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Uno degli aeroporti più incredibili del mondo cambia nome

C’è aria di cambiamento negli Emirati Arabi Uniti: uno dei suoi aeroporti principali, con sede ad Abu Dhabi, è ora intitolato alla figura di Zayed bin Sultan Al Nahyan, padre fondatore del Paese. Oltre alla modifica inerente al nome, lo scalo si rinnova completamente. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, ha inaugurato il nuovo Terminal e ha ampliato il suo network, aggiungendo diverse destinazioni in tutto il mondo. Scopriamo qualcosa in più.

Abu Dhabi, il nuovo nome dell’aeroporto

Fino a pochi giorni fa era noto con il nome di Abu Dhabi International Airport, ma ora assume una nuova veste: lo scalo, uno dei principali degli Emirati Arabi Uniti, sta vivendo un periodo di particolari cambiamenti che lo stanno trasformando enormemente. A partire proprio dal nome: oggi è chiamato Zayed International Airport, una scelta che richiama le radici di un Paese dalla storia millenaria. L’ispirazione arriva infatti dallo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, primo presidente degli Emirati Arabi Uniti – in carica dal 1971 al 2004, anno della sua morte.

“Siamo orgogliosi di rinominare il più grande aeroporto di Abu Dhabi in onore del padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti. Aprendo le porte al mondo, lo Zayed International Airport segna una nuova era per il settore dell’aviazione di Abu Dhabi. L’avanguardistica infrastruttura dell’aeroporto offre connettività, innovazione e sostenibilità eccezionali, per un’esperienza elevata degli ospiti, oltre a promuovere al contempo il turismo, il commercio e gli scambi regionali verso nuove vette” – ha affermato lo sceicco Mohammed bin Hamad bin Tahnoon Al Nahyan.

Tutte le novità sullo Zayed International Airport

Lo scalo, inaugurato nel 1982, è il secondo più trafficato degli Emirati Arabi Uniti – subito dopo quello di Dubai. Si trova a circa 30 km dalla città di Abu Dhabi, ed è base per la compagnia aerea di bandiera Etihad Airways, oltre che per le compagnie low cost Wizz Air Abu Dhabi e Air Arabia Abu Dhabi. Negli ultimi anni, ha subito una vera e propria trasformazione che lo spinge nell’olimpo degli aeroporti, consentendogli di richiamare un maggior numero di turisti e di offrire un servizio sempre più interessante dal punto di vista qualitativo.

La novità più importante è senza dubbio l’apertura del Terminal A, che è stato inaugurato il 31 ottobre 2023: oggi accoglie tutti i voli in partenza e in arrivo dall’aeroporto, consentendo la chiusura dei vecchi Terminal. Lo scalo è così in grado, secondo le prime stime, di far transitare sino a 45 milioni di passeggeri all’anno, e i numeri lo dimostrano di già. Nel corso dei primi due mesi di piena operatività, il nuovo Terminal è stato frequentato da ben 4,48 milioni di passeggeri – suddivisi in 1,21 milioni di arrivi, 1,22 milioni di partenze e 2 milioni di trasferimenti.

Lo Zayed International Airport, inoltre, sta ampliando il suo network. Il Terminal A ha visto partire, sempre nei suoi primi due mesi di attività, oltre 24.000 voli. In particolare, nel dicembre 2023 l’aeroporto ha servito 117 destinazioni di viaggio: si tratta di un grande successo, se paragonato alle 100 mete che erano servite nello stesso periodo dell’anno precedente, segnando quindi un aumento del 20%. Infine, lo scalo si distingue per l’adozione di strumenti sempre più all’avanguardia, come la tecnologia biometrica per velocizzare il processo di imbarco, e per un’ampia offerta di negozi e ristoranti dove i passeggeri possono intrattenersi, in attesa del proprio volo.

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Salalah, un vero e proprio paradiso dell’Oman

È un fascino irresistibile quello che porta i visitatori alla scoperta dell’Oman, una realtà da “Mille e una notte” ricca di panorami, colori, profumi e suoni unici dove le tradizioni si fondono in armonia con la modernità.

Una delle mete che, da tempo, conquista i cuori è Salalah, la seconda città del Paese, capitale del Governatorato del Dhofar e porto principale: dalla storia millenaria, sorge dinanzi all’Oceano Indiano, in una zona pianeggiante nell’abbraccio delle montagne dipinte di verde e punteggiate da fragorose cascate.

Le cangianti dune del deserto, la favolosa costa, le spiagge bianchissime e le acque trasparenti la rendono un vero e proprio paradiso di cui godere almeno una volta nella vita.

Tutta la magia del deserto

Una delle esperienze più coinvolgenti di una vacanza in Oman e, in particolare, a Salalah è quella di vivere il suggestivo deserto del Rub al Khali, chiamato anche “Quarto Vuoto”: qui, il paesaggio è incredibile, plasmato da dorate dune che si rincorrono a perdita d’occhio e danno vita a un’atmosfera che non sembra di questo pianeta.

Con un po’ di fortuna, è anche possibile avvistare i cammelli selvatici in lontananza. E, per dare un “tocco di magia” in più, scegliete di trascorrere la notte in un campo tendato in posizione panoramica: oltre ad ammirare l’alba e il tramonto che lasciano senza fiato, tra la limpidezza e il silenzio del deserto, ecco il cielo notturno nella sua essenza più pura, al riparo dall’inquinamento luminoso, foriero dell’immensa bellezza surreale dell’universo.

