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Test: sei mare o montagna?

Il mondo si divide in due: ci sono gli amanti delle vacanze relax, tutte mare, spiaggia e tintarella, e gli appassionati di attività outdoor, tra pedalate e trekking.

Gioca con il nostro speed test e scopri di che vacanza sei.

Quando avrai ottenuto il risultato, possiamo inspirarti con alcuni nostri consigli di viaggio.

  • Se sei “mare“, ti consigliamo di andare alla scoperta delle più belle isole del Mediterraneo. Non solo splendide spiagge lambite da acque cristalline, perché il nostro mare è ricco di meraviglie, naturali o create dalla sapiente mano dell’uomo. Leggi lo speciale QUI.
  • Se, invece, sei più da “montagna“, ispirati leggendo i nostri suggerimenti sulle mete fuori rotta, tra le piccole valli montane poco note al turismo di massa, dove trascorrere vacanze al fresco lontani dalla folla. Trovi lo speciale QUI.

 

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Great American West, tra i luoghi più cinematografici del mondo

Il cineturismo è una forma di viaggio che prende sempre più piede in tutto il mondo. Del resto, volare verso luoghi che sono stati set di film e serie Tv che ci hanno tenuti incollati alla schermo comporta una doppia soddisfazione: quella di ammirare posti che sono splendidi, e quella di sentirsi attori di fama internazionale per un giorno.

In giro per il nostro pianeta ci sono tante città e angoli immersi nella natura che hanno fatto da sfondo a numerosi lungometraggi. Tuttavia, oggi vogliamo parlarvi di una zona che è stata musa ispiratrice di tantissimi film di successo, un territorio che per la sua bellezza e peculiarità è molto amata da chi lo visita e da chi lo sceglie come set per le riprese: il Great American West.

Great American West: dove si trova

Great American West è uno dei modi utilizzati per definire la regione Ovest degli Stati Uniti d’America che include gli Stati di Idaho, Montana, North Dakota, South Dakota e Wyoming.

Si tratta di una angolo del nuovo continente particolarmente amato perché terra di leggende, storia e cinema, per l’appunto. Una regione emozionante e con un’ampia scelta di escursioni, esperienze e vedute naturali che senza ombra di dubbio lasciano senza parole.

South Dakota, scenario di numerosi set straordinari

Il Great American West è stato – e probabilmente sarà per sempre – lo scenario di numerosi set straordinari prediletti da Hollywood. Fare un viaggio itinerante da queste parti si traduce nella possibilità di scoprire paesaggi, luoghi storici, vecchi depositi ferroviari, antiche prigioni e cittadine western che abbiamo tutti visto in alcune scene di pellicole hollywoodiane entrate a far parte della storia.

Per esempio, ve lo ricordate il bellissimo Balla Coi Lupi? Si tratta di un film epico del 1990, con interpreti attori di un certo calibro come Kevin Costner e Graham Greene, che si può rivivere dirigendosi presso Rapid City, in South Dakota, e scoprendo la cittadina western di Fort Hays Town Square.

Rapid City,, cineturismo

Fonte: iStock

Veduta di Rapid City

Gli edifici originali, usati in almeno una cinquantina di film girati in South Dakota, sono oggi visitabili presso il South Dakota Movie Museum grazie a un tour che permette di ammirare alcuni artigiani mentre forgiano a mano cordami, mattoni, piatti de coltelli o addirittura cercare oro, il Black Hills Gold al Gem Shop. Fort Hayes – da maggio agli inizi di ottobre – è anche sede della Mount Rushmore Tour Company che dispone di escursioni nelle maggiori attrattive delle Black Hills: da Mount Rushmore, Crazy Horse Memorial, Custer State Park e la Needles Highway.

Abbiamo tutti atteso con trepidazione l’Oscar per il bravissimo Leonardo DiCaprio che, come in molti ricorderanno, è arrivato nel 2016 per la sua interpretazione in The Revenant. Ebbene, sempre in South Dakota si svolge l’epico racconto di sopravvivenza e vendetta dell’uomo di frontiera Hugh Glass aggredito da un orso grizzly e abbandonato dai suoi compagni.

Il North Dakota nel cinema

Anche il North Dakota ben si presta ad essere set cinematografico: qui è stato girato in parte Fargo, il film diretto dai fratelli Coen che narra di un crimine nella tundra gelida con un corpo di polizia poco preparato che tenta di risolvere il caso.

La cippatrice utilizzata nel lungometraggio è oggi esposta al Fargo-Moorhead Visitor Center.

I set cinematografici del Wyoming

Altrettanto pittoreschi sono i personaggi di Cody, città nel Wyoming. Uno fra tutti John Jeremiah Johnston, soprannominato Mangiatore di Fegato per la sua leggendaria storia. Fu ritratto da Robert Redford nel film Jeremiah Johnson di Sydney Pollack del 1972 e i suoi resti riposano al cimitero della Old Trail Town/Museum of the Old West a Cody insieme ad altri trapper e cacciatori di montagna del vecchio West; il suo epitaffio recita: “No More Trails”, mentre la sua capanna di tronchi d’albero abitata nel 1880 in Montana, quando si trasferì a Red Lodge, è in mostra all’ufficio del turismo.

