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Il borgo sul Lago di Como con pozze smeraldo (e altalena) e cascata rilassante

Tra i tanti bei borghi che s’affacciano sul Lago di Como, questo è, forse, tra i meno noti. Eppure, Domaso, con le sue case color pastello che si riflettono nelle acque trasparenti non è affatto da meno. Nell’alto Lario occidentale, questo piccolo Comune è formato da un borgo antico in riva al lago e da piccole due frazioni.

Di origine romana e attraversata dalla via Regina, l’antica strada che collegava Como alla Rezia (l’attuale Svizzera) passando per la Valchiavenna, si sviluppò come piccolo borgo di pescatori, con case dai colori vivaci addossate le une alle altre con archi e portici.

Domaso, il villaggio dei pescatori

Ancora oggi il paese è rimasto praticamente tale e quale, con ripidi vicoli acciottolati (detti “strecc”) che dai portici salgono a monte costeggiando case le cui facciate sono rimaste affrescate con gli stemmi di famiglia dell’epoca rinascimentale.

Meritano una visita la chiesa affrescata di San Bartolomeo, costruita nel XVI secolo, e il santuario della Madonna della Neve, eretto nel ‘600 per un voto dei capifamiglia durante la peste. Tra le belle ville che ci sono a Domaso da notare sono Villa Miani, eretta all’inizio dell’800 e appartenuta al generale Miani, conquistatore della Libia e Villa Camilla, costruita dai nobili di Calderara nel ‘600, che oggi è la sede del Municipio, con soffitti affrescati e un bellissimo giardino dove fioriscono diverse varietà di camelie, cedri e conifere.

Da antico villaggio di pescatori, Domaso è diventato, col tempo, il centro più ospitale dell’alto Lago, con tanti campeggi e accoglienza per i turisti, molti stranieri, che si concentrano soprattutto nella stagione estiva. Il lago offre sicuramente tante attività acquatiche, e c’è anche una bella spiaggia dove rilassarsi a prendere il sole.

Le cascate di Domaso e le pozze smeraldine

Ma tra i luoghi imperdibili che ci sono a Domaso, le pozze d’acqua color smeraldo (con tanto di altalena da cui lanciarsi) e le cascate che vi si gettano roboanti. Per raggiungere questo luogo idilliaco, basta seguire il corso del Torrente Livio che parte proprio dal paese e andare verso monte (si consiglia di indossare scarpe con gomma e che si possano bagnare perché in certi punti si cammina proprio dentro l’acqua).

Lungo il torrente, si incontrano diverse cascate artificiali, ai piedi delle quali si sono create delle bellissime pozze d’acqua fresca color smeraldo – grazie al greto di sassi chiari sul fondo – dove si può anche fare il bagno, temperatura esterna permettendo. Alcune pozze sono molto profonde e sono un invito per i più temerari che si possono tuffare dalle rocce. I più fifoni possono invece dondolarsi su un’altalena che è stata collocata proprio su una di queste pozze e lanciarsi da pochi centimetri d’altezza nell’acqua cristallina.

Chi lo desidera, può addentrarsi oltre per trovare una delle cascate più deliziose (e inaspettate) del Lago di Como. Per salire fino a questo punto dal paese bisogna, però, camminare all’incirca tre ore. Ne vale sicuramente la pena.

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Le cascate di Domaso
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Dieci perle sul Lago di Como per una gita fuori porta

Vengono da tutto il mondo per vedere il Lago di Como, i suoi borghi, le sue ville d’epoca, i suoi giardini e i suoi scorci panoramici unici al mondo. Ecco perché dovremmo essre i primi a viistare questo angolo di paradiso che il nostro Paese ci regala.

Sono tantissimi i luoghi che si possono visitare, a seconda dei propri interessi e del tempo che si ha a disposizione. Ne abbiamo selezioati dieci (ce ne sarebbero molti di più, però) che vi consigliamo assolutamente di non perdere.

1. Varenna, il borgo degli innamorati

Questo delizioso borgo nella provincia di Lecco un tempo era un villaggio di pescatori. Oggi il suo centro storico ha uno splendido patrimonio artistico. Il cuore pulsante del borgo è la sua piazza centrale, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Giorgio. L’edificio, risalente al XIII secolo, venne costruito sulle fondamenta di un antico tempio romano. Percorrendo le viuzze che si diramano dal centro storico di Varenna, arriviamo a ridosso del lago e rimaniamo affascinati da Villa Monastero (punto 10): suggestivo complesso architettonico del ‘500, un tempo fu convento di monache cistercensi. Ma il luogo più romantico di Varenna è senza dubbio la Passeggiata degli Innamorati: una breve passerella di metallo ad arco, ricoperta di piante rampicanti che, nei periodi caldi, si trasforma in un tripudio di colori e di profumi.