Cosa vedere a Salalah, incanto dell’Oman

Salalah è una “splendida anteprima” di quanto offre l’Oman e racchiude in sé notevoli punti di interesse a partire da una delle moschee più famose del Paese, la Moschea Sultan Qaboos, un tesoro architettonico comodamente raggiungibile dal centro e immerso in un giardino che trasmette serenità: all’esterno, si fa apprezzare con i candidi minareti impreziositi da forme dorate e le due cupole, mentre l’interno è adornato da lanterne e da pareti con motivi eleganti.

Di sicuro impatto sono poi il Palazzo reale del Sultano dell’Oman, visitabile dall’esterno, edificato nel Settecento come torre di avvistamento in pietra marina e corallo, e il Castello di Taqah, uno dei più affascinanti, oggi sede di vari musei con strumenti e armi per conoscere l’antico stile di vita del territorio.

Ma siamo appena all’inizio.

Gli appassionati di storia e archeologia rimarranno estasiati dal sito Patrimonio UNESCO Al Balid, con scavi che ripercorrono all’incirca 800 anni (fino al dominio portoghese nel Cinquecento) con resti di moschee, abitazioni e magazzini, e dalle rovine di Khor Rori, o Sumhuram, città fortificata risalente all’impero Hadramawt nel I secolo d.C., da cui lo sguardo volge alle limpide acque del Mare dell’Oman.

Ancora, il luogo ideale per chi ama la natura è la Grotta Al Marneef che incanta per gli improvvisi geyser naturali: nei pressi si trovano alcune panchine dove fare una piacevole sosta per ascoltare il suono del mare e scorgere le maestose rocce erose dagli agenti atmosferici in un tripudio di colori e contrasti.

Infine, merita una visita il Museo dell’Incenso, ideale per farsi un’idea della storia del Governatorato grazie a moltissimi reperti, manufatti, resti archeologici di 3000 anni fa, ceramiche, modelli di barche, di tombe e di moschee.

Sentirsi ai Caraibi a Salalah

Non si può parlare di Salalah senza nominare le spiagge da sogno e il mare che regalano la sensazione di essere ai Caraibi.

Tra le spiagge più sorprendenti troviamo Fazayah che ammalia con la natura incontaminata e la sabbia bianchissima, Al Mughsail dove i “blow holes” (geyser circondati da scogliere e acque trasparenti) fanno bella mostra di sé, e Dhareez, l’unica spiaggia libera, dalla sabbia soffice e morbida.

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Wadi Bani Khalid: l’Oman che lascia senza fiato

È una delle sorprese dell’Oman, una straordinaria oasi nel deserto dove palme lussureggianti e limpidissime piscine naturali creano un affascinante contrasto con le rocce e la sabbia dorata: si tratta del Wadi Bani Khalid, a 230 chilometri dalla capitale Muscat, una meta da includere senz’altro nella lista delle cose da vedere nel sultanato.

Meraviglioso in ogni periodo dell’anno, in estate è perfetto per una tregua dal caldo torrido e per immergersi nell’acqua fresca.

Wadi Bani Khalid, il “letto di un torrente” tra i più visitati dell’Oman

I wadi (letteralmente “letto di un torrente“) sono tipici cayon scavati dai fiumi nati dalle forti precipitazioni oppure permanenti, molto comuni in Oman e più o meno profondi.

Ognuno è differente dall’altro ma l’abbondanza di acqua che li contraddistingue rende i terreni tutt’intorno fertili e coltivabili permettendo ai villaggi di prosperare, come nel caso dello splendido Wadi Bani Khalid, apprezzato sia dai locali sia dai turisti.

Infatti, con la sua piscina verde smeraldo e il panorama che regala, è un autentico spettacolo: la vegetazione rigogliosa, la roccia chiara e il fiume che serpeggia creando laghetti dal fondale basso lo rendono un raccolto paradiso terrestre dove dimenticarsi per un po’ del mondo là fuori e rilassarsi con rigeneranti nuotate o con un picnic all’ombra presso l’area attrezzata (ideale anche per famiglie) in cui non mancano un pratico ristorante che offre pranzo a buffet con bevanda fredda inclusa e opzioni vegetariane, un caffé e i servizi igienici.

Dal parcheggio principale, la prima grande piscina si raggiunge con una facile e piacevole camminata di circa dieci minuti lungo un sentiero attrezzato che costeggia un piccolo corso d’acqua; proseguendo dove non tutti si avventurano, ecco il secondo sistema di piscine in una gola con pareti lisce dall’erosione e acque turchesi, un ambiente selvaggio e tranquillo ottimo per fare il bagno (tenendo presente che per rispettare la cultura locale non ci si dovrebbe scoprire).

Da qui, inoltre, con altri dieci minuti a piedi, è possibile raggiungere la Grotta di Muqal, nota anche come Grotta Muquil o Grotta Wadi Bani Khalid, una grotta semplice abitata dai pipistrelli che consente di immergersi ancora di più nell’atmosfera avventurosa del luogo: attenzione a non dimenticare la torcia!

E se il canyon è un piccolo gioiello, l’omonimo villaggio non delude a sua volta: abitato da circa 11mila persone gentili e ospitali, prospera grazie all’industria tessile e alle piantagioni di frutta, agrumi e palme.

Come arrivare al Wadi Bani Khalid

Il Wadi Bani Khalid si trova a ovest della città di Sur (da cui dista all’incirca due ore di macchina) e a nord delle dune sabbiose di Wahiba Sands ed è raggiungibile in auto da Muscat con circa 3 ore e un quarto di viaggio.

