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Lago Maggiore, aprono i Castelli di Cannero: un nuovo gioiello storico da visitare

A partire da sabato 28 giugno, il Lago Maggiore si arricchisce di una nuova, affascinante attrazione culturale: i Castelli di Cannero aprono finalmente al pubblico dopo un lungo lavoro di restauro – iniziato nel lontano 2019. Situate su tre suggestivi isolotti nel comune di Cannobio, queste antiche fortificazioni borromaiche diventano oggi parte integrante del circuito turistico e culturale del Piemonte. Il taglio del nastro – evento riservato solo alle istituzioni e alle autorità pubbliche – è previsto per il 12 giugno.

Un’inaugurazione attesa da anni

L’apertura ufficiale dei Castelli di Cannero – il nuovo sito culturale di Terre Borromeo –  rappresenta un momento significativo per il turismo del Distretto dei Laghi. Dopo anni di lavori, i visitatori potranno finalmente esplorare le rovine delle antiche fortificazioni quattrocentesche che da secoli dominano le acque del Lago Maggiore.

Si tratta di un importante intervento di valorizzazione del patrimonio storico, promosso in particolare nell’area dell’Alto Verbano.
La Rocca Vitaliana, situata sull’isolotto più grande, è il fulcro del nuovo percorso museale. Un tempo simbolo del potere della famiglia Borromeo, oggi si trasforma in un museo interattivo, capace di raccontare la storia di queste fortificazioni con tecnologie immersive e contenuti coinvolgenti.

Un viaggio tra storia, natura e tecnologia

Visitare i Castelli di Cannero non significa quindi solo ammirare le antiche mura, ma vivere un’esperienza a 360 gradi. L’itinerario museale accompagna il pubblico attraverso un percorso che parte dalla terraferma, si sviluppa lungo le acque del lago e conduce all’interno delle meravigliose strutture medievali.

Lago Maggiore: aprono i Castelli di Cannero

Fonte: ufficio stampa

Resti delle fortificazioni quattrocentesche

I camminamenti, le corti, il mastio e le torri raccontano secoli di vicende, intrecciate con le sorti della famiglia Borromeo e dei territori di confine tra Italia e Svizzera. Il museo interattivo, progettato per coinvolgere adulti e bambini, permette di scoprire il passato del sito in maniera dinamica e accessibile. L’ingresso per gli adulti di 25 euro include: il tour in barca di Cannero e l’audioguida del percorso museale.

Un contesto naturale e culturale di eccellenza

La bellezza dei Castelli di Cannero è esaltata dal contesto naturale che li circonda. I borghi di Cannobio e Cannero Riviera, affacciati sulle stesse acque in cui sorgono le fortificazioni, vantano un importante riconoscimento ambientale: la Bandiera Blu 2025.

Questo premio, assegnato alle migliori località balneari italiane per qualità ambientale e servizi, sottolinea l’impegno del territorio nella sostenibilità e nella valorizzazione del paesaggio. Il Distretto Turistico dei Laghi conferma così il suo ruolo di eccellenza nel turismo italiano, contando ben quattro località insignite della Bandiera Blu: oltre a Cannobio e Cannero Riviera, anche Verbania Fondotoce – Isolino sul Lago Maggiore e il Lido di Gozzano sul Lago d’Orta.

Cultura e sostenibilità: un binomio vincente

Lago Maggiore: dal 28 giugno aprono i Castelli di Cannero

Fonte: ufficio stampa

I castelli di Cannero sono situati sui tre isolotti rocciosi del Lago Maggiore

L’apertura dei Castelli di Cannero segna un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita turistica e culturale dell’area. L’iniziativa dimostra come sia possibile coniugare la tutela del patrimonio storico con l’attenzione all’ambiente, offrendo esperienze di qualità in scenari unici.
Per chi cerca un’esperienza tra storia, natura e innovazione, il Lago Maggiore è la meta ideale. Con i Castelli di Cannero finalmente visitabili, si apre una nuova pagina nella promozione del territorio e del suo inestimabile patrimonio.

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Lombardia tra le mete preferite in Europa. Intervista a Barbara Mazzali

La Lombardia è tra le mete preferite d’Europa. Prima Regione d’Italia per lo shopping tourism, è Milano, sì, ma non solo. Lago di Como, ma non solo. Ci sono, infatti, tantissimi itinerari fuori rotta da percorrere, borghi poco noti da esplorare e anche diversi laghi minori che meritano un viaggio. Ne abbiamo parlato con Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia

Quale strategia sta applicando Regione Lombardia per la promozione turistica e in quali aree si sta concentrando?

Autenticità, stagionalità e bellezza diffusa. Se dovessi sintetizzare in tre parole la nostra nuova visione del turismo in Lombardia, sceglierei proprio queste. Stiamo cambiando prospettiva: oggi vogliamo raccontare una Lombardia che va oltre i soliti itinerari, una terra sorprendente fatta di cammini, ciclovie, sport d’acqua, piccoli borghi e campeggi glamour. Vogliamo parlare a chi cerca esperienze, benessere, qualità della vita. Il nostro lavoro punta molto sulla destagionalizzazione: portare turisti durante tutto l’anno, distribuendo i flussi e valorizzando anche le aree interne, quelle spesso fuori dai radar ma ricchissime di fascino.

È in quest’ottica che abbiamo lanciato il bando ‘Lombardia Style’ – Progetti di promozione unitaria per l’attrattività territoriale: 2,3 milioni di euro per sostenere alleanze tra Comuni e creare calendari condivisi di eventi. Una Lombardia che si racconta in modo corale, che punta a generare nuovi flussi e sostenere le economie locali. E lo fa anche pensando al turista esigente, con proposte d’eccellenza come il glamping e le mobile homes: il lusso che abbraccia la natura.

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Fonte: @Varese Turismo

Escursionisti in visita al borgo dipinto di Arcumeggia in provincia di Varese

Cosa si intende esattamente per ‘Lombardia Style’?

È il nostro marchio di fabbrica, il segno distintivo che abbiamo scelto per presentare al mondo il meglio della Lombardia. ‘Lombardia Style’ è molto più di un logo: è un concetto, una visione. Nasce dall’equilibrio tutto lombardo tra creatività e rigore, tra bellezza e capacità produttiva. È lo stile che accomuna i nostri designer, i nostri chef, le aziende manifatturiere, le botteghe e gli atelier. Con ‘Lombardia Style’ vogliamo dare un’identità forte e coerente a tutto ciò che rende unica questa Regione: cultura, moda, design, paesaggi, enogastronomia. È il nostro modo di raccontare che qui si vive bene, si crea, si innova, si sogna. Non siamo solo una destinazione da visitare: siamo un’esperienza da vivere tutto l’anno.

Il cineturismo è un fenomeno in crescita. Come lo sta sostenendo la Regione?

Il cinema è una chiave meravigliosa per raccontare i territori. E la Lombardia, con la sua varietà straordinaria di scenari – laghi, città d’arte, montagne, borghi – è sempre più protagonista sullo schermo. Da Visconti a Hitchcock, da George Lucas a Pollack: qui sono state girate più di mille pellicole. Basti pensare a Ocean’s Twelve sul Lago di Como, Quantum of Solace sul Garda o Cento Chiodi sul Po. Senza dimenticare i videoclip musicali e le produzioni moda, come la recente scelta di Chanel che ha lanciato la sua collezione di alta gioielleria ispirata al profumo N°5 proprio sul Lago di Garda. Stiamo sostenendo produzioni, come quella tra la società Univela di Tremosine e Circus, che porteranno nuove opere creative ambientate nei nostri paesaggi. È una vera ‘carriera cinematografica’ per la Lombardia, che oggi non è solo sfondo, ma protagonista glamour e affascinante, capace di far sognare.

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Fonte: Ufficio stampa

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Turismo locale vs visitatori internazionali: come state lavorando su questi due fronti?

Il 2024 è stato un anno straordinario: oltre 53 milioni di pernottamenti, di cui il 67% da stranieri. Una crescita del 10% che ci conferma tra le mete preferite in Europa. Noi lavoriamo con attenzione su entrambi i fronti, costruendo un turismo sostenibile, intelligente, di qualità. Un turismo che arricchisce, davvero, le comunità locali. Il dato più interessante? Un aumento del 44% nelle transazioni tax free, grazie all’abbassamento della soglia d’acquisto per i turisti extraeuropei introdotta dal governo Meloni. Risultato: la Lombardia è oggi la prima Regione italiana per lo shopping tourism. E questo è solo uno dei segnali di quanto il turismo stia diventando una leva economica strategica per tutto il territorio.

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Fonte: 123RF

Le vetrine di lusso della Galleria Vittorio Emanuele a Milano

Come si sta preparando la Lombardia alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026?

