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L’isola a forma di cuore è la vera isola dell’amore

La Croazia è il Paese perfetto per una vacanza dove saltare da un’isola all’altra è un must. Le sue isole sono centinaia, sparse nell’Adriatico: circa 50 sono abitate e ricche di storia, tra fortezze e monasteri in rovina, monumenti che raccontano l’eredità lasciata dagli incontri con i popoli veneziani e ottomani. Ci sono isole per tutte le esigenze, da chi ricerca il divertimento in spiaggia a chi, invece, preferisce semplicemente immergersi tra le bellezze della natura. E poi c’è un’isola che, per la sua forma particolare, è stata definita più volte “l’isola più adorabile del mondo”.

Stiamo parlando di Galešnjak (Galesno), meglio nota come “Isola dell’amore” dal croato Otok za Zaljubljene. Vista dal mare sembra un’isola come le altre, niente di speciale, ma dall’alto offre tutto un altro paesaggio. È infatti grazie a Google Earth che nel 2009 molti turisti hanno cominciato a parlare di quest’isola dall’aspetto straordinario, anche se non furono i primi a scoprirla. Fu il cartografo di Napoleone, Charles-François Beautemps-Beaupré, che nel 1806 mappò per la prima volta Galešnjak, mostrando come la forma dell’isola disegnasse un cuore quasi perfetto.

Dove si trova l’isola a forma di cuore

In giro per il mondo ci sono un paio di isole a forma di cuore, ma una delle più famose è proprio l’isola di Galešnjak (si pronuncia Galeshnyak), in Croazia. La trovate al largo della costa croata, in uno stretto canale tra l’isola di Pašman e la terraferma, non troppo distante dalla città di Zara. Qui giace l’isoletta di Galesnjak, con una superficie di appena 32 acri: potreste attraversarla tranquillamente a piedi in meno di dieci minuti!

E non ci sarebbero molti motivi per indugiare durante la vostra passeggiata perché sull’isola non c’è nulla, se non tanta vegetazione e tanti scogli, due dei quali molto belli e panoramici. Il più alto dei due è a 36 metri sul livello del mare, ottimo per ammirare le calette di sassi e le piscine naturali dove fare il bagno d’estate.

L’isola, ora disabitata, in passato era abitata dall’uomo: nel 2019, infatti, è stata scoperta una costruzione di massi lunga 80 metri e datata tra il 6100 e il 5400 a. C., che allacciava Galešnjak e il vicino scoglio di Ricciul.

L’isola a forma di cuore è visitabile?

Chiunque scopra questo centro del romanticismo si chiede se l’isola sia visitabile, così da trascorrerci qualche ora con la propria dolce metà. Seppur Galešnjak sia privata e non siano presenti servizi turistici, l’isola può essere visitata prenotando un tour in barca che vi permetterà di raggiungere le sue coste facilmente e velocemente, soprattutto considerando la poca distanza dalla terraferma. Se state organizzando un’uscita romantica, potreste valutare di prenotare un tour in barca a vela o su un piccolo yacht. Tra le star che hanno fatto quest’esperienza citiamo Beyoncè, che a bordo del suo yacht festeggiò uno dei suoi compleanni, Jay Z, Jeff Bezos e Michael Jordan.

Chi possiede un conto in banca abbastanza corposo (stiamo parlando di una cifra che si aggira intorno ai 13 milioni), potrebbe valutare non solo di visitare l’isola, ma anche di comprarne una parte! Dal 2023, infatti, una zona dell’Isola dell’amore pari a pari a 40 mila metri quadrati è in vendita.

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Cosa vedere a Cracovia: guida alla scoperta di musei e monumenti

Quando si consultano i siti di comparatori prezzo per i voli low cost, tra le città europee da raggiungere in poche ore di volo dall’Italia si trova spesso Cracovia. La città tra le più amate della Polonia conosciuta per il centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ha tanto da raccontare a livello culturale, storico e artistico ma anche nightlife e esperienze culinarie attirano numerosi turisti. Non solo castelli e piazze medievali, se c’è un aggettivo con cui potremmo definirla è poliedrica: sono tanti i volti che mostra. Zaini in spalla (sì, basta un weekend per visitarla!) e partiamo alla scoperta di Cracovia: ecco cosa vedere, monumenti e attrazioni da non perdere.

Piazza Rynek Glówny e la città vecchia

Non possiamo non partire dal cuore della città vecchia se vogliamo esplorare Cracovia. La zona è dominata da piazza Rynek Główny con una pianta tipicamente medievale e riconosciuta come una delle piazze più grandi d’Europa. Risale al XIII secolo e lo spazio davvero ampio è poi circondato di locali, caffè e ristoranti che rivelano una vitalità quotidiana. Al centro a conquistare il ruolo di protagonista c’è l’antico mercato dei tessuti, il Sukiennice che oggi è in realtà il luogo adatto dove acquistare qualche oggetto d’artigianato come souvenir.

Spostandosi a piedi, ma di pochi passi, si inizia ad esplorare la città vecchia con il centro storico premiato come Patrimonio Unesco: in alcuni minuti si raggiunge la torre del municipio, unica parte superstite dell’antico palazzo e che offre una splendida vista sulla piazza. Il dedalo di vie conduce in alcuni angoli nascosti ma autentici, ad esempio si può visitare l’università Jagellonica tra le più antiche dell’UE. Altrettanto suggestiva la visita alla struttura medievale conosciuta con il nome di Barbacane: era di epoca medievale ma è ancora oggi perfettamente conservata.

Restando in piazza e nel cuore della città vecchia il campanile rivela la basilica gotica di Santa Maria con numerose influenze polacche. Ad attirare lo sguardo sono le due torri asimmetriche, inconfondibili e che rendono la costruzione riconoscibile da qualsiasi punto della città. Al suo interno c’è l’altare di Veit Stoss, un’opera d’arte lignea di dimensioni e bellezza impressionanti risalente al XV secolo e con affigurata la vita della Vergine Maria e la Passione di Cristo. Ogni ora per intrattenere i turisti e ricordare l’antico rituale, suona uno squillo di tromba dalla torre più alta.

basilica gotica di Santa Maria a Cracovia

Fonte: iStock

Le iconiche torri della basilica gotica di Santa Maria

Collegium Maius

Come accennato, visitando l’università Jagellonica in città vecchia si fa un viaggio indietro nel tempo. Qui consiglio di raggiungere il Collegium Maius, l’edificio più antico collegato e fondato nel XV secolo. Non è solo il complesso gotico ad attirare lo sguardo ma sapere che qui vi hanno soggiornato ospiti illustri tra cui Niccolò Copernico. Attraverso una visita guidata si potranno scoprire la stanza del rettore, l’aula delle lezioni storiche e la sala degli astronomi.

Castello del Wawel e cattedrale

Uno dei monumenti di Cracovia più amati è il castello del Wawel: si tratta di un simbolo di regalità che domina la collina arroccato in una posizione strategica direttamente sul fiume Vistola. Costruito con un mix di stili tra gotico, rinascimentale e barocco ha ospitato i monarchi e diversi personaggi illustri. Oggi è tra i più visitati e racchiude attrazioni quali le camere reali arredate con mobili di pregio e arazzi, il tesoro della corona dove vengono custoditi i gioielli e non lontana si raggiunge la cattedrale.

Si tratta di un luogo di culto e incoronazione per i sovrani polacchi. Al suo interno, si possono visitare tombe monumentali, splendide cappelle e la celebre campana di Sigismondo, il cui rintocco accompagna i momenti più solenni della nazione. Tappa imperdibile la cripta reale: basta scendere alcune scale per scoprire che proprio qui riposano alcune figure importanti della storia. Una chicca? I local la chiamano la grotta del drago ed è una caverna legata al mito di Smok Wawelski.

Castello del Wawel a Cracovia

Fonte: iStock

Castello del Wawel e cattedrale di Cracovia

Quartiere Kazimier e Stara Synagoga

Un quartiere simbolo di Cracovia è quello di Kazimierz: il luogo storico, racconta la comunità ebraica di un tempo e oggi è simbolo della rinascita culturale e storica diventando un eclettico centro artistico e gastronomico.

All’interno del quartiere Kazimier tra i monumenti più suggestivi della cultura ebraica c’è la Stara Synagoga. L’edificio datato XV secolo è tra le più antiche d’Europa e la più antica in assoluto della Polonia. A lasciare a bocca aperta ci pensa la struttura con un’architettura sobria ma solenne e oggi è sede del museo storico. Al suo interno si possono scoprire collezioni di oggetti liturgici, documenti e fotografie che raccontano la vita della comunità ebraica di Cracovia. Entrati ci si rende conto che i dettagli gotici prendono il sopravvento, un luogo di culto, di silenzio e riflessione. La visita dà modo di ricordare una pagina buia della storia come quella dell’olocausto che ha colpito molto duramente la comunità ebraica di Cracovia. Nei dintorni è anche possibile visitare il cimitero Remuh.

Museo Czartoryski

Tra le tappe imperdibili per chi visita Cracovia c’è il museo Czartoryski. Apprezzato da chi ama l’arte, è stato fondato nel XVIII secolo su richiesta della principessa Izabela Czartoryska. Al suo interno tantissimi i pezzi di pregio ma in modo particolare molti lo visitano per poter vedere Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci. Non si tratta però dell’unico tesoro: qui sono esposti anche diversi capolavori di Rembrandt.

Museo Czartoryski di Cracovia

Fonte: iStock

Museo Czartoryski a Cracovia

Nowa Huta

Viene spesso soprannominato il quartiere socialista; Noewa Huta è al di fuori dei classici itinerari turistici ma credo abbia molto da raccontare. È stato progettato negli anni ’50 come città operaia, seguendo il modello del regime comunista. Oggi è strano passeggiarci, sembra proprio di fare un tuffo nel passato.

Jordan Park

Una vera e propria oasi verde nel cuore della città: il Jordan Park non è un semplice giardino in cui rilassarsi ma il luogo fondato nel 1889 dal medico Henryk Jordan, pioniere della medicina sportiva che lo ha fortemente desiderato per promuovere benessere fisico e mentale invitando le persone a fare attività all’aperto. Sentieri per passeggiate, piste ciclabili e aree giochi lo rendono ancora attuale e molto frequentato dalla comunità locale.

Rynek Underground

Si tratta di un museo interattivo posizionato sotto la piazza di Rynek Główny. L’esposizione sotterranea si sviluppa sotto uno dei punti principali della città e qui alcuni resti archeologici rivelano il passato della città tra il XII e il XIV secolo. Passeggiando su alcune passerelle si potranno ammirare i numerosi reperti e fare un vero e proprio viaggio nel tempo, anche grazie alle simulazioni e alle innovazioni tecnologiche che rendono l’esperienza più immersiva.

