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Dove è stato girato La vita va così? Scopri i luoghi del film di Milani al Giffoni

In tante realtà del nostro Paese – ha detto Riccardo Milani al Giffoni Film Festival 2025 – c’è un conflitto tra lavoro e rispetto del territorio. Il protagonista dice in una scena: “La spiaggia è bella perché è di tutti”. A volte c’è da indignarsi rispetto agli ecomostri, ma questo conflitto indica una strada, capace di conciliare le due cose”. Il cinema come specchio delle sfide collettive, delle battaglie silenziose e della forza delle comunità. È su questo terreno che Milani continua a muoversi con coerenza e sensibilità, scegliendo la commedia come chiave per raccontare storie profondamente umane.

Con La vita va così, il suo nuovo film in arrivo al cinema, il regista romano torna dietro la macchina da presa e punta i riflettori sulla Sardegna, terra amata e spesso vissuta, protagonista discreta e potente di questo racconto. A guidare il cast è Virginia Raffaele, che ritrova Milani dopo il successo di Un mondo a parte, accompagnata da due icone del cinema e della comicità italiana: Diego Abatantuono, più volte candidato ai David di Donatello e premiato nel 2021 con il David Speciale, e Aldo Baglio, membro dello storico trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.

Accanto a loro, una presenza inedita e significativa: Ignazio Mulas, sardo e non professionista, scelto per interpretare un personaggio ispirato a Ovidio Marras, il pastore di Capo Malfatano scomparso nel gennaio 2024 a 93 anni, noto per aver lottato con fermezza contro la costruzione di un mega resort nella sua terra. Marras era diventato simbolo di una resistenza civile, discreta ma tenace, contro la speculazione edilizia. La sua vicenda aveva già ispirato il film Anna di Marco Amenta, uscito l’anno precedente.

Capo Malfatano

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Capo Malfatano

Di cosa parla il film

Ambientato nel sud della Sardegna, La vita va così è una commedia sociale dal tono ironico e affettuoso, che mette al centro una comunità locale divisa tra la speranza di un futuro occupazionale e la necessità di proteggere la propria terra, la propria storia e la propria identità culturale. Virginia Raffaele l’ha definita “un’esperienza notevole”, per cui si è preparata “andando sul posto un po’ di giorni prima per fare conoscenza con le persone e il territorio. Basta essere in ascolto”. In un piccolo paese del sud della Sardegna, una comunità vive sospesa tra passato e futuro, tradizione e modernità. Da vent’anni, gli abitanti cercano un equilibrio tra la necessità di creare lavoro e la volontà di difendere la propria terra da speculazioni e trasformazioni irreversibili.

Al centro della storia c’è Marina, un’insegnante tornata nel paese d’origine dopo anni trascorsi in città, che si ritrova coinvolta, suo malgrado, in una battaglia collettiva per impedire la costruzione di un mega resort lungo la costa incontaminata. Accanto a lei ci sono Tonino (Diego Abatantuono), ex sindacalista disilluso ma ancora combattivo, e Peppino (Aldo Baglio), pastore e poeta, stralunato e visionario, legatissimo al suo gregge e ai ritmi della terra. Ma la figura chiave del racconto è Gavino (Ignazio Mulas), un pastore anziano ispirato alla figura reale di Ovidio Marras, che incarna la memoria e la dignità di un’intera generazione. È lui a tenere unita la comunità nei momenti più difficili, con il suo silenzio ostinato e il suo amore per una terra che non vuole essere venduta.

Dove è stato girato

Il film prende vita nei luoghi autentici del Sulcis: i primi ciak sono stati battuti a Cagliari, ma le riprese si sposteranno principalmente a Teulada, tra le coste e l’entroterra dell’estremo sud-ovest dell’isola, un’area ancora poco raccontata dal cinema ma ricca di suggestioni e storie da tramandare. Definito dalla produzione come “un racconto ironico e appassionato lungo vent’anni, ambientato in un angolo meraviglioso della Sardegna”, La vita va così si preannuncia come un nuovo capitolo del percorso di Milani nel raccontare l’Italia meno visibile, quella dei paesi, delle lotte quotidiane, dei dilemmi etici che toccano le persone comuni.

La Sardegna autentica

Il Sulcis è nella parte sud-occidentale della Sardegna, è una terra aspra e generosa, custode di identità profonde. Alcune riprese del film sono state fatte a Teulada, piccolo comune che si affaccia su uno dei tratti di costa più belli e meno contaminati del Mediterraneo. Teulada è un paese dove la natura è ancora protagonista. A pochi chilometri dal centro abitato si aprono scenari da cartolina: spiagge come Tuerredda, con la sua sabbia chiarissima e le acque turchesi, e Capo Malfatano, con le sue torri spagnole, le rocce levigate dal vento e uno stagno che riflette il cielo come uno specchio antico.

Teulada Sardegna
La spiaggia di Teulada in Sardegna

In questa parte di Sardegna, il mare non è solo bellezza: è territorio da proteggere, confine da difendere, risorsa da non svendere. È anche da qui che nasce la storia del pastore Ovidio Marras, figura realmente esistita e fonte d’ispirazione per uno dei personaggi del film, che proprio a Capo Malfatano si è opposto alla costruzione di un resort di lusso. Un gesto solitario e coraggioso, che oggi diventa racconto collettivo. Il paesaggio dell’entroterra è fatto di colline morbide, sugherete, sentieri che si perdono tra i monti del Sulcis. La foresta di Is Cannoneris, tra le più estese d’Europa, custodisce il cervo sardo e tante altre specie endemiche. Nuraghi dimenticati, muretti a secco e vecchi ovili raccontano la quotidianità di chi questa terra la vive da sempre, senza clamore ma con tenacia.

Proprio per questa autenticità, Teulada e il Sulcis diventano lo sfondo ideale per una storia come La vita va così: una commedia che parla di conflitti reali, di scelte difficili, ma anche di solidarietà e ironia, quel tipo di ironia che nasce quando la vita ti mette alla prova, e tu rispondi con dignità. Il film è scritto dallo stesso regista insieme a Michele Astori e prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Our Films (gruppo Mediawan) e da Sonia Rovai per Wildside (Gruppo Fremantle), in collaborazione con PiperFilm e Medusa Film, che ne cureranno anche la distribuzione. La distribuzione internazionale sarà affidata a PiperFilm. La vita va così affronta con leggerezza e profondità temi cruciali come il lavoro, l’ambiente e la memoria delle comunità, questa volta affidando alla Sardegna – e a chi la vive ogni giorno – il compito di raccontare un’Italia resistente, ironica e sorprendente.

 

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Spiaggia delle Vacche, il segreto meglio custodito della Sardegna

C’è una spiaggia, nascosta tra le rocce e il profumo selvatico della macchia mediterranea, che prende il nome da un’immagine quasi surreale: quella di placide mucche che, anni fa, venivano qui a crogiolarsi al sole. Oggi, cotanto angolo di paradiso è rimasto intatto in una quiete primordiale, ed è diventato un rifugio per chi ama calette silenziose e paesaggi che sembrano scolpiti dal sogno.

La Spiaggia delle Vacche è una striscia di sabbia fine come borotalco, protetta da pareti di granito che il vento, con pazienza millenaria, ha modellato in forme morbide, levigate, quasi fossero “meringhe adagiate sul blu”. Non appena si approda nel piccolo eden, i sensi si accendono: l’olfatto è subito rapito dal profumo dei ginepri e delle erbe aromatiche, la vista abbraccia le sfumature che danzano tra l’azzurro del mare e il verde delle colline mentre l’udito si accorda con il ritmo lento delle onde.

Dove si trova

Per chi desidera perdersi nella sua bellezza discreta, la Spiaggia delle Vacche si trova lungo la costa nord-orientale della Sardegna, nel territorio di San Teodoro, precisamente in località Monte Petrosu. La zona rientra nell’Area Marina Protetta di Tavolara – Capo Coda Cavallo, un tratto di costa tra i più autentici dell’isola, dove la natura regna incontrastata e il mare custodisce tesori preziosi.

La terra si fonde con il mare senza confini netti, e regala paesaggi che si trasformano con la luce del giorno. La posizione della caletta, riparata e un po’ appartata, contribuisce a renderla ancora più affascinante: lontana dalla folla e dal rumore, è una meta per chi ama sentirsi parte di un ecosistema, non “semplice spettatore”.