Le Olimpiadi non saranno solo un grande evento sportivo: saranno un vero e proprio cambio di passo per il nostro territorio. L’impatto previsto parla chiaro: +15% a +60% di flussi turistici dopo i Giochi. Ci stiamo preparando con investimenti strutturali importanti – oltre 434 milioni di euro tra strade, ferrovie e impianti sportivi – ma anche con progetti che parlano al cuore, come ‘Cuori Olimpici’.

È un viaggio simbolico e fisico attraverso le 12 province lombarde, con eventi e installazioni che coinvolgono le comunità e raccontano l’identità profonda della nostra terra. Saranno 3.500 atleti da 93 Paesi, 1,3 miliardi di spettatori. Milano sarà la porta d’ingresso, la Valtellina il cuore pulsante delle competizioni. Ma tutta la Lombardia sarà protagonista, mostrando il suo volto più autentico e innovativo, fatto di moda, design, natura e accoglienza.

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Fonte: Ufficio stampa

La Valtellina è pronta per le Olimpiadi (Valfurva, Colle delle Pale Rosse)

Ci sono novità turistiche in vista per i prossimi mesi?

Assolutamente sì! Stiamo lavorando a tantissimi eventi che anticipano le Olimpiadi, nell’ambito di ‘Cuori Olimpici’. Poi c’è un altro progetto affascinante e carico di spiritualità: gli itinerari delle 69 chiese giubilari lombarde. A fine settembre ospiteremo a Bellano il Festival nazionale dei Borghi più belli d’Italia, un’occasione straordinaria per mettere sotto i riflettori le nostre perle nascoste. Tutto l’anno i nostri territori offrono la vivacità di sagre, festival dedicati a musica, enogastronomia, artigianato, mostre e iniziative culturali: ciascuno è un viaggio nel cuore pulsante delle nostre tradizioni, tra storie di famiglia, mani sapienti e prodotti che parlano di territori. Eventi che uniscono cultura, turismo e identità. In una parola? Emozione.

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Fonte: Ufficio stampa

Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia
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Cosa vedere in Franciacorta, territorio che custodisce vigneti, borghi antichi e panorami da cartolina

Dolci colline ricoperte di vigneti e punteggiate da borghi medievali, castelli antichi e monasteri, che si estendono in un’area compresa tra la città di Brescia e la sponda meridionale del Lago d’Iseo. Siamo in Franciacorta, territorio rinomato per i suoi vini, le “bollicine” realizzate con metodo classico, e per i paesaggi naturali da cartolina. Una meta perfetta per un viaggio che unisce natura, enogastronomia, arte e relax.

Il modo migliore per assaporarne le diverse sfaccettature? Muoversi in bici, in moto, a cavallo o in quad, con l’aria tra i capelli e lo sguardo perso tra i vigneti. Prevedete delle soste in alcune delle cantine più belle d’Italia per degustare i loro prodotti e poi esplorate il patrimonio culturale e architettonico che racconta millenni di storia. Prendete carta e penna e annotate: queste sono le 15 cose da vedere e da fare in Franciacorta per vivere un’esperienza memorabile.

Cosa vedere in Franciacorta

Dalle cantine più prestigiose ai borghi medievali che spiccano tra le colline e i filari, dai siti storici e religiosi fino a uno dei siti naturali più importanti della Lombardia. Vi sveliamo i luoghi imperdibili della Franciacorta.

Le Cantine della Franciacorta

Sono l’anima produttiva e culturale della regione franciacortina: le cantine sono le protagoniste indiscusse. Sono tantissime e la maggior parte di loro è legata al Consorzio Franciacorta, con il suo disciplinare per la realizzazione di spumanti metodo classico con denominazione DOCG che fanno concorrenza ai vicini champagne francesi.

Tante cantine non sono solo luoghi di produzione vinicola, ma veri e propri templi culturali in cui tradizione, innovazione, ospitalità, design ed arte si uniscono per offrire esperienze immersive. Mete perfette per fare degustazioni, esplorare con guide esperte le modalità di creazione dei vini Franciacorta, assistere ad eventi culturali e mondani, ma anche immergersi nell’arte. Sì perché alcune cantine sembrano veri e propri musei, ricchi di elementi artistici e architettonici mozzafiato.

Oltre a Bellavista, Guido Berlucchi, Barone Pizzini, Ferghettina, La Montina e Contadi Castaldi, che sono solo alcune delle più note e premiate cantine franciacortine, spicca anche Ca’ del Bosco (a Erbusco), celebre per le numerose opere di arte contemporanea posizionate negli spazi interni ed esterni della cantina, offrendo un’esperienza sensoriale unica. Qui sono esposte sculture di Igor Mitoraj, Arnaldo Pomodoro, Rabarama, Stefano Bombardieri e Mimmo Pladino, per citarne solo alcuni.

I borghi medievali

Sono diversi i borghi che compongono il territorio franciacortino. Di origine medievale, sono piccoli e grandi scrigni di bellezze, tra chiese antiche, castelli, palazzi e ville nobiliari, giardini e piazzette vivaci che durante le sagre popolari riuniscono la popolazione di fronte a piatti della tradizione, musica e buon vino.

Di seguito tutti i borghi della Franciacorta:

  • Adro
  • Capriolo
  • Cazzago San Martino
  • Cellatica
  • Coccaglio
  • Cologne
  • Corte Franca
  • Erbusco
  • Gussago
  • Iseo
  • Monticelli Brusati
  • Paderno Franciacorta
  • Passirano
  • Paratico
  • Provaglio d’Iseo
  • Rodengo Saiano
  • Rovato

Impossibile stabilire quale sia il più bello: ognuno ha la propria unicità. Come Erbusco, il “cuore” della Franciacorta, sede del Consorzio e culla delle più grandi cantine del territorio (come Bellavista e Ca’ del Bosco). Passeggiando nel suo centro storico, che conserva alcuni scorci delle antiche mura del castello medievale, potrete ammirare la Pieve antica, la Chiesa di Santa Maria Assunta e le meravigliose ville nobiliari (che in eventi speciali, come Erbusco in Tavola, aprono le porte al pubblico mostrandosi in tutta la loro eleganza).

Meritano una menzione anche Bornato, uno dei borghi più pittoreschi della Franciacorta con il suo castello e gli scorci panoramici; Ome, con le antiche mulattiere, i sentieri tra i boschi e un’antica fucina del XV secolo ancora funzionante (l’Antico Maglio Averoldi); Passirano con il suo imponente castello tra i filari.

Anche Gussago, adagiato sulle dolci colline vitate (chiamate localmente i “ronchi”), è da segnare: l’icona del borgo è la Santissima (che vediamo di seguito), un complesso monastico che spicca in cima a una collina con panorama mozzafiato sul paesaggio circostante.

Iseo, invece, è affacciato sul lago e alterna il centro storico dallo stile medievale a un lungolago vivace (soprattutto d’estate) e ricco di eventi.

Castello di Gussago – La Santissima di Gussago 

Svetta meravigliosamente in cima al colle Barbisone di Gussago, dalle pendici ricche di filari, e sembra proprio uscire da una cartolina: il Castello di Gussago – La Santissima è un affascinante complesso storico (e una cantina di ottima qualità) che unisce arte, spiritualità, natura e tradizione vinicola.

Nata come convento domenicano (XVI secolo), la Santissima ha struttura romanica che dopo la soppressione dell’ordine domenicano è stata trasformata in una villa in stile neogotico moresco, conferendole l’aspetto attuale simile a un castello. Dalla sua terrazza naturale, il complesso offre viste panoramiche memorabili che nelle giornate più nitide svelano anche il Monte Rosa.

Castello di Gussago - La Santissima, Franciacorta

Fonte: iStock

Castello di Gussago – La Santissima, in Franciacorta

Il Castello di Bornato

Tra i borghi antichi che punteggiano la Franciacorta, quello di Bornato custodisce un raro esempio di castello medievale con una splendida villa rinascimentale costruita al suo interno, Villa Orlando, ancora abitata dai proprietari, con sale rinascimentali affrescate, il giardino all’italiana, una chiesetta e gli antichi sotterranei. Oggi è anche una cantina vitivinicola in cui programmare una visita, ma si dice che in passato anche Dante Alighieri vi soggiornò durante il suo esilio da Firenze. Il panorama da qui? Di rara bellezza. E nelle giornate più terse lo sguardo corre lungo la Pianura Padana fino a scorgere anche gli Appennini.

