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Perché questo è l’anno giusto per visitare Pavia

Nonostante non sia grandissima, Pavia è uno scrigno di tesori, meta ideale per una gita fuori porta tra relax e cultura alla scoperta delle innumerevoli meraviglie storiche e architettoniche che custodisce.

E il 2023 è l’anno giusto per aggiungerla alla lista dei luoghi da visitare: infatti, la città della Certosa festeggia il 1300 anniversario di Sant’Agostino, Vescovo di Ippona e Padre della Chiesa, le cui spoglie giunsero dalla Sardegna nella provincia lombarda nel 723, ora conservate a Pavia nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.

Per l’occasione, sono previsti una serie di coinvolgenti appuntamenti con tre itinerari turistici al centro di tour guidati con in abbinamento anche degustazioni enogastronomiche.

Tutti coloro che parteciperanno, riceveranno inoltre uno speciale “passaporto” da completare con un tutti i timbri per ogni luogo visitato: a chi terminerà almeno un itinerario e presenterà il passaporto, timbrato a testimonianza del completamento, a uno degli esercizi del “circuito di accoglienza e ricettività”, verrà consegnato un souvenir di “Pavia, Città di Sant’Agostino” in segno di riconoscenza e gratitudine.

La mostra “Sant’Agostino. La luce e l’immagine”

Fulcro delle iniziative per il 2023 a Pavia è la mostra permanente, interattiva e immersiva, fino a fine anno, “Sant’Agostino. La luce e l’immagine” presso i Musei Civici del Castello Visconteo, per approfondire la dimensione spirituale, religiosa, artistica e umana del santo e il suo legame con la città.

Curata dal personale scientifico dei Musei e realizzata da camerAnebbia, specialista in installazioni multimediali interattive per i beni culturali, l’esposizione unisce il fascino senza fine della pittura italiana con l’innovativa tecnologia contemporanea per un’esperienza suggestiva e immersiva come non mai.

La Sala del Rivellino è stata ripensata ad hoc per accogliere la mostra e si presenta come uno “spazio esperienziale” in cui i visitatori diventano protagonisti grazie alle video installazioni interattive che conducono attraverso un inedito viaggio tra i capolavori artistici per scoprire il pensiero e la vita di Sant’Agostino.

I tre itinerari da non perdere

Come accennato, nell’ambito delle iniziative per celebrare il santo a Pavia, oltre alla mostra, sono previsti tre itinerari dedicati.

Il primo è “Sant’Agostino e la città di Pavia“, predisposto per illustrare il legame tra il Padre della Chiesa e la città, e accompagna a conoscere un’interessante selezione di luoghi storici, di vita cittadina ed edifici religiosi di rilievo tra cui l’Università, una delle più antiche al mondo, che ospita il Museo per la storia dell’Università, la Chiesa di San Teodoro, racchiusa tra i vicoli lastricati, con splendidi affreschi ben conservati, e la Basilica del Santissimo Salvatore, risalente al XV secolo, una delle espressioni più significative del Rinascimento pavese.

Ma non soltanto: la visita include anche il Duomo, intitolato a Santo Stefano Martire e a Santa Maria Assunta, con la cupola ottagonale in muratura alta 92 metri, e la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, dove riposano le spoglie di Sant’Agostino, custode della monumentale arca marmorea nel presbiterio con rilievi scolpiti e statue.

Il secondo itinerario, “Sant’Agostino nell’arte“, mostra ai visitatori le opere d’arte che raffigurano il santo, siano esse affreschi, pale d’altare oppure sculture, facendo tappa in luoghi davvero rappresentativi per il loro valore storico e artistico: la già citata Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, la Basilica di San Michele Maggiore, capolavoro dello stile romanico medievale, la Chiesa di San Francesco del XIII secolo, e il Castello Visconteo, imponente complesso dall’elegante loggiato, torrioni, cortile interno, fossato e ponte levatoio.

Infine, il terzo itinerario è “Sant’Agostino e il suo culto“, l’occasione per un tour del centro storico e di luoghi più periferici, lontani dai classici percorsi turistici. Qualche esempio? La Chiesa di Santa Maria del Carmine, pregevole esempio di gotico lombardo, la cinquecentesca Chiesa di San Luca e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nata da una guarigione miracolosa.