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I 50 migliori ristoranti al mondo nel 2025: trionfa il Perù, Italia ancora fuori dalla Top Ten

La nuova edizione della classifica The World’s 50 Best Restaurants 2025 incorona il Perù come regno dell’alta cucina globale: è infatti il Maido di Lima, dello chef Mitsuharu ‘Micha’ Tsumura, a conquistare il titolo di miglior ristorante al mondo. 

Un risultato che segna una svolta significativa nel panorama gastronomico internazionale, confermando una crescente attenzione verso le cucine sudamericane, capaci di coniugare sperimentazione, identità e sostenibilità.

La classifica, stilata ogni anno da un panel di oltre 1000 esperti tra chef, giornalisti e professionisti del settore, racconta molto più di una semplice lista: è uno specchio dei gusti contemporanei e delle nuove capitali del fine dining. 

E mentre il podio cambia, l’Italia resta sì protagonista, con sei ristoranti nella Top 50, ma senza piazzare alcun locale tra i primi dieci.

Qual è il miglior ristorante al mondo 2025

Dopo anni ai vertici della classifica, Maido si prende finalmente il primo posto. Il ristorante di Lima, fondato dallo chef Micha Tsumura, è diventato simbolo dell’incontro tra la cucina peruviana e quella giapponese. 

Un’unione che dà vita a una proposta gastronomica unica, fatta di nigiri con ingredienti amazzonici, brodi intensi e tecniche orientali applicate ai prodotti andini.

La vittoria di Maido non è un exploit improvviso, ma il coronamento di un percorso coerente e innovativo. Lo chef Tsumura, figura chiave della scena gastronomica peruviana, è riuscito a trasformare un’identità ibrida in una voce forte e riconoscibile a livello globale.

Quali sono gli altri ristoranti premiati

Alle spalle di Maido si piazza Asador Extebarri ad Atxondo, nei Paesi Baschi, storico tempio della brace e delle cotture essenziali. 

Al terzo posto Quintonil di Città del Messico, che continua la sua scalata grazie alla cucina identitaria dello chef Jorge Vallejo. 

Quarta posizione per DiverXO di Madrid, sempre più riconosciuto per il suo approccio visionario e teatrale, mentre al quinto posto troviamo Alchemist di Copenaghen, esperienza multisensoriale che mescola arte, scienza e gastronomia. 

La sesta posizione è occupata da Gaggan a Bangkok, seguito da Sèzanne a Tokyo al settimo posto e da Table by Bruno Verjus a Parigi all’ottavo. 

Chiudono la Top Ten Kjolle di Lima al nono e Don Julio di Buenos Aires al decimo posto.

Per quanto riguarda l’Italia, la migliore performance è quella di Lido 84, al sedicesimo posto, seguito da Reale (18°), Atelier Moessmer Norbert Niederkofler (20°), Le Calandre (31°), Piazza Duomo (32°) e Uliassi (42°).

Un piazzamento complessivamente positivo, che migliora il risultato del 2024, ma ancora una volta senza l’acuto necessario per entrare tra le prime dieci posizioni mondiali.

La classifica completa dei World’s 50 Best Restaurants 2025 – Top 50

  1. Maido – Lima
  2. Asador Extebarri – Atxondo
  3. Quintonil – Città del Messico
  4. DiverXO – Madrid
  5. Alchemist – Copenaghen
  6. Gaggan – Bangkok
  7. Sèzanne – Tokyo
  8. Table by Bruno Verjus – Parigi
  9. Kjolle – Lima
  10. Don Julio – Buenos Aires
  11. Wing – Hong Kong
  12. Atomix – New York
  13. Potong – Bangkok
  14. Plènitude – Parigi
  15. Ikoyi – Londra
  16. Lido 84 – Gardone Riviera
  17. Sorn – Bangkok
  18. Reale – Castel di Sangro
  19. The Chairman – Hong Kong
  20. Atelier Moessmer Norbert Niederkofler – Brunico
  21. Narisawa – Tokyo
  22. Sühring – Bangkok
  23. Boragò – Santiago del Cile
  24. Elkano – Getaria
  25. Odette – Singapore
  26. Mèrito – Lima
  27. Trèsind Studio – Dubai
  28. Lasai – Rio de Janeiro
  29. Mingles – Seul
  30. Le Du – Bangkok
  31. Le Calandre – Rubano
  32. Piazza Duomo – Alba
  33. Steirereck – Vienna
  34. Enigma – Barcellona
  35. Nusara – Bangkok
  36. Florilège – Tokyo
  37. Orfali Bros – Dubai
  38. Frantzén – Stoccolma
  39. Mayta – Lima
  40. Septime – Parigi
  41. Kadeau – Copenaghen
  42. Uliassi – Senigallia
  43. La Cime – Osaka
  44. Arpège – Parigi
  45. Rosetta – Città del Messico
  46. Vyn – Skillinge
  47. Celele – Cartagena
  48. Kol – Londra
  49. Restaurant Jan – Monaco
  50. SingleThread – Healdsburg
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Tra i ristoranti più belli del mondo c’è anche un monumento gastronomico italiano

Il Prix Versailles 2025 ha già annunciato gli hotel migliori del mondo e ora svela quali sono i ristoranti più belli al mondo. Luoghi ricercati nel gusto e nell’estetica che curano il design tanto quanto i menù, perché si sa, l’appetito si stimola a tutto tondo, anche attraverso gli occhi. 16 i ristoranti che ottengono il titolo e tra questi templi del gusto c’è anche un nome italiano.

Gerbou a Dubai

Un invito discreto nella calma di Nad Al Sheba: Gerbou, che in arabo significa “benvenuti nella nostra dimora”, è un omaggio all’architettura degli Emirati. I dettagli raccontano una storia locale: sedute in pelle di cammello, lampade che ricordano squame di pesce, sedie realizzate con alberi di ghaf. Kristina Zanic e Tasmeem Tashkeel hanno disegnato un interno che parla con grazia di tradizione e modernità. La cucina, basata per il 70% su ingredienti locali, segue lo stesso principio: innovare rispettando.

Smoked Room a Dubai

Un corridoio scuro, illuminato da linee di luce, introduce gli ospiti in un mondo misterioso e raffinato. A Dubai, l’Omakase prende forma in un ambiente semicircolare che celebra il fuoco e la fiducia nel cuoco. Astet Studio ha creato un teatro del gusto, dove ogni materiale evoca intensità: mattoni neri, metalli, specchi e maglie dorate. Il dessert si consuma in un angolo più intimo, con pareti giapponesi e un soffitto ligneo che riflette la leggerezza del piatto.

Blackswan a Beijing

All’interno del museo Luo Hong, Blackswan appare come un dipinto tridimensionale ispirato a Gary Hume. Progettato da Chris Shao Studio, si apre su un giardino orientale con lago, alberi scolpiti e cigni, veri e simbolici. L’illuminazione firmata Caroline Sarkozy scende dal soffitto come piume, evocando grazia e silenzio. Ogni dettaglio, dalla monocromia agli arredi fluidi, incornicia la cucina poetica dello chef Vianney Massot.

Ōrtensia a Shanghai

Ōrtensia è il risultato di un incontro culturale tra Giappone, Francia e Cina. Chris Shao Studio orchestra materiali e sensibilità: legno antico, laccature cinesi, piastrelle rustiche, legno scolpito. Il risultato è un rifugio dal tempo, femminile, elegante, che prende il nome dal fiore dell’idrangea, simbolo di equilibrio. A tavola si mixano i gusti francesi e quelli cinesi con un’esperienza gastronomica all’insegna del fusion.

Lobster Club a Palma de Mallorca

Una celebrazione del lifestyle mediterraneo firmata Juan Picornell. Il Lobster Club è attraente come il mare che lo circonda: terrazze panoramiche, bar centrale, piscina a sfioro. Sandra Tarruella ha combinato legno iroko, acciaio lucido e piastrelle smaltate per evocare la spensieratezza di una giornata d’estate.

Bouchon Carême a Helsinki

Un angolo di Lione nel cuore di Helsinki. Il Bouchon Carême reinterpreta il bistrot francese con spirito nordico. Lo studio Fyra ha mantenuto mattoni a vista, colonne in ghisa e grandi finestre che catturano la città. Toni caldi, mobili in legno robusto e una cucina semplice e sincera, firmata Hans Välimäki.

Ladurée Rue Royale a Parigi

La celebre sala da tè parigina omaggia le origini e rinasce nel 2024 con un nuovo allestimento firmato Cordelia de Castellane. Gli interni celebrano l’eleganza del XVIII secolo: saloni intitolati a Napoleone e Chantilly, pareti pastello, tendaggi teatrali e motivi pittorici che sembrano zucchero su pareti.

Ducasse Baccarat a Parigi

Un connubio tra cristallo e haute cuisine. Nell’ex residenza di Marie-Laure de Noailles, ora Maison Baccarat, Alain Ducasse celebra la luce, la materia, la storia. Aliénor Béchu disegna spazi dove legno grezzo e trasparenze si fondono, in un dialogo continuo con opere d’arte e arredi d’autore.

Julie’s a Londra

Un salotto londinese con anima pop a Notting Hill: il Julie’s nato nel 1969 è rinato grazie a Rosanna Bossom e Tara MacBain. Colori vivaci, riferimenti agli anni ’70, un collage visivo che attraversa il tempo. La terrazza esterna è un omaggio alla comunità locale, mentre all’interno regna una teatralità sofisticata.

Shell a Nusa Penida

Shell, affacciato su Diamond Beach, sembra emergere dalla natura stessa. Strutture in bambù, pareti in terra battuta, mobili ricavati da legno giavanese: tutto è pensato per essere parte del paesaggio. Pablo Luna Studio ha trasformato la biomimetica in poesia architettonica. Un guscio che protegge, respira e invita alla contemplazione.

Coro a Orvieto

Dentro una chiesa sconsacrata del XVI secolo, Coro è un sussurro spirituale. L’unico italiano in classifica si trova in Umbria e più precisamente a Orvieto. Giuliano Andrea dell’Uva ha mantenuto le pareti in tufo, la luce naturale, i resti dell’altare. Il risultato è un ambiente sospeso, dove il sacro si mescola all’umano. L’esperienza si compie tra arte contemporanea, piatti umbri e silenzio.

Seven Island a Busan

Sull’isola di Gadeokdo, Seven Island si compone di sette edifici che si affacciano su altrettante isole. MTTB ha creato un percorso visivo che alterna ombra e luce, architettura e paesaggio. I piani bassi evocano il fondale marino, quelli alti la leggerezza della superficie. Una struttura che sembra navigare nel tempo.

Kimyona a Riyadh

Un nascondiglio d’autore; il Kimyona, che in giapponese significa “bizzarro”, è uno speakeasy raffinato firmato Azaz Architects. L’ingresso è una galleria luminosa, ma dietro la porta segreta si apre una stanza oscura, come una camera fotografica. Materiali grezzi, piastrelle antiche, vetri opachi, metallo.

Another Smith a Tha Sai Luat

Una casa sospesa tra passato e presente. Il secondo ristorante della famiglia Smithikorn, specializzata in cucina Thai-Cinese, si sviluppa attorno a un atrio centrale in bambù. Thor Kaichon e TasteSpace hanno creato spazi connessi ma autonomi: sala, caffè e gioielleria. Ogni elemento rimanda alla tradizione, dal sigillo di famiglia rosso al blu delle scaglie di pesce. Un design narrativo, radicato e sorprendente.