Cosa fare e vedere, in particolare in estate

Spiaggia di Cala delle Vacche, San Teodoro, Sardegna

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Spiaggia di Cala delle Vacche

Alla Spiaggia delle Vacche si arriva per stendersi sulla sabbia color crema e ascoltare il mare, per camminare a piedi nudi tra i ciottoli levigati, per lasciarsi sorprendere dalla luce: è la tappa perfetta per chi cerca una giornata di relax assoluto, avvolto dalla bellezza più essenziale e pura.

Il mare qui ha mille volti: le sfumature, che vanno dal verde smeraldo all’azzurro più profondo, si confondono tra loro creando una tavolozza viva, vibrante. L’acqua è così trasparente che sembra non esistere: nuotare nell’insenatura è come “galleggiare nell’aria”.

La cala è anche un santuario ecologico: i fondali ospitano praterie di Posidonia oceanica, coralli rossi, banchi di pesci colorati che si muovono tra gli scogli come in un acquario naturale.

Per chi ama lo snorkeling, è sufficiente una maschera per trovarsi immersi in un mondo silenzioso e pulsante di vita. Per chi preferisce la contemplazione, bastano una stuoia e un libro per trascorrere ore in ascolto del paesaggio.

Dalla spiaggia lo sguardo può spingersi lontano, per abbracciare un panorama che incanta: di fronte si stagliano le isole di Tavolara e Molara, dalle sagome imponenti e solitarie; sulla sinistra, l’isolotto Rosso si appoggia al mare come un sogno di pietra, mentre i promontori di Porto San Paolo disegnano l’orizzonte con curve dolci e rassicuranti. È una visione che muta con le ore del giorno, ma è al tramonto che tutto si trasforma in magia: le rocce assumono sfumature rosa e rossastre, e riflettono la luce in un gioco di riflessi che assomiglia a un quadro impressionista.

Durante l’estate, la caletta si può raggiungere anche via mare. A Cala Girgolu, poco distante, è possibile noleggiare piccole imbarcazioni per solcare il meraviglioso tratto di costa e approdare alla Spiaggia delle Vacche. Si scende a riva quasi in punta di piedi, con la sensazione di entrare in un luogo sacro, dove la natura detta ancora le proprio regole e invita solo chi è disposto ad ascoltarla.

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Cala Cartoe, un angolo di paradiso tra mare e natura incontaminata

Nel Golfo di Orosei, dove la Sardegna si mostra nella sua veste più vera, si cela un piccolo gioiello che sembra resistere al tempo e alla modernità: ecco Cala Cartoe, una spiaggia che incarna il sogno di chi cerca un angolo di quiete dove la natura detta ancora le sue leggi e l’uomo è ospite silenzioso. Nonostante sia facilmente raggiungibile dal vicino centro abitato di Dorgali, conserva l’anima intatta di un paesaggio primitivo, in cui mare, sabbia e macchia mediterranea si fondono in un equilibrio perfetto.

La cala si apre come una mezzaluna di sabbia chiara e sottile, lunga circa 230 metri e larga una quarantina, e il colpo d’occhio che disegna è quello di uno spazio ampio e arioso, delimitato da un paesaggio integro e privo di costruzioni. A fare da cornice, le inconfondibili colline di roccia calcarea e le falesie che si tuffano in acqua e creano quell’atmosfera sospesa e immobile che solo le coste più incontaminate sanno trasmettere.

Un mare che incanta e una natura che profuma di Sardegna

Cala Cartoe non è la classica spiaggia sarda dal bianco accecante: la sabbia si colora di giallo tenue, calda e fine al tatto, mentre il fondale, che degrada con dolcezza, permette di immergersi senza timori e di lasciarsi cullare dal gioco ipnotico della luce che si rifrange sotto il pelo dell’acqua.

Ma è la vegetazione che le regala il tocco più caratteristico: infatti, non si limita a “fare da sfondo” ma invade l’arenile con il profumo inconfondibile del mirto, del lentisco e del ginepro, mentre querce secolari si spingono fino a pochi passi dalla sabbia, angoli d’ombra perfetti per chi un po’ di tregua dal sole cocente.

L’equilibrio tra natura e comfort

Nonostante l’apparente isolamento, si tratta di una spiaggia che ha saputo trovare un equilibrio perfetto tra natura e comfort: è possibile trascorre una giornata al mare senza rinunciare alle comodità essenziali. Poco distante dall’arenile non manca un ampio parcheggio, così come punti ristoro e bar e la possibilità di accedere a una rete wi-fi, seppur a pagamento.

Cala Cartoe è quindi perfetta non solo per chi ama il relax assoluto, ma anche per le famiglie con bambini, che qui possono divertirsi in totale sicurezza, o per gli appassionati di sport acquatici come il surf, lo snorkeling e le immersioni.

Come arrivare

Vista panoramica della spiaggia di Cala Cartoe in Sardegna

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Veduta panoramica di Cala Cartoe

Raggiungere Cala Cartoe è semplice, soprattutto se paragonato ad altre calette del Golfo di Orosei, spesso accessibili solo dopo lunghe camminate o via mare. Chi arriva in auto deve solo seguire le indicazioni verso il Parco Museo S’Abba Frisca e proseguire fino al termine della strada asfaltata. Oltrepassato un piccolo cancello, una strada sterrata conduce nei pressi della spiaggia.

Per chi invece preferisce arrivare via mare, non mancano le soluzioni: i servizi di noleggio gommoni sono attivi nei porti vicini, mentre i più fortunati potranno scegliere di ancorare la propria imbarcazione nelle acque antistanti la cala, mantenendo però le distanze necessarie a preservare la tranquillità e la sicurezza.

Una spiaggia che sa custodire il proprio segreto

Cala Cartoe, pur trovandosi a un solo chilometro da Cala Gonone e nel pieno della costa orientale sarda, ha saputo preservare la sua identità di luogo intimo e discreto. Non è mai troppo affollata, anche in piena estate, proprio perché la sua bellezza non necessita di clamore per farsi notare.

Il mare trasparente, la sabbia dorata, le rocce scolpite dal vento e il profumo del verde la rendono un piccolo grande tesoro da custodire, un luogo dove ogni giornata si trasforma in un ricordo prezioso.

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Sagre ed eventi in Italia: cosa fare nel weekend dal 18 al 21 luglio 2025

Luglio infuocato, Italia in festa. Quando il sole cala, le piazze si accendono di luci, profumi, musica e griglie roventi: è la stagione d’oro delle sagre, delle notti bianche, dei concerti sotto le stelle e delle feste di paese che, da nord a sud, rendono ogni weekend un concentrato di tradizione, gusto e divertimento. E il fine settimana del 18-21 luglio 2025 non fa eccezione.

Dal cuore della Toscana tra vini, pesche e musica pop, alle magiche notti veneziane illuminate da fuochi d’artificio, fino ai sapori autentici della Sardegna e della Sicilia: un weekend estivo ricco di feste, cultura e tradizioni da scoprire.

Che siate amanti del folklore o affamati cronici di street food, in cerca di una serata romantica tra le lanterne o di una nottata scatenata sotto un palco indie, questo weekend promette bene. Pronti a partire?

23ª Sagra della Pesca di Fibbiana (Toscana)

Tra dolci colline, vigneti e argini dell’Arno, Fibbiana in Toscana si risveglia con la sua amata Sagra della Pesca, giunta alla 23ª edizione. Organizzata da Circolo M.C.L. Pio XII e Parrocchia S. Maria, con il patrocinio comunale, la sagra si tiene nei weekend del 19-20 e 26-27 luglio in Piazza San Rocco, cuore del borgo. Ogni sera dalle 20:00 si gusta all’aperto, tra piatti a base di pesca e prelibatezze locali, accompagnati da musica e intrattenimento.

Sabato 19 luglio i Milò riscaldano l’atmosfera con un repertorio pop vibrante. Domenica 20 è la volta del “Tale e Quale Show”, una gara di imitazioni condotta da Maurizio Orselli, aperta a chiunque voglia salire sul palco e mettersi alla prova.

E se avete voglia di una passeggiata rilassante, la vicina Via Francigena e gli argini dell’Arno invitano a scoprire Montelupo Fiorentino, celebre per le sue ceramiche rinascimentali.

