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Sicilia, natura e storia: Noto Antica e la Cava Carosello

Un torrente con acque fresche e cristalline, alcune piscine naturali di diversa profondità dove tuffarsi. Attraverso i ruderi di un’antica e gloriosa città siciliana passa il sentiero che scende fino al corso d’acqua, passa per un ombroso bosco verde e rigoglioso, fino a tornare al sole sulle rive di un grande laghetto sotto un costone di roccia, che invita a tuffarsi nel suo specchio d’acqua.

È uno dei tesori nascosti della Sicilia orientale: l’ascesa alle rovine di Noto Antica e la conseguente discesa sulle sponde del fiume Asinaro, fino a raggiungere Cava Carosello, il laghetto di cui sopra.

La Val di Noto e i dintorni sono infatti una terra imprevedibilmente tempestata di piccole meraviglie naturali d’acqua dolce. Non solo: colpisce il numero di luoghi che riescono a unire la bellezza della natura al fascino dello scorrere del tempo e del passaggio della storia.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

L’acqua cristallina del fiume Asinaro, a Cava Carosello

Come nel caso della preistorica necropoli di Pantalica, che sorge nelle pareti rocciose che sovrastano due splendidi e incontaminati corsi d’acqua, o di Cavagrande del Cassibile, uno dei luoghi di riferimento per il wild swimming in Sicilia dove si possono parimenti trovare le tracce del passaggio della Storia, i laghetti di Noto Antica riescono ad abbinare un attrattiva archeologica al bisogno altrettanto preistorico di gettarsi nelle fresche acque di un torrente quando le giornate estive raggiungono il proprio apice di calore.

A differenza degli altri casi succitati, però, Noto Antica porta sì i segni di insediamenti risalenti a qualche millennio fa, ma la fanno da padrone principalmente i resti della città medioevale e cinquecentesca, distrutta poi da uno dei più grandi terremoti che la storia d’Italia ricordi.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

La splendida valle su cui si affaccia Noto Antica e la Cava Carosello

Noto Antica: ascesa e caduta di una città

L’11 gennaio del 1693 un terremoto di magnitudo 7,5, con epicentro al largo del golfo di Augusta, colpì la costa orientale della Sicilia, distruggendo oltre 45 centri abitati.

Fra questi c’era la città di Netum, l’antica Noto, poi ricostruita più a valle nel gioiello barocco che ancora oggi incanta centinaia di turisti che visitano la cittadina ogni anno.

Circondata da alte mura e seduta sulla vetta del monte Alveria, Noto antica era stata uno dei principali centri culturali, militari ed economici della Sicilia sud-orientale a partire dai tempi dei Romani e per tutto il medioevo.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Una riproduzione di Noto Antica al momento del terremoto

Sotto la dominazione araba, a partire dal X secolo, la Sicilia viene divisa in tre sezioni, o valli, e a Noto viene affidato il ruolo di capovalle, la città preposta al controllo amministrativo del territorio. In epoca normanna la città fiorisce architettonicamente con la costruzione di un poderoso castello e di numerose chiese. Nel Quattrocento il sovrano aragonese Ferdinando il Cattolico insignisce Noto del titolo di Civitas ingeniosa per la sua laboriosità e inventiva nei campi commerciale e architettonico.

Noto antica si trova a una ventina di minuti di auto dalla Noto odierna. Percorrete la Strada statale 287 che porta verso Palazzolo Acreide e svoltate a sinistra in corrispondenza delle indicazioni per Noto antica. La strada sale rapida e stretta in un panorama classicamente siciliano, tra rocce bianche e piccoli alberi, fino a quando un imponente bastione ancora in piedi non vi segnalerà di essere arrivati a destinazione. A margine della costruzione, c’è un ampio parcheggio dov’è possibile lasciare l’auto.

Un grande e scenografico portale rappresenta il varco d’ingresso all’area dei ruderi di Noto Antica. Un’iscrizione in latino attira l’attenzione: numquam vi capta, questa città non fu mai presa con la forza. Ed effettivamente solo il terremoto riuscì a sconfiggerla.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Il portale di Noto Antica

L’area coinvolta è veramente ampia. D’altra parte si calcola che al momento del sisma che la spazzò via, Noto contasse poco meno di 15mila edifici tra case, palazzi, chiese e quant’altro. Il suo impianto medievale, fatto di stretti vicoli tortuosi e senza un particolare piano urbanistico, convinse allora all’abbandono della cittadina piuttosto che alla sua ricostruzione.

Seguendo la mappa dell’antica città, presente su alcuni pannelli informativi, si possono esplorare i resti di numerose chiese, come la Chiesa del Carmine e la Chiesa dei Gesuiti. Nei pressi della Chiesa del Carmine, peraltro, si possono trovare alcuni resti di epoca greca, quando l’insediamento di Noto era già rilevante. In particolare si tratta di resti di monumenti dedicati al culto degli eroi.

L’edicola votiva costruita dopo il terremoto si trova là dove un tempo sorgeva la Piazza Maggiore di Noto, mentre si possono ancora indovinare le strutture e le suddivisioni degli ambienti dei palazzi gentilizi delle famiglie Landolina e Belludia.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Resti delle fortificazioni di Noto Antica

Le mura e il castello sono fra gli edifici più riconoscibili, con il torrione rotondo del mastio che svetta con i suoi piccoli mattoni bianchi contro il cielo azzurro sulla vetta del monte Alveria.

Una passeggiata tra le rovine di Noto antica è un’immersione nel passato, uno stimolo all’immaginazione per rivedere nella strada sterrata che attraversa i ruderi quella che era una città fiorente, spezzata tutta d’un tratto da uno degli eventi più catastrofici che abbiano coinvolto questo territorio di particolare bellezza, come peraltro è testimoniato dagli affacci sulla vallata circostante.

I Laghetti di Noto Antica e Cava Carosello

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Cava Carosello è una delle perle del wild swimming in Sicilia

Dietro all’edicola votiva posta in quella che fu Piazza Maggiore, si apre un sentiero che scende dalla pianoro su cui permangono i resti di Noto antica e scende verso il basso, con le indicazioni per le antiche concerie medievali, una delle industrie più fiorenti della città.

È la strada che conduce al fiume Asinaro, una discesa scavata nella roccia bianca e calcarea che contraddistingue il territorio. Scendendo si incrociano le antiche concerie di origine araba e i ruderi degli antichi mulini che, attraverso un sistema di condotte, sfruttavano la forza idraulica del corso d’acqua.

In circa 30 minuti di camminata si raggiunge il bosco che costeggia il fiume, estremamente rigoglioso, quasi pluviale. Nelle immediate vicinanze della fine della parte in pietra del sentiero si trova un bellissimo laghetto, animato da una cascatella, dove le acque cristalline dell’Asinaro fanno bella mostra di sé.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Non si resiste al richiamo di un tuffo nelle acque cristalline di Noto antica

Una piscina naturale invitante, dove sostare sulle rive in terra battuta e su alcuni massi e rinfrescarsi dalla prima parte della camminata con un tuffo rigenerante. Per i locali le cave sono queste tipiche gole scavate dai fiumi, in fondo alle quali si possono ancora oggi trovare testimonianze del tempo passato o splendidi paesaggi naturalistici come quello di Cava Carosello, com’è chiamata questa.

Proseguendo lungo il sentiero si costeggia il corso d’acqua per diverse centinaia di metri, addentrandosi nella vegetazione fitta e verde, fino a quando, con un ultimo ripido passaggio, non si torna a riaffacciarsi al sole in corrispondenza di una splendida marmitta di acqua freschissima e pura.

