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Teahupo’o, il paradiso del surf di Tahiti

Tahiti, l’isola paradisiaca che incanta i viaggiatori di tutto il mondo con le sue spiagge di sabbia bianca, le acque cristalline e la ricca cultura polinesiana, si erge maestosa nel cuore dell’Oceano Pacifico e oggi è sotto i riflettori grazie a uno degli spot di surf più famosi al mondo, Teahupo’o. Qui, infatti, si stanno svolgendo le gare di surf per i Giochi Olimpici di Parigi 2024: non è certo un mistero il perché!

L’onda di Teahupo’o è famosa in tutto il mondo e può essere a pieno titolo detta il sogno di ogni surfista: questo perché in questo preciso angolo di Pacifico, accade un miracolo di Madre Natura. L’onda che si forma a Teahupo’o è a dir poco iconica, definita dai surfisti di tutto il mondo come “l’onda perfetta”.

Teahupo’o e l’onda perfetta

Nella splendida cornice dell’arcipelago delle Isole della Società, Tahiti brilla di luce propria: è l’isola più grande di questo arcipelago polinesiano ed è un vero e proprio trionfo della natura, con la sua flora rigogliosa e tropicale, il territorio vulcanico e spiagge che tolgono il fiato per la loro bellezza.

Proprio a Tahiti incontriamo Teahupo’o, un luogo di straordinaria bellezza ma famoso soprattutto per essere uno degli spot di surf più incredibili al mondo. Teahupo’o è sede di una tappa di World League di surf da oltre vent’anni e surfisti del calibro di Gabriel Medina, Kelly Slater, Jérémy Florès, Andy Irons e Mark Occhilupo sognano di dominare la sua onda e di battere qui i propri record relativi a questo affascinante e adrenalinico sport acquatico.

Surfista a Teahupo'o

Fonte: iStock

Un surfista sull’onda a Teahupo’o

Il nome stesso di Teahupo’o ha un significato ancestrale: nella lingua locale Teahupo’o significa “teste tagliate”, in tahitiano, ma anche “muro di teschi”. Questo termine si lega a una leggenda secondo cui, al confine dell’omonimo villaggio, un tempo i clan del territorio combatterono per l’isola e i vincenti costruirono un muro di delimitazione proprio con i teschi dei clan sconfitti. Ma c’è di più: un’altra leggenda, invece, lega l’origine del nome alle teste tagliate di chi aveva il coraggio di sfidare le possenti onde di Teahupo’o.

Teahupo’o oggi vanta un impianto per le gare di surf che è comunque stato progettato per salvaguardare la natura dell’isola, con strutture modulari. Ma veniamo al dunque, parlando della grande protagonista di Teahupo’o, l’onda perfetta: a far sì che questa spettacolare onda si formi è anche la barriera corallina sottomarina, posta a 400 metri di distanza dalla costa, con un fondale che precipita da una profondità di 45 metri a una di zero. Poiché la laguna è di poco sopraelevata rispetto all’oceano, l’onda si infrange nel momento in cui l’acqua della laguna viene come aspirata, dando vita a  un fenomeno che rende le onde stesse ancora più alte e cave.

Le condizioni oceaniche, quali la forza e la direzione delle mareggiate, sono altre variabili che influenzano la formazione di questa onda: soprattutto in inverno, con le mareggiate più frequenti, a Teahupo’o le onde raggiungono la loro massima grandezza e intensità.

Il periodo in cui ammirare e cercare di cavalcare l’onda di Teahupo’o va da aprile a ottobre: questa mitica onda può avere un’altezza che va dai 3 ai 7 metri. Ma la sua caratteristica più affascinante è l’unione di tre aspetti: il barrel iconico, cioè la forma ideale di un’onda per surfare, la discesa alla base ovvero l’heavy drop e il reef poco profondo, ovvero il cosiddetto fondale.

Il periodo migliore per visitare Teahupo’o

Se vi state domandando qual è il periodo migliore per andare a Teahupo’o, sicuramente parliamo di un arco temporale che abbraccia la primavera e l’estate: i mesi da maggio ad agosto sono i migliori per godersi il surf a Teahupo’o e il territorio circostante.

Teahupo'o, villaggio

Fonte: iStock

Vista del villaggio di Teahupo’o

Durante l’inverno in Polinesia, che corrisponde ai mesi tra giugno e agosto, le onde dell’Oceano Pacifico sono più imponenti, ma attenzione: anche il vento può essere più impervio in questa stagione, motivo per cui solo i surfisti più abili possono confrontarsi con Teahupo’o.

Come raggiungere Teahupo’o

La città di Papeete, capitale della Polinesia Francese, si trova si trova proprio sull’isola di Tahiti: ecco perché Teahupo’o, parte del comune di Taiarapu-Ovest, a circa 70 chilometri dalla capitale, è facilmente raggiungibile anche in auto con un tragitto di circa 1 ora e 30 minuti. Per raggiungere Teahupo’o si può anche volare dall’aeroporto di Faa’a, che si trova vicino alla capitale, per poi prendere un’auto o un altro mezzo di trasporto in direzione Teahupo’o.

