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On the road in Alaska tra ghiacciai, alci e orsi

L’Alaska non è una meta per chi cerca resort a cinque stelle, animazione da villaggio o spiagge dorate. È invece il luogo ideale per chi sogna paesaggi grandiosi, una natura intatta e incontri ravvicinati con la fauna selvatica.

Un road trip in Alaska come quello che ti proponiamo richiede spirito d’adattamento, pianificazione e una buona dose di curiosità. Ma la ricompensa è immensa: 17 giorni tra montagne, fiordi, ghiacciai, alci, orche e orsi.

Giorno 1: Anchorage, il punto di partenza

Il viaggio comincia ad Anchorage, la città più popolosa dell’Alaska. Anche se non brilla per fascino architettonico, rappresenta un buon punto di partenza: puoi fare rifornimento di viveri, acquistare l’attrezzatura necessaria e magari cenare con un ottimo panino da Humpy’s, un pub locale autentico.

 

Se capiti in città nel fine settimana, fai un salto anche al Farmer Market per assaggiare specialità locali e vivere l’atmosfera cittadina. Anchorage è anche il posto giusto per fare shopping senza tasse e rifornirsi prima di raggiungere le zone più isolate, dove i prezzi sono ben più alti.

Anchorage

Fonte: iStock

Anchorage è un comodo punto di partenza per il tuo viaggio in Alaska

Giorni 2-4: Denali National Park & Preserve

Da Anchorage si parte verso nord per il Denali National Park, uno dei simboli dell’Alaska. Qui non si guida liberamente: dal 15° miglio in poi si accede solo con autobus ufficiali. Il consiglio è di prenotare per tempo il “Green Bus” fino all’Eilson Visitor Center (66 miglia).

Le otto ore di viaggio, tra andata e ritorno, ti porteranno nel cuore di paesaggi grandiosi e ti daranno ottime chance di avvistare orsi, caribù, alci e volpi, animali selvatici tipici del Nord America.

Durante le due giornate di escursioni si possono percorrere trail mozzafiato come l’Alpine Trail, breve ma con forte dislivello e vista sul monte Denali (se si è fortunati e non è coperto dalle nuvole), e il Savage Alpine Trail, più lungo e panoramico, con possibilità concreta di incontrare la fauna selvatica.

Alpine Trail – circa 3 km andata e ritorno. Dislivello 500 metri, si arriva a 1500 mt d’altezza

Si parte proprio alle spalle dell’Eilson Visitor Center. Il percorso è segnalato come difficile ma solo perché tutto in salita; è bello, panoramico e nelle giornate più limpide offre una vista splendida sul monte Denali.

Denali NP

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Il monte Denali è spesso coperto di nuvole ma quando il cielo si apre lo spettacolo è magnifico

Savage Alpine Trail – 6,4 km, dislivello 500 metri circa, impegnativo

Si parte all’altezza del campeggio Savage River, intorno al 12° miglio, e si arriva al 15° miglio. Potresti naturalmente farlo nell’altro verso ma la salita sarebbe molto molto più ripida. Lascia quindi la macchina nel parcheggio davanti al campeggio e per tornare indietro si sale su uno degli autobus gratuiti del parco.

Ne passano diversi ogni ora ma chiedi gli orari ai ranger per organizzare la tua escursione. Questo percorso è estremamente panoramico e potresti davvero incrociare un alce o un orso lungo il tracciato perciò fai sempre attenzione.

Dopo l’escursione, merita una visita anche lo Sled Dog Kennel, dove i ranger mostrano il loro lavoro con i cani da slitta, protagonisti delle spedizioni invernali.

Alloggio consigliato: Backwoods Lodge a Cantwell, a 25 miglia dal parco, dove ha soggiornato anche la troupe del film di Sean Penn del 2007 Into the Wild, candidato a due premi Oscar, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless.

L’autobus dove Chris visse i suoi ultimi giorni è stato per anni meta di pellegrinaggio e di incidenti a diversi escursionisti improvvisati. Per questo è stato rimosso dalle autorità dell’Alaska nel giugno del 2020.

Denali NP

Fonte: iStock

Le alci sono molto più grandi di quanto potresti immaginare!

Giorno 5: Fairbanks e le Chena Hot Springs

Da Denali si prosegue a nord fino a Fairbanks, cittadina vivace (per gli standar dell’Alaska, si intende) con un’importante università e prezzi più bassi del solito: anche qui infatti non ci sono tasse da calcolare in più sul costo dei prodotti acquistati ed è dunque un ottimo punto per fare rifornimento di viveri e non solo.