L’Abbazia Olivetana di San Nicola

Durante la vostra esplorazione lungo la Franciacorta, segnatevi questa tappa: l’Abbazia Olivetana di San Nicola, a Rodengo Saiano. Si tratta di un capolavoro architettonico rinascimentale, un complesso monastico con un affascinante chiostro, fondato dall’ordine cluniacense attorno al X secolo e poi gestito dai Benedettini Olivetani di Monte Oliveto Maggiore.

Dopo essere stata ottimamente restaurata, l’Abbazia è tornata ai suoi antichi splendori ed è oggi uno dei più ricchi monasteri del Nord Italia, che ospita opere, tra gli altri, del Moretto e del Romanino.

Il Monastero di San Pietro in Lamosa (Provaglio d’Iseo)

Abbarbicato su un colle con vista magnifica sulle Torbiere del Sebino, si trova un antico complesso monastico benedettino molto affascinante: il Monastero di San Pietro in Lamosa di Provaglio d’Iseo. Una combinazione unica di storia, arte e natura. Da visitare la chiesa romanica, il chiostro del XV secolo e la Sala dei Disciplini (oratorio barocco decorato con affreschi primo-cinquecenteschi e un maestoso crocifisso), oltre al paesaggio naturale circostante.

La Riserva Naturale Torbiere del Sebino

A sud del Lago d’Iseo si estende un’area protetta di 360 ettari, tra le zone umide più importanti della Lombardia: le Torbiere del Sebino, con specchi d’acqua alternati a sentieri immersi nella natura selvaggia, ponticelli e scorci di rara bellezza. Qui è ospitata una ricca biodiversità e una grande varietà di uccelli migratori (la Riserva Naturale Torbiere del Sebino è infatti un paradiso per gli amanti del birdwatching).

Potrete fare un’escursione a piedi scegliendo uno dei percorsi ad anello che la attraversano, dall’alba al tramonto. Il costo di accesso è di 2 euro per adulto (i bambini fino a 8 anni non pagano). Un’ottima meta per la disconnessione e il contatto autentico con la natura, per tutta la famiglia.

Riserva Naturale Torbiere del Sebino, Franciacorta

Fonte: iStock

Riserva Naturale Torbiere del Sebino, in Franciacorta

Il Convento della Santissima Annunciata di Rovato

A Rovato, uno dei Comuni più a sud della Franciacorta, c’è un convento che dall’alto del Monte Orfano osserva una buona parte del territorio vitivinicolo: si tratta del Convento della Santissima Annunciata (consacrato nel 1507), un gioiello di arte, spiritualità, storia e architettura religiosa rinascimentale.

Chiesa, sagrestia, chiostro, celle dei frati, refettorio e una cappella interna sono tutti luoghi visitabili, mentre dalla loggia panoramica si gode una vista mozzafiato sui vigneti della Franciacorta. Una chicca? A poca distanza si trova una panchina formato maxi in cui sedersi e ammirare il paesaggio, appartenente al circuito delle Panchine Giganti.

Cosa fare in Franciacorta

Non ci si annoia di certo nel territorio franciacortino. Dai tour in bici alle degustazioni di piatti tradizionali, dagli eventi culturali allo shopping, ecco 7 cose da fare in questa terra di vini e colline.

In bici, moto o quad lungo la Strada del Vino Franciacorta

Sono diverse le occasioni per noleggiare bici, Vespe o quad per vivere l’esperienza di un tour panoramico tra vigneti, colline, borghi e cantine della Franciacorta. Ma anche percorrere le stradine tra i filari a piedi è un’avventura consigliatissima. Qui potete trovare la mappa con tutti i percorsi possibili e i punti di interesse da scoprire lungo la Strada del Vino.

Eventi e sagre tra i vigneti e i borghi

Non mancano gli eventi in Franciacorta. Se capitate in questo territorio della provincia di Brescia durante la primavera, potrete ad esempio assistere a Franciacorta in Fiore, che si tiene tutti gli anni a maggio nel borgo antico di Bornato: una rassegna florovivaistica con giardini diffusi, installazioni artistiche e percorsi naturalistici meravigliosi per celebrare tutta la bellezza dei fiori e sensibilizzare sull’importanza degli insetti impollinatori. A Marzo, invece, prende vita il Festival di Primavera, un weekend dedicato all’incontro tra cultura, enogastronomia e tradizione, con degustazioni in cantina, piatti della tradizione, visite culturali guidate nei luoghi storici del territorio.

In estate, poi, sono numerose le sagre popolari in cui degustare la cucina tradizionale a suon di musica e brindisi. L’evento più atteso è poi il Festival Franciacorta in Cantina, che si tiene a settembre: tantissime cantine aprono le porte per degustazioni ed eventi esclusivi.

Degustazione dei piatti della tradizione

Nelle pause tra le visite in cantina e nei borghi, potrete recarvi nei ristoranti, negli agriturismi e nelle trattorie tipiche dove assaggiare i migliori piatti della tradizione culinaria del territorio. Non potrete lasciare la Franciacorta (e in generale la provincia di Brescia) senza aver provato i salumi locali, il manzo all’olio di Rovato, i casoncelli e i formaggi della Val Camonica.

Shopping all’Outlet Franciacorta

Dopo un’immersione della cultura e nelle tradizioni della Franciacorta, non manca anche una tappa per lo shopping sfrenato a Rodengo Saiano, presso l’Outlet Village Franciacorta, uno dei più importanti del Paese con oltre 160 negozi e boutique di marchi prestigiosi con sconti golosi tutto l’anno.

Relax e coccole di benessere

Molti hotel e agriturismi in Franciacorta offrono esperienze benessere, spa e trattamenti, spesso con vista sui vigneti o sul Lago d’Iseo. Uno dei più noti (che spesso ospita Vip italiani e internazionali) è L’Albereta Relais & Chateaux (a Erbusco), in cui si trova la SPA firmata Chenot.

Gita fuori porta a Monte Isola

Non rientra geograficamente nel territorio franciacortino, ma è una tappa obbligata durante un soggiorno in questo territorio bresciano, comodamente raggiungibile da Iseo (o da Sulzano) con il traghetto: nel cuore del Lago d’Iseo, Monte Isola è l’isola lacustre più grande d’Italia e dell’Europa Occidentale ed è uno scrigno di tesori da scoprire.

È uno dei “Borghi più Belli d’Italia” e incanta con i suoi pittoreschi borghetti sparsi lungo le sue pendici (come Peschiera Maraglio, Carzano e Novale), le tradizioni culinarie secolari (tra cui il salame di Monte Isola e le sardine essiccate), la natura rigogliosa che domina incontrastata e il Santuario della Madonna della Ceriola nel punto più alto dell’isola. Vi consigliamo di partire zaino in spalla lungo il sentiero che raggiunge questo incantevole santuario a 600 metri di altitudine: da lassù si può godere di un panorama meraviglioso a 360° su tutto il lago.

Monte Isola (Brescia), l'isola lacustre più grande d'Italia

Fonte: iStock

Monte Isola (provincia di Brescia), l’isola lacustre più grande d’Italia

Tappa in città: alla scoperta di Brescia

La Franciacorta si trova a poca distanza dal centro cittadino di Brescia, una città ricca storia che vale la pena essere scoperta a piedi, passeggiando tra piazze imponenti, chiese antiche, palazzi eleganti e viuzze acciottolate che portano fino al Castello, che dall’alto di un colle è il guardiano silenzioso della città.

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I treni dei laghi, viaggio alla scoperta di paesaggi unici in Italia

Una giornata tra natura, cultura e meraviglia può iniziare da una semplice stazione ferroviaria. In Lombardia, Trenord invita a riscoprire il fascino dei laghi italiani con un ventaglio di itinerari che uniscono treno e battello, aprendo le porte a un turismo sostenibile e suggestivo.

Dal Lago di Como al Garda, dal Maggiore all’Iseo, ogni proposta è pensata per immergersi con lentezza nei paesaggi d’acqua, tra borghi affacciati sul blu, ville storiche e natura incontaminata.

Varenna e il Castello di Vezio: un viaggio nel tempo

Adagiata sulla sponda orientale del Lago di Como, Varenna si rivela come un piccolo gioiello medievale.

Raggiungibile in treno da tutta la Lombardia, questa tappa è il punto di partenza per scoprire una delle fortezze più panoramiche del territorio: il Castello di Vezio. Arroccato sopra il borgo, racconta mille anni di storia e dona viste spettacolari sul lago e sui monti tutt’intorno.

L’offerta di Trenord consente di abbinare il viaggio in treno all’ingresso al castello, con la possibilità di spostarsi liberamente in battello tra Varenna e Lenno. Una navigazione lenta che tocca alcune tra le località più amate del Lario, da Bellagio, con i giardini terrazzati, a Lenno, dove la celebre Villa del Balbianello incanta grazie alla sua posizione scenografica.

