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Riapre il bellissimo Giardino dell’Iris di Firenze

Lo spettacolo più bello della primavera? La rinascita della natura, con i suoi splendidi colori e i profumi inebrianti: non c’è niente di meglio che godersi una giornata all’aria aperta ammirando un’incantevole fioritura. E a Firenze si può vivere l’esperienza perfetta, grazie alla riapertura del Giardino dell’Iris. Il parco, che ospita migliaia di esemplari da cui prende il nome, torna ad accogliere i visitatori per un mese di tour gratuiti. Ecco che cosa sappiamo.

Firenze, riapre il Giardino dell’Iris

La data tanto attesa si sta rapidamente avvicinando: giovedì 25 aprile 2024 il Giardino dell’Iris di Firenze tornerà a riaprire i battenti per la stagione primaverile. È un appuntamento molto sentito tra i fiorentini (e non solo), che ogni anno attira migliaia di visitatori alla ricerca di bellissime fioriture e di una giornata da trascorrere nella natura. Il parco rimarrà accessibile gratuitamente al pubblico fino a lunedì 20 maggio 2024, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 10:00 alle ore 18:00 – l’ultimo ingresso è previsto per le ore 17:30.

Il Giardino dell’Iris ospiterà, come già accaduto nelle stagioni precedenti, un evento molto interessante: si tratta del workshop di disegno e acquerello botanico organizzato dalla Società Italiana dell’Iris, che ha in gestione il parco. Gli incontri si terranno dal 24 al 28 aprile 2024 e saranno tenuti dall’artista botanica Maria Rita Stirpe, proprio quando gli iris ricominceranno a fiorire in mezzo al verde. Sarà un’ottima occasione per imparare i segreti dell’acquerello e delle magnifiche sfumature di colore dei fiori, ma anche per apprendere curiosità botaniche e fare una visita guidata all’interno del Giardino.

Lo splendido Giardino dell’Iris di Firenze

Il Giardino dell’Iris è una delle bellezze di Firenze: si trova sotto Piazzale Michelangelo, considerato tra i luoghi più noti della città per via della splendida visuale di cui godono i suoi visitatori. Dal parco stesso, d’altra parte, si può ammirare un panorama mozzafiato sul capoluogo toscano. Ampio ben due ettari e mezzo, è facilmente accessibile attraverso una lunga serie di vialetti, selciati e scalinate: ha così origine un percorso molto suggestivo, che attraversa l’intero giardino alla scoperta delle oltre 1.500 varietà di iris che vi crescono.

L’iris è il fiore simbolo di Firenze, impresso anche nello stemma della città. In natura se ne conoscono solamente varietà viola e bianche, e fu proprio quest’ultimo ad essere preso come ispirazione per rappresentare il capoluogo toscano. Il suo colore venne ribaltato, dando vita ad uno stemma con un iris rosso su sfondo bianco: nella speranza di riuscire a ricreare questa sfumatura quasi impossibile, ogni anno il giardino ospita una competizione internazionale che ha come obiettivo la presentazione di nuove varietà di iris.

Incroci e combinazioni di floricoltura hanno già consentito la nascita di esemplari dai colori meravigliosi, i quali sono tutti esposti all’interno del parco. Molti di essi sono stati premiati, ma nessuno ha mai ottenuto un iris scarlatto come quello dello stemma fiorentino. Resta comunque uno spettacolo affascinante, quello che il giardino offre ai suoi visitatori: in primavera si risveglia con la sua fioritura dalle infinite sfumature meravigliose che incantano i più curiosi. È un’esperienza assolutamente da vivere, almeno una volta nella vita.

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Dove trovare i campi di tulipani più belli d’Italia

È una fioritura bellissima quella dei tulipani, un trionfo di colori e profumi che rallegra la primavera e adorna aiuole e giardini. Per ammirarli al meglio della loro fioritura, non c’è niente di meglio che godersi l’opportunità offerta dai parchi italiani Tulipark, nel periodo che va, all’incirca, da metà marzo alla fine di aprile: si tratta del più grande festival di tulipani in Italia, accompagnato da svariate attrazioni e spettacoli di intrattenimento.

Qui i visitatori possono apprezzare le distese di fioriture di oltre un milione di tulipani con più di 75 varietà, scattare magnifiche fotografie e raccogliere gli esemplari che più gradiscono per comporre deliziosi bouquet personalizzati.

Il Tulipark di Bologna

Iniziamo il viaggio alla scoperta dei campi di tulipani più affascinanti d’Italia (non è necessario andare fino in Olanda per lasciarsi incantare da questo fiore unico) con il Tulipark di Bologna, in Via dell’Arcoveggio 58/60, un parco in stile olandese che vanta la fioritura di circa 500mila bulbi dalle molteplici sfumature che lo fanno assomigliare a un dipinto.

Un percorso guidato e illustrato accompagnerà alla scoperta della storia, dei segreti e delle curiosità del tulipano, e non mancheranno l’occasione di comporre un bouquet con le varietà preferite, un mega mulino a vento, golose specialità dello street food olandese, il klompen gigante (la curiosa scarpa olandese) dove poter entrare per scattare foto memorabili, e la mucca frisona.

