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Scoperti a Cabras 6 nuraghi: sorprende un villaggio sommerso

La Sardegna torna protagonista di una scoperta archeologica: nello stagno di Cabras è stato individuato un villaggio nuragico di ben 6 nuraghi e uno di essi vanta una struttura praticamente integra. Dietro al ritrovamento a 11 metri di profondità c’è una ricerca guidata dall’ingegnere e geofisico Gaetano Ranieri che con la sua squadra ha dato vita ad un quadro importantissimo per l’archeologia sarda.

La scoperta dei Nuraghi sommersi a Cabras

La Sardegna ha una storia importante alle spalle e a dimostrarlo sono le rilevanti scoperte archeologiche che vengono fatte. Una delle ultime è quella del villaggio nuragico a Cabras: un’area di 4,2 chilometri quadrati ha rivelato sul fondo di uno stagno ben 6 nuraghi, uno dei quali integro nella quasi totalità. Per poter riuscire nell’impresa, la squadra guidata dall’ingegnere e geofisico Gaetano Ranieri ha utilizzato un sub bottom profiler. Si tratta di uno strumento avanzato con cui possono essere rilevati dettagli dal fondale o sotto una superficie.

Somiglia un po’ ad un ecoscandaglio, ma è decisamente più performante e sofisticato. Attraverso il dispositivo si sono ottenute letture chiare raggiungendo gli 11 metri di profondità. La ricerca ha dato modo di confermare la presenza di 6 strutture nuragiche, una di queste con caratteristiche straordinarie: incredibile lo stato di conservazione di cupola e guglie che la contraddistinguono.

La voce autorevole di Ranieri ha promosso la presenza di questi nuraghi sommersi come un importante ritrovamento per poter riscrivere quelle che sono state le dinamiche storiche della zona. La domanda principale in cerca di risposte è perché queste strutture si trovino ora sotto l’acqua. Si tratta di un processo naturale oppure un evento storico le ha sommerse? L’indizio principale arriva dall’analisi di carte topografiche antiche: una mappa del 1878 mostra la presenza di strutture nuragiche al centro della laguna; ai tempi sembrava privo di spiegazioni logiche, ma oggi con questo ritrovamento la situazione è decisamente diversa.

La squadra che si è occupata del ritrovamento ha approfondito queste “anomalie” ed è arrivata ad una risposta: la conclusione è che milioni di anni fa lo stagno di Cabras era un lago di acqua dolce, alimentato da immissari ed emissari. Con il passare del tempo e a causa di alcuni fenomeni geologici e climatici si è trasformata in una zona stagnante, mostrando l’aspetto che conosciamo oggi. Il risultato è stato che i nuraghi sono stati inglobati sotto al livello dell’acqua.

Secondo gli studi, il villaggio sarebbe sprofondato a causa di un evento catastrofico: una forte alluvione o una serie di mareggiate intense potrebbero aver portato i nuraghi allo stato sommerso attuale in cui sono stati ritrovati.

Il valore del villaggio nuragico ritrovato

La scoperta è un tassello importante per chi studia la civiltà nuragica e la sua evoluzione. I nuraghi sono da sempre simbolo dell’identità sarda e vengono associati al periodo tra il 2000 e il 1000 a.C.; gli studi recenti però li datano in un periodo persino più antico. Secondo l’ultimo ritrovamento, le strutture potrebbero risalire addirittura al 6000 avanti Cristo.

La scoperta ha attirato l’attenzione internazionale: la comunità scientifica di università straniere quali Harvard, Stanford, la Sorbona e Cambridge avevano già manifestato, in passato, l’intenzione di avviare una campagna di scavi. Dopo questo importante ritrovamento è stata confermata la disponibilità di mettere a disposizione risorse e professionisti per condurre uno studio molto più approfondito.

Le dinamiche climatiche e geologiche studiate danno modo di approfondire molto sulla storicità di una delle regioni più affascinanti d’Italia. Il fascino di Cabras e la sua importanza storica continuano a crescere: il ritrovamento del villaggio nuragico sommerso si aggiunge a quello dei celebri giganti di Mont’e Prama.

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Le case delle fate in Sardegna verso il riconoscimento UNESCO

La Sardegna, lo sappiamo, è una terra misteriosa e ricca di fascino. Chi ricerca la sua bellezza solo sulla costa, tra le sue spiagge bianche e le acque turchesi, non sa cosa si perde. L’isola ha davvero molto da raccontare ai viaggiatori dotati di orecchie capaci di ascoltare e andare oltre il superficiale, oltre l’estate. La sua ricchezza paesaggistica, così diversificata, incontra quella storica: chiunque abbia guidato tra le sue strade ha visto sicuramente affiorare i nuraghe, l’eredità lasciataci dalla civiltà nuragica.

Però, per immergersi tra i segreti della Sardegna, bisogna imparare anche a esplorare i suoi mondi sotterranei. Sono qui, infatti, che si trovano le domus de Janas o ‘case delle fate’. Sono oltre 3500 le domus mimetizzate nel paesaggio dall’inestimabile valore storico-culturale. Un valore che, probabilmente, verrà riconosciuto presto anche dall’UNESCO.

Cosa sono le domus de Janas

Non è facile vederle, ma ci sono, nascoste tra le campagne della Sardegna. Sono le domus de Janas, sepolture ipogeiche dove le antiche popolazioni, vissute oltre 5000 anni fa, deponevano i defunti e li ‘restituivano’ alla dea Madre, una divinità di cui abbiamo testimonianza grazie al ritrovamento di centinaia di statuette votive.

Le domus sono state scavate in massi isolati o raggruppate in necropoli su costoni rocciosi. Ne esistono di diverse tipologie: ci sono le domus a pozzetto, a camera, a forno o con dromos. Molte sono state realizzate tenendo a mente le case dei vivi e introducendo dettagli quali soffitti a doppio spiovente, focolari e false porte.

Possiamo, e dobbiamo, indugiare e contemplare il loro mistero anche con un tocco di magia. Secondo le leggende popolari, infatti, le domus de Janas erano le case delle fate (la parola janas, in sardo, significa appunto fate) che alla luce della luna tessevano fili d’oro e vegliavano sui sonni dei bambini.

Il riconoscimento UNESCO delle domus de Janas

Sono anni che la Sardegna aspira al riconoscimento delle domus de Janas come Patrimonio UNESCO, una richiesta che finalmente è stata presentata grazie alla rete dei Comuni delle Domus de Janas, un’aggregazione di 60 amministrazioni locali sarde di cui è capofila Alghero, e all’associazione di promozione sociale Cesim, acronimo di Centro Studi Identità e Memoria, che hanno lavorato in sinergia per promuovere la candidatura.

Nel dettaglio, il sito seriale protagonista è formato da 26 componenti, il quale identifica un’epoca particolarmente importante per la storia dell’isola, compresa tra il V e il III millennio a.C. Le componenti individuate fanno riferimento ai monumenti più rappresentativi di questo periodo storico, che va dal Neolitico medio all’Età del Rame, e sono collegati ai due grandi fenomeni dell’ipogeismo e del megalitismo.

Com’è stato descritto nel comunicato stampa del Ministero della Cultura, “entrambi questi fenomeni, diffusi nelle coeve civiltà europee, assumono in Sardegna aspetti e connotazioni peculiari, che testimoniano gli scambi con il mondo esterno, ma allo stesso tempo le originali rielaborazioni locali”.

