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Come veri boy scout, le esperienze più avventurose nei parchi italiani

L’autunno porta con sé tante sorprese: una di queste è Wild Camp, il nuovo progetto organizzato da Insubriparks per invogliare grandi e piccini a trascorrere una giornata avventurosa in mezzo alla natura. Il primo di quattro appuntamenti sta per andare in scena, e la cornice in cui si svolgerà è semplicemente meravigliosa. Scopriamo qualcosa in più su questa iniziativa.

Cos’è Wild Camp

Insubripark è il progetto che coinvolge cinque parchi naturali situati al confine tra Italia e Svizzera: si tratta di un’importante collaborazione che ha come fine ultimo quello di avvicinare sempre più persone alla bellezza di trascorrere qualche ora all’aria aperta, a contatto con la natura, dedicandosi ad attività avventurose o semplicemente ad una bella camminata tra il verde, respirando a pieni polmoni. Quali sono le aree che fanno parte dell’organizzazione?

In Italia, c’è il Parco Regionale Campo dei Fiori: situato in provincia di Varese, include le vette del massiccio del Campo dei Fiori e di quello del Monte Martica. E ancora, c’è il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, una riserva naturale che offre tantissimi itinerari di trekking lungo i quali ammirare la fauna e la flora locali. Infine, Parco Regionale Spina Verde che si estende tra le colline a nord della città di Como, arrivando sin quasi al confine svizzero.

Passando la frontiera, il territorio insubrico ci regala ancora due aree verdi da scoprire. La prima è il Parco del Penz, una delle più suggestive mete turistiche per gli amanti della natura: una fitta rete di sentieri, parchi giochi, percorsi ciclabili e punti panoramici ne fanno un luogo a dir poco magico. Poco più a nord, troviamo infine il Parco delle Gole della Breggia. Quest’area segue il corso del fiume Breggia, che nel corso dei secoli ha scavato la roccia portando alla luce preziose testimonianze geologiche del nostro passato.

È proprio tra queste bellezze naturali che vengono organizzate le giornate del progetto Wild Camp, dedicate ai bambini dai 6 ai 13 anni e alle loro famiglie. Si tratta di quattro appuntamenti gratuiti (su prenotazione) che mirano a sensibilizzare grandi e piccini sull’importanza di preservare il nostro immenso patrimonio naturalistico, ma anche a vivere qualche esperienza all’aria aperta. Vediamo quali sono gli eventi in programma per il 2023.

Le giornate organizzate

Il primo appuntamento da segnare in agenda è per sabato 7 ottobre, presso il Parco Regionale Campo dei Fiori. Si parte la mattina da Villaggio Cagnola, dove i piccoli partecipanti riceveranno tutta l’attrezzatura necessaria per avventurarsi tra i boschi. Nel corso della giornata, i ragazzini potranno cimentarsi nell’installazione di un campo tendato, nella realizzazione di un ponte di corda e in svariate attività come un giro in teleferica e un’avvincente prova di tiro con l’arco. Prima di tornare a casa, ad ogni bimbo sarà consegnato un attestato di partecipazione, come ricordo di questa incredibile avventura.

Nelle prossime settimane ci saranno poi altri tre eventi da non perdere. Sabato 21 ottobre, presso il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, i bimbi potranno fingersi esploratori per un giorno e visitare anche l’Osservatorio Astronomico ed Ecoplanetario. Domenica 22 ottobre, il Parco Regionale Spina Verde organizzerà invece un itinerario storico alla scoperta della Polveriera risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Infine è previsto un ultimo appuntamento tra i boschi di Appiano Gentile per sabato 4 novembre, il cui programma è ancora da definire.

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Puoi dormire in un piccolo borgo incastonato in un parco storico

Organizzare un viaggio in Trentino è sempre un’ottima idea, soprattutto per chi è alla ricerca di esperienze rilassanti e rigeneranti a stretto contatto con la natura. La regione dell’Italia Settentrionale, che confina con la Svizzera e con l’Austria, è puntellata da montagne e da borghi ad alta quota che offrono attività per avventurieri di ogni età e scorci mozzafiato da scoprire passo dopo passo.

L’immenso patrimonio naturalistico della regione, poi, si fonde con la storia, con l’arte e la cultura di un territorio meraviglioso che sono raccontate dai castelli medievali, come Castel Tirolo, Castel Roncolo e Castel d’Appiano, dai palazzi rinascimentali che popolano il capoluogo Trento, e dalle tradizioni e dalle storie che sono custodite nei piccoli borghi montani.

Ed è proprio un borgo che oggi vogliamo visitare insieme a voi, un piccolo villaggio che sorge a 1650 metri sopra il livello del mare in una posizione unica e privilegiata in Val di Pejo, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. È proprio qui che è possibile dormire all’interno di masi storici, tipici edifici del territorio, e vivere e condividere un’esperienza incredibile completamente immersi nella natura.

Bergdorf Stablo: la rinascita del borgo delle meraviglie

Il nostro viaggio di oggi ci porta nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei più antichi parchi naturali italiani che dal 1935, anno della sua istituzione, preserva, valorizza e celebra tutte le bellezze naturalistiche delle vallate alpine. Ci troviamo nella Val di Pejo, lateralmente alla Val di Sole, una destinazione già conosciuta da tutti gli amanti degli sport invernali per la sua celebre stazione turistica, nonché perfetto punto di partenza per imboccare i sentieri che attraversano il parco nazionale e per cimentarsi in escursioni ad alta quota.