La stagione, quest’anno, ha inizio il 25 marzo e termina il 19 aprile e il parco è aperto (anche in caso di pioggia) tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00.

Biglietto di ingresso 8 euro a persona (senza tulipani), bambini sotto il metro gratis.

Il Tulipark di Roma

A quattro chilometri dal Colosseo, in Via dei Gordiani 73 accanto a Villa De Sanctis, torna per il 2024 il Tulipark della Capitale che, per la VI edizione, ha in programma di aprire i battenti il 23 marzo e rimanere visitabile fino alla metà di aprile (la data esatta è da confermare in base alle fioriture).

All’ingresso del parco, una guida accoglie e orienta i visitatori, dopodiché basta munirsi di secchiello, scegliere i tulipani che più catturano lo sguardo, sfilarli con delicatezza dal terreno e portali all’apposito gazebo dove verranno incartati.

Anche presso il parco di Roma (aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 pure in caso di pioggia) sarà presente lo street food olandese e incanteranno il mulino a vento, la gigantesca scarpa olandese klompen e la mucca frisona.

Il Tulipark di Spoleto

Il primo giardino u-pick in stile olandese dell’Umbria, dove apprezzare lo spettacolo di migliaia di tulipani fioriti a perdita d’occhio, è nato a Spoleto nel 2022, e precisamente a Baiano di Spoleto in Via Lenin 39 (a circa 7 chilometri dal centro).

Anche in questo caso, siamo di fronte a un’occasione straordinaria per fare la conoscenza con i profumati e coloratissimi fiori primaverili, passeggiare tra le aiuole, scattare foto al maxi mulino a vento e al klompen gigante, e comporre il proprio bouquet che verrà incartato dagli addetti.

Il parco è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 anche in caso di pioggia.

Il Tulipark di Bari

Infine, la magia dei tulipani si regala a Bari dove è iniziato il conto alla rovescia per la visita al Tulipark con oltre 120mila bulbi.

Ancora riservata (ma manca davvero poco) la data di apertura per il parco novità del 2024!

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Il parco tulipani più bello del mondo ha una nuova specie floreale: è dedicata a Re Carlo III

Immaginiamo una distesa di fiori multicolori, che segnano la rinascita della primavera e regalano agli occhi un’esplosione di bellezza. Le fioriture sono sempre un ottimo spunto di viaggio, soprattutto se si ama vedere come la natura sia in grado di regalarci spettacoli sempre nuovi. E se a questi si aggiunge anche la mano sapiente dell’uomo, allora è inutile dire che la magia è servita.

E quest’anno ancora più speciale, infatti se si visita il parco di tulipani più bello del mondo si potrà ammirare una nuova specie, dedicata a Re Carlo III. Per farlo bisogna raggiungere Keukenhof, il suggestivo parco floreale che si trova vicino ad Amsterdam in Olanda che riaprirà i battenti dal 21 marzo al 12 maggio. Ma non solo, perché questi specialissimi bulbi sono stati spediti anche in Gran Bretagna dove saranno visibili in tre location diverse.

I tulipani dedicati a Re Carlo III

È in arrivo una fioritura davvero speciale, perché dedicata a Re Carlo III: nello specifico è stata piantata lo scorso autunno e a breve questa speciale tipologia di tulipani potrà essere ammirata in tutta la sua bellezza. Lo racconta una nota in cui viene ricostruita la genesi del fiore e viene spiegato dove lo si potrà guardare prestissimo.

A piantare i bulbi sono stati Joanna Roper, ambasciatrice britannica nei Paesi Bassi, la direttrice del Keukenhof Sandra Bechtholt e il giardiniere Patrick van Dijk. E il risultato sarà visibile questa primavera non solo nel parco olandese. Infatti: “I suoi fiori potranno essere visti anche in Gran Bretagna – si legge -. Attraverso l’ambasciata olandese a Londra, gli speciali bulbi di tulipano sono stati spediti nell’Herfordshire. Qui i bulbi di Re Carlo III sono stati piantati nel giardino di Longmeadow, nei giardini di Monty Don e nel BBC Gardener’s World”.

L’ambasciatrice ha così commentato: “I tulipani sono forse il simbolo più famoso dei Paesi Bassi e dare a questo tulipano il nome di Sua Maestà il Re Carlo III è un modo meraviglioso per sottolineare gli stretti legami tra il Regno Unito e i Paesi Bassi. Non vedo l’ora di vedere questo tulipano in fiore, sia nel mio giardino che nel famoso Keukenhof”.

Va anche sottolineato che non si tratta della prima volta che ciò succede: basti pensare che nel 1952 era accaduto anche con un’altra tipologia dedicata alla Regina Elisabetta II. Il tulipano dedicato al Re arriverà sul mercato tra le metà del 2027 e il 2028, ma intanto sarà possibile ammirarlo prestissimo.

Dove ammirare i tulipani del Re

La data da segnare in agenda è quella del 21 marzo quando la mostra dei fiori del parco Keukenhof aprirà i battenti al pubblico e resterà tale per quasi otto settimane, durante le quali ci si potrà lasciare avvolgere dalla magia dei colori e della natura. Milioni di tulipani, narcisi, ma non solo, saranno pronti ad accogliere i quasi 1,4 milioni di visitatori attesi da tutto il mondo. Va anche ricordato che il 2024 per il parco è un anno speciale, perché si celebrano anche i 75 anni di apertura al pubblico.