Ancora in Wyoming ma presso la Frontier Prison di Rawlings – attiva tra il 1901 e il 1981 – che è stata la location del film dell’orrore con Viggo Mortensen, Prison. È attualmente possibile fare un tour della storica prigione e scoprire il braccio dove il film è stato girato.

Il Wyoming vanta anche paesaggi monumentali come quello della Devils Tower, meraviglia della natura dove, nel 1977, Steven Spielberg girò il film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, diventato immediatamente pellicola cult internazionalmente, tanto da rendere il monolite un fenomeno culturale.

Da queste parti, infatti, visitatori, campeggiatori e amanti dell’arrampicata su roccia possono approfittare del campeggio KOA, di un ristorante ed anche della proiezione del film in notturna tutte le sere alla base di questo monumento della natura.

Il Montana più cinematografico

Voliamo poi verso il Montana e più precisamente a Billings, la città più grande dello Stato che ha fatto la sua apparizione sul grande schermo nel 1993, anno in cui il famoso produttore Ron Howard filmò alcune parti di Far and Away all’Historic Billings Depot.

Billings, cineturismo

Fonte: iStock

Veduta di Billings

Il lungometraggio, interpretato da Tom Cruise e Nicole Kidman, è la storia di due immigrati irlandesi in cerca di fortuna in America nel 1890. Poi nel 2013, Hollywood è tornata sempre da queste parti per le riprese di Nebraska, una commedia drammatica con “Saturday Night Live” Will Forte e Bob Odenkirk di “Breaking Bad” e “Better Call Saul.”

Oggi i visitatori possono godere di successi classici e contemporanei di Hollywood in altri luoghi storici della città come presso l’Arthouse Cinema, che mette in mostra film ogni settimana in un ambiente caratteristico, e il Babcock Theatre.

Ma non è finta qui perché il Montana è stato anche scelto come sfondo per la serie televisiva Yellowstone, con Kevin Costner, Cole Hauser, Kelly Reilly, Luke Grimes e Wes Bentley, e più precisamente nel Montana occidentale, dove si trova il ranch di Dutton – noto anche come Chief Joseph Ranch e dove è possibile persino pernottare.

In questo caso sono diverse le località che sono state utilizzate per le riprese intorno a Missoula e la valle di Bitterroot a Sud di Missoula. Un itinerario in auto permetterà anche di sentirsi all’interno della famosa scena del “Train Stop” (sulla US- 93 a sud di Darby nella piccola comunità di Sula).

L’Idaho come set di riprese

Gli amanti del cinema, infine, non possono perdersi l’affascinante e storica città di Wallace in Idaho che ha fatto da set, nel 1997, a Dante’s Peak con Pierce Brosnan.

La Main Street della piccola cittadina e le montagne alberate hanno fornito uno sfondo idilliaco per il film sull’eruzione di un vulcano dormiente. Quando si visita Wallace, da non perdere è di un tour guidato alla miniera d’argento e una gita presso la città “Centro dell’Universo”.

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L’incredibile scoperta avvenuta nei fondali italiani

Non solo la terra, anche i fondali dei mari italiani nascondo tesori importantissimi e che ogni tanto, grazie al lavoro di bravissimi studiosi, ritornano alla luce. Come quello che è accaduto pochi giorni fa e che ha lasciato tutto sorpresi. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Trovato un relitto romano a Civitavecchia

Che a Roma siano ancora sepolti tesori millenari è risaputo, così come è ben noto a tutti che anche i suoi dintorni sono scrigni di gemme preziose che aspettano solo di essere ritrovate. E per fortuna questa volta è successo a Civitavecchia, il cui porto è uno tra i più importanti d’Italia e il secondo scalo europeo per numero di passeggeri annui in transito, nel cui mare è stato individuato un relitto a circa 160 metri di profondità.

La scoperta è avvenuta grazie ad un’attività investigativa della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, in collaborazione con la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto.

È quindi stato scoperto un antico relitto di nave oneraria romana, risalente al II-I secolo. a.C., con un carico di centinaia di anfore romane tipo “Dressel 1 B”, molte delle quali integre, che hanno formato un giacimento delle dimensioni di dodici metri di larghezza per 17 metri di lunghezza.

Le analisi condotte fino a questo momento hanno mostrato che tale scoperta rappresenta un vero e proprio esempio di naufragio di una nave romana che affrontava le insidie del mare mentre cercava di raggiungere la costa. Si tratta perciò di una reale testimonianza delle tratte commerciali marittime di un tempo che ormai è assai lontano.

Come è avvenuto il ritrovamento

Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto grazie all’impiego di avanzate attrezzature in dotazione al Centro Carabinieri Subacquei di Genova e al Nucleo Carabinieri Subacquei di Roma. È stato utilizzata anche la motovedetta d’altura del Servizio Navale della Compagnia Carabinieri di Civitavecchia.

In particolare, si è fatto uso del robot sistema ROV (Remotely Operated Vehicle) comprensivo di sonar ed ecoscandaglio che, insieme alla modernissima motovedetta d’altura classe N 802 Frau, hanno consentito di fare questa scoperta ma anche di ottenere una mappatura completa del sito archeologico sommerso.