Beefbar a New York

Dalle coste del Principato alle strade di Tribeca. Il Beefbar newyorkese è un mosaico di influenze, concepito da Humbert & Poyet. Marmo, legni, ferro, motivi Versailles reinterpretati: ogni elemento parla di Manhattan, ma con anima europea. Le grandi finestre ad arco e i soffitti alti accolgono una clientela eclettica, mentre la carne diventa protagonista in un palco urbano dallo stile impeccabile.

Japón a Miami Beach

Esuberanza nipponica, ma made in Florida. Japón è un’immersione visiva: la gru giapponese appare ovunque, su mosaici, tessuti, carta da parati. Il soffitto dorato e le xilografie antiche convivono con un bar scenografico e un patio tropicale dominato da una pagoda.

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Costiera Amalfitana low cost, dove andare per godersi il suo fascino e spendere poco

La Costiera Amalfitana possiede una fama ben precisa: è una delle mete più esclusive e costose d’Italia. Vedendola oggi, è quasi impossibile immaginarla com’era prima del XX secolo, quando le sue scogliere erano composte soprattutto da un insieme di piccoli villaggi di pescatori. Poi sono arrivati il cinema, le star e gli hotel di lusso che l’hanno trasformata radicalmente.

Vi basta trascorrere una giornata in una delle sue location più famose, una su tutte Positano, per capire quanto possa essere costosa una vacanza in questo piccolo paradiso campano. Oltre alle sistemazioni, che possono essere super costose, dovete aspettarvi anche prezzi gonfiati nei ristoranti e nei caffè.

Eppure, anche con questi presupposti, resisterle non è sempre facile. Come visitarla, quindi, con una vacanza low cost? È davvero possibile? Le varianti da considerare sono diverse, tuttavia, se vi state domandando dove poter spendere meno, queste sono le località da prendere in considerazione.

Praiano, viste mozzafiato al miglior prezzo

Dimenticate Positano: se volete fare una vacanza low cost nella Costiera Amalfitana dovrete scegliere altre località, come Praiano. Si tratta di una pittoresca cittadina di mare incastonata tra le famosissime Positano e Amalfi, ma contraddistinta da un’atmosfera decisamente più rilassata e prezzi più accessibili rispetto alle sue vicine.

Dalle scogliere a picco sul mare ai rigogliosi paesaggi collinari, fino ai negozi di ceramiche riccamente decorate, Praiano potrebbe essere la scelta ideale per godersi il fascino della costa senza spendere una fortuna!

Scala, il borgo più antico della Costiera Amalfitana

Considerata la sua posizione lontano dal mare, il borgo di Scala conserva un’atmosfera più autentica e meno turistica rispetto ad altri borghi più famosi e, di conseguenza, risulta più economico. Situata proprio di fronte a Ravello, Scala è conosciuta come il borgo più antico della Costiera Amalfitana perché fondata nel IV secolo da naufraghi romani, che trovarono la zona già abitata. Da qui, le cronache raccontano che gli abitanti discesero verso la costa per fondare Amalfi e Atrani.

Anche se Scala non si trova direttamente sul mare, da qui potrete ammirare splendide vedute della valle sottostante e dei vari giardini di Ravello, spendere meno per dormire e raggiungere tranquillamente la costa con i mezzi pubblici, così da risparmiare anche sui trasporti.

Atrani, piccolo borgo dal fascino unico

Ci vuole tanta voglia di camminare, ma ne vale la pena: Atrani è una delle più piccole e caratteristiche località della Costiera Amalfitana. Qui, le giornate trascorrono all’ombra della Chiesa di San Salvatore de’ Birecto, situata nella Piazzetta, e tra i minuscoli e intricati vicoli. Salite e scendete le tante scalinate e, senza nemmeno accorgervene, vi ritroverete in spiaggia, molto meno affollata rispetto alle altre della costiera.

Anche qui, gli alloggi sono più economici se comparati con Amalfi o Positano, ma consigliamo di prenotare con largo anticipo per riuscire a trovare una camera. Inoltre, se avete voglia di camminare e avete portato con voi scarpe comode, potete anche raggiungere Ravello a piedi.

In generale, ricordatevi che, per viaggiare low cost in Costiera, dovrete considerare anche altri fattori oltre la località dove dormire, compresi i trasporti (preferibilmente quelli pubblici) e i luoghi che sceglierete dove mangiare.

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Elizabeth Street è la strada più fiorita di Londra

Nel cuore di Londra, in una zona residenziale, c’è una strada che è diventata la più cool della città. È Elizabeth Street, una via nascosta nel quartiere di Belgravia, che solo gli inglesi conoscono. Un tempo gli edifici bassi di questa strada, ora divenuta pedonale, ospitavano le stalle per i cavalli, trasformate poi in carrozzerie e garage. Oggi, queste casette a due piani sono state sventrate, rifatte e trasformate in residenze di lusso e, lungo la via, sono nati piccoli negozi di quartiere e ristorantini dove la ‘Londra bene’ va a fare la spesa e a trascorrere il weekend con gli amici o in famiglia.

Ogni palazzina è stata abbellita e resa unica: c’è chi ha messo i fiori alle finestre e chi un tavolino con le sedie colorate all’esterno, chi parcheggia la propria bicicletta e chi la Porsche d’epoca. passeggiare su Elizabeth Street è una vera esperienza.

La via più fiorita di Londra

Ognuno dei circa 300 negozi che s’affaccia su Elizabeth Street è decorato con piante e fiori, veri a primavera, di stoffa quando il clima britannico non lo permette. Un tripudio di colori, questa via particolarissima, frequentata da bella gente e da qualche turista che la sta scoprendo solo ora e che diventa un vero giardino all’aperto in occasione dell’annuale Chelsea Flower Show che si tiene qui vicino nel mese di maggio e che invade anche le strade con installazioni floreali open air.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Un negozio di piante e fiori su Elizabeth Street

C’è il panettiere che prepara il pane artigianale con farine naturali, c’è il fruttivendolo Natoora che rifornisce i migliori ristoranti e hotel londinesi e che importa frutta e verdura dal Sud Europa e dai migliori mercati mondiali.

C’è la pasticceria di Peggy Porschen che, con le sue vetrine color rosa confetto, sembra uscita dalle pagine di Alice nel Paese delle Meraviglie, ed è divenuta in poco tempo uno dei luoghi più instagrammati di Londra. C’è Philip Treacy, il negozio di cappellini fatti a mano dove si serviva Lady D e dove, oggi, si riforniscono anche Kate Middleton e tutte le signore che prendono parte agli eventi mondani britannici come il celebre Royal Ascot. dove il cappellino è assolutamente d’obbligo.

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Fonte: Getty Images

Fiori sulla facciata dello Sloane Square Hotel a Londra

C’è The Fine Cheese Company che vende il vero Cheddar cheese, anche affumicato, e c’è Pierre Hermé Paris che organizza blind tasting – degustazioni a occhi chiusi – di macaron ripieni di creme di ogni gusto. Ci sono persino quelli al caviale e al foie gras. E poi, cioccolaterie, sartorie, boutique per animali, bigiotterie che servono le case di produzioni cinematografiche e tanti spazi per i nostalgici dei negozi di una volta.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il negozio di cappelli Philip Treacy, il preferito di Kate Middleton

Visitare Elizabeth Street

Si può gironzolare per Elizabeth Street per conto proprio oppure farsi accompagnare in un tour guidato, come i Sweet Tooth Tours organizzati da Lynne, un’americana che vive nel quartiere e che racconta la storia di ogni singolo commerciante. È uno dei tour offerti da The Halkin London, un silenzioso boutique hotel a dieci minuti di strada a piedi da qui.

Il Chelsea Flower Show per le strade di Londra

Il Chelsea Flower Show, la più grande e importante esposizione floreale della Gran Bretagna che si tiene ogni anno a fine primavera, invade anche le strade del quartiere, con installazioni artistiche a tema floreale per un vento che si svolge contemporaneamente e che si chiama Chelsea in Bloom. La prima edizione dello show risale a 1862, quando venne organizzato nei giardini reali di Kensington, ma già prima della Grande guerra la sede fu spostata nel Royal Hospital Chelsea dove si tiene tutt’oggi. Da vent’anni, anche tutto il quartiere londinese si colora di composizioni floreali per un evento aperto a tutti e gratuito. Una meravigliosa celebrazione della primavera che coinvolge oltre 130 attività commerciali che vengono ogni anno premiate da una giuria di esperti e dal pubblico per la migliore decorazione.

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Fonte: Getty Images

Un’installazione floreale per il Chelsea in Bloom

Belgravia è oggi il quartiere più costoso di Londra. Qui hanno sede le ambasciate e i condomini meglio abitati della città. Vi hanno vissuto tre Primi ministri inglesi, tre James Bond e diversi Lord. A due passi dalle trafficatissime Knightsbridge e Piccadilly Circus, da Victoria Station e Oxford Circus, è un angolo segreto della Capitale britannica, un piccolo villaggio di campagna nel centro della città, da girare a piedi o in bicicletta.

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Fonte: Getty Images

Vetrine di negozi fiorite a Belgravia
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Cosa vedere Padova in un giorno, itinerario tra arte e storia

Famosa per la sua Università, Padova è una delle città più affascinanti del Veneto, capace di incantare i visitatori con il suo mix unico di storia, arte e ottimo cibo. Situata a breve distanza da Venezia e facilmente raggiungibile da tutta Italia, Padova è una meta ideale per un city break o può essere la tappa giornaliera di un itinerario più ampio. Anche se un giorno non basta per scoprire tutte le sue meraviglie, in giornata è comunque possibile visitare alcune delle sue attrazioni più significative.

Città dalla lunga storia, tanto che ha dato i natali anche allo storico romano Tito Livio, Padova è una meta ideale da esplorare a piedi. Il centro storico è ricco di monumenti, piazzette animate e angoli suggestivi. Non mancano ristoranti dove assaggiare cucina locale o bar dove fermarsi per un ottimo spritz. In questa guida su cosa vedere a Padova in un giorno ci sono le principali tappe da non perdere, ma anche molte informazioni su cosa fare in città. Inoltre, si può trovare qualche suggerimento per chi ha più tempo e vuole spendere più giorni alla scoperta della città patavina o dei suoi dintorni.

Cappella degli Scrovegni

Una visita alla città di Padova non può che cominciare con uno dei massimi capolavori dell’arte italiana: la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto all’inizio del Trecento. La cappella è stata commissionata da Enrico Scrovegni, ricco banchiere padovano, come oratorio privato e cappella funeraria per la sua famiglia. L’edificio è stato poi consacrato nel 1305 e dedicato alla Vergine Annunciata.

All’interno della Cappella, Giotto ha realizzato un ciclo pittorico che copre completamente le pareti e la volta, rappresentando episodi della vita di Gesù e il Giudizio Universale sulla controfacciata. Questo capolavoro ha segnato una svolta epocale nella storia dell’arte, perché ha introdotto una nuova concezione dello spazio e della prospettiva, tanto che la Cappella è considerata Patrimonio Mondiale UNESCO.

Proprio vicino alla Cappella degli Scrovegni si trovano i Musei Eremitani che espongono testimonianze, reperti e opere d’arte di archeologia, arte medievale e moderna. Sono una tappa perfetta per gli amanti dell’arte o per chi si ferma a Padova per due giorni e ha del tempo in più che vuole spendere alla scoperta del patrimonio artistico.

