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La Spagna che non vi aspettate: viaggio tra i mulini e le città storiche della Castiglia-La Mancia

Se volete viaggiare in Spagna, ma non volete contribuire all’overtourism o evitare le aree troppo affollate, c’è una regione da segnare sulla mappa: Castiglia-La Mancia. Situata su un altopiano fertile e spazzato dal vento, questa zona si contraddistingue per paesaggi composti da uliveti e vigneti, ma anche da solitari mulini a vento. Questa, infatti, è la terra dove Cervantes ambientò i viaggi immaginari di Don Chisciotte.

Castilla-La Mancha, come viene chiamata in spagnolo, si suddivide in cinque province – Albacete, Ciudad Real, Cuenca, Guadalajara e Toledo – e in ognuna c’è qualcosa di suggestivo da fare e da vedere, che si tratti di una passeggiata in un villaggio caratteristico o in un parco nazionale, come il Sierra Madrona Natural Park.

Siete curiosi di scoprire questa regione della Spagna? Qui vi consigliamo cosa fare e cosa vedere e vi forniamo qualche informazione utile per organizzare al meglio il vostro viaggio.

Le città Patrimonio dell’Umanità da vedere in Castiglia-La Mancia

In Spagna ci sono ben 15 città Patrimonio dell’Umanità e alcune di queste si trovano proprio nella regione Castilla-La Mancha. Tra le più belle c’è sicuramente Cuenca, famosa per le sue case sospese che sporgono letteralmente sulla gola del fiume Huecar. Al suo fascino antico, tra strade acciottolate e antichi edifici, si aggiunge anche l’atmosfera moderna offerta dai centri d’arte astratta. Un gioiellino che può essere visitato facilmente perché si trova a meno di due ore dalla capitale Madrid.

Impossibile non citare anche Toledo, dove cristiani, musulmani ed ebrei vissero fianco a fianco per secoli lasciando il segno in una delle città più interessanti e affascinanti del Paese. Un tempo città imperiale, ritratta nei dipinti di El Greco, qui potrete ammirare una splendida cattedrale gotica, una moschea del X secolo e due sinagoghe, poco distanti le une dalle altre.

Le case sospese di Cuenca

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Le case sospese della città di Cuenca

I siti storici e culturali della regione

La comunità autonoma di Castiglia-La Mancia offre un grande patrimonio culturale e storico, come le caverne Abrigos de Fuencaliente a Ciudad Real. Queste piccole grotte, conosciute come “abrigos” o ripari, ospitano pitture rupestri che vanno dal periodo calcolitico (2500-1800 a.C.) fino all’età del bronzo (1800-750 a.C.). Nelle pitture si riconoscono sia figure umane che animali realizzate in stili differenti, rispecchiando così gli sviluppi di queste antiche società.

Dal punto di vista culturale e storico, una tappa particolarmente interessante è il Parco Archeologico di Carranque a Toledo, dove potete ammirare da vicino i resti di quella che un tempo fu una villa romana, da cui è stata recuperata una collezione di mosaici di alta qualità e ottimamente conservati, monete, mobili, ceramiche, incisioni e utensili. Con i suoi 1500 anni di storia, Carranque rappresenta uno dei siti archeologici più importanti della penisola iberica.

I parchi naturali di Castiglia-La Mancia

Anche chi ama la natura troverà spazi incredibili dove trascorrere le proprie giornate, come il sentiero Gola della Hoz. Situato all’interno del Parco Naturale dell’Alto Tajo, permette di camminare tra foreste e gole lungo il corso del fiume Tago, il più lungo della penisola iberica con i suoi 1.007 chilometri. Arrivati a Guadalajara, scoprirete anche un canyon di origine fluviale scavato dal fiume Gallo.

Non richiede molto sforzo, invece, il percorso tracciato all’interno delle Tablas de Daimiel: questa zona umida può essere scoperta camminando su comode passerelle in legno che permettono di ammirare i paesaggi e di intravedere gli uccelli acquatici che li abitano.

I mulini a vento di Don Chisciotte

Come vi abbiamo anticipato, la regione di Castilla-La Mancha è entrata a far parte dell’immaginario collettivo anche grazie al Don Chisciotte di Cervantes. Se volete vedere dal vivo i paesaggi tipici del libro, vi basterà andare sul Cerro Calderico dove troverete dodici dei tredici tradizionali mulini a vento, tutti battezzati con nomi estratti dall’immortale opera del Don Chisciotte.

Un altro gruppo di mulini si trova in provincia di Ciudad Real, a Campo de Criptana: qui, i più antichi risalgono al XVI secolo, mentre quelli più moderni sono stati costruiti intorno al 1900. Infine, altri mulini a vento potete ammirarli a Mota del Cuervo, costruiti intorno al 1950.

Un mulino a vento sul Cerro Calderico

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Un tradizionale mulino a vento sul Cerro Calderico

I borghi da vedere in Castiglia-La Mancia

Infine, un viaggio nella regione di Castiglia-La Mancia non è completo senza una visita ai suoi borghi. I più belli, a nostro parere, sono:

  • Alcalá del Júcar: posizionato su un ripido pendio nella valle del fiume Júcar, questo borgo vanta un’architettura particolare perché le case si addentrano nel cuore della montagna, creando vie strette che salgono a serpentina fino al castello;
  • Villanueva de Los Infantes: gli amanti della letteratura spagnola vorranno sicuramente fare una tappa in questo borgo che, non solo ebbe un ruolo nel Don Chisciotte, ma fu anche la meta finale dello scrittore e poeta Francisco de Quevedo. Inoltre, è la capitale del rinascimento e del barocco della regione;
  • Valverde de los Arroyos: questo è uno dei villaggi neri più belli nella provincia di Guadalajara. Vengono definiti così perché ogni edificio è rivestito di ardesia nera, una splendida caratteristica che risplende particolarmente nella magnifica piazza principale e nelle case tradizionali.

Come arrivare e come muoversi in Castiglia-La Mancia

Una volta atterrati a Madrid, l’aeroporto più vicino alla zona, se avete noleggiato un’auto, per raggiungere la regione di Castiglia-La Mancia vi basterà seguire le indicazioni. Se invece preferite spostarvi con il treno, avete due opzioni in base al vostro itinerario: se volete esplorare il sud scendete alla stazione di Toledo, mentre se siete interessati al nord, la vostra destinazione è Guadalajara.

Il modo più semplice per muovervi nella regione è con la vostra auto, così da avere il massimo dell’autonomia. In alternativa potreste usufruire dei bus per arrivare nelle mete più turistiche.

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Gaztelugatxe, l’isola con una scalinata leggendaria è un luogo fuori dal comune

La Spagna racchiude autentici tesori che vanno oltre Madrid e Barcellona: uno di questi si chiama Gaztelugatxe e si trova sulla costa dei Paesi Baschi. A fare da cornice le acque agitate del mar Cantabrico e le alture del monte Burgoa, che rivelano un promontorio roccioso collegato alla terraferma da un ponte serpeggiante. Un luogo unico al mondo e assolutamente da visitare, passo dopo passo. Scarpe comode, mi raccomando: si dovranno affrontare 241 gradini scolpiti nella roccia per arrivare a quello che risulta uno dei panorami più emozionanti d’Europa.

Cosa vedere a Gaztelugatxe

Tra le cose più importanti da vedere a Gaztelugatxe c’è l’eremo. È stato costruito nel lontano X secolo e nonostante la sua dimensione piccola e raccolta è carico di storie e misteri. Si racconta che marinai superstiti dai naufragi lasciavano un voto e ancora oggi si segue un antico rituale di suonare per tre volte la campana accompagnando il gesto con un desiderio. Un luogo che custodisce secoli di fede e sogni. Non molti sanno però che oltre ad essere stato un eremo, in realtà ha anche svolto le proprie attività nelle vesti di convento, fortezza e prigione. Alcuni racconti spiegano che ha persino incarcerato alcune donne accusate di stregoneria. Nel tempo ha saputo resistere a saccheggi, incendi e all’inquisizione. Nel 1978 l’ultima ricostruzione che ha dato una nuova vita al luogo, oggi raggiunto da turisti in cerca di luoghi particolari e unici da scoprire.

