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Leggiuno s’illumina con un milione di Lucine di Natale

I mercatini di Natale e gli eventi a tema ci tengono compagnia e tra le chicche da non perdere c’è quello delle Lucine di Natale a Leggiuno. Il borgo sul lago Maggiore torna, anche nel 2025, con un’atmosfera unica illuminando con un progetto imperdibile le strade. Oltre un milione di lucine saranno accese dal 6 dicembre fino al 6 gennaio per chi vuole vivere un’esperienza che unisce magia, emozione e tradizione.

Lucine di Natale a Leggiuno

Si passeggia tra castelli incantati, grotte di ghiaccio, boschi luminosi e creature fatate che prendono vita grazie a installazioni realizzate a mano, una per una, dal team di Lino Betti per il progetto Lucine di Natale a Leggiuno. Il percorso di oltre un chilometro fa brillare gli occhi di grandi e piccini, accompagnato da un’atmosfera da fiaba che riscalda anche le serate più fredde.

Le installazioni luminose sono belle e rispettose per il pianeta; sono state create impiegando materiale di recupero e utilizzano un impianto fotovoltaico per accendersi: questo è un esempio concreto di come la magia del Natale possa essere sostenibile.

E per chiunque voglia partecipare, nessun ostacolo: il percorso è completamente accessibile, pensato per famiglie, bambini e persone con mobilità ridotta.

Installazione luminosa a Leggiuno per Natale

Ufficio Stampa

L’evento natalizio da non perdere a Leggiuno

L’organizzazione ha curato ogni dettaglio, anche logistico: cinque parcheggi gratuiti, di cui tre collegati da una navetta che accompagna i visitatori direttamente all’ingresso, e un sistema di prenotazione online semplice e intuitivo.

L’evento sarà aperto ogni giorno dal 6 dicembre al 6 gennaio, dalle 17:30 alle 23:00, con due sole pause (la Vigilia e San Silvestro). Un mese intero di pura meraviglia, perfetto per chi vuole aggiungere un pizzico di sogno alle proprie feste.

Il mercatino di Natale di Leggiuno

C’è qualcosa di speciale nel modo in cui Leggiuno vive il Natale. Non si tratta solo di decorazioni o di luci appese qua e là: è un’esperienza immersiva, un viaggio dentro un sogno che prende vita grazie all’impegno e alla creatività del team guidato da Lino Betti, l’ideatore di questo evento che ormai è diventato una vera leggenda natalizia.

Ogni anno il percorso cambia, si rinnova, sorprende; questa volta le lucine disegnano un itinerario di oltre un chilometro, un percorso da vivere con il naso all’insù, tra castelli incantati, grotte ghiacciate, alberi luminosi e piccole casette degli animali del bosco, tutte costruite a mano con dedizione e passione.

Chi sceglie di trascorrere qui un giorno o un weekend ha modo di esplorare la vera atmosfera del Natale in un borgo da cartolina, fotografando scorci indimenticabili e vivendo a pieno la magia delle feste. Accanto all’atmosfera dell’evento a tema luci, consigliamo di visitare anche il mercatino di Natale: ci si arriva facilmente, è proprio nella piazza centrale. Le bancarelle danno modo di fare shopping acquistando decorazioni uniche e idee regalo ma è soprattutto la parte gastronomica ad attirare. Zuppe calde, panini, cioccolate calde, vin brulè e tante altre leccornie conquistano i palati più esigenti.

E per chi desidera vivere l’incanto fino in fondo, il consiglio è arrivare nel tardo pomeriggio: quando il sole tramonta e le prime luci si accendono, il borgo sul lago Maggiore cambia volto. Tutto diventa più magico, più caldo, più… Natale.

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Villa Erba a Cernobbio: fascino senza tempo sul Lago di Como

A pochi passi da Como, affacciata sullo specchio d’acqua più elegante d’Italia, sorge Villa Erba, una delle dimore storiche più affascinanti del lago, dove l’architettura neoclassica incontra giardini secolari, scorci da sogno, atmosfere da set cinematografico: non a caso è stata scelta come location per il film Il Cimitero di Praga, che ne valorizza la presenza scenica e l’aura misteriosa.

La villa e il suo vasto parco raccontano una storia che affonda le radici nella bellezza e nella cultura, con un tocco di mondanità che non guasta mai. Tra le sue mura si respira ancora l’eleganza di un tempo, mentre tutto intorno la natura fa il resto, con una scenografia che cambia colore a ogni stagione.

Cosa vedere a Villa Erba

L’architettura della villa lascia senza parole. Lo stile è neoclassico, sì, ma con una ricchezza di dettagli che lo rende oltremodo scenografico. Colonne maestose, simmetrie perfette e cura dei dettagli danno la sensazione di trovarsi in una dimora da romanzo ottocentesco.

Villa Antica

Il cuore nobile di Villa Erba è la Villa Antica, uno spazio che conserva intatta l’anima storica pur adattandosi con disinvoltura agli eventi più moderni.

L’atrio centrale è ampio, luminoso, perfetto per accogliere gli ospiti con un impatto scenico. Le grandi sale del piano terra si aprono sul giardino e sulle terrazze affacciate sul lago, in un dialogo continuo tra interno ed esterno, tra architettura e paesaggio. È lo spazio ideale per mostre, ricevimenti, concerti e cerimonie: fino a 450 persone possono essere ospitate comodamente sedute nelle cinque sale principali, mentre la sala da ballo può trasformarsi in una pista per 500 ospiti. Esiste anche una saletta più raccolta, intima, pensata per cene esclusive o incontri riservati.