La candidatura, sottoposta all’esame degli organismi consultivi del Comitato del Patrimonio Mondiale, potrà ottenere il suo lieto fine nell’estate del 2025 in seguito alla valutazione del Comitato della Convenzione del 1972. Nell’isola si respira un’atmosfera di cauto ottimismo e noi non vediamo l’ora di conoscere il gran finale.

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Centri termali più belli della Sardegna

Terra ricca di fascino e amata in tutto il mondo, la Sardegna è nota per le sue spiagge stupende, per un mare che regala un’infinita declinazione di azzurri, per una cultura vibrante e per scenari che stupiscono con la loro bellezza. Oltre a questo, è anche una destinazione fenomenale per chi è alla ricerca di luoghi in cui staccare la spina, in cui dedicarsi a sé stessi donandosi una coccola, per rigenerare corpo, mente e spirito.

Infatti, anche in Sardegna non mancano le terme, si tratta di luoghi straordinari che possono anche essere il punto di partenza per esplorare questa regione che nasconde tantissime eccellenze, ma che possono essere anche di punti d’arrivo quando si ha bisogno di staccare da tutto. Destinazioni fantastiche per immergersi nella natura e nella storia, quella più remota, antica e affascinante che è un tesoro prezioso che punteggia l’isola.

La Sardegna è una regione insulare dell’Italia ed è una ricca di luoghi da scoprire che partono dalla sua costa, che regala spiagge favolose e un mare da sogno, per arrivare alle città e ai borghi, dove si respirano cultura e tradizioni, per concludere con il suo territorio dove si trovano testimonianze storiche di tante epoche diverse. Ma anche tesori di benessere, in cui fare il pieno di salute e relax, come le terme, gioielli tutti da scoprire di una regione meravigliosa.

Le località da raggiungere per andare alle terme in Sardegna sono in particolare quattro: Benetutti, Casteldoria, Fordongianus e Sardara e ognuna di loro regala – a chi vi trascorre del tempo – un’esperienza rigenerante e di pieno benessere.

Sardara, le terme in Sardegna

Il nostro viaggio alla scoperta delle terme in Sardegna parte in una zona a sud e, più precisamente, da Sardara. Si tratta di un comune di piccole dimensioni ma con una storia antica, basti pensare che vi sono anche testimonianze archeologiche come necropoli e villaggi nuragici, ma che la sua centralità non si è mai persa infatti era un luogo importante anche ai tempi dei romani, mentre il paese si è sviluppato nel periodo medievale.
Le sue celebri terme si trovano in una valle di piccole dimensioni, a poca distanza dal centro abitato (circa due chilometri). Un’ambientazione da favola per le attuali strutture incastonate tra la bellezza della natura e quella dei resti delle antiche terme romane, inglobati in quelle realizzate sul finire dell’Ottocento. Le temperature delle acque variano tra i 50 e i 68 gradi e pare possano essere un toccasana per alcuni disturbi, ad esempio, digestivi o per gli inestetismi della pelle.

Antiche terme di Sardara

In questa località, ad esempio, si trova l’Hotel Antiche Terme di Sardara datato 1898: al cui interno si trova un centro termale che propone servizi sanitari e legati al benessere. Tra le proposte si può apprezzare il percorso benessere di 45 minuti circa di durata, che prevede sauna finlandese, bagno turco, docce filiformi emozionali, zona relax. Oppure ci si può dedicare a cure termali di diverso genere, sia quelle convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sia riabilitative e fisioterapiche.

Ci sono diverse proposte per una giornata indimenticabile alla spa, ma quella classica prevede ingresso mattutino alle piscine termali (dalle 9 alle 12,30), pranzo, ingresso serale (dalle 14 alle 19,30): dal lunedì al venerdì – bevande e trattamenti esclusi – 45 euro a persona. È bene visionare sul sito i periodi in cui questa offerta è valida.

La struttura si trova in Località Santa Maria Aquas, a circa mezz’ora di distanza in automobile da Cagliari.

Sardegna termale a Sardara

Sono quattro le piscine termali che si possono trovare al Sardegna termale, un hotel con ristorante e area benessere. Di queste, quella interna ha una forma circolare, mentre le altre tre si trovano all’esterno e hanno tutte punti idromassaggio e giochi d’acqua. La temperatura si attesta intorno ai 35 gradi e le aree circostanti sono dedicate al relax. Sono aperte dalle 9 alle 19.30, ma il venerdì, il sabato e nei giorni di festa c’è un appuntamento davvero speciale: quello con il bagno sotto le stelle, che i può fare dalle 22 alle 24.

Anche qui ci sono diversi pacchetti per una giornata di relax, tra cui quello che prevede l’accesso giornaliero alle piscine termali, ovvero dalle 9 alle 19,30, e pranzo. Il costo è di 65 euro a persona dal lunedì al venerdì, 75 sabato e domenica. I trattamenti e le bevande sono esclusi e si deve verificare sul sito se ci sono delle limitazioni in determinati periodi dell’anno. Anche Sardegna termale si trova in Località Santa Maria Aquas.

Terme di Benetutti

Ci spostiamo più a nord, a Benetutti, un paese di origine antichissima che cela alcune meraviglie imperdibili come le tombe dei giganti e i reperti del neolitico. Le terme qui vi erano sin dai tempi dei romani e oggi sono una delle tante ragioni che spingono a visitare questo luogo in cui storia e benessere si intrecciano. Si dice che queste acque possano trattare mal di denti, dolori muscolari, problemi allo stomaco e molto altro. Vi sono anche le terme libere in vasche antiche e immerse nella natura.

Hotel terme Aurora a Benetutti

Trattamenti benessere o terapeutici, ma anche la possibilità di trascorrere una giornata nelle due piscine con acqua termale di cui dispone la struttura Hotel terme Aurora in località Saturino a Benetutti. Oppure si può prenotare una giornata alla spa che comprende l’utilizzo delle due piscine termali – a seconda del clima – con idromassaggi e giochi d’acqua: vi sono diversi pacchetti, ad esempio quello con piscine termali al mattino, pranzo e check-out previsto alle 15, che ha un costo di 45 euro nei giorni feriali e di 50 in quelli festivi e prefestivi. Arrivare è semplice con l’automobile, dista poco più di un’ora da Sassari.

Terme di Casteldoria

Ci spostiamo a Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari. Qui si trovano le terme di Casteldoria, sorgenti di acqua calda che possono raggiungere una temperatura di circa 80 gradi, si dice che siano apprezzate da coloro che soffrono di artrosi, artrite e dolori articolari. Lì per qualche anno è sorto un centro termale con albergo, ma da qualche tempo è chiuso.

Terme di Fordongianus

Nella provincia di Oristano c’è un luogo in cui il benessere si intreccia a un passato davvero lontano. Siamo a Fordongianus dove la tradizione termale ha origini antiche. Il paese, di piccole dimensioni, un tempo era conosciuto come Forum Traiani ed era meta apprezzata per la sua fonte di acqua calda naturale e curativa. Oggi, di quei tempi, resta un’affascinante area archeologica dove si possono ammirare i resti di tre ambienti distinti: il calidarium, il tiepidarium, il frigidarium.

Le acque che sgorgano in questa zona si presentano a una temperatura di 56 gradi e vengono utilizzate per varie ragioni, compresi degli effetti immunologici.