Una curiosità che riguarda il luogo? È stato set di alcune scene della serie TV Il trono di spade. La HBO ha ambientato proprio qui la dimora maestosa della casata Targaryen che nelle puntate veniva chiamata Dragonstone, Roccia del drago. Oggi sono tanti anche gli appassionati della serie TV che raggiungono il luogo per percorrerlo a piedi alla ricerca degli scatti visti sullo schermo. Visitabile tutto l’anno, dà il suo massimo in estate quando il clima è particolarmente favorevole anche se in modo proporzionale aumenta il numero di turisti che lo raggiungono.

Chi ha in programma un viaggio in Bizkaia non può perdersi questa tappa che si caratterizza per una forma conica a 150 metri a picco sul mare. Un percorso a zig-zag che connette la vetta da un’estremità all’altra da percorrere con qualche sosta per scattare foto uniche da condividere sui social.

La scala di Gaztelugatxe che conduce all'eremo

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La scalinata suggestiva che conduce all’eremo di Gaztelugatxe

Dove si trova e come arrivare

Gaztelugatxe abbiamo capito essere un luogo ricco di fascino situato nel nord della Spagna e più precisamente lungo la costa della Biscaglia. L’isolotto roccioso appartiene al comune di Bermeo e dista circa 10 chilometri dal centro abitato di Bakio. La città più vicina? Bilbao, circa 35 chilometri di strada ed è proprio da qui che conviene partire per raggiungere Gaztelugatxe. Per proteggere l’area e tutelarla, entrare con un veicolo privato è praticamente impossibile ma sono previsti dei parcheggi limitrofi e strategici da cui si prosegue a piedi attraverso un sentiero che porta verso il mare. Un’alternativa è data dai mezzi pubblici: con la rete Bizkaibus si trovano diversi collegamenti da e per Bilbao specialmente durante l’estate. Una volta raggiunto l’inizio del sentiero si dovrà percorrere una camminata con 241 scalini che conducono al ponte e quindi all’eremo di San Juan de Gaztelugatxe.

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Cosa vedere e cosa fare in Spagna: un mosaico di culture, sapori e avventure tutto da scoprire

La Spagna è un Paese che si svela ai viaggiatori in una serie di paesaggi, tradizioni, attrazioni e sapori che, una volta scoperte, sono difficili da dimenticare. Non è un caso se le persone visitano i suoi luoghi più e più volte: le cose da vedere e le esperienze da provare sono così tante che un solo viaggio non è mai abbastanza.

Inoltre, i suoi paesaggi sono talmente variegati da poter soddisfare qualsiasi tipologia di visitatore. Gli spazi naturali sono un paradiso per chi ama trascorrere il proprio tempo all’aria aperta, mentre le città, i piccoli paesi e i villaggi vibrano di energia e sono ricchi di gioielli culturali, per non parlare della deliziosa gastronomia.

Ma da dove cominciare per scoprire questo incredibile Paese? Qui abbiamo raccolto i nostri consigli su cosa vedere e cosa fare in Spagna, oltre che tutta una serie di informazioni utili per aiutarvi a organizzare al meglio il vostro viaggio.

Le 7 cose da vedere in Spagna

Scegliere cosa vedere in Spagna non è sicuramente impresa facile! Qui vogliamo consigliarvi alcuni luoghi simbolo, ma anche qualche altro poco conosciuto, ma che vale la pena inserire nel vostro itinerario, soprattutto se prevedete di intraprendere un’indimenticabile road trip.

Alhambra, Granada

Uno dei luoghi più belli al mondo, tra i simboli più conosciuti del Paese, è sicuramente l’Alhambra. Basta incamminarsi per le stradine in salita dell’Albaicín e raggiungere il belvedere di San Nicolás per capire il perché: qui vi apparirà in tutta la sua maestosità, a fare da sfondo le cime innevate della Sierra Nevada.

L’Alhambra è un palazzo fortificato nato come una cittadella prima di diventare l’opulenta sede degli emiri Nasridi di Granada. I loro sfarzosi palazzi, i Palacios Nazaríes del XIV secolo, sono tra i più raffinati edifici islamici d’Europa e, insieme ai giardini del Generalife, costituiscono la principale attrazione dell’Alhambra. I biglietti vanno a ruba, quindi prenotate in anticipo!

L'Alhambra al tramonto, ammirata dal belvedere di San Nicolás

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L’Alhambra al tramonto dal belvedere di San Nicolás

I mulini a vento di Don Chisciotte, Castiglia-La Mancia

Talvolta, le destinazioni si scoprono ancor prima di metterci piede: basta aprire un libro per cominciare a conoscerle. In Spagna, uno dei libri più famosi è sicuramente Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes, le cui atmosfere possono essere vissute in prima persona nella regione Castiglia-La Mancia. È una zona poco battuta dal turismo, ma dal fascino unico e suggestivo.

Guidando tra le sue strade, vedrete comparire, sparsi sulle colline, dei romantici mulini a vento. Questi sono i protagonisti di diversi itinerari che possono essere vissuti in diversi modi: a piedi, in bici e addirittura a cavallo, per chi volesse ispirarsi totalmente al leggendario personaggio di Don Chisciotte. Se avete poco tempo, ma volete fotografare alcuni mulini, potreste segnare sulla mappa la località di Consuegra, nota per essere riuscita a preservare per centinaia di anni 12 mulini, la maggior parte dei quali sono ancora aperti al pubblico.

Per vederli dirigetevi verso il rilievo del Cerro Calderico, vicino a un castello di origine araba.

Il Parco Nazionale del Teide, Tenerife

Spagna è anche sinonimo di isole pazzesche, come le Isole Canarie: emerse dall’Atlantico 30 milioni di anni fa, ospitano un insieme variegato di paesaggi protetti, con Tenerife a fare da capofila grazie alle sue 43 aree naturali.

Se volete trascorrere il vostro tempo all’aria aperta, un luogo che consigliamo assolutamente di non perdere è il Parco Nazionale del Teide. Qui si trova la vetta più alta della Spagna, El Teide, che si erge imponente a 3718 metri di altezza su una valle vulcanica quasi desertica nel cuore dell’isola.

Tutt’intorno si trova il parco nazionale, dichiarato tale nel 1954 e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2007, ideale sia per fare trekking che per ammirare le stelle perché ha ricevuto lo status di “Destinazione Starlight”.

I villaggi sul mare

A prescindere dalla stagione, chiunque visiti la Spagna vuole vedere anche il suo mare. Di villaggi da visitare ce ne sono tantissimi, alcuni più caratteristici di altri, come Cadaques in Costa Brava, dove ha vissuto l’artista Salvador Dalì, Ciutadella nell’isola di Minorca, Tarifa, ideale anche per fare surf, Tossa de Mar e Peniscola, nella penisola rocciosa della Costa Del Azahar.

Bardenas Reales, Navarra

E se le isole non sono sul vostro itinerario, ma volete comunque lasciarvi conquistare da paesaggi surreali, vi basterà dirigervi verso il sud-est della Navarra. Riconosciute Riserva Mondiale della Biosfera, le Bardenas Reales rappresentano un ambiente naturale unico modellato dall’acqua, dal vento e dal sole, dove vivere avventure all’insegna dello sport e della quiete, lontano dal caos delle destinazioni spagnole più affollate.

L’area è divisa in due ambienti, la Bardena Blanca e la Bardena Negra: da una parte troverete il gesso e l’argilla di un paesaggio quasi lunare, contraddistinto dalle caratteristiche gole e dai crinali coronati da enormi pietre; dall’altra c’è Bardena Negra, meno desertica e più verde con i suoi boschi di pino di Aleppo.

Il paesaggio lunare a Bardenas Reales

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Il paesaggio lunare di Bardenas Reales

Museo del Prado, Madrid

Per chi cerca la cultura, la capitale Madrid possiede il luogo perfetto, nonché orgoglio nazionale: il Museo del Prado. Il Prado custodisce una collezione di capolavori spagnoli e internazionali ed è considerato il museo più importante del mondo per la pittura europea. La collezione dedicata all’arte europea spazia dal XII al XX secolo: qui, le opere più famose sono “Las Meninas” di Diego Velázquez e “Il 3 maggio 1808” di Francisco Goya.