Questo luogo è raggiungibile facilmente da Amsterdam, per cui è perfetto come tappa di un viaggio in Olanda. Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 19,30, dista circa 40 chilometri dalla capitale dei Paesi Bassi ed è un’esplosione di bellezza e la rappresentazione visiva del fascino della natura.

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Tra fiori e fate: l’ultimo eden terrestre è una valle incantata

Nel cuore della nostra amata Terra, si celano tesori che rapiscono l’anima e catturano lo sguardo con la loro bellezza mozzafiato. Sono i regali preziosi di Madre Natura, che con maestria ha plasmato paesaggi da sogno, dove la potenza delle montagne si mescola con la delicatezza dei fiori e il fragore delle cascate. In questi luoghi incantati, la realtà si confonde con l’immaginazione, trasportandoci in un universo di meraviglie senza tempo.

Oggi ti condurremo in un luogo incantato che brilla con la forza di mille stelle. Immerso tra le vette imponenti dell’Himalaya, c’è un giardino segreto, un luogo di rara bellezza che sembra uscito direttamente dalla mente di un artista: è la Valle di Yumthang, situata nella splendida regione di Uttarakhand, in India.

Conosciuta anche come la “Valle dei Fiori“, questo santuario di tranquillità raffigura perfettamente l’essenza della bellezza selvaggia e incontaminata. Qui, le sorgenti termali si intrecciano tra prati rigogliosi mentre i fiumi serpeggiano dolcemente attraverso le valli, donando vita ad ogni angolo di questo paradiso terrestre.

La Valle dei Fiori: una sinfonia di colori nel cuore dell’India

Valle dei fiori

Fonte: iStock

Valle dei fiori, Uttarakhand, India

Nel cuore dell’India, spicca come una gemma preziosa il Parco Nazionale della Valle dei Fiori, affascinante per la sua straordinaria bellezza naturale e la ricchezza della biodiversità. Questo santuario naturale gode di fama mondiale grazie ai suoi prati adornati da fiori alpini endemici, che fungono da habitat per una vasta gamma di creature rare e in via di estinzione, tra cui l’orso nero asiatico, il leopardo delle nevi, l’orso bruno e la pecora blu.

Il paesaggio idilliaco si fonde armoniosamente con l’imponente maestosità del Parco Nazionale di Nanda Devi, dando vita a un contrasto perfettamente bilanciato. Queste due meraviglie naturali formano un’area di transizione senza eguali tra le imponenti catene montuose dello Zanskar e del Grande Himalaya, luogo che da più di un secolo è oggetto di ammirazione da parte di alpinisti e botanici, celebrato anche nella mitologia induista da tempi immemorabili.

Secondo i racconti popolari, pare che questa regione sia abitata da dolci fate, creature magiche che danzano tra i fiori alpini, proteggendo gelosamente il loro regno incantato. Ma non solo creature leggendarie, anche gli esseri umani hanno trovato ispirazione in questa terra sacra. Intellettuali, artisti e mistici si sono avventurati in questa valle incantata, attratti dalla sua atmosfera e dalla sua energia. Tra di loro, il mistico indiano Swami Vivekananda e persino il celebre cantante Bob Dylan hanno trovato rifugio tra questi prati in fiore.

Trekking nell’Himalaya indiano alla scoperta della Valle dei Fiori

Non c’è da meravigliarsi che l’Unesco abbia insignito la Valle dei Fiori del prestigioso status di Patrimonio dell’Umanità, accanto al più famoso Parco Nazionale del Nanda Devi, sottolineando l’inestimabile valore di questo autentico eden terrestre.

Tuttavia, il suo fascino artistico, pur essendo delicato e senza tempo, nasconde un’anima selvaggia e remota che richiede rispetto e una preparazione adeguata. Il trekking, infatti, è limitato ai mesi compresi tra giugno e ottobre, quando le condizioni climatiche consentono un’esplorazione più sicura. La cautela è d’obbligo, considerando la natura remota e talvolta impervia del territorio, che può presentare sfide e pericoli anche per i trekker più esperti.

Ma per coloro che hanno il coraggio di affrontare gli ostacoli e abbracciare l’ignoto, la ricompensa è indubbiamente indimenticabile, un’esperienza destinata a rimanere incisa nell’anima per sempre. Il suggerimento è quello di trovare una guida esperta e informarsi accuratamente per entrare in un mondo che sembra uscito da una fiaba, pronto a regalare emozioni uniche e straordinarie.

Valle dei fiori

Fonte: iStock

Valle dei fiori, Uttarakhand, India
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Le vere location dove è stata ambientata la serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

La serie Tv Amazon Prime “Ascolta i fiori dimenticati” (titolo originale “The Lost Flowers of Alice Hart”), tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice australiana Holly Ringland e che vede protagonista Sigourney Weaver, è stato ambientato in luoghi straordinari dell’Australia tanto che, appena uscita, pare che Google abbia ricevuto un boom incredibile di ricerche riguardanti un luogo che nella realtà neppure esiste.