Cappella Scrovegni

Fonte: iStock

Cappella Scrovegni

Caffè Pedrocchi, il caffè “senza porte”

Dalla Cappella degli Scrovegni in qualche minuto a piedi si può raggiungere il famoso Caffè Pedrocchi, dove ci si può fermare per una pausa. Il Caffè Pedrocchi è stato fondato nel 1831 dall’imprenditore Antonio Pedrocchi che si era affidato per il progetto all’architetto veneziano Giuseppe Jappelli. Il palazzo, a pochi passi dal Palazzo del Bo (sede storica dell’università) e dal Municipio, è un elegante edificio bianco in stile neoclassico con colonne e logge.

Il Pedrocchi è stato un punto di riferimento per intellettuali, patrioti e studenti ma è stato anche teatro di un evento simbolico del Risorgimento italiano. L’8 febbraio 1848, uno studente è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco sparato dai soldati austriaci all’interno del locale e questo ha dato il via ai moti rivoluzionari padovani. All’interno del Caffè si può ora visitare il museo del Risorgimento, dedicato proprio a quelle giornate. Il locale è noto anche come “il caffè senza porte” perché durante la Prima Guerra Mondiale è rimasto a lungo aperto e attivo giorno e notte.

Palazzo del Bo e Teatro Anatomico

Poco distante dal Pedrocchi si trova il Palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova che essendo stata fondata nel 1222 è una delle più antiche d’Europa. Il nome “Bo” deriva dall’antica locanda “Hospitium Bovis” (Ospizio del Bue) che era qui aperta nel Cinquecento. Poi l’amministrazione ha deciso di ampliare gli spazi universitari dato il sempre maggior numero di studenti e così la locanda è stata riconvertita. Appena entrati nel complesso si accede al Cortile antico ornato da oltre 300 stemmi araldici dei rettori e degli studenti illustri che hanno frequentato l’università.

Una volta qui è d’obbligo visitare l’Aula Magna Galileo Galilei dove lo scienziato insegnò matematica tra il 1592 e il 1610 e dove si trova ancora una sua cattedra originale. Affacciato sul Cortile Antico di Palazzo del Bo si trova anche un altro vero gioiello della scienza: il Teatro Anatomico, voluto da Girolamo Fabrici d’Acquapendente nel 1594. Costruito per lo studio dei corpi durante le lezioni di anatomia, questo è il più antico teatro anatomico stabile del mondo. Da menzionare anche la statua di Elena Lucrezia Corner Piscopia che nel 1678 è stata la prima donna a laurearsi al mondo e l’ha fatto proprio all’Università di Padova.

Palazzo Bo a Padova

Fonte: iStock

Palazzo Bo a Padova

Basilica di Sant’Antonio da Padova

La Basilica di Sant’Antonio è uno dei luoghi più iconici della città e una delle principali mete di pellegrinaggio in Italia. Ogni anno milioni di fedeli e visitatori la raggiungono per pregare sulla tomba di Sant’Antonio (1195-1231), frate francescano di origine portoghese che visse a Padova e fu canonizzato nel 1232. La Basilica di Sant’Antonio, chiamata dai padovani “Il Santo”, è un complesso architettonico straordinario che fonde stile romanico, gotico, bizantino e moresco.

All’esterno la facciata a salienti è dominata da un grande rosone, da due campanili laterali e da otto cupole in stile bizantino che ricordano quelle della Basilica di San Marco a Venezia. L’interno della Basilica è un vero scrigno di opere d’arte realizzate anche da autori importanti come Donatello e Altichiero, allievo di Giotto. Qui si trovano anche la Cappella del Santo, che custodisce importanti reliquie di Sant’Antonio (tra cui la lingua incorrotta), e la sua Tomba decorata con rilievi scultorei di Tullio Lombardo e Sansovino.

Nella Piazza proprio davanti all’edificio religioso è possibile ammirare una statua equestre bronzea realizzata da Donatello a metà Quattrocento. Questa è stata eretta in onore di Erasmo da Narni, valoroso condottiero padovano meglio conosciuto come “Gattamelata”.

Basilica del Santo Padova

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Basilica del Santo Padova

Prato della Valle

Prosegui la tua visita verso Prato della Valle che con i suoi 90.000 metri quadrati è una delle piazze più grandi d’Europa e uno dei luoghi più “instagrammabili” di Padova. In epoca romana era un’area paludosa adibita a mercato e anfiteatro. Durante il Medioevo rimase una zona incolta e umida finché, nel Settecento l’area è stata bonificata e poi è stata realizzata la piazza che ospita 78 statue di personaggi illustri legati a Padova e alla cultura veneta.

Diversamente da quanto potrebbe descrivere il nome, Prato della Valle non è un parco ma questo grande spazio di forma ellittica vanta un’isola verde al centro, chiamata isola Memmia, che è circondata da un canale. La Piazza ospita ogni sabato un grande mercato cittadino. Affacciata su Prato della Valle c’è una delle chiese più grandi d’Italia: la Basilica di Santa Giustina che al suo interno custodisce le reliquie di Giustina da Padova, martire vissuta tra la fine del III e gli inizi del IV secolo.

Prato della Valle Padova

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Prato della Valle Padova

Orto Botanico di Padova

A pochi passi da Prato della Valle si trova l’Orto Botanico, il più antico orto universitario del mondo ancora nella sua collocazione originaria. Fondato nel 1545 era stato pensato come luogo dove coltivare piante officinali utilizzate a scopo medico per permettere agli studenti di medicina e farmacia di riconoscerle e studiarne le proprietà.

Nel corso dei secoli, l’Orto è stato arricchito con specie rare ed esotiche provenienti da ogni parte del mondo, diventando un punto di riferimento per studiosi, botanici e naturalisti. Nel 1997 l’Orto Botanico di Padova è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO, proprio per il suo valore universale in ambito scientifico e culturale.

Duomo di Padova e il Battistero

Il Duomo di Padova, noto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta, e il vicino Battistero di San Giovanni Battista si trovano nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Caffè Pedrocchi e dalla sede dell’Università. La struttura del Duomo è frutto di un progetto rinascimentale attribuito a Michelangelo Buonarroti, anche se poi è certo abbiano sviluppato il progetto altri architetti.

L’interno a tre navate vanta decorazioni in stile tardo rinascimentale e barocco e diverse tele di artisti veneti, tra cui Alessandro Varotari, detto il Padovanino. Di grande pregio anche l’icona della Madonna col Bambino appartenuta al Petrarca e attribuita a Giotto. Adiacente al Duomo, il Battistero di San Giovanni Battista risale al XII secolo ma deve la sua fama ai grandiosi affreschi che lo decorano. Qui, infatti, è possibile ammirare un ciclo pittorico che ricopre le pareti e la cupola realizzato da Giusto de’ Menabuoi tra il 1375 e il 1378.

Cosa vedere nei dintorni di Padova

Nei dintorni di Padova c’è davvero tanto da scoprire, soprattutto per chi ama la natura, la storia e le passeggiate all’aria aperta. A pochi chilometri dalla città si trovano le famose Terme di Abano e Montegrotto, tra le più antiche d’Europa, dove è possibile rilassarsi in acque termali immerse nel verde dei Colli Euganei. Qui ci sono anche tanti sentieri per camminate e attività all’aperto, perfetti per rigenerarsi.
Per un’esperienza più culturale si possono visitare alcuni dei borghi medievali della provincia di Padova. Arquà Petrarca, ad esempio, è un piccolo gioiello famoso per essere stato la dimora del poeta Francesco Petrarca dove si respira ancora un’atmosfera senza tempo. Altre mete interessanti sono Cittadella, con le sue mura medievali tra le meglio conservate in Europa, ma anche Montagnana e Este, due località che combinano storia, arte e natura.

Palazzo della Ragione

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Palazzo della Ragione, Padova

Cosa vedere a Padova con un giorno in più

Oltre ai monumenti, Padova è una città viva, culturale e molto accogliente. Ci sono molte cose da vedere e diverse esperienze che si possono fare per immergersi appieno nell’atmosfera della città se visita Padova per due giorni o più. Piazza della Frutta, Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori sono le piazze centrali di Padova. Di giorno luogo di mercato mentre nel pomeriggio i tavolini dei bar prendono il posto delle bancarelle e sono la location perfetta per un aperitivo o uno spuntino. La maggior parte dei locali offre vini veneti, spritz e cicchetti ma ci sono anche ristoranti che offrono piatti della cucina locale. Con del tempo in più è possibile visitare il Palazzo della Ragione, un grande edificio medievale che separa Piazza delle Erbe da Piazza della Frutta. Al piano superiore si trova il celebre “Salone”, un tempo sede del tribunale cittadino. All’interno è conservato un ciclo di affreschi tardo medievali davvero affascinante.

Non lontano da Piazza della Frutta si trova il Ghetto Ebraico che è un quartiere ricco di storia e fascino dove sorgono anche la Sinagoga e il Museo della Padova Ebraica. Passeggiando qui si possono ammirare anche numerose Pietre d’inciampo realizzate dall’artista Gunter Demnig per ricordare le vittime del Nazi-Fascismo. Chi si ferma più giorni o rimane  a Padova sino alla sera può pensare di scoprire altri angoli della città in bicicletta. Padova, infatti, a fine 2024 si è aggiudicata l’ottava edizione di Urban Award ed è stata riconosciuta come una destinazione d’eccellenza per la mobilità sostenibile. Altri siti di interesse che si possono inserire nell’itinerario sono l’oratorio di San Michele, interamente affrescato da Jacopo da Verona nel 1397, e l’Oratorio di San Giorgio. Per chi ama storia e arte c’è anche la Basilica e la Scoletta del Carmine dove sono conservati affreschi di grande pregio.

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I migliori ristoranti in centro a Roma, dove mangiare e cosa provare

Sei a Roma e non sai dove mangiare? Ecco due ristoranti nel cuore della città che meritano assolutamente una visita. Che tu voglia gustare piatti tradizionali o provare qualcosa di speciale, questi sono i locali ideali dove ritrovare il calore della tradizione in un’atmosfera accogliente adatta a tutti. Scopriamoli insieme.

Ristorante Trinità De’ Monti

Situato nel cuore pulsante di Roma, il Ristorante Trinità de’ Monti rappresenta un’oasi di eleganza e gusto, in cima alla celebre scalinata di Piazza di Spagna. La cucina del ristorante è un tributo alla tradizione italiana, con rivisitazioni di qualità e una forte attenzione alla stagionalità. Lo Chef propone piatti che esaltano i sapori mediterranei, coniugandoli con il meglio dei prodotti di tutto il mondo.

Un piatto iconico del ristorante sono i ravioli ripieni di carbonara, rivisitazione della tradizionale pasta romana che prevede ravioli farciti con un ripieno cremoso a base di uova, pecorino e guanciale. La pasta viene poi saltata con tartufo nero estivo e guanciale croccante, aggiungendo un tocco aromatico e una piacevole croccantezza al piatto. L’ambiente raffinato e l’atmosfera intima rendono il Ristorante Trinità de’ Monti il luogo ideale per cene romantiche, pranzi di lavoro e feste private come compleanni e feste di laurea.

Ravioli alla carbonara

Fonte: Ristorante Trinità De’ Monti

Ravioli alla carbonara del Ristorante Trinità De’ Monti

Per chi desidera un’esperienza ancora più esclusiva, il ristorante offre la possibilità di cene romantiche a lume di candela, con tavoli riservati per le coppie che cercano intimità e discrezione. Inoltre, durante la stagione estiva, è possibile pranzare o cenare all’aperto, godendo di una vista panoramica sulla celebre piazza di Trinità de’ Monti.