Proprio qui, dove la natura regna sovrana, nell’estate del 2023 sono stati completati dei lavori di ricostruzione che hanno permesso a un piccolo borgo di rinascere in tutto il suo splendore. Stiamo parlando del Bergdorf Stablo, il paesino dei masi situato a 1650 metri di altezza e incastonato, alla stregua di un tesoro prezioso, nella Val di Pejo.

L’antico borgo, composto da alcuni masi, è stato ricostruito mantenendo intatte le strutture architettoniche originali che oggi sono state trasformate in alloggi confortevoli e suggestive. Si tratta di baite di montagne realizzate in legno e in pietra completamente immerse nella natura lussureggiante del territorio che affacciano direttamente sulle imponenti cime del Gruppo Ortles Cevedale. La vista, da qui, è mozzafiato. Ma non è tutto, perché soggiornando all’interno dei masi sarà come fare un viaggio nel tempo che consentirà agli ospiti di vivere un’esperienza slow ispirata ai ritmi della vita contadina.

Gli interni dei Masi trasformati in alloggi

Fonte: Ufficio Stampa

Gli interni dei masi trasformati in alloggi

Dormire all’interno di un maso storico nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio

Sono tre i masi che compongono il piccolo borgo Stablo, e possono ospitare fino a un massimo di 12 persone grazie a diverse sistemazioni offerte. Tutto, dagli interni agli esterni, è stato pensato nei minimi dettagli per catapultare gli ospiti all’interno di un’ambientazione rustica e contadina dove il tempo sembra essersi fermato.

Le baite, poi, sono completamente immerse nel paesaggio selvaggio e naturale della Val di Pejo e offrono tutta una serie di visioni che si aprono sul panorama circostante, e che lasciano senza fiato a ogni ora del giorno e della sera. Non ci sono rumori, se non quelli della natura, e il caos e il disordine cittadino sono solo un ricordo lontano. Non c’è neanche il wi-fi: l’unica connessione che esiste è quella con la natura.

Tutto ciò che esiste, qui, è un’atmosfera evocativa che invita le persone a riappropriarsi del proprio tempo e a goderselo lentamente percorrendo le orme dei contadini che popolano da sempre il territorio.

Dormire nel Borgo dei Masi Stablo

Fonte: iStock

Dormire nel Borgo dei Masi Stablo
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In questa oasi italiana puoi fare un bagno nella natura

Sono tanti e infiniti i benefici che ci regala in maniera gratuita la natura quando scegliamo di trascorrere il nostro tempo insieme a lei. Non è un caso, infatti, che parchi, giardini, montagne, campagne e luoghi incontaminati abbiano scalato le vette delle nostre travel wish list negli ultimi anni.

Passeggiate, trekking, immersioni e osservazioni sono tra le attività preferite dagli amanti della natura al punto tale da essersi trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche che, da sole, valgono viaggi in capo al mondo. Ma non sono le uniche perché a queste si aggiungono altre esperienze rigeneranti e mozzafiato come il Momijigari, per esempio, il  Tree Hugging e il Forest Bathing, anche conosciuto come Shinrin yoku.

Ed è proprio del Forest Bathing che vogliamo parlarvi oggi, di quella pratica che invita le persone a immergersi completamente, con il corpo e con la mente, nei boschi, nei parchi e nei prati. Un’attività che è nata in Giappone, ma che può essere sperimentata anche nel Bel Paese in un’oasi italiana che permette a tutti di fare un bagno nella natura.

Forest Bathing: dove praticarlo in Italia

Correvano gli anni ’80 quando, in Giappone, si diffondeva lo Shinrin yoku, letteralmente “Bagno nel bosco”. Una pratica che, come il nome stesso suggerisce, invita le persone a immergersi totalmente nella natura e da questa trarre tutta una serie di benefici fisici e mentali. Non ci è voluto poi molto affinché questa attività si diffondesse nel resto del mondo con un nome internazionale: il Forest Bathing, appunto.

I benefici di questa attività immersiva sono tantissimi, confermati anche dalla scienza. Ecco perché molte persone, anche quando sono in viaggio, non rinunciano a ritrovare questo contatto primordiale con la natura. Ma come funziona il Forest Bathing? E dove si pratica in Italia?

Il bagno nella foresta consiste in una semplice passeggiata che non richiede alcuna preparazione fisica. Si cammina in un bosco o in una foresta respirando lentamente e lasciandosi trasportare dai sensi. I profumi della natura da una parte, i suoi suoni dall’altra, tutto intorno, invece, un ambiente straordinario da osservare e da contemplare.

Lo Shinrin yoku, come abbiamo anticipato, si è diffuso rapidamente in tutto il mondo ed è arrivato anche in Italia. Il Bel Paese, come sappiamo, pullula di luoghi affascinanti e suggestivi dove la natura è assoluta protagonista. Vi basterà lasciare la città alla spalle per raggiungere boschi, foreste e polmoni verdi. Se invece siete in Piemonte, o avete intenzione di organizzare un viaggio nella regione, allora non potete perdervi il percorso messo a disposizione dall’Oasi Zegna che vi permetterà di perdervi e immergervi completamente nella foresta.