La giovane co-protagonista della serie, Alice Heart, nipote di June (Sigourney), intrepretata dall’attrice Alycia Debnam-Carey, si ritrova per caso a lavorare come guida di un parco nel Northern Territory australiano, il famoso Red Center, il deserto rosso dove si trova anche il simbolo dell’intero continente, Uluru-Ayers Rock.

Il parco dove lavora Alice è il Mia Tukurta National Park, un luogo però inesistente nei pressi dell’altrettanto cittadina dal nome di fantasia Agnes Bluff; quindi, non cercatelo neanche perché non lo troverete sulle mappe. Tuttavia, la serie è stata davvero girata in questa zona dell’Australia e se l’avete vista e siete rimasti affascinati dalle location che avete scoperto, ecco dove sono veramente.

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Fonte: IPA

Il cast della serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

Canyon, laghi e rocce rosse

La serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati” è stata girata in diversi luoghi dell’Australia centrale, tra cui Alice Springs Desert Park, Simpsons Gap, Standley Chasm, la Ormiston Gorge e in due piccoli resort, Ooraminna e Undoolya Station. Sono tutti siti, naturalistici e no, nell’area di Alice Springs, la cittadina più popolata di tutto l’outback australiano, circondata dal deserto rosso, punto d’intersezione di tutte le strade che la collegano alla costa del Paese, da Nord a Sud, e attraversata da uno dei treni più suggestivi del pianeta che taglia in due l’Australia collegando Darwin, sulla costa Nord, con Adelaide, sulla costa Sud: The Ghan.

Lontanissima dalle altre città, le più vicine sono Darwin e Adelaide, che distano circa 1500 km. Ci troviamo nel centro geografico dell’Australia, insomma, in un territorio desertico e poco densamente abitato, terra di popoli aborigeni da almeno 50mila anni. Inutile dire che il fascino che sprigiona questa vasta zona selvaggia, primordiale, dai cieli incredibilmente tersi è unico e, se non avete ancora visto la serie Amazon, ve ne innamorerete. La natura è parte integrante della storia che non vogliamo spoilerarvi.

Il fascino di Alice Springs Desert Park

Il parco comprende una zona desertica, ma anche una molto verde. Qui ci sono letti di fiumi asciutti e fitti boschi pieni di vita. Sono tantissime le specie animali autoctone che ci vivono, dai canguri ai dingo ai rettili più strani, come il Diavolo spinoso, per esempio. Alice Springs Desert Park è ricco di sentieri da percorrere per andare alla sua scoperta. È la porta d’accesso ai MacDonnell Ranges, quelle montagne che svettano nel centro dell’Australia e attraversate solamente da una strada lunghissima.

Un tuffo a Simpsons Gap

Uno dei segreti più nascosti che vediamo nella serie è Simpsons Gap, un canyon nella omonima catena montuosa che, secondo la credenza aborigena, che chiamano Rungutjirpa, era popolato da giganti. Qui si trova una pozza d’acqua permanente dove gli abitanti della zona di Alice Springs, che dista solo 18 km, amano venire a rinfrescarsi nella stagione torrida. All’alba e al tramonto è facile incontrare i wallaby che vengono ad abbeverarsi e a nutrirsi di arbusti che crescono tra le rocce rosse. È qui che Alice e Dylan, che fa il ranger del parco, vanno a fare camping una notte.

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Fonte: 123rf

Simpsons Gap nel Northern Territory in Australia

Trekking nella gola di Standley Chasm

È una zona privata, appartenente alla popolazione aborigena degli Arrernte Standley Chasm, anche conosciuta come Angkerle Atwatye, che significa “Fenditura di acqua”, nella catena montuosa della MacDonnell Ranges. I corsi d’acqua, qui, hanno scavato la roccia per milioni di anni creando gole, caverne e altissime pareti rocciose di un rosso-arancio acceso, specie nelle ore di maggiore luce. Una sorgente fa sì che intorno alla gola si sia sviluppata la vita animale e vegetale.

Lucertole, wallaby e piante antichissime e rarissime popolano tutta l’area. Inutile dire che si tratta di una zona sacra agli aborigeni e, come di vede chiaramente nella serie, ai turisti è vietato l’accesso a certe zone e soprattutto la raccolta dei fiori. È qui che Alice e Dylan s’incontrano per la prima volta.

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Fonte: 123rf

La formazione geologica di Standley Chasm ad Alice Springs in Australia

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge

Alice, Dylan e il gruppo dei ranger amano immergersi nelle acque del lago che si nasconde dentro la Ormiston Gorge, uno specchio d’acqua rigenerante per queste zone così torride su cui s’affaccia una bella spiaggia. Fa parte del West MacDonnell National Park e lo si raggiunge dopo aver attraversato alte pareti di roccia rossa. I più sportivi possono percorrere un sentiero che attraversa la gola per tre o quattro ore a seconda dell’allenamento. Ci vivono alcune specie rare autoctone come il Dunnart dalla coda lunga e il Central Rock Rat, topolini di roccia che esistono solo qui e che riportano il visitatore indietro fino alla preistoria.