Noto Antica Cava Carosello

Fonte: Lorenzo Calamai

Cava Carosello, il laghetto pensile

È l’uruvu tunnu, il laghetto tondo, la destinazione finale dell’escursione: un cerchio quasi perfetto dove l’acqua si tuffa da due morbide cascatelle e genera una piscina naturale splendida, alla quale è impossibile resistere. Dopo aver fatto un tuffo, galleggiando nelle trasparentissime acque del fiume, potrete godervi la splendida vista sulla valle circostante. Il laghetto offre infatti una meravigliosa visuale sulle circostanze, visto che oltre l’ampio cordolo di roccia che lo costeggia si apre un salto di oltre 40 metri, dove si infilano le acque dell’Asinaro gettandosi verso l’infinito e oltre.

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In Lombardia ci sono delle isole, e sono bellissime

In Lombardia non c’è il mare, quindi è strano sentir parlare di isole. Non è come la Sicilia, con i suoi meravigliosi arcipelaghi, Eolie, Egadi, o come la Toscana con le sue sette isole la più grande delle quali è l’Elba, o come la Puglia con le Tremiti. Eppure, anche in Lombardia ci sono delle isole, e sono bellissime.

Sì, perché la Lombardia è una terra di laghi. Oltre ai più celebri Lago di Como, Lago Maggiore e Lago di Garda, ci sono anche il Lago d’Iseo, il Lago d’Idro e il Lago di Lugano, al confine con la Svizzera. Ma solo in Brianza ce ne sono altri piccolini che sono davvero deliziosi, come il Lago di Pusiano o il Lago di Alserio. Ma, senza dilungarmi troppo sui laghi, che comunque, insieme ai fiumi, creano un paesaggio unico e affascinante, tornando alle isole, immerse nella vegetazione di questi specchi d’acqua evocano sogni di vacanze esotiche.

L’Isola Comacina, sul Lago di Como

Tra le isole più belle della Lombardia c’è l’Isola Comacina, un’oasi verdeggiante e un gioiello che si può raggiungere in barca da Ossuccio, nel Comune di Tremezzina. Abitata fin dall’epoca romana, ospita il complesso della Basilica romanica di S. Eufemia. Particolarmente suggestivo è lo spettacolo pirotecnico sull’acqua durante la Festa di San Giovanni che si celebra il 24 giugno.

L’Isola dei Cipressi, sul Lago di Pusiano

Il Lago di Pusiano è un piccolissimo specchio d’acqua della provincia di Como ed è la meta preferita dai brianzoli durante i fine settimana estivi. Ci sono passeggiate, ristoranti e, soprattutto, è molto pittoresco per via dell’isoletta che spunta dalle acque. Si tratta dell’Isola dei Cipressi ed è un’isola privata. Oltre a una bellissima villa, c’è un grande parco con centinaia di cipressi – da cui il nome – dove girano in libertà pavoni, gru, cicogne, tartarughe, scoiattoli e alcuni wallaby arrivati direttamente dall’Australia. Un piccolo eden che si può visitare su prenotazione sede anche di matrimoni ed eventi privati.

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Fonte: iStock

Il Lago di Pusiano

Montisola, sul Lago d’Iseo

Ormai è diventata molto famosa Montisola (o Monte Isola), dopo che l’artista Christo, qualche anno fa creò, una passerella galleggiante, The Floating Piers, per “camminare sulle acque” tra la terraferma, Sulzano, e le isole del Lago d’Iseo, Montisola e l’isola di San Paolo. Montisola è un’oasi verde dove le auto sono bandite e si può girare solo a piedi o in bicicletta (che si può noleggiare sul posto), perfetta per fare trekking tra boschi e uliveti e raggiungere il Santuario della Ceriola, situato a 600 metri d’altezza, con una vista mozzafiato sul lago. Sul Lago d’Iseo, peraltro, c’è una terza isola, l’Isola di Loreto che però è di proprietà privata e che ha un castello in stile neogotico attorno al quale si estende un giardino ricco di conifere, un porticciolo e due torrette faro.

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Fonte: Ufficio stampa

Montisola sul Lago d’Iseo

L’Isola dei Conigli, sul Lago di Garda

Sul Lago di Garda, l’Isola di San Biagio, meglio conosciuta come Isola dei Conigli, è famosa per i suoi prati verdi e i numerosi conigli che vi scorrazzano in libertà. È la destinazione ideale per un bagno nelle acque che davvero sul Garda sono cristalline come quelle del mare, prendere il sole e godere del panorama della scogliera della Rocca di Manerba. Questa isola può essere raggiunta anche a piedi, quando le condizioni lo permettono, attraverso una striscia di fondale che la collega alla terraferma oppure con un servizio di taxi-boat da Porto Torchio.

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Fonte: Ufficio stampa

L’Isola dei Conigli sul Lago di Garda

L’Isolino Virginia, sul Lago di Varese

Infine, sul Lago di Varese, c’è l’Isolino Virginia, un suggestivo triangolo di terra nel Comune di Biandronno, riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2011 per la sua importanza archeologica e ambientale. Infatti, quella che apparentemente sembrerebbe una formazione naturale emersa da un lago di origine glaciale, in realtà è il risultato della sedimentazione dei detriti accumulatisi nel corso dei millenni, a seguito di un insediamento umano a partire dal V millennio a.C., in pieno Neolitico. Il nome gli fu dato dall’ultimo proprietario dell’isola, in onore della moglie. Prima si chiamava Isola di San Biagio e successivamente Isola di Donna Camilla Litta. Quando è stagione, si riempie di ninfee e si vedono volare aironi e germani reali.

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Fonte: 123RF

L’Isolino Virginia, Patrimonio mondiale dell’Unesco

Insomma, anche in Lombardia ci sono isole, belle e con delle storie meravigliose da raccontare. Magari non le più belle d’Italia dove fare il bagno ma sicuramente sono uniche per storia, natura e cultura e offrono ai visitatori esperienze indimenticabili.

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Cascate, piscine e perfino laghi: dove fare il bagno nel fiume Magra

Il fiume Magra, corso d’acqua che parte lo Genovese dal Toscano, per dirla con Dante Alighieri: settanta chilometri di percorso dall’Appennino Toscoemiliano fino al Mar Ligure, antico confine romano al di sotto del quale gli abitanti godevano della cittadinanza di quello che sarebbe diventato un secolo più tardi l’impero, nell’Ottocento terreno di scontro delle truppe napoleoniche e britanniche e oggi raccontato in alcune delle opere di Maurizio Maggiani.

Un fiume importante per i tanti paesi e le città che attraversa, ma un fiume che riserva il meglio di sé per gli avventurosi viaggiatori che trovano la voglia di esplorare le sue anse più recondite, nascoste là dove il corso è ancor giovane, dove le acque hanno da poco lasciato i pendii del monte Borgognone e del monte Tavola.

Cascate, piscine naturali e perfino un lago, in qualche modo: sono questi i tesori che offre lo scrigno del Magra nella sua prima parte, a monte rispetto alla cittadina di Pontremoli, il centro più importante della Lunigiana.

Fiume Magra piscine naturali
L’eloquente cartello sul ponte di Groppodalosio

Il Piscio di Pracchiola

Pracchiola è un minuscolo abitato della Valdantena, la zona collinare a nord-est del territorio del comune di Pontremoli, il cui nome deriva probabilmente dall’antico nome etrusco del fiume Magra.

È l’ultimo borgo che si trova sulla strada che da valle risale il corso d’acqua e poi raggiunge il Passo del Cirone, che separa la provincia di Massa da quella di Parma. In corrispondenza di Pracchiola la Strada provinciale 108 smette di seguire il corso del fiume, che lambisce la frazione nel suo lato occidentale.

Risalire il corso del Magra è invece l’obiettivo dell’esplorazione: si può lasciare l’auto nel parcheggio di Pracchiola, attraversare l’unica strada lastricata del paese a piedi e inoltrarsi nel bosco seguendo l’artigianale indicazione su un cartello di legno che dice: cascata.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Tutta la forza dell’imponente cascata di Pracchiola

In circa mezz’ora di escursione nel bosco si raggiunge il salto noto come il Piscio di Pracchiola, un’imponente parete rocciosa dal quale il Magra, che nasce appena qualche chilometro più su, si getta per circa 30 metri con grande fragore, sbatacchiandosi nello stretto cunicolo scavato nella roccia e generando un’ampia polla ai suoi piedi.