Terme romane di Fordongianus

Fonte: iStock

Terme romane a Fordongianus: bellissimo sito in Sardegna

Grand Hotel terme Sardegna

Il Grand Hotel terme Sardegna si trova a Fordongianus ed è una struttura che dispone di 16mila metri quadrati di centro benessere e ben otto piscine termali. La destinazione benessere per tutti coloro che cercano una struttura in cui rilassarsi e tornare in contatto con la parte più profonda e autentica di sé.

Vi è una spa termale dove provare rituali, massaggi, trattamenti per viso e corpo, ma vi sono anche otto piscine così suddivise: una esterna con l’acqua a una temperatura di 34 gradi, una interna a 36 gradi, una piscona pensata per i piccoli ospiti a 34 gradi (fino ai 12 anni). Poi vi sono una vasca una con accesso riservato per il percorso termale OroAzzuro, una che si trova nella SPA Il Rifugio della Quiete e due piscine nel parco TerMare.  Chiude l’elenco delle otto piscine quella per la riabilitazione.

Peculiarità di tutte e otto è quella di essere alimentate da acqua termale e di avere zone idromassaggio. Gli orari di apertura variano in base alla piscina. La Spa OroAzzurro, poi, è caratterizzata da un percorso sensoriale e termale che prevede: sauna finlandese, bagno turco, grotta ai vapori termali, salidarium, water paradise, percorso kneipp, whirlpool, piscina termale esterna con idromassaggi, sala relax. Si tratta di un percorso che è accessibile tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30.

Oppure si può optare per Il Rifugio della Quiete, percorso politermale che comprende sauna finlandese, bagno turco, docce essenziali, fresh flash, aquasalus, piscina termale coperta, sala relax e terrazza solarium. L’apertura è dalle 9 alle 19 e prevede l’accesso anche a TerMare.

Vi sono diversi pacchetti per godersi questo luogo di pace e relax, come Benessere all inclusive piscine che prevede (secondo orari e apertura) l’accesso illimitato a due piscine termali, giochi d’acqua e idromassaggi, spa wellness che prevede doccia cromoterapica, fiotto freddo riattivante, percorso per massaggio plantare a ciottoli di fiume, cascata di acqua termale, biosauna, area splash con piscina termale e area per bambini, area relax, kit spa, insalatona e un’ora di coccole scegliendo il trattamento preferito. Ma anche benessere all inclusive con il percorso termale OroAzzurro. Il costo è di 159 euro (calcolati a dicembre 2024).

Per chi, invece, vuole optare per una fuga di qualche ora si può – ad esempio-  pensare alle terme di notte nei giorni feriali: dalle 20,30 alle 23,30 a soli 20 euro di possono utilizzare tre piscine termali, idromassaggi e giochi d’acqua e SPA Wellness che comprende doccia cromoterapica, fiotto freddo riattivante, percorso per massaggio plantare a ciottoli di fiume, cascata a diluvio di acqua termale e biosauna.

Una struttura dove trascorrere momenti di completo relax pensati sulla base delle proprie esigenze. Si trova in provincia di Oristano e si raggiunge facilmente in automobile.

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Calcutta, l’insospettabile città dei templi

Capitale del Bengala Occidentale, Calcutta è una delle più importanti città dell’India. Ma, soprattutto, è un luogo in grado di cambiare chi – da viaggiatore – varca i suoi confini. I colori e gli odori che la caratterizzano, la sua religione e la sua gente: non è una semplice meta di vacanza, ma di viaggio. Uno di quelli da fare almeno una volta nella vita, probabilmente più impegnativi, ma sicuramente indimenticabili.

Tantissimi sono i luoghi di Calcutta che meritano una visita, a cominciare dai suoi pittoreschi mercati e dai suoi monumenti. Ma non solo: l’itinerario ideale, in questa città di 4,5 milioni di abitanti, conduce alla scoperta dei suoi templi, luoghi ricchi di fascino e storia, da quelli più famosi a quelli meno noti.

I templi di Calcutta da non perdere

Per farsi un’idea di ciò che un tempio induista racconta, il posto giusto da raggiungere è il Tempio di Kalì, il Kalighat Kali Temple, costruito nel 1809 laddove – secondo la leggenda – cadde il piede destro di Dakshayani. Una struttura suggestiva e tra le poche aperte al pubblico per poter essere visitata.

Kalighat Kali Temple a Calcutta

Fonte: iStock

Kalighat Kali Temple a Calcutta

Nel quartiere di Manoiktala, a poco più di un chilometro e mezzo dalla stazione metro di Shobha Bazaar, troviamo invece il complesso di templi gianisti Pareshnath, un insieme di 5 templi ricchi di specchi, pietre colorate e colonne intarsiate, oltre a giardini e fontane ben curati.

Il tempio più grande e importante è il Pareshnath Jain Temple, un edificio molto affascinante costruito nel 1867, mentre gli altri templi, che si trovano tutti nelle vicinanze del tempio principale, sono: Sitalnath Ji Temple, Chandraprabhu Ji Temple, Mahavir Swami Temple, Dadawadi and Kushal Ji Maharaj Temple. Splendido nella sua architettura, il complesso è attraversato da un corso d’acqua fiancheggiato da variopinte aiuole in fiore.

Calcutta, templi Pareshnath

Fonte: Wikimedia Commons

Templi Pareshnath a Calcutta

A 20 chilometri dal centro di Calcutta, sulle rive del fiume Hooghly, sorge un altro tempio induista tra i più importanti di Calcutta: il tempio Dakshineswar Kali, dedicato a Bhavatarini, un aspetto della dea Kali, ed edificato tra il 1847 e il 1855 con la volontà di riprodurre i templi del Bengala d’epoca medioevale. Anche qui, gli edifici sono diversi: il tempio principale è circondato da 12 oratori consacrati a Shiva. Una visita qui è d’obbligo per respirare tutta l’essenza della quotidianità indiana, con numerosi fedeli che giungono per porgere le loro offerte durante tutto l’anno. Costruito nel XIX secolo dal filantropo Rani Rashmoni, infatti, attira ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini e di turisti, che si accalcano in lunghissime code.

Sito all’interno di un ampio complesso sacro, il tempio dedicato alla dea Kalì sorprende il visitatore già con la sua straordinaria posizione affacciata sull’acqua del fiume Hooghly (sulla sponda orientale). Al suo interno, un supporto in marmo bianco sorregge una riproduzione ricoperta di broccato d’oro della dea Kalì. Il tempio Dakshineswar Kali è diventato un elemento indispensabile nel panorama religioso e culturale del Bengala, la cui importanza non si limita ai suoi aspetti religiosi, ma si estende alla sua rilevanza storica, sociale e architettonica.

Tempio di Dakshineswar, Calcutta

Fonte: iStock

Tempio di Dakshineswar, Calcutta

Quando visitare Calcutta

Caratterizzata da un clima tropicale, con inverni soleggiati e caldi da dicembre a febbraio, Calcutta (città dell’India) ha un periodo pre monsonico che va da marzo e maggio – con punte di 40° C – e una stagione delle piogge da giugno alla metà di ottobre, caratterizzata da afa, precipitazioni anche molto abbondanti e cielo spesso nuvoloso.

Il momento migliore per raggiungere Calcutta ed esplorarne i templi e le altre bellezze architettoniche e culturali? Il periodo tra metà ottobre e metà novembre, la città presenta il clima migliore per viaggiare, con giornate in genere soleggiate e temperature che toccano al massimo i 30° C.