I villaggi bianchi dell’Andalusia

Sono nascosti tra le colline e le montagne della regione andalusa e rappresentano un simbolo della storia e della tradizione di questa terra: i villaggi bianchi dell’Andalusia permettono di scoprire scenari pittoreschi che appaiono sospesi nel tempo. Tra i più famosi ci sono sicuramente Ronda, situato su un promontorio roccioso, Setenil de las Bodegas, il più originale perché le sue abitazioni sono costruite letteralmente sotto una roccia, e Olvera, dalle origini arabe.

Le 5 cose da fare in Spagna

Ogni Paese ha le sue peculiarità e, per quanto le attrazioni, i monumenti e le città in sé ci aiutino a conoscerli, per apprezzarli al meglio è utile regalarci anche delle esperienze. Queste devono racchiudere ciò che rende unica ogni destinazione, permettendoci di viverla da una prospettiva diversa. In Spagna, per esempio, noi consigliamo di fare almeno una di queste quattro esperienze.

Road trip nel nord della Spagna

La maggior parte dei turisti visita il sud della Spagna, ma anche il nord ha un fascino suggestivo che va scoperto con calma, abbracciando appieno lo spirito di un viaggio on the road. Dal finestrino potrete ammirare verdi valli che digradano dolcemente verso il mare, con le onde che si infrangono sulle scogliere, immense spiagge battute dalle grandi onde dell’Atlantico e villaggi di pescatori aggrappati alla costa rocciosa.

Dalle splendide coste della Galizia ai porti dei Paesi Baschi, dalle infinite vedute della Cantabria alle spiagge delle Asturie, con un viaggio on the road di una o due settimane avrete l’opportunità di scoprire la Spagna meno conosciuta, più autentica e particolare.

Assistere a uno show di flamenco

Regalarvi uno show di flamenco significa assistere a una delle tradizioni più belle del tessuto culturale spagnolo. Il flamenco è un ballo ritmico accompagnato da chitarra, canto o poesia, battito di mani e schiocchi di dita. La sua malinconia dall’anima popolare è governata dal duende, un’emozione espressiva che si traduce più fedelmente con “spirito”. Se in passato non veniva visto di buon occhio dall’élite spagnola perché legato alle comunità emarginate e alle minoranze come i mori, oggi il flamenco viene considerato la quintessenza dell’Andalusia.

Per trovare gli show migliori dovete andare a Siviglia, considerata il luogo di nascita del flamenco. Qui, i numerosi tablaos (locali di flamenco) offrono spettacoli ogni giorno. Inoltre, gli artisti di strada spesso ballano in piazze come la famosa Plaza de España e in quartieri tradizionali come Triana.

Due ballerine di flamenco con abiti tipici

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Due ballerine di flamenco con abiti tipici a Siviglia

Scoprire la Spagna a passo lento

C’è un’esperienza in particolare che richiama in Spagna tantissimi viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, quella che conduce i ‘pellegrini’ alla cattedrale di Santiago de Compostela dopo aver percorso centinaia di chilometri. Stiamo parlando del leggendario Cammino di Santiago, un percorso magico, ma non l’unico. Il Paese è famoso per la presenza di tanti cammini, alcuni dei quali meno affollati, come il Cammino del Norte o il Cammino Primitivo.

Il primo è lungo 600 chilometri e serpeggia lungo la costa settentrionale spagnola e nell’entroterra da Irún, mentre il secondo, lungo 320 chilometri, è considerato il cammino percorso dal re Alfonso II nel IX secolo.

Caminito del Rey

Infine, la quarta esperienza spagnola che consigliamo di fare è il Caminito del Rey. Traducibile con il nome “il piccolo sentiero del re”, vi permetterà di camminare lungo ponti sospesi e passerelle emozionanti ad altezze vertiginose, che abbracciano il fianco della gola del Guadalhorce, alta 700 metri. Mentre procedete, potrete ammirare il paesaggio naturale circostante caratterizzato dalla presenza di un fiume, delle catene montuose e da una vegetazione lussureggiante. Questa è un’escursione incredibile per chi ama la natura e un’attività che ricorderete per sempre.

Provare le specialità tipiche

Provare le specialità tipiche è una delle migliori cose da fare in Spagna! Dalle coste all’entroterra, ogni regione vanta una cucina deliziosa tutta da scoprire. Tra i piatti più famosi ci sono, ovviamente, la paella e le tapas, da affiancare a un bicchiere di vino tinto, a una cerveza (birra) o a un Agua de Valencia (un cocktail a base di arance proposto a Valencia). Ricordatevi che nella maggior parte delle città, le tapas vanno pagate separatamente, mentre in altre, come Granada, vengono servite gratuitamente ogni volta che si ordina qualcosa da bere.

Se viaggiate nella zona nord della Spagna, non dimenticate di provare i pintxos baschi, stuzzichini simili alle tapas. In particolare, se andate in Galizia, dovete assolutamente provare il pulpo a la gallega, polpo tenero condito con olio d’oliva, sale e paprika.

La paella mangiata nella padella tipica

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Paella spagnola mangiata nella padella tipica

Come visitare la Spagna: tutti i consigli utili

La Spagna è famosa per molte cose: per il suo cibo, tra paella e tapas, per i suoi paesaggi, dai deserti alle colline, dalle spiagge alle montagne, per le sue architetture e per le esperienze incredibili che si possono fare in ogni sua regione. Lo capiamo perfettamente se avete già la valigia pronta a partire! Ma, prima di iniziare il vostro viaggio, vogliamo offrirvi qualche consiglio utile e informazioni da tenere a mente, per esempio il periodo ideale per andare in Spagna.

Qui, l’alta stagione va da maggio a settembre e rappresenta il periodo più affollato perché le temperature sono più alte e le giornate di sole più lunghe, perfette per godersi le spiagge. Se quello che cercate sono soprattutto mare e relax, questo è il periodo ideale, seppur consigliamo di evitare mesi come luglio e agosto.

Durante i mesi intermedi di marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, il cielo è ancora sereno e le temperature sono miti, perfette per visitare le città, fare escursioni o campeggiare. In questo periodo, molte zone della Spagna non sono affollate, quindi avrete l’opportunità di scoprire le bellezze del Paese con più calma.

Se viaggiate con il camper, consigliamo di visitarla durante la bassa stagione, ossia da novembre a febbraio: le giornate sono ancora soleggiate e miti, a meno che non si visitino le regioni montuose o il nord, dove si trovano temperature più fredde e a volte anche neve. In questi mesi è più facile spostarsi da un’area all’altra senza rischiare di restare ingarbugliati nel traffico o di rischiare di non trovare posto nei campeggi!

Infine la Spagna, con tutte le sue bellezze e con temperature piacevoli durante tutto l’anno, è una delle destinazioni europee più ambite e, di conseguenza, tra le più colpite dal fenomeno dell’overtourism. Questo ha portato molte località ad agire imponendo delle regole, alcune che influiscono sui turisti stessi, altre su hotel, affitti a breve termine e concessioni edilizie.

Prima di raggiungere la vostra destinazione, informatevi sulle regole introdotte dai vari comuni: in alcuni casi ci sono tasse da pagare, in altri sono vietati determinati oggetti da portare in spiaggia, come a Gran Canaria.

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A Lugo, in Galizia, per una passeggiata lungo le mura romane Patrimonio UNESCO

Lugo si trova nel nord-ovest della Spagna, nella regione della Galizia, nell’entroterra e lungo le rive del fiume Miño. Capoluogo di provincia, è una delle città in cui la presenza romana ha lasciato testimonianze tra le più significative. Ed è proprio l’imponente cinta muraria romana, ancora oggi perfettamente conservata, a rendere inconfondibile il profilo urbano di Lugo e a raccontarne l’origine antica. Ecco perché questa è una tappa imperdibile per chi visita questa regione di Spagna.

Le mura romane, simbolo di Lugo e Patrimonio UNESCO

Costruita tra il III e il IV secolo d.C., in quello che allora si chiamava Lucus Augusti, la cinta muraria è l’elemento architettonico più emblematico della città e certamente il punto da cui partire per una visita. Alta circa dieci metri e lunga oltre due chilometri, segna il confine tra il centro storico e i quartieri più recenti. Grazie al suo stato di conservazione e alla sua importanza storica, questa struttura incredibile è l’unica muraglia romana al mondo dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Passeggiare lungo il suo perimetro è un modo suggestivo e immersivo per scoprire l’essenza di Lugo, osservare dall’alto la città vecchia e per coglierne l’antica struttura urbana, ancora leggibile.