Salendo al piano superiore, un tempo riservato alla zona notte, si trovano oggi sale riunioni e uffici. Ogni ambiente è stato restaurato con attenzione, mantenendo intatto il fascino storico ma dotandolo di tutte le funzionalità moderne. Non mancano guardaroba e cucine professionali: la villa è attrezzata per accogliere eventi di ogni tipo, senza sacrificare l’eleganza.

All’esterno, il parco storico si estende fino al lago. Sentieri curati serpeggiano tra prati, siepi scolpite e aiuole fiorite, e regalano scorci panoramici da togliere il fiato.

L’ex Galoppatoio e il Centro Congressi

Un tempo riservata alle corse dei cavalli, l’area dell’ex Galoppatoio è oggi uno spazio polifunzionale pensato per eventi e manifestazioni su larga scala.

Il fiore all’occhiello è il Centro Congressi firmato dall’architetto Mario Bellini. Il suo progetto prende ispirazione dalle antiche serre in vetro e acciaio del Lago di Como, reinterpretandole in chiave contemporanea con linee pulite e materiali trasparenti. Il risultato è una struttura leggera, ariosa, integrata nel contesto naturale.

Si tratta di un complesso imponente: oltre 10.000 metri quadrati suddivisi in un padiglione centrale circolare e tre ali denominate Lario, Cernobbio e Regina. Qui si svolgono conferenze internazionali, convegni, esposizioni, mostre, cerimonie e persino dj set notturni. Il padiglione centrale può accogliere fino a 1.500 persone e si distingue per l’ottima acustica, la versatilità degli spazi e l’eleganza architettonica.

Villa Erba affacciata sul Lago di Como

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La scenografica Villa Erba affacciata sul Lago di Como

Come arrivare

Villa Erba si trova a Cernobbio, sulla sponda occidentale del Lago di Como, in una posizione comoda da raggiungere con diversi mezzi.

Chi viaggia in auto può percorrere la SS340 (nota anche come Via Regina), con la possibilità di parcheggiare all’autosilo di Villa Erba o nei dintorni.

Per chi preferisce i mezzi pubblici, numerose linee di autobus fermano a breve distanza dalla villa: le linee 11, 6, C10, C20, C25, C28, C29 e 2 collegano Como con Cernobbio in pochi minuti.

Anche il treno rappresenta un’ottima opzione: dalla stazione di Como San Giovanni si può proseguire in autobus o con una passeggiata panoramica fino a Cernobbio.

Infine, per chi arriva dal lago, Villa Erba è dotata di un pontile privato che permette l’attracco diretto di motoscafi e battelli fino a 600 persone.

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Sono 4 gli hotel italiani tra i migliori del mondo: eccellenze tra ville storiche e resort sul lago

Tra i migliori hotel al mondo ci sono ben 4 eccellenze italiane che raccontano l’arte dell’ospitalità del Belpaese. La nuova classifica The World’s 50 Best Hotels 2025 celebra le destinazioni più ambite del pianeta, dove lusso, servizi di qualità, design ed eleganza si intrecciano in un equilibrio perfetto.

Dal Lago di Como al cuore storico di Roma e Firenze, fino al fascino intramontabile dell’Argentario, scopriamo quali sono gli hotel premiati (e quanto costa dormirci), tra conferme e new entry.

I 4 hotel italiani premiati

Il prestigioso settore dei viaggi di lusso ha incoronato i re dell’ospitalità Made in Italy tra i 50 migliori del mondo. Quarto nella classifica generale è l’Hotel Passalacqua sul Lago di Como, che per il secondo anno di fila si aggiudica, oltre al titolo di miglior hotel d’Europa, anche quello di Best Boutique Hotel.

Ospitato in una villa del XVIII secolo a Moltrasio, dove un tempo soggiornò Papa Innocenzo XI, questo hotel è oggi un rifugio di pura eleganza. Le 24 camere sono immerse in giardini terrazzati, tra affreschi originali, lampadari di Murano e viste da cartolina sul lago. Il pernottamento parte da circa 1.100 euro a notte.

Il secondo hotel italiano in classifica è il Four Seasons Firenze, che occupa la nona posizione. Rinascimentale e senza tempo, questo palazzo mediceo del XV secolo, trasformato in un’oasi di charme, unisce storia e modernità in 116 camere affrescate. Sorge a due passi dagli Uffizi e dal Duomo e offre navetta e biciclette per esplorare la città. Le tariffe? Si parte da circa 860 euro.

Al ventiduesimo posto dei The World’s 50 Best Hotels 2025 si classifica il Bulgari Roma, new entry nella prestigiosa graduatoria internazionale. Affacciato sul Mausoleo di Augusto della Capitale, questo hotel unisce razionalismo Anni ’30 e charme contemporaneo, tra mosaici di marmo, vetri di Murano e vasi di Gio Ponti.

Le camere, in quattro palette ispirate alle pietre preziose, guardano Piazza Augusto Imperatore e Via della Frezza. Nella Suite Bulgari, una vasca in marmo scolpita da un unico blocco evoca le antiche Terme di Caracalla. Dormire qui è un sogno per pochi: i prezzi partono dai 1.300 euro.

A completare l’elenco delle eccellenze italiane c’è una new entry: l’Hotel Il Pellicano. Situato a Porto Ercole, frazione del comune sparso di Monte Argentario in provincia di Grosseto, si è posizionato al 26° posto. Nata negli Anni ’60 da una storia d’amore e diventata icona della dolce vita, questa struttura continua a incantare con il suo fascino discreto. Affacciato su una baia segreta del Monte Argentario, tra bouganville e mare turchese, l”hotel unisce stile toscano e allure internazionale. Anche qui le camere partono da circa 860 euro.

