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Pista ciclabile del Lago di Garda: le tappe del percorso attorno al Benaco

La pista ciclabile del Lago di Garda è un percorso suggestivo tra montagne e lago, lungo paesaggi incantevoli punteggiati da borghi medievali, limonaie e distese di oliveti e vigneti. Un viaggio attraverso le tre province che si dividono il Benaco (l’altro nome del Lago di Garda): Brescia, Trento e Verona.

Sebbene alcuni tratti siano da percorrere sulla Strada Gardesana, l’itinerario che compie il giro del Lago di Garda è composto anche da numerose piste ciclabili e ciclopedonali che permettono di godere in sicurezza del viaggio sulle due ruote.

Il giro del Lago di Garda in bicicletta

In totale sono 140 chilometri di un percorso di medio-alta difficoltà, sia per la lunghezza del tragitto, sia per alcuni tratti che presentano dislivelli. Per via della sua difficoltà e la presenza di tratti su strada trafficata, il percorso è largamente sconsigliato ai bambini, agli anziani e ai pattinatori. È invece più adatto a persone con una buona preparazione tecnica e fisica e una maggiore esperienza su bici da strada. Percorrendo la strada i ciclisti dovranno fare varie soste per dissetarsi e riposare, un’ottima scusa per visitare i vari centri abitati che si affacciano sulle sponde del lago e riposarsi sdraiati su una delle tante spiaggette, in estate.

Il giro in bici lungo la pista ciclabile del lago di Garda inizia nella località di Toscolano Maderno (BS), a metà della costa occidentale del bacino lacustre, e punta verso nord fino a Riva del Garda, per poi ridiscendere lungo la costa orientale fino a Lazise e Peschiera. Attraversa poi la costa sud e raggiunge nuovamente il punto di partenza iniziale. Il giro completo del lago può essere suddiviso a metà: sia che si opti per il giro alto del Lago di Garda o per il giro basso, arrivando a Torri del Benaco (in provincia di Verona), è possibile prendere il traghetto che attraversa il lago fino a Toscolano Maderno.

Andiamo alla scoperta del percorso che parte da Toscolano Maderno e compie il giro del Lago di Garda, attraverso le sue molteplici tappe panoramiche.

Vista splendida su Toscolano Maderno, affacciato sul lago di Garda

Fonte: 123RF

Toscolano Maderno

Da Toscolano Maderno a Limone Sul Garda: storia e paesaggi suggestivi

Il giro del Lago di Garda in sella alla bici ha inizio nel paese di Toscolano Maderno (BS), splendida località affacciata sul lago che porta ancora le testimonianze degli antichi mulini che durante il medioevo servivano per la produzione della carta (a tal proposito merita una visita il Museo delle Cartiere di Toscolano).

Si procede in direzione direzione Nord, verso Gargnano. In questo tratto di strada non c’è ancora la pista ciclabile (che collegherà l’intero lago di Garda), ma per molti tratti è possibile uscire dalla Strada Statale ed entrare nei centri abitati affacciati sullo specchio d’acqua, ricchi di punti storici e tratti caratteristici della costa occidentale. Si entra quindi nel piccolo borgo di Bogliaco e successivamente nella località di Villa, prima di addentrarsi nel meraviglioso centro storico del paese di Gargano, tra vicoletti, palazzi storici e scorci romantici sul lago di Garda sulle bellissime limonaie.

Seguendo Via della Remembranza si passa a fianco di Villa Feltrinelli, storico palazzo di lusso (oggi hotel), che ospitò, tra le varie figure culturali di spicco nel periodo della Prima Guerra Mondiale, anche Gabriele D’Annunzio.

Si prosegue questo viaggio suggestivo tra montagne e lago seguendo Via San Giacomo, una stradina panoramica che si ricongiunge successivamente alla Statale con le sue gallerie. Questo è il tratto in cui porre maggiore attenzione alle vetture, soprattutto in estate quando la strada principale è molto più trafficata. Al termine della galleria che giunge al porticciolo di Tignale, con la sua spiaggetta Pra De La Fam, meta di molti amanti del windsurf e del Kitesurf, e la meravigliosa limonaia affacciata sul lago. Si raggiunge poi un’altra galleria caratterizzata da colore bianco e da una striscia laterale rossa. Qui, attraversando un cancelletto laterale, si prende la vecchia gardesana, che evita la strada principale trafficata, alla quale si riallaccia più avanti.

Il percorso prosegue fino alla lunga galleria dalla quale si esce per Campione del Garda, una delle 18 piccole frazioni che compongono il paese di Tremosine. Qui si può fare una sosta sulla graziosa spiaggetta, prima di prendere un altro tratto della vecchia Gardesana, con brevi gallerie scavate nella roccia, che si collega con il primo tornante della spettacolare strada della Forra, una delle più belle del mondo. Si torna con la bicicletta sulla Gardesana per circa 5 chilometri prima di raggiungere Limone Sul Garda.

Da Limone Sul Garda a Riva del Garda: la ciclopedonale più bella d’Europa

Questo è uno dei tratti più spettacolari del giro del Lago di Garda in bicicletta. Una volta attraversate le viuzze di Limone Sul Garda, con le sue meravigliose limonaie e il lungolago da cartolina, si prende il Sentiero del Sole. Dopo una breve salita si raggiunge la ciclopedonale del Garda, parallela alla Gardesana fino a Capo Reamol. Qui inizia il tratto più suggestivo dell’intero percorso: la passerella di Limone, definita “la pista ciclabile più bella d’Europa“. Un percorso di 2 chilometri sospeso sul lago con viste straordinarie sullo strapiombo e sul paesaggio circostante. Attenzione però, perché la passerella è molto frequentata, soprattutto nei festivi e durante l’estate, ed è importante fare attenzione ai numerosi pedoni lungo il tragitto.

La pista ciclopedonale di Limone Sul Garda, a strapiombo sul lago di Garda

Fonte: iStock

La pista ciclopedonale di Limone Sul Garda

Questo percorso termina nuovamente sulla terraferma, al monumento dedicato alle persone che hanno sacrificato la loro vita per la costruzione della “moderna” Gardesana, che venne inaugurata nel 1931. Da questo punto si lascia la provincia di Brescia per entrare nella provincia di Trento. L’ultimo tragitto è interamente sulla Statale, quindi serve fare molta attenzione ai veicoli. Si attraversano infine alcune gallerie per poi raggiungere Riva del Garda, il punto più a nord di questo incantevole itinerario alla scoperta delle meraviglie del lago di Garda.