Gardone Riviera: tra poesia e botanica

Sulla riva bresciana del Lago di Garda ecco Gardone Riviera, cittadina che conserva intatto lo spirito di inizio Novecento, tra atmosfere dannunziane e visioni esotiche. Qui, la proposta “Treno + Vittoriale e Parco Heller” permette di scoprire due luoghi simbolo della cultura italiana.

Il Vittoriale degli Italiani, ultima dimora del poeta Gabriele d’Annunzio, è un complesso monumentale che racchiude architetture, giardini, un teatro all’aperto e persino una nave incastonata tra i cipressi. A pochi passi, il Giardino Botanico Heller accoglie arte contemporanea e piante da tutto il mondo, in un percorso che sorprende passo dopo passo.

Lago di Lecco: tra borghi autentici e natura selvaggia

Mandello del Lario sul lago

Fonte: iStock

Il pittoresco centro storico e porto di Mandello del Lario

Il ramo lecchese del Lago di Como è quello che conserva il volto più autentico del territorio: tra rocce scoscese e piccoli paesi affacciati sull’acqua, si estende il Primo Bacino di Lecco, meta di una delle gite più affascinanti di Trenord.

Dopo aver raggiunto Lecco in treno, è possibile salire a bordo dei battelli che collegano località come Abbadia Lariana, Mandello del Lario e Onno. Un itinerario perfetto per chi cerca la quiete, lontano dalle rotte più battute, dove ogni scorcio regala suggestioni inedite e i borghi raccontano storie di lago e montagna.

Bellagio e le ville sull’acqua

Bellagio, la “perla del Lago di Como”, è una delle mete più fotografate d’Italia. Ma arrivarci in battello dopo aver percorso il lago da Como regala un’emozione diversa. La proposta “Treno + Bellagio Tour” consente di vivere una giornata interamente dedicata alla scoperta di questo borgo elegante e dei suoi dintorni.

Il tragitto via lago, costellato di dimore storiche come Villa Carlotta e Villa d’Este, introduce a un mondo sospeso nel tempo, dove i giardini profumano di storia. La possibilità di proseguire fino a Varenna per rientrare in treno offre un percorso circolare di grande fascino.

Lago Maggiore: tra Laveno, Stresa e le Isole Borromee

Chi preferisce il versante settentrionale della Lombardia può optare per le proposte verso il Lago Maggiore. Da Laveno si parte in battello verso la sponda piemontese, costellata di giardini e residenze nobiliari. La tappa a Villa Taranto, celebre per l’orto botanico, è tra le più apprezzate.

Ancora più suggestiva è l’offerta che parte da Stresa e conduce alla scoperta delle Isole Borromee: Isola Bella, con il maestoso Palazzo Borromeo; Isola Madre, paradiso botanico; e l’Isola dei Pescatori.

Sirmione e il Garda: relax e archeologia

Tra le mete più celebri del Lago di Garda, Sirmione spicca per la bellezza senza tempo. La proposta Trenord prevede il viaggio in treno fino a Desenzano o Peschiera, da dove si prosegue in battello verso la penisola di Sirmione. Un percorso che attraversa acque turchesi e si conclude tra le mura del Castello Scaligero e le vestigia romane delle Grotte di Catullo.

Chi desidera esplorare ancora può optare per la Garda Experience, che consente di navigare tra le località più affascinanti del basso lago: da Lazise a Salò, tra scorci naturali e patrimoni storici.

Monte Isola: il cuore verde del Lago d’Iseo

Panorama di Monte Isola

Fonte: Istock

Tutta la bellezza di Monte Isola

Di vera suggestione anche la proposta che porta a Monte Isola.

Partendo in treno da tutta la regione si raggiunge il Lago d’Iseo, dove i battelli arrivano sull’isola abitata più grande d’Europa.

Qui, tra sentieri, borghi di pescatori e specialità gastronomiche, si può vivere una giornata a contatto con una natura autentica e silenziosa, lontana dai circuiti più turistici.

Il Viandante via Lago: un giorno tra sentieri e battelli

Per chi ama alternare la lentezza dell’acqua al passo dei sentieri, l’itinerario “Il Viandante via Lago – 1 giorno” è la scelta ideale. Questa proposta firmata Trenord permette di raggiungere Lecco in treno e muoversi lungo il tratto orientale del Lago di Como, tra treni e battelli, fino a Colico.

Il Sentiero del Viandante, antico tracciato di origine medievale, accompagna i visitatori lungo borghi silenziosi e scorci sospesi tra acqua e montagna. Lungo il cammino, si incontrano località come Abbadia Lariana, Varenna, Piona e Bellano, ciascuna con la sua identità e le atmosfere da apprezzare senza fretta.

Il biglietto unico consente di spostarsi tra battelli e stazioni ferroviarie, con la massima flessibilità per personalizzare la giornata secondo i propri ritmi.

Il Viandante via Lago: l’esperienza completa in due giorni

Per chi desidera prendersi più tempo e vivere il Lago di Como in tutta la sua varietà, Trenord propone anche una versione estesa del viaggio: “Il Viandante via Lago – 2 giorni”. Un pacchetto pensato per conoscere a fondo la sponda orientale del lago, alternando tratti in battello, escursioni a piedi e soste nei borghi.

L’itinerario in due giorni consente di dedicare tempo non solo alla camminata sul Sentiero del Viandante, ma anche alla visita delle località: Varenna, con il lungolago romantico e i giardini di Villa Monastero, può diventare il cuore della prima giornata mentre il giorno seguente si può proseguire verso nord, per scoprire la quiete di Piona e l’atmosfera spirituale della sua abbazia, oppure godersi il panorama da Colico, tra spiagge tranquille e lo sfondo delle Alpi Orobie.

Tour del Primo Bacino del Lago di Como

Tra le esperienze da non perdere spicca, infine, quella che porta alla scoperta del Primo Bacino del Lago di Como, una delle aree più raffinate e scenografiche del Lario. L’offerta “Treno + Battello” consente di raggiungere Como in treno da tutta la Lombardia, per poi salpare a bordo dei battelli diretti verso Cernobbio, Moltrasio, Blevio e Torno.

Questa zona del lago è famosa per le dimore aristocratiche e per i paesaggi dipinti. Ville come Villa d’Este o Villa Erba si alternano a piccoli borghi arrampicati sul lago, tra cui spicca Cernobbio, con le terrazze affacciate sull’acqua. Da qui, il tragitto prosegue lungo la sponda fino a Torno, uno dei borghi più poetici del lago, incastonato tra le montagne e il blu dell’acqua.

L’offerta di Trenord include viaggio in treno e libera navigazione tra gli scali compresi, per una gita su misura nel fascino discreto del Lario.

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Estate sul Sebino: queste sono le spiagge più belle del Lago d’Iseo da non perdere

La Lombardia non ha il mare però ha splendidi laghi dove poter fare il bagno. Tra questi c’è il lago d’Iseo, non lontano da Bergamo e Milano è raggiungibile in poco più di un’ora di strada. Un angolo di paradiso, con la celebre Monte Isola al centro e tante baie da scoprire. Mentre ci si gode un weekend alla scoperta di borghi e paesi dagli scorci unici ecco le spiagge più belle del lago d’Iseo dove fermarsi per un tuffo nel cuore del Sebino.

Le spiagge di Paratico

Partiamo subito con il borgo di Paratico: qui oltre a visitare il centro storico ci si può godere alcune delle spiagge più belle della zona come quella nella località di Tegattini. Frequentata soprattutto adi più giovani, con la piattaforma galleggiante rivestita di sabbia finissima e un gioco di palme esotiche è perfetta per prendere il sole, rilassarsi o tuffarsi. È comodissima da raggiungere: basta percorrere una passerella ed è anche un luogo top dove fermarsi per un aperitivo con vista. Proprio per questo motivo diventa una delle spiagge più belle del lago d’Iseo e tra i luoghi top della Lombardia dove fare il bagno.

Le spiagge di Lovere

Lovere è uno dei borghi più belli d’Italia e molti raggiungono il lago proprio per scoprirlo. Anche qui, però, si trovano alcuni stabilimenti dove godersi un tuffo. Tra noleggio lettini, sdraio e intrattenimento per tutte le età non mancano le spiagge dotate poi di piscina. Alcune strutture sono più moderne ma esistono anche porzioni libere per chi vuole fare un bagno al volo prima di riprendere l’on the road del territorio.