La classifica dei 50 hotel migliori al mondo

Quali sono i migliori hotel nel resto del mondo? A dominare la classifica The World’s 50 Best Hotels 2025 è il Rosewood Hong Kong, che sale di due posizioni rispetto al 2024, confermando l’Asia come nuova capitale del lusso. Seguono il Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River al secondo posto e il Cappella Bangkok al terzo.

Di seguito la classifica completa:

1. Rosewood Hong Kong – Hong Kong (Cina)

2. Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River – Bangkok (Thailandia)

3. Capella Bangkok – Bangkok (Thailandia)

4. Passalacqua – Lago di Como (Italia)

5. Raffles Singapore – Singapore (Singapore)

6. Atlantis The Royal – Dubai (Emirati Arabi Uniti)

7. Mandarin Oriental Bangkok – Bangkok (Thailandia)

8. Chablé Yucatán – Chocholá (Messico)

9. Four Seasons Firenze – Firenze (Italia)

10. Upper House Hong Kong – Hong Kong (Cina)

11. Copacabana Palace – Rio de Janeiro (Brasile)

12. Capella Sydney – Sydney (Australia)

13. Royal Mansour – Marrakech (Marocco)

14. Mandarin Oriental Qianmen – Pechino (Cina)

15. Bulgari Tokyo – Tokyo (Giappone)

16. Claridge’s – Londra (Regno Unito)

17. Four Seasons Astir Palace – Atene (Grecia)

18. Desa Potato Head – Bali (Indonesia)

19. Le Bristol – Parigi (Francia)

20. Cheval Blanc Paris – Dubai (Emirati Arabi Uniti)

21. Cheval Blanc Paris – Parigi (Francia)

22. Bulgari Roma – Roma (Italia)

23. Hôtel de Crillon – Parigi (Francia)

24. Rosewood São Paulo – San Paolo (Brasile)

25. Aman Tokyo – Tokyo (Giappone)

26. Hotel Il Pellicano – Porto Ercole (Italia)

27. Hôtel du Couvent – Nizza (Francia)

28. Soneva Fushi – Baa (Maldive)

29. The Connaught – Londra (Regno Unito)

30. La Mamounia – Marrakech (Marocco)

31. Raffles London at The OWO – Londra (Regno Unito)

32. The Emory – Londra (Regno Unito)

33. Maroma – Riviera Maya (Messico)

34. The Calile – Brisbane (Australia)

35. The Lana – Dubai (Emirati Arabi Uniti)

36. Hotel de Paris Monte-Carlo – Monaco (Principato di Monaco)

37. Janu Tokyo – Tokyo (Giappone)

38. The Taj Mahal Palace – Mumbai (India)

39. One&Only Mandarina – Riviera Nayarit (Messico)

40. Singita – Kruger National Park (Sudafrica)

41. Mandarin Oriental Hong Kong – Hong Kong (Cina)

42. Hotel Bel-Air – Los Angeles (Stati Uniti d’America)

43. The Mark – New York (Stati Uniti d’America)

44. Las Ventanas al Paraíso – Los Cabos (Messico)

45. The Tokyo Edition Toranomon – Tokyo (Giappone)

46. Hotel The Mitsui – Kyoto (Giappone)

47. Estelle Manor – Witney (Regno Unito)

48. Grand Park Hotel Rovinj – Rovigno (Croazia)

49. Hotel Sacher Vienna – Vienna (Austria)

50. Mandapa – Bali (Indonesia)

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Il Castello di Arco è una meraviglia con 365 finestre, leggende e viste mozzafiato

Ci sono luoghi che sembrano appartenere più al sogno che alla realtà, e il Castello di Arco, in Trentino-Alto Adige, è esattamente uno di questi.

Abbarbicato su uno sperone di roccia che domina il borgo omonimo, l’Alto Garda e il suo splendido lago, appare come un nido di pietra sospeso tra cielo e terra, un simbolo di eleganza antica che incanta per la sua posizione spettacolare, i tesori che custodisce e le leggende di fantasmi che aleggiano tra le sue mura.

Visitare lo spettacolare Castello di Arco

Dall’alto dello sperone roccioso su cui è stato costruito nell’XI secolo, il Castello di Arco domina l’intera piana dell’Alto Garda e il borgo di Arco, allungando lo sguardo fino al Lago di Garda.

Salire fino a questo gioiello medievale, a 260 metri sul livello del mare, significa immergersi lentamente nell’anima del luogo, camminando tra ulivi secolari e mura antiche per godere infine di uno più spettacolari panorami di questo territorio: ai piedi si stendono verdeggianti vigneti, il borgo di Arco e la città di Riva del Garda, poco più in là, mentre tutt’attorno si innalzano imponenti montagne che si tuffano nel blu profondo del lago.

Ed è qui che la storia prende forma. Le prime testimonianze del castello vedono come proprietari i Conti di Arco, una delle famiglie più influenti del Trentino medievale. Tra assedi, incendi e ricostruzioni, il maniero ha attraversato i secoli mantenendo intatto il suo fascino misterioso. Passato in mano a diverse famiglie nel corso dei secoli, l’ultima proprietaria fu la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, fino al 1982. Nello stesso anno il castello è passato al Comune di Arco, che grazie a un’attenta ristrutturazione lo ha reso fruibile al pubblico.