Da Riva del Garda a Torbole: la pista ciclabile della Valle dell’Adige

Dopo una sosta nella cittadina di Riva del Garda, dove meritano una visita la Rocca di Riva e la Torre Apponale affacciate al porticciolo, si può ripartire alla volta di Torbole. Si attraversa quindi la cittadina seguendo la pista ciclabile della Valle dell’Adige che si sviluppa lungo le rive del lago, fino a raggiungere il porticcolo di San Nicolò. Qui, evitando di prendere la galleria, si prosegue sulla pista ciclabile che la costeggia e passa per la spiaggia della località Linfano, fino a raggiungere il suggestivo ponte che attraversa la foce del fiume Sarca (qui parte la ciclabile che si addentra nella Valle dei Laghi). Si arriva così a Torbole, il luogo perfetto per gli sport acquatici, per rilassarsi in riva al lago e immergersi nella storia e nelle tradizioni locali.

Da Torbole a Brenzone: la ciclopedonale sulle sponde del lago

Dal centro di Torbole si riprende la lunga pedalata alla scoperta del Lago di Garda iniziando a discendere la sponda est del Benaco, percorrendo la Gardesana Orientale con tratti in galleria. Si arriva prima a Navene, una piccola località ai piedi del Monte Baldo con splendide spiaggette in cui potersi rilassare. Ci troviamo ora nella terza provincia che si divide questo splendido lago, quella di Verona.

Dal borghetto di Navene si prende la ciclopedonale asfaltata che si allunga sulle rive del Benaco e ai lati della Statale, fino a raggiungere il bellissimo Castello Scaligero di Malcesine, la fortezza medievale che domina la cittadina. Usciti dal centro abitato di Malcesine, la pista ciclabile continua a costeggiare la spiaggia verso sud, fino a Brenzone sul Garda passando per la baia di Val di Sogno e Cassone.

Il centro abitato di Malcesine, sulla sponda orientale del lago Garda

Fonte: iStock

Malcesine

Da Brenzone a Punta San Vigilio: panorami da sogno

Sono circa 15 i chilometri che dividono Brenzone da Punta San Vigilio, una località che offre alcuni tra i panorami più belli sul Lago di Garda. Da qui si può ammirare l’acqua cristallina del lago circondato da colline verdi adagiate ai piedi del Monte Baldo. Prima di giungere a Punta San Vigilio si percorre la ciclopedonale che segue le coste del lago e che passa per Torri del Benaco. Qui ci si immerge in un borgo medievale con stradine acciottolate, palazzi storici e il Castello affacciato sul lungolago.

Questo è anche il punto nel quale si può prendere il traghetto che attraversa il lago e giunge a Toscolano Maderno, scelto da coloro che intendono percorrere soltanto il giro alto del Lago di Garda.

Da Punta San Vigilio a Lazise: la pista tra i borghi medievali

Il giro del lago prosegue uscendo dal centro abitato di Punta San Vigilio e costeggiando lo specchio d’acqua lungo la pista ciclabile. In un tragitto lungo circa 14 chilometri, si attraversano due borghi di incredibile bellezza: Garda, con i suoi archi, vicoli stretti, ville monumentali e case antiche, e Bardolino, nel cuore della Riviera degli Olivi e luogo dedito anche alla produzione di un ottimi vini.

Si giunge infine a Lazise, splendida cittadina medievale ricca di fascino. Non distante dal centro storico si trovano anche splendide terme naturali, con numerose proprietà benefiche, in cui godersi una pausa rilassante.

Da Lazise a Desenzano, passando per Sirmione

Dal meraviglioso centro di Lazise si sale nuovamente in sella per viaggiare attraverso la costa meridionale del Lago di Garda che attraversa due località: Peschiera e Sirmione. La prima è la cittadina storica che ospita anche il famoso parco giochi Gardaland, mentre la seconda è una delle zone più incredibili del Benaco.

Arrivati a Sirmione si apre davanti agli occhi la meraviglia. Si tratta di una lingua di terra che entra nel lago di immensa bellezza. Qui si possono ammirare le Grotte di Catullo, i resti di una villa romana del I secolo d.C. situata sulla punta più settentrionale della penisola con splendide viste sul lago, il Castello Scaligero con le sue imponenti mura e il suo pittoresco centro ricco di negozietti e ristoranti, le Terme di Sirmione e varie spiagge paradisiache che sembrano appartenere a isole caraibiche.

In questo tragitto si percorre spesso la Strada Gardesana, non essendo totalmente servito da piste ciclabili, fino a raggiungere la cittadina di Desenzano, nota per il suo caratteristico centro storico con il porticciolo, il lungolago e le spiaggette in cui rilassarsi.

La splendida vista dall'alto su Sirmione, sul lago di Garda

Fonte: iStock

Sirmione

Da Desenzano a Toscolano Maderno

Per l’ultimo tragitto che parte da Desenzano e si ricongiunge con Toscolano Maderno, si attraversano i magnifici paesaggi della Valtenesi, meglio se percorrendo le strade secondarie dove i borghi punteggiano una zona collinare ricca di vigneti e oliveti. Così, si possono ammirare le bellezze naturali e architettoniche di Moniga (con il suo Castello e le splendide spiagge), Manerba (con il suggestivo Parco Archeologico della “Rocca” e la sua splendida spiaggia), Salò (con i suoi numerosi palazzi antichi e il vivo centro storico con il lungolago), Gardone Riviera (che ospita il Vittoriale degli Italiani, la casa di Gabriele D’Annunzio ora trasformata in un bellissimo museo) e, infine Toscolano Maderno, l’originario punto di partenza di questo tour in bicicletta dai variopinti panorami suggestivi.

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Le meraviglie del Cervino, tra grotte, laghi e percorsi di trekking

Lo splendore delle imponenti montagne alpine è in grado di ipnotizzare chiunque, tra vette, grotte di ghiaccio, natura incontaminata, laghetti glaciali e percorsi di trekking con viste spettacolari che esplorano ogni angolo di questo meraviglioso paesaggio.

Ci troviamo in Valle d’Aosta, l’incantevole regione italiana costellata da alcune delle vette più alte e imponenti d’Italia e d’Europa, che non ha bisogno di presentazioni. Sul confine tra questa splendida regione e la Svizzera (Canton Vallese) sorge imponente il Monte Cervino, conosciuto anche con il nome tedesco Matterhorn. La sua forma piramidale distintiva, con le sue quattro facce rocciose ripidamente inclinate, e la sua maestosità lo rendono una delle montagne più simboliche delle Alpi, conosciuta in tutto il mondo e meta di escursioni suggestive.

Andiamo alla scoperta delle meraviglie del Cervino, tra grotte, laghetti, viste panoramiche e tanto altro: un paesaggio da cartolina perfetto per una vacanza immersa totalmente nella natura più selvaggia, lontano dai rumori delle città e ad un passo dal cielo.

Grotta di ghiaccio: perla delle Alpi

La grotta del Piccolo Cervino è uno dei luoghi più intriganti che le Alpi abbiano da offrire. Si tratta della grotta di ghiaccio più alta in Europa, essendo posta a ben quattromila metri. Avventurarsi fin qui è un’esperienza incredibile, che molti decidono di intraprendere per poi restare assolutamente appagati alla vista di questa particolare creazione naturale, incastonata nel ghiacciaio del Klein Mattherhorn.