La sala del Ristorante Trinità De' Monti

Fonte: Ristorante Trinità De’ Monti

La sala del Ristorante Trinità De’ Monti

Antica Osteria Croce

Nel cuore di Roma, a pochi passi da Via del Corso e Piazza di Spagna, l’Antica Osteria Croce accoglie i suoi ospiti con un’atmosfera elegante e una cucina che celebra la tradizione italiana. Grazie ai suoi ampi spazi e alla capacità di ospitare fino a 200 persone, il ristorante è la scelta ideale per gruppi numerosi ed eventi speciali con menù dedicati a partire da 20 euro. Il locale collabora con le migliori agenzie turistiche, specializzate in viaggi di gruppo, italiane ed estere. L’ambiente è caldo e raffinato, con due piani finemente arredati. Al primo piano, una sala con vista su via della Croce offre un’ambientazione esclusiva, perfetta per occasioni importanti.

Il dehor del Ristorante Antica Croce

Fonte: Ristorante Antica Croce

Vista sul dehor del Ristorante Antica Osteria Croce

Antica Osteria Croce è specializzata nell’organizzazione di eventi privati, dalle feste di compleanno e di laurea ai battesimi, comunioni e matrimoni, senza dimenticare cene aziendali, convention e meeting di lavoro. Il ristorante offre anche un servizio di aperitivi su misura, con buffet sempre vari e curati nei dettagli. Di grande qualità anche l’ampia selezione di vini pregiati e cocktail preparati da esperti barman. Il personale, altamente qualificato e multilingue, garantisce un’accoglienza impeccabile, perfetta per una clientela sia italiana che internazionale.

Interno del Ristorante Antica Croce

Fonte: Ristorante Antica Croce

Sala interna del Ristorante Antica Osteria Croce

La proposta culinaria si basa su ingredienti di qualità e piatti che esaltano la tradizione romana e mediterranea con specialità di mare e terra. La pasta fatta in casa e i piatti del giorno permettono di assaporare sapori autentici, mentre i dolci artigianali chiudono ogni pasto con un tocco di dolcezza. Per chi desidera un’esperienza più informale, l’aperitivo dell’Antica Osteria Croce o la pizza sono un appuntamento imperdibile. Antica Osteria Croce è il luogo perfetto per chi cerca un ristorante accogliente e raffinato per celebrare un’occasione speciale o organizzare un evento su misura nel cuore di Roma.

 

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I migliori ristoranti in aeroporto, capaci di rendere l’attesa del volo un’esperienza gourmet

Se avete preso un aereo di recente, conoscete bene la routine: niente pasti a bordo e quindi ci si abbuffa prima di partire. Il menù proposto negli aeroporti, tuttavia, non è sempre all’altezza delle aspettative. Panini asciutti e poco farciti, pizza e focacce gommose, insalate confezionate costose e non sempre freschissime: di solito, il cibo in aeroporto ha la reputazione di essere caro e mediocre.

Ma le cose stanno cambiando. Sempre più aeroporti stanno migliorando l’offerta gastronomica, trasformandosi in vere e proprie “destinazioni culinarie”. Alcuni scali ospitano ristoranti di altissimo livello, capaci di rendere l’attesa del volo un’esperienza gourmet.

La redazione di Bloomberg ha passato in rassegna gli aeroporti di tutto il mondo per stilare una classifica dei migliori ristoranti aeroportuali. Ecco quali sono le eccellenze da non perdere.

Duddell’s, Hong Kong International Airport (HKG)

Al primo posto troviamo Duddell’s, ristorante stellato Michelin situato nel Terminal 1 dell’aeroporto internazionale di Hong Kong. Qui i viaggiatori possono gustare autentici piatti della tradizione cantonese, preparati con ingredienti di prima qualità e grande maestria.

Il menù offre dim sum realizzati al momento, carni alla brace succulente e ricette tipiche del sud della Cina. Tra i piatti imperdibili, il maiale alla brace glassato al miele, i noodles in brodo e i panini alla crema d’uovo salati.

Yakiniku Champion, Tokyo Haneda International Airport (HND)

Al secondo posto della classifica ecco Yakiniku Champion, un vero paradiso per gli amanti della carne. Situato nel Terminal 3 dell’aeroporto di Tokyo Haneda, propone una selezione dei migliori tagli di manzo wagyu, preparati con la tecnica tradizionale giapponese dello yakiniku.

I viaggiatori possono scegliere tra menù degustazione o piatti alla carta, con opzioni come l’involtino di wagyu ripieno di carne leggermente carbonizzata e kimchi, avvolto in foglie di lattuga coreana e riso.

Hungry Club, Adolfo Suárez Madrid–Barajas (MAD)

Sul podio, al terzo posto, c’è Hungry Club, l’innovativo locale dello chef Dabiz Muñoz. Definito da Forbes un “mago della cucina”, Muñoz ha già conquistato la scena gastronomica internazionale con il suo ristorante di Madrid, considerato tra i migliori al mondo.

Nel settembre 2024, ha inaugurato Hungry Club nell’aeroporto di Madrid-Barajas, con l’idea di offrire ai viaggiatori un’esperienza gastronomica fuori dal comune. Tra le sue proposte spicca il sandwich di costine di maiale con formaggio fuso, un’esplosione di sapori al costo di circa 20 euro (bevanda inclusa).

Le Café Cyril Lignac at Louis Vuitton, Londra-Heathrow (LHR)

Nascosto nell’elegante ingresso del Terminal 2 di Heathrow, Le Café Cyril Lignac rappresenta la prima collaborazione tra LVMH e il celebre chef francese Cyril Lignac.

Nel menù si fanno notare piatti raffinati come il croque monsieur, disponibile anche nella versione al tartufo, e un’insalata Caesar arricchita con pollo affumicato e crostini senza glutine. Immancabili le celebri pasticcerie di Lignac, perfette per un momento di dolcezza prima del volo.

One Flew South, Hartsfield-Jackson Atlanta International (ATL)

Nel Concourse E dell’aeroporto più trafficato al mondo, One Flew South è una meta da segnare in agenda per i viaggiatori in transito ad Atlanta.

Lo chef Todd Richards propone un menù che fonde sapori del sud degli Stati Uniti con influenze internazionali. Tra i piatti più apprezzati troviamo il ramen con pancetta di maiale pepata e cavolo verde in brodo ricco, e il celebre BLT&E, un sandwich con bacon croccante, pomodori verdi sottaceto e uovo fritto. Per chi viaggia al mattino, non manca il Red-Eye Martini, un cocktail energizzante a base di cold brew.

The Salt Lick BBQ, Austin-Bergstrom International (AUS)

Dal cuore del Texas arriva The Salt Lick BBQ, situato tra i gate 20 e 21 dell’aeroporto di Austin-Bergstrom. Si tratta di un’istituzione per gli amanti del barbecue, con piatti iconici come la punta di petto affumicata, la salsiccia speziata di Hill Country e il maiale caramellato.

Perfetto per chi desidera un’autentica esperienza texana anche in viaggio.

Bun Mee, San Francisco International Airport (SFO)

L’aeroporto di San Francisco è stato inserito tra i migliori degli Stati Uniti per la sua proposta gastronomica e Bun Mee ne è una delle gemme più autentiche. Situato nei terminal 1 e 3, il ristorante vietnamita è celebre per i suoi banh mi, farciti con ingredienti di prima qualità.

Gli avventori possono scegliere tra proposte classiche, come il banh mi con maiale alla griglia, mortadella saporita e pâté de campagne, oppure varianti creative come il rib-eye steak dip, servito con un aromatico brodo di pho per un tocco extra di sapore.

Iwashi Sushi, Benito Juárez International Airport (MEX)

Per gli amanti del sushi, la migliore scelta all’aeroporto di Città del Messico è Iwashi Sushi, il locale di Edo Kobayashi nel Terminal 2. Qui il sushi viene preparato con pesce freschissimo proveniente direttamente dal Giappone.

Il menù include nigiri classici come polpo e sgombro striato, ma anche proposte più ricercate come anguilla con foie gras e shiso vegetariano con prugna. Iwashi accetta solo clienti senza prenotazione e la fila è sempre lunga, segno di grande qualità.

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Lake Geneva: una splendida gita fuori porta da Chicago

A metà tra il Wisconsin e l’Illinois si trova una delle mete più intriganti del Midwest americano: Lake Geneva. Una cittadina situata sull’omonimo lago che attrae per i suoi scenari naturali, le residenze storiche, l’atmosfera rilassata e la quantità di esperienze che ha da offrire. La presenza del lago, con lo scintillio del sole sulla sua superficie o i colori caldi al tramonto, è un paradiso per gli amanti degli sport acquatici; i ristoranti che punteggiano la cittadina attraggono buongustai e buone forchette; le spa offrono lussuose opportunità di relax e i negozi sono l’ideale per tutti gli amanti dello shopping. Qualunque siano le tue preferenze, Lake Geneva promette esperienze da vivere e rivivere, ancora e ancora. Ma cosa rende questa località a pochi chilometri da Chicago così speciale? Scopriamolo insieme in questa guida.

Lake Geneva: dove si trova e come raggiungerlo

Come ti abbiamo anticipato, Lake Geneva si trova negli Stati Uniti e, più precisamente, nello stato del Wisconsin a circa 130 chilometri da Chicago e a 80 chilometri da Milwaukee. La posizione strategica la rende la meta perfetta per una gita fuori porta. Puoi raggiungere questa magnifica località lacustre anche in auto, con un viaggio della durata di circa un’ora e mezza, prendendo la I-94 in direzione nord fino alla US-12 che ti condurrà direttamente alla tua meta. Se alla macchina preferisci il treno sappi che c’è un’opzione valida anche per questo mezzo: da Chicago puoi usufruire del servizio ferroviario della Metra che collega la città a Fox Lake, dalla quale poi puoi proseguire con un breve tragitto in taxi o in bus. Come ultima opzione, puoi raggiungere Lake Geneva anche in aereo: l’aeroporto più vicino è il General Mitchell di Milwaukee, a circa un’ora di auto dalla tua destinazione. In alternativa, puoi atterrare all’aeroporto O’Hare di Chicago e noleggiare un auto per raggiungere Lake Geneva nel massimo del comfort.

Un tuffo nella storia di Lake Geneva

La storia di Lake Geneva, situata nel Nord America, si fa risalire originariamente ai Popoli Algonchini e Potawatomi, tribù di nativi americani che vivevano nell’area circostante e che vivevano di caccia, pesca e commercio. Questo fino al 1836, quando i primi coloni europei approdarono nell’area e si accamparono principalmente sulle rive del lago, una posizione così strategicamente perfetta da attirare commercianti e pionieri. Con l’avvento del diciannovesimo secolo Lake Geneva divenne una meta per le vacanze gettonatissima dai turisti benestanti e dalle ricche famiglie di industriali, anche grazie al miglioramento delle reti di trasporto che collegavano Chicago e Milwaukee. A fine ‘800 vennero costruite molte ville e villette lungo le rive del lago trasformando la cittadina in una meta esclusiva e di alto livello, destinata ai ceti più elevati della società statunitense come la famiglia Wrigley (proprietaria della Wrigley Company, brand famosissimo per la gomma da masticare). Oggi, questa destinazione ha mantenuto la sua anima elegante e da villeggiatura ma è diventata più accessibile, attirando a sé moltissimi visitatori e offrendo loro un contesto naturale mozzafiato e molte attività all’aria aperta. La città offre anche negozi, ristoranti, attrazioni che testimoniano l’opulenza del suo passato storico e chi più ne ha più ne metta. Il lago viene spesso scelto anche per i grandi eventi come matrimoni, cerimonie e celebrazioni di vario tipo. Una curiosità? Il nome “Lake Geneva” si deve all’omonima città svizzera, una scelta che evoca il fascino europeo del luogo.