Per questo motivo, insieme allo scheletro della nave sono stati individuati, nell’immediato perimetro del relitto, anche di due ceppi d’ancora romani in metallo, appartenenti all’ antica nave.

La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto, previa autorizzazione della competente Autorità Giudiziaria, ha adesso avviato le procedure necessarie per censire e salvaguardare questa incredibile area archeologica sommersa individuata dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.

Di cosa siamo a conoscenza su questo relitto

Secondo le prime analisi, si trattava di un’ imbarcazione adibita a scopi commerciali e con una lunghezza che superava i 20 metri. Inoltre, possedeva una struttura semplice, a fondo unico con uno scafo tondeggiamte e robusto, sul quale “riposavano” le centinaia di anfore rinvenute.

Molto probabilmente proveniva dalla Spagna e aveva in carico olive, olio, vino, pesche e fichi. Infine, faceva parte della flotta dell’annona, l’ente dell’antica Roma, che contava un gran numero di navi oneraria che venivano utilizzate per trasportare soprattutto grano dall’Egitto e dalla Spagna.

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La danza delle stelle sta iniziando: il cielo d’agosto è magico

C’è qualcosa di magico che succede intorno a noi quando arriva agosto. Non solo perché questo mese è considerato l’anima dell’estate, ma anche perché è proprio in questo periodo che il cielo si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo senza eguali, destinato a incantare lo sguardo.

Tutto merito delle stelle, che insieme ai pianeti e alla candida Luna, portano sopra le nostre teste show di straordinaria bellezza. Danze, movimenti, apparizioni e sparizioni: questi sono solo alcuni degli eventi imperdibili che illumineranno le nostre sere d’estate.

Quale momento migliore, se non questo, per organizzare grandi viaggi e raggiungere le destinazioni scelte e premiate dall’astroturismo? Ecco le date degli appuntamenti da non perdere.

La Superluna blu e i suoi spettacoli

Agosto è un mese speciale e lo è soprattutto perché nelle prossime settimane potremmo assistere ad alcuni degli spettacoli più incredibili dell’anno, quelli da ammirare rigorosamente a testa in su. A inaugurare il fitto calendario di eventi sarà lei, l’assoluta protagonista del cielo, il nostro satellite naturale.

L’inizio del mese, infatti, coinciderà con l’arrivo dell’attesissima Superluna, la prima di quest’anno. Un’occasione, questa, che ci consentirà di ammirare il satellite naturale in maniera inedita. Grazie infatti alla distanza ridotta tra la Terra e la Luna, quest’ultima apparirà più grande, vicina e luminosa che mai.

Quella di agosto è conosciuta anche come Luna Piena dello Storione, un nome scelto dai nativi americani in riferimento alla pesca di questo esemplare d’acqua dolce. Ma non sarà l’unica a brillare nel cielo di questo mese perché nella notte tra il 30 e il 31 agosto è previsto il ritorno di un’altra Superluna, conosciuta con il nome di Blue Moon. Un appuntamento davvero imperdibile e irresistibile per tutti gli amanti degli spettacoli celesti.

La seconda Superluna di agosto – chiamata appunto Luna Blu – è un evento raro che si verifica quando nello stesso mese ci sono due pleniluni con una minore distanza tra Terra e Luna.

Sarà ancora la Luna, poi, a dare spettacolo nel corso delle prossime settimane, diventando la protagonista di congiunzioni spettacolari e romantiche. L’8 agosto, infatti, il nostro satellite naturale danzerà insieme a Giove, mentre nei giorni successivi si avvicinerà incredibilmente a Marte e a Mercurio.

La congiunzione più suggestiva si ammirerà, invece, alla fine del mese. Quando la Luna e Saturno si avvicineranno così tanto che sembrerà di vedere i due pianeti stretti in un abbraccio che lascerà senza fiato.

Notti magiche sotto una pioggia di stelle cadenti

Non solo Luna e pianeti, agosto è conosciuto all’unanimità per essere il mese dei desideri, quelli da sussurrare alla vista delle numerose stelle cadenti che illuminano le notti d’estate. Diversi gli sciami meteorici che si alterneranno nel cielo, anche se la loro visione sarà parzialmente oscurata dalla luce dei due pleniluni.

Ci sarà comunque occasione di poter ammirare le stelle cadenti già a partire dall’inizio del mese. Il 2 agosto, infatti, le alfa Capricornidi raggiungeranno il loro picco massimo, seguite poi dalle delta Aquaridi.

Tra l’11 e il 13 agosto, il cielo sarà animato dalle Perseidi, le celebri lacrime di San Lorenzo. Sarà questa l’occasione perfetta per lasciarsi suggestionare da tutta la magia del cielo di agosto. E se ancora non dovesse bastarvi, puntate gli occhi al cielo anche sul finire del mese. L’ultima pioggia di stelle, infatti, sarà portata in scena dalle kappa Cignidi che raggiungeranno il loro piccolo massimo la notte del 20.