Ogni anno migliaia di turisti si avventurano nella grotta, raggiungibile grazie alla funivia, giungendo al Piccolo Cervino. Allo stesso modo è possibile arrivare fin qui dalla stazione, sfruttando una magnifica galleria di 50 metri scavata interamente nel ghiaccio vivo. Fantastici i giochi di luce che è possibile apprezzare nella grotta, posta a 15 metri di profondità, per una visita allietata da dolci musiche che conferiscono all’avventura uno stato quasi magico.

Il suggestivo percorso lungo la Grotta di Ghiaccio, Monte Cervino

Fonte: iStock

Percorso della Grotta di Ghiaccio

Il Lago Blu, lo specchio d’acqua incantano

Adagiato ai piedi del Monte Cervino, tra prati e boschi rigogliosi vicino a Breuil-Cervinia, troviamo il Lago Blu. La sua origine è glaciale e il suo nome non è di certo stato scelto casualmente. Si tratta di un suggestivo specchio d’acqua dalle intense sfumature di blu che sono uno spettacolo per gli occhi di chi coloro che hanno l’occasione di visitarlo.

Situato a 2395 metri di altitudine, vicino alla stazione di arrivo della funivia del Plateau Rosa, uno dei punti panoramici più spettacolari sopra Cervinia, il Lago Blu è uno spettacolo naturale mozzafiato: nelle sue acque si specchia il Cervino e le altre maestose montagne innevate che lo circondano in un abbraccio.

Non lontano da un altro lago suggestivo creato da una diga, ossia il Lago Goillet, il Lago Blu è una meta popolare soprattutto in estate e coperto da una coltre di neve in inverno, il lago è raggiungibile facilmente a piedi lungo i sentieri ben segnalati.

Conca di Cheneil: magia fuori dal tempo

Tanti i percorsi dedicati al trekking sul Cervino. Uno di questi, a pochi chilometri da Cervinia, conduce direttamente alla conca di Cheneil, raggiungibile unicamente a piedi, mettendo alla prova la propria resistenza. Si tratta della terrazza più nota tra quelle presenti sul crinale tra la Val d’Ayas e Valtournenche.

La conca è circondata da splendidi panorami montani, con prati verdi, fitti boschi di conifere e viste spettacolari sulle vette circostanti, tra cui il Cervino. È il luogo ideale in cui rilassarsi, passeggiare e godere della tranquillità della natura più incontaminata.

Ai turisti e ai locali è offerto un servizio gratuito, aperto 24 ore su 24. Si tratta dell’ascensore di arroccamento che parte da La Barma, dove poter comodamente parcheggiare la propria vettura, per poi giungere all’imbocco di Cheneil. Inutile dire che avventurarsi a piedi in questo paesaggio è qualcosa di caldamente consigliato, per dare vita a ricordi indelebili.

Dalla Conca di Cheneil partono diversi sentieri che esplorano il territorio circostante, tra laghetti, pascoli e rifugi montani in cui rifocillarsi. Quando la neve ricopre il terreno, poi, si possono fare divertenti ciaspolate e cimentarsi nello sci alpinismo.

La splendida vetta del Monte Cervino, la famosa "piramide" della Valle d'Aosta

Fonte: iStock

Monte Cervino

Trekking sul Cervino immersi nella natura

Il paesaggio del Cervino si presta per ottime escursioni, a piedi o in bici, e scalate con percorsi di trekking caratterizzati da diversi gradi di difficoltà, perfetti per ogni esigenza e livello di preparazione.

La salita fino alla cima del monte (a circa 4.478 metri sul livello del mare), che segue la Cresta del Leone (dal versante svizzero) e la Cresta del Leone Italiana (nel versante italiano), è molto impegnativa e richiede un’ottima preparazione tecnica e fisica. Meta molto ambita tra gli alpinisti esperti, a ricordarne la difficoltà e la pericolosità è quella che fu la prima ascensione al Cervino, avvenuta il 14 luglio 1865, che venne segnata dalla tragica morte di quattro membri della cordata, un evento ricordato come la “tragedia del Cervino”. Per questo è consigliato solo agli escursionisti più esperti e con il supporto di una guida alpina.

Tra i percorsi di trekking più adatti anche ai meno esperti troviamo la Gran Balconata del Cervino: un percorso mozzafiato ad anello lungo 70 chilometri, posto al cospetto del Cervino. Fascino e timore s’intrecciano dinnanzi al gigante di roccia, meta ideale per ogni appassionato di alpinismo. Percorribile interamente in 5/6 giorni, il cammino inizia ad Antey Saint André e finisce a Chatillon/Saint Vincent. Coloro che non vogliono completare l’intero anello, possono percorrere anche solo una parte di questo tragitto facile e adatto a tutti.

Un altro lungo itinerario, invece, conduce i viaggiatori attraverso la valle alpina della Valtournenche, che ha goduto negli ultimi anni di un particolare sviluppo. È un percorso particolarmente faticoso, questo, che non presenta però difficoltà tecniche. Ciò vuol dire che non è riservato ai soli esploratori esperti ma quasi a chiunque: non ci sono scuse, dunque, questo è uno spettacolo da non perdere.

Non solo trekking nel territorio del Cervino. Queste sono montagne molto conosciute per lo sci, soprattutto nelle vicine località di Zermatt in Svizzera (che merita una visita) o di Breuil-Cervinia in Italia. Proprio da Breuil-Cervinia si può raggiungere uno dei paradisi per gli sport sulla neve, ossia il panoramico Plateau Rosa. Questo territorio dalle molteplici risorse è perfetto anche per escursioni in mountain bike, per arrampicate sulle pareti rocciose dei monti, per il golf estivo a 2050 metri di altitudine, mentre i più impavidi possono vivere l’esperienza adrenalinica del parapendio.

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La leggenda del Lago delle Fate: ecco perché si chiama così 

Ci sono luoghi intrisi di fascino e magia. La loro ricetta è davvero speciale e ha come ingredienti la bellezza che regala l’ambiente, ma anche le leggende che cela.

Il posto perfetto per far vivere ai bambini (ma anche agli adulti) un’esperienza davvero indimenticabile si trova sulla cartina del Piemonte e, più precisamente, in Val Quarazza.

Circondato dalle montagne, ricoperte di boschi, è un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Il contrasto di colori è impareggiabile e regala emozioni indelebili a chi lo visita. Si chiama Lago delle fate e anche ciò che cela il suo nome contribuisce a renderlo un posto speciale, oltre al fatto che, se a fare scenografia c’è la natura, lo specchio d’acqua invece è nato dalla mano dell’uomo.

