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Souvenir da Orvieto: cosa comprare in una delle più belle città dell’Umbria

Arroccata su una rupe di tufo nel cuore dell’Umbria, Orvieto è una delle città d’arte più affascinanti del centro Italia. A metà strada tra Roma e Firenze, si raggiunge facilmente anche in treno ed è una meta ideale per una gita di un giorno o un weekend lento, tra panorami collinari, vicoli medievali e capolavori architettonici come il suo celebre Duomo. La città conserva un forte legame con le tradizioni locali: i piatti della tavola, le botteghe artigiane e i prodotti del territorio ne sono testimonianza.

E allora per chi cerca un ricordo da portare a casa, passeggiando per il centro storico, ecco cosa conviene comprare a Orvieto e cosa si trova solo qui o quasi.

Ceramiche artistiche dipinte a mano

Orvieto vanta una tradizione ceramica millenaria, risalente al periodo etrusco e sviluppatasi nel Medioevo. Le botteghe del centro storico vendono piatti, brocche e mattonelle decorati a mano, spesso ispirati a motivi medievali e rinascimentali. Questi manufatti, realizzati con tecniche tramandate da generazioni, rappresentano l’espressione più autentica dell’artigianato locale.

Orvieto

Fonte: iStock

Vicoli di Orvieto

Tessuti umbri in lino e cotone

L’artigianato tessile umbro è rinomato per la produzione di tovaglie, asciugamani e runner in lino e cotone. Diversi laboratori della zona realizzano tessuti con motivi tradizionali e tecniche jacquard. Questi prodotti, eleganti e alla moda, sono degli evergreen perfetti per un souvenir o un regalo pratico e raffinato.

Il vino DOC di Orvieto

Il vino Orvieto Classico DOC è un bianco secco prodotto principalmente da uve Grechetto e Procanico. Caratterizzato da un colore giallo paglierino e un gusto fresco e leggermente amarognolo, è ideale per accompagnare antipasti e piatti di pesce. Acquistarlo direttamente nelle enoteche locali, magari dopo una degustazione, permette di chiedere consigli e scoprire anche etichette meno famose. Se non si hanno problemi per il trasporto di liquidi e bagagli fragili, una bottiglia di vino è un ottimo prodotto da portare a casa.

Olio extravergine di oliva dei Colli Orvietani

Le colline intorno a Orvieto sono note anche per la produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità. I frantoi della zona producono oli dal gusto fruttato e equilibrato, spesso prodotti con metodi tradizionali. Le botteghe vendono confezioni regalo molto particolari, anche da regalo.

Dolci tradizionali: tozzetti e panpepato

Tra le specialità dolciarie di Orvieto spiccano i tozzetti alle nocciole e il panpepato. I tozzetti, biscotti secchi ideali da accompagnare con il vino, sono preparati con ingredienti semplici e genuini. Il panpepato, dolce natalizio a base di frutta secca, miele e spezie, è legato alle forti tradizioni locali. Regali non impegnativi o assaggi da condividere con gli ospiti al ritorno a casa.

prodotti tipici Orvieto

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Tozzetti

Prodotti alla cipolla di Cannara

La cipolla di Cannara, prodotto agroalimentare tradizionale dell’Umbria, è apprezzata per il suo sapore dolce e delicato. In zona si trovano confetture, sottoli e condimenti a base di questa cipolla, ideali per accompagnare formaggi e piatti tipici.

Composta di cipolla

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Composta di cipolla

Artigianato in legno e ferro battuto

Tornando all’artigianato, Orvieto è famosa per la lavorazione del legno e del ferro battuto. Nel caratteristico Vicolo degli Artigiani si trovano botteghe che realizzano oggetti d’arredo, lampade e utensili, combinando funzionalità e design. Questi manufatti, spesso realizzati su misura, sono un bellissimo regalo per dare un tocco unico agli ambienti di casa.

Libri e stampe su Orvieto

Le librerie e i bookshop di Orvieto propongono una selezione di pubblicazioni dedicate alla storia, all’arte e alle tradizioni della città. Guide, monografie e stampe artistiche sono utili per approfondire la conoscenza del territorio durante la visita, ma possono essere un bel ricordo culturale del viaggio.