La cascata è destinazione di tanti visitatori ed è uno spettacolo della natura imperdibile in tutte le stagione, ma diventa poi una stuzzicante meta per i giorni più caldi dell’estate: l’acqua della piscina naturale è molto fredda e un tuffo proprio sotto la cascata un must per i più coraggiosi.

Il Ponte della Colombaia

Nei pressi di Pracchiola si trova un’altra sensazionale destinazione per gli amanti dell’acqua dolce e del wild swimming: il Ponte della Colombaia. Arrivando da valle nel piccolo abitato, ci si accorgerà di passare su un cavalcavia che permette di attraversare il corso del fiume.

Poco sotto il cavalcavia si trova in realtà un ben più vecchio e scenografico ponte, risalente al Quattrocento e ristrutturato recentemente, il quale a sua volta sorveglia una bella zona di piscine naturali dall’acqua cristallina, con grandi massi piatti ai bordi che lo rendono un luogo ideale per un picnic fuori porta.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

II ponte della Colombaia risale al XV secolo

Alle piscine naturali si accede percorrendo un breve sentiero che parte poco più a valle rispetto al cavalcavia, in concomitanza di uno spiazzo sterrato sulla destra della sede stradale.

È uno spot che garantisce ampia ombreggiatura, grazie alla boscaglia circostante, mentre le piscine naturali sono al sole nelle ore centrali della giornata. Non sono profondissime, si tocca quasi in ogni punto della polla, ma si riesce comunque a fare un bagno rinfrescante.

Le Piagnare

Scendendo insieme al Magra verso valle, ci si sposta nel paese di Casalina, altra caratteristica borgata del pontremolese, con splendide case in pietra a vista e i tipici tetti coperti di piagne, lastre di arenaria disposte in triplice strato per proteggere dalla pioggia.

Proprio dal nome di queste particolari tegole scure deriva quello delle Piagnare, una delle zone in assoluto più belle della Lunigiana per il wild swimming: e sì che ce n’è, di concorrenza.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Arrivo alle Piagnare, una delle spiagge d’acqua dolce più belle sul fiume Magra

A Casalina, scendendo lungo la strada asfaltata che collega con le frazioni di Barcola e Previdè, su un tornante della strada verso sinistra si trova su un lato della strada un cancello per il bestiame. Aperto quello si accede a un breve sentiero che in due minuti porta alle Piagnare.

Qui il colpo d’occhio è subito splendido: un enorme masso ostruisce il corso del Magra un centinaio di metri più a monte; il fiume gli scorre attorno e si stringe ai piedi di una ripidissima parete grigio-nera d’arenaria, per poi gettarsi con una cascatella in una ampia e profonda piscina naturale dai colori elettrizzanti; un ampio masso quadrato e piatto all’ombra di alcuni alberi. Un vero e proprio paradiso.

Gli audaci potranno anche risalire il corso del Magra con un piccolo percorso di light canyoning fino a raggiungere il ponte di Groppodalosio, un affascinante ponte in pietra dal quale ammirare la vista dell’omonima borgata sovrastante, peraltro facilmente raggiungibile da un sentiero che collega il paese al ponte.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Il ponte di Groppodalosio: da qui, peraltro, passa la via Francigena

Il Pallino

Immediatamente a valle della succitata zona delle Piagnare si trova il Pallino, una bella cascata ai cui piedi si è creata una splendida polla d’acqua cristallina.

Dalla cima della cascata i giovani di Previdè, di Barcola e di Casalina amano tuffarsi nelle profondità del corso d’acqua, in un contesto davvero bello e senza sostanziali pericoli: è facilissimo arrampicarsi dalla base della cascata fin sopra la medesima.

Intorno alla polla la boscaglia crea una piacevole ombra, dove trovare riparo dalle grinfie del solleone, e si può anche sistemarsi sugli ampi lastroni di roccia a monte del salto.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

La bella cascata del Pallino

Il Lago Scaiè

Lo chiamano lago, ma un lago non è.

Ancora più a valle rispetto a Pracchiola e a Previdè, nei pressi della località Molinello, il Magra si apre in un’ampia polla che i locali hanno preso a chiamare lago (Scagliolo o Scaiè) ed è una delle destinazioni balneari più gettonate della vallata, anche per l’ampia offerta del posto.

Un po’ più a monte dell’ampia piscina un tratto di acqua bassa e una spiaggetta di sassolini sono un luogo ideale per un picnic adatto anche alle famiglie con bambini piccoli. Più a valle ci si può sistemare in un’ampia zona ombreggiata di rocce piatte un paio di metri più in alto rispetto al corso del fiume: una zona per godersi il fresco ma anche per prodursi in un acrobatico tuffo nella profonda piscina sottostante. Per gli amanti della tintarella ampie zone di rocce comode per sdraiarsi si trovano sull’altra sponda, facilmente accessibile tramite guado, senza dover passare dalla zona più profonda del lago.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Impossibile resistere alla tentazione di un tuffo

Impossibile resistere al richiamo delle fresche e dolci acque del Magra, così azzurre e al tempo stesso cristalline, talmente trasparenti che anche nei punti più profondi si può vedere senza problemi il fondale.

La Serra di Mignegno

Lasciando la Valdantena e avvicinandosi a Pontremoli, vicino al cimitero di Mignegno si trova l’omonima Serra, fusione perfetta di natura e intervento dell’uomo.

Due grandi briglie di contenimento della forza del fiume Magra servono a creare due grandissime polle di acqua azzurra e fresca in un punto dove il corso d’acqua ha aumentato la sua portata e anche in estate rovescia da un lato all’altro del salto tutto il suo carico.

Per raggiungerle si deve obbligatoriamente camminare per un breve tratto nel letto del Magra. Dopo il ponte sulla Magriola della Strada statale 62, si gira bruscamente a destra in via Mignegno, che porta verso il cimitero. Dopo qualche decina di metri si tiene la destra al bivio e si prosegue fin quando la strada consente. Dal termine della strada si scende sul letto del fiume e si risale per circa 10 minuti, fino a raggiungere i due bei tonfi.

Fiume Magra piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Il doppio salto della Serra di Mignegno

La Serra di Mignegno è quindi in realtà un doppio salto con una doppia piscina dove potersi tuffare e fare il bagno. La cascata più a monte è un po’ più alta ed è sfruttata soprattutto per tuffarsi, mentre la seconda è più bassa, con un laghetto più ampio adatto anche a qualche bracciata, e ha ai suoi margini un’ampia spiaggia di piccoli ciottoli bianchi dove potersi sistemare.

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Cosa vedere a Zugo, borgo svizzero del piccolo cantone

Amanti dei tramonti e dei borghi medievali, Zugo è la destinazione perfetta per voi. Non c’è abitante di questa città del cantone svizzero che si perde lo spettacolo di colori offerto dal sole quando tramonta sul lago davanti al monte Pilatus. Il tramonto sarà il finale perfetto della vostra giornata trascorsa alla scoperta di questa cittadina dal fascino elegante che mixa perfettamente architetture classiche e moderne. Perdetevi tra i vicoli stretti del suo centro storico, passeggiate sul lungolago o concedetevi un momento di relax in uno dei tanti café.

Anche l’offerta artistica e naturale di Zugo (Zug) non delude: ci sono i monumenti medievali che riflettono il suo passato nobile, come l’antica polveriera, ciò che resta delle possenti mura difensive, e la chiesa di Sant’Osvaldo, testimonianza dell’affetto degli abitanti della città nei confronti del patrono. Non mancano le architetture moderne e i favolosi giochi di luce della stazione ferroviaria, per non parlare delle bellezze naturali racchiuse non solo nel lago, ma anche dentro grotte e sulle vette delle montagne circostanti. Ecco cosa vedere a Zugo, capoluogo del piccolo cantone omonimo, distante soli 20 minuti da Zurigo.