Cosa vedere e fare a Lake Geneva: tutte le attrazioni

Se oltre al relax stai cercando anche delle esperienze culturali per arricchire il tuo viaggio, Lake Geneva non ti deluderà. Dalle ville storiche di fine ‘800 allo Yerkes Observatory, ecco tutto quello che devi vedere a Lake Geneva, in Wisconsin.

Lake Geneva Shore Path

Trentaquattro chilometri di sentiero che costeggiano il lago e che si aprono a viste spettacolari su uno specchio d’acqua che riflette gli umori del cielo, e su ville storiche dal sapore antico; dentro le quali si sono succeduti momenti di quotidianità ed eventi famigliari. Attraversare il Geneva Lake Shore Path a piedi o in bici, è il miglior modo per godere appieno delle bellezze che questo luogo ha da offrire come la Stone Manor e la Black Point Estate, due imponenti residenze storiche. Il percorso è accessibile tutto l’anno e, a ogni stagione, ti regalerà scenari diversi ed emozionanti, come i meravigliosi giardini fioriti primaverili o il suggestivo foliage che infuoca le giornate autunnali al lago.

Black Point Estate and Gardens

Black Point Estate and Gardens è una magnifica dimora storica del 1888, testimonianza impeccabile di architettura vittoriana. Questa residenza è considerata tra le più affascinanti dell’intera regione. Commissionata dal proprietario della birra Conrad Seipp, la villa abbraccia le acque cristalline del lago regalando una vista spettacolare. Oggi la villa è aperta al pubblico e visitabile da turisti e locals, e offre ai visitatori uno spaccato sullo stile del diciannovesimo secolo, grazie alle stanze perfettamente conservate che restituiscono una fotografia precisa del passato. Una menzione d’onore va ai giardini che circondano e impreziosiscono la villa, un capolavoro naturale costituito da aiuole in fiore, alberi secolari e terrazze panoramiche. Ad elevare l’esperienza e renderla ancora più esclusiva è un piccolo ma affascinante dettaglio: la proprietà è accessibile solo via barca. Per visitarla quindi ti consigliamo di prendere parte a uno dei tanti tour organizzati dalla Lake Geneva Cruise Line, che offrono anche racconti dettagliati e aneddoti sulla Black Point Estate e su tutte le altre splendide residenze che si affacciano sul lago.

Yerkes Observatory

L’universo, le galassie e le costellazioni esercitano su di te un fascino intrigante? Allora sei nel posto giusto! Gli appassionati di astronomia possono perdersi tra le meraviglie dell’osservatorio Yerkes: una gemma autentica e preziosissima che ha contribuito allo sviluppo dell’astrofisica moderna. L’osservatorio, di facile accesso, si trova sulle rive del lago e deve la sua celebrità mondiale alla presenza del più grande telescopio rifrattore al mondo. Costruito nel 1897 dall’Università di Chicago, questo luogo ha fatto da base alle ricerche di alcuni dei più grandi astronomi del ventesimo secolo. Proprio qui personaggi come Edwin Hubble – colui che scoprì l’espansione dell’universo -;  Subrahmanyan Chandrasekhar e Carl Sagan, hanno portato avanti studi e ricerche fondamentali per la materia. Nel 2018 l’osservatorio venne momentaneamente chiuso e restaurato. Oggi è visitabile e offre tour guidati alla scoperta delle sue storie e del funzionamento del suo celebre telescopio. Se sei un esploratore celeste, non puoi assolutamente perderti l’esperienza delle osservazioni notturne, eventi che l’osservatorio mette a disposizione dei visitatori per ammirare il cielo guidati da esperti astronomi. L’osservatorio organizza inoltre mostre interattive, conferenze e workshop per tutte le età, rendendolo una tappa imperdibile per gli appassionati di scienza e tecnologia.

Riviera Beach

Per tutti quelli che, invece, preferiscono concedersi del tempo per loro stessi all’insegna del relax più totale, consigliamo di trascorrere una giornata alla Riviera Beach, una spiaggia dalle acque limpide e dall’atmosfera placida e tranquilla. La spiaggia è situata vicino all’iconica Riviera Ballroom, una sala da ballo costruita negli anni ’30 e che, oggi, rappresenta la location perfetta per i ricevimenti dei matrimoni. In estate, oltre a godere di tutti i comfort della spiaggia come aree picnic attrezzate, spogliatoi e docce, potrai immergerti nelle acque del lago in totale sicurezza, grazie alle acque calme e al servizio di sorveglianza da parte di bagnini esperti. A Riviera Beach puoi divertirti noleggiando pedalò o kayak ed esplorare le profondità del lago in totale tranquillità. Questo luogo è, ovviamente, anche il palcoscenico su cui prendono vita eventi stagionali come spettacoli e concerti all’aperto, rendendola una meta senza età. Ma quello che vi sorprenderà di più è la sua atmosfera: il lago, l’estate e la sala da ballo… uno scenario che fa pensare immediatamente al film Dirty Dancing!

Lake Geneva Cruise Line

Un’esperienza immancabile se decidi di visitare il Lake Geneva è il Lake Geneva Cruise Line: un tour in barca che ti permetterà di godere dei panorami del lago da un punto di vista unico. Le crociere disponibili offrono esperienze diverse; da quelle dedicate alla scoperta delle ville storiche a quelle dedicate a tramonti capaci di togliere il fiato. Un consiglio: prova il Mailboat tour, un’esperienza unica che ti permetterà di assistere alla consegna della posta alle residenze che si affacciano sul lago, un servizio messo a disposizione della città e che non sbaglia un colpo da più di un secolo.

Altre esperienze da provare a Lake Geneva, nel Wisconsin

Kayak sul Lake Geneva, negli Stati Uniti

Fonte: iStock

L’emozionante esperienza del Kayak sul Lake Geneva al tramonto

Quelle che ti abbiamo raccontato sono solo alcune delle cose che puoi fare e vedere a Lake Geneva. Ma di esperienze ce ne sono ancora molte poiché questa location offre una vasta gamma di attività per qualsiasi tipo di viaggiatore: dagli amanti del relax, a quelli dello sport; dai buongustai ai cacciatori di panorami mozzafiato. Ecco altre eseperienze imperdibili, da provare assolutamente.

  • Provare i tanti sport acquatici: le acque calme e cristalline del lago permettono agli amanti degli sport acquatici di cimentarsi in attività ogni giorno diverse come il kayak, lo sci nautico o il paddleboard. Per gli esploratori più curiosi consigliamo di noleggiare un’imbarcazione e scoprire le insenature nascoste di Lake Geneva, godendosi una giornata all’insegna del divertimento.
  • Vivere l’esperienza di un’escursione a cavallo: i dintorni del lago mettono a disposizione dei visitatori vari ranch che offrono escursioni a cavallo attraverso i boschi e i sentieri panoramici che costeggiano Lake Geneva. L’immersione della natura sarà totale e totalizzante. Un’esperienza unica che ti resterà nel cuore.
  • Immergersi nella natura con escursioni ad hoc: se la tua anima ha bisogno del contatto con la natura, oltre alle escursioni a cavallo, puoi provare ad calcare i sentieri escursionistici della zona. Perfettamente segnalati e adatti a tutte le età, conducono attraverso boschi rigogliosi dove poter avvistare la fauna locale.
  • Fare Shopping a Downton Lake Geneva: il centro di questa piccola cittadina lacustre è punteggiato da boutique raffinate, negozi chic e gallerie d’arte. Un vero e proprio richiamo per gli amanti dello shopping che possono passeggiare tra le sue vie e catturare piccoli tesori da portare a casa. Inoltre, è un ottimo modo per assaporare l’atmosfera vivace della città.
  • Giocare a Golf: Lake Geneva possiede diversi campi di calibro internazionale, immersi in scenari che davvero tolgono il fiato. Dai principianti agli esperti, ci sono percorsi adatti a tutti i livelli di expertise. Pertanto, se sei un amante di questo sport che unisce dinamicità e relax qui troverai pane per i tuoi denti!
  • Partecipare a una degustazione di vino: può un luogo come questo non avere delle valide cantine? Ovviamente no. Le cantine della zona, impegnate nella produzione di pregiati vini locali, mettono a disposizione dei visitatori degustazioni e visite guidate. Un’esperienza perfetta per scoprire le eccellenze enogastronomiche della regione e per conoscere i segreti dietro la viticoltura in terra statunitense.
  • Provare la cucina locale: e se oltre al vino ami anche il buon cibo, Lake Geneva saprà sorprendere le tue papille gustative con pietanze della tradizione assemblate o rivisitate in modo elegante e raffinato. I ristoranti del luogo – spesso location che si aprono su viste spettacolari sul lago – propongono specialità a base di pesce fresco e ingredienti locali. Un paradiso per le buone forchette!
  • Vivere la magia dei festival di Lake Geneva: il calendario annuale di questo luogo è sempre fitto di eventi e appuntamenti imperdibili come festival, spettacoli e concerti. Tra i più celebri, da non perdere per immergersi nella cultura locale, c’è sicuramente il Winterfest, famoso per le spettacolari sculture di ghiaccio realizzate a mano da artisti di fama internazionale. Anche in estate Lake Geneva si prepara a festa, offrendo ai suoi visitatori concerti, eventi all’aperto e festival enogastronomici.

In sintesi, Lake Geneva è una destinazione capace di adattarsi alle aspettative di qualsiasi viaggiatore offrendo esperienze uniche qualsiasi sia la stagione in cui deciderai di visitarla. Dalle viste mozzafiato sul lago, ai suoi eventi folcloristici, Lake Geneva è la meta perfetta per una fuga estiva a pochi chilometri da Chicago; un luogo che conquisterà il tuo cuore con la sua anima vivace e le sue vibes rilassanti.

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Scopri tutto quello che c’è da vedere nella Chinatown di Kuala Lumpur

Conosciuta principalmente per la sua folla vivace, i venditori ambulanti di artigianato locale e vicoli pieni del profumo dell’incenso, la Chinatown di Kuala Lumpur offre una miriade di attività per rendere la tua visita più memorabile e interessante. Celebre per essere un caleidoscopio di culture, religioni, tradizioni e cibo, questo quartiere diventerà sicuramente il tuo posto preferito della capitale malese, dove potrai vivere la migliore esperienza culinaria, di intrattenimento e shopping.

La Chinatown di Kuala Lumpur è nota per essere uno dei luoghi più fotogenici dell’intera regione ed è sede di numerose attrazioni, tra cui templi, moschee, negozi, edifici storici, ristoranti e mercati. È anche il posto perfetto per gustare il famoso caffè ghiacciato o provare snack e specialità locali a Kuala Lumpur.

Fai shopping al mercato di Petaling Street o esplora il Central Market, concediti un momento di relax in uno dei negozi di massaggi cinesi locali, perfetto per ricaricarti dopo una lunga giornata alla scoperta di Kuala Lumpur.

Non perderti una visita all’Old China Café e prova alcune delle loro rinomate specialità, e fai un salto presso una delle numerose bancarelle e chioschi per assaporare il delizioso cibo di strada malese.

Chinatown KL 2

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Perditi tra le strade di Chinatown per scoprirne ogni angolo

Le origini della Chinatown di Kuala Lumpur

I cinesi del XIX secolo si insediarono nel quartiere di Kuala Lumpur e si crearono una nuova vita erigendo case commerciali familiari, magazzini e templi taoisti come il sontuoso Sin Sze Si Ya, costruito nel 1864. Miracolosamente, molto è scampato alla demolizione. Oggi, è difficile non essere sedotti dall’energia vibrante di quello che è un quartiere veramente vivace, piuttosto che una semplice attrazione turistica da museo vivente.