Cosa mangiare a Teahupo’o

Se vi piacciono i sapori freschi ed esotici, a Teahupo’o troverete pane per i vostri denti: la cucina locale è ancorata fortemente a ciò che offre la natura, per cui il pesce e i frutti di mare sono i grandi protagonisti delle tavole di Tahiti così come il latte di cocco e la frutta in genere. Se andate in viaggio a Teahupo’o vi consigliamo di provare:

  • Poisson Cru: un piatto classico della cucina polinesiana, il Poisson Cru è una sorta di ceviche a base di pesce crudo marinato nel succo di lime e latte di cocco, condito con verdure fresche come cetrioli, pomodori e cipolle.
  • Poisson Frit: il pesce fresco fritto è una scelta popolare nelle cucine locali. Potete assaporare varietà di pesce fresco fritto e croccante servito con salsa aioli o altre salse tradizionali.
  • Poisson Poe: un piatto tradizionale a base di pesce cotto con latte di cocco, vaniglia e altre spezie polinesiane. Viene spesso servito con purè di banane o uru (frutto del pane).
  • Fruit de Mer: date un’occhiata ai ristoranti locali per assaggiare deliziosi frutti di mare freschi, come aragoste, gamberi, cozze e altri frutti di mare locali.
  • Frutta Tropicale: non dimenticate di gustare la vasta gamma di frutta tropicale disponibile sull’isola. Ananas, mango, papaya e cocco fresco sono solo alcune delle delizie fruttate che potete trovare a Teahupo’o.
  • Banane Tahitiane: le banane locali sono un’altra leccornia da provare. Più piccole e più dolci delle banane comuni, sono un’esperienza gustosa da non perdere.
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Le più belle mete della Liguria dove prendere lezioni di surf

La Liguria è una delle destinazioni italiane più ambite dagli amanti del surf. Da Ponente a Levante gli spot disseminati lungo la costa attirano gli appassionati della tavola da ogni parte d’Italia e da diverse parti del mondo. Già a partire dagli anni ’80, la regione ha visto piccole comunità di surfisti crescere, fino al boom, quando da tutto il Nord della Penisola si riversavano in questa splendida perla affacciata sul mare e accarezzata dalle onde.

Alcuni dei punti migliori per surfare sono raggiungibili solo a piedi, il più delle volte dopo una camminata un po’ impervia tra le rocce, altri invece facili da trovare, ma quello che conta è che sono tutti superbi e assolutamente imperdibili. Se non siete ancora dei surfisti esperti ma desiderate imparare a praticare lo sport acquatico più affascinante che esista, questi sono i luoghi perfetti in Liguria dove prendere lezioni di surf.

Quando fare surf in Liguria

La migliore stagione per fare surf in Liguria non è l’estate, ma l’autunno inoltrato e l’inverno, quando l’esposizione alle mareggiate di libeccio e di maestrale regala onde perfette. Tuttavia, anche durante le mareggiate estive si possono avere onde buone da cavalcare. Inoltre, considerando che con il caldo i giorni giusti per surfare si riducono, può essere il momento ottimo per affidarsi a una scuola. Grazie a diverse app o ricevendo le segnalazioni proprio dalle scuole di surf, si può rimanere costantemente aggiornati sulle condizioni meteo-marine, così da sapere quando trovare le onde perfette su cui planare.

Bogliasco, il borgo dei pionieri del surf in Italia

Bogliasco, col suo fascino d’antan, è una tappa obbligata per gli amanti surf. Qui, infatti, i fratelli Fracas, Marco e Alberto, già negli anni ’70 sono stati tra i pionieri di questa disciplina in Italia, quando era ancora praticamente sconosciuta.

Il caratteristico borgo marinaro si trova a pochi chilometri da Genova, affacciato sul mare della Liguria e dominato alle spalle dagli 800 metri del Monte Cordona. Se ne sta incastonato in un’insenatura naturale alla foce del torrente omonimo, con un litorale variegato in cui piccole spiagge libere si alternano a ripide scogliere, con qualche tratto adatto a tuffi arditi o agli amanti della tintarella perfetta.

Alle tranquille passeggiate sul lungomare o nella piazza centrale, fulcro della vita cittadina, circondati da case color pastello e verdi colline sullo sfondo, si alterna una passione che prende vita in questo importante spot della Riviera di Levante, grazie a una delle insenature dove si formano onde adatte a essere cavalcate con la tavola, tanto da far segnalare la località in molte guide internazionali. La line up, ovvero l’area in cui ci si posiziona per prendere l’onda, è allineata alla punta estrema del porticciolo turistico della cittadina, presa ogni anno d’assalto da una vivace comunità di surfisti.

Proprio a Bogliasco, di recente è stata inaugurata la prima panchina del surf, realizzata con due tavole originali e posizionata davanti a uno degli scorci più belli del borgo ligure.