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Il Pozzo di San Patrizio e la sequenza di Fibonacci, quando l’architettura incontra la matematica

Nel cuore di Orvieto, vicino ai giardini con resti etruschi, si trova il Pozzo di San Patrizio. Insieme al Duomo della città, è una delle attrazioni di maggiore importanza che ogni anno attira centinaia di visitatori. Questo imponente pozzo, progettato su volere del Papa Clemente VII rifugiatosi ad Orvieto in occasione del “sacco di Roma”, fu realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1527. Durante le assenze del Sangallo i lavori furono seguiti da Giovanni Battista da Cortona.

Le parti decorative sono invece di Simone Mosca. Nel 1532, a una profondità di duecento piedi, fu trovato un sepolcro pre-etrusco. Gli scavi vennero fatti prima prima nel tufo e poi nell’argilla e, dopo aver raggiunto la falda acquifera, venne ricostruito in mattoni il cilindro profondo. Si tratta di un capolavoro di ingegneria rinascimentale, concluso nel 1537, per garantire acqua alla cittadina in caso di calamità o assedio della città di Orvieto.

Il Pozzo di San Patrizio: la storia

Il progetto del fiorentino Sangallo si ispirò alla scala a chiocciola della Villa del Belvedere in Vaticano. L’architetto italiano creò un sistema elicoidale di scalinate, servite da due diverse porte, in un modo davvero originale. I percorsi, per scendere e salire all’interno del pozzo di Orvieto, profondo circa 62 metri e largo 13, sono stati fatti in modo da non incontrarsi tra loro per evitare così situazioni di traffico interno durante il trasporto, con i muli, dell’acqua estratta. In fondo alla canna si trova un piccolo ponte che collega le due scale.

All’inizio venne definito il “Pozzo della Rocca” in quanto doveva essere ad uso della rocca fortificata. Successivamente gli venne dato il nome di “purgatorio di San Patrizio” e sembra che solo in epoca ottocentesca, per volere dei frati del convento dei Servi, prese l’attuale appellativo di Pozzo di San Patrizio. Questi essendo a conoscenza della “leggenda del santo irlandese” – secondo la quale Patrizio fosse custode di una grotta molto profonda, da sembrare quasi senza fine, dalla quale dopo aver visto le pene dell’inferno si poteva accedere al purgatorio e addirittura scorgere il paradiso – decisero appunto di cambiargli nome dedicando così il pozzo al santo.

Avendo così il pozzo perso la sua funzione militare originaria, divenne luogo attrattivo per i visitatori che passavano da Orvieto acquisendo un’aurea di sacralità. Al giorno d’oggi, forse per la magia che si respira al suo interno, vengono gettate monetine dai turisti che visitano il Pozzo di San Patrizio con la speranza di tornarvi.

Visitare il Pozzo di San Patrizio

Il Pozzo di San Patrizio da fuori si presenta come una costruzione cilindrica a struttura larga e bassa ornata con i gigli farnesiani di Papa Paolo III Farnese nella quale si aprono due porte situate ai punti diametralmente opposti. Papa Paolo III Farnese fu il successore di Papa Clemente VII che non vide l’opera fino al suo completamento.

Per toccare da vicino quest’opera di grande valore architettonico e esplorarne la sua profondità, dovrete percorrere 248 gradini, facili da attraversare ai tempi anche con le bestie da soma. Le scalinate prendono luce attraverso 72 finestre centinate aperte nella canna. Man mano che si scende la luce si affievolisce fino a diventare penombra.

All’ingresso del pozzo di Orvieto è presente una lapide con la frase “quod natura munimento inviderat industria adiecit” – ciò che non aveva dato la natura, procurò l’industria – che celebra l’ingegno umano in grado di rimediare a mancanze naturali come, in questo caso, quella dell’acqua in città. Oggi con l’espressione “pozzo di San Patrizio” si tende infatti ad indicare una scorta misteriosa di ricchezze.