Podgorze, il ghetto ebraico

Podgorze è il nome del ghetto ebraico di Cracovia. Qui si passeggia all’interno di una delle pagine nere della storia; durante la Seconda Guerra Mondiale i peggiori crimini e le angherie sono rimaste indelebili trasformando la località in un luogo simbolo dell’olocausto. Tra i luoghi cult piazza degli eroi del ghetto dove oggi si ergono 33 sedie in ferro, un memoriale toccante per omaggiare una storia di speranza e resilienza.

Quartiere ebraico di Cracovia

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Il quartiere Podgorze di Cracovia

Stained Glass Museum

Tra i musei da visitare assolutamente c’è quello dedicato all’arte del vetro colorato: esposizioni e dimostrazioni dal vivo fanno scoprire quello che è uno dei cardini dell’artigianato locale. Consigliato soprattutto ad appassionati di arte e design, durante l’anno ha in calendario diversi workshop.

Fabbrica di Schndler

Chi non ha mai visto il film Shindler’s List? Il capolavoro cinematografico ha come protagonista la fabbrica che oggi è stata trasformata in museo per raccontare il periodo di occupazione nazista della città. L’allestimento è curato nei minimi dettagli e fa in modo di vivere la quotidianità della località durante il conflitto. L’emozione è palpabile soprattutto nello scoprire le storie dei lavoratori salvati da Oskar Schindler, un imprenditore armato di coraggio che ha fatto la differenza salvando centinaia di persone dalla deportazione.

Mocac: il museo d’arte contemporanea

Se sei un amante dell’arte moderna tra le destinazioni top che non può mancare c’è il MOCAK. Si trova non lontano dal centro e dai punti già citati e qui sono ospitate opere di artisti internazionali tra collezioni permanenti ed esposizioni temporanee che toccano temi quali identità, società contemporanea e memoria. La struttura stessa è di enorme prestigio per il settore dell’architettura contemporanea e si integra al tempo stesso con il contesto storico del quartiere.

Visita ad Auschwitz e la miniera di Sale di Wieliczka

Nonostante non siano propriamente nella città di Cracovia ma poco distanti, fanno parte delle cose da vedere assolutamente per chi si ferma in città per più di un solo weekend. La prima tappa obbligata è quella di Aushwitz-Birkenau: un luogo difficile da visitare emotivamente ma necessario per ricordare attraverso il museo memoriale tutte le vittime dell’olocausto. Il complesso visitabile ha due aree principali. Il campo di lavoro accoglie ancora oggi con la scritta “arbeit macht frei” rivelando poi l’opera di sterminio che in realtà era.

Miniera di sale Cracovia

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cappella di santa Kinga nella miniera di sale

Altro must to see è la miniera del sale di Wieliczka: dista meno di 15 km dal centro della città e si sviluppa in sotterranea su nove livelli. I visitatori hanno modo, con l’aiuto di una guida, di esplorare circa 3 km di gallerie così da scoprire laghi sotterranei persino sculture realizzate dai minatori. Una delle attrazioni principali è la cappella di santa Kinga: una vera e propria cattedrale sotterranea realizzata con cristalli di sale.

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Una passeggiata sulla Rainbow Street di Amman

Amman, la capitale della Giordania, è una città che racchiude in sé l’essenza del contrasto. Situata a metà tra l’arido deserto e la rigogliosa Valle del Giordano, punteggiata da edifici moderni e antichi, divisa a metà da quartieri tradizionali che raccontano storie di un passato lontano e quartieri moderni che offrono uno sguardo al futuro; è una città che ha molto da offrire e che si posiziona come punto strategico per esplorare la Giordania e i suoi luoghi d’interesse più celebri come Petra e il Mar Morto. Tra le mille cose da fare e da vedere in questa magnifica città, c’è una via che spicca fra le tante; non solo per gli iconici colori vivaci che la caratterizzano ma anche per l’esperienza ricca che ha da offrire, tra artigianato, cultura e cucina. Oggi vi portiamo con noi a fare una passeggiata nella Rainbow Street di Amman.

Rainbow Street Amman: la storia

La storia di questa via è affascinante: in origine prendeva il nome di Abu Bakr al Siddiq Street ma venne ribattezzata Rainbow Street grazie al cinema Rainbow che faceva da aggregante sociale e da punto d’incontro rendendo questa via la più vibrante della città. Senza volerlo, il nome Rainbow Street è diventato anche la firma della vivacità di questo luogo, celebrando la varietà di esperienze sociali che offre e i colori che ne caratterizzano le varie decorazioni. Rainbow Street Amman ha visto un’evoluzione costante nel tempo, che ha avuto inizio con la sua pavimentazione. Questo piccolo dettaglio – che ai nostri occhi può essere scontato – per l’epoca rappresentava una grande innovazione: fu la prima via in assoluto in tutta la capitale giordana a essere pavimentata. Tra gli anni ’20 e ’30 divenne un importante epicentro sociale ospitando frequentemente eventi mondani, proiezioni cinematografiche, eventi musicali e feste che attiravano i membri più illustri della città. Ancora oggi è il punto d’interesse più vivace della capitale continuando a offrire grandi eventi e facendo da vetrina anche ad artisti e artigiani locali.

Rainbow Street Amman: dove si trova

Rainbow Street Amman è collocata in una delle aree più antiche e storiche della città – Jabal Amman – e si snoda da First Circle fino a Mango Street, toccando diverse strade secondarie e avvicinandosi ad alcune delle attrazioni più importanti della città come la moschea di King Abdullah I e il Palazzo di Haya Cultural Center. La sua posizione strategica e centrale, oltre a renderla il cuore pulsante della capitale giordana, la rende anche di facile accesso sia con i mezzi pubblici sia a piedi per chi preferisce godersi l’atmosfera della città attraverso una passeggiata.

I colori della Rainbow Street

La Rainbow Street di Amman di notte

Fonte: iStock

I colori vivaci della splendida Rainbow Street di Amman

Fermiamoci un secondo sul concetto di colore. Come ti abbiamo appena raccontato, Rainbow Street non è solo un nome suggestivo ereditato dall’omonimo cinema che per tanti anni ha fatto da punto d’incontro per la vita sociale di Amman, ma è la verbalizzazione dell’esplosione di colori che caratterizzano questa via così iconica della capitale giordana. Ovunque poserai il tuo sguardo verrai colpito da colori accesi e vibranti: le facciate degli edifici sono ricoperte da murales e illustrazioni; le insegne dei negozi – dipinte a mano o illuminate al neon – aggiungono un tocco di fascino in più; la merce esposta nei mercati e nelle vetrine dei negozi diventa un caleidoscopio di colori e materiali. Anche la natura mette la sua firma colorando di un verde rigoglioso vasi, aiuole, giardini e terrazze. In sintesi, Rainbow Street è davvero un arcobaleno di colori che prende vita su una tela dalle tinte tenue e sabbiose che caratterizzano le mura di questa splendida città.

Cosa vedere e cosa fare a Rainbow Street Amman

Come avrai intuito, Rainbow Street è più di una semplice strada: è un microcosmo attorno al quale ruota tutta la cultura e la storia di Amman e che abbraccia gusti e attitudini di chiunque; che tu sia alla ricerca di un pezzo d’arte da portare a casa con te, un appassionato di cultura enogastronomica o un fan della vita notturna, questo luogo saprà soddisfare le tue aspettative. Pronto a scoprire tutto quello che puoi fare e vedere a Rainbow Street Amman? Te lo abbiamo riassunto qui sotto.

  • Fare shopping nei vari negozi locali: si può affermare che Rainbow Street sia LA via dello shopping di Amman. Qui puoi trovare boutique artigianali, librerie indipendenti e negozi di vestiti, oggettistica, gioielli e souvenir, dove scoprire piccoli tesori da portare a casa come ricordo di questo meraviglioso viaggio in Giordania, perla dell’Asia.
  • Immergerti nell’arte giordana:
una delle caratteristiche più affascinanti di questa via sono i murales coloratissimi che adornano le facciate e i muri degli edifici. Osservali attentamente per scoprire frammenti della storia della città raccontati a colpi di inchiostro e vernici, e non perdere l’opportunità di immortalarli con la tua macchina fotografica.
  • Assaporare la cucina locale:
se vuoi deliziare le tue papille gustative con le pietanze della cucina tipica giordana, questo è il posto giusto. Rainbow Street Amman è punteggiata da ristoranti e taverne dove potrai assaporare piatti come il mansaf. Se preferisci dedicarti allo street food, troverai molti banchetti lungo la via che offrono falafel o shawarma preparati al momento. Infine, per un dopo pasto completo, fermati in una delle tante caffetterie o gelaterie che costeggiano Rainbow Street.
  • Immergerti nella movida:
Rainbow Street è tanto vivace di giorno quanto di notte, quando le sue strade si accendono di luci al neon e musica fino a tardi. Puoi iniziare con un aperitivo su uno dei tanti rooftop bar della via, ammirando un tramonto mozzafiato sulla città mentre sorseggi un cocktail tradizionale, e concludere la serata in uno dei bar o pub aperti fino a tardi. Se invece non ami la frenesia della “febbre del sabato sera” ma vuoi comunque vivere l’atmosfera notturna di Rainbow Street, puoi semplicemente passeggiare lungo la via, lasciandoti trasportare dai tanti artisti di strada che si esibiscono dal vivo o esplorando le bancarelle che compaiono soprattutto durante il weekend.

Ora, dopo aver scoperto qualcosa in più di questo piccolo ecosistema culturale nel cuore di Amman, non ti resta che inserire questa tappa nel tuo itinerario di viaggio in Giordania e lascarti conquistare dal suo carattere vivace e brioso.

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Pizzo Calabro è la città dell’amore: ecco il vicolo dei baci

Non serve aspettare di San Valentino per essere romantici, ma è anche vero che il giorno che celebra l’amore è un’ottima occasione per dimostrare i propri sentimenti alle persone a cui vogliamo bene, meglio ancora se durante una fuga alla scoperta delle bellezze dello Stivale. Di posti meravigliosi l’Italia ne offre un’infinità, ma esiste un luogo, affacciato alle splendide coste del Belpaese, che custodisce uno stretto vicolo in cui essere romantici è d’obbligo, in ogni giorno dell’anno.

Si chiama “vicolo dei baci” e sorge in quella che è stata ribattezzata la “città dell’amore“, una meraviglia tutta da scoprire con vista sulle splendide Isole Eolie: Pizzo Calabro, in Calabria. Qui ci si ferma per scambiarsi teneri baci da immortalare in scatti fotografici, mentre si cammina tra le stradine che si snodano nel centro storico di questo borgo, un gioiello che merita di essere esplorato in ogni angolo. Ma non è tutto, perché il vicolo dei baci nasconde anche una storia curiosa.

