vigezzina (così è conosciuta la parte italiana della Centovalli) parte da Domodossola e si snoda attraverso paesaggi suggestivi dominati da fitti boschi, montagne che si alternano a verdi vallate, profonde forre scavate dai torrenti, corsi d’acqua e cascate di rara bellezza. Tutto ciò viene visionato dal viaggiatore che resta letteralmente a bocca aperta e incantato dal susseguirsi di scenari incantevoli.

Il percorso è lungo poco più di 50 chilometri e prevede 83 ponti e 31 gallerie e s’immerge totalmente nella natura. Il caratteristico trenino blu, non appena supera la Val Vigezzo, si insinua in territorio svizzero, attraversando il Canton Ticino. Si possono ammirare le Cento Valli, caratterizzate da una fitta vegetazione composta da boschi di faggio, corsi d’acqua e montagne dai fianchi frastagliati che donano al viaggiatore la bellezza di paesaggi unici.

 

Categorie
ferrovie Mar Adriatico Vacanze natura Viaggi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi percorre uno dei tratti costieri più belli d’Italia. Segue l’ex tracciato della ferrovia adriatica, inaugurata nel 1863 e dismessa soltanto nel 2005, per un percorso completamente ciclabile lungo 50 chilometri che attraversa otto Comuni.

L’itinerario costeggia i famosi Trabocchi abruzzesi, le antiche “macchine da pesca” di legno tipiche di questa zona d’Italia. La ciclabile è adatta a tutti, dalle famiglie agli esperti, tanto da essere stata scelta per la grande partenza del Giro d’Italia 2023.

La corsa rosa prenderà il via il 6 maggio con la prima tappa da Fossacesia Marina, in provincia di Chieti, a Ortona lungo la pista ciclabile. Una volta lasciata la costa, il Giro passerà da due località dell’Abruzzo: San Salvo, l’ultimo Comune della costa dei Trabocchi, e Campo Imperatore, a più di 1.500 metri di quota sul Gran Sasso.

Chiunque sia mai stato in Abruzzo e abbia visto il suo bellissimo litorale, non potrà dimenticare lo splendido panorama dei Trabocchi, insoliti giganti che emergono dalle acque. Le loro origini non sono ancora chiare, ma è certo che la loro presenza rende decisamente molto più suggestivo un paesaggio già di suo a dir poco fantastico.

Molti Trabocchi sono stati restaurati e riportati alla loro bellezza originaria. Alcuni di essi ospitano ristoranti dove potrete gustare qualche saporita pietanza locale, nel pieno rispetto delle tradizioni abruzzesi.

L’itinerario della Via Verde della Costa dei Trabocchi

La Via Verde della Costa dei Trabocchi collega i territori di Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Casalbordino, Vasto e San Salvo.

La ciclabile inizia a tutti gli effetti poco prima del porto di Ortona. Da qui fino a Fossacesia il tratto è completo e asfaltato. Fino a Torino di Sangro s’incontra qualche rallentamento e deviazione. Fino a Punta Aderci è percorribile mentre il tratto Vasto-San Salvo l’itinerario è in parte percorribile su strade secondarie.

Il paesaggio che si attraversa merita il viaggio. Da un lato si costeggiano le spiagge e il Mar Adriatico, con i caratteristici Trabocchi, appunto. Dall’altro c’è una rigogliosa vegetazione intervallata da lidi e riserve naturali, come quella di Punta Aderci a Vasto, vero e proprio fiore all’occhiello del turismo abruzzese.

Più in alto si scorgono gli splendidi borghi che è possibile visitare, concedendosi qualche deviazione. Come Rocca San Giovanni, uno dei Borghi più belli d’Italia, Villalfonsina, Acquabella e tanti altri da scoprire.

Categorie
eventi ferrovie fiere mete storiche Notizie treni storici Viaggi

Riparte il treno storico sulla Ferrovia del Basso Monferrato

Dopo 11 anni di sospensione, domenica 2 ottobre torna sui binari il treno del Basso Monferrato. L’occasione è la Fiera nazionale del tartufo di Montiglio Monferrato che dura fino al 9 ottobre.

Il treno storico parte da Torino e arriva a Montiglio, in provincia di Asti, un delizioso paese in cima a un colle sovrastato dal castello che domina la Valle Versa. parte del circuito dei “Castelli aperti” del Basso Monferrato.

Il viaggio a bordo del treno storico

Il treno storico, composto da carrozze Corbellini degli Anni ’50, parte alle 9.00 dalla stazione di Torino Porta Nuova per arrivare a Chivasso alle ore 9.30.

Alla stazione di Chivasso, in passato capitale di quello che nell’XI secolo era il Marchesato del Monferrato, è prevista una sosta per consentire ai passeggeri di partecipare agli eventi organizzati dall’amministrazione comunale in occasione della Sagra del nocciolino e, poco prima della ripartenza del treno, la breve cerimonia del simbolico taglio del nastro.

Montiglio-Monferrato

Fonte: Wikimedia Commons @Ziegler175

Il paese di Montiglio Monferrato

Il treno storico riparte poi da Chivasso, trainato da una locomotiva a vapore, percorrendo i binari della suggestiva linea ferroviaria che penetra nel cuore del Basso Monferrato, con tappe a Cavagnolo e Brozolo. L’arrivo a destinazione a Montiglio Murisengo è previsto per mezzogiorno.

Qui si potrà fare visita alle mostre sulla Linea Chivasso-Asti, di ammirare le numerose meridiane per cui il paese è famoso e naturalmente pranzare alla Fiera nazionale del tartufo di Montiglio Monferrato.