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Una passeggiata lungo le mura romane di Lugo

Il centro storico pedonale

All’interno delle mura si sviluppa un reticolo di tranquille strade pedonali, piazze alberate e spazi verdi. Alcuni degli accessi più emblematici sono la Porta del Carmen, nota anche come Porta Miñá, storicamente utilizzata dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela; la Porta Nova; la Porta di San Pedro e quella di Santiago, costruita nel XVIII secolo e collegata direttamente alla Cattedrale.

La piazza Santo Domingo e la piazza España sono due poli importanti del centro. Quest’ultima ospita il Municipio con la sua elegante facciata barocca del 1738, la torre dell’orologio del XIX secolo e alcuni edifici rappresentativi come il Circolo delle Arti, in stile modernista. Poco distante si trova la piazza do Campo, antico foro romano e mercato medievale, da cui si diramano le principali vie commerciali.

La parte storica di Lugo è particolarmente vivibile anche grazie a un importante intervento architettonico di qualche anno fa che ha reso pedonale tutto il centro.

La Cattedrale e gli edifici religiosi

Nel cuore della città sorge la Cattedrale di Lugo, un tempio dalle forme romanico-gotiche iniziato nel XII secolo e ampliato nei secoli successivi. La facciata neoclassica, la crociera centrale romanica, le cappelle gotiche, il chiostro barocco e l’intagliato coro del XVII secolo convivono in un insieme armonico ed eclettico. All’interno si conserva una pala d’altare dedicata alla Virgen de los Ojos Grandes, patrona della città, considerata tra le opere barocche più importanti della Galizia.

Accanto alla Cattedrale si trova il Palazzo Episcopale, edificio barocco del XVIII secolo costruito sul sito dell’antica torre dei Conti di Lemos.

Un altro edificio religioso di rilievo è la chiesa di San Pedro, parte dell’ex convento di San Francesco, oggi sede del Museo Provinciale. Il chiostro gotico, il refettorio e la cucina settecentesca sono ancora visibili. Il museo ospita importanti collezioni archeologiche, una pinacoteca con opere dal XV secolo a oggi, e una sezione dedicata all’arte galiziana.

cattedrale lugo

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Scorcio sulla cattedrale di Lugo

I resti romani

In pieno centro storico, a pochi passi dalla Cattedrale, si trova invece la Domus do Mitreo, un’antica casa romana scoperta nel 2000 durante i lavori per la costruzione del nuovo edificio dell’Università. L’abitazione conserva pavimenti musivi, resti di affreschi e ambienti domestici articolati intorno a un cortile. Al suo interno è stato identificato anche un mitreo, luogo di culto dedicato al dio Mitra, raro esempio in Spagna. L’area è stata trasformata in spazio espositivo e oggi ospita un piccolo centro di interpretazione che permette di comprendere meglio la vita quotidiana nella Lugo romana.

Oltre alle mura, Lugo conserva altri importanti resti della sua epoca romana, disseminati nel centro cittadino e visitabili in parte gratuitamente. Sul lato meridionale delle mura, nei pressi del fiume Miño, si trovano le terme romane, risalenti al I secolo d.C., probabilmente legate a un complesso termale pubblico o a una villa patrizia. Dell’antico edificio si possono ancora osservare alcune stanze, tra cui il frigidarium, in parte restaurate e integrate oggi all’interno dell’Hotel Balneario. Le acque termali continuano a essere sfruttate, in linea con una tradizione millenaria.

Fuori dalle mura di Lugo

Oltre la cinta muraria, la città si sviluppa attorno alla ronda de la Muralla, da cui si diramano viali come quello di A Coruña, animato da negozi e servizi. Il parco di Rosalía de Castro è una delle principali aree verdi, con uno stagno, un bosco, e una statua dedicata all’omonima poetessa. Dal belvedere del parco si apre la vista sulla valle del Miño e sulle terme romane, dichiarate Bene di Interesse Culturale e ancora oggi visitabili.

Gli itinerari: tapas e arte urbana

Lugo si presta a essere scoperta anche fuori dai consueti itinerari storici, soprattutto con un po’ di tempo a disposizione. Due percorsi tematici permettono di vivere la città in modo diverso: il primo è gastronomico e si snoda lungo la via de la Cruz e la via Nova, dove si susseguono bar e taverne in cui le tapas, abbondanti e incluse in ogni consumazione, diventano una vera esperienza. La cucina locale è uno dei punti di forza del centro storico, tra carni rosse, lacón con grelos, formaggi come il tetilla, pesce e frutti di mare serviti freschissimi, accompagnati dai vini della Ribeira Sacra. Non a caso, uno dei motti più noti è “E para comer, Lugo” (E per mangiare, Lugo).

Chi preferisce un approccio più visivo e artistico può seguire l’itinerario urbano dedicato alla street art. Diversi graffiti, realizzati da artisti di fama internazionale, punteggiano i muri del centro e sono mappati nella piattaforma Street Art Cities, tanto da considerare Lugo una vera e propria galleria a cielo aperto.

I dintorni di Lugo

A pochi chilometri dalla città si trova il complesso monumentale di Santa Eulalia de Bóveda, risalente al IV-VII secolo. Di funzione ancora incerta, è parzialmente sotterraneo, con tre navate, un’abside, decorazioni scultoree e affreschi tardo romani. Il sito è stato dichiarato Monumento Nazionale nel 1931.

Vilalba, tappa sul Cammino di Santiago, conserva la torre ottagonale del castello di Andrade, oggi Parador de Turismo, e ospita un museo di Preistoria e Archeologia. A Viladonga si può visitare uno dei castri ibero-romani meglio conservati della Galizia.

Verso nord, il litorale della provincia si apre su località come Viveiro, Foz e Ribadeo. Viveiro, affacciata sull’estuario del Landro, conserva porte medievali come la Porta do Castelo e monumenti come il complesso di San Francisco. Foz è una meta turistica con belle spiagge e nei dintorni si può visitare il castro celtico di Fazouro e la cittadina di Sargadelos, nota per la ceramica artistica galiziana.

Il viaggio lungo la costa prosegue fino alla ría di Ribadeo, al confine con le Asturie, dove si trova la spettacolare spiaggia di As Catedrais, famosa per le sue formazioni rocciose e uno dei paesaggi più iconici della Galizia.

Lugo, spagna

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La costa nei dintorni di Lugo

La festa Arde Lucus

Ogni anno, nel periodo del solstizio d’estate, Lugo celebra le sue origini con Arde Lucus, una grande rievocazione storica che coinvolge tutta la città. In questi tre giorni, il capoluogo galiziano torna a essere Lucus Augusti: accampamenti militari, spettacoli, cerimonie e cortei popolano le vie, trasformando Lugo in una città del I secolo.

La festa, dichiarata di Interesse Turistico Nazionale, ruota attorno alle mura romane e alla Praza Maior, che diventano lo scenario naturale per questa immersione nel passato. Molti abitanti partecipano indossando costumi dell’epoca romana o della civiltà castreña, contribuendo a rendere l’atmosfera ancora più coinvolgente.

Come arrivare a Lugo

Lugo è facilmente raggiungibile in automobile dalla A-6, che collega Madrid a La Coruña, e dalla N-540 che la collega alle principali città galiziane. È necessario parcheggiare fuori dalla zona del centro storico, che è pedonale, per cui è vietato l’accesso ai mezzi non autorizzati. Per chi preferisce i mezzi pubblici, Lugo è ben servita da autobus e treni. La stazione degli autobus, vicino al centro, è collegata a diverse città della Galizia e oltre. Il treno, invece, arriva a Lugo dalla linea ferroviaria che collega Santiago de Compostela a Madrid, con collegamenti regolari. L’aeroporto più vicino a Lugo è quello di Santiago de Compostela, a circa un’ora e mezza di distanza, ben collegato alla città tramite autobus e taxi. In alternativa, l’aeroporto di A Coruña è una buona opzione, a circa 100 km dalla città, raggiungibile in poco più di un’ora di viaggio.