Il vicolo dei baci di Pizzo Calabro, la città dell’amore

Una stretta e ripida scalinata tra i palazzi collega corso San Francesco a via Marcello Salomone, nel cuore di Pizzo (chiamato comunemente Pizzo Calabro), in provincia di Vibo Valentia. Ma non è una stradina qualunque: è il vicolo dei baci, ormai un angolo caratteristico di questo borgo calabrese adagiato lungo la Costa degli Dei.

Un luogo che vuol celebrare i baci, ma che rende anche omaggio alle opere culturali che proprio di tale gesto d’amore ne sono il simbolo. Adornato con targhe, scritte ed immagini dei baci più famosi del cinema, della letteratura e delle canzoni, il vicolo dei baci è una romantica tappa da non perdere visitando Pizzo.

Ma come è nato questo curioso vicolo in cui il bacio è d’obbligo? A idearlo è stato Mimmo Pacifico, presidente dell’associazione culturale “Carta canta”, come parte di un progetto che puntava a rilanciare la città a livello turistico. La location, però, non è stata scelta casualmente: proprio qui, su questa scala, nel lontano 1968 Pacifico ha dato il primo bacio alla donna che sarebbe poi diventata sua moglie.

La nascita del vicolo dei baci non è stata l’unica iniziativa dell’associazione: per rendere Pizzo la città dell’amore, è stato inaugurato anche il vicolo degli abbracci. Si trova a due passi dal vicolo dei baci, tra corso Garibaldi e via del Mercato, e come dice il nome, qui ci si ferma per stringersi in un tenero abbraccio.

Cosa non perdersi a Pizzo Calabro per un viaggio romantico

Non solo baci e abbracci, ma anche golose delizie che incantano il palato. Pizzo Calabro è famosa anche per essere la “città del gelato”, o città del “Tartufo”. Il Tartufo di Pizzo è un dessert-gelato realizzato con una ricetta mantenuta ancora oggi segreta: si tratta di una squisita sfera di gelato, alla nocciola o al cioccolato, ricoperta di cacao in polvere, da provare assolutamente in un viaggio alla scoperta di questa perla calabrese, così come le altre ricette sfiziose della tradizione culinaria della regione, che variano tra i prodotti genuini della terra e del mare.

Cos’altro non perdersi in questa splendida meta, tra le più belle d’Italia? Situata su un promontorio di tufo a picco sul mare, sul tratto di costa calabrese che va da Tropea a Capo Vaticano, Pizzo Calabro ha meravigliose spiagge bianche lambite da acque cristalline in cui rilassarsi in estate. Oltre al mare, questa cittadina conserva anche un bellissimo centro storico, con il suo imponente Castello Aragonese, fatto costruire da Ferdinando I d’Aragona e dove, nel 1815, venne fucilato Gioacchino Murat. Camminando tra i vicoli, si giunge poi all’affaccio più bello: quello di piazza della Repubblica, dalla quale si apre la distesa d’acqua turchese che crea uno di quei panorami capaci di entrare dritti nel cuore.

A circa 1 chilometro dal centro storico, merita una visita anche la particolare Chiesetta di Piedigrotta, situata all’interno di una grotta che si apre nel tufo. All’interno, statue e affreschi realizzati da artisti locali, che creano uno straordinario gioco di chiaroscuri grazie alla luce del sole che filtra dall’esterno.

Pizzo Calabro, la città dell'amore che ospita il vicolo dei baci

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Pizzo Calabro
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Visitare Sabbioneta, il borgo mantovano patrimonio Unesco

Avete mai sentito parlare di “Città Ideali”? Sono degli insediamenti urbani (progettati, immaginati e in rari casi messi in pratica) il cui disegno urbanistico (rigorosamente geometrico e concepito sulla base di un preciso ordine razionale) riflette un ideale umano fondato sulla convivenza, poiché all’ordine dello spazio corrisponde l’ordine della società. In Italia esistono alcuni esempi di tutto ciò, e uno di questi è Sabbioneta, parte anche dell’associazione Borghi più belli d’Italia, insignita della Bandiera arancione del Touring Club Italiano e inserita, insieme a Mantova, dall’UNESCO nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità nel 2008. Scopriamo cosa vedere in questo prezioso borgo italiano.

Dove si trova Sabbioneta

Sabbioneta è un affasciante borgo, al quale è stato attribuito lo status di città nel 2019, in provincia di Mantova, in Lombardia. Sorge a più o meno metà strada fra la stessa Mantova e l’altrettanto affascinante città di Parma, in quella che viene definita Bassa Pianura Padana.

La sua storia è strettamente legata ai Gonzaga, una delle più note famiglie nobili d’Europa tra il XIV e il XVIII secolo, e in particolare a Vespasiano Gonzaga Colonna, principe condottiero illuminato e visionario, che la fece costruire praticamente dal nulla. Il risultato è una città eccezionale, di strabiliante bellezza, in grado di rappresentare perfettamente la concezione rinascimentale di Città Ideale.

Cosa vedere a Sabbioneta

La città di Sabbioneta è piccola, ma solo nelle dimensioni: è la culla di beni artistici e architettonici di inestimabile valore, al punto da essere stata definita una “piccola Atene padana” e persino una “Roma in miniatura” per via del suo incredibile valore architettonico e storico. Era davvero una città ideale, perfetta, tanto che ancora oggi questa straordinaria visione è quasi del tutto integra e tangibile. Va da sé che visitare Sabbioneta vuol dire ritrovarsi al cospetto di un gioiello italiano di eccezionale valore, caratterizzato da una pura raffinatezza artistica e architettonica che si è perfettamente conservata nel corso dei secoli: è una delle più belle opere del Rinascimento italiano.

Sabbioneta, Lombardia

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Il bellissimo paesaggio di Sabbioneta

La cinta muraria

Sabbioneta è circondata da una possente cinta muraria con una pianta a forma di stella a sei punte. È stata edificata tra il 1556 e il 1589 con l’intento di fornire alla città un sistema difensivo moderno, costituito da bastioni e terrapieni, in grado di resistere agli attacchi dei nemici.

Alta circa sei-sette metri rispetto al piano di campagna, presenta sei bastioni a cuneo innestati agli angoli. Certo, qualcosa al giorno d’oggi è cambiato rispetto al passato, ma la buona notizia è che questa splendida cinta muraria sopravvive quasi in toto, con la sola eccezione del tratto tra i baluardi San Nicola e San Giovanni e di quello tra il baluardo di San Francesco e i resti del castello.

Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale di Sabbioneta è un capolavoro e non a caso è il primo significativo edificio fatto costruire da Vespasiano Gonzaga. Situato nell’omonima piazza, al centro del borgo, riesce a far comprendere subito al visitatore l’ordine armonico e rigoroso di cui è caratterizzata la città.

Si sviluppa su due piani ed è formato da un portico a 5 arcate, una scala in marmo di Verona e una torretta, mentre al suo interno, oltre a sale meravigliosamente affrescate e perfettamente intatte, vi è ospitato il museo civico cittadino ricco di cimeli dei Gonzaga, tra cui imponenti statue equestri in legno.

Galleria degli Antichi

Non è di certo meno interessante la Galleria degli Antichi che è lunga ben 97 metri e impreziosisce l’affascinante Piazza Castello. Nacque come luogo in cui custodire ed esporre un’ampia collezione di marmi antichi e altri cimeli, in modo che il duca potesse mostrare la sua strepitosa collezione archeologica a tutti i suoi ospiti.

Chiamata anche Corridor Grande, è composta da un articolato esterno in pietra con ben 26 arcate, tanto da essere la terza in Italia per lunghezza dopo La Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano e la Galleria degli Uffizi di Firenze. Contemporaneamente, è anche la culla di preziosi affreschi realizzati da Giovanni e Alessandro Alberti.

Galleria degli Antichi, Sabbioneta

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L’esterno della Galleria degli Antichi di Sabbioneta

Palazzo Giardino

Tra le abitudini di Vespasiano c’era quella di ritirarsi presso Palazzo Giardino, un edificio su due piani di modeste dimensioni (da lui commissionato), che si caratterizza per la presenza di una facciata sobria che nasconde interni ricchi di decorazioni che raccontano la vasta cultura letteraria del duca stesso.

Degno di nota è anche il giardino annesso, che si presenta come uno spazio verde geometrico abbellito da una fontana, tre grotte, giochi d’acqua e statue antiche.

Teatro all’Antica

Più che affascinante è anche il Teatro all’Antica, che vanta il titolo di essere il primo teatro stabile europeo: l’edificio in cui sorge è considerato il primo esempio assoluto nel nostro continente di bene immobile costruito proprio con lo scopo di creare un vero e proprio spazio teatrale. Ideato dall’Architetto Vincenzo Scamozzi, offre una scenografia i cui protagonisti sono gli edifici storici della città, accompagnati da un’elegante loggia circolare dominata da preziose statue che rappresentano le divinità dell’olimpo.

Decisamente notevoli sono anche i tanti affreschi realizzati dagli artisti della bottega di Paolo Veronese, dedicati ai personaggi più in vista dell’epoca, e le decorazioni sontuose che catapultano i visitatori in epoche ormai passate.

Porta Vittoria

Chiamata anche Porta della Vittoria, si trova nella parte nord-ovest della città e rappresenta la prima e la principale via di accesso a Sabbioneta. Ammirandola il visitatore scopre quattro lesene in marmo e tre aperture, una grande al centro e due laterali più piccole, ed anche un loggiato con copertura in legno.

Chiesa di Sant’Antonio Abate

Sant’Antonio Abate è una chiesa monumentale che si distingue per essere un autentico capolavoro barocco, un vero e proprio prodigio di architettura. Ad essere del tutto onesti non sorge proprio a Sabbioneta ma a Villa Pasquali, frazione della città, ma senza ombra di dubbio è una tappa che vale la pena fare.

Edificata nella seconda metà del ‘700 su progetto dell’architetto Antonio Galli da Bibbiena, offre una facciata in laterizio sfortunatamente rimasta incompiuta. Sfoggia anche una maestosa cupola di 33 metri doppia che rappresenta il più grandioso e riuscito esempio di volte traforate tra le chiese che impreziosiscono le provincie di Mantova e Parma. Straordinari sono anche gli affreschi conservati tra le sue mura.

Chiesa di Santa Maria Assunta

La Chiesa di Santa Maria Assunta è stata costruita su desiderio di Vespasiano con progetto di Pietro Martire Pesenti. Colpisce soprattutto per il suo interno che è la culla di opere di pregio, tra cui una copia della tela della Madonna del Divino Amore di Raffaello Sanzio e le raffigurazioni eseguite da Antonio Bresciani e da Gaetano Ghidetti. Da queste parti, inoltre, vi sono custoditi il Crocifisso miracoloso e una sacra Spina della corona di Gesù Cristo.