Il pregio migliore di Fairbanks è la sua posizione, visto che nelle vicinanze si trovano delle terme naturali in cui è davvero piacevole immergersi: le Chena Hot Springs, scoperte dai cercatori d’oro nel 1905.

Queste terme naturali si trovano a 60 miglia (circa 100 km) dal centro di Fairbanks, l’ingresso costa poche decine di dollari e dispongono di due vasche, una interna e una esterna. L’acqua della vasca esterna supera i 40° e ti metterà a dura prova.

D’inverno è un luogo meraviglioso da cui osservare l’aurora boreale ma anche d’estate meritano il viaggio. Sono un’oasi di relax che dopo due giorni di trekking ti regalerà un po’ di meritato relax.

fairbanks chena hot springs

Fonte: iStock

Rilassati nelle Chena Hot Springs di Fairbanks dopo intense giornate al Denali NP

Lungo la strada che collega Fairbanks alle terme, la Chena River Road, si possono incontrare diverse alci: ricorda di guidare con particolare attenzione perché, purtroppo, gli incidenti con questi animali sono molto frequenti in Alaska e davvero pericolosi per tutti.

Alloggio consigliato: A Suite Alaskan Inn, con cucina attrezzata, lavatrice e proprietari ospitali.

Giorni 6-8: Wrangell-St. Elias National Park & Preserve

Lasciata Fairbanks, si raggiunge Copper Center. Da qui parte un pulmino che conduce nel cuore del Wrangell-St. Elias, il parco più vasto degli Stati Uniti. Le cittadine di McCarthy e Kennicott, autentici villaggi western, offrono un tuffo nella storia della corsa al rame.

Molti edifici sono stati restaurati e raccontano la vita difficile ma coesa dei minatori e delle loro famiglie.

Imperdibile l’escursione guidata sul ghiacciaio con Kennicott Wilderness Guide: otto ore tra laghi glaciali blu intenso e sentieri sul ghiaccio scricchiolante. Un’esperienza fisica intensa e visivamente indimenticabile.

Alloggio consigliato: Kennicott River Lodge, con vista sul ghiacciaio.

Per muoversi tra McCarthy e Kennicott si utilizza un bus pubblico (5$ a tratta), mentre l’accesso al parco avviene tramite un ponte pedonale.

Wrangell-St. Elias NP

Fonte: iStock

Visita questo incredibile parco per fare un salto indietro nel tempo

Giorno 9: Valdez e la costa

Dopo il rientro a Copper Center, sempre tramite pulmino, riprenderai la tua auto per dirigerti verso Valdez. Il tragitto è panoramico, con ghiacciai e cascate lungo il cammino. A Valdez si possono osservare gli orsi neri, molto più piccoli e tranquilli dei grizzly e di quelli bruni, mentre pescano i salmoni nei pressi della CVEA Hydroelectric Facility.

Fai attenzione anche al cielo per non perdere la possibilità di avvistare le numerose aquile che sorvolano la zona. Questa esperienza è davvero una delle più ricercate in Alaska: potrai infatti vedere gli orsi a pochi metri di distanza mentre si cibano dei salmoni. Naturalmente, resta sempre a distanza di sicurezza e osservali senza disturbare.

Giorni 10-12: Seward e il Kenai Fjords National Park

Rientrati ad Anchorage, si imbocca la mitica Seward Highway verso sud. Considerata una delle strade più belle degli USA, attraversa fiordi, foreste e pascoli. Fermati al Moose Creek per osservare i salmoni risalire la corrente, magari con un’orsa e i suoi cuccioli nei paraggi.

A Seward ti aspettano due esperienze uniche: una crociera di alcune ore con uno dei tanti operatori della zona nel Kenai Fjords National Park, con la possibilità di avvistare orche, balene, lontre, leoni marini e i simpatici puffin, e un trekking impegnativo ma spettacolare sull’Harding Icefield.

Il panorama a perdita d’occhio sul ghiacciaio e la possibilità di incontrare altri orsi durante la salita, valgono tutta la fatica richiesta da questo percorso.

Alloggio consigliato: Murphy’s Alaska Inn.

Kenai Fjords NP

Fonte: iStock

Salpa in barca per osservare le orche da vicino

Giorni 13-16: Homer e il Bear Watching al Katmai National Park

Ultima tappa del tuo viaggio in Alaska è Homer, graziosa cittadina affacciata sulla baia di Kachemak. Da qui partono le escursioni più emozionanti del viaggio: quelle in idrovolante verso il Katmai National Park per osservare gli orsi bruni e i grizzly nel loro habitat.

Il volo, della durata di circa un’ora, regala vedute spettacolari su vulcani e ghiacciai prima di atterrare su una spiaggia remota.