Festa del Pomodoro di Cappella (Veneto)

La frazione agricola di Cappella, considerata il “giardino verde di Venezia”, celebra dal 18 al 28 luglio la 53ª Festa del Pomodoro. Il pomodoro IGP è protagonista assoluto: stand gastronomici propongono piatti tradizionali come il pomodoro ripieno gratinato, una ricetta segreta datata 1955. Un vero e proprio inno alla cucina mediterranea!

Da non perdere la Mostra Ortofrutticola, perfetta per comprare direttamente dai coltivatori e la Giornata del Bambino, con i lavori creativi delle scuole locali. Sabato 19 luglio torna la “Notte famosissima”: uno show tra gusto, musica e divertimento sotto le stelle.

Festa del Redentore (Veneto)

Venerdì 18 luglio si inaugura il ponte votivo tra Le Zattere e la Giudecca (fino a domenica sera), preludio di una delle tradizioni più emozionanti di Venezia. Sabato 19 luglio, alle ore 23:30, il Bacino di San Marco sarà teatro dello spettacolo pirotecnico “Casanova e l’Amore” ideato da Parente Fireworks: 40 minuti di magia, 6.000 fuochi, 2.300 kg di esplosivo su zattere e pontoni, in un gioco di colori, forme e suggestioni che raccontano passione, eleganza e mistero.

Canale Grande a Venezia

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Veduta del Canal Grande a Venezia

Attenzione: per accedere è necessario prenotare. La priorità è riservata ai residenti veneziani, con aperture progressive a partire dal 7 e 10 luglio. Inoltre, dal 18 al 20 luglio (8:30-16:00), chi accede alla Città Antica deve versare il contributo di accesso.

Domenica 20, invece, spazio alla Regata del Redentore (pupparini e gondole) e alla Messa votiva con il Patriarca Francesco Moraglia alle 19:00 sull’isola della Giudecca.

Ajò a ballare – Elmas (Sardegna)

Venerdì 18 luglio alle 21:30 Piazza della Chiesa a Elmas si trasforma in palcoscenico per “Ajò a ballare”: una serata all’insegna di musica, danza e tradizione sarda. A organizzare l’evento è il gruppo folk Sa Nassa, con ospiti i “A Bratzos Tentos” (voce, organetto, tastiera, chitarra), che reinterpretano i canti popolari in chiave contemporanea.

Ad arricchire il tutto, una mostra-mercato di artigianato sardo, con tessuti tradizionali, manufatti e oggetti dell’isola, per un’immersione autentica nell’identità territoriale.

Sicily Food Vibes – Caltagirone (Sicilia)

Dal 18 al 20 luglio la Villa Comunale di Caltagirone ospita Sicily Food Vibes, festival enogastronomico che mette al centro le aree interne dell’isola, spesso trascurate ma ricche di autenticità. Durante questi tre giorni, chef e artigiani del gusto propongono showcooking, laboratori, degustazioni e masterclass.

Caltagirone, Sicilia

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Vista aerea del borgo siculo di Caltagirone

Venerdì 18, dalle 16:30 alle 18:30, la Sala Politeama ospita la conferenza “Aree interne: cultura, cibo, paesaggio e sostenibilità per uno sviluppo possibile”, con relatori istituzionali e del mondo accademico ed enogastronomico.
Alle 19:30 ha luogo l’inaugurazione ufficiale, seguita da showcooking con l’Unione Regionale Cuochi Siciliani. Un viaggio tra sapori e identità rurali in Sicilia, che fa della sostenibilità un vero e proprio manifesto culturale.

Pennabilli estate 2025 (Romagna)

La Pro Loco di Pennabilli (provincia di Rimini) propone un cartellone estivo ricco di eventi gastronomici, musicali e culturali. Nel weekend 18-20 luglio non potete perdere:

  • Pennabilli diPinta (venerdì 18, sabato 19 e domenica 20): una kermesse di birre artigianali e street food, con food truck e birrifici selezionati.
  • Venerdì 18 luglio, ore 21:00: brindisi sotto le stelle a base di birra e cibo gourmet!

La trama estiva della Pro Loco proseguirà poi anche nei weekend successivi, con la Cena in Bianco (11 agosto), presentazione di libri, concerti anni ’80, cocomerata di Ferragosto e ballo liscio a fine estate.

Marcellano VinCanta – Marcellano (Umbria)

Nel weekend del 18-20 luglio nel borgo medievale di Marcellano (Gualdo Cattaneo), immersi tra ulivi e Sagrantino, va in scena VinCanta. Stand enogastronomici propongono piatti della tradizione e vini locali DOC e DOCG, con uno spazio speciale, “Angolo del Dolce”, dedicato ai dessert da abbinare al passito.

La musica live passeggia tra piazze e vicoli: gruppi folk, band contemporanee, performance acustiche sotto le stelle. Una festa lenta, sospesa tra gusto, emozione e natura, perfetta per chi ama scoprire l’Umbria più vera in un’atmosfera raccolta.

Mercantia – Certaldo (Toscana)

Dal 16 al 20 luglio il borgo medievale di Certaldo si anima con la 37ª edizione di Mercantia, festival internazionale del teatro di strada, con oltre 120 artisti e 40 compagnie da tutto il mondo. Tema di quest’anno: “La Terra di un sogno”.

Le strade, le piazze, gli spazi più suggestivi del borgo diventano teatro per acrobatica, danza verticale, teatro di figura, clownerie, musica e performance immersive. Tra gli eventi di questo weekend spiccano:

  • Close Act (Olanda) con “Birdmen”, trampolieri alati.
  • Graffiti Classics (UK) in cabaret musicale.
  • Mencho Sosa (Argentina), tra giocoleria e freestyle calcistico.
  • Marching band europee, compagnie d’acrobazia come Vertical Theatre e spettacoli visivi come “Indigo” (Finlandia) e “House of Mask and Mime” (Thailandia‑Giappone).
  • Artisti italiani: Cafelulé, Compagnia Trioche, Davide Riondino & Maurizio Fiorilla, Arnaldo Mangini.

Il clou? Il gran corteo finale del 20 luglio, una parata collettiva tra artisti, trampolieri, musicisti e performer in un trionfo di colori e creatività.

Festa del Casaro – Volturara Irpina (Campania)

Dal 18 al 20 luglio Volturara Irpina vive la sua Festa del Casaro, tre giornate dedicate alla tradizione casearia della Valle del Dragone. Organizzata dalla Pro Loco, l’evento celebra la bravura dei casari locali, che trasformano il latte fresco in formaggi eccellenti. L’ingresso è libero e tutti possono degustare e osservare le dimostrazioni live.

Il programma:

  • Venerdì 18: ore 19:00 apertura stand e alle 19:30 lavorazione del latte; dalle 22:00 intrattenimento con “Bakkano Sound”.
  • Sabato 19: ore 17:30 giochi popolari; ore 20:00 degusta “la trecciona”, seguita dalla lavorazione del latte e musica con “Le Riflessioni”.
  • Domenica 20: show cooking dello chef Antonio Cristofano alle 18:30, apertura stand alle 19:00, dimostrazioni e chiusura in musica con “Samsara” dalle 22:00.
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Cosa vedere in Ogliastra, viaggio nel cuore selvaggio e autentico della Sardegna

L’Ogliastra è tante cose: è dove il mare incontra la montagna, dove il segreto della longevità scorre tra le vie dei suoi borghi, ma soprattutto, è dove l’autenticità sarda è di casa.

Questa è una delle 5 Zone Blu del mondo, ossia aree geograficamente definite dove le persone vivono fino a 100 anni in quantità elevate. Chi arriva in questa zona della Sardegna sa che, al di fuori di alcuni punti diventati particolarmente famosi negli ultimi anni, troverà una calma e una tranquillità difficile da godere in altre parti dell’isola, perlomeno d’estate.

L’Ogliastra è quella parte di isola ideale per chi vuole andare oltre, avventurarsi su sentieri poco battuti, scoprire le bellezze dell’entroterra tanto quanto quelle della costa. Ma cosa vedere e cosa fare esattamente? Questi sono i nostri consigli!

Ogliastra in Sardegna, dove si trova

Da molti è considerata una delle zone più affascinanti e selvagge della Sardegna quella situata lungo la costa orientale dell’isola, nel territorio appartenente alla provincia di Nuoro. L’Ogliastra è nota per i suoi paesaggi mozzafiato che alternano spiagge incontaminate, raggiungibili solo via mare o percorrendo determinati sentieri di trekking, a ripide scogliere calcaree, boschi secolari e canyon come la Gola di Su Gorropu.