Nel pomeriggio, al rientro (il treno riparte alle 15.45), il treno sosta per un’ora a Cavagnolo Brusasco dove, per l’occasione, sarà allestito un “Expo del Monferrato torinese” nel piazzale della Stazione con stand dei Comuni, delle Associazioni e delle Aziende agricole del territorio. Il treno riparte da qui alle 17.05 e fa tappa a Chivasso alle 17.30 per arrivare in stazione Torino alle 18.20.

Con l’acquisto del biglietto di andata e ritorno del treno storico sarà possibile usufruire di un “pranzo al Tartufo” organizzato della Pro Loco di Montiglio a un prezzo agevolato di 30 euro per gli adulti e 20 per ragazzi dai 4 ai 12 anni (è gratuito sotto i 4 anni).

Quanto costa il viaggio

Il treno di andata e ritorno che parte dalla stazione di Torino Porta Nuova costa 25 euro per gli adulti (a partire dai 12 anni), mentre per i ragazzi dai 4 ai 12 anni non compiuti costa 15 euro. Fino ai 4 anni non compiuti il viaggio invece è gratis, senza diritto al posto a sedere.

Saranno ben due i treni storici della Fondazione FS che celebreranno la riapertura della “Ferrovia del Basso Monferrato”, la dodicesima linea ferroviaria riaperta per usi turistici nell’ambito del progetto “Binari senza Tempo”.

Montiglio_stazione-ferroviaria

Fonte: Wikimedia Commons @Giorgio Stagni

La stazione ferroviaria di Montiglio Monferrato
Categorie
ferrovie Idee di Viaggio itinerari panorami Viaggi

Si chiama la Ferrovia della Morte, ed è incredibile

I viaggi in treno sono una delle tendenze più attuali, e la riscoperta di ferrovie storiche è un’esperienza che attira moltissimi turisti. Accanto alle strade ferrate più famose di tutti i tempi, ce ne sono altre molto meno conosciute, ma dal fascino incredibile. È il caso della Ferrovia della Morte, un tragitto lungo circa 415 km che attraversa paesaggi incredibili. Come si evince dal suo nome, tuttavia, dietro la sua costruzione c’è una storia tragica.

La Ferrovia della Morte, una storia terribile

La Ferrovia della Birmania è nota con molti nomi diversi: alcuni la conoscono come la Burma Railway, altri come la Ferrovia Siam-Birmania. Ma il modo forse più realistico per identificarla è Ferrovia della Morte. Oggi non esiste più, o per lo meno non è assolutamente più quella di una volta. La strada ferrata venne progettata nei primi anni ’40 del secolo scorso e costruita dall’Impero giapponese, con lo scopo di favorire il rifornimento di truppe e armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il tragitto originario, lungo circa 420 km, collegava Ban Pong (Thailandia) e Thanbyuzayat (Birmania), e da entrambi i fronti incrociata altre preesistenti ferrovie che permettevano di raggiungere Bangkok da una parte e Rangoon dall’altra.

Nella costruzione della linea ferroviaria vennero impiegati tantissimi uomini: secondo il governo australiano, furono circa 330mila persone a trovare lavoro in questo progetto, tra cui 61mila prigionieri di guerra alleati. Non essendo sufficienti per portare a termine rapidamente l’opera, ai militari vennero affiancati oltre 250mila civili asiatici, costretti ai lavori forzati. I giapponesi a guardia del cantiere trattarono i lavoratori in maniera terribile, fornendo loro cibo e assistenza medica del tutto inadeguati e obbligandoli a turni estenuanti. Si stima che circa 90mila civili e più di 16mila prigionieri di guerra persero la vita durante i lavori, molti dei quali morirono per colera, dissenteria, malaria o semplicemente per fame.

I paesaggi maestosi della Ferrovia della Morte

Dopo la fine della guerra, gran parte della linea ferroviaria cadde in disuso. Tuttavia, un lungo tratto venne restaurato e riaperto al traffico, che oggi è prevalentemente turistico. Il tragitto termina ora a Nam Tok, ma sono diversi i tratti successivi a questa stazione che sono stati rimessi in sesto, solamente in memoria di quella che fu una strada ferrata importantissima (e per omaggiare i tanti lavoratori che vi persero la vita). Il percorso segue il fiume Kwai, e una delle sue attrazioni più suggestive è proprio il ponte che attraversa il corso d’acqua.

Conosciuto come Ponte sul fiume Kwai e reso celebre dall’omonimo film del 1957 diretto da David Lean, venne pesantemente danneggiato dai bombardamenti durante la guerra. Sebbene fosse stato ripristinato in tempi brevi, negli ultimi anni venne costruito un nuovo ponte e quello vecchio chiuse definitivamente nel 2014. C’è poi un altro tratto ferroviario particolarmente affascinante: si tratta del Passo dell’Inferno (o Hellfire Pass), che si inerpica sui Monti del Tenasserim. Molti uomini morirono durante la sua realizzazione, viste le enormi difficoltà incontrate.

L’attuale ferrovia non arriva al Passo dell’Inferno, tuttavia questo importante patrimonio storico ha ritrovato il suo valore grazie alla realizzazione dell’Hellfire Pass Memorial Museum. Oggi il tratto ferroviario è un sito commemorativo, collegato mediante un percorso pedonale ad un museo che espone oggetti, foto e filmati dell’epoca, e che ripercorrono la tragica storia della Ferrovia della Morte.