Inizia così un trekking guidato alla scoperta di questi splendidi animali selvatici, liberi e indifferenti alla presenza – rispettosa e discreta – umana. Un’esperienza potente che ricorderai per sempre.

Segui sempre le indicazioni della tua guida per mantenerti al sicuro ed evitare spiacevoli incidenti, ricordando sempre che sei ospite in un territorio dove gli orsi sono i sovrani assoluti.

Alloggio consigliato: Laughing Moon Suites.

katmai np

Fonte: iStock

Un’escursione al Katmai NP sarà il tuo ricordo più intenso dell’Alaska

Giorno 17: ritorno a Anchorage

Dopo aver attraversato valli e boschi, tornerai ad Anchorage per l’ultima notte prima del volo di rientro. Lungo la strada puoi fermarti a Palmer, dove a fine estate si svolge la fiera agricola più importante dell’Alaska: un’autentica festa americana, con animali da fattoria, stand gastronomici e luna park.

Consigli pratici per un roadtrip in Alaska

  • Prenota con anticipo: per alloggi, escursioni e auto a noleggio. I posti sono limitati e l’offerta si esaurisce presto, soprattutto in estate.
  • Fai la spesa ad Anchorage e a Fairbanks: in città i prezzi sono più bassi e troverai maggiore scelta. Supermercato consigliato: Carrs.
  • Porta vestiti tecnici: il meteo cambia velocemente, anche in piena estate. Servono giacche impermeabili, pile e scarpe da trekking.
  • Prepara i pasti da solo: optare per appartamenti con cucina ti permette di risparmiare notevolmente.
  • Rispetta la natura: l’Alaska è selvaggia. Osserva gli animali da lontano, non lasciare rifiuti e segui sempre con attenzione le indicazioni dei ranger. Non improvvisare.
  • Sii prudente alla guida: alci e orsi attraversano spesso la strada, anche di notte. Lungo le principali strade noterai i cartelli che riportano il numero degli incidenti con gli animali selvatici: sono lì a ricordarti di fare sempre molta molta attenzione.

Un road trip in Alaska non è un semplice viaggio, ma un’immersione totale in una terra ancora dominata dalla natura. Ti sfiderà, ti sorprenderà, ti commuoverà.

Se ami il silenzio dei ghiacciai, il fascino dei grandi spazi e l’incontro ravvicinato con la fauna selvaggia, non c’è posto migliore. L’Alaska non si racconta: si vive. E ti resta dentro per sempre.

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“True Detective 4”, la “vera” Alaska dove hanno girato la serie Tv

La quarta stagione di “True Detective” creata, scritta e diretta da Issa López, vede nel cast per la prima volta protagonista sul piccolo schermo Jodie Foster, che è anche executive producer della serie. Insieme al premio Oscar, a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine, anche la pugile e attrice americana Kali Reis.

Con un mix di thriller, horror e soprannaturale, “True Detective: Night Country” racconta una storia ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska.

Quelle atmosfere cupe e misteriose, in un ambiente ostile e gelido non sono però davvero l’ultima frontiera dell’Alaska. La serie Tv HBO, trasmessa in Italia su Sky e in streaming su NOW, infatti, è stata girata altrove, in un luogo che molto assomiglia alla fredda e inospitale terra dei ghiacci: l’Islanda.

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Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis), le due detective che investigano nella quarta stagione di “True Detective”

La trama di “True Detective: Night Country”

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, in Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni.

Quando le due detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato.

L’Islanda come l’Alaska

In Alaska, la cittadina di Ennis non esiste. Si tratta di una località immaginaria al centro delle tragiche vicende intorno alle quali indagano le due detective. E la punta più estrema dell’Alaska, North Slope Borough, il punto più a Nord degli Stati Uniti d’America, quindi, con le sue distese ghiacciate, è stata ricreata in un Paese dove il ghiaccio d’inverno non manca di certo. L’Islanda, secondo la regista Issa López che ha visitato l’Alaska alla ricerca delle giuste ambientazioni, è sembrata la migliore location alternativa, dove trovare gli stessi ambienti, la stessa luce e la stessa atmosfera.

Ennis è una città mineraria a 150 miglia dal Circolo polare artico, dove per settimane intere non si vede sorgere il sole. Secondo l’Anchorage Daily News, sarebbe un mix di tre cittadine dell’Alaska: Kotzebue, Utqiagvik e Nome.