2. Villa del Balbianello

Si trova a Lenno, sulla sponda occidentale del lago, dove inizia la zona costiera denominata Costa della Tremezzina. Villa del Balbianello, che sembra uscita da un film di Hollywood, è un Bene del FAI ed è il più visitato d’Italia in quanto è una delle più spettacolari e scenografiche dimore sul Lago di Como. Decisamente il punto forte della villa è il suo enorme giardino. Le potature ardite, come quella a ombrello del grande leccio, sono un vero spettacolo. E poi la Loggia Durini, la monumentale struttura ad arco decorata da una rosa dei venti intarsiata e abbracciata da un Ficus Repens (dove è stata girata una celebre scena di “Star Wars“), e la Darsena, il porticciolo ricavato nelle rocce (chi ha la fortuna di giungere a Villa del Balbianello a bordo di un’imbarcazione potrà provare un’esperienza davvero esclusiva). All’interno della villa si trova Museo delle Spedizioni.

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Villa del Balbianello sul Lago di Como

3. Bellagio, il borgo tra i due rami del Lago di Como

Incantevole meta turistica e culturale, Bellagio è celebre per la sua posizione geografica davvero esclusiva: il borgo si trova sull’estremità settentrionale del Triangolo Lariano, proprio nel punto in cui si dipartono i due rami del Lago di Como. L’antico borgo, dove si susseguono suggestive abitazioni d’epoca, è percorso da vicoli e da caratteristiche scalinate acciottolate sulle quali si affacciano variopinti negozi di artigianato e tanti localini tipici. Sul lungolago si affacciano ristoranti e piccoli bar dove fermarsi nelle belle giornate ad ammirare il panorama a gustare le specialità locali. Una delle attività imperdibili a Bellagio è il giro in battello. Il tour del promontorio dura 20 minuti. Chi desidera. può raggiungere la sponda opposta nell’altrettanto delizioso borghetto di Varenna.

4. Villa Carlotta

Villa Carlotta, una delle più belle dimore storiche che si possono visitare in Italia, si trova a Tremezzo, in provincia di Como, e s’affaccia direttamente sul lago, con vista sul pittoresco borgo di Bellagio, da cui è raggiungibile in motonave. La vista dalla villa e dai giardini è meravigliosa e i colori della fioritura lasciano senza fiato. Non a caso, viene spesso scelta come location per matrimoni, anche per la terrazza panoramica che si affaccia sul lago. Villa Carlotta accoglie i visitatori con il suo magnifico parco botanico e le sue sale ricche di capolavori d’arte: è un luogo di rara bellezza, qui capolavori della natura e dell’ingegno umano convivono armoniosamente in 70.000 mq tra giardini e strutture museali. Il parco di Villa Carlotta (circa 8 ettari visitabili) è luogo di grande fascino, non solo per la posizione panoramica particolarmente felice, ma anche per l’armonica convivenza di stili, la ricchezza di essenze, le suggestioni letterarie che ne fanno una meta imperdibile per chi giunge sul Lago di Como. All’interno ci sono opere di Antonio Canova e dipinti di Hayez.

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Il parco di Villa Carlotta vista Lago di Como

5. Nesso, il borgo con la cascata

In questo borgo la natura è un tutt’uno con le abitazioni. Nesso è conosciuto per il suo celebre e incredibile orrido, una gola naturale e profonda scavata nella roccia che caratterizza l’intero territorio. Sorge esattamente sul punto di unione tra i due torrenti Tud e Nosé che, da questa fusione, creano l’omonima cascata che rende questo luogo unico. Questa spettacolare gola naturale, nata dalla profonda frattura nella roccia, esplode in una cascata con un salto di oltre 200 metri che divide il piccolo borgo in due parti, che Leonardo da Vinci, nel “Codice Atlantico”, descrisse come “incredibile”. Ma il borgo di Nesso, conserva tra le sue strade pittoresche, anche un incantevole patrimonio architettonico da scoprire. Da una lunga e ripida scalinata di pietra che costeggia le case colorate che caratterizzano il borgo di Nesso, si arriva all’antico Ponte della Civera, dal quale si può ammirare la cascata.

6. Villa Olmo

Meraviglioso esempio di stile neoclassico, è uno degli edifici più belli e affascinanti di Como. Ad arricchire il piacere della vista lo stupendo panorama che si apre sul Lago di Como. La villa prende il nome da un meraviglioso olmo centenario che svettava nel giardino, che purtroppo però oggi non esiste più. Negli anni ha ospitato numerosi eventi, tra cui l’Esposizione Internazionale per il centenario della morte di Alessandro Volta, numerosi congressi, spettacoli ed esposizioni artistiche. Oggi Villa Olmo è costituita da un corpo centrale – dove si possono visitare spesso esposizioni temporanee – l’ala laterale settentrionale, il casino meridionale e quello settentrionale, le serre, il complesso del Tennis, l’ostello internazionale e il Lido, nonché dal giardino.