Chiesa di Santa Maria Assunta, Sabbioneta

Fonte: iStock@Lumir Pecold

Gli interni della bellissima Chiesa di Santa Maria Assunta

Chiesa della Beata Vergine Incoronata

Sorge alla spalle del Palazzo Ducale ed è il vero e proprio mausoleo di Vespasiano Gonzaga: oltre ai resti del duca, è presente un monumento funebre in bronzo che lo ritrae seduto tra due statue che, a loro volta, simboleggiano la forza e la giustizia. Quando il visitatore giunge presso la Chiesa della Beata Vergine Incoronata ha la sensazioni di trovarsi in un luogo fatto di contrasti: dall’esterno sembra una fortezza, massiccia e compatta, mentre l’interno è leggero ed elegantissimo per via della presenza di otto rilevanti arcate, separate da lesene, e decorazioni settecentesche a trompe-l’oeil (e non solo).

Sinagoga e rioni ebraici

La Sinagoga di Sabbioneta è stata costruita nel 1824 su progetto dell’architetto locale Carlo Visioli. Si mostra con uno scalone in pietra di Verona che conduce alla sala di preghiera. Al suo interno vi sono custoditi arredi originali ottocenteschi, tra cui un candelabro di Hannukkah e un Armadio Sacro con annesso la Bimàh (leggio in legno).

Molto interessanti sono anche la casa di Cesare Foà, ultimo rabbino della città, la casa natale di Giuseppe Ottolenghi, primo ebreo italiano ammesso al corso ufficiali dell’esercito piemontese sabaudo, e il Palazzo Forti, oggi sede della Biblioteca Comunale e dell’ufficio cultura del Comune di Sabbioneta.

Paesaggi fluviali

A pochi chilometri di distanza da Sabbioneta vale la pena fare un salto al Parco naturale regionale dell’Oglio Sud, che offre tantissimi percorsi pedonali e ciclistici che si sviluppano tra 16 Comuni delle province di Cremona e Mantova. Il posto ideale per chi ama scoprire la natura più autentica.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Alla scoperta di ville e castelli tra Bologna e Modena, gli appuntamenti da non perdere

Nel 2025 un’iniziativa turistico-culturale offre l’occasione di immergersi nelle bellezze architettoniche e nell’arte delle province di Modena e Bologna. Si tratta della rassegna “Alla scoperta di ville e castelli tra Bologna e Modena“, promossa dal Territorio turistico Bologna-Modena, formato da Provincia di Modena e dalla Città metropolitana di Bologna con il Comune di Bologna, in collaborazione con il Comune di Modena. Per l’occasione saranno aperti al pubblico in esclusiva castelli, ville, palazzi storici, torri e monumenti per circa 60 appuntamenti previsti nel corso dell’anno. A partire dal 1° febbraio, tutte le domeniche e un sabato al mese sarà possibile partecipare e fare un viaggio nel tempo.

Siamo certi che questa formula innovativa sarà accolta con entusiasmo dai visitatori – ha detto Mattia Santori, presidente del Territorio Turistico – Bologna e Modena insieme vantano un patrimonio unico e la rassegna vuole aprire le porte di questo tesoro comune a un pubblico sempre più ampio. È un’iniziativa che coniuga tradizione e innovazione, mettendo a disposizione esperienze autentiche e inedite per promuovere il territorio in modo originale“.

Modena

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Centro di Modena

Weekend a Modena, quali ville e castelli visitare

Questa iniziativa propone ai visitatori un viaggio emozionante attraverso i secoli per vivere in prima persona luoghi affascinanti che custodiscono una storia. Ville, palazzi nobiliari, castelli e ville maestose presenti nei territori tra Modena e Bologna sono ideali per approfondire epoche come il Medioevo e il Rinascimento, apprezzandone l’architettura e gli ambienti, nonché lo stile e leggende tramandate. A Modena gli appuntamenti da non perdere sono i seguenti:

  • 1 febbraio: Palazzo Coccapani d’Aragona a Modena. Sede dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, questo palazzo ha origine nel 600 ed è noto per uno scalone imperiale imponente a tre rampe decorato on affreschi e stucchi preziosi. Ora: 14.30 e 16.00
  • 2 febbraio: Castello di Spezzano – Fiorano Modenese. All’interno lasciano senza parole alcuni affreschi storici che rappresentano i borghi e castelli della zona e si può visitare la mostra sulla produzione di piastrelle nel distretto tra il 1889 e il 1939. Ora: 15.00
  • 8 marzo: Palazzo dei Pio di Carpi – Carpi. Visitare questo palazzo è un’esperienza speciale poichè è considerato uno dei monumenti rinascimentali dell’Emilia Romagna più importanti. Per questa rassegna saranno aperti al pubblico anche aree che di solito non lo sono, come la Salita alla Torre del Passeggino e il Guerriero. Ora: 15.00
  • 9 marzo: Villa San Donnino – Modena. Questa villa liberty è bellissima da ammirare, e gli appassionati di cinema potrebbero riconoscere gli ambienti che sono apparsi nel famoso film di Bertolucci, Novecento. Questa visita prevista per il 2025 include l’acetata di produzione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Ora: 15.00

Bologna, le visite dei weekend in ville e castelli

Guide turistiche specializzate sono a disposizione dei visitatori per queste aperture eccezionali nei vari weekend di febbraio e marzo 2025. Nel territorio bolognese le date da segnarsi sono queste per intraprendere un viaggio nella storia e scoprire le trasformazioni del territorio e della società, ammirare capolavori artistici e architettonici del nostro paese.

  • 9 febbraio: Torrioni di Castel Guelfo –  Castel Guelfo. Questo sito ha una storia millenaria e presenta torrioni difensivi che testimoniano un passato segnato da numerosi conflitti tra famiglie del territorio. Ora: 10.30
  • 16 febbraio: Rocchetta Mattei – Grizzana Morandi. Immerso tra le colline bolognesi sopra Riola, questo edificio voluto da Cesare Mattei è un castello fiabesco che incanta per la sua architettura moresca, medievale e liberty. Ora: 10.30
  • 23 febbraio: Castello di Galeazza – Crevalcore. Un antico castello intorno a una torre del 300 voluto da Galeanno Pepoli è stato trasformato nel 1870 in una villa neomedievale con un grande giardino dove godersi il contatto con la natura. Ora: 10.30
  • 2 marzo: Chiesa di Riviera – Casalfiumanese. Nella Valle del Santerno, questo santuario è un gioiello architettonico in sasso che custodisce la storia antica di un luogo di culto mariano della zona. Ora: 10.30
  • 16 marzo: Paciu Maison – Ponte Rizzoli. Questa residenza ideata dall’artista Harry Baldissera, presenta all’interno moltissime stanze diverse tra loro, ma connesse attraverso l’arte in qualche modo. Uno spettacolo unico, da vivere. Ora: 10.00
  • 23 marzo: Palazzo Comunale di San Giovanni in Persiceto. Questo gioiello del XV secolo è ricco di affreschi e decorazioni che vanno dal Rinascimento al Novecento, e offre ai visitatori l’opportunità di scoprire la storia e l’arte del borgo di San Giovanni in Persiceto. Ora: 10.30

Info utili

Il prezzo del biglietto intero è di 15 euro, mentre il ridotto per bambini dai 6 ai 12 anni è di 6 euro. I possessori di card cultura e i soci FAI pagano 12 euro, e i bambini fino ai 5 anni entrano gratis. Le visite sono su prenotazione, basta visitare il sito ufficiale visitmodena.it o extrabo.com/it oppure chiedere agli uffici turistici di Modena e Bologna. Si può approfittare di questa iniziativa fino a esaurimento posti e iniziare l’anno con un’esperienza culturale davvero unica. “La forza di questa iniziativa risiede nella collaborazione tra istituzioni e operatori pubblici e privati. Offriamo un calendario strutturato per un intero anno e tour garantiti anche senza numero minimo di adesioni” ha precisato Santori.

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Carnevale in Europa: le destinazioni più belle dove festeggiarlo nel 2025

Il Carnevale si avvicina e, come ogni festività ed evento, anche questa rappresenta un’occasione per viaggiare e scoprire tradizioni diverse dalle nostre. In Italia di carnevali storici e bellissimi ne abbiamo davvero tanti, ma anche nel resto d’Europa le persone celebrano queste giornate di spensieratezza e divertimento in grande stile.

Nel 2025, la Pasqua verrà celebrata il 20 aprile, di conseguenza le celebrazioni del Carnevale si terranno tra il 27 febbraio e il 4 marzo, ossia il periodo che comprende il Martedì e il Giovedì Grasso. Dove andare per festeggiarlo? Qui vi consigliamo le destinazioni più belle dove trascorrere il Carnevale in Europa.

Il Carnevale a Nizza, Francia

Il Carnevale di Nizza è uno dei più famosi d’Europa, oltre che il primo di Francia. Questo evento, infatti, vanta ben 152 anni: seppur la prima menzione risalga al 1294, per l’organizzazione del Carnevale vero e proprio si dovrà attendere il 1873, quando venne fondato il Comitato del Festival e organizzata la prima festa ufficiale con carri allegorici e ymagiers. Le Battaglie dei Fiori, invece, lo spettacolo dove attrici in costume sfilano su carri ornati di fiori e lanciano una pioggia di fiori al pubblico, risalgono al 1876.

Quest’anno si terrà dal 12 febbraio al 2 marzo 2025 e il tema sarà “Re degli Oceani”. I festeggiamenti durano ben due settimane durante le quali ci saranno parate carnevalesche giorno e notte ed eleganti Battaglie dei Fiori. Per le strade sfileranno a ritmo di musica tanti carri addobbati e animati in linea con il tema della stagione, accompagnati da artisti e musicisti anche provenienti da tutto il mondo.

Durante l’evento vengono organizzati sia eventi gratuiti che a pagamento: quest’ultimi sono le parate ufficiali e le Battaglie dei Fiori, i cui biglietti possono essere acquistati dal sito ufficiale al costo di 14 o 7 euro in base alla posizione in tribuna.

Carnevale a Tenerife, Isole Canarie

Se cercate una festa che duri oltre due settimane, allora dovete andare a Santa Cruz de Tenerife! Qui, dal 31 gennaio al 9 marzo 2025, le strade si trasformano in un tripudio di celebrazioni con costumi piumati e maschere travolgenti. La particolarità di questo Carnevale è il suo spirito inclusivo: sin dalla sua nascita, nel XVII secolo, veniva celebrato attraverso uno scambio di vestiti tra gli uomini e le donne, una caratteristica arrivata fino ai giorni nostri e che ha reso l’evento di Tenerife un appuntamento imperdibile anche per la comunità LGBTQ+.

Uno dei momenti più importanti è il gala per l’elezione della Regina del Carnevale, un concorso ricco di glamour dove le candidate sfilano su un palcoscenico di 1200 metri quadrati, indossando abiti grandiosi che possono arrivare a pesare più di cento chili. Il Carnevale di Tenerife è secondo solo al famoso Carnevale di Rio.