Lungolago di Lovere con spiagge più belle d'Iseo

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Sul lungolago di Lovere alla scoperta delle spiagge più belle lago d’Iseo

Le spiagge più belle di Iseo

Nella cittadina di Iseo sono diverse le spiagge che si fanno notare, ecco le più belle da non perdere assolutamente per chi arriva qui per un weekend all’insegna del relax e alla scoperta del lago. Chi cerca libertà non può perdersi la Spiaggetta: non manca il comfort ma è soprattutto il rispetto per l’ambiente circostante a fare la differenza. Libera, offre però l’opportunità di noleggiare a pagamento sdraio e lettini. Ci si può gustare uno snack, uno drink o un pranzo veloce direttamente sul chiosco. Motivo in più per frequentarlo? Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti, purché al guinzaglio.

Un vero e proprio parco vacanze a due passi dal centro di Iseo: il Lido Sassabanek si distingue grazie alla presenza di piscine riscaldate, area giochi, zona barbecue e sport acquatici. È la soluzione top per famiglie con bambini e sportivi incalliti perché si alterna una nuotata in piscina a un’escursione in kayak, ma ci si può anche stendere su un prato curato con il profumo del lago che riempie l’aria.

Le spiagge di Sulzano

La spiaggia di Sulzano è intima e accogliente, soprattutto nella zona delle palafitte. Sassi, erba e un ingresso in acqua graduale lo rendono perfetto persino per famiglie con bimbi piccoli. Non distante la spiaggia Carini, attrezzata e protetta regala in più una vista effetto wow su Monte Isola. Attenzione a portare con sé le scarpe da scoglio per vivere in sicurezza la giornata.

 Le spiagge di Monte Isola

Chi raggiunge Monte Isola con traghetto, oltre ad esplorare i sentieri e il borgo, può godersi alcune delle aree balneari più belle d esclusive. Tra queste spicca il prato delle Ere, con tanto di aree giochi e scalette per entrare in acqua. Qui, infatti, il fondale è subito profondo. Da non perdere le spiagge di Serf, Spì e Punta, distribuite tra le varie frazioni. Con una vista incredibile su San Paolo e alle spalle uliveti, questi lidi regalano l’atmosfera più autentica del lago d’Iseo.

Spiaggia di Sale Maresino

Chi viaggia con bambini e vuole numerosi servizi deve puntare su Sale Marasino, lo stabilimento più attrezzato. L’area, tra erba e sassi, regala diverse zone d’ombra ed è possibile noleggiare lettini e ombrelloni oltre ad usufruire di campi da beach volley, docce e bar. Il tutto in una cornice di tutto rispetto affacciata proprio su Monte Isola.

Spiaggia di Marone

C’è chi la soprannomina la piccola Tahiti e proprio questo ha reso il litorale come uno dei più battuti. Un vero e proprio angolo di paradiso e pace, seppur in alta stagione sia piuttosto battuta dai turisti. Non è consigliata per tutti, il fondale è profondo e quindi non dinicato per chi ha bimbi piccoli. Non lontano, però, c’è il lido Mad Hops che dà modo di noleggiare canoe e sup per vivere il lago al 100%.

Baia del Bogn a Riva di Solto

È sicuramente la spiaggia più fotografata del lago e non c’è da stupirsi: si chiama baia del Bogn e si trova a Riva di Solto. Rocce a picco e acque cristalline rendono la spiaggia un gioiello raggiungibile esclusivamente via lago, tramite barca, canoa o sup. spettacolare davvero, vale la “fatica” per raggiungerla.

Riva di Solto quali sono le spiagge più belle

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La spiaggia di Riva di Solto sul lago d’Iseo

La spiaggia di Pisogne

A Pisogne, ingresso del lago per chi arriva da Bergamo e dalla val Camonica, si trovano ben due lidi di prestigio. X Beach è il più chic, con tanto di noleggio SUP e piscina oltre a zone attrezzate. Poi è anche presente Darsena 3.0 con prati verdi, bar e aree dedicate ai cani.

Le spiagge di Tavernola Bergamasca

Il lago d’Iseo è tutto bello ma in alta stagione il numero di turisti è davvero alto. Per chi cerca una soluzione lontana dalla folla, con più facilità di parcheggio e un bel panorama da non perdere è Tavernola Bergamasca. Qui si trovano diverse spiagge, alcune delle quali libere.

Le spiagge di Predore

Il borgo di Predore vanta diverse spiagge libere, due particolarmente accessibili nel centro del paese e a due passi dal molo. Servizi eccellenti, pulizia, acqua tranquilla e possibilità di noleggiare sdraio e ombrelloni le rendono scelte top per chi viaggia con bambini.

Le spiagge di Sarnico

Il turismo luxury o più esclusivo va proprio qui. Il borgo di Sarnico ospita diversi lidi con prati curati, bar, noleggio sdraio e ombrelloni, alcuni persino pet friendly come il Cadè. Il Fontanì è invece top per le famiglie, poiché l’acqua degrada lentamente.

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Come arrivare all’Isola Bella, sul Lago Maggiore

L’Isola Bella è un isolotto del Lago Maggiore e si trova 400 metri al largo della città di Stresa. È la seconda isola più grande delle Borromee ed è quasi completamente occupata dal Palazzo Borromeo e dai suoi meravigliosi giardini.

Una gita al Lago Maggiore non può terminare senza prima aver visitato l’Isola Bella, uno scoglio trasformato in giardino fiorito. Se da lontano sembra quasi un vascello che fluttua sulle acque azzurre del lago che la ospita, da vicino tesori d’arte e fioriture si fondono in un armonioso microcosmo. Passeggiando per l’Isola sarà facile sentirsi catapultati in un’altra epoca dove il gusto barocco la fa da padrone.

Raggiungere l’Isola Bella in battello

All’Isola Bella si può arrivare solo tramite battello. Non è possibile raggiungere l’Isola Bella a piedi o in auto, ma è facilmente accessibile via lago con battelli pubblici o taxi boat. È possibile visitarla autonomamente o partecipare a tour guidati, disponibili anche con audioguide in diverse lingue. Inoltre, occorre sapere che questa meraviglia italiana è aperta ai visitatori (generalmente) solo da fine marzo a inizio novembre.

I battelli per l’Isola Bella

L’unico modo per raggiungere l’Isola Bella è via lago, attraverso uno dei numerosi battelli che fanno da spola con le località del Lago Maggiore. La città più vicina è Stresa, da cui partono battelli che in 5 minuti arrivano all’isola. Attualmente, in alta stagione i battelli operano dalle 9:00 alle 18:00, con partenze ogni 30 minuti. Inoltre, alcune compagnie private offrono partenze ogni 20 minuti, consentendo ai passeggeri di prendere qualsiasi barca indipendentemente dalla fascia oraria prenotata

I prezzi per il trasporto in battello da Stresa all’Isola Bella variano in base all’operatore e al tipo di servizio scelto: si parte da circa 6 euro.

Arrivare a Stresa in auto

Per raggiungere l’Isola Bella in macchina dovrete prendere l’autostrada dei Laghi in direzione Gravellona Toce, per poi uscire a Carpugnino e da lì seguire le indicazione per Stresa. Qui sono disponibili diverse opzioni di parcheggio, sia a pagamento che gratuiti. Ne sono degli esempi:

  • Piazza Marconi: il più comodo per raggiungere i battelli. Dispone di 254 posti auto. La tariffa è di 1,50 euro/ora o 10 euro per l’intera giornata;
  • Piazzale Lido di Carciano: vicino alla funivia per il Mottarone. Offre 84 posti auto e 6 per autobus. A pagamento dal 1° marzo al 31 ottobre, dalle 8:00 alle 22:00;
  • Parcheggio Stazione di Stresa (Via Giosuè Carducci, 6): gratuito e senza limiti di tempo;
  • Parcheggio gratuito vicino al centro (Corso Italia, 62): di recente costruzione sul lungolago di Stresa. Comodo per visitare la cittadina a piedi, a due passi dall’imbarcadero.

Arrivare a Stresa in treno

La stazione ferroviaria di Stresa è sulla linea Milano–Domodossola, conosciuta anche come linea del Sempione. I treni Regionali, Intercity e anche Eurocity fanno tappa qui. Il viaggio da Milano dura circa 1h–1h20 a seconda del treno.

La stazione dista circa 10 minuti a piedi dall’imbarcadero di Stresa. È una discesa leggera, facilmente percorribile a piedi. Al ritorno, ovviamente, il tragitto è in leggera salita, ma resta comunque agevole anche con bagagli a rotelle o passeggini. Un piccolo suggerimento: fate attenzione agli orari dei treni serali, che sono meno frequenti rispetto ai convogli disponibili al mattino e durante il pomeriggio.

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Sirmione, troppo bella per tutti: tra meraviglia e necessità di limiti

Sirmione, la perla del Lago di Garda, ha registrato un’affluenza record durante il ponte del primo maggio 2025, con oltre 40.000 auto in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una situazione che ha scatenato grandi polemiche tra residenti e commercianti e che spinge l’amministrazione comunale a valutare nuove misure per gestire i flussi turistici in arrivo, tra cui l’introduzione di una tassa di accesso al centro storico.
Non è stata fatta, almeno per il momento, nessuna ipotesi di numero chiuso.