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Fonte: 123rf

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge, nel Northern Territory

Dove vive Alice Hart

Per girare le scene di vita della famiglia Hart, il regista australiano Glendyn Ivin ha scelto due piccoli resort a gestione familiare che rappresentano al meglio lo spirito dell’outback australiano: Ooraminna e Undoolya Station. La prima è dove vive Alice da bambina con la sua famiglia, mentre la seconda, che è stata la più antica fattoria australiana, è vivaio Thornfield, il luogo segreto dove vive e lavora la nonna June con la comunità di donne che è riuscita a salvare dalla violenza dei mariti.

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Fonte: IPA

La Undoolya Station dove è stato ambientato il vivaio Thornfield, casa di June Hart

Il cratere di Tnorala

Ma c’è un posto straordinario che, su tutti, ha attirato l’attenzione: un cratere talmente grande da essere visibile nella sua totalità solo dal satellite. Si tratta della riserva di conservazione di Tnorala, anche chiamata Gosses Bluff, che si trova a circa 175 chilometri da Alice Springs.

Per la popolazione aborigena, il cratere di Tnoralav ha un significato culturale ed è considerato un luogo sacro e, come per la maggior parte dei siti naturalistici australiani, è legato a una credenza del Dreamtime, quella di un gruppo di donne che, per ballare, avevano sistemato una neonata su una culla di legno che, rovesciatasi, avrebbe creato l’immensa voragine. In realtà, la formazione è stata causata da un’enorme cometa caduta 142 milioni di anni fa lasciando uno dei più grandi crateri d’impatto esistenti sulla Terra, con una circonferenza di cinque km. Così come se ne innamora Alice, tanto da decidere di fermarsi a vivere qui, se ne innamorerà chiunque lo veda.

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Fonte: 123rf

Il cratere Tnorala, uno dei più grandi al mondo, in Australia
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Prenotare una spa, i trucchi per vivere un’esperienza bellissima

Una vacanza all’insegna del benessere a 360 gradi ha il suo fiore all’occhiello nella spa, per rigenerarsi, regalarsi coccole e allontanarsi dallo stress e dai pensieri della vita di tutti i giorni.

Ma quali sono i trucchi per vivere un’esperienza senza eguali? Vediamoli insieme.

Arrivare almeno un quarto d’ora prima (o anche di più)

Parola d’ordine, presentarsi in anticipo. Di almeno quindici minuti o, se possibile, ancora prima.

Questo perché arrivare presto dà tutto il tempo necessario per indossare l’accappatoio, compilare i moduli richiesti e iniziare a godere dell’ambiente della spa.

Al contrario, essere in ritardo provoca stress non soltanto agli ospiti ma anche al terapista che ha l’obiettivo di offrire un trattamento completo e che, quindi, sarebbe costretto a posticipare l’orario dell’appuntamento degli altri utenti.

In più, l’anticipo è consigliabile anche per riscaldare i muscoli nel bagno turco o nella sauna, sorseggiare una tazza di tè ed entrare nello stato d’animo ideale per il trattamento.

Disconnessione digitale

Per un’esperienza di totale relax è importante dimenticare i dispositivi elettronici che scandiscono ormai la giornata quotidiana e prepararsi a un vero e proprio detox, anche digitale.

Quindi, niente smartphone, tablet o pc all’interno della spa. Vanno lasciati nell’armadietto in modo che nessun “ronzio, segnale acustico, oppure video in streaming” possa interferire con l’atmosfera ovattata e rilassata che questa oasi di benessere ha il potere di ricreare.

Così, tutti, dagli operatori agli ospiti, potranno beneficiare di una “disconnessione digitale” che è parte integrante dell’esperienza spa.

Il rispetto della tranquillità

Come accennato, la spa rappresenta un ambiente di quiete totale dove prendersi cura del proprio benessere e dalla propria salute fisica e mentale, dove lasciare fuori dalla porta lo stress, la vita frenetica e i famigerati smartphone.

Allo stesso modo, seppur sia molto gettonata per celebrare eventi di gruppo come compleanni oppure addii al celibato o al nubilato (solo per fare qualche esempio), rimane importante rispettare la tranquillità degli ospiti che desiderano trascorrere momenti di assoluto relax.

Comunicare con gli operatori

L’obiettivo dei massaggiatori e dei terapisti è offrire un’esperienza ottimale: per questo, è fondamentale parlare con loro durante la sessione e far presente le proprie esigenze e aspettative invece di lamentarsi in seguito (magari online).

Un tocco più leggero durante il massaggio? Fragranze più delicate? Prodotti ipoallergenici? Non resta che comunicare apertamente con gli operatori.

Attenzione all’igiene

Un altro aspetto chiave è, ovviamente, l’igiene con semplici regole da tenere a mente: fare la doccia e asciugarsi prima di entrare in sauna e di utilizzare piscine o idropiscine, e sedersi o sdraiarsi su un asciugamano per evitare il contatto diretto con le panche e le pareti di legno, compresi i piedi e la schiena.

Essere ordinati

Piccole norme di buon senso riguardano poi il rispetto dell’ordine in sauna: riporre accappatoi, asciugamani e infradito usati negli appositi contenitori anziché lasciarli sul pavimento. Stesso discorso per ciocche di capelli in doccia o dischetti struccanti: vanno gettati nella spazzatura.