La strada è interamente asfaltata fino al parcheggio per cui non è necessario disporre di un fuoristrada: tuttavia, dopo forti piogge, potrebbe essere difficoltoso attraversare il letto del fiume con un’auto normale.

Tenete comunque presente che da Muscat partono tour giornalieri guidati, spesso in combinazione con la visita alle dune di sabbia di Wahiba Sands.

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Questa estate potrai entrare nel regno oceanico

C’è un motivo in più per organizzare un viaggio dall’altra parte del mondo in questo periodo. E no, non ci riferiamo solo alle ultime e grandiose fioriture che stanno esplodendo in tutto il pianeta, ma a un’avventura unica, inedita e suggestiva che permetterà ai viaggiatori di ogni età di vivere un’esperienza entusiasmante e al di fuori dall’ordinario.

Per scoprire di cosa stiamo parlando, dobbiamo recarci ad Abu Dhabi, tra le meraviglie della capitale degli Emirati Arabi Uniti che si snoda su un’isola del Golfo Persico. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e passano per il panorama urbano, contraddistinto da maestosi grattacieli ed edifici commerciali, per la Grande Moschea di Sheikh Zayed e per le spiagge bianche, quelle bagnate da un mare caratterizzato dalle infinite sfumature di azzurro.

E se è un tuffo nelle profondità degli abissi che volete fare, almeno idealmente, Abu Dhabi è il posto giusto da raggiungere questa estate perché proprio nella capitale è stato recentemente inaugurato il SeaWorld Yas Island, un parco tematico sulla vita marina della regione, e del mondo intero, che vi permetterà di perdervi e immergervi nel regno oceanico. Pronti a partire?

SeaWorld Yas Island

Tra gli eventi più attesi di questo 2023 c’era sicuramente l’inaugurazione del SeaWorld Yas Island di Abu Dhabi che si è tenuta il 23 maggio del 2023. In quell’occasione sono stati svelati gli interni del grande parco tematico e anticipate tutte le avventure che le persone di ogni età potranno vivere a partire da questa primavera.

Il parco, progettato da Miral in collaborazione con SeaWorld Parks & Entertainment, è il primo della catena SeaWorld al di fuori degli Stati Uniti, e si appresta a diventare un vero e proprio punto di riferimento per tutto il territorio degli Emirati Arabi Uniti.

L’area, che si snoda su una superficie di 183.000 metri quadrati, ospita una serie di attrazioni incredibili destinate a incantare lo sguardo e a meravigliare. L’obiettivo, infatti, è quello di accompagnare i visitatori in un viaggio di scoperta che coniuga l’apprendimento e la conoscenza del mondo marino, da una parte, e il divertimento dall’altra.

SeaWorld Abu Dhabi, infatti, è anche un centro di ricerca, salvataggio e riabilitazione degli animali. Chi entrerà all’interno di questo regno oceanico potrà anche fare incontri ravvicinati con gli esemplari che vivono qui. Il parco, inoltre, ospita tutta una serie di eventi e spettacoli di intrattenimento, aree adibite al divertimento, nonché esperienze di ristorazione e shopping esclusive. Insomma, un luogo unico e incredibile per vivere e condividere avventure indimenticabili con gli amici e con la famiglia.

SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Fonte: Getty Images

SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Benvenuti nel Regno Oceanico

Entrando nel SeaWorld Abu Dhabi, i visitatori saranno catapultati in un’atmosfera incantata e al di fuori dall’ordinario contraddistinta da ben 8 ambienti marini e oceanici. Si tratta di veri e propri regni che condurranno gli ospiti nelle profondità degli abissi e negli habitat esistenti in tutto il mondo.

Il regno One Ocean è il cuore del parco, in quest’area verranno organizzare esperienze coinvolgenti e immersive per scoprire e riscoprire tutto ciò che riguarda il meraviglioso mondo marino. Nella zona Abu Dhabi Ocean, come il nome stesso suggerisce, gli ospiti potranno scoprire la vita marina del Golfo Arabico.

Rocky Point, invece, ospita leoni marini e foche in una baia nascosta ispirata al Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti, mentre nel regno del Tropical Ocean è possibile esplorare una vivace e soleggiata foresta pluviale e attraversare una splendida laguna blu con delfini, fenicotteri, pesci e uccelli.

Nel regno MicroOcean, grandi e bambini potranno esplorare il mondo marino attraverso gli strumenti scientifici messi a disposizione, mentre l’area Endless Ocean catapulterà gli ospiti all’interno del più grande acquario marino multispecie del mondo. Non mancano, ovviamente, anche gli ambienti dedicati all’artico e all’antartico riuniti nel regno Polar Ocean.

SeaWorld Abu Dhabi, inoltre, organizzerà ogni giorno diversi incontri ravvicinati con gli animali e più di 100 esperienze interattive e immersive. Non manca, ovviamente, un’area dedicata al divertimento che ospita giostre e attrazioni per grandi e bambini.

Inaugurazione SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Fonte: Ufficio Stampa

Inaugurazione SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi
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Fai scalo in Qatar? Ora puoi fare tre nuovi tour

Siete diretti dall’altra parte del mondo, e sapete già che dovrete trascorrere molte ore in aereo: la parte più estenuante è però l’attesa in aeroporto, se non avete la possibilità di acquistare un volo diretto. Per fortuna, non è così ovunque. Il Qatar organizza diversi tour per i passeggeri in transito, così da occupare le ore che li separano dalla loro partenza in maniera divertente. Ecco quali sono le novità più curiose.