Non mancano alcune località, ideali come tappa anche per provare le deliziose specialità locali (una su tutte i culurgiones ogliastrini). Se durante la vostra vacanza volete rallentare i ritmi, unire mare e natura, questa è la destinazione in Sardegna adatta a voi.

Cosa vedere in Ogliastra

L’Ogliastra è la terra dove monumenti naturali si ergono imponenti su spiagge da sogno, ma anche un territorio dove le tradizioni e l’accoglienza sarda vivono tra le vie dei suoi borghi e dove, dentro una grotta, si trova la più grande colonia di pipistrelli d’Italia.

I borghi da vedere in Ogliastra

Porta d’accesso all’Ogliastra è Tortolì che, con il vicino borgo marinaro di Arbatax, unisce la tradizione dei pescatori alla bellezza delle coste rosse: questo suggestivo monumento naturale affiora dall’acqua offrendo un suggestivo contrasto cromatico.

Tra i borghi più famosi, complice il cartello stradale storto, c’è Ulassai. Abbracciato dalle pareti calcaree dell’entroterra, è considerato un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’arrampicata, ma anche dell’arte contemporanea grazie alle opere dell’artista Maria Lai che punteggiano il paese. Chi cerca luoghi dal fascino misterioso può visitare Gairo Vecchio, il borgo abbandonato che racconta, con le sue rovine, la memoria di un paese distrutto da una frana e rimasto sospeso nel tempo.

Meritano una visita anche Jerzu, famoso per il suo Cannonau, e Baunei, arroccato su un altopiano con vista sul mare.

Rocce rosse di Arbatax

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Le famose rocce rosse di Arbatax

La grotta di Su Marmuri

Una delle cose più interessanti da vedere in Ogliastra si trova a Ulassai: stiamo parlando della grotta di Su Marmuri, famosa anche perché ospita la più grande colonia di pipistrelli d’Italia arrivando a contarne più di 25.000 esemplari.

Antica di 6 milioni di anni la grotta, durante il periodo invernale, diventa la casa di una moltitudine di pipistrelli che, provenienti da ogni parte della Sardegna, si riuniscono qui per trascorrere il letargo. Una volta terminato, in estate, migrano verso zone più calde.

Per scoprire la grotta è necessario partecipare a una visita guidata che vi permetterà di seguire il percorso interno e ammirare le sue bellezze geologiche.

Le spiagge più belle dell’Ogliastra

Alcune spiagge dell’Ogliastra sono famose in tutto il mondo, premiate a livello internazionale per la loro bellezza, altre sono meno conosciute. Queste, secondo noi, sono le più belle da inserire nel vostro itinerario.

Spiaggia di Su Sirboni

In assoluto una delle calette più amate dell’Ogliastra, facente parte del territorio di Gairo. La spiaggia di Su Sirboni è una lingua di sabbia bianca selvaggia, incastonata in un’insenatura e non attrezzata. Arrivando dal breve sentiero, da percorrere a piedi per raggiungerla in 10-15 minuti, l’occhio viene catturato da un resort abbandonato, ormai diventato parte dello scenario.

Alle sue spalle, completano il panorama delle piccole dune e il verde della macchia mediterranea, mentre il fondale risulta basso per decine di metri, con l’acqua limpidissima, di colore azzurro e turchese, ideale anche per fare snorkeling.

Marina di Cea

Viene definita spesso come il “tesoro d’Ogliastra” e, vedendola, si capisce immediatamente il perché. La spiaggia di Cea, con la sua sabbia bianca e morbida e il fondale basso, è una meta molto amata sia da chi viaggia con bambini che per chi vuole godersi un mare splendido, ma senza troppa folla. La spiaggia è lunga oltre un chilometro, di cui tre quarti fanno parte del territorio di Tortolì e il restante quarto di Bari Sardo.

Se restate fino al tramonto, qui potrete godervi lo spettacolo unico offerto dai due faraglioni chiamati is Scoglius Arrubius: situati a circa 300 metri dalla riva e alti una ventina di metri, in questo momento della giornata si incendiano di un rosso acceso.

Cala Goloritzé

Impossibile parlare delle spiagge più belle dell’Ogliastra e non nominare Cala Goloritzé. Qui è dove la natura ogliastrina si mostra in tutta la sua maestosità, soprattutto grazie alla presenza di bizzarre formazioni calcaree che si ergono dalla scogliera. Stiamo parlando di Monte Caroddi, conosciuto anche come l’Aguglia, un pinnacolo roccioso alto 148 metri molto amato dagli scalatori.

Cala Goloritzé è una spiaggia protetta, quindi a numero chiuso: per poterla visitare in alta stagione è necessario prenotare e acquistare un biglietto. Per raggiungerla, invece, avete due opzioni. La prima è percorrere il sentiero, per il quale è necessario un minimo di preparazione fisica e scarpe chiuse adatte. La seconda è via mare, tenendo conto, però, che le imbarcazioni non possono attraccare poiché si tratta di un’area protetta.

Cala Mariolu

Altrettanto meravigliosa è Cala Mariolu. Situata nel territorio di Baunei, la spiaggia è incastonata ai piedi di un’alta falesia bianca di oltre 500 metri di altezza che cade a picco sul mare. Chiunque voglia godersi Cala Mariolu, deve meritarsela: l’unico modo per nuotare nelle sue acque è via mare o via terra, percorrendo un trekking particolarmente impegnativo che raggiunge prima la cresta della montagna e poi attraversa la macchia mediterranea. L’ideale è prenotare un’escursione con le guide autorizzate presenti nel territorio.

Cala Mariolu

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La splendida Cala Mariolu

Cosa fare in Ogliastra

Le cose da fare in Ogliastra sono perfette per chi ama trascorrere il proprio tempo all’aria aperta. Indossate scarpe comode e, una volta finite le vostre escursioni, andate ad assaporare le specialità gastronomiche del territorio.

Visita al canyon Su Gorropu

Tra la Barbagia e l’Ogliastra si apre la voragine più profonda d’Europa: è il canyon di Su Gorropu, da scoprire con un incredibile trekking. Modellate nel tempo dalla forza del rio Flumineddu che scorre sul fondo, alimentato da acque che attraversano il Supramonte, le sue alte pareti racchiudono fossili e, in alcuni tratti del percorso, possono essere scalate.

Il percorso più semplice, comunque da non sottovalutare e da fare con scarpe adatte, passa attraverso un bosco di lecci, felci, corbezzoli e altri profumi mediterranei: considerate un’ora per l’andata e il doppio per il ritorno.

Salire sul Trenino Verde

Una delle esperienze più belle da fare è salire sul Trenino Verde. Le tratte coprono diverse zone della Sardegna, compresa l’Ogliastra. La tratta che collega Arbatax, Lanusei e Gairo vi permetterà di scoprire il paese abbandonato di Gairo Vecchio, di cui vedrete i ruderi degli edifici rimasti aggrappati alla roccia del monte Trunconi, la vallata di Gairo Taquisara, ideale per fare trekking, e Lanusei, dove ripartirete verso Arbatax sul treno storico.

Il treno storico è attivo solo in date specifiche che consigliamo di monitorare sul sito ufficiale.

Fare un trekking in Supramonte

Gli appassionati di escursionismo non possono assolutamente perdersi i trekking in Supramonte: salire l’altopiano del Golgo di Baunei è un’emozione che non può essere descritta a parole. Durante il percorso, vedrete nascoste nella vegetazione le Domus de Janas, Patrimonio UNESCO, nuraghi e, in alcuni punti, godrete di viste mozzafiato affacciate sul mare e sulle falesie calcaree.

Tra i trekking più belli c’è il Selvaggio Blu, che può durare fino a sette giorni. Il percorso collega Pedra Longa a Cala Sisine per oltre 40 chilometri tra falesie mozzafiato, antichi sentieri di pastori e cale nascoste.

Provare i piatti tipici

L’ultima cosa che vi consigliamo di fare in Ogliastra è provare i suoi piatti tipici. Ovviamente stiamo parlando dei culurgiones, una specialità nata proprio in questa zona a base di patate, pecorino e menta, da accompagnare con un bicchiere di Cannonau prodotto a Jerzu.

In questa zona potete anche mangiare presso degli ovili dove, immersi in un’atmosfera particolare, potrete assaporare salumi, formaggi e, ovviamente, il porcetto, oltre che diversi piatti a base di capra.