Si tratta, infatti, di un bacino artificiale realizzato nel 1948. Si raggiunge tramite diversi sentieri, non si può fare il bagno, ma è perfetto per una sosta e per riposare o giocare lasciando che gli occhi si colmino di bellezza. E la mente di fantasia. La leggenda che gli ha dato il nome, infatti, è davvero speciale e intrisa di magia.

Lago delle fate un luogo magico, la leggenda

Immaginatevi un lago con le acque brillanti, di un verde smeraldo intenso. Tutto intorno si stagliano le montagne, ripide e ricoperte di boschi e vegetazione. Un luogo speciale, che esiste e che cela una leggenda. Siamo dal Lago delle fate, dove si possono ammirare anche ospiti speciali. Si tratta di statue che raffigurano degli gnomi e che sono lì per una ragione ben precisa.

Si dice, infatti, che questo luogo sia abitato da creature magiche, perché lì vicino si trova una miniera da dove pare che gli gnomi estraggano ancora il metallo prezioso che serve come merce di scambio con le fatine: i primi consegnano oro e loro in cambio restituiscono dolci.

Ma a cosa serve l’oro alle fate? A creare la polvere che permette loro di volare. Ma non solo, pare infatti che sia anche nei loro abiti e che l’oro serva anche a far brillare le acque del lago illuminate dalla luce.

Una leggenda intrisa di magia, che senza dubbio sarà divertente per i visitatori più piccini, ma anche per i grandi che non rinunciano alla bellezza dei sogni e della fantasia.

Come arrivare al Lago delle fate

Adatta per tutta la famiglia, è l’escursione che porta fino al Lago delle Fate. Il tracciato è lo stesso, cambia solamente il punto di partenza: da Macugnaga o dalla frazione di Isella. Da lì si cammina lungo un percorso sterrato che si chiama Sentiero delle Slitte. Comodo, abbastanza ampio, è ombroso per cui non si rischia di avere caldo durante la camminata.

Chiaramente non è l’unico sentiero che si può percorrere, ma senza dubbio è molto comodo e fattibile sia per gli adulti, sia per i bambini anche in passeggino. Per fare tutto il percorso si impiega circa un’ora, che si dimezza se si parte dalla frazione

Il Lago delle fate è in Piemonte, in Val Quarazza e si trova a circa 1330 metri di altitudine, nei dintorni vi sono dei ristoranti, oppure è possibile fare un pranzo al sacco godendosi il paesaggio. Ma anche la magia che la leggenda di questo posto regala: magari la fantasia vi farà scorgere le creature che si narra popolino questi luoghi.

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Come arrivare all’Isola dei Conigli sul Garda

A Manerba del Garda, a pochi metri da Punta Belvedere, sul versante lombardo del Lago di Garda, emerge la piccola Isola di San Biagio, nota comunemente come Isola dei Conigli. Un piccolo scrigno d’Italia caratterizzato da prati verdi, cipressi e cespugli fioriti, visitabile in pochi minuti anche a piedi. Ma non solo.

Come suggerisce il nome, una delle sue particolarità è proprio la presenza sul territorio di numerosi coniglietti in libertà ormai abituati alla compagnia degli umani.

Isola dei Conigli, informazioni utili

L’Isola dei Conigli sul Garda, di proprietà del Camping San Biagio, è ben attrezzata, con un piccolo chiosco snack-bar e i servizi. Nella bella stagione, si possono anche noleggiare lettini-prendisole per rilassarsi sulle sponde.

L’isola è stata a suo tempo la postazione di caccia di coloro che vivevano nella villa. Rimane “aperta” tutti i giorni dalle 9.00 fino alle 18.00, orario in cui chiude al pubblico così come il chiosco, il noleggio lettini e quant’altro. Trattandosi di una proprietà privata, l’ingresso senza autorizzazione può essere passibile di denuncia.

L’ingresso ha attualmente un costo di 10 euro, valido per tutta la giornata, e il ticket si paga appena giunti sull’isola. Entrano gratuitamente, invece, i bambini e i clienti del Camping San Biagio (che possono raggiungere l’Isola dei Conigli anche dopo le ore 18.00).

Per tutte le informazioni aggiornate, è consigliabile consultare l’apposita sezione del sito ufficiale.

Come arrivare sull’Isola dei Conigli

Sono tre i modi per approdare sull’Isola dei Conigli o Isola di San Biagio: a piedi, quando il livello dell’acqua è basso tanto da arrivare alle ginocchia, con il taxi boat oppure con imbarcazioni private.

Vediamo nel dettaglio ogni opzione.

Arrivare sull’Isola dei Conigli a piedi

Quando il livello dell’acqua lo consente, l’Isola dei Conigli si può raggiungere a piedi partendo dalla terraferma dove sorge il Campeggio San Biagio a cui appartiene l’isola, da Porto Torchio, deliziosa località fronte mare cui dedicare una sosta (magari per pranzo in uno dei numerosi ristorantini) e dove sono presenti molti parcheggi a pagamento: il più comodo e vicino è il Parcheggio Isola dei Conigli, con tariffa di 1 euro all’ora (7 euro la tariffa giornaliera).

Raggiunta la spiaggia, si costeggia fino alla Punta Belvedere percorrendo un sentiero ben segnalato: sono soltanto 200 metri!

Di solito, il periodo più indicato per raggiungere l’Isola di San Biagio a piedi è quello che va da settembre a novembre, mentre in aprile il livello dell’acqua tende a essere più alto.

Occorre, in ogni caso, controllare le condizioni di volta in volta poiché, in base alle stagioni, alla quantità di neve e pioggia e ad altri fattori ambientali, la situazione può mutare in fretta.

Raggiungere l’Isola dei Conigli con il taxi boat

Per arrivare sull’Isola dei Conigli quando il livello dell’acqua non consente alternative, occorre utilizzare un traghetto che effettua corse plurigiornaliere. Il biglietto si acquista direttamente alla partenza a Porto Torchio e, oggi come oggi, ha un costo di 6 euro andata e ritorno.

La traversata dura circa 5 minuti. Informatevi sull’orario dell’ultimo taxi boat che lascia l’isola prima della chiusura.

Visitare l’Isola dei Conigli con imbarcazioni private

Per scoprire l’Isola dei Conigli sul Lago di Garda si può naturalmente utilizzare anche un‘imbarcazione privata. In tal caso bisogna pagare un ticket per potere approdare con il proprio mezzo sul molo di San Biagio.

La bellezza dei dintorni

I dintorni dell’Isola dei Conigli, con le loro acque cristalline, sono un must per gli amanti delle immersioni. In più, nelle vicinanze si trova lo Scoglio dell’Altare. Si racconta che sullo scoglio venisse celebrata una liturgia cristiana alla quale assistevano i pescatori convenuti nella zona. Inoltre, è noto per essere un sito d’immersione privilegiato del Lago di Garda.

La parete scende fino alla profondità di 150 metri ed è famosa per due grandi balconate ricoperte di spugne gialle e per una grotta che presta rifugio a grossi esemplari di pesce persico reale, lucci, tinche, anguille e alborelle.