Il centro storico di Zugo

Fondata all’inizio del XIII secolo Zugo, oltre a rappresentare una delle mete turisticamente più importanti della Svizzera, è nota anche per essere una delle città con la tassazione più bassa di tutto il pianeta e per questo sede di tantissime società. Sono loro a conferirle un carattere internazionale che convive armoniosamente con le sue origini medievali, strettamente collegate con il suo simbolo più importante: lo Zytturm, la Torre dell’Orologio.

Oggi, con i suoi 52 metri, sovrasta l’intera città, anche se la sua storia è cominciata in modo diverso. La parte inferiore nacque come semplice passaggio per il centro storico e bisognerà aspettare il 1557 per vederla innalzata e completata fino a raggiungere la sua forma attuale con i bovindi e con il ripido tetto a padiglione. L’orologio, dal quale deriva il nome della torre (‘Zyt’ significa ‘ora’) invece, fu montato nel 1574. La parte più interessante resta l’orologio astronomico, suddiviso in quattro quadranti indicanti ciascuno la settimana, le fasi lunari, il mese e l’anno bisestile. Ogni giorno della settimana è scandita dalla figura della divinità di riferimento.

Altro monumento imperdibile del centro storico è il Municipio, edificato tra il 1505 e il 1509 in stile tardo gotico. In passato, il palazzo ha ospitato un mercato coperto al piano terra, mentre il primo e il secondo piano furono adattati per ospitare le riunioni del consiglio e quelle di corte. La sala più bella resta quella gotica situata al piano superiore, rivestita di pannelli arricchiti con lavori d’intaglio e diversi motivi provenienti dal Vangelo, come quello che vede raffigurato Cristo davanti a Pilato.

Merita una visita anche la chiesa di Sant’Osvaldo, capolavoro architettonico del XVI secolo. Sebbene gli elementi originali dell’antica chiesa siano pochi, ad affascinare sono soprattutto i bellissimi portali e le sculture, mentre la pittura di maggior pregio è il Giudizio Universale di Melchior Paul von Deschwanden risalente al 1866. La chiesa testimonia l’affetto della città e dei suoi abitanti nei confronti del santo, immutato nel corso dei secoli. Deliziosa anche la Polveriera dove, da molti anni, la società ornitologica della città, fondata nel 1878, si prende cura della colonia di rondini maggiori che vive al suo interno.

Zugo centro storico

Fonte: iStock

Il centro storico di Zugo illuminato la sera

Le tappe per gli amanti dell’arte

Il fascino medievale incontra quello moderno e lo fa attraverso l’arte. Zugo ospita un interessante museo delle belle arti, il Kunsthaus Zug, suddiviso in diverse aree tematiche che vanno dal modernismo classico a quello contemporaneo. A causa dello spazio limitato, le collezioni non vengono esposte in modo permanente, ma in mostre temporanee tematiche. Tra le più belle possedute dal museo citiamo quella dedicata al Modernismo Viennese in Europa al di fuori dell’Austria che vanta opere di Klimt, Gerstl, Hoffmann, Kokoschka, Schiele e Wotruba. Da quattro a cinque progetti all’anno, invece, sono dedicati all’arte contemporanea e del XX secolo includendo gli spazi pubblici circostanti.

Un altro monumento dedicato all’arte contemporanea di Zugo, situato proprio alle porte della città ricoprendo il ruolo di perfetto biglietto da visita, è la stazione ferroviaria. A realizzarla fu l’architetto Klaus Hornberger e grazie a un passaggio pedonale ben strutturato collega diversi rioni cittadini. La caratteristica che l’ha resa famosa e l’ha trasformata in punto di attrazione turistica è la magnifica installazione di luci creata dall’americano James Turrell e che potete ammirare tutti i giorni all’imbrunire.

Le bellezze naturali di Zugo

Tra le attività più amate per ammirare le bellezze naturali di Zugo c’è sicuramente l’escursione sul monte Zugerberg, alto 1093 metri e meta perfetta in ogni stagione. Troverete un’ampia scelta di sentieri adatti a tutti i livelli di trekking, alcuni possono essere percorsi anche con i passeggini diventando un’occasione unica per trascorrere una giornata all’aria aperta con tutta la famiglia. Dalla stazione di Zugo vi basterà prenderà il bus con direzione Zugerberg Bahn.

Un altro trekking unisce la natura con uno dei vanti della città: le ciliegie. Zugo, infatti, è famosa per essere la città delle ciliegie e, oltre ad allestire un mercato dedicato a questa frutta nei mesi tra giugno e luglio, è presente anche un sentiero escursionistico a tema che attraversa i campi con gli alberi di ciliegio e che offre viste panoramiche sul lago e sulla città.

Vicino a Zugo, invece, nel Lorzetobel, le gocce non solo hanno scavato la pietra, ma hanno anche plasmato nuove forme: qui potrete visitare le Höllgrotten per scoprire un mondo magico fatto di stalattiti e stalagmiti antiche di oltre 3.000 anni.

Lago di Zugo

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Vista sulle montagne e sul lago di Zugo
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Come raggiungere l’Isola Bisentina: un gioiello nel cuore del Lago di Bolsena

L’Isola Bisentina è la più grande delle due isole che punteggiano il Lago di Bolsena e raggiungerla è più semplice di quanto si possa pensare: basta seguire i passi giusti (e lasciarsi guidare dalla bellezza del paesaggio!).

Un tesoro nascosto nella Tuscia viterbese

L’isola si trova adagiata nel cuore del Lago di Bolsena, a poca distanza dal comune di Capodimonte. Un vero e proprio gioiello immerso nella Tuscia viterbese, facilmente raggiungibile dai principali centri della regione e del Lazio.

In auto verso il Lago di Bolsena

Partendo da Roma bisogna prendere in direzione nord sull’autostrada A1, fino all’uscita Orte. Da qui, imboccate la E45 in direzione Orte-Terni e proseguite sulla SS675 verso Viterbo. Uscite a Bolsena e seguite le indicazioni per Capodimonte. Una volta arrivati, il porto dista solo 3 km. Per chi arriva invece da Firenze, il viaggio inizia sull’autostrada A1 però in direzione sud, con destinazione l’uscita Chiusi-Chianciano Terme. Proseguite sulla SS2 in direzione Orvieto e imboccate la SS675 verso Viterbo. Uscite a Bolsena e seguite le indicazioni per Capodimonte. Il porto si trova a circa 3 km dal paese e da qui partono i battelli.

Coi mezzi pubblici

Chi viaggia con i mezzi pubblici deve raggiungere il porto di Capodimonte, da cui partono i battelli verso l’Isola Bisentina. La traversata dura circa 15 minuti e il servizio è frequente specialmente nel periodo estivo. Se ci si sposta in treno: scendete alla stazione ferroviaria di Orvieto, la più vicina all’isola, situata a circa 20 km da Capodimonte. Da qui, potrete comodamente raggiungere il porto con un autobus o un taxi. In alternativa, numerose linee di autobus collegano le principali città della Tuscia e del Lazio con Capodimonte. Una volta arrivati, il porto dista solo 3 km.

Altre info

Ricordate che l’isola è raggiungibile solo in battello, e non è possibile attraccare con barche private. I biglietti per il battello possono essere acquistati direttamente al porto; ma in alta stagione, si consiglia di prenotare per evitare sorprese. L’Isola Bisentina è una meta per una gita fuori porta tutto l’anno, ma il suo fascino raggiunge il culmine da aprile a ottobre. In estate può essere particarmente affollata. Una volta sull’isola dimenticate l’auto e spostatevi a piedi o in bicicletta, scoprendo i suoi splendidi sentieri.