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Fuga al caldo, ecco le città più soleggiate d’Europa: la Spagna è regina

Se il lungo inverno vi ha lasciato con una voglia irrefrenabile di sole, siete nel posto giusto: il Belpaese non manca di città sempre baciate dal sole – bellissime, dunque! – ma nemmeno il resto d’Europa.

Anche quest’anno, la classifica frutto dei dati di World Weather Online, ci mostra quali sono le città più soleggiate in Europa, che godono quindi non solo di maggiori ore di luce, bensì anche di giornate più miti e “belle”. Pronti a preparare le valigie?

Le 10 città più soleggiate d’Europa, la Spagna è regina

Al primo posto in questa classifica 2025 delle città più luminose in Europa, troviamo Cartagena (non la colombiana, attenzione!), in Spagna, con una media di 283 ore di sole al mese. Questa città portuale della regione di Murcia è un tesoro nascosto, una meta ben lontana dal turismo di massa di Barcellona e Valencia. Qui, storia e fascino si intrecciano tra il maestoso teatro romano del I secolo a.C., il castello di Concepción con vista panoramica e un centro storico tutto da esplorare facilmente anche a piedi.

Poco distante, Alicante conquista invece la seconda posizione con 279,6 ore di sole mensili. Situata sulla Costa Blanca, la cittadina di Alicante è un paradiso per gli amanti delle spiagge bianchissime e della vivace vita notturna, grazie anche al suo pittoresco centro storico e al suggestivo castello di Santa Bárbara, nonché una destinazione da non sottovalutare anche per una vacanza in famiglia.

Alicante, Spagna

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Vista sul mare nella città di Alicante

Terzo gradino del podio per Malaga, che si aggiudica 279,3 ore di sole al mese. Questa città andalusa è un mix perfetto di storia, cultura e mare: culla di Pablo Picasso e tra le più antiche città d’Europa, come testimonia il suo centro storico, vanta meraviglie come l’Alcazaba moresca dell’XI secolo e il Museo Picasso, senza dimenticare le vicine Granada e Cordoba, ideali per una gita fuori porta.

Proseguendo con la classifica, Murcia si distingue con 277 ore di sole al mese e un fascino barocco che impreziosisce il suo centro storico, dal carattere elegante. A seguire, Granada (274,4 ore), celebre per l’incantevole Alhambra e il pittoresco quartiere Albaicín, dove perdersi tra vicoli acciottolati e scorci mozzafiato.

A far brillare l’Italia in questa top 10 ci pensa la sicula Catania, con 273,7 ore di sole al mese. Non è difficile capire il perché: affacciata sul mar Ionio, questa vibrante città siciliana è una fusione perfetta di storia, mare e buon cibo, con il maestoso Etna a fare da sfondo e il mercato della Pescheria che regala un assaggio dell’anima più autentica del Sud, un vero e proprio tripudio di colori e sapori, dalla pasta alla Norma ai cannoli appena sfornati.

Catania, Sicilia

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L’Etna che veglia sulla città di Catania baciata dal sole

Siviglia, con le sue 273,4 ore di sole, è un tripudio di flamenco, tapas e architetture maestose come l’Alcázar, un assaggio autentico di Spagna al 100%, mentre Cordoba (268,2 ore) incanta con la sua iconica Mezquita e i caratteristici patios fioriti chiunque si trovi nel suo intricato dedalo di strade.

Tra le mete non spagnole – ebbene sì, qualche città fuori da Spagna e Italia è riuscita ad entrare in top ten! – spicca Marsiglia, la città portuale più famosa di Francia, che con 266,1 ore di sole al mese offre un mix irresistibile di tradizione e modernità, tra il quartiere Le Panier e il Vieux Port.

Dulcis in fundo? Ci tocca fare retromarcia e tornare in Spagna, dove Madrid, che oltre a essere un polo culturale e gastronomico d’eccellenza, è anche una delle città più soleggiate d’Europa, con 265,4 ore di sole mensili, perfette per godersi una passeggiata nei suoi parchi e tra i suoi mercati.

Oltre la top 10: altre splendide mete baciate dal sole

Se queste destinazioni non fanno al caso vostro, ci sono molte altre città in Europa che vantano un numero impressionante di ore di sole, anche durante i mesi più bui e freddi dell’anno. Se ad esempio volete davvero fuggire verso una meta di mare, la prima su tutte, è Palma di Maiorca, l’isola spagnola perfetta per chi ama il connubio tra mare cristallino, calette nascoste e movida.

Atene e le isole greche sono un’alternativa altrettanto affascinante, dove la luce del sole si posa quotidianamente su rovine millenarie e spiagge incantevoli. Anche la Costa Azzurra, da non dimenticare, può regalare scorci mozzafiato con un clima perfetto per gran parte dell’anno.

Al di fuori della top 10, ma comunque molto luminose, troviamo anche la nostra Italia con città del Sud come Palermo e Napoli, dove il sole e l’energia mediterranea non mancano davvero mai (e dove puoi fare il bagno già a maggio, ad aprile se sei fortunato… E coraggioso!).

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El Capricho di Gaudí: il gioiello nascosto della Cantabria

Antoni Gaudí è stato uno degli artisti più straordinari del periodo a cavallo tra il Diciannovesimo e Ventesimo Secolo, conosciuto anche come il “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”. Quando si parla di lui la mente vola subito a Barcellona, dove sette delle sue opere rientrano nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO: la Sagrada Familia, Casa Batlló, Casa Milà e il Parco Güell.

Ma in pochi sanno che nel nord della Spagna, a Comillas, si trova un’altra meraviglia firmata dal famoso architetto catalano. El Capricho di Gaudí è il gioiello nascosto della Cantabria, regione autonoma e provincia della parte settentrionale del Paese.

Un capolavoro architettonico tra natura e fantasia

L’opera è stata realizzata tra il 1883 e il 1885 per l’avvocato Máximo Díaz de Quijano, un grande appassionato di musica. Proprio da questa passione prende il nome della costruzione: “capriccio” è un termine musicale, infatti, che indica una composizione libera e fantasiosa. Questa stessa idea di creatività si riflette proprio nel design di Gaudí, che rese El Capricho un’opera unica nel suo genere.

Dove si trova? In uno scenario incantevole e si distingue per il suo stile eclettico, dove si notano influenze orientali, gotiche e naturalistiche. Insieme al palazzo e ai padiglioni Güell e alla casa Vicens, El Capricho è una delle opere del periodo orientalista di Gaudí, durante il quale l’architetto ha esplorato forme decisamente audaci per le sue opere, utilizzando materiali in combinazioni mai viste prima.

Perché visitare El Capricho di Gaudí?

El Capricho, nonostante sia una meta meno famosa rispetto alla Sagrada Familia, al Parco Güell e Casa Battlò, è una meta imperdibile per gli amanti dell’arte e dell’architettura. Un’opera in grado di raccontare un lato probabilmente meno noto di Gaudí, immersa in un luogo incantevole come il borgo di Comillas, nella fantastica provincia di Cantabria, un territorio tutto da scoprire.

Visitare El Capricho di Gaudí è un’esperienza culturale unica. Non si tratta di una semplice villa, ma di una scoperta visiva e sensoriale senza precedenti. La torre cilindrica, ricoperta di piastrelle verdi e gialle, ricorda un minareto, in grado di donare un tocco esotico alla struttura, mentre le decorazioni a girasole riescono a donare luminosità alla facciata e gli interni, simboleggiando anche l’armonia che l’opera ha con la natura, con materiali come pietra, mattoni, ferro e ceramica, che creano un gioco di texture e colori unico. Insomma, un’opera di visitare, ma assolutamente da fotografare!

Quanto costa visitare l’opera di Gaudí?

Per visitare El Capricho è possibile acquistare i ticket sul sito ufficiale della villa. È possibile acquistare fra diverse opzioni. L’ingresso e la visita libera hanno un prezzo di 7€, o di 10€ se si sceglie l’ingresso libero e senza vincoli di data e ora, mentre l’ingresso e la visita guidata costano 10€, oppure 15€ se si sceglie l’ingresso libero.

La villa è aperta tutti i giorni, in Inverno, da Novembre a Febbraio, dalle 10.00 alle 17.30, in Primavera o Autunno, quindi da Marzo a Giugno ed Ottobre, dalle 10.00 alle 20.00, in Estate (Luglio e Agosto) dalle 10.00 alle 21.00 e a Settembre dalle 10.00 alle 20.00.