Oggi, varcare la sua porta significa entrare in un tempo sospeso, dove immaginarsi ancora le voci dei cavalieri e delle dame di corte che lo vivevano.

Nella Torre Grande, gli affreschi del Trecento raccontano una storia di amore, eleganza e cavalleria: dame dai volti delicati, tornei e cavalieri, scene di vita di corte che sembrano danzare alla luce del giorno. Sono tra i cicli pittorici più raffinati del Trentino e bastano da soli a giustificare la visita.

La Torre Renghera è invece quella più alta e antica, dove la guarnigione poteva controllare il territorio.

Il borgo di Arco con vista sul suo castello meraviglioso

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Il borgo di Arco con vista sul suo castello

Leggende e misteri del Castello di Arco

Secondo alcune ricostruzioni storiche che si mescolano con le leggende, il castello originariamente contava oltre cento stanze e 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno. Un simbolismo che unisce numerologia, mito e architettura, e che ha contribuito ad alimentare il suo fascino leggendario, che colpì anche il pittore tedesco Albrecht Dürer: nel 1495 lo ritrasse in un acquerello (“Fenedier Klausen”) oggi custodito al Louvre.

Tra le antiche mura del Castello di Arco non si respira solo la storia, ma anche mistero e leggenda. Si dice che questo luogo sia uno dei più infestati del Lago di Garda: il fantasma del crudele Antonio d’Arco, ucciso nel 1389, vagherebbe ancora tra le sale, mentre il brigante Ottavio Avogadro veglierebbe sui tesori nascosti nella rocca. Ma la storia più inquietante racconta che fu il Diavolo stesso a costruire il castello in una sola notte.

Dove si trova e come raggiungerlo

Il Castello di Arco si trova nell’omonimo comune che costeggia il fiume Sacra, in provincia di Trento, a 15 minuti di auto a Nord di Riva del Garda. Percorrendo l’Autostrada del Brennero A22 si esce a Rovereto Sud e si prosegue verso Riva del Garda – Arco.

Ci sono diversi parcheggi in cui poter lasciare l’auto per poi proseguire a piedi dal cuore di Arco verso il sentiero panoramico che porta al castello: il più vicino (e gratuito, ma piccolo) è quello che si trova lungo via Al Calvario. In alternativa ci sono i parcheggi di via Paolina Caproni Maini, l’ex Carmellini (nella stessa via) e il Foro Boario in via della Cinta.

Si può raggiungere anche in bicicletta percorrendo la pista ciclabile Valle dei Laghi che parte dalla località Linfano e si collega con la ciclabile Riva-Torbole-Mori.

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I migliori hotel d’Europa 2025 sono in Italia: ecco quali

L’Italia conferma ancora una volta la sua eccellenza nell’ospitalità, conquistando i principali riconoscimenti ai World Travel Awards 2025. Dalle coste della Sardegna ai panorami del Lago di Como, il Paese domina la scena europea grazie a strutture uniche, in cui eleganza, benessere e sostenibilità si fondono perfettamente.

Ecco quali sono i migliori hotel d’Europa 2025, tutti rigorosamente italiani.

Il miglior beach hotel 2025

Situato sul litorale veneziano, Almar Lido Jesolo è stato premiato come “hotel sulla spiaggia leader in Europa 2025”. Questo resort di design combina comfort contemporaneo e servizi esclusivi, offrendo agli ospiti un’esperienza rilassante tra mare, spa e gastronomia d’eccellenza. Ideale per chi desidera un soggiorno balneare raffinato a pochi passi da Venezia.

Il miglior boutique hotel 2025

Immerso nel fascino senza tempo del Lago di Como, VISTA Lago di Como ha conquistato il titolo di “miglior boutique hotel d’Europa 2025”. L’hotel si distingue per l’atmosfera intima e il servizio personalizzato, con camere che offrono viste mozzafiato e un ristorante di lusso apprezzato a livello internazionale.

Il miglior eco resort 2025

La Sardegna brilla anche nella sostenibilità con Arbatax Park Resort, vincitore del premio “migliore eco-resort d’Europa 2025”. Il complesso, immerso nella natura incontaminata dell’Ogliastra, punta su pratiche green e sul rispetto dell’ambiente, integrando perfettamente lusso e biodiversità.

Il miglior family & wellness resort 2025

Tra le meraviglie del sud della Sardegna, Almar Timi Ama Villasimius è stato riconosciuto come “resort leader in Europa per famiglie e benessere 2025”. Qui le famiglie possono godere di comfort esclusivi, servizi dedicati ai bambini e una spa di altissimo livello.
La struttura si aggiudica anche altri due riconoscimenti: “hotel e spa leader in Europa” e “miglior resort insulare leader in Europa 2025”.

Il miglior hotel benessere 2025

Palazzo Fiuggi, nel Lazio, vince come “hotel benessere leader in Europa 2025”. Tra programmi detox, terapie rigenerative e una spa all’avanguardia, è un vero tempio del benessere fisico e mentale.

Il miglior green hotel 2025

Nelle Dolomiti a San Candido, Naturhotel Leitlhof incarna il concetto di ospitalità sostenibile. Vincitore del premio “hotel leader in Europa nel settore green 2025”, produce in autonomia l’energia elettrica e il riscaldamento. Qui si promuove un turismo rispettoso della natura, senza rinunciare al comfort e al design alpino.

Il miglior green resort 2025

Sulla costa settentrionale della Sardegna, Resort Valle dell’Erica Thalasso & SPA si distingue come “miglior resort ecologico d’Europa 2025”. Tra acque cristalline e vegetazione mediterranea, offre un’esperienza di benessere e sostenibilità unica nel suo genere.