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Isole più grandi del Mediterraneo, quali sono?

Il Mar Mediterraneo ospita alcune delle isole, non solo più affascinanti del mondo, ma anche più significative dal punto di vista storico e culturale. Tra queste, alcune spiccano come le più grandi – e le prime due sono proprio italiane – ognuna con paesaggi, storie e tradizioni uniche.

Isole plasmate da antiche civiltà, dai Greci ai Romani, dai Bizantini agli Ottomani, che vantano coste meravigliose, montagne imponenti, pianure fertili che hanno sostenuto gli insediamenti umani per millenni. Oggi mete da sogno che offrono esperienze che toccano l’anima e ispirano ricordi indelebili ai visitatori. Sono 157 le isole più grandi del Mediterraneo, con un’area di almeno 10 km², di cui 49 hanno una superficie maggiore di 100 km². Qui vi portiamo alla scoperta delle prime 10, classificate per dimensioni.

Sicilia, l’isola più grande del Mediterraneo

Con una superficie di oltre 25 mila km², grosso modo pari all’intera superficie di tutte le isole della Grecia, la Sicilia non è solo la più grande isola italiana, ma la più estesa isola del Mar Mediterraneo, la settima d’Europa (seconda dell’Unione europea), la quarantacinquesima del mondo. È anche la più popolosa isola del Mediterraneo, con quasi 5 milioni di abitanti.

Situata in una posizione di importanza strategica, tra lo Stretto di Gibilterra e il Canale di Suez, quasi al centro del Mediterraneo, l’isola funge da punto di collegamento tra Oriente e Occidente, tra Europa e Africa.
La si conosce anche come “isola-continente”, per la notevole varietà dei suoi aspetti naturalistici, storici e culturali, mentre per Omero, che l’ha descritta nell’XI libro dell’Odissea, era “l’isola del Sole”. Da sempre, grazie al suo affascinante patrimonio architettonico e artistico, a spiagge e paesaggi mozzafiato, nonché a una cucina che delizia tutti i sensi, la Sicilia è una destinazione imperdibile per chi cerca un’esperienza autentica e variegata.

Splendida veduta aerea della spiaggia di Porto Giunco, in Sardegna

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La spiaggia di Porto Giunco, a Villasimius, tra le più belle della Sardegna

Sardegna, la seconda isola più grande del Mediterraneo

Con una superficie complessiva di 24.100 km² quadrati, la Sardegna è per estensione la seconda isola del Mediterraneo. È separata dalla penisola italiana dal mar Tirreno, il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine, mentre a nord le Bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e a ovest il mar di Sardegna dalla penisola iberica e dalle isole Baleari.

Grazie alla bassa densità di popolazione (oltre 1,5 milioni di abitanti), unita alla difesa di un prezioso patrimonio culturale, fondato su tradizioni originali e su una lingua ricca e interessante, l’isola è riuscita a mantenere nel tempo la sua incontaminata bellezza, che l’ha resa meta di viaggiatori e scrittori. Per la varietà dei suoi ecosistemi è stata, inoltre, definita un “micro-continente”.

Non è un mistero che le coste e il mare della Sardegna siano celebrati e ricercati, ma l’essenza di questa regione italiana si nasconde al suo interno, tra i paesaggi del Limbara, l’imponenza del Massiccio del Gennargentu, il Parco della Giara, gli scorci dell’Ogliastra, la varietà di paesaggi e di abitati delle Barbagie, lo spettacolo della Valle dei Nuraghi nel Meilogu. Un’isola da vivere e scoprire fino in fondo.

Il bellissimo sito archeologico di Kourion a Cipro

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Cipro, lo splendido sito archeologico di Kourion

Cipro, la terza isola più grande del Mediterraneo

Dopo Sicilia e Sardegna, Cipro è la terza isola del Mediterraneo per estensione, con una superficie di oltre 9 mila km². Si tratta di un’isola divisa in due parti, separate dalla cosiddetta linea verde: l’area sotto il controllo effettivo della Repubblica di Cipro, che comprende circa il 59% della superficie dell’isola, e la zona occupata nel 1974 dalla Turchia al nord, autoproclamatasi Repubblica Turca di Cipro del Nord – riconosciuta dalla sola Turchia – che copre circa il 36% della superficie. Anche la capitale Nicosia (in turco Lefkoşa), situata al centro dell’isola, è divisa in due metà.

Crocevia tra Oriente e Occidente, Cipro ha una storia che ha influenzato profondamente il Mediterraneo. C’è davvero tantissimo da esplorare su quest’isola affascinante, dove ogni città è ricca di monumenti e attrazioni di ogni tipo. Un’altra destinazione perfetta per chi cerca un mix di storia millenaria, paesaggi unici e mare cristallino.

La spettacolare spiaggia di Rondinara in Corsica

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La spettacolare spiaggia di Rondinara, tra i gioielli della Corsica

Corsica, la quarta isola più grande del Mediterraneo

La Corsica è la quarta isola più grande del Mediterraneo, con una superficie di 8.681 km quadrati. Separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di Bonifacio, fa politicamente parte della Francia sin dal 1769, ma rientra nella regione geografica italiana, e con l’Italia ha legami storici anche in ambito linguistico e culturale.

Quest’isola vanta oltre 1000 km di costa e circa 200 spiagge, una miriade di villaggi di pescatori, borghi collinari dall’atmosfera rilassata e graziose cittadine con centri storici incantevoli, come Ajaccio, Calvi, Bastia. L’Ile de Beauté (Isola della Bellezza) sa come incantare con l’azzurro del mare, la sabbia fine delle sue spiagge, una natura selvaggia e un imperdibile patrimonio storico.

Splendida veduta panoramica della spiaggia di Preveli a Creta

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Il fascino selvaggio della spiaggia di Preveli, sulla costa meridionale di Creta

Creta, la quinta isola più grande del Mediterraneo

Oltre a essere la maggiore isola della Grecia, Creta è la quinta isola più grande del Mediterraneo, con una superficie di 8.261 km². È tra le principali mete turistiche del Paese, grazie alla ricchezza di siti naturalistici e archeologici, nonché per il particolare patrimonio culturale.

Culla della cultura minoica, racchiude millenni di storia. Tra le prime civiltà a svilupparsi nel Mediterraneo, l’isola del mito di Teseo e Arianna aveva come centri principali l’antica città di Cnosso – dove ancora oggi si possono visitare i resti del palazzo di Minosse – Festo e Cidonia. Da non perdere una visita alla bellissima capitale Heraklion, sede di un museo archeologico di immenso valore.

Eubea, la sesta isola più grande del Mediterraneo

Sempre in Grecia troviamo Eubea, la sesta isola più grande del Mediterraneo. Con una superficie di 3.660 km quadrati, è situata nel mar Egeo, adiacente a parte della costa sud-orientale della penisola, con capoluogo Calcide, dove l’isola dista dalla terraferma solo 40 metri.

Conosciuta anche come come Evia, è stata fin dall’antichità un importante centro culturale e commerciale. Oggi, l’isola offre ai visitatori paesaggi e panorami unici, tra montagne verdi, laghi cristallini e un mare turchese e limpido, ponendosi come destinazione imperdibile per gli amanti delle escursioni e delle attività all’aperto.

Paesaggio con spiaggia dalla città di Palma di Maiorca

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Splendida veduta di Palma di Maiorca

Maiorca, la settima isola più grande del Mediterraneo

Settima fra le più grandi isole del Mediterraneo, Maiorca è anche la più grande delle Baleari, con una superficie di oltre 3.600 km². Chiamata “Isla del Sol”, per i suoi proverbiali 300 giorni di sole tutto l’anno, è perfetta in ogni stagione. Questo paradiso tropicale bagnato dal Mediterraneo vanta trecento spiagge di sabbia finissima lambite da acque limpide e cristalline, e un entroterra ricco di tesori da scoprire.

Punto di partenza per una visita che non tralasci i gioielli più belli dell’isola è il capoluogo Palma, una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo, soprattutto nel periodo estivo, grazie alle spiagge e ai divertimenti che offre. Da un po’ di tempo, è inoltre diventata il “buen retiro” estivo della Famiglia Reale Spagnola.