Le guide consigliano una permanenza minima all’interno di El Capricho di circa 30 minuti, per apprezzare l’opera in tutto il suo splendore e coglierne i dettagli.

Come arrivarci? El Capricho, a Comillas, dista circa 50 km da Santander, città dalla quale è possibile raggiungere l’opera in auto o in autobus, con collegamenti diretti.

Per chi ama l’architettura, l’arte e la natura, una visita a El Capricho di Gaudí è un’esperienza da non perdere, un tesoro nascosto della Cantabria che permette di ammirare il genio di Gaudí in un contesto davvero affascinante e lontano dalle solite mete turistiche.

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Viaggio in Spagna lontano dalla folla in questi luoghi bellissimi e poco conosciuti

La Spagna è un Paese così vario, con una storia così lunga, che potremmo tranquillamente viaggiarci per mesi senza mai annoiarci! Eppure, c’è una tendenza generale a voler andare tutti negli stessi posti, causando quello che ormai è diventato un fenomeno di cui sentiamo parlare quotidianamente e che prende il nome di overtourism.

Ecco perché qui vogliamo ispirarvi ad andare oltre le destinazioni note per avventurarvi in una Spagna meno conosciuta, ma non per questo meno splendida e capace di sorprendervi.

Cadaques e la casa di Salvador Dalì

Quando visitata fuori stagione è ancora più tranquilla la piccola Cadaques, la cittadina situata sulla Costa Brava che ha avuto come abitante onorario l’artista Salvador Dalì. Originario della vicina Figueres, Dalì si è poi trasferito in una casa oggi visitabile a Portlligat. Ad attirarlo, oltre la vicinanza al mare, è stata proprio la sua atmosfera rilassata che può essere percepita ancora oggi tra le viuzze strette del centro storico, il suono dei pescherecci e le piccole calette nascoste.

Morella, gioiello medievale

Se viaggiate con la vostra auto non avrete troppa difficoltà a raggiungere questo gioiello medievale chiamato Morella. Dichiarata Bene di Interesse Culturale, questa piccola città è perfetta per una gita di mezza giornata alla scoperta dei suoi tesori storici, uno su tutti il castello e le mura medievali, eretti nel XIV secolo. Se poi volete visitarla in uno dei suoi periodi migliori, consigliamo di farlo durante le celebrazioni del Sexenni. In occasione di questa festa vengono organizzate numerose rappresentazioni storiche, danze tradizionali e sfilate per le strade del centro.

Morella Spagna

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La cittadina medievale di Morella e il suo castello

Setenil de las Bodegas, il paese nella roccia

Situato in Andalusia, il paesino di Setenil de las Bodegas è stato costruito in parte nella sporgenza rocciosa che sovrasta il fiume Trejo. Ed è proprio questa la caratteristica che lo rende famoso tra coloro che sono alla ricerca di luoghi unici da visitare in Spagna. Percorrete la via principale, ricca di ristoranti-grotta incastonati tra massi giganteschi, e assaggiate le specialità tipiche del territorio immersi in un contesto paesaggistico unico. A pancia piena scoprite anche le altre stradine e arrivate al castello arabo del XII secolo chiamato Castello Nazari.

Il piccolo borgo di Pedraza

Dista solo un’ora da Madrid il piccolo borgo di Pedraza, contraddistinto da case color pastello, alcune realizzate in pietra, e circondato da campagne e vallate. Qui vivono poco più di 350 abitanti: il borgo vanta strade acciottolate e case decorate con cura che formano un ambiente urbano medievale dove ogni angolo merita di essere ammirato. Se state cercando un luogo autentico da visitare in Spagna ed evitare quelli colpiti dall’overtourism, Pedraza non può assolutamente mancare nel vostro itinerario.

Trekking a Picos de Europa

Infine, agli amanti dei trekking consigliamo Picos de Europa, un’area naturale che si estende attraverso tre diverse regioni (Asturie, Cantabria e León) nel nord della Spagna. Qui potrete sia fare escursioni di più giorni che andare di villaggio in villaggio per scoprire una delle zone meno conosciute del Paese. Ricco di natura, questo è un luogo unico da visitare nel nord della Spagna anche grazie alla sua fauna e flora endemiche.

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Spagna e overtourism, le regole da conoscere se volete visitare il Paese

Viaggiando e visitando molti luoghi nel mondo ci si rende presto conto di quanto il turismo possieda un potere enorme: quello di trasformare le comunità, gli ambienti, le economie, le culture, così come le persone. A volte questa trasformazione ha esiti positivi, in altri casi negativi, offrendo un panorama complesso e non così semplice da giudicare.

Quello del turismo è un fenomeno dalle infinite sfumature e la posta in gioco è più alta di quanto possa sembrare a un semplice viaggiatore che prenota un volo per concedersi una vacanza dopo mesi di lavoro in ufficio. Ad avere questa consapevolezza sono soprattutto le persone che abitano quotidianamente quelle destinazioni considerate turistiche e, di conseguenza, visitate anno dopo anno da un numero sempre maggiore di persone.

Una di queste è la Spagna: grazie alle temperature piacevoli più o meno tutto l’anno, ai suoi 5.000 chilometri di costa e a un’offerta culturale variegata, è diventata una delle mete più visitate e, di conseguenza, tra quelle più colpite dall’ormai riconosciuto fenomeno dell’overtourism. Questo ha portato molte località ad agire imponendo delle regole, alcune che influiscono sui turisti stessi, altre su hotel, affitti a breve termine e concessioni edilizie.

Le abbiamo raccolte qui per offrirvi una panoramica generale e per aiutarvi a muovervi con facilità in caso stiate decidendo di programmare il vostro prossimo viaggio in Spagna.

Le misure di contenimento delle Isole Baleari

Secondo il ministro del turismo Jaume Bauzá, “le Isole Baleari sono al limite”. Nel 2024 hanno accolto oltre 15 milioni di visitatori insieme alle rispettive conseguenze quali aumento del costo della vita, carenza di alloggi e degrado ambientale. Secondo uno studio di Fotocasa, piattaforma per l’edilizia abitativa, lo scorso anno l’affitto medio mensile nelle Baleari è passato da 562 euro a 1.451 euro in un decennio, con prezzi notevolmente più alti in zone come Palma di Maiorca.

Questa situazione ha costretto il governo a procedere con delle misure, a partire dall’aumento della tassa di soggiorno e al pagamento di un nuovo contributo sulle auto a noleggio.

Il piano, non ancora ufficialmente approvato dal Parlamento, prevede un aumento della tassa di soggiorno nei mesi di giugno, luglio e agosto, conosciuta anche come “ecotassa” o Tassa sul Turismo Sostenibile (ITS). Questa aumenterà da 1 a 2,5 euro per la categoria più bassa di sistemazioni ricettive e da 4 a 6 euro a notte, per persona, per quella più alta. In questi mesi, inoltre, aumenta anche la tassa dei passeggeri delle navi da crociera, da 2 a 6 euro a notte.

Per quanto riguarda le auto a noleggio, invece, verrà introdotta una tassa che riguarderà i veicoli non immatricolati sull’arcipelago durante i mesi estivi, pensata anche per diminuire il traffico nei mesi di alta stagione.

Infine, come avverrà anche a Barcellona, le Isole Baleari hanno limitato il consumo di alcolici in tutte le principali località turistiche da maggio 2024. Le regole si applicano a Llucmajor, Palma e Calvià (Magaluf) a Maiorca e a San Antonio a Ibiza. È vietato il consumo di alcolici per strada e i negozi non possono venderli tra le 21:30 e le 8:00 del mattino.

Maiorca regole overtourism

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Spiaggia di Esmeralda a Cala D’Or, Maiorca

Le nuove regole a Maiorca

Tra le isole più colpite dall’overtourism c’è sicuramente Maiorca. Qui sono state introdotte nuove regole a partire dalla stretta sui tour a piedi: le disposizioni limiteranno i tour a gruppi di 20 persone, con un conseguente aumento del prezzo del biglietto.