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lago Lago Di Como Luoghi da film Viaggi

Il Lago di Como, set di film famosi

Situato nel cuore delle Alpi italiane, il Lago di Como è una delle destinazioni più affascinanti e pittoresche non solo d’Italia, ma anche del mondo. Con le sue acque azzurre, le ville storiche ed i paesaggi mozzafiato, questo lago è diventato non solo una delle destinazioni preferite per le ferie di diverse celebrità ed aristocratici, ma anche un set ambito per numerose produzioni cinematografiche. In questo articolo, infatti, si parlerà di quali film, fra i più famosi, il Lago di Como sia stato utilizzato come sfondo, contribuendo alla creazione di scene memorabili ed indimenticabili che hanno affascinato gli spettatori di tutto il mondo.

Il Lago di Como, o Lario, è il terzo lago più grande d’Italia, noto anche per la sua forma unica a Y rovesciata e per i suoi borghi affascinanti affacciati sull’acqua, ognuno con una propria storia e un proprio fascino. La bellezza naturale del lago, unita alla sua ricchezza culturale e storica, rende questo luogo una location perfetta per il cinema. Non sorprende, quindi, che molti registi abbiano scelto di ambientare qui le loro storie, sfruttando l’ambientazione suggestiva per arricchire le loro pellicole.

Villa del Balbianello: una star del cinema

Uno dei luoghi più iconici del Lago di Como è la Villa del Balbianello, una struttura situata sulla punta di una penisola che si estende nel lago vicino alla cittadina di Lenno. Questa villa storica è stata utilizzata in diverse produzioni cinematografiche, ma una delle sue apparizioni sicuramente più famose di Villa del Balbianello è nel film “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni”, film nel quale fu utilizzata come set per le romantiche scene tra Anakin Skywalker e Padmé Amidala. I giardini, verdi e curati, e le vedute panoramiche del lago hanno fornito l’ambientazione perfetta per queste scene della famosissima saga.

La Villa del Balbianello è apparsa anche in un altro film: “007 – Casino Royale”, film che fa parte della saga del famoso agente James Bond, del 2006, con Daniel Craig. Nella pellicola, la villa è il luogo dove Bond si riprende dopo una missione pericolosa. Le eleganti stanze della villa e i giardini curati, che caratterizzano questa elegante villa, hanno aggiunto un tocco di lusso e raffinatezza al film, rafforzando l’immagine di Bond come l’agente segreto più glamour del cinema.

Vista di Villa del Balbianello dall'alto

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Vista dall’alto di Villa del Balbianello, sulla penisola nel Lago di Como

Bellagio: il gioiello sul Lago di Como

Bellagio, situata sulla punta estrema del promontorio che separa i due rami del Lago di Como e spesso viene chiamata la perla del Lago di Como. È un’altra location molto utilizzata nel cinema. Infatti, negli anni è stata utilizzata nel film “Ocean’s Twelve”, seguito del fortunato “Ocean’s Eleven”, con George Clooney ed il resto del cast che si trovano proprio a Bellagio per alcune delle scene cruciali del film. Le strade pittoresche e caratteristiche, i caffè italiani all’aperto e le magnifiche vedute sul lago di Como, hanno contribuito a creare un’atmosfera sofisticata ed internazionale, perfetta per un film di rapine ad alto budget.

Villa Erba: storia e cinema

Villa Erba, un’elegante dimora storica situata a Cernobbio, ed ha una lunga storia di ospitalità per diverse celebrità ed artisti di tutto il mondo. Villa Erba è stata scelta come location per “Cimitero di Praga”, un film drammatico che tratta di temi di politica e cospirazione. La maestosità della villa e dei suoi giardini sontuosi ha fornito un set suggestivo e ricco di atmosfera, perfetto per le esigenze narrative di questo film.

La famosa Villa Erba di Cernobbio, sul Lago di Como

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Villa Erba a Cernobbio, borgo sul Lago di Como

Menaggio e Tremezzo: scenari da sogno

Menaggio e Tremezzo, sono due borghi che si affacciano sul Lago di Como, che sono stati utilizzati come location per il romantico film “A Month by the Lake”. Questa commedia sentimentale è ambientata negli anni ’30 e vede protagonisti Vanessa Redgrave e Edward Fox. Il film sfrutta la bellezza senza tempo del Lago di Como e dei suoi luoghi imperdibili per raccontare una storia d’amore delicata e nostalgica, con le affascinanti strade acciottolate ed i panorami del lago che fanno da sfondo perfetto alla pellicola.

Varenna: l’incanto del passato

Varenna, un altro affascinante villaggio, una perla sul Lago di Como, ed è stato il set per “The Other Man”, un thriller con i famosi attori Liam Neeson e Antonio Banderas. Le riprese a Varenna hanno sfruttato l’architettura storica del villaggio, i vicoli del centro storico e le sue scalinate che scendono verso il lago, creando così un’atmosfera di mistero e tensione, che si adatta perfettamente alla trama del film.

Como: il cuore del lago

Anche la città di Como, che dà il nome al lago, è stata scelta come location cinematografica. Nel film “Tutto può succedere – Something’s Gotta Give” con Jack Nicholson e Diane Keaton, alcune scene sono state girate proprio nella splendida cornice del centro storico della città di Como. Le piazze, le cattedrali imponenti ed i palazzi storici hanno contribuito a creare un set cinematografico unico, romantico ed autentico.

L’impatto del cinema sul turismo del Lago di Como

L’utilizzo del Lago di Como come set cinematografico ha avuto un impatto significativo sul turismo nell’intera regione del Lago di Como e non solo. Molti fan dei film, infatti, decidono di visitare il lago per vedere di persona i luoghi che hanno ammirato solamente sul grande schermo. Questo tipo di turismo ha portato ad un aumento delle visite e ha contribuito alla crescita economica della zona.

Il Lago di Como continuerà sicuramente a essere una location privilegiata per le produzioni cinematografiche grazie alla sua bellezza naturale ed al suo fascino senza tempo. Ogni angolo del lago ha la capacità di offrire un potenziale scenografico unico, capace di trasformare qualsiasi scena in un capolavoro per gli occhi. Dalle ville storiche ai pittoreschi villaggi, ogni elemento presente in questa zona, contribuisce a creare un’atmosfera che incanta tutti, registi e pubblico.

Come arrivare al Lago di Como

Raggiungere il Lago di Como è semplice grazie alla sua ottima posizione ed ai collegamenti efficienti che portano in questa meraviglia del nord Italia. Dall’aeroporto di Milano Malpensa, è possibile prendere un treno diretto per la città di Como, con un viaggio che dura circa un’ora. In alternativa, sempre da Milano, più precisamente dalla stazione di Milano Centrale, partono regolarmente treni, regionali e diretti, che raggiungono Como in circa 40 minuti. Se si preferisce viaggiare in auto, il lago è ben collegato attraverso l’autostrada, che permette di raggiungere rapidamente diverse località lungo le sue rive.

Il Lago di Como è molto più di una semplice destinazione turistica. Si tratta, infatti, di una vera e propria icona culturale e cinematografica, che ha lasciato un’impronta indimenticabile nel mondo del cinema. I film girati qui hanno contribuito a immortalare e condividere con il mondo intero la bellezza del lago, rendendolo ancora più famoso e desiderato.

Visitare il Lago di Como potrebbe essere l’occasione giusta per seguire le orme dei personaggi cinematografici più conosciuti nel mondo del cinema e lasciarsi affascinare dalla stessa bellezza che ha catturato l’immaginazione di registi e spettatori di tutto il mondo.

 

 

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Perché visitare Bellano, piccolo gioiello del Lago di Como

Sulla sponda orientale del Lago di Como, c’è uno dei borghi più belli conosciuto come “paese degli artisti”, Bellano. Un paese in provincia di Lecco che conta all’incirca 3.400 abitanti. Il territorio del Comune si estende dalla riva del lago fino alla cima del monte Muggio a 1.799 metri di quota, grazie all’incorporazione del Comune di Vendrogno avvenuta nel 2020.