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Escursioni presso la Riserva dello Zingaro: quali fare

La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro lega il suo nome al piacere della scoperta e dell’avventura. Questa splendida area protetta, tra i luoghi più affascinanti e selvaggi della Sicilia, offre sette chilometri di natura incontaminata da San Vito Lo Capo Castellammare del Golfo. Un saliscendi di costa, tra la verde vegetazione spontanea e le acque trasparenti delle calette, dove “la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare”, grazie a quanti si sono battuti per mantenere integro questo angolo di paradiso, impedendo la realizzazione di una strada litoranea.

La si può quindi a ragione considerare una vera e propria opera d’amore della sua gente e di chi, visitandola, rispetta le leggi di questi luoghi. Tre percorsi, più o meno difficoltosi, permettono di esplorare una delle fasce costiere più belle d’Italia, vivendo appieno tutte le sue meraviglie. Seguiteci.

Riserva dello Zingaro: da dove accedere

Si può accedere alla Riserva dello Zingaro da due ingressi principali: lato Nord, da San Vito Lo Capo, e lato Sud da Scopello, frazione di Castellammare del Golfo. Dall’ingresso Nord lo spettacolo si apre sull’incantevole Cala Tonnarella dell’Uzzo, le cui acque trasparenti sono raggiungibili in dieci minuti, senza percorrere troppi dislivelli. Un particolare che la rende anche la più frequentata durante la stagione estiva. Addentrandovi tra i sentieri, troverete altre calette tranquille, come Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria, la prima che si  incontra se scegliete l’ingresso  Sud.

Quest’ultimo si si trova a 10 chilometri da Castellammare del Golfo. Da qui, dopo aver attraversato un tunnel scavato nella roccia, si raggiunge la sopracitata Cala Capreria, impiegando circa 20 minuti di cammino. Una meraviglia di riflessi turchesi che incontrano il bianco dei ciottoli lucidati dal mare, accompagnando i viaggiatori su tutto il sentiero di costa.

Cala dell'Uzzo

Fonte: iStock

L’incantevole Cala dell’Uzzo, raggiungibile dal lato Nord

Gli spettacolari sentieri della Riserva dello Zingaro

Camminare lungo i sentieri della Riserva dello Zingaro è un’esperienza che va fatta godendosi, passo dopo passo, il gusto del viaggio lento. Lo sguardo viene catturato da ogni incredibile sfumatura di paesaggio, con la vegetazione che trionfa tutt’intorno, i percorsi ricchi di suggestione, grotte e musei da scoprire. Potete, infine, approfittare delle spiagge che si incontrano durante il tragitto, piccole oasi immacolate dove rinfrescarvi e rigenerarvi.

Il sentiero costiero

È il meno impervio, quindi il più semplice da percorrere. La distanza per la sola andata, da ovunque si decida di partire, è di circa 7 km, percorribili in non più di 2 ore. Certamente la durata del percorso può variare, a seconda se decidiate o meno di visitare tutte le calette.

Il paesaggio predominante è quello della macchia bassa, una natura non contaminata che svela un tripudio di ginestre e timo, mandorli e frassini, carrubi e disa. Un’incantevole cromatura di colori  in contrasto di cui godere soprattutto in primavera e in autunno, così da non imbattersi nella folla dell’alta stagione. A farvi compagnia lungo tutto il tragitto si stagliano all’orizzonte la roccia bianca, le sfumature del mare, il verde della palma nana, regalando l’illusione di essere all’interno di un dipinto. Non mancano le aree attrezzate in cui sostare, per recuperare le energie.

Il percorso di mezza costa

È un percorso di media difficoltà, 8,5 km della durata di circa 4 ore, ed è anche il più panoramico. Da qui ci si può addentrare lungo i sentieri che portano nella parte alta del suo territorio, raggiungendo il Borgo Cusenza, considerato il cuore della Riserva dello Zingaro e uno dei più belli della Sicilia, e Contrada Sughero.

Qui troverete anche dei rifugi per il bivacco, nella stagione aperta al pubblico che va da maggio a ottobre, durante la quale i custodi accolgono i visitatori raccontando loro storie semplici e ricche di curiosità su questi luoghi dall’anima ancora squisitamente rurale. A questo punto, le staccionate in legno segnano le deviazioni per altri percorsi, dando a ciascuno la scelta su come proseguire per scoprire altre meraviglie.

Il sentiero alto

Siamo arrivati al percorso più impegnativo, consigliato esclusivamente agli appassionati ed esperti di trekking. Sentieri in salita, circondati di ginestre, si snodano per 17 km, richiedendo un cammino della durata di circa 7 ore. Percorrono, da nord a sud,  le cime di Monte Passo del Lupo (868 mt), Monte Speziale (914) e Monte Scardina (680), attraversando un paesaggio di montagna fiancheggiato da pini d’Aleppo e lecceti. Dall’alto di queste cime, che formano la dorsale che da sud-est sale verso nord-ovest, si possono ammirare gli squarci che si aprono verso il mare in lontananza, restituendo allo sguardo un incanto senza fine.