Il Carnevale di Basilea, Svizzera

Una delle celebrazioni più famose d’Europa si svolge a Basilea, in Svizzera. Ogni anno viene organizzata una parata con circa 20.000 persone che marciano per le strade, adornate di costumi ispirati al tema ufficiale dell’edizione. Grazie alla sua unicità e alla sua qualità, il Carnevale di Basilea, le cui origini risalgono al XIV secolo, ha ottenuto il riconoscimento come Patrimonio Immateriale UNESCO. Tra le tradizioni più particolari spiccano il Morgenstreich, ovvero la sfilata delle lanterne alle 4:00 del mattino, la parata dei Guggen con una sessantina di bande e la grande sfilata Cortège.

Quest’anno, il Carnevale si terrà dal 10 al 12 marzo 2025. Se visitate Basilea in questa occasione e desiderate saperne di più, entrate nel Museo della Cultura: in alcune sale storiche potrete approfondire la storia di questo Carnevale, famoso in tutto il mondo. Dai costumi alle lanterne, dalle maschere agli strumenti musicali per arrivare fino ai documenti storici.

Carnevale Basilea

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La sfilata dei Morgenstreich al Carnevale di Basilea

Carnevale di Cadice, Spagna

Dal 27 febbraio al 9 marzo 2025 anche Cadice festeggerà il Carnevale in un modo totalmente unico. Una delle città più antiche della Spagna sfrutta questo evento anche per raccontare i problemi più urgenti della società attraverso la parodia e la satira. Gli artisti sfoggiano i loro costumi ingegnosi e lanciano critiche acuminate alla società attraverso divertenti esibizioni musicali. Al posto delle maschere tipiche, che solitamente si possono vedere in altre città europee, qui le persone dipingono il proprio volto e indossano costumi polemici.

I tre gruppi satirici, composti da comparsas, chirigotas e coros, si sfideranno infine all’interno del Gran Teatro Falla, dove viene organizzato il concorso annuale mandato in onda anche sulle televisioni regionali.

Carnevale di Pola, Croazia

Il Carnevale di Pola ha, come tante altre città europee, una tradizione tutta sua che comincia il 17 gennaio con la presa delle chiavi della città da parte di un bambino sindaco presso il Palazzo Comunale. Con questo evento, il bambino prende simbolicamente il controllo della città dando a tutti la libertà di essere ciò che vogliono per tutto il periodo carnevalesco.

Pola è la meta perfetta per chi viaggia con bambini perché vengono organizzate tante iniziative pensate per i più piccoli, come l’allegro autobus del Carnevale e la Compagnia del Mago, tra spettacoli e trucchi magici. La sfilata con i gruppi mascherati, invece, si terrà nel centro cittadino il 22 febbraio a partire dalle 11:30. L’ultimo evento del Carnevale è previsto per il 4 marzo, con la tradizionale condanna al rogo del fantoccio di Carnevale, il colpevole di tutte le disgrazie.

Carnevale di Praga, Repubblica Ceca

Si chiama Masopust la festa tradizionale del Carnevale ceco, una parola che significa “digiuno di carne”. Dal 27 febbraio al 5 marzo, la città di Praga ospiterà tantissimi eventi come la sfilata dei personaggi mascherati sia con sembianze umane che animali tra diavoli, pastori, contadini, capre, pecore, cani, maiali.

Non mancheranno balli per le strade, canti e altre feste come quelle organizzate il Martedì Grasso. L’evento più importante del carnevale è chiamato “Carnevale Praha” e viene organizzato nel centro della città. Inoltre, la sera del 5 febbraio, presso il palazzo barocco del Clam-Gallas Palac, viene organizzato anche un elegante ballo in maschera con costumi e musiche tipiche boeme.

Carnevale Praga

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Persone mascherate nel centro storico di Praga

Carnevale a Colonia, Germania

Anche la Germania vanta un Carnevale particolare e divertente: quello organizzato a Colonia. Il Carnevale di Colonia, noto anche come la “quinta stagione” dell’anno, si svolge nei sei giorni tra Weiberfastnacht (il Giovedì Grasso delle Donne) e Veilchendienstag (il Martedì Grasso). Durante questi giorni, i “Jecken”, come vengono chiamati i festaioli, invadono le strade per celebrare con divertimento ed entusiasmo.

L’evento, che comincia il 27 febbraio e termina il 5 marzo, prevede celebrazioni pubbliche e private, tra le strade della città e gli interni dei pub. Il divertimento inizia presto al mattino e continua fino a tarda notte sia nella Città Vecchia che nel quartiere di Südstadt. Non mancano le tradizionali sfilate delle associazioni carnevalesche locali, dove la più famosa è la Rosenmontag.

Questo corteo, organizzato dal 1823 e che attraversa il centro di Colonia, è considerato uno dei più grandi della Germania ed è caratterizzato dalla presenza di carri allegorici, gruppi a piedi, danzatori e bande musicali. Circa 300 tonnellate di dolci vengono lanciati al pubblico con grande maestria, mentre circa 300.000 “Strüßjer” (mazzetti di fiori) vengono distribuiti in segno di affetto.

Carnevale di Binche, Belgio

Il 2, 3 e 4 marzo 2025, la città belga di Binche, distante 60 chilometri da Bruxelles, festeggia il Carnevale, riconosciuto Patrimonio UNESCO. Di origini medievali, vede protagonisti diversi personaggi come i cosiddetti Gilles, il cui costume può essere indossato solamente dagli uomini delle famiglie di Binche o dai cittadini residenti a Binche da almeno 5 anni.

Questi vengono accompagnati dalla società dei Paysans, personaggi che indossano costumi tradizionali fatti a mano e una maschera di cera con occhiali verdi, baffi, barba e basette bionde e il cappello di piume di struzzo. Sfilano anche i marinai, la società di Arlecchino, i Pierrots e la moglie di Gille. Il tutto accompagnato dai musicisti con i loro tamburi. La festa termina nella Grand Place con il ballo finale dei Gilles.

Carnevale Binche

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Le maschere tipiche del Carnevale di Binche

Carnevale di Lisbona, Portogallo

Andiamo ora in Portogallo, dove a Lisbona viene organizzato il famoso Carnevale dei Villani. L’evento, della durata di cinque giorni, trasforma la capitale in un grande palcoscenico dove sfilano maschere e carri e dove vengono organizzati concerti e manifestazioni per il divertimento di adulti e bambini.

Il giorno più importante dei festeggiamenti è Martedì Grasso, quando viene organizzato l’evento finale chiamato Entrudo al Parque Nações, con spettacoli che andranno avanti per tutto il giorno fino al Mercoledì delle Ceneri. Il Carnevale termina ufficialmente con la tradizione dell’Enterro do Carnaval, quando si saluta questo periodo gioioso e festoso fino all’anno prossimo.

Carnevale di Monaco, Germania

Terminiamo con Monaco di Baviera, in Germania, dove uno degli eventi più attesi del Carnevale è la festa all’aperto “München Narrisch” organizzata nel centro città. Nel 2025, i coloratissimi festeggiamenti si svolgeranno dal 27 febbraio al 4 marzo, con palchi allestiti in Marienplatz (piazza principale) e Karlsplatz-Stachus, dove si esibiranno numerosi gruppi musicali e di danza.

Un momento imperdibile è sicuramente la Danza delle Donne del Mercato il Martedì Grasso, seguita da un ritrovo di carnevale al Viktualienmarkt (mercato). Se in passato le donne danzavano individualmente intorno alle loro bancarelle, oggi si esibiscono insieme su un palco al ritmo di musica. Per l’occasione, nello spirito tipico del divertimento tedesco, al posto di frutta e verdura, le bancarelle del mercato vendono birra, vino, spumante e vin brulé!

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Come scoprire Machu Picchu e programmare la visita del sito

Machu Picchu è un celebre sito archeologico situato nelle Ande peruviane, riconosciuto come uno dei monumenti più significativi del Patrimonio UNESCO. Costruito nel XV secolo durante il regno dell’Inca Pachacuti, questo antico insediamento rappresenta non solo una fondamentale testimonianza della civiltà inca, ma anche un simbolo della loro capacità ingegneristica e architettonica fuori dal comune. La sua posizione strategica, a oltre 2.400 metri sul livello del mare, offre una vista mozzafiato sulla valle di Urubamba.

La scoperta di Machu Picchu avvenne nel 1911 grazie all’archeologo americano Hiram Bingham, che portò alla luce l’importanza storica di questo sito, fino ad allora sconosciuto ai più. Bingham, sostenuto da esperti locali, scavò il sito e documentò la sua struttura complessa, composta da templi, terrazze e abitazioni, che riflettono la sofisticata organizzazione sociale e religiosa degli Incas. Oggi l’affluenza di turisti è continua e questo ha portato a un aumento dell’attenzione per la conservazione e la gestione sostenibile dell’area. Grazie alle misure di protezione adottate nel corso degli anni, continua a rimanere un luogo di studio e contemplazione, preservando la sua eredità storica per le generazioni future.

Come arrivare

La maggior parte dei visitatori inizia il proprio viaggio da Cuzco, la città imperiale del Perù, che funge da principale punto di accesso. Da qui vi sono diverse opzioni di trasporto per arrivare a Machu Picchu, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi. Una delle modalità più popolari è il treno, che permette di fare un viaggio panoramico attraverso la Valle Sacra. Le compagnie ferrovie, come la PeruRail e la Inca Rail, forniscono servizi regolari che collegano Cuzco a Aguas Calientes, il villaggio situato ai piedi di Machu Picchu. Il viaggio in treno dura circa 3-4 ore e offre diverse classi di servizio, dai treni più economici a quelli di lusso. I costi variano a seconda del tipo di treno scelto, ma è consigliabile riservare i biglietti con largo anticipo, specialmente durante l’alta stagione turistica.

Un’alternativa al treno è l’autobus, che può portare i viaggiatori da Cuzco a Ollantaytambo, un’altra località cruciale nella Valle Sacra. Da qui è possibile prendere un treno per Aguas Calientes. Inoltre, alcuni escursionisti optano per il trekking, come il famoso Inca Trail, che richiede una preparazione adeguata e prenotazioni anticipate. Questo percorso di vari giorni attraverso le Ande offre un’esperienza immersiva nella natura e nella cultura peruviana, ma è consigliabile pianificare con attenzione la propria escursione. In termini di tempistiche, il viaggio da Cuzco a Machu Picchu può richiedere tra le 4 e le 6 ore, a seconda della combinazione di mezzi di trasporto utilizzata. Infine, è fondamentale controllare gli orari di partenza e prenotare i biglietti in anticipo, per garantire una visita senza intoppi e approfittare al massimo dell’esperienza di questo incredibile sito storico.