Un’altra regola riguarda la cittadina di Soller, dov’è stata autorizzata un’area riservata ai residenti: su 12 strade storiche e circa 70 ettari del comune, sono vietate le auto a noleggio non immatricolate. I visitatori potranno parcheggiare la propria auto nelle zone apposite situate ai margini del centro storico.

Ibiza chiude il suo belvedere più famoso

Oltre alle regole descritte in precedenza (aumento della tassa di soggiorno e stretta sulle auto a noleggio), Ibiza affronta l’overtourism in due modi. Da una parte attraverso la collaborazione con Airbnb per reprimere gli affitti turistici illegali, dall’altra con la chiusura dei suoi spot più famosi, come Es Vedrà.

A febbraio 2025 sono comparsi dei grandi sassi posizionati al mirador per sbarrare l’accesso al piccolo parcheggio sterrato. In questo momento ci sono delle trattative in corso con il comune di Sant Josep per capire se è possibile riaprire il mirador regolamentando gli accessi e controllando l’area. Tra le ipotesi c’è quella di organizzare bus turistici gestiti dal comune, incaricati di trasportare le persone in sicurezza da parcheggi individuati ad hoc.

Le nuove regole approvate a Malaga

Seppur gli Airbnb non siano vietati in Spagna, saranno limitati in molte città e in determinati quartieri, come sta succedendo a Malaga. Qui è stata introdotta una nuova legge triennale che impedisce la registrazione di nuovi affitti turistici in 43 distretti della zona.

La misura, introdotta dal Comune di Malaga e dalla Costa del Sol, dovrebbe durare oltre i tre anni iniziali e mira a fermare l’aumento delle proprietà in affitto turistico nelle zone più affollate della città e a dare ai residenti locali maggiori possibilità di trovare affitti a lungo termine. Una misura che verrà introdotta anche ad Alicante e Madrid.

Aumento delle tasse e divieti a Barcellona

Barcellona è stata una delle città spagnole in cui è stato organizzato il maggior numero di proteste contro l’overtourism. Qui, tra i problemi principali insieme al comportamento scorretto dei turisti, i quali si ritrovano a fare festa tra le strade del centro storico fino a tarda notte disturbando i residenti, c’è anche la questione degli affitti. Interi palazzi, infatti, sono stati trasformati in appartamenti vacanze e affittati solo ai turisti, limitando così l’accesso della ricerca di affitto agli abitanti.

Tra le nuove regole, anche a Barcellona verrà raddoppiata la tassa di soggiorno, raggiungendo fino a 12,40 euro a persona per notte in base alla qualità dell’alloggio. Attualmente, la tariffa massima è di 7 euro per gli ospiti di hotel a cinque stelle e di 3,40 euro per gli ospiti di hotel a quattro stelle.

I passeggeri delle crociere dovranno pagare invece da 3 a 6 euro, anche se sono in visita solo per un giorno. Inoltre, Barcellona prevede una sovrattassa comunale di 4 euro a notte, che potrebbe essere raddoppiata nel 2025. Questo porterebbe il costo totale per notte in tasse a 15 euro per gli hotel di fascia alta, con l’aggiunta dell’IVA.

Infine, per risolvere il problema dei comportamenti scorretti dei turisti, Barcellona vieterà i pub crawl nello storico quartiere dell’Eixample a partire dal 1 giugno. I pub crawl sono già stati vietati nel centro storico della città, in particolare nel quartiere di Ciutat Vella dal 2012, e questo particolare divieto rimarrà in vigore almeno fino al 2028. La violazione di queste regole può comportare multe da 750 a 1.500 euro per i comportamenti scorretti o fino a 3.000 euro per le infrazioni più gravi.

Barcellona Overtourism

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La Rambla a Barcellona

Oggetti vietati a Gran Canaria

Anche le Isole Canarie hanno introdotto nuove regole, a partire da Gran Canaria. Qui le autorità hanno rilasciato un nuovo elenco di oggetti vietati sulle spiagge il cui utilizzo potrebbe comportare una multa di 3000 euro. Tra questi oggetti e comportamenti considerati illegali ricordiamo: l’uso delle sigarette elettroniche, riprodurre musica ad alto volume, utilizzare fornelli per cucinare, montare tende da campeggio, raccogliere conchiglie, utilizzare impropriamente le docce e pescare con una canna entro 150 metri dalle zone di balneazione o vicino ai subacquei.

Le Isole Canarie, proprio in questo periodo, si stanno preparando ad affrontare numerose proteste per contrastare il problema dei turisti che visitano le isole comportandosi in modo scorretto, non rispettando le regole imposte per proteggere l’ambiente e “trattando il territorio come fosse un luna park”.

Altre regole introdotte in Spagna

Nella città di Torrox, sulla Costa del Sol, è stata introdotta una nuova regola che vieta l’installazione di tende, gazebo e strutture simili sulla spiaggia. Secondo i consiglieri comunali, queste strutture occupano spazio, creano rumore e bloccano la visuale dei bagnini che cercano di proteggere i bagnanti. Già nel 2014, Torrox aveva fatto parlare di sé diventando la prima municipalità di Malaga a emettere multe per i frequentatori delle spiagge che riservavano i posti lasciando incustoditi sedie a sdraio, ombrelloni e oggetti personali.

Dopo Barcellona, la prima grande città spagnola a vietare il fumo sulle spiagge, ora rientrano anche 28 spiagge delle Isole Baleari. A Ibiza, queste includono Playa de Santa Eulalia del Río e Playa de Talamanca; a Maiorca, Sant Joan, Santa Ponsa, Cala Estància e molte altre; a Minorca, il fumo è vietato a Binissafúller e Platja Gran.
In altre zone del Paese, a vietare il fumo ci sono 53 spiagge in Andalusia, 61 spiagge nelle Isole Canarie e 18 spiagge sulla Costa del Sol.

Oltre al fumo tradizionale, anche il vaping è vietato in diverse località, come dieci spiagge a Barcellona e 28 delle Isole Baleari. Infine, anche la minzione subacquea è vietata: a introdurre il divieto con tanto di multa fu due anni fa la città di Vigo, nel nord della Spagna, alla quale è seguita Malaga che ha approvato la regola in 25 spiagge del comune con sanzioni da 300 a 750 euro.

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I luoghi di Wonder Woman 1984 tra realtà e finzione

Sebbene possa essere un sequel di uno dei film di supereroi di maggior successo di tutti i tempi, Wonder Woman 1984 è una delle voci più ambiziose del DC Extended Universe fino ad oggi. Le riprese del film diretto da Patty Jenkins con Gal Gadot nuovamente nei panni dell’eroina protagonista sono state realizzate in giro per il mondo molto prima della pandemia di coronavirus. La regista ha scelto di utilizzare location del mondo reale per gran parte del film, anziché set costruiti negli studi cinematografici, per mantenere l’azione il più realistica possibile. Il film è ambientato negli anni 80, quando il destino del mondo è di nuovo in pericolo e solo Wonder Woman può salvarlo con i suoi super poteri, entrando in azione per sventare i piani vili escogitati dal fallito imprenditore e personaggio televisivo Max Lord.

La trama ruota attorno al furto da parte di Lord di un antico manufatto in fase di esame presso lo Smithsonian di Washington, DC, dove Diana lavora come antropologa culturale. Quest’ultima usa i suoi poteri magici per esaudire qualsiasi desiderio per promuovere il suo obiettivo di diventare super potente e di successo, e concede anche desideri pericolosi a persone che gli sono utili. Quando il film inizia, noterai che l’appartamento di Diana si affaccia sul famoso Watergate Hotel.

Alexandria

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Il centro commerciale ad Alexandria

Dove è stato girato

Wonder Woman 1984 è stata una produzione itinerante, con riprese svolte in numerose location negli Stati Uniti, in Inghilterra, Galles, Spagna e nelle Isole Canarie. Dato il periodo in cui è ambientato il film sono gli anni 80 non poteva certo lasciarsi sfuggire l’opportunità di mettere in risalto un centro commerciale retrò, un luogo che si è rivelato popolare anche in Stranger Things di Netflix. Si tratta del Landmark Mall di Alexandria, in Virginia, che è stato chiuso per diversi anni e poi è stato trasformato per sembrare un centro dello shopping dell’epoca.