Il Sentiero Italia

La Riserva dello Zingaro è attraversata anche dal Sentiero Italia, che con i suoi oltre 7000 km è il percorso escursionistico più lungo del mondo. Ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti l’itinerario è stato fatto proprio dal CAI nel 1990, per poi essere inaugurato nel 1995. L’affascinante percorso escursionistico si sviluppa con circa 400 tappe lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il concatenamento di tracciati che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura “S.I.” Dalla Riserva dello Zingaro il sentiero può essere attraversato partendo da Scopello o da Macari. Ci si avventura per 14 km circa, percorrendo sia la parte alta che quella costiera.

Le grotte della Riserva dello Zingaro

Un’esperienza unica da fare nella Riserva dello Zingaro è una visita alle sue splendide grotte, ma attenzione: soltanto con la guida di uno speleologo. Non tutte, infatti, sono accessibili ai non esperti, inoltre è molto facile perdere l’orientamento. La più grande è la Grotta del Sughero, con concrezioni eccezionali e formazioni caratteristiche, tra le poche nella Riserva che vanta la presenza dell’acqua, con alcuni laghetti incantevoli. Molto interessante è poi la Grotta dell’Uzzo, considerata uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia.  All’interno di essa sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10.000 anni fa.

Altre grotte accessibili sono quella del “Porco”, con striature di faglia che ne fanno capire l’origine tettonica, e le tre che prendono il nome di “Mastro Peppe Siino”, antri che fungevano da riparo fino al secolo scorso. Sempre nella zona collinare o a mezza costa si trovano altre tre grotte molto ineterssanti per la presenza di speleotemi come le ‘forme coralline’, accessibili però solo a persone esperte”: la Zubbia dei Coralli, la  Zubbia del Corno e la Zubbia delle Lame. Nella zona montuosa, l’unica grotta accessibile al pubblico inesperto è quella di Monte Speziale.

Grotta dell'Uzzo

Fonte: iStock

Grotta dell’Uzzo,  uno dei più importanti siti preistorici della Sicilia

Riserva dello Zingaro: consigli utili

Per godere appieno della bellezza della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, camminando in totale sicurezza lungo i suoi sentieri, è raccomandato seguire alcuni consigli pratici ed utili. Per prima cosa, è fondamentale partire con scarpe da trekking o da ginnastica e pantaloni lunghi in qualsiasi stagione, dato che si può facilmente incappare in arbusti, cespugli spinosi o insetti.

Ricordatevi di avere con voi sempre riserve d’acqua e di proteggervi la testa con un cappello, dato che lungo l’itinerario il sole è alto e caldo anche nelle stagioni più miti. Vi ricordiamo, infine, che Riserva Naturale dello Zingaro è aperta tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30.

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Dormire in una tenda sospesa tra gli alberi: l’esperienza da sogno

Esiste un posto, neanche troppo lontano, dove i sogni possono diventare realtà. Un piccolo eden terrestre dove la natura è assoluta protagonista: è proprio lei a fare da cornice a una delle esperienze più incredibili di sempre.

Ci troviamo a Carona, in un piccolo paesino non lontano da Lugano situato a 600 metri sul livello del mare e incastonato tra le cime dei monti San Salvatore e Arbostora. Sono circa mille le persone che vivono qui e che hanno scelto di custodire uno dei tesori più preziosi dell’intero territorio: il Parco San Grato, un gioiello naturalistico che ospita una collezione straordinaria di esemplari floristici e che affaccia direttamente sul lago di Lugano e sulle montagne circostanti.

È proprio all’interno di questo microcosmo delle meraviglie, da scoprire passo dopo passo, che è possibile vivere e condividere un’esperienza unica, forse la più romantica di una vita intera. Sì perché qui è possibile dormire in una tenda sospesa tra gli alberi e completamente immersa nella natura.

Dormire in una tenda sospesa tra gli alberi

Gli alloggi, lo sappiamo, non sono più semplici luoghi del riposo e del ristoro, ma sono diventati parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure, delle vere e proprie attrazioni turistiche che, da sole, valgono un intero viaggio.

È il caso delle tree tents, le tende sospese tra gli alberi che permettono ai viaggiatori di dormire completamente immersi nella natura, con la sola compagnia del cinguettio degli uccelli e della luce delle stelle. Un’esperienza unica e romantica, questa, da vivere e condividere all’interno di uno dei più affascinanti parchi svizzeri, quello di San Grato di Carona.

Qui, nel Canton Ticino, gli avventurieri possono trascorrere la notte in una tenda esclusiva fissata tra gli alberi che popolano il bosco di larici, anima del parco. Tutto intorno, invece, si snodano centinaia di esemplari di piante in fiore e conifere che rendono l’atmosfera magica e unica.

L’esperienza da sogno in un parco svizzero

L’alloggio del parco di San Grato, che si snoda per oltre 200.000 metri quadrati, è il perfetto punto di partenza per ammirare tutte le meraviglie che qui sono custodite. Passo dopo passo, infatti, è possibile andare alla scoperta degli esemplari che qui sono coltivati e custoditi. Tra questi spiccano le collezioni di azalee, rododendri e conifere, tra le più ampie dell’intera Regione Insubrica.

Come abbiamo anticipato, la tenda sospesa vanta una posizione privilegiata, si trova infatti all’interno del bosco di larici situato proprio nel cuore del parco. L’alloggio garantisce un’esperienza primordiale che permette di staccare da tutto e da tutti: non ci sono corrente, riscaldamento, né connessione a internet.