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Il borgo della Sardegna che offre case a un dollaro agli americani delusi da Trump

Mentre molte comunità rurali italiane cercano soluzioni di ogni genere per contrastare il calo demografico, il piccolo villaggio di Ollolai, in Sardegna, ha colto un’opportunità unica legata al panorama politico internazionale. Dopo le recenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il paese ha deciso di rivolgersi in particolare agli americani, proponendo un’alternativa di vita più semplice e autentica, lontano dalle tensioni politiche e sociali.

Con un’iniziativa che punta a ridare vita al territorio, Ollolai offre immobili a prezzi simbolici, accompagnati da supporto per chi – dall’America – decide di trasferirsi, consolidando la sua reputazione di “villaggio del cambiamento”. Vediamo di che si tratta e i dettagli di questo invito del borgo sardo agli americani, per ridare vita al suo centro storico piccolo e ormai spopolato.

L’appello agli americani dopo le elezioni presidenziali

L’idea del borgo di Ollolai di concentrare la campagna di marketing sugli americani nasce da un contesto politico specifico: il risultato delle elezioni presidenziali del 5 novembre ha generato un’ondata di interesse tra i cittadini statunitensi alla ricerca di nuove opportunità fuori dal loro Paese.

Il sindaco di Ollolai, Francesco Columbu, ha dichiarato di voler puntare sugli americani come “carta vincente” per rivitalizzare il villaggio. Pur non essendo esplicitamente menzionato, è evidente il riferimento al desiderio di alcuni americani di allontanarsi dalla realtà politica segnata dalla rielezione di Donald Trump.

Il villaggio ha lanciato un sito web dedicato, rivolto in particolare agli statunitensi, con un messaggio chiaro: “Stanchi della politica globale? È il momento di costruire il vostro rifugio europeo nel paradiso della Sardegna”. L’iniziativa prevede persino una corsia preferenziale per i cittadini americani interessati, che verranno guidati passo dopo passo nell’acquisto di immobili.

Le opzioni abitative: case a un euro e molto altro

Il progetto di Ollolai offre una varietà di soluzioni abitative per soddisfare diverse esigenze:

  • Case a un euro, spesso antiche abitazioni in pietra locale, che necessitano di ristrutturazioni. Questi immobili rappresentano un’opportunità unica per chi desidera investire in un progetto a lungo termine.
  • Abitazioni pronte all’uso, con prezzi fino a 100.000 euro, per chi cerca una soluzione abitativa immediata ed economica, soprattutto per i cittadini statunitensi.
  • Case gratuite per nomadi digitali, con soggiorni temporanei sponsorizzati dal comune per permettere di lavorare in smartworking nel cuore del borgo.

Un team locale, inoltre, fornisce supporto per l’acquisto, assistendo gli acquirenti nella selezione degli immobili, nella gestione delle pratiche burocratiche e nell’organizzazione dei lavori di ristrutturazione.

Ollolai: una seconda chance per rinascere

Con una popolazione passata da oltre 2.200 abitanti a circa 1.150, Ollolai punta a invertire questa tendenza di calo demografico offrendo un nuovo inizio per chi cerca di lasciarsi alle spalle il caos urbano e le tensioni politiche. Il villaggio, immerso in una zona montuosa incontaminata, offre aria pulita, paesaggi mozzafiato e una forte connessione con la tradizione locale.

Cosa attende i futuri abitanti di Ollolai? Tra gli eventi principali del paese si annoverano il carnevale con antichi rituali e costumi tradizionali e le cortes apertas, durante le quali si aprono le antiche cantine per offrire ai visitatori vino, formaggi e specialità locali. Ollolai è inoltre famoso per il suo Casu Fiore Sardo, un formaggio tipico apprezzato a livello internazionale.

Il sindaco Columbu spera che il richiamo agli americani possa finalmente dare nuova vita a un villaggio che, pur ricco di storia e cultura, lotta da decenni contro lo spopolamento. “Gli americani sono la nostra carta vincente,” afferma il sindaco. E, con 38.000 richieste di informazioni ricevute sul sito nelle ultime settimane, Ollolai sembra essere sulla strada giusta per una vera e propria rinascita.

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Le più belle spiagge di Budoni: un angolo di paradiso in Sardegna

Budoni è un piccolo gioiello sulla costa nord-orientale della Sardegna, in provincia di Sassari, tra la Gallura e le Baronie, ed è una meta imperdibile per chi ama le spiagge da cartolina. Noto per la sua bellezza naturale e le sue spiagge mozzafiato, circondato da colline verdeggianti e affacciato su un mare cristallino, il suo piccolo centro mantiene un’atmosfera accogliente e intima, nonostante in estate richiami migliaia di turisti e visitatori amanti della vita da spiaggia. Questa località vanta spiagge spettacolari, caratterizzate da sabbia finissima e fondali bassi, ideali per le famiglie e per tutte le età, e la sua posizione strategica permette di esplorare facilmente destinazioni come l’Arcipelago della Maddalena e il Golfo di Orosei, ma anche di vivere esperienze più locali, come escursioni in barca alla scoperta dei delfini o tour enogastronomici per conoscere i sapori autentici della Sardegna. Pronti a sognare? Ecco le spiagge di Bodoni, davvero per tutti i gusti, più intime e tranquille in primavera e autunno; più movimentate e attrezzate in estate.

Spiaggia di Porto Ainu

La Spiaggia di Porto Ainu, tra la Punta del Pedrami e la Punta del Nuraghe, si distingue per il suo arenile di sabbia grigio chiaro, lungo circa 300 metri, bagnato da acque dai riflessi caraibici, che vanno dal turchese alle sfumare in blu scuro nei fondali più profondi. Se a ridosso della spiaggia l’acqua sembra quella di una piscina, man mano che ci si allontana i fondali diventano rocciosi e molto interessanti per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni. La spiaggia è incorniciata da una fitta vegetazione boschiva, con un piccolo stagno, quasi sempre secco durante i mesi estivi, che sfocia in mare dividendo in due la spiaggia. La spiaggia è in parte attrezzata con ombrelloni e sdraio e c’è un parcheggio a pagamento per chi arriva in auto (in alternativa ci si arriva con navetta).

Budoni, spiagge Sardegna

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Budoni vanta spiagge spettacolari, caratterizzate da sabbia finissima e fondali bassi

Spiaggia di Porto Ottiolu

Porto Ottiolu è una splendida baia situata a metà strada tra Budoni, di cui è frazione, e San Teodoro, al confine tra le regioni di Baronìa e Gallura. Questo litorale offre un arenile di finissima sabbia chiara, lungo circa mezzo chilometro, che si estende tra piccole dune coperte di bassa vegetazione mediterranea. Le sfumature del mare, che spaziano dal blu al verde smeraldo, insieme al fondale basso e sabbioso, rendono la spiaggia perfetta per le famiglie e per la balneazione sicura dei bambini.

Sul lato sinistro si trova un porto turistico, realizzato negli anni Ottanta, che può ospitare oltre 400 imbarcazioni, e rappresenta un punto di riferimento per chi ama la navigazione o per organizzare qualche gita in mare. La spiaggia è ben attrezzata e offre numerosi servizi, tra cui parcheggio, punti di ristoro, negozi, e la possibilità di noleggiare attrezzature per sport acquatici. Immersa in un paesaggio caratterizzato da colline ricoperte di macchia mediterranea, Porto Ottiolu è una meta imperdibile per chi cerca bellezza naturale e comfort.