Secondo gli storici, uno dei principali motivi per cui Kuala Lumpur esiste è proprio grazie ai cercatori cinesi, che giunsero nella regione a caccia di stagno, e diedero a questo luogo un nome che si traduce in “Giunzione del fiume fangoso”.

La città si è poi sviluppata ed è cresciuta grazie al contributo finanziario ed economico della comunità cinese, che ha contribuito a trasformare Kuala Lumpur da un piccolo insediamento in una città fiorente e prospera.

Per anni, il quartiere malandato di Chinatown è stato definito dalla sua principale attrazione, Jalan Petaling, la caotica strada piena di ogni tipo di prodotto falso immaginabile, da magliette Lacoste e borse Hermès a orologi Rolex e occhiali da sole Ray Ban.

Le tradizionali case commerciali cinesi erano lasciate a deteriorarsi o trasformate in trasandati ostelli per viaggiatori zaino in spalla, case da gioco e club segreti di mahjong, un gioco da tavola molto popolare. Non è più così: in pochi anni, il quartiere è stato trasformato in quella che può essere considerata la zona più innovativa della capitale malese.

Chinatown KL

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Una delle tipiche strade della Chinatown di Kuala Lumpur

La Chinatown di oggi

A rappresentare il cambiamento avvenuto nell’area è stato il salvataggio del cinema Rex dalla demolizione. Rinato come un fiorente centro culturale noto come RexKL il cinema, costruito nel 1947, è stato un’istituzione per gli appassionati locali, proiettando di tutto, dai cartoni animati a Star Wars.

Chiuso per ben 17 anni, l’interno labirintico e a mattoni a vista oggi ospita boutique di design, una libreria immensa e uno studio di tatuaggi, bar e caffè, e una sede per concerti, teatro e conferenze. L’attrazione più recente è Rexperience, che vede metà del vecchio cinema trasformato in una galleria digitale immersiva per artisti visivi.

Passeggiando per il labirinto di strade strette di Chinatown, le case commerciali possono ancora sembrare mezza abbandonate – con vernice scrostata e facciate invase dalla vegetazione tropicale – ma la storia cambia all’interno, con spazi all’avanguardia per caffè, bar segreti, ristoranti e hotel boutique.

Central Market

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Fai acquisti di qualità nel rinnovato Central Market della Chinatown di Kuala Lumpur

I clienti in cerca di qualcosa di più che dei soliti articoli di Jalan Petaling si dirigono verso il Central Market, restaurato in stile art déco, ora pieno di bancarelle di artigianato, negozi di moda e gallerie d’arte.

Chinatown è famosa da sempre per il suo street food, ma ora esiste un intero nuovo mondo di audace alta cucina per i buongustai che esplorano le sue strette viuzze per scoprire nuovi sapori. Al calar del sole, con le cucine dei venditori ambulanti che iniziano a prepararsi sul marciapiede, una passeggiata nel quartiere rivela una scena culinaria vivace, una cornucopia di specialità malese-cinesi.

Cosa fare nella Chinatown della capitale malese

Visitare i templi di Chinatown

Costruito nel XIX secolo, il Tempio Guan Di è uno dei più suggestivi di Kuala Lumpur. L’atmosfera è particolarmente tranquilla al mattino, quando l’aria è impregnata del profumo di candele e bastoncini d’incenso. Il Tempio Sri Maha Mariamman, il più antico tempio indù della regione, risale al 1873 ed è dedicato alla dea sudindiana Mariamman (Parvati). L’ingresso è una torre alta 23 metri, decorata con colorate statue di divinità indù.

Tra le attività più insolite da fare a Chinatown c’è la visita al Tempio Chan See Shu Yuen, uno dei più grandi e antichi templi buddisti della Malesia. Situato alla fine di Petaling Street, il tempio vanta un ampio cortile, padiglioni ben curati, intagli in legno, dipinti e decorazioni in ceramica. Risalente al 1897, è noto per il suo tetto con dettagliate incisioni che raffigurano scene della storia e mitologia cinese. All’interno, puoi ammirare dipinti raffiguranti guerrieri che combattono draghi, leoni e altre creature mitologiche.

Tempio Sri Maha Mariamman

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Non perdere il magnifico tempio di Sri Maha Mariamman a Chinatown

Shopping al mercato di Petaling Street

Una delle attività principali a Chinatown Kuala Lumpur è visitare Petaling Street Market e fare shopping. Situato nel cuore di Chinatown, questo affollato mercato ospita una vasta gamma di bancarelle, chioschi e negozi dove puoi trovare imitazioni di orologi di lusso, borse, scarpe, gioielli e vestiti.

Qui puoi acquistare qualsiasi cosa ti serva durante il tuo viaggio in Malesia, inclusi accessori, giocattoli, cover per cellulari, spezie locali e prodotti tipici. Puoi anche assistere alle famose danze del drago cinese durante la tua visita al mercato.

Jalang Petaling

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Petaling Street è dove troverai ogni tipo di souvenir

Visitare il Central Market

Se cerchi un’opzione meno affollata con prodotti di qualità superiore, dirigiti al Central Market. Questo luogo, considerato un sito patrimonio culturale, un tempo era un mercato di generi alimentari, ma oggi vanta una magnifica facciata in stile art déco.

Ospita numerosi negozi e bancarelle, oltre a chioschi di cibo, ristoranti e un palco all’aperto dove puoi assistere a spettacoli dal vivo. Il Central Market è anche sede della più famosa catena di caffetterie della Malesia, la Old Town White Coffee, dove puoi sorseggiare un delizioso caffè cremoso. Visitando il Central Market, alcune delle migliori cose che potrai acquistare sono:

  • Artigianato autentico e manufatti tradizionali malesi
  • Tessuti Batik malesi
  • Souvenir tradizionali malesi
  • Sigilli cinesi, oggetti in riso, spezie locali e prodotti tipici
  • Abbigliamento Songket, gioielli e accessori
  • Antiquariato malese tradizionale

Mangia al Food Court del Central Market

Situato all’ultimo piano del Central Market, questo food court è pulito, igienico e offre una vasta gamma di piatti a prezzi accessibili. A differenza delle bancarelle di street food, qui troverai posti a sedere dove potrai gustare i tuoi pasti in tranquillità. Tra i piatti più apprezzati ci sono il Laksa Soup, il Mie Goreng, il Nasi Lemak e molte altre specialità malesi.

Esplorare Kasturi Walk

Vicino al Central Market si trova una bellissima strada pedonale chiamata Kasturi Walk, piena di bancarelle che vendono accessori, artigianato, souvenir e oggetti locali. Troverai anche numerosi chioschi di cibo e bevande, dove puoi assaporare specialità tradizionali come le famose banane fritte. Non dimenticare di provare il tipico caffè ghiacciato con latte condensato invece dello zucchero.

Kasturi Walk

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Kasturi Walk è un’altra famosa via per lo shopping nella Chinatown di Kuala Lumpur

Scoprire i negozi di street food

Chinatown è piena di bancarelle e chioschi che servono alcuni dei migliori piatti, snack e bevande locali. Puoi provare un pasto cinese veloce cucinato in una cucina improvvisata, oppure assaggiare specialità malesi come il Nasi Lemak e i vari tipi di satay. Esplora anche i vicoli più nascosti, dove spesso si trovano autentiche gemme gastronomiche poco conosciute dal grande pubblico.

Esplora le antiche botteghe cinesi

Chinatown ospita numerosi edifici storici, tra cui mercati, alberghi e tradizionali botteghe cinesi risalenti al 1800. Perfette per gli appassionati di fotografia, queste botteghe hanno una parte commerciale davanti e un’abitazione sul retro. Molte di esse sono collegate tra loro, offrendo riparo dalla pioggia e dal sole ai visitatori.

Rilassati con un massaggio

Chinatown è famosa per i suoi massaggi tradizionali cinesi, come il massaggio Shiatsu o il massaggio con olio. Molti negozi offrono massaggi ai piedi a prezzi economici. Ricorda di negoziare il prezzo!

Passeggia lungo il River of Life

Il River of Life è un progetto urbanistico che ha trasformato il Klang River in un’incantevole passeggiata con pontili, giochi d’acqua e illuminazione a LED. È particolarmente suggestivo di notte, con una vista spettacolare sullo skyline di Kuala Lumpur.

Visitare la Moschea Masjid Jamek Sultan Abdul Samad

Questa maestosa moschea divide il fiume in due nel punto centrale del progetto River of Life a Chinatown, ed è la moschea più antica di Kuala Lumpur. Visitare la Masjid Jamek Sultan Abdul Samad è sicuramente una delle cose migliori da fare nella Chinatown di Kuala Lumpur. Con interni ed esterni mozzafiato, la moschea è famosa per le sue cupole appuntite, magnifici pilastri, archi e alti minareti. Puoi visitare la moschea in qualsiasi momento della giornata. Ogni venerdì sera, potrai sederti vicino al fiume e ascoltare le preghiere.

Moschea Masjid Jamek

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Il venerdì sera visita la grande moschea Masjid Jamek Sultan Abdul Samad

Cena all’Old China Café

L’Old China Cafè è uno dei ristoranti più antichi di Kuala Lumpur, e conserva ancora il suo fascino con dipinti cinesi antichi, fotografie storiche e tavoli in marmo. Qui puoi provare specialità come il pollo al curry “devil”, il beef rendang e vari snack malesi tradizionali.

La vita mondana della Chinatown di Kuala Lumpur

La scena della vita notturna in questo angolo vibrante di Kuala Lumpur è ancora più sorprendente. Molti iniziano la serata con un aperitivo sulla terrazza all’aperto di Jann, un elegante bar in cima al nuovo hotel del quartiere, il Four Points Sheraton.

Il panorama offre un contrasto netto tra i grattacieli della città e le piccole case a tetto rosso di Chinatown. Giù, a Jao Tim, una casa commerciale cinese trasformata in un locale per concerti, gli amanti della musica dal vivo possono assistere a concerti di band che suonano di tutto, dal jazz a ballate romantiche, a suoni tradizionali del Borneo o il rumoroso Cantopop.

Un tour dei famosi bar clandestini di Chinatown dimostra certamente come case una volta vuote e fatiscenti, risalenti ai primi giorni di Kuala Lumpur, siano rinate come bar di design all’avanguardia. PS150 è nascosto dietro l’ingresso di quello che una volta era un negozio di giocattoli, con un lungo corridoio che conduce a un cortile giungla e poi al bar lounge illuminato a lume di candela. Concubine è un altro bar molto popolare, ricoperto di graffiti.

Chinatown KL3

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Assaporta la vivace vita mondana della Chinatown di Kuala Lumpur

Ci sono una dozzina di altri peccaminosi luoghi di ritrovo nei dintorni, ma molti appassionati di bar finiscono la serata al Penrose KL, aperto di recente: preparati però a fare la fila fuori, poiché la capacità è limitata a 25 clienti. Se RexKL segna la rinascita di Chinatown per i locali, allora il simbolo di questa rinascita per i viaggiatori è l’Hotel Else.

Situato in un edificio art déco icona degli anni ’30, il Lee Rubber Building, vanta interni spaziosi e decorati con arte e sculture d’avanguardia. Mentre gli ospiti potrebbero essere tentati di trascorrere diverse ore in hotel godendosi la piscina sul tetto, la sua posizione è perfetta per esplorare il ricco passato di Chinatown.

Quando visitarla e come raggiungerla?