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Lago Scaffaiolo, specchio d’acqua ad alta quota

I piccoli laghi di montagna sono splendidi in qualsiasi stagione: imbiancati dalla neve in inverno o ricoperti di colori magnifici in estate, ci regalano un panorama da sogno che sembra uscire da una cartolina. Oggi scopriamo il lago Scaffaiolo, incantevole perla turchese d’alta quota, la meta ideale per fare trekking o semplicemente per regalarsi un picnic fuori porta. Scopriamo la sua bellezza.

Lago Scaffaiolo, dove si trova

Siamo nel cuore dell’alto Appennino Modenese, parte della catena montuosa Tosco-Emiliana: situato nell’entroterra dell’Emilia Romagna, in provincia di Modena, il piccolo Lago Scaffaiolo si trova ad oltre 1.700 metri di quota, al di sotto della vetta del monte Cupolino. Pare che il suo nome abbia radici longobarde, derivante dal termine “scaffa” che indicherebbe un avvallamento nel terreno. A differenza della maggior parte degli altri laghi appenninici, non è di origine glaciale: si è formato a causa di alcune alterazioni chimiche e fisiche, le quali hanno portato al disfacimento della roccia, in concomitanza con l’azione di neve e vento.

Il lago Scaffaiolo è alimentato da acque piovane e dallo scioglimento delle nevi sulle vette circostanti, ma anche da una falda che si trova al di sotto del monte Cupolino. Per molti secoli, tuttavia, l’origine delle acque del bacino fu un vero e proprio mistero, e ancora oggi è oggetto di discussione. È infine a poca distanza, in direzione nord ovest, che si può ammirare un altro piccolo laghetto chiamato Lago d’Acqua Marcia, quest’ultimo situato in un avvallamento di origine glaciale. Insomma, il paesaggio è davvero incredibile e ci regala un’ottima opportunità per passare una bella giornata fuori porta tra gli Appennini.

La bellezza del lago Scaffaiolo

Panorama del lago Scaffaiolo

Fonte: iStock

Il bellissimo lago Scaffaiolo

Il lago Scaffaiolo, che si trova praticamente al confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana, è un luogo dalla bellezza unica: nonostante le sue dimensioni piuttosto ridotte – o forse proprio per queste – offre un panorama davvero affascinante. L’ambiente naturale in cui sorge è particolare, a partire dalla scarsa fauna che popola le sue acque. Nel lago, profondo dai 6 agli 8 metri, non ci sono infatti pesci, ma solamente tantissimi girini. Tutt’intorno, inoltre, spicca l’assenza di boschi rigogliosi: piuttosto, si possono vedere ampi pascoli erbosi e distese di mirtilli.

Il clima, in questa zona, è caratterizzato da repentine escursioni termiche e da forti venti, dovuti anche all’alta quota. Per questo motivo, il lago è spesso cinto da una fitta nebbia che rende il panorama misterioso e un po’ inquietante. In ogni stagione, poi, ha il suo lato ricco di fascino: in inverno, ad esempio, il bacino è quasi sempre coperto da ghiaccio e da neve. In primavera e in estate, il risveglio della natura lo arricchisce di splendidi colori. Mentre in autunno l’atmosfera diventa più tenebrosa, dominata da tinte drammatiche.

Lago Scaffaiolo, le sue leggende

Sapevate che anche Giovanni Boccaccio e il poeta Giosuè Carducci citarono il lago Scaffaiolo nelle loro opere? Ad attirare l’attenzione furono probabilmente alcune leggende legate a questo posto così suggestivo: si dice infatti che gettare un sasso nelle sue acque faccia immediatamente comparire una spessa nebbia, ma anche che al centro del lago vi sia un pericolosissimo gorgo invisibile, in grado di catturare gli incauti bagnanti e di farli precipitare sul fondo – dove si aprirebbe una lunga serie di cunicoli che condurrebbero nientemeno che al mare!

Cosa fare al lago Scaffaiolo

Il lago Scaffaiolo non è particolarmente difficile da raggiungere, ma bisogna percorrere uno dei numerosi sentieri che si dipanano nei dintorni per poter ammirare il suo bellissimo panorama. Se avete voglia di fare un po’ di trekking (anche se non troppo impegnativo), potete sceglierlo come meta per una gita fuori porta o per un picnic sulle sponde del bacino. Uno degli itinerari più facili è quello che parte dalla vicina Baita del Sole e che si inerpica tra i prati e le piste da sci – sì, qui si trovano alcune delle principali destinazioni invernali per gli amanti degli sport sulla neve.

Panorama del lago Scaffaiolo in inverno

Fonte: iStock

Il lago Scaffaiolo in inverno

Ancora più semplice e breve è il sentiero che parte dal Passo della Croce Arcana, dove si trova un comodo parcheggio, e che si dipana lungo la cresta della montagna, per circa 1h:15m di percorso. Se siete più esperti, dal lago Scaffaiolo potete partire per numerose escursioni d’alta quota. La vetta del monte Cupolino è a poco più di 1h di cammino, mentre il Corno alle Scale si trova a circa 2h di viaggio. Ci sono alternative proprio per tutte, da chi percorre decine di km senza stancarsi alle famiglie con bambini, che hanno bisogno di sentieri più facili.

In ottica ancora più ampia, che potrà interessare i veri appassionati di trekking, presso il lago passa il Sentiero Italia. Quest’ultimo è un affascinante cammino lungo quasi 8.000 km, che attraversa la dorsale appenninica e poi si addentra lungo le Alpi, dove incontra il Sentiero Europeo E1. Questo sistema di itinerari è uno dei più belli del nostro continente, che lo attraversa per tutta la sua lunghezza: parte da Capo Nord, in Norvegia, per arrivare a Capo Passero, in Sicilia. Insomma, questa zona è un vero paradiso per chi ama camminare.

Ma c’è molto di più: in inverno, ci sono diverse piste da sci che potrete esplorare, per dedicarvi agli sport sulla neve. Il panorama stesso del lago, completamente imbiancato, è qualcosa di sensazionale. Infine, sulle sponde del lago Scaffaiolo si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, probabilmente il più antico dell’Italia settentrionale. Inaugurato nel 1878, grazie al lavoro del CAI di Firenze e di quello di Bologna, venne poi ricostruito nel 1902 e dedicato al Principe Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi. Durante la guerra fu devastato, quindi nel 1926 – e in seguito nel 1965 – venne nuovamente ristrutturato.

Quello che potete ammirare oggi, tuttavia, è molto più moderno e risale al 2001. Il rifugio non è solamente un piccolo pezzetto di storia degli Appennini, ma anche il luogo ideale dove trovare ristoro dopo una lunga camminata. Potrete assaporare così alcuni tipici cibi di montagna, o soggiornare in una cornice da sogno, approfittando delle tante bellezze vicine per regalarvi una vacanza all’insegna della natura e del relax.