Lesbo, l’ottava isola più grande del Mediterraneo

Lesbo è l’ottava isola per estensione del Mediterraneo e la terza maggiore isola greca, con una superficie di 1630 km² e un cospicuo sviluppo costiero, di ben 320 km. Tra spiagge che levano il fiato, bellezze artistiche, architettoniche e paesaggistiche, ci sono moltissime cose da fare e da vedere, e tante esperienze da vivere in questa gemma di grandi dimensioni. L’isola è stata famosa nell’antichità soprattutto per la sua intensa attività culturale, basti pensare che ha dato i natali alla poetessa Saffo e al poeta Alceo, tra i maggiori esponenti della lirica greca arcaica.

Tra i centri urbani che meritano una visita, il capoluogo Mitilene, dove ammirare il castello bizantino costruito su antiche rovine, Molyvos (o Mithymna), uno degli insediamenti più affascinanti con la sua fortezza genovese, e il villaggio di Eresos, nella parte meridionale dell’isola.

Il complesso archeologico a Lindos, sull'isola di Rodi 

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Il magnifico complesso archeologico nel pittoresco villaggio di Lindos, sulla costa orientale dell’isola di Rodi

Rodi, la nona isola più grande del Mediterraneo

Con una superficie di 1.400 km quadrati, Rodi è la nona isola più grande del Mediterraneo. È anche è la più grande delle isole del Dodecaneso, oltre a essere la più orientale delle maggiori isole dell’Egeo, ed è la quarta isola più grande della Grecia. Il nome potrebbe derivare dal greco antico rhodon, che significava ‘rosa’, difatti è conosciuta come l’Isola delle Rose.

Oggi è una delle mete predilette da chi sogna di visitare un’isola greca, grazie alle incredibili ricchezze che svela ai suoi visitatori e alle numerose esperienze che rendono la vacanza memorabile, tra spiagge da sogno, natura straordinaria, complessi archeologici di grande interesse e luoghi intrisi di storia.

Chios, la decima isola più grande del Mediterraneo

Eccoci, infine, alla decima isola più grande del Mediterraneo: Chios (Chio in italiano). Anticamente detta Scio, è una splendida isola greca dell’Egeo orientale, con una superficie di 842,5 km quadrati. Situata a soli 8 chilometri dalla costa turca, tra le isole di Samos, Icaria e Lesbo, è la quinta isola per grandezza della Grecia.

Conosciuta come “l’isola del mastice”, famosa per i suoi bellissimi paesaggi e il clima mite, è un paradiso di acque cristalline, con 200 chilometri di costa che spazia dalle calette rocciose della parte orientale alle ampie distese sabbiose del versante occidentale, e poi borghi medievali e tradizioni millenarie da scoprire.

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Le Piscine di Cannigione: paradiso nascosto nel cuore della Gallura

Nel cuore della Gallura, affacciate sulle acque cristalline della costa nord-orientale della Sardegna, si trovano le Piscine di Cannigione. Questo angolo incantevole, ancora poco conosciuto rispetto ad altre celebri spiagge sarde, offre un’esperienza unica tra natura incontaminata, scogliere granitiche e specchi d’acqua calma che ricordano vere e proprie piscine naturali.

La bellezza del paesaggio, unita alla tranquillità della zona, rende questo luogo perfetto per chi desidera un momento di relax, lontano dalla frenesia delle località più turistiche.

Negli ultimi anni, le Piscine di Cannigione hanno attirato un crescente interesse da parte di turisti e amanti della natura, tanto da richiedere un piano di gestione dell’accesso per preservarne l’integrità.

La delicatezza dell’ambiente, unita alla sua straordinaria bellezza, ha spinto il Comune di Arzachena a introdurre il numero chiuso durante l’alta stagione estiva, una misura che mira a tutelare uno degli angoli più suggestivi del nord Sardegna.

Dove si trovano e come raggiungerle

Le Piscine si trovano nel territorio di Arzachena, a circa 5 chilometri a nord di Cannigione, piccolo borgo costiero noto per il suo porto turistico e per essere una delle porte d’ingresso alla Costa Smeralda.

Questo tratto di costa, meno affollato rispetto ad altri punti più rinomati, si sviluppa tra Cannigione e Palau, offrendo scorci spettacolari e calette isolate facilmente accessibili.

Raggiungere le Piscine di Cannigione è relativamente semplice. Chi arriva in auto deve raggiungere il borgo di Cannigione, situato tra Arzachena e Palau e deviare poi lungo una breve strada sterrata che conduce a un’area parcheggio vicina alla costa.

Da lì, un breve sentiero immerso nella vegetazione mediterranea, lungo circa 150 metri, porta direttamente alla cala. È consigliabile indossare scarpe comode, poiché il percorso, seppur breve, presenta tratti rocciosi e non è completamente pianeggiante.

Per chi preferisce un approccio via mare, è possibile noleggiare imbarcazioni direttamente dal porto di Cannigione. Navigando lungo la costa si possono ammirare calette nascoste e approdare nei pressi delle Piscine, per poi raggiungerle a nuoto.

Questa modalità offre una prospettiva affascinante del paesaggio costiero gallurese e permette di vivere l’esperienza in modo ancora più esclusivo. Per maggiori informazioni sull’arrivo via mare, è consigliato rivolgersi al centro di informazioni turistiche presso il comune di Arzachena.

Come raggiungere le Piscine di Cannigione in Sardegna

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Vista aerea de le Piscine di Cannigione

Sebbene il percorso a piedi o in bicicletta sia fattibile per chi soggiorna a breve distanza, è bene considerare che le temperature estive in Sardegna possono rendere poco agevole un tragitto sotto il sole. Per questo motivo, l’auto o la barca restano le opzioni più pratiche per raggiungere la destinazione.

Caratteristiche delle Piscine di Cannigione

Ciò che rende le Piscine di Cannigione così speciali è il loro aspetto naturale e selvaggio. Si tratta di una piccola baia con due bianchi arenili. La trasparenza dell’acqua, unita alla tranquillità delle piscine, crea un ambiente unico, ideale per chi cerca una pausa rigenerante a contatto con la natura.

Il fondale sabbioso, con tratti di ciottoli levigati, permette una balneazione agevole anche per i più piccoli. Le acque basse e calme sono perfette per nuotare in sicurezza, ma offrono anche l’opportunità di fare snorkeling tra piccoli pesci, posidonia e altre forme di vita marina. L’assenza di forti correnti rende l’esperienza particolarmente piacevole per chi ama esplorare i fondali senza allontanarsi troppo dalla riva.

Tutto intorno, la macchia mediterranea regala profumi intensi di lentisco, mirto e rosmarino. I lecci e le rocce granitiche offrono alcuni punti d’ombra naturale, anche se in alta stagione è consigliabile portare con sé un ombrellone – in spiaggia non ci sono servizi – per godere appieno della giornata. La posizione geografica delle Piscine garantisce un’ottima protezione dal maestrale, anche se nelle giornate di scirocco il mare può risultare leggermente più agitato.

La spiaggia è di piccole dimensioni, e proprio per questo la sua capacità di accoglienza è limitata. Durante i mesi di luglio e agosto, l’afflusso di visitatori è regolamentato, a tutela dell’ambiente e dell’esperienza di chi sceglie questo luogo. Chi riesce a visitarla in orari meno affollati potrà godere di un’atmosfera quasi irreale, dove il silenzio è interrotto solo dal suono delle onde e dal canto delle cicale.

Modalità di accesso

L’accesso alle Piscine di Cannigione – detta anche spiaggia de l’Ulticeddu – è sottoposto a regolamentazione tramite numero chiuso. Questa misura è stata adottata dal Comune di Arzachena per garantire la conservazione del sito e un’esperienza qualitativa per i visitatori.

Durante il periodo compreso tra il 15 luglio e il 31 agosto, l’accesso giornaliero è consentito a un massimo di 80 persone contemporaneamente.

Per accedere è necessario prenotare anticipatamente tramite l’app o il portale turistico ufficiale Arzachena Spiagge. Dopo aver effettuato il pagamento, che ammonta a 12,50 euro – tariffa standard giornaliera- si riceverà via email un QR code da esibire al punto informazioni della spiaggia.

Gli accessi verranno controllati calcolando i posti auto con massimo 5 persone a bordo. Mentre sarà garantito l’accesso gratuito ai turisti e viaggiatori che giungeranno alla spiaggia a piedi o in bicicletta.

All’interno dell’area non sono presenti bar, ristoranti né servizi igienici, e per questo motivo è indispensabile organizzarsi in anticipo portando con sé acqua, cibo e tutto l’occorrente per la giornata.