7. Cadenabbia, una perla rara

Il nome di Cadenabbia pare derivi da “Ca’ dei Nauli” ovvero “Casa dei Barcaioli”. Anticamente, infatti, in questa località sorgeva una locanda dove erano soliti sostare i barcaioli (“nauli”) che, con i loro “comballi” (battelli mercantili a fondo piatto), trasportavano merci e derrate provenienti da Lecco e da Como ai paesi rivieraschi. Sta di fatto che, da quell’antica locanda, agli inizi del 1800, nacque il primo albergo per turisti, la Locanda Cadenabbia, oggi Grand Hotel Cadenabbia, ma divenuto allora Grand Hotel Bellevue, ospitando Imperatori, Re e Regine. Per lungo tempo Cadenabbia fu uno dei luoghi preferiti dagli inglesi che, qui, si stabilirono e che fondarono una comunità tanto importante da indurre a edificare una chiesa anglicana, la prima in Italia, consacrata nel 1891. Qui ha sede una delle dimore storiche più famose, Villa Carlotta (punto 4).

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Il borgo di Cadenabbia sul Lago di Como

8. Villa Melzi d’Eril

Si tratta di uno dei palazzi storci più belli del lago in uno dei borghi più affascinanti: Bellagio (punto 3). Situata sul litorale occidentale del Lago di Como, la villa è ancora abitata e, quindi, visitabile solo in alcune sue parti. Nei pressi di questo incantevole edificio è possibile visitare un piccolo museo che ospita numerosi reperti archeologici, dipinti e vasellami antichi. C’è comunque la possibilità di visitare l’incantevole giardino. L’immensa area verde di Villa Melzi ospita reperti di grande valore artistico e storico, tra cui statue egizie e urne di origine etrusca. Il giardino ospita persino una gondola veneziana, giunta qui a Bellagio per volontà di Napoleone. Tutto il parco è costellato di statue, busti e opere di epoche diverse, che si fondono con i giardini e le piante in un’atmosfera di puro incanto.

9. Corenno Plinio, il borgo medievale

Sono pochissimi gli abitanti di Corenno Plinio: giusto 16 persone, con un solo ristorante e pochissime attività. Sarà anche questa sensazione di abbandonarsi alla storia e al passato – oltre alla tranquillità e all’assoluta bellezza del posto – che affascina tanto i turisti stranieri che ogni settimana arrivano qui per godersi la vista del lago e perdersi tra le stradine del borgo. da un paio d’anni ai visitatori è chiesto di pagare un ticket d’ingresso. Costruito su un insediamento romano e a picco sul lago, la particolarità di questo paesino (che deve il nome al console romano Caio Plinio che a Como era nato e dove amava soggiornare) sono i gradini intagliati nella roccia, tant’è che oggi Corenno è anche soprannominato il Borgo dei mille gradini. Sarà proprio salendoli che respirerete la vera essenza di Corenno e, quando arriverete in cima al castello medievale, con la cinta e le due torri merlate, vi sembrerà di fare un tuffo nel passato. In questo incanto di borgo si trova anche il vecchio molo, in fondo alle scalinate. Qui sono ancora attraccate le barche dei pescatori, ma anche dei pochissimi abitanti.

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Corenno Plinio

10. Villa Monastero

A Varenna (punto 1) si trova uno degli esempi più interessanti di dimora in stile eclettico di fine Ottocento. Un tempo fu un convento di monache cistercensi. Si affaccia direttamente sul Lago di Como ed è circondata da un giardino botanico di grande impatto scenografico e valore simbolico. Si distingue, oltre che per la sua bellezza, per essere uno dei siti storico-paesaggistico-ambientali principali del territorio. Di proprietà della Provincia di Lecco, si estende lungo una stretta lingua di terra per circa due chilometri. Vi si possono ammirare numerose e rare specie arboree autoctone ed esotiche che oggi superano i 900 esemplari.

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La villa più bella del Lago di Como è pura magia

Il Lago di Como è puntellato di splendide ville lungo tutta la costa. Antiche dimore sorte nel corso dei secoli a testimonianza della ricchezza e dell’opulenza dei proprietari che le hanno volute.

Ma ce n’è una fra tutte che spicca per la sua magnificenza, per l’opulenza del suo parco e per la posizione unica a invidiabile che la rende la più bella villa del Lago di Como. Talmente unica da aver ispirato scrittori e registi che ne sono stati ispirati per creare capolavori.