Treno Machu Picchu

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Il treno per il Machu Picchu

Come prenotare

La prima cosa da considerare è l’acquisto dei biglietti, che offre diverse opzioni a seconda delle preferenze del visitatore. Sono ripartite da poco le prenotazioni online per Machu Picchu e i biglietti standard consentono l’accesso all’area della cittadella, mentre altre opzioni includono ingressi con guide, pacchetti combinati che comprendono tour e trasporti, e biglietti per la montagna Huayna Picchu o la montagna Machu Picchu, che offrono panorami spettacolari. È essenziale scegliere il tipo di biglietto che meglio si adatta alle proprie esigenze. Il biglietto di ingresso per il sito archeologico costa 152 Soles (circa 41 euro) ma è disponibile un biglietto combinato sito archeologico + Huayna Picchu al costo di 200 Soles (circa 54 euro).

La modalità di acquisto dei biglietti per Machu Picchu può avvenire in due modi: online e direttamente sul posto. Il metodo più consigliato è l’acquisto anticipato online, sia per la comodità che per la garanzia di disponibilità. I biglietti possono essere acquistati attraverso il sito ufficiale oppure tramite agenzie di viaggio autorizzate. Si consiglia di effettuare l’acquisto con largo anticipo, poiché il numero di visitatori è limitato ogni giorno e i posti si esauriscono rapidamente, soprattutto durante l’alta stagione turistica. Per chi preferisce acquistare i biglietti sul campo, è possibile farlo presso le biglietterie a Aguas Calientes, il villaggio base per visitare Machu Picchu. Tuttavia, questa opzione comporta rischi, poiché non vi è alcuna garanzia che i biglietti siano disponibili al momento della visita.

È importante anche prendere in considerazione eventuali restrizioni o chiusure temporanee, che possono influire sull’accesso al sito. Dunque, prenotare in anticipo non solo assicura un posto, ma rappresenta anche un modo per pianificare al meglio la propria esperienza, evitando delusioni e imprevisti. Questo approccio permetterà di godere appieno della magia di Machu Picchu, senza stress o preoccupazioni legate all’accesso al sito. L’accesso a Machu Picchu è possibile in 9 turni, dalle 6 del mattino per spazi di un’ora fino alle 14. Ogni turno mette a disposizione circa 2500 biglietti e si può restare sul posto per 4 ore dall’orario di entrata.

I percorsi disponibili

Per raggiungere questo sito iconico esistono vari percorsi che gli escursionisti possono intraprendere, ciascuno con caratteristiche distintive e sfide uniche. Questi sentieri, più facili o più impegnativi, attraversano paesaggi incantevoli, permettendo di immergersi completamente nella bellezza naturale delle Ande e nella cultura inca. Di seguito vi segnaliamo i principali percorsi disponibili per cui è meglio pianificare prima alcuni dettagli ed evitare spiacevoli imprevisti che rischiano di rovinare il viaggio.

Tradizioni Ande

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Le tradizioni andine

Il percorso Inca Trail

Il famoso Inca Trail è uno dei sentieri più iconici al mondo, che conduce al maestoso Machu Picchu. Questo è strettamente legato alla storia degli Incas e si snoda per circa 43 km, in un viaggio che solitamente richiede da quattro a cinque giorni per essere completato. La difficoltà è considerata moderata, con alcune sezioni impegnative in termini di dislivello e lunghezza, rendendo indispensabile una preparazione adeguata. Costellato da una serie di tappe affascinanti, come Warmiwañusca, il punto più elevato del trek che offre una vista mozzafiato sulle Ande. Lungo il percorso gli escursionisti possono visitare vari siti archeologici, come Llactapata e Wiñay Wayna, che raccontano storie di un passato glorioso e offrono scorci suggestivi. La vegetazione varia dal bosco umido montano alle praterie di alta montagna, regalando uno spettacolo di biodiversità di rara bellezza.

È fondamentale prenotare il trek con largo anticipo, poiché l’Inca Trail ha un numero limitato di permessi giornalieri per preservare l’ambiente. Le attrezzature consigliate includono scarpe da trekking robuste, abbigliamento a strati per adattarsi ai cambiamenti climatici e un sacco a pelo per le notti all’aperto. La preparazione fisica è altresì importante, in quanto il percorso richiede resistenza e adattamento all’altitudine.

Il percorso Salkantay

Il percorso Salkantay rappresenta una delle alternative più affascinanti all’Inca Trail, noto per la sua bellezza naturale e le sue esperienze uniche nel cuore delle Ande. Con una lunghezza di circa 74 chilometri, questo cammino si sviluppa su una durata tipica di cinque giorni e quattro notti, permettendo ai viaggiatori di esplorare paesaggi mozzafiato e vari ecosistemi. Durante il percorso gli escursionisti vengono accolti da spettacolari panorami di vette innevate, come il Monte Salkantay, che raggiunge un’altitudine di oltre 6.000 metri.

Una delle caratteristiche salienti del Salkantay è la sua diversità paesaggistica: si attraversano aree montuose, foreste pluviali e pascoli alpini. Pertanto non si tratta solo un’esperienza fisica ma anche culturale e lungo il cammino è possibile incontrare comunità locali e scoprire tradizioni andine che arricchiscono ulteriormente il soggiorno in questa regione storica. Per chi decide di intraprendere questa avventura è fondamentale una preparazione adeguata ed è consigliato iniziare un programma di allenamento almeno alcune settimane prima della partenza, focalizzandosi su resistenza e forza. Inoltre è importante scegliere il giusto equipaggiamento, compresi scarponi da trekking resistenti e un abbigliamento a strati, in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici. Infine, non dimenticate di portare con voi una buona scorta di acqua e snack nutrienti per l’escursione.

Altri percorsi meno noti

Ci sono diverse alternative meno conosciute oltre all’Inca Trailer e al Salkantay per vivere il Machu Picchu a piedi. Tra questi vi è il Percorso Lares, che attraversa villaggi tradizionali e paesaggi mozzafiato, caratterizzato da un forte impatto culturale. Questo si snoda attraverso l’altopiano andino, regalando ai trekkers l’opportunità di interagire con le comunità locali e scoprire le loro tradizioni. Un’altra opzione è il Percorso Inca Jungle, che combina trekking, mountain bike e rafting, ideando un’esperienza avventurosa e variegata. Quest’ultimo è ideale per coloro che cercano una dose di adrenalina e, sebbene sia popolare tra i giovani, propone sfide adatte a diverse capacità fisiche.

Consigli su cosa è fondamentale portare

Data la varietà delle condizioni climatiche della zona, è consigliabile vestirsi a strati per visitare il Machu Picchu. I materiali traspiranti e impermeabili sono essenziali per mantenere il comfort e tessuti come il poliestere e il nylon sono ideali poiché contrastano l’umidità dalla pelle e si asciugano rapidamente. Gli esperti consigliano una maglietta a maniche lunghe o corte in materiale tecnico, insieme a una felpa o un pile per il calore. Infine una giacca impermeabile servirà come protezione contro le eventuali piogge. È inoltre consigliabile portare un cappello o una bandana per proteggersi dal sole quando il clima è più caldo.

Per quanto riguarda le calzature, un buon paio di scarpe da trekking è fondamentale per un’escursione sicura e confortevole. Queste dovrebbero offrire un buon supporto alla caviglia, una suola con una buona aderenza e la capacità di affrontare terreni irregolari e scivolosi. Inoltre è opportuno optare per calze specifiche per escursionismo, che sono realizzate con materiali traspiranti e progettate per ridurre il rischio di vesciche.

Non dimenticare una borraccia riutilizzabile per rimanere idratati durante il giorno, soprattutto considerando l’altitudine e il clima variabile della zona. Inoltre, è importante portare con sé una buona crema solare per proteggere la pelle dai raggi UV intensi, poiché l’esposizione al sole può essere significativa, specialmente in alta quota. Infine si ricorda l’uso di repellenti per insetti, poiché nei momenti di sosta o durante le escursioni ci si può imbattere in zanzare e altri insetti spiacevoli. Ovviamente lungo il percorso più o meno breve è importante portare con sé qualcosa da mangiare, preferendo snack pratici e nutrienti. Tra le opzioni più indicate vi sono frutta secca, barrette energetiche e noci, che offrono un apporto calorico concentrato e sono facili da trasportare.

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Il 2025 di Nova Gorica e Gorizia tra musica, cinema e arte

È la prima volta nella storia che due città – nel caso specifico Nova Gorica in Slovenia e Gorizia in Italia – uniscono le forze per celebrare il loro status di Capitale Europea della Cultura 2025. Una Capitale che è in realtà un’area specifica, un territorio di confine che più che divisione – in questa occasione – rappresenta unione e collaborazione. Il 2025 sarà dunque un anno speciale per le due città, grazie a un programma di eventi che offrirà spazi di confronto, nuove opportunità di collaborazione internazionale e un impulso significativo al turismo. GO! 2025, Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 è un calendario fitto, che si muove tra musica, arte, teatro, cinema, sostenibilità e cultura.

Il programma ufficiale di GO! 2025 si snoda lungo quattro temi portanti: Guerra e Pace, La creazione del nuovo, Contrabbandieri e Tanto verde. A formare questi pilastri, un cartellone di eventi, mostre e iniziative culturali ed enogastronomiche. «Questi pilastri, che definirei finestre, si affacciano su diversi mondi – ha dichiarato Stojan Pelko, Direttore del Programma GO! 2025 – Siamo convinti che questa Regione possa dire all’Europa e al mondo quanto è difficile costruire la pace dopo la guerra, e quanto l’unico confine che ci riguarda è quello per il futuro, con al centro la sostenibilità. Nell’acronimo GO si riconoscono entrambe le città, sia la città slovena di Nova Gorica che la città italiana di Gorizia. Sono due città in due Stati diversi, che sono assieme Capitale Europea della Cultura in modo transfrontaliero. È dunque un motore di sviluppo che massimizza anche il messaggio che vogliamo mandare all’Unione Europea e all’Europa: in un territorio che era stato marcato da conflitti e guerre, oggi si parla di pace».

Gorizia

Fonte: @Fabrice Gallina

Vista su Gorizia, Capitale della Cultura 2025

L’inaugurazione dell’8 febbraio

C’è ovviamente una data d’inizio per GO! 2025 ed è quella dell’8 febbraio. La cerimonia di apertura – chiamata Da stazione a stazione – rappresenta il primo imperdibile appuntamento culturale del programma ufficiale e coinvolge sia la città di Gorizia che quella di Nova Gorica. Una data non casuale: coincide infatti con la Giornata della Cultura Slovena, che ricorda la scomparsa del poeta sloveno France Prešeren (8 febbraio 1849) e, per quanto riguarda l’Italia, con l’anniversario della nascita del poeta Giuseppe Ungaretti (8 febbraio 1888).