Bellano, il paese degli artisti

fseo tanto da essere stato da poco inserito nel circuito internazionale dei Comuni Cittaslow dopo aver risposto a più di 70 requisiti richiesti, oltre a far parte dei borghi Bandiera Arancione e dei Comuni Fioriti per via della cura e valorizzazione dell’ambiente.

Il centro storico è caratterizzato da una rete di vie ortogonali, tipiche dei castra romani, ma l’architettura è per lo più medievale data, dalle vie strette (le contrade) che garantiscono fresco d’estate, con la grande chiesa dei Santi Giorgio, Nazaro e Celso, i palazzi patrizi con i portali in pietra, le corti e gli stemmi araldici incisi. Il porto antico è il segno dell’importanza che, nel tempo, ha rivestito il trasporto di persone e merci sul Lago di Como. La passeggiata sul lungolago risulta essere tra le più suggestive del Lario, grazie al panorama che offre sul punto più largo del Lago di Como, da cui si ammirano spettacolari tramonti.

Bellano

Fonte: Getty Images

La bellissima cittadina di Bellano e il suo porto

Nella zona più nuova del paese, Coltogno, si trovano i più recenti servizi, a partire dalla stazione ferroviaria e degli autobus, il modo più comodo per raggiungere il borgo evitando il traffico. Alle spalle del paese, l’entroterra è caratterizzato da numerose frazioni e nuclei antichi più o meno popolati ma ricchi di storia. A Vendrogno di Bellano, per esempio, si trova il Museo del Latte e della storia della Muggiasca, un museo etnografico nato nel 2008 con l’obiettivo di conservare e tramandare reperti e tradizioni legati alla vita e alla cultura materiale della Muggiasca. Non a caso il museo occupa i locali della ex-latteria turnaria, per quasi un secolo adibiti alla trasformazione del latte. L’intento del MUU, perfettamente in linea con la filosofia Cittaslow, è quello di promuovere una visione condivisa e sostenibile del territorio e dello sviluppo. Oltre al latte, altri quattro itinerari conducono i visitatori tra diverse tematiche del bosco, della vita nei campi, del lavoro nella stalla, della casa e dei lavori femminili di una volta, oltre che di alcuni episodi di storia della Muggiasca.

Vendrogno, peraltro, è stata la prima a passare da una tradizione legata all’agricoltura e all’allevamento a una turistica, soprattutto per le sue bellezze naturali. Già tra la fine del XIX secolo e all’inizio della Seconda guerra mondiale era una rinomata stazione climatica citata in molte guide turistiche.

Ogni frazione ha la sua chiesa, tanto che il territorio appare come una vera e propria costellazione di campanili. Tra le più visitate c’è la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, eretta a protezione dei passanti e contro le pestilenze lungo il Sentiero del Viandante, l’antica via a mezza costa che attraversa l’intera sponda orientale del Lario, uno dei sentieri più belli che si possano percorrere per via del panorama mozzafiato che si gode, che spazia dall’azzurro del lago al verde della Valsassina fino al grigio della Grigna e del lontano, ma riconoscibile, massiccio del Monte Rosa.

Il Sentiero del Viandante

Oggi si chiama Sentiero del Viandante, ma negli anni ha cambiato identità più volte: era la Via Ducale, poi la Via Regia e, infine, la Via Napoleona. Fino al 1992, quando le antiche mulattiere ormai in disuso, grazie alla costruzione di una più comoda strada che collegava la costa orientale del lago, vennero trasformate in questo sentiero tanto amato dagli escursionisti. Appartenente all’insieme dei 12 sentieri “Le Vie del Viandante“, che collegano Milano alla Svizzera, il Sentiero del Viandante è il tragitto che parte da Lecco e giunge fino a Colico. Un cammino di circa 60 chilometri a passo lento tra boschi, panorami mozzafiato sul lago, montagne verdeggianti che si specchiano nella distesa d’acqua insieme alle casette colorate dei borghi adagiati sulle sponde. Tra le numerose tratte che si susseguono nei circa 60 chilometri del Sentiero del viandante, spicca proprio quella tra Dervio e Bellano, la più panoramica, 6 km percorribili in circa 3 ore. Non essendo particolarmente complesso, è adatto anche alla famiglie con bambini dai 13 anni anni in su. Oltre che a piedi, in caso ci si trovi con un gruppo di soli adulti, si può procedere anche in mountain bike.

bellano

Fonte: 123RF

Lungo il Sentiero del Viandante sopra Bellano

L’Orrido di Bellano

Tra le principali attrazioni turistiche di Bellanoe, che attira sempre molti visitatori nella bella stagione, c’è l’Orrido di Bellano, una gola naturale creata 15 milioni di anni fa dall’erosione del torrente Pioverna e del Ghiacciaio dell’Adda che, nel corso dei secoli, hanno modellato la roccia in gigantesche marmitte, anfratti e spelonche, oltre alle cascate che fanno rimbombare l’acqua tra le alte pareti rocciose. Un sistema di passerelle ancorate sulle alte pareti a picco sull’acqua permette di visitare lo stretto canyon profondo fino a 50 metri, regalando un panorama suggestivo e un’emozione unica. All’ingresso del sito si trova la Cà del Diavol, un’antica torre di difesa che, nell’immaginario collettivo, evoca paure e riti satanici per via delle numerose leggende e degli affreschi raffiguranti il diavolo e altre figure mitologiche.

Tutti questi aspetti, uniti al patrimonio naturalistico, storico-artistico, culturale e gastronomico del territorio fanno di Bellano un piccolo gioiello ricco di attrattive turistiche.

Orrido di Bellano

Fonte: iStock

L’Orrido di Bellano
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In Spiaggia in Svizzera? Ebbene sì

Estate, tempo di sole, di tuffi, di spiagge… Ma non per forza al mare! Sì perché anche in Svizzera, la terra delle vette alpine e delle vallate verdeggianti, è possibile provare la piacevole sensazione della sabbia che accarezza i piedi.

Tra laghi, fiumi e piscine, si candida come una delle destinazioni ideali per una vacanza rinfrescante: ecco una selezione delle più belle spiagge sabbiose.

Il Lido di Ascona

Sulle suggestive sponde del Lago Maggiore, il Lido di Ascona è uno dei più lunghi del Paese, un’oasi di svago e relax per tutti i budget e le preferenze.

Facilmente raggiungibile in autobus oppure a piedi dal centro città, offre svariate occasioni per praticare sport acquatici e dispone di bar, ristoranti, family beach e area benessere.

La Spiaggia di Eaux-Vives

A due passi da uno dei parchi più antichi e affascinanti di Ginevra, il Parc des Eaux-Vives, si apre l’omonima spiaggia con una lunghezza di 400 metri, a soli dieci minuti dal centro.

Si tratta del luogo ideale per respirare “l’atmosfera balneare” in città e nuotare con vista sul Jet d’Eau, un angolo di pace che include anche un giardino acquatico con piante rare, un ampio spazio per le barche a vela e un ristorante.

Il Lido di Bienne

Dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Bienne portano a quel paradiso in terra che è la graziosa spiaggia sabbiosa sulle rive del lago, incastonata tra le colline e i verdi prati.

Imperdibile per grandi e piccoli amanti dell’acqua, si arricchisce con parco acquatico, trampolino, uno spazio giochi per divertimento senza fine e una vista “a perdita d’occhio” sul lago, quasi come al mare (o forse meglio).

La Spiaggia di Gäsi

A dir poco entusiasmante è poi la spiaggia sabbiosa di Gäsi sul Lago di Walen, in favolosa posizione ai margini del bosco.

Imperdibile per chi desidera sperimentare l’assoluto relax, sa venire incontro anche a chi vuole vivere una vacanza attiva tra divertimento e sport grazie al campo da beach volley e allo spazio giochi.