Qatar, la meta ideale per uno stopover

La nuova tendenza di viaggio è lo stopover: se avete un lungo scalo e non sapete cosa fare, perché non sfruttate quel tempo per andare alla scoperta di luoghi nuovi e sorprendenti? Le ore (o addirittura i giorni) di attesa diventano così divertenti come mai prima, e potrete godervi due vacanze in una. Il Qatar è la meta migliore per uno stopover, tra città futuristiche ricche di fascino e spiagge meravigliose dove concedersi un tuffo o un po’ di relax. C’è chi addirittura approfitta di questa occasione unica e rinuncia ad un volo diretto, proprio per avere la possibilità di vivere un’avventura in questo Paese dai mille volti.

Discover Qatar offre diversi tour organizzati, disponibili per i passeggeri in transito presso i principali aeroporti del Paese. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze: alcuni sono brevissimi, perfetti per chi ha solo una manciata di ore davanti a sé, altri prevedono invece il soggiorno in hotel fino a 3/4 notti, così da fare il pieno di emozioni prima di ripartire per la destinazione finale. Nelle ultime settimane, si sono aggiunte nuove ed interessanti possibilità per chi fa scalo presso l’aeroporto di Doha Hamad. Scopriamo quali sono i tre tour assolutamente da provare.

I nuovi tour per vivere lo scalo a Doha

Invece di trascorrere il tempo su uno scomodo sedile di un’affollata area d’attesa, l’aeroporto di Doha mette a disposizione alcune nuove avventure tutte da vivere. Stavolta, Discover Qatar punta sullo sport – raccogliendo la scia dell’attenzione derivata dall’aver ospitato gli ultimi Mondiali 2022. Il primo tour è proprio dedicato agli amanti del calcio: il Discover Qatar World Cup Stadiums Tour è l’occasione giusta per visitare i principali stadi del Paese, così da ricordare le emozioni della Fifa World Cup Qatar 2022.

Sono ben cinque le tappe organizzate per i turisti, che portano alla scoperta di altrettanti luoghi in cui i più fortunati hanno potuto vivere la magia del calcio: l’Al Thumama, l’Education City, il Khalifa International, il Lusail Iconic Stadium e lo Stadium 974, che presto verrà smantellato (e, secondo alcune voci, trasferito in Uruguay nella speranza di accogliere un altro Mondiale. Chi vuole regalarsi questa avventura può prenotare il tour online entro le 48 precedenti all’arrivo a Doha, oppure direttamente in aeroporto presso il corner di Qatar Tourism.

Nel caso in cui lo scalo sia più breve, ci sono altre due interessanti possibilità. Discover Qatar ha lanciato un tour per gli amanti dello squash, che prevede due ore di allenamento presso il campo dell’Oryx Airport Hotel, situato all’interno dell’aeroporto di Doha. È incluso anche l’accesso al Fitness Center, per una doccia indispensabile prima di ripartire. E per i passeggeri in transito che hanno a disposizione giusto un paio d’ore, c’è un bellissimo tour di golf on demand da vivere attraverso il simulatore all’avanguardia, anch’esso presente presso l’Oryx Airport Hotel.

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In Qatar uno dei siti archeologici più incredibili al mondo

Il Qatar non è fatto solo di avveniristici grattacieli a Doha e di natura primordiale che comprende il deserto di dune che cantano e la costa ricoperta di mangrovie. La storia di questo Paese è molto lunga e anche molto ricca di testimonianze che sono in pochi ancora a conoscere.

Le misteriose incisioni rupestri del Qatar

Nel Nord del Paese, a una novantina di chilometri dalla Capitale, c’è un luogo chiamato Al Jassasiya, nel bel mezzo del deserto roccioso. È uno dei più suggestivi per via delle antichissime incisioni rupestri che sono state scoperte.

Il sito comprende ben 874 incisioni, note come “petroglifi”, le più antiche delle quali si ritiene risalgano al Neolitico. Tuttavia, alcuni studiosi non sarebbero d’accordo con questa datazione, ma sarebbero convinti che le incisioni sono molto più recenti.

I petroglifi sono stati attentamente studiati e catalogati dagli archeologi che hanno identificato le incisioni su roccia di Al Jassasiya come uno dei siti più antichi del Qatar. Alcuni degli esperti suggeriscono che le incisioni potrebbero risalire al III secolo a.C., mentre altri le collocano tra il X e il XVIII secolo d.C., quindi molto più recenti.

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Fonte: 123rf

Una delle incisioni nella roccia ad Al-Jassasiya, nel Nord del Qatar

La scoperta e le ipotesi

Quando scoprirono il sito di Al Jassasiya nel 1957 pensavano fosse una grotta o una cava di arenaria. Nessuno avrebbe mai immaginato cosa nascondesse veramente.

Si tratta di un luogo che ancora oggi è carico di mistero. Le incisioni sulla roccia occupano una superficie di circa 700 metri e rappresentano diverse forme, come pesci, ostriche, rosette e coppelle.

Gli intagli a forma di “dau”, conservati fino a oggi, permettono di risalire a un passato lontano mentre le coppelle potrebbero rappresentare dei recipienti utilizzati per contenere le perle – sulla costa una volta la raccolta delle perle era l’attività principale delle popolazione – o per giocare ad antichi giochi da tavolo come quello che ancora oggi in Africa e Asia conoscono come “mancala” o “gioco di semina” e che un tempo qui era chiamato Al Haloosa o Al Huwaila.

La parola “Al Jassasiya” in arabo significa “collina” o anche “coloro che cercano” e, poiché il sito si trova su una zona rialzata a picco sul mare, probabilmente veniva usata come punto di vedetta per controllare le navi in entrata nel Qatar.