Il miglior resort di lusso con solo suite 2025

In Sicilia, Almar Giardino di Costanza ottiene il titolo di “resort di lusso con sole suite in Europa 2025”. Ogni suite è un rifugio di eleganza, impreziosito da dettagli siciliani, spa di livello internazionale e cucina gourmet.

Il resort balneare di lusso 2025

Forte Village Resort, in Sardegna – Pula Cagliari – si conferma una leggenda dell’ospitalità, vincendo ben tre premi: “resort balneare di lusso in Europa 2025”, “resort leader in Europa 2025” e “principale accademia sportiva d’Europa 2025”. Un paradiso per famiglie, sportivi e amanti del mare, dove lusso e attività si fondono in modo impeccabile.

Il miglior resort urbano di lusso 2025

Nel cuore della capitale, Rome Cavalieri si aggiudica il titolo di “resort urbano di lusso leader in Europa 2025”. Famoso per la sua vista panoramica su Roma e per la collezione d’arte unica, questo iconico hotel rappresenta l’eccellenza dell’ospitalità urbana di lusso.

Il miglior hotel nella regione vinicola italiana 2025

Nel cuore della Toscana – in Val d’Orcia – Rosewood Castiglion del Bosco conquista il titolo di “hotel leader nella regione vinicola italiana 2025”. Situato in una delle zone vinicole più rinomate d’Italia, offre agli ospiti degustazioni, esperienze enogastronomiche e panorami mozzafiato tra le colline del Brunello di Montalcino.

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Il grido d’aiuto del Lago di Garda, primo in Italia a richiedere gli stessi diritti delle persone

Il Lago di Garda è il primo in Italia a essere candidato a diventare un “soggetto giuridico“: è un grido d’aiuto lanciato da coloro che vorrebbero preservarlo dalle costruzioni massive e dallo sfruttamento legato anche all’overtourism, che rischiano di minacciare l’ecosistema dello specchio d’acqua più grande del Belpaese.

Proprio come le persone in carne ed ossa, anche il lago che si estende a cavallo tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige richiede di poter tutelare i propri diritti: potrebbe diventare il primo lago italiano al quale verrebbe riconosciuto in senso giuridico il diritto di esistere. Proprio come già avvenuto in altre aree del mondo, dove alcuni fiumi, lagune e foreste hanno raggiunto il titolo di personalità giuridica.

Il Lago di Garda contro overtourism e sfruttamento del suolo

È un atto d’amore verso il paesaggio e le persone che vivono il Lago di Garda in ogni suo aspetto, quello che si è tradotto nella sua candidatura a “soggetto giuridico”.

Ogni anno, lungo le sponde del lago arrivano oltre 26 milioni di turisti, a fronte di 190mila residenti. Contro la logica dello sfruttamento del bacino per la realizzazione di resort e altre costruzioni in cemento, che stanno modificando il suo paesaggio, associazioni e studiosi si sono uniti per dare vita a una rottura culturale: non più risorsa da sfruttare, ma soggetto da tutelare, proteggere e difendere perché portatore di un valore intrinseco. Proprio come accade con i monumenti, le opere d’arte e i siti archeologici.

Tra coloro che hanno proposto questo cambio di paradigma troviamo la Federazione per il riconoscimento dei diritti del Lago di Garda, che unisce associazioni, comitati locali, studiosi, attivisti e cittadini (tra questi Legambiente, Gaia animali e ambiente, Presidio 9 agosto, Tavolo ambiente Garda, Monastero del bene comune).

Una “Carta dei diritti del Lago di Garda” è stata già scritta e presentata. Sebbene non abbia un valore giuridico, lo ha dal punto di vista politico e culturale, perché è da qui che ora si vuole far nascere una proposta di legge nazionale.

Rocca di Manerba lago di Garda

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Rocca di Manerba sul Lago di Garda

Il significato

Il dibattito si concentra sul costituzionalismo ambientale e sull’inadeguatezza degli attuali strumenti normativi. Come ha sottolineato Pasquale Viola, docente di European and comparative environmental law dell’Università di Trieste, al Giornale di Brescia: “Riconoscere la personalità giuridica a un ecosistema come il Garda significa prendere atto del fatto che la tutela ambientale così com’è oggi non è sufficiente. È il diritto che deve aggiornarsi alla crisi ecologica, non il contrario”.

Cosa significa nel concreto  far diventare il lago un soggetto giuridico? A spiegarlo è stato il giurista Roberto Louvin: “Riconoscere diritti al Garda significa rompere l’asse esclusivo della proprietà privata e dell’utilità economica. Significa permettere che chiunque, in nome del lago, possa attivare strumenti di difesa giuridica per il suo interesse, e non solo per quello umano”.

Anche Francesco Visentin, docente a Udine, studia da anni il rapporto tra comunità e risorse idriche: “Il lago è diventato il simbolo del limite. Un territorio saturo che, se non cambia direzione, implode – ha affermato -. Questo processo di riconoscimento giuridico è un modo per dire: fermiamoci, riconosciamo il valore dell’intero ecosistema, e ripensiamo il nostro posto dentro di esso”.

I laghi nel mondo che hanno già personalità giuridica

Nel mondo esistono già alcuni elementi naturali cui è stata riconosciuta la personalità giuridica, una logica che ha radici lontane, nelle comunità indigene sudamericane che da sempre considerano fiumi, montagne e foreste come membri della collettività e non oggetti da sfruttare.