Il modo migliore per arrivare è in bicicletta, ma dispone inoltre di parcheggi a pagamento.

Le isole balneari “Lorelei”

Alla foce del fiume Reiss dell’Urnersee, in particolare durante le calde giornate estive, si respirano atmosfere mediterranee sul piccolo arcipelago di isole balneari nate dall’ammasso di 3,3 milioni di tonnellate di rocce provenienti dalla galleria di base del San Gottardo con l’obiettivo di ripristinare e conservare la zona dove la riva, fino agli inizi degli Anni Ottanta, stava scomparendo metro dopo metro.

Oggi tra le mete più apprezzate del Lago di Lucerna e dintorni, gli isolotti sono raggiungibili solo a nuoto e invitano a rilassarsi e ad abbronzarsi in un ameno habitat naturale.

Il Lido Rive-Blue

L’incantevole paesino di Le Bouveret custodisce l’elegante spiaggia sabbiosa del Lido di Rive-Blue, lambito dalle acque del Lago di Ginevra, una meraviglia per vivere “vacanze balneari” in Svizzera.

Ottima per le famiglie, la zona propone numerose attività nonché l’Acquaparc per trascorrere ore di divertimento e adrenalina all’insegna dell’avventura.

Le Spiagge di Yvonand

Acqua turchese, sabbia finissima e l’atmosfera tipica del mare: sono queste le caratteristiche inconfondibili delle spiagge di Yvonand, un eden balneare accarezzato dalla piccola corrente del Lago di Neuchâtel.

Immerse nel verde e tutte raggiungibili a piedi dalla stazione, consentono di sperimentare il più puro e vero relax.

Il Lido di Lucerna

Oltre 300 metri sulle sponde del Lago di Lucerna per prendere il sole e rilassarsi alle pendici delle Alpi, sulla spiaggia sabbiosa o sul verde prato proprio lì accanto: il Lido Areal è un amato luogo di ritrovo per cittadini e turisti, con molti spazi tranquilli, piscina riscaldata e un ampio parco giochi con attrezzature selezionate sulla base dei più recenti aspetti educativi e di sicurezza.

Con i mezzi pubblici, si raggiunge dalla stazione ferroviaria con gli autobus n. 6, 8 e 24 fino a “Verkehrshaus – Würzenbach” oppure con la rete celere regionale S3 e VAE scendendo alla fermata “Verkehrshaus”.

Il Lido di Lugano

Popolare fin dagli Anni Venti, il Lido di Lugano continua a mantenere inalterato il suo fascino con la meravigliosa spiaggia di sabbia fine sempre ben curata e conservata sulle sponde del Ceresio.

Offre, inoltre, svariate infrastrutture: vasca per i tuffi con trampolini fino a 10 metri di altezza, piscina media, piscina olimpionica riscaldata, vasca per bambini con giochi in acqua, campo da calcetto e campo da beach volley.

La Spiaggia di Préverenges

Nelle vicinanze di Morges, nell’altipiano vodese, il paesino di Préverenges accoglie gli amanti del turismo balneare con la deliziosa spiaggia di sabbia sul Lago di Ginevra i cui primi 50 metri non sono profondi e diventano, così, ottimali per famiglie con bambini.

Apprezzata anche da chi pratica windsurf, dispone di tutto ciò che serve per “sentirsi al mare” con pedalò, chiosco, spogliatoio, area ristorante e barbecue.

Il Lido di Salavaux

Nel cuore della regione di Friburgo, si estende per più di un chilometro sulle rive del Lago di Murten il Lido di Salavaux con la spiaggia sabbiosa naturale più grande d’Europa sulle sponde di un lago.

Frequentata in particolar modo dagli sportivi, non manca di offrire relax a chi desidera prendere il sole o trovare refrigerio in uno dei tanti punti freschi e ombrosi del bosco tutt’intorno.

Docce e ristoranti aggiungono una nota di comfort.

Si raggiunge in autobus scendendo alle fermate “Le Pont” e “Avenches, Lacotel”.

Il Lido dell’Untersee

È una spiaggia “di alta quota” quella del Lido dell’Untersee di Arosa, a 1800 metri di altezza, con sabbia finissima e tutto ciò che un amante delle vacanze balneari possa desiderare: piscina solare riscaldata per bambini con giochi d’acqua, prato, due trampolini, parco giochi, campo da beach volley, ping-pong, campo da bocce e ristorante.

A soli dieci minuti a piedi dalla stazione.

La Spiaggia di La Neuveville

Davvero grazioso è il centro storico di La Neuveville ma non da meno è il suo lido sul Lago di Bienne, con vista sull’Isola di San Pietro.

La spiaggia sabbiosa fa parte del campeggio ma è accessibile a tutti. Vicinissima al centro, vi si arriva con pochi minuti a piedi dal pontile e dalla stazione mentre la fermata dell’autobus più vicina è “Ruis de Vaux”.

Il Lido di Thun

Chiamata dalle persone del luogo “Strämu”, il lido vista Alpi e lago di Thun è davvero un luogo favoloso per rilassarsi, magari anche con una sosta sulla terrazza dello Strämu Beizlis.

Per chi cerca sport e divertimento, non mancano campo da beach volley e da calcio.

Si raggiunge con il battello solare “Thun” oppure in autobus dalla stazione ferroviaria di Thun o Spiez fino alla fermata di Strandbad.

Il Lido di Mythenquai

Infine, ecco la spiaggia di Mythenquai sul Lago di Zurigo, lunga 250 metri, perfetta anche per famiglie con bambini e per chi non nuota grazie all’area apposita e ai giochi d’acqua.

Meritano una menzione la box di libri per dedicarsi alla lettura, il primo distributore automatico al mondo di tavole per stand up paddle e il vicino ristorante dove gustare vere prelibatezze.

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Dove portare i bambini per scappare dal caldo

Quando le temperature cominciano a salire e l’aria di città diventa afosa, un weekend fuori porta in destinazioni a contatto con la natura è l’idea perfetta, soprattutto per chi ha figli. Ma come trovare le mete ideali in grado di garantire relax agli adulti e divertimento ai più piccoli senza macinare troppi chilometri? SiViaggia ha scelto alcuni degli angoli di paradiso più belli dove andare con i bambini quando fa troppo caldo, tra mare, montagna e laghi dai colori mozzafiato.

Relax sulle spiagge del Lago Maggiore in Lombardia

Lo sappiamo, Milano può diventare particolarmente calda e invivibile durante l’estate. Per fortuna la Lombardia offre tanti luoghi dove trovare sollievo insieme ai propri bambini, come le spiagge sul Lago Maggiore. Non solo acque pulite e paesaggi unici, ma anche tante località storiche da scoprire durante una passeggiata o per fare pausa pranzo. Le spiagge imperdibili? La spiaggia 5 Arcate a Castelveccana, la spiaggia di Lisanza a Sesto Calende e La Noce ad Angera.  

Picnic al Lago Blu in Valle d’Aosta

Non solo mare, l’estate è il momento ideale per scoprire la montagna e i suoi laghi, di cui la Valle d’Aosta è davvero ricca. A sole 2 ore di distanza da Torino, in località Breuil-Cervinia, si trova lo specchio naturale del Lago Blu. Circondato da abeti e larici secolari, può essere raggiunto facilmente anche con i bambini con una passeggiata di soli quindici minuti. Il luogo perfetto per riempirsi gli occhi di bellezza, sfuggire all’afa e godersi un picnic in famiglia. 

Al fresco dentro le Grotte di Caglieron in Veneto

Esiste un luogo più fresco di una grotta? A soli 80 km da Venezia (90 km da Udine e 37 km da Pordenone) è possibile immergersi nel mondo naturale offerto dalle Grotte di Caglieron, in Provincia di Treviso. Adulti e bambini amano camminare lungo i suoi percorsi avventurosi dove si alternano grotte naturali scavate dal torrente, cavità artificiali e cascate. Al termine del percorso è presente anche un antico mulino e un bar per un piccolo snack.