Un’altra importante scoperta che è stata fatta nei pressi del sito è quella dei resti di insediamenti residenziali. In questi alloggi è stato ritrovato del vasellame risalente al XV secolo.

Questo luogo, ricco di fascino e decisamente inaspettato che merita assolutamente una visita se si decide di visitare il Qatar, resta ancora oggi un enigma, a tanti anni di distanza dalla scoperta.

Vale la pena andarci anche per un alto motivo: nei pressi del sito lungo la costa si trova una delle spiagge più famose del Qatar per la sua bellezza unica. La spiaggia di Al Jassasiya è un’oasi nascosta, con le mangrovie a fare da sfondo verde al bianco della sabbia e alle acque cristalline e poco profonde. Un vero paradiso conosciuto da pochi.

 

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Il nuovo Emirato da scoprire con tutta la famiglia

C’è un Emirato ancora tutto da scoprire. I turisti ne conoscono solo l’aeroporto, quello di Sharjah, a mezz’ora da Dubai e altrettanto dall’altro piccolo Emirato di Ras Al Khaimah, dove atteranno le compagnie aeree low cost. Spesso viene considerato solo uno scalo tecnico, ma non è così.

L’Emirato di Sharjah è il terzo più grande dei sette Emirati Arabi Uniti dopo quelli di Dubai e Abu Dhabi. Molto meno costoso, è erroneamente considerato solo il loro “dormitorio”.

Eppure, Sharjah merita assolutamente un viaggio, per le attrazioni che offre e per la vicinanza agli altri Emirati raggiungibili velocemente.

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Fonte: 123rf

Un tipico edificio storico emiratino a Sharjah

Sharjah, capitale culturale degli Emirati

Si trova lungo la costa del Golfo Persico e la città principale, Sharjah City, prende il nome dallo stesso Emirato. Non sono molti a sapere che è considerato la capitale culturale degli Emirati in quanto ospita diversi musei ed edifici storici che raccontano la storia del Paese.

C’è il museo archeologico, quello della scienza, della storia naturale, di arte e di cultura islamica, che custodisce più di 5mila manufatti, e il Sharjah Maritime Museum dove sono esposte le antiche imbarcazioni in legno.

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Fonte: 123rf

I Museo della civiltà islamica a Sharjah

Le famiglie che viaggiano con bambini avranno molto da fare per farli divertire. Come, per esempio, portarli al Discovery Centre, un luogo dove fare tante attività anche interattive o all’acquario che ospita venti vasche con 250 specie fra cui gli squali oppure all’Arabian Wildlife Center dove vivono specie animali, tra cui quelle che si incontrano nel deserto.

La parte più antica la si può trovare nel Forte Mattah, costruito per ospitare i viaggiatori verso l’Impero britannico d’Oriente, e nel forte Al Hisn, l’originale fortezza a guardia di Sharjah demolita negli Anni ’70 e ricostruita negli Anni ’90. Ma l’edificio più conosciuto di Sharjah è la sua moschea, Al Noor Mosque, che con il suo candore spicca con un faro nella notte. È famosa per il suo stile architettonico ricercato che, soprattutto all’ora del tramonto, si illumina ed è visibile da tutta la città.

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Fonte: 123rf

La moschea Al Noor di Sharjah illuminata di notte

Tradizione e modernità

Lo skyline della città è caratterizzato da grattacieli moderni e avveniristici. Certo, non tanti quanti ce ne sono a Dubai, ma esiste comunque una downtown di tutto rispetto. Dopo il boom edilizio di Dubai degli anni 2000, anche a Sharjah sono sorti grattacieli ed edifici moderni in zone come Al Khan e Khaled. Da non perdere è l’immenso palazzo che ospita il parlamento.

Qui però gli ampi spazi non mancano. La piazza principale della città, Rolla Square, è di fatto un grande parco verde dove gli abitanti dell’Emirato, gli expat che ci vivono e ora anche i turisti amano passeggiare e trascorrere il loro tempo libero. Ma di parchi urbani ne stanno spuntando a vista d’occhio. Gli altri molto frequentati sono i parchi pubblici di Al Montazah e Al Buheirah.

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Fonte: 123rf

Un edificio storico di Al Khan a Sharjah

Skyline, waterfront e spiagge

Non mancano neppure le spiagge: la costa offre ben 16 chilometri di litorale dove andare a prendere il sole e rilassarsi. La sera, l’Al Majaz Waterfront, dove solitamente si viene a fare jogging (quando le temperature lo permettono), attira molta gente per via dei suoi numerosi locali e per lo show della Sharjah Fountain, una fontana danzante i cui spruzzi d’acqua arrivano fino a cento metri d’altezza.

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Fonte: 123rf

Un suq coperto a Sharjah

Chi pensa che Dubai sia la regina dello shopping si sbaglia di grosso. A Sharjah ci sono due suq tradizionali coperti, Al Markazi o Blue Suq, molto frequentato dai turisti dove acquistare oro, gioielli, abbigliamento e antiquariato, e Al Arsah, che è parte di un progetto di riqualificazione della città noto come Heart of Sharjah, e completamente ristrutturato. E pii ci sono diversi mall multibrand dove trovare veramente di tutto.

Un deserto unico

Chi viene a Sharjah, come in tutti gli Emirati Arabi Uniti, non può non fare un’escursione nel vicino deserto. Il Rubʿ al-Khālī che si trova qui è il secondo deserto sabbioso più grande al mondo dove si trovano splendide dune alte fino a 300 metri, cda scoprire a bordo di una jeep o a dorso di cammello, come gli abitanti di una volta.