Stiamo parlando della Villa del Balbianello, nel Comune di Lenno, sulla sponda occidentale del lago, dove inizia la zona costiera denominata Costa della Tremezzina. Con il suo splendido giardino e la vista mozzafiato che offre, Villa del Balbianello è una delle più spettacolari dimore del Lago di Como.

Come arrivare alla Villa del Balbianello a Lenno, sul Lago di Como

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Villa del Balbianellovista dal Lago di Como

È una villa costruita sulla punta della penisola di Lavedo, e proprio per questo è visibile da ogni punto del Lago di Como. È una delle più scenografiche dimore d’epoca che disegnano il profilo del Lario. Donata al FAI da Guido Monzino, suo ultimo proprietario, nel 1988, Villa del Balbianello fu voluta dal Cardinal Angelo Maria Durini alla fine del Settecento e fu costruita sul luogo dove un tempo si trovava un monastero francescano.

Luogo di poeti, scrittori e registi

Quando la villa passò in eredità dal Cardinal Durini al nipote Luigi Porro Lambertenghi questo invitò nientemeno che lo scrittore Silvio Pellico, l’autore di “Le mie prigioni”, come precettore dei suoi figli. Pellico era solito gustare il proprio sigaro sulle rive del lago ed è qui che s’intrattenne con il patriota Piero Maroncelli per parlare dell’Italia e della rivoluzione. Secondo alcuni, fu proprio in questi anni che i loro discorsi vennero intercettati dalla ronda austriaca che perlustrava le coste.

Successivamente, la Villa del Balbianello fu acquistata da Giuseppe Arconati Visconti, che ospitò nel proprio salotto personaggi come Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e persino Alessandro Manzoni.

In seguito, la proprietà venne abbandonata in stato di degrado a causa del declino della casata, finché l’ufficiale statunitense Butler Ames se ne innamorò, decise di acquistarla nel 1919 e la restaurò. Monzino, collezionista d’arte e appassionato viaggiatore (fu il primo italiano ad arrivare in cima all’Everest), acquistò la villa nel 1974, per farne custode dei ricordi delle sue imprese. Ricordi che ancora oggi riempiono le stanze: le mappe, i libri, gli strumenti di viaggio, i cimeli delle sue note alpinistiche sono racchiusi nel Museo delle Spedizioni.

Il contesto in cui si trova la villa ha fatto innamorare oltre ai letterati anche artisti e registi: nel giardino e nelle sale sono state girate scene di molti film, da “La Certosa di Parma” nel 1947 a “Jackpot” nel ’92 con Adriano Celentano a saghe famosissime, come quella di Star Wars con “Episodio II – L’attacco dei cloni” di George Lucas nel 2002 e quella di 007 con il film “Casino Royale” nel 2006.

Il Bene FAI più visitato d’Italia

Dal 1988 si prende cura della villa e dello splendido parco il Fondo Ambiente Italiano e lo fa in modo eccellente evidentemente, visto che è da anni ormai il Bene FAI più visitato d’Italia con circa 150mila turisti l’anno). E non soltanto dagli italiani, ma anche da turisti stranieri provenienti da tutta Europa, Stati Uniti e persino dall’India. Viene spesso richiesta come location per matrimoni: solo nel 2022 ne sono stati celebrati ben 200.

Quest’anno la stagione di apertura della villa è stata estesa; quindi, i visitatori saranno ancora più numerosi. Non soltanto, quindi, da aprile a ottobre, ma sarà visitabile a partire dall’11 marzo e per buona parte dell’inverno, consentendo così di destagionalizzare il turismo lungo tutto il Lago di Como e di godere del fascino del lago in ogni stagione. L’autunno, per esempio, è la più affascinante per le immagini, i panorami e i colori del lago.

Cosa vedere a Villa del Balbianello

Decisamente il punto forte della villa è il suo enorme giardino. Le potature ardite, come quella a ombrello del grande leccio, sono un vero spettacolo. E poi la Loggia Durini, la monumentale struttura ad arco decorata da una rosa dei venti intarsiata e abbracciata da un Ficus Repens (dove è stata girata la celebre scena del bacio in Star Wars tra Anakin Skywalker e la bellissima Padme), e la Darsena, il porticciolo ricavato nelle rocce (chi ha la fortuna di giungere a Villa del Balbianello a bordo di un’imbarcazione potrà provare un’esperienza davvero esclusiva).

All’interno della villa, oltre al Museo delle Spedizioni, ci sono anche numerose collezioni: oggetti d’arte primitiva, carte geografiche, stampe ottocentesche con vedute del Lario, tappeti e rari dipinti su vetro del XVIII secolo.