Passeggiate sul Monte Conero nelle Marche

Stai cercando una passeggiata semplice da fare con i bambini sul Monte Conero? Questa famosa montagna a picco sul mare offre non solo spiagge da sogno, tra le più belle dell’Adriatico, ma anche percorsi magici come l’anello di Portonovo – sentiero 309. In circa 2,5 km camminerete tra la costa e il bosco, attraversando laghetti naturali e costeggiando affascinanti edifici storici.

Monte Conero meta estiva per bambini

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Paesaggio costiero del Monte Conero

Tra mare e montagna in Toscana

In Toscana sono tante le mete perfette per sfuggire al caldo insieme ai bambini, sia nell’entroterra che sulla costa. Per chi vuole cercare sollievo nella natura, il Parco dell’Orecchiella a Garfagnana offre tante avventure incredibili. Qui è possibile incontrare animali come mufloni e cervi, visitare il Museo Naturalistico, il Museo dei Rapaci e il meraviglioso giardino dei fiori di montagna. Secondo una leggenda, inoltre, questa riserva naturale nasconde fra le sue montagne fate e folletti! Per chi ha voglia di mare, invece, le spiagge della Maremma e della Versilia sono perfette perché l’acqua è pulita e ben attrezzate.

Parchi naturali e magici vicino Roma

Roma può essere particolarmente stancante d’estate, sia per il caldo che per il grande afflusso turistico. Una gita fuori porta nei dintorni della Capitale è la soluzione ideale per trascorrere una giornata indimenticabile alla scoperta del territorio. Per chi ama le camminate nella natura, una passeggiata intorno al Lago di Nemi è un must insieme al Parco Regionale dei Castelli Romani. Anche la stupenda area protetta del Parco naturale regionale dei Monti Simbruini offre sentieri turistici a portata di bambino, oltre che il magico e affascinante Parco dei Mostri di Bomarzo.

Immersione nella natura in Campania

Seppur meravigliose, la Costiera Amalfitana, Capri o Sorrento non sono la meta ideale per una famiglia con bambini alla ricerca di una destinazione unica dove sfuggire al caldo e alla folla. Dove andare, quindi, in Campania? Il Parco regionale del Matese, situato a poche ore di distanza da Napoli, è un’ottima scelta per fare trekking o nuotare nel fiume. Per rilassarsi e far giocare i bambini nell’acqua, invece, il Lago di Telese è perfetto: qui è presente anche un’area adibita per i picnic con tavoli e tettoie.

All’ombra di foreste millenarie in Puglia

Le estate pugliesi sono fantastiche, ma talvolta veramente calde e insopportabili, soprattutto per i bambini. Per chi vuole sfuggire al caos delle località costiere meglio dirigersi verso la millenaria Foresta Umbra, una riserva naturale protetta situata a soli 15 km dalle famose spiagge del Gargano. Lo stesso nome “Umbra” deriva dalla parola “ombra“ perché sono tante le aree dove non batte mai il sole, quindi perfette per ripararsi dalla calura dei mesi più caldi. Inoltre, grazie alla sua importanza biologica ed ecologica, è diventata Patrimonio dell’UNESCO nel 2017, un motivo in più per andare a scoprirla.

Madre e figlio su un lago

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Madre aiuta il bambino a entrare nel lago della Foresta Umbra

Tra borghi, laghi e cascate in Liguria

Sai che nell’entroterra ligure si nasconde una valle ricca di borghi e paesaggi naturali unici? Stiamo parlando della Val di Vara, una meta poco conosciuta, ma ideale per sfuggire all’afa e alle folle turistiche. Qui si può passeggiare tra le vie di paesini piccoli e tradizionali come Pignone, Brugnato e Rocchetta di Vara, circondarsi dalla natura offerta dal Lago Puro di Valgiuncata, dove sono presenti anche rinfrescanti cascate, o visitare alcuni castelli come quello di di Madrignano o di Calice. Per chi ha voglia di camminare e i bambini sono entusiasti, è possibile percorrere uno dei trekking offerti dal Monte Cornoviglio e godere delle sue incredibili viste panoramiche.

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Treni storici: parte il Sebino Express alla scoperta del Lago d’Iseo

Un viaggio lento in treno, ammirando i paesaggi correre fuori dal finestrino, è sempre un piacere, una modalità dolce di spostarsi che nessun altro mezzo di trasporto può vantare: e se, in aggiunta, il convoglio è con locomotiva a vapore ed elettrica con carrozze ‘Centoporte’ degli anni Trenta, carrozze Corbellini degli anni Cinquanta e bagagliaio, l’emozione si fa ancora più profonda.

E l’occasione per un autentico viaggio d’epoca è ormai alle porte: il 19 maggio, infatti, torna sui binari il Sebino Express, alla scoperta del Lago d’Iseo, un’iniziativa di successo, giunta all’ottava edizione, promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani.

Le tappe e gli orari dello storico Sebino Express

L’appuntamento è per domenica 19 maggio alla Stazione Centrale di Milano: alle ore 8.20 parte il treno storico ‘Sebino Express’ diretto a Paratico-Sarnico.

Partendo dal capoluogo lombardo, il treno viaggia verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, lambendo la Valle Camonica.
Qui, tra le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, si apre il Lago d’Iseo, circondato dai monti e punteggiato da splendidi borghi ricchi di arte e tradizioni.
Il treno, dopo le tappe di Treviglio e Rovato, arriva a Palazzolo sull’Oglio e poi raggiunge Paratico-Sarnico dove un tempo si svolgeva, sull’imbarcadero ancora esistente, il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte, verso le acciaierie di Lovere.

In particolare, dopo la partenza prevista da Milano Centrale alle 8.20, il treno fermerà poi a Milano Lambrate (arrivo 8.27, partenza 8.29), Treviglio (a. 9.07, p. 9.09), Rovato (a. 10.07, p. 10.25), Palazzolo sull’Oglio (a. 11.03, p. 11.05). L’arrivo a Paratico Sarnico è previsto alle 11.40.

Per il ritorno, invece, si parte da Paratico Sarnico alle ore 17.15 per arrivare a Palazzolo sull’Oglio (a. 17.44, p. 17.47), Rovato (a. 18.27, p. 18.44), Treviglio (a. 19.24, p. 19.26), Milano Lambrate (a. 20.11, p. 20.13) e arrivo Milano Centrale alle 20.20.

Assistenza a bordo, biciclette gratis e acquisto biglietti

A bordo treno sarà presente lo staff dell’Associazione Ferrovie Turistiche Italiane per completa assistenza ai viaggiatori.

Sui treni storici come il Sebino Express sarà sempre possibile trasportare gratuitamente la propria bicicletta a bordo utilizzando bagagliai appositamente attrezzati.

I biglietti per viaggiare sui treni storici possono essere acquistati su tutti i canali di vendita di Trenitalia, biglietterie, App e sito ufficiale. I ragazzi fino a 14 anni viaggiano gratis.

Le parole di orgoglio dell’Assessore regionale ai Trasporti

Un progetto vincente e molto apprezzato da turisti e viaggiatori, visto che ogni treno storico in ogni parte della Lombardia è sempre sold out” ha detto l’assessore regionale ai Trasporti . “Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione FS, ogni anno a migliaia di persone vanno alla scoperta di itinerari e paesaggi della nostra regione attraverso un autentico viaggio nel tempo, a bordo di treni che hanno fatto la storia della ferrovia italiana. All’insegna di una mobilità dolce e di un turismo ferroviario particolarmente gradito dai viaggiatori che si immergono in un’esperienza dall’alto valore attrattivo, storico e culturale. Il successo riscontrato gli anni scorsi dal Sebino Express testimonia l’efficacia del percorso intrapreso con Fondazione Fs e FerrovieNord“.