Cala di Budoni

Cala di Budoni, una delle spiagge più affascinanti della costa nord-orientale, si estende per quasi quattro chilometri tra le punte di Li Cucutti e Porto Ainu. Questo lungo arenile di sabbia chiara e fine è bagnato da un mare cristallino con fondali bassi, ideale per chi viaggia coi bambini o per chi desidera godere e rilassarsi sul bagnasciuga. Durante la sua estensione, Cala di Budoni prende nomi diversi a seconda del tratto, tra cui Sa Capannizza, Li Salineddi, Salamaghe e Lido del Sole, ed è attrezzata con vari servizi, come noleggio di attrezzature balneari, alberghi, campeggi e accessi facilitati per persone con disabilità. Questo angolo di costa è apprezzatissimo dagli appassionati di snorkeling, proprio per le sue acque limpide e i fondali ricchi di vita marina.

Baia di Sant’Anna

La Baia di Sant’Anna, situata nell’omonimo villaggio, è una spiaggia di sabbia dorata circondata da una pineta profumata. Le acque azzurro-turchesi sono perfette per chi ama le immersioni subacquee, anche perché i fondali diventano profondi molto velocemente. Questa spiaggia è particolarmente tranquilla, anche in alta stagione e questo la rende ideale per chi desidera una giornata di mare in totale relax. Davanti alla costa si può ammirare un piccolo isolotto, detto dei Pedrami, colonizzato da diverse specie di uccelli marini; mentre il molo della spiaggia abbandonato è una scenografia perfetta per scattare foto mozzafiato all’alba o al tramonto.

Spiaggia di Matta ‘e Peru

Per chi cerca situazioni più selvagge, rinunciando alle comodità e ai servizi per i turisti, la Spiaggia di Matta ‘e Peru è la scelta giusta. Sabbia chiara e fine, acque trasparenti, una vegetazione verde e la pineta alle spalle sono gli elementi che rendono questo angolo di costa autentico, con giochi di ombre, contrasti e sfumature davvero da sogno. I fondali bassi sono perfetti per il bagno in sicurezza dei bambini che possono giocare in riva. La spiaggia non dispone di alcun servizio e non è consentito l’accesso ai cani.

Spiaggia Sa Marina

Concludiamo il tour delle spiagge di Budoni con la Spiaggia di Sa Marina, situata sul litorale sud della Costa di Budoni. Raggiungibile solo via mare o a piedi, questa spiaggia – poco frequentata proprio per il difficile accesso- è conosciuta anche come “La Spiaggia Rosa“. Questo nome non deve trarre in inganno: qui il colore rosa non è dovuto alle sfumature dei granelli di sabbia, ma ai fiori primaverili che si depositano sulla sabbia bianca, creando un ambiente davvero suggestivo e particolare. In estate non rimane nulla del rosa, ma chi capita qui fuori stagione, durante la primavera, può passeggiare su un tappeto di fiori per un’esperienza unica.

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Roma, Sardegna e Sud Tirolo, i luoghi top d’Italia in autunno per gli americani

Secondo Travel + Leisure, il noto magazine statunitense con sede a New York, gli americani iniziano ad apprezzare le vacanze in Europa in particolare durante l’autunno, tralasciando un po’ il periodo estivo, sempre più caratterizzato da ondate di calore, mancanza di aria condizionata in svariati luoghi e l’implacabile folla dei turisti, tutti aspetti che concorrono a rendere il viaggio “scomodo e disagevole”.

Così, emerge la tendenza a pianificare i voli transatlantici nei mesi autunnali, quando le temperature scendono ma si rivelano ancora dolci e miti e le prime nevicate sono ancora lontane. In più, difficile non apprezzare le mete prescelte avvolte nei magici colori dorati del foliage e di una luce inconfondibile.

E poi, l’Europa offre davvero l’imbarazzo della scelta, sia per chi pianifica una visita nelle maggiori città e capitali, sia per chi, invece, opta per la montagna o il mare. Le destinazioni predilette dagli americani? Londra, Parigi, Ibiza, Madeira, Copenaghen, le Highlands scozzesi, la Grecia, la Norvegia, la costa francese ma anche l’Italia e, in questo caso, tre vincono su tutte le altre.

Ecco di quali si tratta.

Roma, il fascino che non tramonta

L’atmosfera millenaria che si respira passeggiando per la Città Eterna non smette mai di far innamorare e i turisti statunitensi non fanno eccezione.

Nella speciale classifica di Travel + Leisure per le località da scoprire in autunno, Roma è al primo posto della Top Ten, magnifica in tutte le stagioni e ideale per l’autunno.

Qualche consiglio per un’avventura romana di stile? Iniziare il tour da Galleria Borghese, una delle gallerie d’arte più prestigiose della città, e poi esplorare l’Orto Botanico, rigoglioso giardino ricco di sentieri tortuosi, fontane nascoste e alberi secolari.

Dopo aver fatto tappa al cospetto degli iconici punti di interesse della capitale, dal Colosseo al Vaticano, da Trastevere a Piazza Navona (e la lista potrebbe continuare all’infinito), non può mancare una golosa sosta all’Antico Forno Roscioli, storica panetteria la cui pizza al taglio è una “rivelazione”, e un buon gelato presso una delle innumerevoli gelaterie sparse per il centro.

In Sardegna, finalmente lontano dal caldo torrido

Barumini, Barbagia

Fonte: iStock

Nuraghe di Barumini

Terza classificata la Sardegna che, in autunno, diventa la scelta perfetta per andare in bici, fare escursioni e concedersi un’entusiasmante gita in barca: infatti, se in estate il caldo è torrido, settembre, ottobre e la prima settimana di novembre sorprendono piacevolmente.

Oltre a godere appieno della bellezza unica dell’isola, i turisti hanno l’occasione di partecipare agli eventi culturali di “Autunno in Barbagia“, celebrati in una trentina di villaggi della regione montuosa della Barbagia fino alla metà di dicembre.

Ma non è tutto: l’autunno sardo significa degustazioni di vino, tranquille visite ai siti archeologici e rigeneranti nuotate nelle limpide acque dello splendido mare, ancora caldo dopo i mesi estivi.

Sud Tirolo, natura spettacolare

Infine, all’ottavo posto delle mete predilette dagli americani per l’autunno in Europa, spicca il Sud Tirolo, considerato il top per vacanze attive all’aria aperta, per conoscere da vicino e assaporare la tradizione vitivinicola locale e concedersi un soggiorno in uno dei molti resort con centri benessere.

In più, i boschi si tingono di meravigliose tinte pastello e al tramonto le cime e i pinnacoli appaiono arancioni, rosa, rossi o viola, dando vita al cosiddetto “bagliore delle Dolomiti“.

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Idee per il weekend: le mete consigliate da SiViaggia

In cerca di ispirazione per il prossimo weekend? SiViaggia ha selezionato per voi quattro idee perfette per una fuga all’insegna di natura, arte e storia. Dalla Sardegna selvaggia, dove l’autunno svela i segreti millenari della civiltà nuragica, agli scenari incantati del lago di Como, con i suoi borghi pittoreschi, fino ai vigneti del Barbaresco, da esplorare sulle tracce dei romanzi di Beppe Fenoglio.