Inoltre il pontefice dette l’incarico allo scultore Benvenuto Cellini di coniare una medaglia con la scritta “ut populus bibat” – perché il popolo beva. Copia in oro di tale medaglia è conservata ai musei vaticani.

medaglia pozzo san patrizio

Fonte: Ansa

Medaglia con la scritta “ut populus bibat”

Pozzo di San Patrizio orari e prezzi

Consigliata ma non obbligatoria la prenotazione online dei biglietti per la visita al Pozzo di San Patrizio. L’ingresso si trova accanto alla stazione superiore della funicolare della città di Orvieto.

città di orvieto

Fonte: iStock

Panoramica della città di Orvieto in Umbria
  • Visitabile tutti i giorni in Viale Sangallo ad Orvieto (TR);
  • Orario 10-17 gennaio, febbraio, novembre, dicembre | 9-19 marzo, aprile, settembre, ottobre | 9-20 maggio, giugno, luglio, agosto;
  • Si consiglia comunque di verificare la corrispondenza degli orari di apertura, in base alla stagione, direttamente con la struttura;
  • Ingresso gratuito per bambini minori di 6 anni, guida turistica e accompagnatore del diversamente abile;
  • Costo intero del biglietto €6;
  • Costo ridotto per alcune categorie (ragazzi 6-18 anni-studenti under 25-over 65-disabili-soci FAI e Touring Club);
  • La durata media della visita è di circa 20-30 minuti;
  • Sono ammessi solo cani di piccola taglia (12 kg) trasportati in apposite borse o trasportini.

La sequenza di Fibonacci dietro al Pozzo di San Patrizio

Uno studio rivela che dietro alla maestosa opera di ingegneria rinascimentale di Orvieto potrebbe anche esserci una corrispondenza con la costante di Fidia, il famoso 1,618. Le ipotesi di Luciano Cencioni, medico e grande appassionato di storia, che ha studiato le proporzioni del pozzo, suppongono che il Pozzo di San Patrizio sia un’opera figlia della matematica, in particolare della sezione aurea e della sequenza di Fibonacci.

Come per la Piramide di Giza, il Partenone, la Cappella Sistina e la Gioconda, opere caratterizzate da una struttura matematica che ne definisce armonia e bellezza oggettiva, anche per il Pozzo di San Patrizio di Orvieto sembra che si sia seguita questa logica numerica. Come spiega appunto il Cencioni, le opere che condividono questo calcolo numerico appaiono oggettivamente belle quando si ammirano.

Questa magia dei numeri si identifica nella sezione aurea: una proporzione matematica conosciuta fin dal passato e riscoperta poi da Keplero nel 1611 con lo studio della sequenza del Fibonacci. Lo studioso spiega che “se prendiamo il diametro del cilindro interno, pari a 4,65 metri, e lo moltiplichiamo per la costante di Fidia (1,618) otteniamo circa 7,5 metri.” Questo valore sommato al diametro interno restituisce un risultato uguale a quello del cilindro esterno, circa 12,17 metri.

Grazie a questo esito si può dimostrare che anche nel progetto del Pozzo di San Patrizio è presente la proporzione aurea. Non è detto però che l’architetto Sangallo si sia reso conto di questa corrispondenza durante la progettazione dell’opera.

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La città di cui innamorarsi: Orvieto

In occasione della Festa degli Innamorati, una romantica luna torna a calarsi nel suggestivo Pozzo di San Patrizio a Orvieto, per celebrare l’amore in tutte le sue sfaccettature.

Dall’11 al 14 febbraio, la magica Città nascosta nel cuore della Rupe sarà l’incantevole scenario della quarta edizione di “Innamorati di Orvieto – Ti amo dal profondo!”, l’iniziativa promossa dal Comune di Orvieto – Assessorato al Turismo in collaborazione con i siti ipogei della città, Sistema Museo, Consorzio Orvieto Doc, Carta Unica, Scuola comunale di musica “A. Casasole”, Associazione MusicAlt, Comitato cittadino dei Quartieri e cooperativa Mir.