Affollamento record nel ponte del primo maggio 2025

Durante il lungo weekend del primo maggio, Sirmione è stata letteralmente invasa da migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Le immagini virali della folla in attesa di entrare nel Castello Scaligero raccontano meglio di qualsiasi dato la pressione turistica che la cittadina bresciana ha subito recentemente.

L’aumento del traffico e la congestione del centro storico hanno portato al limite la vivibilità del bellissimo borgo di Sirmione.

Le reazioni di istituzioni, residenti e commercianti

La sindaca Luisa Lavelli ha dichiarato di aver già avviato un confronto con la prefettura di Brescia per individuare misure adeguate a contenere i flussi nei momenti di maggiore afflusso. “Siamo consapevoli dell’eccezionalità del weekend – ha detto – ma è necessario agire”.

L’ipotesi più concreta è l’introduzione di una tassa di accesso giornaliera per i turisti che non pernottano nel comune, seguendo un modello già adottato da altre città d’arte italiane.

La pressione turistica ha generato anche malcontento tra i residenti e le attività locali del borgo.

La minoranza in consiglio comunale ha chiesto una seduta pubblica per affrontare il serio problema insieme alla cittadinanza.

Le maggiori paure legate a questo boom turistico appena registrato sono legate a:

  • perdita di qualità della vita a Sirmione,
  • impatto sull’equilibrio urbano di un meraviglioso borgo storico che ha spazi comunque limitati.
sirmione la perla del lago di garda

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Vista aerea castello Scaligero, Sirmione

Le proposte per la gestione dei flussi turistici

L’assessore alla Sicurezza, Massimo Padovan, ha sottolineato la necessità di strumenti moderni per una gestione più efficace dei flussi turistici come quello appena registrato per il ponte del primo maggio.

Tra le proposte in valutazione ci sono i seguenti punti:

  • prenotazione obbligatoria per l’ingresso al centro nei giorni festivi e prefestivi,
  • revisione del sistema parcheggi, per favorire la rotazione e limitare la sosta lunga,
  • sperimentazione della tassa di accesso, per scoraggiare l’overtourism giornaliero.

Altri casi recenti di overtourism nei ponti del 2025

Quello di Sirmione non è un caso isolato. Durante gli ultimi ponti anche Venezia, Cinque Terre e Firenze hanno affrontato problemi simili, con accessi record e criticità nella gestione dei visitatori.

  • A Venezia, nel weekend pasquale e durante i ponti, è stato avviato il sistema di ticket d’ingresso per i turisti giornalieri,
  • alle Cinque Terre, si discute un sistema di contingentamento con prenotazione per i sentieri più popolari,
  • anche a Firenze, durante il ponte del 25 aprile, si sono registrati picchi di affluenza che hanno riacceso il dibattito sulla sostenibilità turistica.

Segnali chiari che il turismo va ripensato in chiave sostenibile per tutelare i territori e la loro vivibilità.

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Isola Madre, il meraviglioso gioiello italiano sul Lago Maggiore

Il Golfo Borromeo rappresenta sicuramente l’angolo più bello del Lago Maggiore e, con la sua presenza, ripara i suoi gioielli più preziosi: le Isole Borromee e i loro spettacolari palazzi. Lussureggianti giardini, palazzi barocchi e bellezze naturali rendono questo luogo un’oasi tutta da scoprire, della quale fanno parte Isola Bella, Isola dei Pescatori, Isola San Giovanni, lo scoglio della Malghera e l’Isola Madre.

Quest’ultima è la più grande dell’arcipelago, per un totale di otto ettari di superficie, dove fioriture spettacolari e animali dai piumaggi variopinti immergono i visitatori in un paradiso paesaggistico definito da Gustave Flaubert “il luogo più voluttuoso al mondo”. Qui vi raccontiamo la sua storia e cosa vedere per scoprirla in ogni suo dettaglio.

La storia di Isola Madre, la più grande delle Isole Borromee

La storia di Isola Madre è indissolubilmente legata a quella della Famiglia Borromeo quando, a partire dal 1502, cominciarono i lavori per trasformarla da tenuta agricola a residenza privata di Lancillotto Borromeo. Per la costruzione del palazzo bisognerà attendere Renato I Borromeo, che ne affidò la progettazione a Pellegrino Tibaldi, figura di spicco della cultura lombarda contemporanea e architetto di fiducia di San Carlo.

Alla fine del 1700, l’isola appariva come la vediamo oggi e iniziò a essere considerata un luogo di pace e riposo. Nel 1823 furono aggiunte le serre, mentre nel 1826 fu eretta la cappella di famiglia sul lato orientale del grande piazzale. L’Isola Madre cambia nome diverse volte: prima è San Vittore, poi Isola Maggiore e ancora Isola Renata. Per il nome attuale, “Madre”, alcuni pensano che sia stato scelto per ricordare Margherita Trivulzio, madre di Renato I che riportò il possedimento tra i beni dei Borromeo, altri come omaggio alla supremazia storica dell’isola nel bacino del Verbano.

Cosa vedere all’Isola Madre sul Lago Maggiore

Visitare l’Isola Madre è un’esperienza suggestiva per chiunque si trovi sul Lago Maggiore. Qui potrete immergervi nell’antica vita cortese e ammirare i sontuosi interni di Palazzo Borromeo, tra porcellane, livree, dipinti di famiglia, arazzi e letti a baldacchino. Una volta tornati all’aria aperta, saranno gli incredibili giardini a conquistarvi, contraddistinti da una particolare atmosfera romantica ed esotica grazie alla presenza di piante ed essenze rare.

Palazzo Borromeo

Costruito tra il 1583 e terminato solo nell’Ottocento, Palazzo Borromeo fu inizialmente impiegato come dimora, per poi essere adibito ad altri usi e infine aperto al pubblico come museo nel 1978. Qui potrete ammirare preziosi arredi provenienti da varie dimore della famiglia Borromeo, scoprendo così lo stile di vita del XVI e XVII secolo.

Di particolare bellezza sono l’ingresso, con statue e medaglioni in marmo che introducono i visitatori al grande scalone a due rampe, il salotto veneziano con le pareti decorate a trompe l’oeil e la sezione dedicata ai teatrini delle marionette di casa Borromeo. Il Teatro delle Marionette racchiude una collezione di apparati scenici, marionette e copioni tra le più ampie e meglio conservate al mondo. Tutti questi oggetti venivano utilizzati per realizzare spettacoli domestici e intrattenere gli ospiti di Casa Borromeo.

Infine, dalle grandi finestre al piano Nobile, godrete di una vista incredibile sul golfo Borromeo e sulle altre Isole Borromeo.

I giardini e le specie botaniche rare

I giardini rappresentano uno spazio di quasi otto ettari, curato nei minimi dettagli, in cui ci si può perdere tra specie botaniche rare, provenienti da ogni parte del mondo e dalla forte impronta esotica. Realizzato a inizio Ottocento, quest’area verde vanta anche presenze importanti e di tutto rispetto, come una palma Jubaeae Spectabilis, che ormai ha superato il traguardo dei 125 anni, e il bicentenario cipresso del Kashmir, arrivato qui dall’Himalaya nel 1862. Si tratta del più grande e il più vecchio esemplare in Europa, ormai in via d’estinzione nel suo Paese d’origine.

Inoltre, qui, mentre si è rapiti dalla bellezza di fiori e alberi, ammirando il panorama dai cannocchiali che si trovano passeggiando lungo i viali ombreggiati, non di rado passano indisturbati uccelli variopinti, che vivono in libertà nel parco. A loro si aggiungono fagiani, sia argentati che dorati, e regali pavoni bianchi, rendendo così magica la permanenza su questa fantastica isola circondata dal Lago Maggiore.

Il giardino dell’Isola Madre, inoltre, è stato uno dei primi in Italia, nel 1830, a ospitare una collezione di camelie.

Come visitare l’Isola Madre

L’Isola Madre è aperta ai visitatori dal 15 marzo al 2 novembre 2025 in diversi orari:

  • dal 15 marzo al 25 ottobre, dalle 10:00 alle 17:00;
  • dal 26 ottobre al 2 novembre, dalle 10:00 alle 16:00.

Si possono acquistare diversi biglietti: la visita libera costa 21 euro, mentre la visita guidata 120 euro. Potete acquistare anche un’audioguida al costo di 6 euro.