È fondamentale ricordare che non è consentito lasciare rifiuti, accendere fuochi, fumare o introdurre animali domestici. Il rispetto di queste regole è essenziale per preservare l’ecosistema unico delle Piscine.

La zona dispone di un’area parcheggio a pagamento nelle vicinanze, che permette un comodo accesso al sentiero. Si consiglia comunque di arrivare presto al mattino, soprattutto nei fine settimana e nei giorni festivi, per evitare attese e godere della spiaggia nelle ore più tranquille.

Il sistema a numero chiuso ha ricevuto pareri favorevoli sia da parte dei visitatori che degli operatori turistici locali, in quanto contribuisce a evitare l’overtourism e a garantire un’esperienza più sostenibile in una spiaggia dove sono in corso fenomeni di erosione che mettono in pericolo la tutela dell’ecosistema costiero.

Questa modalità di fruizione è in linea con una crescente attenzione alla tutela del patrimonio naturale sardo, sempre più minacciato dalla pressione turistica nei mesi estivi.

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Cala Brigantina, la spiaggia nascosta di Caprera dove il tempo si ferma e la natura respira

Immersa nel cuore dell’Isola di Caprera, all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Cala Brigantina è una delle spiagge più selvagge e suggestive della Sardegna.

Questo piccolo gioiello, incastonato tra rocce granitiche e profumata macchia mediterranea, è il posto ideale per chi cerca natura incontaminata, acque cristalline e tranquillità assoluta, lontano dai circuiti turistici più affollati.

Raggiungibile solo a piedi o via mare, Cala Brigantina rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti del trekking, dello snorkeling e del kayak.

Durante un viaggio in Sardegna, visitare Cala Brigantina significa fare un’esperienza che va oltre la classica giornata al mare. È un viaggio completo a contatto con la natura più autentica e silenziosa della Sardegna, tra sentieri sterrati, profumi intensi di macchia mediterranea e acque cristalline che sembrano uscite da una cartolina.

Raggiungere questa caletta, chiede però anche rispetto, consapevolezza e voglia di adattarsi a regole che hanno un solo scopo: proteggere un patrimonio fragile e unico.

Per quelli che stanno pianificando una vacanza nell’Arcipelago di La Maddalena, occorre sapere che questa esperienza non va assolutamente persa. Bisogna organizzarsi però con anticipo, prenotare l’escursione con una guida certificata, preparare lo zaino con tutto l’occorrente e lasciarsi sorprendere da uno degli angoli più magici e segreti della Sardegna.

Dove si trova Cala Brigantina e perché vale davvero la pena raggiungerla

Cala Brigantina si trova sulla costa orientale dell’Isola di Caprera, una delle perle dell’Arcipelago di La Maddalena, in Sardegna. Siamo all’interno di un’area protetta di rara bellezza: il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, un vero e proprio tesoro di biodiversità, mare cristallino e macchia mediterranea profumata.

Questa spiaggia si nasconde in una piccola insenatura rivolta a sud-est, sotto le pendici del Monte Telaione. A differenza di altre cale più celebri, come Cala Coticcio, Brigantina resta meno famosa e conserva un’atmosfera intima e selvaggia. Proprio per questa ragione è tanto amata da chi cerca autenticità, silenzio e paesaggi incontaminati.

Come raggiungere Cala Brigantina a piedi o dal mare

Raggiungere Cala Brigantina non è semplicissimo, ma il percorso a piedi fa parte dell’esperienza. Il sentiero che porta alla spiaggia parte nei pressi delle fortificazioni militari di Poggio Rasu, una zona storica che merita già da sola una sosta.

Da qui si imbocca il sentiero numero 5, lungo circa 850 metri. È una vecchia mulattiera che si percorre in circa 15 minuti, con un dislivello di 90 metri. Il tracciato è ben segnalato ma richiede un minimo di preparazione fisica: è consigliato indossare scarpe da trekking, portare acqua e partire nelle ore meno calde, soprattutto nei mesi estivi.

È importante sapere che l’accesso al sentiero è consentito solo in presenza di una guida ambientale escursionistica autorizzata, poiché l’area è soggetta a tutela integrale da parte del Parco.

Chi invece preferisce arrivare via mare, può raggiungere la cala con piccole imbarcazioni, seguendo le rotte consentite. La zona marina circostante è regolamentata da specifici corridoi di accesso e da divieti di ancoraggio per proteggere la posidonia e la fauna marina.

Tuttavia per maggiori informazioni è consigliato rivolgersi al centro di informazioni turistiche presso il comune di La Maddalena.

Le caratteristiche naturali di una delle spiagge più incontaminate dell’arcipelago

Cala Brigantina è una piccola caletta di sabbia sottile e bianca, circondata da scogli granitici levigati dal vento e dal mare. La vegetazione è principalmente quella tipica della macchia mediterranea: ginepri, lentischi, rosmarino e qualche rara palma nana.

L’acqua è incredibilmente trasparente, con riflessi che vanno dal verde smeraldo all’azzurro intenso, e il fondale è sabbioso e digradante, perfetto per chi ama fare snorkeling o semplicemente immergersi in tutta sicurezza.

Non ci sono servizi turistici né strutture: nessun bar, ombrellone o chiosco, e nemmeno ombra naturale nelle ore centrali della giornata. Questo contribuisce a mantenere intatto il fascino selvaggio della cala, ma richiede anche una certa preparazione. Si consiglia di portare tutto l’occorrente per la sosta: acqua, snack, protezione solare, e un sacchetto per riportare via i propri rifiuti.

Il silenzio, interrotto solo dal vento e dal rumore del mare, rende Cala Brigantina un luogo perfetto per chi vuole disconnettersi completamente dal mondo.

Le regole per accedere: guida obbligatoria e pagamento del contributo ambientale

Cala Brigantina, insieme alla più famosa Cala Coticcio, è stata classificata dal Parco all’interno delle zone TA – Tutela Integrale, le aree con il massimo livello di protezione ambientale. In pratica, non è più possibile accedere liberamente alla spiaggia. È obbligatoria la presenza di una guida ambientale escursionistica (GAE), iscritta all’albo ufficiale del Parco Nazionale.

come raggiunger Cala Brigantina

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Isola di Caprera, Sardegna

Per contattare le guide si può scaricare l’elenco istituito dal Parco. Dopo aver scelto la propria guida di riferimento per contattarla si possono usare i riferimenti che si trovano all’interno dell’elenco stesso. Oltre al costo della guida, è previsto anche un contributo ambientale di 3 euro a persona, da pagare al Parco Nazionale tramite sistema pagoPA – pagamento da effettuare dopo aver prenotato la propria guida privata. Il ricavato viene utilizzato per la manutenzione dei sentieri e la tutela dell’habitat. I bambini sotto i 12 anni non pagano.

Nel pagamento va inserita la causale: “Escursione Cala Brigantina“, indicando giorno e orario. Il ticket è valido solo per il giorno indicato e non può essere rimborsato in caso di mancato utilizzo. Le guide ambientali escursionistiche si occupano personalmente di inviare richiesta di autorizzazione all’Ente Parco. La richiesta deve pervenire però con un congruo anticipo – minimo sette giorni e non oltre quindici giorni.

Chi viola queste regole rischia sanzioni amministrative, anche pesanti. La guida che accompagna i visitatori per tutta la durata dell’escursione, garantisce anche che vengano rispettate le norme ambientali.

Questa modalità di accesso non deve essere vista però come un ostacolo, ma come una preziosa occasione per conoscere davvero il territorio, la sua storia e la sua biodiversità. Chi arriva fino a Cala Brigantina non lo fa per caso: lo fa per amore della natura, per il desiderio di scoprire un luogo fuori dalle solite rotte e per tornare a casa con un ricordo unico nel cuore.

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Le spiagge meno note della Sardegna, dove godersi la bellezza del mare lontano dalla folla

Che la Sardegna sia una delle destinazioni estive più gettonate è un dato di fatto. Non tutti i turisti che la visitano, però, vogliono la stessa esperienza. C’è chi vuole vedere dal vivo i luoghi più famosi, chi desidera unire il relax della costa alle avventure dell’entroterra e chi, invece, dell’isola vuole godere della tranquillità delle spiagge meno note. Se fate parte dell’ultima categoria, questi sono i nostri consigli sulle spiagge da inserire nel vostro itinerario!