Tra i laghi e fiumi che già hanno ottenuto il riconoscimento come soggetti giuridici troviamo:

  • Il Fiume Atrato (Colombia): dal 2016 riconosciuto come entità soggetto di diritti dalla Corte Costituzionale colombiana, per proteggerlo contro inquinamento e deforestazione dovuti all’estrazione illegale di oro;
  • Lago Waikaremoana (Nuova Zelanda): dal 2017 soggetto di diritto insieme al parco nazionale Te Urewera, per restituire sovranità simbolica e giuridica al popolo Māori, custode tradizionale del territorio;
  • Lago Erie (Canada, Ontario): dal 2021 le Prime Nazioni Anishinaabe hanno adottato una legge indigena riconoscendo il lago come essere vivente dotato di diritti.

Tra gli altri luoghi naturali che hanno ottenuto tale riconoscimento troviamo la laguna del Mar Menor, in Spagna, che dal 2022 è diventata soggetto di diritto con tanto di legge nazionale, e il Monte Taranaki, sempre in Nuova Zelanda.

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Cammino di Montecastello di Tignale: passeggiando tra storia e panorami sul Lago di Garda

Il Lago di Garda si arricchisce di una nuova esperienza per gli amanti della natura, della storia, della cultura e della spiritualità: il Cammino di Montecastello di Tignale (BS).

Questo itinerario ad anello di circa 8,5 km offre un viaggio tra limoni e ulivi, panorami mozzafiato e testimonianze storiche uniche, pensato per chi desidera vivere il Lago di Garda in modo autentico, immersivo e sostenibile.

Ideale per escursionisti esperti – il cammino è infatti classificato E-E escursionistico per escursionisti esperti in alcuni tratti –  il percorso racconta la storia della comunità locale attraverso luoghi emblematici e tradizioni secolari.

Un percorso tra storia, fede e panorami mozzafiato

Il Cammino di Montecastello ripercorre l’antico pellegrinaggio della statua della Madonna di Montecastello, unendo punti di grande interesse storico e artistico. Tra questi spicca il Santuario di Montecastello, arroccato a picco sul lago, meta di devozione e contemplazione.

Nasce il Cammino di Montecastello per valorizzare il patrimonio dell’Alto Garda

ufficio stampa

Santuario di Montecastello

L’itinerario tocca anche l’Eremo francescano di San Giorgio in Varolo, immerso nel silenzio della natura, e la Limonaia di Prà de la Fam, ancora oggi attiva e simbolo della tradizione agricola gardesana.

Non mancano le antiche chiese di San Rocco e San Pietro, custodi di secoli di fede popolare, e il suggestivo Sentiero delle Operaie, che scende fino a Campione del Garda, rievocando la vita delle lavoratrici del cotonificio.

Ogni tappa trasforma la camminata in un racconto corale di lavoro, comunità e spiritualità, permettendo ai visitatori di immergersi nelle radici autentiche di Tignale e dell’Alto Garda. Gli scorci sul lago, i terrazzamenti coltivati e i profumi mediterranei completano l’esperienza, rendendo il cammino un vero e proprio viaggio sensoriale.

Turismo sostenibile e innovazione digitale

Il nuovo cammino nasce con l’obiettivo di destagionalizzare le presenze e di promuovere un turismo slow e sostenibile, coinvolgendo la comunità locale e valorizzando il patrimonio culturale e ambientale.

Il progetto è stato inserito nell’iniziativa “Racconti dal Territorio”, realizzata con il contributo del Programma Regionale FESR 2021-2027 di Regione Lombardia, bando Innovacultura e promosso dal Comune di Tignale, Oros, FROM e Istemi – Materials Testing.

Grazie a tecnologie avanzate come modelli 3D, digital twin e tour virtuali, i visitatori possono esplorare il territorio anche a distanza, approfondendo la conoscenza dei luoghi e delle storie locali.

Il cammino è pensato per un turismo intermodale, con attenzione all’uso dei mezzi pubblici e alla valorizzazione di attività locali, tra ristoranti, botteghe artigiane e strutture ricettive.

Sono inoltre previste azioni future come l’installazione di nuova segnaletica informativa e il restauro delle cappelle votive del Rosario. Il percorso è integrato nelle app Visit Tignale e Orobie Active, mentre il podcast originale “Passi di Tignale” accompagna i camminatori lungo il cammino, raccontando aneddoti e curiosità sui luoghi visitati.

Informazioni sul Cammino di Montecastello di Tignale

Il Cammino di Montecastello di Tignale si sviluppa su un dislivello di circa 870 metri, richiede circa 4 ore di percorrenza continua e si classifica come itinerario E-E (escursionistico per esperti in alcuni tratti).

Cammino di Montecastello di Tignale: un nuovo itinerario tra storia, natura e spiritualità

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Eremo francescano di San Giorgio in Varolo

È un invito a scoprire il Lago di Garda attraverso un’esperienza autentica, rispettosa dell’ambiente e immersa nella storia, nella cultura e nelle tradizioni locali, perfetta per chi cerca momenti di relax, contemplazione e connessione con la natura.

Prima di intraprendere il cammino, si consiglia di consultare il sito ufficiale dell’Ecomuseo Pra de la Fam.

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Festival dei Borghi più belli d’Italia 2025: Bellano ospita l’evento nazionale

Dal 26 al 28 settembre 2025 rallentate i ritmi e partecipate al Festival Nazionale dei Borghi più belli d’Italia. La XVII edizione avrà come cornice Bellano, splendido borgo affacciato sul Lago di Como. È l’appuntamento annuale più atteso dall’associazione che riunisce oltre 300 comuni, con l’obiettivo di far scoprire un’Italia inedita, custodita nei luoghi meno battuti dal turismo di massa.