Il modo migliore per raggiungere l’Isola Madre è con un battello in partenza da Stresa. Potete acquistare anche un biglietto combinato che vi permette di arrivare, nell’arco della stessa giornata, anche alle altre isole visitabili.

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Visitare il borgo di Lazise, un luogo simbolo sul lago di Garda

È stato tra i candidati come Borgo dei Borghi 2025 ed è anche uno dei luoghi più autentici da scoprire sul lago di Garda: stiamo parlando di Lazise. Il paesello a due passi dalla spiaggia, con una struttura medievale e un castello ha da raccontare la sua importanza nei secoli evidenziando quanto la dominazione della Serenissima abbia lasciato le sue tracce. Tra gelati artigianali, parchi dei divertimenti e spiagge ecco cosa c’è da vedere nel borgo di Lazise.

Dove si trova Lazise

In provincia di Verona, affacciato sul lago di Garda spicca il borgo di Lazise: il paese d’origine medievale con un centro storico racchiuso da mura e vicoli pittoreschi si raggiunge facilmente grazie al collegamento autostradale A4. Per poterci arrivare si suggerisce l’uscita Peschiera del Garda, percorrendo un tragitto di circa 15 o 20 minuti. Attenzione però ai fine settimana e alle giornate di punta: in questi casi le code possono aumentare. Chi si muove in treno può invece fermarsi a Peschiera del Garda, ben collegata con viaggi da Venezia, Milano e Verona per poi usare i bus per raggiungere il paesello.

Cosa vedere a Lazise

A vedere le immagini si resta incantati e non è complicato capire il motivo della candidatura di Lazise a Borgo dei Borghi 2025: l’attività è tra le più scintillanti sul lago di Garda e tra centro storico e spiagge ha davvero molto da offrire. Perfetto per una gita di un giorno o un weekend a tutto relax, custodisce monumenti suggestivi da esplorare.

Castello scaligero

Il monumento simbolo di Lazise è il castello scaligero: si tratta di una rocca medievale che domina la parte meridionale del borgo. È stato costruito nel IX secolo e nel corso degli anni ha subito diversi rifacimenti e ampliamenti. La funzione iniziale era difensiva, aveva lo scopo di schermare il centro storico dagli attacchi nemici. Oggi, è proprietà privata, ma è comunque possibile esplorare l’esterno e il giardino panoramico aperto al pubblico.

Mura e porte d’accesso

Il centro storico di Lazise mostra le sue origini medievali che sono ancora riconoscibili grazie alla cinta muraria e alle porte d’accesso; tra le più belle porta Cansignorio che si scaglia maestosa e scenografica accogliendo i visitatori.

Porte medievali a Lazise

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Scoprire il centro storico medievale di Lazise

Il porticciolo e l’antica dogana veneta

Tra i luoghi più belli da visitare a Lazise c’è il porto vecchio dove, ancora oggi, sono ormeggiate delle barche alcune delle quali portano i turisti in giornata ad esplorare le coste e gli altri borghi. Uno scenario da cartolina che ha molto da raccontare. Spostandosi leggermente si può visitare l’antica dogana veneta: un edificio forse tra i più rappresentativi che raccontano della dominazione della Serenissima. L’impronta di Venezia esce forte e chiaro da questo edificio in posizione strategica; se un tempo era il fulcro di scambi commerciali e attività, oggi è stato trasformato in un centro eventi.

Chiesa di San Nicolò

Viene chiamata chiesa di san Nicolò ma anche pieve romanica: si affaccia proprio sul porto vecchio ed è forse la chiesa più bella della località. Risale probabilmente al XX secolo e omaggia San Nicolò di Bari, protettore dei marinai. La costruzione, avviata dalla comunità locale, è stato il segno di devozione e di richiesta di protezione per viaggiatori e commercianti. Nonostante i numerosi restauri nei secoli, continua a mantenere grande fascino e autenticità.

Cosa fare a Lazise

Cosa fare a Lazise? Le attività da inserire in agenda sono davvero tante e superano quello che è il classico giro del centro storico. Che si tratti di rilassarsi in spiaggia, cercare scorci da fotografare o fare il pieno di benessere in un centro termale sono tante le proposte che possiamo valutare.

Scoprire il lungolago con la statua della Sirenetta

Si chiama lungolago Marconi il percorso romantico e suggestivo che costeggia il lago di Garda con una zona pedonale dove la vista è incantevole, specialmente all’ora del tramonto. Una delle chicche è la presenza di una statua della Sirenetta che chiaramente non ha molto in comune con quella di Copenaghen. L’installazione che molti fotografano al tramonto crea un contrasto suggestivo. Il modo migliore per gustarsi la passeggiata? Con un cono gelato artigianale tra le mani: un gustosissimo snack rinfrescante perfetto per le giornate più calde.

Visitare Lazise partendo dal porto

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Scoprire l’anima di Lazise dal porto vecchio

Godersi il sole sulle spiagge di Lazise

Come ogni borgo sul lago di Garda anche Lazise ha le sue spiagge, alcune delle quali libere e altre attrezzate. Tra le preferite dai turisti c’è quella delle Rose che si trova non troppo lontano dal centro e dispone non solo di ombrelloni e lettini ma anche di pedalò da noleggiare.

Rilassarsi al parco termale

A pochi chilometri dal centro di Lazise si trova anche il parco termale: un’oasi di relax dove ricaricarsi dove sgorga acqua sorgiva ad una temperatura tra i 33 e i 39 gradi. Un motivo in più per rifugiarcisi? Il grande giardino botanico con alberi secolari, laghetti e vialetti ombreggiati per chi vuole davvero un weekend a tutto relax.

Divertirsi a Gardaland

Con l’iconica mascotte Prezzemolo, il parco dei divertimenti di Gardaland si trova proprio poco fuori da Lazise ed è tra i motivi per cui molti scelgono di trascorrere un weekend da queste parti. L’area pensata per i bambini, ma non solo, propone giostre a tema e tante attività da fare in famiglia.

Assaggia i piatti tipici

A Lazise la cucina tipica si snoda su due filoni: da una parte ci sono i piatti a base di pesce di lago come il coregone alla griglia o il luccio in salsa, spesso accompagnati dalla polenta e dall’altra invece specialità come i tortellini di Valeggio conditi con burro e salvia. Il tutto rigorosamente accompagnato da un calice di Bardolino DOC, un vino locale che merita l’attenzione.

Esplorare i dintorni

Chi si ferma a Lazise per più di un giorno ha l’opportunità di esplorare il territorio nella sua completezza. Attorno a questo borgo se ne trovano altri che meritano di essere scoperti: Bardolino, tra i primi, così come Torri del Benaco che hanno molto da raccontare.

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Sentiero del Viandante: dove il lago incontra il trekking

Il Sentiero del Viandante è uno dei cammini più affascinanti e panoramici del Nord Italia. Si snoda per circa 70 chilometri lungo la sponda orientale del Lago di Como, da Lecco a Colico, seguendo antichi tracciati che un tempo collegavano borghi, santuari e valichi alpini. A ogni passo, il sentiero regala vedute spettacolari sulle acque del Lario, scorci su terrazzamenti coltivati, boschi di castagni, uliveti storici e villaggi arroccati in cui il tempo sembra essersi fermato. È un itinerario perfetto per chi cerca un’esperienza escursionistica autentica, tra natura, cultura e tradizioni locali.

Nonostante l’altitudine contenuta, il percorso è tutt’altro che monotono: i dislivelli giornalieri, i tratti montani e le salite tra mulattiere e selciati richiedono un minimo di allenamento e buone scarpe da trekking. Il sentiero è ben segnalato, con possibilità di suddividerlo in 5 o 6 tappe principali, oppure di percorrerlo in modalità “giornaliera”, sfruttando la linea ferroviaria Lecco–Colico che corre parallela al tracciato e consente facili rientri.

Storia e origine del cammino

Il Sentiero del Viandante affonda le sue origini nel passato più profondo della regione. Era la via naturale di collegamento tra la Valtellina, la Svizzera e Milano, molto prima della costruzione della moderna Strada Statale 36. Utilizzato per secoli da pellegrini, viandanti, mercanti e soldati, fu noto con vari nomi: Strada Regia, Via Ducale, Via Napoleona, a seconda delle epoche e delle autorità che ne curarono la manutenzione.

Con l’avvento delle vie moderne, il tracciato andò lentamente in disuso, fino a essere quasi dimenticato. Solo negli anni ’90, grazie all’impegno di associazioni locali, comuni e appassionati di escursionismo, fu recuperato e rilanciato come sentiero escursionistico a lunga percorrenza. Oggi rappresenta un ponte ideale tra natura e memoria, dove si cammina respirando storie secolari e osservando la bellezza di un paesaggio che non ha bisogno di essere spiegato: basta seguirlo, passo dopo passo.