4 giorni per innamorarsi

Storia, musica, teatro, enogastronomia sono gli ingredienti dell’attesa manifestazione che torna quest’anno a proporre gli appuntamenti che avevano decretato il successo della prima edizione.

Si parte con l’esclusivo evento di sabato 11 febbraio dalle ore 18 alle ore 20, “La Luna nel Pozzo“: nel Pozzo di San Patrizio verrà calata un’affascinante luna e 72 coppie, tante quante i finestroni che lasciano filtrare la luce nel pozzo, scenderanno i 248 scalini per darsi il “bacio più profondo del mondo”.

Ad accogliere gli innamorati, tra coinvolgenti giochi di luce, le rime dedicate del “Giullar Cortese”, l’attore Gianluca Foresi, una speciale serenata e una degustazione di vino Orvieto Doc.

Inoltre, come buon auspicio, a ogni coppia sarà consegnata la riproduzione in terracotta del “denaro orvietano”, coniato autonomamente dal Comune di Orvieto tra il 1256 e il 1268, moneta portafortuna da gettare in fondo al pozzo.

Durante la stessa sera, dalle 22.30 alle 23.30, il viaggio delle coppie potrà continuare con una straordinaria visita in notturna nelle misteriose cavità di Orvieto Underground.

Domenica 12 febbraio, invece, sarà il momento di un doppio tour guidato (ore 10 e ore 15), “Nel Cuore della Rupe“, che avrà come filo conduttore la storia d’amore tra Giovanna Monaldeschi della Cervara e Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera le cui nozze, nel 1464, segnarono la pacificazione di Orvieto dopo un secolo di sanguinosi scontri tra Beffati e Malcorini, i due rami della casata orvietana dei Monaldeschi.
Al mattino, la visita comprende Orvieto Underground, Pozzo di San Patrizio, Labirinto di Adriano e Pozzo della Cava mentre, al pomeriggio, sarà possibile visitare anche i sotterranei della Chiesa di Sant’Andrea.

Ancora domenica, dalle 16 alle 20, i balconi delle case del centro si trasformeranno in speciali palchi per la musica delle band orvietane che si esibiranno in una serenata dedicata alla città, realizzata in collaborazione con l’associazione MusicAlt e la Scuola comunale di musica “A. Casasole”.

Infine, lunedì 13 e martedì 14 febbraio, le coppie che giungeranno a Orvieto potranno entrare a prezzo ridotto in tutti i siti della Città nascosta componendo in autonomia il loro itinerario nei sotterranei “Esprimi un desiderio”. Solo martedì 14 febbraio, invece, ingresso gratuito al Pozzo di San Patrizio per i residenti nel Comune di Orvieto per poter ammirare “La Luna nel Pozzo”.

La storia dell’Umbria dal profondo

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto è uno dei siti storici e turistici più significativi dell’Umbria e d’Italia: il 31 gennaio 2023, presso la Sala consiliare del Comune, è stato presentato il progetto di promozione e valorizzazione reciproca del Pozzo di San Patrizio, Narni Sotterranea e delle Cisterne romane di Amelia, un percorso fra i sotterranei di tre città per scoprire la storia dell’Umbria nel profondo.

I tre siti sono le principali mete turistiche underground della provincia di Terni con un elevato numero di visitatori provenienti da ogni parte del mondo grazie all’immenso valore artistico, culturale e storico che esprimono.

L’accordo intende avviare una proficua collaborazione per accrescerne la visibilità e ha l’obiettivo di realizzare percorsi turistici tematici e integrati e di favorire la permanenza dei turisti interessati a visitare città d’arte e piccoli borghi della zona sud occidentale dell’Umbria.

Oltre alla presenza nei tre siti del materiale informativo e alla promozione condivisa sui canali web e social di iniziative ed eventi, si partirà subito con una reciproca scontistica sui biglietti di ingresso: con il ticket del Pozzo di San Patrizio si potrà dunque accedere a prezzo ridotto a Narni Sotterranea e alle Cisterne di Amelia e viceversa.