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Ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare” in Lombardia

Scoprire e riscoprire la Lombardia in treno, con itinerari che uniscono al viaggio esperienze uniche di visita, cultura, arte, divertimento e sport, più corse verso i laghi nei weekend e collegamenti diretti con le Riviere Liguri di Levante e Ponente. Dal 30 marzo ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare”. Ecco le tappe di questa imperdibile iniziativa.

Le “Gite in treno” per la primavera/estate 2024

Con la primavera tornano le “Gite in treno” di Trenord, percorsi proposti per promuovere un turismo di prossimità in Lombardia, suddivisi in quattro cluster tematici: “laghi”, “divertimento e relax”, “trekking”, “città d’arte”. Sono compresi percorsi treno + battello sui grandi laghi lombardi – Como, Maggiore, Garda, Iseo – e pacchetti che uniscono al viaggio l’ingresso ai più grandi parchi divertimenti della regione, Gardaland e Movieland The Hollywood Park.

Gli sportivi e amanti delle escursioni possono usufruire di opzioni come il biglietto “Viandante sul lago”, che comprende il viaggio in treno fino a Lecco e la libera navigazione fra gli scali fino a Colico, consentendo di alternare tratti in battello a camminate fra i diversi borghi sul Lario, avventurandosi sul bellissimo percorso di trekking “Sentiero del Viandante”.

Dal weekend di Pasqua e Pasquetta, Trenord potenzia il servizio nei festivi sulle linee dirette verso i laghi. Saranno aggiunte due corse sulla linea Milano-Gallarate-Arona-Domodossola e due sulla linea Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago, per aumentare i collegamenti fra il capoluogo lombardo e il Lago Maggiore. Due corse in più circoleranno, invece, sulla linea Milano Cadorna-Como Lago, per i turisti diretti sul Lario.

Questi potenziamenti si affiancano alle sette corse aggiuntive introdotte negli anni scorsi nei giorni festivi, sulla linea Milano-Brescia-Verona, che raggiunge il Lago di Garda, e che ora sono state inserite stabilmente nell’orario.

In treno per una gita fuori porta: le proposte più belle

Tra le proposte per delle splendide escursioni vicino a Milano e navigazione dei laghi della Lombardia c’è il Bellagio Tour, lungo quella che viene chiamata “la rotta delle ville sull’acqua”. Si potranno ammirare imponenti residenze storiche come Villa d’Este o Villa Carlotta, ma anche scorci naturali unici e piccoli borghi tipici, da un punto di vista insolito e privilegiato, quello del lago.

Chi punta al binomio divertimento e relax, può scegliere tra diverse offerte entusiasmanti, come quella che permette di raggiungere in treno la Funicolare Como-Brunate e visitare uno dei gioielli della Lombardia, un balcone con vista sulle Alpi. Ad appassionati di trekking, sportivi e pellegrini diretti alle tappe lombarde della Via Francisca del Lucomagno, l’antico cammino storico che collega il centro Europa alla Pianura Padana, e della Via Francigena, l’antica via che da Canterbury giunge a Roma, Trenord riserva invece uno sconto dedicato per raggiungere in treno i due itinerari. Non mancano i collegamenti con le città d’arte, per riscoprire, in maniera comoda e sostenibile, le bellezze dei centri della nostra regione, visitando mostre, musei e monumenti.

“Treni del mare” fra Lombardia e Liguria

Dal 30 marzo ripartono anche i ‘Treni del mare’, che torneranno a collegare Lombardia e Liguria ogni sabato e nei festivi. Le tratte speciali, da Milano e da città come Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera porteranno i passeggeri direttamente alle spiagge della Riviera di Levante e di Ponente.

L’offerta sarà di cinque coppie di treni al giorno, effettuate in collaborazione da Trenitalia e Trenord. Grazie a questa iniziativa, sarà ancora più facile raggiungere la splendida Baia di San Fruttuoso, un gioiello al centro del Parco naturale regionale di Portofino e dell’Area Marina Protetta.

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Questa dimora storica italiana apre solo un giorno all’anno: ecco quando

Navigando sul Lago di Como, superato il borgo di Torno, lo sguardo viene rapito dalla imponente sagoma di Villa Pliniana. Se ne sta isolata, adagiata sul pelo dell’acqua e avvolta nel verde, con la sua splendida facciata a quattro ordini di finestre e il magnifico loggiato centrale. Solitamente, si può godere della sua bellezza solo avvicinandosi a bordo di una barca privata o di un taxi boat. La buona notizia, però, è che per un giorno sarà visitabile anche al suo interno. Ecco quando.

Villa Pliniana apre le porte al pubblico per un giorno

Domenica 3 marzo, la Delegazione FAI di Como, in collaborazione con Hotel Sereno, aprirà le porte della magnifica Villa Pliniana. L’itinerario inizierà dal lago, dall’imbarcadero di Torno, potendo così godere di un panorama di rara bellezza. La visita si svolgerà attraverso un percorso a piedi su più livelli e ambienti, inclusi la loggia esterna, le stanze e la fonte pliniana, accompagnati da volontari FAI.

La splendida dimora deve il nome alla fonte vicino alla quale sorge, caratterizzata da un flusso d’acque intermittente e descritta da Plinio il Vecchio nella celebre “Historia Naturalis” e, qualche anno più tardi, dal nipote Plinio il Giovane in una lettera all’amico Licinio Sura. Nel tempo anche altri illustri scienziati, tra cui Leonardo Da Vinci e Benedetto Giovio, studiarono la sorgente.

Costruita alla fine del XVII secolo, per volontà del conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, la villa ha attraversato nel corso dei secoli periodi alterni di splendore e abbandono. In breve tempo divenne una delle dimore più famose del Lario e meta obbligata per personaggi illustri. Tra questi Berchet, che le dedicò alcuni versi nei “Frammenti di un poemetto sul lago di Como”, e Percy Shelley, che la descrisse come “lo scenario migliore” (“the finest scenery”), Gioacchino Rossini che proprio qui compose la sua opera “Tancredi”, Napoleone che, secondo la leggenda, avrebbe giocato sul biliardo ancora esistente, Antonio Fogazzaro che vi ambientò il suo romanzo “Malombra”, poi trasformato da Mario Soldati nel film omonimo nel 1942 ambientato proprio qui. E ancora si riportano le visite dei letterati Byron, Foscolo e Stendhal, dei musicisti Liszt e Bellini, degli scienziati Volta, Spallanzani e Ghezzi, dei monarchi Giuseppe II d’Austria e Margherita di Savoia.