Info utili

La Villa del Balbianello è aperta tutti i giorni tranne lunedì e mercoledì (non festivi), dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso per visitare solo il parco alle 17 e ultima visita guidata agli interni della villa alle 16.30. A partire dal mese di novembre entrerà in vigore l’orario ridotto con apertura al pubblico dalle 10 alle 17. In questo periodo, l’ultimo ingresso al giardino sarà alle 16 mentre nella villa l’ultima visita guidata partirà alle 15.30.

A dicembre le aperture sono solo nei giorni 1, 2, 3, 5, 8, 9, 10, 12, 15,16,17, 19, 22, 23, 26, 29, 30, 31. A gennaio 2024 la villa sarà aperta solo i giorni 2, 5, 6 e 7. È sempre consigliata la prenotazione al massimo 24 ore prima. La visita del parco costa 12 euro (9 euro il biglietto ridotto), mentre con la visita guidata della villa che dura tre quarti d’ora costa 23 euro (15 euro il ridotto). Inoltre, il FAI organizza anche aperture speciali, come le Giornate di primavera, ed eventi durante tutto il corso dell’anno.

Villa del Balbianello

Fonte: Marianne Majerus Garden Images

Il parco della Villa del Balbianello
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Com’è trendy il Lago di Como con l’effetto Ferragnez

Si saluteranno con la mano da una sponda all’altra del lago i Clooney e i Ferragnez. Sì, perché il Lago di Como sta per aggiungere alla lista di star & vip che hanno acquistato casa anche Fedez e Chiara Ferragni che, secondo alcuni rumour, avrebbero scelto una storica villa sulla sponda orientale del lago, proprio difronte a Villa Oleandra di proprietà da anni di George, e di farne la loro casa delle vacanze.

Valore dell’immobile che si troverebbe tra i Comuni di Pognano Lario e Careno: 5 milioni di euro, a cui aggiungere eventuali personalizzazioni che la coppia vorrà affinché la casa, un edificio cubico bianco con tante finestre abbellite da persiane verdi, diventi universalmente riconoscibile come “Villa Ferragnez”.

La proprietà è già immensa: ben 900 metri quadrati distribuiti su due piani più uno interrato, con tanto di parco, piscina e spa privata.

La Ferragni e il Lago di Como

La nota influencer e il rapper sono già degli habitué del Lago di Como che amano frequentare in ogni stagione. godendoselo al massimo senza farsi mancare ogni tipo di lusso che questo luogo può regalare.

Chiama ama muoversi a bordo di yacht e trascorrere le belle giornate estive in barca, ama frequentare ristoranti gourmet, farsi coccolare nelle spa e il più delle volte fare tutto con amici e parenti senza badare a spese, e questo è il luogo ideale per soddisfare ogni suo desiderio.

Quando apre la stagione del Grand Hotel Tremezzo, “my favourite place”, commenta sempre Chiara nelle story, lo storico albergo degli inizi del Novecento, frequentato già allora dal bel mondo, da nobili, aristocratici e borghesi e simbolo della Belle époque, il preferito di Greta Garbo.

Quando viaggiano con tutta la banda al seguito – figli, tata, genitori, sorelle, amici – i Ferragnez preferiscono però affittare un’intera villa. Spesso scelgono Villa Sola Cabiati, una dimora di delizia del Settecento che fa sempre parte della proprietà del Tremezzo, un viaggio nella storia. Qui, la famiglia più seguita d’Italia – la Ferragni è l’influencer numero uno, con 28,4 milioni di follower su Instagram, e Fedez la segue a ruota – ama rilassarsi su divani di velluto circondati da pareti affrescate e soffitti decorati da opulenti stucchi, dormire in una delle sei splendide suite con arredi d’epoca e bagno privato, godersi il gigantesco parco e d’estate tuffarsi nella piscina privata della villa.

Altre volte, quando il gruppo è molto numeroso, scelgono un’altra villa altrettanto magnifica, Villa Bonomi, alle porte di Como, che ha ben undici suite su tre piani e una dependance. Anche qui c’è il parco vista lago e la piscina, lontana da occhi indiscreti.

Ma dopo un lungo peregrinare forse i Ferragnez hanno deciso che fosse giunto il momento di mettere piede definitivamente sul Lago di Como, a meno di un’ora da Milano dove vivono, location perfetta per trascorrere i weekend fuori porta con gli amici, dove portare Leo e Vitto per farli scorrazzare su e giù per la proprietà.

Ci resteranno male tutti quelli che facevano affari grazie ai frequenti soggiorni della famiglia Ferragni sul Lago di Como, ma sicuramente avranno modo di usufruire di tutti i servizi esclusivi e di prima classe che sono soliti fornire a personaggi del calibro di Clooney e di altre celebrity che frequentano regolarmente la zona.