C’è la visione indisturbata del cielo stellato che illumina d’incanto la notte però, così come ci sono degli scorci incredibili, tutti da scovare, che permettono di ammirare una vista mozzafiato sull’intero territorio a ogni ora del giorno: è questo il vero lusso. I comfort, comunque, non mancano. Per il periodo di permanenza, infatti, gli ospiti possono contare su una camera con bagno privato, e a uso esclusivo, messa a disposizione dall’Hotel Villa Carona, dove è anche possibile anche lasciare i propri bagagli.

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L’Italia ha un nuovo portavoce: le Winx raccontano la magia del Belpaese

Le amate fatine della serie “Winx Club” stanno per intraprendere un viaggio straordinario attraverso l’Italia, scoprendo luoghi insoliti, inaspettati e affascinanti del nostro Paese.

Questa avventura, promossa dal ministero degli Esteri, promette di svelare la vera “Magia dell’Italia“. La Farnesina, infatti, ha collaborato alla creazione di una miniserie televisiva, con lo scopo di far conoscere meglio al pubblico internazionale le bellezze e i tesori nascosti della nostra penisola attraverso gli occhi delle famose fatine tanto amate dai bambini.

Una mossa strategica e creativa che mira a promuovere l’Italia come destinazione turistica ideale.

 “Winx Club”, il progetto che rappresenta l’Italia nel mondo

L’iniziativa è stata annunciata durante la 53esima edizione del Giffoni Film Festival, un prestigioso evento dedicato ai film per bambini che si tiene annualmente a Valle Piana, in Campania.

Durante il Festival è stato proiettato un estratto della miniserie, composta da otto puntate, che sarà diffusa a livello internazionale attraverso la rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura.

Le fatine raccontano un viaggio speciale alla scoperta del territorio italiano, e sono doppiate in nove lingue diverse, per raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile. L’obiettivo è far conoscere all’estero le gemme nascoste dell’Italia, che è stata recentemente classificata come l’ottava nazione più ricca del mondo.

Nel comunicato diffuso dal ministero si legge che “le protagoniste intraprenderanno un viaggio speciale che nasce con l’obiettivo di far conoscere all’estero alcune località insolite d’Italia, dove l’incontro tra bellezza, storia e cultura prende forma in vere e proprie gemme rare, come quelle che le fate troveranno durante il percorso”.

Esplorando l’Italia insieme alle Winx

La proiezione dell’estratto della miniserie “Winx Club – La Magia dell’Italia” è stata accolta con grande entusiasmo dai piccoli spettatori presenti nella Sala Lumiere della Multimedia Valley.

Questo straordinario viaggio, visto attraverso gli occhi delle fatine Winx – Bloom, Stella, Flora, Tecna, Musa e Aisha – è un omaggio alla bellezza dell’essere bambino e alla gioia del gioco e dell’immaginazione, perché l’Italia è un luogo magico, con le sue città affascinanti, i suoi monumenti storici e le sue tradizioni secolari.

La serie, ricca di magia e mistero, porta i giovani spettatori a scoprire luoghi meravigliosi dell’Italia, dalla Basilica di Siponto in Puglia ai Nuraghi della Sardegna, passando per le Isole Lipari, il Parco di Bomarzo nel Lazio, la Sacra di San Michele in Piemonte fino al Parco del Venafro in Molise. Un vero e proprio tour virtuale che celebra la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale e naturale italiano.

Questa miniserie è un’opportunità per riscoprire il nostro territorio e condividere con il mondo la bellezza e la ricchezza del nostro Paese. Che sia attraverso la musica, l’arte o la natura, l’Italia ha molto da offrire e da esplorare. Quindi sì, la magia può essere ancora una storia tutta italiana.

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Alla scoperta del Mare di Wadden, dove si fa trekking nel fango

Patrimonio UNESCO, paradiso per gli amanti della natura selvaggia, degli spazi aperti e del trekking, il Mare di Wadden è un luogo unico dell’Europa del Nord dove il paesaggio, conteso tra terra e acqua, muta in continuazione e non appare mai due volte nello stesso modo.

Spettacolo assoluto, rappresenta la più estesa area salata europea, con una lunghezza totale di ben 450 chilometri tra Danimarca, Germania e Paesi Bassi.

Il Mare di Wadden, dove la natura è protagonista assoluta

È un paesaggio unico nel suo genere, di una bellezza struggente e delicata, dove l’equilibrio naturale agisce indisturbato e, in un contesto dinamico per eccellenza, trovano il loro habitat ideale moltissime specie ittiche, tra cui sogliole, cefalo, sperlano, branzino, aringhe, piccoli invertebrati quali gamberetti, vongole, cozze, molluschi, la foca comune e gli uccelli migratori.

Infatti, il Mare di Wadden è una delle zone più importanti del mondo per le rotte migratorie e da qui transitano, ogni anno, in media 10/12 milioni di esemplari.

Ma non soltanto.

Tra le dune sabbiose e le isole, nidificano i gabbiani e le sterne, e fioriscono innumerevoli specie di piante da fiore, all’incirca 400-600 esemplari.