Il bagno nella foresta nell’Oasi Zegna

Ci troviamo in provincia di Biella, e più precisamente a Bielmonte. È qui che esiste un luogo di incredibile bellezza, un territorio incontaminato dove è possibile perdersi e ritrovarsi, rigenerare i sensi e ricaricare le energie. Siamo nell’Oasi Zegna, il parco naturale dell’Alta Valsessera che ha promosso il Forest Bathing come attività per scoprire l’anima più autentica e selvaggia di Madre Natura.

All’interno del parco, infatti, sono nati tre sentieri che consentono agli avventurieri di immergersi completamente nella natura e di godere delle bellezze che si snodano su questa area, ascoltando e osservando tutto ciò che qui pullula di vita.

Il periodo migliore, per praticare il Forest Bathing nell’oasi Zegna, è quello che va da giugno all’inizio dell’autunno, che coincide con la massima foliazione dei faggi. Tuttavia ogni momento è quello giusto per entrare in contatto con la natura e per ammirare le sue trasformazioni, stagione dopo stagione.

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In questo parco puoi entrare nel mondo del Piccolo Principe e volare con lui

Esiste un luogo, di incantevole suggestione, dove tutti i giorni l’immaginazione diventa realtà. Un posto dove la fantasia prende vita a ogni passo compiuto, proprio lì dove è possibile perdersi e immergersi in una delle più belle favole di sempre. Non si tratta di un semplice parco divertimenti, ma di un microcosmo delle meraviglie che permette di entrare nel fantastico mondo di Antoine de Saint-Exupéry.

Ci troviamo tra Mulhouse e Colmar, e più precisamente nel cuore dell’Alsazia dove la magia prende vita ogni giorno. Sì perché qui esiste un parco che permette a grandi e bambini di entrare nel mondo del Piccolo Principe e di volare con lui, e farlo per davvero.

Benvenuti nel Parc du Petit Prince

“È solo con il cuore che si può vedere veramente, l’essenziale è invisibile agli occhi”, diceva il Piccolo Principe pronunciando quella che è diventata una delle più celebri frasi del capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry. I nostri viaggi, quelli che ci hanno portato alla scoperta delle meraviglie segrete del mondo, ci hanno confermato che è proprio vero che la bellezza più autentica si palesa solo allo sguardo di chi sa andare oltre.

Ma è in Alsazia che quella frase si manifesta in tutta la sua potenza ,perché è qui che esiste un parco divertimenti completamente dedicato al Piccolo Principe. Ci troviamo a Ungersheim, nel comune francese situato nel dipartimento dell’Alto Reno e confinante con la Germania e la Svizzera. È proprio qui che i sogni dei bambini si realizzano e la fantasia degli adulti torna a materializzarsi.

Il Parc du Petit Prince, questo è il suo nome, è un’area tematica interamente dedicata al celebre romanzo di Saint-Exupéry. Un sogno a occhi aperti che trasporta i viaggiatori di ogni età in un poetico universo dove attrazioni, elementi naturali e velivoli permettono di vivere e condividere una delle esperienze più magiche e suggestive di sempre.

Parc du Petit Prince

Fonte: Getty Images

Parc du Petit Prince, il parco divertimenti ispirato al magico universo di Antoine de Saint-Exupéry

Diventare un Piccolo Principe per un giorno

Sono 31, in totale, le attrazioni che si snodano all’interno del Parc du Petit Prince e tutte sono destinate a far rivivere l’incanto di uno dei racconti più magici mai letti. Grazie alle proiezioni con tecnologie 3D e 4D è possibile immergersi completamente all’interno del fantastico mondo di Saint-Exupéry e visitare il Pianeta Gigante, oppure scendere negli abissi del mare per esplorare il Pianeta Sottomarino.

La visita al parco permette agli ospiti di entrare in contatto con la natura e con i suoi animali. Non solo con la fantasia, grazie all’attrazione Addomesticami dove tutti possono dialogare con una volpe virtuale, ma anche con la realtà. Il Parc du Petit Prince, infatti, ospita una fattoria di farfalle che è diventata la casa di migliaia di esemplari autoctoni.

Dopo aver trascorso il tempo tra spettacoli e proiezioni, si arriva all’attrazione principale del parco divertimenti, quella che permette di volare a bordo di due mongolfiere e di raggiungere idealmente il Pianeta del Re e il Pianeta del Lampionaio. Le ballon du Roi e Le ballon de l’allumeur du réverbère svettano verso il cielo raggiungendo i 150 metri di altezza e permettendo a tutti un accesso privilegiato su uno dei più incredibili panorami del territorio, quello che si estende fino al Parco naturale regionale dei Ballons des Vosges e alla Foresta Nera.

Gli ospiti, infine, potranno trascorrere momenti di totale spensieratezza nel cielo a bordo dell’Aérobar del pianeta dell’Ubriacone. Un’attrazione che permette di brindare all’esperienza appena vissuta a un’altezza di 35 metri.

Il parco dedicato al Piccolo Principe

Il parco dedicato al Piccolo Principe 

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Mahé, l’isola delle Seychelles che è un sogno a occhi aperti

Quando si pensa alle Seychelles le prime immagini che vengono in mente sono le spiagge esotiche, il mare cristallino e turchese, paradisi tropicali dove tenere a distanza lo stress e la routine di tutti i giorni.