Lasciare a casa i bambini

Le spa sono luoghi di quiete e tranquillità per eccellenza. Chiedere di portare i bambini potrebbe mettere il personale in difficoltà e suscitare obiezioni da parte degli altri ospiti.

Conoscere le regole locali

Le pratiche di mancia e di decoro variano da Paese a Paese: per evitare spiacevoli equivoci occorre informarsi in via preventiva sulle regole del posto.

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Il Paese si tinge di rosso: stanno sbocciando i fiori d’autunno

L’arrivo dell’autunno è il momento perfetto per ripensare ai grandi viaggi, per organizzare tutte quelle straordinarie avventure all’insegna della grande bellezza. In questo periodo, infatti, il mondo che abitiamo si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo grandioso, l’ultimo atto di Madre Natura prima del meritato riposo.

Strade, quartieri e città indossano il loro abito più bello, quello fatto di infinite sfumature di giallo, di rosso e di arancio. Le foglie danzano nel vento prima di adagiarsi sui viali creando tappeti multicolor, mentre la terra ci regala i suoi frutti. È questo il momento migliore per vivere esperienze nella natura e per contemplare tutto il fascino del foliage.

Sono molti i luoghi del mondo che durante questa stagione mostrano il loro volto più bello. Pochi, però, sanno emozionare come il Giappone. Ed è proprio il Paese del Sol Levante che vogliamo raggiungere insieme a voi perché qui stanno sbocciando i fiori d’autunno: sono bellissimi!

Higanbara: i fiori d’autunno

Organizzare un viaggio in Giappone, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Tra metropoli e città popolose, grattacieli, palazzi imperiali, parchi nazionali e migliaia di templi e santuari, nel Paese del Sol Levante non ci si annoia mai.

Le cose da fare e da vedere sono tantissime, e tutte sono destinate a sorprendere. Ma se è un’esperienza unica e fiabesca che volete vivere, allora il consiglio è quello di raggiungere il Paese in autunno. In questo periodo, infatti, le foglie d’acero infiammano i parchi e i giardini e insieme a quelle di ginkgo, che assumono la caratteristica colorazione gialla, danno vita a uno show multicolor che incanta.

A partire dalla fine di settembre i cittadini di tutto il Paese si riuniscono per praticare il Momijigari, la straordinaria e imperdibile caccia alle foglie, e ai colori autunnali, che si pratica in Giappone durante la stagione. Tutti sono invitati a partecipare.

Ma gli spettacoli non finiscono qui. In questo periodo, infatti, un’incredibile fioritura tinge di rosso il Paese. Si tratta dei gigli del ragno rosso, un nome evocativo che fa riferimento proprio alla forma e al colore dell’esemplare, conosciuti con il nome di higanbana o più, semplicemente, come fiori dell’equinozio o dell’autunno. Ecco dove ammirarla.

Dove ammirare la fioritura rossa in Giappone

Fiori d’autunno, higanbana, giglio del ragno rosso, fiore dell’equinozio: tanti nomi per indicare una sola specie floristica, quella che tinge di rosso il Giappone durante la stagione autunnale. A partire dal 21 settembre questi esemplari si diffondono in tutto il Paese. È possibile trovarli nei parchi e nei giardini, ma anche lungo i bordi delle strade.

Non lasciatevi ingannare dalla loro bellezza: questi fiori sono velenosi, motivo per il quale è sconsigliata la raccolta. Tuttavia hanno un significato anche spirituale, soprattutto per i buddisti che li considerano parte del ciclo della reincarnazione.

Come abbiamo anticipato, non è raro avvistare i fiori di higanbana nel Paese. Partendo dalla capitale, infatti, è possibile andare alla scoperta di alcune delle più belle fioriture di questi esemplari raggiungendo Saitama, e più precisamente il Parco Kenei Gongendo e il Parco Kichakuda Manjushage. La fioritura dà spettacolo anche nel Parco Hibiya, nella città di Chiyoda, e nel tempio Hinata Yakushi a Kanagawa.

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Mare di fiori e spiagge di palme: viaggio intorno al mondo restando in Italia

Quanti di voi sognano di poter esplorare il mondo in lungo e in largo? Di organizzare quel viaggio della vita per andare alla scoperta di tutte le meraviglie che appartengono al nostro pianeta? Un desiderio condiviso, questo, che è rimasto tale per molti, almeno fino a questo momento.

Esiste un luogo, infatti, dove aiuole lussureggianti convivono con distese desertiche punteggiate da filari di palme. Un posto che può farvi sentire in un paradiso tropicale e che, al contempo, può trasportarvi all’interno dei suggestivi paesaggi alpini. Un giardino delle meraviglie che vi consente di fare un viaggio ideale tra le bellezze del globo pur restando fermi nello stesso posto.

E badate bene perché per vivere questa avventura incredibile non dovrete allontanarvi poi così tanto da casa perché questo posto, che sembra un sogno a occhi aperti ma che è reale, si trova proprio in Italia. Nei Giardini di Castel Trauttmansdorff, infatti, un mare di fiori e spiagge di palme vi aspettano per un inedito e straordinario viaggio intorno al mondo.