Se invece preferite un viaggio tra arte e cultura, Parma vi aspetta con un itinerario immersivo che vi porterà alla scoperta dei capolavori del Correggio, celebri in tutto il mondo. Ogni meta offre esperienze uniche per chi desidera scoprire luoghi autentici, lontani dalle solite rotte turistiche, ideali per un weekend ricco di emozioni.

In Barbagia tra antichi nuraghi

Nella Barbagia del Barigadu, l’autunno promette esperienze indimenticabili. Questo angolo autentico della Sardegna custodisce meraviglie, come il nuraghe Losa, uno dei meglio conservati e più importanti dell’isola, e il tempio a pozzo di Santa Cristina a Paulilatino, un capolavoro architettonico nuragico risalente a circa 3000 anni fa. Si tratta di testimonianze straordinarie della civiltà nuragica, che offrono un’immersione nella storia antica della Sardegna.

Per gli amanti della natura, l’area intorno al fiume Tirso e al lago Omodeo è ideale per escursioni a cavallo o a piedi. Dal punto ricreativo Sas Olias di Sedilo o dall’agriturismo Sa Tanchitta di Ula Tirso, è possibile organizzare passeggiate lungo sentieri che si inoltrano verso il lago Omodeo. Formato dalla diga Santa Chiara, e in seguito ampliato dalla diga Eleonora d’Arborea, questo specchio d’acqua custodisce veri e propri tesori sommersi come tombe di giganti, domus de janas, un insediamento prenuragico e persino una foresta fossile con alberi di 20 milioni di anni.

In autunno, quando il livello del lago si abbassa, riemerge la suggestiva “Casa del custode”, l’edificio che ospitava il capo della centrale della diga di Santa Chiara, ormai sommerso da anni. Questo fenomeno offre un’opportunità unica per ammirare un pezzo di storia nascosta e riflettere sul passato di questa terra affascinante.

Lago di Omodeo

Fonte: Ufficio stampa: Sardegna, il Cuore

Casa Custode Diga Santa Chiara sul Lago di Omodeo in Sardegna

Bellano, turismo slow sul lago di Como

Bellano, pittoresco comune affacciato sul lago di Como in provincia di Lecco recentemente entrato a far parte del circuito delle Cittaslow, è meta di un turismo lento, attratto soprattutto dall’Orrido di Bellano, una gola naturale formata 15 milioni di anni fa dall’erosione del torrente Pioverna e dal Ghiacciaio dell’Adda. Questo spettacolare canyon, con le sue gigantesche marmitte, tetri anfratti e suggestive spelonche, offre ai visitatori un’esperienza di visita altamente suggestiva grazie a un sistema di passerelle sospese che permettono di esplorare le alte pareti rocciose a picco sull’acqua in tutta sicurezza.

Un altro punto di interesse del paese è il Museo del Latte e della storia della Muggiasca (MUU), situato nella frazione di Vendrogno. Inaugurato nel 2008, è dedicato alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni e della cultura materiale locale, con particolare attenzione alla lavorazione del latte. Ospitato negli spazi della ex-latteria turnaria, che per quasi un secolo ha servito la comunità nella trasformazione del latte, il MUU rappresenta un perfetto esempio di connubio tra economia locale e cultura.

Oltre all’itinerario sul latte, il museo propone quattro percorsi tematici che esplorano la vita rurale della Muggiasca: il bosco, i campi, il lavoro nella stalla, la casa e i lavori femminili di una volta, che consentono di immergersi nella storia e nelle tradizioni di un territorio che ha saputo mantenere intatta la sua autenticità.

Tra i vigneti del Barbaresco sulle orme del Partigiano Johnny

Le colline del Barbaresco, inserite nel sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, rappresentano una delle culle della produzione di vini di eccellenza italiani. In questo territorio nasce il Barbaresco, vino rosso a lungo invecchiamento, rinomato a livello internazionale per la sua qualità superiore. Oltre a essere amati per la loro bellezza naturale, questi paesaggi sono stati celebrati anche nella letteratura del Novecento, in particolare nei romanzi di Beppe Fenoglio, come “Il partigiano Johnny”, che descrive con grande vividezza le rocche a picco sul fiume Tanaro, simbolo di resistenza e mistero.

Oltre alla straordinaria produzione vinicola, il territorio offre itinerari suggestivi, come la Strada Romantica, un percorso di 130 km tra paesaggi mozzafiato e citazioni letterarie, e il trekking panoramico da Barbaresco a Neive, che attraversa filari di vigne ed è parte del celebre percorso “Bar to Bar”. Tra le attrazioni del borgo di Barbaresco spicca la maestosa torre medievale, simbolo riconoscibile delle Langhe, che domina il paesaggio circostante e il fiume Tanaro.

Anche Neive, riconosciuto tra “I borghi più belli d’Italia”, merita una visita per le sue stradine acciottolate e il suo ricco patrimonio architettonico, testimonianza di una storia secolare. Qui, nelle cantine del Municipio, si trova la storica Bottega dei Quattro Vini, fondata nel 1983, che continua a essere un punto di riferimento per la degustazione dei pregiati vini locali.

A Parma per i 500 anni della cupola del Correggio

Parma celebra i 500 anni della cupola affrescata da Antonio Allegri, meglio conosciuto come Correggio, nella Basilica di San Giovanni Evangelista con un innovativo itinerario multimediale. Dal 27 al 29 settembre, i visitatori possono vivere un’esperienza unica grazie al progetto “Correggio 500 anni dopo”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e il Monastero Benedettino di San Giovanni.

Il fulcro della celebrazione è l’installazione “Il Cielo per un istante in terra”, una riproduzione fotografica realizzata da Lucio Rossi, che permette di ammirare da vicino i dettagli degli affreschi della cupola, normalmente invisibili a occhio nudo. Questa straordinaria opera immersiva, allestita nel Refettorio del monastero, rivela particolari raffinati che Correggio ha dipinto pur sapendo che sarebbero stati impossibili da apprezzare dal basso, tra cui alcune porzioni riservate alla vista dei soli monaci.

Il percorso multimediale non si limita alla cupola: i visitatori potranno anche esplorare la celebre Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo, arricchita da un’esperienza immersiva che racconta la storia e i significati degli affreschi. Il progetto offre, inoltre, l’opportunità di scoprire i grandiosi chiostri del Monastero di San Giovanni e la sua antica Biblioteca monastica, che conserva tesori inestimabili.

L’evento non è solo un omaggio all’arte del Rinascimento, ma anche un’occasione per valorizzare il patrimonio storico e culturale di Parma, rendendo accessibili capolavori spesso nascosti o difficilmente fruibili. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia, che celebra il genio di Correggio attraverso tecnologie innovative e suggestive installazioni.

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Quali sono le spiagge di sabbia più belle d’Italia?