Cala Sarraina

Le diverse zone costiere della Sardegna hanno nomi differenti: qui ci troviamo sulla Costa Rossa, il tratto più occidentale della Gallura, vicino a Costa Paradiso. A contraddistinguere questa spiaggia, oltre al suo mare più volte premiato con la Bandiera Blu, c’è un anfiteatro naturale composto dal rosso delle classiche rocce di trachite e dal verde della macchia mediterranea.

Situata nel territorio di Trinità d’Agultu e Vignola, Cala Sarraina offre un fondale basso e ricco di vita marina, ideale per nuotare con maschera e boccaglio. In sede troverete diversi servizi, compreso un bar e l’affitto di sdraio e ombrelloni. Se avete con voi scarpe comode, nelle ore meno calde, potreste esplorare i sentieri lungo le scogliere per raggiungere calette solitarie e appartate.

Cala Sarraina

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Cala Sarraina

Cala Cartoe

Spostiamoci ora su un’altra costa, quella tra Dorgali e Orosei, dove si cela la piccola Cala Cartoe. Rappresenta un’alternativa intima e silenziosa alle più celebri calette del Golfo di Orosei, circondata da colline ricoperte di macchia mediterranea e dominata da falesie calcaree.

I turisti troveranno un paesaggio splendido, dove il mare, di un turchese intenso, si infrange su una sabbia chiara e finissima. Può essere raggiunta in auto, anche se la strada sterrata potrebbe risultare stretta in alcuni punti per i veicoli di grandi dimensioni. Non dimenticate di portare maschera e boccaglio perché i fondali riservano tantissime sorprese!

Spiaggia Su Tingiosu

Nella Sardegna centro-occidentale, invece, nella zona del Sinis, vi consigliamo la spiaggia Su Tingiosu. A contraddistinguerla ci pensano le alte falesie omonime modellate dal mare e dal vento, dalla cui cima è possibile ammirare il paesaggio mozzafiato offerto dalla costa. Se avete scarpe comode, potete seguire il sentiero di trekking, adatto anche alle mountain bike, che permette di percorrere tutta la linea di costa tra le due spiagge, collegando il territorio di Cabras e quello di San Vero Milis.

La spiaggia di per sé racchiude piccole calette sabbiose e rocciose, ideali per chi cerca un rifugio tranquillo dove rilassarsi d’estate.

Porto Tramatzu

Sabbia bianca e fine, acque turchesi e trasparenti e un fondale che degrada dolcemente, ideale anche per i nuotatori meno esperti: siamo nella spiaggia di Porto Tramatzu, nei pressi di Teulada, nell’estrema punta sud-occidentale della Sardegna. Lontana dal caos delle destinazioni più battute, questa spiaggia è libera e molto ampia, dotata di un comodo parcheggio situato vicino all’arenile.

Di fronte alla spiaggia si trova l’Isola Rossa, un isolotto disabitato che aggiunge un tocco di fascino al panorama, raggiungibile anche in canoa o partecipando a un tour guidato, che vi permetterà di scoprire anche le cale vicine.

Cala Sa Figu

Chi cerca tranquillità e natura incontaminata, tra le spiagge meno note della Sardegna può optare per Cala Sa Figu, nel Sarrabus. Il mare, cristallino e dai colori intensi, è racchiuso dentro un’insenatura scolpita tra rocce granitiche ricoperte di verde. Tuttavia, il fondale non digrada dolcemente, quindi se viaggiate con bambini piccoli dovete prestare attenzione quando sono in acqua.

Per raggiungerla dovete percorrere un sentiero poco agevole, ma non impossibile, soprattutto se indossate le scarpe adatte. Queste potrebbero esservi molto utili anche se volete scoprire i dintorni e ammirare il panorama dal promontorio vicino. La spiaggia è priva di servizi, quindi vi consigliamo di portare con voi tutto il necessario.

Spiaggia di Coaquaddus

Andiamo sull’isola di Sant’Antioco, dove troverete l’ampia spiaggia di Coaquaddus che in sardo significa ‘coda di cavalli’. Il nome deriva dalla sinuosità della costa, dove si susseguono diverse insenature. La baia, grazie alla presenza delle colline verdi che la circondano, offre un paesaggio unico caratterizzato da acque dai riflessi turchesi e verdi cangianti. Il fondale sabbioso è basso per molti metri, quindi ideale anche per la balneazione anche dei più piccoli, mentre a vostra disposizione avrete diversi servizi, compreso un ampio parcheggio e punti di ristoro.

Spiaggia di Porto Alabe

Infine, tra le spiagge meno note della Sardegna consigliamo quella di Porto Alabe, situata a pochi chilometri dal colorato borgo di Bosa. La spiaggia, molto ampia e contraddistinta da una tonalità di colori che varia dal giallo dorato all’ocra, è orlata da falesie e vanta un fondale basso che digrada lentamente, agevolando così la balneazione. Nelle giornate di vento, Porto Alabe si trasforma nella meta ideale anche per chi pratica sport acquatici!

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Portu Pedrosu, la caletta segreta della Sardegna che profuma di mirto e libertà

Portu Pedrosu è un angolo segreto incastonato nel tratto più selvaggio della costa orientale sarda, dove la natura detta ancora le sue regole. Non è una spiaggia da raggiungere con la borsa frigo e carichi di oggetti personali; è una meta per spiriti liberi, per chi ama camminare fuori dai sentieri battuti e sa che le meraviglie più pure si rivelano solo a chi le cerca davvero.

Le caratteristiche di Portu Pedrosu

Portu Pedrosu non è una spiaggia come le altre. Piccola, appartata e incredibilmente affascinante, questa caletta misura appena una manciata di metri, circa 8 di lunghezza e 9 di larghezza, ma racchiude in sé tutta la bellezza selvaggia della Sardegna orientale.

Il suo arenile è composto principalmente da ciottoli chiari e sabbia a grana grossa, incastonati in una cornice naturale fatta di rocce e vegetazione mediterranea. Nessuna costruzione, nessun chiosco, nessun rumore artificiale: solo natura allo stato puro.

La spiaggia è ben protetta dal vento grazie alla sua posizione incassata tra le pareti rocciose, e offre un mare dai colori cangianti, dal turchese al verde intenso, con fondali che si approfondiscono gradualmente, perfetti per fare snorkeling. Chi ha con sé una maschera potrà scoprire piccoli segreti sottomarini, e poco lontano, nelle acque di Portu Cuau, c’è persino il relitto sommerso di una nave mercantile, visibile anche senza immersioni profonde.

La baia si rivela perfetta per chi cerca pace, intimità e connessione con la natura. Può ospitare fino a una decina di persone, ma nei periodi meno affollati (anche in piena estate) potresti essere uno dei pochi fortunati a godersela in totale tranquillità.

Dove si trova Portu Pedrosu e come arrivarci

Portu Pedrosu è uno dei simboli dell’Ogliastra ed è affacciata sulla costa centro-orientale della Sardegna. Appartiene al territorio di Baunei e spicca per la sua anima selvaggia all’interno del Golfo di Orosei, non lontano dalla celebre Cala Goloritzé. A renderla così bella? Proprio l’esclusività nel raggiungerla; ci si può arrivare solo via terra con un trekking impegnativo o via mare.

Se preferisci arrivare via mare, puoi affidarti a piccoli tour in barca o noleggiare un gommone con partenza da località come Cala Gonone, Arbatax o Santa Maria Navarrese. Sono molte le escursioni organizzate che fanno tappa in questo angolo nascosto del Golfo di Orosei. Per i più esperti, si può anche navigare autonomamente, sfruttando il corridoio di lancio per attraccare in sicurezza.

Ma è via terra che l’esperienza si fa davvero selvaggia. Da Baunei si percorre un tratto di strada sterrata in fuoristrada, attraversando la località di Ginnirco e poi quella di Irbidossili. Dopo circa un’ora e mezza di off-road, si lascia il veicolo e si prosegue a piedi. Il sentiero, impegnativo ma mozzafiato, segue il letto di un antico torrente, il Bacu Maore, un canyon spettacolare che ti accompagna fino al mare.

In circa due ore di cammino, tra rocce, bosco e panorami da cartolina, raggiungerai la spiaggia. È consigliato essere ben attrezzati e, se non sei pratico di trekking, affidarti a una guida locale. Il premio finale? Un tuffo rigenerante in un angolo di paradiso che ti lascerà senza parole.