Sono davvero isole meravigliose, tutte da scoprire e vivere e Mahé, l’isola principale dell’arcipelago, non fa eccezione.

Tuttavia, spesso i turisti la “ignorano” e la vedono soltanto come “punto di arrivo e di partenza” per via dell’aeroporto internazionale. Ma non è assolutamente così.

Mahé, infatti, invita a scoprire scorci di natura incontaminata, spiagge da sogno, distese d’acque, verdeggianti parchi e una capitale vivace e meta di shopping.

Conosciamola meglio grazie alle tappe salienti da mettere in lista.

Cosa non perdere a Mahé

Una visita a Mahé può iniziare da Victoria (o Port Victoria), una delle capitali più piccole del mondo, l’unica città vera e propria delle Seychelles che ha il suo fiore all’occhiello nel colorato mercato, il cuore pulsante tra profumi e prodotti tropicali.
Una passeggiata tra le bancarelle è un ottimo modo per immergersi appieno nella tipicità dell’isola e nello stile di vita degli abitanti: si svolge ogni mattina (tranne la domenica) lungo Street Market, via pedonale del centro.

Altrettanto suggestivo è il Giardino Botanico, realizzato agli inizi del Novecento per la coltivazione di piante esotiche e diventato Monumento Nazionale, oggi aperto al pubblico per ammirare la spettacolare flora endemica tra cui va menzionato il Coco de Mer, frutto Patrimonio UNESCO di una pianta che nasce spontanea soltanto sulle isole di Curieuse e Praslin.

Tappe successive sono la Cathedral of our lady of Immaculate Conception, l’Arul Mihu Navasakthi Vinayagar, piccolo ma favoloso tempio indù dalla torre monumentale (il gopuram) riccamente impreziosita da pregevoli sculture, e il Clock Tower, una curiosa riproduzione del celebre Big Ben.

E siamo appena all’inizio poiché Mahè è anche tantissima natura e offre indimenticabili percorsi per gli appassionati di trekking ed escursioni, in particolare nel cuore del Parco Nazionale del Morne Seychellois, la vetta più alta dell’arcipelago con i suoi 900 metri sul livello del mare.
Lasciata l’auto nei pressi del Mission Lodge (le rovine di una missione del XIX secolo), si possono imboccare i numerosi sentieri che conducono a punti panoramici e belvedere che tolgono il fiato: sono 12 i percorsi da trekking di varia complessità e lunghezza.

Ancora, da non perdere la Tea Factory, la fabbrica del tè edificata nel 1962, di Port Launay: i tour guidati consentono di apprezzare tutte le fasi di lavorazione del té come si svolgevano un tempo.

Le spiagge dove sognare a occhi aperti

Mahé è anche mare e spiagge da sogno: sono ben 65 lungo le sue coste!

La più rinomata e suggestiva è sicuramente Anse Intendance, di sabbia bianchissima e delimitata da rocce di granito, selvaggia e perfetta per i surfisti (in particolare da maggio a settembre).

Tra le più fotografate, anch’essa selvaggia, va citata Anse Bazarca, dove le onde sono alte e il mare profondo, nell’abbraccio della rigogliosa vegetazione tropicale, mentre tra le più apprezzate dai locali troviamo Anse Baleine, con acque poco profonde e onde basse.

Spettacolari sono poi Anse Boileau, lunga spiaggia di fine sabbia attrezzata con tutti i servizi e ideale per lo snorkeling, Anse aux Pins, non lontano dall’aeroporto, con servizi, ristoranti e negozi, Anse Bougainville, dalla preziosa barriera corallina, Anse a La Mouche, ottima per famiglie, e Anse aux Poules Bleues, dorata e poco frequentata.

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Oltre la Grand Prismatic Spring: le altre oasi incantate da non perdere a Yellowstone

Colori intensi, incredibili e che non avremmo mai immaginato di vedere in natura. Eppure, esistono e lasciano senza fiato. Sono quelli che si possono ammirare nel Parco di Yellowstone, che si trova per la maggior parte nel Wyoming, ma che in alcuni punti supera i confini e si allarga nel Montana e nell’Idaho. Lì, tra magnifiche foreste, canyon, grotte e cascate, si trovano alcune sorgenti di acqua calda che sembrano uscire direttamente da una cartolina.

La più celebre è la Grand Prismatic Spring con i suoi colori che ricordano quelli di un arcobaleno, ma ce ne sono altre tre, tutte vicine, che vale la pena visitare per la meraviglia che ci lasciano al termine del viaggio. Si tratta di oasi che sembrano incantate, talmente straordinarie da non sembrare reali. Sono la Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater. Segni particolari: colori inebrianti e un fascino che non ha nulla da invidiare alla sorgente di acqua calda più grande e più celebre.

Le oasi incantate da visitare a Yellowstone

Il Parco Nazionale di Yellowstone è un concentrato di meraviglia: quasi 9mila chilometri quadrati di natura tra boschi, laghi, cascate e canyon. Un luogo in cui immergersi per scoprirne le tantissime bellezze e che dal 1978 è entrato a far parte dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità Unesco. Se si visita l’area nota come Midway Geyser Basin, si può assistere a uno spettacolo di colori unico al mondo.

Oltre alla Grand Prismatic Spring (che vale la pena osservare dall’alto) e ai suoi colori arcobaleno, si trovano infatti altre tre sorgenti più piccole ma ugualmente incredibili.