Il momento della giornata ideale per scoprire la Chinatown di Kuala Lumpur è nel pomeriggio, quando la maggior parte dei mercati, negozi e ristoranti sono aperti e la folla è relativamente più ridotta. Se vuoi vederla nel suo momento di massima vita e splendore, dovresti visitarla durante il Capodanno cinese (tra gennaio e febbraio), quando l’intera zona viene addobbata con colorate decorazioni e l’atmosfera è particolarmente vivace. Se ti stai chiedendo come fare, sappi che raggiungere la zona è abbastanza semplice:

  • In treno: puoi prendere il treno numero 2 della MRT o il treno numero 5 o 9 della LRT, scendere alla stazione di Chinatown e camminare pochi minuti fino alla destinazione.
  • In autobus: puoi prendere uno dei seguenti autobus per Chinatown: 103, 104, 152, 190, 780 e P701.
Capodanno cinese KL

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Visita la Chinatown di Kuala Lumpur nel periodo del Capodanno cinese per viverla al meglio

Consigli utili per visitare Chinatown Kuala Lumpur

Prima di partire, ricorda di seguire questi consigli e la tua visita di Chinatown sarà indimenticabile:

  • Per vivere un’esperienza autentica, soggiorna in uno degli hotel locali.
  • Contratta sempre i prezzi quando fai acquisti, poiché i venditori tendono a gonfiare le cifre iniziali.
  • Indossa scarpe comode, poiché camminerai molto.
  • Porta con te acqua, crema solare, cappello e ombrello, specialmente nelle giornate calde.
  • Non perdere l’occasione di provare il cibo di strada! Chinatown è famosa per i suoi chioschi e bancarelle che offrono una vasta gamma di snack e piatti locali.
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Scopri Città del Messico in 3 giorni: la guida completa

Città del Messico, è un vivace centro culturale e storico, ricco di tradizioni, arte e sapori indimenticabili, una metropoli immensa e vibrante, con una popolazione di 22 milioni di abitanti. Un numero che, per chi proviene da città più piccole, può risultare impressionante!

Districarsi tra l’infinita offerta di attrazioni, musei e gallerie d’arte, ristoranti, caffèe e bar può risultare difficile. Non basterebbe un mese per scoprirla completamente, ma con un breve soggiorno di tre giorni è comunque possibile vivere un’esperienza straordinaria. Il nostro itinerario ti guiderà attraverso i luoghi storici più importanti, rovine antiche e quartieri vivaci pieni di colore e vita.

Questo è solo un piano indicativo di cosa si può fare ogni giorno, facilmente adattabile in base alla posizione del tuo alloggio, che sia nel centro storico o altrove. Ricorda che Città del Messico è enorme, può fare molto caldo e l’inquinamento è elevato, quindi è consigliabile prevedere dei momenti di pausa per riposarsi!

Questa guida di tre giorni è stata pensata per ottimizzare il tuo tempo, permettendoti di esplorare i punti salienti della città e vivere un’esperienza autentica e memorabile.

Primo giorno: esplora il centro storico

Inizia la tua prima giornata a Città del Messico con una colazione in uno dei tanti caffè locali nei quartieri di Condesa o Roma. Qui troverai una varietà di pasticcerie con fragranti croissant e caffè messicano dal gusto intenso. Non dimenticare di provare i tamales o i churros, tipici della colazione locale.

Il primo posto che ogni visitatore dovrebbe visitare è il centro storico. Inizia dalla piazza principale di Città del Messico, conosciuta come Zócalo, dove sarai accolto da una gigantesca bandiera messicana che sventola con orgoglio. Qui troverai il Palazzo Nazionale, residenza ufficiale del presidente del Messico, e la Cattedrale Metropolitana, la più antica e grande delle Americhe. Questa cattedrale, costruita nell’arco di tre secoli, è un affascinante mix di stili architettonici ed è assolutamente da visitare.

Dopo aver esplorato la cattedrale, dirigiti verso le rovine del Templo Mayor, il principale tempio della capitale azteca di Tenochtitlán. Il museo annesso al sito archeologico ha un costo d’ingresso di 85 MXN e ti permetterà di approfondire la storia precolombiana e scoprire reperti straordinari come maschere e utensili rituali. In alternativa, puoi anche semplicemente ammirare le rovine dall’esterno senza entrare nel museo.

Templo Mayor citta del messico

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Osserva le rovine del Templo Mayor nel tuo primo giorno a Città del Messico

Successivamente, passeggia lungo la pedonale Calle Madero e fai una sosta alla famosa Casa de Toño, dove potrai gustare piatti tradizionali messicani come il pozole e i chilaquiles. Se hai voglia di concederti qualcosa in più e un pranzo con una magnifica vista sullo Zócalo, prendi un ascensore fino al ristorante sul tetto del Gran Hotel Ciudad de México: scatterai foto memorabili mentre assapori piatti messicani come il mole poblano o enchiladas verdi.

Dopo pranzo, visita il maestoso Palacio de Bellas Artes, uno splendido edificio in marmo. Si tratta di un gioiello architettonico in stile art nouveau e art deco che ospita anche straordinari murales di artisti come Diego Rivera e Siqueiros. Passeggia lungo Calle Madero, una vivace strada pedonale ricca di negozi, caffè e artisti di strada, e fermati a osservare le esibizioni locali.

Se il tempo lo permette, fai una sosta al Museo Franz Mayer, che ospita una vasta collezione di arti decorative provenienti da tutto il mondo, o al Museo Kaluz, meno turistico: è una galleria con una collezione privata di opere messicane dal XVIII al XXI secolo.

Dopo una giornata così intensa concediti un po’ di relax. Inizia con un gelato da Joe Gelato, famoso per servire uno dei migliori gelati fuori dall’Italia. Prosegui passeggiando tra le splendide strade alberate di Roma Norte, un quartiere trendy e cosmopolita. Qui, fermati alla celebre Churrería El Moro per assaporare dei croccanti churros con cioccolata calda.

Palacio de bellas artes citta del messico

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Il bel Palazzo delle Belle Arti

Man mano che si avvicina la sera, concediti un cocktail in uno dei bar più rinomati al mondo, la Licorería Limantour (si consig di prenotare in anticipo). Dopo un paio di drink, sarà il momento di cena in uno dei ristoranti di Roma Norte: alcune ottime opzioni sono Taquería Orinoco, El Parnita, Maíz de Cacao o Santo Habanero, famoso per i suoi piatti dai sapori intensi e cocktail creativi.

Dopo cena, se avrai ancora voglia di scoprire qualcosa di Città del Messico, potrai immergerti nell’energia di uno spettacolo di Lucha Libre, una sorta di Wrestling, all’Arena Mexico: un mix di atletismo, teatralità e tradizione messicana. Scoprirai i segreti di questo sport e potresti persino portare a casa la maschera di un luchador.

maschera lucha libre

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Portati a casa una maschera da lottatore

Secondo giorno: dalla storia antica alla creatività contemporanea

Dopo aver preso confidenza con Città del Messico, questo secondo giorno ti riempirà di ricordi indelebili: lo dedicherai alla scoperta di uno dei siti archeologici più importanti del Messico: Teotihuacán. Situato nei dintorni della capitale messicana, questo vasto complesso archeologico risale al 400 a.C. ed è famoso per le sue spettacolari piramidi: la Piramide del Sole (la più grande del sito) e la Piramide della Luna.

Oltre a queste meraviglie, potrai ammirare anche affreschi ben conservati, l’iconica Avenida de los Muertos e scopri i templi e i palazzi che un tempo costituivano il cuore pulsante di questa città precolombiana come il Tempio del Serpente Piumato (l’unico attualmente accessibile ai visitatori).

Teotihuacan citta del messico

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Visita l’incredibile sito di Teotihuacan

L’origine di Teotihuacán è ancora un mistero, quindi è utile informarsi prima della visita per apprezzare al meglio ciò che si sta vedendo. Ti consigliamo di partecipare ad una visita guidata perchè una persona esperta possa arricchire ulteriormente la tua esperienza con racconti sulla cultura e la storia di questa antica civiltà. In alternativa potrai usare l’app SmartGuide, che fornisce informazioni basate sul GPS mentre cammini tra le rovine.

Questa escursione dura circa 6 ore, quindi è consigliabile arrivare per l’apertura alle 9:00 per evitare la folla e il caldo. Poiché il sito ha pochissima ombra, porta con te un cappello, crema solare, acqua e scarpe comode.

Esplora Teotihuacán

Teotihuacán rappresenta un affascinante viaggio alla scoperta di uno dei siti archeologici più celebri e visitati del Messico, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. Con una superficie di 83 chilometri quadrati, Teotihuacán, il cui nome significa “il luogo dove furono creati gli Dei”, si trova a circa 50 km a nord-est di Città del Messico.

Questa antica città precolombiana del Mesoamerica fu un centro urbano di straordinaria importanza e influenza, nonché una delle più grandi metropoli del mondo antico. Nel periodo di massimo splendore, intorno alla prima metà del I millennio d.C., la sua popolazione superava i 100.000 abitanti. Si ritiene che la città sia stata fondata intorno al 100 a.C. e abitata fino al VII-VIII secolo d.C.

Situata in una valle ricca di risorse naturali, la storia di Teotihuacán resta avvolta nel mistero, soprattutto riguardo alla sua fondazione. Gli archeologi, per anni, hanno attribuito la costruzione della città ai Toltechi, una delle più antiche civiltà messicane, mentre altri studiosi ritengono che i Totonachi ne siano stati i fondatori. Questo dibattito è ancora aperto, ma ciò che rimane indiscusso è il prestigio della città, che tra il 150 e il 450 d.C. raggiunse il suo apogeo.

Durante questo periodo, Teotihuacán fu il fulcro politico, economico, commerciale e religioso di una delle civiltà mesoamericane più potenti, capace di dominare culturalmente l’America Centrale e di esercitare un’influenza paragonabile a quella dell’antica Roma.

tempio serpente piumato

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Osserva da vicino i resti dell’antichissimo Tempio del Serpente Piumato

Grazie ai resti archeologici, è possibile ricostruire l’organizzazione e il layout geometrico della città, esempio eccellente di pianificazione urbana centroamericana. Gli edifici furono progettati secondo una rappresentazione simbolica dell’universo, enfatizzando il legame tra architettura e cosmologia.

Uno degli elementi più distintivi della città è il suo asse principale, noto come Viale dei Morti. Gli Aztechi lo chiamarono così perché credevano che le strutture ai lati fossero tombe, sebbene in realtà si trattasse di altari cerimoniali sormontati da templi.

Tra gli edifici più imponenti spiccano la maestosa Piramide del Sole, la Piramide della Luna e altre strutture costruite seguendo lo stile talud-tablero, che ha dato origine alle piramidi a gradini, fondamentali nell’architettura Azteca e Maya.

Dopo aver visitato il sito, gusta un pranzo unico al ristorante La Gruta, situato all’interno di una grotta vicino alle piramidi. Qui potrai assaporare piatti tradizionali messicani in un ambiente suggestivo. Prova il mixiote o le tortillas fatte a mano. In alternativa, per risparmiare tempo e denaro potrai portarti un pranzo al sacco.

Un pomeriggio con Frida Kahlo

Dopo la pausa per il pranzo, torna a Città del Messico e dirigiti verso Coyoacán, un quartiere storico caratterizzato da strade acciottolate e case colorate. Visita la Casa Azul, il museo dedicato a Frida Kahlo, che offre un’intima visione della vita e dell’arte della celebre pittrice messicana. Le sue stanze sono piene di opere, oggetti personali e lettere che raccontano la sua storia.