Sono tanti i paesaggi in Islanda che si prestano a essere associati allo Stato americano. Qui non mancano di certo i laghi ghiacciati. Il più famoso è Jökulsarlon, un lago glaciale che si incontra quando si percorre la famosa Ring Road, la strada ad anello più turistica d’Islanda. In questa laguna glaciale galleggiano pezzi di ghiaccio che vengono poi portati verso l’oceano. Le dimensioni degli iceberg sono variabili e provengono dal vicino e grande ghiacciaio Vatnajökull. Il lago apparve per la prima volta negli Anni ’30 e negli ultimi 40 anni la superficie è aumentata di oltre 10 chilometri quadrati a causa dello scioglimento dei ghiacci.

Ma c’è un altro lago glaciale a pochi chilometri da questo che è molto meno conosciuto e visitato dai turisti ed è il lago Fjallsarlon, anch’esso all’estremità meridionale del ghiacciaio Vatnajökull, solo che qui gli iceberg che fluttuano sono molti di più.

Devono essere stati luoghi ameni come questi ad aver ispirato la produzione della quarta stagione di “True Detective” convincendola che fosse questo il set più adatto.

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Fonte: IPA

Una scena di “True Detective: Night Country”
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A bordo di un treno per scoprire l’ultima frontiera

Se state programmando un viaggio al fresco, magari tra i ghiacciai luminosi e i paesaggi innevati dovreste valutare l’Alaska. I tour che attraverso il paese sono molto famosi, tra crociere e percorsi on the road, ci si può sbizzarrire. Un Paese ricco di riserve naturali, montagne, laghi e tanta natura da scoprire. Ma il modo più originale per scoprire le bellezze di questo Paese lontano è l’Alaska Railroad, un treno che attraversa la zona centro-meridionale.

Alla scoperta dell’Alaska in treno

L’Alaska centromeridionale è ricca di fitte foreste e stagni che brillano sotto la morsa del vento. Cime innevate riempiono l’orizzonte, gole scavate dai torrenti e corsi d’acqua freddissimi attraversano le pianure. I laghi paludosi incontrano prati verdi e dal finestrino di questo treno è possibile ammirare il Monte Denali altissimo ed imponente. Non è da tutti addentrarsi luoghi così estremi a livello ambientale, per questo attraversare l’Alaska in treno è una delle opzioni sempre più apprezzate.

Il comfort su un treno

L’Alaska Railroad è un treno che offre ogni servizio utile per godersi un viaggio alla scoperta di nuovi luoghi innevati. Il viaggio è completo di comodi sedili, grandi finestrini e vagoni a cupola così trasparenti che da perdersi nel cielo. Non manca nulla, anzi. Vi sembrerà di stare in un salotto.

Viaggiare su questo treno è accessibile. Ci biglietti di Adventure Class che offrono i comfort di base, oppure tariffe Gold Star. Queste ultime costano di più, ma offrono anche la cena e un drink nel vagone ristorante privato, e punti di osservazione all’aperto, oltre a delle guide turistiche a bordo pronte a rispondere a tutti i tipi di domande.

Ci sono due percorsi tra cui scegliere, entrambi con partenza ad Anchorage: la Coastal Classic e la Denali Star.

L'Alaska in treno

Fonte: iStock

Scoprire l’Alaska in treno

Il percorso Coastal Classic

Il Coastal Classic è lungo quasi 200 chilometri ed è stato costruito tra il 1903 e il 1910. La buona notizia è che questa è la scelta perfetta per chi ha a disposizione solo un giorno. Partendo presto e dirigendosi a sud attraverso la penisola di Kenai fino a Seward, a Resurrection Bay, alle 18:00 sarete di ritorno.

Un modo comodissimo e smart per ammirare paesaggi, lasciarsi rapire da scorsi a perdita d’occhi, senza scomodarsi o perdere intere giornate. Scegliendo questa opzione procederete lenti tra i ghiacciai Skookum e Spencer e la Chugach National Forest .

La rotta Denali Star

La rotta Denali Star copre quasi 600 chilometri andando dal Parco Nazionale di Denali fino a Fairbanks, la porta dell’Artico. Se siete alla ricerca di una vera avventura questo è il percorso da scegliere. Dura circa tre giorni ed è una vera bomba di emozioni.

Il treno, in questo caso, ferma a Wasilla e Talkeetna. Avrete l’occasione di visitare il National Park Visitor Center e incontrare gli orsi. L’ultima tappa della Denali Star è appunto, Fairbanks. La città è famosa per le sculture di ghiaccio e l’aurora boreale.

Una soluzione davvero unica per esplorare un paesaggio così meraviglioso e complesso. A bordo di un treno si è al sicuro, al caldo, niente fatica. Solo tanta bellezza da ammirare, foto da scattare e un tuffo al cuore ad ogni ghiacciaio all’orizzonte.