Villa Pliniana, dallo splendore all’abbandono, alla rinascita

Poche sono le notizie sulla realizzazione di Villa Pliniana. Quello che si sa è che i lavori di costruzione durarono tre anni e furono sospesi nel 1577. Nel 1578 il conte Anguissola, prima di morire, costrinse Giulio Anguissola, suo unico erede, a completarne la realizzazione, seguendo le indicazioni di Antonio Piotti, considerato il progettista della villa, anche se studi recenti hanno dimostrato che Pellegrino Tibaldi aveva dato un primo e sostanziale contributo.

Villa Pliniana sorge lungo un’insenatura al confine orientale del borgo di Torno. A partire dalla seconda metà del Settecento, quando sono iniziati a diffondersi nuovi generi letterari e iconografici come le guide turistiche e le stampe di vedute paesaggistiche, divenne uno dei luoghi più descritti, rappresentati e visitati del Lago di Como, come pure una delle mete preferite della giovane aristocrazia europea durante i viaggi d’istruzione, diventati storicamente noti come Grand Tour.

Agli inizi del Novecento, quando la navigazione fluviale venne via via sostituita dai moderni mezzi di trasporto come il treno e successivamente l’automobile, Villa Pliniana appariva sempre più un luogo isolato e difficile da raggiungere. Diventò così un luogo misterioso e pittoresco, finendo per venire progressivamente abbandonata.

Fino a che, nel XXI secolo l’interesse, per Villa Pliniana è tornato a crescere, per effetto di un nuovo impulso del turismo sul Lario, grazie all’attività di operatori locali e al contributo di illustri testimonial. Dopo un primo intervento di consolidamento della struttura, effettuato negli anni Novanta, gli attuali proprietari hanno avviato e completato un progetto di conservazione e ristrutturazione che ha coniugato la conservazione della struttura originaria con un approccio architettonico moderno.

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In Italia sta per nascere una nuova (e bellissima) pista ciclopedonale

C’è un prezioso angolo del nostro Paese che si sviluppa in una magnifica area verdeggiante e che cambia volto con il mutar delle stagioni. Proprio qui sta per nascere una qualcosa che permetterà al visitatore di goderselo appieno: una nuova (e bellissima) pista ciclopedonale grazie a cui scoprire ancor più profondamente questo posto che pare uscito da un libro di fiabe.

La nuova pista ciclopedonale del Lago di Ghirla

Il luogo in questione è il meraviglioso Lago di Ghirla, una perla della Lombardia che prende vita in provincia di Varese. Di origine glaciale, è già costeggiato per un lungo tratto dal sentiero della Via Francisca del Lucomagno ma, stando a quanto si apprende da VareseNews, sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova pista ciclopedonale che permetterà di fare il giro completo di questo prezioso lago.

Sul quotidiano si può leggere che questo nuovo progetto prevede la realizzazione di un percorso che ha l’obiettivo di valorizzare il piccolo bacino della Valganna, senza dimenticare che al primo posto ci sarà la sicurezza. Tuttavia, non mancano le polemiche poiché secondo alcuni il rischio maggiore che si corre è che questo progetto possa rovinare il tranquillo paesaggio del lago. La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio ha dato però l’ok alla partenza dei lavori.

Un intervento molto importante, quindi, e finanziato con i fondi di Regione Lombardia, con un contributo dell’Autorità di Bacino lacuale Ceresio, Piano e Ghirla e in parte con fondi comunali. Per quanto riguarda il costo, invece, quello del primo lotto è di 385mila euro, ed altri 730mila serviranno a finanziare il secondo e terzo lotto.

La bellezza del Lago di Ghirla

Posto in una valle prealpina ad un’altitudine di oltre 400 metri, il Lago di Ghirla è immerso in un paesaggio pregno di boschi e vegetazione. È anche la casa di diversi anfibi, come rane e rospi, e pesci d’acqua dolce, tinche, carpe, lucci, persici reali, persici sole di taglia ridotta.

Questo splendido bacino d’acqua pare essere caratterizzato da due anime diverse: ci sono la sponda destra, che è completamente libera e gratuita e che consenti di rilassarsi per poi tuffarsi nelle (gelide) acque del lago (sì, è balneabile), e quella sinistra, chiamata Trelago, in cui è possibile trovare un grande lido attrezzato a pagamento, bagni, aree per bambini, spazi per il barbecue e molto altro ancora.

Si tratta di un luogo ideale per dedicarsi a un po’ di relax, lontano dalla confusione cittadina, e in cui concedersi pause (molto) rinfrescanti nelle sue acque pulite ed estremamente profonde.

D’inverno, invece, il bacino cambia volto perché sorge in una valle particolarmente ombreggiata e per questo non vi batte il sole: il lago si trasforma – quando il meteo lo permette – in una meravigliosa pista da pattinaggio su ghiaccio e per giocare a hockey.

Se fino a poco tempo fa non era possibile fare il giro del completo del lago, grazie a questo progetto i visitatori avranno a breve anche questa opportunità, potendo godere di questo incantevole posto della provincia di Varese come non hanno mai fatto fino ad ora.

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Su questo lago amato da Klimt il cielo dà spettacolo

Nel cuore delle Alpi austriache, c’è un luogo intriso di magia e ispirazione, dove la bellezza della natura si fonde armoniosamente con il genio creativo dell’uomo. Si tratta del Lago Attersee, un gioiello incastonato nel suggestivo paesaggio del Salzkammergut, che ha catturato l’attenzione e il cuore di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Gustav Klimt.

Questo incantevole specchio d’acqua non era solo un luogo di svago estivo, ma un’autentica oasi di pace e riflessione dove la sua arte poteva fiorire in tutta la sua bellezza. Qui, circondato dalle maestose montagne che si specchiano nelle onde placide, il grande maestro trascorse anni indimenticabili in compagnia di Emilie Flöge, la sua musa ispiratrice.

Per rendere omaggio all’artista e al suo legame indissolubile con questo luogo magico, nel 2003 è nato un percorso tematico attraverso il quale è possibile esplorare i luoghi che hanno ispirato le sue opere più celebri.

Il Lago Attersee e Klimt: una connessione artistica e spirituale

C’è un’armonia segreta tra l’uomo e la natura, una sinfonia silenziosa che solo pochi eletti possono udire. E Gustav Klimt, con la sua sensibilità artistica, era uno di quei rari individui capaci di coglierne le note più sottili. In quei momenti di quiete e contemplazione, egli trovava la sua fonte d’ispirazione più pura. Con il suo taccuino da disegno sempre a portata di mano, catturava l’anima del paesaggio, con ogni pennellata dipingeva l’essenza stessa di questo luogo incantato.

Tra i capolavori più celebri che ritraggono il lago Attersee e i suoi tesori nascosti, spiccano opere come il “Castello di Kammer sul lago Attersee“, simbolo di suggestione e incanto immortalato più volte sulle sue tele. Il “Viale del castello di Kammer” e il “Parco del castello di Kammer” trasmettono un senso di pace e serenità, mentre “Litzlberg am Attersee“, “Case a Unterach” rivelano la magia e l’autenticità dei villaggi che punteggiano le rive del lago. Ma è forse in “Casa del guardiaboschi a Weissenbach am Attersee” che Klimt ha lasciato il segno più profondo. In questo luogo, infatti, ha trascorso i suoi ultimi giorni estivi, avvolto nel calore del sole e nell’abbraccio amorevole della natura.