Casa Azul

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La Casa Azul è la dimora museo di Frida Khalo

La Casa Azul è l’abitazione dove Frida Kahlo nacque, crebbe e visse fino all’ultimo istante. Icona del XX secolo, Frida è stata una delle donne più affascinanti, influenti e complesse della storia. Per sua volontà, oggi la Casa Azul è un museo aperto a tutti, per condividere con il mondo il suo straordinario lascito. Entrare nella Casa Azul è come fare un pellegrinaggio, scoprendo dettagli intimi e poco conosciuti della vita dell’artista più amata del Messico.

Costruita da Guillermo Kahlo nel 1904, la Casa Azul è stata il cuore della vita di Frida. Qui ha vissuto per tutta la sua vita, prima con i suoi genitori e successivamente con Diego Rivera, che contribuì alla trasformazione della Casa Azul in un museo, donandolo al governo messicano dopo la scomparsa di Frida nel luglio del 1954, affinché fosse aperto al pubblico di tutto il mondo.

Ogni angolo della casa racconta la sua storia: la sala da pranzo, la cucina, lo studio, e la sua camera da letto sono rimasti intatti, offrendo una straordinaria testimonianza delle sue abitudini, dei suoi dolori e dei suoi sogni.

Casa Azul scritta

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Visita la Casa Azul per conoscere la vita e le opere di Frida Khalo

Tra le opere esposte si trovano capolavori intrisi di emozione, come Frida y la cesárea, che riflette il tema della maternità e il dolore legato ai suoi aborti e Viva la vida, il suo ultimo quadro, dipinto otto giorni prima della sua morte, un inno alla vita e alla sua inesauribile voglia di vivere nonostante la malattia.

Cosa vedrai nella Casa Azul:

  • La sala da pranzo e la cucina: qui emergono la passione di Frida e Diego per l’artigianato messicano. La cucina colorata è un omaggio alle tradizioni culinarie del paese, simbolo dell’ospitalità della coppia.
  • Lo studio di Frida: un luogo carico di emozione, dove si trovano la sua sedia a rotelle davanti al cavalletto, i pennelli e una foto di Diego.
  • La camera da letto: il letto con lo specchio sul soffitto, installato dalla madre di Frida dopo il grave incidente del 1925, è una testimonianza della forza dell’artista, che non smise mai di dipingere.
  • Il giardino della Casa Azul: Frida e Diego ampliarono la proprietà aggiungendo un giardino incantevole. Le pareti azzurre, l’arte popolare e i dettagli che celebrano il loro amore rendono questo spazio magico.

Consigli per la visita di Casa Azul:

  • Prenotare in anticipo: la Casa Azul è uno dei musei più visitati di Città del Messico. È consigliabile acquistare i biglietti con 2-3 settimane di anticipo sul sito ufficiale del museo, soprattutto durante le festività. Si trova a Calle Londres 247, Colonia del Carmen, Coyoacán.
  • Orari:
    • Martedì: 10-18
    • Mercoledì: 11-18
    • Da giovedì a domenica: 10-18
    • Chiuso il lunedì.
  • Biglietti (Acquistabili online o presso il Restaurante Centenario 107 di Coyoacán):
    • Giorni feriali: 250 pesos (circa 11 euro)
    • Weekend: 270 pesos (circa 12 euro)
  • Museo Diego Rivera – Anahuacalli incluso:
    Il biglietto per Casa Azul comprende anche l’ingresso al Museo Diego Rivera – Anahuacalli, che però si trova a circa 45 minuti di autobus.
  • Esperienze speciali:
    • È possibile prenotare visite guidate (in inglese o spagnolo) scrivendo a relacionespublicas@museofridakahlo.org.mx con almeno una settimana di preavviso.
    • Ogni ultimo mercoledì del mese, si può partecipare a una visita notturna in occasione della Notte dei Musei. Anche in questo caso, è necessario prenotare con anticipo.
Casa Azul Frida Khalo

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Prenota in anticipo la tua visita a Casa Azul

Dopo la visita di Casa Azul, passeggia nel centro di Coyoacán, fermandoti al mercato locale per gustare churros, tamales o un rinfrescante agua fresca. Esplora la Chiesa di San Giovanni Battista, un gioiello architettonico con interni affascinanti. Termina la giornata con una cena al Maximo Bistrot, rinomato per i suoi piatti farm-to-table, o al raffinato Rosetta, che combina cucina italiana e messicana in un’ambientazione elegante. Entrambi offrono esperienze culinarie uniche.

Terzo giorno: musei, natura e relax

Dopo due giorni intensi di storia e cultura, nel tuo terzo giorno a Città del Messico potrai scegliere di immergerti nella vivace scena culinaria della città.

Dedica le prime ore della mattina al Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. Passeggia tra i sentieri alberati e visita il Castello di Chapultepec, un ex palazzo imperiale trasformato in museo. Ammira la vista panoramica sulla città e scopri manufatti storici e opere d’arte.

Sai che Città del Messico ha una sua Venezia? Si tratta dei Giardini Galleggianti di Xochimilco, conosciuti come la “Venezia messicana” per via dei canali che li attraversano.

Giardini Galleggianti di Xochimilco

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Esplora i canali della Venezia di Città del Messico

I Giardini Galleggianti di Xochimilco

Si tratta di una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata a sud della capitale, questa località, il cui nome in lingua nahuatl significa “nel campo dei fiori”, risale all’epoca precolombiana ed è parte delle 16 demarcaciones (distretti) della città. Il termine fa riferimento alle chinampas, un ingegnoso sistema agricolo di “orti galleggianti” ideato dagli Aztechi, che utilizzavano zattere naturali per fertilizzare e coltivare la terra.

Nel 1987, le chinampas sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rappresentando un prezioso esempio di idrocultura e una testimonianza dell’antica agricoltura mesoamericana.

I giardini galleggianti di Xochimilco rappresentano una tappa imperdibile per chi visita Città del Messico. Con il loro tripudio di colori, musica, cibo e leggende, offrono un’esperienza autentica che celebra la ricchezza culturale e la storia millenaria del Messico. Una destinazione unica, immersa nella natura e nel mistero, capace di affascinare ogni viaggiatore.

barca canale Xochimilco

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Sali su una delle celebri barche per navigare i canali di Xochimilco

Oltre alle chinampas, Xochimilco è celebre per le sue iconiche trajineras, coloratissime barche di legno decorate con nomi femminili tradizionali come María e Guadalupe. Questi vivaci mezzi di trasporto attraversano i canali offrendo ai visitatori un’esperienza unica: ammirare il paesaggio, osservare uccelli migratori come l’endemico ajolote, gustare piatti tipici, ballare e lasciarsi incantare dalle note dei mariachi.

Durante il tour è immancabile una tappa alla suggestiva Isla de las Muñecas (Isola delle Bambole), un luogo immerso in una laguna remota e circondato da una fitta foresta. Qui, dagli alberi pendono inquietanti bambole mutilate e consumate dal tempo, legate a una celebre leggenda.

La leggenda dell’Isola delle Bambole

La storia narra di Don Julián Santana Barrera, un uomo che negli anni ’50 lasciò la sua famiglia per trasferirsi sull’isola e diventarne custode. Poco dopo il suo arrivo, fu testimone della tragica morte di una bambina annegata nella laguna, con in mano una bambola. Qualche giorno dopo, Don Julián trovò una bambola che galleggiava nello stesso punto dove la bambina era morta. Convinto che il suo spirito infestasse l’isola, iniziò ad appendere bambole agli alberi per placarla.

Col tempo, raccolse tutte le bambole che la corrente portava alla laguna, trasformando l’isola in un macabro santuario. Nel 2001, lo stesso Don Julián fu trovato morto nello stesso luogo in cui la bambina aveva perso la vita. Si racconta che, di notte, le bambole si animino, muovendo gli occhi o girando la testa, alimentando il fascino oscuro di questo luogo.

isola delle bambole

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Il macabro santuario dell’Isola delle Bambole

I mercati di Xochimilco

Xochimilco non è solo canali e leggende. Vale la pena visitare i suoi mercati, come il Mercado de Flores y Plantas de Madreselva, il Mercado de Plantas de Cuemanco, famoso per i gelati artigianali, o il Mercado de Xochimilco Centro, dove si trovano pannocchie di mais fatte in casa, prodotti artigianali, abbigliamento e scarpe. Tra le specialità gastronomiche da provare, spicca il pulque, una bevanda alcolica azteca ricavata dalla fermentazione della linfa dell’agave, che racchiude in sé tradizioni mitologiche e culturali messicane.

Come alternativa ai Giardini di Xochimilco ti consigliamo una tappa al Museo di Arte Moderna, che ospita opere di artisti come Frida Kahlo e Rufino Tamayo. Terminata la tua visita, avrai probabilmente fame. A pranzo, dirigiti verso il Mercado Roma, un paradiso per gli amanti del cibo. Qui troverai una vasta gamma di stand gastronomici che offrono piatti tradizionali e moderni. Gusta tacos, tamales e dolci messicani, o rilassati sulla terrazza con un cocktail.

Roma Norte

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Vista dall’alto del quartiere di Roma Norte

In questo caso pootrai scegliere di fermarti a Contramar, un ristorante di Roma Norte celebre per i suoi piatti di pesce. Alcune specialità imperdibili sono le tostadas di tonno e il pesce bianco con salse di peperoncino rosso e prezzemolo. È un po’ costoso, ma vale assolutamente la pena!

Dopo pranzo, potrai continuare il tuo viaggio con una visita al Museo Nazionale di Antropologia, uno dei più importanti al mondo. Esplora le affascinanti esposizioni dedicate alle civiltà precolombiane, tra cui i Maya, gli Aztechi e gli Olmechi. Imperdibile è la Pietra del Sole, un’icona della cultura azteca. Dedica del tempo anche alla sezione dedicata ai Mexica e agli strumenti di vita quotidiana, che offrono una visione profonda della vita antica.

Dopo il museo, fai una passeggiata tra le strade affascinanti di La Condesa e rilassati al Parque México. Qui troverai un angolo speciale chiamato Audiorama, un’area con musica rilassante, sedie comode e la regola del silenzio, per garantire a tutti di vivere un’atmosfera tranquilla!

Per concludere il viaggio con una vista mozzafiato, torna nel centro storico e sali sulla Torre dell’America Latina. Dalla terrazza panoramica potrai goderti uno spettacolare tramonto sulla città mentre sorseggi un cocktail.

torre america latina

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Sali sulla Torre dell’America Latina per un’ultima vista dall’alto sulla città

Per la tua ultima sera, scegli un’esperienza culinaria indimenticabile al Pujol, considerato uno dei migliori ristoranti del mondo, con un menù degustazione che celebra la ricchezza della cucina messicana. Prenota in anticipo per assicurarti un tavolo. Se preferisci un’opzione più informale, prova Azul Condesa, che offre piatti tradizionali in un ambiente accogliente.

Consigli pratici per la tua visita:

  • Dove alloggiare: scegli quartieri come Roma, Condesa o Polanco per un soggiorno confortevole e ben collegato.
  • Trasporti: usa Uber o la metropolitana per spostarti rapidamente e in sicurezza.
  • Idratazione: Città del Messico si trova a un’altitudine elevata, quindi bevi molta acqua per evitare disagi.

Se il tuo soggiorno dovesse durare più di 3 giorni, potresti ampliare l’itinerario visitando la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe o fai una gita di un giorno a Taxco, la famosa “Città dell’Argento” del Messico.

Come dimostra questo itinerario, Città del Messico è una destinazione straordinaria, ricca di esperienze culturali, storiche e gastronomiche, un luogo che unisce passato e presente con un’energia unica. Lasciati conquistare dalla sua cultura vibrante, dalla sua cucina straordinaria e dalla sua storia affascinante.