In questi borghi, la meraviglia si nasconde dietro ogni angolo: scorci suggestivi, racconti degli abitanti, botteghe autentiche. Durante le tre giornate non mancheranno convegni istituzionali, dibattiti, spettacoli, degustazioni, mostre, laboratori, concerti, itinerari guidati ed esperienze all’aperto. Al centro del programma temi chiave come la sostenibilità, la valorizzazione dei territori e la qualità della vita nei piccoli borghi.

Il Festival dei Borghi più belli d’Italia

Il Festival Nazionale dei Borghi più belli d’Italia non è solo un appuntamento annuale: è un viaggio collettivo dentro l’anima dei piccoli centri, un mosaico di identità che ogni anno si compone in un luogo diverso. Nato per contrastare lo spopolamento e per restituire vitalità a territori dimenticati, il festival è oggi il momento in cui amministratori, operatori turistici, associazioni e viaggiatori si incontrano per confrontarsi sul futuro e, allo stesso tempo, celebrare la vita quotidiana che anima i borghi.

L’edizione 2025 sceglie Bellano come cornice ideale. Decine di eventi, tra riflessioni, spettacoli e convivialità, racconteranno la vera essenza di questi luoghi tra bellezza discreta, resilienza delle comunità e capacità di innovare senza perdere radici. Un’occasione per scoprire come tradizione e futuro possano convivere, trasformando i borghi in laboratori viventi di cultura e sostenibilità.

Il programma dell’edizione 2025

Il festival comincerà venerdì 26 settembre, con una giornata inaugurale dedicata ai sapori e alla cultura che prevede un convegno sulla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali. Ospite della giornata sarà Oscar Farinetti, che presenterà il suo ultimo libro “La regola del silenzio“, aggiungendo un tocco di riflessione alla serata. Al calar del sole, l’evento si sposterà sulle acque scintillanti del lago per una crociera inaugurale a bordo della storica motonave Concordia. Durante la navigazione, gli ospiti potranno gustare una cena esclusiva mentre ammirano le luci dei borghi di Tremezzo, dell’Isola Comacina e del suggestivo Corenno Plinio.

Sabato 27 settembre si terrà il suggestivo corteo dei sindaci, simbolo dell’unione e dell’impegno comune per la tutela del patrimonio italiano. Seguiranno workshop dedicati alle migliori pratiche amministrative e convegni su temi attuali come le energie rinnovabili e l’integrazione dell’intelligenza artificiale per migliorare la vita nei piccoli centri. Tra un dibattito e l’altro, i visitatori potranno deliziarsi con degustazioni di prodotti tipici, assistere a coinvolgenti showcooking e partecipare alla rassegna letteraria Il bello dell’Orrido”, che ospiterà lo scrittore Andrea Vitali. La serata si concluderà in una scia di note e allegria, con spettacoli musicali e il concerto dei Tributo Italiano, una delle più acclamate cover band del panorama nazionale.

Infine, domenica 28 settembre sarà interamente dedicata alle esperienze all’aria aperta e al contatto con la natura. Gli appassionati di trekking potranno partecipare a un’escursione guidata lungo il celebre Sentiero del Viandante, fino a raggiungere l’antico borgo di Corenno Plinio. Non mancheranno aperitivi con vista lago, laboratori artigianali e altre presentazioni che animeranno l’ultima giornata. Il gran finale del festival sarà un momento carico di emozione: la cerimonia di consegna della bandiera al borgo che avrà l’onore di ospitare l’edizione del 2026, seguita da uno spettacolare show pirotecnico e da una proiezione di cinema all’aperto sotto le stelle.

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Anche sul lago di Garda c’è il pericolo overtourism: un equilibrio sempre più fragile

Il lago di Garda incanta sempre più i turisti e proprio per questo boom di viaggiatori si trova a vivere un rischio concreto di overtourism. Dietro l’immagine da cartolina, infatti, si nasconde uno scenario complesso in cui traffico, turismo di massa, speculazione edilizia, inquinamento e affitti brevi impattano notevolmente. Quanto ancora questo ecosistema potrà reggere a un assedio che non conosce tregua?

Pericolo overtourism sul lago di Garda

Il Garda è sempre stato una calamita per chi cerca emozioni: borghi pittoreschi, acque cristalline, spiagge e sentieri sospesi tra lago e montagna. Ma la magia ha un prezzo. Nei soli mesi estivi, le presenze turistiche superano i 18 milioni, a fronte di una popolazione residente di appena 190mila persone. Una sproporzione che trasforma i paesi rivieraschi in teatri di folla, dove i servizi arrancano e la quotidianità degli abitanti si dissolve dietro la macchina del turismo.

Troppi turisti in troppo poco spazio: ecco l’equazione che logora il lago di Garda, soprattutto nei mesi caldi. Il risultato? Un ambiente naturale sotto pressione, squilibri economici e una qualità della vita sempre più fragile.

All’overtourism si intreccia la corsa alla cementificazione. Dove un tempo c’erano prati, canneti o piccoli sentieri, oggi spuntano resort, villaggi turistici, seconde case. Operazioni urbanistiche che trasformano in pochi anni ciò che la natura ha costruito in secoli. In alcune aree, come Castelnuovo del Garda, i piani edilizi sono mastodontici: migliaia di metri cubi di cemento per progetti che promettono verde, ma lasciano solo ombre di asfalto. Non è forse una contraddizione bruciante costruire un “parco del lago” distruggendo il lago stesso?