Si inizia alle 10 alla Stazione Ferroviaria di Gorizia con la partenza di un corteo transfrontaliero (1.500 performer, bande musicali e gruppi folcloristici). In Piazza Vittoria – sempre a Gorizia – spazio invece alla musica: per tutto il giorno, giovani artisti del Friuli Venezia Giulia (tra questi Shari, Tish e Pierpaolo Foti) saliranno sul palco per ore e ore di live. Alle 11:15 Piazza Vittoria ospiterà poi un programma culturale con interventi del sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, e del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Alle 13:15 atleti, studenti e artisti daranno vita alla suggestiva performance Walking Sculpture, con la Sfera di Michelangelo Pistoletto.

Alle 14:00, il corteo raggiungerà il valico di via San Gabriele e continuerà lungo via Erjavčeva e Piazza Rusjan – a Nova Gorica – per arrivare a Piazza Bevk. Alle 15:00 spazio anche agli stand enogastronomici. L’inizio ufficiale dell’inaugurazione è previsto per le 16 in Piazza Transalpina: una piazza realmente unica al mondo, realizzata per l’occasione e condivisa dalle due città. La cerimonia sarà proiettata in diretta anche in Piazza Vittoria (Gorizia) e Piazza Bevk (Nova Gorica).

Alle 18:00, appuntamento con lo spettacolo artistico a Nova Gorica in Piazza Edvard Kardelj a cura della regista Neda Rusjan Bric. In Piazza Vittoria si terrà invece un’illuminazione scenografica del Castello di Gorizia, con musica di Remo Anzovino e dei 40 Fingers, e spettacoli dal vivo che animeranno tutta la serata. Alle 20:30, la festa transfrontaliera proseguirà fino a notte fonda con il DJ set di DADDY G (Massive Attack) e Andy Smith (Portishead) in piazza Transalpina. Dopo l’8 febbraio, il calendario si arricchisce con eventi che coinvolgono qualsiasi arte e disciplina: sono più di 1000, vediamo i principali.

Eventi cinematografici

Partiamo dal cinema. L’1 febbraio 2025, presso Dom krajanov Osek in Slovenia, ci sarà la proiezione di Moja meja (Il mio confine, 2002) di Anja Medved e Nadja Velušček. Si tratta di un documentario sulla storia di Nova Gorica e Gorizia. Il 3 febbraio si terrà invece una serie di eventi in memoria di Nora Gregor, attrice nata a Gorizia, per l’anniversario della sua nascita. Previsti una conferenza, una proiezione cinematografica e una passeggiata cinematografica per le vie di Gorizia. L’evento si svolgerà in diverse location della città, tra cui il Palazzo del Cinema, Kinemax Gorizia, BorGO Cinema.

Il 10 aprile 2025 si terrà, sempre a Gorizia, la proiezione di film Nekoč v Posočju (C’era una volta a Valle dell’Isonzo), diretto da Ema Kugler: è la storia della tradizione popolare degli Staroverci, trasmessa dagli zii, uomini soli che non avevano diritto all’eredità e vivevano come servi ai margini della società. Da segnalare che quest’anno anche il Trieste Film Festival è rientrato nelle celebrazioni di GO! 2025, mentre in programma ci sono anche le giornate della Fice con Palazzo del Cinema, la produzione di otto cortometraggi con FVG Film Commission (realizzati ad hoc in occasione della Capitale Europea della Cultura e selezionati da una giuria di esperti presieduta dal regista Gabriele Salvatores), il docufilm sul filosofo Carlo Michaelstadter scritto e diretto dal regista e attore Massimiliano Finazzer Flory e il documentario di Anja Medved sui testimoni della Seconda Guerra Mondiale.

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Fonte: @Jernej Humar

Gli eventi di Nova Gorica per il 2025

Danza e teatro

Non solo cortei e artisti nel giorno dell’inaugurazione. Tra gli spettacoli teatrali già annunciati ci sono la performance Alla ricerca della lingua perduta (V iskanju izgubljenega jezika) il 20 febbraio a Nova Gorica e il Dodecalogo (la docu-fiction transgenerazionale del regista Tomi Janežič) che andrà avanti per tutto l’anno.

Da citare anche la masterclass a Gorizia per giovani danzatori con l’étoile Eleonora Abbagnato e i ballerini dell’Opera di Roma e la premiere de La Cripta dei Cappuccini, prima parte della trilogia teatrale Inabili alla Morte (Nezmožni umreti), prodotta da Mittelfest (il 16 settembre a Gorizia). Inseriamo in questa categoria – anche se è più trasversale – l’annuncio del Festival della Complessità con grandi protagonisti: tra gli altri Didier Eribon, Aleksandar Hemon, Miljenko Jergović, Slavoj Žižek.

Enogastronomia

Non possono mancare eventi enogastronomici. Tra quelli annunciati durante la conferenza di presentazione del programma di GO! 2025 e GO! 2025 & Friends segnaliamo l’edizione 2025 di Gusti di Frontiera, Gusti senza frontiere, dal 26 al 28 settembre a Gorizia, ma anche nel vicino versante sloveno. A giugno (14 e 15) spazio poi a Le Giornate delle Cantine Aperte a Brda. Il programma è in aggiornamento, quindi non resta che attendere ulteriori (e deliziose) iniziative.

Mostre, arte e convegni

Gli eventi espositivi si avvicenderanno, quindi avrete tutto il tempo di ammirarli. Tra questi, citiamo la mostra dedicata a Zoran Mušič e l’omaggio a Franco Basaglia con la circuitazione in sedi slovene del mitico Marco Cavallo, simbolo dell’abbattimento dei confini e pregiudizi sulla salute mentale. Non solo: si terrà nelle due città la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo e il focus sull’architetto Edvard Ravnikar che progettò la città di Nova Gorica. Tra le esposizioni già inaugurate, ricordiamo Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia – presso il Museo di Santa Chiara – visitabile fino al 4 maggio e Andy Warhol. Beyond Borders, un’esposizione aperta anch’essa fino alla stessa data presso Palazzo Attems Petzenstein.

Inoltre, a Villa Manin si aprirà nel corso dell’anno la mostra Borders from Turner to Monet to Hopper, a Gorizia la mostra dedicata ai tesori di Aquileia e la mostra Tre Sguardi con le fotografie di Steve McCurry, Alex Majoli e Meta Krese che raccontano il confine.

Aprirà poi il 7 febbraio a Villa Manin (Codroipo – UD) anche Scooter Italia 1945-1970, esposizione che racconta il settore degli scooter attraverso una selezione di 50 modelli provenienti da collezionisti privati.

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Fonte: @Ernad Ihtijarević

Il confine tra Italia e Slovenia a Nova Gorica/Gorizia

Musica

C’è l’imbarazzo della scelta, ma soprattutto il programma di GO! 2025 & Friends offre eventi imperdibili: i Thirty Seconds to Mars (3 luglio) e i Massive Attack (24 giugno) animeranno l’Arena di Casa Rossa a Gorizia. E poi Alanis Morissette (22 giugno 2025 a Villa Manin di Codroipo), Sting (9 luglio sempre a Villa Manin) e Robbie Williams (17 luglio 2025 allo stadio Nereo Rocco di Trieste).

Sostenibilità ed experience

Le proposte sulla sostenibilità non potevano mancare in un luogo che fa dell’Isonzo il proprio confine: avete l’imbarazzo della scelta, dal futuro del cibo (con laboratori e progetti artistici di Jurij Krpan), alla vetrina sulla Biblioteca dei semi della Biblioteca Bevk di Nova Gorica. Per vivere a pieno Nova Gorica-Gorizia, PromoTursimo FVG organizza inoltre per tutto l’anno due visite guidate per vivere ed esplorare il territorio in modo unico ed esclusivo.

La prima, Atmosfere goriziane- Tour classico – disponibile il sabato e la domenica alle ore 15:00 – permette di godere di Gorizia, del Collio, della zona del Brda, del fiume Isonzo simbolo della Prima Guerra Mondiale e dei tre rilievi su cui si sono svolte alcune delle battaglie più importanti della Grande Guerra in Italia: Calvario, Sabotino e San Michele. La seconda experience, Gorizia – Una storia di frontiera – disponibile il sabato e la domenica alle ore 10:30 – porta direttamente all’interno della travagliata storia della città nel Novecento.

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Dove andare a febbraio, le destinazioni più suggestive e convenienti

Febbraio è un mese interessante per viaggiare, con opzioni che spaziano dalle mete invernali per chi ama la neve, alle destinazioni più calde per chi vuole sfuggire al freddo. Inoltre molti voli, alloggi e anche alcune attrazioni turistiche offrono tariffe ridotte rispetto ai periodi di alta stagione, permettendo al turista di godere di una vacanza di qualità senza spendere troppo. Un periodo perfetto per una visita più tranquilla e rilassata, senza affollamento di turisti, con prezzi più bassi e una pace che rende ancora più piacevole la scoperta di ogni angolo.

Di seguito vi consigliamo alcune destinazioni, in Italia e all’estero, tra le più convenienti e suggestive per pianificare un viaggio piacevole in coppia, da soli o con tutta la famiglia.

Il Carnevale di Venezia: una festa senza tempo

Venezia è una città da visitare tutto l’anno per il suo patrimonio artistico, storico e culturale che non teme confronti. Tuttavia a febbraio c’è il famoso Carnevale che cattura l’attenzione, un evento maestoso che celebra una ricca tradizione culturale. Anche se le temperature possono essere abbastanza rigide, l’atmosfera festosa compensa con le sfilate di maschere elaborate e un’atmosfera misteriosa e intrigante.

Le maschere sono uno degli elementi distintivi del Carnevale di Venezia. Storicamente, l’uso delle maschere permetteva alla gente di nascondere la propria identità, rompendo le convenzioni sociali e offrendo una libertà temporanea dalle rigide classi sociali. Le maschere più tradizionali includono la “Bauta” che copre tutto il volto, con un ampio mantello, e la “Moretta“, una maschera di velluto nero che copre il viso delle donne.

Il Carnevale di Venezia è anche famoso per i suoi balli in maschera, i concerti, le parate, e le sfilate lungo le piazze della città. Un evento centrale è la Festa delle Marie, che celebra 12 giovani veneziane vestite in abiti eleganti, e il Volo dell’Angelo, una spettacolare esibizione in cui una persona, vestita come un angelo, si lancia dal campanile di Piazza San Marco. Tutta la città, con le sue stradine strette, i ponti e i canali, si trasforma in un palcoscenico vibrante e ricco di colori, mentre i turisti e i locali si immergono in un’atmosfera di festa senza tempo.