Si tratta della Turquoise Pool, l’Opal pool e l’Excelsior Geyser Crater tutte nella medesima area e visitabili insieme, per fare un’immersione totale nello stupore che deriva dall’ammirare colori così intensi e diversi.

La Torquoise Pool, proprio come le altre sorgenti, presenta una temperatura dell’acqua molto elevata. Nello specifico si aggira tra i 61 e i 71 gradi centigradi. L’Opal pool invece presenta una temperatura dell’acqua intorno ai 51 gradi centigradi e, infine, l’Excelsior Geyser Pool. Anche questa sorgente ha l’acqua a una temperatura altissima.

E la visione d’insieme è spettacolare: tra i vapori che si alzano dall’acqua, si riescono ad ammirare le tantissime sfumature di blu, che passano dal turchese, all’azzurro, e colmano gli occhi di meraviglia.

Yellowstone, un luogo in cui la natura toglie il fiato

Queste oasi di bellezza si trovano tutte nella stessa area del parco nazionale di Yellowstone, la Midway Geyser Basin, ma non sono le uniche attrattive da ammirare in questo luogo in cui la natura toglie il fiato e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Per farlo ci si deve ritagliare qualche giorno perché la sua estensione è notevole, basti pensare che si snoda su un’area che arriva quasi ai novemila chilometri quadrati e al suo interno si possono ammirare foreste, canyon, fiumi e praterie.

Yellowstone è abitato da tantissimi animali come l’orso grizzly, il bisonte e il lupo e vi cresce una grande varietà di piante. È possibile accedere al parco grazie ad alcune entrate e al suo interno vengono organizzate attività di ogni genere.

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Escursioni presso la Riserva dello Zingaro: quali fare

La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro lega il suo nome al piacere della scoperta e dell’avventura. Questa splendida area protetta, tra i luoghi più affascinanti e selvaggi della Sicilia, offre sette chilometri di natura incontaminata da San Vito Lo Capo Castellammare del Golfo. Un saliscendi di costa, tra la verde vegetazione spontanea e le acque trasparenti delle calette, dove “la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare”, grazie a quanti si sono battuti per mantenere integro questo angolo di paradiso, impedendo la realizzazione di una strada litoranea.

La si può quindi a ragione considerare una vera e propria opera d’amore della sua gente e di chi, visitandola, rispetta le leggi di questi luoghi. Tre percorsi, più o meno difficoltosi, permettono di esplorare una delle fasce costiere più belle d’Italia, vivendo appieno tutte le sue meraviglie. Seguiteci.

Riserva dello Zingaro: da dove accedere

Si può accedere alla Riserva dello Zingaro da due ingressi principali: lato Nord, da San Vito Lo Capo, e lato Sud da Scopello, frazione di Castellammare del Golfo. Dall’ingresso Nord lo spettacolo si apre sull’incantevole Cala Tonnarella dell’Uzzo, le cui acque trasparenti sono raggiungibili in dieci minuti, senza percorrere troppi dislivelli. Un particolare che la rende anche la più frequentata durante la stagione estiva. Addentrandovi tra i sentieri, troverete altre calette tranquille, come Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria, la prima che si  incontra se scegliete l’ingresso  Sud.

Quest’ultimo si si trova a 10 chilometri da Castellammare del Golfo. Da qui, dopo aver attraversato un tunnel scavato nella roccia, si raggiunge la sopracitata Cala Capreria, impiegando circa 20 minuti di cammino. Una meraviglia di riflessi turchesi che incontrano il bianco dei ciottoli lucidati dal mare, accompagnando i viaggiatori su tutto il sentiero di costa.

Cala dell'Uzzo

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L’incantevole Cala dell’Uzzo, raggiungibile dal lato Nord

Gli spettacolari sentieri della Riserva dello Zingaro

Camminare lungo i sentieri della Riserva dello Zingaro è un’esperienza che va fatta godendosi, passo dopo passo, il gusto del viaggio lento. Lo sguardo viene catturato da ogni incredibile sfumatura di paesaggio, con la vegetazione che trionfa tutt’intorno, i percorsi ricchi di suggestione, grotte e musei da scoprire. Potete, infine, approfittare delle spiagge che si incontrano durante il tragitto, piccole oasi immacolate dove rinfrescarvi e rigenerarvi.

Il sentiero costiero

È il meno impervio, quindi il più semplice da percorrere. La distanza per la sola andata, da ovunque si decida di partire, è di circa 7 km, percorribili in non più di 2 ore. Certamente la durata del percorso può variare, a seconda se decidiate o meno di visitare tutte le calette.

Il paesaggio predominante è quello della macchia bassa, una natura non contaminata che svela un tripudio di ginestre e timo, mandorli e frassini, carrubi e disa. Un’incantevole cromatura di colori  in contrasto di cui godere soprattutto in primavera e in autunno, così da non imbattersi nella folla dell’alta stagione. A farvi compagnia lungo tutto il tragitto si stagliano all’orizzonte la roccia bianca, le sfumature del mare, il verde della palma nana, regalando l’illusione di essere all’interno di un dipinto. Non mancano le aree attrezzate in cui sostare, per recuperare le energie.