E mentre gli edifici crescono, le acque soffrono. Su sei punti monitorati da Legambiente, quattro risultano inquinati oltre i limiti di legge. Blocchi bianchi e maleodoranti, composti da detersivi e sostanze chimiche, sono stati trovati galleggiare sulle sponde. Materiali che i pesci scambiano per cibo, con conseguenze devastanti. È questo il volto nascosto di un turismo che consuma più di quanto restituisca.

Rischio overtourism sul lago di Garda

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La minaccia dell’overtourism colpisce il lago di Garda

Cosa mette in pericolo il lago di Garda

Non basta il turismo di massa: anche la febbre degli affitti brevi cambia radicalmente il volto del Garda. In città come Sirmione, con 8.300 residenti, si registrano oltre un milione di presenze turistiche all’anno. Le unità abitative vengono destinate all’affitto breve e al turismo e così i centri storici allontanano gli abitanti per preferire i turisti.

La questione non è solo sociale, ma anche culturale: senza residenti, un borgo perde tradizioni, relazioni, autenticità. Resta la facciata, il guscio, ma il cuore smette di battere.

A questo si aggiunge il progetto della ciclovia del Garda: 160 chilometri di percorso ciclabile che dovrebbe abbracciare il lago. Un’idea suggestiva, certo, ma contestata da ambientalisti e amministrazioni per l’impatto paesaggistico e i rischi geologici. Tratti sospesi a sbalzo, nuove gallerie, costi esorbitanti: davvero il Garda ha bisogno di un’infrastruttura tanto invasiva, o basterebbe valorizzare i sentieri e i percorsi che già esistono?

Il Coordinamento interregionale per la tutela del Lago di Garda non si limita a denunciare: propone soluzioni. Stop alla cementificazione, regolamentazione degli affitti brevi, un turismo più equilibrato, attenzione alla qualità delle acque. Linee guida che non suonano come utopia, ma come necessità urgente.

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Canale di Tenno, un borgo sospeso tra acque tranquille e atmosfere senza tempo

Arroccato tra le montagne del Trentino e a pochi chilometri dal Lago di Garda, Canale di Tennouno dei Borghi più belli d’Italia – è un borgo medievale che sembra sospeso in un’altra epoca.

Passeggiare tra le sue viuzze lastricate, i portici in pietra e le case in legno regala la sensazione di immergersi in un quadro d’autore.

Qui il silenzio è interrotto solo dallo scorrere dell’acqua e dai suoni della natura che creano un’atmosfera intima e suggestiva. Canale di Tenno è la meta ideale per chi cerca autenticità, storia e panorami incantevoli.

Il borgo è una piccola gemma del Garda Trentino capace di unire il fascino della tradizione con la bellezza della natura circostante e rappresenta una tappa imperdibile per chi visita questa zona.

Cosa vedere a Canale di Tenno

Il borgo custodisce intatta la sua struttura medievale, con stradine strette che si intrecciano tra archi in pietra, ballatoi e antiche abitazioni. Ogni angolo racconta secoli di storia e tradizioni, offrendo spunti fotografici di una bellezza rara. Passeggiando, si scoprono scorci suggestivi che sembrano usciti da un libro di fiabe, dove il tempo pare essersi fermato.

Uno dei luoghi simbolo del borgo è la Casa degli Artisti “Giacomo Vittone”. Oggi la struttura è un vivace centro culturale che ospita mostre temporanee, laboratori e iniziative artistiche, mantenendo viva la vocazione di Canale come punto d’incontro per creativi e viaggiatori.

Tra gli eventi più importanti spicca il Mercatino di Natale di Canale di Tenno, che trasforma le vie del borgo in un palcoscenico suggestivo. Le casette in legno ospitano artigiani e produttori locali e l’aria si riempie di profumi tipici delle feste.

Canale di Tenno, il borgo medievale del Garda Trentino

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Natale a Canale di Tenno

A pochi minuti a piedi dal borgo si trova il Lago di Tenno: una tappa imperdibile per chi ama la natura. Il lago è un piccolo specchio d’acqua dalle sfumature turchesi incorniciato da boschi e sentieri.

Infine, chi desidera godere di panorami mozzafiato può scegliere i percorsi escursionistici che collegano il borgo alle colline circostanti.

Come raggiungere il borgo

Il borgo di Canale di Tenno si trova a circa 10 minuti di auto da Riva del Garda e a circa 45 chilometri da Trento. È facilmente raggiungibile in auto percorrendo la strada statale SS421 che collega Riva del Garda a Fiavé. Per chi arriva dall’autostrada A22 del Brennero, l’uscita consigliata è Rovereto Sud, da cui si prosegue verso Riva del Garda e poi in direzione Tenno.

Chi preferisce i mezzi pubblici può affidarsi agli autobus che partono regolarmente da Riva del Garda e collegano i principali centri della zona. Una volta arrivati a Tenno, il borgo si raggiunge con una piacevole passeggiata che introduce già all’atmosfera medievale del luogo.

Per gli amanti del turismo slow, Canale di Tenno rappresenta anche una meta perfetta per itinerari a piedi o in bicicletta.

Lago di Tenno situato a pochi passi dal borgo di Canale di Tenno

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Lago di Tenno circondato dalle Alpi

I sentieri che partono da Riva del Garda e risalgono verso il borgo permettono di ammirare panorami unici, tra vigneti, uliveti e boschi. Si tratta di percorsi adatti sia agli escursionisti esperti sia a chi desidera concedersi una camminata panoramica immersa nella natura del Trentino.