Il centro commerciale anni 80

Diana Prince si ritrova lì per fermare una rapina in una gioielleria, scontrandosi con una banda di rapinatori che ottengono molto più di quanto pattuito. Per girare la scena i produttori hanno affittato il Landmark Mall quasi vuoto che è stato aperto al pubblico per la prima volta nell’agosto del 1965 ed è rimasto operativo fino al 2017. Per ripristinare quella nostalgica sensazione anni 80, la scenografa Aline Bonetto e il suo team hanno dovuto cambiare tutto, dalle lampade alle insegne nel marciapiede.

In totale hanno allestito 65 negozi con articoli e arredi d’epoca, fino ai piccoli dettagli come registratori di cassa in stile vintage e quaderni dei venditori. Il produttore Charles Roven ha detto: “Quando abbiamo esplorato il Landmark Mall, eravamo emozionati di trovare un centro commerciale vuoto ancora funzionante: le scale mobili funzionavano, gli ascensori funzionavano, i bagni funzionavano, l’impianto idraulico era lì, quindi ne eravamo molto entusiasti. Dopo aver parlato con il nostro team di progettazione, ci siamo resi conto che questa benedizione poteva anche essere un po’ una maledizione perché l’azione si svolge su tre piani. Ognuno di quei piani aveva negozi che dovevamo riempire con nomi di aziende che potrebbero o meno esistere ancora oggi. È stato un lavoro davvero grande, più di quanto avessimo mai pensato, ma Aline ha fatto centro.”

Tenerife

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Tenerife

Studio Ovale alternativo

Nemmeno il film campione d’incassi Wonder Woman 1984 ha abbastanza influenza per affittare lo Studio Ovale, il famoso spazio di lavoro del Presidente degli Stati Uniti. Infatti la troupe del cinecomic ha ricreato gli interni di quella parte della Casa Bianca nel complesso della Warner Bros a Leavesden, in Inghilterra, la stessa location del tour degli studi The Making of Harry Potter. La produzione è rimasta in Inghilterra per altre scene, utilizzando diverse location come Legal and General House nel Surrey, Boston Manor Park a Brentford, Imperial War Museum a Duxford e Bovington Airfield nell’Hertfordshire. Tuttavia altri luoghi famosi di Washington DC hanno fatto da location al filma, come il National Air and Space Museum e il National Mall. Ma, a causa delle complicate politiche dello stato, è stato necessario che la troupe si coordinasse con il La US Park Police, il Metropolitan Police Department e il National Parks Service per raggiungere l’obiettivo.

Temyschira

All’inizio dl film colpiscono le scene suggestive ambientate nel luogo di nascita di Wonder Woman, l’isola immaginaria di Themyscira, dove ci sono alcuni flashback dei Giochi delle Amazzoni che hanno avuto luogo durante l’infanzia di Diana. Questa è la parte visivamente più sbalorditiva del film e le scene epiche della gara e gli ampi paesaggi mediterranei sono stati girati a Fuerteventura e Tenerife. Le riprese in gran parte sono state realizzate a Valle Olvido.

Muro di Jayran

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Il Muro di Jayran in Spagna

Spagna

Wonder Woman 1984 è in parte ambientato a Il Cairo, ma la troupe ha effettivamente girato molte di queste scene nel sud della Spagna. L’incredibile complesso fortificato di Alcazaba, una delle più potenti fortezze moresche in Spagna, e il Muro di Jayran ad Almería svolgono una parte importante. I registi sono tornati alle Isole Canarie per una scena di battaglia di convoglio che si svolge alla periferia del Cairo, con una strada principale di Fuerteventura chiusa per diverse settimane in modo che la produzione potesse pianificare, provare e filmare la sequenza.

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Gibilterra: dov’è e a chi appartiene questo territorio?

Una meta probabilmente troppo lontana dai grandi flussi turistici, a volte quasi snobbata nel momento in cui si decide di organizzare un weekend fuori dai confini nazionali o un periodo di ferie prolungato. Stiamo parlando di Gibilterra, fantastico territorio sulle rive del Mediterraneo. Ma dove si trova Gibilterra e a quale Stato appartiene?

Dove si trova Gibilterra?

Gibilterra è una piccola penisola situata all’estremità meridionale della Spagna. Un fantastico territorio che dà il nome all’omonimo Stretto di Gibilterra, ovvero il punto in cui il Mar Mediterraneo incontra l’Oceano Atlantico. Si trova a circa 80 chilometri di distanza dalla più conosciuta città di Marbella, in Spagna e viene spesso inserita fra gli itinerari consigliati per scoprire la bellissima Costa del Sol.

È una posizione, quella di Gibilterra, decisamente strategica, in quanto segna il confine naturale che c’è tra il Europa ed Africa, e dal quale è addirittura possibile vedere ad occhio nudo il Marocco, soprattutto nelle giornate più limpide. Questo fa sì che, nonostante le sue dimensioni ridotte, ovvero una superficie di circa 6,8 chilometri quadrati, sia un luogo di grande importanza geopolitica e storica.

A quale Stato appartiene Gibilterra?

Non molti sanno, però, che Gibilterra non è uno stato indipendente. Infatti, nonostante la sua posizione geografica, questo territorio appartiene al Regno Unito e proprio per questo motivo è inserito all’interno della lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi, che racchiude tutti quei territori che sono ancora soggetti al colonialismo.

Questo status di territorio d’oltremare del governo britannico è sempre stato fonte di tensioni politiche tra Spagna e Regno Unito, in quanto il Paese spagnolo rivendica la sovranità sulla penisola da diversi secoli. Infatti, la presenza del potere britannico su questi territori risale addirittura ai primi anni del Diciottesimo secolo, precisamente al 1704, durante la Guerra di Successione Spagnola, quando il territorio e la Rocca di Gibilterra furono occupati. Il potere del Regno Unito è stato riconosciuto nel 1713 con il Trattato di Utrecht, in cui i due Paesi trovarono l’accordo per la cessione del territorio.

Nonostante le pressioni da parte del governo spagnolo per la sovranità, negli anni sono stati indetti due referendum, il primo nel 1967 ed il secondo nel 2002, in cui la popolazione di Gibilterra ha votato a favore del controllo del Regno Unito. Basti pensare, infatti, che la lingua ufficiale è l’inglese, la valuta è la sterlina britannica e ci sono influenze molto evidenti sulla cultura locale.

Qual è la capitale di Gibilterra?

La città di Gibilterra è la capitale di questo territorio e si tratta dell’unico centro urbano dell’intero territorio. È una vivace città, che si sviluppa ai piedi della Rocca, con una popolazione di circa 34.000 abitanti.

Il centro storico cittadino è caratterizzato da suggestivi edifici in stile coloniale, dove è possibile notare un mix unico tra l’influenza britannica e gli elementi del mediterraneo. Per gli amanti dello shopping, nella Main Street, ovvero la strada principale, sono presenti numerosi negozi duty-free, con prezzi convenienti, ma anche ristoranti e caffè. I visitatori di Gibilterra possono esplorare anche famosi luoghi turistici come la Grotta di San Michele oppure osservare le numerose scimmie berbere che popolano la Rocca di Gibilterra o semplicemente godersi una passeggiata sul lungomare, con vista sullo stretto.

Scimmie berbere che si trovano a Gibilterra, territorio che si trova nel sud della Spagna

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Scimmie berbere nella Rocca di Gibilterra

Quali sono stati i risvolti della Brexit su Gibilterra?

Dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sono state sollevate nuove questioni su Gibilterra, soprattutto in relazione alla libertà di movimento delle persone tra questo territorio ed il vicino paese spagnolo. Nonostante ciò, il governo di Gibilterra ha mantenuto relazioni positive con l’Unione Europea, garantendo dunque la stabilità economica e sociale del territorio.

Infatti, grazie a questi accordi, per tutti i cittadini italiani che hanno intenzione di visitare Gibilterra, non è necessario essere muniti di passaporto. Documento che invece risulta obbligatorio per chiunque abbia intenzione di visitare il Regno Unito, proprio a causa della Brexit.

Decidere di visitare Gibilterra vuol dire andare alla scoperta di un territorio, che seppur molto limitato dal punto di vista geografico ed il controllo del Regno Unito, è stato in grado di mantenere una forte identità propria, tutta da scoprire. La sua capitale affacciata sul mare e il fascino della Rocca, sapranno regalare piacevoli ricordi.