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Moltrasio, il romantico borgo del lago

Tra parchi in fiore, verdi boschi, il fascino dell’arco alpino, l’aria “luminosa” e splendide ville, il Lago di Como offre panorami unici e graziosi borghi, uno più incantevole dell’altro.

Uno di questi è Moltrasio, una delle perle del Lario, dal clima mite e soleggiato e dagli idilliaci scorci lacustri, che si estende in undici frazioni dal lungolago fino alle pendici del Monte Bisbino, luogo ideale di villeggiatura all’insegna della bellezza e del relax.

Una storia millenaria

Le origini del borgo si perdono nella notte dei tempi: il ritrovamento di una tomba gallica e di un’ascia risalenti al 2000 a.C fanno comprendere come il territorio fosse abitato già in epoca remota.

Il primo documento che attesta la nascita del comune è datato, invece, 1058, durante il Medioevo quando Moltrasio conosce un notevole sviluppo e vede realizzati gli edifici più significativi che ancora oggi catturano lo sguardo.

Supera con slancio i periodi bui della peste e delle Guerre anche grazie alla pratica di attività non più svolte altrove come, ad esempio, la lavorazione della pietra estratta dalle cave di “Pietra Moltrasina” utilizzata dai Maestri Comacini per la costruzione di chiese, ville e i tipici “crotti“, gli ambienti dove veniva conservato il vino locale per mantenerlo frizzante e fresco.

Oggi è un romantico borgo che si specchia nel blu del lago, da scoprire e da vivere passo dopo passo con un’occhiata anche ai classici terrazzamenti con muretti a secco, eco del passato, riconvertiti in larga parte come orti e giardini privati.

Passeggiando a Moltrasio: i punti di interesse

Sono in primis le numerose chiese e le favolose ville a catturare l’attenzione tra le vie e le frazioni di Moltrasio.

Le chiese

Nella centrale frazione “Borgo”, ecco allora la Chiesa di San Martino, il cui interno è impreziosito da pregevoli affreschi e dipinti (i più antichi risalgono al XVII secolo), dalla magnifica pala cinquecentesca del pittore Alvise, dall’altare maggiore e dalla cappella laterale custode della reliquia della Sacra Spina.

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Fonte: iStock

Chiesa San Martino

Altrettanto meritevole è la Chiesa di Sant’Agata, nella frazione Vignola, risalente alla seconda metà del XI secolo, con bellissimi affreschi del Cinquecento: la si raggiunge percorrendo la Scala Santa, altro vanto di Moltrasio, ovvero la ripida scalinata in pietra che unisce Via Besana con Via Regina sul lago.

Nella frazione di Tosnacco si staglia la Chiesa Regina Pacis, costruita tra il 1945 e il 1946, sul cui piazzale è posto un crocifisso in bronzo fuso dallo scultore e pittore locale Franco Pizzotti; infine, degno di nota è l’Oratorio di San Rocco, restaurato in epoca barocca, con grazioso portale e interno a sola navata con abside poligonale.

Le ville

La villa più significativa del borgo è Villa Passalacqua, costruita a fine Settecento per volere della famiglia Odescalchi e acquistata, nel 1787, dal conte Giovanni Battista Lucini Passalacqua, il cui figlio Andrea ne affidò l’ampliamento all’architetto Felice Soave: sorge sulla sommità di un grande parco terrazzato donando una vista incredibile sull’azzurro del lago.
Ospitò, tra il 1829 e il 1833, il musicista Vincenzo Bellini che era solito soggiornare in paese e che proprio a Moltrasio compose “La sonnambula” e “La straniera”: per celebrare il legame con l’artista, nel viale lungolago gli è stato dedicato un monumento realizzato da Massimo Clerici.

Non sono da meno Villa Pizzo, contraddistinta da fontane e cascate, Villa Fontanella, che fu dimora di Gianni Versace, Villa Le Rose, nota per i favolosi giardini, e Villa Fasola, all’ingresso della frazione di Vergonzano.

Da vedere ancora

Camminando senza fretta tra le vie di Montralsio, si può compiere un salto nel passato: alla fine di via Besana, ad esempio, ecco uno dei principali lavatoi, realizzato all’inizio del XX secolo.

In Via al Noce, da notare invece una delle trenta fontanelle dell’acqua potabile sparse lungo il territorio, la cui prima costruzione risale alla fine del XIX secolo.

Infine, non perdete i punti panoramici mozzafiato sul lungolago e gli svariati itinerari che si snodano dal borgo e risalgono i monti di Bisbino, Lenno e Liscione, eden per gli appassionati di escursioni e trekking.