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Ras Al Khaimah, il nuovo emirato da scoprire

Ras Al Khaimah è l’emirato che sta registrando la più rapida crescita di tutta la regione. Si trova negli Emirati Arabi Uniti ed è noto per i suoi paesaggi unici che comprendono 64 chilometri di spiagge, un vasto deserto e soprattutto le montagne, che danno la possibilità di vivere tante emozioni e di provare avventurose attività sportive.

L’emirato di Ras Al Khaimah vanta una ricca cultura e una lunga storia che risale a 7.000 anni fa. Vi sono siti archeologici che risalgono al III secolo a.C. e panorami naturali mozzafiato, spiagge di sabbia dorata, suggestive dune e una cintura verde fatta di palme da datteri fino a Jebel Jais, la montagna più alta degli Emirati Arabi Uniti.

Gran parte della sua popolarità è data dalla facilità con cui si può raggiungere l’emirato. Oggi è ancor più vicino all’Italia grazie a un nuovo volo della compagnia aerea low cost Air Arabia che parte da Bergamo e che arriva all’aeroporto di Sharja, a metà strada tra Ras e Dubai.

La spiaggia di Ras Al Khaimah

L’emirato delle montagne

La particolarità del piccolo emirato di Ras Al Khaimah e che lo differenzia dagli altri sette Emirati Arabi Uniti sta proprio nella catena montuosa che ne caratterizza il territorio. Montagne che sfiorano i duemila metri, al confine con l’Oman.

Così, oltre alle attività marine e ai safari tra le dune del deserto, a Ras si viene per l’alta montagna e per le tante attività che offre. Prima fra tutte la zipline più lunga e più alta del mondo che è stata da poco inaugurata sul monte di Jebel Jais. Si sfreccia a 160 chilometri orari sospesi a 1.680 metri di altezza. Decisamente per i più coraggiosi.

Per i più fifoni, tra le ultime attrazioni c’è la Jais Sledder, una monorotaia che, curva parabolica dopo curva parabolica, scende dalla montagna rocciosa, il monte Hajar, alla velocità di 40 km orari. In soli otto minuti si percorrono 1.840 metri, ma si ha tutto il tempo di ammirare il paesaggio addirittura fino al mare.

Un’attività di grande attrattiva turistica, visto che nell’emirato sono migliaia gli appassionati di montagna – anche perché quassù fa decisamente meno caldo – è il trekking. Alcuni tratti, facili e segnati si possono percorrere anche in autonomia, ma la maggior parte dei sentieri devono essere accompagnati da una guida esperta, che organizza eventualmente il pernottamento in un camp in quota.

Ora esiste un solo glamping, il Camp 1770, il  più alto degli Emirati Arabi Uniti, ma entro il 2024 saranno aperti due nuovi ecolodge.

Le montagne di Ras Al Khaimah

Il deserto Al Wadi

Non c’è emirato senza deserto e naturalmente anche Ras Al Khaimah ne ha una bella porzione. Si trova racchiuso in una riserva naturale, la Al Wadi Nature Reserve, di cui fa parte anche uno dei resort più belli dell’emirato, il Ritz Carlton, con lussuosissimi lodge immersi tra le dune e circondati da animali allo stato brado, tra cui il famoso orice, simbolo degli Emirati Arabi Uniti.

Il deserto, in parte roccioso e in parte di dune di sabbia dorate, offre diverse attrattive. Lo si può percorrere con le jeep, accompagnati da guide esperte, o con la mountain bike o a dorso di cammello, seguendo i sentieri indicati. Si può assistere a spettacoli di falconeria o fare stargazing per ammirare le costellazioni grazie alla completa assenza di inquinamento luminoso del deserto.

Mare e spiagge di Ras Al Khaimah

Gli appassionati dei luoghi caldi e della tintarella non resteranno delusi dall’emirato. La costa offre spiagge dorate lunghissime e tanti resort a cinque stelle in riva al mare, molto meno costosi di quelli che si trovano a Dubai.

Per chi ama le attività acquatiche, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Molti resort si trovano anche sull’isola artificiale di Al Marjan, l’arcipelago a forma di corallo. Dicono che qui ci sia il mare più bello di tutti gli UAE.

Marjan Island, l’isola resort di Ras Al Khaimah

Storia e cultura dell’emirato

Chi sceglie di trascorrere una vacanza a Ras Al Khaimah avrà una vasta scelta di attività tra cui spaziare, dalle più attive alle più rilassanti. Con anche un bel po’ di cultura.

Vale la pena infatti visitare il Museo nazionale ricavato all’interno di un’antica fortezza che ospita una ricca collezione di manufatti, documenti e manoscritti dei primi abitanti di questa zona.

Il Museo nazionale di Ras Al Khaimah

Da non perdere anche quel che resta del Forte Dhayah, candidato a entrare a fare parte della lista dei patrimoni dell’Unesco, che risale al XVI secolo. Si erge su una collina a una ventina di chilometri dalla città, circondato da un’oasi di palme, domina tutto il golfo. Da quassù si gode di un bellissimo panorama.

Alle porte dell’omonima Capitale, Ras Al Khaimah, si trova la ghost town di Jazirat al-Hamra, un piccolo villaggio di pescatori abbandonato dopo il boom del petrolio, ma conservato benissimo grazie all’aria asciutta del deserto che ne ha preservato gli edifici così com’erano. Un tempo, infatti, la popolazione viveva di pesca e della raccolta delle perle, attività che viene ancora praticata da un solo produttore chiamato Suwaidi Pearls.