Il percorso di mezza costa

È un percorso di media difficoltà, 8,5 km della durata di circa 4 ore, ed è anche il più panoramico. Da qui ci si può addentrare lungo i sentieri che portano nella parte alta del suo territorio, raggiungendo il Borgo Cusenza, considerato il cuore della Riserva dello Zingaro e uno dei più belli della Sicilia, e Contrada Sughero.

Qui troverete anche dei rifugi per il bivacco, nella stagione aperta al pubblico che va da maggio a ottobre, durante la quale i custodi accolgono i visitatori raccontando loro storie semplici e ricche di curiosità su questi luoghi dall’anima ancora squisitamente rurale. A questo punto, le staccionate in legno segnano le deviazioni per altri percorsi, dando a ciascuno la scelta su come proseguire per scoprire altre meraviglie.

Il sentiero alto

Siamo arrivati al percorso più impegnativo, consigliato esclusivamente agli appassionati ed esperti di trekking. Sentieri in salita, circondati di ginestre, si snodano per 17 km, richiedendo un cammino della durata di circa 7 ore. Percorrono, da nord a sud,  le cime di Monte Passo del Lupo (868 mt), Monte Speziale (914) e Monte Scardina (680), attraversando un paesaggio di montagna fiancheggiato da pini d’Aleppo e lecceti. Dall’alto di queste cime, che formano la dorsale che da sud-est sale verso nord-ovest, si possono ammirare gli squarci che si aprono verso il mare in lontananza, restituendo allo sguardo un incanto senza fine.

Il Sentiero Italia

La Riserva dello Zingaro è attraversata anche dal Sentiero Italia, che con i suoi oltre 7000 km è il percorso escursionistico più lungo del mondo. Ideato nel 1983 da un gruppo di giornalisti escursionisti l’itinerario è stato fatto proprio dal CAI nel 1990, per poi essere inaugurato nel 1995. L’affascinante percorso escursionistico si sviluppa con circa 400 tappe lungo l’intera dorsale appenninica, isole comprese, e sul versante meridionale delle Alpi. Il concatenamento di tracciati che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura “S.I.” Dalla Riserva dello Zingaro il sentiero può essere attraversato partendo da Scopello o da Macari. Ci si avventura per 14 km circa, percorrendo sia la parte alta che quella costiera.

Le grotte della Riserva dello Zingaro

Un’esperienza unica da fare nella Riserva dello Zingaro è una visita alle sue splendide grotte, ma attenzione: soltanto con la guida di uno speleologo. Non tutte, infatti, sono accessibili ai non esperti, inoltre è molto facile perdere l’orientamento. La più grande è la Grotta del Sughero, con concrezioni eccezionali e formazioni caratteristiche, tra le poche nella Riserva che vanta la presenza dell’acqua, con alcuni laghetti incantevoli. Molto interessante è poi la Grotta dell’Uzzo, considerata uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia.  All’interno di essa sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10.000 anni fa.

Altre grotte accessibili sono quella del “Porco”, con striature di faglia che ne fanno capire l’origine tettonica, e le tre che prendono il nome di “Mastro Peppe Siino”, antri che fungevano da riparo fino al secolo scorso. Sempre nella zona collinare o a mezza costa si trovano altre tre grotte molto ineterssanti per la presenza di speleotemi come le ‘forme coralline’, accessibili però solo a persone esperte”: la Zubbia dei Coralli, la  Zubbia del Corno e la Zubbia delle Lame. Nella zona montuosa, l’unica grotta accessibile al pubblico inesperto è quella di Monte Speziale.

Grotta dell'Uzzo

Fonte: iStock

Grotta dell’Uzzo,  uno dei più importanti siti preistorici della Sicilia

Riserva dello Zingaro: consigli utili

Per godere appieno della bellezza della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, camminando in totale sicurezza lungo i suoi sentieri, è raccomandato seguire alcuni consigli pratici ed utili. Per prima cosa, è fondamentale partire con scarpe da trekking o da ginnastica e pantaloni lunghi in qualsiasi stagione, dato che si può facilmente incappare in arbusti, cespugli spinosi o insetti.

Ricordatevi di avere con voi sempre riserve d’acqua e di proteggervi la testa con un cappello, dato che lungo l’itinerario il sole è alto e caldo anche nelle stagioni più miti. Vi ricordiamo, infine, che Riserva Naturale dello Zingaro è aperta tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30.

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Appuntamento nei 200 giardini più belli d’Italia

Non solo città d’arte e piccoli borghi medievali: in Italia abbiamo uno splendido patrimonio naturalistico tutto da vivere, tra giardini lussureggianti e parchi rigogliosi sparsi in tutto il Paese. Sono oltre 200 quelli che, in occasione di uno degli eventi più attesi dell’anno, aprono i battenti al pubblico ospitando tantissime iniziative: torna infatti “Appuntamento in giardino”, che si svolgerà sabato 3 e domenica 4 giugno in numerose location diverse. Scopriamo le più belle.

“Appuntamento in giardino”: un evento imperdibile

Il fine settimana si veste a festa, approfittando di giornate bellissime e di temperature sempre più calde, ormai che ci stiamo avvicinando all’estate. Torna “Appuntamento in giardino”, l’evento internazionale giunto alla sua sesta edizione: si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale, ma anche artistico e storico, racchiuso nei parchi e nelle aree verdi. Per l’occasione, in Italia saranno circa 220 le location che apriranno al pubblico – alcuni di essi non sono normalmente accessibili, quindi sarà un’opportunità da non perdere.