Inoltre, situato a pochi passi dal suggestivo viale del Castello Kammer, si trova il Centro Gustav Klimt a Kammer-Schörfling che ha aperto le sue porte al pubblico nel 2012, dove è possibile respirare l’essenza stessa della sua creatività. Poco distante, invece, nel 2019, è stato inaugurato il Giardino Klimt, un paradiso di tranquillità e bellezza. E in questo magico connubio tra passato e presente, il lago Attersee continua a ispirare e incantare, proprio come ha fatto con il grande maestro più di un secolo fa.

Guardare le stelle sul Lago Attersee

C’è un’atmosfera magica che avvolge l’area tra i laghi dell’Alta Austria, che si manifesta soprattutto quando il sole lascia il posto alla notte. Qui, lontano dalle luci artificiali delle città, il cielo si apre in tutta la sua magnificenza, rivelando uno spettacolo unico e imperdibile.

Tanto che, nel 2021, il Parco Naturale Attersee-Traunsee è stato ufficialmente designato come il primo Dark Sky Park, un tributo alla bellezza del firmamento che sovrasta questi laghi, invitando a rallentare, sollevare lo sguardo e lasciarsi incantare dal meraviglioso universo.

Quando il sole tramonta dietro le cime delle montagne e le luci delle città svaniscono nel buio, lasciano spazio a una cascata di stelle che punteggiano il cielo come diamanti. Una delle caratteristiche più straordinarie di questo progetto è la possibilità di ammirare la Via Lattea a occhio nudo. Qui, i criteri per l’illuminazione sono stati rivisti e adattati per assicurare che la luce emessa sia controllata e schermata in modo da minimizzare l’inquinamento luminoso e salvaguardare l’integrità dell’oscurità naturale della notte.

Lago Attersee

Fonte: iStock

Lago Attersee, Austria
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Dormire su una zattera in un lago: succede in Olanda

Sognate una vacanza veramente differente da tutte quelle che avete già vissuto? Se siete amanti della natura e dell’avventura, in coppia o in solitaria, e volete mettere alla prova le vostre capacità di problem solving, o semplicemente volete scollegarvi dalla vita quotidiana e dalla modernità per rigenerare spirito, mente e corpo, esiste un’esperienza che fa al caso vostro.

Ci troviamo nei Paesi Bassi e più precisamente nella regione settentrionale, a Waaland, tra canali, laghetti e tanta natura. Qui esiste un Airbnb nel quale si dorme in una tenda, ma non stiamo parlando di un soggiorno in stile glamping e nemmeno di un classico campeggio. Sì, perché la tenda in cui dormire non si trova sulla terraferma, bensì sull’acqua. Non aspettatevi nessun lusso e comodità: solo pochi accessori per i servizi primari e l’originalità di una zattera nel lago che vi permette di spostarvi alla scoperta del paesaggio circostante.

Dormire su una zattera in mezzo al lago

Una pedana motorizzata di 18 metri quadrati realizzata con legno sostenibile, una tenda gonfiabile, una sdraio e alcuni accessori basici per un soggiorno all’insegna dell’avventura. Questa camera-zattera parte dalla semplicità, con pochi elementi essenziali per vivere un’esperienza unica e memorabile completamente immersi nella natura.

Voi dovrete portarvi l’attrezzatura da campeggio, quindi sacco a pelo, materassino, cibo e bevande varie, mentre al resto ci ha pensato Kees Meester, il proprietario della zattera: a bordo troverete un piccolo wc chimico portatile, una borsa frigo, un fornelletto a gas con tanto di pentolini per cucinare e alcuni coperti per mangiare. Completano il kit 3 casse in legno grezzo nelle quali sono contenuti questi accessori e che, all’occorrenza, diventano un tavolino e due sedute.

Il ritorno alle origini e alla vita semplice e senza agi, fa di questo soggiorno un’esperienza da provare. I viaggiatori più temerari la adorano, ma piace molto anche a coloro che hanno semplicemente bisogno di disconnettersi dalla frenesia della vita quotidiana per ritrovare un contatto genuino con la natura e con se stessi. Dimenticatevi quindi di smartphone e social, anche perché sulla zattera non c’è elettricità e non potrete ricaricarli se non porterete con voi una power bank.

Una volta saliti a bordo, sarete voi i capitani della zattera e potrete spostarvi nei diversi punti del laghetto e lungo i vari canali di quest’area alla ricerca del panorama perfetto. Ricordatevi però di gettare l’ancora prima di andare a dormire, altrimenti potreste navigare in notturna ritrovandovi da tutt’altra parte la mattina seguente.

Durante il soggiorno potrete leggere quel libro che non siete ancora riusciti a finire per mancanza di tempo libero, fare un tuffo nelle acque del laghetto di Waarland e nei canali collegati (in estate), attraccare la zattera e addentrarvi nella natura per una sana camminata. E quando cala la notte, cullati dal leggero dondolio dell’acqua, potrete stendere i vostri sacchi a pelo sulla zattera, sdraiarvi e ammirare quel magico e infinito cielo stellato che Madre Natura ci ha donato.

La zattera può essere affittata per 75 euro a notte tramite il sito di Airbnb, per un minimo di due notti.

Airbnb tenda su zattera nel lago

Fonte: Jam Press/Airbnb / IPA

La zattera Airbnb e i suoi accessori

Cosa vedere nelle vicinanze

Ci troviamo a Waarland, un villaggio che fa parte del comune di Schagen, nell’Olanda Settentrionale, a un minuto da Oudkarspel e a circa 6 km a nord di Heerhugowaard. Qui tra canali, dighe, canneti e natura, sorgono piccoli centri abitati che conservano ancora gli edifici storici, le chiese antiche e i celebri mulini a vento. Uno di questi, che merita una sosta, è il “Slootgard Molen“, un mulino costruito intorno al 1532 e rimasto in servizio per più di 400 anni, fino al 1949. Ora è possibile ammirarne tutta la bellezza grazie alla fine ristrutturazione eseguita nel 2017.

Se volete variare il vostro soggiorno sull’acqua, potete attraccare a riva la zattera e addentrarvi a piedi, in bicicletta o in auto, verso la zona nord del villaggio per raggiungere il curioso “Vlindorado”, il Giardino delle farfalle dove potrete lasciarvi meravigliare dagli splendidi colori di queste piccole creature e dalla calma della natura circostante. In questo giardino sono presenti anche una suggestiva voliera per gli uccelli e un minigolf, per un po’ di sano divertimento dedicato a grandi e piccini.