Si può visitare la sua “fabbrica” su una piattaforma in mezzo al mare e farsi raccontare da Abdulla Al Suwaidi in persona la storia millenaria di quest’antica arte, di quando Ras Al Khaimah era il primo produttore di perle al mondo grazie al quale vantava il primato porto commerciale più importante della regione.

Gli italiani sono stati i primi a scoprire questo emirato vent’anni fa e a venirci in vacanza nell’unico hotel che allora era stato aperto. Oggi non sono ancora tantissimi i turisti che ci vengono, ma va bene così perché lo scopo è proprio quello di contenere il numero di arrivi internazionali prediligendo un tipo di turismo naturalistico e volto alla sostenibilità ambientale.

Se vi abbiamo fatto venire voglia di scoprirlo, sappiate che è un viaggio da fare al più presto, prima che Ras Al Khaimah venga scoperto dalla folla di turisti e perda la sua autenticità.

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Qui è stato identificato il giardino dell’Eden, uno spettacolo

Probabilmente non tutti sanno che a poche ore di volo dall’Italia sorge un luogo ancora poco conosciuto dal turismo di massa e che, tra le sue tante meraviglie, ne nasconde una che è davvero unica nel suo genere: quello che per molto è tempo è stato considerato il giardino dell’Eden.

Bahrain, l’arcipelago delle meraviglie

Il posto in questione si chiama Bahrain ed è un piccolo arcipelago di 33 isole che si specchiano sul Golfo d’Arabia. Un luogo che vanta una storia millenaria, numerosi e preziosi siti archeologici, ma anche paesaggi che arrivano dritti al cuore di qualsiasi viaggiatore. Lo sviluppo che ha avuto nel corso del tempo è molto legato alla posizione in cui sorge: si trova in una delle zone petrolifere più importanti del mondo.

Non a caso, sin dai tempi più remoti, il Bahrain è stato una delle principali rotte commerciali fra Mesopotamia e India. Ma non solo. Da qualche tempo a questa parte, il Paese ospita un pro­prio Gran Premio di Formula 1, una scena artistica che diventa sempre più intrigante e ristoranti molto interessanti e soprattutto frequentati da una numerosa comunità di espatriati.

Cosa vedere in Bahrain

Pur essendo un minuscolo Stato insulare, il Bahrain è in grado di offrire tantissimi siti di interesse ai visitatori che scelgono di scoprirlo. La prima tappa da fare è senza ombra di dubbio la sua Capitale, Manama, una città moderna ma che custodisce gelosamente anche un cuore tradizionale: il souk.

Manama cosa vedere

Fonte: iStock

La splendida città di Manama

Onestamente parlando, non ha lo stesso fascino dei mercatini che si possono visitare in Marocco, Egitto o Tunisia, ma nonostante questo rimane pur sempre un dedalo di labirintiche viuzze dove è possibile trovare di tutto.

Tra le attrazioni da non perdere in questa metropoli c’è la Moschea Al Fateh, una struttura davvero gigantesca che sfoggia una maestosa cupola in fibra di vetro e due minareti interni a dir poco divini. Si distingue per essere il più grande luogo di culto del Bahrain, ma anche una delle più estese moschee del mondo: è in grado di contenere fino a 7.000 persone.

Sempre nella Capitale, vale la pena fare un salto al Museo Nazionale per comprendere più a fondo la storia e le tradizioni locali. Un modo perfetto per maturare una visione d’insieme della millenaria cultura della zona.

A pochi minuti di auto dal centro della maggiore città del Bahrain, da visitare è anche il Qal’at al-Bahrain, meglio conosciuta come Fortezza del Bahrain. Eretta nel XVI secolo dai nostri vicini portoghesi, è una delle aree archeologiche più importanti del Golfo ed anche il più antico patrimonio mondiale dell’UNESCO della nazione.

forte Bahrain

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Il maestoso Qal’at al-Bahrain

Ad impressionare ancora di più il visitatore è l’area sottostante: qui sono stati riportati alla luce reperti risalenti a 4.500 anni fa, molti dei quali sono esposti nell’attiguo museo.

Assolutamente rilevante anche la Necropoli villaggio di A’ali che è composta da circa 170.000 tombe che testimoniano la misteriosa civiltà Dilmun che fu attiva a partire dal terzo millennio a.C.. Poi ancora la Royal Camel Farm, ossia l’allevamento di cammelli della famiglia reale del Bahrain, che si trova ad Al Janabiyah. Qui agricoltori e personale vegliano su questi dolci animali e fanno da guida nel caso in cui si abbia bisogno di assistenza.

Vale la pena fare un salto anche sull’Isola di Muharraq dove prende vita il distretto di produzione di perle, preziose e di ottima qualità. Riffa, invece, è una città dove sentirsi in bilico tra tra storia e futuro. Molto interessante anche la stessa città di Muharraq poiché da queste parti storia, arte e architettura si alternano e integrano perfettamente. Nelle vicinanze ci sono le isole artificiali di Amwaj, piccoli paradisi noti per le spiagge, i grandi edifici e i sontuosi hotel.

Chi è in cerca di splendidi oggetti di artigianato deve dirigersi verso villaggio di Al Jasra, nella costa occidentale del Paese. Questa zona è uno dei fulcri storici della regione ed è possibile perdersi tra tessuti, ceramiche e altri oggetti di artigianato tradizionale. Mentre l’attrazione più bella è la casa di Al Jasra, ex residenza estiva dello sceicco Salman bin Hamad Al Khalifa.