Viaggio intorno al mondo nei Giardini di Castel Trauttmansdorff

Il nostro viaggio di oggi ci conduce al cospetto dei suggestivi Giardini di Castel Trauttmansdorff, una destinazione che non ha bisogno di presentazioni e che consente di vivere un’avventura davvero incredibile. Il parco che si estende intorno al Castello di Sissi per 12 ettari, infatti, ospita una delle più vaste collezioni botaniche del mondo intero conservate in altrettanti paesaggi. Un vero e proprio eden terrestre dove la natura regna sovrana.

Proprio qui, in quella che è diventata con gli anni una delle attrazioni imperdibili della città di Merano, è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario. Grazie alla varietà degli ambienti botanici, che ospitano e custodiscono migliaia di esemplari floristici, passeggiando tra questi giardini avrete come l’impressione di fare un viaggio intorno mondo.

Chilometro dopo chilometro attraverserete paesaggi esotici e alpini, paradisi selvaggi e spiagge desertiche, contesti ricostruiti alla perfezione, come gli originali, che vi restituiranno la sensazione di trovarvi in tanti luoghi contemporaneamente.

Spiaggia delle palme

Fonte: ©Giardini di Castel Trauttmansdorff

Spiaggia delle palme

Tra spiagge di palme e paesaggi alpini

Visitare i Giardini di Castel Trauttmansdorff è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Ma raggiungere questo parco delle meraviglie in estate vi permetterà di fare un viaggio in più destinazioni del mondo, pur restando sempre nello stesso posto.

Passeggiando tra i sentieri del Giardino Giapponese, per esempio, sarete catapultati nei suggestivi paesaggi che appartengono al Paese del Sol levante. La Spiaggia delle Palme, situata sopra il castello, vi consentirà invece di vivere un’esperienza davvero unica. Qui è possibile prendere il sole all’ombra di una palma, immersi in un’atmosfera esotica, mentre si osservano le cime delle montagne che si snodano intorno ai giardini.

Non può mancare neanche una sosta alla Terrazza della Limonaia, un’area dal fascino indescrivibile che ricorda le ambientazioni della “Dolce Vita” e che vi permetterà di vivere un’esperienza sensoriale al profumo di agrumi.

Ultima tappa di questo viaggio intorno al mondo è il Laghetto delle Ninfee situato ai piedi dei Giardini Acquatici e Terrazzati. Si tratta di un bacino dal color verde smeraldo dalla cui superficie si scorgono delicati esemplari di fiori di loto mentre, tutto intorno, un fitto palmeto che costeggia la riva incornicia una visione sublime.

Prendetevi tutto il tempo per ammirare questi paesaggi, per attraversare i diversi ambienti e per rilassarvi, proprio come se foste in vacanza. Da quale parte dei giardini inizierete il vostro viaggio intorno al mondo?

Giardini di Castel Trauttmansdorff

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Giardini di Castel Trauttmansdorff
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In questo giardino puoi ammirare il fiore più grande del mondo

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere. Sono quelli in cui la natura ha deciso di portare in scena i suoi spettacoli incantati, quelli che da soli valgono un viaggio intorno al mondo. Ma ci sono anche altri posti da visitare e da esplorare, e sono quelli diventati iconici grazie ai capolavori artistici, architettonici e monumentali plasmati dall’uomo.

Esistono altri luoghi, invece, dove l’uomo e la natura si incontrano, proprio lì dove grazie al rispetto, alla cura e all’amore nasce la magia. Parchi delle meraviglie, giardini strabilianti e opere paesaggistiche d’immensa bellezza sono diventate, negli ultimi anni, delle vere e proprie attrazioni turistiche imperdibili.

Tra queste troviamo anche il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy, la nostra prossima destinazione di viaggio. Non un parco qualunque, ma un vero e proprio museo naturale che ospita numerosi esemplari di flora e di fauna tra i più rari e straordinari del pianeta. Proprio qui, infatti, è conservato alla stregua di un tesoro prezioso quello che è il fiore più grande del mondo. Curiosi di osservare con i vostri occhi questa meraviglia della natura?

Dentro il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Villers-les-Nancy, un comune francese situato nel cuore della Meurthe-et-Moselle. Passeggiando tra atmosfere caratteristiche, residenze antiche e luoghi sacri e religiosi è possibile raggiungere il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy, una delle attrazioni principali di tutto il territorio.

Qui vengono coltivate, sin dalla sua inaugurazione, oltre 10.000 esemplari di flora provenienti da tutto il mondo. Passeggiando tra i viali del giardino è possibile ammirare piante rare e in via di estinzioni, collezioni esotiche e tropicali, e specie curiose e insolite. La loro presenza rende il Giardino Botanico di Villers-les-Nancy uno dei più grandi e importanti di tutta la Francia.

Molto più di un giardino botanico, questo parco delle meraviglie è un museo naturale da scoprire, ma anche un microcosmo prezioso di biodiversità da proteggere e da valorizzare.

Ninfe giganti, mangrovie, cactus messicani, serre tropicali e collezioni di conifere: queste sono solo alcune delle specie conservate qui e inserite in contesti paesaggistici che replicano i loro habitat di origine. La sensazione, passeggiando tra questi, è proprio quella di poter fare un viaggio tra le meraviglie naturali del mondo.