Nel corso di queste due giornate straordinarie, i giardini coinvolti ospiteranno numerose iniziative. Potremo così ammirare paesaggi meravigliosi e goderci un po’ di relax all’aria aperta, ma anche scoprire curiosità sul mondo animale e vegetale, per imparare l’importanza di proteggerlo. “Parchi e giardini sono parte integrante e peculiare del patrimonio culturale italiano: beni vivi e vitali, dei quali avvertiamo sempre più l’intrinseca fragilità e lo straordinario valore per la collettività” – ha dichiarato l’ambasciatore Ludovico Ortona, presidente dell’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI)

I giardini più belli da visitare

Questa è insomma l’occasione imperdibile per visitare alcuni dei più suggestivi giardini italiani. Ce ne sono diversi appartenenti al FAI (Fondo Ambiente Italiano), come il Giardino della Kolymbethra di Agrigento: è un’oasi verde immersa nel panorama della Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più famosi del nostro Paese. Altrettanto affascinante è Villa della Porta Bozzolo, in Lombardia: la splendida dimora settecentesca è circondata da un monumentale giardino all’italiana da cui si gode di una vista meravigliosa sulle colline circostanti.

Apriranno i battenti anche diversi siti UNESCO, veri gioielli riconosciuti a livello internazionale per il loro valore paesaggistico. È il caso di Villa D’Este, che ospita uno dei giardini più famosi d’Italia: si trova a Tivoli, e con le sue fontane regala una visione mozzafiato. In Toscana, tra le tappe imperdibili c’è il celebre Giardino mediceo di Boboli, parco storico situato nel centro di Firenze caratterizzato da statue e architetture settecentesche, oltre che da laghetti, ninfei e grotte. Un’altra meraviglia che merita una visita è il giardino della Reggia di Caserta, storica residenza reale risalente al ‘700.

All’iniziativa parteciperà anche Dimore storiche private, il circuito che raccoglie splendide residenze d’epoca su tutto il territorio italiano. Per l’occasione, sarà possibile visitare giardini bellissimi come quello del Castello di Thiene in Veneto o quello di Villa Miralfiore a Pesaro, un magnifico esempio di parco all’italiana cinquecentesco che, purtroppo, si è conservato solo in parte. In Sardegna, invece, ad aprire le porte sarà il Giardino Botanico di Monte Arci, per vivere un’esperienza sensoriale incredibile tra essenze officinali e arbusti mediterranei.

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L’incantesimo sta per trasformare il parco in un lago: ecco quando accadrà

Un parco che si trasforma in lago e viceversa. No, non siamo in un libro che narra di terre magiche, e nemmeno stiamo parlando di un incantesimo, anche se sembrerebbe proprio frutto di un incanto. Ma ci troviamo in Austria dove la natura, supera ogni effetto speciale di romanzi e film, e ci regala un evento incredibile.

Il Gruner See si trova nella regione della Stiria, e bisogna sapere esattamente quando visitarlo per poter godere dello spettacolo che trasforma questo spazio verde lussureggiante in un lago dalle acque cristalline. Sono solo massimo un paio i mesi all’anno durante i quali è possibile ammirare la magia del lago, che poi si ritira per lasciare nuovamente alla vista il parco.

Il parco che si trasforma in un lago, quando visitare il Gruner See

A partire da maggio, ecco quando pianificare una vacanza in Austria nella regione della Stiria: da questo momento, e per un paio di mesi, infatti, il parco alle pendici dello Hochschwab si trasforma in un lago ed è possibile ammirare lo spettacolo del Gruner See.

Ma come avviene l’incantesimo che trasforma il parco in uno specchio d’acqua? Sono due gli elementi che concorrono alla magia: da una parte lo scioglimento delle nevi, che avviene quando le temperature si alzano. Dall’altra il fatto che il terreno sia poco permeabile e che, quindi, non assorba l’acqua. E il risultato è a dir poco eccezionale: il lago che si viene a creare è suggestivo e lascia senza fiato.

L’estensione è abbastanza ampia e nei punti più elevati lo specchio d’acqua raggiunge i 12 metri di profondità. I mesi migliori per pianificare una visita sono maggio e giugno, quando il Gruner See è nel suo massimo splendore: poi, con il clima più caldo, l’acqua piano piano evapora e viene assorbita dal terreno.

Viene chiamato anche lago verde, il perché è dato dal colore delle sue acque: infatti andando a ricoprire la vegetazione, l’impatto esterno restituisce agli occhi le sfumature di alberi ed erba.

Quando vedere il Gruner See il parco che si trasforma in lago

Fonte: iStockPhoto

Quando pianificare una vacanza per vedere il Gruner See, il parco che si trasforma in lago

Gruner See, quando visitarlo e cosa vedere

Quindi il momento migliore per visitare questa zona è nei mesi di maggio e giugno quando le acque raggiungono il livello più alto. Il risultato è un vero e proprio spettacolo della natura che ci consente di vistare un suggestivo laghetto alpino circondato da uno scenario da sogno: fatto di alberi e natura lussureggiante.
Osservando le acque del Gruner See si potranno notare piante, sentieri e panchine: tutto sommerso e pronto a tornare in superficie quando la magia darà appuntamento all’anno successivo.