Il Bahrain è anche relax e spiagge da sogno. Vi basti pensare che è noto per essere il “Piccolo regno dei due mari” dove rilassarsi o abbandonarsi in mezzo alla natura. Al Jazair, per esempio, è perfetta per le famiglie, mentre una chicca da non perdere è la spiaggia del Forte di Arad.

Infine, il circuito Sakhir, dove dal 2004 i piloti del mondo si sfidano nel Gran Premio di Formula 1, una pista in pieno deserto spettacolare e tecnologica.

Circuito del Bahrein

Fonte: iStock – Ph: typhoonski

Il Circuito del Bahrein

Cosa c’entra il Bahrain con il giardino dell’Eden

Come tutti sappiamo, il giardino dell’Eden è un luogo citato nel libro biblico Genesi, quel posto paradisiaco in cui vivevano Adamo ed Eva. La regione di Eden è detta trovarsi a Oriente e da qui sembrava uscire un corso d’acqua che si divideva in quattro rami fluviali: il Tigri, l’Eufrate, il Pison e il Gihon.

Tuttavia i Sumeri, ai quali è possibile far risalire il mito dell’Eden, lo collocavano nel paese di Dilmun, sull’omonima isola di Bahrain, una zona dove sgorgava una gran quantità di acqua sorgiva. Una terra antichissima, quindi, come la storia stessa descritta nella Epopea di Gilgamesh come un “paradiso”.

Ma non è finita qui perché da queste parti, e più precisamente nel bel mezzo del deserto del Bahrain, sorge quello che in molti riconoscono come l’albero menzionato dalle sacre scritture: Shajarat-al-Hayat, ossia l’Albero della Vita.

Stando alle credenze popolari, questa pianta sarebbe stata posta qui nel lontano 1583 con lo scopo di indicare il luogo in cui in origine prendeva vita il Paradiso Terrestre.

Nei fatti, però, la spiegazione della sua esistenza e della sua sopravvivenza sarebbe legata al fatto che il terreno in cui cresce si trova a solo a 10 metri sopra il livello del mare. E qui, tra l’aria umida della zona e i diversi laghetti nelle sue vicinanze, ci sarebbero le condizioni per poter continuare a sopravvivere. Tuttavia, per molti pare non essere così poiché questo esemplare di prosopis cineraria sembrerebbe resistere nel deserto da oltre 400 anni senza alcuna fonte d’acqua.

Che lo sia o no, il Bahrain rimane una terra leggendaria, la prima dimora dell’umanità, il luogo di culto di antiche divinità e anche fonte rigenerante di vita. Per questo motivo, ancora oggi, queste sue radici storiche e mitologiche sono in grado di sorprendere e far innamorare qualsiasi viaggiatore.

Albero della vita, Bahrain

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L’Albero della Vita in Bahrain
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La nave di lusso che ospiterà le wag ai Mondiali del Qatar

Il Qatar si sta preparando ad accogliere migliaia di tifosi per i Mondiali di calcio che inizieranno il prossimo 20 novembre a Doha.

Oltre ai grattacieli costruiti in tempi record che ospiteranno nuovi hotel, che andranno ad aggiungersi ai numerosi già presenti nella Capitale, saranno organizzati alloggi temporanei decisamente originali. Tra questi, alcune navi da crociera attraccate al porto per tutta la durata dell’evento sportivo.

Dove soggiorneranno le wag inglesi

Ed è proprio a bordo di una di queste che saranno ospitate le wag (wives and girlfriends) della nazionale britannica. Le mogli e le famiglie dei calciatori inglesi, infatti, soggiorneranno a bordo della nuova e lussuosissima MSC World Europa, che sarà varata proprio a Doha il prossimo 13 novembre.

La nave più innovativa del mondo

L’ammiraglia, che proprio in questi giorni ha lasciato i Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia, e che sta attraversando il Canale di Suez diretta in Qatar, sarà una vera chicca. Oltre a essere “vergine” e a consentire quindi alle wag – e anche a molti tifosi – di essere i primi a salire a bordo e a dormire nei letti delle splendide cabine, è la prima di una nuova generazione di navi, quelle super green, alimentate a gas naturale liquefatto (GNL).

Lungo 333,3 metri e con una stazza di 205.700 tonnellate, questo palazzo galleggiante potrà ospitare fino a 6.761 passeggeri.

Avrà anche un design innovativo, con una prua mai vista prima d’ora. Non ha solo un valore estetico, ma ha lo scopo di migliorare la stabilità della nave offrendo un comfort maggiore per gli ospiti.

Calciatori off limits

Secondo i tabloid britannici, i calciatori inglesi (26 in tutto, tra titolari e riserve), però, non potranno salire a bordo per far visita alle loro mogli/compagne/fidanzate perché dovranno restare in ritiro per tutta la durata del loro Mondiale, anche per questioni sanitarie. Alloggeranno comunque in un resort di lusso, il Souq Al Wakra, che si trova proprio nello storico souq di Doha, ricreato in stile mediorientale con confortevoli suite e una splendida piscina esotica circondata da palme.

A bordo, ogni lusso

Le wag dovranno quindi consolarsi con tutti i lussi offerti a bordo della nave, dai negozi alla spa fino al più lungo prendisole presente su una nave da crociera dove ci sono ben sei piscine e 14 vasche con idromassaggio.

Potranno cambiare ristorante ogni giorno scegliendo tra i 13 a bordo, bere una pinta di birra, per non sentire la mancanza di casa, nel micro-birrificio creato o seguire un corso di mixology per imparare a creare il proprio cocktail preferito e riproporlo ai propri compagni una volta terminata la FIFA World Cup. Una vera fatica, insomma.