Ma non è tutto perché proprio qui è ospitato e protetto anche il fiore più grande del mondo. Si tratta dell’Arum Titan, un esemplare proveniente dall’Indonesia che sta fiorendo in questi giorni per la prima volta. La notizia ha fatto il giro del mondo e in pochi giorni migliaia di visitatori sono giunti al Giardino Botanico di Villers-les-Nancy per ammirare questo miracolo della natura.

Arum Titan: ecco il fiore più grande del mondo

Il suo nome è Arum Titan ed è un esemplare tropicale che supera i due metri d’altezza. Originaria dell’Isola di Sumatra, in Indonesia, questa pianta appartenente alla famiglia delle Aracee sta dando spettacolo negli scorsi giorni. Il motivo? Sta fiorendo.

La pianta, che è in via d’estinzione, è sotto le cure degli esperti del giardino botanico francese da 30 anni e per la prima volta sta regalando a loro, e a tutti gli spettatori, una fioritura straordinaria. La stessa che lo rende il fiore più grande del mondo.

Uno spettacolo unico e raro che non durerà a lungo, ma che ha già incantato tutti i visitatori del Giardino Botanico di Villers-les-Nancy.

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Il borgo dei fiori sta per sbocciare: ecco quando ammirare lo show

C’è ancora tempo per ammirare le grandi esplosioni floristiche, quelle che durante la primavera ci hanno invitato a girare il mondo, e a esplorarlo in lungo e in largo, per incantare la vista e stordire i sensi. Questa volta, però, l’artefice del grande spettacolo non è Madre Natura, o almeno non è da sola.

In Italia, e più precisamente in provincia di Perugia, esistono migliaia di persone che lavorano silenziosamente tutto l’anno con l’obiettivo di realizzare quello che è lo spettacolo più grandioso, colorato e profumato del BelPaese. Si tratta di un evento attesissimo che porta in scena tutta la bellezza di Madre Natura, grazie al lavoro minuzioso e sapiente degli infioratori.

Sono loro, infatti, gli artefici di uno dei più importanti eventi previsti in giugno. Sono sempre loro, ogni anno, a permettere al borgo dei fiori di sbocciare, e rinascere in tutta la sua bellezza, grazie alle artistiche e suggestive infiorate di Spello. Pronti a partire?

Bentornati a Spello, nel borgo dei fiori

Esiste un luogo, nel BelPaese, che sembra uscito da una cartolina di viaggio, un piccolo borgo incastonato tra le suggestive valli dell’Umbria alla stregua di un tesoro prezioso. Si tratta di Spello, meglio conosciuto come borgo dei fiori, nonché annoverato tra i più belli d’Italia.

Situato ai piedi del Monte Subasio, il borgo attira ogni anno numerosi visitatori che desiderano scoprire la bellezza del territorio a ritmo lento. Scorci pittoreschi e stradine acciottolate sono la cornice perfetta di una vacanza indimenticabile. Ma c’è un altro motivo per cui Spello è conosciuto ai più, ed è legato a quel soprannome che ha portato la sua fama in giro per il mondo.

Si tratta dei fiori, colorati e profumati, che abbelliscono di meraviglia gli edifici, le case, le strade e le piazze, attirando così viaggiatori provenienti da ogni parte del globo. Da maggio ad agosto, infatti, esemplari di ogni genere si trasformano in oggetti decorativi che arricchiscono ogni angolo del borgo.

Ci sono fiori, piante ed esemplari di erbacee che spuntano dai vasi di terracotta, che adornano gli ingressi e scendono dai balconi e dalle finestre. Tutto merito della manifestazione Finestre, Balconi e Vicoli fioriti, una competizione gentile che coinvolge tutti gli abitanti del borgo e che è volta a celebrare il legame d’amore indissolubile che esiste tra questo e i fiori.

Ma non è l’unica testimonianza di questo rapporto. A Spello, infatti, ogni anno vengono organizzate le artistiche infiorate del Corpus Domini, che portano la firma dei maestri infioratori: sono loro a trasformare questo borgo in un luogo delle meraviglie.

Infiorate artistiche di Spello, la preparazione

Fonte: Getty Images

Infiorate artistiche di Spello, la preparazione

Le infiorate artistiche di Spello: gli appuntamenti del 2023

Come abbiamo anticipato gli infioratori spellani lavorano tutto l’anno affinché la grandiosità dello show sia assicurata. Ricerca e raccolta dei fiori, mondatura, selezione e conservazione dei petali sono gli step che portano alla realizzazione di quadri e tappeti che trasformano il borgo ogni anno.

La manifestazione affonda le radici in secoli lontani e coincide con la festa religiosa del Corpus Domini, di cui lo show è un omaggio. Grazie alle composizioni floreali, infatti, vengono ricreate, tra le tante raffigurazioni, anche scene relative alla natività.

Le infiorate artistiche di questo 2023 andranno in scena l’11 e il 12 giugno colorando piazze e strade del borgo per un percorso delle meraviglie di due chilometri. Durante la manifestazione, inoltre, i viaggiatori potranno prendere parte all’iniziativa “Infiorata dei turisti” e diventare infioratori per un giorno.

Infiorate artistiche di Spello, passate edizioni

Fonte: Getty Images

Infiorate artistiche di Spello, passate edizioni