Carnevale Venezia

Fonte: iStock

Una maschera del Carnevale di Venezia

A Catania per la festa di Sant’Agata

A febbraio, il 5 del mese per la precisione, a Catania si celebra la festa di Sant’Agata, la patrona della città. Si tratta di una delle feste religiose locali più importanti, con processioni, eventi e celebrazioni che coinvolgono tutta la comunità. È un’esperienza affascinante, se interessa scoprire la cultura locale. La sfilata delle Candelore, per esempio, è un evento caratteristico che vede candelabri barocchi in legno portati dai fedeli nelle processione della Vara, il carro che porta il busto d’argento di Sant’Agata. Il clima mite aiuta a trascorrere qualche giorno tra il buon cibo e le meraviglie architettoniche della zona, oltre alla cornice suggestiva del mare e dell’Etna.

Cadice: il carnevale più famoso di Spagna

Il Carnevale di Cadice è uno dei più celebri in Spagna, caratterizzato da musica, danze e sfilate colorate. Le temperature a febbraio sono miti, rendendo l’esperienza ancora più piacevole. Il carnevale cadiceño è celebre per i suoi costumi colorati, le parate, le esibizioni di gruppi musicali chiamati “chirigotas” che cantano canzoni satiriche e umoristiche, ma ci sono anche  festose battaglie di coriandoli che animano le strade.

L’atmosfera è unica e piena di energia, perfetta per chi ama vivere una tradizione popolare autentica. Il clima è molto più mite rispetto ad altre parti dell’Europa, con temperature medie intorno ai 12-16°C. Sebbene non sia caldo come in estate, è comunque abbastanza piacevole per esplorare la città, passeggiare lungo la costa e godersi la bellezza del paesaggio. Nonostante febbraio non sia il mese più caldo per fare il bagno, le spiagge di Cadice, come la Playa de la Victoria, sono molto meno affollate rispetto all’estate. È il momento ideale per passeggiare lungo la costa, godere della brezza marina e ammirare il paesaggio senza la folla di turisti.

In Tunisia il fascino del deserto

Per un’esperienza nordafricana economica, la Tunisia offre spiagge mediterranee, siti archeologici e mercati vivaci. Destinazione ideale per chi cerca cultura e relax a prezzi contenuti. A febbraio gode di temperature piacevoli, con una media di 15-20°C lungo la costa. Non fa troppo caldo, rendendo ideale l’esplorazione dei siti storici e delle città, senza il caldo intenso dell’estate. Febbraio è considerata bassa stagione per il turismo in Tunisia, quindi si possono trovare ottimi prezzi per voli, alloggi e tour, rendendo la vacanza economica.

Si tengono eventi e festival tradizionali, come il Festival Internazionale del Sahara, che celebra la cultura berbera con musica, danze e corse di cammelli. Si possono visitare le oasi di Tozeur e Douz, con i loro palmeti e sorgenti naturali, esplorare il deserto con un tour in cammello o jeep, e ammirare i panorami mozzafiato delle dune. Le città come Tunisi, Sousse e Kairouan offrono mercati tradizionali, artigianato locale e una ricca cultura araba. Le antiche rovine dell’impero cartaginese sono assolutamente da non perdere, come il colosseo romano patrimonio UNESCO di El Djem, uno dei meglio conservati al mondo. Infine consigliata anche una visita a Dougga, un altro sito archeologico romano affascinante.

Praga: una favola d’inverno

Conosciuta come la “Città delle Cento Torri“, Praga è particolarmente affascinante in inverno, con le sue strade acciottolate e l’architettura gotica avvolte dalla neve. Le temperature medie a febbraio si aggirano intorno ai 5°C durante il giorno e 0°C di notte. La città offre numerosi caffè accoglienti e mercatini invernali. La capitale della Repubblica Ceca è una delle città più affascinanti d’Europa, e febbraio è un mese perfetto per scoprirne la magia. Con meno turisti e un’atmosfera invernale incantevole, Praga offre la possibilità di  passeggiare lungo il Ponte Carlo o nella Piazza della Città Vecchia, avvolti in un’atmosfera che ricorda una favola d’inverno.

Tappa fondamentale è una visita al castello di Praga, una imponente struttura che si erge sulla collina di Hradčany e offre una vista panoramica sulla città innevata. Al suo interno puoi visitare la Cattedrale di San Vito e passeggiare nei belvedere subendo il fascino della storia in ogni angolo. Non perdere il Carnevale di Praga, che si tiene in questo mese, caratterizzato da sfilate e festeggiamenti che ravvivano le strade della città. Inoltre, le temperature più fresche offrono l’occasione perfetta per gustare un tradizionale vin brulè in una delle tante caffetterie storiche.

Passeggiare lungo il Danubio innevato a Budapest

Famosa per le sue terme storiche, Budapest offre un’esperienza rilassante durante i freddi giorni invernali. A febbraio le temperature medie sono di circa 8°C durante il giorno e 0°C di notte. La città è nota anche per i suoi festival invernali e la vivace scena culturale. I ponti e gli edifici storici della città, a febbraio, spesso sono coperti da una leggera coltre di neve, creando uno scenario da cartolina. Passeggiare lungo il Danubio o attraversare il Ponte delle Catene è un’esperienza da provare.

Inoltre sono famose le terme, e non c’è momento migliore dell’inverno per immergersi in acque calde e rigeneranti. Tra le più celebri ci sono le Terme Széchenyi, con le loro piscine all’aperto circondate da vapori, e le Terme Gellért, note per la loro architettura Art Nouveau. Dopo una giornata di visite turistiche, un bagno termale è la scelta ideale per rilassarsi. Tra gli eventi interessanti di febbraio c’è il Festival del Cioccolato e del Vino, dove è possibile assaggiare specialità locali accompagnate dai migliori vini ungheresi. Inoltre sono previsti spettacoli di musica classica nei teatri storici della città, come l’Opera di Budapest. Il Parlamento Ungherese, il Bastione dei Pescatori e il Castello di Buda possono essere esplorati senza le lunghe code tipiche dell’alta stagione e questa calma permette di apprezzare ancora di più la bellezza e la storia della città.

Sharm el-Sheikh

Fonte: iStock

Fare immersioni a Sharm el-Sheikh

Esplorare il Mar Rosso a Sharm el-Sheikh

Per chi desidera temperature più calde, Sharm el-Sheikh offre spiagge sabbiose e acque cristalline ideali per lo snorkeling e le immersioni. A febbraio le temperature medie sono intorno ai 25°C durante il giorno e 15°C di notte e il periodo poco affollato rende i prezzi più accessibili. Sharm El Sheikh, situata sulla costa del Mar Rosso in Egitto, è da vivere ed esplorare. Località come Naama Bay e Shark’s Bay offrono il luogo ideale per rilassarsi, mentre Ras Mohammed e altre aree protette sono perfette per snorkeling e immersioni. A febbraio, la temperatura dell’acqua è di circa 22°C, rendendo il Mar Rosso invitante per nuotatori ed esploratori subacquei. Il Mar Rosso è uno dei migliori luoghi al mondo per le immersioni subacquee, grazie alla sua biodiversità e ai coloratissimi coralli.

I siti di immersione, come il relitto del Thistlegorm e il Blue Hole, attirano subacquei da tutto il mondo. Anche chi preferisce lo snorkeling può godersi incontri ravvicinati con pesci tropicali e tartarughe marine. Oltre alle attività marine, Sharm El Sheikh offre la possibilità di esplorare il deserto circostante con escursioni in jeep o a cavallo di un cammello per raggiungere luoghi unici come il Monte Sinai, dove secondo la tradizione Mosè ricevette i Dieci Comandamenti, e il Monastero di Santa Caterina, un sito storico e religioso affascinante. Queste esperienze arricchiscono il viaggio con un tocco di cultura e spiritualità.

Isole Canarie: una calda parentesi a buon prezzo

Febbraio è uno dei mesi più freddi in molte parti del mondo, ma non a Tenerife. Quest’isola delle Canarie, situata nell’Oceano Atlantico, offre una fuga perfetta per chi cerca un mix di sole, mare e avventura. Tenerife o Gran Canaria offrono temperature primaverili, spiagge e natura vulcanica, il tutto a prezzi contenuti. Tenerife è conosciuta come l’isola dell’eterna primavera grazie al suo clima mite durante tutto l’anno. A febbraio le temperature si aggirano intorno ai 20-25°C di giorno, con serate fresche ma piacevoli. Questo rende l’isola ideale per chi vuole sfuggire al freddo invernale senza affrontare un clima eccessivamente caldo.

Febbraio è un mese ideale per passeggiare lungo la costa, fare surf o semplicemente rilassarsi al sole. Inoltre è perfetto per esplorare i numerosi sentieri escursionistici dell’isola, come quelli nel Parco Nazionale del Teide. Il Teide, il vulcano più alto della Spagna e una delle attrazioni principali di Tenerife, è un must per chi visita l’isola. A febbraio il parco è particolarmente suggestivo: la cima del vulcano potrebbe essere innevata, creando un contrasto spettacolare con il cielo azzurro e i paesaggi vulcanici circostanti.

Puoi raggiungere la cima con una funivia o avventurarti in escursioni più impegnative. Uno degli eventi più attesi dell’anno è il Carnevale di Santa Cruz, considerato il secondo più grande e spettacolare al mondo dopo quello di Rio de Janeiro. Sfilate, costumi scintillanti, musica e balli trasformano le strade della città in una festa continua. Se visiti Tenerife a febbraio, non puoi perderti questo evento unico. Tenerife è una destinazione ideale a febbraio per chi desidera combinare relax, avventura e cultura.

Cracovia: il freddo accende la magia

A febbraio a Cracovia si registrano temperature medie che variano tra -3°C e 4°C, ma il freddo porta con sé un’atmosfera magica che trasforma la città in un paesaggio incantevole. La neve che si deposita sui tetti delle storiche abitazioni e nei parchi cittadini crea un panorama suggestivo, rendendo ogni angolo della città più affascinante. Durante questo periodo si può assistere anche a varie manifestazioni culturali, concerti e celebrazioni che mettono in risalto le tradizioni locali. Uno degli eventi principali è il Carnevale di Cracovia, una celebrazione vibrante che si svolge nei giorni precedenti il Mercoledì delle Ceneri. Le strade della città si animano con costumi colorati, musica e danze, creando un’atmosfera festosa che attira sia residenti che turisti.

Un altro evento significativo è il Festival Internazionale di Musica da Camera, che si tiene sempre a febbraio e presenta una selezione di artisti di talento provenienti da diverse parti del mondo. Questo festival offre non solo concerti dal vivo, ma anche workshop e conferenze che sono progettati per avvicinare il pubblico alla musica classica. Gli spettatori hanno l’opportunità di interagire con i musicisti e approfondire la loro conoscenza di questo genere artistico. Da visitare poi il castello di Wawel, il Mercato dei Tessuti e il Quartiere ebraico di Kazimierz.