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La ciclabile a sbalzo sul lago di Como sarà la più panoramica d’Italia

Visto il grande successo della pista ciclopedonale sul lago di Garda, inaugurata qualche anno fa ma non ancora conclusa, su un altro lago sta per nascerne una ancora più bella e, soprattutto, più lunga.

La famosa Garda by Lake, infatti, al momento misura soltanto un paio di chilometri, ma è nelle intenzioni delle amministrazioni locali estendere il percorso attraversando tre regioni italiane: Lombardia, Veneto e Trentino, creando così un itinerario ad anello intorno al lago.

La ciclopedonale più panoramica d’Italia

In attesa che questa ciclabile sia pronta, ce ne sarà un’altra super panoramica sul lago di Como. È proprio di questi giorni la notizia che sarà realizzata una pista ciclopedonale a sbalzo nel tratto lariano del lago che collegherà – inizialmente – i Comuni di Pradello e di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco.

Saranno circa 25 chilometri di tratto da percorrere a piedi o in bicicletta letteralmente sull’acqua. La nuova pista sarà costruita a ridosso della strada già esistente e all’esterno delle gallerie, completamente a sbalzo sulle acque del lago, lontana quindi dal rumore e dal traffico.

Non si ancora molto della realizzazione che dovrebbe partire a inizio 2023 per essere pronta nei mesi successivi (sarebbe bello entro la prossima estate). Se avete seguito la costruzione della ciclabile del Garda, sapete che per realizzarla è stata ingaggiata una squadra di ingegneri acrobati, proprio per agganciare la pista alla montagna e lavorare praticamente appesi a funi d’acciaio.

Molto probabilmente, vista l’ubicazione di questa nuova pista, sarà necessario replicare le acrobazie sul lago per cui gli “umarell” (definizione milanese dei vecchietti che guardano i cantieri) andaranno matti.

La ciclabile del lago di Como è destinata ad avere grande successo anche perché, oltre ad attraversare luoghi bellissimi, regalerà una vista impagabile sulla sponda comasca e sui suoi splendidi borghi.

L’itinerario

Partendo da Pradello, la ciclopedonale attraverserà i borghi di Bellano, Varenna e Mandello al Lario, giusto per citare i più famosi.

Pedalando (o camminando) si potranno ammirare alcuni dei borghi più pittoreschi del lago di Como, primo fra tutti Bellagio, ma anche Menaggio, Sant’Abbondio e molti altri, come le tante ville d’epoca che si possono scorgere solo dall’acqua, luoghi carichi di storia, di leggende e di bellezze.

Non solo sarà fatta con una struttura super leggera che si integrerà benissimo con il paesaggio del lago, ma sarà anche un modo sicuro per i ciclisti che attualmente rischiano la vita per percorrere i tratti stradali lungo il lago dove sfrecciano anche auto e camion.

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Il giardino sul Lago di Como che è una magia

In una piccola insenatura sulla sponda occidentale del Lago di Como, ai piedi di un enorme sperone roccioso detto “Sasso di Musso”, si cela un piccolo angolo di paradiso che pochi conoscono.

Il meraviglioso Giardino del Merlo

È il Giardino del Merlo e si trova nel Comune di Musso. Sulle ripide rocce sottostanti la chiesa del paese dedicata a Sant’Eufemia e ai piedi di un castello, oggi in rovina, un nobile di nome Giuseppe Manzi, ispirandosi ai giardini della riviera ligure, che spesso le rive del Lago di Como un po’ ricordano, ricavò, tra il 1858 e il 1883, questo sorprendente giardino.

Sviluppato su un terreno scosceso, tra lago e montagna, e sfruttando la conformazione del terreno, con un versante esposto a Sud e uno a Nord, Manzi creò un luogo visionario, dove dominano i contrasti, dalla natura lussureggiante e mediterranea alle varietà tipiche dell’ambiente alpino.

Passaggi segreti e giochi d’acqua

Ricco di piante esotiche (se ne contano all’incirca 120 specie) ma non solo, è un insieme di ponticelli aerei e di passerelle, di arditi passaggi segreti, di grotte, gallerie, cascatelle e giochi d’acqua. Nel XIX secolo questo originalissimo e divertentissimo giardino costituì un forte richiamo per i turisti italiani e soprattutto stranieri.

Un parco divertimenti naturale

Poi non se ne sentì più parlare, forse lasciato anche un po’ andare. Fatto sta che ora il Giardino del Merlo è stato riscoperto ed è una vera chicca da visitare, una vero e proprio parco dei divertimenti naturale. Anche in famiglia. Tanto più che è gratuito. Inoltre, la sua posizione lo rende anche uno dei punti panoramici sul Lago di Como più unici che ci siano.