La natura selvaggia è, quindi, protagonista assoluta, e quello che sorprende ancora di più è proprio quanto questo angolo di paradiso terrestre non sia mai uguale a sé stesso ma si modifichi ora dopo ora, giorno dopo giorno, e offra così l’occasione di ritrovarsi in uno scenario dinamico e irripetibile.

Siamo di fronte a un ecosistema davvero straordinario, un fittissimo intreccio di fondi melmosi, strisce di sabbia, canali di marea e acquitrini salati: quelle che oggi ci appaiono come isole, in passato erano dune che spiccavano lungo la costa.
Ma poi, la forza degli elementi naturali, tra il X e il XIV secolo ha fatto avanzare la linea del mare e le acque hanno ricoperto immense superfici di terreno torboso, creando quel mare interno che oggi si estende per più di 10.000 metri quadri.

La pratica del mudflat hiking

Modellato dal mare, dal vento e dalle maree, il Mare di Wadden include la più ampia e ininterrotta serie di distese fangose al mondo e, per questo, si presta alla pratica del cosiddetto “mudflat hiking“, ovvero la “camminata nel fango”.

Sport, tuttavia, che non va improvvisato ma deve sottostare a una preparazione adeguata e alla guida di esperti: infatti, è consentito soltanto a orari precisi poiché, se non si conosce il flusso della marea, sussiste il rischio di restare bloccati a chilometri dalla riva  o, peggio, di essere travolti dalle onde.

Inoltre, per tutelare la straordinaria varietà dell’ambiente marino (ricco di sedimenti, delicati habitat e plancton), l’ente turistico locale promuove un turismo sostenibile consentendo il “trekking nel fango” soltanto in alcune zone che sono:

  • specifici itinerari in Danimarca tra Mandø, Fanø e Langli;
  • Norderney, Baltrum, Langeoog, Spiekeroog e Minsener-Oldoog raggiungibili “con i piedi nel fango” in Germania. In più, in alcuni momenti, non manca la possibilità di camminare tra le isole Föhr e Amrum;
  • dalla terraferma alle isole di Rottumeroog, Schiermonnikoog, Engelsmanplaat, Ameland, Simonszand e Terschelling nei Paesi Bassi.
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Il villaggio da favola alle porte del deserto dove puoi vivere il sogno hollywoodiano

Nell’incantevole terra del Marocco, la magia si mescola alla realtà in un viaggio indimenticabile. Con città millenarie che sorgono come miraggi dal deserto, montagne che si stagliano maestose sotto cieli stellati e mercati affollati di colori, suoni e profumi ammalianti, il Marocco è una destinazione che rapisce l’anima.

Lontano dal trambusto delle città, si trova un luogo di incantevole bellezza: Ait-Ben-Haddou, un piccolo villaggio di argilla che sorge come un sogno dimenticato sulle rive del fiume Ounila. Con le sue torri merlate e le strette stradine, questa cittadina sembra uscita da una favola, un ricordo di un’epoca lontana.

Un luogo affascinante che ha fatto anche da sfondo a numerosi film, catturando l’immaginazione di registi e cineasti di tutto il mondo e diventando un palcoscenico in cui si sono svolte alcune delle scene più belle della storia del cinema.

Ait-Ben-Haddou, l’Hollywood del Marocco

Ait-Ben-Haddou in Marocco

Fonte: iStock

Ait-Ben-Haddou, Marocco

Ait-Ben-Haddou è una suggestiva città fortificata, situata nella regione di Souss-Massa-Drâa in Marocco. Questo insediamento berbero risale almeno al XVII secolo e si trova lungo l’antica rotta carovaniera tra il Sahara e Marrakech.

A un primo sguardo, sembra una città persa nel tempo. C’è un silenzio quasi irreale che avvolge il villaggio, interrotto solo dai suoni della natura circostante e dai rumori occasionali dei pochi abitanti rimasti. Nonostante la presenza di qualche negozio di souvenir, è difficile credere che questo luogo sia ancora abitato.

In questo luogo, sono state girate scene memorabili di film epici come “Il Gladiatore” e “La Mummia“, e opere storiche come “Gesù di Nazareth“, “Alexander” e “Lawrence d’Arabia“. Inoltre, gli appassionati di serie televisive ricorderanno sicuramente la città di Yunkai, liberata dalla temibile Daenerys Targaryen nel Trono di Spade. Un luogo che, nella realtà, non è altro che Ait-Ben-Haddou.

Qui, tra le rovine di un tempo passato, si respira una pace senza eguali. Ait-Ben-Haddou non è semplicemente la “Hollywood del Marocco“. È una destinazione imperdibile che, una volta visitata, rimane impressa nel cuore per sempre.

Alla scoperta di Ait-Ben-Haddou

Ait Ben-Haddou sorge maestosa su una collina, dominando la vallata ai piedi delle montagne dell’Atlante, a soli 30 chilometri da Ouarzazate.