L’Italia è una delle mete turistiche più ricercate ed ambite al mondo, che riesce ad attirare ogni anno turisti e viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ammaliati dall’incredibile varietà di paesaggi naturali, tesori culturali e bellissime città storiche. Oltre a questo, degno di nota è il suo vasto e ampio litorale, che si estende per oltre 7.000 chilometri, in grado di chiamare a sé milioni di visitatori ogni anno, da tutto il territorio italiano e non solo. Le spiagge italiane caratterizzate da sabbia dorata, bianca e a volte persino colorata, sono in grado di offrire scenari unici, in grado di affascinare ogni tipo di viaggiatore. Sono la destinazione ideale per chi ama passare giornate di puro relax in riva, oppure per tutti coloro che amano divertirsi all’aria aperta praticando diversi sport acquatici o per chi, invece, cerca il contatto diretto con la natura. Ecco una lista delle spiagge di sabbia più belle d’Italia e perché vale la pena visitarle

1. Cala Brandinchi in Sardegna

Cala Brandinchi è conosciuta affettuosamente come la “Piccola Tahiti” ed è considerata probabilmente come la più iconica spiaggia della Sardegna. Questa spiaggia si trova nella parte settentrionale della regione, precisamente nei pressi di San Teodoro, ed è celebre per la sua sabbia bianca e fine, che sembra quasi essere polvere di borotalco, e che riesce a creare un contrasto fantastico con le acque trasparenti e dalle sfumature turchesi che la bagnano. I fondali bassi e la calma delle sue acque rendono Cala Brandinchi perfetta per i turisti in viaggio con le famiglie, ma anche per chi vuole semplicemente rilassarsi in un piccolo paradiso.

Cala Brandinchi offre una serie di servizi in grado di rendere le giornate al mare un’esperienza decisamente rilassante. Sono presenti parcheggi, aree attrezzate per il noleggio di lettini ed ombrelloni, ma anche piccoli chioschi dove è possibile acquistare bevande e snack durante la giornata.

Inoltre, per gli amanti dello snorkeling, si consiglia di portare l’attrezzatura necessaria, come pinne, occhialini e maschera, per scoprire i fondali ricchi di pesci colorati e persino piccole murene. È anche la destinazione ideale per attività come il kayak o il SUP, con cui poter esplorare le bai circostanti.

C’è da ricordarsi, però, che a causa dell’afflusso di un numero sempre più elevato di turisti, Cala Brandinchi, come anche il resto delle altre spiagge più belle della Sardegna, è una spiaggia a numero chiuso, una misura doverosa per salvaguardare e tutelare il paesaggio.

2. Spiaggia dei Conigli a Lampedusa

Incastonata nella bellissima isola di Lampedusa, in Sicilia, si trova la spiaggia dei Conigli, una fra le più belle località balneari di tutta l’isola e non solo. Viene considerata, infatti, fra le più belle spiagge al mondo e deve il suo nome all’isolotto dei Conigli che si trova proprio di fronte alla spiaggia. Qui la natura è la protagonista incontrastata: la sabbia finissima e dorata, le sue acque azzurre e trasparenti, all’interno di un contesto decisamente selvaggio, fanno della spiaggia dei Conigli una tappa imperdibile per chi ama il mare incontaminato.

Questa destinazione è particolarmente speciale anche per il fatto che è un luogo di nidificazione delle tartarughe marine Caretta Caretta, una specie protetta. Ogni estate, qui, queste tartarughe depongono le uova sulla spiaggia e concorrono a rendere questa spiaggia ancora più affascinante.

È possibile raggiungere la spiaggia dei Conigli solamente a piedi, attraverso un piccolo sentiero. A differenza della precedente, non ci sono molti servizi sulla spiaggia, motivo per cui, per chi decidesse di passare una giornata in questa meravigliosa località, è consigliabile portare con sé tutto l’occorrente, come cibo e bevande. Qui è possibile rilassarsi nuotando, facendo snorkeling oppure facendo semplici passeggiate lungo la spiaggia. Se si è fortunati, magari è anche possibile incontrare tartarughe marine a riva.

3. Spiaggia di San Vito Lo Capo in Sicilia

Si rimane in Sicilia, ma questa volta si viaggia verso l’isola principale, precisamente a nord della regione. Qui si trova una delle spiagge più amate dai turisti italiani e stranieri. Si tratta della bellissima spiaggia di San Vito lo Capo.

Questa spiaggia è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia dorata e da un mare i cui colori sfumano dal turchese fino al blu intenso, oltre che essere circondata da montagne rocciose: un mix che riesce ad offrire uno spettacolo naturale unico ed indimenticabile, un panorama ideale per foto memorabili. Qui sono presenti diverse bellissime baie, facilmente raggiungibili, come, ad esempio, la Baia di Santa Margherita.

La spiaggia di San Vito Lo Capo è molto attrezzata: sono presenti numerosi stabilimenti balneari, ma anche bar e diversi ristoranti, il che la rende ideale per chi vuole passare giornate rilassanti al mare con la propria famiglia, divertendosi con pedalò, kayak ed attrezzature per praticare diversi sport acquatici.

Inoltre, per chi vuole combinare il mare con l’escursionismo, questa spiaggia è molto consigliata, grazie alla vicinanza con la riserva naturale dello Zingaro, in cui è possibile percorrere numerosi sentieri costieri che portano a baie nascoste, grotte e punti panoramici mozzafiato. Non c’è da dimenticarsi, poi della vicinanza all’affascinante borgo di San Vito Lo Capo, dove assaggiare il famoso cous cous alla trapanese, il piatto simbolo della zona.

Vista della spiaggia di San Vito lo Capo in Sicilia, con la sabbia bianca in primo piano ed il promontorio sullo sfondo

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Spiaggia di sabbia di San Vito Lo Capo in Sicilia

4. La Pelosa a Stintino in Sardegna

Chi è che non ha mai sognato di visitare almeno una volta nella vita una spiaggia caraibica? E se ci fosse la possibilità di avverare questo sogno, ma senza lasciare l’Europa? C’è una soluzione: la spiaggia la Pelosa di Stintino. Si torna in Sardegna, preso questa famosa spiaggia della parte nord-occidentale dell’isola, famosa per le sue acque turchesi e la spiaggia bianca e soffice, che la rendono un angolo di paradiso caraibico d’Italia.

Questa famosa e bellissima spiaggia settentrionale della Sardegna è protetta dall’isola Piana e dall’Asinara e gode di acque decisamente calme e poco profonde, adatte anche ai più piccoli. Qui, oltre a rilassarsi sulla sabbia, è possibile visitare i fantastici dintorni, partecipando ad escursioni organizzate o noleggiando una propria imbarcazione alla scoperta dell’isola dell’Asinara, dove scoprire una natura selvaggia ed incontaminata, fare snorkeling e ammirare animali come i famosi asinelli bianchi dell’Asinara.

Data la sua crescente popolarità, l’accesso alla spiaggia La Pelosa è stato regolamentato, così da preservarne la straordinaria bellezza. Proprio per questo è consigliabile prenotare l’ingresso con largo anticipo, soprattutto durante i periodi di alta stagione. Sono presenti anche diverse e specifiche regolare da rispettare, come l’obbligo di stendere un asciugamano sotto l’ombrellone per non danneggiare la sabbia.

5. Marina di Pescoluse in Puglia

Questa volta si cambia regione e si viaggia verso il sud Italia, in Puglia. Si parla precisamente di Marina di Pescoluse, conosciuta anche come le Maldive del Salento: una spiaggia che si estende per diversi chilometri, con sabbia bianca e finissima, ma soprattutto un mare che assume sfumature turchesi ed azzurre, e che può essere considerate fra le più belle spiagge della Puglia e del Salento.

Marina di Pescoluse è molto ben attrezzata. Infatti, sono presenti diversi stabilimenti balneari con bar e ristoranti, ma anche ampie aree gioco per bambini. Lungo la costa, inoltre, è possibile trovare anche molte strutture ricettive come case vacanze e camping, che rendono questa parte del Salento la meta ideale per le prossime vacanze.