Levanto, con onde alte fino a 3 metri

Un altro paradiso per gli amanti del surf in Liguria è la baia di Levanto, antico borgo marinaro affacciato direttamente sul mare e racchiuso tra Punta Mesco e Punta di Levanto, in provincia di La Spezia. In tanti lo considerano la porta d’ingresso per visitare le perle della regione, che si possono raggiungere via mare con battelli e barche private, così come in auto, in treno ma anche a piedi, attraverso gli splendidi sentieri panoramici a picco sul mare che collegano la cittadina alle Cinque Terre, alle Baie del Levante e ai borghi storici dell’entroterra.

Tre le caratteristiche per cui Levanto è così amato dai surfisti: le sue onde alte fino a 3 metri, le diverse tipologie di fondale che caratterizzano le acque della baia – sabbiosi, misti e rocciosi, la varietà di venti (maestrale, libeccio e scirocco). Il mare di Levanto è stato spesso teatro di competizioni prestigiose, come il Quiksilver Big Wave Invitational nel 2000 e 2001 e il Salomon Blue Games nel 2005.

Il periodo ideale per fare surf in questa baia è fine primavera/inizio estate o fine estate/inizio autunno. Attenzione però, perché sebbene non bisogna essere dei surfisti professionisti è, tuttavia, necessario avere delle solide basi. Per fortuna, nel borgo si trovano numerose scuole dove prendere lezioni di surf.

Recco e la Blackwave Surf School

Tra le mete preferite dai surfisti c’è anche Recco, che offre condizioni ideali per cavalcare le onde tra panorami mozzafiato e acque cristalline. Nel giro di pochissimi anni, questa ideale porta d’accesso alla Riviera di Levante, situata nel Golfo del Paradiso, a una ventina di chilometri da Genova, si è riempita di tavole. Merito della della rinomata Blackwave Surf School, che organizza corsi sugli sport di tavola basati su metodologie adatte a tutti, senza limiti di genere, età e capacità sportive di partenza.

Le caratteristiche della baia, più piccola rispetto a quella di Levanto, sono ottimali anche per i surfisti alle prime armi, grazie alla particolare localizzazione delle onde che tendono a formarsi sempre nello stesso tratto di mare. L’alta frequenza d’onda piccola è ideale per iniziare a prendere dimestichezza con la tavola prima di lanciarsi. Planando a pelo d’acqua, potrete ammirare da un lato le montagne che si tuffano nel mare, e dall’altro le colorate case dei pescatori che si riflettono nel blu come in un dipinto impressionista.

Recco

Fonte: iStock

Recco, tra le mete della Liguria preferite dai surfisti

Varazze, una delle migliori mete del surf in Europa

Per chi desidera fare surf in Liguria, Varazze con la sua spiaggia Bandiera Blu è considerata una delle migliori mete d’Europa del surf, con ben 7 spot internazionali. Lo splendido borgo a mezz’ora da Genova offre anche un’esperienza unica: lungo la costa, infatti, si possono ammirare emozionanti sessioni di surf notturno grazie all’impianto di illuminazione serale.

Appassionati di tutta Italia e non solo vengono per sfidare una delle onde più impegnative del Mediterraneo. Il periodo migliore per cimentarsi con la tavola è l’autunno inoltrato e l’inverno, quando il libeccio spira forte. Tuttavia, in inverno le condizioni del mare non sono ideali per i principianti. Lo spot migliore è il Centrale, che però in estate è molto affollato. In alternativa, si può optare per gli spot del Backdoor e delle Piscine, dove le onde raggiungono spesso i 2 metri.

Lerici e il decalogo del perfetto surfista alla Venere Azzurra

Tra le destinazioni della Liguria più gettonate dagli amanti del surf ecco, infine, Lerici, altra perla incastonata nel Golfo dei Poeti. Lo spot più apprezzato, specialmente in inverno quando il libeccio batte la Riviera di Levante, è la Venere Azzurra. Grazie alla piccola diga che ripara la spiaggia, si possono cavalcare le onde alte durante le mareggiate più forti in totale sicurezza.

Qui, nel 2021 un gruppo di appassionati ha impresso su una tavola un decalogo del perfetto surfista. Tra le buone pratiche da mettere in atto, non mettersi sul picco appena entrati e aspettare il proprio turno, entrare dalla spiaggia se le onde sono troppo grosse, non mettere in pericolo se stessi e gli altri surfisti, nonché un invito a rispettare la natura. Anche qui non mancano le scuole dove prendere lezioni individuali di windsurf, kite surf, e di e-surf (electric surf),  disciplina acquatica che prevede l’uso di una tavola a motore. Un borgo che merita una visita anche se non siete appassionati di surf, definito un “paradiso balneare” dal Forbes. Lerici è, infatti, la meta ideale per chiunque voglia trascorrere qualche giorno all’insegna del più totale relax lontano dal mondo.

Venere Azzurra, Lerici

Fonte: iStock – Ph: Flavio Vallenari

La bellissima spiaggia della Venere Azzurra a Lerici