Questa cittadina, con le sue imponenti mura, si distingue come un perfetto esempio dell’architettura tradizionale del sud del Marocco, tanto da essere riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Il nucleo abitativo, costituito da case di argilla rossa, rivela una visione affascinante della vita tradizionale berbera. Le strette strade serpeggianti conducono a luoghi come la piazza centrale, la moschea e il granaio, ciascuno con la sua unica storia da raccontare. Al contempo, le mura fortificate che circondano l’insediamento offrono viste panoramiche mozzafiato sulle montagne e sul deserto.

Un must-see è senza dubbio la Kasbah, situata sulla cima della collina, che regala un panorama spettacolare del ksar e del paesaggio circostante.

Nonostante il passare del tempo, Ait-Ben-Haddou ha mantenuto intatta la sua autenticità e il suo spirito unico, offrendo uno sguardo prezioso sulla cultura locale. Che siate appassionati di storia, amanti del cinema o semplici viaggiatori in cerca di luoghi autentici, questo villaggio è sicuramente una tappa da non perdere nel vostro viaggio in Marocco.

Villaggio di Ait-Ben-Haddou

Fonte: iStock

Negozio di souvenir nel villaggio di Ait-Ben-Haddou, Marocco
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Murcia, cosa vedere nella sontuosa città università spagnola

Meno conosciuta dai turisti rispetto ad altre mete imperdibili della Spagna, la regione di Murcia, la più soleggiata del Paese, e l’omonima città che le fa da capitale sono una delle tante perle nascoste da mettere in lista per rendere un viaggio ancora più appassionante.

Si tratta, infatti, di un vero tesoro della Spagna meridionale e ne rappresenta l’anima più autentica, tradizionale e affascinante, un “mondo a parte” rinomato in particolare per la sua università che richiama studenti da ogni parte del mondo tra cui anche moltissimi italiani per l’Erasmus.

Conosciamo meglio cosa vedere in questa città che può regalare una vacanza “insolita”, lontana dalle “solite destinazioni” e dalla ressa che inevitabilmente le contraddistingue.

Plaza de La Glorieta e il Puente Viejo

La visita può iniziare dal cuore della città, il centro storico, con prima tappa in Plaza de La Glorieta, raffinata piazza alberata dove svettano il Municipio, edificio in stile neoclassico con la facciata impreziosita da stucchi, e il Palazzo Vescovile, risalente al XVIII secolo e “Bene di Interesse Culturale” dal 1992.

A pochi passi, lo sguardo viene catturato dal Puente Viejo, il ponte più antico di Murcia, interamente in pietra, noto anche come “Puente de Los Peligros” poiché sul lato sud ospita una statua della Madonna dei Pericoli.

Il Real Casino de Murcia

Il Casino Reale di Murcia, dichiarato Edificio Storico Nazionale nel 1983,  è, senza dubbio, uno degli edifici più significativi della città spagnola, con la sua architettura straordinaria che unisce stili artistici modernisti ed eclettici della seconda metà del XIX secolo e dell’inizio del XX secolo.

Si trova in pieno centro, in Calle Trapería, vicino alla Cattedrale, ed è sede di svariate attività culturali, quali mostre d’arte, dibattiti, conferenze, tre club del libro, cerimonie istituzionali ed eventi aziendali.

Dall’atmosfera “scintillante”, ospita inoltre un’immensa biblioteca con più di ventimila volumi in lingua inglese, un’elegante sala da ballo con lampadari in cristallo, e sala da biliardo con soffitto in legno.

La Cattedrale

Tra i tanti edifici religiosi della città vale la pena citare la magnifica Cattedrale di Santa Maria, eretta nel 1394 laddove sorgeva una moschea.

La splendida facciata settecentesca si presenta con elementi barocchi e rinascimentali mentre l’interno è in stile gotico e conserva la magnifica Capilla de los Vélez con la volta a stella.

Colpisce poi la sua torre campanaria che svetta nel cielo di Murcia da 95 metri di altezza, la cui costruzione richiese oltre duecento anni.

Da vedere anche il Museo della Cattedrale di Murcia per ammirare resti archeologici dell’antica moschea araba e una mostra permanente di arte sacra.

Plaza de Flores

Tutta da vivere è poi la Plaza de Flores, punteggiata da numerosi locali e caffè, quasi tutti con terrazze esterne, dalla vibrante atmosfera festosa ogni fine settimana, in cui gustare i piatti tipici della zona tra cui le tapas murciane.

Al centro della fontana della piazza si può vedere “La niña de la flores“, scultura in bronzo dello scultore José Fuentes Aynar, realizzata nel 2011, mentre tutt’intorno si dipanano stradine pedonali su cui si affacciano negozi e bar.

Seguendo una di queste e passando per Piazza San Pietro, ecco il tradizionale Mercato Verónicas, dove acquistare prodotti a chilometro zero.

I Musei

Vivace città universitaria, Murcia è sede di molti musei che fanno la gioia degli appassionati di arte e di storia.

Da segnalare il Museo Arqueologico, con collezioni di reperti a partire dal Neolitico, il Museo Salzillo, dedicato allo scultore nativo della città Francisco Salzillo, vissuto nel Settecento, il Museo de Bellas Artes, ampia collezione di dipinti di autori spagnoli, e il Museo di Santa Clara, un viaggio alla scoperta  di Murcia dal Medioevo ai giorni nostri.