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La Chiesa di Sant’Eufemia sotto la quale si trova il Giardino del Merlo

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In Italia esiste un borgo attraversato da un fiume di latte che appare e scompare

Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno ha incanto il mondo intero e non solo per la minuziosa descrizione che appartiene ai versi di Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, ma anche per la magia che sprigiona questo specchio d’acqua nostrano da qualsiasi prospettiva lo si guardi.

Ed è proprio nel Lago di Como che, un piccolo fiume, si tuffa come fanno tanti altri. Eppure questo corso d’acqua porta con sé una serie di misteriose leggende e di suggestioni dovute sia alle sue origini che al suo particolare colore che ricorda proprio il bianco del latte.

Il suo nome è Fiumelatte, il corso d’acqua più breve d’Italia che attraversa e taglia in due l’omonimo borgo situato in provincia di Lecco, già annoverato tra i paesi d’Italia con i nomi più bizzarri. Un piccolo gioiello nascosto, alla stregua di un tesoro prezioso, nel comune di Varenna tutto da scoprire.

Vista sul borgo di Fiumelatte, Varenna

Vista sul borgo di Fiumelatte, Varenna

Fiumelatte, il piccolo borgo di Lecco

Il suo nome è Fiumelatte ed è un piccolissimo borgo bagnato dall’omonimo fiume dal quale prende il nome. Passeggiare tra questo micro agglomerato di case, un tempo abitazioni di pescatori oggi diventate per lo più dimore di turisti e villeggianti, è una vera e propria esperienza surreale.

Questa frazione di Varenna, che si specchia delle limpide acque del lago di Como, si aggrappa ai piedi del monte Fopp ed è conosciuta soprattutto per il fiume che lo attraversa tagliandolo letteralmente in due.

Ed è proprio qui, da quel ponticello che si affaccia proprio su quell’acqua rigorosa e bianca, che comincia la magia, quella conservata tra le leggende e i misteri del fiume bianco come il latte.

Fiumelatte, Varenna

Fiumelatte, Varenna

Il fiume dal colore del latte e le sue leggende

Incastrato tra le vecchie abitazioni che formano il piccolo borgo, si trova quello che l’amministrazione locale ha definito il fiume più breve d’Italia, come recita anche il cartello situato sul ponte che lo attraversa e che funziona da belvedere.

Sul fatto che sia il più breve d’Italia, in molti hanno dei dubbi, ma che il suo corso sia decisamente fugace lo confermano i suoi soli 250 metri di sviluppo. Fiumelatte, che prende il suo nome proprio dalla caratteristica colorazione che assume l’acqua, nasce da una grotta situata sulla cima del paese e nascosta dalla fitta vegetazione e si tuffa, come d’incanto, nello splendido Lago di Como.

Ma non è solo la brevità del suo corso a renderlo particolarmente interessante, e neanche quel colore biancastro dato dalla schiuma dell’acqua in superficie, ma il fatto che questo fiume compare e scompare più volte durante l’anno.

Fiumelatte, infatti, inizia a scorrere con l’arrivo della primavera, e più precisamente il 25 marzo, per poi smettere di farlo il 7 ottobre. Il motivo? Ancora non è stato svelato così come nonostante le numerose spedizioni negli anni, nessuno sia riuscito a individuare la sorgente e quindi a spiegare il fenomeno intermittenza. L’ipotesi più accreditata è che il fiume provenga da una sorgente carsica naturale del Moncodeno, ma di fatto nessuno lo ha mai confermato.

Così ecco che con gli anni nuove storie e fantasiose leggende hanno provato a spiegare tutto il fascino e la suggestione che per natura appartengono a questo corso d’acqua. Nel paese si narra che un tempo qui viveva una fanciulla molto bella che aveva tre pretendenti, se uno di loro fosse riuscito a svelargli la sorgente di Fiumelatte sarebbe diventato suo marito.

I tre giovani innamorati, quindi, decisero di avventurarsi nella grotta del fiume per scoprire le sue origini e in quella rimasero per settimane. Una volta tornati, con un aspetto invecchiato e trasandato, cominciarono a raccontare quel che avevano visto nell’antro.

Uno disse di aver conosciuto una sirena, di aver visto un luogo che sembrava un paradiso, ma che d’improvviso si trasformò in un antro senza via d’uscita. Il secondo ammise di essersi ritrovato in un luogo luminoso e scintillante popolato da bellissime donne, ma anche quello di trasformò in un cunicolo abitato da spaventose creature notturne. Del terzo pretendente, invece, si dice che egli fu così sconvolto da ciò che vide che una volta tornato nel villaggio non volle mai più parlare della grotta.

La grotta di Fiumelatte

La grotta di Fiumelatte