Passeggiate, visite a pittoresche cittadine e una totale immersione nella bellezza della natura sono le tante altre cose che si possono vedere quando si pianifica una vacanza in questa regione austriaca. La Stiria è una molto attrezzata per il cicloturismo con percorsi da godersi in lentezza e in bici, ammirando il paesaggio circostante. In questa zona ci sono cittadine tutte da scoprire e parchi naturali.

E senza dubbio vale la pena visitare due mete nei dintorni: si tratta delle città di Graz, patrimonio dell’Umanità UNESCO con un suggestivo centro cittadino, e Linz attraversata dal Danubio e dove si può assaporare quella che pare essere la torta più antica del mondo: si tratta della Linzer, la cui prima ricetta pare risalga alla metà del 1600.

Una vacanza all’insegna della natura, della storia e della bellezza. Con un pizzico di magia, quella regalata dall’incanto del parco che si trasforma in lago.

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In questo parco è possibile ammirare l’alba più bella del mondo

Siete alla ricerca di una destinazione che vi sorprenda e vi lasci a bocca aperta? Preparatevi per una vacanza senza precedenti all’insegna dell’avventura che, siamo sicuri, rimarrà indelebile nei vostri ricordi.

Oggi vogliamo portarvi nel Bryce Canyon National Park, uno dei parchi nazionali più amati da chi viaggia on the road lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America, con le sue maestose scogliere di roccia rossa, guglie grandiose e un paesaggio mistico che vi lascerà ispirati e stupefatti.

Anche se tecnicamente non è considerato un vero e proprio canyon, si tratta di un insieme di valli dalle forme stravaganti e dai colori variopinti. Conosciuto per la sua pietra arenaria rossa e per le incredibili formazioni geologiche, il parco è stato proclamato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un’esperienza unica nel cuore della natura selvaggia. Se state pianificando un viaggio negli States, il Bryce Canyon National Park è un must-see che non potete assolutamente perdere.

Bryce Canyon Natural Park, il fascino del selvaggio west

Bryce Canyon, Utah

Fonte: 123rf

Vista panoramica del Bryce Canyon, Utah

Il Bryce Canyon National Park può non essere così famoso come altri parchi degli Stati Uniti, ma è sicuramente altrettanto affascinante.

Quest’area, situata nello stato dello Utah, offre una vista panoramica mozzafiato con una varietà di formazioni rocciose uniche al mondo. La maggior parte sono chiamate “hoodoos“, e sono composte da sabbia, argilla e calcare erosi dal vento e dall’acqua. Il parco offre un’ampia varietà di attività che vanno dalle tranquille passeggiate lungo i sentieri ben curati alle escursioni più impegnative

Il Beyce Canyon, con la sua spettacolare gamma di colori rossi, è un luogo unico al mondo. Ci sono panorami incredibili che mostrano tutta la loro bellezza, e sorprese inaspettate che meritano di essere scoperte.

Grazie ai loro colori mozzafiato, gli hoodoos diventano ancora più sorprendenti se ammirati al tramonto e all’alba. Le ombre, infatti, accentuano la magnificenza della loro forma che va dal rosso acceso al bianco cristallino. Stando in mezzo alle sue imponenti rocce rosse, e guardando attraverso chilometri di canyon punteggiati di alberi, la combinazione tra il paesaggio selvaggio e i colori intensi dipinti nel cielo restituiscono un‘alba indimenticabile.

In particolare, vi segnaliamo una delle formazioni rocciose più famose del parco, il Thor’s Hammer (Martello di Thor), un monolite ricco di sfumature arancioni e rosa che, al sorgere de sole, è assolutamente incredibile e attira turisti da tutto il mondo.

Ammirare il Bryce Canyon Natural Park all’alba, o in qualsiasi altro momento della giornata, è un’occasione unica per connettersi con la natura e immergersi in una bellezza suggestiva come poche altre al mondo.

Il Bryce Canyon, un posto in prima fila per ammirare le stelle

L’alba e il tramonto non sono gli unici momenti in cui il Bryce Canyon offre ai visitatori uno spettacolo unico. Con il suo paesaggio mozzafiato, questo parco è uno dei luoghi migliori per l’osservazione delle stelle. Sia che siate astronomi accaniti o che vogliate semplicemente ammirare una vista mozzafiato dello spazio profondo, il Bryce Canyon non vi deluderà.

Qui si può ammirare la Via Lattea nella sua interezza, una visione emozionante e raro soprattutto per chi è abituato a vedere solo qualche stella offuscata dalle luci della città.

E se avete voglia di soggiornare all’interno del Parco per godervi questo meraviglioso spettacolo notturno, vi consigliamo l’Hotel Lodge completamente immerso nel verde intenso del bosco e progettato per far sentire gli ospiti in armonia con la bellezza della natura circostante.

Il Bryce Canyon è certamente uno dei parchi nazionali più belli degli Stati Uniti. Con le sue formazioni rocciose uniche e spettacolari, i panorami mozzafiato e la vasta gamma di flora e fauna, è facile capire perché così tante persone lo visitano ogni anno. Che siate alla ricerca di una fuga rilassante o di un’avventura adrenalinica, prenotate il primo volo per gli States: il Bryce Canyon Natural Park saprà sorprendevi.

Bryce Canyon

Fonte: 123rf

Thor’s Hammer nel Bryce Canyon National Park, Utah