Per chi ama gli sport acquatici, il fatto che queste coste siano spesso colpite da diverse correnti, Marina di Pescoluse è un luogo molto popolare fra i praticanti di sport come il kitesurf o il windsurf.

Lido attrezzato con tende e lettini da mare a Marina di Pescoluse nel Salento, in Puglia

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Marina di Pescoluse, in Puglia, conosciuta come le “Maldive del Salento”

7. Baia delle Zagare nel Gargano

Rimanendo sempre in Puglia, ma questa volta sulla costa est, degna di nota è la Baia delle Zagare, un luogo incantato del Gargano, e nel cuore del Parco Nazionale del Gargano. Questa baia è un vero e proprio paradiso del territorio pugliese, con una delle viste più belle e suggestive dell’intera costa adriatica.

Baia delle Zagare è caratterizzata da imponenti e maestosi faraglioni di roccia bianca che spuntano dalle acque cristalline che bagnano la spiaggia dorata e fine e si va aggiungere alle spiagge di sabbia del Gargano, che si trovano tra Rodi e Vieste, e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Questa spiaggia è accessibile solo tramite due hotel privati che si affacciano sulla spiaggia o, per chi decidesse di non pernottare in queste strutture, è possibile raggiungerla anche via mare. Questo contribuisce a mantenere l’atmosfera tranquilla ed incontaminata, che rende Baia delle Zagare ideale per chi cerca un angolo di paradiso lontano dalla folla turistica e a diretto contatto con la natura.

Oltre a rilassarsi, da questa spiaggia è possibile anche partecipare ad escursioni guidate che portano all’esplorazione di grotte marine lungo la costa del Gargano, come la spettacolare Grotta Smeralda o la Grotta delle Rondinelle.

8. Spiaggia di Tropea in Calabria

Infine, un’altra spiaggia di sabbia, che viene considerate tra le più affascinanti di tutto il territorio italiano, è la spiaggia di Tropea in Calabria, lungo la Costa degli Dei, caratterizzata da una sabbia dorata ed il mare che assume delle bellissime sfumature dal turchese al blu profondo. Questa spiaggia si estende sotto le pareti rocciose e contribuisce a creare un’ambientazione unica e mozzafiato

La spiaggia è dominata dall’iconica scogliera dove sorge il pittoresco e suggestivo centro storico. Il borgo di Tropea è particolarmente apprezzato per il contrasto tra la bellezza del suo borgo antico, ricco di storia e cultura, e la naturalezza ed il fascino delle suggestive spiagge di sabbia nei suoi dintorni.

Qui sono presenti numerosi stabilimenti balneari, ben attrezzati, con ristoranti, chioschi e bar presso cui assaggiare i famosi piatti della cucina calabrese. Qui, come del resto anche in tutti i paradisi balneari che sono stati citati fino ad ora, è consigliato esplorare i fondali marini, facendo snorkeling o partecipando ad escursioni in barca guidate, alla scoperta della Costa degli Dei e, perché no, verso le vicine Isole Eolie.

Vista dall'alto della Spiaggia di Tropea in Calabria, con il borgo storico che si affaccia sul bellissimo mare turchese

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Spiaggia di Tropea in Calabria

Queste citate sono solo alcune delle più belle spiagge di sabbia italiana fra le più ricercate e conosciute al mondo, in grado di attirare turisti italiani e non. Rappresentano la destinazione per le prossime vacanze estive: basta scegliere la preferita e partire alla scoperta di angoli di paradiso tutti italiani!

 

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L’arcipelago di La Maddalena è in pericolo a causa dell’overtourism

Recenti studi hanno dimostrato che la vita vegetale, animale e marina sta soffrendo a causa di un numero insostenibile di turisti dal comportamento irresponsabile. Questa estate ci sono state manifestazioni in Spagna e disordini a Santorini per l’overtourism, un fenomeno che riguarda anche l’Italia. L’arcipelago di La Maddalena è uno dei luoghi più pittoreschi della Sardegna, con spiagge incontaminate e formazioni rocciose piene di fiori. Ospita la famosa isola di Budelli che attira visitatori per la sua spiaggia rosa, ora off-limits dopo che qualcuno ha rubato più volte la sabbia dal colore insolito.

La minaccia dell’overtourism in Sardegna

Questo arcipelago incantevole si trova al largo della punta nord-orientale della Sardegna. La paura di scienziati e funzionari del settore è che “tra 10 anni, non rimarrà nulla di questa bellezza“. Rosanna Giudice, commissario del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena l’ha definita un’emergenza in un’intervista con Il Fatto Quotidiano. Quest’ultima ha assunto il ruolo di supervisore del parco alla fine di luglio 2024 e sta cercando di mettere in guardia sulle condizioni critiche della zona. “Se la situazione non cambia, tra 10 o 15 anni non rimarrà nulla di questa bellezza“, ha detto.

Maddalena Sardegna

Fonte: 123RF

Arcipelago della Maddalena

Ha denunciato il numero di barche che affollano la costa e il continuo andirivieni di taxi d’acqua che scaricano i passeggeri sulla riva, nonostante i divieti. I maxi yacht ormeggiati stanno distruggendo con le loro ancore le praterie di Posidonia marina sui fondali e l’inquinamento acustico sta allarmando le creature marine. “I delfini che prima si vedevano tutto il giorno ora stanno ben lontani dall’arcipelago e compaiono solo al mattino prima che arrivi l’inferno” ha detto Giudice. Luca Bittau, un cetologo del posto, ha spiegato che il rumore dei motori delle barche è così forte che copre le comunicazioni acustiche dei delfini, essenziali per la caccia, la socializzazione e l’allevamento dei loro piccoli.

Nuove regole

Le barche a motore presentano anche il rischio di collisioni con altre creature marine come le tartarughe. “Dobbiamo limitare i numeri“. Giudice ha avvertito che il numero di visitatori che arrivano all’arcipelago è insostenibile. “Abbiamo bisogno di un numero limitato e di ripensare alle concessioni” ha affermato. Ha già introdotto un divieto severo di ormeggio notturno. A tutte le imbarcazioni da diporto è vietato gettare l’ancora nelle acque intorno all’arcipelago dalle 21:00 alle 8:00. L’unica eccezione è per i residenti e le aziende che hanno la sede legale di La Maddalena da almeno cinque anni. Le loro imbarcazioni devono anche essere dotate di vasche di raccolta delle acque reflue e attraccare alle boe di ormeggio.

Giudice afferma che il divieto è necessario per frenare le feste notturne che spesso si svolgono sugli yacht con musica ad alto volume e luci intense che disturbano la vita marina. Il commissario vorrebbe anche vedere l’introduzione delle guardie forestali. Al momento le guide nei punti di accoglienza hanno il compito di ricordare ai turisti come comportarsi. “Si prendono cura sia delle spiagge che del mare. Svolgono un lavoro splendido, ma non hanno il potere di imporre sanzioni“, ha affermato Giudice. Giudice rimarrà al suo posto per sei mesi, con la possibilità di essere riconfermata per altri sei mesi. “In questo lasso di tempo a disposizione, farò di tutto per garantire un piano socio-economico su misura per il parco e che venga affrontata la questione della limitazione dei flussi“, ha affermato.