Le tappe del Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante si presta ad essere percorso in 5 o 6 tappe principali, ma anche suddiviso in giornate più brevi o modulato secondo il tempo e il passo del camminatore. Di seguito, una descrizione completa delle tappe classiche da sud a nord, con dettagli sui dislivelli, i borghi attraversati e i punti di interesse più significativi.

Tappa 1: da Lecco ad Abbadia Lariana (6,5 km, 250 m D+, 230 m D-, 2h)

Il cammino comincia a Lecco, nei pressi del Ponte Azzone Visconti, e dopo pochi chilometri si lascia l’ambiente urbano per addentrarsi in una vegetazione lussureggiante fatta di boschi misti e castagneti, seguendo antiche mulattiere che portano verso Malnago e poi giù verso Abbadia Lariana. La tappa è breve e ideale per chi desidera un primo approccio al sentiero. Ad Abbadia si consiglia una visita al Museo Setificio Monti, testimonianza della storica lavorazione della seta in zona, e una pausa al lungolago per ammirare il contrasto tra acqua e pareti rocciose delle Grigne.

Tappa 2: da Abbadia Lariana a Lierna (6,5 km, 350 m D+, 320 m D-, 2h30m)

Questa tappa è breve ma panoramica: il sentiero sale subito verso Borzone e attraversa antiche mulattiere lastricate, immerse nei boschi con scorci improvvisi sul lago. A tratti si cammina su balconate naturali, con vista su Mandello del Lario e il gruppo del Grignone. Si attraversano piccoli nuclei rurali e si scende dolcemente verso Lierna, borgo elegante e ben tenuto. Qui merita una sosta la frazione Castello, affacciata sul lago con una piccola spiaggia e case in pietra a picco sull’acqua: uno degli scorci più iconici del percorso.

Tappa 3: da Lierna a Varenna (8 km, 420 m D+, 440 m D-, 3h30m)

Una tappa molto suggestiva, che alterna boschi di castagni, uliveti e aperture panoramiche verso la sponda occidentale del Lario. Dopo una salita graduale, si raggiungono punti da cui la vista si apre su Bellagio, Menaggio e Tremezzina. Il sentiero scende quindi verso Varenna, considerato uno dei borghi più belli del Lago di Como. Il centro storico è ricco di fascino, con stradine strette, case colorate, la Chiesa di San Giorgio e la celebre Villa Monastero, con giardini botanici terrazzati sul lago. Una tappa breve ma densa, ideale anche come escursione giornaliera.

Tappa 4: da Varenna a Dervio (12 km, 700 m D+, 680 m D-, 5h)

Una delle tappe più impegnative ma anche più appaganti dell’intero percorso. Si inizia con una salita decisa verso Perledo e poi Vezio, piccolo borgo noto per il suo castello medievale e il panorama incredibile sul centro lago. Si prosegue in ambiente collinare e boscoso, passando accanto al Santuario della Madonna di Lezzeno e scendendo verso Bellano, famosa per l’impressionante Orrido, una gola scavata nella roccia dal torrente Pioverna. Il tratto finale sale e scende fino a Dervio, dove ci si può rilassare lungo il lago o visitare la Torre di Orezia.

Tappa 5: da Dervio a Piantedo (16 km, 850 m D+, 870 m D-, 6h)

Tappa lunga e con un profilo altimetrico movimentato: dopo Dervio, si sale verso Dorio e si entra in un ambiente più montano, con tratti ombrosi tra faggi e castagni e sentieri ben tracciati ma più tecnici. Si attraversano nuclei come Mondonico e Cainallo, per poi arrivare a Corenno Plinio, straordinario borgo medievale costruito su un promontorio roccioso con chiese romaniche e scalinate in pietra. L’ultima parte del percorso scende verso Piantedo, porta d’ingresso alla Valchiavenna. Questa tappa è adatta a camminatori ben allenati e può essere spezzata a Colico, se necessario.

Tappa 6 (facoltativa): da Piantedo a Colico (6 km, 150 m D+, 200 m D-, 2h)

Per chi ha tempo e desidera concludere il cammino in bellezza, questo tratto finale conduce a Colico, tra campi coltivati, uliveti e scorci aperti verso la sponda nord del lago. È una tappa facile e rilassante. A Colico meritano una visita il Forte Montecchio Nord, risalente alla Prima Guerra Mondiale, e il lungolago, ideale per una sosta o per celebrare la fine del percorso.

La segnaletica sul percorso

Una delle qualità migliori del Sentiero del Viandante è la chiarezza della segnaletica, che rende possibile percorrerlo anche senza guida. Lungo tutto il tracciato, il camminatore trova indicazioni ben visibili e frequenti, anche nei tratti più isolati.

I principali riferimenti sono:

  • Cartelli arancioni con l’indicazione “Sentiero del Viandante” e frecce direzionali, posizionati agli incroci più importanti e agli ingressi dei borghi;
  • Segnavia CAI in bianco e rosso, tipici dei sentieri montani italiani, spesso accompagnati da bollini blu dipinti su pietre e alberi;
  • Pannelli informativi posizionati in alcuni punti panoramici o nodi storici, con mappa, altimetria e spiegazioni storico-naturalistiche.

È comunque utile, soprattutto in caso di pioggia o nebbia, avere con sé una mappa cartacea o utilizzare app escursionistiche aggiornate con tracce GPX ufficiali scaricate in anticipo.

Dove dormire e dove mangiare lungo il Sentiero del Viandante

Una delle caratteristiche che rende il Sentiero del Viandante accessibile e piacevole anche per chi è alle prime esperienze di cammino è la buona disponibilità di alloggi e ristorazione lungo tutto il percorso. I paesi attraversati – da Abbadia Lariana a Colico – sono ben serviti dal punto di vista turistico e offrono numerose opzioni per pernottare e rifocillarsi, senza la necessità di affrontare lunghe tappe in autosufficienza.

Per dormire, si può scegliere tra B&B, piccoli hotel, agriturismi e case vacanza. Alcuni si trovano direttamente sul tracciato, altri a pochi minuti a piedi. Le località con maggiore disponibilità ricettiva sono Lecco, Mandello del Lario, Varenna, Bellano, Dervio e Colico. A Lierna e Dorio l’offerta è più ridotta ma presente. Chi cerca un’esperienza più immersiva può optare per agriturismi con vista lago o alberghi storici nei centri medievali, come nel caso di Varenna o Corenno Plinio.

Dal punto di vista gastronomico, il cammino è una festa per i sensi: si attraversano terre di confine tra montagna e lago, dove si incontrano piatti tipici valtellinesi, pasta fresca lombarda, formaggi locali (come il taleggio e il bitto), salumi artigianali, polente rustiche, missoltini (pesce agone essiccato del lago) e, nei ristoranti più curati, piatti a base di pesce di lago fresco. I paesi offrono anche pizzerie, osterie e bar in cui fare una sosta per un pranzo veloce o una cena rilassata. Nelle tappe centrali – come tra Varenna e Bellano, o tra Dervio e Corenno Plinio – è consigliabile organizzarsi in anticipo se si vuole mangiare nei ristoranti più panoramici o suggestivi, soprattutto nei fine settimana o durante l’alta stagione.

Perché scegliere il Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante non è solo un itinerario escursionistico tra i più panoramici d’Italia: è un modo diverso di avvicinarsi al Lago di Como, di percorrerlo con lentezza, di scoprire la sua anima più autentica, fatta di silenzi, di scorci inattesi e di incontri semplici ma profondi. Camminando lungo i suoi antichi tracciati, si ha l’impressione di seguire un filo che unisce il presente al passato, i passi dei pellegrini a quelli dei commercianti, la pietra dei borghi alla luce del lago che cambia colore a ogni ora del giorno.

Ogni tappa è un piccolo viaggio nel viaggio: si sale e si scende, si entra nei boschi per poi riemergere tra uliveti assolati, si attraversano ponti, mulattiere, viuzze, fino a raggiungere paesi dove fermarsi non è solo una pausa, ma una parte essenziale dell’esperienza. Non serve cercare la perfezione nel paesaggio – che comunque si offre generoso – perché ciò che colpisce davvero, sul Sentiero del Viandante, è la naturale armonia tra la bellezza del luogo e il ritmo del cammino.

È un sentiero accessibile ma mai banale, adatto a chi ama la natura ma anche la storia, il camminare ma anche il sostare. Che si percorra in quattro giorni o in singole tappe, il Viandante non delude: regala silenzi che parlano, fatiche leggere e un tempo rallentato che ha il sapore delle cose vere. Ed è proprio in questo equilibrio tra terra, acqua e memoria che si trova il senso più profondo del camminare.